IL CHRONICON Parrocchia Sacra Famiglia in Ghiaie
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IL CHRONICON Parrocchia Sacra Famiglia numero 2 in Ghiaie Natale 2019 La fede non si vede come un oggetto, ma come una luce, come qualcosa che indica un cammino, che insegna ad approfittare della propria miseria per aprire l’anima a Dio: questo significa camminare al passo del Signore. Questo è ancora una volta il senso del Natale: camminare con Colui che cammina con noi.
Per questo Santo Natale ci accompagna ancora una bella opera di casa nostra, una Sacra Famiglia settecentesca che, nel silenzio della Chiesina, rimane a vigilare sulla nostra comunità. Un dipinto particolare, quasi enigmatico, perché potrebbe indicare sia il viaggio di ritorno dopo il racconto dello smarrimen- to volontario di Gesù nel Tempio mentre sostava tra i sapienti oppure potrebbe indicare una Sacra Famiglia in viaggio e nulla più. Questo, tuttavia, conta poco. Ma in quell’opera chi è che conduce e dà il ritmo ai passi? Gesù stesso: questo invece conta molto! Pubblichiamo alcuni stralci di vita della nostra comunità parrocchiale, raccoglia- mo qualche pagina della nostra storia ma perché lo facciamo? Il nostro giornalino parrocchiale ha il titolo antico e solenne di Chronicon, che significa Accompagnati lungo il cammino luogo dove si racconta il tempo, la vita che scorre. Scriviamo e raccontiamo solo per dire cosa abbiamo fatto, solo per raccontare le vicen- de della nostra parrocchia? Noi raccontiamo perché sappiamo che in quelle pagine sveliamo un mistero che per il Cristiano e per tutti gli uomini di buona volontà è tuttavia luminoso e vero: noi dicia- mo che nel tempo siamo sempre accompagnati. Ecco il Natale che sta alle porte: ancora una volta ci viene ricordato che non siamo soli, che siamo accompagnati proprio come Maria e Giuseppe nel nostro bel quadro. Gesù cammina, precede, ci concede il braccio per avere sicurezza di non cadere lungo il tragitto ma poi tocca a noi seguirlo, sapere che non ci lascia soli, che non si nasconde, che prende carne proprio per ricordarci a quale Cammino siamo chiamati. Lasciamo ancora una volta che sia Lui a condurci, fidiamoci e diciamoci contenti d’a- verlo conosciuto, d’aver fatto esperienza della fede in Lui. Che grande dono la fede: siamone felici e conserviamola riponendo tutto il nostro essere nelle sue mani. Un Bambino ci conduce, un Bambino ci guida, cosa strana se pensassimo alla verità di queste affermazioni, cosa possibile se pensiamo alla gioia che si genera nei nostri cuori quando questo affidarsi si compie e trova verità anche in questo Natale. Con l’augurio di ogni bene. In copertina: Ghiaie, Chiesina di Lourdes, Sacra Famiglia di autore anonimo. Secolo XVIII •2•
Con questa lettera il Vescovo intende portare a compimento un percorso triennale dedicato alla relazione tra la Comunità cristiana ed i giovani. Carla Morstabilini Qui di seguito una sintesi di quanto scrive. “Ci siamo chiesti cosa la Chie- sa può fare per i giovani ma anche cosa i giovani possono fare per la Chiesa, consci che il criterio e la scelta di cammi- nare insieme, rappresentano la condizione decisiva per la Lettera Pastorale 2019-2020 del Vescovo di Bergamo, Mons. Francesco Beschi condivisione e la testimonian- za della fede in Gesù. Consa- pevoli della presenza appas- sionata e generosa di alcuni giovani, non possiamo però nasconderci l’allontanamento dalla Chiesa di molti di loro e i motivi di questa presa di di- stanza. La lettera ha il compito di indicare alcune tracce per la vita della Comunità cristiana in relazione con i giovani ed è scandita da tre passaggi. Primo passaggio: Una storia da raccontare Nella lettera del 2017, abbia- mo immaginato un percorso a tre tappe: quella dell’ascolto, quella della vocazione e infine quella della missione. di un’esperienza semplice ma nello stesso Con la lettera circolare del 2016-2017, dal tempo affascinante e impegnativa, hanno titolo “Camminare insieme nella gioia rivelato la possibilità di entrare in rela- del Vangelo” scrivevo di aver parteci- zioni e comunicazioni profonde, offrendo pato con un rilevante numero di giovani aperture impensate alla dimensione della alla giornata mondiale della gioventù a fede. Cracovia e con particolare gioia aveva- La lettera pastorale del 2018-2019, dal Una voce che invia mo sentito risuonare nei discorsi di Papa titolo “Uno sguardo che genera” si pro- Francesco la parola “seminagione”. I gio- poneva di raccogliere attorno a questa vani sono nello stesso tempo “campo” da immagine, la proposta della dimensio- seminare di Vangelo e “seminatori” di ne vocazionale della vita. Riferendosi al Vangelo. I primi passi di questo percorso mistero dell’Annunciazione, Maria stes- sono stati caratterizzati dall’indizione del sa, dice: “Ha guardato l’umiltà della sua Sinodo dei Vescovi sul tema: I giovani, la serva”. Lo sguardo che genera è quello di fede ed il discernimento vocazionale, te- Dio. Lo sguardo che rivolgiamo ad una nutosi nell’ottobre del 2018. persona o che sentiamo su di noi ha una La lettera pastorale del 2017-2018, ispira- potenza comunicativa rilevante. La di- ta dal criterio dell’ascolto dei giovani, dal mensione vocazionale della vita ha a che titolo “Un cuore che ascolta” aveva il pro- fare con l’esperienza dello sguardo: lo posito di favorire un ascolto reciproco fra sguardo che ciascuno rivolge a se stesso, le giovani generazioni e la Comunità Cri- lo sguardo degli altri, lo sguardo di Dio. stiana. Parecchie iniziative proposte sotto Condividere esperienze capaci di parlare questo segno, sia a livello parrocchiale al cuore e di far parlare il cuore dei giova- che diocesano e attraverso la condivisione ni, trovare il tempo necessario per esserci, •3•
con loro e per loro, alimentando un rapporto vir- Terzo passaggio: tuoso tra parrocchie, soggetti giovanili e persone Una storia da vivere mature, occorre entrare in un’ottica missionaria, Ogni Giornata Mondiale della Gioventù è caratte- con la convinzione che il miglior servizio che si rizzata da una parola chiave. Quella di Panama è possa fare ad ogni persona è quello dell’annuncio “futuro” e già da Rio de Janeiro nel 2013, alla sua del Vangelo. prima Giornata Mondiale della Gioventù, Papa Francesco aveva invitato i giovani a non lasciarsi Secondo passaggio: rubare la speranza e dunque il futuro stesso. I gio- Una storia da scrivere vani e il Papa hanno detto al mondo che restituire a ciascuno il diritto al futuro significa cancellare la La missione è tornata ad interpellare la coscienza paura che costruisce muri, vuol dire diventare ma- dei cristiani: il Signore ha affidato il compito di an- estri e testimoni della cultura dell’incontro, vuol nunciare e comunicare il Vangelo agli Apostoli e dire promuovere politiche di inclusione, diffonde- con loro, tutti quelli che hanno ricevuto il suo dono re il seme della pace tra i popoli. La missione che nel Battesimo e sono invitati a diffonderlo ed a te- scaturisce dall’annuncio della speranza del Vange- stimoniarlo nella vita di tutta l’umanità. lo unisce giovani e Comunità cristiana, apre l’oriz- Oggi i cristiani sono consapevoli che la missione zonte al futuro, offre senso al presente e si nutre evangelica appartiene a ciascun battezzato e non alle radici dei testimoni che ci hanno preceduto. solo, come si riteneva in passato, compito degli ordini religiosi e Istituti missionari. Il sacrificio di una moltitudine e la testimonianza eroica di tanti, Dopo i tre passaggi il vescovo traccia alcuni per- alimentano la coscienza e la responsabilità missio- corsi con connotazione missionaria da seguire. naria di tutti noi. Nel momento in cui avvertiamo la bellezza e l’importanza della fede in Lui, avver- La consegna della Fede tiamo anche la responsabilità di testimoniarlo con Le diverse proposte di annuncio e riscoperta della gioia, facendo scaturire un’attrazione a Lui e al suo fede troveranno sostegno nel nuovo “Servizio per Vangelo. La missione assume quindi le caratteri- il Primo Annuncio”, istituito presso l’Ufficio Ca- stiche della gioia, della gratuità, della proposta e techistico Diocesano, che ha il compito di appro- della testimonianza, della profezia e della condi- fondire i contenuti e le modalità di questa forma di visione. La fede non è mai scontata e la possibili- missione. Importante rimane la “Missione Giova- tà di sperimentare la gioia del Vangelo scaturisce ni” una proposta che scaturisce dalla condivisione proprio nel momento in cui viene annunciato e della fede di un gruppo di giovani e diventa offer- proposto. La missione evangelica ha bisogno dei ta a parrocchie, unità pastorali e realtà interparroc- giovani per dare giovinezza alla Chiesa. Molti di chiali. coloro che hanno consacrato la loro vita alla mis- Consuetudine della nostra pastorale è la creazione sione sono anziani, ma chi li incontra percepisce la di luoghi, tempi e occasioni d’incontro e dialogo, giovinezza dello spirito e la freschezza della fede e riconoscendo e valorizzando gli spazi e le occasio- del convincimento. ni create dai giovani stessi, ascoltandoli con sen- La testimonianza credibile e la coerenza di un adul- sibilità evangelica. Meritano di essere riconosciuti to è condizione indispensabile per la comunicazio- e accolti da parte della Comunità cristiana e degli ne e l’apprendistato della fede nei giovani; vero adulti che la compongono i mondi della cultura, è che per una persona giovane, la fede non può dell’arte, della musica e dello sport, che sono abi- essere abitudine, conformismo, tradizionalismo; tati con abbondanza dai giovani. la fede fresca e coraggiosa di un giovane contiene una forza interrogante per ciascuno e soprattutto La proposta vocazionale per i suoi coetanei. Persone convinte, credibili e gioiose sono già una Una delle caratteristiche della missione è la con- proposta vocazionale, ma è necessario dare voce divisione; la missione è sempre un’opera comuni- ad una chiamata che è rivolta a tutti coloro che taria; camminare insieme è fondamentale per dare hanno ricevuto il dono di Dio: quello della santità. credibilità ed efficacia alle iniziative di solidarietà, I giovani sono affascinati dai Santi e in modo par- di integrazione e di promozione della giustizia. ticolare ai Santi giovani. La Chiesa sta imparando I giovani che vivono ogni giorno a contatto con i a riconoscere i tratti di una vita cristiana esemplare loro coetanei di altre confessioni cristiane, religioni in figure di giovani normali, eppure straordinari, e diverse culture, stimolano l’intera Comunità cri- da proporre come modelli di “vita buona secondo stiana a vivere l’ecumenismo e praticare il dialogo il Vangelo”. Nello scorso mese di aprile la Diocesi interreligioso. di Bergamo ha aperto la fase diocesana del proces- •4•
so di beatificazione di Giulia Gabrieli, morta all’età zo mantiene e rinnova la capacità di rispondere a di 14 anni, il 19 agosto 2011, dopo due anni di sof- situazioni delicate, vissute e subite dai giovani, con ferenze, affrontate con grande fede. Ci auguriamo vicende spesso molto dolorose. che la testimonianza di Giulia sia capace di aprire i cuori alla bellezza della fede e alla chiamata alla L’amicizia sociale santità. Le forme di “amicizia sociale” sono variegate: da quella consolidata del volontariato riconosciuta in Le terre esistenziali tutto il Paese a quella dell’interazione con persone Le Comunità Ecclesiali Territoriali rappresentano provenienti da Paesi diversi dal nostro. La ricchez- una significativa opportunità per il coinvolgimen- za di forme di volontariato nelle nostre Comunità to dei giovani. In diversi Consigli Pastorali Terri- e sul nostro territorio è veramente impressionan- toriali sono presenti giovani preparati e generosi. te: nello stesso tempo però siamo consapevoli che A sostegno di questo le competenze degli Uffici i volontari invecchiano e diminuiscono. Nascono Pastorali della Curia Diocesana rappresentano un però allo stesso tempo nuove forme di volontaria- prezioso strumento, capace di offrire competenze to che vedono i giovani protagonisti di generosità. e mezzi a supporto dei percorsi individuati dalle Insieme al volontariato parrocchiale, al delicato e Comunità Ecclesiali Territoriali. sempre più necessario servizio nelle Equipe Edu- cative dell’Oratorio, alle esperienze estive dei CRE Il disagio giovanile e dei Campi Scuola, al volontariato missionario e Le giovani generazioni sono esposte a forme di quello proposto dalla Caritas, troviamo il moltepli- fragilità, precarietà e disagio sociale, sperimenta- ce volontariato delle associazioni, che mantengono te in modo diverso rispetto ad altre età della vita. una sorprendente capacità attrattiva nei confronti L’impressionante diffusione e consumo di so- delle giovani generazioni. stanze stupefacenti, le forme di sfruttamento e di emarginazione sociale toccano particolarmente i Le figure Missionarie giovani in condizione di povertà relazionale, cul- I giovani stessi sono i “missionari” presso la molti- turale, sociale e spirituale. Gli spazi di trasgressivi- tudine dei loro coetanei. La parola missionario non tà, troppo spesso giustificati, diventano aree in cui deve spaventarli, devono avere la consapevolezza con grande frequenza si sperimentano condizioni che la passione per il Vangelo e per il Signore Gesù, di abbandono, disperazione e violenza. Le nostre assume una particolare forza attrattiva e comuni- Comunità cristiane, consapevoli della limitatez- cativa. Importante la figura dell’“accompagnatore za delle proprie risorse, possono offrire risposte a spirituale”; farsi compagno di viaggio, essere capa- questo disagio lavorando “in rete”. A livello dioce- ce di ascolto e discernimento; la persona del pre- sano, i percorsi consolidati e innovativi della Cari- sbitero lo incarna alla perfezione, con un partico- tas e dell’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro, lare riconoscimento ai preti giovani, purtroppo in rappresentano concreti segni di speranza nei con- diminuzione, ma portatori di freschezza e vitalità fronti di queste situazioni. Il Patronato San Vincen- del loro ministero. Maggiore considerazione ec- clesiale va attribuita alle donne che rappresentano una vera risorsa spirituale e pastorale. Nella figura dell’”accompagnatore” va collocata anche la realtà delle associazioni e dei movimenti ecclesiali. Gli Uffici Diocesani, sono invitati a mettere in campo le loro competenze, per avviare percorsi formativi per “accompagnatori spirituali” che vanno soste- nuti a tutti i livelli. Lo stile e il metodo “Camminare insieme” secondo lo stile suggerito nelle tre Lettere Pastorali, è condizione caratteristi- ca dell’esperienza cristiana ed ecclesiale, dove pro- muovere relazioni tra generazioni diverse. Papa Francesco insiste sul metodo: non si tratta di rinunciare ad una formazione morale e dottrinale ma la stessa va intrecciata con una viva esperienza di fede e di Chiesa. •5•
Prima Confessione - 5 maggio 2019 Abondio Chiara Basile Andrea Battista Niccolò Belleni Ilaria Benigni Martina Berva Alice Calabrò Tommaso Canini Jacopo Carissoni Alessandro Damino Florencia Mangili Alessandro Sangalli Rafael Nicolò Farris Giorgia Pappalardo Roberto Silvestri Cloe Ferrari Giulia Paris Tommaso Teli Michele Gambardella Matteo Pepe Giorgia Marie Togni Simone Gambirasio Federico Pirovano Letizia Turani Gabriele Gavazzeni Pietro Previtali Alessandro Turelli Aida Giordano Tommaso Redaelli Giulia Valdani Gabriele Gotti Verdiana Risicato Giuseppe Valentino Emma Prima Comunione - 12 maggio 2019 Celebrazione dei Sacramenti Alborghetti Antonio Benigni Andrea Isacchi Chiara Ambiveri Caterina Bonacina Angelica Isacchi Gabriele Arnez Vidaurre Carrara Alice Mozzati Beatrice Asia Valentina Corti Lorenzo Oliva Gaia Belleni Arianna Gavazzeni Alice Piepoli Matilde Belloli Leonardo Gialli Matteo Pirola Tommaso Pitasi Lorenzo Previtali Leonardo Previtali Noemi Quistini Lucia Rossi Leonardo Scala Giulio Scudeletti Giulia Tuozzo Leonardo Vidaurre Penaloza Valeria Kristel •6•
Cresima - 19 maggio 2019 Agazzi Stefano Ambiveri Lucia Arsuffi Alessandro Basile Sofia Capelli Giacomo Ceresoli Ludovico Facheris Alessandra Garetti Matteo Gavazzeni Daniele Girolamo Cristian Guzzi Alessandro Mozzati Lucrezia Quarti Desiree Taramelli Nicholas Napoletano Luca Redaelli Chiara Terrazzani Alessandra Nava Matteo Redaelli Elisa Warnakulasuriya Offredi Martina Teresa Redaelli Viola Shone Heman Opini Francesca Rota Syria Zedda Jolanda ❧ Annunziata Celano e Giuseppe Lambiase 50 anni ❧ Candida Sala e Cesare Masper 50 anni ❧ Carla Morstabilini e Gian Maria Baratti 45 anni Anniversari di Matrimonio ❧ Graziella Peroni e Luigi Cazzaniga 45 anni ❧ Giusy Turani e Ivan Brembilla 35 anni ❧ Carmen Lazzari e Fulvio Dossi 35 anni ❧ Isidora Bonfanti e Antonio Daminelli 30 anni ❧ Francesca Floridi e Paolo Leidi 25 anni ❧ Tartaglia Ilaria e Stefano Villa 20 anni ❧ Maria Teresa Cesari e Giampietro Pelicioli 20 anni 26 maggio 2019 •7•
Affreschi negli scavi della Cattedrale, I catechisti dei percorsi sacramentali Bergamo È opportuno ritrovarsi all’inizio di ogni sacramentali. Il ritrovo è stato fissato al Semi- nuovo cammino per ridirsi l’importanza nario Giovanni XXIII di Bergamo dove, dopo della condivisione, all’interno di un percor- un momento di preghiera insieme, sono sta- so di fede personale e comunitario, nell’a- te date le indicazioni operative e di metodo desione ad un mandato nel quale, sia pur e comunicati gli avvisi e le date relative agli nelle difficoltà e negli impegni giornalieri, incontri condivisi. Di seguito, dopo il tra- ognuno mette a disposizione il proprio es- sferimento in Piazza Duomo, all’interno del serci sostenendosi vicendevolmente nell’a- Battistero, si sono rinnovate insieme le pro- micizia in Cristo. messe battesimali. Il pomeriggio è poi prose- Anno Catechistico 2019/20 Sabato 28 settembre 2019 i catechisti di Ghia- guito con la visita guidata agli scavi sotto il ie, insieme ai catechisti degli altri gruppi Duomo di Bergamo, alla riscoperta dell’an- interparrocchiali di Ponte S. Pietro, Locate e tica Cattedrale di San Vincenzo e dei relativi Presezzo, si sono ritrovati per inaugurare il ritrovamenti archeologici di epoca romana in cammino in preparazione alle celebrazioni un’atmosfera sospesa tra sacralità e bellezza. Vino nuovo in otri nuovi Vino nuovo in otri nuovi Giovedì 10 ottobre, du- rante la riunione con i genitori dei ragazzi iscritti alla Catechesi, i catechisti di seconda, terza e settima tap- pa hanno presentato i percorsi relativi alle celebrazioni della Pri- ma Confessione, della Prima Comunione e della Cresima, nel sol- co del tema prescelto per l’Anno pastorale 2019/20, Vino Nuovo in Otri Nuovi. Immagine dell’inaugurazione dell’anno catechistico 2019/20 •8•
Di seguito le presentazioni dei catechisti relativamente alle tre celebrazioni sacramentali. Prima Confessione, il Dono perduto e ritrovato Non è scontato riconoscere un Dono… almeno finché non lo si perde e con esso tutti i suoi Benefici… RiconoscerLo è il primo passo per poterLo ritrovare dopo la sua per- dita riconciliandosi con Chi ce l’ha dato senza chiedere nulla il cambio se non la sua condivisione. Nel percorso di Prima Confessione faremo memoria del nostro Battesimo attraverso i simboli che lo caratterizzano e che costituiscono i Doni del Padre. Facendoci accompagnare dai Dieci Comandamenti e dalle Parabole del Vangelo impareremo a co- noscere il Dono (Il Bene/l’Amicizia/L’Amore), la sua Perdita (il Male/L’Inimicizia/L’Odio), il suo ritrovamen- to (la Misericordia/Grazia) e soprattutto il suo mantenimento (la Confessione). Facendo un parallelismo con il tema dell’anno pastorale Vino Nuovo in Otri Nuovi, Il Dono, rappresentato dall’uva, può sembrare perduto con la sua pigiatura… tuttavia può essere ritrovato nella trasformazione del mosto in vino (simbolo della Miseri- cordia/Grazia) che dovrà essere conservato negli otri nuovi (simboli della Confessione) per non essere perduto di nuovo. Prima Comunione Riempici di Te… solo mangiando di Te saremo come Te Abbiamo lasciato l’anno scorso un Seminatore che gettava generoso semi su ogni terreno, senza temere…. Ed eccoci ora… chiamati ad essere semi che, macinati, si trasformano in un pane, chiamati ad essere acini calpestati per divenire vino. Il percorso dei nostri bimbi di terza sarà un viaggio… al seguito di questo chicco che se caduto in terra non... non da nulla… ma se si spoglia, entra nella terra e… muore… si trasforma in qualcosa di meraviglioso. Rivivremo tutta la liturgia con questa prospettiva: mi spoglio delle mie comodità… quando entro in chiesa e con i fratelli mi preparo confessando i miei peccati ad accogliere la liturgia della parola… sono farina se nel mulino faccio mie le parole delle letture, cambio il mio modo di vivere… ed infine divento pane… se... MANGIANDO DIO, nell’eucarestia, che lascio trasformare dal suo “fermento di vita” e con il suo Spirito posso tornare a casa ed essere suo testimone… essere pane sulla mia tavola, nella mia famiglia. Cresima Dono accolto, custodito e offerto Il 10 maggio 2020 i ragazzi riceveranno il dono dello Spirito Santo nel Sacramento della Confermazione. Nell’anno in cui saranno chiamati a scoprire i propri doni, le capacità e le attitudini per orientare il proprio progetto di vita, l’itinerario di catechesi li condurrà a guardare alla propria vita con gratitudine per i doni ricevuti, in modo particolare per il dono della fede che dal giorno del Battesimo li ha immersi nella Grazia di Dio. Il dono della fede offerto e raccontato dalla famiglia e dalla comunità cristiana, chiederà a ciascuno di essere accolto e custodito, con l’impegno e con la responsabilità personale. Lo Spirito Santo che “È Signore e dà la vita” riempi- rà i ragazzi con i suoi sette doni. Durante l’anno catechistico li conosceremo per scoprire il dono dell’opportu- nità di un altro sguardo sulla vita e sul mondo: l’invito ad essere testimoni dell’Amore di un Dio che ci chiama amici e che ci chiede di vivere in pienezza di donazione. Date delle tre celebrazioni • Domenica 26 aprile 2020: Prima Confessione • Domenica 3 maggio 2020: Prima Comunione • Domenica 10 maggio 2020: Cresima •9•
Era il 3 maggio quando mi sono ritrovata davanti a cir- ca 30 adolescenti, 30 volti nuovi ognuno con la propria Sofia storia ma con una cosa in comune: la voglia di fare gli animatori del Cre, centro ricreativo estivo. Iniziavamo così la formazione, e scoprivamo che fare l’animatore non è qualcosa da prendere sottogamba bensì un compito molto importante: ognuno di loro con la relativa storia di vita sarebbe stato destinato ad incontrare tanti bambini e ragazzi che li vorranno a far parte della loro vita, e nonostante il breve periodo sa- pevano che lasciare una buona impronta sarebbe stata fondamentale per arricchire e soprattutto arricchirsi. La voglia di mettersi in gioco era molta e dopo poco più di un mese è iniziato il Cre... Il caldo, la fatica e le tante cose da preparare non sem- pre hanno reso le cose facili ma assicuro che il sorriso non è mai mancato. Così tra giochi, piscine e gite il Cre scriveva la sua sto- ria e tutti noi: Don, animatori, bambini e ragazzi cerca- vamo di renderla davvero una Bella Storia! Non è stato sempre un gioco da ragazzi, però posso assicurare che in mezzo a mille emozioni tutti quanti ci abbiamo messo il cuore. Mai quel 3 maggio mi sarei aspettata che questa espe- CHE BELLA STORIA: Cre estate 2019 rienza potesse donarmi tanto, ero arrivata con una mia storia ed ogni volto, ogni giornata, bella o brutta che fosse, mi hanno permesso di crescere tanto… In fondo ce lo diceva anche Antoine de Saint-Exupéry scrivendo “il piccolo principe” che “è il tempo perduto per la tua rosa che l’ha resa così speciale”, e io posso garantire che sono tutti questi momenti, tutte le vite incontrate che hanno reso quest’esperienza una rosa estremamente speciale. Un grazie davvero speciale. • 10 •
Place des Vosges Sabrina Natali L’esperienza impegnativa ma gratificante del Centro Ricre- Veduta di Parigi ativo Estivo si è conclusa con la proposta agli animatori di una “gita finale” verso una meta di grande fascino, che ha riscosso un notevole con- senso e riscontrato un alto tasso di partecipazione: Pa- rigi. Tre giorni intensi immersi nella Bellezza, nella Fede, Ghiaie-Parigi, andata e ritorno nell’Arte e nella Cultura vei- colate dalla preziosa guida di don Marco che ha saputo trasmetterci contenuti e at- mosfere in un dialogo condi- • 11 •
viso di storia e fede, riempirci il cuore di emozioni, gli la vita di ognuno di questi ragazzi che si avvia verso occhi di bellezza e… le gambe di chilometri! l’età adulta. Camminare è stata la cifra costitutiva di questo viag- Direzioni e percorsi sono stati condivisi anche con don gio, sia perché il modo migliore per cogliere l’essen- Claudio Avogadri, prete bergamasco amico del don e za della Ville Lumière è quello del cammino, veloce residente a Parigi per motivi di studio, che ci ha ac- o lento, diretto verso un luogo o alla ricerca di una compagnato e scortato per strade e angoli sconosciuti strada, sia perché partire da un dove per arrivare a ai più. Ultimi controlli in aeroporto e ritorno a Ghiaie, un altrove, nella fatica alternata al riposo, ritrovando facendo memoria di un’Amicizia rafforzatasi in una l’energia per continuare, rappresenta la metafora del- città da sogno, nel bel mezzo di una calda estate. Di seguito riportiamo la cronaca di Dennis, Alan e Lorenzo, tre degli animatori che hanno partecipato al “viaggio”. “Dal 22 al 24 Luglio 2019 il gruppo animatori ha partecipato all’escursione a Parigi accom- pagnato da Don Marco, Giovanna e Sabrina. Il primo giorno dopo essere giunti a destinazio- ne abbiamo visitato l’Hôtel de Ville, Les Halles (il mercato coperto), il Centre Pompidou (Beau- bourg), progettato e realizzato con la collabora- zione del famosissimo architetto Renzo Piano e infine Place de la Concorde passando dai giar- dini de Les Tuileries fino all’ingresso del Louvre. La sera, dopo un tragitto su un pullman molto affollato e caldo (a Parigi si sono toccati i 42 gradi in quei giorni…), abbiamo ammirato l’Arco di trionfo e il Monumento al Milite Ignoto collocato sotto l’arco stesso. Dopo una lunga passeggiata sugli Champs Elysées siamo tornati in hotel per il meritato riposo. Il secondo gior- no abbiamo visitato la Sainte Chapelle (capola- voro dell’architettura gotica francese costruita per volere di Luigi IX come cappella palatina del medievale palazzo dei re di Francia), visi- tato l’Île de la Cité e passeggiato lungo la Rive Droite fino alla Place des Vosges, punto di par- tenza per dirigerci poi verso il Quartiere Latino vedendo anche la parte intatta di Nôtre Dame, scampata miracolosamente all’incendio dello scorso 15 aprile. Dopo una breve sosta e visita al Pantheon ci siamo diretti verso la chiesa di Saint-Sulpice attraversando i giardini di Lussemburgo fino ad arrivare in Rue de Bac alla Cappella della Madon- na della Medaglia Miracolosa. Di sera abbiamo fatto tappa alla Tour Eiffel e al campo di Marte. L’ultimo giorno abbiamo visitato la Basilica del Sacro Cuore nel quartiere di Montmatre. Nel po- meriggio, dopo aver preso i bagagli, ci siamo diretti verso l’aeroporto Charles de Gaulle per il ritorno a Ghiaie. Pensiamo che questo viaggio sia stata una grande esperienza per stare insieme, imparare nuove cose e vedere la sconfinata e incantevole bellezza di Parigi”. Interni della Sainte Chapelle • 12 •
Il 2 settembre u.s., nell’ambito della setti- mana della Comunità, è stato presentato Carla Morstabilini “… per il bene della Contrada” il libro sulla vita del Canonico Alessandro Raccolta di documenti sulla vita del Canonico Alessandro Locatelli Locatelli, principale artefice della costru- Raccolta di documenti sulla vita del Canonico Alessandro Locatelli zione della Chiesa, dedicata alla Sacra Fa- miglia, nella contrada delle Ghiaie di Bo- Principale artefice della costruzione della Chiesa, dedicata alla Sacra Famiglia, nella contrada delle Ghiaie di Bonate Sopra nate Sopra. È una raccolta di documenti sulla vita del Canonico, dal titolo: “… Per il bene della Contrada”. Questo libro è stato pensato per celebrare i cent’anni dalla sua morte, avvenuta il 1° Agosto 1918. Purtroppo il lavoro ha richie- sto un tempo più lungo rispetto a quan- “… per il bene della Contrada” to previsto, però … meglio tardi che mai, come dice un vecchio proverbio. Finora il nome Canonico Alessandro Loca- telli risultava citato solo nella piazza cen- un libro in memoria del Canonico Locatelli trale delle Ghiaie, infatti solo le persone un po’ avanti negli anni ne avevano sentito parlare dai propri nonni e genitori oppure a cura di Carla Morstabilini direttamente da don Cesare Vitali che fu suo successore. Straordinario mediatore nel rapporto con i nobili Bonzanni, grandi benefattori ma aver passato qualche giorno in famiglia a persone alquanto particolari e difficili da Piacenza, veniva alle Ghiaie in casa di Don accontentare, generosissimi ma con molte Alessandro, presente anche il Chierico An- esigenze, dalla celebrazione della messa gelo Roncalli, futuro Papa e ora San Gio- nella loro cappella privata, ogni qualvolta vanni XXIII. l’avessero ritenuto necessario, all’edifica- Sarà appunto Don Angelo Roncalli, l’ami- zione del campanile in un luogo deciso dal co più caro del nostro canonico, colui che signor Bonzanni Giuseppe, questione che accorrerà per primo al suo capezzale, il si prolungò per diverso tempo. giorno della sua morte, colui che espletò Persona squisita e di grande cultura, in con amore e dedizione le volontà del cano- Per il bene della Contrada: ottimi rapporti con Mons. Giacomo M. nico ed è proprio grazie al canonico Loca- Radini Tedeschi, Canonico di S. Pietro in telli che il nostro papa, San Giovanni XXIII, Vaticano, legato a Don Alessandro da pro- ha dedicato alla nostra frazione frammenti fonda amicizia, nata nel Collegio S. Ales- della sua vita e difatti nel libro ne troviamo sandro di Bergamo, dove Don Locatelli era traccia. Prefetto-Assistente e Mons. Radini alunno Ringrazio coloro che hanno già avuto modo delle scuole ginnasiali. Spesse volte duran- di leggere il libro e che si sono complimen- te le ferie autunnali, Mons. Radini, dopo tati per il lavoro svolto, complimenti che doverosamente vanno anche al no- stro Don Marco, ideatore e promo- tore del libro, non- ché indispensabile traduttore dell’an- tico lessico “usa- to dai preti a quei tempi”. A Don Alessan- dro… che tanto ha fatto… per il bene della contrada, un doveroso tributo di riconoscenza. • 13 •
Posto a ridosso della Chiesa della Sacra Fa- rature e del controsoffitto a volta; una in- miglia di Ghiaie, l’edificio della “Sala Par- dagine stratigrafica sia sui prospetti interni Paola Corsi rocchiale” costituito da un ambiente prin- che esterni delle pellicole pittoriche e degli cipale con annesso bagno per disabili e da intonaci; misurazioni della percentuale di uno “spazio per attività ricreative” al quale umidità presente sugli intonaci superficiali risulta connesso uno spogliatoio-servizio di facciata al fine di comprendere meglio igienico. gli evidenti fenomeni di umidità ascenden- Non sono state trovate negli archivi parroc- ti e porvi rimedio. chiali informazioni precise circa l’edifica- zione di questo immobile, probabilmente IL VESPAIO E IL RISANAMENTO costruito per asservire alle necessità delle DELLE MURATURE attività della Parrocchia in tempi successivi Al fine di porre rimedio agli evidenti pro- rispetto alla Chiesa Parrocchiale: presumi- blemi di umidità di risalita, individuate le bilmente l’edificio risale al 1925-26. Sono caratteristiche delle patologie in atto so- state ritrovate alcune fotografie storiche prattutto nella zoccolatura delle murature che risalgono agli anni ‘70 che testimonia- perimetrali, si è pensato di procedere con la no come l’edificio (ed in particolar modo il realizzazione di un vespaio areato ed il ri- salone) venisse utilizzato dalla popolazio- sanamento delle murature esistenti. L’edi- Restauro dell’edificio della Sala Parrocchiale ne come luogo di incontro per riunioni e ficio è costituito da muri portanti e al piede spettacoli teatrali: a Ghiaie era infatti atti- non vi sono delle fondazioni e/o cordoli, va una compagnia filodrammatica e se ne bensì le murature stesse proseguono al di trova traccia non solo nell’Archivio Storico sotto del pavimento e si fondano nel terre- della Parrocchia, ma anche nella memoria no per circa 50 cm: è stato possibile realiz- delle persone un po’ avanti negli anni. zare un vespaio areato di altezza 20 cm, ab- L’idea della Parrocchia, nella persona di binato poi ad un sistema di riscaldamento Don Marco Milesi, è stata quella di ridare a terra, in grado di migliorare le condizioni vita e dignità a questi spazi che un tempo termoigrometriche generali dell’ambiente. servivano alla comunità, ma che il deterio- Sono state inoltre rimosse delle porzioni di ramento dovuto al tempo ha reso poco fru- intonaco a livello della zoccolatura ormai ibili. L’immobile risultava già citato all’in- degradate e sono state ripristinate median- terno del progetto generale del “Restauro te la stesura di un intonaco macroporoso in della Chiesa Parrocchiale” risalente all’Aprile due strati in grado di assicurarne l’equili- del 2013, purtroppo però non tutti i lavori brio igrometrico e favorire l’evaporazione vennero portati a termine: vennero infatti dell’acqua all’esterno. lasciate per gran parte incompiute le opere previste per l’edificio che ospitava la “Sala parrocchiale”, ultimate appunto nell’anno corrente. Il progetto, autorizzato dalla Soprinten- denza Archeologica Belle arti e Paesag- gio per le Province di Bergamo e Brescia, nonché dalla Diocesi di Bergamo, ha avuto come scopo il restauro conservativo, il re- cupero e la valorizzazione degli elementi storico-artistici presenti, oltre ad un ade- guamento degli impianti tecnologici ormai obsoleti. Il progetto ha cercato di rispettare ester- namente la semplicità costruttiva dell’edi- ficio, così come l’originalità di alcuni det- tagli interni, in primo luogo il pavimento. Sono state eseguite sull’edificio alcune in- dagini preliminari prima di programma- re l’intervento di restauro: una relazione statica dello stato di fatto per appurare lo “stato di salute” della copertura, delle mu- • 14 •
L’APPARATO DECORATIVO DELLA SALA La “Sala parrocchiale” è costituita da un ambiente di circa 132,0 mq, si presenta a pianta rettangolare e volta a botte: le operazioni di restauro sulle pareti sono state eseguite previa accurata campagna dia- gnostica mediante analisi stratigrafiche in grado di accertare la presenza di policromie antiche sotto- stanti e la natura dei colori presenti, comprese le sovrapposizioni. L’intervento di restauro interno è stato minimale per non intaccare o modificare la natura dell’im- mobile: le operazioni hanno riguardato il consoli- damento delle pareti di intonaco distaccate dalla muratura, la rimozione calibrata delle pelli dipinte laddove distaccate dal substrato e la riproposizione delle tinte originali, mantenendo tutte le stratifica- zioni pittoriche presenti sulle superfici. Le porzio- ni di film pittorico rimosse sono state stuccate con malte idrauliche o maltine a base di calce idraulica, mentre le piccole mancanze sui modellati plastici dei capitelli sono state integrate con gesso model- lato in opera. Le superfici e gli apparati decorativi sono stati intonati alle originali cromie. Si è optato per una colorazione nei toni grigi della zoccolatura eviden- ziata nelle lesene, cromaticamente vicina a quella già esistente. Le operazioni di restauro hanno coin- volto anche le porte esistenti, che sono state dap- prima pulite e scrostate manualmente, in seguito carteggiate e ridipinte. IL RECUPERO DELLA PAVIMENTAZIONE STORICA Una fase fondamentale del restauro è stata il recu- pero del pavimento in cementine novecentesche, seppur incompleto ed usurato dalle svariate atti- vità che la sala parrocchiale ha ospitato. Dopo una pulizia preventiva, le cementine di forma esagona- le sono state rimosse manualmente: al fine di recu- • 15 •
perare più pezzi possibile il pa- vimento è stato scomposto con pazienza rimuovendo un pez- zo alla volta e procedendo con ordine da un solo lato. Dopo essere state accuratamente pu- lite in laboratorio dal vecchio sottofondo in cemento e dalla vecchia stuccatura, le cementi- ne recuperate sono state conta- te, accatastate ed imballate per essere poi riportate alla loro sede di origine. Visto l’elevato numero di pez- zi salvati è stato proposto un grande “tappeto” centrale utilizzando tutto il materia- le recuperato per riconferire alla sala, per quanto possibile, l’originalità ed il “vissuto” del pavimento originario, senza stata utilizzata per le pavimentazioni ed i rivestimenti nei locali della però integrarlo con cementine saletta per le attività ricreative e nel bagno, che erano stati lasciati a di nuova fattura, che per loro rustico. natura sarebbero risultate mol- to diverse da quelle originali. LE FACCIATE ESTERNE La posa è avvenuta partendo Le facciate esterne sono state opportunamente pulite mediante lavag- dal centro della sala ripropo- gio a bassa pressione delle superfici con idropulitrice al fine di rimuo- nendo il disegno a fiore senza vere eventuali efflorescenze e muschi superficiali. Sono state rimosse fughe; le cementine sono sta- le parti di intonaco ormai completamente degradate o distaccate dalla te poi stuccate nei tre diversi muratura ed i rappezzi cementizi presenti a livello zoccolatura, dete- colori per conferire maggiore riorate a causa di fenomeni di umidità di risalita, ripristinando poi le uniformità al pavimento. La porzioni rimosse tramite sottofondo in malte idrauliche traspiranti. pavimentazione della sala è Sono stati eseguiti ritocchi pittorici con pittura ai silicati in due mani stata finita utilizzando dei tagli con fondo di collegamento al fine di intonarle alle originali cromie: di pietra scelti con cura valu- la colorazione delle superfici è stata scelta in modo da uniformarsi a tando l’accostamento croma- quelle esistenti; alla base dell’edificio è stata realizzata una zoccolatura tico più adatto: dapprima una di materiale traspirante al fine di non pregiudicare le opere di pre- piccola “matita” beige per cre- venzione contro l’umidità di risalita realizzate. Le facciate sono state are una netta separazione tra completate con la posa di serramenti in legno di nuova fattura croma- pavimento antico e pavimen- ticamente intonati all’edificio e all’apparato decorativo interno. tazione di nuova fattura, poi un bordo perimetrale in lastre GLI IMPIANTI tagliate sul posto per adeguar- La progettazione degli impianti è stata fatta cercando di ridurre al mi- si al meglio alle irregolarità pe- nimo le interferenze murarie e sfruttando al massimo i passaggi a pa- rimetrali della muratura origi- vimento, soprattutto per le predisposizioni delle prese elettriche, tutte naria. previste in apposite cassette a filo pavimento. La nuova illuminazione Per l’intera sala sono state uti- è stata progettata cercando di valorizzare al meglio le caratteristiche lizzate 123 cementine nere, 738 degli ambienti, seppur con corpi illuminanti nuovi e a carattere mo- cementine bianche, 928 cemen- derno. Il nuovo sistema di riscaldamento è stato anch’esso realizzato a tine rosse e infine 124 cemen- pavimento, con tubazione radiante con clips di fissaggio. tine rosse tagliate a metà per la chiusura perimetrale, tutte I lavori hanno avuto inizio a partire dal 18.04.2019, si sono svolti rego- recuperate con cura. larmente e si sono conclusi in data 31.08.2019. A lavori ultimati, in data La stessa pavimentazione in 4 settembre 2019, proprio nel bel mezzo della Festa della Comunità di pietra utilizzata a completa- Ghiaie, Mons. Davide Pelucchi, ha inaugurato il tanto atteso “Salone” mento del salone principale è intitolato a San Giovanni XXIII. • 16 •
Sabato 14 settembre 2019, primo mattino: prima il complesso del Wawel, riconosciuto partenza per l’annuale pellegrinaggio che dall’Unesco come uno dei dodici siti archi- Carla Morstabilini la nostra Parrocchia, unitamente a quella di tettonici più belli del mondo. Nel tratto di Locate, hanno organizzato; Don Marco e Don strada verso il Wawel ci accompagna il lento Matteo guidano il gruppo. La nostra meta è scorrere del fiume Vistola, corso d’acqua che la Polonia, sulle orme di San Giovanni Paolo ammiriamo anche dall’alto delle mura che II, con visita ai luoghi che hanno visto na- circondano il castello e da qui il panorama è scere la sua vocazione. Successive tappe al stupendo. Nel parco interno al castello nume- Santuario della Madonna Nera e al campo di rose aiuole, fiorite e rigogliose, ornano i viali, sterminio di Auschwitz. tutto è in ordine e pulito e qui, in un’esplosio- ne di colori, posiamo per la foto di gruppo. Nell’andata abbiamo sostato a Klagenfurt, si- Visitiamo la Cattedrale, considerata santua- Pellegrinaggio in Polonia, sulle orme di Giovanni Paolo II tuata nella ridente e verde Carinzia e a sera rio nazionale della Polonia, dove venivano abbiamo raggiunto Vienna. Domenica matti- incoronati i sovrani polacchi. Nel pomerig- na, dopo aver partecipato alla Santa Messa gio Santa Messa nella Basilica della Miseri- nella stupenda Chiesa di San Pietro, ci rag- cordia, presso il Convento di Suor Faustina giunge la nostra guida che, dopo averci illu- Kowalska; poi di corsa alle miniere di sale di strato l’incantevole residenza invernale degli Wieliczka, una vera meraviglia. Spettacola- Asburgo, visitato il Duomo di Santo Stefano, ri gallerie di sale a 160 metri di profondità. ci accompagna, in pullman, per un giro pa- Aperte nel tredicesimo secolo, hanno avuto noramico della città, ammirando le varie bel- un ruolo fondamentale per l’economia della lezze di Vienna, dal fiume Danubio alla ruota Polonia, per centinaia di anni, durante i quali panoramica del Prater, nonché il palazzo del i minatori hanno trasformato i bui ed angusti teatro dove si tiene il Concerto di Capodan- cunicoli in vere e proprie gallerie d’arte, ren- no e altri siti caratteristici di Vienna. Dopo il dendole oggi una delle attrazioni turistiche pranzo si parte per Cracovia dove arriviamo più famose di tutta la Polonia. in serata. Martedì visitiamo il Santuario dedicato a San Lunedì mattina, veniamo raggiunti in alber- Giovanni Paolo II che costituisce a Cracovia go da Monica che ci farà da guida durante un luogo speciale di culto, al suo interno la nostra permanenza in Polonia. Visitiamo sono custodite le preziose reliquie del Santo • 17 •
che abbiamo avuto modo di vedere. La più preziosa solo numeri. Non sto ad elencare cosa abbiamo visto, è il sangue prelevato al Papa durante una delle ul- d’altro canto film e documentari ci hanno già illumi- time analisi effettuate prima del decesso nella Clini- nato su questa macchina della morte. Abbiamo visto ca Gemelli. La fiala contenente il sangue, a sua volta la cella di San Massimiliano Kolbe, le prime camere a racchiusa in uno scrigno di vetro, è ubicata nell’alta- gas, dove dalle travi del soffitto, veniva introdotto il re marmoreo situato al centro della Chiesa delle Re- gas letale, mediante buchi nelle travi stesse. Non par- liquie, di forma ottagonale, detta “chiesa inferiore”. liamo poi dell’unico forno crematorio rimasto, defini- Il cardinale Stanisław Dziwisz, segretario particolare to piccolo dalla nostra guida: davanti alla bocca del di Giovanni Paolo II, ha donato al Santuario anche forno una vera e propria caricatrice, posta su guide un’altra reliquia: la tonaca macchiata di sangue che metalliche che permettono lo scorrimento della stessa Giovanni Paolo II indossò il 13 maggio del 1981 du- dal punto in cui venivano caricati i cadaveri al portel- rante l’udienza generale in Piazza San Pietro, quando lo del forno stesso. Al pensiero che lì sono stati but- il pontefice fu colpito dallo sparo di Ali Ağca. La reli- tati milioni di persone, e ci sono delle vere e proprie quia è conservata in una bacheca di vetro nella cosid- prove tangibili, mi chiedo come possano esserci nel detta “chiesa superiore”. Visita poi a Wadowice, città mondo i negazionisti dell’olocausto. Terminata la vi- natale di Papa Wojtyla e nella chiesa parrocchiale, sita, riunito il gruppo, saliamo sul pullman, alla volta dove fu battezzato, partecipiamo alla Santa Messa. A di Birkenau, poco distante da Auschwitz. Possiamo lato della chiesa c’è la casa natale del Papa, trasforma- vedere i binari che provenienti dalla città, visibile in ta in museo, qui sono conservati documenti, suppel- lontananza, attraversando diversi terreni e la strada lettili e vari oggetti appartenuti a Giovanni Paolo II. che porta al campo, si vanno proprio ad infilare in un’apertura a volta, sovrastata da una torretta. All’in- Sotto un cielo che minaccia temporale, partiamo in terno le baracche sono distanti tra loro, circondate da pullman per Auschwitz, dove ci aspetta una guida filo spinato, ho contato sei o sette file, fissate tra due del posto. All’arrivo ci dividono in due gruppi e con le pali di cemento che in alto si piegano, in modo da il- rispettive guide, ci avviamo lungo il tragitto stabilito. luminare meglio il suolo perché da questi pende una Percorriamo dei viali che, sia a destra che a sinistra, lampada di latta. Ci sono pozze di fango, infatti in sono fiancheggiati da cupe costruzioni in vecchi mat- mattinata ha piovuto, ci manca solo la fitta nebbia che toni rossi, ognuna di queste riporta un numero; infatti di solito si vede nei film, per rendere la cosa più che qui le persone non erano considerate esseri umani ma reale; sembra di essere tornati indietro a quei tempi. • 18 •
La guida ci porta nella baracca adibita ai bisogni per- dei Paesi “Oltre Cortina”, nei confronti del popolo sonali, ci racconta che un quarto d’ora d’acqua cor- polacco, gente oppressa da sempre. rente doveva bastare per la doccia di 400 persone, per non parlare della lunga colata di cemento, a forma di Nel pomeriggio partecipiamo alla Via Crucis: il per- muretto, dove sul suo piano ci sono due file di buchi, corso si snoda sui bastioni delimitanti il complesso larghi come un normale secchio, un centinaio di bu- del Santuario, un vento freddo ci accompagna per chi o forse più, che servivano come wc; le persone si tutta la durata del percorso che termina davanti ad sedevano in fila, l’uno accanto all’altro. Qui la dignità una maestosa e imponente statua di San Giovan- delle persone non solo veniva calpestata, ma addirit- ni Paolo II. A sera, condivisa con il gruppo la cena, tura annientata. ci rechiamo tutti al Santuario per una preghiera co- munitaria che si tiene in lingua polacca; anche ora la Le baracche, una di fianco all’altra, tutte allineate chiesa è gremita ed a fatica riusciamo a farci largo tra arrivano fino al limitare del bosco, che si intravede la folla, quel tanto che ci consente di trovare un po- in lontananza. Una visione veramente lugubre e in- sticino dove poter assistere alla liturgia. Alle ore 22 quietante. Con alcuni del gruppo ho condiviso questa è prevista la cerimonia della copertura del Quadro, riflessione; anche ai giorni nostri, nel mondo ci sono rito che si ripete tutte le sere mentre alle 6 del mat- ostilità e persecuzioni nei confronti di alcune popo- tino del giorno dopo è previsto lo scoprimento della lazioni a causa della religione o forti contrasti fra et- reliquia. Alcune persone del nostro gruppo parteci- nie, ma qui, con totale freddezza e minuzioso calcolo, pano il mattino successivo alla suddetta funzione e avevano messo in moto una macchina della morte, ci raggiungono in albergo, in tempo per la partenza che per anni aveva operato all’insaputa del mondo verso Brno, in territorio della Repubblica Ceca. Qui, intero. Mah…, qualcuno forse poteva sapere? Riuniti nella vecchia cattedrale intitolata ai Santi Pietro e Pa- i due gruppi, tutti alquanti scossi da quanto visto e olo, dalle caratteristiche guglie a spillo (alte 84 metri) toccato con mano, risaliamo sul pullman: destinazio- che dominano la città, partecipiamo alla Santa Messa. ne Czestochowa. Ritorno al pullman e proseguimento per Polten, dove passeremo la notte in attesa di riprendere, all’indo- Al mattino successivo andiamo tutti al Santuario, mani, il viaggio verso Melk. Don Marco e Don Matteo possono celebrare la Messa proprio nella cappella dove è collocato il Quadro ori- Venerdì, 20 settembre, ultimo giorno del nostro pelle- ginale della Madonna Nera: abbiamo il privilegio di grinaggio. Colazione e via, in direzione dell’Abbazia accedere anche noi. La chiesa è gremita e tutti aspira- di Melk: un complesso veramente incantevole, facen- no a poter fare una piccola sosta davanti al Quadro. te parte del patrimonio dell’Unesco. Cascate di fiori Finita la Messa, il personale del servizio d’ordine ci che si protendono verso il basso delimitano la scali- invita a uscire dalla cappella; accediamo dunque alla nata che consente l’accesso all’Abbazia. Nella stupen- Basilica adiacente, mediante passaggi comunicanti da chiesa del Monastero, ricca di stucchi e affreschi, con la chiesa stessa e qui attendiamo la nostra gui- viene celebrata la Messa. Al termine, ci raggiunge la da, Suor Teresita, un “personaggio” vivace dai modi nostra guida che ci accompagna per la visita alle va- originali che ci illustra le sale al rie sale, dalla sala marmorea piano terra. Ci porta poi al pri- alla straordinaria biblioteca, Chiesa di mo piano, dove sopra la sacre- ricca di vecchi manoscritti, si Wadowice stia fu costruita una sala, allo parla di oltre 90.000 volumi e scopo di custodire il tesoro di più. Al termine, risaliamo sul Jasna Gòra. Il tesoro vanta mol- pullman in direzione della cit- ti ex-voto di incommensurabile tadina di Mondsee, nella zona valore, quali ostensori, calici, dei laghi del salisburghese preziosi donati alla Madonna per il pranzo. Torniamo sul Nera di Czestochowa lungo i pullman: il clima è cambiato, secoli. All’uscita, in un cortile, la comitiva è un po’ più taci- Suor Teresita ci indica la lapi- turna rispetto all’andata. Si de dedicata al Presidente della pensa già agli impegni che ci Repubblica di Polonia, decedu- aspettano e qualcuno perfino to in un incidente aereo con 96 al prossimo pellegrinaggio, persone; incidente che secondo che quasi sicuramente ci ve- il popolo polacco, è stato cau- drà ancora accomunati. sato da un attentato, ordito proprio per ucciderlo. Più vol- Un grazie sincero a Don Mar- te le nostre guide denunciano i co e Don Matteo, che ci hanno soprusi e le angherie perpetra- guidato in questo indimenti- te dai russi e dai vari dittatori cabile viaggio. • 19 •
Scuola dell’Infanzia BAMBIN GESÙ I Docenti della Scuola d’Infanzia nell’offer- ISCRIZIONE ta formativa ed educativa, si propongono di La normativa vigente che regola l’iscri- conseguire le seguenti finalità: zione dei bambini per l’anno scolastico Promuovere nelle bambine e nei bambini lo 2019/2020 è consultabile al sito web: sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della www.Istruzione.it. competenza e della cittadinanza. Le domande di iscrizione si ricevono a partire dall’OPEN DAY. ✮ CONSOLIDARE L’IDENTITÀ Perché imparino a star bene e ad affrontare nuove esperienze sentendosi riconosciuti SPAZI come persone uniche e irripetibili. Lo spazio che la scuola offre risponde ai bisogni di accoglienza e serenità, di mo- ✮ SVILUPPARE L’AUTONOMIA vimento e sicurezza, di stimolo alla cu- Perché imparino a: riosità e all’apprendimento del bambino. ● Avere fiducia nelle loro capacità e negli altri; In esso si svolgono attività di: sezione, ● Realizzare e portare a termine le attività; laboratorio, intersezione, ecc. e progetti ● Esprimersi con linguaggi diversi; con docenti ed esperti esterni. ● Esplorare la realtà; Detti spazi si suddividono in: ● Motivare le proprie opinioni; ● Esprimere i propri sentimenti; SPAZI INTERNI ● Affrontare gli impegni senza scoraggiarsi; ● Salone ● Chiedere aiuto quando si trovano in diffi- ● Sezioni coltà. ● Servizi igienici ● Sala da pranzo ✮ ACQUISIRE LE COMPETENZE ● Stanza per il riposo pomeridiano Perché imparino a: Piano dell’offerta formativa ● Laboratorio ● Riflettere e ragionare attraverso l’esplora- ● Sala per l’attività psicomotoria zione e l’osservazione; ● Cucina interna ● Descrivere, narrare, rappresentare grafica- ● Direzione / segreteria mente fatti ed esperienze non solo perso- ● Sala insegnanti nali; ● Sviluppare l’abitudine a porre domande. ✮ EDUCARE AL SENSO DI CITTADINANZA Perché scoprano: ● I loro diritti e doveri; ● I loro bisogni e quelli degli altri; ● La necessità di comprendere e rispettare le regole. La scuola dell’Infanzia può accogliere un massimo di 112 bambini suddivisi in 4 sezio- ni eterogenee per età e sesso. SPAZIO ESTERNO: La Sezione Primavera può accogliere un mas- La scuola offre un ampio giardino con simo di 10 bambini in unica sezione omoge- giochi strutturati e spazi per il gioco li- nea. bero. • 20 •
LA GIORNATA SCOLASTICA 7.30-8.30 Accoglienza Pre-scuola, su richiesta a pagamento 8.30-9.00 Entrata dei bambini Accoglienza 9.00-10.00 Tempo di routine Conversazione registrazione delle presenze, calendario e incarichi 10.00-11.30 Tempo didattico Attività di sezione Attività di I.R.C. Laboratori con esperti interni/esterni 11.30-12.00 Tempo di routine Autonomia Igiene personale Uso dei servizi igienici Preparazione al pranzo 12.00-13.00 Tempo di routine Pranzo Autonomia Acquisizione di corrette abitudini alimentari 13.30-15.20 Tempo di routine Riposo pomeridiano Per i bambini di 3 anni 13.00-14.00 Tempo di pluriattività Attività ricreativa libera o semi-strutturata 14.00-15.20 Tempo didattico Attività di sezione e intersezione 15.20-15.45 Tempo di routine Riordino - conversazione - preparazione dell’uscita 15.45-16.00 Tempo di transizione Uscita 16.00-17.30 Accoglienza Prolungamento su richiesta, a pagamento GENNAIO 2020: APERTURA DELLA SEZIONE PRIMAVERA Viste le necessità e le forti richieste territoriali, da gennaio 2020 si aprirà la sezione primavera, che accoglie i bambini da 24 a 36 mesi. INTENTO DELLA SCUOLA L’intento della Scuola dell’Infanzia BAMBIN GESÙ è quello di POR- RE IL BAMBINO AL CENTRO dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, fisici e religiosi. Le docenti seguono il naturale sviluppo del bambino, guidandolo nel- la crescita e sostenendolo nel coltivare il suo NATURALE e SPONTA- NEO interesse per la conoscenza. Questo avviene attraverso un uso accurato dei MATERIALI e delle ATTIVITÀ, di stampo montessoria- no, messi a libera disposizione dei bambini, unitamente ad attività più strutturate, di stampo laboratoriale, volte a favorire lo sviluppo delle COMPETENZE. Le competenze emergenti potranno essere rilevate e valutate attraverso l’OSSERVAZIONE e la DOCUMENTAZIONE. IDENTITÀ La scuola dell’Infanzia parrocchiale BAMBIN GESÙ è un servizio pubblico, educativo, sociale, senza scopo di lucro. Scuola cattolica at- tiva dal 1928 e paritaria dal 2001 per D.M. 488/1902 del 28/02/2001. Esercita la sua attività educativa nella comunità locale di Ghiaie ed accoglie tutti i bambini in età di 3 - 6 anni. • 21 •
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