Immigrazione clandestina, organizzazione - L'Osservatore d'Italia

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Immigrazione clandestina, organizzazione - L'Osservatore d'Italia
Immigrazione    clandestina,
scoperta      organizzazione
criminale: fermate 14 persone

La Polizia di Stato ha eseguito il fermo di indiziato di
delitto disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia della
Procura della Repubblica di Palermo a carico di 14 cittadini
stranieri accusati di appartenenza ad un’associazione a
delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina e all’esercizio di abusiva
attività di prestazione di servizi di pagamento e altri
delitti contro la persona, l’ordine pubblico, il patrimonio e
la fede pubblica; condotte criminali aggravate dall’aver
commesso il fatto avvalendosi del contributo di un gruppo
criminale organizzato impegnato in attività criminali in più
di uno stato.

A seguito di articolate indagini svolte dalla Squadra Mobile
di Palermo e dal Servizio Centrale             Operativo e
Immigrazione clandestina, organizzazione - L'Osservatore d'Italia
coordinate dal Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dal
Procuratore Aggiunto Marzia Sabella e dai Sostituti
Procuratore Gery Ferrara, Claudio Camilleri e Giorgia Righi,
è stato individuato un sodalizio criminale, con cellule
operanti in Africa, in diverse aree del territorio nazionale e
in altri paesi europei e non, che ha operato su due fronti
diversi, ma strettamente interconnessi fra loro: il
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e l’esercizio
abusivo di attività di intermediazione finanziaria tramite il
cosiddetto metodo “hawala”, utilizzato principalmente per il
pagamento dei viaggi dei migranti o del prezzo della loro
liberazione dalle “safe house” in territorio libico.

L’indagine   costituisce   la   naturale   prosecuzione   delle
operazioni “Glauco I -II -III” condotte tra il 2013 ed il 2017
che hanno consentito, nel tempo, di individuare ed
identificare numerosi trafficanti di esseri umani operanti
sulla c.d. rotta del Mediterraneo centrale, molti dei quali
già condannati anche in via definitiva       a pesanti pene
detentive, ed i loro referenti sul territorio italiano.

Già nel corso delle indagini denominate Glauco era emerso il
ruolo di Ghermay Ermias @ Alem Ermias – destinatario di più
misure cautelari e tutt’ora latitante – e proprio dallo
sviluppo delle indagini finalizzate alla sua ricerca, anche
attraverso attività di cooperazione internazionale svolte ai
 sensi    della   Convenzione    di   Palermo    sui   crimine
  organizzato transnazionale, è stata             ricostruita
l’associazione a delinquere in oggetto operante tra il Centro
Africa (Eritrea, Etiopia, Sudan), i paesi del Maghreb
(soprattutto la Libia), l’Italia (Lampedusa, Agrigento,
Catania, Roma, Udine, Milano), nonchè vari paesi del Nord
Europa (Inghilterra, Danimarca , Olanda, Belgio e Germania) e
numerosi reati-fine commessi dagli appartenenti alla stessa.

Risulta accertato che sin dal 2017, l’organizzazione criminale
ha supportato le attività di traffico sia nel corso del
viaggio dei migranti sul continente africano che in occasione
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del oro concentramento presso i campi di prigionia in Libia.

In seguito, appena gli stessi sono finalmente· giunti in
Sicilia, a bordo delle navi impiegate

in attività di soccorso in mare, gli indagati sono
intervenuti, in un primo momento, consentendo ai migranti ad
allontanarsi dai centri di accoglienza, ove erano ospitati,
nascondendoli in altri luoghi e fornendo loro in alcuni casi
vitto, alloggio, titoli di viaggio e falsi documenti, e, in un
secondo momento, curandone la partenza verso località del
centro e nord Italia, da dove poi raggiungere agevolmente le
località del nord Europa e talvolta gli USA meta finale del
loro viaggio. In altre occasioni, i membri del gruppo hanno
contattato direttamente i migranti, già giunti in Italia, al
fine di consentire loro la prosecuzione dei loro viaggio verso
altri Stati Europei o in alcuni casi anche verso gli Stati
Uniti (gestendo la pericolosa tratta del viaggio attraverso i
paesi del Sud America).

Tali attività seriali di favoreggiamento dell’immigrazione
clandestina sono state garantite a fronte dei pagamenti
effettuati o dai migranti stessi o dai loro familiari ed
amici, spesso residenti all’estero, i quali hanno inviato il
denaro richiesto dai trafficanti mediante il sistema
fiduciario “hawala” (che consente di trasferire denaro in
maniera illecita utilizzando una rete di         intermediari
(hawaladars) operanti in tutto il mondo).

I capi e promotori dell’associazione sono:

Due cittadini eritrei rimasti latitanti, vertici
internazionali del sodalizio operanti principalmente
all’estero tra l’Africa, i paesi del Golfo Persico ed altri
Stati extraeuropei principali collettori dei flussi monetari
derivanti dai proventi del traffico di esseri umani;

TEKLIYES Solomon è il capo della cellula             operante
principalmente nel territorio di Udine; GHIRMAY      Mussie e
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ANDEMICKAEL    Mosie   sono   entrambi  capi   della  cellula
operante principalmente nel territori o di Milano. Infatti,
 le   attività    investigative,           supportate  anche
 da     servizi      di     osservazione con pedinamento e
perquisizione e sequestro (sia di documentazione che di
denaro- circa 30.000 euro in contante), hanno permesso di
individuare tra Milano, dove è presente una grande comunità
di cittadini proveniente dai Paesi del Corno d’Africa, ed il
Nord Est la base operativa del sodalizio (anche grazie alle
indicazioni fornire da un collaboratore di giustizia), nonchè
l’esistenza di una complessa rete di hawaladar operante sui
territorio italiano.

Altro aspetto rilevante sono gli accertati numerosissimi
contatti tra gli indagati e i migranti appena giunti in
Italia, che venivano quindi facilitati nel raggiungimento dei
altri paesi europei, nonchè tra gli stessi indagati e soggetti
presenti nelle “safe house” in territorio libico, strutture in
cui vengono “trattenuti” i migranti prima di partire verso le
coste italiane.

Dalle dichiarazioni dei migranti sono emerse· le condizioni di
vita in tali strutture (violenze fisiche e psicologiche e
torture, utilizzate dai t:rafficanti per ottenere dai relativi
congiunti il pagamento di somme di danaro per la loro
liberazione e per la prosecuzione del loro viaggi).

In particolare sono stati raccolti elementi indiziari sia
dalle dichiarazioni che dalle attivita tecniche di
intercettazione a carico di numerosi trafficanti di esseri
umani, operanti in Libia e Sudan e gestori direttamente di
alcune safe house, purtroppo non compiutamente identificati
nonostante le richieste di cooperazione internazionale in tal
senso e su cui sono tuttora in corso le indagini per la
identificazione.

AI gruppo criminale è riconducibile l’arrivo di alcuni dei
migranti giunti in Italia nell’ambito dei seguenti eventi
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S.A.R. e il loro successivo spostamento dal territorio
nazionale verso l’estero (Nord Europa e USA):

     sbarco del14/07/2017 di 1422 migranti presso il porto di
     Catania;
     sbarco del27/11/2017 di 416 migranti giunti a bordo
     della nave Acquarius presso il porto di Catania;
     sbarco del16/12/2017 di 407 migranti pres::;o il porto
     di Augusta ;
     sbarco del16/08/2018 di 190 migranti giunti a bordo
     della nave della Marina Militare “U. Diciotti” presso il
     porto di Lampedusa.

All’esito delle indagini, oltre al reato associativo, vengono
contestati ad alcuni degli indagati i reati previsti dal
T.U.B. in materia di esercizio delle attività finanziarie, in
quanto prestavano servizi di pagamento senza l’autorizzazione
di cui all’art. 114-novies del D.Lgs. n. 385/1993 ed in
violazione della riserva prevista dall’articolo 114-sexies del
D.Lgs. n. 385/1993, in particolare offrivano a sogget:ti terzi
– attraverso il sistema denominato “hawala” – Ia possibilità,
previa pagamento di commissioni, di effettuare e ricevere
pagamenti nonche di trasferire fondi all’estero e in Italia in
elusione delle disposizioni del Testo Unico Bancario che
regolamentano simili operazioni bancarie e finanziarie. Tali
reati sono altresi aggravati per aver commesso il fatto
avvalendosi del contributo di un gruppo criminale organizzato
impegnato in attività criminali in pili di uno Stato.

Per quanta concerne l’immigrazione clandestina sono stati
contestati diversi episodi di favoreggiamento, tutti aggravati
per aver commesso il fatto avvalendosi del contributo di un
gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali
in pili di uno Stato e commessi in concorso con soggetti al
momento non identificati.
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Recovery fund, Bankitalia:
Italia chiamata a sforzo
straordinario

Le stime dei benefici per l’economia italiana dalle risorse
del Recovery Fund sono difficili da quantificare e
“l’incertezza è molto elevata”. Ma “si può tuttavia affermare
con ragionevole certezza che tali benefici potranno essere
molto rilevanti per il nostro paese”. Lo afferma la Banca
d’Italia in audizione alla commissione bilancio della Camera
che ha comunque simulato, con il suo modello econometrico, due
scenari che prevedono, in quello più favorevole, un aumento
cumulato del livello del Pil di circa 3 punti percentuali
entro il 2025.

“Entrambi gli scenari – spiega l’istituto centrale –
presuppongono che i fondi disponibili per l’Italia, che si
assumono pari a 120 miliardi per i prestiti e a 87 per i
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trasferimenti, siano utilizzati pienamente e senza
inefficienze, con una distribuzione della spesa uniforme nel
quinquennio 2021-2025”.

La Banca d’Italia ammonisce dunque che in vista dell’arrivo di
risorse del Recovery fund europeo, l’Italia è chiamata a “uno
sforzo straordinario nell’attività di programmazione e una
capacità di realizzazione che non sempre il Paese ha mostrato
di possedere”.

Uln Consalvo (calcio, Under
19   reg.   C),   Centrone:
“Vogliamo fare un campionato
importante”
Immigrazione clandestina, organizzazione - L'Osservatore d'Italia
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Roma – Sarà il suo quinto anno al Consalvo, segno evidente di
una buona sintonia tra le parti. Mister Giuseppe Centrone sarà
il tecnico della nuova Under 19 regionale C e già da giovedì
scorso ha cominciato a far lavorare il suo gruppo in
collaborazione con il preparatore atletico Stefano Fiori
(responsabile della parte fisica di tutti i gruppi
dell’agonistica). “Mi trovo bene in questo club e con questi
ragazzi che già ho preso in corsa l’anno scorso – spiega
l’allenatore – E’ un gruppo con delle qualità che nella
passata stagione aveva preso un ritmo da vertice prima dello
stop per il Covid e anzi è stato un peccato essere stati
costretti a fermare la nostra corsa. Quest’anno l’ossatura è
rimasta la stessa e in più ci sarà qualche innesto per
rinforzare la rosa: la base è sicuramente buona e il vecchio
gruppo aveva dimostrato una certa compattezza”. Centrone
sembra molto fiducioso sul cammino dei suoi ragazzi nel nuovo
campionato: “Penso che si possa fare un torneo importante e
stare ai vertici della classifica – dice il tecnico – E’ vero
che in questa particolare categoria ci incroceremo con
avversari di blasone e con società che magari hanno una Under
19 nell’Elite o addirittura nel nazionale, ma siamo fiduciosi
di poter fare bene”. Il gruppo capitolino continuerà a fare un
lavoro di preparazione atletica quotidiana in questo primo
periodo, anche se l’inizio ufficiale del campionato è ancora
molto lontano. “Assieme al preparatore atletico Fiori, che
quest’anno la società ci ha messo a disposizione, stiamo
cercando di far tornare i ragazzi ad un certo livello di forma
fisica dopo il lungo periodo di stop dovuto alla pandemia. Poi
disputeremo alcune amichevoli per cercare di prendere un po’
di ritmo partita”. Il Consalvo punta molto su questi ragazzi
che sono praticamente prodotti “puri” del settore giovanile
del club capitolino: ora ci si aspetta che il campo regali
nuove soddisfazioni. Roma – Sarà il suo quinto anno al
Consalvo, segno evidente di una buona sintonia tra le parti.
Mister Giuseppe Centrone sarà il tecnico della nuova Under 19
regionale C e già da giovedì scorso ha cominciato a far
lavorare il suo gruppo in collaborazione con il preparatore
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atletico Stefano Fiori (responsabile della parte fisica di
tutti i gruppi dell’agonistica). “Mi trovo bene in questo club
e con questi ragazzi che già ho preso in corsa l’anno scorso –
spiega l’allenatore – E’ un gruppo con delle qualità che nella
passata stagione aveva preso un ritmo da vertice prima dello
stop per il Covid e anzi è stato un peccato essere stati
costretti a fermare la nostra corsa. Quest’anno l’ossatura è
rimasta la stessa e in più ci sarà qualche innesto per
rinforzare la rosa: la base è sicuramente buona e il vecchio
gruppo aveva dimostrato una certa compattezza”. Centrone
sembra molto fiducioso sul cammino dei suoi ragazzi nel nuovo
campionato: “Penso che si possa fare un torneo importante e
stare ai vertici della classifica – dice il tecnico – E’ vero
che in questa particolare categoria ci incroceremo con
avversari di blasone e con società che magari hanno una Under
19 nell’Elite o addirittura nel nazionale, ma siamo fiduciosi
di poter fare bene”. Il gruppo capitolino continuerà a fare un
lavoro di preparazione atletica quotidiana in questo primo
periodo, anche se l’inizio ufficiale del campionato è ancora
molto lontano. “Assieme al preparatore atletico Fiori, che
quest’anno la società ci ha messo a disposizione, stiamo
cercando di far tornare i ragazzi ad un certo livello di forma
fisica dopo il lungo periodo di stop dovuto alla pandemia. Poi
disputeremo alcune amichevoli per cercare di prendere un po’
di ritmo partita”. Il Consalvo punta molto su questi ragazzi
che sono praticamente prodotti “puri” del settore giovanile
del club capitolino: ora ci si aspetta che il campo regali
nuove soddisfazioni.
Cynthialbalonga     (calcio,
serie D), Venturi: “Molto
contento per come sono andate
le cose a Cascia”

Genzano (Rm) – La Cynthialbalonga è tornata ieri dal proficuo
ritiro di Cascia, in Umbria. Mister Mauro Venturi tira le
somme di un’esperienza che è stata importante sotto tanti
punti di vista: “Abbiamo fatto un bel lavoro dal punto di
vista atletico e anche tattico, ma soprattutto sono stati
giorni positivi per cominciare a creare il giusto spirito di
squadra. Ringrazio la società per lo sforzo fatto: abbiamo
avuto una struttura a nostra completa disposizione, tra
l’altro rispettando in modo semplice tutte le normative anti-
Covid che stanno caratterizzando il periodo”. Il ritiro di
Cascia, nelle intenzioni della Cynthialbalonga, dovrà favorire
il processo di unione di un gruppo che è stato molto rinnovato
in estate: “Praticamente tutti gli over sono cambiati, fatta
eccezione per Cardillo, mentre l’ossatura degli “under” è
rimasta la stessa. Dal punto di vista tattico cambierà
qualcosa rispetto alla passata stagione: il presidente
Camerini e il direttore sportivo Tomei hanno esaudito diverse
mie richieste durante la sessione estiva di mercato e quindi
abbiamo lavorato già in una precisa direzione”. Tra gli arrivi
è ufficiale anche il forte difensore Alex Gagliardini che si è
unito al gruppo durante il ritiro di Cascia. “Manca ancora
qualcosa a livello di organico, ma nelle prossime ore
potrebbero arrivare gli elementi giusti per completare la
rosa” sottolinea Venturi. In settimana, finalmente, la Lega
Nazionale Dilettanti dovrebbe anche rendere noti i gironi e i
calendari del campionato: “Un raggruppamento vale l’altro, non
esistono gironi facili in questa categoria. Quello dell’anno
scorso mi è piaciuto molto e poi è sempre bello poter
affrontare avversari diversi da quelli tradizionali”. Da
domani la squadra riprenderà gli allenamenti (inizialmente ad
Albano per “preservare” il terreno di gioco di Genzano che è
stato oggetto di un profondo intervento) per preparare al
meglio l’esordio fissato per il prossimo 27 settembre.Genzano
(Rm) – La Cynthialbalonga è tornata ieri dal proficuo ritiro
di Cascia, in Umbria. Mister Mauro Venturi tira le somme di
un’esperienza che è stata importante sotto tanti punti di
vista: “Abbiamo fatto un bel lavoro dal punto di vista
atletico e anche tattico, ma soprattutto sono stati giorni
positivi per cominciare a creare il giusto spirito di squadra.
Ringrazio la società per lo sforzo fatto: abbiamo avuto una
struttura a nostra completa disposizione, tra l’altro
rispettando in modo semplice tutte le normative anti-Covid che
stanno caratterizzando il periodo”. Il ritiro di Cascia, nelle
intenzioni della Cynthialbalonga, dovrà favorire il processo
di unione di un gruppo che è stato molto rinnovato in estate:
“Praticamente tutti gli over sono cambiati, fatta eccezione
per Cardillo, mentre l’ossatura degli “under” è rimasta la
stessa. Dal punto di vista tattico cambierà qualcosa rispetto
alla passata stagione: il presidente Camerini e il direttore
sportivo Tomei hanno esaudito diverse mie richieste durante la
sessione estiva di mercato e quindi abbiamo lavorato già in
una precisa direzione”. Tra gli arrivi è ufficiale anche il
forte difensore Alex Gagliardini che si è unito al gruppo
durante il ritiro di Cascia. “Manca ancora qualcosa a livello
di organico, ma nelle prossime ore potrebbero arrivare gli
elementi giusti per completare la rosa” sottolinea Venturi. In
settimana, finalmente, la Lega Nazionale Dilettanti dovrebbe
anche rendere noti i gironi e i calendari del campionato: “Un
raggruppamento vale l’altro, non esistono gironi facili in
questa categoria. Quello dell’anno scorso mi è piaciuto molto
e poi è sempre bello poter affrontare avversari diversi da
quelli tradizionali”. Da domani la squadra riprenderà gli
allenamenti (inizialmente ad Albano per “preservare” il
terreno di gioco di Genzano che è stato oggetto di un profondo
intervento) per preparare al meglio l’esordio fissato per il
prossimo 27 settembre.
Real Rocca di Papa L.R.
(calcio,        Eccellenza),
Gimelli:    “I    test   pre-
campionato ci danno fiducia”
Rocca di Papa (Rm) – I primi passi del Real Rocca di Papa L.R.
sembrano promettenti. La formazione del presidente Tonino
D’Auria, pronta a sbarcare nell’Eccellenza, sta dando segnali
interessanti nei test pre-campionato. Cristiano Gimelli, il
più esperto del gruppo, parla con soddisfazione dei primi
giorni di lavoro: “Questa squadra è totalmente nuova e
probabilmente si pensava che all’inizio ci fossero maggiori
problemi di amalgama – spiega il difensore classe 1982 – I
primi passi sono positivi e ci danno fiducia, ma sappiamo che
c’è tanto da lavorare per riuscire ad ottenere il nostro
obiettivo anche se qui ci sono ragazzi grandi con esperienza e
giovani che hanno fatto comunque la categoria. Siamo stati
inseriti in un girone complicatissimo con alcune squadre che
hanno allestito rose da serie D, ma non abbiamo particolari
assilli: sarebbe bello salvarsi senza dover fare i play out,
ma siamo consci che sarà molto difficile anche per il
particolare regolamento di questa stagione e quindi saremo
preparati dal punto di vista mentale per giocare un eventuale
play out”. L’ex Viterbese (che l’anno scorso si è disimpegnato
in Promozione a Zagarolo e che in carriera ha giocato tra i
“pro” anche col Casale e con il Lanciano oltre ad avere fatto
dieci anni di serie D) racconta com’è nato l’accordo con il
Real Rocca di Papa L.R.: “Quando ho parlato con il ds
Cavalletto, mi ha prospettato l’idea di una squadra con due o
tre elementi “grandi” e tanti giovani, come poi è stato.
Questo mi ha responsabilizzato ed affascinato e così ritornerò
a fare l’Eccellenza a tre anni di distanza dall’ultima volta
col Grifone, anche perché ora posso far conciliare questo
impegno con quello lavorativo”. Buono anche l’impatto con
mister Cirimbilla e con la società: “L’allenatore ha la
capacità di saper dialogare con i grandi e con i giovani, è
umile ed è disponibile al confronto pur avendo ovviamente le
sue idee di calcio. Il club è molto vicino alla squadra e
sinceramente non pensavo che fosse così avanti dal punto di
vista organizzativo, avendo preso questo titolo poco più di un
mese fa. Inoltre il presidente D’Auria, che già conoscevo, ha
una grande passione e non ci fa mancare nulla”.
Ssd Colonna (pattinaggio):
iniziati gli allenamenti, da
ottobre anche la specialità
del solo dance
Colonna (Rm) – Non solo un settore calcio sempre più solido.
Il pattinaggio, nel corso degli anni, è diventato una realtà a
Colonna e anche le problematiche legate al Covid non hanno
“scalfito” il gruppo di lavoro guidato ormai da tre stagioni
dal responsabile tecnico Federico Tassini e dalle altre
tecniche Naomi Romagnoli e Alessia Giovannetti. Gli
allenamenti sono partiti da giovedì scorso e anche quest’anno
sembra esserci tanta curiosità nei confronti di questa
disciplina come spiega la responsabile Roberta Castaldi:
“Siamo ripartiti con un buon numero di ragazze e anche alcune
nuove iscritte. La società è andata incontro alle famiglie che
avevano iscritto le loro figlie nella passata stagione e che
non hanno potuto fruire degli ultimi tre mesi di allenamenti e
lo stesso faremo quest’anno in caso di difficoltà, sperando
non ce ne sia bisogno”. La dirigente fornisce il quadro
organizzativo del settore pattinaggio: “Da questa settimana
siamo già “a regime” dal punto di vista del numero degli
allenamenti e degli orari: le principianti saranno al pallone
il mercoledì dalle ore 17 alle 18 e il sabato dalle 10 alle
11, mentre le pre-agoniste e le agoniste si alleneranno tre
volte a settimana. Le prime avranno le sedute il mercoledì
dalle 18 alle 19, il venerdì dalle 17 alle 18 e il sabato
dalle 11 alle 12, mentre le agoniste si alleneranno il
mercoledì dalle 19 alle 20, il venerdì dalle 18 alle 19 e
infine il sabato dalle 12 alle 13. In questo periodo non è
possibile utilizzare gli spogliatoi, poi per il resto ci
stiamo attenendo scrupolosamente alle disposizioni anti-Covid.
Inoltre in questi giorni, ogni mercoledì e sabato è possibile
fare prove gratuite per chi fosse interessato a conoscere il
nostro sport e a queste ragazze mettiamo a disposizione anche
i pattini”. Di gare ufficiali all’orizzonte ancora non se ne
vedono: “Stiamo aspettando le indicazioni della Federazione
sui calendari” specifica la Castaldi che conclude annunciando
un’altra importante novità: “Da ottobre introdurremo gli
allenamenti sulla specialità del solo dance: un’occasione in
più per le appassionate della nostra disciplina”.

Colleferro, Willy Moneiro
Duarte  pestato   a  morte:
l’accusa per 4 ragazzi è di
omicidio preterintenzionale

COLLEFERRO (RM) – Sono in regime di isolamento fino
all’interrogatorio di garanzia i quattro ragazzi arrestati dai
carabinieri in relazione alla morte di Willy Monteiro Duarte,
21 anni, avvenuta in seguito ad una rissa a Colleferro nella
notte di sabato. I giovani, che hanno tra 22 e 25 anni, devono
essere sentiti dal gip di Velletri. E’ stato proclamato il
lutto cittadino oggi a Paliano e Colleferro.
Il pm di Velletri Luigi Paoletti ha per
il momento formulato a carico degli
indagati    l’accusa     di   omicidio
preterintenzionale
Verrà conferito domani dal pm l’incarico al medico legale che
dovrà svolgere l’autopsia sul corpo di Willy Mondeiro. Gli
aggressori del ragazzo italo-capoverdiano al momento devono
rispondere di omicidio preterintenzionale ma se l’autopsia
dovesse far emergere altri ed importanti dettagli il capo di
imputazione potrebbe tramutarsi in quello di omicidio
volontario.

Un pestaggio violento quello che ha visto come vittima il
giovane aiuto cuoco residente a Paliano, che era intervenuto
per fare da paciere in una lite. Secondo un amico della
vittima, tutti sapevano che i due fratelli, tra i quattro
arrestati, erano dei violenti.

Ieri sera in largo Oberdan, dove Willy è stato ucciso, i
sindaci di Paliano, Artena e Colleferro, assieme ai genitori
ed alle sorelle del ragazzo, hanno deposto una corona di
fiori. “Nessun luogo della movida può essere accomunato a un
assassinio di questo tipo”. A dirlo il sindaco di Colleferro,
Pierluigi Sanna. “Non si è trattato di una semplice rissa, ma
di qualcosa di più cruento in cui nessun caso si può trovate
una giustificazione – ha aggiunto -. E’ accaduto in maniera
incredibilmente cattiva”.

Nei prossimi giorni il sindaco dovrebbe incontrare il neo
prefetto di Roma. “Chiederò che alle forze dell’ordine siano
dati i giusti mezzi e giusti uomini”, ha aggiunto il sindaco.
“Uno dei quattro aggressori di Willy Monteiro, poco dopo il
pestaggio letale, avrebbe pubblicato video umoristici sulla
sua pagina Facebook. L’indiscrezione – scrive l’agenzia Agi –
è trapelata in ambienti investigativi ma troverebbe conferma
dall’orario vergato sul post della pagina social dello stesso
aggressore. E basta leggere i commenti che accompagnano questi
post per capire quanto la notizia della morte di Willy abbia
provocato una generale indignazione. Decine i messaggi di
insulto rivolti ai quattro aggressori ed ai loro familiari”.

Simeone   (FI):   “Mobilità
passiva e fuga dell’utenza.
Triste primato del Lazio.
Serve piano straordinario,
Zingaretti e D’Amato che
fanno?”

“L’uscita dal commissariamento della sanità laziale può e deve
rappresentare l’occasione per avviare un cambio di marcia
drastico del nostro sistema che presenta troppe falle. Arriva
infatti un ulteriore ‘campanello d’allarme’ in termini di
mobilità passiva. La regione Lazio si conferma con l’indice
più alto di fuga dell’utenza verso altre realtà, superando
anche la Campania (13% contro 10,5%). A rivelare questo dato
fortemente negativo è il report dell’Osservatorio Gimbe che
analizza crediti, debiti e saldi delle regioni relativi alla
mobilità sanitaria.

Proprio in questo rapporto si segnala inoltre il pesante saldo
negativo del Lazio fra mobilità attiva e passiva, pari a
-230,7 milioni di euro. Per la nostra regione si tratta di un
dato peggiore anche rispetto al passato.

Alla luce di questi pessimi dati appare urgente aumentare i
servizi ed il numero di prestazioni sanitarie. L’obiettivo
prioritario è l’abbattimento delle liste d’attesa, per questo
ormai da mesi chiedo l’elaborazione di un nuovo piano
straordinario  contenente  un  programma  dettagliato
d’intervento, perché la situazione già critica che si trascina
da 6 mesi, ovvero dall’avvio dell’emergenza Covd, rischia di
non essere più governata. Occorre recuperare le prestazioni
sospese durante i mesi del lockdown.
Non bastano i proclami, servono i fatti per la sanità del
Lazio. Ci troviamo davanti a copioni che si ripetono
stancamente ormai da diverso tempo.

Il governatore Zingaretti e l’assessore D’Amato abbandonino la
stagione dei proclami e diano risposte e soluzioni ai
problemi. Lo facciano almeno per tutti quei cittadini della
nostra regione costretti ad andare altrove per potersi
curare”.

Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza
Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della
commissione Sanità, politiche sociali, integrazione
sociosanitaria e welfare.
Referendum, Sinistra Classe
Rivoluzione: “Una farsa a cui
diciamo no”

Dopo il rinvio dovuto all’epidemia di Covid-19, il 20 e 21
settembre si terrà il referendum per la conferma della legge
di revisione costituzionale con cui è stata decisa la
riduzione del numero dei parlamentari: da 630 a 400 deputati e
da 315 a 200 senatori. Essendo un referendum confermativo, non
è previsto alcun quorum.

Si tratta di una riforma fortemente voluta dal Movimento 5
Stelle, che ne aveva fatto uno dei pilastri del “contratto di
governo” con la Lega, sbandierandola come uno strumento
fondamentale per combattere gli sprechi e sconfiggere “la
casta”.

Approvata a cavallo dell’avvicendamento tra il primo e il
secondo governo Conte, la proposta di legge ha ricevuto
dapprima il voto contrario al Senato del Partito Democratico e
di Liberi e Uguali, che nel luglio del 2019 erano ancora
all’opposizione, prima di cambiare idea una volta sostituito
Salvini al governo: nell’ottobre 2019, alla Camera, la legge è
stata approvata con il voto favorevole di tutti i principali
gruppi parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione.
I cittadini sono dunque chiamati a confermare (con il sì) o a
respingere (con il no) la modifica della Costituzione.
Modifica che (a differenza di quella a suo tempo proposta dal
governo Renzi e clamorosamente bocciata dal referendum del
2016) riguarda in buona sostanza soltanto il numero dei
parlamentari, senza incidere in alcun modo né sulle funzioni
delle due camere, né sulle modalità di elezione.

Vuoi per via di questo bizzarro iter di approvazione, vuoi
perché nel frattempo le priorità sono decisamente cambiate, la
campagna elettorale si svolge in questi giorni in sordina, e
soprattutto con argomenti debolissimi e viziati su un fronte
come sull’altro.

Le ragioni del Sì

Di fatto, l’unico argomento ripetuto fino alla nausea dai
promotori della legge di revisione, e in particolare dal M5S,
è quello della lotta gli sprechi e alla “casta”: il taglio dei
parlamentari – si dice – comporterà un bel risparmio ai conti
pubblici.

L’argomento muove da una premessa condivisibile: i circa
ventimila Euro intascati ogni mese da ciascun parlamentare, in
un paese in cui circa venti milioni di persone vivono sotto la
soglia o a rischio di povertà, sono un’infamia senza appello.
Scandali come quello dei deputati che hanno chiesto il bonus
di 600 Euro non fanno che esacerbare la sacrosanta
indignazione popolare contro l’attuale ceto politico.

Indubbiamente milioni di lavoratori voteranno Sì con l’intento
di dare colpire partiti e parlamentari che giustamente
disprezzano e odiano sia per le leggi che approvano, che per i
loro privilegi. Purtroppo però meno parlamentari non
significherà meno privilegi, bensì più privilegi (legali o
meno) per quelli che restano, che avranno ancora più potere e
si distaccheranno ancora di più dal “popolo sovrano” che
pretendono di rappresentare. Lo dimostra anche la riduzione
già effettuata dei consiglieri regionali e comunali, che non
ha certo fermato sprechi, corruzione e privilegi.

Inoltre, il semplice taglio del numero dei parlamentari di per
sé non risolve affatto né il problema politico, né tanto meno
quello meramente economico. Sotto questo aspetto, in
particolare, si è calcolato che il risparmio connesso alla
riforma ammonterebbe al massimo a circa cento milioni di Euro
all’anno – in realtà la somma è anche (notevolmente)
inferiore, dal momento che parte dei compensi ritorna nelle
casse dello Stato sotto forma di tasse e contributi. Dunque
parliamo di una goccia nel mare, sostanzialmente irrilevante
rispetto al bilancio statale: per averne un’idea, il debito
pubblico    italiano     ammonta    attualmente     a   oltre
2.500 miliardi di Euro, ossia venticinquemila volte tanto.

Se davvero si volesse affrontare seriamente la questione dei
costi della “politica” e stroncare il parassitismo
dell’attuale ceto parlamentare, l’unica soluzione efficace
dovrebbe essere invece quella di tagliare gli stipendi
di tutti i parlamentari, portandoli al livello dei salari di
un operaio specializzato: non solo il risparmio sarebbe
enormemente superiore, ma verrebbe eliminato uno dei
principali elementi materiali alla base del concetto stesso di
“casta”. Ma ovviamente questa proposta, che fa parte
storicamente delle rivendicazioni del movimento operaio e
della nostra organizzazione in modo particolare, non passa
nemmeno per l’anticamera del cervello di Di Maio e soci.

Il fronte del No
Il fronte del No è quanto di più politicamente eterogeneo si
possa concepire. Tra i partiti che hanno approvato la riforma
in Parlamento, soltanto Sinistra Italiana ha avuto il
“coraggio” di cambiare apertamente idea, mentre il partito di
Renzi, Italia Viva, più prudentemente lascia “libertà di
coscienza”. Sono preoccupati di perdere le loro poltrone, così
come quei parlamentari di Forza Italia e perfino dello stesso
M5S che si sono schierati per il No contro le indicazioni dei
rispettivi partiti. All’interno del PD il dissenso rispetto
alla linea ufficiale, di sostegno al Sì, è legato anche ai
giochi di potere interni al partito, con un fronte che va dal
sindaco di Bergamo Giorgio Gori, ex renziano, fino a Gianni
Cuperlo, dirigente della corrente di “sinistra”. Giochi in cui
si inserisce anche la Cgil, che in una nota ufficiale dà un
giudizio negativo della riforma ma non prende posizione per il
No pur di evitare scontri con il governo.

Sono diversi poi i comitati per il No sorti negli ultimi mesi.
Dal comitato “giovanile” NOstra ai “costituzionalisti per il
No” (ma naturalmente ci sono anche altri “costituzionalisti
per il Sì”), fino alle immancabili Sardine, questa volta sulla
scia di Emma Bonino. L’enfasi di questi gruppi è tutta sul
rispetto e la difesa della Costituzione, delle istituzioni e
della “democrazia”. Al di là della retorica, anche questi sono
argomenti puramente formali e sostanzialmente vuoti. Fuori
dalla “bolla” in cui vivono evidentemente questi accademici e
questi attivisti da salotto, non c’è nessuno che non veda oggi
che le istituzioni repubblicane sono marce fino al midollo,
che la carta costituzionale è soltanto un pezzo di carta, che
la “democrazia” è un’illusione in un Paese in cui la forbice
della disuguaglianza non è mai stata così ampia. Anche questi
sono argomenti inconsistenti, destinati a essere ignorati
(giustamente) da gran parte dei lavoratori e dei giovani in
cerca di una via d’uscita al vicolo cieco della crisi.

Sinistra Classe             Rivoluzione:           “Perché
voteremo No“
“Non nutriamo alcuna fiducia nelle istituzioni e nella
“democrazia” borghese, né abbiamo particolari timori
reverenziali nei confronti della Costituzione. Il sistema
parlamentare, dove agli elettori è permesso votare ogni
quattro o cinque anni un proprio ”rappresentante”, inamovibile
sino all’elezione successiva, è una farsa. Difendiamo la
superiorità della democrazia operaia, basato sui consigli
(soviet) dove i lavoratori possono eleggere e revocare in
qualunque momento i propri rappresentanti.

Finché restiamo nel sistema parlamentare capitalista,
sosteniamo il massimo livello possibile di democrazia e
rappresentanza. Da nessuna delle forze politiche impegnate sui
due fronti arriva una proposta di riforma dove gli elettori,
compiuti i 18 anni, siano tutti elettori sia attivi che
passivi. Questo si potrebbe ottenere abolendo semplicemente il
Senato, nonché la soglia dei 25 anni di età per essere
candidati.

Men che meno ci interessano giochi di posizionamento tattico
nei confronti del PD o del governo. Tuttavia siamo contrari a
questa riforma e il 20-21 settembre voteremo No al referendum.

Il   taglio   dei   parlamentari   non   farà   che   ridurre   la
rappresentanza in generale e rendere ancora più ardua la
partecipazione e l’elezione di candidati e forze politiche
davvero alternativi e contrari al sistema. In alcune regioni
sarebbe impossibile eleggere deputati degli schieramenti che
perdono le elezioni. Dall’altro, e conseguentemente, vedremo
il rafforzamento della rappresentanza della classe dominante,
che potrà ancor più facilmente di adesso imporre la proprie
priorità e i propri interessi. Vanno in questa direzione tutti
gli argomenti che sottolineano la maggiore “efficienza” di un
parlamento con numeri ridotti: efficienza nell’approvare le
misure di austerità necessarie per far ricadere sui lavoratori
e sui giovani gli effetti della crisi! Si tratta di processi
già esistenti e in fase avanzata, come dimostra oltretutto il
ricorso sempre più massiccio alla decretazione d’urgenza e al
voto di fiducia.

Il punto fondamentale rimane la necessità per i lavoratori      di
avere un partito che dia voce alle loro istanze: un partito     di
classe che oggi non esiste e che deve essere costruito,         un
partito che dovrà poter avere in Parlamento una tribuna,        ma
che soprattutto dovrà guidare la classe lavoratrice nelle
lotte, per sostituire a questa democrazia sempre più marcia un
governo dei lavoratori”.

Prato, ladro di biciclette in
manette

I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di
Prato hanno arrestato ieri sera
un 43enne, pregiudicato con problemi di dipendenza da
stupefacenti, dopo averlo colto in
flagranza mentre tentava il furto di due biciclette
all’interno di una corte privata in questa
via della Stufa.
Al tempestivo arrivo di due pattuglie, attivate dalla
telefonata di un residente del posto che
aveva notato gli strani movimenti dell’uomo, i militari,
coordinati dalla centrale operative
che nel frattempo manteneva il contatto telefonico con il
segnalante, sono riusciti a
raggiungerlo senza farsi notare per poi sorprenderlo mentre
con delle cesoie stava
recidendo la catena che ancorava le biciclette ad un sostegno.
Una volta rubate le avrebbe
potuto mettere facilmente in commercio ricavandone un profitto
di almeno 100 Euro. Il
furto di biciclette, purtroppo, è un reato molto diffuso nei
grossi centri, sia su oggetti lasciati
su strada ma anche con intrusioni in garage o corti private
dove ladri specializzati mirano a
rubare cicli di maggiore pregio e valore. L’arrestato oggi
verrà giudicato con rito per
direttissima.

Marino,   Umberto   Minotti
lancia Gabriella De Felice:
“Con lei si volta pagina”
“Marino ha bisogno di fare due passi avanti. Dal punto di
vista politico e dal punto di vista civico/amministrativo. La
città ha bisogno di svegliarsi da un torpore che sta gettando
in confusione chiunque provi anche solo a pensarci,
dall’interno o dall’esterno del nostro territorio, ad avere a
che fare con Marino. Non c’è fiducia, non c’è luce, non ci
sono prospettive perché mancano le idee”.
A lanciare l’allarme è Umberto Minotti, da vent’anni sulla
scena politica cittadina, noto come uno dei più “longevi”
presidenti del Consiglio comunale marinese, per questo fine
conoscitore dell’assemblea cittadina che fra meno di un anno
sarà chiamata a rinnovarsi.
Nato con un profilo civico, poi approdato in Alleanza
Nazionale, quindi nel Popolo della Libertà. Quello che,
sbrigativamente, si potrebbe chiamare “il vecchio
centrodestra”.
“Oggi però – spiega ancora Minotti – è necessario che la
pagina si volti davvero. In questo senso, a livello cittadino,
non ho visto proposte più interessanti di quella presentata da
Gabriella De Felice che, curiosamente, si chiama proprio ‘Una
pagina da scrivere” afferma l’ex presidente del Consiglio
comunale.
“C’è davvero bisogno che al di là dei protagonismi dei soliti,
sinceramente diventati fuori luogo, persone che hanno anche
governato nel decennio del vecchio centrodestra che oggi si
sentono stranamente a posto con la coscienza alleandosi con
figure estremiste che peraltro nel 2016 hanno spaccato e fatto
perdere il centrodestra, si faccia un passo avanti convinto
verso una nuova cultura civica, di governo del territorio che
sappia mettere in campo davvero una visione innovativa, un
progetto per le tre comunità di cittadini che compongono
insieme la città di Marino”.
“In questo senso – ribadisce Minotti -non vedo strade
praticabili in alternativa al laboratorio lanciato da
Gabriella De Felice, una donna conosciuta e stimata nella sua
professione che intende, bontà sua, ridisegnare le strisce
sbiadite o confuse del campo alternativo alla sinistra. Per
fare questo – prosegue Minotti – ci sarà bisogno di idee e
progetti chiari e ampi che sappiano aggregare le forze
migliori, quelle che hanno garantito un centrodestra di
governo per dieci anni, assieme a a quelle centrali di
ispirazione liberale, riformista, pronte a dialogare e
divenire parte di un laboratorio politico e civico che prima
di andare alla conquista rusticana con striscioni e slogan
preconfezionati della qualsiasi piazza, punti a riqualificare
le piazze e le strade di Marino, Santa Maria delle Mole, Cava
dei Selci, Frattocchie e Castelluccia, ripartendo dalle
persone e dai loro bisogno che, dopo una tempesta sociale e
economica come quella che stiamo vivendo a causa della
pandemia, non sono davvero poche”.
“In questo senso – va avanti Minotti – consiglierei a tutti di
riflettere su uno spunto forte che davvero dovrà essere lo
spartiacque tra la vecchia e la nuova politica: considerare la
parte e l’insieme come elementi non conflittuali. Mi spiego
meglio: Marino non potrà essere più ritenuta, da nessuno dei
suoi futuri amministratori, l’isola felice o infelice,
giudicate voi, che troppo tempo è stata considerata, va detto,
sbagliando, da noi marinesi, soprattutto da chi di noi ha
amministrato. Al tempo stesso tutti e ciascuno di noi dovremo
avere la capacità di capire il peso reale, le specificità, la
portata autentica o, al contrario, il bluff che sta dietro i
progetti e le persone che si apprestano ad essere sottoposte
al vaglio dell’opinione pubblica che fra un anno tornerà ad
essere il corpo elettorale marinese. Per questo – conclude
l’ex presidente del Consiglio comunale – credo che la nostra
proposta al femminile sia la vera nuova pagina da scrivere che
serve alla città e che i cittadini di Marino davvero si
aspettano”
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