RASSEGNA STAMPA CGIL FVG - martedì 10 settembre 2019

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RASSEGNA STAMPA CGIL FVG – martedì 10 settembre 2019

(Gli articoli di questa rassegna, dedicata prevalentemente ad argomenti locali di carattere economico e sindacale, sono
scaricati dal sito internet dei quotidiani indicati. La Cgil Fvg declina ogni responsabilità per i loro contenuti)

NELLA RASSEGNA DI OGGI NON SONO PRESENTI ARTICOLI DEL GAZZETTINO

ATTUALITÀ, REGIONE, ECONOMIA (pag. 2)
«Chiari e ambiziosi»: Pd e 5S promuovono i temi del Conte bis. La Lega: «Vergogna» (Piccolo)
Quota 100, domande in frenata. In nove mesi sono state 3.500 (M. Veneto, 3 articoli)
L'Azienda sanitaria unica lancia i "super infermieri" per le malattie croniche (Piccolo, 3 articoli)
Bordin: Province di nuovo elettive anche senza il volere del Governo (M. Veneto)
Commercio in crisi profonda. In dieci anni -10% di imprese (M. Veneto)
CRONACHE LOCALI (pag. 7)
Nuovi mezzi per i pompieri, ma organici ridotti all'osso (M. Veneto Udine)
Manca personale: bloccati gli interventi di messa a norma degli edifici scolastici (Mv Udine)
Nuovo problema: all'Isis manca il 10% dei docenti (Mv Pordenone)
Posta sull'altipiano in ritardo cronico. I residenti esasperati: via a una petizione (Piccolo Ts, 3 articoli)
In 157 per 14 posti di impiegato comunale. Appuntamento il 30 all'Auditorium (Piccolo Go-Mo)

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ATTUALITÀ, REGIONE, ECONOMIA

«Chiari e ambiziosi»: Pd e 5S promuovono i temi del Conte bis. La Lega: «Vergogna» (Piccolo)
Maro Ballico - Il centrodestra scende in piazza, stronca il Conte bis, tuona: «Vergogna». Movimento 5 Stelle
e Pd ribadiscono invece la novità della fresca alleanza e promuovono i contenuti del discorso di Giuseppe
Conte, seconda versione. È il gioco delle parti all'alba del nuovo governo. «Gli uni facevano il gesto delle
manette, gli altri urlavano alla "cialtronaggine". Questo erano, poche settimane fa, 5 Stelle e dem, ora
siamo a baci e abbracci: dov'è finita la dignità?», attacca Massimiliano Panizzut, deputato della Lega.
«Quelle delle opposizioni sono contestazioni scomposte», è la risposta indiretta di Debora Serracchiani in
una nota in cui l'ex presidente della Regione definisce «ambizioso ed equilibrato» il discorso del premier e
auspica che la destra, «dopo il giorno dello show, contribuirà ai lavori in modo più utile». Nel merito,
prosegue Serracchiani, «gli impegni in materia di lavoro sono positivi e andranno accompagnati a buon
esito dall'impegno congiunto dell'esecutivo e del Parlamento. Chiare anche le puntualizzazioni sulla parità
di genere nelle retribuzioni, sulla piaga degli infortuni e sulle malattie professionali. Particolarmente
importante l'annuncio del taglio del cuneo fiscale cui il Pd teneva molto». Con Serracchiani, il
vicepresidente Pd della Camera Ettore Rosato: «Ho ascoltato un progetto per il Paese e per contrastare il
declino economico, nel tentativo di cancellare la stagione di odio e contrapposizione aperta da Salvini».
Non manca un messaggio alla maggioranza: «Vedremo se saremo in grado, con una compagine così
eterogenea, di fare le cose annunciate. Io sono per poche promesse e fatti concreti». La grillina Sabrina De
Carlo raccoglie e rilancia: «Per noi è importante risolvere i problemi dei cittadini e abbiamo la responsabilità
di continuare a farlo anche senza chi ha abbandonato la nave ed è scappato quando più gli faceva
comodo». E ancora, citando i passaggi programmatici su cooperazione internazionale, lavoro, ambiente e
una politica migratoria «che punti anche sull'integrazione»: «Servono progetti per il Paese e non slogan che
si consumano nel giro di qualche giorno. Serve soprattutto lealtà, che è mancata in precedenza e ha
determinato la crisi di governo». Sull'altro fronte si alzano già barricate. «Un non programma - ribatte
Panizzut -, con la riproposizione generica di temi come innovazione, digitalizzazione, riduzione delle tasse
che la stessa parte politica che ha riproposto Conte ci aveva impedito di attuare. Vergognoso che il
presidente del Consiglio, sostenuto da forze politiche attaccate alla poltrone, abbia rinnegato il patto con la
Lega come nulla fosse». Più sintetici, ma ugualmente critici, Mario Pittoni e Roberto Novelli. Il senatore
leghista si fa fotografare con Vittorio Sgarbi, chiede «che si ridia la parola ai cittadini perché il loro voto è
stato tradito» e aggiunge a margine: «Il M5S ha confermato alla guida del governo Conte, a suo tempo
autoproclamatosi "avvocato del popolo", ma ora convertitosi alla causa dei poteri forti europei, che hanno
impoverito l'Italia e ne stanno strangolando l'economia». Il deputato forzista, su Twitter, spiega a sua volta
la contrarietà ripescando una pubblicità dei tempi di Carosello: «La fiducia è una cosa seria che si dà alle
cose serie. Il governo Conte bis non lo è e il gruppo Fi vota convintamente no». Anche Walter Rizzetto,
coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, posta due foto su Fb: una dell'aula, una della protesta. E
commenta: «Da una parte Di Maio con i suoi nuovi alleati Guerini ed Amendola del Pd. Dall'altra,
contemporaneamente, la piazza di FdI. Fate voi».

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Quota 100, domande in frenata. In nove mesi sono state 3.500 (M. Veneto)
Riccardo De Toma - Tremilacinquecento pratiche dal 28 gennaio al 6 settembre. Tante sono le domande di
pensionamento anticipato con quota 100 pervenute all'Inps dal Friuli Venezia Giulia. Confrontandolo con i
precedenti aggiornamenti periodici diffusi dall'istituto, il dato evidenzia come il flusso delle domande sia
progressivamente rallentato con il procedere dei mesi. A fine febbraio, dopo solo un mese dall'attivazione
della misura di quota 100, erano già state presentate infatti oltre 1.200 richieste e a fine marzo si era già
superata quota 2 mila. Se si era partiti, in sostanza, a un ritmo di 30-40 pratiche al giorno (festivi inclusi)
attualmente ci si è stabilizzati su una frequenza giornaliera di 7-8 domande, segno che ormai gran parte
delle persone con i requisiti già in tasca al momento del varo della misura ha già presentato richiesta. Salvo
ulteriori rallentamenti o improbabili accelerazioni, proseguendo all'andatura degli ultimi due mesi il totale
di richieste dovrebbe attestarsi a fine anno su poco più di 4.000.
Si tratta, peraltro, solo delle domande presentate e non di quelle andate a buon fine: ipotizzando una
percentuale di accoglimento dell'85%, in linea con le stime fornite dall'Inps a livello nazionale, la proiezione
per fine 2019, per la nostra regione, si aggira attorno ai 3.500 pensionamenti. Tanti, se paragonati ai flussi
di uscita dal lavoro degli ultimi anni, ma sensibilmente al di sotto di una platea attesa, in regione, di almeno
6 mila pensionandi. Molti degli aventi diritto stanno evidentemente soprassedendo, per evitare eccessive
penalizzazioni sull'importo delle pensione, legate all'anticipo e alla sospensione "prematura" della
contribuzione. Anche a livello nazionale, del resto, la corsa a quota 100 ha subito una netta frenata: tra fine
luglio e inizio settembre l'Inps ha registrato poco più di 10 mila nuove domande, e alle 176 mila pervenute
fino al 6 settembre non dovrebbero aggiungersene più di 30-35 mila di qui alla fine dell'anno, per una
proiezione di circa 210 mila richieste e 170-180 mila pensionamenti a fine 2019, circa 100 mila in meno
rispetto a quanto preventivato dal Governo. Anche il costo dei pensionamenti anticipati per casse
pubbliche, di conseguenza, sarà sensibilmente inferiore alle attese (le stime sono di almeno un miliardo in
meno nel solo 2019).
Quasi un terzo delle richieste, fa sapere l'Inps, proviene dal settore pubblico, con 55 mila domande sulle
176 mila totali. Se il dato regionale non è disponibile per comparti, le uscite negli uffici pubblici del Friuli
Venezia Giulia solo per effetto di quota 100 saranno sicuramente ben oltre il migliaio, alle quali andranno
sommati i pensionamenti ordinari, quelli per vecchiaia o per anzianità contributiva. Un impatto tutt'altro
che trascurabile, in una regione come la nostra in cui il pubblico impiego può contare su circa 80 mila
addetti, concentrati prevalentemente nel settore della sanità (circa 20 mila dipendenti), nella scuola (22
mila), tra le forze dell'ordine (19 mila) e infine negli enti locali (14 mila).
Nella scuola e negli uffici le uscite sono il 20% in più. I medici l'hanno snobbata
Aspiranti dipendenti pubblici a lezione
testo non disponibile

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L'Azienda sanitaria unica lancia i "super infermieri" per le malattie croniche (Piccolo)
Andrea Pierini - Arriveranno entro l'anno e avranno il compito di guidare tra esami e terapie i pazienti alle
prese con patologie croniche, affiancando dunque i medici di medicina generale. Sono i nuovi "super
infermieri", tecnicamente infermieri di comunità specializzati in «disease manager» (cioè gestione integrata
della malattia). Operatori chiamati ad applicare concretamente i principi della «sanità di iniziativa»: un
approccio capace di rivoluzionare la vita di centinaia di migliaia di persone. Si calcola infatti che circa il 20%
dei residenti delle province di Trieste e di Gorizia, quindi quasi 370 mila cittadini, sia affetto da una o più
patologie croniche, quelle appunto interessate dall'assistenza del super infermiere. Il servizio, avviato in via
sperimentale nell'Isontino dal 2017, verrà adottato anche entro fine anno a Trieste e, successivamente,
nell'Azienda unica che nascerà dalla fusione tra AsuiTs e Ass2. «L'iniziativa - spiega il commissario
straordinario delle due realtà, Antonio Poggiana - fa parte integrante del più ampio Piano di sviluppo
territoriale predisposto dalla Direzione socio-sanitaria della Regione e porterà verso la personalizzazione
del servizio». Sarà tra l'altro un'operazione a costo zero visto che gli infermieri arriveranno dalla
riorganizzazione del personale e da nuove assunzioni. Il progetto andrà inoltre a coinvolgere sia i medici di
medicina generale, sia i Servizi sociali di Comuni visto che il ruolo degli infermieri «disease manager» sarà in
particolare quello di seguire direttamente i pazienti più fragili. Il modello a cui ispirarsi per realizzare il
progetto è il Centro cardiovascolare dell'ospedale Maggiore creato da Fulvio Camerini e Gianfranco Sinagra,
oggi diretto da Andrea Di Lenarda. Si tratta di un reparto che interagisce con il territorio, con medici di
base, infermieri e distretti. Lì i pazienti vengono seguiti nell'intero percorso che va dalla prevenzione alla
gestione delle acuzie fino alla fase post intervento. La sanità di iniziativa ha soprattutto lo scopo di evitare
che certe patologie croniche possano peggiorare, magari al punto da richiedere un intervento chirurgico o il
ricovero in ospedale, passaggi che hanno dei costi molto elevati per il sistema sanitario e creano uno stress
al paziente. Attualmente le persone affette in maniera grave da una o più patologie sono già seguite con
questo sistema: lo scopo ora è estenderlo anche a chi soffre di malattie croniche in modo lieve o
intermedio. È il caso ad esempio, spiegano dall'AsuiTs, di chi soffre di Bpco, la broncopneumopatia cronica
ostruttiva, ovvero una malattia dell'apparato respiratorio caratterizzata da un'ostruzione irreversibile delle
vie aeree. La conseguenza a lungo termine è un vero e proprio rimodellamento dei bronchi che provoca una
riduzione consistente della capacità respiratoria. La malattia, che colpisce soprattutto le persone anziane, si
manifesta con tosse cronica e dispnea, ovvero la respirazione difficoltosa. Non esiste una cura, ma esistono
trattamenti che consentono di convivere con questa patologia evitando che degeneri e sfoci in infezioni e
conseguenti peggioramenti dello stato di salute. La nuova procedura prevede che il paziente, una volta
ottenuta dal medico la diagnosi della patologia e la prescrizione della relativa terapia, venga preso in carico
dal "super infermiere" che avrà il compito di seguirlo periodicamente per valutare l'assunzione dei farmaci
e la corretta applicazione delle cure. Qualora dovesse emergere un peggioramento dello stato di salute,
sarà sempre l'infermiere manager ad allertare il medico di medicina generale, che potrà rivedere la terapia
o sottoporre il paziente ad ulteriori esami.
«La fusione Trieste-Gorizia garantirà risposte efficienti a tutti gli attori del sistema»
«La fusione tra l'AsuiTs e la parte Isontina della Aas 2 rappresenta il futuro per il sistema salute regionale, e
darà completa attuazione al modello hub & spoke (letteralmente mozzo e raggi, cioè corpo centrale e
realtà collegate, ndr)». Antonio Poggiana è il commissario straordinario che sta guidando il "matrimonio"
tra i due territori che potranno contare su quattro ospedali - Cattinara e Maggiore a Trieste, Monfalcone e
Gorizia -, al servizio di un bacino di utenti di circa 370 mila abitanti, dando vita alla nuova Azienda Sanitaria
Universitaria Giuliano Isontina...
Maggiore prossimità di servizi e più sinergia ospedale-territori
«Bisogna ribaltare la logica che fino ad oggi ha visto cercare negli ospedali le risposte ai bisogni, mentre
invece molti di questi possono essere gestiti e risolti direttamente sul territorio. Che va quindi potenziato e
valorizzato». Riccardo Riccardi, vicepresidente della Regione e assessore alla Salute, rilancia così il
programma di AsuiTs di sviluppare la figura dell'infermiere di comunità che sarà un elemento di punta del
futuro assetto d'integrazione sociosanitaria sul territorio...

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Bordin: Province di nuovo elettive anche senza il volere del Governo (M. Veneto)
Mattia Pertoldi - Mauro Bordin è conscio di come il vento a Roma, da qualche giorno a questa parte, sia
decisamente cambiato. Ma il capogruppo della Lega, al pari del governatore, non ha intenzione di compiere
alcuna marcia indietro. E lancia un avviso al Consiglio regionale che oggi torna a lavorare con le
Commissioni dopo la pausa estiva: si va avanti con il programma della maggioranza con o senza il parere
positivo di Roma.Bordin è preoccupato per le possibili ripercussioni del cambio di maggioranza al Governo
sulla vostra azione legislativa?«Sì, perché se il buon giorno si vede dal mattino, l'impugnazione della legge
"omnibus" non rappresenta certo un buon viatico».Vi hanno contestato otto articoli, non uno. Non pensa
che, magari, la norma non era stata pensata e scritta correttamente?«Mah, io faccio notare che in un anno
e due mesi di precedente Governo non ci è mai stato contestato nulla, mentre sono bastate tre ore del
nuovo esecutivo per bocciarci otto articoli. A chi ci contesta il modo di legiferare evidenzio come il criterio
dei 5 anni di residenza sia stato inserito in un numero corposo di leggi, mai impugnate, così come nessuno
si è mai opposto, ad esempio, allo stop ai contributi per quegli alberghi che non guadagnano
esclusivamente grazie all'attività turistica. La scelta del ministro Francesco Boccia è politica, non c'è nulla di
tecnico».Da oggi si ricomincia a lavorare in Consiglio. La prossima sfida è la riforma degli enti locali?«La
bozza ormai è pronta e l'assessore Pierpaolo Roberti ha avviato il percorso di condivisione con le parti
politiche cui seguirà il confronto con tutti i soggetti interessati. I tempi? L'obiettivo resta quello di
concludere l'iter per i nuovi enti intermedi entro l'anno».Ma è davvero convinto che con il nuovo Governo
ci sarà davvero la possibilità di ritornare a enti elettivi?«Noi andiamo avanti con la nostra riforma e le
nostre idee. Dopodiché, siccome l'obiettivo è ottenere la maggior condivisione possibile sul testo, ho la
convinzione, e non soltanto l'auspicio, che Governo e Parlamento non potranno negare l'Autonomia della
nostra Regione in materia. A meno che, ovviamente, a Roma non si pensi a un ulteriore, grave, atto di
interferenza nei nostri confronti dopo quello della legge "omnibus".Un altro punto delicato sarà la
sanità...«Quello che è uscito in questi giorni non ha nulla a che vedere con la volontà dell'assessore
Riccardo Riccardi. Il Consiglio regionale sarà protagonista di questa riforma, così come di quella degli enti
locali, ma posso già assicurare che non verrà chiuso nessun altro punto nascita. Anzi, richiamerei quella
parte di opposizione che in queste settimane ha basato la polemica politica su una serie di fake news a un
pizzico di maggiore serietà».Proseguirete anche nella scontistica per il trasporto degli studenti?«Certo,
attualmente siamo già a quota 21 mila richieste per la sola Saf per quanto riguarda gli abbonamenti a costo
dimezzato. Ma da qui a fine legislatura l'obiettivo è quello di arrivare alla gratuità totale del servizio. Con
calma, anno dopo anno, implementeremo il servizio fino a raggiungere il risultato sperato».Com'è il clima in
maggioranza dopo una primavera e un estate un po' tormentata?«Molto buono. I gruppi consiliari lavorano
egregiamente insieme, ma è chiaro che ci fosse qualche esternazione in meno da parte di alcuni leader di
partito sarebbe meglio. Anche perché il nostro orizzonte temporale deve essere il 2028, non solo la fine di
questa legislatura. Per quello serve chiarezza e unità da parte di tutti. In Consiglio sono caratteristiche che
vedo quotidianamente. Sui giornali, da parte di qualcuno, un po' meno.

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Commercio in crisi profonda. In dieci anni -10% di imprese (M. Veneto)
Elena Del Giudice - Il commercio tradizionale è sempre più in crisi; il turismo "tiene", sotto l'aspetto del
numero delle aziende, il turismo che incrementa invece il valore aggiunto; cresce il settore dei servizi. In un
contesto composito come quello descritto, e che riguarda per l'appunto commercio, turismo e servizi,
impatta la crisi economica internazionale e nazionale, determinata da numerosi fattori, tra cui l'entrata in
recessione della Germania che sta riverberando effetti sulle imprese regionali che esportano in quel Paese.
Un segnale negativo che si somma a quelli interni, come un mercato asfittico, una domanda debole, crisi di
governo e instabilità politica, e che mina la fiducia degli imprenditori del Fvg.L'INDAGINEContesto e scenari
sono stati al centro ieri della presentazione dell'indagine congiunturale di Confcommercio Fvg, avvenuta
nella sede della Cciaa di Pordenone Udine a Udine, con il presidente dell'associazione di categoria (e
dell'ente camerale) Giovanni Da Pozzo, Pierluigi Ascani di Format Research, curatore dell'indagine, e alla
presenza dell'assessore alle Attività produttive Sergio Emidio Bini.I DATINegativo il saldo della nati-
mortalità delle imprese in regione nel secondo trimestre 2019, con una contrazione particolarmente
marcata per il commercio, e un totale negativo per l'aggregato con servizi e turismo: 442 le imprese iscritte
nel periodo a fronte di 500 chiusure: -58. Segno meno anche per agricoltura, -6, e industria, -13. Allargando
lo sguardo all'ultimo decennio, è evidente la crisi profonda del commercio tradizionale, soprattutto micro
imprese e negozi di vicinato, la cui consistenza è diminuita del 10% nel decennio. A compensare la flessione
sono stati il turismo e soprattutto i servizi. «Il Fvg si sta terziarizzando» ha rimarcato Da Pozzo, ricordando
come conti il 73% delle imprese: si tratta di 49 mila 070 aziende, contro il 27% dell'industria (18.314
imprese).Valore aggiuntoSignificativa la creazione di valore del terziario in regione, dato che rappresenta il
72% dell'economia complessiva del Fvg, grazie al 73% delle imprese e del 56% degli occupati. Ripartendo il
dato per province, Trieste è il territorio in cui il valore aggiunto del terziario è percentualmente maggiore,
pari all'85%; quindi Udine con il 71%, Gorizia con il 68% e Pordenone con il 64%FiduciaÈ uno dei termometri
dell'economia, quello della fiducia degli imprenditori. E nel settore commercio, turismo e servizi non segna
febbre ma quasi. Cala, infatti, la fiducia neo secondo trimestre, e continuerà a calare anche nel periodo
successivo. Anche a causa dell'andamento dei ricavi, in flessione, che non pare abbiano invertito il trend
durante la stazione dei saldi. In positivo resta l'indicatore dell'occupazione che si posiziona su una quota
migliore rispetto al trimestre precedente.TurismoIn controtendenza il turismo che evidenzia ricavi supra la
media, con un incremento di +50% negli ultimi 4 anni. Un turismo diverso dal passato, e che andrebbe
diversamente "misurato", che incrementa sia arrivi che presenze.La regioneDalla Regione arriva l'impegno,
confermato dall'assessore Bini, per un ammodernamento degli strumenti legislativi a disposizione delle
imprese e un aggiornamento della mission dei bracci operativi come Frie, Friulia e Finest.

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CRONACHE LOCALI

Nuovi mezzi per i pompieri, ma organici ridotti all'osso (M. Veneto Udine)
Anna Rosso - Sei nuovi "camion" per i vigili del fuoco di Udine: si tratta di una delle assegnazioni di mezzi di
soccorso più importanti degli ultimi anni. Sono arrivate, infatti, le cosiddette Aps (Auto pompa serbatoio), i
veicoli coi i quali viene effettuata la stragrande maggioranza degli interventi. Per quanto riguarda, invece, le
croniche carenze di personale, la situazione, come rimarca il sindacato FpCgil e come conferma anche il
comandante Alberto Maiolo, è ancora critica e per i prossimi inserimenti bisognerà attendere più di un
anno, a meno che non venga approvato il decreto di ripartizione che prevede 650 assunzioni straordinarie a
livello nazionale: per il Friuli ciò si tradurrebbe nell'arrivo di oltre una quarantina di nuovi pompieri. I
mezzi«Da Roma - spiega Cesare Palmucci, segretario regionale Fp Cgil Vdf - sono finalmente arrivati i nuovi
mezzi di soccorso, ma già ad un primo esame riscontriamo diverse carenze: sono privi di attrezzatura e
quindi non immediatamente fruibili; sono nuovi, ma parzialmente da aggiornare perché non a norma -
sembra incredibile ma è così -, inoltre raggiungono velocità troppo basse e, in caso di soccorso urgente, i
tempi di percorrenza si allungano molto, soprattutto per le aree più remote. Si ricorda, infatti, che l'area di
competenza del Comando di Udine raggiunge località ubicate a oltre cento chilometri di distanza dalle sedi
di servizio».«È logico che i mezzi arrivino "vuoti" - ha subito chiarito il comandante Maiolo - perché vanno a
sostituire i veicoli esistenti. Poi si valutano le attrezzature e si decide se è necessario acquistarne di nuove e
infatti ne abbiamo già ordinate.Per quanto concerne, invece, i limiti di velocità - prosegue - va detto che
alcune Aps possono viaggiare a cento chilometri orari, mentre per due il limite è di 88 Km/h. Sono mezzi
che hanno una massa e un'altezza rilevanti e c'è un ente che definisce la velocità massima a cui possono
procedere. Comunque stiamo valutando se, con opportuni aggiornamenti, sarà possibile innalzare il limite
di 88 a 100 Km/h, anche per non intralciare il traffico, per esempio in ambito autostradale e, naturalmente,
anche per la tempestività dei soccorsi».il personale«Come sigla sindacale Cgil Fp Vvf - riprende Palmucci -
riteniamo che non sia condivisibile ricorrere continuamente alla prestazione straordinaria dei lavoratori per
sopperire alla una carenza cronica di personale operativo dei comandi provinciali. Tale soluzione,
giustificabile in condizioni di gravi calamità, non è ammissibile per gestire una situazione ordinaria come
l'apertura estiva del distaccamento di Lignano e Grado.Ci sembra doveroso ricordare che per tenere aperto
il distaccamento stagionale di Lignano il Comando di Udine ha dovuto rinunciare più volte all'apertura del
distaccamento permanente di Cividale. Se da un lato - conclude il rappresentante della Cgil - vengono
soddisfatte le legittime esigenze del turismo locale, dall'altro un'area vasta della provincia si trova spesso
sprovvista di una squadra locale di vigili del fuoco».Su questo punto il comandante Maiolo osserva che, in
accordo con Regione e Comuni, è stata sottoscritta una convenzione per pagare il lavoro straordinario:
«Quindi non è che Cividale viene chiuso perché è stato aperto, per esempio, Lignano. No, viene chiuso
perché si verificano situazioni non preventivabili, come per esempio colleghi che si ammalano. Ciò avviene
perché effettivamente stiamo lavorando con una pianificazione che è al limite e, a fronte dei tanti
pensionamenti, non si riescono ad avere compensazioni in tempi brevi visto che per la formazione ci
vogliono mesi e mesi. Per questo motivo per il prossimo anno e mezzo - spiega - saremo ancora con l'acqua
alla gola.Speriamo, tuttavia, che venga approvato il decreto di ripartizione relativo a 650 assunzioni
straordinarie secondo il quale ci dovrebbero essere tre nuovi vigili del fuoco per tutti i distaccamenti
permanenti più il personale per un distaccamento permanente in più, per 47 unità totali, almeno secondo
le stime fatte finora».

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Manca personale: bloccati gli interventi di messa a norma degli edifici scolastici (Mv Udine)
Alessandro Cesare - È una situazione di vera emergenza quella in cui versa il servizio edilizia scolastica in
Friuli. Svilito dal passaggio dalla Provincia di Udine alle Unioni territoriali intercomunali, si trova costretto a
fare i conti con una carenza di personale tale che le gare per la messa in sicurezza e il miglioramento
strutturale degli edifici scolastici non possono essere avviati. Bloccati, solo per il territorio dell'Uti Friuli
Centrale, ci sono 20 milioni di euro che riguardano, in particolare, l'adeguamento antisismico di Malignani e
Marinelli, ma anche l'ampliamento di Uccellis e Stringher. Il punto è stato fatto ieri a palazzo D'Aronco dai
rappresentanti sindacali insieme al sindaco di Udine, nonché presidente dell'Uti, Pietro Fontanini, e
all'assessore regionale Pierpaolo Roberti. «Il problema è prevalentemente organizzativo - spiega Adriano
Malisan delle rsu Cisal - il servizio edilizia si sta riducendo e con il personale attuale (si è passati da 36 a 12
persone) non è più possibile mandare avanti le gare per la messa in sicurezza degli istituti. Mancano un
dirigente e diversi funzionari: così non è più possibile lavorare». Una prima risposta al problema è arrivata
da Fontanini, che dopo aver cercato, senza fortuna, un nuovo dirigente in Regione, si è detto pronto a
nominare un reggente per il tempo necessario a risolvere la situazione di emergenza, facendo ricorso al
cosiddetto "articolo 110", affidando l'incarico a un tecnico. Poi saranno banditi dei nuovi concorsi e sarà
valutata la possibilità di effettuare progressioni verticali, dando così modo a chi ha lavorato per anni nel
servizio edilizia scolastica con una qualifica, di migliorare la propria posizione assumendo nuove
responsabilità. Tra le criticità emerse, infatti, c'è anche quella che vede alcuni dipendenti di categoria C
"costretti" a farsi carico delle attività svolte dalle figure D che hanno già lasciato il servizio. «Questo è quello
che possiamo fare nell'immediato - assicura Fontanini -. Poi confidiamo nel buon esito della riforma degli
enti locali». Proprio sulla riforma si è soffermato Roberti: «L'esercizio della funzione dell'edilizia scolastica è
stato uno dei tasti dolenti delle Uti, che a tale riguardo si sono dimostrate fallimentari. Il servizio passerà in
capo ai nuovi enti di area vasta - assicura l'assessore -. Per questo entro metà ottobre conto di rivedermi
con i sindacati per entrare nel merito della bozza di riforma e dare così il via al percorso per giungere
quanto prima alla risoluzione delle problematiche esistenti». Roberti è consapevole che con la
l'introduzione delle Uti si siano perse professionalità importanti nel campo dell'edilizia scolastica, con una
vera e propria fuga di dipendenti dalle ex Province verso la Regione. «Bisogna ripartire da capo - ammette -
e non sarà facile trovare professionalità adeguate da un giorno all'altro». Quello lanciato dai sindacati è un
vero e proprio grido d'allarme, visto che anche in città ci sono istituti scolastici non a norma nei quali è
necessario intervenire al più presto. Opere importanti, che comunque non potranno essere avviate prima
della pausa natalizia o della fine dell'anno scolastico, non essendo compatibili con la presenza degli
studenti. «Grazie a coloro che al servizio edilizia sono rimasti - chiude Fontanini - l'anno scolastico può
cominciare regolarmente, visto che le manutenzioni ordinarie sono state eseguite. La situazione è difficile
ma non disperata. Contiamo nell'aiuto della Regione».

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Nuovo problema: all'Isis manca il 10% dei docenti (Mv Pordenone)
Scuola al via e orario di lezione ridotto 8-11 all'Isis Carniello: tre ore di lezione dal 12 al 14 settembre per
520 studenti perché manca il 10% dei docenti.I ritardi nelle convocazioni per le nomine dei supplenti hanno
l'effetto cascata a Brugnera. «I precari non sono stati ancora convocati dall'ex Provveditorato e dagli istituti
polo Mattiussi e comprensivo Torre: bloccate le supplenze annuali - ha segnalato Giuseppe Mancaniello,
sindacalista Flc-Cgil -. È il passaggio obbligato prima della chiamata dei supplenti a Brugnera e altrove».
Tamponato il problema degli spazi per 120 matricole - andranno in un'area delle primarie Sauro e nella
scuola di musica a due passi dal Carniello - i tempi si allungano sulle nomine degli insegnanti precari.
L'emergenza è concentrata nell'area del sostegno all'handicap: il Carniello ha il record dell'inclusione e
dell'accoglienza, ma sono pochi gli insegnanti di ruolo per una quarantina di disabili. «Il problema è
nell'area del sostegno per circa 40 alunni disabili nell'istituto Carniello - ha confermato Mancaniello -. Oltre
il 50% dei supplenti deve essere nominato per l'inclusione dei ragazzi diversamente abili. L'emergenza è in
molte delle 40 scuole in Friuli occidentale e nell'Isis Brugnera-Sacile si contano 66 iscritti con handicap». La
liberatoria dell'Ufficio scolastico arriverà in ritardo e la "caccia" ai supplenti è la cartina tornasole dei tempi-
lumaca della burocrazia. Nel professionale in via Galilei servono risorse aggiunte in organico: i docenti
precari specializzati per il sostegno sono rari come il panda albino. «Un anno fa erano trenta i ragazzi
disabili a scuola: nel Carniello sono un valore aggiunto all'integrazione - ha valutato Mancaniello -. Mancano
forse una ventina di insegnanti precari per il sostegno all'handicap: l'Isis non potrà assumerli, se l'Ufficio
scolastico non fa prima le nomine annuali». Sono in aumento gli studenti con la disabilità certificata, ma la
pattuglia che moltiplica i numeri è quella dei ragazzi con "bisogni speciali di apprendimento" e altre
situazioni di disagio. «La media è del 7% dei disabili», ha ricordato il sindacalista. C.B.

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Posta sull'altipiano in ritardo cronico. I residenti esasperati: via a una petizione (Piccolo Trieste)
Laura Tonero - Ricevere la posta sull'altipiano resta un miraggio. A poco sono valse le rassicurazioni di Poste
Italiane arrivate quasi due mesi fa, a fronte della denuncia dei residenti di problemi persistenti, su una
rapida soluzione per quel servizio a singhiozzo. Le cassette della posta di Opicina-Campo Romano, Prosecco
e Contovello continuano a restare a lungo vuote, anche per un mese intero, con i cittadini che si vedono poi
recapitare in una volta una valanga di lettere, bollette, avvisi, ma con scadenze ormai superate. E con il
rischio di dover pagare more, di vedersi sospendere l'erogazione del gas o dell'energia elettrica, oppure di
non ricevere in tempo utile la convocazione per un esame sanitario, un'informazione dalla scuola dei propri
figli o dall'istituto di credito. I disagi, dunque, continuano. Al punto da spingere un gruppo di residenti a
organizzare, a partire da oggi, una raccolta di firme per stimolare Poste Italiane a vigilare sulla corretta
gestione del servizio postale in quella fetta di territorio. Chi vorrà sottoscrivere la petizione potrà farlo nei
negozi OptoStudio di strada per Vienna 26, Cobez di via Nazionale 30 e il punto vendita Prodet di Villa
Carsia. Nelle giornate successive sarà possibile apporre la propria firma anche in altri esercizi commerciali
della zona. Citando i decreti legge di riferimento, la petizione sottolinea come il servizio postale sia «attività
di preminente interesse generale - si legge nel testo -, che si realizza mediante la "rete postale" all'uopo
definita "pubblica"», e che debba essere prestato «nel rispetto degli standard quali-quantitativi attesi per
quello che è un servizio di pubblica utilità, la cui interruzione è peraltro prevista quale fattispecie di reato,
ai sensi dell'articolo 331 del codice penale». «Le disposizioni - sottolinea la petizione - prevedono che il
servizio postale sia prestato dal fornitore in via continuativa per tutta la durata dell'anno e che siano
garantite per almeno 5 giorni a settimana una raccolta ed una distribuzione al domicilio di ogni persona
fisica o giuridica». «Saremmo stati comprensivi se la riorganizzazione del servizio, o i tagli al personale,
avessero procurato una quindicina di giorni di recapito a singhiozzo - valuta Emmanuela Quinz, promotrice
della petizione - ma ora il problema è diventato cronico e chiediamo a Poste Italiane un rapido ripristino». I
problemi legati al mancato recapito della posta, emersi a partire dallo scorso mese di giugno e divenuti
oramai costanti, hanno sommerso di segnalazioni il gruppo Facebook "Vivere Opicina e l'Altipiano", punto
di riferimento per quanti vivono in quella zona, e il sottogruppo creato ad hoc, "Disservizio posta
sull'Altipiano di Trieste". «Le cose non stanno affatto migliorando - constata Diego Pangher, amministratore
del gruppo "Vivere Opicina e l'Altipiano" -, riceviamo quotidiane segnalazioni di problemi derivanti dal
mancato recapito della posta. A riprova di come stiano procedendo le cose io, ieri, ho ricevuto la bolletta
del gas da pagare entro il 22 agosto. C'è gente che si è vista recapitare contemporaneamente bollette di
giugno e luglio scorsi assieme alle lettere di sollecito per i mancati pagamenti. C'è preoccupazione da parte
di chi attende i bollettini dell'asilo nido e da chi aspetta documenti di una certa importanza». Insomma, un
caos. Anche se qualcuno con l'arrivo di alcuni arretrati nel corso di questa settimana, si augura qualcosa si
stia sbloccando.
La replica dell'azienda: «Difficoltà fisiologiche a luglio. Ora il servizio ci risulta regolare»
«Al lavoro oltre l'orario per dare un mano»
testi non disponibili

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In 157 per 14 posti di impiegato comunale. Appuntamento il 30 all'Auditorium (Piccolo Go-Mo)
Francesco Fain - Ora c'è la data. E anche la location che, contrariamente alle anticipazioni della vigilia, non
sarà la sede municipale.Il Comune di Gorizia ha definito tempi e modalità del concorsone che mette "in
palio" non più soltanto dodici ma quattordici posti, a tempo indeterminato, di categoria C, ovvero di
istruttore amministrativo-contabile. I pretendenti sono le 157 persone che hanno superato la preselezione
(cui parteciparono 918 persone) e sono riuscite a superare la prima griglia, rispondendo, con un numero di
errori inferiore a quello degli altri, alle 40 domande sulla scheda.La seconda prova si svolgerà, dunque,
lunedì 30 settembre all'Auditorium della cultura friulana di via Roma dove gli aspiranti impiegati dovranno
cimentarsi nella redazione di un elaborato e nella soluzione di una serie di quesiti a risposta sintetica su
alcune materie già indicate nel bando. I candidati che riporteranno, per la prova scritta, una votazione di
almeno 21/30 passeranno all'esame successivo che consisterà in un colloquio sulle materie delle prove
scritte ma saranno accertate anche la conoscenza della lingua inglese e la capacità di utilizzo delle
apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse.Ma come si arriva al numero di quattordici
assunzioni? Inizialmente, il concorso prevedeva, infatti, l'assunzione per i primi 12 in graduatoria. Ma i posti
disponibili sono saliti a 14 con l'ultima variazione del "Piano occupazionale" del Comune e potrebbero
esserci possibilità per ulteriori persone, alla luce di nuove ed eventuali necessità da parte del Comune.Non
solo. Alla graduatoria potranno accedere anche altri Comuni, per cui si tratta di un concorso che offre
ampie opportunità di successo a chi otterrà un buon piazzamento. «Mi auguro davvero che ci sia un
numero elevato di assunzioni dalla graduatoria che uscirà dal concorso - sottolinea l'assessore comunale al
Personale, Marilena Bernobich - considerando che vi potranno "pescare" anche altri enti locali. Sono
davvero soddisfatta di questa opportunità che viene concessa a tante persone ma anche del fatto che
riusciremo a dare una risposta positiva ad alcune criticità del Comune dovute ad annose carenze di
personale. Erano diversi anni che non si effettuavano concorsi di questa portata e la situazione stava
diventando davvero difficile in alcuni settori anche per i numerosi pensionamenti, alcuni naturali e alcuni
per Quota 100».Va anche detto che ci sarà un ricambio, «sempre positivo periodicamente, che non sarà
traumatico visto che rimangono in Comune molte persone di esperienza con le quali, sicuramente, ci sarà
un'ottima e non traumatica integrazione con i nuovi arrivati», conclude Bernobich. I candidati, convocati
alla prova scritta, dovranno presentare entro le 8 e la prova scritta inizierà alle 9.30. Chi non si presenterà
alla prova scritta, per qualsiasi motivazione, sarà considerato "rinunciatario" e non più interessato alla
procedura concorsuale.
Niente preselezione per assumere 4 vigili. Prove sportive il 19
testo non disponibile

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