INFEZIONI DELLE VIE URINARIE (IVU) - Infermieristica
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Infezioni delle Vie Urinarie (IVU) E’ la più comune tra tutte le infezioni batteriche relative sia all’età adulta che all’infanzia
SEDE URETRITE CISTITE ACUTA: Urinocultura positiva con sintomi a carico delle basse vie urinarie PIELITE PIELONEFRITE ACUTA: Infiammazione del parenchima renale con sintomi sistemici
CLASSIFICAZIONE • INFEZIONE ACUTA (1° episodio) • INFEZIONE RICORRENTE Infezione acuta non risolta Infezione persistente Reinfezione
DEFINIZIONE BATTERIURIA ASINTOMATICA Urinocultura positiva senza sintomi a carico delle vie urinarie, senza segni di flogosi BATTERIURIA SINTOMATICA Urinocultura positiva con sintomi a carico delle vie urinarie, senza segni di flogosi BATTERIURIA COMPLICATA Urinocultura positiva con sintomi a carico delle vie urinarie, con segni di flogosi associata a patologia malformativa
PATOGENESI • E’ oramai evidente che le IVU sono il risultato dell’interazione tra la virulenza del germe infettante e la suscettibilità dell’ospite ad acquisire l’infezione
FATTORI DI RISCHIO LEGATI ALL’OSPITE • Età e sesso • Colonizzazione batterica • Fattori genetici • Fattori immunologici • Alterazioni anatomiche • Alterazioni detruso sfinteriali
FATTORI DI RISCHIO LEGATI ALL’OSPITE ETA’ E SESSO NEONATI F 1% M 2-3% I - II infanzia F 4 -5% M 0,5% III infanzia F 1,2% M 0,03%
FATTORI DI RISCHIO LEGATI ALL’OSPITE COLONIZZAZIONE BATTERICA • Periuretrale • Prepuziale • Vaginale • Perigenitale La colonizzazione periuretrale, vaginale e perigenitale da parte di germi patogeni quasi sempre precede l’esordio dell’infezione acuta nella femmina adulta così come in età pediatrica
FATTORI DI RISCHIO LEGATI ALL’OSPITE FATTORI GENETICI • Gruppo sanguigno AB, B fenotipo P1 • HLA A3 • Variabilità Locus Cromosoma 4
FATTORI DI RISCHIO LEGATI ALL’OSPITE FATTORI IMMUNOLOGICI • Immaturità del sistema immunitario del neonato • Carenza di glicosaminoglicani sull’epitelio vescicale • Deficit di proteine di Tamm-Horsfall sull’epitelio vescicale • Deficit di IgA secretorie
FATTORI DI RISCHIO LEGATI ALL’OSPITE ALTERAZIONI ANATOMICHE • Anomalie di numero e forma del rene • Reflusso vescico ureterale Pieloureterale Ureterovescicale • Stenosi ureterali • Megauretere primitivo • Valvole dell’uretra posteriore
FATTORI DI RISCHIO LEGATI ALL’OSPITE ALTERAZIONI DETRUSO SFINTERIALI • Vescica iperattiva • Incoordinazione detruso sfinteriale • Vescica neurologica • Vescica neurogena non-neurogena
FATTORI DI RISCHIO LEGATI ALL’OSPITE Meccanismi di difesa delle vie urinarie femminili Ghiandole parauretrali Produzione di muco e stimolazione citochine Esfoliazione delle cell.uretrali con uropatogeni adesi WASH OUT INTERMITTENTE
EZIOPATOGENESI • Batterica (quasi esclusivamente) • Virale (rara) • Micotica (eccezionale ma gravissima) Enterobacteriacee (Coli 60-80%) Proteus (M> F) Klebsiella Pneumoniae ( > neonati) Batteri Citrobacter Serratia Stafilococco saprofita (F prepuberi) Streptococco fecale (F prepuberi)
VIRULENZA DEI BATTERI • Capacità di produrre emolisine • Presenza di proteina legante il ferro (aerobactina) • Capacità di produrre colicina V • Resistenza agli effetti battericidi del siero umano • Liberazione di endotossine (lipide A) sulla superfice mucosale con reazione flogogena intensa e distruzione della membrana basale glomerulare
E.COLI (60-80%) • Fimbrie Tipo 1 • Fimbrie Tipo 2 o P Le fimbrie, sottili proteine che originano dalla cellula batterica, sono in grado di riconoscere specifici recettori presenti sulle cellule epiteliali
FIMBRIE o PILI FIMBRIE TIPO 1 • Mannosio sensibili • Legami con i residui di mannosio della proteina di Tamm-Horsfall e delle IgA secretorie • Debole legame con l’uroepitelio FIMBRIE TIPO 2 o P • Mannosio resistenti • Legame con i recettori glicolipidici dell’uroepitelio di frazioni disaccaridiche GAL 1-GAL 4 uguali ad alcuni sfingolipidi del sistema P del gruppo sanguigno • Hanno un ruolo importante nella patogenesi delle pielonefriti non complicate
I Coli che contengono nel loro genoma i GENI PAP, che codificano le fimbrie Tipo 2 o P, sono altamente nefritogeni
SINTOMATOLOGIA • Circa il 40% delle IVU sono asintomatiche • Anche le infezioni asintomatiche delle vie urinarie possono essere collegate al danno al parenchima renale • La sintomatologia dipende dall’età del bambino e dalla sede delll’infezione
SINTOMATOLOGIA DELLE IVU NEL NEONATO • ASPECIFICA • Iperbilirubinemia • Rifiuto del pasto • Distress respiratorio • Stato settico tossico • S.meningea • SPECIFICA • Pianto durante la minzione • Ritenzione urinaria
SINTOMATOLOGIA DELLE IVU NEL LATTANTE • Arresto della crescita staturo- ponderale • Anoressia • Dispepsia • Anemia ferro carenziale • Febbricola • Vomito e/o diarrea
SINTOMATOLOGIA DELLE IVU NEL BAMBINO • ASPECIFICA • Febbre • Anoressia • Maggiore irritabilità • SPECIFICA • Stranguria , disuria • Pollachiuria • Ritenzione urinaria • Enuresi ed incontinenza U. • Dolore lombare
DIAGNOSI URINOCULTURA (positiva se CB > 10 5 UCF/ml) 2 pos. consecutive con antibiogrammi sovrapponibili oppure 1 pos. con esame d’urine suggestivo ESAME URINE Nitriti pos. no Streptrococchi Piogeni, Clamidie, Pseudomonas, Micrococchi (non hanno la capacità di trasformare i nitrati presenti nelle urine in nitriti) Leucocituria Microematuria e cilindruria Es.Batterioscopico
PUNTURA SOVRAPUBICA • Gold standard (< probabilità di contaminazione) • rischi limitati se praticata da mani esperte ma • troppo invasiva • insuccessi >30% (vescica vuota o fisiologicamente instabile) • possibili complicanze CATETERE URETRALE • sensibilità 95% - specificità 99% • rischio di IVU iatrogene BUSTINA ADESIVA • sensibilità 100% - specificità 70% • rischio di contaminazione da cute, vagina, prepuzio ( rischio se norme igieniche adeguate)
CRITERI PER LA DIAGNOSI DI IVU MODALITÀ DI CARICA PROBABILITÀ IVU RACCOLTA BATTERICA Puntura Sovrapubica Qualsiasi >99% Catetere Uretrale >100.000 95% 10.000 IVU probabile Femmine 3 camp > 100.000 95% 2 camp > 100.000 90% 1 camp > 100.000 80% 100.000 - 50.000 IVU sospetta 50.000 - 10.000 Sintomi: IVU sospetta No sintomi: IVU improb.
DIAGNOSI DI SEDE DELL’INFEZIONE BASSA ALTA Cistite , uretrite Pielonefrite CLINICA • TC 38° • Disuria,stranguri • malessere a, pollachiuria generale e dolore lombare LABORATORIO • VES 25 nella I° ora • PCR neg • PCR pos
Parametri urinari indicativi di IVU TEST SENSIBILITA’ SPECIFICITA’ Nitriti 53% 98% Leucocituria 73% 81% Batteriuria 81% 83% Sensibilità: è la capacità di identificare correttamente i bambini con infezione. Specificità: è la capacità di identificare correttamente i bambini sani senza infezione. raramente sfuggono bambini con Ad un test molto SENSIBILE infezione raramente classifica come malato un Ad un test molto SPECIFICO bambino senza infezione
PROGRAMMAZIONE DEGLI ESAMI STRUMENTALI • ECOGRAFIA • URETROCISTOGRAFIA MINZIONALE • NEFRO-ANGIO SCINTIGRAFIA • UROGRAFIA ENDOVENOSA • ESAME URODINAMICO • CISTOSCOPIA
ESAME OBIETTIVO • Massa addominale palpabile • Esame regione sacrale (fossette e peli) • Riflesso bulbo-cavernoso • FEMMINE Es.Perineo sinechie piccole labbra perdita di urina dalla vagina • MASCHI Es.Testicolare epididimiti ed orchiti
L’ACCADEMIA AMERICANA DI PEDIATRIA ha stilato 11 raccomandazioni classificate come segue: obbligatorie fortemente consigliate consigliate consenso non univoco
Tali raccomandazioni sono importanti perché : • la presentazione clinica delle IVU è specifica • il ritardo nella diagnosi e nel trattamento può portare a ipertensione e IRC • Una IVU può sottintendere anomalie ostruttive o RVU • il rischio di danno renale è notevole ed è aumentato in corso di IVU recidivanti
LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE E IL TRATTAMENTO DELLE IVU Pediatrics 1999 • La terapia per os o per via parenterale deve essere precoce • Se non si osserva risposta alla terapia antibiotica instaurata dopo 2 giorni ripetere esame urine e urinocultura • In caso di febbre persistente eseguire immediatamente ecografia renale e vescicale per escludere la presenza di un ascesso renale o ostruzione delle vie urinarie • La terapia deve durare 14 giorni in caso di IVU severa • Sino all’espletamento delle indagini più raffinate è necessario eseguire la profilassi antibiotica
LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE E IL TRATTAMENTO DELLE IVU Pediatrics 1999 • Tutti i bambini di età compresa tra i 2 mesi e i 2 anni con diagnosi accertata di pielonefrite, devono eseguire, il più presto possibile: – Ecografia renale e vescicale – Cistografia minzionale (cistosonografia, cistoscintigrafia) – Scintigrafia renale statica con DMSA
LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE E IL TRATTAMENTO DELLE IVU Pediatrics 1999 • Eseguire esame urine e urinocultura in bambini di età compresa tra 2 mesi e 2 anni con febbre non spiegata • La diagnosi di IVU deve essere confermata dalla positività di esame urine e urinocultura • La positività dell’ esame urine (pH, leucociti, PS, Nitriti, Sedimento urinario) è utile per decidere di iniziare la terapia, ma è necessaria la conferma della urinocultura • È necessaria accuratezza nella raccolta delle urine (solo il cateterismo e la puntura sovrapubica hanno una specificità del 99 e 100%)
PIELONEFRITE IN BAMBINO < 2 aa ECOGRAFIA RENALE E VESCICALE CISTOGRAFIA RVU NEGATIVA Profilassi antibiotica DMSA DMSA annuale Cistoscintigrafia ogni 2 aa STOP RVU NEGATIVA INTERVENTO STOP CHIRURGICO
PIELONEFRITE IN BAMBINO TRA 2 e 7 aa ECOGRAFIA RENALE E VESCICALE CISTOGRAFIA NEGATIVA RVU Profilassi antibiotica STOP DMSA annuale Cistoscintigrafia ogni 2 aa RVU NEGATIVA INTERVENTO STOP CHIRURGICO
IVU BASSE E RECIDIVANTI ECOGRAFIA RENALE E VESCICALE NEGATIVA PATOLOGICA CISTOGRAFIA ATTESA RVU NEGATIVA PROTOCOLLO PRECEDENTE
TERAPIA DELLE INFEZIONI DELLE BASSE VIE URINARIE Dose Durata mg/kg/die giorni Amoxicillina + Ac. Clavulanico 50 3-7 Cefaclor 40 3–7 Cotrimossazolo 35 - 40 3–7 Trimethoprim + Ac. Folico 4 - 6 + 30 3–7 Nitrofurantoina (>3aa) 2-3 3–5
TRATTAMENTO Consenso non univoco In caso di disidratazione e/o vomito - iniziare terapia antibiotica per via parenterale* - considerare opportunità di ricovero • Ceftriaxone 75 mg/kg per 1 somm/die • Cefotaxime 150 mg/kg in 4 somm/die * • Gentamicina 7.5 mg/kg in 3 somm/die • Ampicillina 100 mg/kg in 4 somm/die DURATA COMPLESSIVA DELLA TERAPIA ANTIBIOTICA: 7-14 giorni
TRATTAMENTO Raccomandazione FORTEMENTE CONSIGLIATA Al termine della terapia antibiotica, ottenuta la sterilizzazione delle urine: continuare il trattamento a dosi profilattiche (1/2 - 1/3 della dose terapeutica) in monosomministrazione, fino al completamento delle indagini urodiagnostiche.
REFLUSSO VESCICO-URETERALE POPOLAZIONE A RISCHIO Reperto prenatale • dilatazione ureterale • idronefrosi (DT>15 mm) • pielectasia (DT
TERAPIA MEDICA • L’uso della profilassi antibiotica continua è supportato da limitate evenienze scientifiche, in quanto non ci sono studi che confrontano la sua efficacia con quella della terapia antibiotica intermittente nei bambini con RVU • La terapia medica si basa sul principio che l’uso degli antibiotici in profilassi continua mantiene le urine sterili, prevenendo le infezioni e diminuendo il rischio di scars, in attesa della risoluzione del RVU
INDICAZIONI ALLA PROFILASSI ANTIBIOTICA NEL RVU • RVU con presenza di scars renali • In attesa dell’intervento chirurgico • RVU in assenza di scars renali (possibilità di guarigione spontanea del RVU) • Assenza di RVU con presenza di scars renali (trattamento contemporaneo con urofarmaci?)
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