WBADVISORS - GLOBAL OUTLOOK 2020 - WB Advisors
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Ridondante la transizione dal precedente al nuovo ventennio. GLOBAL OUTLOOK 2020 Previous, Transition, Evolution Il passato ci trattiene , il presente ci tormenta non facciamoci sfuggire la visione del futuro!. 1/13/2020 4
Global Outlook 20I20 WB PERSPECTIVES 2020 PREVIOUS, TRANSITION, EVOLUTION 7 L’Outlook di strategia sui mercati è realizzato da WB Analytics PMI MARKIT INDICATORI 13 EDITOR WB ADVISORS S.C.F. Via Carroccio,16 BOND MARKET 25 20100 MILANO CHIEF INVESTMENT ADVISOR FOREX MARKET 35 Wlademir Biasia RELATIONSHIP COMMODITY 46 MANAGEMENT Nadia Tracogna CONTATTI STOCK INDEX 55 Info@wbadvisors.it WLADEMIR BIASIA Newsletter www.wbadvisors.it 1/13/2020 5
• Ci sarà una recessione in America? • L’Eurozona sarà in grado di uscire dalla crisi manifatturiera? • La banche centrali avranno ancora un ruolo sul governo dei mercati? • Quale sarà il driver più significativo per i mercati azionari? • Il dollaro avrà ancora un ruolo attrattivo per lo smart money? 1/13/2020 6
free thinker Previous, Transition, Evolution,. In dissolvenza scende il sipario sui primi 20 anni del millennio, si apre un nuovo mondo. Wlademir Biasia Presidente WB advisors S.c.f. Terminano i primi 20 anni di questo secondo millennio, 20.20. Rifacendomi alla mia teoria sui cicli ventennali, si completa quello che nel 2000 ho denominato RumblingWorld ©, il grande ciclo della transizione. Siamo entrati nel flesso dell’evoluzione dopo il processo di trasferimento del vecchio mondo verso il nuovo inedito. Nei vent’anni del RumblingWorld © abbiamo affrontato il turbillion delle crisi economiche e finanziarie; i cambiamenti degli stili di vita e di consumo rispetto alle consuetudine degli anni ottanta. La tecno globalizzazione ha avviato il lungo processo di arbitraggio tra economie avanzate rispetto a quelle emergenti. La proprietà permanente si è trasformata progressivamente in proprietà transitiva. L’accesso alle informazioni ha cambiato il paradigma della struttura sociale. I mercati, dopo la longilinea corsa del ventennio 1980-2000, hanno avviato una lunga fase di consolidamento in un forzato processo di transizione che molti non hanno esitato a definire il nuovo normale. E’ probabile che questo normale nuovo possa essere giunto al capolinea. Nulla è per sempre. E’ per questa ragione che non dobbiamo rimanere imprigionati nell’esperienza vissuta, dove il passato ci trattiene , il presente ci tormenta ed il futuro ci sfugge!. 1/13/2020 7
Per meglio comprendere. I mercati azionari hanno declinato l’espressività della nostra idea di grande transizione, performando in questo ventennio un movimento sinusoidale deformato nell’ultima parte dagli inediti stimoli monetari prodotti dalle banche centrali. Nei grafici proposti abbiamo rappresentato per il mercato azionario la tesi che avevamo esposto nel marzo del 2000, sovrapponendo all’andamento delle quotazioni dell’indice Dow Jones la genesi della nostra teoria. Mentre l’Eurostoxx ha risposto fedelmente al modello, l’indice americano, nella parte finale, ha sovraperformato, in forza degli stimoli della Federal Reserve, la tesi enunciata. Anche in Europa abbiamo avuto la replica del medesimo programma tuttavia, a differenza degli Stati Uniti, il mercato che ha beneficiato principalmente degli sforzi operati dalla BCE è stato quello obbligazionario. ▪ DOW JONES 1900-2000 & PROIEZIONE ▪ DOW JONES 1900-2020 CYCLE ▪ EUROSTOXX 2000-2020 RUMBLINGWORLD 2000-2020 1/13/2020 8
Transition & Evolution - Nella nostra tesi abbiamo immaginato, sin dal 2000, che questo lungo ciclo di transizione sarebbe terminato con l’avvio di una nuova fase legata allo sviluppo di nuove tecnologie in campo energetico. Più precisamente, collocavamo l’avvio di un nuovo mega ciclo allo sfruttamento del vettore energetico fornito dall’idrogeno. L’implementazione di un nuovo paradigma, in cui l’economia basata sui combustibili fossili si evolva in una basata su un ecosistema sostenibile, rappresenta la sfida per il prossimo ventennio. Un nuovo regime energetico ancora tutto da definire e progettare sembra inesorabile e allo stesso tempo predestinato a rivoluzionare il mondo, l’economia, gli equilibri politici, l’organizzazione sociale, ma soprattutto ancora una volta gli stili di vita e le abitudini di consumo. La ricerca scientifica è fortemente impegnata ad elaborare soluzioni tecniche esenti da emissioni inquinanti. In un immaginabile futuro prossimo potremmo trovarci all’interno di una grande rivoluzione tecnologica basata sulla produzione di un’energia perpetua. I mercati hanno già iniziato ad interpretare questo futuro immaginando un mondo clean, imperniato sulle energie rinnovabili/sostenibili. Fanno parte integrante di questo nuovo mondo altre tecnologie che stanno assumendo giorno per giorno grande rilievo: Intelligenza Artificiale, Machine Learning, Quantum Computing. In questo segmento Google ha già realizzato Sycamore, un super computer in grado di conseguire la cosiddetta supremazia quantistica, ossia a svolgere nel giro di pochi minuti, e per la prima volta al mondo, una serie di operazioni che i computer tradizionali impiegherebbero decine di migliaia di anni a svolgere. Secondo Tommaso Calarco, direttore del Jara-Institute Quantum Information e presiedente dello European Quantum Flagship Network, i processori tradizionali ammettono solo due stati, lo zero e l’uno, legati al passaggio o al non-passaggio di corrente, cioè di un flusso di elettroni. Nei processori quantistici, invece, ogni singolo elettrone trasporta un’informazione, il che amplifica enormemente la potenza di calcolo . Questa tecnologia potrebbe cambiare nel futuro la scienza dei materiali, l’industria farmaceutica, la fisica delle particelle, in chimica la modellazione molecolare: in questi scenari un processore quantistico potrebbe davvero cambiare completamente – e per sempre – le regole del gioco, rendendo possibili avanzamenti tecnologici di vastissima portata e difficili da prevedere a priori. 1/13/2020 9
La Molecular Modeling si può applicare dalle celle solari alla farmaceutica, fino alla produzione di fertilizzanti, la cui catena di vita, che al momento è quasi totalmente dipendente dai combustibili fossili, rappresenta il 2% dell’energia globale utilizzata, con relative conseguenze potenzialmente epocali anche per l’ambiente. Sempre nell’ambito del processo di decarbonizzazione, l’Agenzia Internazionale per l’energia in un recente report, The Future Of Hydrogen: Seizing Today’s Opportunities, presentato a giugno, al G20 energia e ambiente di Osaka, scrive che l’idrogeno può essere un driver chiave verso la sostenibilità. L’AIE sostiene che non vi è mai stato un momento tanto opportuno per sfruttare il potenziale di questo gas nella costruzione di un mix energetico sicuro, pulito e sostenibile per tutti i consumatori. Merito, secondo l’Agenzia, del forte supporto che governi e aziende stanno accordando all’idrogeno prodotto da fonti non fossili. l’idrogeno (H2) possiede proprietà fisico-chimiche che lo rendono particolarmente performante in vari ambiti. In un contesto futuro di decarbonizzazione dei sistemi energetici mondiali, l’uso di tale combustibile è destinato a diventare fondamentale. Ma a che punto è lo sviluppo di questa tecnologia? Nel Settembre 2018 il primo treno mosso da Fuel Cell è entrato in servizio su un tracciato di 100 km che collega le cittadine di Cuxhaven, Bremerhaven, Bremervörde e Buxtehude in Germania, su cui prima operavano locomotive diesel. Il treno può percorrere 1000 km senza aver bisogno di rifornimento (un’autonomia simile a quella di un treno diesel). Il processo tecnologico è ancora sperimentale, molta strada ci separa dalla sua eventuale applicazione. Ma nel codice genetico dei mercati prolificano molecole estremamente sensibili, capaci di intuire i germogli dell’innovazione. Noi, singolarmente presi, siamo invece per lo più vittime dell’esperienza vissuta. Essa rappresenta il sistema nervoso che ci protegge dall’incertezza. Tuttavia gli anticorpi che genera tormenta il nostro presente, creando la trappola che ci impedisce di vedere il futuro. I mercati, invece, sanno che la loro sopravvivenza è intimamente legata alle intuizioni. Le elabora costantemente, le ridefinisce sino a comprenderne la vision. E’ ciò che abbiamo fatto nel 2000 pensando al RumblingWolrd ed all’idrogeno. Nel nuovo mega ciclo l’avanzamento della tecnologia intelligente risulterà ancor più mutante. La metamorfosi energetica sovvertirà ogni equilibrio a partire dalla dipendenza dei combustibili sino alla geopolitica. Un mondo da rinegoziare. 1/13/2020 10
La transizione verso una nuova architettura economica basata sull’energia perpetua è così reale che il Financial Stability Board (FSB), l’organismo che promuove e monitora la stabilità del sistema finanziario mondiale, ha istituito, nel G20 del 2015, una Task Force di 32 membri, Climate-related Financial Disclosure (TFCD), con il compito di elaborare una serie di raccomandazioni sulla rendicontazione dei rischi legati al cambiamento climatico. L’obiettivo è guidare e incoraggiare le aziende ad allineare le informazioni divulgate alle aspettative e alle esigenze degli investitori. Il 29 giugno 2017 la Task Force ha pubblicato un Final Report con 11 raccomandazioni articolate in quattro aree tematiche: governance, strategia, gestione dei rischi, metriche e target. Le raccomandazioni sono state sottoscritte da circa 240 organizzazioni in tutto il mondo. In questo report, tra le raccomandazioni, si identificano gli Stranded Fossil Assets ed i relativi rischi legati alla transizione dell’industria basata sulla produzione e lo sfruttamento del petrolio. E’ verosimile pensare che tali rischi possano tradursi in effettive minacce nel momento in cui sarà raggiunto il punto di fuga nell’intersezione tra il costo della produzione dell’energia fossile rispetto a quelle perpetue. Secondo alcune ricerche tale periodo potrebbe verificarsi entro il prossimo decennio. Abbiamo di fronte a noi pagine bianche sopra cui scrivere passo per passo il nuovo mondo. Molti errori saranno fatti, ma il trend appare tracciato. Le banche centrali hanno lavorato molto per evitare il ritorno dal futuro. Negli ultimi dieci anni hanno immesso nel sistema più moneta di quanto le economie avanzate, Usa, Europa e Giappone non siano state capaci di produrre con la crescita 9,9 contro 8,1 trilioni di dollari. Nel 2019 hanno tentato di normalizzare la politica monetaria subendo i contraccolpi dei mercati. Per evitare di pregiudicare gli sforzi fatti, sono ritornate ad immettere nuova liquidità nel sistema. Il debito globale ha triplicato il suo rapporto con la ricchezza prodotta. Anche questa è una sfida che nel nuovo mega ciclo dobbiamo affrontare. Sul come e con quali policy lo capiremo presto. Ad oggi soltanto un cambiamento del regime inflazionistico può consentire una progressiva uscita dalla prognosi. Altre soluzioni risultano inedite come la Modern Monetary Theory, di cui abbiamo già scritto nel 2019, e che costituisce il lascito testamentario che Mario Draghi alla conclusione del suo mandato alla BCE ha indicato nella sua ultima audizione al Parlamento europeo, come possibile via per la soluzione del debito ed il sostegno alla crescita. E’ il segno che l’Europa, il grande problema nel mondo, deve ritornare a dare impulso alle politiche attive di bilancio, anche attraverso investimenti verso la nuova sostenibilità. 1/13/2020 11
L’incombenza della giuntura verso il nuovo mondo produrrà un incidente di percorso ma, diversamente dal RumblingWorld ©, rappresenterà una pausa inserita nel nuovo ciclo di crescita globale. La genesi del viaggio sarà caratterizzata da un grande interesse per assets il cui denominatore comune apparterrà alla sfera della sostenibilità. Una nuova economia basato su un mega ciclo del sostenibile e della responsabilità sociale. L’abbiamo chiamato LiveableWorld © free thinker “Persistence is very important. You should not give up unless you are forced to give up.” Elon Musk 1/13/2020 12
free thinker PMI INDICATORS LA CONGIUTURA NELL’ECONOMIA GLOBALE 1/13/2020 13
Di seguito riportiamo l’andamento delle macro aree su cui vengono rilevati gli indici PMI I settori per cui viene calcolato l’indice sono: manifatturiero, terziario, edilizio, vendite al dettaglio. Ogni singola indagine si basa su questionari compilati dai direttori degli acquisti di almeno 400 aziende scelte in modo da rendere il campione rappresentativo della realtà indagata. I questionari vengono compilati nella seconda parte del mese di riferimento. I risultati dell’indagine vengono divulgati entro la fine dello stesso mese. Agli intervistati viene chiesto di confrontare le condizioni di un certo numero di dimensioni dell’attività aziendale rispetto al mese precedente, stabilendo se queste sono migliorate, peggiorate o sono rimaste invariate. Per quanto riguarda il settore manifatturiero le dimensioni monitorate sono : 1) Produzione 2) Nuovi ordini 3) Nuovi ordini per l’estero 4) Commesse inevase 5) Prezzi di vendita Per ogni variabile viene calcolato un indice 6) Prezzi di acquisto il cui valore va da 0 a 100. 7) Tempi di consegna dei fornitori La soglia che separa i contesti di crescita da 8) Giacenze dei prodotti finiti quelli di flessione dell’attività è 50 punti. 9) Quantità degli acquisti Valori superiori a 50 indicano crescita, 10) Giacenza degli acquisti inferiori a 50 Stagnazione/decrescita. 11) Livelli occupazionali 1/13/2020 14
Nell’ambito dei segnali analizzati relativi agli indicatori di fiducia delle imprese ed in specifico ai sondaggi PMI prodotti da Markit, rileviamo un parziale miglioramento della fiducia del comparto manifatturiero in USA ed in Cina. A livello Globale emerge un recupero dei New Export Orders in linea con le attese per un tono meno incerto sui negoziati sino americani. L’area che invece continua a preoccupare rimane relegata all’Eurozona ed in specifico alla manifattura tedesca. I servizi rimangono complessivamente deboli. Il contributo che avevano fornito alla crescita durante la prima parte dell’anno si stempera notevolmente. Il nostro Outlook sul manifatturiero considera positivamente il parziale segnale USA sul manifatturiero prevedendo un ulteriore miglioramento per la prima parte del 2020, Di conseguenza ci attendiamo una sospensione dei tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. 1/13/2020 15
1/13/2020 16
▪ GLOBAL SECTOR PMI ▪ WORLD PMI 1/13/2020 17
WORLD GDP OUTLOOK CONSENSUS La crescita globale si è indebolita considerevolmente nel biennio 2018- 2019, scendendo dal3,2% al 2,6%. Si prevede che il ritmo di espansione possa ancora deteriorarsi per l’inerzia del precedente movimento riflessivo. Il consensus da noi rilevato riporta una stima prossima al 2,5% nel 2020, prima di salire del 2,7% sia nel 2021 che nel 2022. Alcuni segni di stabilizzazione sono già evidenti. Iniziali segnali di crescita più evidente tenderanno a manifestarsi in alcune aree già nel primo trimestre del 2020, sebbene il ciclo dell’economia globale rimane vulnerabile a vari fattori di rischio. GLOBAL GDP OUTLOOK FORECAST 1/13/2020 18
EFFETTI GUERRA COMMERCIALE SU COMPARTI MANIFATTURIERO, SERVIZI E ORDINATIVI EXPORT Effetti guerra commerciale vs. GLOBAL MANUFACTURING PMI e PRODUZIONE INDUSTRIALE PMI MANUFACTURING & SERVICES VS. NEW EXPORT ORDER SVILUPPI POSITIVI GUERRA SVILUPPI NEGATIVI GUERRA COMMERCIALE COMMERCIALE PRODUZIONE IDUSTRIALE PMI OUTPUT MANUFACTURING 1/13/2020 19
POLITICA MONETARIA OUTLOOK EFFETTI POLITICA MONETARIA G4 VS. GLOBAL MANUFACTURING PMI G4 POLICY RATE In linea generale non sono attese, per il 2020, sostanziali modifiche alle linee di policy monetaria fissate alla fine del 2019. La Federal Reserve non dovrebbe ridurre ulteriormente i tassi per buona parte del 2020. Successivamente, in virtù di una ripresa del ciclo, potrebbe ritornare a rivedere, in termini restrittivi, la propria linea a partire dalla seconda metà del 2021. La Bank Of England, superata la fase Brexit, dovrebbe ritornare ad un outlook più restrittivo sempre nella seconda metà del 2021. ECB e BoJ manterranno le loro linee di policy estremamente accomodanti. 1/13/2020 20
REGIONAL PMI MARKIT 50 1/13/2020 21
EMERGING MARKET PMI MARKIT 1/13/2020 22
EUROZONE PMI MARKIT Con dicembre, che segna un altro mese di moderata attività, si conclude il peggior trimestre dell’eurozona dal 2013. I dati PMI suggeriscono che l’eurozona dovrà faticare per chiudere gli ultimi tre mesi del 2019 con più dello 0.1% di crescita. A prima vista, considerati gli stimoli aggiuntivi da parte della BCE, questi deboli risultati sono deludenti ed evidenziano ancora di più l’attuale resistenza del settore manifatturiero. Tuttavia i responsabili delle politiche monetarie verranno incoraggiati dalla resilienza del terziario più concentrato sul mercato interno, settore quest’ultimo in cui la crescita di dicembre ha registrato il valore più alto da agosto. Anche le previsioni ottimistiche sul prossimo anno sono migliorate ed hanno segnato il risultato migliore da maggio, e ciò suggerisce che l’umore economico in questi ultimi mesi è costantemente migliorato. Anche se si avvertono dei cambiamenti, i rischi al ribasso per l’espansione economica del prossimo anno restano comunque forti. Se le guerre commerciali tra Cina e Stati Uniti si sono ammorbidite, qualsiasi peggioramento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa potrebbe 1/13/2020 colpire maggiormente le esportazioni. Anche Brexit resta una considerevole 23
1/13/2020 24
1/13/2020 25
Y Il 20/20 riceve in eredità il ritorno in grande stile della monetizzazione del debito operato dalle banche centrali. La Federal Reserve, la BCE e la PBoC si sono ritrovate a riaprire in programmi di stimolo monetario per ragioni diverse, ma con un unico denominatore: evitare che i mercati monetari prosciughino la liquidità. L’azione di primo piano spetta alla Riserva Federale con immissioni prossime a 500 miliardi di dollari. La Banca Centrale cinese taglia i requisiti della riserva obbligatoria di 50punti base liberando l’equivalente di 115 miliardi di dollari. La Bce riapre come noto il programma QE con acquisti mensili al momento programmati a 20 miliardi di euro. L’azione della Fed è stata prevalentemente dettata dall’esigenza di raffreddare le forti tensioni che si erano generate sul mercato monetario USA. Le stesse motivazioni hanno guidato la Cina. In generale i rendimenti sui governativi hanno riassorbito parte della flessione registrata per buona parte del 2019 (min settembre). Il 10 anni US, dopo un’apertura a 2,70%, era sceso sino a quota 1,40% per chiudere il 2019 a 1,90%. Al recupero dei rendimenti americani si sono allineati la gran parte dei tassi governativi, europei compresi. Per quanto abbiamo osservato in questi ultimi anni pensiamo che le banche centrali desiderino mantenere i tratti lunghi della curva ancora in una condizione riflessiva. Riteniamo pertanto che la recente risalita sarà circoscritta a breve. Nel nostro scenario di riferimento per il 2020 abbiamo riconfermato i target di tendenza già stimati lo scorso anno. Con gli interventi di cui sopra le banche centrali dimostrano di non voler dissipare tutto il lavoro di sostegno costruito a partire dal 2009 con l’immissione di ben oltre 12 trilioni di dollari producendo un collaterale di 17 trilioni di dollari di bond nel mondo scambiati con rendimenti negativi. Su tutti i valori coperti dalla nostra ricerca suggeriamo di fissare come limite allo scenario riflessivo atteso quota 2,10/15% per il 10 anni US. Tale valore costituisce, alla partenza del 2020, lo sbarramento di confine tra il ciclo negativo dei tassi, rispetto ad un reversal della tendenza dominante. Su tale valore ovviamente convergono segnali che possono alterare gli equilibri su tutti i segmenti di mercato contribuendo ad aumentarne la volatilità intrinseca. 1/13/2020 26
Y ITALIA – Il 10 anni BTP ha recuperato parziale terreno dopo la discesa a 0,80%. Nonostante le difficoltà politiche e la difficile congiuntura che espone il debito pubblico a valutazioni sulla sua sostenibilità, riteniamo che i rendimenti siano destinati a scendere nuovamente verso i precedenti supporti e fissare nuovi minimi in corso d’anno. Ciò significa che ci attendiamo un ulteriore manovra di restringimento dello spread sotto area 130. Il dato relativo all'ammontare dei governativi italiani, nel portafoglio del settore bancario con sede sul territorio nazionale, riporta una detenzione pari a 405,471 miliardi (mese d ottobre) su uno stock di debito prossimo a 2450 miliardi di euro. Per il 2020 ci aspettiamo al di là delle vicende di natura politica un ulteriore movimento di convergenza dei rendimenti italiani rispetto a quelli benchmark delle emissioni tedesche. Confermiamo quindi l’obbiettivo già indicato lo scorso anno a 0,50% per il10 anni ed un target per lo spread a 70 punti base. Gli attivi obbligazionari, governativi e corporate, beneficeranno della presenza delle banche centrali. Potenziali fonti di rischio possono essere ricondotte, sotto il profilo intermarket, ad un rialzo dei prezzi del greggio oltre i 70 usd barile (tensioni MO). Abbiamo fissato come livello di warning generale sull’andamento delle quotazioni dei bond il superamento dei rendimenti sul 10 anni USA del 2,10/15%. Per evitare i rischi dovuti al forte indebitamento raggiunto dal settore governativo e da quello corporate, pensiamo che le banche centrali continueranno a promuovere nuove azioni di stimolo monetario con l’intento ultimo di mantenere bassi i livelli dei tassi. La loro azione risulterà meno efficace verso il segmento corporate nel caso in cui dovesse aprirsi una fase recessiva negli USA (al momento non attesa dal nostro modello). L’attesa per un ridimensionamento degli earnings potrebbe rendere più vulnerabile la percezione sulla sostenibilità del debito corporate. . 1/13/2020 27
WB BOND MARKET FORECASTING MODEL TARGET WARNING VIEW B/T TRIGGER LAST PRICE RES SUP STRATEGY STOP OBBLIGAZIONARIO B/T L/T US 30 Y BEARISH - - - - 2,31 2,45 2,15 2,55 OK 1,6 1,0 SHORT US 10Y BEARISH - - - - 1,91 2,15 1 2,15 OK 0,0 0,5 SHORT DE 10 Y BEARISH - - - - -0,19 -0,10 0 0,00 OK -1,0 -1,2 SHORT IT 10 Y BEARISH - - - - 1,41 1,55 1 1,60 OK 1,1 0,5 SHORT SPREAD BTP_BUND BEARISH - - - - 160,50 170,00 130 195,00 OK 75,0 0,0 SHORT JPM EMU BOND INDEX BULLISH - - - - 400,16 410,00 395 394,00 OK 420,0 455,0 LONG JPM GLOBAL BOND INDEX BULLISH - - - - 582,90 586,00 575 570,00 OK 615,0 0,0 LONG JPM EMBI + BULLISH - - - - 891 895,00 855 853,00 OK 903,0 915,0 LONG IBOXX EURO CORPORATE BOND BULLISH - - - - 237,67 238,00 232 231,00 OK 245,0 247,0 LONG IBOXX HY EUR CORP BOND BULLISH - - - - 204 206,00 201 200,00 OK 206,0 215,0 LONG 1/13/2020 28
US 30 Y YIELD US 10 Y YIELD 1/13/2020 29
GERMANY 10 Y YIELD JPM EMU BOND 1/13/2020 30
ITALY 10 Y YIELD SPREAD 10 Y DE IT 1/13/2020 31
JPM GLOBAL BOND JPM EMERGING BOND + 1/13/2020 32
IBOXX EUR CORPORATE BOND IBOXX EUR HIGH YIELD BOND 1/13/2020 33
1/13/2020 34
1/13/2020 35
Si conclude la presidenza di Mario Draghi, il banchiere whatever it takes. La sua linea politica è stata contrassegnata, per l’intero mandato, da almeno due driver fondamentali: dirigere verso il basso i rendimenti sul tratto lungo della curva e deprezzare l’euro. Questa azione ha consentito all’area monetaria di reggere alle forti pressioni disgregatrici esercitate dal profondo squilibrio presente nei sottoinsiemi aderenti al vincolo della moneta unica. Va ricordato che l’euro da 1,42 è sceso sino a lambire la parità con il dollaro, perdendo un terzo del suo valore. Ciò non ha prodotto alcuna tensione sui prezzi, semmai ha evitato un processo deflattivo più drammatico di quanto non lo sia stato. I frutti conseguiti da questa linea vanno dal contenimento degli oneri per il servizio del debito, alla tenuta della crescita economica attraverso i surplus commerciali garantiti dall’export ed alla coesione di un sistema complesso. In altri termini, un miracolo in un’epoca in cui omnia mutantur. In questi tempi ardui e difficili abbiamo interpretato correttamente la visione di uno scenario così complesso. Sin dal principio della presidenza Draghi, abbiamo fissato un percorso del cambio euro dollaro strutturato su una traiettoria rivelatasi aderente agli sviluppi dell’effettiva tendenza dei prezzi. Dal 2012 abbiamo stimato una serie di obbiettivi riflessivi che puntavano al raggiungimento della parità con il dollaro. Valore raggiunto con un minimo a 1,03 il 3 gennaio 2017. Diversamente dalla maggior parte degli uffici studi di importanti banche, non abbiamo mai postato target di rialzo dell’euro a 1,30, ribadendo semmai il ritorno verso i minimi anche dopo il parziale rimbalzo del 2018. Pure lo scorso anno abbiamo previsto correttamente la debolezza dell’euro fissando tre target regressivi a 1,12, 1,0950 ed infine un ultimo obbiettivo non ancora testato a 1,0650 eur usd. Siamo stati al fianco di molte aziende sostenendo la loro attività di internazionalizzazione, favorendo un’adeguata azione pro attiva nel controllo dei rischi cogliendo le opportunità che si sono presentate su tutto l’orizzonte del mercato forex. Da qui parte il 2020. 1/13/2020 36
Il dollaro americano quota una tendenza positiva dal lontano 2008, anno in cui ha toccato il minimo storico sull’euro a 1,60. Gli ultimi dieci anni sono stati intervallati da periodi con elevata volatilità in contrapposizione a questa tendenza dominante. Pertanto è normale chiedersi se la moneta americana abbia ancora la forza per performare positivamente sui mercati e conservare, in un business model, il ruolo di Risk Appetite nella misurazione dei rischi economici e finanziari. L’attuale condizione tecnica dei nostri algoritmi continua a rispondere positivamente al quesito. Le grandezze economiche e finanziarie continuano ad evidenziare un grado di velocità maggiore nella crescita americana rispetto a quella europea e di altre economie sviluppate. Il livello dei tassi di interesse risulta sensibilmente più elevato negli Stati Uniti. Il modello di crescita dell’Eurozona rimane ancor oggi fortemente governato da un’architettura basata sull’export; la crescita risulta quindi più vulnerabile ai fattori di rischio globali, in quanto la minor flessibilità delle proprie politiche economiche e fiscali ne riducono la resilienza. La vera domanda che dobbiamo porci non è quanto sia forte il dollaro, ma quanto sia vulnerabile l’UEM ad un rafforzamento dell’euro. Qual è la soglia patologica sopportabile per l’export made in Europe? Nel 2018, durante l’apprezzamento dell’euro, l’allora Governatore Draghi perse il suo forte connotato di imperturbabilità durante le conferenze stampa che seguivano i Consigli Direttivi della BCE quando il cambio oltrepassò la soglia 1,20/1,22 sul dollaro. Inoltre, contrariamente all’opinione comune, riteniamo che gli Stati Uniti necessitino di una moneta forte per affermare la preminenza geopolitica e finanziaria sullo scacchiere globale. I nostri modelli continuano a stimare il rischio di una nuova fase di debolezza dell’euro. Tale condizione entrerà nuovamente nella sfera d’influenza dei mercati sotto area 1,11/1,1060 eur usd. Il trigger attiverà nuovamente le vendite sull’euro spingendo le quotazioni verso area 1,0650 dove dal dicembre 2018 postiamo il terzo target di una sequenza riflessiva dell’euro. In un orizzonte più ampio continuiamo a rilevare il rischio di una flessione orientata a violare la parità contro dollaro. 1/13/2020 37
Nel corso del 2020 si guarderà con attenzione anche alla sterlina ed agli effetti che Brexit determinerà sulle quotazioni. Già lo scorso anno avevamo stimato un recupero sensibile del pound a partire dalla fine dell’estate. I nostri modelli calcolano, per l’anno in corso, un potenziale obbiettivo a 0,80 contro euro ed una potenziale valore a 0,76 sul medio lungo termine. Lo sviluppo delle trattive sull’uscita definitiva, entro il prossimo mese di dicembre, determineranno volatilità ed un certo grado di erraticità del rapporto di cambio. Tuttavia, sotto 0,86, la tendenza rimarrà a favore della sterlina. Il punto di break up sul dollaro quota in area 1,33/1,36 ed asseconda al momento la propensione rialzista del cable. Oltre a Brexit un altro driver di mercato rimane focalizzato sulle relazioni USA Cina. Dopo l’accordo -Fase 1- le trattative per la -Fase 2- entreranno nel vivo. Già nei contenuti del primo deal, anticipati dall’Office of the US Representative for Trade Negotiations, sono presenti specifiche clausole d’intesa dove, a fronte al congelamento dei dazi su numerosi prodotti cinesi, quest’ultimi fanno ampie concessioni in materia di proprietà intellettuale, trasferimento di tecnologia e sul tasso di cambio usd cny a favore degli americani. Lo scorso anno avevamo agganciato lo sviluppo dei negoziati ad un recupero dello yuan sul dollaro verso la soglia 6,95. Prevediamo che vi siano i presupposti per un ritorno delle quotazioni verso 6,85 e 6,70 nel medio periodo; non escludiamo una discesa in direzione di 6,35/6,20. Nei confronti dell’euro ci attendiamo un ritorno dei valori sotto la soglia 7,70 con obbiettivi a 7,35 e 7,00 eur cny. Nel corso del secondo semestre 2019 lo yen si è stabilizzato sul dollaro all’interno di un range compreso tra 110 e 106 usd jpy. L’eventuale violazione della soglia rappresenta un segnale di ritorno ad un clima di avversione al rischio e quindi un rafforzamento dello yen nei confronti di tutte le principali monete. Nel rapporto con l’euro prevediamo comunque un rafforzamento della divisa giapponese verso are 112,50. L’euro tenderà ad indebolirsi anche nei confronti delle corone del nord Europa, Svezia e Norvegia. Puoi avere l’Outlook completo sul mercato dei cambi coperto dalla nostra ricerca inviando una richiesta al seguente link: CHIEDI L’OUTLOOK FX 2020 1/13/2020 1/13/2020 38
WB FOREX MARKET FORECASTING MODEL TARGET WARNING VIEW B/T TRIGGER LAST PRICE RES SUP STRATEGY STOP B/T L/T VALUTE DOLLAR INDEX BULLISH - - - - 96,53 98,65 96,00 95,90 OK 100,0 104,0 LONG EUR/USD BEARISH - - - - 1,1221 1,1250 1,1060 1,1250 OK 1,0650 1,0350 SHORT EUR/USD TATTICO BEARISH - - - - 1,1221 1,1250 1,1100 1,1250 OK 1,0650 0,0000 SHORT EUR/GBP BEARISH - - - - 0,8466 0,8565 0,8300 0,8625 OK 0,8000 0,7600 SHORT GBP/USD NEUTRAL - - - - 1,3261 1,3320 1,3000 1,2750 OK 1,39 1,45 LONG EUR/JPY BEARISH - - - - 121,96 124,00 120,50 121,00 OK 112,50 112,50 SHORT USD/JPY NEUTRAL - - - - 108,68 110,00 108,40 108,30 OK 0,00 0,00 LONG EUR/CNY BEARISH - - - - 7,81 7,85 7,70 7,55 OK 7,35 7,00 SHORT USD/CNY BEARISH - - - - 6,96 7,05 6,95 6,94 OK 6,70 6,35 SHORT EUR/SEK BEARISH - - - - 10,50 10,60 10,38 10,65 OK 10,50 10,25 SHORT EUR/NOK BEARISH - - - - 9,88 10,10 9,75 10,15 OK 9,65 0,00 SHORT EUR/DKK NEUTRAL - - - - 7,4731 7,47 7,44 7,44 OK 7,5 7,5 LONG EUR/CHF BEARISH - - - - 1,0852 1,1000 1,0850 1,11 OK 1,065 1,020 SHORT USD/CHF NEUTRAL - - - - 0,9674 1,1120 1,0450 0,94 OK 1,020 0,000 LONG EUR HKD NEUTRAL - - - - 8,74 8,90 8,55 9,10 OK 8,50 8,30 LONG USD HKD NEUTRAL - - - - 7,79 7,80 7,74 7,73 OK 6,7 6,4 LONG CNY HKD BULLISH - - - - 1,1188 1,1200 1,1100 1,1095 OK 0,00 LONG 1/13/2020 39
1/13/2020 40
Advisory e tecnologia insieme per pianificare e gestire il tuo rischio senza rinunciare alle opportunità offerte dalle diverse situazioni di mercato. Dal 2008 utilizziamo un’applicazione di algoritmi proprietari per sviluppare efficaci strategie di Hedging per il controllo proattivo dei tuoi rischi sui mercati forex. Mettiamo a disposizione le nostre strategie su tutte le divise Import ed Export per offrirti una guida avanzata per le tue azioni di Hedging proattivo. Scopri come trasformare i tuoi rischi in opportunità. Di seguito sono riportate le strategie di copertura indicate dal nostro modello di advisory i segnali strategici H* HEDGING - RACCOMANDAZIONE STRATEGIE DI COPERTURA - EXPORT (EXP) - IMPORT (IMP) FASE DI COPERTURA IMPORT FASE COPERTURA EXPORT ANDAMENTO CAMBIO EUR USD 2008-2020 1/13/2020 41
DOLLAR INDEX DOLLAR INDEX VS. GOLD EUR USD LONG TERM EUR USD MEDIUM TERM 1/13/2020 42
EUR GBP L/T EUR GBP S/T USD CNY MEDIUM TERM EUR CNY MEDIUM TERM 1/13/2020 43
USD JPY L/T EUR JPY L/T USD CHF MEDIUM TERM EUR CHF MEDIUM TERM 1/13/2020 44
EUR NOK L/T EUR SEK L/T BITCOIN LONG TERM ETHEREUM LONG TERM 1/13/2020 45
COMMODITY RESEARCH 1/13/2020 46
COMMODITY RESEARCH Il comparto delle materie prime non è stato particolarmente sostenuto dai mercati nel 2019. I timori per un rallentamento della crescita, oltre quanto realmente accaduto, hanno frenato gli acquisti sulle commodity lasciando per lo più spazio a veloci incursioni speculative, particolarmente sensibili nel caso del Nickel. Nelle ultime settimane dell’anno i noli marittimi sono nuovamente scesi dimezzando le quotazioni. Questo nonostante le tensioni dell’ultima ora sui prezzi del petrolio. Destinate a raffreddarsi nel breve. Non è un segnale positivo. Tuttavia riteniamo che le quotazioni dei noli possano subire un ulteriore incremento della volatilità nel corso del 2020. L’indice CRB (Commodity Research Bureau) per tutto il 2019 ha consolidato valori prossimi ai minimi degli inizi degli anni 70. Ci attendiamo un incremento verso i picchi segnati lo scorso anno ed un recupero sino a quota 200 (185,79 31/12/19). L’interesse si è concentrato nuovamente sul greggio a partire dalla fine dello scorso autunno in concomitanza dell’IPO Saudi Aramco. Al momento lo sbarco in borsa non ha avuto il successo desiderato dagli stakeholders Questo conferma la visione del nostro Outlook 2020 tutta centrata sull’avvio di un’evoluzione progressiva della produzione energetica attesa per i prossimi anni. Il petrolio è stato oggetto di almeno tre aggressioni speculative avvenute in coincidenza con atti di terrorismo e tensioni geopolitiche. Il Brent ha comunque subito, come risposta agli acquisti speculativi, pronte vendite al test di 72 usd/bar. Siamo convinti che la volatilità tenderà a creare molta distorsione nella formazione dei prezzi. Quota 80 usd/bar per il Brent, rappresenta il punto di break up soltanto oltre il quale si potrebbe innescare un rally particolarmente ostico per i mercati azionari. 1/13/2020 47
COMMODITY RESEARCH I metalli non ferrosi continuano a consolidare valori di scarso interesse tecnico salvo un tentativo dell’Alluminio di forzare i primi ostacoli ed avviare un tentativo di recupero. Su tutto il comparto non siamo in grado di fissare target rilevanti vista l’assenza di un trend definibile. Manteniamo quindi una visione neutra privilegiando nella prima parte dell’anno gli acquisti sulle vendite. L’oro ha approfittato della pausa di consolidamento del dollaro per ritornare sui massimi dello scorso anno. Il trend rimane dominato da forze rialziste, anche se nel breve assisteremo a prese di beneficio. Confermiamo comunque il target di ciclo già segnalato lo scorso anno a quota 1650 usd/oz. GOLD USD/OZ TARGET M/T 1650 1/13/2020 48
WB COMMODITY MARKET FORECASTING MODEL TARGET WARNING VIEW B/T TRIGGER LAST PRICE RES SUP STRATEGY STOP B/T L/T COMMODITY FUT. CRB INDEX BULLISH - - - - 185,79 200 182 181,00 OK 200,0 200,0 LONG ORO BULLISH - - - - 1.517 1.630 1.500 1.350 OK 1.650,0 0,0 LONG PHLX GOLD & SILVER BULLISH - - - - 241,94 250 231 230,00 OK 242,0 300,0 LONG PETROLIO BRENT NEUTRAL - - - - 66,00 72 65 53,00 OK 0,0 0,0 LONG RAME NEUTRAL - - - - 6.156 6.250 6.000 5.950 OK 0,0 0,0 LONG ALLUMINIO NEUTRAL - - - - 1.781 1.830 1.760 1.750 OK 0,0 0,0 LONG NICKEL BEARISH - - - - 13.950 14.800 11.875 14.900 OK 0,0 0,0 SHORT SOX SEMIC PHLX BULLISH - - - - 1.850 1.970 1.750 1.690 OK 0,0 2.150,0 LONG BALTIC BEARISH 1.090 1.365 580 1.370 OK SHORT 1/13/2020 49
BALTIC DRY INDEX CRB INDEX BRENT LONG TERM BRENT SHORT TERM 1/13/2020 50
COPPER ALLUMINIUM NICKEL SOX SEMICONDUCTOR 1/13/2020 51
GOLD USD/OZ GOLD & SILVER MINING 1/13/2020 52
GOLD USD/OZ GOLD & SILVER MINING 1/13/2020 53
1/13/2020 54
STOCK MARKET …il bear market rimane congelato… per il momento 1/13/2020 55
Per il momento l’orso, metafora del ciclo ribassista dei mercati azionari, rimane congelato. Ma è bene chiarire sin da subito che affronteremo un 2020 pieno di insidie. Lo scorso anno avevamo fissato un target a 3300 punti per lo Standard & Poor 500 e di conseguenza obbiettivi rialzisti anche per i mercati azionari satelliti. L’indice americano sta avvicinando l’obbiettivo atteso in condizioni prossime all’ipercomprato con alcune divergenze sulla forza relativa degli ultimi rialzi. Potremmo quindi incontrare alcuni vuoti d’aria. Con tutto ciò non sono ancora presenti i segnali specifici delle distribuzioni che predispongono il framework per l’inversione di tendenza. Negli ultimi anni i movimenti di reversal sono stati caratterizzati dalla formazione di picchi a cui hanno fatto seguito violente prese di beneficio con ampiezze comprese nell’intervallo tra il 5 ed il 10%, coperte in pochissime sessioni operative. Trattasi dell’azione dei sistemi di trading computerizzato. Pertanto è bene considerare tali rischi nel proprio piano d’azione. L’anno si presenta comunque ricco di insidie per ragioni legate principalmente alla sfida elettorale americana. Il contrasto tra Donald Trump e coloro i quali si contrappongono alla sua elezione è tale da rappresentare un potenziale rischio per i mercati. La messa in stato di accusa con molta probabilità non avrà l’avallo del Senato americano. Rimangono a disposizione le carte da giocare sul piano della tenuta dei mercati. Qualsiasi situazione che possa nuocere al loro funzionamento potrà essere usata per condizionare i consensi elettorali di cui gode il Presidente Trump. La Federal Reserve ha favorito negli ultimi mesi un decorso positivo delle contrattazioni alimentando la fiducia con ingenti apporti di liquidità. Gli investitori hanno sinora dimostrato di sentirsi sufficientemente supportati dall’azione della banca centrale. Sono pronti tuttavia a ritirarla qualora il sostegno monetario venisse meno. La Fed ha assicurato la propria presenza sino alla fine della primavera. Sarà sufficiente per tranquillizzare i mercati? 1/13/2020 56
L’S&P 500 scambia con un P/E sopra 20 rispetto alla media degli ultimi anni prossima a 16. Il P/E di Robert Shiller adeguato all’inflazione degli ultimi 10 anni, calcola un valore poco superiore a 30 rispetto ed una media sempre prossima a quota 16. Non c’è che dire i multipli risultano in eccesso. Malgrado ciò non aiutano a spiegare puntualmente i mercati. Ci danno una misura del rischio sottostante ed in questo caso ci dicono che per sostenere posizioni lunghe azionarie il rischio richiesto risulta intrinsecamente più elevato. In ogni caso qualsiasi sia l’approccio analitico seguito, le stime risultano fortemente viziate dalla presenza delle banche centrali. Vi sono al riguardo innumerevoli studi che riportano una stretta correlazione tra il rialzo, anche recente, del mercato azionario rispetto alle azioni stimolative dei regulators. Per esperienza preferiamo quindi seguire gli sviluppi adottando un approccio empirico multifrattale. Questo ci consente di seguire l’evoluzione della tendenza dominante e proteggere le strategie d’investimento contenendo maggiormente il rischio. Ciò nonostante ci troviamo di fronte all’interrogativo di quanto sia persistente nel tempo la presenza delle banche centrali. Secondo la nostra visione dovremmo trovarci agli inizi di un nuovo ciclo ventennale. In pratica si stanno definendo le fondamenta di un nuovo paradigma. Le banche centrali stanno accompagnando i mercati nel passaggio tra il vecchio ed il nuovo. L’allestimento del cantiere vive una fase confusa ed ancora progettuale. Si stanno selezionando i materiali che presumibilmente saranno impiegati per la nuova costruzione: AI, Machine Learning, Automation & Robotics, Clean & Sustainable Energy, Fintech, Driving & Transport Technology, Nutrition, Social Security & Healthcare Science. Il rialzo che ci aspettiamo per la prossima decade subirà nel suo percorso possibili significative battute d’arresto. Ma saranno dei consolidamenti del megatrend e quelli riportati sono i temi che lo caratterizzeranno. Se la via appare tracciata, bisogna definire una road map per percorrerla. Il mercato azionario americano in qualche modo ha già intrapreso questo percorso. Altri mercati, che suddividiamo tra periferici ed emergenti si stanno preparando a farlo. Tra i primi rientrano quelli europei, dove la Germania rappresenta indubbiamente il legame più prossimo a quello USA nonostante la crisi in corso. L’Europa nel suo insieme sta forzando alcune condizioni tecniche per agganciarsi alla tendenza tracciata. Gli emergenti hanno accantonato la loro fase riflessiva e riattivato recentemente un nuovo impulso rialzista. 1/13/2020 57
L’assetto delineato per vie generali si scontra tatticamente con l’attuale congiuntura, il cui dominio è fortemente veicolato dai temi della geopolitica e dalle elezioni Presidenziali americane. I due driver in realtà sono implicitamente connessi e costituiscono incertezza. E’ il presente che ci tormenta. Su queste basi lo Standard & Poor 500 tenderà ad apprezzarsi nel breve per effetto di un movimento ormai giunto alla fase inerziale che dovrebbe accompagnarlo verso l’obbiettivo che avevamo stimato lo scorso anno a 3300/3350. Più ci avviciniamo all’area target più aumentano le condizioni per una correzione. Il megatrend quota due livelli di controllo del rischio: un primo tattico in area 3050, uno intermedio a 2950, quello strategico in area 2650. Il trigger che nel brevissimo potrebbe innescare l’apertura di una fase correttiva quota oggi a 3200. Il quadro descritto tenderà ad influenzare nel suo sviluppo tuti gli indici periferici, in misura più marginale ma sempre in modo apprezzabile quelli emergenti. L’apertura di una fase correttiva rientrerà, a nostro avviso, in un quadro di consolidamento. Pertanto le vendite potrebbero intaccare sia il primo che il secondo livello considerato (S&P 500). Stimiamo che siano molto limitate le probabilità che si possa aprire una fase di revisione dell’area che circoscrive lo sviluppo strategico del trend, quindi discese sino al livello primario. Le probabilità che si apra una finestra correttiva sono concentrate sulla prima parte dell’anno, tra gli inizi e la fine del secondo trimestre. Successivamente si aprirà un consolidamento utile per il riordino degli equilibri sulle valutazioni. Dovremmo così avvicinarci al periodo elettorale. Lo scenario congiunturale annida alcune insidie, oggi non prezzate dai mercati: disordine sui mercati delle materie prime e più nello specifico sulle quotazioni del petrolio. Gli effetti di un rialzo del greggio sui rendimenti obbligazionari, corporate e governativi, sarebbero rapportati alla sostenibilità del debito sottostante . Non va dimenticata che la maggior vulnerabilità agli attuali equilibri è data proprio dalla presenza di un rapporto del debito sul GDP globale prossima al 300%. Da qui l’importanza dello scudo delle banche centrali. Se tutto funziona quindi avremmo un anno di transizione. 1/13/2020 58
WB STOCK MARKET FORECASTING MODEL WB ADVICE> MARKET MODEL FORECASTING VIEW OUT L WARNING TARGET TARGET VIEW OOK STRATEGY TATTICA PRICE RESISTENZA SUPPORTO WARNING STOP TARGET STRATEGIA B/T B/TB/T TRIGGER LAST PRICE RES SUP STOP STRATEGICO STRATEGY TATTICO B/T L/T WB ADVICE> MARKET MODEL FORECASTING WB ADVICE> MARKET MODEL FORECASTING VIEW O UT L TARGET 13/01/2020 OOK STRATEGY TATTICA PRICE RESISTENZA SUPPORTO WARNING STOP TARGET STRATEGIA B/T B/T STRATEGICO MSCI WORLD BULLISH - - - - 1.800 1.820 1.750 1.740 OK 1.860 2.000 LONG VIX BEARISH - - - - 13,78 20 10 21,00 OK 0 0 SHORT S&P500 BULLISH - - - - 3.231 3.333 3.214 3.120 OK 3.340 3.700 LONG RUSSELL 2000 BULLISH - - - - 1.668 1.700 1.570 1.560 OK 1.800 2.000 LONG NASDAQ 100 BULLISH - - - - 8.733 9.215 8.400 8.390 OK 9.500 10.100 LONG NASDAQ BIOTECH BULLISH - - - - 3.787 3.890 3.670 3.660 OK 0 4.400 LONG EUROSTOXX 50 BULLISH - - - - 3.745 3.820 3.590 3.580 OK 3.950 4.500 LONG DAX BULLISH - - - - 13.249 13.550 12.650 12.640 OK 13.675 15.100 LONG FTSE MIB BULLISH - - - - 23.506 24.550 22.845 22.835 OK 26.100 28.400 LONG MSCI EMERGING MARKETS BULLISH - - - - 61.467 63.250 59.900 59.800 OK 63.250 69.000 LONG MSCI BRIC BULLISH - - - - 742,58 770 720 715,00 OK 770 810 LONG MSCI EM CHINA BULLISH - - - - 85,59 88 83 82,50 OK 91 103 LONG 1/13/2020 59
MSCI WORLD STANDARD & POOR 500 CBOE VIX 1/13/2020 60
DAX EUROSTOXX 50 FTSE MIB 1/13/2020 61
MSCI CHINA MSCI BRIC MSCI EMERGING MARKET 1/13/2020 62
© Abbiamo riportato una legenda tecnica inserendo alcune informazioni che riteniamo possano migliorare la comprensione dell’Outlook elaborato dal nostro servizio di Analytics. 1 DESCRIZIONE STRUMENTO, TENDENZA DI BREVE, TENDENZA DI MEDIO LUNGO TERMINE 2 La quotazione (…) si riferisce al l’ultimo valore di chiusura disponibile alla data di realizzazione del report I 4 riquadri indicano il livello di probabilità in quartili dell’Outlook. 1 - riquadro basso livello di confidenza della stima 4 - alto livello di confidenza della stima 3 La sezione riporta i movimenti direzionali attesi nell’ambito di un trend ribassista RIBASSO Le frecce indicano la direzione attesa: rialzo/ribasso Il tratto giallo indica condizione neutra laterale. Nell’ambito di una tendenza direzionale è possibile che si manifestino brevi fasi laterali o in controtendenza Correzione CORREZIONE In una tendenza dominante al ribasso/rialzo può innescarsi una fase correttiva contraria al movimento. Pertanto è possibile riscontrare una correzione del BEAR MARKET (temporaneo rialzo inserito in un contesto dominante [tendenza] al ribasso) NEUTRAL Fase dominante Neutra. Tipica situazione di consolidamento del trend , accumulazione (fase propedeutica al rialzo) o distribuzione (fase propedeutica all’avvio di un ribasso) 4 SUPPorti - : sono livelli che costituiscono barriere tecniche di verifica di una tendenza. Nei supporti aumentala probabilità che si manifesti la domanda. La loro violazione implica una conferma del trend se avviene lungo la direzione dominante (ribasso); inversione qualora si violi un livello contrario al trend dominante 5 RESISistenze - : nelle resistenze aumenta la probabilità che si manifestino ordini in vendita. La loro violazione implica una conferma del trend se avviene lungo la direzione dominante (rialzo) ; inversione qualora si violi un livello contrario al trend dominante 6 I target rappresentano valori di stima verso cui il mercato sta dirigendo. 7 TARGET VERIFICATI: In questo campo vengono segnalati i target segnalati nei precedenti report e verificati dal mercato 8 Knoch _In rappresenta il calore/livello sopra cui la strategia è considerata attiva in caso di strategia rialzista (sotto se strategia ribassista) – Quando si attiva il valore assume colorazione verde 9 Knoch_Out: valore che innesca l’exit strategy; quando si attiva il valore assume colorazione rossa, equivale allo stop loss della strategia 1/13/2020 63
COME LEGGERE WB PERSPECTIVES Istruzioni per l’uso ❑ PERCHE’ QUESTO DOCUMENTO Mettiamo la nostra indipendenza di pensiero a tua disposizione. Analizziamo quotazioni finanziarie, dati economici, valori di mercato per darti una visione sugli scenari di crescita ed una analisi delle opportunità dei rischi su tassi d’interesse, valute, materie prime ed indici di borsa. WB Perspectives è organizzato in modo da poterlo leggere facilmente. Le prime pagine costituiscono il nostro pensiero con l’analisi della congiuntura globale, i mercati nel mondo, gli eventi geopolitici, le decisioni delle banche centrali, l’azione dei policy maker. I punti di forza e di debolezza dei mercati. I capitoli successivi riportano le analisi per ogni segmento di mercato. ❑ CAPITOLI Il report è suddiviso in 5 grandi sezioni: • OUTLOOK DI SCENARIO • COMMODITY • BONDS E TASSI PRINCIPALI MATERIE D’INTERESSE PRIME • FOREX PRINCIPALI • STOCK INDEX INDICI TASSI DI CAMBIO AZIONARI - Ogni sezione contiene schede tecniche con l’analisi sintetica di ogni singolo strumento. - E’ possibile consultare il report leggendo l’Outlook iniziale ed approfondire le schede tecniche di proprio interesse. - Ogni scheda è dedicata ad uno strumento per il quale riportiamo la tendenza, i livelli di range, i Target di mercato, i limiti Knoch_In e Knoch_Out della strategia raccomandata. 1/13/2020 64
DATABASE WB Advisors SCF, Via Carroccio, 16 20121 Milano. La presente pubblicazione è distribuita da WB Advisors. Pur ponendo la massima cura nella predisposizione della presente pubblicazione e considerando affidabili i suoi contenuti, WB Advisors non si assume tuttavia alcuna responsabilità in merito all’esattezza, completezza e attualità dei dati e delle informazioni nella stessa contenuti ovvero presenti sulle pubblicazioni utilizzate ai fini della sua predisposizione. Di conseguenza WB Advisors declina ogni responsabilità per errori od omissioni. La presente pubblicazione viene a Voi fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, non costituendo in nessun caso offerta al pubblico di prodotti finanziari ovvero promozione di servizi e/o attività di investimento né nei confronti di persone residenti in Italia né di persone residenti in altre giurisdizioni, a maggior ragione quando tale offerta e/o promozione non sia autorizzata in tali giurisdizioni e/o sia contra legem se rivolta alle suddette persone. Nessuna società appartenente a WB Advisors potrà essere ritenuta responsabile, in tutto o in parte, per i danni (inclusi, a titolo meramente esemplificativo, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzione dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche di qualunque natura) derivanti dall’uso, in qualsiasi forma e per qualsiasi finalità, dei dati e delle informazioni presenti nella presente pubblicazione. La presente pubblicazione non può essere riprodotta senza l’autorizzazione di WB Advisors, restandone in ogni caso vietato ogni utilizzo commerciale. La presente pubblicazione è destinata all’utilizzo ed alla consultazione da parte della clientela professionale e commerciale di WB Advisors cui viene indirizzata, e, in ogni caso, non si propone di sostituire il giudizio personale dei soggetti a cui si rivolge. WB Advisors ha la facoltà di agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi elemento sopra esposto e/o di qualsiasi informazione a cui tale materiale si ispira ovvero è tratto anche prima che lo stesso venga pubblicato e messo a disposizione della sua clientela. WB Advisors può occasionalmente, a proprio insindacabile giudizio, assumere posizioni lunghe o corte con riferimento ai prodotti/strumenti finanziari eventualmente menzionati nella presente pubblicazione. In nessun caso e per nessuna ragione WB Advisors sarà tenuta, nell’ambito dello svolgimento della propria attività di advisory, quali la consulenza in materia di investimento in strumenti finanziari ad agire conformemente, in tutto o in parte, alle opinioni riportate nella presente pubblicazione. 1/13/2020 65
Puoi anche leggere