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Acome AMICI n° 38 - Aprile 2019 7 ottobre 2018 La festa del Sì Conferito a Simone Cristicchi il riconoscimento Leo Amici Torna in scena SENZA FILI mimo e danza protagonisti Stagione al Teatro Leo Amici gran successo di pubblico Semestrale d’informazione, arte e cultura dell’Associazione Dare promosso dalla Fondazione Leo Amici
S Unione Stampa Periodica Italiana OMMARIO Semestrale d’informazione, arte e cultura acomeamici.it - info@acomeamici.it Editore: Associazione Dare c/o Via Resistenza 1 - 47833 5 L'evento 7 ottobre 2018 - Festa del Sì Morciano di Romagna (RN) 6 Suggerimenti per un percorso spirituale Direttore responsabile: Rosanna Tomassini 10 Tre momenti di preghiera 16 Riconoscimento a Simone Cristicchi Direzione: Anna De Persio - Annamaria Bianchini 18 Vi racconto i nostri Sì Asia Ferri - Francesco Troilo - Luigi Scalbi 22 Festa del Sì - La raccolta Redazione: 36 A Quarto in scena il musical Chiara di Dio Monica Mancini Antonella di Muoio 40 Musical Fremito d'ali Rita Tedeschi Sabrina Zavatta 42 Il Piccolo Paese del Natale Carmela Cannella 49 Da Nord a Sud la Natività è musical Liviana Pezzi 46 Sedi esterne dall’Estero: Ralph Flum (Amburgo) 48 Musical Accadde per strada Sven Skinner (Lugano) 52 A grande richiesta torna SENZA FILI Correzione bozze: Antonella Di Muoio 54 Un film per riflettere sul bullismo Grafiche: 56 L'arte che guarisce Alessandra Maria Antonelli 58 Come ti presento Socrate Monica Mancini Roberto Ferri 61 Ciao... Coordinamento generale: Maihri Arcangeli Stampa: LOGO PRESS - RIMINI finito di stampare: aprile 2019 Autorizzazione n° 21 del 25 Settembre 2000 Tribunale di Rimini Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione n. 17577 Copyright © 2018 by Associazione Dare. Riproduzione vietata. Tutti i diritti riservati. 2
di Rosanna Tomassini Scientemente la redazione ha messo in fila, in questo numero, una serie di note, testimonianze, poesie, commenti sulla Festa del Sì, un percorso dedicato alla riscoperta dei valori, della fede, dell'amore verso Dio e verso il prossimo. Un appuntamento che dovrebbe varcare i confini del Lago di Mon- te Colombo per propagarsi negli ambiti della vita sociale e cultu- rale di questo Paese. L'Italia è certamente il "Bel Paese" per tutte le espressioni di bellezza che annovera, lo è anche per le tante forme di volontariato che esprime, per il proverbiale cuore italico. In questa nostra nazione sono presenti circa 340 mila istituzioni non profit (tra cui l'Associazione Dare) e oltre 5 milioni e mezzo di volontari. Sono i dati forniti dell’Istat nel suo Censimento perma- nente, presentato il 20 dicembre 2017 e relativi all’anno 2015 (Fon- te: Passione Noprofit). Secondo l'Istituto nazionale di Statistica il Terzo settore è in forte espansione: rispetto al 2011 è aumentato dell’11,6%. Dalle numerose ricerche in merito è emerso che chi fa volontariato vive meglio. I dati Istat certificano che chi si trova in condizioni migliori di vita decide di impegnarsi nel volontariato più frequentemente di chi sta in condizioni meno soddisfacenti, ma anche che chi fa volontariato migliora la propria condizione di benessere personale. Appartenere a gruppi o associazioni con- sente, infatti, di arricchire quella rete di relazioni e di scambi ma, soprattutto, di fare del bene, di mettere in campo qualcosa per il bene del prossimo in maniera concreta e non a chiacchiere. Questa da sempre è stata l'esperienza della Dare, sin dalle sue origini e fino ad oggi, con una attenzione particolare per i giovani e per il loro futuro. Se la Festa del Sì nasce con scopi principalmen- te morali essa è comunque legata all'esempio reale e continuo di due donne come Daniela Natale e Maria Di Gregorio che hanno trasfuso nel volontariato fattivo il loro "sì" ai valori della cristiani- tà e al buon esempio che, in questo senso, Leo Amici aveva dato e continua a dare. Come a dire, predendo in prestito una ben nota canzone..."Si può dare di più, perché è dentro di noi, si può osare di più senza essere eroi... certo si può dare di più"...certo ...si può dire Sì. 3
L’evento 7 ottobre 2018 XXXIII edizione delle Giornate di Solidarietà FESTA DEL SÌ Ogni anno la Fondazione Leo Amici, in collaborazione con l’Associazione Dare, organizza eventi e iniziative in due date significative: il 7 ottobre, giorno della nascita di Leo Amici, fondatore del Lago di Monte Colombo, con le Giornate di Solidarietà o Festa della fratellanza dove viene assegnato il premio a lui intitolato; il 16 aprile, giorno della sua scomparsa, con il Festival della Canzone per Leo. Questi appuntamenti, inoltre, diventano occasione per riunire in due assemblee statutarie i soci della Dare. Sono giornate di rinnovato impegno, di accoglienza e condivisione cui partecipano personalità del mondo dell'arte, della cultura e dello spettacolo, rivolte alle migliaia di giovani provenienti da tutta Italia e dall'estero coinvolti da Carlo Tedeschi nelle iniziative della Fondazione Leo Amici. A nche le Giornate di solidarietà del 2018 hanno vi- realtà di oggi, frutto della nostra esperienza di vita» sto giungere al Lago di Monte Colombo nume- afferma Carlo: «Un sì da rinnovare in maniera totale e rosi gruppi provenienti sia dalle sedi distaccate irreversibile, sincera, fino al subconscio, oltrepassando della Fondazione Leo Amici che da diverse città italiane la barriera di tutto ciò che si è nascosto dentro di noi, per ed estere con cui proseguono collaborazioni. offrirlo a Dio, affinché lo possa ripulire. Un “Sì” nato con Tra gli ospiti l’étoile Liliana Cosi, l’attrice Lucia Vasini, il Daniela. Avevamo deciso insieme a tutti, infatti, di lascia- cantautore Simone Cristicchi e Sua Eccellenza Monsi- re definitivamente ciò che di negativo apparteneva al gnor Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta. passato, di prenderne le cose positive, tralasciando tutto Una due giorni densa di incontri ed eventi al Teatro Leo ciò che è stato travaglio e dolore, per aprirci a orizzonti Amici tra cui l'ultima replica dello spettacolo di Carlo Te- nuovi. Lei ha ripetuto il suo sì tutti i giorni della sua vita. deschi Notte Gitana, dopo aver registrato sold out per Sono testimone, come voi che l’avete conosciuta, che non tutta l'estate, il debutto del nuovo spettacolo Lo S...Va- è mai tornata indietro, non ha mai smesso di crescere, non rietà è giovane che ha inaugurato la stagione teatrale solo umanamente ma anche e soprattutto spiritualmen- 2018/19 e l'assegnazione del Premio Leo Amici. te. Non si è mai fermata e il suo profumo si è intensificato Tema centrale delle giornate il «SÌ», come aveva voluto sempre di più. Daniela Natale - prematuramente scomparsa il 3 set- Non rattristatevi per me se Daniela non c’è più perché lei è tembre scorso - insieme a suo marito Carlo Tedeschi. con me, è impastata nella mia anima e io nella sua, e tutti e «La festa del sì è un percorso ispirato al carisma di Leo due lo siamo nella grande entità di Leo, in Dio». Amici, all’esempio di Maria Di Gregorio, ma anche alla 5
Suggerimenti per un percorso spirituale Ispirato al carisma del maestro Leo Amici e all’esempio di Maria Di Gregorio CHIAVI PER COMPRENDERE IL PENSIERO DI LEO AMICI Colui che, aprendo tutte le porte, ha unito i Ragazzi del Lago ai giovani di tutto il mondo Frasi raccolte dal suo parlare Il primo verbo che rispetto è la libertà1. Nella ricerca trovi il tuo io e ti conosci. Volere è potere. L’arma più potente è l’amore2. Man mano che vai avanti, puoi iniziare a scartare il male. L’uomo deve corrispondere a se stesso senza farsi condizionare dagli altri. Quando arriverai alla certezza di Dio potrai realizzare te stesso scartando i punti negativi e La volontà3 è libera. valorizzando quelli positivi. La vita è un banco di prova. Ti sentirai utile in mezzo alla società ed ogni cosa la svolgerai con amore. Nell’uomo ci sono tutti i perché. Basta voler ricercare. Ti nascerà la gioia di vivere. La ricerca è il punto di partenza. A quel punto, quando avrai terminato il lavoro su te stesso, il male non ti toccherà più e potrai Il bene4 e il male sono due materie che si possono aiutare un altro perché sarai un uomo vero. sentire, toccare e riconoscere: la natura te lo insegna. Strappare il nome di Gesù dal mondo significherebbe, per l’uomo, cadere in un abisso di Lo vedi se sbagli. male. Nella natura ci sono migliaia di espressioni di Dio. Gesù trionferà. (vedi Vademecum Andiamo, vie’ con me!, I Ragazzi del Lago – Edizioni Dare) 6
Aiutando il prossimo a risolvere ogni difficoltà e sostenendo ogni fragilità, Leo Amici, fondatore del Piccolo paese fuori dal mondoa, ha percorso la strada tracciata da Gesù. Chi lo ha seguito ha iniziato a sua volta. Egli l’ha indicata come unica possibilità per chi voglia assumersi la responsabilità5 di un’impresa ardua a servizio di Diob. La strada tracciata da Gesù ve l’ho asfaltata. Leo Amici Tanta è stata la fatica del maestro Leo per asfaltare quella strada! Il percorrerla, la scelta di vivere nel bene e la crescita spirituale, lottandone gli impedimenti, sono cosa seria. La ricerca e la conseguente elevazione sono il punto. Una fiamma ti si è accesa per Iddio che hai sentito. Ma la devi alimentare con la pace6 e con l’amore. Devi dare tutto quanto al tuo prossimo con il cuore. Non ti devi appartare e nemmeno esiliare, che saresti egoista7 e non saresti altruista. Con la fedec che acquisisci non ti devi vergognà8. Non ti devi risentire con l’offesa e la calunnia, con la calma9 e l’umiltà10 devi tutto annullà. Con gli insulti che ricevi ci corazzi la tua fede, col tuo viso sorridente devi dar tanta bontà11 ed il tuo comportamento il tuo prossimo ha da notà. Devi vivere beatamente stando in mezzo alla società. Tutto questo quando avviene? So' parole, non so' fatti! Sono mete da arrivare e c’è tanto da sudare, se si suda veramente col volere e co' la mente, è gioioso poi dire che Iddio puoi servire. E spero al più presto che capite tutto questo, resto solo a guardare, aiutandovi a sfondare. Leo Amici a: Così poeticamente definito dal suo fondatore, è oggi sede della Fondazione Leo Amici. Le strutture, utilizzate per scopi umanitari, sono state realizzate dal 1982 dall’Associazione Dare attraverso il volontariato dei suoi associati. b: Tutto si rompe, tutto si frantuma, tutto si distrugge, ma nulla finisce. Se non finisce non ha creazione, se non ha creazione è eterno, se è eterno tutto passa attraverso il tempo, tutto si unisce, si modella e si perfeziona. Se si perfeziona è voluto, se è voluto è ragionato, se è ragionato c’è un cervello, se c’è un cervello è una potenza: Dio… Supremo. Leo Amici c: La fede deve essere sentita, ragionata, toccata con mano. Sentita attraverso le Sue espressioni, toccata attraverso le Sue evidenze. Se manca uno di questi tre elementi non è più certezza. Leo Amici 7
INDICAZIONI PER RIFLETTERE Lottare il maled. Agire, ma senza giudicare14 un fratello15 che ha sbagliato; l’amore non giudica, Rinunciare al proprio comodo, a qualunque guarisce, non lascia ombre di sciagura. pretesa, alla supremazia. Non deve esserci fretta nel compiere azioni nell’opera Attingere alla gratitudine per migliorarsi. (a servizio di Dio), serve compierle! Senza fingere che nulla sia successo, rialzarsi dalle Quando ci si stanca, è perché ci si muove per dovere, non cadute. per Dio. Nel “dovere” si formano lacune che hanno, come Scegliere umiltà, lealtà, accettazione12, ubbidienza. conseguenza, la distanza nella comunicazione. Ogni giorno dare il massimo di sé. Essere responsabili significa agire nella fratellanza e insieme portare risultati al proseguimento della Tramutandolo nella sceltae, dalla quale Quando un missionef, senza la fretta di essere i primi. attingere la forza13, scacciare uomo tira fuori i suoi Per arrivare a questo serve la il dolore delle proprie mancanze. valori, e li riconosce, diventa bontà. un ingranaggio vivente. Se non li tira fuori, e non li riconosce, li soffoca. Leo Amici VITA QUOTIDIANA Agire con pacatezza, senza giudicare, senza astio, ma con la responsabilità di concludere senza lasciare traccia di mancanza d’amore. Affrontare situazioni con calma è attirare Dio. Ascoltare il prossimo, anche nelle sue pretese, portandolo ad una svolta di bene. Donare pazienza16 è contraccambiare l’amore che Dio ha per noi. Quando sei nella benevolenza di Dio non abusare della posizione, dai il tuo massimo perché Dio ne possa beneficiare. Non puoi definirti buono se prima non riconosci le tue mancanze per tramutarle in fatti positivi. Non pretendere di passare inosservato agli occhi di Dio quando affondi la scelta donata a Lui, sprofondando la coscienzag nel tuo comodo. Rialzarsi è riconoscere per scegliere definitivamente con fedeltà17. Creare un nucleo di fraternità per legarsi alla catena della gara di pronto soccorsoh. Accogliere le conseguenze della vita con accettazione, senza ribellarsi o sentirsi abbandonati dall’essenza divina. Non pretendere la benevolenza altrui ma, ad ogni gesto di bene ricevuto, ricambia con la saggezza18 dell’amore, così che resti nei cuori il respiro di Dio. Educare i bambini, colmandoli dell’amore di Gesù, abituandoli, anche se piccoli, ad un comportamento buono, per far affrontare loro il mondo futuro con l’innesto procurato dai genitori. 8
LEGENDA Definizioni di Leo Amici dei componenti dell’essere umano 1 - Libero è colui che non si lascia condizionare dalla 9 - La calma è un fermo del gruppo di nervi, frenato da società e che espone a cuore aperto tutti i suoi principi. un determinato bene acquisito. 2 - L’amore è un alone trasparente molto fine, di una 10 - L’umiltà è una prassi della fede che manifestandosi bellezza indescrivibile, con una sensibilità molto forte. sgretola il proprio io, portando l’essere anche alla È composto di sei colori: nero, giallo, bianco, rosso, sottomissione. azzurro e celeste. 11 - La bontà è un rilascio di tutte le membra che È di un bene quasi assoluto che emana radiazioni dolci emanano un certo temperamento di calore, dando al in tutte le membra del corpo e che ha eliminato tutti i cuore pulsazioni molto calme che respinge tutti i punti residui e che fa assaporare piaceri, soddisfazioni, gioie, negativi, rapportandolo ad offrire anche il suo desinare. sollievo, che si può intaccare o distruggere solo con la gelosia. 12 - L’accettazione è una fede salda che rende la personalità umile, che risponde con un sorriso e amore 3 - La volontà è un muscolo voluto da una densità di anche davanti al falso. volere o non volere. 13 - La forza è una tensione muscolare tenuta su 4 - Il bene è un alone di materia sprigionato dall’anima basamenti validi che molte volte l’uomo ne abusa. che con l’aiuto della volontà elimina tutte le parti malefiche interne, emanando esternamente un 14 - Il giudizio è un consulto intellettuale che corrisponde profumo di dolcezza, di armonia e un accostamento di con tutti gli organi principali, con un procedimento del fratellanza. fatto portato al vivo che potrebbe rimanere illeso. 5 - La responsabilità è una linea sentita trasmessa al 15 - La fratellanza è una fusione di persone che cuore con un impulso intellettuale che assimila tutte si assorbiscono le sostanze della comprensione le constatazioni che avvengono di fatto, assumendo la avvolgendosi di un denso e delicato amore. sua personalità, ci depone tutto il suo io. 16 - La pazienza è una dolcezza dell’intimo che alimenta 6 - La pace è un coordinamento di azioni fuori posto il cuore, somministrando il volere, riesce a tenersi che ti porta alla comprensione e ti rende socievole. normale, nell’attesa del rovescio. 7 - L’egoismo è una freddezza di coscienza portata da 17 - La fedeltà è una petola della fede, illuminata dal un fattore di comodo che deprime la sua personalità, cuore, che si acquisisce verso qualcosa cui vuoi molto che rifiuta anche un aiuto morale a sua madre. bene, o che ami, o qualcuno che ti porta sui veri valori. 8 - La vergogna è una insufficienza di fiducia che 18 - La saggezza è una presa di coscienza giusta, indebolisce il proprio io influenzandolo ad un rapporto somministrata con il cuore che proietta un intelletto d’inferiorità. limpido che immagazzina e registra tutte le esperienze, facendolo godere di un'intelligenza molto fine. d: Male è tutto ciò che procura male al tuo prossimo. Leo Amici g: La coscienza è l’impronta di Dio nell’anima che di conseguenza è e: Chi ha scelto veramente non fa nessun proponimento, in quanto la scelta vera cosciente di dove viene e dove andrà. Man mano che registri nel tuo e definitiva crea un vuoto nell’interno. Quello spazio viene riempito da una pace cervello la verità, conosci te stesso e corrispondi all’anima che già sa, e ineffabile, e finalmente si evidenzia il proprio sé abbandonando il proprio io. tutto combacia. È per questo che arrivi a Dio. Carlo Tedeschi Carlo Tedeschi – prosecutore dell’opera di Leo Amici h: Leo Amici affermava che quando succede qualcosa di negativo al f: La missione è un’opera assillante che ti porta a dare, dare, dare senza stancarsi corpo, gli anticorpi comunicano tra di loro ed ecco che quel dato gruppo mai. Mai e poi mai pretendere minimamente, benché un sorriso o un conforto per (nucleo) corre alla riparazione e aggiusta perfettamente (a maggior se stessi. Mancheresti se dovessi chiedere aiuto a Dio o agli altri per una dovuta ragione in un pronto soccorso). forza per proseguire, ma deve esistere una ferrea accettazione di tutte le sofferenze morali e spirituali. Si può arrivare a questo con una fede totale di certezza. Leo Amici (Per i battezzati fare riferimento al Compendio della Chiesa Cattolica) 9
L’evento 7 ottobre 2018 TRE MOMENTI DI PREGHIERA La Parola nelle Omelie di Mons. Mario Russotto Vescovo di Caltanisetta bolla d’aria dall’abisso del mare si librasse verso l’alto: PERDERE E PERDERSI PER AMORE ogni morte è quella bolla d’aria del respiro di Dio che è lo Spirito Santo, un frammento del Figlio che torna al Vespri 6 ottobre 2018 Padre. E il Padre aspetta che ciascuno di noi, fatto Figlio, si restituisca a Lui. Gesù, infatti, è l’unico che può stare in Dio, perché viene da Dio ed è sceso per farci Dio in Lui e tali da poter tornare a Dio Padre. Il Dio abbassato Un gioco a perdere Un pensiero per accompagnare questa serata, che è stata già ricca di emozioni e di incontri, una serata in cui Il secondo spunto riguarda la Trinità, che è una realtà abbiamo ricevuto come consegna la figura di Daniela teologica molto complessa perché è semplicissima: in accanto a quella di Maria, sua madre, e di queste due aritmetica uno più uno fa due, in Dio uno più uno fa tre, donne insieme e accanto a Leo Amici. sempre. Ma in Dio-Trinità c’è anche un gioco d’amore straordinario, che è il gioco a perdere, per cui ama di più Il testo della Lettera agli Ebrei parla del Dio della pace chi perde di più e chi pone l’altro al di sopra di sé. Ecco che ha fatto tornare dai morti «il pastore grande delle come funziona il gioco: Dio ha il nome più alto, quello pecore, in virtù del sangue di una alleanza eterna», che ha rivelato a Mosè in Esodo 3,14: ‘eyeh asher ‘eyeh, dunque Gesù è ritornato al Dio della pace. “Io sono colui che sono”. Questo è il nome più alto, il nome che nessuno può pronunciare, solo il sommo Il testo del cantico paolino, tratto dalla Lettera ai Filippesi sacerdote nel giorno della Purificazione, una volta cap. 2 che abbiamo cantato in questi Vespri, parla della l’anno, lo sussurra appena, ma in modo che quasi non lo venuta del Deus descensus, di questo Dio che discende, di possa sentire neanche lui perché non si può pronunciare questo Dio abbassato, di questo Dio svuotato; svuotato il nome di Dio. Dio viene perciò chiamato Hashem, “Il fino a farsi nulla. Dio in Cristo si è fatto nulla offrendosi Nome, benedetto Egli sia”, così gli Ebrei lo chiamano: come schiavo d’amore - non “servo” ma “schiavo” d’amore Il Nome. Al di sopra del Nome di Dio non c’è niente e - nell’umiliazione obbediente della croce; Gesù Dio non nessuno. si vergogna di essere umiliato dalle sue creature, per questo è stato poi esaltato alla destra del Padre o, come Siccome il Figlio ha amato fino a perdere se stesso, abbiamo sentito oggi, è ritornato al Dio della pace. cioè fino a perdersi per amore, facendosi schiavo nell’umiliazione obbediente della croce, il Padre quale Vorrei, dunque, consegnarvi due spunti di riflessione, che premio «gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni spero suscitino in voi molti interrogativi. Il primo è che altro nome», anche del suo che pure era invalicabile, il ogni morte, ogni nostra morte, non è altro che il ritorno più alto. Dio Padre ha dato al Figlio un nome, un potere del Figlio al Padre, la restituzione del Figlio al Padre. più alto di quello che Egli stesso aveva per cui adesso in Gesù non è del tutto completamente con il Padre fino a cielo, in terra e sottoterra, è nel nome di Gesù, nel nome quando l’ultimo uomo, l’ultima donna, non tornerà alle del Figlio, che si è salvati. sue origini, cioè al grembo della Trinità. È come se una 10
Il Padre ha amato così tanto il mondo - come leggiamo nel capitolo 3 del vangelo di Giovanni a proposito del FESTA DEL SÌ… ALLA VITA dialogo di Gesù con Nicodemo - da consegnare il suo Messa 7 ottobre 2018 Figlio, ha amato di un amore così alto fino a perdere il Figlio. Il Figlio a sua volta ha amato di un amore a perdere al punto da meritare un nome più alto di quello del Luci vicine Padre. Non solo, Gesù ha amato così tanto di un amore a perdere da aver perso anche suo Padre, per cui «il Festa del Sì, del Sì alla vita, la vita in Dio e con Dio per Padre mio è Padre vostro, e quando pregate dite: Padre sempre perché altra strada non abbiamo per essere nostro…». Queste sono le regole del gioco d’amore che pienamente felici, per essere pienamente fratelli. È il Sì dobbiamo imparare dalla Trinità. Amen. che ha pronunciato Daniela, per la quale oggi vogliamo pregare in modo particolare e per lei offriamo questa santa Messa; per Daniela che era una donna compiuta, una donna completa, che aveva fatto il suo cammino grazie a Leo Amici, grazie a sua madre Maria e poi grazie a Carlo. E mentre ricordiamo lei vogliamo ricordare un Sì speciale alla vita: il Sì alla vita pronunciato da Dio che ha fatto dono di una bimba, Luce, a Francesco e ad Eleonora e subito ha voluto questa “luce” per sé. Oggi avrei dovuto celebrare il battesimo di Luce e invece viviamo alla luce del battesimo, il battesimo in Dio di questa bimba che, con Daniela, è per noi luce vicina che brilla dal cielo e veglia sul cammino di tutti noi. E c’è un Sì pronunciato in maniera forte da un’altra donna: Maria di Nazareth, è un Sì a quel Dio che l’ha sconvolta, che ha completamente sovvertito i suoi piani, le sue attese, i suoi sogni. Sognava, Maria, una vita con Giuseppe, un matrimonio, una famiglia, dei figli; sognava, Giuseppe, l’amore di Maria. Ma Dio entra in questi sogni e li sconvolge, per cui Maria e Giuseppe saranno sposi ma in un modo eccezionale, in un modo completamente nuovo: saranno sposi nel dono totale di sé senza nulla pretendere e attendere per sé, vivendo dunque l’amore di pura perdita, di cui abbiamo parlato ieri sera. Il Sì di Maria è stato un Sì maturato nel dubbio, negli interrogativi, maturato dentro cose impossibili anche da pensare: Dio in lei si fa uomo, il Creatore si fa creatura, il Creatore attende e chiede la misericordia della creatura per portare a compimento il suo piano di salvezza per tutti noi, per svelarsi definitivamente all’umanità. Tutti noi, cari amici, abbiamo avuto bisogno della misericordia TRINITÀ di Albrecht Dürer 11
L’evento 7 ottobre 2018 di una donna per essere al mondo, per essere qui: tutti noi dobbiamo la vita alla misericordia di una donna! Quindi all’origine del nostro esserci c’è una donna, una madre. Ecco perché Dio è Padre nella misura in cui è Madre: la paternità di Dio si esprime nella maternità della sua misericordia, della sua infinita tenerezza per noi. Segno di Dio nella storia Festa del Sì, il Sì che Daniela e Carlo hanno pronunciato tanti anni fa, hanno ripetuto ogni giorno e hanno ancora una volta dichiarato quando Daniela è stata chiamata in cielo dal Signore. Quel Sì permane, perché è il Sì che fa dei due una sola cosa, una carne sola; è il Sì dell’unità, sacramentalmente rappresentata da una coppia di sposi. Infatti a dire chi è Dio nel mondo non è il Papa, non sono i Vescovi e non sono i preti o le suore, ma sono un uomo e una donna uniti in matrimonio. Se Dio è amore, chi dice l’amore e dunque l’essenza di Dio è una coppia, un uomo e una donna uniti in matrimonio. Loro sono il Sì di Dio all’umanità, loro sono il dirsi di Dio nella paterna maternità del suo sponsale amore. Se volete sapere chi è Dio non guardate a me Vescovo, guardate a una coppia di sposi. Se volete sapere come ama Dio allora guardate pure me, guardate pure noi, preti, suore, perché noi vi diciamo che Dio ama MADONNA DEL CARDELLINO - Raffaello - 1506 perdendo l’amore per amore, ama di pura perdita. Noi vi diciamo qual è il prezzo dell’amore, gli sposi vi dicono chi è l’amore. Tanto è vero che Gesù sottolinea Mai soli nel dialogo con scribi e farisei, come abbiamo ascoltato nel vangelo: «Per questo l’uomo lascerà suo padre, sua Nessuno, quindi, è mai solo. Tutti noi siamo frutto madre, si unirà alla sua donna e i due saranno uno»; di un amore, tutti siamo frutto di misericordia e mai in Genesi leggiamo: «E i due saranno verso - come saremo soli. Non solo perché Dio vive in noi e ha tensione, dunque - una carne sola». Nella Bibbia la detto Sì a noi, ma perché Dio si china su di noi, Dio si parola “uno” in genere indica Dio: «Ascolta Israele, il inginocchia dinanzi alle creature che amano come ama Signore è nostro Dio, il Signore è uno», perciò un uomo Lui. Pensiamo all’Onnipotente inginocchiato dinanzi a e una donna uniti in matrimonio fondato sull’amore Maria Santissima, dinanzi a questa ragazza, con la mano sono Dio nella storia. tesa e il cuore aperto ad accogliere il suo Sì. Nessuno è più felice di Dio quando riceve l’elemosina del nostro Sì; Oggi è la festa del Sì perché Dio ha detto Sì a farsi e noi nella Messa gli abbiamo chiesto l’elemosina. rappresentare nella storia dell’umanità da un uomo e una donna uniti nell’amore. E il Sì che viene pronunciato Prima di cantare il Gloria, noi abbiamo pregato dicendo: da un uomo e una donna è il Sì alla vita perché è festa «Signore, pietà!» e poi: «Cristo, pietà!». In greco è Kyrie, con Dio. eleyson, che vuol dire: «Signore, fammi l’elemosina». 12
Allora Dio si inginocchia davanti a noi e anche davanti morte, nel lutto, nel dolore, nella sofferenza, abbiamo a voi, bimbi, per chiederci l’elemosina del Sì all’amore qualcosa di nostro da offrire in quanto sacerdoti e noi, inginocchiati davanti a Lui, gli chiediamo sull’altare dell’amore. Maria è stata sacerdote sull’altare l’elemosina del Sì del suo amore. Nell’incontro, del Calvario perché ha offerto quella sofferenza a Dio, nell’offerta di queste due elemosine c’è la nostra gioia, amando di pura perdita l’umanità con l’offerta del la nostra felicità piena. Figlio. Tutti, perciò, siamo sacerdoti e, amando da Dio, siamo uno come Dio è uno. Ogni volta che voi dite Sì all’amore e sapete perdonare e sapete fare il primo passo nell’amore, voi state Ci aiutino e ci illuminino affinché possiamo capire facendo l’elemosina a Dio. Se vogliamo far diventare queste cose e viverle ogni giorno Daniela e la piccola ricco Dio dobbiamo dire Sì all’amore: facciamogli tante Luce, che sono quelle luci vicine che si accendono nel elemosine e saremo felicissimi, come Maria! cammino, anche difficile, di ciascuno di noi. E così sia! Solo per amore Un’ultima riflessione: nel testo della Lettera agli Ebrei IL CORDONE OMBELICALE FRA DIO E L’UOMO abbiamo sentito che Gesù è stato «reso perfetto dalle cose che ha sofferto». Questo verbo “rendere perfetti” 8 ottobre 2018 significa in greco e nel linguaggio biblico “consacrare sacerdote”. Dunque Gesù non è nato sacerdote, non era un sacerdote, era un laico come tutti voi, ma le La lezione di un non credente sofferenze e la croce vissute per amore, e solo con amore di pura perdita, lo hanno consacrato sacerdote. Nella parabola raccontata da Gesù si parla di “un uomo”. Quando nella Bibbia un personaggio è anonimo vuol Quindi ciascuno di noi è sacerdote quando, anche dire che quell’uomo può essere chiunque, può essere attraverso le sofferenze, continua a resistere nell’amore ciascuno di noi. C’è un uomo in viaggio, un uomo sulla di pura perdita. Non c’è morte che possa impedirci strada attorno al quale si snoda tutta la storia, e ci sono di vivere questo sacerdozio, perché proprio nella degli altri personaggi. Santa Messa celebrata da S.E. Mons. Mario Russotto, Vescovo di Caltanisetta 13
L’evento 7 ottobre 2018 Innanzitutto i briganti, gente che pensa solo a se stessa Vedere e farsi prossimo calpestando i diritti altrui, addirittura arricchendosi alle spalle degli altri. Non è difficile trovare anche oggi La misericordia è il cordone ombelicale tra Dio e noi, è “briganti”, cioè persone che tendono a spogliare l’altro questo legame che unisce la materna paternità di Dio a per arricchire se stessi. noi che siamo frutto del suo amore; questo legame ha Ci sono poi altri due personaggi molto simili, che un nome: si chiama Gesù il misericordioso. Nel vangelo oggi potremmo definire un prete e un diacono di Luca, al capitolo 7, Gesù entra a Nain, un piccolo permanente. Essi scendono per quella medesima villaggio, vede una donna vedova, che sta portando strada, vedono e passano oltre dall’altra parte. Il verbo al cimitero il suo unico figlio morto, «vede e ne ha greco è antiparelthen, cioè proprio “passare oltre dalla compassione». Gesù è il sacramento di questa materna parte opposta”, come se, per esempio, vicino a San paternità di Dio che si esprime nella tenerezza. Poi un Pietro vedessimo un povero, un barbone, seduto sul giorno «vide la folla come pecore senza pastore e ne marciapiede che chiede l’elemosina e noi, andando ebbe compassione». proprio in Basilica, passassimo dall’altra parte per evitare di dare l’elemosina, così la coscienza è a posto Il sacerdote e il levita vedono e non provano questi perché è lontano, è dall’altra parte. sentimenti, non hanno compassione e passano oltre Infine c’è questo eretico, il samaritano; i samaritani, dall’altra parte. Apparentemente sono giustificati dalla infatti, erano considerati dai Giudei eretici, fuori dal Legge, perché la Legge diceva che un sacerdote e un mondo, tanto è vero che quando vogliono offendere levita non potevano avvicinarsi più di otto passi ad Gesù, i farisei gli dicono: «Sei un samaritano» e Lui si un ammalato, un cieco, uno zoppo, un lebbroso, un divertiva a stare con i samaritani perché capiva che moribondo, perché altrimenti contraevano l’impurità e questi eretici erano migliori di tanti osservanti perché non potevano entrare nel Tempio. avevano il cuore più puro di tutti gli altri. Ma questi due stanno scendendo da Gerusalemme a Gerico, hanno già finito il loro turno nel Tempio e a Gesù prende il samaritano come icona di Dio e crea loro toccherà di nuovo tutt’al più dopo un mese. Essi scandalo. Questi, infatti, vede, ha compassione, si rappresentano perciò l’uomo in compagnia di se avvicina, si prende cura di quell’uomo in difficoltà. stesso che cerca giustificazioni fasulle nella Legge per E siccome si è preso cura di quell’uomo, può a sua tranquillizzare la sua coscienza. volta ordinare al locandiere: «Prenditi cura di lui». Ma è la sua testimonianza che diventa esempio e qualifica Il samaritano vede e ha compassione, cioè fa il suo ordine. Anche il locandiere si prende cura di esattamente quello che fa Gesù. Prima prova questi quest’uomo, ma lo fa per denaro, per interesse, quindi sentimenti, questo moto di materna paternità verso non c’è gratuità nel suo agire. quell’uomo, derubato, spogliato, moribondo, ai margini della strada e poi fa una cosa straordinaria: «si avvicinò». Il prete e il levita vedono e passano oltre dall’altra parte; il Perde tempo con quell’uomo, dona tempo, dona la sua samaritano vede e ha compassione, cioè vede e prova un sapienza, le sue arti di guarire: olio come balsamo, vino sentimento di paterna maternità, perché “compassione”, per le ferite; insomma, si occupa di lui, se ne fa carico, “misericordia” sono termini squisitamente materni. In paga di tasca sua. ebraico “misericordia” o “compassione” si dice rahamim e viene da rehem, che vuol dire “utero materno”, mentre Amare da Dio rahamim indica anche il cordone ombelicale, quindi il legame che c’è tra la madre e il frutto del suo utero, del Due sono gli elementi di novità in questa parabola: suo ventre; una madre nei confronti del frutto del suo Gesù chiede allo scriba chi fra questi tre - il prete, il grembo prova sentimenti di emozione, commozione, di levita e il samaritano - è stato prossimo di quell’uomo ansia, di premura, di cura, di tenerezza. e lo scriba risponde: «Chi ha usato compassione». Gesù 14
IL BUON SAMARITANO - Van Gogh però non aveva detto che il samaritano aveva “usato L’altra novità è che il prossimo non è la persona da compassione”, ma che aveva “avuto compassione”. In amare, non è la persona che incontriamo e della quale ebraico ci sono due modi per dire “compassione”; il dobbiamo avere cura e compassione: prossimo sono primo, che in italiano possiamo tradurre con “avere io quando rompo ogni indugio, abbrevio le distanze, compassione”, è un verbo che nella Bibbia si dice solo mi faccio vicino e amo da Dio. Quindi è dell’Antico di Dio, solo Dio “ha” compassione, perché ha questo Testamento dire: «Ama il prossimo tuo». Questa “utero materno”; l’uomo invece “usa” compassione. parabola è una rivoluzione, Gesù sta dicendo: «Ama da Dio facendoti prossimo, perché il prossimo sei tu, Gesù crea scandalo perché dice che quell’eretico ama quando provi i sentimenti di Dio e amando da Dio ti fai da Dio, ama come Dio, ha “avuto compassione”. Questo vicino, ti fai prossimo». è scandaloso per lo scriba, il quale nella sua risposta corregge il tiro dicendo «chi ha “usato” misericordia». Buona strada, dunque, ricordandoci che, come dice San Ma la novità è che noi dobbiamo amare da Dio, Paolo, noi siamo dèi, ma possiamo esserlo realmente dobbiamo amare come Dio, non abbiamo altra strada. solo se amiamo da Dio! 15
L’evento 7 ottobre 2018 Riconoscimento Leo Amici a Simone Cristicchi «Continua a battermi il cuore» Il riconoscimento Leo Amici viene assegnato dall'omonima fondazione ogni anno a personaggi che si sono distinti nei valori della pace, dell'amore e della fratellanza. A Simone Cristicchi C'è, nel mondo, un volto di ragazzo. ma non sceglie mai la contraddizione Osserva. Scruta. Riflette. con se stesso. Esprime condivisione, passione, vera umanità. Oggi è qua, portato da un vento di libeccio. Scorre il tempo Ne ha seguito il profumo. ed in esso, nulla muta Riconoscendolo. del suo interno. È lo stesso che avvertiva da ragazzo. Perchè ama. Quel ragazzo, Contro corrente. ancora oggi, Eppure, remando, senza compromessi. raggiunge lidi di fama e successo, Carlo Tedeschi 16
Alla consegna del premio l'artista commenta: «Vi Al mio arrivo sono rimasto molto colpito dalla ringrazio. Sono molto grato ed emozionato perché scritta Piccolo paese fuori dal mondo ma, dopo ho conosciuto la figura di Leo Amici. Ci sono aver visto Notte Gitana, credo che dovreste uomini straordinari che arrivano, in determinati cambiarla in Grande miracolo al centro del mondo. momenti della storia dell’umanità, per indicare Ho vissuto una giornata meravigliosa e continua a una strada di bene agli altri, ed è successo in tutto battermi il cuore. Ringrazio tutti gli artisti che si sono l’arco della storia. Credo nella divinità dell’uomo, esibiti facendomi trascorrere una serata da ricordare. nell’uomo creatore e nella scintilla divina che è Voglio concludere con un messaggio che, credo, presente in ognuno di noi e che ci rende artefici sarebbe piaciuto a Leo Amici. della grande creazione universale. È una bellissima poesia di Walt Whitman: Respirare l’aria, parlare, passeggiare, afferrare qualcosa con la mano! Essere questo incredibile Dio che io sono! O meraviglia delle cose, anche delle più piccole particelle! O spiritualità delle cose! Io canto il sole all’alba e nel meriggio, o come ora nel tramonto: tremo commosso della saggezza e della bellezza della terra e di tutte le cose che crescono sulla terra. E credo che una foglia d’erba non sia meno di un giorno di lavoro delle stelle. E dico che la Natura è eterna, la gloria è eterna. Lodo con voce inebriata perché non vedo un’imperfezione nell’universo, non vedo una causa o un risultato che, alla fine, sia male. E alla domanda che ricorre “Che cosa c’è di buono in tutto questo?” La risposta è: che tu sei qui, che esiste la vita, che tu sei vivo. Che il potente spettacolo continua e tu puoi contribuire con un tuo verso. (liberamente tratta da Foglie d’erba - Canti d’addio, 1891) SANREMO 2019: A CRISTICCHI IL PREMIO PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE Abbi cura di me ha emozionato l'Ariston e ottenuto il riconoscimento intitolato a Sergio Endrigo e quello dedicato a Giancarlo Bigazzi per la composizione musicale. Il noto cantautore è nato a Roma il 5 febbraio 1977 ed è disegnatore, scrittore, autore e interprete di monologhi nonché attore teatrale. Vincitore del Festival di Sanremo 2007 con Ti regalerò una rosa riceve numerosi premi: Premio SIAE per la miglior canzone, il Cilindro d’Argento del Festival “Una casa per Rino” dedicato a Rino Gaetano, il Musicultura Festival e la Targa della Critica, premio Giorgio Gaber, Premio Carosone , Premio della Critica di Musica e Dischi per il Miglior album di debutto, Premio della Sala Stampa Radio-Tv e il Premio della Critica intitolato a Mia Martini, Premio Letterario Elsa Morante Ragazzi, Premio Mogol, Premio Amnesty Italia. 17
L’evento 7 ottobre 2018 Vi racconto i nostri SÌ Carlo parla ai giovani al Teatro Amici (Tratto dalla deregistrazione dell'incontro) ...C i sono dei sì – si ripetono lungo il pellegrinaggio verso il Padre – che fanno procedere dando la forza per continuare. Il mio primo sì è stato quando ero bambino. Sentivo l’esigenza di andare in chiesa tutte le mattine prima di raggiungere la scuola; lo facevo di nascosto dalla mia famiglia. Andavo a confessarmi e confidavo spesso al Interno di Daniela sacerdote di sentirmi chiamato dal Signore, di avere un compito da svolgere e di udire parole precise dentro di (per i suoi 15 anni) me: «Incontrerai un uomo e lì inizierai la tua missione». Un’altura Passava il tempo e questo non avveniva, così ho cominciato a preoccuparmi, ad addolorarmi, ad agitarmi un’altura ariosa e, dal momento che non accadeva nulla, ho cominciato un sole splendente a cercare quell'uomo nelle persone intorno a me: il una densità di pace. mio professore di disegno, un amico regista che mi ha Un fiore. messo per la prima volta sul palcoscenico, il sacerdote, mio padre... ma nessuno di loro era quell’uomo. Sentivo Un fiore sbocciato, aperto. talmente tanto questo richiamo che a volte dovevo uscire Il suo profumo ha incominciato ad di casa, ansioso, affannato, giravo tra le strade della mia ampliarsi. città e mi guardavo intorno, sperando di incontrare questo È qualcosa che resta benedetto qualcuno… che resta senza più fine. Una volta, dopo il lavoro, sono salito sulla mia macchina e improvvisamente ho pensato: “Ah! Ci sei, sei con me!” Parole, Sentivo, inaspettatamente, un calore e un amore immenso parole con constatazione di fatto. sconosciuti e, pur dovendomi fermare, temevo che se fossi sceso dalla macchina quella presenza se ne sarebbe 7 agosto 1979 andata; come poi è successo. La percepivo solamente ma l’anima mi guidava: è stato come vederlo scomparire in Leo Amici mezzo alla folla. Sono scoppiato a piangere: non provavo più quell’amore così intenso! Lo riproverò solamente 18
nell’abbraccio di Leo Amici e lì ho collegato tante cose. Non potevo sapere quel giorno che erano il calore e l’amore di Dio che mi preannunciavano quell’incontro. Il mio primo sì dunque è stato dato a Dio: “Sì sono pronto, se è questo che mi chiedi, sono pronto a incontrare quest’uomo, a riconoscerlo, a seguirne i passi per arrivare fino a Te”. Quando l’ho incontrato, gli ho detto: «Non so chi sei, non so se sei tu l’uomo che sto cercando, ma lo scoprirò! Tu per primo, comunque, mi indichi la strada di Dio che io percorrerò fino in fondo; adesso so in che direzione andare». Lo stesso è accaduto a Daniela, a 14 anni. La sua catechista Marisa, che conosceva bene Leo, le parlava di Gesù. La cosa più grande che Daniela viveva era: "Se io fossi vissuta ai tempi di Gesù, lo avrei seguito?" Questo per lei era un assillo. Aveva conosciuto Leo all'età di 7 anni. Malata di broncopolmonite, la madre Maria voleva portarla in ospedale. Daniela si oppose e le chiese di portarla da Leo. Dopo 7 giorni fu guarita e riflettè: “Se Leo contenesse tanto di quel Gesù che avresti potuto incontrare 2000 anni fa, cosa faresti?” Bene, dopo aver chiesto il permesso ai genitori, si trasferì nella sua casa a Civitavecchia per servire i pellegrini che vi giungevano da tutte le parti per chiedergli aiuto. È stato il suo primo sì! Altri sì da parte mia si sono susseguiti dopo aver conosciuto Leo, in quanto non sono potuto più tornare indietro: ormai avevo constatato che era vero, sincero, veramente un uomo di Dio! L’uomo che cercavo e che mi era stato preannunciato. Era talmente bello stare con lui! Era amorevole, dolce, e ciò che si creava intorno a lui mi richiamava l’immagine della bellezza della trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor! Io seguivo Leo come Pietro seguiva Gesù, finché un giorno lui mi chiese se volessi prendere una totale responsabilità nell'opera: il paese che si stava realizzando. Me ne sono occupato per togliergli qualche peso, anche se questo ha significato il sacrificio di affrontare tante difficoltà ogni giorno. Nel pellegrinaggio verso il Padre, infatti, ci sono mille Dall'alto: nel 1978 Daniela con Carlo e Leo Amici, ostacoli. al centro con sua madre Maria e in ultimo nel 1992 Daniela e Carlo sposi
L’evento 7 ottobre 2018 Ad un certo punto, però, ho scoperto che – come con tutti – il Signore voleva "abitare" in me e non potevo, dopo averne sentito la bellezza, dirgli di uscire anche solo per un attimo, supplicandolo di restarci per sempre. Gesù ha bisogno di persone, di corpi per potersi esprimere nella sua Chiesa e noi possiamo essere altri Gesù, abbiamo il dovere di esserlo altrimenti fallirebbe il nostro compito di cattolici. Non siamo noi che ci facciamo grandi e allarghiamo il nostro interno (anche se ogni giorno abbiamo il dovere di farlo), ma è Lui che si fa piccolo. Permettiamogli di entrare e di non uscire mai più! Lui rimane con noi quando soffochiamo l’orgoglio, l’astio, l’egoismo, quando non facciamo più vivere il negativo che, al contrario, se espresso lo farebbe scivolare via... La grazia di Dio, dunque, dovrà inseguirci, Dio corteggiarci e agire in altro modo per riconquistarci e ripulirci! Non facciamolo uscire mai, teniamolo stretto in noi! Un altro grande sì è stato chiesto a Daniela per essere mia sposa e similmente a me per essere padre: non avrei mai osato, infatti, nemmeno pensare di far diventare mamma Daniela. Lei era per me come un tempio sacro dove io incontravo Dio, mi bastava guardarla per sentirmi in paradiso, divenuto suo marito mi sono sentito cullato da Dio… Il sì di questo momento è di essere suo sposo, per sempre. Naturalmente il nostro amore, avendo una sola origine, quella di Dio, da Lui proviene e a Lui arriva. [...] Carlo Tedeschi Carlo e Daniela con il figlio Emanuele 20
Dicembre 2018 Se n'è andata prima del tempo. Era la compagna di Carlo Tedeschi. Insegnava ad alzare gli occhi al cielo Addio a Daniela, una persona per bene Dal Lazio è arri- vata bambina al Daniela Natale Piccolo Lago di (7.8.1964 - 3.9.2018) Montecolombo MONTECOLOMBO - Addio a Daniela Natale. Ho visto passare un'umanità una persona perbene dal sorri- intera in questo posto, creden- so coinvolgente. Se n'è andata ti e non, ed ognuno ha trovato prima del tempo lo scorso 3 la sua risposta, l’accoglienza settembre: lasciando il marito e l‘aiuto di Carlo (prosecuto- Carlo Tedeschi ed il figlio re dell'opera del fondatore) e Emanuele. A questi vanno nell’ascolto ha potuto valuta- aggiunti le migliaia di persone re, scegliere, seguire o colla- che negli anni sono entrate in borare ma, comunque, ricco contatto con lei. dell'amore ricevuto, ha potuto "Viva Daniela!" (120 pagine). proseguire il suo pellegrinag- È il titolo del bel libro che le gio. Molti giovani qui hanno ha dedicato Carlo. Si apre. per citare San Benedetto, sanno dal mondo scrive: "C’è un potuto realizzarsi, perché le il volume. con una luminosa nutrire la mente. Daniela negli posto… il Piccolo paese fuori "regole" sono quelle del bene, foto. Lei Daniela, vestita con ultimi mesi della sua vita ha dal mondo… È reale, è verità della propria coscienza ma, un lungo vestito giallo che messo nero su bianco tantissi- vissuta quotidianamente, frutto soprattutto, quelle del rinne- guarda lontano; alle sue spalle mi pensieri. Commoventi. Uno di pulizia incessante, prima gare il male. Tale esperienza, una meridiana. Nella pagina si legge nella quarta di coperti- dentro di sé e poi intorno a sé. come se fosse scuola di vita, accanto. a sinistra. un pensie- na del volume: "Mi trovate nei Senti l‘abbraccio di Dio e puoi ti mette alla prova. Non è una ro di Carlo per lei risalente vostri occhi, quando userete realizzare i tuoi valori, quelli teoria ma è vissuta in pratica al 1999. Recita: Strumento / l‘amore io mi specchio lì". Il dedicati a pace, amore e fratel- per poter esternare e realizzare, voluto / collegato / suonato. libro si apre con il capitolo "La lanza. Non è una comunità ma concretizzare i propri ideali. / Melodioso strumento / che sua vita", firmato da Anna; a un “centro di smistamento” Chi ha voluto, lo ha realiz- vibra nella verità / che l'intel- corredo le istantanee ne riper- (come lo denominò una volta zato grazie alle iniziative che letto ne è diapason. / Daniela! corrono la vita. il suo fondatore) perché qui sempre hanno animato questo / Che sorregge e che ama, / Insieme a Carlo, erede del arrivano pellegrini che cercano luogo, mentre altri hanno conforta / ...Daniela! / Dà luce. "mondo" del Piccolo Lago di e trovano risposte. perché Dio imparato, ascoltato, portati / Vuole amore... / per ricam- Montecolombo di Leo Amici, è stato generoso e ha lasciato per mano nella strada del bene biarne a mille! Dolce, / si posa Daniela ha stimolato moltissi- segni della sua presenza, del tramite incontri di spiritualità, in te / l‘anima mia. mi giovani ad alzare gli occhi suo amore e puoi sentirti amato spettacoli di evangelizzazione Se il marito Carlo ha una al cielo per ritrovare dentro di da Dio, riconosciuto, e quindi e catechesi…” penna con la magia di raccon- sé il piacere della vita. puoi ascoltarti e scegliere Che la terra le sia lieve‘. tare storie meravigliose, che, Del Piccolo paese fuori quale sarà la tua strada… 21
FESTA DEL SÌ La raccolta « [...] “Festa del Sì” significa porsi di fronte alla vivesse qui e in ognuno di noi e che quella porta propria coscienza e, quindi, di fronte a Dio. aperta da Gesù fosse spalancata per ognuno». È Lui che ha regalato il suo abbraccio qui, per Stefano Natale Vicepresidente della Fondazione Leo Amici tutti. Io ho trovato in me il rispetto per non giudicarmi, solo Dio può farlo. Trovate anche voi, con me, questo coraggio. Giudichiamo piuttosto il male, così saremo liberi e più coraggiosi di ascoltare la nostra anima per dire quel sì che Dio non vede l’ora di conoscere, a conferma in ognuno di noi. Ho ritrovato un amico che non vedevo da tanto tempo e mi ha detto che non poteva non venire dopo ciò che è successo a Daniela... come vedete è sempre l’amore che ci muove. Non si può distruggere l’amore. Carlo, e con lui Daniela, ha voluto, insieme a tutti coloro che hanno operato in questo posto rispettando la volontà di Leo Amici, che Dio Stefano Natale accompagna al piano Francesco Troilo ...non sarà più come prima... Carlo, quando mi hai detto: Così lei soffia nell’anima e nel cuore: «Daniela se ne è andata», pace, amore, invadono e straboccano. in mezzo a quel dolore immisurabile, in mezzo alla natura che urlava, Grazie, Daniela! nell’anima, lampante, una cosa: Mi hai considerato. la mia vita non sarà più come prima. È questo il mio sì, poco, povero, non so. Ansia, confusione, tentazioni… non potevano più esistere in me! Ma vero, sì! Poi, sempre tra il dolore e la natura che segna l’evento storico, dico: Tiziano «Signore, sarò l’uomo più buono, più paziente e pacato di questo mondo». 22
Il mio viaggio qui... Il mio sì per sempre... Ancora prima del 7 ottobre ...l’atmosfera di questo posto è straordinaria, pervasa di ho detto il mio sì per sempre. gioia. L’accoglienza avuta è sicuramente opera divina e della Invoco il Signore generosità di coloro che mi hanno ricevuto per la prima perché voglio consegnare le chiavi volta. È una benedizione essere qui. di quel cofanetto Tutti camminano nelle tenebre dell’incertezza ed è stato affinché possa essere sua con ansiosa preoccupazione che ho intrapreso il mio viag- per sempre. gio qui. Mi è stato insegnato nel tempo che senza fede in- ciampiamo, cadiamo, non ci possiamo rialzare, ed è quan- Le mie lacrime siano solo do siamo soli che abbiamo più paura del buio, ma qui, in lacrime d’amore per il mio Dio. questo remoto puntino del Tuo generoso pianeta, ho tro- vato sollievo, ho trovato conforto, anche se straniero ed Lacrime d’amore per Maria un faro luminoso così forte che nessuna tenebra potrà far onorata di averla conosciuta e di essere paura a prescindere da quanto grande possa essere, né stata tanto amata da Lei. potrà impedirmi di vivere la vita che Tu hai creato per me, per servire nel Tuo nome, e di godere dei tuoi abbondanti Lacrime d’amore per Daniela e meravigliosi doni. onorata di averla conosciuta e di essere Ti ringrazio Signore per l’opportunità che mi hai offerto. stata tanto amata da Lei. Il Lago è qualcosa di diverso da qualsiasi posto abbia mai visitato prima d’ora. Qua entri in un clima diverso, in un Nulla sussiste se non con Te, clima di fratellanza, d’amore ma specialmente di pace. non voglio nulla, Ti ringrazio Carlo... ... Oggi sono qui per dire il mio sì, un sì sincero che viene solo vivere con Te dal profondo del mio cuore e della mia anima. Un sì che ogni giorno della mia vita. varrà per sempre, in qualsiasi circostanza. È la mia anima che lo esige. Sarò portatore dell’insegnamento che Dio tramanda a te ogni giorno per tutti i giovani, quelli che stanno al lago e Tu Carlo sei lo specchio anche quelli dispersi nel mondo... in cui riflettermi. Non c’è felicità Aleksey senza l’amore di Dio. Sabrina 23
SÌ Verso l'amore... Dedico il mio Sì, e lo voglio colorato… Il primo colore è quello della libertà. Mi sento alleggerito dai miei sensi di colpa, dal passato tiepido gestito lontano dall’amor di Dio. Ora, ciò che non ho fatto, lo rivedo come una esperienza superata, come se non mi appartenesse. Il secondo colore è quello della gioia. La contentezza di sentirmi vivo, rimettendo in gioco, esplode dal petto sino ad arrivare al sorriso, è fanciullescamente irrefrenabile. C’è il colore della volontà. In essa, il tempo scivola nell’intensità di assaporare, di essere presente con un fine. Bellissimo. C’è la pace e il suo colore. Una quiete dolce dell’anima, quasi silenzio e armonia dei gesti e anche il bene del corpo. Questi e altri colori, tutti, mi affiancano a Carlo, nell’onda di Daniela che sento presente e mi accompagna, donandomi lucidità mentale e forza di spirito, chiarezza negli intenti e una grande spinta nell’andare avanti, verso l’Amore. Ettore Mi sono sempre sentito amato da Te tante e più bella della mia vita. Non potrei mai considerare di vive- Qualcuno bussa al mio cuore, spin- Nel mio piccolo, e con tutta umiltà, re senza di Te o esistere senza il tuo ge, poi ancora di più, di più... Ti rispondo. amore, quindi ti confermo un gran- Sei Tu, Signore mio. Mi sono sempre sentito amato da de Sì. Tu, che mi hai donato la vita, la pos- Te, fin dall’inizio... Sì alla vita, sì alla gioia anche alle sibilità di esistere, di ammirare le Le mancanze, gli errori, gli affanni in lotte e alle sofferenze da affrontare tue bellezze infinite, così tante che questa corsa all’amore infinito non ogni giorno. non so se riuscirò ad accorgermi di sono mancati, ma resta di fatto che Sì, Signore mio! tutte. da sempre Tu sei la cosa più impor- Stefano 24
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