Il Risk Manager ambientale: un asset imprescindibile per un'azienda moderna - Amazon S3

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Il Risk Manager ambientale: un asset imprescindibile per un'azienda moderna - Amazon S3
Il Risk Manager ambientale:
un asset imprescindibile per
un’azienda moderna
L’impatto economico di scelte aziendali non improntate alla
gestione del rischio ambientale
Il Risk manager: chi è
Il Risk manager ambientale: la mission
Competenze e multidisciplinarietà
Risultati attesi

L’impatto economico di scelte
aziendali non improntate alla
gestione del rischio ambientale
Le conseguenze della mancata predisposizione di strumenti
volti a prevenire il verificarsi di problematiche ambientali
sono molteplici: i danni causati da una politica non attenta
agli aspetti di risk management ambientale, non riguardano,
infatti, soltanto l’ambiente, ma anche gli aspetti sociali,
penali ed economici.
Nonostante questo quadro consigliasse implicitamente le
imprese a dotarsi di un sistema di gestione dei rischi
ambientali, in passato nella stragrande maggioranza dei casi
le aziende non si sono mai dotate di un serio sistema di
environmental risk management, preferendo accollarsi gli
eventuali oneri ambientali a valle della commissione di reati
nel settore, o del verificarsi di dannosi eventi calamitosi
(environment crisis management).
Ma in seguito all’evoluzione della normativa comunitaria (che
ha dato un peso rilevante al concetto “chi inquina paga”),
alla maggiore consapevolezza dei cittadini dell’importanza di
politiche (anche) ambientalmente sostenibili, alle scelte
legislative che hanno introdotto nel nostro ordinamento i
reati ambientali, e alla presa in considerazione degli impatti
economici cui l’impresa può sottostare in assenza di una
corretta gestione dei rischi ambientali, le imprese si sono
trovate a dover rivedere i loro modelli di business,
orientandoli verso la prevenzione, presupposto imprescindibile
per progettare le sostenibilità.

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Il Risk manager: chi è
In generale, il Risk Manager è quel soggetto incaricato di
individuare ed analizzare i potenziali rischi in cui può
incorrere l’azienda (derivanti dalla tipologia di attività
svolta o insiti nei rapporti contrattuali con parti terze),
con lo scopo di per limitare l’esposizione dell’azienda
stessa.
I compiti principali, dunque, consistono nella:
– valutazione dei rischi, con contestuale assegnazione di un
ordine di priorità nella loro gestione (in base alla frequenza
ipotetica di accadimento, alla loro gravità in termini
economici, giuridici, gestionali);
– individuazione delle migliori politiche da sostenere per
ottimizzare la loro gestione, in linea con le disponibilità e
le capacità finanziarie dell’azienda;
– definizione delle misure volte alla prevenzione o
all’eliminazione degli stessi;
– definire le coperture assicurative ritenute necessarie per i
rischi che non possono essere assunti in proprio dell’azienda
come forma di “autoassicurazione”;
– coordinare il proprio team di lavoro, responsabilizzare il
personale e contribuire alla creazione di una vera e propria
cultura del rischio all’interno dell’organizzazione.

Il Risk          manager          ambientale:             la
mission
Più in particolare, il Risk Manager ambientale – la cui
mission consiste nel supportare le imprese nella gestione dei
rischi ai fini della prevenzione degli impatti ambientali e
della compliance normativa – ha il delicato compito di:
– valutare il rischio ambientale, con un approccio generale (e
non settoriale) e la contestualizzazione dell’attività
dell’impresa    (individuazione,     mappatura,   misurazione
quantitativa e qualitativa dei rischi ambientali) e l’analisi
degli impatti, potenziali o reali, sulle performance tecniche,
economiche, finanziarie ed organizzative;
– gestire il rischio ambientale, attraverso:
o il supporto per il top management aziendale dal punto di
vista strategico, metodologico ed organizzativo nella
valutazione e nella gestione dei rischi ambientali;
o la capacità di osservare la propagazione del rischio
attraverso più funzioni aziendali;
o le indicazioni di soluzioni tecniche, organizzative e
gestionali in grado di contenere il rischio ambientale;
o il trasferimento dei rischi ambientali attraverso la scelta,
la valutazione, l’utilizzo di strumenti assicurativi;
o la riduzione dei rischi penali per il top management (D.Lgs.
n. 231/2001);
o la gestione della compliance normativa;
– gestire le situazioni di emergenza, che dovessero
presentarsi nonostante la presenza di un sistema di gestione
ambientale;
– monitorare nel tempo la loro evoluzione e lo stesso
programma di risk management messo in atto.

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Competenze e multidisciplinarietà
La figura del Risk Manager ambientale non richiede una
specifica formazione pregressa: le competenze possono essere
acquisite tramite differenti percorsi formativi universitari o
post lauream, o attraverso l’esperienza personale acquisita
sul campo, all’interno del contesto aziendale.
Gli aspetti da tenere in considerazione – infatti – sono
molteplici, di ordine:
– tecnico (tipologia degli inquinanti e loro impatti sui
diversi comparti, comportamento degli stessi nell’ambiente);
– tecnico/impiantistico (caratteristiche degli impianti in
termini di componenti, caratteristiche delle emissioni,
utilizzo degli impianti);
– economico;
– assicurativo;
– giuridico/normativo. Le competenze giuridico-amministrative,
in particolare, rivestono un ruolo fondamentale, alla luce
delle continue modifiche e sovrapposizioni, che hanno creato
un quadro normativo intricato, nel quale è difficilissimo
muoversi senza sbagliare (e soprattutto senza l’ausilio
costante dell’environment risk manager).
Per questi motivi il risk manager ambientale deve:
– saper porre le condizioni per ottenere il miglioramento
continuo delle prestazioni;
– dialogare con i manager di funzione affinché venga garantita
l’attuazione delle raccomandazioni per il miglioramento del
livello di rischio;
– assicurare che nuovi rischi e circostanze vengano
individuate e correttamente segnalate;
– conoscere bene i processi aziendali e l’organizzazione del
lavoro;
– avere capacità relazionali e di dialogo.
A supporto della creazione della figura del Risk Manager
ambientale esistono oggi prodotti formativi indirizzati alle
imprese che vogliono avviare un percorso di Risk Management o
ai professionisti che hanno deciso di acquisire un nuovo
ruolo.

Risultati attesi
Ridurre al minimo della probabilità di generare danni
all’ambiente
Evitare le sanzioni previste dalla legge e il danno
all’immagine
Migliorare la qualità e l’efficacia delle azioni
Trasferire il rischio ambientale
Vantaggi economici

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