DELIRIUM EDIZIONI 2011 ISBN 9788866070405 - Giuseppina Brandonisio Suoni e Fantasmi Scenari e dimensioni dell'opera di Edgar Allan Poe Cover ...
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Giuseppina Brandonisio Suoni e Fantasmi Scenari e dimensioni dell’opera di Edgar Allan Poe Cover Design by Gabriele Ciufo DELIRIUM EDIZIONI © 2011 ISBN 9788866070405 3
1 Ossessioni 1.1 Introduzione: scenario storico-culturale La musicalità del verso e la visione spettrale sono stati due argomenti fondamentali sui quali Edgar Allan Poe ha costruito la sua produzione letteraria. Se il secondo aspetto è un motivo di fondo che ossessivamente ritorna nei suoi scritti, sotto varie forme e declinazioni – legando l'autore sia alla tradizione gotica che a quella romantica – il primo rappresenta la sua più grande innovazione: esso fa riferimento essenzialmente alla struttura compositiva che soggiace al corpus delle opere ed è inquadrabile nell’ambito delle ricerche da lui svolte in qualità di saggista e critico. Si tratta dei due temi portanti: di quelli che hanno scatenato il rifiuto degli intellettuali anglo-americani e l’ammirazione dei francesi, ma che sono anche la ragione del successo delle sue opere. Il pubblico si è legato al thriller 4
psicologico e al romanzo poliziesco (i generi letterari neonati), mentre la critica ha sottolineato l'importanza del contributo culturale fortemente innovativo che Poe ha apportato, nonostante problemi esegetici e pregiudizi molto forti. Le critiche più dure gli giunsero perfino da Rufus Grinswold, il curatore delle sue opere, appena pochi giorni dopo la sua morte. D’altro canto, tanta letteratura, Simbolismo e Decadentismo soprattutto, vantano una discendenza culturale da Edgar Allan Poe. Allo stesso modo, i movimenti letterari europei di fine Settecento ed inizio Ottocento (dalla poesia neoclassica inglese, al movimento tedesco preromantico dello Sturm und drang, al Romanticismo) rivendicano con Poe una linea di continuità tematica e stilistica. In questo capitolo illustreremo tale scenario culturale fatto di contrasti ed esaltazioni, dando rilevanza a quegli aspetti che, tra tradizione e innovazione, dipingono la personalità artistica dello scrittore. 5
1.2 L’ostracismo della critica americana: tra incomprensione e pregiudizio «devo infatti scrivere la storia di uno di quegli illustri sventurati, troppo ricco di poesia e di passioni, che è venuto, dopo tanti altri, a fare in questo basso mondo il duro apprendistato del genio tra anime inferiori. Che tragedia penosa la vita di Edgar Poe! La sua morte, un’orribile conclusione in cui l’orrore è accresciuto dalla trivialità! (...) gli Stati Uniti – nient’altro che una grande barbarie illuminata a gas – furono per Poe soltanto una vasta prigione ch’egli percorreva con la febbrile agitazione di un essere fatto per respirare in un mondo meno moralistico, (...). Dittatura spietata quella dell’opinione pubblica nelle società democratiche: non implorate da lei carità, né indulgenza, né una qualsiasi elasticità nell’applicazione delle sue leggi ai molteplici e complessi casi della vita morale. (...) Un biografo ci dirà serio – è in buona fede, questo brav’uomo – che Poe, se avesse voluto regolarizzare il suo genio e applicare le sue facoltà creative in un modo più appropriato al terreno americano, sarebbe potuto diventare un autore di cassetta, a money making author;»1 (Charles Baudelaire) Su Edgar Allan Poe la critica letteraria è da sempre impegnata in un lavoro di interpretazione incessante e ambivalente: quasi sempre tende ad elogiarlo e a riconoscerne sia il talento che la portata innovativa dei suoi scritti. Altre volte invece, già 1 Questo testo apparve nel marzo 1856 come prefazione alla traduzione fatta dallo stesso Baudelaire (1821-1867) delle Histoires extraordinaires di Edgar Allan Poe, da Edgar Poe, La vita e le opere, CHARLES BAUDELAIRE, http://www.bibliomanie.it/poe_vita_opere_baudelaire.htm#_ed n7. 6
nell’America dell’Ottocento che lo ha visto nascere, esordire e infine morire – lo scrittore ha subito un aspro atteggiamento di condanna. Le resistenze degli accademici di cui scrive Baudelaire si manifestarono sotto forma di “processo alle intenzioni” e furono supportate anche da buona parte dell’opinione pubblica della prima metà del XIX secolo. Poe era accusato di un’eccessiva faciloneria: di inseguire il sogno di un’immediata popolarità attraverso delle trovate compositive sbalorditive, spesso banali o perfino macabre e necrofile, così da far scalpore e attirare l’attenzione su di sé. L’atteggiamento tendenzialmente autoreferenziale che egli assumeva, i suoi problemi con l’alcool - che per due volte gli costarono, per esempio, l’allontanamento dal “Southern Literary Messenger” – le sue origini familiari, giudicate discutibili per i costumi del tempo, la sua relazione amorosa e poi il matrimonio con sua cugina, quando questa era ancora troppo giovane contribuirono in larga parte a formare tale pregiudizio e furono uno dei tanti pretesti utilizzati per screditarlo quando Edgar, scoraggiato e deluso dal contesto sociale che lo circondava, assunse il ruolo di dissenziente rispetto alla maggioranza dei letterati americani che continuavano a proporre stilemi stagnanti e contenuti inattuali 7
allo scopo – pensava Poe – di coprire sotto un finto velo progressista tutti i mali e le contraddizioni della democrazia americana che, secondo lui era “malata”2. Del resto, l'ex reverendo Rufus Wilmot Griswold, due giorni dopo la sua scomparsa (avvenuta il 7 ottobre del 1849), pubblicò, con lo pseudonimo di Ludwig, sul New York Tribune, un memoriale sensazionalistico e dai toni dispregiativi che esordiva dicendo: «Edgar Allan Poe is dead. (...) This announcement will startle many, but few will be grieved by it»3, descrivendo lo scrittore come una vittima dell'alcool e della droga, come un uomo strano, monomaniaco e “satanico”. 4 2 Si veda Daniela Fargione, Giardini e labirinti: l’America di Edgar Allan Poe, CELID, TORINO, 2005, (p.8). 3 «Edgar Allan Poe è morto. (…). Questo annuncio spaventerà molti ma in pochi ne saranno addolorati». By Thomas Ollive Mabbott © 1943 The New England Quarterly, Inc.. ©2000-2008 JSTOR All Rights Reserved. 4 A tal proposito è ancora Baudelaire a ricordare: «Alcuni (...) unendo la più grossolana incomprensione del suo genio alla ferocia dell’ipocrisia borghese, hanno gareggiato nell’insultarlo; (...) Poe, avvertendo forse il sinistro presentimento d’una fine improvvisa, aveva designato Griswold e Willis per riordinare le sue opere, scrivere la sua biografia, e riabilitare la sua memoria. Quel pedagogo-vampiro ha invece ampiamente diffamato l’amico in un articolo enorme, banale e pieno d’odio, proprio nella prefazione all’edizione postuma delle sue opere. Non esiste dunque in America un’ordinanza che interdica ai cani di entrare nei cimiteri? Quanto a Willis, egli ha dato prova, per contro, del fatto che la benevolenza e la discrezione vanno sempre insieme con l’intelligenza vera, e che la carità verso i nostri confratelli, ch’è un dovere morale, è altresì un imperativo del buon gusto.», : Charles Baudelaire, Edgar Poe, La vita e le opere, a cura di Davide Monda. 8
A quel commento ne seguirono molti altri simili 5. Ma oltre i pregiudizi e le illazioni emersi a posteriori, anche le biografie riportano dati che confermano il fatto che Poe fosse gravemente alcolizzato6. In ogni caso però, già il solo memoriale di Griswold ci offre un'idea di quanto fosse alta la cifra del disprezzo che il nostro ambizioso scrittore dovette pagare ai suoi connazionali. Ma nonostante ciò, riuscì a lasciare loro i suoi studi sulla “musicalità del verso” e i nuovi “luoghi letterari”, sui quali oggi si fonda la tradizione delle detective stories. 1.3 Il recupero Soltanto con gli studi di T.S. Eliot e, qualche decennio più tardi, di A.Tate, l’opera di Poe sarà ricollocata al centro della tradizione letteraria americana. Ma anche di fronte al successo di pubblico quasi immediato, le critiche negative dei suoi colleghi americani e inglesi furono tantissime. Henry James 7 http://www.bibliomanie.it/poe_vita_opere_baudelaire.htm#_edn7. 5 Lo indicano le fonti storiche e critiche, tra cui: T. PISANTI: Edgar Allan Poe. Tutti i racconti, le poesie e le avventure di Gordon Pym, introduzione, Grandi Tascabili Economici Newton – ROMA,1992. 6 Ibid, p.13. 7 Henry James (New York, 15 aprile 1843 – Londra, 28 febbraio 1916 ), scrittore e critico letterario statunitense, è noto per i suoi romanzi ed i suoi racconti sul tema della coscienza e della moralità. Viaggiò fra America e 9
scrisse che «un entusiasmo per Poe è il segno di uno stadio di riflessione decisamente primitivo» 8. Qualche anno più tardi anche Thomas Stearns Eliot 9 dirà che: «l'intelletto di Poe sembrerà quello di una persona dotatissima che resti però alle soglie della pubertà 10». Ai letterati americani, suoi contemporanei, insomma, Edgar Allan Poe appariva come un alieno, eppure la tradizione “nera” e “gotica” inaugurata dai romanzi di Charles Brockden Brown11, con quel «genuino orrore di una sensibilità torturata»12 e con le sue anticipazioni del romanzo psicologico (del quale però fu Poe il vero maestro) avevano sicuramente influenzato anche il bostoniano. E proprio per queste ragioni, Pisanti può affermare che «Poe veniva ancor più a entrare, infine, in una configurazione perfettamente americana: non come vittima (della famosa «barbarie illuminata a gas» di cui parlò Europa, occupandosi in letteratura anche di temi di carattere internazionale. 8 T. PISANTI Edgar Allan Poe. Tutti i racconti, le poesie e le avventure di Gordon Pym, Grandi Tascabili Economici Newton – ROMA,1992, (p.7). 9 Thomas Stearns Eliot (Saint Louis, Missouri, 26 settembre 1888 – Londra, 4 gennaio 1965)è stato poeta, drammaturgo e critico letterario. 10 T.PISANTI, Edgar Allan Poe. Tutti i racconti, le poesie e le “avventure di Gordon Pym”, Grandi Tascabili Economici Newton – ROMA,1992, (p.7). 11 Charles Brockden Brown (Filadelfia, 17 gennaio 1771 – 22 febbraio 1810), è considerato come il capostipite del romanzo gotico americano. 12 Tommaso Pisanti, Edgar Allan Poe. Tutti i racconti, le poesie e le “avventure di Gordon Pym, Grandi Tascabili Economici Newton – ROMA, 1992. 10
suggestivamente Baudelaire), ma come partecipe, come si vede, a pieno titolo»13. Ma il gotico di Edgar Allan Poe, come vedremo, prenderà strade diverse e assolutamente nuove, addentrandosi «negli umani oscuri meandri psicologici, negli orrori inquietanti di una condizione lacerata, contraddittoria, enigmatica»14. Per la sua ricerca di assolutezze, di una Bellezza ideale, coi suoi versi d'amore e di morte, per i suoi accenti classici, Poe è stato anche allineato al classicismo romantico di poeti come Byron, Coleridge, Keats, Foscolo e Hölderlin, – e poi ancora – è stato letto da Lacan, Derrida e perfino psicanalizzato, attraverso la somiglianza tra il carattere dei personaggi e la sua personalità, da Marie Bonaparte, nota allieva di Sigmund Freud. A Byron, come più volte la critica ha sottolineato, Poe si è ispirato per la composizione del Tamerlano. Sia nella struttura che nella versificazione l'opera, pubblicata in forma anonima nella raccolta Tamerlane and Other Poems by a Bostonian, ricorda le liriche del noto “lord” inglese. Ed è stato proprio Poe a indicarlo come modello preferenziale per questa composizione, che intanto compiva già 13 Ibid (p. 8). 14 Ibid (p. 9). 11
un primo passo verso l'innovazione: infatti «è il primo e unico Tamerlano della letteratura americana: si situa dunque entro delle coordinate culturali diverse» per «il fatto di non essere un lavoro teatrale, ma un poemetto»15. Poe ha un ruolo da pioniere anche per quanto riguarda la narrativa “scientifico- meravigliosa”16. Da un autore come Coleridge ed il suo Kubla Khan17, Poe avrebbe preso l'ispirazione per scrivere Al Aaraaf 18 , (Baltimora, 1829): quest'opera, dal nome tratto da una surah del Corano, ha dato l'avvio al poema cosmogonico americano. Sempre inserito in un'ottica artistica in bilico tra passato e futuro, nel 1831 quando, cioè a New York pubblicherà Poems, (second edition)19, nella prefazione renderà «omaggio 15 Elisabetta Marino, Tamerlano dalla letteratura inglese alla letteratura americana, Sun Moon Lake, ROMA, 2000. 16 Ci si riferisce a: Le incomparabili avventure d'un certo Hans Pfaal (titolo originale: The Unparelled Adventures of one Hans Pfaal), del 1835. Il racconto narra di un olandese che fa un volo sulla luna con un pallone aerostatico fatto di carta di giornale. In: Tommaso Pisanti, Edgar Allan Poe. Tutti i racconti, le poesie e le “avventure di Gordon Pym”, Grandi Tascabili Economici Newton – ROMA, 1992, introduzione. 17 Poema incompiuto pubblicato nel 1816, ambientato nell'antico Oriente, com'era di moda all'epoca, ne ritrae il fascino in uno sfondo mistico-magico e si ispira alla figura del mongolo Kublai Khan. 18 Tommaso Pisanti Edgar Allan Poe. Tutti i racconti, le poesie e le “avventure di Gordon Pym, Grandi Tascabili Economici Newton – ROMA, 1992, introduzione. 19 L'opera contiene una riedizione ampliata del Tamerlano, più altre poesie giovanili. Da:Elisabetta Marino, Tamerlano dalla letteratura inglese alla letteratura americana, Roma, Sun Moon Lake, 2000. 12
al genio di Coleridge»20, dimostrando di aderire al principio dell'«art for art's sake»21: cioè a quello di una poesia sganciata da ogni fine moralistico e didattico il cui unico obiettivo doveva essere la ricerca della verità; e allora Poe esalterà il concetto di “immaginazione produttiva”22, sulla scia dell'idealismo kantiano, e porrà le premesse per quelle che saranno le successive linee guida di The poetic Principle: “l'unità dell'effetto” e la costruzione metrico-musicale e meccanica del verso. Per quel che riguarda i suoi racconti – che sono circa una settantina –, Poe è stato avvicinato al preromanticismo tedesco di Tiek23. L’accostamento si giustifica sulla base della scelta di tipiche allegorie scelte dal bostoniano per descrivere gli umani tormenti e le pulsioni: un esempio è costituito dal vortice e dalla tempesta descritti nel racconto Message Found 20 Quinn in: Tommaso Pisanti “Edgar Allan Poe. Tutti i racconti, le poesie e le “avventure di Gordon Pym”, introduzione, p. 12, ©1992. Grandi Tascabili Economici Newton – ROMA. 21 Ibid, cap VI, p.2 22 «Il concetto con cui Kant tematizza il primato dell'immaginazione produttiva sulle altre facoltà (intelletto e ragione) è quello di genio. Più precisamente, il concetto dell'esemplarità dell'opera di genio». Da Pietro Montani, Bioestetica,© 2007, Carocci Editore S.p.A., Roma, p.41. 23 Da:''Storia della letteratura americana'' di Fink, Maffi, Minganti, Tarozzi - Biblioteca Universale Sansoni – 13
in a Bottle24, pieno di suggestioni emblematiche e davvero esplicative25. Anche «Salomon Gessner, uno svizzero-tedesco i cui Idilli, di intonazione orrorosa e patetica, aprono un largo filone di poesia romantica»26 viene parzialmente accostato a Poe per quella costante tensione narrativa che l’autore 24 MS Found in a Bottle (tradotto in italiano col titolo Manoscritto trovato in una bottiglia), è un racconto pubblicato nel 1831. Narra la vicenda di un vecchio marinaio svedese e di un passeggero – gli unici superstiti di una nave affondata per colpa di una tempesta – che, travolti da onde gigantesche, si ritrovano catapultati su un vascello fantasma pieno di uomini decrepiti che non si accorgono della loro presenza. La nave è alla deriva. L’equipaggio è impassibile tanto che nessuno dei marinai si preoccupa dell’urgente bisogno di ripristinare una rotta. E così vagano in direzione del Polo Sud, dove saranno inghiottiti da un vortice. Finché sono a bordo, il passegero sopravvissuto – l’io narrante – redige un diario dei loro ultimi giorni: il manoscritto che poi sarà ritrovato in una bottiglia. Gli spiriti, gli eventi naturali catastrofici e gli oggetti che si muovono in questo racconto riflettono i pensieri deviati, le allucinazioni e i tormenti di personaggi, costretti a dar conto alla loro coscienza di istinti e passioni, di fronte alla certezza della morte imminente. 25 «In Germania il moto preromantico si configura nella forma più decisa con lo Sturm und Drang, movimento culturale che letteralmente significa "tempesta e assalto" oppure "impeto e ribellione" e deve il suo nome al titolo di un dramma di Friedrich Klinger ed estende l’arco del suo sviluppo fra il 1770 e il 1785. Esso fu espressione di rivolta contro la cultura e la letteratura accademiche, di fronte alle quali rivalutava gli elementi irrazionali, sentimentali e individualistici nella vita e nell’arte. Il movimento, le cui premesse erano nelle concezioni di Johann Gottfried Herder, il quale stabiliva una netta distinzione fra poesia naturale (espressione immediata degli affetti di un popolo, nelle sue caratteristiche nazionali) e poesia d’arte o riflessa (elaborata su imitazione di modelli), sosteneva un’arte libera da precetti retorici e asseriva il fascino dei paesaggi selvaggi e notturni e delle tempestose laceranti passioni. E riprendendosi alle concezioni di Rousseau, gli Stürmer (fra i quali ricordiamo Friedrich Klinger, Reinhold Lenz, Friedrich Müller, Gottried August Bürger, e per una 14
stabilisce tra una rappresentazione ideale di una società immune da conflitti e la crisi improvvisa di un ordine morale ormai divenuto incapace di garantire anche la più elementare certezza. Mari in tempesta e statue di ghiaccio, rispettivamente in MS Found in a bottle e The Narrative of Artur Gordon Pym of Nantucket (il primo degli unici due romanzi scritti da Poe e rimasto incompiuto, risalente al 1837), riprendono tali immagini anche se con delle valenze differenti: nelle metafore simboliche del Romanticismo esse indicano il tumulto delle passioni e la vittoria del materialismo e del freddo calcolo sulle ragioni del cuore, in Edgar Allan Poe diventano decisamente le espressioni del terrore materializzato. parte della loro attività Wolfgang Goethe e Friedrich Schiller) espressero l’esigenza di un rinnovamento sociale e vagheggiarono uno stato di natura. (...) Da queste premesse immediate traeva origine il Romanticismo europeo, il cui sostrato filosofico è nelle concezioni di Friedrich Novalis, di Johann Ludwig Tieck, dei fratelli Friedrich e August Wilhelm Schlegel i quali, sviluppando sul piano dell’arte il concetto dell’Io di Johann Fichte, e riconoscendo l’Io, non come attività morale ma come attività estetica, creatore libero e assoluto di produzioni artistiche, cioè immaginarie e fantastiche, accentuavano l’irrazionalismo che già sostanziava lo Sturm und Drang e disciplinavano in precise costruzioni teoriche le caotiche istanze degli Stürmer». Vincenzo Laforgia, La lunga stagione preromantica europea, La repubblica Letteraria © 2001, http://www.repubblicaletteraria.it/Preromanticismo.htm 26 Si veda ancora: . http://www.repubblicaletteraria.it/Preromanticismo.htm 15
Poe è stato ammesso con quasi un secolo di ritardo fra i grandi autori della letteratura del suo Paese. Ma mentre l’Europa romantica, subito dopo la sua morte, sulla scia degli entusiasmi francesi, alimentava il suo mito di poeta maledetto – accostandolo ai canoni estetici del movimento dei simbolisti –, il suo concittadino Ralph Waldo Emerson27, dall’altra parte dell’oceano, infuocava il dibattito culturale soprannominandolo ironicamente “the jingle man”, a causa degli effetti fonici e apparentemente ridicoli di The Bells, poesia che Poe scrisse nel 1849. La composizione, non a torto, fu giudicata infantile. Essa era sostanzialmente troppo al di sotto delle aspettative e del gusto dell’epoca. Sono dovuti trascorrere alcuni decenni perché fosse citata nelle spiegazioni riferibili alla costruzione meccanica del verso che il bostoniano stava teorizzando a partire già da quel momento. 1.4 Poe e il simbolismo La storia della letteratura, considera Poe un precursore della corrente artistica francese 28. 27 Boston, 25 maggio1803 – Massachussetts, 27 aprile 1882. 28 La poetica di Baudelaire influenzò l’opera di Paul Verlaine, Arthur Rimbaud e Stéphane Mallarmé. Questi artisti inglobano alcuni principi del Simbolismo, quali l’idea che la poesia sia musica; che il l poeta non debba 16
In fondo fu Baudelaire a “riscoprire” l'opera di Edgar Allan Poe e ad inserirla in un contesto in cui potesse ampiamente circolare. Anzi: mentre i pregiudizi dei letterati americani perdurarono fino alla fine dell’Ottocento, senza risparmiarsi nemmeno nelle accuse di plagio (Poe avrebbe copiato da opere di Hawthorne, Tieck e Hoffman, in particolare 29), nel 1852, a tre anni dalla morte del bostoniano, Baudelaire scrisse il primo saggio a lui dedicato e lo pubblicò sulla «Revue de Paris». Tra il 1856 e il 1857, tradusse in francese tutti i racconti, mentre Mallarmé si occupò di rendere in prosa tutte le poesie. Con Edgar Allan Poe i simbolisti trovarono una forte affinità e una fonte di ispirazione. Con la loro riflessione incentrata sulla poesia – sui suoi meccanismi e sui modi di produrla – andavano alla ricerca della bellezza assoluta, di suggestioni ritmiche nelle parole che fossero capaci di sfruttare tutte le potenzialità della metrica, di significati che non appartenessero alla realtà immanente. Però la loro ricerca, diversamente da quella di Poe, guardava a una rete fatta di simboli che descrivere il mondo concreto ma piuttosto versificare per cogliere e comunicare attraverso immagini più vaghe e nebulose, suggerire emozioni catturando l’essenza ch’è invisibile nelle cose. Usare insomma immagini lievi e parole sfumate come accordi musicali purché non siano descrittive bensì evocatrici. 29 ''Storia della letteratura americana'' di Fink, Maffi, Minganti, Tarozzi - Biblioteca Universale Sansoni 17
ridefinisse il mondo e svelasse l'essenza misteriosa della natura. Il Simbolismo credeva infatti che sotto la realtà apparente, quella fenomenologica, si nascondesse una realtà più profonda e rimasta ancora insondata a cui si può giungere solo per mezzo della poesia. I territori misteriosi di Poe, come più volte è stato sottolineato, si trovavano nella mente dell'uomo. Ma c’è di più: i poeti francesi, in piena epoca positivista, manifestarono la propria sfiducia nella scienza, ritenuta incapace di penetrare nelle oscure profondità dell’animo umano. Poe, col suo atteggiamento anticonformista e di rifiuto della cultura dominante, con una vita così travagliata e dissoluta, era visto come una sorta di “bohemien ante-litteram” proprio da quel movimento di poeti parigini che nel secondo Ottocento trovarono in Rimbaud la loro icona di “poeta maledetto”. Forti sono le analogie tra Poe e Rimbaud, sia dal punto di vista della ricerca sperimentale di un linguaggio nuovo per la poesia, sia per quanto concerne la volontà di esplorare territori sconosciuti. 18
E mentre Rimbaud affermò che il poeta è l’unico che può penetrare queste realtà, attraverso l’intuizione, Poe seppe svelare i retroscena più oscuri e celati dell'essere umano 30. 1.5 Le influenze in Italia Il successo di Poe tra gli scrittori italiani comincia nel secondo Ottocento: con gli scapigliati, che lessero nelle opere del bohèmien americano quegli elementi di rottura rispetto alle idee dominanti, le quali ben si sposavano con la lotta alla borghesia e con la ribellione ai moralismi nelle quali si erano impegnati nel nostro Paese. A dispetto della sostanziale differenza linguistica, Poe influenzò moltissimo gli studi sulla poesia e sulla metrica di scrittori come Pascoli, Carducci, Tozzi31 e Calvino, nel Novecento. Le opere di Poe hanno trovato molte centinaia di traduzioni: in francese (in principio con Baudelaire e Mallarmé), in italiano (una traduzione in forma anonima dei 30 Si veda il sito dedicato all’autore e poeta simbolista francese http://www.arthurrimbaud.it/ © 2006. 31 Si menziona il tributo che Federigo Tozzi, lo scrittore contemporaneo senese, ha dedicato allo scrittore americano che riteneva essere uno dei suoi più importanti ispiratori, col sonetto dal titolo A Edgardo Allan Poe in Le poesie, Firenze, Vallecchi, 1981. 19
racconti, col titolo di Storie orribili32, apparve per la prima volta a Torino nel 1858) e in molte altre lingue. Le più conosciute sono le prime “versioni ritmiche” de «Il corvo» di E. Ragazzoni, del 1896 – rieditate più volte nel corso del tempo, con l'aggiunta di altre poesie 33– nonché le traduzioni di F. Pessoa di O Corvo e di Annabel Lee34 . M. Praz ha pubblicato i primi saggi critici poeschi 35 italiani a partire dal 1933, mentre nella prima metà del secolo scorso Benedetto Croce36 si è occupato di analizzare l'opera del nostro scrittore, condividendo con lui il principio secondo il quale la poesia dovrebbe essere separata dalla filosofia, pur non esprimendo pareri troppo lusinghieri riguardo alle sue teorie. Uno studio sistematico di Poe nel corso degli anni si deve soprattutto a G. Baldini, che oltre ad aver analizzato le opere dello scrittore, ne ha curato un'approfondita biografia37 32 Tommaso Pisanti Edgar Allan Poe. Tutti i racconti, le poesie e le “avventure di Gordon Pym, Grandi Tascabili Economici Newton – ROMA, 1992, (p.21). 33 Si veda il sito http://cartescoperterecensionietesti.blogspot.com/2007/02/edgar-allan-poe- il-corvo-edgard-allan.html per la recensione del libro di Ernesto Ragazzoni. 34 Si veda il sito: http://www.culturabrasil.pro.br/pessoaepoe.htm 35 In : M. Praz, studi e svaghi inglesi, Roma 1933 e in Cronache letterarie anglosassoni, Roma, 1966. 36 In: B. Croce Letterature di Poeti, Bari, 1950. 37 Gabriele Baldini Edgar Allan Poe, Morcelliana, 1947. 20
ricostruendone dettagliatamente le origini familiari, che sono di ascendenza europea. Oltre a tanti elogi, non sono comunque mancati nemmeno i commenti negativi di quanti, pur non negando il valore dell'arte e soprattutto della tecnica scrittoria di Poe, ne hanno evidenziato quella tendenza non troppo latente di volersi accattivare il pubblico dei lettori attraverso quell'esagerazione che «implica l'ambiguo, esibizionistico trionfo del cattivo gusto, dell'elaborato fasto retorico», secondo le parole di Manganelli38. 1.6 Conclusioni Ciò nonostante, una personalità come Otto Matiessen ha provveduto a collocare Edgar Allan Poe almeno ai margini del Rinascimento Americano. Il quinquennio che va dal 1850 al 1855 è stato considerato dallo studioso come il periodo in cui si concentra il maggior numero di opere pubblicate da parte degli scrittori che ancora oggi sono indicati come i più significativi innovatori della letteratura degli Stati Uniti. Edgar Allan Poe, avendo editato il suo primo scritto nel 1827 (il poema Tamerlane) e gli ultimi suoi racconti nel 1849, In: Edgar Allan Poe, opere scelte, prefazione di G. Manganelli, ed. 38 Mondadori, Collana Meridiani, 1971 21
cioè proprio nell'anno della sua morte, sarebbe escluso da tale arco temporale, tuttavia Matiessen ha affermato: «dovendo trattare di lui, la questione più interessante da studiare sarebbe quella delle conseguenze che ebbero le sue ristrette, ma dense teorie sulla natura della poesia e su quella del racconto», sottolineando così il fatto che: «il valore della sua opera non sta tanto nell'opera stessa, quanto dall'influenza da essa esercitata»39, un’ influenza talmente vasta da interessare gli studi di letteratura comparata in tutto il mondo. Per queste ragioni, oggi risulterebbe abbastanza riduttivo, anche per gli americani, considerare il bostoniano come fecero nel XIX secolo: ossia solo in virtù della sua spasmodica ricerca degli effetti musicali, dolorosi o raccapriccianti. La ricchezza metaforica e la complessità emotiva infatti accompagnano quei labirinti delle rappresentazioni narrative, rimasti ancora e in parte insondabili. Certamente, gli esordi classicheggianti, le liriche d’amore appassionate, la romantica esaltazione della bellezza furono per Poe un tentativo di farsi accettare come scrittore e poeta. Ma è proprio in questi suoi sforzi che deve essere 39 Tommaso Pisanti, Edgar Allan Poe. Tutti i racconti, le poesie e le “avventure di Gordon Pym, Grandi Tascabili Economici Newton – ROMA, 1992, (p.21). 22
rintracciata la sua capacità di sottolineare quel dualismo che ha come scopo il disorientamento del lettore. Si tratta della capacità di passare da un sentimento di felicità amorosa o di godimento della bellezza ad una maniacale attrazione per la superficialità delle forme estetiche o di confondere i confini esistenti tra la vita e la morte – facendo vivere nelle sue pagine spiriti e reincarnazioni – e di servirsene per rappresentare il delirio e la perdita dell’identità: situazioni che sono, in qualche modo, l’anticamera della pazzia. Questi sono i connotati identificativi dell’uomo e del letterato. Eccentrico, bistrattato a causa del suo insano gusto per il macabro. Poi venerato come un maestro. Un poeta raffinato eppure macchinoso. Un visionario e un attento osservatore della società, Edgar Allan Poe ha preferito l’isolamento all’ipocrisia e al conformismo del suo tempo. Per mezzo di questo suo critico distacco probabilmente è riuscito a esplicitare nella scrittura il carattere degli uomini nella sua totalità, a dispetto, non soltanto dei limiti espressivi imposti dalla forma ma, anche delle barriere culturali costruite dal diffuso perbenismo che, grazie a questa penna ironica, lucida e velenosa, cominciarono a vacillare. 23
Il recupero di Poe è stato graduale. La validità delle sue opere si è venuta scoprendo man mano che si procedeva con le indagini sul suo del generale background culturale. Poe per molto tempo ha soggiornato in diverse città europee, ma la sua “cittadinanza letteraria” (non solo riferita alla lingua in cui scriveva) è senza dubbio americana. D’altronde, rispetto allo scenario statunitense, che secondo Pisanti era «aggrovigliato come si sa e tutt'altro che lineare e semplice, ricco anzi di zone d'ombra e di inquiete ambivalenze e lacerazioni» 40, in Poe troviamo profondissime similitudini. E poi, si è sempre sostenuto che una connotazione naturale americana fosse quella di frequentare zone oscure, figlie dei suoi istinti puritani, che la pongono in antitesi alle altre sue peculiarità: quelle legate alla fiducia e alla speranza proiettiva del “sogno americano”. Non va inoltre dimenticato che Poe, analizzando personalmente i problemi di stesura di alcune sue opere, si è fin da subito confrontato con gli altri autori americani. La precisione e il dettaglio con cui ha proceduto nascondono probabilmente tendenze maniacali o scioviniste – secondo le accuse della critica – ma per lo sforzo intrapreso nello spiegare le sue tecniche e per le novità introdotte, oggi in molti lo 40 Ibid. p.21 24
indicano come l’inventore della critica letteraria americana moderna. Si è fatto portatore di un notevole contributo di carattere innovativo alla letteratura statunitense, non a caso, proprio mentre questa si stava incamminando sulla strada della piena e matura emancipazione dalla letteratura inglese: cioè alle soglie di quella che è stata storicamente definita come l’“American Reinassance”. Edgar Allan Poe si presenta dunque come un personaggio poliedrico ed un autore a più dimensioni. In poco più di venti anni ci ha lasciato una produzione copiosa la cui complessità non è solamente di tipo quantitativo. Data la “densità” delle atmosfere, delle sensazioni o dei significati proposti nei suoi scritti al livello psicologico, studiare la sua poetica (o le sue poetiche) significa non soltanto intraprendere un percorso di tipo ermeneutico ma anche confrontarsi con quelle stesse suggestioni emotive, quelle idee e quei significati che hanno la capacità di ampliarsi e rimodellarsi col tempo o di svelarsi lettura dopo lettura, traduzione dopo traduzione, analisi dopo analisi. Questa appare come una delle ragioni fondamentali per le quali la critica letteraria ha prodotto un vasto patrimonio di testi, studi e conoscenze su di lui. Lo stesso 25
G. Fink41 sottolinea come esistano “tanti Poe” quanti sono gli accademici che se ne occupano. Ma altrettanto può dirsi per tutti coloro – tra artisti, letterati o semplici lettori – che con alcune di queste sue dimensioni psicologiche – angoscianti o poetiche che siano – si identificano o che da queste magari si discostano, per disprezzo o per rigetto, proprio quando sono investiti da un carico emozionale fatto di orrore, di morte, di superstizione e di follia. Guardato con gli occhi del mondo contemporaneo, E. A. Poe è un genio dalla prorompente fantasia, una fonte inesauribile di ispirazione alla quale attingono costantemente la letteratura, il cinema, la musica, le arti plastiche e figurative 42. Fuori dal mondo accademico, Poe viene definito come “il principe delle tenebre”43. È uno dei tanti miti della cultura popolare tanto abile nel suo intento di alimentare il fascino della morte e dell’orrore, al punto da circondarsi di quell’aurea 41 Si veda Edgar Allan Poe. Tutti i raconti e le poesie, A cura di Carlo Izzo. Introduzione di Guido Fink, edizioni Le Lettere – FIRENZE, 1990. 42 Si veda: Paolo Orvieto, Labirinti, castelli, giardini. Luoghi letterari di orrore e smarrimento, Salerno editrice, 2004, (cap. 3). 43 Sono molte le recensioni cinematografiche, teatrali e musicali, nonché le rassegne culturali di altro tipo, che si ispirano a Poe, a definirlo in questo modo. Ma il nostro, è una specie di eroe per la pop culture: lo rivela tutta un’iconografia che lo raffigura su vari oggetti che vanno dai francobolli alle post card, ai fumetti. Celebre è la copertina del disco dei Beatles Sgt Pepper, emblema della musica pop, del 1967, che inserisce il nostro autore tra i personaggi più celebri e significativi di tutto il mondo. 26
di leggenda che fa apparire perfino la sua tragica scomparsa come una storia del mistero simile alle tante narrate nei suoi racconti. 27
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