Il ritorno del Grande Fratello - Sinistra Sindacale
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PER IO D ICO D I LAVO R O SO CIETÀ SINIST R A SINDACALE CO NFED ER ALE NUMERO UNICO IN ATTESA DI AUTORIZZAZIONE. DIRETTORE RICCARDO CHIARI. WWW.SINISTRASINDACALE.IT Il ritorno del Grande Fratello I l twittante presidente del consi- d’oggi, sono costretti a maneggiare niente in confronto a quanto previ- glio italiano non perde occasione praticamente 24 ore su 24. Si sa: lo sto da questo provvedimento”, è la per cercare di emulare il più quo- Statuto dei Lavoratori è “vecchio” denuncia della CGIL, anche attra- tato e potente collega americano. di 45 anni e non stava al passo con verso i flash mob organizzati in di- L’amministrazione Usa è travolta le nuove tecnologie. Meglio libera- verse città italiane. Persino il garan- dalle polemiche per le intercettazioni lizzare ogni controllo a distanza, per te della privacy, nella sua relazione che la Nsa, l’agenzia spionistica na- gli strumenti di oggi e di domani, annuale al parlamento, ha auspicato zionale, ha continuato ad effettuare saltando a pie’ pari qualsiasi con- che il decreto legislativo “sappia or- nei confronti anche dei presidenti fronto con il sindacato (lacciuoli di dinare i cambiamenti resi possibili francesi Chirac, Sarkozy e Hollande, un lontano passato), per restituire dalle innovazioni in una cornice di rivelate da Wikileaks. Più modesta- alle imprese quel dominio totale e garanzie che impediscano forme in- mente Renzi, tramite il fidato mini- indiscusso da “padroni delle ferrie- giustificate e invasive di controllo, stro Poletti, ha inserito nei decreti re” che la legge 300 aveva notevol- nel rispetto della delega e dei vincoli attuativi del jobs act piena licenza mente ridotto. della legislazione europea”. “Un più per padroni e padroncini di spiare “Il governo ha scelto da che profondo monitoraggio di impianti i propri dipendenti con il controllo parte stare: non serve più l’accordo e strumenti non deve tradursi in una indiscriminato attraverso tutti gli sindacale per controllare i lavora- indebita profilazione delle persone apparati elettronici e informatici che tori e si cancellano i limiti previsti che lavorano”, ha aggiunto Soro. le lavoratrici e i lavoratori, al giorno dalla legge 300. Il Grande Fratello è Si pone un problema di dignità e di equilibrio nei confronti dello stra- potere aziendale, di maggiori possi- bilità di ricatto nei confronti delle persone che lavorano, sole e non più tutelate dall’articolo 4 dello Statuto. Oltretutto, come nota la CGIL, lo si fa senza alcun beneficio economico: il decreto non aumenta la competiti- vità o la produttività del lavoro, non facilita gli investimenti, nazionali o esteri, permette solo alle imprese un’indebita sopraffazione dei lavo- ratori. E’ il nuovo che avanza... l 04|2015 29 GIUGNO il corsivo Il contratto è un diritto C’era attesa per la sentenza della In discussione c’erano le norme che, a partire da quel- sa in giudizio ricordando che il peso di uno sblocco Corte Costituzionale sulla illegit- le del governo Berlusconi nel 2010, avevano bloccato per il periodo 2010-15 sarebbe costato 35 miliardi. timità del blocco dei contratti del stipendi e contrattazione del pubblico impiego. Il tutto Ma la ha Consulta non ha deciso su una questione di pubblico impiego. A ben vedere, la decisione della per sei anni, vista la proroga del 2013 valevole fino al cifre. Ha deciso sul principio del diritto al contratto. E Consulta è stata nel solco della sua giurisprudenza. prossimo 2016. Insieme alla illegittimità del blocco già quest’anno il governo dovrà impiegare circa 600 Delle sentenze nelle quali aveva stabilito che il blocco contrattuale, i giudici della Consulta dovevano anche milioni, per gli aumenti dovuti alla vacanza contrat- può essere solo temporaneo. Perché il contratto è un stabilire se dovesse esserci una retroattività della deci- tuale. Mentre i sindacati del pubblico impiego, dove diritto. E a ribadirlo non poteva esserci miglior giudi- sione. In altre parole, se dovesse essere sbloccato anche lavorano più di tre milioni di persone, hanno già chie- ce dell’organo che è custode della Carta fondamenta- il potenziale aumento dei salari nel periodo 2010-15. sto di rinnovare subito il contratto. le della Repubblica, e dei suoi valori. Allarmatissima, l’Avvocatura dello Stato si era dife- Riccardo Chiari
04|2015 2 Il nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori: norme e principi esigibili e universali UN NUOVO “STATUTO” HA L’AMBIZIONE DI INTEGRARE, AGGIORNARE E RIDEFINIRE I DIRITTI FONDAMENTALI DI TUTTE LE LAVORATRICI E TUTTI I LAVORATORI LOTTE E CONTRATTAZIONE GIACINTO BOTTI Referente nazionale Lavoro Società N el Direttivo nazionale CGIL del 5 giugno è ini- ziato il primo confronto sulla bozza di propo- sta avanzata dalla segreteria sul nuovo “Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori”. Un impegno, questo, assunto e condiviso nel documento ap- provato nel Direttivo del 18 febbraio. La CGIL compie così una scelta di ordine generale, valoriale e culturale, che rimette al centro il lavoro e precarietà e marginalità presenti nel mondo del lavoro, i diritti. E’ una sfida, in un contesto sociale e politico per garantire a tutti diritti universali e un egualitarismo complicato, che non può essere affrontata con la legge- che offra pari opportunità e dignità. Per riaffermare e rezza, il pressapochismo o la disattenzione che si sono allargare la possibilità di organizzarsi senza essere di- visti nel primo confronto nazionale. scriminati o licenziati per attività o idee politiche e sin- Per noi la legge 300/70, dopo 45 anni, mantiene il dacali, a prescindere dalla forma contrattuale e dalla suo valore e la sua forza. E’ una conquista fondamen- dimensione dell’impresa. Una proposta non solo difen- tale, ottenuta nel tempo con dure lotte, che ha creato siva ma propositiva, come quella sugli appalti - che pur un clima di rispetto della dignità e della libertà umana ci interroga per l’esiguo numero di firme raccolte sulla nei luoghi di lavoro, in applicazione, pur parziale, della proposta di legge di iniziativa popolare - in risposta agli nostra Costituzione. E’ ancora oggi una legge di deter- attacchi e agli interventi del governo sui diritti e sulla renza e di valore generale, che non si può considerare rappresentanza operati con il jobs act. vecchia o superata, pur nella consapevolezza dell’esi- Il nuovo Statuto deve favorire, ampliandole, la con- genza assoluta di un nuovo Statuto fondato su prin- trattazione e la rappresentanza, e mantenere il rappor- cipi, norme e valori generali da rendere esigibili, con to con quanto previsto dalla nostra Costituzione - in l’ambizione di integrare, aggiornare e ridefinire i diritti particolare negli articoli 1,2, 4, 39, 41 e 46 - in tema fondamentali, le tutele e le garanzie di tutti i lavoratori di democrazia sociale, eguaglianza, salario equo e la- e lavoratrici. voro dignitoso. E’ una proposta in controtendenza da L’obiettivo è quello di riunificare e rappresentare il costruire insieme, da condividere, come previsto, con il mondo del lavoro, estendere i diritti universali inclu- voto di delegati e delegate, iscritti e pensionati. dendo tutti, a partire dai lavoratori dipendenti, e rico- Si dovranno creare alleanze, si dovrà coinvolgere la struire, attraverso il diritto al lavoro, quello alla cittadi- società, le forze politiche e di rappresentanza sociale, nanza. Questo significa per noi dare continuità ai valori CISL e UIL, e soprattutto si dovrà sostenere questa pro- e ai principi sanciti con la legge 300, ripristinare il di- posta con l’iniziativa, con la raccolta di firme e con la ritto a non essere licenziati “senza giusta causa” ma, mobilitazione di tutta la CGIL e non solo. contemporaneamente, superare i limiti di non applica- In questo contesto, con questi rapporti di forza e la zione nei luoghi di lavoro sotto i 15 dipendenti, e di mancanza di una sponda politica, non sarà facile riven- adeguamento ai cambiamenti intervenuti nel mercato dicare e conquistare il nuovo Statuto, ed è proprio per del lavoro e nella legislazione dal 1970 ai giorni nostri. questo che la CGIL deve ritrovare, attorno agli obiettivi E’ una risposta alla frammentazione e alla tanta scelti, la sua unità e la sua coerente determinazione. l
04|2015 3 Cosa dice il “Rapporto sullo stato sociale 2015. La grande recessione e il welfare state” tre nella zona Euro il Pil è rimasto fermo, in Italia è diminuito di circa 9 punti; il tasso di disoccupazione, FELICE ROBERTO PIZZUTI cresciuto nell’area euro di 3,7 punti percentuali, nel Professore ordinario Università “Sapienza” nostro paese è aumentato di quasi 7 punti. Fatta pari di Roma a 100 la spesa sociale pro capite a prezzi costanti Direttore Master in Economia pubblica dell’Unione a 15, quella italiana è diminuita da 81,4 del Dipartimento Economia e Diritto nel 2007 a 74,8 nel 2012. Anche le diseguaglianze economiche, e la riduzione della quota dei salari sul Pil, da noi si sono accentuate più che nella media N europea. elle ultime settimane, anche da noi, sono Le difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti di ambi- emersi segnali interpretati come inizio di una to mondiale datano già dagli anni ottanta del secolo inversione di tendenza. Non è la prima vol- scorso. La competitività è stata cercata seguendo la ta, negli ultimi sette, otto anni, che ci siano via “bassa”, cioè con la riduzione del costo del la- segnali di ripresa, ma – purtroppo - finora le voro e l’aumento della flessibilità d’impiego dei la- attese sono state sistematicamente smentite. Peraltro, voratori, trascurando gli investimenti innovativi e la nel dibattito internazionale si discute anche l’ipotesi formazione del capitale umano. di una “stagnazione secolare” delle economie avan- La spesa pubblica per istruzione è scesa al 4,2% zate, per effetto delle tendenze demografiche in calo del Pil contro il 5,3% della media europea, al penul- e della crescente difficoltà di convertire gli sviluppi timo posto nell’Eu15. Dal 2008 al 2011 la spesa per tecnologici in miglioramenti sostenibili di produtti- studente è diminuita del 12%, e siamo sotto la me- vità e produzione. dia europea di 13 punti percentuali. I docenti sono DIRITTI/WELFARE Nel Rapporto si richiama l’attenzione sulle cause tra i meno pagati (l’83% della media Ocse; il loro strutturali della crisi globale, sulle aggravanti speci- stipendio è pari al 60% del guadagno medio di un fiche nella zona euro, e su quelle del nostro sistema lavoratore italiano laureato). Sia per trovare lavoro economico. Tra le prime, se ne segnalano tre di par- che per la sua remunerazione, studiare all’università ticolare rilievo: la crescita delle diseguaglianze che, conviene meno che negli altri paesi europei; nella po- oltre la valenza sociale e politica, indebolisce doman- polazione tra i 30 e i 34 anni, solo il 22% è laureata, da, crescita e occupazione; l’aumento della precarietà contro il 40% dell’Eu15. di occupazione, redditi e condizioni di vita, che rende La Commissione europea da anni non esprime più instabili gli equilibri sociali ma anche quelli econo- preoccupazioni per la sostenibilità finanziaria del no- mici, frenando investimenti innovativi di lungo pe- stro sistema pensionistico (continua a farlo per altri riodo; lo squilibrio tra gli stati nazionali e i mercati, paesi); invece ci ha richiamato ad accrescere la spesa con i secondi globalizzati e autonomi dai primi, in- per istruzione e formazione, dove emerge una nostra debolendo le capacità stabilizzatrici delle istituzioni vera anomalia. rispetto all’incertezza tipica delle scelte private. La sostenibilità finanziaria del sistema pensioni- In Europa, la maggiore gravità della crisi è connes- stico pubblico era stata assicurata già dalle riforme sa alle modalità del processo di costruzione dell’U- degli anni ’90: dal 1996, il saldo tra entrate contribu- nione europea che sta attraversando una prolungata tive e prestazioni previdenziali al netto delle ritenute fase critica. Le politiche della “austerità” stanno pe- fiscali è attivo per valori che hanno superato anche ricolosamente disamorando i cittadini europei verso il 2% del Pil. Nell’ultimo anno è stato di 21 miliardi il progetto unitario, alimentando la miopia dei loca- di euro. lismi. Il minor rilievo accordato dalla Commissione Nel prossimo ventennio la pensione media si ridur- europea agli obiettivi sociali contribuisce a spiegare rà sempre più rispetto al salario medio, passando dal l’aumento delle persone a rischio di povertà ed esclu- 45% attuale al 33% nel 2036. Per evitare che un gran sione sociale, arrivate ad essere 123 milioni, il 24,5% numero di pensionati riceva prestazioni inadeguate, della popolazione. nel calcolo della pensione sarà necessario includere In Italia, la crisi economica e il peggioramento contribuzioni figurative per i periodi di disoccupazio- degli indicatori sociali sono stati più accentuati, ali- ne involontaria, finanziati con modalità di solidarietà mentandosi l’uno con l’altra. Dal 2007 al 2014, men- interna ovvero attingendo ai saldi attivi. l
04|2015 4 IKEA, LA SMEMORATA DI COLLEGNO FRIDA NACINOVICH P ensi a Ikea e immagini clienti in fila, come all’entrata di un moderno paese dei balocchi. Negli enormi spazi vendita della multinazionale svedese si può trovare di tutto, una volta si sarebbe detto “dall’ago all’elefante”. C’è chi va per bersi un caffé, poi esce con una libreria “Billy”, oppure con un set da giardinaggio, o ancora con tre pacchi di biscotti svedesi alla can- nella, naturalmente in offerta. In meno di vent’anni l’Ikea ha colonizzato il bel paese, piazzando arrivata la disdetta del contratto sti- misure che renderebbero il lavoro OFFICINA DEL LAVORO i suoi negozi-carrarmati in grandi e pulato 25 anni fa”, spiega Morgan- più precario”, chiarisce Morgantini. piccole città, come nel Risiko. Gli tini. Un provvedimento che colpisce Senza contare che questa decisione annunci di ‘prossime aperture’ sono tutti i dipendenti, e affonda in parti- unilaterale dell’azienda spazza via sempre più spesso sulle pagine dei colare quelli che hanno un part-time gli accordi interni ai singoli punti giornali. Il just in time – prendi e a 20, 24 o 28 ore. “Sono più della vendita, faticosamente ottenuti negli porti a casa – funziona. metà dei miei colleghi, persone che anni. “Piccoli importanti traguardi Ogni medaglia ha però due facce. senza premi e domeniche guadagne- come la pausa di quindici e non di I lavoratori che fanno andare avanti rebbero circa 550 euro al mese, e dieci minuti, e otto festività pagate i grandi magazzini della multinazio- solo grazie alle integrazioni arrivano al 130%”. nale svedese - dal lunedì alla dome- a 750. Sono disperati, stiamo par- Quando si parla di Ikea si parla nica, sette giorni su sette - sono dav- lando di giovani, genitori separati, di un gigante con più di seimila ad- vero arrabbiati. Motivo: Ikea vuol famiglie monoreddito”. detti. “Non ci siamo comportati da dire addio al contratto integrativo. Il contratto integrativo è scadu- integralisti, siamo stati responsabili - Quasi inutile spiegare che per i di- to lo scorso anno, in questi mesi sa- precisa Morgantini - abbiamo gesti- pendenti significherebbe rinunciare rebbero dovute iniziare le trattative to con l’azienda le fasi per giungere a una parte importante dello stipen- per il rinnovo. “Ma l’azienda non agli accordi del luglio 2014”. Sulla dio, legata alle maggiorazioni sala- sente ragioni - prosegue Morganti- carta Ikea chiede un rinnovo dell’in- riali per domeniche, festivi e premi ni - eppure le nostre proposte sono tegrativo ‘equo e sostenibile’. “Un’i- di produzione. Stefano Morgantini state messe nero su bianco a dicem- dea l’avrei - risponde Morgantini è un delegato della Filcams Cgil, la- bre, con la piattaforma”. I sindacati - un dirigente prende uno stipendio vora in Ikea dal 1993. Un veterano hanno deciso lo stato di agitazione di 5mila euro al mese, un lavoratore insomma, assunto quando l’azienda in tutta Italia, chiedono a Ikea di ri- part-time di 700. Portiamo il lavo- muoveva i suoi primi passi in Italia. tirare la disdetta. Il 6 giugno i com- ratore a 1.200 e il dirigente a 4mila. In viale Svezia, a Collegno nel tori- battivi lavoratori di Collegno hanno Ci sarebbe un risparmio netto di 500 nese, gli addetti sono più di quattro- incrociato le braccia, sciopero riusci- euro. Noi le nostre proposte le ab- cento. “Sono vicino alla pensione to e assemblee partecipatissime. biamo fatte. Ma l’azienda non le ha - racconta Morgantini - resterò in Chi ha il vecchio contratto per neppure prese in considerazione”. Ikea fino ad agosto, voglio portare lavorare la domenica riceve il 130% Impossibile dargli torto, i numeri in fondo la battaglia sul contratto”. in più della paga giornaliera, “ma sono quelli. Anche l’andamento del Se i manager della multinaziona- sono in pochi. Per tutti gli altri il la- settore sembra favorire la multina- le non vedono l’ora che Morganti- voro nel dì di festa vale una maggio- zionale svedese, visto che un diretto ni attacchi le metaforiche scarpette razione del 30%”. Non basta, Ikea concorrente come MercatoneUno al chiodo, il diretto interessato è di vorrebbe rendere variabile il premio è in forte crisi. Ma non c’è peggior parere opposto. Sembra uno di quei aziendale, che i lavoratori ricevono sordo di chi non vuol sentire. A Col- quadri operai usciti dalla penna di a fine anno, e cambiare i criteri per legno Ikea ha dimenticato l’impor- Lina Wertmueller. “A fine maggio è il premio di partecipazione. “Sono tanza degli accordi integrativi. l
04|2015 5 UNA CGIL PLURALISTA per riconnettere il mondo del lavoro sta o quella cordata o famiglia? RICOSTRUIRE UN ABBECEDARIO SINDACALE CHE Nessuno sa (o vuole) rispondere, ma a noi spetta il compito di cer- RICOMPONGA QUELLO CHE SI È FRANTUMATO. SALTO care una risposta. GENERAZIONALE E RIDEFINIZIONE DEL PLURALISMO Tutto questo è legato alle con- NEL DIBATTITO DI LAVORO SOCIETÀ LAZIO dizioni del paese (e di gran parte dell’area continentale), al modi- ROBERTO GIORDANO ficarsi dei rapporti di forza, alle Segreteria regionale CGIL Lazio mutazioni genetiche dei partiti di sinistra, alle trasformazioni dei ri- O ferimenti politici interni al corpo gni osservatorio territoria- dibile, che riguarda l’intera CGIL largo della CGIL: quanti votano le ha le sue peculiarità, ma e noi in modo particolare. La pri- Grillo o Salvini o Berlusconi? Così ritengo utile utilizzare que- ma esperienza di sinistra sindacale come è evidente che come sinistra sto spazio per provare a ra- è cresciuta sotto la spinta di quelle sindacale non abbiamo più un ri- gionare anche di questioni generazioni che ancora oggi sono ferimento politico-partitico certo. più generali sulla nostra area, la presenti nelle diverse articolazio- Dovremo cimentarci seriamente in sinistra sindacale, la CGIL. ni, anche come gruppo dirigente una discussione aperta, senza rete, Sul nostro territorio siamo pre- di vertice. per provare a intercettare quanto senti a livelli confederale e catego- Spesso affrontiamo le nostre si muove oltre noi, o anche sce- riale in modo più o meno stabile, riflessioni sul futuro della sinistra gliere di proseguire da soli, ma VIAGGIO NELL’AREA con luci e ombre. Dopo l’ultimo sindacale quasi fossimo in un con- con una connotazione definita. congresso c’è stata una forte fibril- testo diverso da quello nel quale è Quello che proprio non possia- lazione e un certo disorientamen- calata la CGIL, la politica italiana mo permetterci è diventare, anche to, dovuto a come siamo arrivati e la società nel suo complesso. Le nostro malgrado, i paladini di una all’appuntamento congressuale sconfitte e i limiti della CGIL sono fortezza sotto attacco, a volte più con la divisione negli ultimi me- anche i nostri, e la necessità di tro- realisti del re. La vicenda della co- si. La vicenda degli emendamenti vare una nuova strada vale per la siddetta coalizione sociale ne è un – sui quali ogni realtà territoriale CGIL come per noi. esempio. si è mossa in sostanziale autono- La stessa questione della rap- Se il cambiamento che noi mia – è emblematica del disordine presentanza ci interroga pesan- immaginiamo è quello del docu- politico interno alla confederazio- temente e, con essa, il tema del mento della conferenza di orga- ne: chi li aveva appoggiati non è è pluralismo. Vogliamo farci fautori nizzazione, allora la strada da fa- stato capace di dar loro un seguito di una riflessione intorno al signi- re è ancora molta. Come Lavoro politico-organizzativo. ficato di questo termine e alla sua Società di Roma e Lazio abbiamo Ancora oggi, all’interno del- declinazione all’interno dell’orga- prodotto un documento di com- la nostra area, vedo il permane- nizzazione? mento a quello ufficiale, mettendo re di due posizioni distinte: una, Potremmo cominciare a dire in luce le positività e rimarcando, più esplicita, relativa alla volontà - come pure a volte abbiamo fat- senza reticenze, i limiti. L’unica di provare a costruire una nuova to – che il re è nudo? Visto che la cosa che possiamo fare, nei posti sinistra sindacale; l’altra, non det- conferenza di organizzazione in- di lavoro e fuori, è ricostruire un ta, di sostanziale incardinamento terviene su materie di rilievo sta- abbecedario sindacale che ricon- politico all’interno della compagi- tutario, potremmo ragionare su netta quello che si è frantumato, ne larga dell’organizzazione. Non quale sia la nostra idea, magari sapendo che il contesto nel quale sono fra quelli che ritengono la anticipando una discussione o sol- ci muoviamo è caratterizzato da prima via nobile e la seconda di tanto registrando una differenza una crisi economica unica, e dalla comodo, ma credo che una rifles- di vedute al nostro interno. Tolto mancanza di un riferimento politi- sione complessiva vada fatta in quello previsto dallo statuto per le co per il mondo del lavoro. Come tempi rapidi, non potendo arri- aree programmatiche congressua- vogliamo chiamare tutto questo? vare al prossimo congresso nella li, il resto a cosa si riferisce? Ad Umberto Eco chiude così il suo ro- condizione attuale. una appartenenza passata? Alla manzo “Il nome della rosa”: “Stat Ritengo, inoltre, che sia pre- vicinanza a questo o quel partito? rosa pristina nomine, nomina nu- sente un tema generazionale inelu- E quale? Alla appartenenza a que- da tenemus”. l
04|2015 6 MEDITERRANEO: FERMIAMO SUBITO LA STRAGE Mediterraneo” sottolineava: “La regione è una polverie- LA MANIFESTAZIONE DEL 20 GIUGNO ra, e il mare è ormai un cimitero a cielo aperto. Dall’ini- HA PORTATO IN PIAZZA L’ITALIA CIVILE zio del 2015 nel Mediterraneo sono morte più di 1.700 persone. L’Europa, per storia, per cultura, per geografia, E SOLIDALE. MENTRE IL CONSIGLIO per il commercio, è parte integrante di questa regione ma EUROPEO APPROVA IL BLOCCO NAVALE sembra averne perso memoria. Il dramma di profughi e migranti, il loro abbandono in mano alle organizzazio- DELLE COSTE LIBICHE E RESPINGE, ni criminali, il dibattito su come, dove e chi colpire per INSIEME A PROFUGHI E MIGRANTI, LA impedire l’arrivo di uomini e donne che cercano rifugio MEMORIA STESSA DEI VALORI EUROPEI. o una vita dignitosa in Europa, non è altro che l’ultimo atto che testimonia l’assenza di visione politica da parte dei governi dell’Ue”. LEOPOLDO TARTAGLIA La denuncia contenuta nell’appello è stata purtroppo Fondazione Di Vittorio confermata pochi giorni dopo dalle decisioni del verti- ce europeo che, grazie alla tessitura di “lady Pesc” Mo- gherini e all’orgoglio del governo italiano, che ne avrà il comando, sta mettendo in mare una missione di blocco navale e di affondamento dei barconi davanti alle spon- de della Libia. E i profughi? Di fronte a un’Europa che si dilania per non dare né ospitalità né transito a 40mila profughi - di fronte ai 60 milioni nel mondo denunciati dalla Unhcr, e ai 4 milioni che solo dalla guerra siriana affollano Turchia, Giorda- nia, Libano e Iraq - e sceglie la prova di forza della guerra DIRITTI/MIGRANTI marinara, le proposte dell’appello e dei manifestanti del 20 giugno sono di semplice buon senso. In dieci priorità si chiede che l’Europa attivi subito un programma di ri- cerca e salvataggio in tutta l’area del Mediterraneo; ritiri ogni ipotesi di intervento armato contro i barconi; apra subito canali umanitari e vie d’accesso legali al territorio europeo, unico modo realistico per evitare i viaggi della morte e combattere gli scafisti; sospenda il regolamento E di Dublino e consenta ai profughi di scegliere il paese videntemente gli immigrati e i profughi meritano dove andare sostenendo economicamente, con un fondo l’attenzione dei media mainstream solo quando europeo ad hoc, l’accoglienza in quei paesi sulla base del- finiscono in fondo al mare, o vengono percepiti la distribuzione dei profughi. come un problema di ordine pubblico. E’ passata Le priorità dei manifestanti vanno oltre l’emergenza. sostanzialmente sotto silenzio la manifestazione di Così chiedono che si intervenga nelle aree di crisi per sabato 20 giugno a Roma, “Fermiamo la strage subito”, trovare soluzioni di pace, promuovendo concretamente promossa da un vasto arco di personalità della cultura, i processi di composizione dei conflitti, le transizioni de- ong, associazioni – comprese CGIL, CISL e UIL – in oc- mocratiche e il dialogo tra le diverse comunità; che si casione della Giornata mondiale del Rifugiato. Certo, sospendano accordi, come i processi di Rabat e di Khar- non era così numerosa come la concomitante manifesta- toum, con governi che non rispettano i diritti umani e zione oscurantista “a difesa della famiglia”. Ma buona le libertà; che si programmino interventi di cooperazio- parte dei media e gli immancabili imprenditori politici ne per lo sviluppo locale sostenibile; che si sostenga un dell’odio non hanno perso l’occasione per dimostrare grande piano di investimenti pubblici per l’economia di come, per loro, la vita umana valga solo se autoctona. pace, per il lavoro dignitoso e per la riconversione eco- Le persone – bambini, donne, uomini – che fuggono dal- logica; infine, che si sostenga la rinegoziazione e l’an- le guerre e dalla fame non meritano, per questi campioni nullamento dei debiti pubblici non esigibili, o prodotti dei diritti umani solo in casa loro, alcuna considerazione da accordi e gestioni clientelari o di corruzione. Troppo ed attenzione. semplice e umano perché i media se ne occupino e perché L’appello dei promotori “L’Europa nasce o muore nel i leader europei stiano ad ascoltare. l
04|2015 7 GOVERNO RENZI... C’È PROPRIO UN BRUTTO CLIMA contrastare i cambiamenti climatici esistono in Italia nelle bollette elet- AL DI LÀ DEI TWITTER, e fare opera di sensibilizzazione sul tema della giustizia climatica, era triche, nell’autotrasporto e nelle po- litiche industriali, è la terza richiesta DALLA CONFERENZA presente agli Stati generali con uno della coalizione, cambiando strada NAZIONALE NESSUNA striscione “NO OIL”, ed è interve- rispetto alle scelte degli ultimi anni di RISPOSTA DEL GOVERNO nuta con richieste precise al governo. Prima di tutto si chiede di appro- via libera alle trivellazioni petrolifere, sia in Italia che nell’intero Mediter- ALLE PRECISE RICHIESTE vare, prima della Conferenza di Pari- raneo. La coalizione chiede, ancora, DELLA COALIZIONE gi, una strategia per il clima, che fissi gli obiettivi di riduzione delle emis- l’adattamento del territorio ai cam- biamenti climatici. Con la definitiva ITALIANA PER IL CLIMA sioni di gas serra, col relativo piano approvazione della strategia naziona- di azioni, aiutando così il nostro pa- le di adattamento, occorre agire rea- SIMONA FABIANI ese anche a ridurre le importazioni e lizzando opere di messa in sicurezza CGIL Nazionale i consumi di fonti fossili in tutti i set- delle città dagli impatti e dai danni tori strategici, e a intrecciare obietti- che si determinano sempre più spes- vi economici, industriali e sociali. so, di manutenzione del territorio e di I Il secondo obiettivo è quello di riduzione del rischio, di valorizzazio- Il 22 giugno si sono svolti a accelerare con scelte concrete la ne del ruolo dell’agricoltura. DIRITTI/BENI COMUNI Roma gli Stati generali sui cam- transizione verso un economia low Infine, ma non per ultimo, la biamenti climatici, organizzati carbon, spingendo con forza per coalizione chiede che l’Italia diventi dal governo. Una sfilata di mi- un’innovazione trasversale in tutti protagonista di una politica di svi- nistri e sottosegretari che hanno i settori dell’economia, dall’edilizia luppo nel mondo che aiuti i paesi sottolineato il ruolo leader dell’Ita- all’industria, dall’agricoltura ai tra- più poveri, sia attraverso politiche lia nel contrasto al riscaldamento sporti. La decarbonizzazione dell’e- di trasferimento tecnologico e di rea- globale, ruolo che sarebbe già stato conomia deve essere accompagnata lizzazione di progetti di innovazione svolto con successo nel semestre di da interventi di sostegno al mercato energetica, che di intervento per aiu- presidenza europea facendo ap- del lavoro: investimenti per la crea- tare i territori più esposti agli impatti provare il pacchetto clima-energia zione di posti di lavoro di qualità, la del rischio climatico. Partecipando, 2030, e che dovrà essere riconferma- partecipazione dei lavoratori, la ri- inoltre, al finanziamento del “Fondo to anche nella Conferenza sul clima qualificazione delle competenze e dei Verde” per il clima. di Parigi. curriculum verso i nuovi settori dello Nel suo intervento in risposta Al contrario, l’Italia è l’unico dei sviluppo sostenibile, la ricollocazio- allo striscione, il presidente del con- grandi paesi europei a non avere al- ne dei lavoratori dei settori altamen- siglio Renzi ha ribadito la politica cuno strumento strategico che defi- te inquinanti che verranno dismessi, energetica del suo governo: no car- nisca gli obiettivi di riduzione delle la protezione sociale e il rispetto dei bone (si fa per dire), ma sì al petrolio emissioni di gas serra, né le tappe e i diritti del lavoro. e al gas. In risposta alle richieste del- provvedimenti per raggiungere que- Lo stop a tutti i sussidi, diretti e la coalizione, ovviamente, nessuna sti obiettivi. Anzi i provvedimenti indiretti, alle fonti fossili che ancora proposta concreta. l assunti dal governo Renzi vanno in direzione contraria a quella neces- saria per ridurre le emissioni: via libera alle trivelle e ai rigassificato- ri; gasdotti e inceneritori dichiarati opere strategiche; nuovi sussidi alle fonti fossili, e una bozza di decreto sulle rinnovabili elettriche non foto- voltaiche che le penalizza, invece di incentivarle. La coalizione italiana per il cli- ma, di cui la CGIL è fra i promoto- ri, nata per promuovere iniziative, mobilitazioni e azioni coerenti per
04|2015 8 USA: IL LEFT FORUM SCOPRE L’ALTRA EUROPA cresciuto fino ad assumere la maggiore dimensione fino- DA APPUNTAMENTO ACCADEMICO A ra conosciuta, con un pubblico di 4.000 persone, 1.300 MAGGIORE INCONTRO DELLA SINISTRA relatori e 400 panel. Una peculiarità della sinistra radicale statunitense RADICALE USA, L’EDIZIONE DEL 2015 dagli anni ‘60 è il suo terzomondismo, la prevalenza di HA ‘RISCOPERTO’ LA CLASSE OPERAIA politiche d’identità e la mancanza di focalizzazione sulla classe operaia indigena. Tuttavia il ritorno della questio- E L’ALTERNATIVA POLITICA, IN AMERICA ne sociale dopo il 2008, come è evidente nel movimento COME IN EUROPA. Occupy (“siamo il 99%”), nonché la sfida di Syriza con- tro le politiche di austerità, hanno spostato una parte della sinistra radicale dall’attenzione ai settori marginali ERIC CANEPA Comitato organizzatore Left Forum della società verso un focus sull’insieme della classe ope- raia, e verso una riflessione sulla transizione. D Un esempio è il panel nel 2015 “Occupy Alternative al 29 al 31 maggio si è tenuta al John Jay College Banking”, da parte di un gruppo di economisti radicali della City University di New York la 34/a confe- che stanno concependo rivendicazioni sulla regolazione e renza annuale del Left Forum. La prima Socialist socializzazione delle banche. E, alla sessione plenaria d’a- scholars conference (SSC), come si è chiamato il pertura, intorno a Syriza, Podemos, Bloco de Esquerda (la Forum dal 1981 al 2004, fu la rifondazione, da prima plenaria che il Left Forum ha mai dedicato a un parte di Bogdan Denitch, Stanley Aronowitz e della De- tema europeo!), Leo Panitch (Socialist Register) ha sinte- mocratic Socialists of America, della SSC degli anni ’60: tizzato brillantemente il significato storico della vittoria una sede per presentare ricerca storica e lavoro teorico, di Syriza, avvertendo la sinistra radicale statunitense che prevalentemente in una forma scientifica, però con un le proteste e le rivendicazioni dei diritti umani non con- pubblico che andava ben oltre i circoli accademici. durranno da nessuna parte se non c’è un pensiero sulla La rifondazione poteva contare sul sostegno del pre- politica e sul potere, per quanto lontano esso possa essere. side socialista della CUNY, Joseph A. Murphy, che le Numerosi panel hanno messo in luce le conoscenze consentì di usufruire di uno spazio quasi illimitato e di degli accademici della sinistra radicale statunitense per DIRITTI GLOBALI molti altri servizi. In quel periodo, durante l’offensiva quanto riguarda la geopolitica, la politica estera Usa, reaganiana, la conferenza crebbe significativamente con la politica del petrolio, ecc. C’era parecchio materiale una media di pubblico di 1.500, 2.000 persone, con cen- sulla conversione ecologica, la democrazia ecologica e tinaia di relatori e molti espositori (case editrici, riviste, sul movimento operaio. L’annuario canadese Socialist organizzazioni). La SSC perse così il suo carattere esclu- Register, come di consueto, ha offerto panel di alta sivamente accademico, assumendo la funzione, mante- qualità, questa volta sulla crisi della classe media statu- nuta fino ad oggi, di maggior assemblea della sinistra nitense e sul lavoro e la sinistra negli Usa. Nei panel di nordamericana, con la partecipazione, in una edizione o maggior spicco sono intervenuti diversi rappresentanti nell’altra, di praticamente tutti gli intellettuali socialisti di Syriza, di Podemos e Izquierda Unida. C’è stato inol- del mondo. tre, un dialogo con due rappresentanti del governo ve- Anche se i panel più importanti riflettevano la posi- nezuelano. La candidatura del senatore Bernie Sanders zione socialdemocratica di sinistra della DSA (con l’inte- alle primarie del partito Democratico ha provocato un ressante vantaggio della partecipazione di diversi eletti a interessante e ampio dibattito. l cariche istituzionali), Denitch osservò un rigoroso plu- ralismo nell’ insieme della conferenza, promossa con un ampio spettro di riviste di sinistra, tra cui la Monthly Review. Dopo la morte del preside Murphy e con la razio- Periodico di Lavoro Società – nalizzazione neoliberale del budget di CUNY, gli orga- sinistra sindacale confederale CGIL nizzatori cercarono di rendere la conferenza economi- Numero 0 in attesa di autorizzazione. camente autosufficiente, e la SSC ha potuto stabilizzarsi Direttore: Riccardo Chiari con meno panel e con la co-sponsorizzazione di riviste e altri istituti, come la Fondazione Luxemburg (legata Redazione: Giacinto Botti, Riccardo Chiari, Simona Fabiani, Sally Kane, Andrea Montagni, Frida Nacinovich, Leopoldo Tartaglia alla Linke tedesca). Nel 2008, il Left Forum fu costretto Grafica e impaginazione: Mirko Bozzato a spostarsi alla Pace Univeristy, per tornare nuovamente www.sinistrasindacale.it al John Jay College (CUNY) nel 2014. Il Left Forum è
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