AMICI Acome - A come Amici

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AMICI Acome - A come Amici
Acome
     AMICI
     n° 38 - Aprile 2019

                     7 ottobre 2018
                     La festa del Sì

               Conferito a Simone Cristicchi
                il riconoscimento Leo Amici

Torna in scena SENZA FILI
mimo e danza protagonisti

Stagione al Teatro Leo Amici
 gran successo di pubblico

         Semestrale d’informazione, arte e cultura dell’Associazione Dare promosso dalla Fondazione Leo Amici
AMICI Acome - A come Amici
S
 Unione Stampa
Periodica Italiana

                                                                   OMMARIO

     Semestrale d’informazione, arte e cultura
            acomeamici.it - info@acomeamici.it

       Editore:
       Associazione Dare
       c/o Via Resistenza 1 - 47833                        5 L'evento 7 ottobre 2018 - Festa del Sì
       Morciano di Romagna (RN)
                                                           6 Suggerimenti per un percorso spirituale
       Direttore responsabile:
       Rosanna Tomassini                                  10 Tre momenti di preghiera
                                                          16 Riconoscimento a Simone Cristicchi
       Direzione:
       Anna De Persio - Annamaria Bianchini               18 Vi racconto i nostri Sì
       Asia Ferri - Francesco Troilo - Luigi Scalbi
                                                          22 Festa del Sì - La raccolta
       Redazione:		                                       36 A Quarto in scena il musical Chiara di Dio
       Monica Mancini
       Antonella di Muoio                                 40 Musical Fremito d'ali
       Rita Tedeschi
       Sabrina Zavatta                                    42 Il Piccolo Paese del Natale
       Carmela Cannella                                   49 Da Nord a Sud la Natività è musical
       Liviana Pezzi
                                                          46 Sedi esterne
       dall’Estero:
       Ralph Flum (Amburgo)                               48 Musical Accadde per strada
       Sven Skinner (Lugano)                              52 A grande richiesta torna SENZA FILI
       Correzione bozze: Antonella Di Muoio               54 Un film per riflettere sul bullismo

       Grafiche:		                                        56 L'arte che guarisce
       Alessandra Maria Antonelli                         58 Come ti presento Socrate
       Monica Mancini
       Roberto Ferri                                      61 Ciao...

       Coordinamento generale:
       Maihri Arcangeli

       Stampa:
       LOGO PRESS - RIMINI
       finito di stampare: aprile 2019

       Autorizzazione n° 21
       del 25 Settembre 2000
       Tribunale di Rimini

       Iscrizione al Registro degli Operatori
       di Comunicazione n. 17577

       Copyright © 2018 by Associazione Dare.
       Riproduzione vietata. Tutti i diritti riservati.
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AMICI Acome - A come Amici
di Rosanna Tomassini

Scientemente la redazione ha messo in fila, in questo numero,
una serie di note, testimonianze, poesie, commenti sulla Festa
del Sì, un percorso dedicato alla riscoperta dei valori, della fede,
dell'amore verso Dio e verso il prossimo.

Un appuntamento che dovrebbe varcare i confini del Lago di Mon-
te Colombo per propagarsi negli ambiti della vita sociale e cultu-
rale di questo Paese. L'Italia è certamente il "Bel Paese" per tutte
le espressioni di bellezza che annovera, lo è anche per le tante
forme di volontariato che esprime, per il proverbiale cuore italico.

In questa nostra nazione sono presenti circa 340 mila istituzioni
non profit (tra cui l'Associazione Dare) e oltre 5 milioni e mezzo di
volontari. Sono i dati forniti dell’Istat nel suo Censimento perma-
nente, presentato il 20 dicembre 2017 e relativi all’anno 2015 (Fon-
te: Passione Noprofit). Secondo l'Istituto nazionale di Statistica il
Terzo settore è in forte espansione: rispetto al 2011 è aumentato
dell’11,6%. Dalle numerose ricerche in merito è emerso che chi fa
volontariato vive meglio. I dati Istat certificano che chi si trova
in condizioni migliori di vita decide di impegnarsi nel volontariato
più frequentemente di chi sta in condizioni meno soddisfacenti,
ma anche che chi fa volontariato migliora la propria condizione
di benessere personale. Appartenere a gruppi o associazioni con-
sente, infatti, di arricchire quella rete di relazioni e di scambi ma,
soprattutto, di fare del bene, di mettere in campo qualcosa per il
bene del prossimo in maniera concreta e non a chiacchiere.

Questa da sempre è stata l'esperienza della Dare, sin dalle sue
origini e fino ad oggi, con una attenzione particolare per i giovani
e per il loro futuro. Se la Festa del Sì nasce con scopi principalmen-
te morali essa è comunque legata all'esempio reale e continuo di
due donne come Daniela Natale e Maria Di Gregorio che hanno
trasfuso nel volontariato fattivo il loro "sì" ai valori della cristiani-
tà e al buon esempio che, in questo senso, Leo Amici aveva dato
e continua a dare.

Come a dire, predendo in prestito una ben nota canzone..."Si può
dare di più, perché è dentro di noi, si può osare di più senza essere
eroi... certo si può dare di più"...certo ...si può dire Sì.

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AMICI Acome - A come Amici
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AMICI Acome - A come Amici
L’evento 7 ottobre 2018

                                              XXXIII edizione delle Giornate di Solidarietà

                                   FESTA
                                     DEL                            SÌ
          Ogni anno la Fondazione Leo Amici, in collaborazione con l’Associazione Dare, organizza eventi e iniziative in
          due date significative: il 7 ottobre, giorno della nascita di Leo Amici, fondatore del Lago di Monte Colombo,
             con le Giornate di Solidarietà o Festa della fratellanza dove viene assegnato il premio a lui intitolato;
                          il 16 aprile, giorno della sua scomparsa, con il Festival della Canzone per Leo.
           Questi appuntamenti, inoltre, diventano occasione per riunire in due assemblee statutarie i soci della Dare.
           Sono giornate di rinnovato impegno, di accoglienza e condivisione cui partecipano personalità del mondo
          dell'arte, della cultura e dello spettacolo, rivolte alle migliaia di giovani provenienti da tutta Italia e dall'estero
                                coinvolti da Carlo Tedeschi nelle iniziative della Fondazione Leo Amici.

A
       nche le Giornate di solidarietà del 2018 hanno vi-             realtà di oggi, frutto della nostra esperienza di vita»
       sto giungere al Lago di Monte Colombo nume-                    afferma Carlo: «Un sì da rinnovare in maniera totale e
       rosi gruppi provenienti sia dalle sedi distaccate              irreversibile, sincera, fino al subconscio, oltrepassando
della Fondazione Leo Amici che da diverse città italiane              la barriera di tutto ciò che si è nascosto dentro di noi, per
ed estere con cui proseguono collaborazioni.                          offrirlo a Dio, affinché lo possa ripulire. Un “Sì” nato con
Tra gli ospiti l’étoile Liliana Cosi, l’attrice Lucia Vasini, il      Daniela. Avevamo deciso insieme a tutti, infatti, di lascia-
cantautore Simone Cristicchi e Sua Eccellenza Monsi-                  re definitivamente ciò che di negativo apparteneva al
gnor Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta.                        passato, di prenderne le cose positive, tralasciando tutto
Una due giorni densa di incontri ed eventi al Teatro Leo              ciò che è stato travaglio e dolore, per aprirci a orizzonti
Amici tra cui l'ultima replica dello spettacolo di Carlo Te-          nuovi. Lei ha ripetuto il suo sì tutti i giorni della sua vita.
deschi Notte Gitana, dopo aver registrato sold out per                Sono testimone, come voi che l’avete conosciuta, che non
tutta l'estate, il debutto del nuovo spettacolo Lo S...Va-            è mai tornata indietro, non ha mai smesso di crescere, non
rietà è giovane che ha inaugurato la stagione teatrale                solo umanamente ma anche e soprattutto spiritualmen-
2018/19 e l'assegnazione del Premio Leo Amici.                        te. Non si è mai fermata e il suo profumo si è intensificato
Tema centrale delle giornate il «SÌ», come aveva voluto               sempre di più.
Daniela Natale - prematuramente scomparsa il 3 set-                   Non rattristatevi per me se Daniela non c’è più perché lei è
tembre scorso - insieme a suo marito Carlo Tedeschi.                  con me, è impastata nella mia anima e io nella sua, e tutti e
«La festa del sì è un percorso ispirato al carisma di Leo             due lo siamo nella grande entità di Leo, in Dio».
Amici, all’esempio di Maria Di Gregorio, ma anche alla

                                                                                                                                        5
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Suggerimenti
                            per un percorso spirituale
            Ispirato al carisma del maestro Leo Amici e all’esempio di Maria Di Gregorio

                   CHIAVI PER COMPRENDERE IL PENSIERO DI LEO AMICI
              Colui che, aprendo tutte le porte, ha unito i Ragazzi del Lago ai giovani di tutto il mondo

                                                 Frasi raccolte dal suo parlare

    Il primo verbo che rispetto è la libertà1.                      Nella ricerca trovi il tuo io e ti conosci.

    Volere è potere. L’arma più potente è l’amore2.                 Man mano che vai avanti, puoi iniziare a scartare
                                                                    il male.
    L’uomo deve corrispondere a se stesso
    senza farsi condizionare dagli altri.
                                                                    Quando arriverai alla certezza di Dio potrai
                                                                    realizzare te stesso scartando i punti negativi e
    La volontà3 è libera.                                           valorizzando quelli positivi.
    La vita è un banco di prova.
                                                                    Ti sentirai utile in mezzo alla società ed ogni cosa
                                                                    la svolgerai con amore.
    Nell’uomo ci sono tutti i perché. Basta voler
    ricercare.                                                      Ti nascerà la gioia di vivere.

    La ricerca è il punto di partenza.
                                                                    A quel punto, quando avrai terminato il lavoro
                                                                    su te stesso, il male non ti toccherà più e potrai
    Il bene4 e il male sono due materie che si possono              aiutare un altro perché sarai un uomo vero.
    sentire, toccare e riconoscere: la natura te lo
    insegna.
                                                                    Strappare il nome di Gesù dal mondo
                                                                    significherebbe, per l’uomo, cadere in un abisso di
    Lo vedi se sbagli.                                              male.

    Nella natura ci sono migliaia di espressioni di Dio.            Gesù trionferà.

                         (vedi Vademecum Andiamo, vie’ con me!, I Ragazzi del Lago – Edizioni Dare)

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Aiutando il prossimo a risolvere ogni difficoltà e sostenendo ogni fragilità, Leo Amici, fondatore del
  Piccolo paese fuori dal mondoa, ha percorso la strada tracciata da Gesù.
  Chi lo ha seguito ha iniziato a sua volta.
  Egli l’ha indicata come unica possibilità per chi voglia assumersi la responsabilità5 di un’impresa ardua
  a servizio di Diob.

       La strada tracciata da Gesù
             ve l’ho asfaltata.
  								Leo Amici

  Tanta è stata la fatica del maestro Leo per asfaltare quella strada!
  Il percorrerla, la scelta di vivere nel bene e la crescita spirituale, lottandone gli impedimenti,
  sono cosa seria.
  La ricerca e la conseguente elevazione sono il punto.

                                      Una fiamma ti si è accesa per Iddio che hai sentito.
                                       Ma la devi alimentare con la pace6 e con l’amore.
                                      Devi dare tutto quanto al tuo prossimo con il cuore.
                                            Non ti devi appartare e nemmeno esiliare,
                                            che saresti egoista7 e non saresti altruista.
                                       Con la fedec che acquisisci non ti devi vergognà8.
                                         Non ti devi risentire con l’offesa e la calunnia,
                                          con la calma9 e l’umiltà10 devi tutto annullà.
                                          Con gli insulti che ricevi ci corazzi la tua fede,
                                          col tuo viso sorridente devi dar tanta bontà11
                                     ed il tuo comportamento il tuo prossimo ha da notà.
                                     Devi vivere beatamente stando in mezzo alla società.
                                                  Tutto questo quando avviene?
                                                      So' parole, non so' fatti!
                                          Sono mete da arrivare e c’è tanto da sudare,
                                         se si suda veramente col volere e co' la mente,
                                             è gioioso poi dire che Iddio puoi servire.
                                          E spero al più presto che capite tutto questo,
                                         resto solo a guardare, aiutandovi a sfondare.
  								Leo Amici

a: Così poeticamente definito dal suo fondatore, è oggi sede della Fondazione Leo Amici. Le strutture, utilizzate per scopi umanitari,
sono state realizzate dal 1982 dall’Associazione Dare attraverso il volontariato dei suoi associati.

b: Tutto si rompe, tutto si frantuma, tutto si distrugge, ma nulla finisce. Se non finisce non ha creazione, se non ha creazione è eterno,
se è eterno tutto passa attraverso il tempo, tutto si unisce, si modella e si perfeziona. Se si perfeziona è voluto, se è voluto è ragionato,
se è ragionato c’è un cervello, se c’è un cervello è una potenza: Dio… Supremo. Leo Amici

c: La fede deve essere sentita, ragionata, toccata con mano. Sentita attraverso le Sue espressioni, toccata attraverso le Sue evidenze.
Se manca uno di questi tre elementi non è più certezza. Leo Amici
                                                                                                                                                7
AMICI Acome - A come Amici
INDICAZIONI                                                                PER RIFLETTERE
                      Lottare il maled.                                                 Agire, ma senza giudicare14 un fratello15
                                                                                        che ha sbagliato; l’amore non giudica,
       Rinunciare al proprio comodo, a qualunque
                                                                                        guarisce, non lascia ombre di sciagura.
                pretesa, alla supremazia.
                                                                                 Non deve esserci fretta nel compiere azioni nell’opera
         Attingere alla gratitudine per migliorarsi.
                                                                                         (a servizio di Dio), serve compierle!
    Senza fingere che nulla sia successo, rialzarsi dalle
                                                                            Quando ci si stanca, è perché ci si muove per dovere, non
                        cadute.
                                                                            per Dio. Nel “dovere” si formano lacune che hanno, come
    Scegliere umiltà, lealtà, accettazione12, ubbidienza.                        conseguenza, la distanza nella comunicazione.

            Ogni giorno dare il massimo di sé.                                   Essere responsabili significa agire nella fratellanza e
                                                                                   insieme portare risultati al proseguimento della
          Tramutandolo nella sceltae, dalla quale           Quando un                  missionef, senza la fretta di essere i primi.
              attingere la forza13, scacciare
                                                      uomo tira fuori i suoi                 Per arrivare a questo serve la
                  il dolore delle proprie
                        mancanze.                 valori, e li riconosce, diventa                        bontà.
                                                    un ingranaggio vivente.
                                                   Se non li tira fuori, e non li
                                                      riconosce, li soffoca.
                                                       		            Leo Amici

                                                       VITA QUOTIDIANA
                                      Agire con pacatezza, senza giudicare, senza astio, ma
                                    con la responsabilità di concludere senza lasciare traccia di
                                                        mancanza d’amore.

                                           Affrontare situazioni con calma è attirare Dio.

                         Ascoltare il prossimo, anche nelle sue pretese, portandolo ad una svolta di bene.

                                 Donare pazienza16 è contraccambiare l’amore che Dio ha per noi.

                   Quando sei nella benevolenza di Dio non abusare della posizione, dai il tuo massimo perché
                                                   Dio ne possa beneficiare.

                 Non puoi definirti buono se prima non riconosci le tue mancanze per tramutarle in fatti positivi.

                  Non pretendere di passare inosservato agli occhi di Dio quando affondi la scelta donata a Lui,
                                         sprofondando la coscienzag nel tuo comodo.

                                 Rialzarsi è riconoscere per scegliere definitivamente con fedeltà17.

                        Creare un nucleo di fraternità per legarsi alla catena della gara di pronto soccorsoh.

                         Accogliere le conseguenze della vita con accettazione, senza ribellarsi o sentirsi
                                               abbandonati dall’essenza divina.

                        Non pretendere la benevolenza altrui ma, ad ogni gesto di bene ricevuto, ricambia
                               con la saggezza18 dell’amore, così che resti nei cuori il respiro di Dio.

                                  Educare i bambini, colmandoli dell’amore di Gesù, abituandoli,
                                     anche se piccoli, ad un comportamento buono, per far
                                     affrontare loro il mondo futuro con l’innesto procurato
                                                           dai genitori.

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AMICI Acome - A come Amici
LEGENDA
                                  Definizioni di Leo Amici dei componenti dell’essere umano

     1 - Libero è colui che non si lascia condizionare dalla                               9 - La calma è un fermo del gruppo di nervi, frenato da
     società e che espone a cuore aperto tutti i suoi principi.                            un determinato bene acquisito.
     2 - L’amore è un alone trasparente molto fine, di una                                 10 - L’umiltà è una prassi della fede che manifestandosi
     bellezza indescrivibile, con una sensibilità molto forte.                             sgretola il proprio io, portando l’essere anche alla
     È composto di sei colori: nero, giallo, bianco, rosso,                                sottomissione.
     azzurro e celeste.
                                                                                           11 - La bontà è un rilascio di tutte le membra che
     È di un bene quasi assoluto che emana radiazioni dolci                                emanano un certo temperamento di calore, dando al
     in tutte le membra del corpo e che ha eliminato tutti i                               cuore pulsazioni molto calme che respinge tutti i punti
     residui e che fa assaporare piaceri, soddisfazioni, gioie,                            negativi, rapportandolo ad offrire anche il suo desinare.
     sollievo, che si può intaccare o distruggere solo con la
     gelosia.                                                                              12 - L’accettazione è una fede salda che rende la
                                                                                           personalità umile, che risponde con un sorriso e amore
     3 - La volontà è un muscolo voluto da una densità di                                  anche davanti al falso.
     volere o non volere.
                                                                                           13 - La forza è una tensione muscolare tenuta su
     4 - Il bene è un alone di materia sprigionato dall’anima                              basamenti validi che molte volte l’uomo ne abusa.
     che con l’aiuto della volontà elimina tutte le parti
     malefiche interne, emanando esternamente un                                           14 - Il giudizio è un consulto intellettuale che corrisponde
     profumo di dolcezza, di armonia e un accostamento di                                  con tutti gli organi principali, con un procedimento del
     fratellanza.                                                                          fatto portato al vivo che potrebbe rimanere illeso.

     5 - La responsabilità è una linea sentita trasmessa al                                15 - La fratellanza è una fusione di persone che
     cuore con un impulso intellettuale che assimila tutte                                 si assorbiscono le sostanze della comprensione
     le constatazioni che avvengono di fatto, assumendo la                                 avvolgendosi di un denso e delicato amore.
     sua personalità, ci depone tutto il suo io.                                           16 - La pazienza è una dolcezza dell’intimo che alimenta
     6 - La pace è un coordinamento di azioni fuori posto                                  il cuore, somministrando il volere, riesce a tenersi
     che ti porta alla comprensione e ti rende socievole.                                  normale, nell’attesa del rovescio.

     7 - L’egoismo è una freddezza di coscienza portata da                                 17 - La fedeltà è una petola della fede, illuminata dal
     un fattore di comodo che deprime la sua personalità,                                  cuore, che si acquisisce verso qualcosa cui vuoi molto
     che rifiuta anche un aiuto morale a sua madre.                                        bene, o che ami, o qualcuno che ti porta sui veri valori.

     8 - La vergogna è una insufficienza di fiducia che                                    18 - La saggezza è una presa di coscienza giusta,
     indebolisce il proprio io influenzandolo ad un rapporto                               somministrata con il cuore che proietta un intelletto
     d’inferiorità.                                                                        limpido che immagazzina e registra tutte le esperienze,
                                                                                           facendolo godere di un'intelligenza molto fine.

d: Male è tutto ciò che procura male al tuo prossimo. Leo Amici                               g: La coscienza è l’impronta di Dio nell’anima che di conseguenza è
e: Chi ha scelto veramente non fa nessun proponimento, in quanto la scelta vera               cosciente di dove viene e dove andrà. Man mano che registri nel tuo
e definitiva crea un vuoto nell’interno. Quello spazio viene riempito da una pace             cervello la verità, conosci te stesso e corrispondi all’anima che già sa, e
ineffabile, e finalmente si evidenzia il proprio sé abbandonando il proprio io.               tutto combacia. È per questo che arrivi a Dio. Carlo Tedeschi
Carlo Tedeschi – prosecutore dell’opera di Leo Amici                                          h: Leo Amici affermava che quando succede qualcosa di negativo al
f: La missione è un’opera assillante che ti porta a dare, dare, dare senza stancarsi          corpo, gli anticorpi comunicano tra di loro ed ecco che quel dato gruppo
mai. Mai e poi mai pretendere minimamente, benché un sorriso o un conforto per                (nucleo) corre alla riparazione e aggiusta perfettamente (a maggior
se stessi. Mancheresti se dovessi chiedere aiuto a Dio o agli altri per una dovuta            ragione in un pronto soccorso).
forza per proseguire, ma deve esistere una ferrea accettazione di tutte le sofferenze
morali e spirituali. Si può arrivare a questo con una fede totale di certezza. Leo Amici        (Per i battezzati fare riferimento al Compendio della Chiesa Cattolica)

                                                                                                                                                                            9
AMICI Acome - A come Amici
L’evento 7 ottobre 2018

                                    TRE MOMENTI DI PREGHIERA
                        La Parola nelle Omelie di Mons. Mario Russotto Vescovo di Caltanisetta

                                                                       bolla d’aria dall’abisso del mare si librasse verso l’alto:
           PERDERE E PERDERSI PER AMORE                                ogni morte è quella bolla d’aria del respiro di Dio che
                                                                       è lo Spirito Santo, un frammento del Figlio che torna al
                         Vespri 6 ottobre 2018
                                                                       Padre. E il Padre aspetta che ciascuno di noi, fatto Figlio,
                                                                       si restituisca a Lui. Gesù, infatti, è l’unico che può stare in
                                                                       Dio, perché viene da Dio ed è sceso per farci Dio in Lui e
                                                                       tali da poter tornare a Dio Padre.
     Il Dio abbassato
                                                                       Un gioco a perdere
     Un pensiero per accompagnare questa serata, che è
     stata già ricca di emozioni e di incontri, una serata in cui
                                                                       Il secondo spunto riguarda la Trinità, che è una realtà
     abbiamo ricevuto come consegna la figura di Daniela
                                                                       teologica molto complessa perché è semplicissima: in
     accanto a quella di Maria, sua madre, e di queste due
                                                                       aritmetica uno più uno fa due, in Dio uno più uno fa tre,
     donne insieme e accanto a Leo Amici.
                                                                       sempre. Ma in Dio-Trinità c’è anche un gioco d’amore
                                                                       straordinario, che è il gioco a perdere, per cui ama di più
     Il testo della Lettera agli Ebrei parla del Dio della pace
                                                                       chi perde di più e chi pone l’altro al di sopra di sé. Ecco
     che ha fatto tornare dai morti «il pastore grande delle
                                                                       come funziona il gioco: Dio ha il nome più alto, quello
     pecore, in virtù del sangue di una alleanza eterna»,
                                                                       che ha rivelato a Mosè in Esodo 3,14: ‘eyeh asher ‘eyeh,
     dunque Gesù è ritornato al Dio della pace.
                                                                       “Io sono colui che sono”. Questo è il nome più alto, il
                                                                       nome che nessuno può pronunciare, solo il sommo
     Il testo del cantico paolino, tratto dalla Lettera ai Filippesi
                                                                       sacerdote nel giorno della Purificazione, una volta
     cap. 2 che abbiamo cantato in questi Vespri, parla della
                                                                       l’anno, lo sussurra appena, ma in modo che quasi non lo
     venuta del Deus descensus, di questo Dio che discende, di
                                                                       possa sentire neanche lui perché non si può pronunciare
     questo Dio abbassato, di questo Dio svuotato; svuotato
                                                                       il nome di Dio. Dio viene perciò chiamato Hashem, “Il
     fino a farsi nulla. Dio in Cristo si è fatto nulla offrendosi
                                                                       Nome, benedetto Egli sia”, così gli Ebrei lo chiamano:
     come schiavo d’amore - non “servo” ma “schiavo” d’amore
                                                                       Il Nome. Al di sopra del Nome di Dio non c’è niente e
     - nell’umiliazione obbediente della croce; Gesù Dio non
                                                                       nessuno.
     si vergogna di essere umiliato dalle sue creature, per
     questo è stato poi esaltato alla destra del Padre o, come
                                                                       Siccome il Figlio ha amato fino a perdere se stesso,
     abbiamo sentito oggi, è ritornato al Dio della pace.
                                                                       cioè fino a perdersi per amore, facendosi schiavo
                                                                       nell’umiliazione obbediente della croce, il Padre quale
     Vorrei, dunque, consegnarvi due spunti di riflessione, che
                                                                       premio «gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni
     spero suscitino in voi molti interrogativi. Il primo è che
                                                                       altro nome», anche del suo che pure era invalicabile, il
     ogni morte, ogni nostra morte, non è altro che il ritorno
                                                                       più alto. Dio Padre ha dato al Figlio un nome, un potere
     del Figlio al Padre, la restituzione del Figlio al Padre.
                                                                       più alto di quello che Egli stesso aveva per cui adesso in
     Gesù non è del tutto completamente con il Padre fino a
                                                                       cielo, in terra e sottoterra, è nel nome di Gesù, nel nome
     quando l’ultimo uomo, l’ultima donna, non tornerà alle
                                                                       del Figlio, che si è salvati.
     sue origini, cioè al grembo della Trinità. È come se una

10
Il Padre ha amato così tanto il mondo - come leggiamo
nel capitolo 3 del vangelo di Giovanni a proposito del
                                                                           FESTA DEL SÌ… ALLA VITA
dialogo di Gesù con Nicodemo - da consegnare il suo
                                                                                  Messa 7 ottobre 2018
Figlio, ha amato di un amore così alto fino a perdere il
Figlio. Il Figlio a sua volta ha amato di un amore a perdere
al punto da meritare un nome più alto di quello del
                                                               Luci vicine
Padre. Non solo, Gesù ha amato così tanto di un amore
a perdere da aver perso anche suo Padre, per cui «il
                                                               Festa del Sì, del Sì alla vita, la vita in Dio e con Dio per
Padre mio è Padre vostro, e quando pregate dite: Padre
                                                               sempre perché altra strada non abbiamo per essere
nostro…». Queste sono le regole del gioco d’amore che
                                                               pienamente felici, per essere pienamente fratelli. È il Sì
dobbiamo imparare dalla Trinità. Amen.
                                                               che ha pronunciato Daniela, per la quale oggi vogliamo
                                                               pregare in modo particolare e per lei offriamo questa
                                                               santa Messa; per Daniela che era una donna compiuta,
                                                               una donna completa, che aveva fatto il suo cammino
                                                               grazie a Leo Amici, grazie a sua madre Maria e poi grazie
                                                               a Carlo.

                                                               E mentre ricordiamo lei vogliamo ricordare un Sì speciale
                                                               alla vita: il Sì alla vita pronunciato da Dio che ha fatto
                                                               dono di una bimba, Luce, a Francesco e ad Eleonora e
                                                               subito ha voluto questa “luce” per sé. Oggi avrei dovuto
                                                               celebrare il battesimo di Luce e invece viviamo alla luce
                                                               del battesimo, il battesimo in Dio di questa bimba che,
                                                               con Daniela, è per noi luce vicina che brilla dal cielo e
                                                               veglia sul cammino di tutti noi.

                                                               E c’è un Sì pronunciato in maniera forte da un’altra
                                                               donna: Maria di Nazareth, è un Sì a quel Dio che l’ha
                                                               sconvolta, che ha completamente sovvertito i suoi
                                                               piani, le sue attese, i suoi sogni. Sognava, Maria, una
                                                               vita con Giuseppe, un matrimonio, una famiglia, dei
                                                               figli; sognava, Giuseppe, l’amore di Maria. Ma Dio entra
                                                               in questi sogni e li sconvolge, per cui Maria e Giuseppe
                                                               saranno sposi ma in un modo eccezionale, in un modo
                                                               completamente nuovo: saranno sposi nel dono totale di
                                                               sé senza nulla pretendere e attendere per sé, vivendo
                                                               dunque l’amore di pura perdita, di cui abbiamo parlato
                                                               ieri sera.

                                                               Il Sì di Maria è stato un Sì maturato nel dubbio, negli
                                                               interrogativi, maturato dentro cose impossibili anche da
                                                               pensare: Dio in lei si fa uomo, il Creatore si fa creatura, il
                                                               Creatore attende e chiede la misericordia della creatura
                                                               per portare a compimento il suo piano di salvezza per
                                                               tutti noi, per svelarsi definitivamente all’umanità. Tutti
                                                               noi, cari amici, abbiamo avuto bisogno della misericordia
             TRINITÀ di Albrecht Dürer
                                                                                                                                11
L’evento 7 ottobre 2018

     di una donna per essere al mondo, per essere qui: tutti
     noi dobbiamo la vita alla misericordia di una donna!
     Quindi all’origine del nostro esserci c’è una donna, una
     madre. Ecco perché Dio è Padre nella misura in cui è
     Madre: la paternità di Dio si esprime nella maternità
     della sua misericordia, della sua infinita tenerezza per
     noi.

     Segno di Dio nella storia

     Festa del Sì, il Sì che Daniela e Carlo hanno pronunciato
     tanti anni fa, hanno ripetuto ogni giorno e hanno ancora
     una volta dichiarato quando Daniela è stata chiamata in
     cielo dal Signore. Quel Sì permane, perché è il Sì che fa
     dei due una sola cosa, una carne sola; è il Sì dell’unità,
     sacramentalmente rappresentata da una coppia di
     sposi. Infatti a dire chi è Dio nel mondo non è il Papa,
     non sono i Vescovi e non sono i preti o le suore, ma sono
     un uomo e una donna uniti in matrimonio. Se Dio è
     amore, chi dice l’amore e dunque l’essenza di Dio è una
     coppia, un uomo e una donna uniti in matrimonio. Loro
     sono il Sì di Dio all’umanità, loro sono il dirsi di Dio nella
     paterna maternità del suo sponsale amore.

     Se volete sapere chi è Dio non guardate a me Vescovo,
     guardate a una coppia di sposi. Se volete sapere come
     ama Dio allora guardate pure me, guardate pure
     noi, preti, suore, perché noi vi diciamo che Dio ama
                                                                              MADONNA DEL CARDELLINO - Raffaello - 1506
     perdendo l’amore per amore, ama di pura perdita.
     Noi vi diciamo qual è il prezzo dell’amore, gli sposi vi
     dicono chi è l’amore. Tanto è vero che Gesù sottolinea           Mai soli
     nel dialogo con scribi e farisei, come abbiamo ascoltato
     nel vangelo: «Per questo l’uomo lascerà suo padre, sua           Nessuno, quindi, è mai solo. Tutti noi siamo frutto
     madre, si unirà alla sua donna e i due saranno uno»;             di un amore, tutti siamo frutto di misericordia e mai
     in Genesi leggiamo: «E i due saranno verso - come                saremo soli. Non solo perché Dio vive in noi e ha
     tensione, dunque - una carne sola». Nella Bibbia la              detto Sì a noi, ma perché Dio si china su di noi, Dio si
     parola “uno” in genere indica Dio: «Ascolta Israele, il          inginocchia dinanzi alle creature che amano come ama
     Signore è nostro Dio, il Signore è uno», perciò un uomo          Lui. Pensiamo all’Onnipotente inginocchiato dinanzi a
     e una donna uniti in matrimonio fondato sull’amore               Maria Santissima, dinanzi a questa ragazza, con la mano
     sono Dio nella storia.                                           tesa e il cuore aperto ad accogliere il suo Sì. Nessuno è
                                                                      più felice di Dio quando riceve l’elemosina del nostro Sì;
     Oggi è la festa del Sì perché Dio ha detto Sì a farsi            e noi nella Messa gli abbiamo chiesto l’elemosina.
     rappresentare nella storia dell’umanità da un uomo e
     una donna uniti nell’amore. E il Sì che viene pronunciato        Prima di cantare il Gloria, noi abbiamo pregato dicendo:
     da un uomo e una donna è il Sì alla vita perché è festa          «Signore, pietà!» e poi: «Cristo, pietà!». In greco è Kyrie,
     con Dio.                                                         eleyson, che vuol dire: «Signore, fammi l’elemosina».

12
Allora Dio si inginocchia davanti a noi e anche davanti       morte, nel lutto, nel dolore, nella sofferenza, abbiamo
a voi, bimbi, per chiederci l’elemosina del Sì all’amore      qualcosa di nostro da offrire in quanto sacerdoti
e noi, inginocchiati davanti a Lui, gli chiediamo             sull’altare dell’amore. Maria è stata sacerdote sull’altare
l’elemosina del Sì del suo amore. Nell’incontro,              del Calvario perché ha offerto quella sofferenza a Dio,
nell’offerta di queste due elemosine c’è la nostra gioia,     amando di pura perdita l’umanità con l’offerta del
la nostra felicità piena.                                     Figlio. Tutti, perciò, siamo sacerdoti e, amando da Dio,
                                                              siamo uno come Dio è uno.
Ogni volta che voi dite Sì all’amore e sapete perdonare
e sapete fare il primo passo nell’amore, voi state            Ci aiutino e ci illuminino affinché possiamo capire
facendo l’elemosina a Dio. Se vogliamo far diventare          queste cose e viverle ogni giorno Daniela e la piccola
ricco Dio dobbiamo dire Sì all’amore: facciamogli tante       Luce, che sono quelle luci vicine che si accendono nel
elemosine e saremo felicissimi, come Maria!                   cammino, anche difficile, di ciascuno di noi. E così sia!

Solo per amore

Un’ultima riflessione: nel testo della Lettera agli Ebrei     IL CORDONE OMBELICALE FRA DIO E L’UOMO
abbiamo sentito che Gesù è stato «reso perfetto dalle
cose che ha sofferto». Questo verbo “rendere perfetti”                              8 ottobre 2018
significa in greco e nel linguaggio biblico “consacrare
sacerdote”. Dunque Gesù non è nato sacerdote, non
era un sacerdote, era un laico come tutti voi, ma le          La lezione di un non credente
sofferenze e la croce vissute per amore, e solo con
amore di pura perdita, lo hanno consacrato sacerdote.         Nella parabola raccontata da Gesù si parla di “un uomo”.
                                                              Quando nella Bibbia un personaggio è anonimo vuol
Quindi ciascuno di noi è sacerdote quando, anche              dire che quell’uomo può essere chiunque, può essere
attraverso le sofferenze, continua a resistere nell’amore     ciascuno di noi. C’è un uomo in viaggio, un uomo sulla
di pura perdita. Non c’è morte che possa impedirci            strada attorno al quale si snoda tutta la storia, e ci sono
di vivere questo sacerdozio, perché proprio nella             degli altri personaggi.

                      Santa Messa celebrata da S.E. Mons. Mario Russotto, Vescovo di Caltanisetta

                                                                                                                            13
L’evento 7 ottobre 2018

     Innanzitutto i briganti, gente che pensa solo a se stessa          Vedere e farsi prossimo
     calpestando i diritti altrui, addirittura arricchendosi
     alle spalle degli altri. Non è difficile trovare anche oggi        La misericordia è il cordone ombelicale tra Dio e noi, è
     “briganti”, cioè persone che tendono a spogliare l’altro           questo legame che unisce la materna paternità di Dio a
     per arricchire se stessi.                                          noi che siamo frutto del suo amore; questo legame ha
     Ci sono poi altri due personaggi molto simili, che                 un nome: si chiama Gesù il misericordioso. Nel vangelo
     oggi potremmo definire un prete e un diacono                       di Luca, al capitolo 7, Gesù entra a Nain, un piccolo
     permanente. Essi scendono per quella medesima                      villaggio, vede una donna vedova, che sta portando
     strada, vedono e passano oltre dall’altra parte. Il verbo          al cimitero il suo unico figlio morto, «vede e ne ha
     greco è antiparelthen, cioè proprio “passare oltre dalla           compassione». Gesù è il sacramento di questa materna
     parte opposta”, come se, per esempio, vicino a San                 paternità di Dio che si esprime nella tenerezza. Poi un
     Pietro vedessimo un povero, un barbone, seduto sul                 giorno «vide la folla come pecore senza pastore e ne
     marciapiede che chiede l’elemosina e noi, andando                  ebbe compassione».
     proprio in Basilica, passassimo dall’altra parte per
     evitare di dare l’elemosina, così la coscienza è a posto           Il sacerdote e il levita vedono e non provano questi
     perché è lontano, è dall’altra parte.                              sentimenti, non hanno compassione e passano oltre
     Infine c’è questo eretico, il samaritano; i samaritani,            dall’altra parte. Apparentemente sono giustificati dalla
     infatti, erano considerati dai Giudei eretici, fuori dal           Legge, perché la Legge diceva che un sacerdote e un
     mondo, tanto è vero che quando vogliono offendere                  levita non potevano avvicinarsi più di otto passi ad
     Gesù, i farisei gli dicono: «Sei un samaritano» e Lui si           un ammalato, un cieco, uno zoppo, un lebbroso, un
     divertiva a stare con i samaritani perché capiva che               moribondo, perché altrimenti contraevano l’impurità e
     questi eretici erano migliori di tanti osservanti perché           non potevano entrare nel Tempio.
     avevano il cuore più puro di tutti gli altri.                      Ma questi due stanno scendendo da Gerusalemme
                                                                        a Gerico, hanno già finito il loro turno nel Tempio e a
     Gesù prende il samaritano come icona di Dio e crea                 loro toccherà di nuovo tutt’al più dopo un mese. Essi
     scandalo. Questi, infatti, vede, ha compassione, si                rappresentano perciò l’uomo in compagnia di se
     avvicina, si prende cura di quell’uomo in difficoltà.              stesso che cerca giustificazioni fasulle nella Legge per
     E siccome si è preso cura di quell’uomo, può a sua                 tranquillizzare la sua coscienza.
     volta ordinare al locandiere: «Prenditi cura di lui». Ma
     è la sua testimonianza che diventa esempio e qualifica             Il samaritano vede e ha compassione, cioè fa
     il suo ordine. Anche il locandiere si prende cura di               esattamente quello che fa Gesù. Prima prova questi
     quest’uomo, ma lo fa per denaro, per interesse, quindi             sentimenti, questo moto di materna paternità verso
     non c’è gratuità nel suo agire.                                    quell’uomo, derubato, spogliato, moribondo, ai margini
                                                                        della strada e poi fa una cosa straordinaria: «si avvicinò».
     Il prete e il levita vedono e passano oltre dall’altra parte; il   Perde tempo con quell’uomo, dona tempo, dona la sua
     samaritano vede e ha compassione, cioè vede e prova un             sapienza, le sue arti di guarire: olio come balsamo, vino
     sentimento di paterna maternità, perché “compassione”,             per le ferite; insomma, si occupa di lui, se ne fa carico,
     “misericordia” sono termini squisitamente materni. In              paga di tasca sua.
     ebraico “misericordia” o “compassione” si dice rahamim
     e viene da rehem, che vuol dire “utero materno”, mentre            Amare da Dio
     rahamim indica anche il cordone ombelicale, quindi il
     legame che c’è tra la madre e il frutto del suo utero, del         Due sono gli elementi di novità in questa parabola:
     suo ventre; una madre nei confronti del frutto del suo             Gesù chiede allo scriba chi fra questi tre - il prete, il
     grembo prova sentimenti di emozione, commozione, di                levita e il samaritano - è stato prossimo di quell’uomo
     ansia, di premura, di cura, di tenerezza.                          e lo scriba risponde: «Chi ha usato compassione». Gesù
14
IL BUON SAMARITANO - Van Gogh

però non aveva detto che il samaritano aveva “usato       L’altra novità è che il prossimo non è la persona da
compassione”, ma che aveva “avuto compassione”. In        amare, non è la persona che incontriamo e della quale
ebraico ci sono due modi per dire “compassione”; il       dobbiamo avere cura e compassione: prossimo sono
primo, che in italiano possiamo tradurre con “avere       io quando rompo ogni indugio, abbrevio le distanze,
compassione”, è un verbo che nella Bibbia si dice solo    mi faccio vicino e amo da Dio. Quindi è dell’Antico
di Dio, solo Dio “ha” compassione, perché ha questo       Testamento dire: «Ama il prossimo tuo». Questa
“utero materno”; l’uomo invece “usa” compassione.         parabola è una rivoluzione, Gesù sta dicendo: «Ama
                                                          da Dio facendoti prossimo, perché il prossimo sei tu,
Gesù crea scandalo perché dice che quell’eretico ama      quando provi i sentimenti di Dio e amando da Dio ti fai
da Dio, ama come Dio, ha “avuto compassione”. Questo      vicino, ti fai prossimo».
è scandaloso per lo scriba, il quale nella sua risposta
corregge il tiro dicendo «chi ha “usato” misericordia».   Buona strada, dunque, ricordandoci che, come dice San
Ma la novità è che noi dobbiamo amare da Dio,             Paolo, noi siamo dèi, ma possiamo esserlo realmente
dobbiamo amare come Dio, non abbiamo altra strada.        solo se amiamo da Dio!
                                                                                                                    15
L’evento 7 ottobre 2018

                            Riconoscimento Leo Amici
                                     a Simone Cristicchi
                                          «Continua a battermi il cuore»

             Il riconoscimento Leo Amici viene assegnato dall'omonima fondazione ogni anno a
               personaggi che si sono distinti nei valori della pace, dell'amore e della fratellanza.

                    A Simone Cristicchi
          C'è, nel mondo, un volto di ragazzo.                  ma non sceglie mai la contraddizione
                Osserva. Scruta. Riflette.                                  con se stesso.
     Esprime condivisione, passione, vera umanità.            Oggi è qua, portato da un vento di libeccio.
                    Scorre il tempo                                   Ne ha seguito il profumo.
                 ed in esso, nulla muta                                    Riconoscendolo.
                    del suo interno.                            È lo stesso che avvertiva da ragazzo.
                      Perchè ama.                                           Quel ragazzo,
                    Contro corrente.                                         ancora oggi,
                   Eppure, remando,                                      senza compromessi.
           raggiunge lidi di fama e successo,                                  Carlo Tedeschi

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Alla consegna del premio l'artista commenta: «Vi          Al mio arrivo sono rimasto molto colpito dalla
   ringrazio. Sono molto grato ed emozionato perché          scritta Piccolo paese fuori dal mondo ma, dopo
   ho conosciuto la figura di Leo Amici. Ci sono             aver visto Notte Gitana, credo che dovreste
   uomini straordinari che arrivano, in determinati          cambiarla in Grande miracolo al centro del mondo.
   momenti della storia dell’umanità, per indicare           Ho vissuto una giornata meravigliosa e continua a
   una strada di bene agli altri, ed è successo in tutto     battermi il cuore. Ringrazio tutti gli artisti che si sono
   l’arco della storia. Credo nella divinità dell’uomo,      esibiti facendomi trascorrere una serata da ricordare.
   nell’uomo creatore e nella scintilla divina che è         Voglio concludere con un messaggio che, credo,
   presente in ognuno di noi e che ci rende artefici         sarebbe piaciuto a Leo Amici.
   della grande creazione universale.                        È una bellissima poesia di Walt Whitman:

   Respirare l’aria, parlare, passeggiare, afferrare qualcosa con la mano!
   Essere questo incredibile Dio che io sono!
   O meraviglia delle cose, anche delle più piccole particelle! O spiritualità delle cose!
   Io canto il sole all’alba e nel meriggio, o come ora nel tramonto:
   tremo commosso della saggezza e della bellezza della terra e di tutte le cose che crescono sulla terra.
   E credo che una foglia d’erba non sia meno di un giorno di lavoro delle stelle.
   E dico che la Natura è eterna, la gloria è eterna.
   Lodo con voce inebriata perché non vedo un’imperfezione nell’universo,
   non vedo una causa o un risultato che, alla fine, sia male.
   E alla domanda che ricorre “Che cosa c’è di buono in tutto questo?”
   La risposta è: che tu sei qui, che esiste la vita, che tu sei vivo.
   Che il potente spettacolo continua e tu puoi contribuire con un tuo verso.
   (liberamente tratta da Foglie d’erba - Canti d’addio, 1891)

     SANREMO 2019: A CRISTICCHI IL PREMIO
       PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE

Abbi cura di me ha emozionato l'Ariston e ottenuto
il riconoscimento intitolato a Sergio Endrigo e quello
dedicato a Giancarlo Bigazzi per la composizione
musicale. Il noto cantautore è nato a Roma il 5 febbraio
1977 ed è disegnatore, scrittore, autore e interprete di
monologhi nonché attore teatrale.
Vincitore del Festival di Sanremo 2007 con Ti regalerò
una rosa riceve numerosi premi: Premio SIAE per la
miglior canzone, il Cilindro d’Argento del Festival “Una
casa per Rino” dedicato a Rino Gaetano, il Musicultura
Festival e la Targa della Critica, premio Giorgio Gaber,
Premio Carosone , Premio della Critica di Musica e
Dischi per il Miglior album di debutto, Premio della Sala
Stampa Radio-Tv e il Premio della Critica intitolato a Mia
Martini, Premio Letterario Elsa Morante Ragazzi, Premio
Mogol, Premio Amnesty Italia.

                                                                                                                          17
L’evento 7 ottobre 2018

                                          Vi racconto
                                          i nostri SÌ
                                          Carlo parla ai giovani al Teatro Amici

                                          (Tratto dalla deregistrazione dell'incontro)

                                          ...C
                                                                   i sono dei sì – si ripetono lungo il
                                                                   pellegrinaggio verso il Padre – che fanno
                                                                   procedere dando la forza per continuare.
                                                                   Il mio primo sì è stato quando ero
                                          bambino.
                                          Sentivo l’esigenza di andare in chiesa tutte le mattine
                                          prima di raggiungere la scuola; lo facevo di nascosto dalla
                                          mia famiglia. Andavo a confessarmi e confidavo spesso al
     Interno di Daniela                   sacerdote di sentirmi chiamato dal Signore, di avere un
                                          compito da svolgere e di udire parole precise dentro di
     (per i suoi 15 anni)                 me: «Incontrerai un uomo e lì inizierai la tua missione».
     Un’altura                            Passava il tempo e questo non avveniva, così ho
                                          cominciato a preoccuparmi, ad addolorarmi, ad agitarmi
     un’altura ariosa                     e, dal momento che non accadeva nulla, ho cominciato
     un sole splendente                   a cercare quell'uomo nelle persone intorno a me: il
     una densità di pace.                 mio professore di disegno, un amico regista che mi ha
     Un fiore.                            messo per la prima volta sul palcoscenico, il sacerdote,
                                          mio padre... ma nessuno di loro era quell’uomo. Sentivo
     Un fiore sbocciato, aperto.
                                          talmente tanto questo richiamo che a volte dovevo uscire
     Il suo profumo ha incominciato ad    di casa, ansioso, affannato, giravo tra le strade della mia
     ampliarsi.                           città e mi guardavo intorno, sperando di incontrare questo
     È qualcosa che resta                 benedetto qualcuno…
     che resta senza più fine.            Una volta, dopo il lavoro, sono salito sulla mia macchina e
                                          improvvisamente ho pensato: “Ah! Ci sei, sei con me!”
     Parole,                              Sentivo, inaspettatamente, un calore e un amore immenso
     parole con constatazione di fatto.   sconosciuti e, pur dovendomi fermare, temevo che se
                                          fossi sceso dalla macchina quella presenza se ne sarebbe
     7 agosto 1979                        andata; come poi è successo. La percepivo solamente ma
                                          l’anima mi guidava: è stato come vederlo scomparire in
     Leo Amici                            mezzo alla folla. Sono scoppiato a piangere: non provavo
                                          più quell’amore così intenso! Lo riproverò solamente

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nell’abbraccio di Leo Amici e lì ho collegato tante cose.
Non potevo sapere quel giorno che erano il calore e
l’amore di Dio che mi preannunciavano quell’incontro.
Il mio primo sì dunque è stato dato a Dio: “Sì sono
pronto, se è questo che mi chiedi, sono pronto a
incontrare quest’uomo, a riconoscerlo, a seguirne i passi
per arrivare fino a Te”.
Quando l’ho incontrato, gli ho detto: «Non so chi sei,
non so se sei tu l’uomo che sto cercando, ma lo scoprirò!
Tu per primo, comunque, mi indichi la strada di Dio che
io percorrerò fino in fondo; adesso so in che direzione
andare».

Lo stesso è accaduto a Daniela, a 14 anni. La sua
catechista Marisa, che conosceva bene Leo, le parlava
di Gesù. La cosa più grande che Daniela viveva era: "Se
io fossi vissuta ai tempi di Gesù, lo avrei seguito?" Questo
per lei era un assillo.
Aveva conosciuto Leo all'età di 7 anni. Malata di
broncopolmonite, la madre Maria voleva portarla in
ospedale. Daniela si oppose e le chiese di portarla
da Leo. Dopo 7 giorni fu guarita e riflettè: “Se Leo
contenesse tanto di quel Gesù che avresti potuto
incontrare 2000 anni fa, cosa faresti?”
Bene, dopo aver chiesto il permesso ai genitori, si
trasferì nella sua casa a Civitavecchia per servire i
pellegrini che vi giungevano da tutte le parti per
chiedergli aiuto. È stato il suo primo sì!

Altri sì da parte mia si sono susseguiti dopo aver
conosciuto Leo, in quanto non sono potuto più tornare
indietro: ormai avevo constatato che era vero, sincero,
veramente un uomo di Dio! L’uomo che cercavo e
che mi era stato preannunciato. Era talmente bello
stare con lui! Era amorevole, dolce, e ciò che si creava
intorno a lui mi richiamava l’immagine della bellezza
della trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor!
Io seguivo Leo come Pietro seguiva Gesù, finché
un giorno lui mi chiese se volessi prendere una
totale responsabilità nell'opera: il paese che si stava
realizzando. Me ne sono occupato per togliergli
qualche peso, anche se questo ha significato il
sacrificio di affrontare tante difficoltà ogni giorno.
Nel pellegrinaggio verso il Padre, infatti, ci sono mille      Dall'alto: nel 1978 Daniela con Carlo e Leo Amici,
ostacoli.                                                                al centro con sua madre Maria
                                                                   e in ultimo nel 1992 Daniela e Carlo sposi
L’evento 7 ottobre 2018

                                              Ad un certo punto, però, ho scoperto che –
                                              come con tutti – il Signore voleva "abitare"
                                              in me e non potevo, dopo averne sentito
                                              la bellezza, dirgli di uscire anche solo per
                                              un attimo, supplicandolo di restarci per
                                              sempre.
                                              Gesù ha bisogno di persone, di corpi per
                                              potersi esprimere nella sua Chiesa e noi
                                              possiamo essere altri Gesù, abbiamo il
                                              dovere di esserlo altrimenti fallirebbe il
                                              nostro compito di cattolici. Non siamo
                                              noi che ci facciamo grandi e allarghiamo
                                              il nostro interno (anche se ogni giorno
                                              abbiamo il dovere di farlo), ma è Lui che si
                                              fa piccolo. Permettiamogli di entrare e di
                                              non uscire mai più!
                                              Lui rimane con noi quando soffochiamo
                                              l’orgoglio, l’astio, l’egoismo, quando non
                                              facciamo più vivere il negativo che, al
                                              contrario, se espresso lo farebbe scivolare
                                              via... La grazia di Dio, dunque, dovrà
                                              inseguirci, Dio corteggiarci e agire in altro
                                              modo per riconquistarci e ripulirci!
                                              Non facciamolo uscire mai, teniamolo
                                              stretto in noi!

                                              Un altro grande sì è stato chiesto a Daniela
                                              per essere mia sposa e similmente a me
                                              per essere padre: non avrei mai osato,
                                              infatti, nemmeno pensare di far diventare
                                              mamma Daniela. Lei era per me come un
                                              tempio sacro dove io incontravo Dio, mi
                                              bastava guardarla per sentirmi in paradiso,
                                              divenuto suo marito mi sono sentito cullato
                                              da Dio…

                                              Il sì di questo momento è di essere suo
                                              sposo, per sempre. Naturalmente il nostro
                                              amore, avendo una sola origine, quella di
                                              Dio, da Lui proviene e a Lui arriva. [...]
                                              Carlo Tedeschi
     Carlo e Daniela con il figlio Emanuele

20
Dicembre 2018

Se n'è andata prima del tempo. Era la compagna
di Carlo Tedeschi. Insegnava ad alzare gli occhi al cielo

Addio a Daniela, una persona per bene
          Dal Lazio è arri-
          vata bambina al
                                                                                                           Daniela Natale
           Piccolo Lago di                                                                                 (7.8.1964 - 3.9.2018)
           Montecolombo

  MONTECOLOMBO

  - Addio a Daniela Natale.                                                                                  Ho visto passare un'umanità
una persona perbene dal sorri-                                                                             intera in questo posto, creden-
so coinvolgente. Se n'è andata                                                                             ti e non, ed ognuno ha trovato
prima del tempo lo scorso 3                                                                                la sua risposta, l’accoglienza
settembre: lasciando il marito                                                                             e l‘aiuto di Carlo (prosecuto-
Carlo Tedeschi ed il figlio                                                                                re dell'opera del fondatore) e
Emanuele. A questi vanno                                                                                   nell’ascolto ha potuto valuta-
aggiunti le migliaia di persone                                                                            re, scegliere, seguire o colla-
che negli anni sono entrate in                                                                             borare ma, comunque, ricco
contatto con lei.                                                                                          dell'amore ricevuto, ha potuto
  "Viva Daniela!" (120 pagine).                                                                            proseguire il suo pellegrinag-
È il titolo del bel libro che le                                                                           gio. Molti giovani qui hanno
ha dedicato Carlo. Si apre.         per citare San Benedetto, sanno     dal mondo scrive: "C’è un          potuto realizzarsi, perché le
il volume. con una luminosa         nutrire la mente. Daniela negli     posto… il Piccolo paese fuori      "regole" sono quelle del bene,
foto. Lei Daniela, vestita con      ultimi mesi della sua vita ha       dal mondo… È reale, è verità       della propria coscienza ma,
un lungo vestito giallo che         messo nero su bianco tantissi-      vissuta quotidianamente, frutto    soprattutto, quelle del rinne-
guarda lontano; alle sue spalle     mi pensieri. Commoventi. Uno        di pulizia incessante, prima       gare il male. Tale esperienza,
una meridiana. Nella pagina         si legge nella quarta di coperti-   dentro di sé e poi intorno a sé.   come se fosse scuola di vita,
accanto. a sinistra. un pensie-     na del volume: "Mi trovate nei      Senti l‘abbraccio di Dio e puoi    ti mette alla prova. Non è una
ro di Carlo per lei risalente       vostri occhi, quando userete        realizzare i tuoi valori, quelli   teoria ma è vissuta in pratica
al 1999. Recita: Strumento /        l‘amore io mi specchio lì". Il      dedicati a pace, amore e fratel-   per poter esternare e realizzare,
voluto / collegato / suonato.       libro si apre con il capitolo "La   lanza. Non è una comunità ma       concretizzare i propri ideali.
/ Melodioso strumento / che         sua vita", firmato da Anna; a       un “centro di smistamento”            Chi ha voluto, lo ha realiz-
vibra nella verità / che l'intel-   corredo le istantanee ne riper-     (come lo denominò una volta        zato grazie alle iniziative che
letto ne è diapason. / Daniela!     corrono la vita.                    il suo fondatore) perché qui       sempre hanno animato questo
/ Che sorregge e che ama, /           Insieme a Carlo, erede del        arrivano pellegrini che cercano    luogo, mentre altri hanno
conforta / ...Daniela! / Dà luce.   "mondo" del Piccolo Lago di         e trovano risposte. perché Dio     imparato, ascoltato, portati
/ Vuole amore... / per ricam-       Montecolombo di Leo Amici,          è stato generoso e ha lasciato     per mano nella strada del bene
biarne a mille! Dolce, / si posa    Daniela ha stimolato moltissi-      segni della sua presenza, del      tramite incontri di spiritualità,
in te / l‘anima mia.                mi giovani ad alzare gli occhi      suo amore e puoi sentirti amato    spettacoli di evangelizzazione
 Se il marito Carlo ha una          al cielo per ritrovare dentro di    da Dio, riconosciuto, e quindi     e catechesi…”
penna con la magia di raccon-       sé il piacere della vita.           puoi ascoltarti e scegliere           Che la terra le sia lieve‘.
tare storie meravigliose, che,       Del Piccolo paese fuori            quale sarà la tua strada…

                                                                                                                                               21
FESTA
                                            DEL            SÌ
                                                   La raccolta

       « [...] “Festa del Sì” significa porsi di fronte alla   vivesse qui e in ognuno di noi e che quella porta
       propria coscienza e, quindi, di fronte a Dio.           aperta da Gesù fosse spalancata per ognuno».
       È Lui che ha regalato il suo abbraccio qui, per         Stefano Natale
                                                               Vicepresidente della Fondazione Leo Amici
       tutti. Io ho trovato in me il rispetto per non
       giudicarmi, solo Dio può farlo. Trovate anche
       voi, con me, questo coraggio.
       Giudichiamo piuttosto il male, così saremo
       liberi e più coraggiosi di ascoltare la nostra
       anima per dire quel sì che Dio non vede l’ora di
       conoscere, a conferma in ognuno di noi.
       Ho ritrovato un amico che non vedevo da tanto
       tempo e mi ha detto che non poteva non venire
       dopo ciò che è successo a Daniela... come
       vedete è sempre l’amore che ci muove.
       Non si può distruggere l’amore.
       Carlo, e con lui Daniela, ha voluto, insieme a
       tutti coloro che hanno operato in questo posto
       rispettando la volontà di Leo Amici, che Dio
                                                                 Stefano Natale accompagna al piano Francesco Troilo

            ...non sarà più come prima...

               Carlo, quando mi hai detto:                               Così lei soffia nell’anima e nel cuore:
                «Daniela se ne è andata»,                               pace, amore, invadono e straboccano.
         in mezzo a quel dolore immisurabile,
             in mezzo alla natura che urlava,                                        Grazie, Daniela!
             nell’anima, lampante, una cosa:                                       Mi hai considerato.
          la mia vita non sarà più come prima.                                      È questo il mio sì,
                                                                                  poco, povero, non so.
             Ansia, confusione, tentazioni…
            non potevano più esistere in me!                                            Ma vero, sì!
     Poi, sempre tra il dolore e la natura che segna
                  l’evento storico, dico:                                                 Tiziano
     «Signore, sarò l’uomo più buono, più paziente
              e pacato di questo mondo».

22
Il mio viaggio qui...                                               Il mio sì per sempre...

                                                                      Ancora prima del 7 ottobre
...l’atmosfera di questo posto è straordinaria, pervasa di           ho detto il mio sì per sempre.
gioia.
L’accoglienza avuta è sicuramente opera divina e della                      Invoco il Signore
generosità di coloro che mi hanno ricevuto per la prima           perché voglio consegnare le chiavi
volta. È una benedizione essere qui.                                        di quel cofanetto
Tutti camminano nelle tenebre dell’incertezza ed è stato               affinché possa essere sua
con ansiosa preoccupazione che ho intrapreso il mio viag-
                                                                               per sempre.
gio qui. Mi è stato insegnato nel tempo che senza fede in-
ciampiamo, cadiamo, non ci possiamo rialzare, ed è quan-               Le mie lacrime siano solo
do siamo soli che abbiamo più paura del buio, ma qui, in            lacrime d’amore per il mio Dio.
questo remoto puntino del Tuo generoso pianeta, ho tro-
vato sollievo, ho trovato conforto, anche se straniero ed            Lacrime d’amore per Maria
un faro luminoso così forte che nessuna tenebra potrà far       onorata di averla conosciuta e di essere
paura a prescindere da quanto grande possa essere, né                  stata tanto amata da Lei.
potrà impedirmi di vivere la vita che Tu hai creato per me,
per servire nel Tuo nome, e di godere dei tuoi abbondanti           Lacrime d’amore per Daniela
e meravigliosi doni.                                            onorata di averla conosciuta e di essere
Ti ringrazio Signore per l’opportunità che mi hai offerto.             stata tanto amata da Lei.
Il Lago è qualcosa di diverso da qualsiasi posto abbia mai
visitato prima d’ora. Qua entri in un clima diverso, in un           Nulla sussiste se non con Te,
clima di fratellanza, d’amore ma specialmente di pace.
                                                                           non voglio nulla,
Ti ringrazio Carlo...
... Oggi sono qui per dire il mio sì, un sì sincero che viene             solo vivere con Te
dal profondo del mio cuore e della mia anima. Un sì che               ogni giorno della mia vita.
varrà per sempre, in qualsiasi circostanza.                          È la mia anima che lo esige.
Sarò portatore dell’insegnamento che Dio tramanda a te
ogni giorno per tutti i giovani, quelli che stanno al lago e            Tu Carlo sei lo specchio
anche quelli dispersi nel mondo...                                         in cui riflettermi.
                                                                            Non c’è felicità
Aleksey                                                                  senza l’amore di Dio.

                                                                                Sabrina
                                                                                                           23
SÌ
          Verso l'amore...

       Dedico il mio Sì, e lo voglio colorato…

       Il primo colore è quello della libertà.
       Mi sento alleggerito dai miei sensi di colpa,
       dal passato tiepido gestito lontano dall’amor di Dio. Ora, ciò che non ho fatto,
       lo rivedo come una esperienza superata, come se non mi appartenesse.
       Il secondo colore è quello della gioia.
       La contentezza di sentirmi vivo, rimettendo in gioco,
       esplode dal petto sino ad arrivare al sorriso,
       è fanciullescamente irrefrenabile.
       C’è il colore della volontà.
       In essa, il tempo scivola nell’intensità di assaporare,
       di essere presente con un fine. Bellissimo.
       C’è la pace e il suo colore.
       Una quiete dolce dell’anima, quasi silenzio e armonia dei gesti
       e anche il bene del corpo.

       Questi e altri colori, tutti, mi affiancano a Carlo,
       nell’onda di Daniela che sento presente
       e mi accompagna, donandomi lucidità mentale e forza di spirito,
       chiarezza negli intenti e una grande spinta nell’andare avanti,
       verso l’Amore.

       Ettore

                      Mi sono sempre sentito amato da Te                                tante e più bella della mia vita.
                                                                                        Non potrei mai considerare di vive-
     Qualcuno bussa al mio cuore, spin-       Nel mio piccolo, e con tutta umiltà,      re senza di Te o esistere senza il tuo
     ge, poi ancora di più, di più...         Ti rispondo.                              amore, quindi ti confermo un gran-
     Sei Tu, Signore mio.                     Mi sono sempre sentito amato da           de Sì.
     Tu, che mi hai donato la vita, la pos-   Te, fin dall’inizio...                    Sì alla vita, sì alla gioia anche alle
     sibilità di esistere, di ammirare le     Le mancanze, gli errori, gli affanni in   lotte e alle sofferenze da affrontare
     tue bellezze infinite, così tante che    questa corsa all’amore infinito non       ogni giorno.
     non so se riuscirò ad accorgermi di      sono mancati, ma resta di fatto che       Sì, Signore mio!
     tutte.                                   da sempre Tu sei la cosa più impor-
                                                                                        Stefano

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