Electrolux, scetticismo sulle trattative - SUSEGANA I lavoratori alla vigilia dei vertici di Mestre e Roma: "Non ci fidiamo"

Pagina creata da Edoardo Raimondi
 
CONTINUA A LEGGERE
Rassegna stampa

IL GAZZETTINO – Domenica 13 marzo

     SUSEGANA I lavoratori alla vigilia dei vertici
         di Mestre e Roma: «Non ci fidiamo»

       Electrolux, scetticismo sulle trattative
    Domenica 13 Marzo 2011,
C'è scetticismo tra gli operai alla vigilia dei due importanti incontri che potranno dare un'impronta
definitiva alla trattativa per la Electrolux di Susegana e Porcia. Le voci, per lo più politiche, di sicure
aperture da parte della multinazionale, su consistenti riduzioni del numero degli esuberi, non
cambiano l'atmosfera e la tensione con le quali si aspettano i due confronti, a Mestre domani, e a
Roma martedì con i ministri e i presidenti delle regioni Friuli e Veneto.
    Lo confermano unitariamente le Rsu: «Noi ci fidiamo non di quello che leggiamo o delle
anticipazioni non ufficiali, vogliamo sentirlo dire dall'azienda domani. - sottolinea Paola Morandin
della Fiom - Fosse anche vero, mentre noi sosteniamo che il piano industriale da qui al 2014 sia da
cambiare radicalmente, bisognerà vedere cosa vuole in cambio l'Electrolux. Mi sembra difficile che
ad un tratto ammettano di aver sbagliato i conti. A meno che non rinuncino a fare l'alto di gamma
fuori dell'Italia. In quel caso se ne potrebbe riparlare. Ma una cosa è certa: non siamo disponibili ad
un abbassamento del costo del lavoro tout court: ci sono paletti intoccabili, non firmeremo nulla
che ceda sui diritti acquisiti dai lavoratori. Non vengano a parlarci di piani Fiat».
    In queste ore si aggiunge alle richieste operaie anche l'appello alla Electrolux della Cna
provinciale con il direttore Giuliano Rosolen. Il pensiero in questo caso è anche all'indotto delle
lavorazioni per Electrolux , formato da centinaia di persone, famiglie di artigiani, che di questo
vivono.
    «La direzione del Gruppo Electrolux riconsideri la sua posizione in merito alla riduzione degli
investimenti negli stabilimenti di Susegana e Porcia - dice - perché questo comporterà il
ridimensionamento produttivo complessivo, compreso dell'indotto dove operano molti artigiani
che impiegano diverse centinaia di lavoratori. È importante che vengano mantenute e sviluppate
qui le produzioni di alta gamma e che si investa nella ricerca. Electrolux mantenga le produzioni di
qualità nel nostro territorio e dia continuità al principio della responsabilità sociale d'impresa che
ha lo ha sempre contraddistinto, senza scartare l'ipotesi di verificare la possibilità anche di una
diversificazione produttiva».

1                                              14/03/2011
Domenica 13 Marzo 2011,

                        Indesit, gli operai scelgono
                       tra ricollocazione e incentivi

Alla Indesit di Refrontolo entra nel vivo la «fase due»: dal primo aprile inizierà la dismissione dello
stabilimento, per i dipendenti si apriranno due anni di cassa integrazione e i percorsi verso nuovi posti di
lavoro. Il meccanismo della ricollocazione, però, stenta ad ingranare. Sulla bacheca all'interno della
fabbrica, in realtà, sono già appuntate diverse offerte: si cercano soprattutto saldatori, piegatori altri
specialisti delle lavorazioni in acciaio, oltre a tecnici di produzione.

    Ma sta creandosi un paradosso: chi ha una professionalità spendibile sul mercato, preferisce far da
sè. Difficile dargli torto: chi si licenzia (e si arrangia a trovarsi un nuovo impiego) becca un incentivo da
25mila euro. Per chi invece sfrutta il sistema di accompagnamento previsto dagli accordi tra azienda e
sindacati il bonus scende a 6mila euro. E così, finora, a dare la disponibilità ai colloqui «organizzati»
restano figure poco compatibili alle richieste. Tanto più che non sono ancora stati attivati corsi di
riqualificazione. Duplice il rischio: lasciare a piedi proprio le fasce più deboli professionalmente e
sprecare possibili opportunità per mancanza di candidati validi.

    Finora dei 94 dell'organico iniziale, hanno già dato le dimissioni volontarie in 14 e altri 16 hanno già
comunicato di voler uscire autonomamente, mentre una decina di persone potrebbe maturare la
pensione entro la fine della cig e altrettanti sono entrati nel sistema per una nuova occupazione.
    «Proprio per fare il punto, abbiamo incontrato i dirigenti di Indesit e di Sernet (la società milanese
incaricata di seguire la ricollocazione, ndr) - spiega Paolo Agnolazza, della Fim Cisl -. Con il mese prossimo
dovrebbero partire i corsi. Ma con la chiusura dello stabilimento, i lavoratori temono di non avere più un
punto di riferimento per le eventuali offerte di lavoro».

   Ci si sta rendendo conto, tuttavia, anche di un'altra difficoltà: gli accordi prevedono ricollocazione alle
medesime condizioni precedenti, ma gli stipendi garantiti dall'Electrolux sono sopra media rispetto al
resto del comparto locale, spesso anche di 2 -300 euro al mese. «Abbiamo chiesto che questa
eventualità sia specificata fin da subito - nota Agnolazza -. E valuteremo se è possibile dare l'incentivo
spettante alla ditta che assume (15mila euro, ndr) al lavoratore, come una sorta di indennizzo».

       LA POLEMICA Bacchettate del Coisp al Sap
     accusato di aver fatto retromarcia sull’Appiani

         Guerra tra sindacati sulla nuova Questura

2                                             14/03/2011
Lunedì 14 Marzo 2011,

Guasti alla porta-bussola e all’ascensore. E l’Ufficio Minori per le adozioni costretto a dividere la stanza
dove si tratta di ritiri e consegne di patenti. Il sindacato di polizia Coisp va a muso duro denunciando ciò
che, a suo dire, non va nella nuova questura all’Appiani.

    Va all’attacco il segretario provinciale Coisp, Berardino Cordone, tacciando di incoerenza le altre
organizzazioni sindacali che avrebbero innestato una vistosa retromarcia. Vengono giudicate incredibili le
recenti dichiarazioni del segretario regionale del Sap che ha pubblicamente contestato la denuncia del
guasto dell’ascensore e della porta bussola nella nuova sede. «Ci aspettavamo un intervento del
Questore non certo la contestazione di un altro sindacato che fino allo scorso anno ha condiviso la nostra
stessa linea», afferma il Coisp: «Nel luglio 2008 Siulp, Sap, Siap, Silp Cgil e Coisp evidenziavano che nella
nuova questura permanevano gli stessi problemi dell’attuale: mancanza di parcheggi e spazi per il
personale. E l’allora portavoce, il segretario provinciale Sap, Gino Balbinot, sosteneva che un serio e
competente rappresentante dell’amministrazione Ps non avrebbe mai autorizzato la definizione di un
progetto in quei termini, imponendo delle modifiche». Ma nell’aprile 2010 Siulp e Sap, cambiarono rotta
asserendo il contrario di quanto prima sostenuto. E da un anno a questa parte il Sap contesta le denunce
che i sindacati di polizia continuano a portare avanti sulla realtà della nuova questura.

    La tribuna

    SABATO, 12 MARZO 2011

Pagina 23 - Cronaca

AL CANOVA

Scontro sindacati-Aertre Un vertice con Marchi

 Un faccia a faccia tra i sindacati e il presidente Save Enrico Marchi. Questa la via scelta dalle
organizzazioni sindacali e dall’azienda per mettere fine alla tensione scatenata due giorni fa dopo il
vertice propedeutico al trasloco di voli e personale dell’aeroporto trevigiano a Venezia. Al centro
della crisi il fatto che la società abbia manifestato l’intenzione di non riconoscere indennizzi di
viaggio ai lavoratori del Canova delocalizzati al Marco Polo. «Siamo fiduciosi - dicono i sindacati -
con Marchi troveremo l’accordo». (f.d.w.)

    SABATO, 12 MARZO 2011

3                                             14/03/2011
Pagina 29 - Cronaca

               E’ fallita la concessionaria Inauto
E un cliente vince la causa contro la società che non gli ha
consegnato la Dacia

SABRINA TOMÈ

 Fallita Errenne srl, la società che gestiva la concessionaria Inauto di Castelfranco, con sede a Paese.
E’ fissata per il prossimo mese in tribunale a Treviso l’udienza per il piano di riparto, mentre nei
giorni scorsi si è tenuta l’adunanza dei creditori. E, intanto, è arrivata la prima sentenza del civile
che condanna la società a risarcire uno degli automobilisti a cui non è stata consegnata la vettura
ordinata. Il giudice Manuela Elburgo ha riconosciuto a G.P., assistito dall’avvocato Daniele Panico, la
somma di 1.800 euro a titolo di restituzione della caparra versata e di copertura dei danni per la
mancata fornitura dell’auto di cortesia; altri 5 mila euro sono stati stabiliti per la rifusione delle
spese. Quello di G.P. non è un caso isolato: una ventina, infatti, gli automobilisti che hanno avviato
azioni civili e penali contro Errenne. Il motivo? C’è chi ha ricevuto l’auto, ma non ha mai potuto
mettersi alla guida perché la concessionaria non l’ha dotata di targa (mancavano i soldi per
l’operazaione). E c’è chi, invece, non ha mai ricevuto il veicolo pur avendo regolarmente pagato la
caparra. E’ il caso, appunto, di G.P. che l’11 marzo di due anni fa stipula un contratto per l’acquisto
di una Dacia New Logan del valore di 11.800 euro con consegna della propria Ford Escort destinata
alla rottamazione e versamento di una caparra di 1.000 euro. L’accordo prevede l’arrivo della
vettura per il 22 maggio e, nel frattempo, l’affidamento al cliente di un veicolo di cortesia. A maggio
G.P. si presenta alla concessionaria per sentirsi rispondere che la vettura non c’è, che ci sono alcuni
ritardi nelle consegne. Il tempo passa, ma la Dacia non arriva. Così come non arrivano le vetture di
molti altri clienti. Scatta così la causa e l’altra mattina è arrivata la sentenza: la prima, che ha dato
ragione ai clienti di Inauto.
 Il prossimo passo sarà l’ammissione al passivo della società, in sede di udienza di fallimento.

    SABATO, 12 MARZO 2011

Pagina 29 - Cronaca

         «Benetton, elezioni Rsu legittime» Uil e
              Confortin perdono la causa

4                                             14/03/2011
Tegola per la Uil, che ha perso in primo grado e per la seconda volta la causa intentata contro il
gruppo Benetton, portato in tribunale per «condotta antisindacale». Il sindacato dovrà pagare
anche le spese processuali: 7.000 euro.

Tutto è cominciato nel 2009. La Uilta, sigla dei tessili della Uil, aveva citato il gruppo invocando
«l’illegittimità delle elezioni delle Rsu», e chiedendo al giudice che decretasse il disconoscimento
delle elezioni.

Secondo il sindacato, sin dal 2003, «il gruppo Benetton aveva attivato riassetti societari che
avevano portato 4 società a operare in modo promiscuo negli stabilimenti». Secondo la Uilta, il
meccanismo delle liste cumulative aveva portato allo stravolgimento della rappresentanza alla luce
dell’articolo. 28 dello statuto dei lavoratori.

 Il giudice, nel primo round, aveva escluso dalla causa Femca-Cisl e Filtea-Cgil, estranee al
contenzioso nonostante la Uilta le avesse citate con il gruppo Benetton. Ora il pronunciamento di
primo grado, che ha stabilito la legittimità del comportamento dell’azienda di Ponzano dando torto
alla Uilta. «Ricorreremo in appello a Venezia - assicura il segretario Antonio Confortin - La storia
non è ancora finita e non possiamo fermarci». E l’avvocato della Uil Giorgio Antonini confida in un
risultato diverso. (e.l.t.)

    SABATO, 12 MARZO 2011

Pagina 44 - Provincia

      Electrolux, piano per ricollocare gli operai
Il ministro Sacconi convoca le parti martedì: «Vogliamo salvare
le funzioni strategiche»

FRANCESCO DAL MAS

 SUSEGANA. Nessun lavoratore dell’Electrolux sarà licenziato. In 700, probabilmente, saranno
dimessi, un centinaio per andare in prepensionamento, gli altri 600 per essere ricollocati dopo uno
o due anni di cassa integrazione. Sono le prime indiscrezioni sull’accordo che la prossima settimana
comincerà a maturare fra Electrolux, sindacati e governo.

 Il ministro del lavoro Maurizio Sacconi non vuol anticipare, scaramanticamente, se si è alla fase
finale della trattativa, prima ancora che cominci. Però si dichiara fiducioso. «Abbiamo convocato le
parti per martedì alle 18 a Roma e prima dell’incontro a tre vi sarà un confronto solo con le

5                                           14/03/2011
organizzazioni sindacali dopo quello che abbiamo avuto, nei giorni scorsi, con la sola parte
imprenditoriale - conferma il ministro del Lavoro -. Siamo intenzionati a definire con molta
puntualità gli impegni non solo relativi ai fattori produttivi e occupazionali ma anche alle funzioni
strategiche che Electrolux garantisce in Italia e solo in questo quadro esamineremo gli eventuali
esuberi da definire e i modi in cui dare ad essi un’adeguata protezione».
 In base alle prime indiscrezioni, la ricollocazione dei lavoratori potrebbe avvenire nelle aziende
della filiera, che comprende non solo le fabbriche dell’indotto diretto, ma anche gli stessi mobilifici
o grandi reti distributive di cucine che utilizzano i frigo ad incasso, o quelli di alto livello di gamma, o
le lavatrici prodotte a Porcia.

 Ad alcuni ambienti sindacali che temono la trattativa a Roma, presso i ministeri del lavoro o dello
sviluppo, anziché direttamente fra le parti, il ministro Sacconi riserva un messaggio rassicurante:
«La sede di governo è fondamentale perché l’azienda possa assumere impegni ragionevolmente
destinati ad essere mantenuti». Fra questi impegni, per l’appunto, le cosiddette funzioni
strategiche. Ovvero i frigoriferi del cosiddetto «alto di gamma», che il Governo ha chiesto al
«gigante del freddo» di trattenere a Susegana. Così come per quanto riguarda le attività strategiche
degli altri settori, dalle lavatrici alle lavastoviglie, ai piani cottura. Lunedì prossimo Electrolux e
Fiom, Fim e Uilm si incontreranno a Mestre per verificare il nuovo piano industriale e le
conseguenze che ne deriveranno sull’occupzione. L’azienda, infatti, si è impegnata a portare
elementi nuovi, che consentano l’avvio di una trattativa positiva. Con i nuovi presupposti, le parti
voleranno a Roma per l’incontro di martedì.

    DOMENICA, 13 MARZO 2011

Pagina 11 - Attualità

     L’esercito di colf e badanti In 5 anni sono
                    raddoppiate
Secondo l’Inps rappresentano 700mila dipendenti. Altrettante
lavorano «in nero» Boom delle rumene: passate da 36mila a
160mila. Le italiane salgono a 150mila

 ROMA. Sono per lo più donne, in gran parte comunitarie e si occupano dei bambini, delle
case, degli anziani. Sono l’esercito di colf e badanti di cui le famiglie italiane non possono più
fare a meno. Un esercito in crescita esponenziale: secondo i dati dell’Inps aggiornati alla fine
del 2010, sono oltre 718.000 con un aumento dell’82% rispetto al 2005 quando erano
394.535.
 E l’ipotesi è che ce ne siano quasi altrettante che lavorano “in nero”. L’aumento ha riguardato
soprattutto le domestiche comunitarie (comprese le italiane e le rumene dal 2007) ed è
6                                               14/03/2011
iniziato dopo la sanatoria del 2009.

 Tra le nazionalità, un vero e proprio boom riguarda le domestiche rumene che, grazie
all’entrata del Paese nell’Unione europea nel 2007, sono passate da 36.000 nel 2005 a oltre
160.000 nel 2009. Sono balzate così dal quarto posto del 2005 al primo nel 2009 superando
nelle preferenze delle famiglie anche le italiane (150.000 le iscritte all’Inps come domestiche
nell’anno) che comunque registrano una crescita rispetto al 2005. In totale i lavoratori
comunitari sono 414.983. Dopo il gruppo delle comunitarie la nazionalità in testa è quella
ucraina (77.023 con un +35,7% sul 2005) seguita dalla filippina (49.508 con un aumento del
24,8%). I lavoratori che provengono dall’Ecuador sono 17.879, stabili rispetto al 2005, mentre
le moldave sono più che raddoppiate passando da 15.129 del 2005 a 35.871 del 2010. Anche i
cinesi sono più che raddoppiati dal 2005 (da 1.187 a 3.165) dopo aver avuto un picco nel 2009
probabilmente grazie alla sanatoria.

 La stragrande maggioranza dei lavoratori domestici sono donne (620.703 a fronte di 97.525
uomini) e con un solo datore di lavoro (601.847 a fronte di 718.228 complessive), ma ci sono
anche 300 lavoratori che si dividono tra almeno 8 datori di lavoro e altri 1.700 che ricevono
contributi da sei famiglie diverse. In questi anni sono poi più che raddoppiati i contributi per le
colf versati dalle famiglie all’Inps (da 459 milioni del 2005 a oltre 915 milioni nel 2010). Il
lavoro domestico viene utilizzato soprattutto in Lombardia (138.758 lavoratori) e nel Lazio
(103.549 lavoratori) ma anche in Emilia Romagna (70.231 lavoratori). Nel Sud anche a causa
del basso livello di occupazione femminile il lavoro domestico viene utilizzato molto meno. E
da aprile basta code allo sportello per assumere un lavoratore domestico o interrompere il
rapporto di lavoro già esistente: le famiglie potranno farlo attraverso il sito internet dell’Inps o
telefonando al numero verde dell’Inps (803.164). (m.v.)

    DOMENICA, 13 MARZO 2011

Pagina 11 - Attualità

Cisl e Uil: disoccupazione giovanile al 30%

Cassintegrati in aumento In fumo altri 110mila
                    posti

 ROMA. Torna a crescere il ricorso alla cassa integrazione: a febbraio c’è stata una riduzione su base
annua, ma su base mensile la Cig ha registrato un aumento a due cifre (+17,2%). E i sindacati
lanciano l’allarme sulla situazione preoccupante del mondo del lavoro, che a febbraio conta oltre
430 mila cassintegrati e in un anno ha perso 110 mila occupati, mentre crescono disoccupati e
inattivi. La Cassa integrazione e l’occupazione sono al centro delle analisi che Cisl e Uil hanno
elaborato separatamente sulla base degli ultimi dati diffusi da Inps e Istat. Analisi che li trova

7                                             14/03/2011
concordi nel chiedere un nuovo accordo Stato-Regioni sull’utilizzo degli ammortizzatori in deroga e
delle politiche attive.

 La Uil, in particolare, evidenzia come l’incremento della Cig a febbraio abbia interessato tutte e tre
le gestioni (ordinaria, straordinaria e deroga), ma con il picco più alto per la cassa in deroga che,
con una richiesta di oltre 22,3 milioni di ore (+23% rispetto a gennaio, a fronte di un +4,6% per
quella ordinaria e di un 22,4% per quella straordinaria). Ad aver assorbito il maggior numero di ore
richieste è indubbiamente il Nord (60,7%, pari a 42,8 milioni di ore), che è stata anche l’area in cui
vi è stato il più alto aumento rispetto a gennaio (+22,6%).

 La Cisl amplia poi lo sguardo anche all’occupazione: nell’Osservatorio Mensile dell’organizzazione,
oltre ad evidenziare il preoccupante nuovo aumento congiunturale della Cig a febbraio, si stima che
i lavoratori equivalenti in Cig siano a febbraio oltre 430mila. Ma a preoccupare è anche l’elevato
valore della disoccupazione, con quella giovanile al 30%. «I dati sull’occupazione di gennaio -
sottolinea il segretario generale aggiunto Cisl, Giorgio Santini - dimostrano che occupazione
maschile, femminile, giovanile, numero degli scoraggiati e relativi tassi di inattività sono tutti in
peggioramento rispetto al mese precedente. Anche il confronto su base annua è preoccupante».

    DOMENICA, 13 MARZO 2011

Pagina 23 - Cronaca

                  Aeroporto, voli a rischio blocco
Niente rimborsi ai 104 lavoratori Aertre: «Pronti allo sciopero»

Fumata nera dopo le assemblee: negate le indennità trasferimento

ENRICO LORENZO TIDONA

 Rischio blocco per i voli del Canova. Nelle prossime settimane i 104 lavoratori dello scalo trevigiano
sono pronti a incrociare le braccia dopo la fumata nera della riunione avvenuta con Aertre, poco
incline a concedere i rimborsi spese chiesti per i trasferimenti verso Venezia.
 Durante le assemblee di venerdì e sabato i dipendenti di Aertre, società che gestisce il Canova,
hanno scelto la linea dura. «Dopo una discussione iniziata a settembre 2010 e che aveva avuto
momenti di apertura, l’azienda si è mostrata indisponibile a raccogliere le istanze sindacali. Se non
ci ascolteranno avvieremo un percorso di protesta», hanno riassunto in una nota ufficiale i tre
sindacati dei trasporti chiamati come intermediari dai dipendenti, ora pronti alla mobilitazione.
 «Quando ci hanno comunicato che lo scalo di Treviso sarebbe stato chiuso per quattro mesi da
giugno a settembre 2011, abbiamo chiesto un rimborso spese per i lavoratori in distacco dal Canova
al Marco Polo di Venezia - spiega Siro Martini della Uiltrasporti, che insieme ai colleghi ha chiesto
un incontro urgente per il 16 marzo all’amministratore di Save Enrico Marchi, scavalcando i
dirigenti trevigiani - oltre ai rimborsi chiediamo la stabilizzazione di 12 contratti a tempo pieno, da
30 a 40 ore settimanali, e la defiscalizzazione degli straordinari, terza gamba per una possibile
8                                            14/03/2011
intesa. Non tutto però è andato nel verso giusto, visto che dopo la fase distesa degli inizi della
contrattazione, siamo passati venerdì ad una preoccupante chiusura, che ci ha lasciati spiazzati.
Non stiamo infatti chiedendo soldi in più rispetto al salario ordinario, ma il rispetto dei diritti di
questi che sono addetti operativi. Restiamo fiduciosi ma siamo pronti a bloccare il trasferimento
verso Venezia».

    LUNEDÌ, 14 MARZO 2011

Pagina 11 - Provincia

       Caro-rette in casa di riposo, Cisl in piazza
Mogliano, oggi volantinaggio e raccolta di segnalazioni dei
cittadini: «Basta tagli alla sanità»

FRANCO ALLEGRANZI

 MOGLIANO. Oggi a Mogliano la Cisl è mobilitata contro i tagli alla sanità. Rette delle case di riposo
a rischio aumento da 400 a 700 euro l’anno, 2400 non autosufficienti in lista d’attesa per entrare in
una struttura per anziani, meno risorse per l’assistenza domiciliare, tagli a sanità e sociale. Sono
alcuni dei temi affrontati dalla Cisl nel corso della campagna di informazione.
 Prosegue così l’attività di volantinaggio della Cisl trevigiana a sostegno della campagna regionale
«La sfida della Cisl del Veneto per un sistema socio-sanitario di qualità». Dopo i banchetti allestiti a
Treviso, Montebelluna e Conegliano, la Cisl di Treviso incontrerà i cittadini oggi dalle 9 alle 13 a
Mogliano, in galleria Avogadro, e mercoledì mattina in piazza Castello a Oderzo. Gli attivisti della
Federazione Nazionale Pensionati, in sinergia con i lavoratori del pubblico impiego, hanno già
distribuito 20 mila volantini. L’obiettivo è quello di informare i cittadini, la cui partecipazione attiva,
sostiene la Cisl, in questo percorso è fondamentale. «Abbiamo trovato una forte attenzione a questi
problemi - spiega Cinzia Bonan della segreteria Cisl di Treviso - soprattutto nelle famiglie e negli
anziani. Emerge, in particolare, la necessità di una semplificazione del sistema socio-sanitario».
Anche per questo, e per comprendere le ricadute dei tagli sul sociale nei prossimi tre anni, i
rappresentanti della Fnp di Treviso stanno incontrando in questi mesi i sindaci dei 95 Comuni della
Marca. Alla politica, la Cisl trevigiana chiede di «garantire una equa imposizione fiscale e lotta
all’evasione, ma anche criteri uniformi di accesso ai contributi economici regionali. Per quanto
riguarda la programmazione socio-sanitaria, che deve avere obiettivi di medio-lungo termine, la
proposta condivisa con le categorie dei pensionati e dei lavoratori del pubblico impiego, nasce dalla
consapevolezza dell’esistenza di notevoli difficoltà di ordine economico e di programmazione che
impongono un contenimento della spesa e la necessità di rilanciare il sistema sanitario e sociale».
Insomma, una crociata per evitare che le famiglie finiscano in ginocchio.

    LUNEDÌ, 14 MARZO 2011

9                                              14/03/2011
Pagina 10 - Cronaca

Scarpa e Bernini bocciano l’accordo

     Patto per lo sviluppo Fronda in Cgil contro la
                    linea di Barbiero

 Blocco del Patto per lo sviluppo e apertura di un nuovo confronto all’interno della Cgil trevigiana.
Sono queste le principali richieste portate allo scorso direttivo della Camera del lavoro di Treviso da
parte del movimento «La Cgil che vogliamo», coordinata da Loris Scarpa della Fiom e Ivan Bernini
del Flfp (funzione pubblica), che terrà oggi un incontro per presentare le azioni contro il patto
firmato dal segretario Paolino Barbiero con Cisl, Uil e Unindustria. «Un accordo inutile se non
dannoso, perché non salvaguarda i posti di lavoro né rilancia stabilmente l’occupazione, non tiene
conto dei giovani precari, non si occupa degli over 50 espulsi dal mondo del lavoro, né dei migranti.
Non rilancia la contrattazione aziendale perché si preoccupa di sostituirla con schemi contrattuali
territoriali. Un accordo che non vede alcuno scambio tra le parti e consegna alle aziende la
possibilità di agire attraverso il superamento dei contratti nazionali. Accordo pericoloso che
diminusice i diritti dei lavoratori. Per questo esprimiamo la nostra contrarietà al patto». (e.l.t.)

 LUNEDÌ, 14 MARZO 2011

Pagina 13 - Provincia

      Electrolux, oggi l’accordo o nuovi scioperi
Vertice a Mestre tra azienda e sindacati. Domani il tavolo
ministeriale con Sacconi

 SUSEGANA. Settimana decisiva per l’Electrolux. Si capirà già oggi, dal confronto a Mestre tra
l’azienda ed i sindacati, se il «gigante del freddo» è intenzionato a cambiare il piano industriale,
quindi a ridurre gli 800 esuberi, e presentarsi domani al tavolo ministeriale con un’ipotesi di
conclusione della vertenza. «Oppure saranno scioperi ed altre manifestazioni di protesta»
annunciano Fiom, Fim e Uilm.

10                                           14/03/2011
Il tutto nel contesto di un mese di marzo in cui si è già fatto un giorno di cassa integrazione, altri
due sono stati programmati per il 18 (quindi ponte del Tricolore) e ancora due sono in programma
a marzo. Questa mattina, alle 9.30, l’appuntamento all’hotel Plaza di Mestre, tra i massimi dirigenti
di Electrolux ed i delegati sindacali, accompagnati dai rappresentanti del Coordinamento.
«L’azienda dovrà rispondere alla nostra richiesta di 15 giorni fa - anticipa Paola Morandin della Fiom
- quella di modificare radicalmente il piano presentato che porta di fatto, dopo il 2014, alla chiusura
dello stabilimento di Susegana». Gli 800 esuberi si presentano, a questo punto, come un dettaglio.
Si sa che sulla garanzia del mantenimento in Italia delle funzioni strategiche della multinazionale si
è irrigidito anche il ministro Maurizio Sacconi, incontrando l’impresa. E secondo autorevoli
indiscrezioni pare che abbia ottenuto la disponibilità di Electrolux a considerare maggiori impegni
per la salvaguardia dei siti italiani. «Ci aspettiamo che così accada - interviene Rossanna Paolazzi,
della Fim Cisl - e di poter scendere a Roma, nel pomeriggio di martedì, con l’auspicio che l’avvio
della trattativa in sede di Governo porti rapidamente ad un accordo». Il ministro del lavoro domani
prima incontrerà la delegazione Fiom, Fim e Uil, poi l’azienda e, insieme, il sindacato. Saranno
presenti anche le Regioni, il Veneto con l’assessore regionale Elena Donazzan, tra l’altro vicina al
ministro del lavoro, ed il Friuli Venezia Giulia, con il vicepresidente Luca Ciriani. La loro non sarà una
presenza di rito. Alle due Regioni, infatti, spetterà accompagnare gli eventuali esuberi alla
ricollocazione. Spiega il presidente Luca Zaia: «E’ ovvio che la Regione è vicina ai lavoratori con i
fatti, non con le parole - dichiara Zaia - ed è anche attenta affinché l’auspicata soluzione non porti
divisioni all’interno del mondo del lavoro. Ho già detto che questa è la madre di tutte le battaglie
vertenziali. E lo è perché deve uscirne un accordo che non penalizzi nessuno, ma premi l’ulteriore
sviluppo delle nostre terre». Questa mattina, a Quinto di Treviso, ne parlerà anche con il ministro
Sacconi. Il quale si accompagnerà al tavolo della trattativa con il suo collega Paolo Romani. La
traccia dell’intesa è stata infatti individuata e prevede che non ci saranno licenziamenti e che i
lavoratori saranno reimpiegati anzi tutto nelle aziende della filiera degli elettrodomestici.

 Oggi Treviso

 ELECTROLUX, AL VIA IL CONFRONTO AZIENDA -
                 SINDACATI
800     gli   esuberi      annunciati       per     gli     stabilimenti    di    Susegana        e    Porcia

SUSEGANA - Si svolge oggi, lunedì, l'atteso vertice tra azienda e sindacati che cercherà di fare chiarezza
sul futuro degli stabilimenti Electrolux di Susegana e Porcia.
Sono circa 800 gli esuberi annunciati per i due stabilimenti: nei giorni scorsi, a scendere in strada a fianco
dei lavoratori, anche diversi sindaci del territorio e il presidente della provincia di Treviso, Leonardo
Muraro.
Se la vertenza non si chiuderà, i sindacati annunciano di essere pronti a manifestare nuovamente.

11                                             14/03/2011
ELECTROLUX, BONANNI: «SPERIAMO IN UNA
             SOLUZIONE STILE FIAT»
Il 14 marzo riprendono le trattative tra sindacati e azienda

SUSEGANA - "Speriamo si possa giungere ad una soluzione sul modello della Fiat, non solo individuando
nuovi prodotti ma anche riconfermando occupazione e maggior salario". Lo ha detto, a Treviso, a
margine di un convegno del sindacato, il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, rispondendo
ad una domanda sul futuro degli stabilimenti Electrolux nelle province di Treviso e Pordenone.
"Per noi - ha proseguito - è preziosa questa produzione che deve rinnovarsi anche per rinnovare il
rapporto con le clientele che preferiscono ancora gli elettrodomestici italiani, i quali, invece, si vedono
sfidare da prodotti di paesi emergenti, insidiando una leadership che dura ormai da 40-50 anni".

                         LA CISL OGGI A MOGLIANO
Incontro     con     i   cittadini    in    centro     contro     i    tagli    a    sanità     e    sociale

MOGLIANO - Mobilitazione della Cisl questa mattina a Mogliano contro i tagli alla sanità. La protesta si
inserisce nell’attività regionale «La sfida della Cisl del Veneto per un sistema socio-sanitario di qualità».
Oggi dalle 9 alle 13 a Mogliano, in galleria Avogadro, e mercoledì mattina in piazza Castello a Oderzo,
incontro dei dirigenti con la cittadinanza.
Come si spiega dal sindacato, il pericolo è quello di un aumento delle Rette delle case di riposo da 400 a
700 euro l’anno.
E si denuncia anche la situazione di 2.400 non autosufficienti in lista d’attesa per entrare in una struttura
per anziani e i tagli a sanità e sociale.
Proprio in questo periodo i rappresentanti della Fnp di Treviso stanno tenendo alcuni incontri dai 95
sindaci dei comuni della provincia di Treviso.
L’obiettivo è quello di «garantire una equa imposizione fiscale e lotta all’evasione, ma anche criteri
uniformi di accesso ai contributi economici regionali». gr

CORRIERE DEL VENETO

     Electrolux, Cisl evoca il piano Fiat. Ma la Fiom:
                    rischiamo la deriva
TREVISO - Raffaele Bonanni ragionando su Electrolux evoca soluzioni «modello Fiat» scatta la
fibrillazione. L’occasione, per il segretario generale della Cisl, è stata una riunione del Consiglio generale
12                                            14/03/2011
del sindacato, a Treviso. Ha parlato della necessità di investimenti per non far perdere al Nordest la
leadership dell’elettrodomestico ed ha anche apprezzato la sollecitudine con cui il ministro del Lavoro,
Maurizio Sacconi, si è impegnato sul caso. «Le nostre pressioni stanno funzionando -ha detto -e l’impresa
ha compreso perfettamente che noi non vogliamo risolvere problema oggi per riproporlo domani, ma
vorremmo pensare ai prossimi 10 o 20 anni» . Nessun riferimento a modelli di contrattazione alternativi
ma non per questo il fantasma di un nuovo strappo al Ccnl è allontanato. Contemporaneamente, infatti,
da Monfalcone, il segretario della Fiom, Maurizio Landini, si sofferma sul rischio di «una deriva
pericolosa. Governo e Confindustria stanno tentando nei fatti di cancellare l’esistenza di un contratto
nazionale e noi su questo non siamo assolutamente d’accordo» . Il leader Fiom scende subito sul caso
caldo. «In questi anni con Electrolux è stato possibile fare accordi condivisi da tutti e votati dai lavoratori
e senza bisogno di deroghe ai contratti nazionali. Io credo che qui ci siano tutte le condizioni e le volontà
per poterli fare ancora» . Secondo Landini, dunque, per gli stabilimenti di Susegana Porcia la questione
Electrolux si affronta con due strumenti essenziali: «un piano industriale di investimenti che confermi la
centralità dell’Italia e quindi la sua permanenza ed ammortizzatori sociali tali da scongiurare qualsiasi
licenziamento e da permettere una giusta redistribuzione del lavoro» . Il «modello Fiat» , del resto, per il
segretario Fiom di Treviso, Elio Boldo, sarebbe un’espressione sbagliata perché i problemi di Electrolux
sono opposti rispetto a quelli della casa torinese. «Marchionne punta a produrre più veicoli. Ma se a
Susegana costruissimo più frigoriferi a chi andremmo poi a venderli?» . Sarebbe dunque inutile ridurre le
pause ed aumentare i ritmi solo per cercare di far concorrenza agli operai ungheresi. «Gli investimenti
l’azienda deve affrontarli per consolidare la sua presenza in Veneto e in Friuli ma, contemporaneamente,
deve muoversi sui mercati del mondo per recuperare volumi» . Se accordo ci sarà, è l’opinione anche di
Franca Porto, segretaria Cisl del Veneto, «non c’è alcun motivo per cui questo non debba essere unitario.
Abbiamo dimostrato di poter trovare sintonie interessanti, come con l’intesa fra industriali e sindacati a
Treviso. Gli accordi è bene che li facciano i soggetti che ne hanno titolarità, il Governo si limiti a mettere
quello che manca. Parlare di deroghe o meno, poi, dipenderà dalle singole situazioni» . La vertenza
Electrolux vede in calendario un incontro fra azienda e sindacati lunedì prossimo, 14 marzo, e la
convocazione delle parti al ministero dello sviluppo economico l’indomani, 15 marzo, alle 18. Gianni
Favero

LA NUOVA VENEZIA

     «Soluzione stile Fiat per Electrolux Vinyls, più
      impegno». Bonanni (Cisl) sollecita il ministro
      Romani a “copiare” Sacconi Porto: «Difendere
                chimica e cantieristica»
TREVISO. «Il Governo abbia sulla vertenza Vinylis la stessa attenzione che sta dimostrando con la
Electrolux». Così ieri a Treviso si è espresso il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni. «Se
Electrolux è un termine di paragone, vorremmo che il modello si adottasse per ogni situazione» ha detto.
Un appello implicito al ministro Romani perché prenda esempio dal collega Sacconi.
Le crisi venete - Vinylis ed Electrolux tra tutte - alimentano le tensioni nella squadra di Governo. Da un
lato il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, che da mesi promette una soluzione - al
momento ancora distante - per i lavoratori del polo chimico di Porto Marghera. Dall’altro il ministro del
Lavoro, il trevigiano Maurizio Sacconi, che sta giocando un ruolo importante sul fronte Electrolux. E ieri il

13                                            14/03/2011
segretario generale della Cisl, nella Marca per un convegno del sindacato, non ha fatto mistero di queste
«due velocità» che differenziano i referenti dell’esecutivo nella gestione delle vertenze più calde. Proprio
sul futuro degli stabilimenti Electrolux di Susegana e Porcia, e sui relativi esuberi, Bonanni ha auspicato
una soluzione «in stile Fiat». «Non si tratta solo di individuare nuovi prodotti, ma anche di riconfermare
l’occupazione, garantendo un maggior salario - ha detto il segretario - Le nostre pressioni stanno
funzionando: il ministero del Lavoro è più sollecito e l’azienda ha compreso perfettamente che non
vogliamo risolvere il problema oggi per riproporlo domani, ma vorremmo pensare ai prossimi 10-20
anni». Electrolux e sindacati si incontreranno lunedì a Mestre. Il giorno successivo ci dovrebbe essere la
convocazione delle parti al Ministero, un passo fondamentale verso la risoluzione della vertenza che
lunedì 7 ha portato tremila persone in strada a manifestare. L’azienda ha già comunicato al Governo di
essere disposta a rinunciare almeno ad un centinaio di esuberi sugli 800 previsti tra Susegana e Porcia.
«Si tratta di rinnovare la produzione. Suggeriamo altri prodotti, ma anche elettrodomestici più innovativi.
Abbiamo spazio sul risparmio energetico, sulla maggiore qualità e durevolezza degli stessi prodotti - ha
aggiunto Bonanni - Solo così possiamo conservare la presenza italiana nella divisione internazionale del
lavoro».
Ieri a Treviso il segretario generale della Cisl è intervenuto anche su Fincantieri. «E’ in corso una
discussione sulla riqualificazione delle produzioni e dei siti, definendo il disegno industriale per il futuro».
Subito incalzato da Franca Porto, segretario Cisl Veneto: «In un Paese come il nostro, che ha in Porto
Marghera un sito industriale attrezzato e che ha bisogno di grandi imprese che facciano ricerca,
cantieristica e chimica sono da difendere, rafforzare e sostenere».

Elogi da Bonanni al sindacato trevigiano che a febbraio ha siglato con Unindustria il Patto per lo sviluppo
sulla contrattazione territoriale di secondo livello. «È un accordo che sfida il sindacato e le imprese, un
esempio da seguire nelle relazioni industriali» ha precisato. E sulla tassa sui prelievi bancari ha concluso:
«C’è un cartello tra banche. E chi dovrebbe sorvegliare, non lo fa».

Rubina Bon

     C’è un problema gravissimo di gestione». Morti
     sul lavoro Landini accusa gestione Fincantieri
Per Susegana sì ad accordi separati ma senza imposizioni o deroghe al contratto nazionale come fatto
dal Lingotto»
La Fiom non teme all’Electrolux un accordo modello Fiat. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario dei
metalmeccanici della Cgil, a margine di un’assemblea a Fincantieri di Monfalcone in cui, tra l’altro, ha
messo sotto accusa l’azienda per i troppi morti dovuti «ad un problema gravissimo di gestione».
Landini, prima di passare alla segreteria nazionale della Fiom, ha guidato per lungo tempo il
coordinamento sindacale Electrolux, per cui oggi ammette che «in questi anni con l’Electrolux è stato
possibile fare degli accordi condivisi da tutti e votati dai lavoratori e senza bisogno di deroghe ai contratti
nazionali». Il leader della Fiom tiene a precisarlo perché avverte odor di bruciato, in particolare per
l’interesse troppo repentino del Governo ad avocare a Roma la trattativa. «Io credo che qui ci siano tutte
le condizioni e le volontà per poter fare ancora questi accordi». Senza, dunque, passare dal modello Fiat,
dove è stato sottoscritto, a suo avviso, «non semplicemente un accordo separato: là, in verità, non c’è
stata nessuna trattativa, siamo stati di fronte a una imposizione. All’Electrolux non mi pare ci sia questa
situazione. C’è una disponibilità alla trattativa e allo stato l’azienda non ha posto nessuno dei problemi
invece messi dalla Fiat».

14                                             14/03/2011
Per Landini, «la vertenza Electrolux passa attraverso due strade: un piano di investimenti che confermi la
centralità dell’Italia per l’Electrolux e quindi la sua permanenza nel nostro paese; la seconda passa
attraverso il fatto che non ci sia alcun licenziamento e che gli ammortizzatori sociali che si utilizzino
permettano una giusta ridistribuzione del lavoro».

Soffermandosi sugli infortuni mortali alla Fincantieri, da Marghera a Monfalcone, il leader della Fiom
osserva che «c’è un problema gravissimo di gestione e abbiamo già detto a Fincantieri che non si può più
continuare con questa situazione». Quanto alle prospettive, Landini sostiene che «a quasi un mese dalla
richiesta al governo di un tavolo sulla cantieristica non abbiamo avuto alcuna risposta dal ministero dello
Sviluppo economico». E minaccia: «Nei prossimi giorni se non ci sarà la convocazione dovremmo
decidere              quali              iniziative            mettere             in             campo».
Francesco Dal Mas

                Think Pink poco…rosa: via alla cigs
Ammortizzatori per metà personale, 6 esuberi: in riassetto il ramo di Tecnica
Continua il riassetto della galassia Tecnica. La Gb International di Pederobba, ramo controllato dal
gruppo di Giavera sotto cui si cela il marchio Think Pink, ha presentato la richiesta di cassa integrazione
straordinaria per 20 dei 40 lavoratori attivi, e l’individuazione di 6 esuberi. Un passo ulteriore per
riequilibrare     le      attività   sospendendo       metà      forza      lavoro      per    12      mesi.
Il personale coinvolto è formato in parte da impiegati commerciali, addetti al marketing, modellisti e
amministrazione, a cui si aggiungono alcuni addetti alla logistica. Un impatto ridotto rispetto a quanto
annunciato a suo tempo dall’azienda controllata dalla famiglia Zanatta, titolare del gruppo Tecnica,
leader nell’abbigliamento e negli attrezzi per lo sport invernale. Il confronto avviato tra azienda e
sindacati ha ridotto infatti il numero degli esuberi, che saranno proposti anche in forma di
prepensionamenti. Più incisivo invece il ricorso alla cassa integrazione straordinaria: integrazione del
salario            richiesta           per           la            metà              degli           addetti.
Oggi assemblea con i lavoratori, cui verrà spiegato il piano di esuberi, con i criteri di selezione del
personale che dovrà andare in cassa integrazione. Nel 2009 la perdita di Gb International era stata di 2,6
milioni, con ridefinizione strategica del marchio e acquisizione di nuove agenzie di rappresentanza in
Italia                                            e                                               all’estero.
Ma l’obiettivo del pareggio non era stato raggiunto nonostante il fatturato 2009 fosse cresciuto a 15,1
milioni contro i 13,3 milioni dell’anno precedente. Un più 12% dovuto all’avvio della linea Dolomite e a
un rafforzamento negli outlet, che hanno contribuito a svuotare i magazzini dei prodotti invenduti nelle
stagioni precedenti. Il lungo percorso ha portato quindi alla richiesta di cassa integrazione, che sgraverà
l’azienda                dei             costi             relativi               al             personale.
Enrico Lorenzo Tidona

 Conquiste del lavoro

     BONANNI: soluzione su modello Fiat anche per
                     Electrolux
15                                            14/03/2011
VERTENZE

Vota:

di Federica Baretti

"Speriamo si possa giungere ad una soluzione sul modello della Fiat, non solo individuando nuovi
prodotti, ma anche riconfermando occupazione e maggior salario". Lo ha detto, a Treviso, a margine del
Consiglio generale dell'Unione territoriale della Cisl trevigiana, il segretario generale del sindacato,
Raffaele Bonanni, rispondendo ad una domanda sul futuro degli stabilimenti Electrolux nelle province di
Treviso e Pordenone. Fra la sede veneta e quella friulana gli esuberi previsti dal nuovo piano industriale
sarebbero in tutto circa 800. Tagli occupazionali del tutto indigesti al territorio, che lunedì scorso ha
manifestato il dissenso con una manifestazione alla quale hanno aderito tremila persone, alla presenza,
fra gli altri, dei presidenti delle Province di Treviso e Pordenone, di oltre 30 sindaci e di alcuni
parlamentari, oltre che naturalmente dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali.
"Per noi - ha spiegato Bonanni a Treviso - è preziosa questa produzione che deve rinnovarsi anche per
rinnovare il rapporto con le clientele che preferiscono ancora gli elettrodomestici italiani, i quali, invece,
si vedono sfidare da prodotti di Paesi emergenti, insidiando una leadership che dura ormai da 40-50
anni". "Ci muoveremo in questa prospettiva - ha proseguito il leader della Cisl, le nostre pressioni stanno
funzionando perchè il ministero del Lavoro mi pare sia stato sollecito e l'impresa ha compreso
perfettamente che noi non vogliamo risolvere il problema oggi per riproporlo domani, ma vorremmo
pensare               ai             prossimi              10               o            20             anni".
Con l'azienda ci sarà un incontro interlocutorio il 14 marzo a Mestre, mentre per il giorno successivo alle
17 è fissato il tavolo al dicastero del Lavoro. E, dal Governo, anche sulla vicenda che interessa il
mantenimento produttivo di Vinyls, a Porto Marghera, Bonanni si aspetta la stessa attenzione riposta su
Electrolux. "Se Electrolux è un termine di paragone - ha detto - vorremmo che si adottasse per ogni
situazione". In relazione invece al caso Fincantieri, Bonanni ha detto che "sulle attività produttive c'é una
discussione generale per vedere un po' come ridefiniscono le produzioni e riqualificano i loro siti, che
disegno industriale hanno per il futuro. Si dice che c'è crisi in questo settore, ma mai si sono costruite
tante                  navi                   come                  nell'ultimo                quindicennio".
Il segretario generale è stato protagonista di un vivace dibattito con il popolo della Cisl trevigiana. Un
confronto aperto in maniera inusuale da una carrellata di video-interviste a un gruppo di delegati che
hanno introdotto alcuni dei temi affrontati nel corso del dibattito con Franco Lorenzon, segretario
generale della Cisl di Treviso e Franca Porto, al timone regionale: la percezione della crisi economica, il
senso e la responsabilità della rappresentanza sindacale oggi, la strada, aperta proprio nella Marca, della
contrattazione collettiva territoriale, quella che ha portato, recentemente, alla sigla di un accordo
specifico fra Unindustria Treviso e le organizzazioni sindacali. Un "Patto per lo sviluppo" definito da
Bonanni come un "ottimo esempio di lavoro silenzioso e di lotta sindacale, un importante successo di
una cultura che non potrà che far vincere di nuovo le realtà industriali e produttive del nostro Paese". Il
Patto restituisce alle relazioni industriali il ruolo che meritano, ossia quello di strumento per "cooperare
e per uscire dal pantano in cui ci troviamo", ha concluso il segretario generale. E se la Cisl si trova alla
prova del cambiamento - questo il titolo del dibattito - è allora giunto il momento di fare un salto di
qualità. "La crisi non si può cambiare - ha spiegato Lorenzon -, ma alla crisi si può reagire, mettendo in
campo anche nuove relazioni industriali, che sappiano passare dall'antagonismo alla collaborazione".

16                                            14/03/2011
Puoi anche leggere