STORIE CHE RACCONTANO LA TUA - ASL Città di Torino
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N.29 -GIUGNO 2020 STORIE CHE RACCONTANO LA TUA CONSULTORI: IL COVID NON FERMA LA VITA Di Loredana Masseria Torino: una a Torino nord e una a Torino sud. Sulle urgenze i Consultori erano attivi: per esempio, una mamma con una mastite, o un bambino sotto peso, avevano la possibilità di accedere ai servizi predisposti per le urgenze”. “Il Covid ha reso necessario stravolgere tutta l’organizzazione dei servizi consultoriali. All’inizio poteva entrare solo un genitore e poi questo Consultorio ha sospeso l’accesso al pubblico. Alcune di noi sono state collocate all’unità di crisi, altre facevano i tamponi, altre ancora il triage. Mi sono occupata per qualche settimana di triage e poi sono stata inviata in via Farinelli a supporto del pre triage. Notavo che le donne in gravidanza erano Il Covid ha costretto tutti ad una battuta fragili e con molte difficoltà, per esempio d’arresto. Ma c’è un mondo che ha proseguito quando capitava che qualcuno aveva più di il suo percorso in modo lento, costante e 37,5 di temperatura, il percorso diventava silenzioso. Il mondo della maternità, della difficile”. gravidanza. In via Farinelli, Angela, si rende conto che la L’essere, che una futura mamma porta compilazione del modulo poteva diventare un dentro, rappresenta l’inesorabile speranza del momento formativo e di conforto per le mondo che continua. Durante il periodo gravide che accedevano. Covid, le donne in gravidanza c’erano, con la Descrive così quella situazione, “Arrivano le loro luce meravigliosa, i loro gesti delicati a gravide... le ostetriche dovevano far compilare sorreggersi la pancia. loro un modulo dove le gravide inserivano i E tutto il lavoro che svolge la ASL con i suoi dati da inviare al consultorio pediatrico di Via corsi preparto, i consultori, Avigliana per i contatti post parto. l’accompagnamento alla genitorialità? Le Guardavo le donne col pancione e la emergenze sono state garantite mentre parte mascherina che avevano bisogno di del personale infermieristico è stato rassicurazioni e allora ho proposto alla mia ricollocato per far fronte all’emergenza Covid coordinatrice, Nadia Colledan, di poter tra triage, tamponi, e centrali. compilare io quel foglio, in modo da poter Poi Angela Braschi, un’infermiera pediatrica di ricevere le future mamme e parlare e far comunità che lavora in Farinelli. Il suo lavoro, parlare loro. Avevo così la possibilità di diciamo “normale”, consiste spiegare cosa sarebbe accaduto dopo il parto nell’accompagnare mamme e papà alla e le rassicuravo sul fatto che non sarebbero genitorialità della prima infanzia. Racconta state da sole, che il percorso era ben tracciato come “Durante il periodo di emergenza e sarebbero state seguite dal nostro servizio”. Coronavirus l’attività si è bloccata e sono stati “Io mi occupo di bambini neonati, il mio lavoro creati dei canali di accesso ai consultori è importante per le neomamme. Potevo pediatrici in due punti in tutta la città di comunque fare qualcosa e iniziare a 1 Loredana.masseria@aslcittaditorino.it
N.29 -GIUGNO 2020 STORIE CHE RACCONTANO LA TUA raccontare cosa sarebbe successo dopo la stata gradita dalle mamme che sono venute nascita del bimbo. Le colleghe ostetriche così per tutto il periodo di chiusura”. hanno iniziato ad inviarmi le gravide dalla 34° settimana in poi”. E adesso? Comprendi l’attitudine di una persone ad un “Gli incontri servivano molto, alcune mamme tipo di lavoro quando ascolti come lo mi hanno ricontattato. Adesso noi abbiamo descrive. attivato i corsi di accompagnamento alla Angela parla così del suo: “Ho cercato in quel nascita e all’interno di questi corsi, ci sono due periodo di fare un condensato di corso incontri con il pediatrico sull’allattamento e preparto e di iniziazione pediatrica. Cosa sull’accudimento del neonato. Ogni giorno ho succede dopo il parto, le prime cure al due gruppi di future mamme”. bambino, le medicazioni, il cambio, l’Ospedale: cosa avere a casa di pronto, e Che ne pensi delle mamme ai tempi del cercavo così di ascoltare i dubbi della mamme Coronavirus? su questa fase della maternità. Erano chiaccherate che facevano bene anche psicologicamente alle donne che oggi hanno ritrovato l’interesse per all’allattamento al seno. Per loro era tanto perché erano smarrite, con la mascherina obbligatoria e questo sguardo in cerca di rassicurazioni”. Quali paure manifestavano le gravide? “La paura più frequente era quella di partorire senza essere accompagnate dal compagno. Non avere il compagno accanto causava un certo disagio. I servizi in TV erano pieni di storie di solitudini e quindi il rammarico di dover fare tutto da sole senza aiuto c’era”. “Cercavano rassicurazioni sulla presenza del personale, chiedevano se il percorso Covid era “Mi sono chiesta quali parole chiave potevo separato dal resto. Detto questo però in loro usare per poter essere di aiuto e far superare non c’era la preoccupazione di essere infettate le paure verso il bambino. Io ho pensato che dal Covid, ma sempre la ricerca di un familiare. queste mamme avrebbero potuto perdersi Io cercavo di rassicurarle evidenziando la pezzi dello sviluppo del bambino perché le capacità che ha una donna al momento del mascherine coprono parte del viso e i bambini, parto di tirare fuori delle capacità che neanche i neonati, hanno la necessità di vedere le sa di possedere”. espressioni del viso perché hanno quello che si “A me questo lavoro, in questo momento mi chiama neuroni specchio, cioè loro ha gratificata molto perché mi ha fatto sentire osservando il volto leggono le espressioni, il utile, vicina ai colleghi in prima linea che sorriso e il mio dubbio era cosa faranno, come hanno dato tantissimo. . Io sentivo di hanno qualcosa di magico, un’energia, una possedere una professionalità che potevo capacità di vedere oltre la mascherina, mettere a frutto in una in una modalità diversa interpretano lo sguardo, il tono della voce. C’è rispetto a prima. Questa modalità lavorativa, un altro aspetto, che è il contatto fisico. concordata con la coordinatrice Colledan, è L’abbraccio, la capacità della mamma di 2 Loredana.masseria@aslcittaditorino.it
N.29 -GIUGNO 2020 STORIE CHE RACCONTANO LA TUA contenere, non si possono, per paura del insieme ad accudire i bambini. Durante Covid, allontanare mamma e bambino”. l’allattamento è importante la gestione della “Delle mamme però mi ha stupito il fatto che rete familiare: la donna che sta allattando ha difficilmente mi hanno parlato del Covid. bisogno del sostegno della famiglia che passa Parlavano del parto, vivevano staccate da per la modulazione di quello che sta attorno, e questo contesto, sono state molte positive. il controllo dei caratteri intrusivi che possono Sarà un meccanismo difensivo ma erano esserci... la rete familiare o amicale può ottimiste, psicologicamente protette”. mettere in difficoltà la mamma durante l’allattamento, quando manifestano una serie Possiamo concludere con un consiglio ai di dubbi: , , . Il papà ha il “Il consiglio è di non perdersi dei pezzi e di compito di gestire tutto questo traffico, le concentrarsi sui bisogni fisiologici dei bambini intrusioni e proteggere la mamma. Questo che hanno bisogno di accudimento. Dobbiamo momento ha dato la possibilità a molte coppie lavorare bene nel primo anno di vita per avere di vivere e di sperimentare veramente l’aiuto degli adulti consapevoli. In questo momento reciproco e comprendere cosa vuol dire dobbiamo mettere al centro del nostro mondo intimità, silenzio e paradossalmente il lock il bambino. E’ una chiamata alla down in molti casi ha permesso un responsabilità genitoriale e, nel periodo del accudimento più autentico”. lock down, mamma e papà si sono ritrovati 3 Loredana.masseria@aslcittaditorino.it
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