La gestione a distanza: l'insufficienza endocrina - Dott.ssa Lucia Gottardo
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ORMONI PANCREATICI ISOLE DI LANGHERANS cellule β Cellule PP INSULINA Cellule δ Cellule α POLIPEPTIDE PANCREATICO SOMATOSTATINA GLUCAGONE
Classificazione eziologica del diabete (WHO 2006, ADA 2014) • Diabete tipo 1 – È causato da distruzione beta-cellulare, su base autoimmune o idiopatica, ed è caratterizzato da una carenza insulinica assoluta (la variante LADA, Latent Autoimmune Diabetes in Adults, ha decorso lento e compare nell’adulto). • Diabete tipo 2 – È causato da un deficit parziale di secrezione insulinica, che in genere progredisce nel tempo ma non porta mai a una carenza assoluta di ormone, e che si instaura spesso su una condizione, più o meno severa, di insulino-resistenza su base multifattoriale. • Diabete gestazionale – Diabete diagnosticato nel secondo o terzo trimestre di gravidanza, che non è un diabete manifesto misconosciuto prima della gravidanza.Viene diagnosticato per la prima volta in gravidanza e in genere regredisce dopo il parto per poi ripresentarsi, spesso a distanza, preferenzialmente con le caratteristiche del diabete tipo 2. • Altri tipi di diabete – difetti genetici della beta-cellula (MODY, diabete neonatale, DNA mitocondriale) – difetti genetici dell’azione insulinica (insulino resistenza tipo A, leprecaunismo) – malattie del pancreas esocrino (pancreatite, pancreatectomia, tumori, fibrosi cistica) – endocrinopatie (acromegalia, Cushing, feocromocitoma, glucagonoma) Prevalenza – indotto da farmaci o sostanze 5-10 % deialtricasi tossiche (glucocorticoidi, diimmunosoppressori, tiazidici, agenti diazossido, farmaci per il trattamento dell’HIV/AIDS) – infezioni (rosolia congenita) diabete – forme rare di diabete immuno-mediato – sindromi genetiche rare associate al diabete (Down, Klinefelter, Turner, Wolfram, Friedereich)
Criteri diagnostici diabete mellito ➢ In presenza di sintomi tipici della malattia (poliuria, polidipsia, calo ponderale), la diagnosi di diabete è posta con il riscontro, anche in una sola occasione di glicemia casuale ≥200 mg/dl (indipendentemente dall’assunzione di cibo). ➢ In assenza dei sintomi tipici della malattia la diagnosi di diabete deve essere posta con il riscontro, confermato in almeno due diverse occasioni di: – glicemia a digiuno ≥126 mg/dl (per digiuno si intende almeno 8 ore di astensione dal cibo) oppure – glicemia ≥200 mg/dl 2 ore dopo carico orale di glucosio (eseguito con 75 g) oppure – HbA1c ≥48 mmol/mol (6.5%), a condizione che il dosaggio dell’HbA1c sia standardizzato, allineato IFCC (International Federation of Clinical Chemistry and Laboratory Medicine) e che si tenga conto dei fattori che possano interferire con il dosaggio.
Diabete secondario a disordini del pancreas esocrino PANCREATITE CRONICA CARCINOMA DEL PANCREAS -prevalenza: 3-10/100.000 -prevalenza: 20/100.000 abitanti abitanti -età media d’insorgenza: 55-70 anni -età media d’insorgenza: 40-50 -gender: F/M 1/1.5 anni -familiarità per neoplasia pancreatica: -gender: F/M 1/4 5-10% Nel 70% dei casi, dovuta ad abuso etilico DIABETE e PANCREATITE CRONICA DIABETE e CARCINOMA DEL PANCREAS -prevalenza del diabete: 20-30% -prevalenza del diabete: 68% –34% se ad eziologia alcolica –23% se da calcolosi biliare –16% se di natura idiopatica J Clin Gastroenterol (2011) 45: 850-61
Patologia pancreatica e alterazioni glicemiche Scopo del lavoro Stimare la prevalenza delle alterazioni glicemiche nei pazienti da sottoporre a chirurgia del pancreas Metodi 99 pazienti ricoverati negli ultimi 2 anni per essere sottoposti a chirurgia pancreatica: 25 con storia di diabete 74 (senza diabete noto) sono stati sottoposti a screening per diabete con OGTT e HbA1c CONCLUSIONI 34% diabete conclamato Pazienti candidati ad intervento con 22% IGT alterazioni glicemiche non note 8% IFG 80% 7% IGT + IFG Solo 1 paziente su 5 non mostrava alcuna alterazione glicemica!
REVIEW 2013 Un compenso glicemico ottimale nel periodo perioperatorio migliora gli outcomes chirurgici METANALISI 2013 Un valore glicemico pre-operatorio di >200 mg/dl si associa ad un aumento della mortalità postoperatoria.
Diabete neodiagnosticato: marker precoce di malattia pancreatica? La prevalenza del cancro del pancreas nei pazienti con neodiagnosi di diabete è più alta rispetto al resto della popolazione L’iperglicemia può rappresentare un marker precoce di malattia pancreatica
British Journal of Cancer (2005) 92, 2076-2083 METANALISI 17 studi caso-controllo 19 studi di coorte 9220 pazienti esaminati con cancro del pancreas Iperglicemia/diabete e neoplasia pancreatica Il RR di neoplasia pancreatica è inversamente correlato alla durata del diabete. La neodiagnosi di diabete in pazienti adulti in assenza di familiarità per diabete e di fattori di rischio PUO’ ESSERE SPIA DI UNA NEOPLASIA DEL PANCREAS E SUGGERISCE UN ADEGUATO SCREENING AL FINE DI POTER FARE una DIAGNOSI PRECOCE anche in presenza di iperglicemia modesta
DIABETE dopo chirurgia del pancreas Il rischio di sviluppare diabete dipende da patologia sottostante e dalla porzione di pancreas rimosso. 100% in total pancreasectomy “..15–40 % of the patients with chronic pancreatitis develop diabetes compared to 18–27 %.. ..Central (middle) “..14 % of the patients who had a pancrea- tectomy is not pancreatic tumor removed associated to an developed diabetes compared to increased risk of diabe- 39 % of those with chronic tes”. pancreatitis”. Sauvanet A. Rev Prat.2002;52:1572–5, Balzano G, Acta Diabetol. 2014, Scavini et al. Current diabetes reports 2015
Screening per diabete dopo pancreasectomia parziale 20-50% sviluppa diabete •FATTORI DI RISCHIO preoperatori: Età, glicemia, peso-BMI, HOMA, HbA1c, pancreatite cronica Intervento di pancreasectomia distale •DOPO L’INTERVENTO: -Educare i pz a riconoscere i sintomi di iperglicemia -Controllo glicemia e HbA1c 3, 6 e 12 mesi, successivamente controllo annuale -OGTT (In caso di valori glicemici patologici, ma non diagnostici per diabete) -Riferire il paziente al diabetologo Scavini et al. Current diabetes reports 2015 Standard di cura diabete 2018
Diabete secondario a pancreasectomia totale: quali differenze? PANCREASECTOMIA TOTALE ➢Secrezione insulina assente ➢Secrezione glucagone assente ➢Sensibilità insulinica periferica normale-alta /epatica bassa ➢Iperglicemia modesta Ipoglicemie comuni Attenzione al rischio di ipoglicemie! Chetoacidosi rara
TERAPIA DEL DIABETE POST PANCREASECTOMIA TOTALE PARZIALE ➢ INSULINA ➢ INSULINA Il miglior controllo metabolico ➢ FARMACI ANTIDIABETICI ORALI osservato in studi recenti può essere • Metformina (problematiche gastroenteriche, acidosi lattica, almeno in parte attribuibile alla alcoolismo) disponibilità di insuline più • Sulfuniluree (ipoglicemie…) fisiologiche , di glucometri per il monitoraggio ed autocontrollo • Inibitori DPP4, analoghi GLP1 (pancreatite, ca pancreas) glicemico, dispositivi per CGM, FGM • Inibitori SGLT (chetoacidosi) nonché ad un più corretto controllo del malassorbimento di nutrienti . ➢ LA TERAPIA ANTIDIABETICA DEVE ESSERE INDIVIDUALIZZATA.
Gestione iperglicemia postoperatoria ➢ Mancano linee guida specifiche ➢ Trattare immediatamente l’iperglicemia con insulina in modo intensivo ➢ L’iperglicemia può essere corretta secondo diversi schemi (insulina ev in pompa, boli correttivi di insulina rapida, insulina long acting sc,..) ➢ Iniziare NPT solo dopo stabilizzazione del compenso glicemico (glicemia
Standard italiani per la cura del diabete mellito 2016 Fabbisogno insulinico giornaliero: 2 x UI infuse nelle ultime 12 ore (da ridurre del 20%) da somministrare come: 50% insulina lenta 50% insulina rapida ai pasti Interrompere l’infusione continua di insulina 2 ore dopo la somministrazione dell’insulina lenta
Obiettivi glicemici nel paziente ospedalizzato Standard italiani per la cura del diabete mellito 2016 situazione Obiettivo glicemico Paziente CRITICO (terapia 140-180 mg/dl intensiva, medica o chirurgica) Paziente NON CRITICO (acuto)*
Take Home Message (1) la neodiagnosi di diabete in pazienti adulti in assenza di familiarità e di fattori di rischio deve far sempre sospettare una malattia pancreatica È consigliato eseguire screening preoperatorio per diabete mellito nel paziente da sottoporre a pancreasectomia Il diabete post-pancreasectomia totale è una forma di diabete specifica, con caratteristiche distinte rispetto alle altre forme di diabete Il rischio di ipoglicemie nel diabete secondario a pancreasectomia totale è aumentato
Take Home Message (2) Il target glicemico da raggiungere in un paziente diabetico in regime di ricovero, in situazione critica, deve essere 140-180 mg/dl In pazienti diabetici pancreasectomizzati , la nutrizione parenterale totale (NPT) va iniziata quando la glicemia è < 250 mg/dl L’iperglicemia persistente può essere corretta secondo diversi schemi (insulina ev in pompa, boli correttivi di insulina rapida, insulina long acting sc...) Alla ripresa dell’alimentazione per os, soprattutto in un paziente con diabete secondario a pancreasectomia totale, la terapia insulinica ev può essere sospesa solo dopo aver iniziato l’insulina basale
Linee guida Società Italiana Nutrizione Artificiale e Metabolismo SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Non ci sono consensus su quale sia lo schema insulinico migliore da adottare durante NPT Nutrizione Parenterale totale (NPT) Se il compenso glicemico non è adeguato, aggiungere: -boli di insulina sottocute, oppure -infusione continua di insulina (nel paziente critico), oppure -insulina long acting in una o due somministrazioni sottocute
Linee guida Società Italiana Nutrizione Artificiale e Metabolismo SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Parenterale totale (NPT) Apporto nutrizionale giornaliero: - Glucosio → 4-5 g/kg - Lipidi → 1-1.5 g/kg - Proteine → 0.8-1.2 g/kg Garantire almeno 100-150 g di glucosio die Tamponare il glucosio in sacca con: 1-1,5 UI di insulina pronta ogni 10 g di glucosio Iniziare NPT nel paziente diabetico solo dopo stabilizzazione del compenso glicemico (glicemia
Diabete neodiagnosticato: marker precoce di malattia pancreatica? Scopo del lavoro Stimare l’incidenza del carcinoma del pancreas nei pazienti con diabete neodiagnosticato senza familiarità e fattori di rischio noti Metodi 115 pazienti con diagnosi di diabete negli ultimi 3 anni in assenza di fattori di rischio e familiarità sono stati studiati con prelievo per Ca19-9 ed ecografia addome Nei pazienti con uno dei 2 esami positivi veniva effettuata TC addome Risultati: Ca 19-9 elevato in 10 pazienti a nessuno dei quali è stato diagnosticato un ca pancreas 3 diagnosi di ca pancreas (effettuate con esami strumentali) Sensibilità del Ca19-9 nello studio 0% Conclusioni La prevalenza del cancro del pancreas nei pazienti con neodiagnosi di diabete è più alta rispetto al resto della popolazione L’iperglicemia può rappresentare un marker precoce di malattia pancreatica
Obiettivi glicemici (Standard di cura del diabete 2018) • In tutte le persone con diabete le glicemie e l’HbA1c vanno mantenute entro i livelli appropriati per la specifica condizione clinica al fine di ridurre il rischio di complicanze acute e croniche. • HbA1c < 48 mmol/mol (6.5%), • HbA1c
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