IL CRANIO DEL NEONATO - Approccio osteopatico
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
IL CRANIO DEL NEONATO Approccio osteopatico Il cranio del neonato è progettato per adattarsi al massimo delle forze indotte nel travaglio con il minimo trauma per il successivo sviluppo del cervello. Tuttavia, un trauma alla testa durante la nascita è molto più frequente di quanto si possa immaginare. In uno studio su 125 neonati condotto dal Feely Center for Optimal Health (USA), è stato possibile dimostrare che nel 10 % dei neonati era presente un grave trauma visibile indotto alla testa realizzato sia prima che durante il travaglio. Nel 78% dei casi i terapeuti hanno identificato, con tecniche diagnostiche osteopatiche, alcuni strain articolari membranosi in questi pazienti, quindi erano presenti su 9 o 10 bambini nello studio effettuato.
Quanto sono importanti questi strain articolari membranosi per il terapeuta? Nel periodo neonatale sono state riscontrate problematiche comuni come difficoltà alla suzione, rigurgito, tensione nervosa ed irregolarità respiratoria che spesso vengono superate appena gli strain vengono corretti. Strain simili vengono inoltre riscontrati su bambini in età scolare che presentano problemi di apprendimento e sviluppo. In uno studio su 100 bambini tra 5 e 14 anni che presentavano difficoltà di apprendimento o di sviluppo, 79 di questi erano nati dopo un travaglio lungo e difficile e presentavano uno o più dei sintomi comuni nel periodo neonatale. Inoltre, ci fu l’impressione che molti casi di allergia infantile potesse essere riferita a strain muscolo-scheletrici con origine al momento della nascita; inoltre che le scoliosi vertebrali nei bambini e adolescenti fossero, in molti casi, la conseguenza di una scoliosi craniale originata dal trauma della nascita. Riconoscere e trattare queste disfunzioni del meccanismo craniosacrale nell’immediato periodo post-natale rappresenta uno dei maggiori, se non la maggiore importante fase di medicina preventiva nella pratica dell’osteopatia. 2
IL TRAVAGLIO Come detto prima, il cranio del neonato è progettato per subire il massimo adattamento alle forze del travaglio, con il minimo trauma al cervello del bambino, ed un completo ritorno ad una libera mobilità di tutte le parti una volta terminato lo stress. Subito prima della nascita il feto è posizionato per il parto all’interno dell’utero presentando il diametro minore della sua testa nel diametro maggiore del bacino materno; questa è la posizione di completa flessione fetale. Mentre le contrazioni continuano, il feto è guidato dall’inclinazione del pavimento pelvico materno verso la linea mediana, per uscire vicino alla sinfisi pubica con un movimento di estensione della testa. Questa discesa in piena flessione, progredendo fino alla nascita con l’estensione del capo, ha un significato importante per l’inizio della respirazione polmonare. L’attività respiratoria associata ad una vigorosa attività vocale del neonato, aiuta l’espansione del meccanismo cranico e riposiziona ossa e membrane nel loro corretto rapporto anatomico, permettendo un libero movimento fisiologico. Un sano conseguente sviluppo del sistema nervoso centrale può così continuare. Queste circostanze ideali tuttavia, avvengono raramente nel nostro mondo moderno e civilizzato, a causa di fattori come la cattiva alimentazione della madre, asimmetrie strutturali prima e durante la gravidanza del corpo materno, abuso di farmaci, insufficiente preparazione al travaglio, ma spesso anche a causa di una accelerazione meccanica o indotta del travaglio per impazienza dell’ostetrica, per tutti questi motivi solo relativamente pochi bambini nascono senza traumi del meccanismo craniale. 3
Se non si riesce a seguire una adeguata preparazione strutturale della pelvi materna, il feto potrebbe assumere un grado di estensione (e lateroflessione cervicale) maggiore; il risultato sarà la presentazione della testa su diametro maggiore invece di quello minimo previsto occipito- bregmatico. Questo può portare ad una moderata estensione fino ad un occipite posteriore, all’arresto trasversale, alla presentazione di sopracciglio, o a volte ad una completa estensione con presentazione di faccia – posizione in cui il parto vaginale è impossibile. In questa circostanza sarà necessario il parto cesareo per fare sopravvivere il feto. Ma le forze compressive avranno già traumatizzato la testa, poiché le contrazioni uterine la costringono progressivamente attraverso il canale del parto. La prominenza della base di un sacro materno anteriore può ostruire la discesa della testa da un lato, tale asincronia può distorcere il meccanismo cranico. La presenza di gemelli di grandi dimensioni, entrambi che forzano per presentare la testa contemporaneamente, può causare uno stress craniale ad uno o entrambi i feti, anche prima che inizi il travaglio. Questi sono solo alcuni degli insulti meccanici che possono manifestarsi prima della nascita. Tutto questo per il passaggio del feto nel canale del parto. 4
VALUTAZIONE OSTEOPATICA Il meccanismo craniosacrale del neonato può essere valutato già dai primi giorni di vita. La mobilità di questo meccanismo è maggiore a questa età che nel cranio adulto, anche se il range di movimento è ovviamente minore. Il Dr. McFarlane usava parlare di amplificazione del meccanismo all’interno delle mani e del cervello umano, ciò permette la percezione del movimento in un range di 0,0001 inch. Per fare un esame corretto questo meccanismo percettivo deve essere correttamente sviluppato, ma anche per poter completare un programma di trattamento necessario per questi bambini. Bisogna inoltre imparare a palpare il movimento in movimento, per questi bimbi è raro stare fermi sdraiati per assecondare la valutazione. Inizialmente si possono considerare prima i contorni e le articolazioni, passando gentilmente le mani sulla superficie del cranio osservando le asimmetrie, le bozze frontali o parietali, scanalature sopra le sopracciglia, sovrapposizioni di un osso sull’altro in corrispondenza della sutura coronale o lambdoidea, prominenze o compressioni delle suture sagittale e metopica o depressioni del punto pterion. Lasciando l’occipite nel palmo della mano osservare prominenze inconsuete intraparietali, occipitali o un importante appiattimento sovraoccipitale. Osservare la forma e la posizione delle orbite e delle narici, come anche l’inclinazione della bocca. L’esame del movimento intrinseco sarà facilitato se il bimbo viene allattato o dorme. E’ importante ricordare che è sempre il terapeuta ad adattarsi alle esigenze del bambino, di qualsiasi età sia, e mai il contrario. Importante anche la presenza di uno dei due genitori che mantenga calmo o intrattenga il bambino durante la terapia che, comunque, non dovrà MAI essere dolorosa, ma al contrario porterà a volte ad un rilassamento tale da predisporre anche al sonno. La programmazione di una terapia cranica sul neonato deve considerare la maturazione ossea del cranio che progressivamente aumenta con i mesi, è quindi importante trattare il prima possibile il bambino sfruttando al meglio le fasi di crescita encefalica che spingono le ossa dall’interno ad espandersi, questa forza intrinseca unita all’aiuto dato dall’osteopata potrà dare al bambino la massima potenzialità di crescita sana e completa. Mara Ongarato OsteopataD.O. 5
Puoi anche leggere