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La tecnologia consuma troppa energia ed inquina
Rapporto,dispositivi meno potenti e applicazioni         meno
energivore 06 MARZO 2019 09:47

Il   consumo    totale    di  energia    delle    tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (Ict), fra produzione
e uso delle attrezzature, sta crescendo a un tasso
“insostenibile” del 9% all’anno e, ad oggi, rappresenta il
3,7% delle emissioni globali di gas serra (rispetto al 2,5%
del 2013). E’ quanto emerge dal rapporto “Lean Ict – towards
digital sobriety” (Ict leggero – verso una sobrietà digitale)
redatto dal think tank francese “The Shift Project” (il cui
fondatore Jean-Marc Jancovici ha ideato, nel 2000, un metodo
per calcolare l’impronta di carbonio).Obiettivo del team di
dodici scienziati, ingegneri del settore e consulenti, è
aiutare le grandi organizzazioni a gestire l’impatto
energetico delle loro “operazioni digitali” perchè la
transizione così come è oggi contribuisce ad aumentare il
riscaldamento globale piuttosto che a prevenirlo. La necessità
di agire è quindi urgente, avverte il think tank rilevando che
lo scenario “sobrio” quanto meno impedisce l’esplosione
dell’impronta ambientale digitale. I passi da fare sono
principalmente nell’acquisto di dispositivi il meno potenti
possibile, nel cambiarli il meno possibile e nel ridurre gli
usi non necessari e per di più “energivori”.”L’impatto
ambientale della digitalizzazione diventa gestibile se l’Ict è
più snello. E’ possibile limitarne crescita all’1,5% all’anno
passando a pratiche digitali sobrie” dice il rapporto. Secondo
“The Shift Project”, il tasso di crescita dei consumi
energetici del settore digitale potrebbe essere rallentato dal
9% all’1,5% nel 2025, secondo uno scenario di “sobrietà” che
lascia spazio alla crescita dei data center (+17% annuo al
2025) e delle reti mobili (+25% annuo al 2025).
Uber non perseguibile per incidente in ArizonaA dirlo un
procuratore su caso pedone investito da auto autonoma

06 marzo 201915:35

Uber non è perseguibile penalmente per l’incidente mortale
causato da una sua macchina a guida autonoma che, un anno fa,
ha investito mortalmente un pedone a Tempe, nell’area
metropolitana di Phoenix (Arizona). Lo ha stabilito il
procuratore della contea di Yavapai, Sheila Polk.In una
lettera ora resa pubblica, Polk ha dichiarato che non
sussistono le “basi per la responsabilità penale” di Uber, e
ha raccomandato nuove indagini da parte della polizia
locale.All’attenzione delle autorità c’è la posizione del
conducente d’emergenza, che è presente a bordo dell’auto
autonoma durante le sperimentazioni e ha il compito di
prendere il controllo della vettura in caso di necessità. La
persona in questione, Rafaela Vasquez, aveva detto agli
inquirenti che non stava usando lo smartphone prima
dell’incidente. Secondo le autorità, tuttavia, le prove
dimostrerebbero che la donna, prima dello scontro fatale,
stava guardando in streaming una puntata del talent show
canoro “The Voice”. Per gli inquirenti l’incidente si sarebbe
potuto evitare se la conducente non fosse stata distratta.I
fatti risalgono al 18 marzo 2018, quando la 49enne Elaine
Herzberg è stata investita da un Suv di Uber mentre stava
attraversando la strada spingendo la sua bicicletta. Si è
trattato del primo incidente mortale causato da un’auto a
guida autonoma.

Samsung lavora su altri smartphone pieghevoliBloomberg, due
nuovi modelli, anche uno verticale a conchiglia

06 marzo 201915:35

Samsung punta sul nascente segmento degli smartphone
pieghevoli. La compagnia coreana, che due settimane fa ha
svelato il Galaxy Fold, starebbe lavorando su altri due
modelli di smartphone dal design diverso.L’indiscrezione è
riferita da Bloomberg, secondo cui

un modello si piegherebbe verso l’esterno proprio come il Mate
X di Huawei, e uno si svilupperebbe in verticale, in modo
simile a un vecchio telefono a conchiglia.Quest’ultima
tipologia dovrebbe concretizzarsi in uno smartphone che sarà
svelato alla fine del 2019 o agli inizi del 2020, mentre lo
smartphone che si piega verso l’esterno arriverebbe solo in
seguito e sarebbe più sottile degli altri, perché non avrebbe
bisogno di uno schermo aggiuntivo posto all’esterno. Il Galaxy
Fold, atteso sugli scaffali ad aprile, si piega invece
all’interno come un computer portatile.Sempre in base alle
indiscrezioni, Samsung starebbe lavorando per migliorare il
display eliminando la piega che compare dopo che viene piegato
per circa 10mila volte, e valuterebbe la possibilità di
offrire la sostituzione gratuita dello schermo. La compagnia
sarebbe

intenzionata anche a introdurre in lettore di impronte
digitali inserito nello schermo. Oltre a Samsung, finora solo
Huawei ha svelato uno smartphone pieghevole, il Mate X, che
sarà messo in vendita nel quarto trimestre. Xiaomi e Oppo non
hanno ancora presentato ufficialmente un pieghevole, ma lo
hanno fatto vedere in video.Anche Motorola ha confermato
l’esistenza di un suo dispositivo, mentre da Apple non è
arrivata conferma alle voci di un iPhone pieghevole.
Agcom,    per   fake   news   online    boom   2018  con le
politicheDisinformazione colpisce soprattutto cronaca,
politica, scienza

06 marzo 201915:45

Nel 2018, il volume di disinformazione online ha raggiunto il
livello massimo in corrispondenza delle elezioni politiche del
4 marzo e della successiva formazione del nuovo governo. In
media, la disinformazione ha interessato l’8% dei contenuti
informativi online prodotti mensilmente lo scorso anno e ha
riguardato soprattutto argomenti di cronaca e politica (nel
53% dei casi) e notizie di carattere scientifico (18% dei
contenuti di disinformazione). È quanto rileva il primo numero
dell’Osservatorio sulla disinformazione online pubblicato oggi
dall’Agcom.Sia nel periodo elettorale che nei mesi successivi
del 2018, le vicende politiche e di governo, la cronaca nera,
le teorie pseudoscientifiche e la salute – spiega l’Autorità
per le garanzie nelle comunicazioni in una nota – sono state
tra le principali tematiche oggetto di disinformazione.
L’Osservatorio sulla disinformazione online, che si inserisce
tra le attività promosse da Agcom per l’individuazione e il
contrasto dei fenomeni di disinformazione frutto di strategie
mirate, avvia la sperimentazione di un sistema di monitoraggio
in concomitanza del periodo che precede le elezioni europee
del 26 maggio.Secondo l’analisi, già nel secondo semestre del
2018 si è registrato un incremento dell’attenzione riservata
dai siti di disinformazione alla prossima campagna elettorale.
L’Osservatorio – spiega ancora la nota – presenta i risultati
delle elaborazioni svolte su un database di milioni di
documenti generati da fonti di informazione e disinformazione,
seguendo l’impostazione metodologica già adottata per il
recente Rapporto di Agcom “News vs. fake nel sistema
dell’informazione”.Obiettivo dell’Osservatorio, incentrato
sull’analisi statica e dinamica della produzione di
disinformazione online, è fornire agli stakeholder indicazioni
sull’insorgenza e diffusione di contenuti fake rispetto a
specifici argomenti, dunque sulle principali tematiche oggetto
di disinformazione. In particolare, il primo numero esamina
gli scenari nazionali che hanno caratterizzato il sistema
della disinformazione online nel 2018. Tra i temi di rilevanza
europea individuati da Eurobarometro, criminalità,
immigrazione e disoccupazione sono stati ampiamente i più
trattati dai siti di disinformazione nell’ultimo anno.
Immigrazione e terrorismo hanno segnato la maggiore presenza
di disinformazione sul totale dei contenuti online prodotti
sui singoli argomenti, con quote rispettivamente pari al 15% e
all’11%.
Dalla carta a Internet, in un click millenni di
invenzioniProgetto di Google Arts & Culture, 10 i partner
italiani

08 marzo 201909:56

Dai primi utensili in pietra fino alla carta, dal motore a
vapore a Internet fino ai viaggi nello spazio, le invenzioni
hanno permesso di dare forma alla nostra società. Google, con
la sua piattaforma Arts & Culture, le celebra in una mostra
online insieme a inventori, scienziati e visionari che le
hanno pensate. Il progetto si chiama “Tutto inizia da un’idea”
ed è stato realizzato con il contributo di oltre 110
istituzioni di 23 paesi del mondo. In un solo click si possono
esplorare millenni di progresso: “con 350 mostre interattive
questo è il progetto online più ampio mai realizzato dedicato
alle invenzioni e alle scoperte”, spiega Google.
Sono 10 i partner italiani che fanno parte del progetto. Dai
grandi musei scientifici, come il Museo Nazionale della
Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci e il Museo
Galileo, passando per il Sistema Museale dell’Università degli
Studi di Palermo – Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi e
il Museo Leonardiano di Vinci. E ci sono istituzioni come la
Fondazione Olivetti e la Fondazione Bracco. Sono raccolte
storie dei pionieri italiani come Camillo Olivetti, fondatore
dell’impresa che il figlio Adriano ha consegnato alla storia;
o come quella di Guglielmo Marconi, padre della radio, o di
personaggi come Galileo Galilei e Virginio Schiaparelli che
hanno reimmaginato lo spazio. E non manca il racconto delle
grandi imprese, storiche e contemporanee, dal trasporto del
Sottomarino Enrico Toti all’invenzione per proteggere
l’ambiente in caso di sversamenti petroliferi progettata da
Saipem.
L’iniziativa comprende anche l’app a realtà aumentata che
riguarda il ‘Big Bang’, sviluppata dal Cern di Ginevra insieme
a Google Arts & Culture. La voce dell’attrice Tilda Swinson
guida alla scoperta della formazione delle primissime stelle,
mentre il pianeta Terra prendere forma nel palmo della mano
grazie a questa tecnologia. Usando il ‘machine learning’,
l’apprendimento automatico di Google, si possono poi
utilizzare anche gli archivi della Nasa, che hanno 127mila
immagini storiche, grazie allo strumento ‘NASA & Visual
Universe’.
“Invitiamo tutti a partecipare al debutto di un nuovo progetto
che celebra l’innovazione e la scienza. Attraverso le storie
stimolanti, e a volte sorprendenti, di oltre 100 partner, è
possibile esplorare le invenzioni e le scoperte che hanno
plasmato il mondo di oggi. ‘Tutto Inizia da un’idea’ è una
mostra che mette in risalto quel primo tentativo, quell’idea,
quel viaggio che permette la realizzazione di un sogno, e
speriamo che darà alle persone uno stimolo in più per
raggiungere il proprio momento eureka”, spiega Amit Sood,
direttore di Google Arts & Culture.

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Il 94% aziende italiane mantiene lavoro nonostante automazione
Studio Manpower, “dobbiamo sfatare il mito dei robot”

06 marzo 201917:57

L’87% delle aziende nel mondo e il 94% in Italia incrementa o
mantiene i propri livelli di occupazione nonostante
l’automazione. Entro il 2030, la richiesta di ‘soft skill’,
cioè le competenze sociali ed emotive, aumenterà del 22% in
Europa. Sono i dati di una ricerca di ManpowerGroup dal titolo
‘Humans wanted: robots need you’ lanciata in occasione della
presentazione a Milano di Assessment Lab, un team per
individuare i talenti guidato da psicologi ed esperti del
lavoro in tutto il territorio nazionale.”Dobbiamo sfatare il
mito dei robot come minaccia dei lavoratori – spiega Riccardo
Barberis, amministratore delegato di ManpowerGroup – Non
possiamo fermare l’evoluzione tecnologica, la nostra
responsabilità è piuttosto quella di individuare le migliori
soluzioni per integrare il lavoro umano con quello delle
macchine. Per questo diventa sempre più importare attrarre e
scegliere i talenti in possesso delle competenze soft più
adatte e che siano in grado di valorizzare al meglio il lavoro
delle macchine”. L’utilizzo di strumenti scientifici,
aggiunge, “aumenta la probabilità di scegliere la persona
giusta per il ruolo più adatto dal 50% a più dell’80%”.Secondo
la ricerca, la trasformazione e lo sviluppo delle competenze è
il nuovo punto cruciale: l’84% delle aziende sta pianificando
di aggiornare le competenze dei propri dipendenti nel 2020,
nel 2011 erano il 21%. L’indagine ha riguardato 19.000 datori
di lavoro in 44 paesi del mondo.
Ue, il 42% delle startup sull’AI non la usa’Etichetta’ serve
per raccogliere più fondi

07 marzo 201912:05

Quattro start up europee su dieci che si definiscono ‘basate
sull’intelligenza artificiale’ in realtà non la usano per i
loro prodotti. Lo ha scoperto un rapporto della compagnia
londinese MMC Ventures, secondo cui comunque il settore è in
crescita, con l’8% del totale delle start up che utilizza
questa tecnologia.Nello studio sono state analizzate le
informazioni pubbliche e sono stati intervistati i dirigenti
di tutte le oltre 2800 start up europee che si autodefiniscono
‘orientate all’intelligenza artificiale’. Nel 42% dei casi
l’analisi dei prodotti ha rivelato l’assenza dell’uso di
questi algoritmi. Una compagnia inglese che analizza i tetti
alla ricerca di spazi inutilizzati per l’atterraggio di droni
o altri progetti ad esempio, classificata come ‘AI startup’,
in realtà non usa nessuna tecnica di ‘machine learning’.
“Molte di queste compagnie – sottolinea David Kelnar, uno
degli autori – hanno in programma di applicare la tecnologia
in futuro”.L”etichetta’ risulta comunque molto utile quando si
tratta di raccogliere fondi, sottolinea il documento, con le
aziende che si definiscono ‘AI startup’ che in media
raccolgono il 15% di finanziamenti in più rispetto alle
semplici aziende di software.
Mercato smartphone giù anche nel 2019, -0,8%Analisti, ma sarà
anno della modernizzazione con 5G e pieghevoli

08 marzo 201909:54

Il mercato degli smartphone chiuderà col segno meno anche nel
2019. Ne sono convinti gli analisti di Idc, secondo cui le
consegne globali registreranno un -0,8% scendendo a 1,39
miliardi di unità. Il trend è tuttavia destinato a cambiare:
già nel secondo semestre gli esperti si attendono un +2,3%,
cui farà seguito una ripresa trainata dalle novità in arrivo:
il 5G e i telefoni pieghevoli, come si è visto al Mobile World
Congress di Barcellona che si è chiuso pochi giorni fa.”La
domanda più grande rimasta finora senza risposta è cosa
riporterà l’industria a crescere”, osserva l’analista Ryan
Reith. I fattori che hanno portato alle attuali condizioni del
mercato – rileva – sono noti: dall’allungamento del ciclo di
sostituzione alla frenata della domanda cinese, fino alla
situazione geopolitica. Tuttavia “sarebbe miope trascurare le
possibilità offerte da alcuni avanzamenti tecnologici a
portata di mano, in primis il 5G”.Gli analisti rilevano che
questo sarà un anno di forte innovazione tecnologica, grazie
agli smartphone pieghevoli e compatibili con le nuove reti
cellulari 5G. Anche se si è ancora agli inizi, “è evidente che
dopo il 2019 l’adozione inizierà a raggiungere numeri
significativi”.Idc prevede che nel 2023 le consegne mondiali
di smartphone raggiungeranno gli 1,54 miliardi di unità. Di
questi telefoni, uno su quattro sarà 5G. “Sebbene gli sviluppi
del 5G e gli schermi pieghevoli debbano ancora passare al
vaglio degli utenti, il 2019 sarà sicuramente contrassegnato
come un anno di modernizzazione nel mercato degli smartphone”,
conclude l’analista Sangeetika Srivastava.
Apple, impegno su progetti ambienteIn 3 anni fornitori hanno
evitato conferimento 1 mln tonnellate

07 marzo 201917:44

Apple intensifica gli sforzi per l’ambiente. In un documento
spiega gli sforzi fatti, come l’utilizzo di sostanze chimiche
più sicure per ridurre l’inquinamento e il controllo stretto
dei propri fornitori. Ad esempio, nell’ambito dell’iniziativa
‘Zero Waste to Landfill (zero rifiuti in discarica), i
fornitori dell’azienda di Cupertino hanno evitato il
conferimento in discarica di 1 milione di tonnellate di
rifiuti in tre anni. Mentre il programma ‘Apple Clean Water’ è
stato ampliato a 116 fornitori, per un totale di 7,6 miliardi
di galloni d’acqua risparmiati nel 2018. Un gallone per ogni
abitante del pianeta. L’azienda spiega inoltre di aver
“collaborato con i fornitori per ridurre le emissioni di gas a
effetto serra di oltre 466.000 tonnellate su base annua, che
corrispondono a 100.000 automobili in meno sulle strade per un
anno”.”Dal 2018 – sottolinea Apple – 17,3 milioni di
dipendenti dei nostri fornitori hanno ricevuto una formazione
specifica sui diritti nell’ambiente di lavoro, mentre 3,6
milioni hanno avuto accesso a corsi formativi avanzati e
training per acquisire competenze professionali. Ogni anno –
aggiunge la società – richiediamo ai fornitori di soddisfare
standard sempre più elevati per quanto concerne condizioni di
lavoro sicure ed eque.Le aziende vengono sottoposte a
controlli secondo quanto stabilito nel nostro Codice di
condotta dei fornitori che include oltre 500 criteri di
valutazione. Collaboriamo inoltre con i fornitori in loco per
conseguire miglioramenti, laddove necessario”.
Analista, il Samsung Galaxy S10 venderà beneKuo prevede 40-45
milioni unità, positive differenze con iPhone

07 marzo 201918:17

Dopo i risultati poco entusiasmanti dell’anno scorso, Samsung
con il Galaxy S10 potrebbe aver fatto centro. Il noto analista
di settore Ming-Chi Kuo, della TF International Securities, ha
corretto al rialzo del 30% le previsioni di vendita per lo
smartphone, che finora ha registrato preordini superiori alle
attese.Stando a una nota dell’analista, riportata dal sito
MacRumors, I preordini del Galaxy S10 sono superiori del
30-40% a quelli del predecessore Galaxy S9, lo smartphone top
di gamma lanciato un anno fa. Kuo prevede che il nuovo
dispositivo venderà quest’anno tra i 40 e i 45 milioni di
unità su scala globale, una cifra superiore rispetto ai 30-35
milioni di unità previste in precedenza.Tra i motivi del buon
andamento, Kuo cita una domanda cinese migliore delle attese,
i programmi di permuta e il fatto che il dispositivo si
differenzi dall’iPhone. Parlando delle caratteristiche del
Galaxy S10 non presenti sugli smartphone di Apple, l’analista
cita il lettore d’impronte digitali ultrasonico integrato
nello schermo, la tripla fotocamera posteriore e la ricarica
wireless bilaterale.

Algoritmi riconoscono peggio volti con pelle scuraSono
“allenati male”. Un problema per le auto senza pilota

07 marzo 201917:03

Gli algoritmi di riconoscimento facciale, che ad esempio
vengono usati per fare in modo che le auto che si guidano da
sole riconoscano i pedoni, hanno più difficoltà a ‘vedere’ le
persone con il tono della pelle più scuro. Lo ha scoperto uno
studio della Georgia Tech University pubblicato sul sito
ArXiv, secondo cui il problema nasce da come vengono
‘allenati’.I ricercatori hanno testato otto sistemi di
riconoscimento facciale sottoponendoli a due serie di foto di
persone divise in base al colore della pelle. In media i
pedoni con la pelle più scura sono stati riconosciuti con
un’accuratezza inferiore del 5% rispetto agli altri, sia per
le foto scattate di giorno che di notte, un problema che
secondo gli autori potrebbe aumentare i rischi di incidente
durante l’utilizzo sulle auto senza pilota.La causa del
problema, scrivono gli autori, va cercata nei database di foto
che vengono analizzati dall’algoritmo per ‘imparare’ a
riconoscere i pedoni, che contengono troppo poche foto di
persone con la pelle scura e a cui non viene specificato di
tenere    particolarmente      in  considerazione      queste
immagini. “Abbiamo dimostrato nello studio – sottolineano –
che con piccoli cambiamenti del processo di apprendimento si
può mitigare questa disparità almeno parzialmente”.
8 marzo: petizione online blocca videogame che         simula
stupriPiattaforma Steam rinuncia, ma l’ideatore: ‘Ne troverò
un’altra’

07 marzo 201919:08

Un videogioco che simula lo stupro e l’uccisione di donne è
stato bloccato da furiose polemiche sui social e da una
petizione che ne chiedeva il bando. Lo riferisce la Bbc
online. ‘Rape Day’, questo il nome del videogame in cui i
giocatori possono “controllare le scelte di un serial killer
stupratore durante un’apocalisse di zombie”, doveva uscire
quest’anno sulla piattaforma Steam della società americana
Valve. Ma l’annuncio è stato seguito da proteste sui social e
da una petizione su Change.org costringendo Valve a fare
marcia indietro.In un comunicato, citato dal sito
dell’emittente britannica, Valve ha spiegato di aver rimosso
il gioco da Steam perché “pone costi e rischi sconosciuti”.
Tuttavia, scrive ancora la Bbc, Valve non ha condannato fino
in fondo i contenuti del videogame: “Rispettiamo il desiderio
degli sviluppatori di esprimersi, e l’intenzione di Steam è di
aiutarli a trovare un pubblico. Però questo sviluppatore ha
scelto un contenuto e un modo di rappresentarlo che ci rende
veramente difficile aiutarlo”. Dal canto suo, l’ideatore di
‘Rape Day’, Desk Plant, insiste annunciando che cercherà
un’altra piattaforma che accetti il suo novel game.A maggio
del 2018, Valve era finita in un’altra bufera negli Stati
Uniti per un videogame, chiamato ‘Active Shooter’, che
simulava una sparatoria in una scuola. Anche in quel caso, il
gioco fu rimosso da Steam dopo le polemiche.
Cresce l’hi-tech indossabile, è boom delle cuffieAnalisti,
sono il prossimo terreno di battaglia delle aziende

marzo 201909:34

Il   mercato   della   tecnologia   indossabile   –   smartwatch,
bracciali sportivi, cuffie e auricolari ‘smart’ – è in
crescita. Le consegne mondiali nel 2018 hanno raggiunto i
172,2 milioni di unità, con un incremento del 27,5% su base
annua. A dirlo sono gli analisti di Idc, secondo cui a
trainare l’aumento è stato il comparto degli auricolari.Gli
auricolari e le cuffie smart dotati di assistente vocale –
come gli AirPods di Apple, Pixel Buds di Google e le QC35II di
Bose – hanno rappresentato l’anno scorso quasi un quarto delle
consegne complessive di dispositivi indossabili.”Il mercato è
cresciuto notevolmente e prevediamo che continuerà a farlo”,
spiega l’analista Jitesh Ubrani, secondo cui “è il prossimo
campo di battaglia per le aziende”, anche perché il jack per
le tradizionali cuffie con il filo è sempre meno presente
sugli smartphone. “Considerando l’integrazione di assistenti
virtuali e sensori biometrici, le aziende hanno la formula
perfetta per vendere ai consumatori un dispositivo
complementare a quelli che hanno in tasca e al polso”, cioè
smartphone e smartwatch.Gli smartwatch si confermano il
prodotto di punta dei dispositivi indossabili. L’anno scorso
le consegne sono aumentate del 54,3%. Quasi un dispositivo
indossabile su tre (29,8%) commercializzato nel 2018 era un
orologio ‘smart’. Circa la metà del mercato è in mano a Apple
e al suo Apple Watch.
Zuckerberg annuncia svolta, piu’ privacy su Facebook
Riorientera’ app societa’ anche verso criptaggio

NEW YORK06 marzo 201923:02

Mark Zuckerberg lancia la svolta ‘privacy’ per Facebook,
annunciando che riorientera’ le app della societa’ verso il
criptaggio e la privacy. Una mossa che spostera’ l’attenzione
di Facebook da un social network dove la gente puo’ inviare
informazioni a un ampio gruppo di persone, a uno dove e’
possibile comunicare con gruppi piu’ ristretti e vedere il
proprio contenuto sparire dopo un breve periodo di
tempo.Facebook integrerà le sue app di messaggistica, rendendo
possibile l’invio di messaggi fra i servizi di Messenger,
Instagram e WhatsApp. “Renderemo possibile l’invio di messaggi
ai propri contatti usando qualsiasi dei nostri servizi, e
prevediamo di estendere questa interoperabilità anche agli
sms” afferma Mark Zuckerberg in un post sulla sua pagina
Facebook, sottolineando che “ci sono vantaggi in termini di
privacy e di sicurezza nell’interoperabilità”.

Mark Zuckerberg preme sull’acceleratore della privacy. E
illustra la sua ‘visione’ per un social network in cui proprio
la privacy e il criptaggio sono centrali, così come lo è una
maggiore interoperabilità fra i servizi di comunicazione della
piattaforma. “Renderemo possibile l’invio dei messaggi ai
propri contatti usando ognuno dei nostri servizi. Vogliamo
offrire la possibilità di scegliere come raggiungere i propri
amici fra le piattaforme” Messenger, WhatsApp e Instagram “da
qualsiasi app si preferisce”. L’interoperabilità offre
“vantaggi di privacy e sicurezza. Con la possibilità di
inviare messaggi fra i nostri servizi, si sarà in grado di
inviare messaggi criptati a un numero di telefono su WhatsApp
da Messenger” mette in evidenza Zuckerberg, illustrando come
le comunicazioni saranno più semplici, agevoli e private. Ed è
proprio la privacy al centro dell’annuncio di Zuckerberg sulla
sua pagina Facebook: “Quando penso al futuro di internet,
ritengo che una piattaforma di comunicazione focalizzata sulla
privacy diventerà ancora più importante di quanto non siano le
piattaforme aperte ora. La privacy concede alla gente la
libertà di essere se stesi e di connettersi in modo più
naturale, che è il motivo per cui vengono sviluppate i social
network”.

Ammettendo come al momento la reputazione del social network
non è delle migliori per la tutela degli amici, Zuckerberg
però rilancia: “abbiamo dimostrato più volte di poter evolvere
e creare quei servizi che la gente vuole”. Il riferimento è
alla pioggia di critiche piovuta su Facebook e al calo della
fiducia nei confronti del social network. Non è la prima volta
che Zuckerberg si impegna sul fronte della privacy, senza
grandi risultati visto il susseguirsi degli scandali. Allo
scetticismo di fronte all’impegno di Zuckerberg si sommano i
rischi che una tale politica incontra. Fra questi il fatto che
molti governi si oppongono al criptaggio e Facebook potrebbe
finire con l’essere bloccata in alcuni paesi stranieri, come
lo stesso Zuckerberg ammette.I sei pilastri della svolta della
privacy di Facebook sono: le interazioni private, il
criptaggio, la riduzione dei tempi di permanenza dei
contenuti, la sicurezza, l’interoperabilità e l’archivio
sicuro dei dati. Questo sposterà l’attenzione di Facebook da
un social network dove la gente può inviare informazioni a un
ampio gruppo di persone, a uno dove è possibile comunicare con
gruppi più ristretti e vedere il proprio contenuto sparire
dopo un breve periodo di tempo.

Escape Room, un gioco diventa incuboIn sala dal 14 marzo il
thriller-horror di Adam Robitel

07 marzo 201909:53

– “Siete soli, intrappolati. Dovete fuggire e non c’è tempo.
Vi sarà offerta una sola possibilità e sarete obbligati a
coglierla con l’ingegno. Sapete già cos’è una escape room?
Nelle segrete del nostro castello potrete sperimentare il
gioco…”. Questo il promo di una delle tante sale di ‘giochi di
fuga’ presenti a Roma. Una vera moda mondiale, con tanto di
appassionati, a cui hanno fatto da volano show televisivi Usa
(come ‘The Adventure Game’, ‘Fort Boyard’ o ‘The Crystal
Maze’), giochi da tavolo, app e videogiochi. Ora arriva in
sala, il 14 marzo distribuito da Warner Bros Italia, ‘Escape
Room’, un thriller psicologico con venature horror pieno di
ritmo e adrenalina diretto da Adam Robitel e con nel cast
Deborah Ann Woll, Tyler Labine, Taylor Russell, Logan Miller,
Nik Dodani, Jay Ellis e Yorick van Wageningen. Cosa succede in
Escape Room? Semplice: i sei concorrenti, di estrazione
diversa e sconosciuti l’uno all’altro, sono all’inizio
autenticamente eccitati nel partecipare al gioco, ma già
quando si trovano nella prima stanza capiscono che qualcosa
non va.
Il fatto è che il gioco questa volta è più duro del solito e
mette a rischio le loro vite man mano che avanzano di stanza
in stanza. E così non basta più utilizzare la logica per
risolvere enigmi e indovinelli allo scopo di trovare una via
d’uscita entro il tempo prestabilito. Insomma i sei
partecipanti si rendono conto di trovarsi nel più terribile
degli incubi e di essere probabilmente divenuti loro stessi un
gioco per ricchi annoiati che vogliono vedere umani rischiare
la vita su cui scommettere.
Dice Adam Robitel, autore di film come ‘Insidious: L’ultima
chiave’: “Le escape room sono davvero di per sé molto
cinematografiche: ti ritrovi all’improvviso in un bunker della
guerra fredda, e mentre stai studiando dei dossier della Cia,
premi un pulsante e un proiettore nascosto si accende di luce
blu e ti mostra una mappa”. E aggiunge: “Queste sale sono di
per sé stesse un’opera d’arte, quindi c’è in loro tutto il
potenziale per un film visivamente attraente”.
Tra le curiosità del film legate alle escape room (sono circa
8000 in tutto il mondo) il fatto che nel Natale 2016, perfino
l’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha voluto
provare il gioco assieme alla sua famiglia. E questo dopo una
sfida che gli era stata lanciata su Twitter.
Apple ripara gli iPhone che montano una batteria taroccaSì
agli interventi anche se il componente non è originale

07 marzo 201909:26

– Apple ammorbidisce le regole sulle riparazioni degli iPhone.
Nuove linee guida interne, infatti, darebbero indicazione ai
dipendenti di accettare in riparazione anche gli smartphone
che montano una batteria ‘tarocca’, cioè una non originale,
prodotta da un’altra azienda, che l’utente ha installato da sé
o si è fatto installare in un centro riparazioni non
autorizzato da Apple, in modo da risparmiare. Le nuove linee
guida, di cui riferisce il sito MacRumors, sarebbero entrate
in vigore giovedì scorso e si applicherebbero su scala
globale.
Finora i centri della Mela non hanno preso in carico i
telefoni modificati o sprovvisti di batteria originale. Le
nuove regole continuano a prevedere il rifiuto per iPhone con
componenti non ufficiali tra cui microfono, scheda madre e
sensori, ma introducono un’eccezione per la batteria: gli
smartphone che ne montano una non originale saranno comunque
riparati, sia che il problema riguardi la batteria stessa, sia
che tocchi un altro componente.
Il cambiamento è simile a quello introdotto da Apple nel 2017
e relativo agli iPhone con schermo non originale.

Fitbit, nuovo smartwatch e 3 smartbandPunta sui prezzi bassi,
anche un modello per bambini

08 marzo 201909:49

Fitbit svela quattro nuovi dispositivi indossabili – uno
smartwatch e tre smartband, di cui una per bambini – che
puntano sui prezzi accessibili per agganciare la crescita
prevista nel segmento della tecnologia da polso.Lo smartwatch
è il Versa Lite Edition, una versione economica del modello
lanciato l’anno scorso (160 euro a fronte dei 230
dell’originale), che mantiene le caratteristiche principali
come il tracciamento dell’attività del sonno e del battito, ma
perde la musica e l’assistente degli allenamenti (il Fitbit
Coach). Promette un’autonomia di quattro giorni.Tra le
smartband, Inspire e Inspire HR sono classici bracciali da
fitness, che si differenziano per la presenza del sensore di
battito cardiaco sul modello HR. Hanno un’autonomia di cinque
giorni; monitorano il movimento, l’esercizio e le fasi del
sonno. Il listino è di 70 e 100 euro.Infine l’Ace 2, la nuova
versione della smartband pensata per i bambini dai 6 anni in
su, che punta a insegnare uno stile di vita sano. Ha un design
accattivante per i più piccoli, così come le interfacce.
Consente il tracciamento da parte dei genitori. Arriverà nei
negozi in estate a 70 euro.

Facebook, meno visibilità a bufale sui vacciniPenalizzati
gruppi e pagine, mostrerà informazioni autorevoli

08 marzo 201909:52

Facebook dichiara guerra alla disinformazione sui vaccini, e
promette di rendere difficile la propagazione sul social alle
notizie bollate come bufale dall’Organizzazione mondiale della
sanità e da altri enti sanitari di peso come i Centri Usa per
la prevenzione e il controllo delle malattie. In un post, la
compagnia ha annunciato che darà meno visibilità a pagine e
gruppi che pubblicano fake news sull’argomento. La nuova rotta
sarà seguita anche da Instagram.Facebook rifiuterà le
inserzioni pubblicitarie che includono disinformazione sulle
vaccinazioni. La società ha fatto inoltre sapere che sta
vagliando modi di condividere con gli utenti informazioni
accurate e autorevoli sui vaccini, mostrandole in cima ai
risultati quando si fanno ricerche correlate, nelle pagine in
cui si dibatte dell’argomento e negli inviti a partecipare a
gruppi sul tema.Una stretta sulle bufale legate ai vaccini era
già stata annunciata da YouTube e Pinterest.
8 marzo: Twitter lancia campagna #SheInspiresMeE c’è anche una
emojy speciale
08 marzo 201909:57

In occasione dell’8 marzo Twitter lancia la campagna globale
#SheInspiresMe che punta a promuovere storie di donne fonte di
ispirazione in diversi campi.E per la Giornata internazionale
della donna la piattaforma lancia anche un emoji speciale che
rappresenta il genere femminile: si attiva quando viene
pubblicato un tweet contenente uno dei seguenti hashtag:
#WomensHistoryMonth,     #SheInsipersME,    #IWD,   #IWD2019,
#WomensDay, #InternationalWomensDay. Twitter mette anche a
disposizione una GIF che contiene l’hashtag #SheInspiresMe
seguito dall’emoji creata appositamente per questa giornata.A
livello mondiale, le donne più menzionate al mondo sulla
piattaforma sono: Lady Gaga, Nicki Minaj, Beyonce, Nancy
Pelosi, Rihanna, Taylor Swift, Demi Lovato, Kamala Harris,
Alexandria Ocasio-Cortez, Theresa May. Al primo poste delle
atlete più menzionate c’è Serena Williams, in Italia ci sono
Sofia Goggia, Carolina Kostner e Bebe Vio.         [print-me
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