L'ACCOGLIENZA E L'ACCOMPAGNAMENTO DELLA FAMIGLIA IN UNA TERAPIA INTENSIVA "APERTA" - Luciano Silvestri Corrado Thomann Riccardo Grion - Miranda Blazic

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L'ACCOGLIENZA E L'ACCOMPAGNAMENTO DELLA FAMIGLIA IN UNA TERAPIA INTENSIVA "APERTA" - Luciano Silvestri Corrado Thomann Riccardo Grion - Miranda Blazic
L’ACCOGLIENZA E
   L’ACCOMPAGNAMENTO DELLA
    FAMIGLIA IN UNA TERAPIA
       INTENSIVA “APERTA”

Luciano Silvestri
Corrado Thomann
Riccardo Grion – Miranda Blazic
S.C. Anestesia e Rianimazione, Gorizia
AAS 2 “Bassa Friulana-Isontina”
                                                           1
                                         Udine, 14 novembre 2017
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BACKGROUND

I reparti di Terapia Intensiva sono sempre
stati luoghi “chiusi” con ingresso limitato
(spesso interdetto) ai familiari e parenti

La chiusura è:
   - fisica: assenza del contatto diretto, uso
   di barriere (camice, mascherina, guanti,
   etc)
   - relazionale: comunicazione limitata tra
   paziente, operatori e familiari               2
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BACKGROUND

• La logica della “chiusura” risiede nella
  salvaguardia della vita del paziente attraverso
  una sorta di “SEQUESTRO” del paziente
  stesso

• La riduzione o l’abolizione dei contatti con il
  proprio mondo degli affetti sarebbero il
  “RAGIONEVOLE PREZZO DA PAGARE” per
  un beneficio di entità superiore, quali la vita e
  la salute                                         3
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BACKGROUND

          • Apertura Terapie Intensive
               –   Svezia                              70%
               –   USA                                 32%
               –   UK                                  22%
               –   Olanda                              14%
               –   Francia                             7%
               –   Belgio                              3%
               –   Italia                              1-2%

Giannini A et al. intensive Care Med 2013;39:2180             5
Cappellini E et al. Dimens Crit Care Nur 2014;33:181
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BACKGROUND
• Let’s open the door!
        – Buchardi H, Intensive Care Med 2002;28:1371
  – “….è tempo di riconoscere che le terapie intensive
    dovone essere un luogo dove l’umanità abbia alta
    priorità. E’ tempo di aprire quelle terapie intensive
    che sono ancora chiuse……”
• Comitato Nazionale per la Bioetica (luglio
  2013)
  – La T.I. aperta è una scelta utile ed efficace per
    dare risposta ad alcuni importanti bisogni del
    paziente e della famiglia
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IL PAZIENTE

     • Sete                                           63%
     • Paura e ansia                                  62%
     • Privazione del sonno                           61%
     • Senso di solitudine e isolamento               46%
     • Dolore                                         43%
     • Caldo                                          37%
     • Mancanza di informazione riguardo le proprie
       condizioni o manovre                           33%
     • Freddo                                         21%
     • Fame                                           13%

                                                            7
Simini B. Lancet 1999;354:571
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LA FAMIGLIA

 • Essere informati
 • Rimanere vicini al proprio caro
 • Ricevere sostegno
 • Ricevere assicurazioni
 • Trovarsi a proprio agio

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Kleinpell RM et al. Appl Nurs Res 1992;5:2-8
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IL PERSONALE
                   VANTAGGI                                    SVANTAGGI

    • Diminuzione dello stress                          • Aumento dello stress e
      per pazienti e parenti                              burnout negli operatori
    • Miglior rapporto del                              • Interferenza con le
      personale con i parenti                             cure del paziente
    • Mantenimento del                                  • Aumento del rischio
      legame familiare                                    infettivo
    • Maggior attenzione                                • Riduzione degli “spazi”
      all’assistenza                                      per gli operatori
    • Maggior fiducia nel team                          • Aumento del carico di
      da parte dei familiari                              lavoro
    • Migliore elaborazione                             • Violazione della privacy
      del lutto in caso di
      decesso
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da Silva Ramos S, et al. Ann Intensive Care 2013;3:34
Berti D. Intensive Care Med 2007;33:1060
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TERAPIA INTENSIVA APERTA
        -le evidenze a sostegno-

• Riduzione dello stress nei bambini e nei
  genitori stessi
          » Melnyk BM. J Pediatr Nurs 2000;15:4-13
• Riduzione di incidenza di ansia, stress e
  “post-traumatic stress disorder” nella
  famiglia del paziente
          » Pochard F et al J Crit Care 2005;20:90-6
          » Azoulay E et al Am J Respir Crit Care Med
            2005;171:987-94
          » McAdam JL et al Crit Care Med 2010;38:1078-85
          » Davidson JE et al. Crit Care Med 2012;40:618-24
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TERAPIA INTENSIVA APERTA
     -le evidenze a sostegno-

– Assenza di aumento di infezione
          » Adams S et al. Crit Care Nurs Q 2011;34:3-10
          » Malacarne P et al Am J Infect Control 2011;39:898-900
– Riduzione delle complicanze cardiovascolari
          » Fumagalli S, et al. Circulation 2006;113:946-52
– Riduzione dell’ansia nei familiari
          » Garrouste-Orgeas M et al. Crit Care Med 2008;36:30-5
          » Proctor DL Child Health Care 1987;16:13-7
– Riduzione durata della degenza, durata della
  ventilazione meccanica ?
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OBIETTIVI della TERAPIA
INTENSIVA APERTA

• Umanizzare le cure rispettando la dignità
  della persona degente in T.I.
• Coinvolgere i familiari nel processo di cura
• Passare da un modello medico-paziente-
  famiglia di tipo “paternalistico” ad un modello
  di “decisione condivisa”

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24.00

        13
14
In particolare nel
POTENZIALE DONATORE...

• I tempi tra inizio del ricovero e diagnosi
  morte sono spesso molto brevi
• Mancato metabolismo dell’evento
• Tempi di conoscenza tra familiari e staff e
  tra familiari ed ambiente è più breve
• Non vi sono bisogni reali del paziente ma solo
  dei familiari

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La rianimazione aperta complica il
processo di donazione?
• Migliora la comunicazione diretta ed indiretta
  con la famiglia
• Migliora la percezione di “cura”.
• Migliora i rapporti interpersonali tra famiglia
  ed operatori
• Rende più trasparenti le cure, dirimendo in
  tempo reale i dubbi.
• Aiuta a comprendere la bontà del processo e
  la diagnosi di ME.
• Aumenta la fiducia nello staff e nel suo
  operato                                         16
La rianimazione aperta complica il
processo di donazione?
• Aiuta il personale a conoscere meglio le
  aspettative, le paure e le dinamiche della
  famiglia.
• Permette di non concentrare in un breve
  momento d’incontro la fase informativa e la
  fase propositiva della donazione.
• Permette di intuire quale sia il momento
  migliore per affrontare la tematica della
  donazione.

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Alcune difficoltà…

• Famiglia eccessivamente ansiosa, ipervigilante
  e difficile
• Fatica degli operatori a “dedicarsi” a familiari.
• Intersecare il processo di valutazione del
  potenziale donatore con la presenza talvolta
  costante dei parenti.
• Formare tutti gli operatori sulle modalità
  comunicative di base.

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Alcuni accorgimenti…

• Individuare il parente principale a cui dare le
  informazioni
• Stabilire regole chiare di comportamento.
• Imparare a comunicare chiaro, semplice e
  univoco.
• Condividere con i parenti i percorsi di cura non
  vuol dire accettare ingerenze ma saper
  guidare sulle opportunità terapeutiche.
• Formazione del personale.

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Alcuni accorgimenti…

“Se riusciamo a far comprendere ai parenti che
il donatore è stato curato nel modo migliore
possibile prima della morte e se riusciamo a
spiegare che gli organi verranno utilizzati nel
paziente che ne ha più bisogno, nel modo più
chiaro e trasparente, allora probabilmente la
famiglia non si opporrà alla donazione degli
organi”
A. Nanni Costa

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Aprire le Rianimazioni vuol dire…

• Rispondere in modo efficace alle necessità del
  paziente e della famiglia
• Rimodulare e rinnovare parte dei nostri
  comportamenti
• Richiede periodiche verifiche e ri-motivazioni nel
  tempo

                    ma soprattutto

• Un certo grado di cambiamento culturale e seria
  riflessione sul valore e la qualità dei rapporti con i
  pazienti e le loro famiglie                              21
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