Immigrazione clandestina, organizzazione - L'Osservatore d'Italia
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Immigrazione clandestina, scoperta organizzazione criminale: fermate 14 persone La Polizia di Stato ha eseguito il fermo di indiziato di delitto disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo a carico di 14 cittadini stranieri accusati di appartenenza ad un’associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e all’esercizio di abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento e altri delitti contro la persona, l’ordine pubblico, il patrimonio e la fede pubblica; condotte criminali aggravate dall’aver commesso il fatto avvalendosi del contributo di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno stato. A seguito di articolate indagini svolte dalla Squadra Mobile di Palermo e dal Servizio Centrale Operativo e
coordinate dal Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dal Procuratore Aggiunto Marzia Sabella e dai Sostituti Procuratore Gery Ferrara, Claudio Camilleri e Giorgia Righi, è stato individuato un sodalizio criminale, con cellule operanti in Africa, in diverse aree del territorio nazionale e in altri paesi europei e non, che ha operato su due fronti diversi, ma strettamente interconnessi fra loro: il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e l’esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria tramite il cosiddetto metodo “hawala”, utilizzato principalmente per il pagamento dei viaggi dei migranti o del prezzo della loro liberazione dalle “safe house” in territorio libico. L’indagine costituisce la naturale prosecuzione delle operazioni “Glauco I -II -III” condotte tra il 2013 ed il 2017 che hanno consentito, nel tempo, di individuare ed identificare numerosi trafficanti di esseri umani operanti sulla c.d. rotta del Mediterraneo centrale, molti dei quali già condannati anche in via definitiva a pesanti pene detentive, ed i loro referenti sul territorio italiano. Già nel corso delle indagini denominate Glauco era emerso il ruolo di Ghermay Ermias @ Alem Ermias – destinatario di più misure cautelari e tutt’ora latitante – e proprio dallo sviluppo delle indagini finalizzate alla sua ricerca, anche attraverso attività di cooperazione internazionale svolte ai sensi della Convenzione di Palermo sui crimine organizzato transnazionale, è stata ricostruita l’associazione a delinquere in oggetto operante tra il Centro Africa (Eritrea, Etiopia, Sudan), i paesi del Maghreb (soprattutto la Libia), l’Italia (Lampedusa, Agrigento, Catania, Roma, Udine, Milano), nonchè vari paesi del Nord Europa (Inghilterra, Danimarca , Olanda, Belgio e Germania) e numerosi reati-fine commessi dagli appartenenti alla stessa. Risulta accertato che sin dal 2017, l’organizzazione criminale ha supportato le attività di traffico sia nel corso del viaggio dei migranti sul continente africano che in occasione
del oro concentramento presso i campi di prigionia in Libia. In seguito, appena gli stessi sono finalmente· giunti in Sicilia, a bordo delle navi impiegate in attività di soccorso in mare, gli indagati sono intervenuti, in un primo momento, consentendo ai migranti ad allontanarsi dai centri di accoglienza, ove erano ospitati, nascondendoli in altri luoghi e fornendo loro in alcuni casi vitto, alloggio, titoli di viaggio e falsi documenti, e, in un secondo momento, curandone la partenza verso località del centro e nord Italia, da dove poi raggiungere agevolmente le località del nord Europa e talvolta gli USA meta finale del loro viaggio. In altre occasioni, i membri del gruppo hanno contattato direttamente i migranti, già giunti in Italia, al fine di consentire loro la prosecuzione dei loro viaggio verso altri Stati Europei o in alcuni casi anche verso gli Stati Uniti (gestendo la pericolosa tratta del viaggio attraverso i paesi del Sud America). Tali attività seriali di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina sono state garantite a fronte dei pagamenti effettuati o dai migranti stessi o dai loro familiari ed amici, spesso residenti all’estero, i quali hanno inviato il denaro richiesto dai trafficanti mediante il sistema fiduciario “hawala” (che consente di trasferire denaro in maniera illecita utilizzando una rete di intermediari (hawaladars) operanti in tutto il mondo). I capi e promotori dell’associazione sono: Due cittadini eritrei rimasti latitanti, vertici internazionali del sodalizio operanti principalmente all’estero tra l’Africa, i paesi del Golfo Persico ed altri Stati extraeuropei principali collettori dei flussi monetari derivanti dai proventi del traffico di esseri umani; TEKLIYES Solomon è il capo della cellula operante principalmente nel territorio di Udine; GHIRMAY Mussie e
ANDEMICKAEL Mosie sono entrambi capi della cellula operante principalmente nel territori o di Milano. Infatti, le attività investigative, supportate anche da servizi di osservazione con pedinamento e perquisizione e sequestro (sia di documentazione che di denaro- circa 30.000 euro in contante), hanno permesso di individuare tra Milano, dove è presente una grande comunità di cittadini proveniente dai Paesi del Corno d’Africa, ed il Nord Est la base operativa del sodalizio (anche grazie alle indicazioni fornire da un collaboratore di giustizia), nonchè l’esistenza di una complessa rete di hawaladar operante sui territorio italiano. Altro aspetto rilevante sono gli accertati numerosissimi contatti tra gli indagati e i migranti appena giunti in Italia, che venivano quindi facilitati nel raggiungimento dei altri paesi europei, nonchè tra gli stessi indagati e soggetti presenti nelle “safe house” in territorio libico, strutture in cui vengono “trattenuti” i migranti prima di partire verso le coste italiane. Dalle dichiarazioni dei migranti sono emerse· le condizioni di vita in tali strutture (violenze fisiche e psicologiche e torture, utilizzate dai t:rafficanti per ottenere dai relativi congiunti il pagamento di somme di danaro per la loro liberazione e per la prosecuzione del loro viaggi). In particolare sono stati raccolti elementi indiziari sia dalle dichiarazioni che dalle attivita tecniche di intercettazione a carico di numerosi trafficanti di esseri umani, operanti in Libia e Sudan e gestori direttamente di alcune safe house, purtroppo non compiutamente identificati nonostante le richieste di cooperazione internazionale in tal senso e su cui sono tuttora in corso le indagini per la identificazione. AI gruppo criminale è riconducibile l’arrivo di alcuni dei migranti giunti in Italia nell’ambito dei seguenti eventi
S.A.R. e il loro successivo spostamento dal territorio nazionale verso l’estero (Nord Europa e USA): sbarco del14/07/2017 di 1422 migranti presso il porto di Catania; sbarco del27/11/2017 di 416 migranti giunti a bordo della nave Acquarius presso il porto di Catania; sbarco del16/12/2017 di 407 migranti pres::;o il porto di Augusta ; sbarco del16/08/2018 di 190 migranti giunti a bordo della nave della Marina Militare “U. Diciotti” presso il porto di Lampedusa. All’esito delle indagini, oltre al reato associativo, vengono contestati ad alcuni degli indagati i reati previsti dal T.U.B. in materia di esercizio delle attività finanziarie, in quanto prestavano servizi di pagamento senza l’autorizzazione di cui all’art. 114-novies del D.Lgs. n. 385/1993 ed in violazione della riserva prevista dall’articolo 114-sexies del D.Lgs. n. 385/1993, in particolare offrivano a sogget:ti terzi – attraverso il sistema denominato “hawala” – Ia possibilità, previa pagamento di commissioni, di effettuare e ricevere pagamenti nonche di trasferire fondi all’estero e in Italia in elusione delle disposizioni del Testo Unico Bancario che regolamentano simili operazioni bancarie e finanziarie. Tali reati sono altresi aggravati per aver commesso il fatto avvalendosi del contributo di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in pili di uno Stato. Per quanta concerne l’immigrazione clandestina sono stati contestati diversi episodi di favoreggiamento, tutti aggravati per aver commesso il fatto avvalendosi del contributo di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in pili di uno Stato e commessi in concorso con soggetti al momento non identificati.
Recovery fund, Bankitalia: Italia chiamata a sforzo straordinario Le stime dei benefici per l’economia italiana dalle risorse del Recovery Fund sono difficili da quantificare e “l’incertezza è molto elevata”. Ma “si può tuttavia affermare con ragionevole certezza che tali benefici potranno essere molto rilevanti per il nostro paese”. Lo afferma la Banca d’Italia in audizione alla commissione bilancio della Camera che ha comunque simulato, con il suo modello econometrico, due scenari che prevedono, in quello più favorevole, un aumento cumulato del livello del Pil di circa 3 punti percentuali entro il 2025. “Entrambi gli scenari – spiega l’istituto centrale – presuppongono che i fondi disponibili per l’Italia, che si assumono pari a 120 miliardi per i prestiti e a 87 per i
trasferimenti, siano utilizzati pienamente e senza inefficienze, con una distribuzione della spesa uniforme nel quinquennio 2021-2025”. La Banca d’Italia ammonisce dunque che in vista dell’arrivo di risorse del Recovery fund europeo, l’Italia è chiamata a “uno sforzo straordinario nell’attività di programmazione e una capacità di realizzazione che non sempre il Paese ha mostrato di possedere”. Uln Consalvo (calcio, Under 19 reg. C), Centrone: “Vogliamo fare un campionato importante”
Roma – Sarà il suo quinto anno al Consalvo, segno evidente di una buona sintonia tra le parti. Mister Giuseppe Centrone sarà il tecnico della nuova Under 19 regionale C e già da giovedì scorso ha cominciato a far lavorare il suo gruppo in collaborazione con il preparatore atletico Stefano Fiori (responsabile della parte fisica di tutti i gruppi dell’agonistica). “Mi trovo bene in questo club e con questi ragazzi che già ho preso in corsa l’anno scorso – spiega l’allenatore – E’ un gruppo con delle qualità che nella passata stagione aveva preso un ritmo da vertice prima dello stop per il Covid e anzi è stato un peccato essere stati costretti a fermare la nostra corsa. Quest’anno l’ossatura è rimasta la stessa e in più ci sarà qualche innesto per rinforzare la rosa: la base è sicuramente buona e il vecchio gruppo aveva dimostrato una certa compattezza”. Centrone sembra molto fiducioso sul cammino dei suoi ragazzi nel nuovo campionato: “Penso che si possa fare un torneo importante e stare ai vertici della classifica – dice il tecnico – E’ vero che in questa particolare categoria ci incroceremo con avversari di blasone e con società che magari hanno una Under 19 nell’Elite o addirittura nel nazionale, ma siamo fiduciosi di poter fare bene”. Il gruppo capitolino continuerà a fare un lavoro di preparazione atletica quotidiana in questo primo periodo, anche se l’inizio ufficiale del campionato è ancora molto lontano. “Assieme al preparatore atletico Fiori, che quest’anno la società ci ha messo a disposizione, stiamo cercando di far tornare i ragazzi ad un certo livello di forma fisica dopo il lungo periodo di stop dovuto alla pandemia. Poi disputeremo alcune amichevoli per cercare di prendere un po’ di ritmo partita”. Il Consalvo punta molto su questi ragazzi che sono praticamente prodotti “puri” del settore giovanile del club capitolino: ora ci si aspetta che il campo regali nuove soddisfazioni. Roma – Sarà il suo quinto anno al Consalvo, segno evidente di una buona sintonia tra le parti. Mister Giuseppe Centrone sarà il tecnico della nuova Under 19 regionale C e già da giovedì scorso ha cominciato a far lavorare il suo gruppo in collaborazione con il preparatore
atletico Stefano Fiori (responsabile della parte fisica di tutti i gruppi dell’agonistica). “Mi trovo bene in questo club e con questi ragazzi che già ho preso in corsa l’anno scorso – spiega l’allenatore – E’ un gruppo con delle qualità che nella passata stagione aveva preso un ritmo da vertice prima dello stop per il Covid e anzi è stato un peccato essere stati costretti a fermare la nostra corsa. Quest’anno l’ossatura è rimasta la stessa e in più ci sarà qualche innesto per rinforzare la rosa: la base è sicuramente buona e il vecchio gruppo aveva dimostrato una certa compattezza”. Centrone sembra molto fiducioso sul cammino dei suoi ragazzi nel nuovo campionato: “Penso che si possa fare un torneo importante e stare ai vertici della classifica – dice il tecnico – E’ vero che in questa particolare categoria ci incroceremo con avversari di blasone e con società che magari hanno una Under 19 nell’Elite o addirittura nel nazionale, ma siamo fiduciosi di poter fare bene”. Il gruppo capitolino continuerà a fare un lavoro di preparazione atletica quotidiana in questo primo periodo, anche se l’inizio ufficiale del campionato è ancora molto lontano. “Assieme al preparatore atletico Fiori, che quest’anno la società ci ha messo a disposizione, stiamo cercando di far tornare i ragazzi ad un certo livello di forma fisica dopo il lungo periodo di stop dovuto alla pandemia. Poi disputeremo alcune amichevoli per cercare di prendere un po’ di ritmo partita”. Il Consalvo punta molto su questi ragazzi che sono praticamente prodotti “puri” del settore giovanile del club capitolino: ora ci si aspetta che il campo regali nuove soddisfazioni.
Cynthialbalonga (calcio, serie D), Venturi: “Molto contento per come sono andate le cose a Cascia” Genzano (Rm) – La Cynthialbalonga è tornata ieri dal proficuo ritiro di Cascia, in Umbria. Mister Mauro Venturi tira le somme di un’esperienza che è stata importante sotto tanti punti di vista: “Abbiamo fatto un bel lavoro dal punto di vista atletico e anche tattico, ma soprattutto sono stati giorni positivi per cominciare a creare il giusto spirito di squadra. Ringrazio la società per lo sforzo fatto: abbiamo
avuto una struttura a nostra completa disposizione, tra l’altro rispettando in modo semplice tutte le normative anti- Covid che stanno caratterizzando il periodo”. Il ritiro di Cascia, nelle intenzioni della Cynthialbalonga, dovrà favorire il processo di unione di un gruppo che è stato molto rinnovato in estate: “Praticamente tutti gli over sono cambiati, fatta eccezione per Cardillo, mentre l’ossatura degli “under” è rimasta la stessa. Dal punto di vista tattico cambierà qualcosa rispetto alla passata stagione: il presidente Camerini e il direttore sportivo Tomei hanno esaudito diverse mie richieste durante la sessione estiva di mercato e quindi abbiamo lavorato già in una precisa direzione”. Tra gli arrivi è ufficiale anche il forte difensore Alex Gagliardini che si è unito al gruppo durante il ritiro di Cascia. “Manca ancora qualcosa a livello di organico, ma nelle prossime ore potrebbero arrivare gli elementi giusti per completare la rosa” sottolinea Venturi. In settimana, finalmente, la Lega Nazionale Dilettanti dovrebbe anche rendere noti i gironi e i calendari del campionato: “Un raggruppamento vale l’altro, non esistono gironi facili in questa categoria. Quello dell’anno scorso mi è piaciuto molto e poi è sempre bello poter affrontare avversari diversi da quelli tradizionali”. Da domani la squadra riprenderà gli allenamenti (inizialmente ad Albano per “preservare” il terreno di gioco di Genzano che è stato oggetto di un profondo intervento) per preparare al meglio l’esordio fissato per il prossimo 27 settembre.Genzano (Rm) – La Cynthialbalonga è tornata ieri dal proficuo ritiro di Cascia, in Umbria. Mister Mauro Venturi tira le somme di un’esperienza che è stata importante sotto tanti punti di vista: “Abbiamo fatto un bel lavoro dal punto di vista atletico e anche tattico, ma soprattutto sono stati giorni positivi per cominciare a creare il giusto spirito di squadra. Ringrazio la società per lo sforzo fatto: abbiamo avuto una struttura a nostra completa disposizione, tra l’altro rispettando in modo semplice tutte le normative anti-Covid che stanno caratterizzando il periodo”. Il ritiro di Cascia, nelle intenzioni della Cynthialbalonga, dovrà favorire il processo
di unione di un gruppo che è stato molto rinnovato in estate: “Praticamente tutti gli over sono cambiati, fatta eccezione per Cardillo, mentre l’ossatura degli “under” è rimasta la stessa. Dal punto di vista tattico cambierà qualcosa rispetto alla passata stagione: il presidente Camerini e il direttore sportivo Tomei hanno esaudito diverse mie richieste durante la sessione estiva di mercato e quindi abbiamo lavorato già in una precisa direzione”. Tra gli arrivi è ufficiale anche il forte difensore Alex Gagliardini che si è unito al gruppo durante il ritiro di Cascia. “Manca ancora qualcosa a livello di organico, ma nelle prossime ore potrebbero arrivare gli elementi giusti per completare la rosa” sottolinea Venturi. In settimana, finalmente, la Lega Nazionale Dilettanti dovrebbe anche rendere noti i gironi e i calendari del campionato: “Un raggruppamento vale l’altro, non esistono gironi facili in questa categoria. Quello dell’anno scorso mi è piaciuto molto e poi è sempre bello poter affrontare avversari diversi da quelli tradizionali”. Da domani la squadra riprenderà gli allenamenti (inizialmente ad Albano per “preservare” il terreno di gioco di Genzano che è stato oggetto di un profondo intervento) per preparare al meglio l’esordio fissato per il prossimo 27 settembre.
Real Rocca di Papa L.R. (calcio, Eccellenza), Gimelli: “I test pre- campionato ci danno fiducia”
Rocca di Papa (Rm) – I primi passi del Real Rocca di Papa L.R. sembrano promettenti. La formazione del presidente Tonino D’Auria, pronta a sbarcare nell’Eccellenza, sta dando segnali interessanti nei test pre-campionato. Cristiano Gimelli, il più esperto del gruppo, parla con soddisfazione dei primi giorni di lavoro: “Questa squadra è totalmente nuova e probabilmente si pensava che all’inizio ci fossero maggiori problemi di amalgama – spiega il difensore classe 1982 – I primi passi sono positivi e ci danno fiducia, ma sappiamo che c’è tanto da lavorare per riuscire ad ottenere il nostro obiettivo anche se qui ci sono ragazzi grandi con esperienza e giovani che hanno fatto comunque la categoria. Siamo stati inseriti in un girone complicatissimo con alcune squadre che hanno allestito rose da serie D, ma non abbiamo particolari assilli: sarebbe bello salvarsi senza dover fare i play out,
ma siamo consci che sarà molto difficile anche per il particolare regolamento di questa stagione e quindi saremo preparati dal punto di vista mentale per giocare un eventuale play out”. L’ex Viterbese (che l’anno scorso si è disimpegnato in Promozione a Zagarolo e che in carriera ha giocato tra i “pro” anche col Casale e con il Lanciano oltre ad avere fatto dieci anni di serie D) racconta com’è nato l’accordo con il Real Rocca di Papa L.R.: “Quando ho parlato con il ds Cavalletto, mi ha prospettato l’idea di una squadra con due o tre elementi “grandi” e tanti giovani, come poi è stato. Questo mi ha responsabilizzato ed affascinato e così ritornerò a fare l’Eccellenza a tre anni di distanza dall’ultima volta col Grifone, anche perché ora posso far conciliare questo impegno con quello lavorativo”. Buono anche l’impatto con mister Cirimbilla e con la società: “L’allenatore ha la capacità di saper dialogare con i grandi e con i giovani, è umile ed è disponibile al confronto pur avendo ovviamente le sue idee di calcio. Il club è molto vicino alla squadra e sinceramente non pensavo che fosse così avanti dal punto di vista organizzativo, avendo preso questo titolo poco più di un mese fa. Inoltre il presidente D’Auria, che già conoscevo, ha una grande passione e non ci fa mancare nulla”.
Ssd Colonna (pattinaggio): iniziati gli allenamenti, da ottobre anche la specialità del solo dance
Colonna (Rm) – Non solo un settore calcio sempre più solido. Il pattinaggio, nel corso degli anni, è diventato una realtà a Colonna e anche le problematiche legate al Covid non hanno “scalfito” il gruppo di lavoro guidato ormai da tre stagioni dal responsabile tecnico Federico Tassini e dalle altre tecniche Naomi Romagnoli e Alessia Giovannetti. Gli allenamenti sono partiti da giovedì scorso e anche quest’anno sembra esserci tanta curiosità nei confronti di questa disciplina come spiega la responsabile Roberta Castaldi: “Siamo ripartiti con un buon numero di ragazze e anche alcune nuove iscritte. La società è andata incontro alle famiglie che avevano iscritto le loro figlie nella passata stagione e che non hanno potuto fruire degli ultimi tre mesi di allenamenti e lo stesso faremo quest’anno in caso di difficoltà, sperando non ce ne sia bisogno”. La dirigente fornisce il quadro organizzativo del settore pattinaggio: “Da questa settimana siamo già “a regime” dal punto di vista del numero degli allenamenti e degli orari: le principianti saranno al pallone il mercoledì dalle ore 17 alle 18 e il sabato dalle 10 alle 11, mentre le pre-agoniste e le agoniste si alleneranno tre volte a settimana. Le prime avranno le sedute il mercoledì dalle 18 alle 19, il venerdì dalle 17 alle 18 e il sabato dalle 11 alle 12, mentre le agoniste si alleneranno il mercoledì dalle 19 alle 20, il venerdì dalle 18 alle 19 e infine il sabato dalle 12 alle 13. In questo periodo non è
possibile utilizzare gli spogliatoi, poi per il resto ci stiamo attenendo scrupolosamente alle disposizioni anti-Covid. Inoltre in questi giorni, ogni mercoledì e sabato è possibile fare prove gratuite per chi fosse interessato a conoscere il nostro sport e a queste ragazze mettiamo a disposizione anche i pattini”. Di gare ufficiali all’orizzonte ancora non se ne vedono: “Stiamo aspettando le indicazioni della Federazione sui calendari” specifica la Castaldi che conclude annunciando un’altra importante novità: “Da ottobre introdurremo gli allenamenti sulla specialità del solo dance: un’occasione in più per le appassionate della nostra disciplina”. Colleferro, Willy Moneiro Duarte pestato a morte: l’accusa per 4 ragazzi è di
omicidio preterintenzionale COLLEFERRO (RM) – Sono in regime di isolamento fino all’interrogatorio di garanzia i quattro ragazzi arrestati dai carabinieri in relazione alla morte di Willy Monteiro Duarte, 21 anni, avvenuta in seguito ad una rissa a Colleferro nella notte di sabato. I giovani, che hanno tra 22 e 25 anni, devono essere sentiti dal gip di Velletri. E’ stato proclamato il lutto cittadino oggi a Paliano e Colleferro.
Il pm di Velletri Luigi Paoletti ha per il momento formulato a carico degli indagati l’accusa di omicidio preterintenzionale Verrà conferito domani dal pm l’incarico al medico legale che dovrà svolgere l’autopsia sul corpo di Willy Mondeiro. Gli aggressori del ragazzo italo-capoverdiano al momento devono rispondere di omicidio preterintenzionale ma se l’autopsia dovesse far emergere altri ed importanti dettagli il capo di imputazione potrebbe tramutarsi in quello di omicidio volontario. Un pestaggio violento quello che ha visto come vittima il giovane aiuto cuoco residente a Paliano, che era intervenuto per fare da paciere in una lite. Secondo un amico della vittima, tutti sapevano che i due fratelli, tra i quattro arrestati, erano dei violenti. Ieri sera in largo Oberdan, dove Willy è stato ucciso, i sindaci di Paliano, Artena e Colleferro, assieme ai genitori ed alle sorelle del ragazzo, hanno deposto una corona di fiori. “Nessun luogo della movida può essere accomunato a un assassinio di questo tipo”. A dirlo il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna. “Non si è trattato di una semplice rissa, ma di qualcosa di più cruento in cui nessun caso si può trovate una giustificazione – ha aggiunto -. E’ accaduto in maniera incredibilmente cattiva”. Nei prossimi giorni il sindaco dovrebbe incontrare il neo prefetto di Roma. “Chiederò che alle forze dell’ordine siano dati i giusti mezzi e giusti uomini”, ha aggiunto il sindaco. “Uno dei quattro aggressori di Willy Monteiro, poco dopo il pestaggio letale, avrebbe pubblicato video umoristici sulla sua pagina Facebook. L’indiscrezione – scrive l’agenzia Agi – è trapelata in ambienti investigativi ma troverebbe conferma dall’orario vergato sul post della pagina social dello stesso
aggressore. E basta leggere i commenti che accompagnano questi post per capire quanto la notizia della morte di Willy abbia provocato una generale indignazione. Decine i messaggi di insulto rivolti ai quattro aggressori ed ai loro familiari”. Simeone (FI): “Mobilità passiva e fuga dell’utenza. Triste primato del Lazio. Serve piano straordinario, Zingaretti e D’Amato che fanno?” “L’uscita dal commissariamento della sanità laziale può e deve rappresentare l’occasione per avviare un cambio di marcia
drastico del nostro sistema che presenta troppe falle. Arriva infatti un ulteriore ‘campanello d’allarme’ in termini di mobilità passiva. La regione Lazio si conferma con l’indice più alto di fuga dell’utenza verso altre realtà, superando anche la Campania (13% contro 10,5%). A rivelare questo dato fortemente negativo è il report dell’Osservatorio Gimbe che analizza crediti, debiti e saldi delle regioni relativi alla mobilità sanitaria. Proprio in questo rapporto si segnala inoltre il pesante saldo negativo del Lazio fra mobilità attiva e passiva, pari a -230,7 milioni di euro. Per la nostra regione si tratta di un dato peggiore anche rispetto al passato. Alla luce di questi pessimi dati appare urgente aumentare i servizi ed il numero di prestazioni sanitarie. L’obiettivo prioritario è l’abbattimento delle liste d’attesa, per questo ormai da mesi chiedo l’elaborazione di un nuovo piano straordinario contenente un programma dettagliato d’intervento, perché la situazione già critica che si trascina da 6 mesi, ovvero dall’avvio dell’emergenza Covd, rischia di non essere più governata. Occorre recuperare le prestazioni sospese durante i mesi del lockdown. Non bastano i proclami, servono i fatti per la sanità del Lazio. Ci troviamo davanti a copioni che si ripetono stancamente ormai da diverso tempo. Il governatore Zingaretti e l’assessore D’Amato abbandonino la stagione dei proclami e diano risposte e soluzioni ai problemi. Lo facciano almeno per tutti quei cittadini della nostra regione costretti ad andare altrove per potersi curare”. Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare.
Referendum, Sinistra Classe Rivoluzione: “Una farsa a cui diciamo no” Dopo il rinvio dovuto all’epidemia di Covid-19, il 20 e 21 settembre si terrà il referendum per la conferma della legge di revisione costituzionale con cui è stata decisa la riduzione del numero dei parlamentari: da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. Essendo un referendum confermativo, non è previsto alcun quorum. Si tratta di una riforma fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle, che ne aveva fatto uno dei pilastri del “contratto di governo” con la Lega, sbandierandola come uno strumento fondamentale per combattere gli sprechi e sconfiggere “la casta”. Approvata a cavallo dell’avvicendamento tra il primo e il secondo governo Conte, la proposta di legge ha ricevuto dapprima il voto contrario al Senato del Partito Democratico e di Liberi e Uguali, che nel luglio del 2019 erano ancora all’opposizione, prima di cambiare idea una volta sostituito Salvini al governo: nell’ottobre 2019, alla Camera, la legge è stata approvata con il voto favorevole di tutti i principali gruppi parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione.
I cittadini sono dunque chiamati a confermare (con il sì) o a respingere (con il no) la modifica della Costituzione. Modifica che (a differenza di quella a suo tempo proposta dal governo Renzi e clamorosamente bocciata dal referendum del 2016) riguarda in buona sostanza soltanto il numero dei parlamentari, senza incidere in alcun modo né sulle funzioni delle due camere, né sulle modalità di elezione. Vuoi per via di questo bizzarro iter di approvazione, vuoi perché nel frattempo le priorità sono decisamente cambiate, la campagna elettorale si svolge in questi giorni in sordina, e soprattutto con argomenti debolissimi e viziati su un fronte come sull’altro. Le ragioni del Sì Di fatto, l’unico argomento ripetuto fino alla nausea dai promotori della legge di revisione, e in particolare dal M5S, è quello della lotta gli sprechi e alla “casta”: il taglio dei parlamentari – si dice – comporterà un bel risparmio ai conti pubblici. L’argomento muove da una premessa condivisibile: i circa ventimila Euro intascati ogni mese da ciascun parlamentare, in un paese in cui circa venti milioni di persone vivono sotto la soglia o a rischio di povertà, sono un’infamia senza appello. Scandali come quello dei deputati che hanno chiesto il bonus di 600 Euro non fanno che esacerbare la sacrosanta indignazione popolare contro l’attuale ceto politico. Indubbiamente milioni di lavoratori voteranno Sì con l’intento di dare colpire partiti e parlamentari che giustamente disprezzano e odiano sia per le leggi che approvano, che per i loro privilegi. Purtroppo però meno parlamentari non significherà meno privilegi, bensì più privilegi (legali o meno) per quelli che restano, che avranno ancora più potere e si distaccheranno ancora di più dal “popolo sovrano” che pretendono di rappresentare. Lo dimostra anche la riduzione
già effettuata dei consiglieri regionali e comunali, che non ha certo fermato sprechi, corruzione e privilegi. Inoltre, il semplice taglio del numero dei parlamentari di per sé non risolve affatto né il problema politico, né tanto meno quello meramente economico. Sotto questo aspetto, in particolare, si è calcolato che il risparmio connesso alla riforma ammonterebbe al massimo a circa cento milioni di Euro all’anno – in realtà la somma è anche (notevolmente) inferiore, dal momento che parte dei compensi ritorna nelle casse dello Stato sotto forma di tasse e contributi. Dunque parliamo di una goccia nel mare, sostanzialmente irrilevante rispetto al bilancio statale: per averne un’idea, il debito pubblico italiano ammonta attualmente a oltre 2.500 miliardi di Euro, ossia venticinquemila volte tanto. Se davvero si volesse affrontare seriamente la questione dei costi della “politica” e stroncare il parassitismo dell’attuale ceto parlamentare, l’unica soluzione efficace dovrebbe essere invece quella di tagliare gli stipendi di tutti i parlamentari, portandoli al livello dei salari di un operaio specializzato: non solo il risparmio sarebbe enormemente superiore, ma verrebbe eliminato uno dei principali elementi materiali alla base del concetto stesso di “casta”. Ma ovviamente questa proposta, che fa parte storicamente delle rivendicazioni del movimento operaio e della nostra organizzazione in modo particolare, non passa nemmeno per l’anticamera del cervello di Di Maio e soci. Il fronte del No Il fronte del No è quanto di più politicamente eterogeneo si possa concepire. Tra i partiti che hanno approvato la riforma in Parlamento, soltanto Sinistra Italiana ha avuto il “coraggio” di cambiare apertamente idea, mentre il partito di Renzi, Italia Viva, più prudentemente lascia “libertà di coscienza”. Sono preoccupati di perdere le loro poltrone, così come quei parlamentari di Forza Italia e perfino dello stesso
M5S che si sono schierati per il No contro le indicazioni dei rispettivi partiti. All’interno del PD il dissenso rispetto alla linea ufficiale, di sostegno al Sì, è legato anche ai giochi di potere interni al partito, con un fronte che va dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori, ex renziano, fino a Gianni Cuperlo, dirigente della corrente di “sinistra”. Giochi in cui si inserisce anche la Cgil, che in una nota ufficiale dà un giudizio negativo della riforma ma non prende posizione per il No pur di evitare scontri con il governo. Sono diversi poi i comitati per il No sorti negli ultimi mesi. Dal comitato “giovanile” NOstra ai “costituzionalisti per il No” (ma naturalmente ci sono anche altri “costituzionalisti per il Sì”), fino alle immancabili Sardine, questa volta sulla scia di Emma Bonino. L’enfasi di questi gruppi è tutta sul rispetto e la difesa della Costituzione, delle istituzioni e della “democrazia”. Al di là della retorica, anche questi sono argomenti puramente formali e sostanzialmente vuoti. Fuori dalla “bolla” in cui vivono evidentemente questi accademici e questi attivisti da salotto, non c’è nessuno che non veda oggi che le istituzioni repubblicane sono marce fino al midollo, che la carta costituzionale è soltanto un pezzo di carta, che la “democrazia” è un’illusione in un Paese in cui la forbice della disuguaglianza non è mai stata così ampia. Anche questi sono argomenti inconsistenti, destinati a essere ignorati (giustamente) da gran parte dei lavoratori e dei giovani in cerca di una via d’uscita al vicolo cieco della crisi. Sinistra Classe Rivoluzione: “Perché voteremo No“ “Non nutriamo alcuna fiducia nelle istituzioni e nella “democrazia” borghese, né abbiamo particolari timori reverenziali nei confronti della Costituzione. Il sistema parlamentare, dove agli elettori è permesso votare ogni quattro o cinque anni un proprio ”rappresentante”, inamovibile sino all’elezione successiva, è una farsa. Difendiamo la
superiorità della democrazia operaia, basato sui consigli (soviet) dove i lavoratori possono eleggere e revocare in qualunque momento i propri rappresentanti. Finché restiamo nel sistema parlamentare capitalista, sosteniamo il massimo livello possibile di democrazia e rappresentanza. Da nessuna delle forze politiche impegnate sui due fronti arriva una proposta di riforma dove gli elettori, compiuti i 18 anni, siano tutti elettori sia attivi che passivi. Questo si potrebbe ottenere abolendo semplicemente il Senato, nonché la soglia dei 25 anni di età per essere candidati. Men che meno ci interessano giochi di posizionamento tattico nei confronti del PD o del governo. Tuttavia siamo contrari a questa riforma e il 20-21 settembre voteremo No al referendum. Il taglio dei parlamentari non farà che ridurre la rappresentanza in generale e rendere ancora più ardua la partecipazione e l’elezione di candidati e forze politiche davvero alternativi e contrari al sistema. In alcune regioni sarebbe impossibile eleggere deputati degli schieramenti che perdono le elezioni. Dall’altro, e conseguentemente, vedremo il rafforzamento della rappresentanza della classe dominante, che potrà ancor più facilmente di adesso imporre la proprie priorità e i propri interessi. Vanno in questa direzione tutti gli argomenti che sottolineano la maggiore “efficienza” di un parlamento con numeri ridotti: efficienza nell’approvare le misure di austerità necessarie per far ricadere sui lavoratori e sui giovani gli effetti della crisi! Si tratta di processi già esistenti e in fase avanzata, come dimostra oltretutto il ricorso sempre più massiccio alla decretazione d’urgenza e al voto di fiducia. Il punto fondamentale rimane la necessità per i lavoratori di avere un partito che dia voce alle loro istanze: un partito di classe che oggi non esiste e che deve essere costruito, un partito che dovrà poter avere in Parlamento una tribuna, ma
che soprattutto dovrà guidare la classe lavoratrice nelle lotte, per sostituire a questa democrazia sempre più marcia un governo dei lavoratori”. Prato, ladro di biciclette in manette I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Prato hanno arrestato ieri sera un 43enne, pregiudicato con problemi di dipendenza da stupefacenti, dopo averlo colto in flagranza mentre tentava il furto di due biciclette all’interno di una corte privata in questa via della Stufa. Al tempestivo arrivo di due pattuglie, attivate dalla telefonata di un residente del posto che aveva notato gli strani movimenti dell’uomo, i militari, coordinati dalla centrale operative
che nel frattempo manteneva il contatto telefonico con il segnalante, sono riusciti a raggiungerlo senza farsi notare per poi sorprenderlo mentre con delle cesoie stava recidendo la catena che ancorava le biciclette ad un sostegno. Una volta rubate le avrebbe potuto mettere facilmente in commercio ricavandone un profitto di almeno 100 Euro. Il furto di biciclette, purtroppo, è un reato molto diffuso nei grossi centri, sia su oggetti lasciati su strada ma anche con intrusioni in garage o corti private dove ladri specializzati mirano a rubare cicli di maggiore pregio e valore. L’arrestato oggi verrà giudicato con rito per direttissima. Marino, Umberto Minotti lancia Gabriella De Felice: “Con lei si volta pagina”
“Marino ha bisogno di fare due passi avanti. Dal punto di vista politico e dal punto di vista civico/amministrativo. La città ha bisogno di svegliarsi da un torpore che sta gettando in confusione chiunque provi anche solo a pensarci, dall’interno o dall’esterno del nostro territorio, ad avere a che fare con Marino. Non c’è fiducia, non c’è luce, non ci sono prospettive perché mancano le idee”. A lanciare l’allarme è Umberto Minotti, da vent’anni sulla scena politica cittadina, noto come uno dei più “longevi” presidenti del Consiglio comunale marinese, per questo fine conoscitore dell’assemblea cittadina che fra meno di un anno sarà chiamata a rinnovarsi. Nato con un profilo civico, poi approdato in Alleanza Nazionale, quindi nel Popolo della Libertà. Quello che, sbrigativamente, si potrebbe chiamare “il vecchio centrodestra”. “Oggi però – spiega ancora Minotti – è necessario che la pagina si volti davvero. In questo senso, a livello cittadino, non ho visto proposte più interessanti di quella presentata da Gabriella De Felice che, curiosamente, si chiama proprio ‘Una pagina da scrivere” afferma l’ex presidente del Consiglio comunale.
“C’è davvero bisogno che al di là dei protagonismi dei soliti, sinceramente diventati fuori luogo, persone che hanno anche governato nel decennio del vecchio centrodestra che oggi si sentono stranamente a posto con la coscienza alleandosi con figure estremiste che peraltro nel 2016 hanno spaccato e fatto perdere il centrodestra, si faccia un passo avanti convinto verso una nuova cultura civica, di governo del territorio che sappia mettere in campo davvero una visione innovativa, un progetto per le tre comunità di cittadini che compongono insieme la città di Marino”. “In questo senso – ribadisce Minotti -non vedo strade praticabili in alternativa al laboratorio lanciato da Gabriella De Felice, una donna conosciuta e stimata nella sua professione che intende, bontà sua, ridisegnare le strisce sbiadite o confuse del campo alternativo alla sinistra. Per fare questo – prosegue Minotti – ci sarà bisogno di idee e progetti chiari e ampi che sappiano aggregare le forze migliori, quelle che hanno garantito un centrodestra di governo per dieci anni, assieme a a quelle centrali di ispirazione liberale, riformista, pronte a dialogare e divenire parte di un laboratorio politico e civico che prima di andare alla conquista rusticana con striscioni e slogan preconfezionati della qualsiasi piazza, punti a riqualificare le piazze e le strade di Marino, Santa Maria delle Mole, Cava dei Selci, Frattocchie e Castelluccia, ripartendo dalle persone e dai loro bisogno che, dopo una tempesta sociale e economica come quella che stiamo vivendo a causa della pandemia, non sono davvero poche”. “In questo senso – va avanti Minotti – consiglierei a tutti di riflettere su uno spunto forte che davvero dovrà essere lo spartiacque tra la vecchia e la nuova politica: considerare la parte e l’insieme come elementi non conflittuali. Mi spiego meglio: Marino non potrà essere più ritenuta, da nessuno dei suoi futuri amministratori, l’isola felice o infelice, giudicate voi, che troppo tempo è stata considerata, va detto, sbagliando, da noi marinesi, soprattutto da chi di noi ha amministrato. Al tempo stesso tutti e ciascuno di noi dovremo
avere la capacità di capire il peso reale, le specificità, la portata autentica o, al contrario, il bluff che sta dietro i progetti e le persone che si apprestano ad essere sottoposte al vaglio dell’opinione pubblica che fra un anno tornerà ad essere il corpo elettorale marinese. Per questo – conclude l’ex presidente del Consiglio comunale – credo che la nostra proposta al femminile sia la vera nuova pagina da scrivere che serve alla città e che i cittadini di Marino davvero si aspettano”
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