Cosa c'è dietro un record del mondo? - Maratoneta
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Cosa c'è dietro un record del mondo? Il 16 settembre 2018 record mondiali: maratona e decathlon Matteo SIMONE http://www.psicologiadellosport.net Il 16 settembre 2018 ci sono stati due record mondiali nell’atletica mondiale: maratona e decathlon. Eliud Kipchoge ha vinto la Maratona di Berlino in 02h1’39” stabilendo il nuovo record mondiale all’età di quasi 34 anni, rafforzando sempre di più la supremazia sulla disciplina della maratona avendo già conseguito il titolo di campione olimpico a Rio de Janeiro nel 2016 ed avendo vinto tre volte la Maratona di Londra. Possiamo dire che ora è il suo momento, non ce n’è per nessuno. Il primato precedente di 2h2’57” era di Dennis Kimetto sempre a Berlino 4 anni fa. Kévin Mayer, 26 anni, ha battuto il record mondiale di decathlon con 9126 punti durante una gara a Talence, in Francia migliorando di 81 punti il record mondiale stabilito dallo statunitense Ashton Eaton ai Campionati del Mondo IAAF di Pechino 2015. Kévin è stato campione mondiale del decathlon a Londra 2017 e medaglia d'argento nella stessa disciplina ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016. Kévin si è riscattato dopo i tre nulli nel salto in lungo ai Campionati Europei dello scorso mese. Il primo giorno Mayer ha corso 10”55 nei 100 m, ha saltato 7,80 m nel salto in lungo, ha lanciato il peso a 16,00 m, ha saltato 2,05 m nel salto in alto, ha corso i 400 m in 48”42. Il secondo giorno Mayer ha continuato correndo in 13”75 i 110 m ostacoli, ha lanciato il disco a 50,54 m, ha saltato 1
5,45 m nel salto con l’asta, ha tirato il giavellotto a 71,90 m e ha concluso correndo i 1500 m in 4’36”11. Cosa c'è dietro un record del mondo? Talento e allenamento, fiducia e bravi allenatori, sacrifici e nutrizione consapevole, amici di allenamento, sponsor che permettono di essere sereni. Bisogna prima nascere campione e poi diventarlo, ci vogliono i geni giusti, ma non basta, non tutti coloro che hanno il corredo per diventare campioni poi riescono, c’è bisogno del contesto che coinvolge. Bisogna essere motivati, bisogna crederci, bisogna trovare stimoli giusti, bisogna essere resiliente, bisogna sapere aspettare il momento giusto, bisogna essere persistente, bisogna essere amichevoli, sapersi allenare da soli e anche con gli altri, saper ascoltare e saper chiedere anche. Gli atleti vanno alla continua ricerca di prove per sondare sempre di più le proprie possibilità. Osano ma sono convinti di farcela e hanno dalla loro parte le sensazioni di benessere che sperimentano, che li fanno sentire vivi mentre fanno quello che vogliono con passione e dedizione. 2
I fattori che possono influenzare l’atleta nella sua prestazione sono tanti: un’autoconoscenza personale e interiore a iniziare dal proprio respiro, dall'osservazione interna ed esterna, dall'ascolto delle proprie sensazioni. E’ indispensabile fare progetti credibili a se stessi, un ottimo punto di partenza è credere di essere in grado di fare qualcosa, perché ci si sente di esserlo, perché si è sperimentato gradualmente dei miglioramenti. Bisogna capire come impiegare le proprie risorse, su chi si può fare affidamento. Bisogna sapersi monitorare nel corso del tempo, sapersi testare o farsi testare. E’ importante considerare la preparazione fisica, la preparazione nutrizionale, la preparazione mentale. Sapere gli esercizi fisici da fare per rinforzare i distretti muscolari carenti o importanti per un determinato gesto atletico. La preparazione va programmata con la massima accuratezza considerando il proprio potenziale atletico relativo alle precedenti competizioni e ai precedenti programmi di allenamento. E’ auspicabile stilare un programma di massima di allenamento che comprenda alcuni test importanti di allenamento o di gara, per valutare il grado di preparazione. La preparazione mentale può curare diversi aspetti che contribuiscono alla migliore riuscita della prestazione. E’ importante partire dalla consapevolezza dell’atleta nell’impegno che si appresta a prendere. Una volta fissato l’obiettivo, è importante per l’atleta prestare attenzione ai suoi allenamenti, alle sue sensazioni, è importante sapersi ascoltare, capire quando e quanto fatica, come fatica, come è la sua respirazione, come sente il suo corpo, è importante accorgersi di ogni minimo fastidio e capire a cosa possa essere dovuto in modo da poter intervenire in tempo e rimediare per evitare di perdere importanti sedute di allenamento e compromettere la prestazione-obiettivo. 3
L’atleta durante la preparazione deve essere attento ai suoi bisogni e cercare di farli coincidere con l’obiettivo prefissato, l’atleta può avere bisogno di partecipare ad altre competizioni durante il periodo di preparazione, però deve essere attento a non distrarsi dall’obiettivo previsto, quindi avere un occhio orientato al presente e uno al futuro prossimo. E’ importante porre tanta attenzione nelle cose che si fanno e sviluppare consapevolezza di sé e fiducia in se stessi. La motivazione deve essere solida. E’ necessario attingere alle risorse interne per perseguire le mete desiderate e cavalcare l’onda del cambiamento per seguire la direzione che porta a trasformare sogni in realtà e raggiungere obiettivi sfidanti ma non impossibili. La self efficacy è la convinzione di possedere le capacità per raggiungere i risultati prefissati. Le fonti delle convinzioni di efficacia: esperienze di successo, modelli di riferimento, persuasione verbale, sensazioni sperimentate in esperienze di successo. Le persone con un alto senso di autoefficacia percepiscono le difficoltà come sfide. L’autoefficacia è la convinzione della propria capacità di fare una certa cosa o di raggiungere un certo livello di prestazione. L’esperienza diretta di successo in compiti di crescente difficoltà è la fonte principale delle convinzioni di autoefficacia. Fissare obiettivi limitati, raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare l’autoefficacia. Come rafforzare le convinzioni di autoefficacia ricorda un evento, episodio, prestazione dove sei riuscito e rispondi alle seguenti domande: quali erano le sensazioni? Cosa ha contribuito alla tua riuscita? Quali tue caratteristiche sono state determinanti? Chi ha contribuito al tuo successo? Tenacia, determinazione, resilienza accrescono la forza mentale per andare avanti, per raggiungere un obiettivo prefissato, per superare eventuali crisi lungo il percorso. Matteo SIMONE - 21163@tiscali.it Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR http://www.mjmeditore.it/autori/matteo-simone http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+simone+matteo.html 4
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