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TECNOLOGIA TUTTE LE NOTIZIE TECNOLOGIA TUTTE LE NOTIZIE TECNOLOGIA TUTTE LE NOTIZIE SEMPRE AGGIORNATE DALLE 09:47 DI MERCOLEDì 06 MARZO 2019 ALLE 10:42 DI VENERDì 08 MARZO 2019 TECNOLOGIA TUTTE LE NOTIZIE La tecnologia consuma troppa energia ed inquina Rapporto,dispositivi meno potenti e applicazioni meno energivore 06 MARZO 2019 09:47 Il consumo totale di energia delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict), fra produzione e uso delle attrezzature, sta crescendo a un tasso “insostenibile” del 9% all’anno e, ad oggi, rappresenta il 3,7% delle emissioni globali di gas serra (rispetto al 2,5% del 2013). E’ quanto emerge dal rapporto “Lean Ict – towards digital sobriety” (Ict leggero – verso una sobrietà digitale) redatto dal think tank francese “The Shift Project” (il cui fondatore Jean-Marc Jancovici ha ideato, nel 2000, un metodo per calcolare l’impronta di carbonio).Obiettivo del team di dodici scienziati, ingegneri del settore e consulenti, è aiutare le grandi organizzazioni a gestire l’impatto energetico delle loro “operazioni digitali” perchè la transizione così come è oggi contribuisce ad aumentare il riscaldamento globale piuttosto che a prevenirlo. La necessità di agire è quindi urgente, avverte il think tank rilevando che lo scenario “sobrio” quanto meno impedisce l’esplosione
dell’impronta ambientale digitale. I passi da fare sono principalmente nell’acquisto di dispositivi il meno potenti possibile, nel cambiarli il meno possibile e nel ridurre gli usi non necessari e per di più “energivori”.”L’impatto ambientale della digitalizzazione diventa gestibile se l’Ict è più snello. E’ possibile limitarne crescita all’1,5% all’anno passando a pratiche digitali sobrie” dice il rapporto. Secondo “The Shift Project”, il tasso di crescita dei consumi energetici del settore digitale potrebbe essere rallentato dal 9% all’1,5% nel 2025, secondo uno scenario di “sobrietà” che lascia spazio alla crescita dei data center (+17% annuo al 2025) e delle reti mobili (+25% annuo al 2025). Uber non perseguibile per incidente in ArizonaA dirlo un procuratore su caso pedone investito da auto autonoma 06 marzo 201915:35 Uber non è perseguibile penalmente per l’incidente mortale causato da una sua macchina a guida autonoma che, un anno fa, ha investito mortalmente un pedone a Tempe, nell’area metropolitana di Phoenix (Arizona). Lo ha stabilito il procuratore della contea di Yavapai, Sheila Polk.In una lettera ora resa pubblica, Polk ha dichiarato che non sussistono le “basi per la responsabilità penale” di Uber, e ha raccomandato nuove indagini da parte della polizia locale.All’attenzione delle autorità c’è la posizione del conducente d’emergenza, che è presente a bordo dell’auto autonoma durante le sperimentazioni e ha il compito di prendere il controllo della vettura in caso di necessità. La persona in questione, Rafaela Vasquez, aveva detto agli inquirenti che non stava usando lo smartphone prima dell’incidente. Secondo le autorità, tuttavia, le prove dimostrerebbero che la donna, prima dello scontro fatale, stava guardando in streaming una puntata del talent show canoro “The Voice”. Per gli inquirenti l’incidente si sarebbe potuto evitare se la conducente non fosse stata distratta.I fatti risalgono al 18 marzo 2018, quando la 49enne Elaine
Herzberg è stata investita da un Suv di Uber mentre stava attraversando la strada spingendo la sua bicicletta. Si è trattato del primo incidente mortale causato da un’auto a guida autonoma. Samsung lavora su altri smartphone pieghevoliBloomberg, due nuovi modelli, anche uno verticale a conchiglia 06 marzo 201915:35 Samsung punta sul nascente segmento degli smartphone pieghevoli. La compagnia coreana, che due settimane fa ha svelato il Galaxy Fold, starebbe lavorando su altri due modelli di smartphone dal design diverso.L’indiscrezione è riferita da Bloomberg, secondo cui un modello si piegherebbe verso l’esterno proprio come il Mate X di Huawei, e uno si svilupperebbe in verticale, in modo simile a un vecchio telefono a conchiglia.Quest’ultima tipologia dovrebbe concretizzarsi in uno smartphone che sarà svelato alla fine del 2019 o agli inizi del 2020, mentre lo smartphone che si piega verso l’esterno arriverebbe solo in seguito e sarebbe più sottile degli altri, perché non avrebbe bisogno di uno schermo aggiuntivo posto all’esterno. Il Galaxy Fold, atteso sugli scaffali ad aprile, si piega invece all’interno come un computer portatile.Sempre in base alle indiscrezioni, Samsung starebbe lavorando per migliorare il display eliminando la piega che compare dopo che viene piegato per circa 10mila volte, e valuterebbe la possibilità di offrire la sostituzione gratuita dello schermo. La compagnia sarebbe intenzionata anche a introdurre in lettore di impronte digitali inserito nello schermo. Oltre a Samsung, finora solo Huawei ha svelato uno smartphone pieghevole, il Mate X, che sarà messo in vendita nel quarto trimestre. Xiaomi e Oppo non hanno ancora presentato ufficialmente un pieghevole, ma lo hanno fatto vedere in video.Anche Motorola ha confermato
l’esistenza di un suo dispositivo, mentre da Apple non è arrivata conferma alle voci di un iPhone pieghevole. Agcom, per fake news online boom 2018 con le politicheDisinformazione colpisce soprattutto cronaca, politica, scienza 06 marzo 201915:45 Nel 2018, il volume di disinformazione online ha raggiunto il livello massimo in corrispondenza delle elezioni politiche del 4 marzo e della successiva formazione del nuovo governo. In media, la disinformazione ha interessato l’8% dei contenuti informativi online prodotti mensilmente lo scorso anno e ha riguardato soprattutto argomenti di cronaca e politica (nel 53% dei casi) e notizie di carattere scientifico (18% dei contenuti di disinformazione). È quanto rileva il primo numero dell’Osservatorio sulla disinformazione online pubblicato oggi dall’Agcom.Sia nel periodo elettorale che nei mesi successivi del 2018, le vicende politiche e di governo, la cronaca nera, le teorie pseudoscientifiche e la salute – spiega l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in una nota – sono state tra le principali tematiche oggetto di disinformazione. L’Osservatorio sulla disinformazione online, che si inserisce tra le attività promosse da Agcom per l’individuazione e il contrasto dei fenomeni di disinformazione frutto di strategie mirate, avvia la sperimentazione di un sistema di monitoraggio in concomitanza del periodo che precede le elezioni europee del 26 maggio.Secondo l’analisi, già nel secondo semestre del 2018 si è registrato un incremento dell’attenzione riservata dai siti di disinformazione alla prossima campagna elettorale. L’Osservatorio – spiega ancora la nota – presenta i risultati delle elaborazioni svolte su un database di milioni di documenti generati da fonti di informazione e disinformazione, seguendo l’impostazione metodologica già adottata per il recente Rapporto di Agcom “News vs. fake nel sistema dell’informazione”.Obiettivo dell’Osservatorio, incentrato sull’analisi statica e dinamica della produzione di
disinformazione online, è fornire agli stakeholder indicazioni sull’insorgenza e diffusione di contenuti fake rispetto a specifici argomenti, dunque sulle principali tematiche oggetto di disinformazione. In particolare, il primo numero esamina gli scenari nazionali che hanno caratterizzato il sistema della disinformazione online nel 2018. Tra i temi di rilevanza europea individuati da Eurobarometro, criminalità, immigrazione e disoccupazione sono stati ampiamente i più trattati dai siti di disinformazione nell’ultimo anno. Immigrazione e terrorismo hanno segnato la maggiore presenza di disinformazione sul totale dei contenuti online prodotti sui singoli argomenti, con quote rispettivamente pari al 15% e all’11%. Dalla carta a Internet, in un click millenni di invenzioniProgetto di Google Arts & Culture, 10 i partner italiani 08 marzo 201909:56 Dai primi utensili in pietra fino alla carta, dal motore a vapore a Internet fino ai viaggi nello spazio, le invenzioni hanno permesso di dare forma alla nostra società. Google, con la sua piattaforma Arts & Culture, le celebra in una mostra online insieme a inventori, scienziati e visionari che le hanno pensate. Il progetto si chiama “Tutto inizia da un’idea” ed è stato realizzato con il contributo di oltre 110 istituzioni di 23 paesi del mondo. In un solo click si possono esplorare millenni di progresso: “con 350 mostre interattive questo è il progetto online più ampio mai realizzato dedicato alle invenzioni e alle scoperte”, spiega Google. Sono 10 i partner italiani che fanno parte del progetto. Dai grandi musei scientifici, come il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci e il Museo Galileo, passando per il Sistema Museale dell’Università degli Studi di Palermo – Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi e il Museo Leonardiano di Vinci. E ci sono istituzioni come la Fondazione Olivetti e la Fondazione Bracco. Sono raccolte
storie dei pionieri italiani come Camillo Olivetti, fondatore dell’impresa che il figlio Adriano ha consegnato alla storia; o come quella di Guglielmo Marconi, padre della radio, o di personaggi come Galileo Galilei e Virginio Schiaparelli che hanno reimmaginato lo spazio. E non manca il racconto delle grandi imprese, storiche e contemporanee, dal trasporto del Sottomarino Enrico Toti all’invenzione per proteggere l’ambiente in caso di sversamenti petroliferi progettata da Saipem. L’iniziativa comprende anche l’app a realtà aumentata che riguarda il ‘Big Bang’, sviluppata dal Cern di Ginevra insieme a Google Arts & Culture. La voce dell’attrice Tilda Swinson guida alla scoperta della formazione delle primissime stelle, mentre il pianeta Terra prendere forma nel palmo della mano grazie a questa tecnologia. Usando il ‘machine learning’, l’apprendimento automatico di Google, si possono poi utilizzare anche gli archivi della Nasa, che hanno 127mila immagini storiche, grazie allo strumento ‘NASA & Visual Universe’. “Invitiamo tutti a partecipare al debutto di un nuovo progetto che celebra l’innovazione e la scienza. Attraverso le storie stimolanti, e a volte sorprendenti, di oltre 100 partner, è possibile esplorare le invenzioni e le scoperte che hanno plasmato il mondo di oggi. ‘Tutto Inizia da un’idea’ è una mostra che mette in risalto quel primo tentativo, quell’idea, quel viaggio che permette la realizzazione di un sogno, e speriamo che darà alle persone uno stimolo in più per raggiungere il proprio momento eureka”, spiega Amit Sood, direttore di Google Arts & Culture. TECNOLOGIA TUTTE LE NOTIZIE Il 94% aziende italiane mantiene lavoro nonostante automazione Studio Manpower, “dobbiamo sfatare il mito dei robot” 06 marzo 201917:57 L’87% delle aziende nel mondo e il 94% in Italia incrementa o
mantiene i propri livelli di occupazione nonostante l’automazione. Entro il 2030, la richiesta di ‘soft skill’, cioè le competenze sociali ed emotive, aumenterà del 22% in Europa. Sono i dati di una ricerca di ManpowerGroup dal titolo ‘Humans wanted: robots need you’ lanciata in occasione della presentazione a Milano di Assessment Lab, un team per individuare i talenti guidato da psicologi ed esperti del lavoro in tutto il territorio nazionale.”Dobbiamo sfatare il mito dei robot come minaccia dei lavoratori – spiega Riccardo Barberis, amministratore delegato di ManpowerGroup – Non possiamo fermare l’evoluzione tecnologica, la nostra responsabilità è piuttosto quella di individuare le migliori soluzioni per integrare il lavoro umano con quello delle macchine. Per questo diventa sempre più importare attrarre e scegliere i talenti in possesso delle competenze soft più adatte e che siano in grado di valorizzare al meglio il lavoro delle macchine”. L’utilizzo di strumenti scientifici, aggiunge, “aumenta la probabilità di scegliere la persona giusta per il ruolo più adatto dal 50% a più dell’80%”.Secondo la ricerca, la trasformazione e lo sviluppo delle competenze è il nuovo punto cruciale: l’84% delle aziende sta pianificando di aggiornare le competenze dei propri dipendenti nel 2020, nel 2011 erano il 21%. L’indagine ha riguardato 19.000 datori di lavoro in 44 paesi del mondo. Ue, il 42% delle startup sull’AI non la usa’Etichetta’ serve per raccogliere più fondi 07 marzo 201912:05 Quattro start up europee su dieci che si definiscono ‘basate sull’intelligenza artificiale’ in realtà non la usano per i loro prodotti. Lo ha scoperto un rapporto della compagnia londinese MMC Ventures, secondo cui comunque il settore è in crescita, con l’8% del totale delle start up che utilizza questa tecnologia.Nello studio sono state analizzate le informazioni pubbliche e sono stati intervistati i dirigenti di tutte le oltre 2800 start up europee che si autodefiniscono
‘orientate all’intelligenza artificiale’. Nel 42% dei casi l’analisi dei prodotti ha rivelato l’assenza dell’uso di questi algoritmi. Una compagnia inglese che analizza i tetti alla ricerca di spazi inutilizzati per l’atterraggio di droni o altri progetti ad esempio, classificata come ‘AI startup’, in realtà non usa nessuna tecnica di ‘machine learning’. “Molte di queste compagnie – sottolinea David Kelnar, uno degli autori – hanno in programma di applicare la tecnologia in futuro”.L”etichetta’ risulta comunque molto utile quando si tratta di raccogliere fondi, sottolinea il documento, con le aziende che si definiscono ‘AI startup’ che in media raccolgono il 15% di finanziamenti in più rispetto alle semplici aziende di software. Mercato smartphone giù anche nel 2019, -0,8%Analisti, ma sarà anno della modernizzazione con 5G e pieghevoli 08 marzo 201909:54 Il mercato degli smartphone chiuderà col segno meno anche nel 2019. Ne sono convinti gli analisti di Idc, secondo cui le consegne globali registreranno un -0,8% scendendo a 1,39 miliardi di unità. Il trend è tuttavia destinato a cambiare: già nel secondo semestre gli esperti si attendono un +2,3%, cui farà seguito una ripresa trainata dalle novità in arrivo: il 5G e i telefoni pieghevoli, come si è visto al Mobile World Congress di Barcellona che si è chiuso pochi giorni fa.”La domanda più grande rimasta finora senza risposta è cosa riporterà l’industria a crescere”, osserva l’analista Ryan Reith. I fattori che hanno portato alle attuali condizioni del mercato – rileva – sono noti: dall’allungamento del ciclo di sostituzione alla frenata della domanda cinese, fino alla situazione geopolitica. Tuttavia “sarebbe miope trascurare le possibilità offerte da alcuni avanzamenti tecnologici a portata di mano, in primis il 5G”.Gli analisti rilevano che questo sarà un anno di forte innovazione tecnologica, grazie agli smartphone pieghevoli e compatibili con le nuove reti cellulari 5G. Anche se si è ancora agli inizi, “è evidente che
dopo il 2019 l’adozione inizierà a raggiungere numeri significativi”.Idc prevede che nel 2023 le consegne mondiali di smartphone raggiungeranno gli 1,54 miliardi di unità. Di questi telefoni, uno su quattro sarà 5G. “Sebbene gli sviluppi del 5G e gli schermi pieghevoli debbano ancora passare al vaglio degli utenti, il 2019 sarà sicuramente contrassegnato come un anno di modernizzazione nel mercato degli smartphone”, conclude l’analista Sangeetika Srivastava. Apple, impegno su progetti ambienteIn 3 anni fornitori hanno evitato conferimento 1 mln tonnellate 07 marzo 201917:44 Apple intensifica gli sforzi per l’ambiente. In un documento spiega gli sforzi fatti, come l’utilizzo di sostanze chimiche più sicure per ridurre l’inquinamento e il controllo stretto dei propri fornitori. Ad esempio, nell’ambito dell’iniziativa ‘Zero Waste to Landfill (zero rifiuti in discarica), i fornitori dell’azienda di Cupertino hanno evitato il conferimento in discarica di 1 milione di tonnellate di rifiuti in tre anni. Mentre il programma ‘Apple Clean Water’ è stato ampliato a 116 fornitori, per un totale di 7,6 miliardi di galloni d’acqua risparmiati nel 2018. Un gallone per ogni abitante del pianeta. L’azienda spiega inoltre di aver “collaborato con i fornitori per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di oltre 466.000 tonnellate su base annua, che corrispondono a 100.000 automobili in meno sulle strade per un anno”.”Dal 2018 – sottolinea Apple – 17,3 milioni di dipendenti dei nostri fornitori hanno ricevuto una formazione specifica sui diritti nell’ambiente di lavoro, mentre 3,6 milioni hanno avuto accesso a corsi formativi avanzati e training per acquisire competenze professionali. Ogni anno – aggiunge la società – richiediamo ai fornitori di soddisfare standard sempre più elevati per quanto concerne condizioni di lavoro sicure ed eque.Le aziende vengono sottoposte a controlli secondo quanto stabilito nel nostro Codice di condotta dei fornitori che include oltre 500 criteri di
valutazione. Collaboriamo inoltre con i fornitori in loco per conseguire miglioramenti, laddove necessario”. Analista, il Samsung Galaxy S10 venderà beneKuo prevede 40-45 milioni unità, positive differenze con iPhone 07 marzo 201918:17 Dopo i risultati poco entusiasmanti dell’anno scorso, Samsung con il Galaxy S10 potrebbe aver fatto centro. Il noto analista di settore Ming-Chi Kuo, della TF International Securities, ha corretto al rialzo del 30% le previsioni di vendita per lo smartphone, che finora ha registrato preordini superiori alle attese.Stando a una nota dell’analista, riportata dal sito MacRumors, I preordini del Galaxy S10 sono superiori del 30-40% a quelli del predecessore Galaxy S9, lo smartphone top di gamma lanciato un anno fa. Kuo prevede che il nuovo dispositivo venderà quest’anno tra i 40 e i 45 milioni di unità su scala globale, una cifra superiore rispetto ai 30-35 milioni di unità previste in precedenza.Tra i motivi del buon andamento, Kuo cita una domanda cinese migliore delle attese, i programmi di permuta e il fatto che il dispositivo si differenzi dall’iPhone. Parlando delle caratteristiche del Galaxy S10 non presenti sugli smartphone di Apple, l’analista cita il lettore d’impronte digitali ultrasonico integrato nello schermo, la tripla fotocamera posteriore e la ricarica wireless bilaterale. Algoritmi riconoscono peggio volti con pelle scuraSono “allenati male”. Un problema per le auto senza pilota 07 marzo 201917:03 Gli algoritmi di riconoscimento facciale, che ad esempio vengono usati per fare in modo che le auto che si guidano da sole riconoscano i pedoni, hanno più difficoltà a ‘vedere’ le persone con il tono della pelle più scuro. Lo ha scoperto uno studio della Georgia Tech University pubblicato sul sito ArXiv, secondo cui il problema nasce da come vengono
‘allenati’.I ricercatori hanno testato otto sistemi di riconoscimento facciale sottoponendoli a due serie di foto di persone divise in base al colore della pelle. In media i pedoni con la pelle più scura sono stati riconosciuti con un’accuratezza inferiore del 5% rispetto agli altri, sia per le foto scattate di giorno che di notte, un problema che secondo gli autori potrebbe aumentare i rischi di incidente durante l’utilizzo sulle auto senza pilota.La causa del problema, scrivono gli autori, va cercata nei database di foto che vengono analizzati dall’algoritmo per ‘imparare’ a riconoscere i pedoni, che contengono troppo poche foto di persone con la pelle scura e a cui non viene specificato di tenere particolarmente in considerazione queste immagini. “Abbiamo dimostrato nello studio – sottolineano – che con piccoli cambiamenti del processo di apprendimento si può mitigare questa disparità almeno parzialmente”. 8 marzo: petizione online blocca videogame che simula stupriPiattaforma Steam rinuncia, ma l’ideatore: ‘Ne troverò un’altra’ 07 marzo 201919:08 Un videogioco che simula lo stupro e l’uccisione di donne è stato bloccato da furiose polemiche sui social e da una petizione che ne chiedeva il bando. Lo riferisce la Bbc online. ‘Rape Day’, questo il nome del videogame in cui i giocatori possono “controllare le scelte di un serial killer stupratore durante un’apocalisse di zombie”, doveva uscire quest’anno sulla piattaforma Steam della società americana Valve. Ma l’annuncio è stato seguito da proteste sui social e da una petizione su Change.org costringendo Valve a fare marcia indietro.In un comunicato, citato dal sito dell’emittente britannica, Valve ha spiegato di aver rimosso il gioco da Steam perché “pone costi e rischi sconosciuti”. Tuttavia, scrive ancora la Bbc, Valve non ha condannato fino in fondo i contenuti del videogame: “Rispettiamo il desiderio degli sviluppatori di esprimersi, e l’intenzione di Steam è di
aiutarli a trovare un pubblico. Però questo sviluppatore ha scelto un contenuto e un modo di rappresentarlo che ci rende veramente difficile aiutarlo”. Dal canto suo, l’ideatore di ‘Rape Day’, Desk Plant, insiste annunciando che cercherà un’altra piattaforma che accetti il suo novel game.A maggio del 2018, Valve era finita in un’altra bufera negli Stati Uniti per un videogame, chiamato ‘Active Shooter’, che simulava una sparatoria in una scuola. Anche in quel caso, il gioco fu rimosso da Steam dopo le polemiche. Cresce l’hi-tech indossabile, è boom delle cuffieAnalisti, sono il prossimo terreno di battaglia delle aziende marzo 201909:34 Il mercato della tecnologia indossabile – smartwatch, bracciali sportivi, cuffie e auricolari ‘smart’ – è in crescita. Le consegne mondiali nel 2018 hanno raggiunto i 172,2 milioni di unità, con un incremento del 27,5% su base annua. A dirlo sono gli analisti di Idc, secondo cui a trainare l’aumento è stato il comparto degli auricolari.Gli auricolari e le cuffie smart dotati di assistente vocale – come gli AirPods di Apple, Pixel Buds di Google e le QC35II di Bose – hanno rappresentato l’anno scorso quasi un quarto delle consegne complessive di dispositivi indossabili.”Il mercato è cresciuto notevolmente e prevediamo che continuerà a farlo”, spiega l’analista Jitesh Ubrani, secondo cui “è il prossimo campo di battaglia per le aziende”, anche perché il jack per le tradizionali cuffie con il filo è sempre meno presente sugli smartphone. “Considerando l’integrazione di assistenti virtuali e sensori biometrici, le aziende hanno la formula perfetta per vendere ai consumatori un dispositivo complementare a quelli che hanno in tasca e al polso”, cioè smartphone e smartwatch.Gli smartwatch si confermano il prodotto di punta dei dispositivi indossabili. L’anno scorso le consegne sono aumentate del 54,3%. Quasi un dispositivo indossabile su tre (29,8%) commercializzato nel 2018 era un orologio ‘smart’. Circa la metà del mercato è in mano a Apple
e al suo Apple Watch. Zuckerberg annuncia svolta, piu’ privacy su Facebook Riorientera’ app societa’ anche verso criptaggio NEW YORK06 marzo 201923:02 Mark Zuckerberg lancia la svolta ‘privacy’ per Facebook, annunciando che riorientera’ le app della societa’ verso il criptaggio e la privacy. Una mossa che spostera’ l’attenzione di Facebook da un social network dove la gente puo’ inviare informazioni a un ampio gruppo di persone, a uno dove e’ possibile comunicare con gruppi piu’ ristretti e vedere il proprio contenuto sparire dopo un breve periodo di tempo.Facebook integrerà le sue app di messaggistica, rendendo possibile l’invio di messaggi fra i servizi di Messenger, Instagram e WhatsApp. “Renderemo possibile l’invio di messaggi ai propri contatti usando qualsiasi dei nostri servizi, e prevediamo di estendere questa interoperabilità anche agli sms” afferma Mark Zuckerberg in un post sulla sua pagina Facebook, sottolineando che “ci sono vantaggi in termini di privacy e di sicurezza nell’interoperabilità”. Mark Zuckerberg preme sull’acceleratore della privacy. E illustra la sua ‘visione’ per un social network in cui proprio la privacy e il criptaggio sono centrali, così come lo è una maggiore interoperabilità fra i servizi di comunicazione della piattaforma. “Renderemo possibile l’invio dei messaggi ai propri contatti usando ognuno dei nostri servizi. Vogliamo offrire la possibilità di scegliere come raggiungere i propri amici fra le piattaforme” Messenger, WhatsApp e Instagram “da qualsiasi app si preferisce”. L’interoperabilità offre “vantaggi di privacy e sicurezza. Con la possibilità di inviare messaggi fra i nostri servizi, si sarà in grado di inviare messaggi criptati a un numero di telefono su WhatsApp da Messenger” mette in evidenza Zuckerberg, illustrando come le comunicazioni saranno più semplici, agevoli e private. Ed è proprio la privacy al centro dell’annuncio di Zuckerberg sulla sua pagina Facebook: “Quando penso al futuro di internet,
ritengo che una piattaforma di comunicazione focalizzata sulla privacy diventerà ancora più importante di quanto non siano le piattaforme aperte ora. La privacy concede alla gente la libertà di essere se stesi e di connettersi in modo più naturale, che è il motivo per cui vengono sviluppate i social network”. Ammettendo come al momento la reputazione del social network non è delle migliori per la tutela degli amici, Zuckerberg però rilancia: “abbiamo dimostrato più volte di poter evolvere e creare quei servizi che la gente vuole”. Il riferimento è alla pioggia di critiche piovuta su Facebook e al calo della fiducia nei confronti del social network. Non è la prima volta che Zuckerberg si impegna sul fronte della privacy, senza grandi risultati visto il susseguirsi degli scandali. Allo scetticismo di fronte all’impegno di Zuckerberg si sommano i rischi che una tale politica incontra. Fra questi il fatto che molti governi si oppongono al criptaggio e Facebook potrebbe finire con l’essere bloccata in alcuni paesi stranieri, come lo stesso Zuckerberg ammette.I sei pilastri della svolta della privacy di Facebook sono: le interazioni private, il criptaggio, la riduzione dei tempi di permanenza dei contenuti, la sicurezza, l’interoperabilità e l’archivio sicuro dei dati. Questo sposterà l’attenzione di Facebook da un social network dove la gente può inviare informazioni a un ampio gruppo di persone, a uno dove è possibile comunicare con gruppi più ristretti e vedere il proprio contenuto sparire dopo un breve periodo di tempo. Escape Room, un gioco diventa incuboIn sala dal 14 marzo il thriller-horror di Adam Robitel 07 marzo 201909:53 – “Siete soli, intrappolati. Dovete fuggire e non c’è tempo. Vi sarà offerta una sola possibilità e sarete obbligati a coglierla con l’ingegno. Sapete già cos’è una escape room? Nelle segrete del nostro castello potrete sperimentare il
gioco…”. Questo il promo di una delle tante sale di ‘giochi di fuga’ presenti a Roma. Una vera moda mondiale, con tanto di appassionati, a cui hanno fatto da volano show televisivi Usa (come ‘The Adventure Game’, ‘Fort Boyard’ o ‘The Crystal Maze’), giochi da tavolo, app e videogiochi. Ora arriva in sala, il 14 marzo distribuito da Warner Bros Italia, ‘Escape Room’, un thriller psicologico con venature horror pieno di ritmo e adrenalina diretto da Adam Robitel e con nel cast Deborah Ann Woll, Tyler Labine, Taylor Russell, Logan Miller, Nik Dodani, Jay Ellis e Yorick van Wageningen. Cosa succede in Escape Room? Semplice: i sei concorrenti, di estrazione diversa e sconosciuti l’uno all’altro, sono all’inizio autenticamente eccitati nel partecipare al gioco, ma già quando si trovano nella prima stanza capiscono che qualcosa non va. Il fatto è che il gioco questa volta è più duro del solito e mette a rischio le loro vite man mano che avanzano di stanza in stanza. E così non basta più utilizzare la logica per risolvere enigmi e indovinelli allo scopo di trovare una via d’uscita entro il tempo prestabilito. Insomma i sei partecipanti si rendono conto di trovarsi nel più terribile degli incubi e di essere probabilmente divenuti loro stessi un gioco per ricchi annoiati che vogliono vedere umani rischiare la vita su cui scommettere. Dice Adam Robitel, autore di film come ‘Insidious: L’ultima chiave’: “Le escape room sono davvero di per sé molto cinematografiche: ti ritrovi all’improvviso in un bunker della guerra fredda, e mentre stai studiando dei dossier della Cia, premi un pulsante e un proiettore nascosto si accende di luce blu e ti mostra una mappa”. E aggiunge: “Queste sale sono di per sé stesse un’opera d’arte, quindi c’è in loro tutto il potenziale per un film visivamente attraente”. Tra le curiosità del film legate alle escape room (sono circa 8000 in tutto il mondo) il fatto che nel Natale 2016, perfino l’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha voluto provare il gioco assieme alla sua famiglia. E questo dopo una sfida che gli era stata lanciata su Twitter.
Apple ripara gli iPhone che montano una batteria taroccaSì agli interventi anche se il componente non è originale 07 marzo 201909:26 – Apple ammorbidisce le regole sulle riparazioni degli iPhone. Nuove linee guida interne, infatti, darebbero indicazione ai dipendenti di accettare in riparazione anche gli smartphone che montano una batteria ‘tarocca’, cioè una non originale, prodotta da un’altra azienda, che l’utente ha installato da sé o si è fatto installare in un centro riparazioni non autorizzato da Apple, in modo da risparmiare. Le nuove linee guida, di cui riferisce il sito MacRumors, sarebbero entrate in vigore giovedì scorso e si applicherebbero su scala globale. Finora i centri della Mela non hanno preso in carico i telefoni modificati o sprovvisti di batteria originale. Le nuove regole continuano a prevedere il rifiuto per iPhone con componenti non ufficiali tra cui microfono, scheda madre e sensori, ma introducono un’eccezione per la batteria: gli smartphone che ne montano una non originale saranno comunque riparati, sia che il problema riguardi la batteria stessa, sia che tocchi un altro componente. Il cambiamento è simile a quello introdotto da Apple nel 2017 e relativo agli iPhone con schermo non originale. Fitbit, nuovo smartwatch e 3 smartbandPunta sui prezzi bassi, anche un modello per bambini 08 marzo 201909:49 Fitbit svela quattro nuovi dispositivi indossabili – uno smartwatch e tre smartband, di cui una per bambini – che puntano sui prezzi accessibili per agganciare la crescita prevista nel segmento della tecnologia da polso.Lo smartwatch è il Versa Lite Edition, una versione economica del modello lanciato l’anno scorso (160 euro a fronte dei 230 dell’originale), che mantiene le caratteristiche principali
come il tracciamento dell’attività del sonno e del battito, ma perde la musica e l’assistente degli allenamenti (il Fitbit Coach). Promette un’autonomia di quattro giorni.Tra le smartband, Inspire e Inspire HR sono classici bracciali da fitness, che si differenziano per la presenza del sensore di battito cardiaco sul modello HR. Hanno un’autonomia di cinque giorni; monitorano il movimento, l’esercizio e le fasi del sonno. Il listino è di 70 e 100 euro.Infine l’Ace 2, la nuova versione della smartband pensata per i bambini dai 6 anni in su, che punta a insegnare uno stile di vita sano. Ha un design accattivante per i più piccoli, così come le interfacce. Consente il tracciamento da parte dei genitori. Arriverà nei negozi in estate a 70 euro. Facebook, meno visibilità a bufale sui vacciniPenalizzati gruppi e pagine, mostrerà informazioni autorevoli 08 marzo 201909:52 Facebook dichiara guerra alla disinformazione sui vaccini, e promette di rendere difficile la propagazione sul social alle notizie bollate come bufale dall’Organizzazione mondiale della sanità e da altri enti sanitari di peso come i Centri Usa per la prevenzione e il controllo delle malattie. In un post, la compagnia ha annunciato che darà meno visibilità a pagine e gruppi che pubblicano fake news sull’argomento. La nuova rotta sarà seguita anche da Instagram.Facebook rifiuterà le inserzioni pubblicitarie che includono disinformazione sulle vaccinazioni. La società ha fatto inoltre sapere che sta vagliando modi di condividere con gli utenti informazioni accurate e autorevoli sui vaccini, mostrandole in cima ai risultati quando si fanno ricerche correlate, nelle pagine in cui si dibatte dell’argomento e negli inviti a partecipare a gruppi sul tema.Una stretta sulle bufale legate ai vaccini era già stata annunciata da YouTube e Pinterest. 8 marzo: Twitter lancia campagna #SheInspiresMeE c’è anche una emojy speciale
08 marzo 201909:57 In occasione dell’8 marzo Twitter lancia la campagna globale #SheInspiresMe che punta a promuovere storie di donne fonte di ispirazione in diversi campi.E per la Giornata internazionale della donna la piattaforma lancia anche un emoji speciale che rappresenta il genere femminile: si attiva quando viene pubblicato un tweet contenente uno dei seguenti hashtag: #WomensHistoryMonth, #SheInsipersME, #IWD, #IWD2019, #WomensDay, #InternationalWomensDay. Twitter mette anche a disposizione una GIF che contiene l’hashtag #SheInspiresMe seguito dall’emoji creata appositamente per questa giornata.A livello mondiale, le donne più menzionate al mondo sulla piattaforma sono: Lady Gaga, Nicki Minaj, Beyonce, Nancy Pelosi, Rihanna, Taylor Swift, Demi Lovato, Kamala Harris, Alexandria Ocasio-Cortez, Theresa May. Al primo poste delle atlete più menzionate c’è Serena Williams, in Italia ci sono Sofia Goggia, Carolina Kostner e Bebe Vio. [print-me title=”STAMPA”]
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