WBADVISORS - GLOBAL OUTLOOK 2020 - WB Advisors

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GLOBAL OUTLOOK 2020

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GLOBAL OUTLOOK 2020

            Previous,
            Transition,
            Evolution

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Ridondante la transizione dal
            precedente al nuovo ventennio.

                                           GLOBAL OUTLOOK 2020

                                           Previous,
                                           Transition,
                                           Evolution
Il passato ci trattiene , il presente ci
tormenta non facciamoci sfuggire la
visione del futuro!.

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Global Outlook 20I20
WB PERSPECTIVES 2020
                               PREVIOUS, TRANSITION, EVOLUTION   7
L’Outlook di strategia
sui mercati è realizzato
da WB Analytics
                               PMI MARKIT INDICATORI             13
EDITOR
WB ADVISORS S.C.F.
Via Carroccio,16
                               BOND MARKET                       25
20100 MILANO

CHIEF INVESTMENT
ADVISOR                        FOREX MARKET                      35
Wlademir Biasia

RELATIONSHIP
                               COMMODITY                         46
MANAGEMENT
Nadia Tracogna

CONTATTI                       STOCK INDEX                       55
Info@wbadvisors.it

WLADEMIR BIASIA
Newsletter www.wbadvisors.it

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•   Ci sarà una recessione in America?
•   L’Eurozona sarà in grado di uscire dalla crisi manifatturiera?
•   La banche centrali avranno ancora un ruolo sul governo dei mercati?
•   Quale sarà il driver più significativo per i mercati azionari?
•   Il dollaro avrà ancora un ruolo attrattivo per lo smart money?

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free thinker

Previous, Transition, Evolution,.
In dissolvenza scende il sipario sui primi 20 anni del millennio,
si apre un nuovo mondo.

Wlademir Biasia
Presidente WB advisors S.c.f.

Terminano i primi 20 anni di questo secondo millennio, 20.20.
Rifacendomi alla mia teoria sui cicli ventennali, si completa quello che nel 2000 ho
denominato RumblingWorld ©, il grande ciclo della transizione.

Siamo entrati nel flesso dell’evoluzione dopo il processo di trasferimento del vecchio
mondo verso il nuovo inedito.
Nei vent’anni del RumblingWorld © abbiamo affrontato il turbillion delle crisi
economiche e finanziarie; i cambiamenti degli stili di vita e di consumo rispetto alle
consuetudine degli anni ottanta. La tecno globalizzazione ha avviato il lungo processo di
arbitraggio tra economie avanzate rispetto a quelle emergenti. La proprietà permanente
si è trasformata progressivamente in proprietà transitiva. L’accesso alle informazioni ha
cambiato il paradigma della struttura sociale. I mercati, dopo la longilinea corsa del
ventennio 1980-2000, hanno avviato una lunga fase di consolidamento in un forzato
processo di transizione che molti non hanno esitato a definire il nuovo normale.
E’ probabile che questo normale nuovo possa essere giunto al capolinea. Nulla è per
sempre. E’ per questa ragione che non dobbiamo rimanere imprigionati nell’esperienza
vissuta, dove il passato ci trattiene , il presente ci tormenta ed il futuro ci sfugge!.

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Per meglio comprendere.

I mercati azionari hanno declinato l’espressività della nostra idea di grande transizione,
performando in questo ventennio un movimento sinusoidale deformato nell’ultima parte
dagli inediti stimoli monetari prodotti dalle banche centrali. Nei grafici proposti
abbiamo rappresentato per il mercato azionario la tesi che avevamo esposto nel marzo
del 2000, sovrapponendo all’andamento delle quotazioni dell’indice Dow Jones la
genesi della nostra teoria. Mentre l’Eurostoxx ha risposto fedelmente al modello, l’indice
americano, nella parte finale, ha sovraperformato, in forza degli stimoli della Federal
Reserve, la tesi enunciata. Anche in Europa abbiamo avuto la replica del medesimo
programma tuttavia, a differenza degli Stati Uniti, il mercato che ha beneficiato
principalmente degli sforzi operati dalla BCE è stato quello obbligazionario.

▪ DOW JONES 1900-2000 & PROIEZIONE   ▪ DOW JONES 1900-2020 CYCLE   ▪ EUROSTOXX 2000-2020
  RUMBLINGWORLD 2000-2020

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Transition & Evolution - Nella nostra tesi abbiamo immaginato, sin dal 2000, che
questo lungo ciclo di transizione sarebbe terminato con l’avvio di una nuova fase legata
allo sviluppo di nuove tecnologie in campo energetico. Più precisamente, collocavamo
l’avvio di un nuovo mega ciclo allo sfruttamento del vettore energetico fornito
dall’idrogeno. L’implementazione di un nuovo paradigma, in cui l’economia basata sui
combustibili fossili si evolva in una basata su un ecosistema sostenibile, rappresenta la
sfida per il prossimo ventennio.

Un nuovo regime energetico ancora tutto da definire e progettare sembra inesorabile e
allo stesso tempo predestinato a rivoluzionare il mondo, l’economia, gli equilibri politici,
l’organizzazione sociale, ma soprattutto ancora una volta gli stili di vita e le abitudini di
consumo.

La ricerca scientifica è fortemente impegnata ad elaborare soluzioni tecniche esenti da
emissioni inquinanti. In un immaginabile futuro prossimo potremmo trovarci all’interno di
una grande rivoluzione tecnologica basata sulla produzione di un’energia perpetua.

I mercati hanno già iniziato ad interpretare questo futuro immaginando un mondo clean,
imperniato sulle energie rinnovabili/sostenibili. Fanno parte integrante di questo nuovo
mondo altre tecnologie che stanno assumendo giorno per giorno grande rilievo:
Intelligenza Artificiale, Machine Learning, Quantum Computing.

In questo segmento Google ha già realizzato Sycamore, un super computer in grado di
conseguire la cosiddetta supremazia quantistica, ossia a svolgere nel giro di pochi
minuti, e per la prima volta al mondo, una serie di operazioni che i computer tradizionali
impiegherebbero decine di migliaia di anni a svolgere. Secondo Tommaso Calarco,
direttore del Jara-Institute Quantum Information e presiedente dello European Quantum
Flagship Network, i processori tradizionali ammettono solo due stati, lo zero e l’uno,
legati al passaggio o al non-passaggio di corrente, cioè di un flusso di elettroni. Nei
processori quantistici, invece, ogni singolo elettrone trasporta un’informazione, il che
amplifica enormemente la potenza di calcolo .
Questa tecnologia potrebbe cambiare nel futuro la scienza dei materiali, l’industria
farmaceutica, la fisica delle particelle, in chimica la modellazione molecolare: in questi
scenari un processore quantistico potrebbe davvero cambiare completamente – e per
sempre – le regole del gioco, rendendo possibili avanzamenti tecnologici di vastissima
portata e difficili da prevedere a priori.

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La Molecular Modeling si può applicare dalle celle solari alla farmaceutica, fino alla
produzione di fertilizzanti, la cui catena di vita, che al momento è quasi totalmente
dipendente dai combustibili fossili, rappresenta il 2% dell’energia globale utilizzata, con
relative conseguenze potenzialmente epocali anche per l’ambiente.

Sempre nell’ambito del processo di decarbonizzazione, l’Agenzia Internazionale per
l’energia in un recente report, The Future Of Hydrogen: Seizing Today’s Opportunities,
presentato a giugno, al G20 energia e ambiente di Osaka, scrive che l’idrogeno può
essere un driver chiave verso la sostenibilità. L’AIE sostiene che non vi è mai stato un
momento tanto opportuno per sfruttare il potenziale di questo gas nella costruzione di un
mix energetico sicuro, pulito e sostenibile per tutti i consumatori. Merito, secondo
l’Agenzia, del forte supporto che governi e aziende stanno accordando all’idrogeno
prodotto da fonti non fossili.

l’idrogeno (H2) possiede proprietà fisico-chimiche che lo rendono particolarmente
performante in vari ambiti. In un contesto futuro di decarbonizzazione dei sistemi
energetici mondiali, l’uso di tale combustibile è destinato a diventare fondamentale. Ma
a che punto è lo sviluppo di questa tecnologia? Nel Settembre 2018 il primo treno
mosso da Fuel Cell è entrato in servizio su un tracciato di 100 km che collega le
cittadine di Cuxhaven, Bremerhaven, Bremervörde e Buxtehude in Germania, su cui
prima operavano locomotive diesel. Il treno può percorrere 1000 km senza aver bisogno
di rifornimento (un’autonomia simile a quella di un treno diesel).

Il processo tecnologico è ancora sperimentale, molta strada ci separa dalla sua
eventuale applicazione. Ma nel codice genetico dei mercati prolificano molecole
estremamente sensibili, capaci di intuire i germogli dell’innovazione. Noi, singolarmente
presi, siamo invece per lo più vittime dell’esperienza vissuta. Essa rappresenta il sistema
nervoso che ci protegge dall’incertezza. Tuttavia gli anticorpi che genera tormenta il
nostro presente, creando la trappola che ci impedisce di vedere il futuro. I mercati,
invece, sanno che la loro sopravvivenza è intimamente legata alle intuizioni. Le elabora
costantemente, le ridefinisce sino a comprenderne la vision. E’ ciò che abbiamo fatto nel
2000 pensando al RumblingWolrd ed all’idrogeno.
Nel nuovo mega ciclo l’avanzamento della tecnologia intelligente risulterà ancor più
mutante. La metamorfosi energetica sovvertirà ogni equilibrio a partire dalla dipendenza
dei combustibili sino alla geopolitica.
Un mondo da rinegoziare.

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La transizione verso una nuova architettura economica basata sull’energia perpetua è
così reale che il Financial Stability Board (FSB), l’organismo che promuove e monitora la
stabilità del sistema finanziario mondiale, ha istituito, nel G20 del 2015, una Task Force
di 32 membri, Climate-related Financial Disclosure (TFCD), con il compito di elaborare
una serie di raccomandazioni sulla rendicontazione dei rischi legati al cambiamento
climatico. L’obiettivo è guidare e incoraggiare le aziende ad allineare le informazioni
divulgate alle aspettative e alle esigenze degli investitori. Il 29 giugno 2017 la Task
Force ha pubblicato un Final Report con 11 raccomandazioni articolate in quattro aree
tematiche: governance, strategia, gestione dei rischi, metriche e target. Le
raccomandazioni sono state sottoscritte da circa 240 organizzazioni in tutto il mondo.
In questo report, tra le raccomandazioni, si identificano gli Stranded Fossil Assets ed i
relativi rischi legati alla transizione dell’industria basata sulla produzione e lo
sfruttamento del petrolio. E’ verosimile pensare che tali rischi possano tradursi in
effettive minacce nel momento in cui sarà raggiunto il punto di fuga nell’intersezione tra
il costo della produzione dell’energia fossile rispetto a quelle perpetue. Secondo alcune
ricerche tale periodo potrebbe verificarsi entro il prossimo decennio.

Abbiamo di fronte a noi pagine bianche sopra cui scrivere passo per passo il nuovo
mondo. Molti errori saranno fatti, ma il trend appare tracciato.

Le banche centrali hanno lavorato molto per evitare il ritorno dal futuro. Negli ultimi
dieci anni hanno immesso nel sistema più moneta di quanto le economie avanzate, Usa,
Europa e Giappone non siano state capaci di produrre con la crescita 9,9 contro 8,1
trilioni di dollari. Nel 2019 hanno tentato di normalizzare la politica monetaria subendo
i contraccolpi dei mercati. Per evitare di pregiudicare gli sforzi fatti, sono ritornate ad
immettere nuova liquidità nel sistema. Il debito globale ha triplicato il suo rapporto con
la ricchezza prodotta. Anche questa è una sfida che nel nuovo mega ciclo dobbiamo
affrontare. Sul come e con quali policy lo capiremo presto.
Ad oggi soltanto un cambiamento del regime inflazionistico può consentire una
progressiva uscita dalla prognosi. Altre soluzioni risultano inedite come la Modern
Monetary Theory, di cui abbiamo già scritto nel 2019, e che costituisce il lascito
testamentario che Mario Draghi alla conclusione del suo mandato alla BCE ha indicato
nella sua ultima audizione al Parlamento europeo, come possibile via per la soluzione
del debito ed il sostegno alla crescita. E’ il segno che l’Europa, il grande problema nel
mondo, deve ritornare a dare impulso alle politiche attive di bilancio, anche attraverso
investimenti verso la nuova sostenibilità.

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L’incombenza della giuntura verso il nuovo mondo produrrà un incidente di percorso
ma, diversamente dal RumblingWorld ©, rappresenterà una pausa inserita nel nuovo
ciclo di crescita globale. La genesi del viaggio sarà caratterizzata da un grande interesse
per assets il cui denominatore comune apparterrà alla sfera della sostenibilità.

Una nuova economia basato su un mega ciclo del sostenibile e della responsabilità
sociale. L’abbiamo chiamato LiveableWorld ©

                                                         free thinker

       “Persistence is very important.
     You should not give up unless you
                are forced to give up.”                           Elon Musk

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free thinker
PMI INDICATORS
LA CONGIUTURA
NELL’ECONOMIA
GLOBALE

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Di seguito riportiamo l’andamento delle macro aree
su cui vengono rilevati gli indici PMI
I settori per cui viene calcolato l’indice sono:
manifatturiero, terziario, edilizio, vendite al dettaglio.

Ogni singola indagine si basa su questionari compilati
dai direttori degli acquisti di almeno 400 aziende scelte
in modo da rendere il campione rappresentativo della
realtà indagata.
I questionari vengono compilati nella seconda parte del
mese di riferimento.
I risultati dell’indagine vengono divulgati entro la fine
dello stesso mese.

Agli intervistati viene chiesto di confrontare le condizioni
di un certo numero di dimensioni dell’attività aziendale
rispetto al mese precedente, stabilendo se queste sono
migliorate, peggiorate o sono rimaste invariate.
Per quanto riguarda il settore manifatturiero le
dimensioni monitorate sono :

1) Produzione
2) Nuovi ordini
3) Nuovi ordini per l’estero
4) Commesse inevase
5) Prezzi di vendita                            Per ogni variabile viene calcolato un indice
6) Prezzi di acquisto                           il cui valore va da 0 a 100.
7) Tempi di consegna dei fornitori              La soglia che separa i contesti di crescita da
8) Giacenze dei prodotti finiti                 quelli di flessione dell’attività è 50 punti.
9) Quantità degli acquisti                      Valori superiori a 50 indicano crescita,
10) Giacenza degli acquisti                     inferiori a 50 Stagnazione/decrescita.
11) Livelli occupazionali

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Nell’ambito dei segnali analizzati relativi agli indicatori di fiducia delle imprese ed in
specifico ai sondaggi PMI prodotti da Markit, rileviamo un parziale miglioramento della
fiducia del comparto manifatturiero in USA ed in Cina. A livello Globale emerge un
recupero dei New Export Orders in linea con le attese per un tono meno incerto sui
negoziati sino americani.

L’area che invece continua a preoccupare rimane relegata all’Eurozona ed in specifico alla
manifattura tedesca. I servizi rimangono complessivamente deboli. Il contributo che
avevano fornito alla crescita durante la prima parte dell’anno si stempera notevolmente.

Il nostro Outlook sul manifatturiero considera positivamente il parziale segnale USA sul
manifatturiero prevedendo un ulteriore miglioramento per la prima parte del 2020, Di
conseguenza ci attendiamo una sospensione dei tagli dei tassi da parte della Federal
Reserve.

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1/13/2020   16
▪ GLOBAL SECTOR PMI   ▪ WORLD PMI

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WORLD GDP OUTLOOK CONSENSUS
La crescita globale si è indebolita considerevolmente nel biennio 2018- 2019, scendendo
dal3,2% al 2,6%. Si prevede che il ritmo di espansione possa ancora deteriorarsi per
l’inerzia del precedente movimento riflessivo. Il consensus da noi rilevato riporta una stima
prossima al 2,5% nel 2020, prima di salire del 2,7% sia nel 2021 che nel 2022. Alcuni segni
di stabilizzazione sono già evidenti. Iniziali segnali di crescita più evidente tenderanno a
manifestarsi in alcune aree già nel primo trimestre del 2020, sebbene il ciclo
dell’economia globale rimane vulnerabile a vari fattori di rischio.
                     GLOBAL GDP OUTLOOK

                                                                            FORECAST

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EFFETTI GUERRA COMMERCIALE SU COMPARTI MANIFATTURIERO,
SERVIZI E ORDINATIVI EXPORT

                                                              Effetti guerra
                                                              commerciale
                                                              vs. GLOBAL
                                                              MANUFACTURING
                                                              PMI e PRODUZIONE
                                                              INDUSTRIALE

                                                              PMI
                                                              MANUFACTURING
                                                              & SERVICES
                                                              VS. NEW EXPORT
                                                              ORDER

        SVILUPPI POSITIVI GUERRA   SVILUPPI NEGATIVI GUERRA
        COMMERCIALE                COMMERCIALE
        PRODUZIONE IDUSTRIALE      PMI OUTPUT MANUFACTURING

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POLITICA MONETARIA OUTLOOK

                                                                        EFFETTI POLITICA
                                                                        MONETARIA G4
                                                                        VS. GLOBAL
                                                                        MANUFACTURING
                                                                        PMI

                                                                        G4 POLICY RATE

In linea generale non sono attese, per il 2020, sostanziali modifiche alle linee di policy
monetaria fissate alla fine del 2019. La Federal Reserve non dovrebbe ridurre
ulteriormente i tassi per buona parte del 2020. Successivamente, in virtù di una ripresa del
ciclo, potrebbe ritornare a rivedere, in termini restrittivi, la propria linea a partire dalla
seconda metà del 2021. La Bank Of England, superata la fase Brexit, dovrebbe ritornare ad
un outlook più restrittivo sempre nella seconda metà del 2021. ECB e BoJ manterranno le
loro linee di policy estremamente accomodanti.

   1/13/2020                                                                             20
REGIONAL PMI MARKIT

                           50

1/13/2020                       21
EMERGING MARKET PMI MARKIT

1/13/2020                         22
EUROZONE PMI MARKIT

Con dicembre, che segna un altro mese di moderata attività, si conclude il peggior
trimestre dell’eurozona dal 2013. I dati PMI suggeriscono che l’eurozona dovrà faticare per
chiudere gli ultimi tre mesi del 2019 con più dello 0.1% di crescita. A prima vista,
considerati gli stimoli aggiuntivi da parte della BCE, questi deboli risultati sono deludenti
ed evidenziano ancora di più l’attuale resistenza del settore manifatturiero. Tuttavia i
responsabili delle politiche monetarie verranno incoraggiati dalla resilienza del terziario più
concentrato sul mercato interno, settore quest’ultimo in cui la crescita di dicembre ha
registrato il valore più alto da agosto. Anche le previsioni ottimistiche sul prossimo anno
sono migliorate ed hanno segnato il risultato migliore da maggio, e ciò suggerisce che
l’umore economico in questi ultimi mesi è costantemente migliorato. Anche se si avvertono
dei cambiamenti, i rischi al ribasso per l’espansione economica del prossimo
anno restano comunque forti. Se le guerre commerciali tra Cina e Stati Uniti si sono
ammorbidite, qualsiasi peggioramento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa
potrebbe
    1/13/2020 colpire maggiormente le esportazioni. Anche Brexit resta una considerevole 23
1/13/2020   24
1/13/2020   25
Y
                                 Il 20/20 riceve in eredità il ritorno in grande stile della
                                 monetizzazione del debito operato dalle banche centrali.
                                 La Federal Reserve, la BCE e la PBoC si sono ritrovate a
                                 riaprire in programmi di stimolo monetario per ragioni
                                 diverse, ma con un unico denominatore: evitare che i
                                 mercati monetari prosciughino la liquidità. L’azione di
                                 primo piano spetta alla Riserva Federale con immissioni
                                 prossime a 500 miliardi di dollari. La Banca Centrale
                                 cinese taglia i requisiti della riserva obbligatoria di 50punti
                                 base liberando l’equivalente di 115 miliardi di dollari.
La Bce riapre come noto il programma QE con acquisti mensili al momento
programmati a 20 miliardi di euro. L’azione della Fed è stata prevalentemente dettata
dall’esigenza di raffreddare le forti tensioni che si erano generate sul mercato monetario
USA. Le stesse motivazioni hanno guidato la Cina. In generale i rendimenti sui
governativi hanno riassorbito parte della flessione registrata per buona parte del 2019
(min settembre). Il 10 anni US, dopo un’apertura a 2,70%, era sceso sino a quota
1,40% per chiudere il 2019 a 1,90%. Al recupero dei rendimenti americani si sono
allineati la gran parte dei tassi governativi, europei compresi. Per quanto abbiamo
osservato in questi ultimi anni pensiamo che le banche centrali desiderino mantenere i
tratti lunghi della curva ancora in una condizione riflessiva. Riteniamo pertanto che la
recente risalita sarà circoscritta a breve.

Nel nostro scenario di riferimento per il 2020 abbiamo riconfermato i target di tendenza
già stimati lo scorso anno. Con gli interventi di cui sopra le banche centrali dimostrano
di non voler dissipare tutto il lavoro di sostegno costruito a partire dal 2009 con
l’immissione di ben oltre 12 trilioni di dollari producendo un collaterale di 17 trilioni di
dollari di bond nel mondo scambiati con rendimenti negativi.

Su tutti i valori coperti dalla nostra ricerca suggeriamo di fissare come limite allo
scenario riflessivo atteso quota 2,10/15% per il 10 anni US. Tale valore costituisce, alla
partenza del 2020, lo sbarramento di confine tra il ciclo negativo dei tassi, rispetto ad
un reversal della tendenza dominante. Su tale valore ovviamente convergono segnali
che possono alterare gli equilibri su tutti i segmenti di mercato contribuendo ad
aumentarne la volatilità intrinseca.

   1/13/2020                                                                               26
Y
                              ITALIA – Il 10 anni BTP ha recuperato parziale terreno
                              dopo la discesa a 0,80%. Nonostante le difficoltà politiche
                              e la difficile congiuntura che espone il debito pubblico a
                              valutazioni sulla sua sostenibilità, riteniamo che i
                              rendimenti siano destinati a scendere nuovamente verso i
                              precedenti supporti e fissare nuovi minimi in corso d’anno.
                              Ciò significa che ci attendiamo un ulteriore manovra di
                              restringimento dello spread sotto area 130. Il dato relativo
                              all'ammontare dei governativi italiani, nel portafoglio del

settore bancario con sede sul territorio nazionale, riporta una detenzione pari a
405,471 miliardi (mese d ottobre) su uno stock di debito prossimo a 2450 miliardi di
euro.

Per il 2020 ci aspettiamo al di là delle vicende di natura politica un ulteriore movimento
di convergenza dei rendimenti italiani rispetto a quelli benchmark delle emissioni
tedesche. Confermiamo quindi l’obbiettivo già indicato lo scorso anno a 0,50% per il10
anni ed un target per lo spread a 70 punti base.

Gli attivi obbligazionari, governativi e corporate, beneficeranno della presenza delle
banche centrali. Potenziali fonti di rischio possono essere ricondotte, sotto il profilo
intermarket, ad un rialzo dei prezzi del greggio oltre i 70 usd barile (tensioni MO).

Abbiamo fissato come livello di warning generale sull’andamento delle quotazioni dei
bond il superamento dei rendimenti sul 10 anni USA del 2,10/15%.

Per evitare i rischi dovuti al forte indebitamento raggiunto dal settore governativo e da
quello corporate, pensiamo che le banche centrali continueranno a promuovere nuove
azioni di stimolo monetario con l’intento ultimo di mantenere bassi i livelli dei tassi. La
loro azione risulterà meno efficace verso il segmento corporate nel caso in cui dovesse
aprirsi una fase recessiva negli USA (al momento non attesa dal nostro modello).
L’attesa per un ridimensionamento degli earnings potrebbe rendere più vulnerabile la
percezione sulla sostenibilità del debito corporate.

.

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WB BOND MARKET FORECASTING MODEL

                                                                                                         TARGET
                                                                                        WARNING
                             VIEW B/T       TRIGGER       LAST PRICE   RES      SUP                                     STRATEGY
                                                                                         STOP
OBBLIGAZIONARIO
                                                                                                      B/T         L/T
 US 30 Y                     BEARISH    -    -   -    -       2,31       2,45   2,15     2,55   OK     1,6      1,0     SHORT
 US 10Y                      BEARISH    -    -   -    -       1,91       2,15      1     2,15   OK     0,0      0,5     SHORT
 DE 10 Y                     BEARISH    -    -   -    -      -0,19      -0,10      0     0,00   OK    -1,0     -1,2     SHORT
 IT 10 Y                     BEARISH    -    -   -    -       1,41       1,55      1     1,60   OK     1,1      0,5     SHORT
 SPREAD BTP_BUND             BEARISH    -    -   -    -     160,50     170,00    130   195,00   OK    75,0      0,0     SHORT
 JPM EMU BOND INDEX          BULLISH    -    -   -    -     400,16     410,00    395   394,00   OK   420,0    455,0     LONG
 JPM GLOBAL BOND INDEX       BULLISH    -    -   -    -     582,90     586,00    575   570,00   OK   615,0      0,0     LONG
 JPM EMBI +                  BULLISH    -    -   -    -        891     895,00    855   853,00   OK   903,0    915,0     LONG
 IBOXX EURO CORPORATE BOND   BULLISH    -    -   -    -     237,67     238,00    232   231,00   OK   245,0    247,0     LONG
 IBOXX HY EUR CORP BOND      BULLISH    -    -   -    -        204     206,00    201   200,00   OK   206,0    215,0     LONG

       1/13/2020                                                                                                                28
US 30 Y YIELD

            US 10 Y YIELD

1/13/2020                   29
GERMANY 10 Y YIELD

            JPM EMU BOND

1/13/2020                        30
ITALY 10 Y YIELD

            SPREAD 10 Y DE IT

1/13/2020                       31
JPM GLOBAL BOND

            JPM EMERGING BOND +

1/13/2020                         32
IBOXX EUR CORPORATE BOND

            IBOXX EUR HIGH YIELD BOND

1/13/2020                               33
1/13/2020   34
1/13/2020   35
Si conclude la presidenza di Mario Draghi, il banchiere whatever it takes. La sua linea
politica è stata contrassegnata, per l’intero mandato, da almeno due driver fondamentali:
dirigere verso il basso i rendimenti sul tratto lungo della curva e deprezzare l’euro. Questa
azione ha consentito all’area monetaria di reggere alle forti pressioni disgregatrici
esercitate dal profondo squilibrio presente nei sottoinsiemi aderenti al vincolo della
moneta unica. Va ricordato che l’euro da 1,42 è sceso sino a lambire la parità con il dollaro,
perdendo un terzo del suo valore. Ciò non ha prodotto alcuna tensione sui prezzi, semmai
ha evitato un processo deflattivo più drammatico di quanto non lo sia stato.

                                                          I frutti conseguiti da questa linea
                                                          vanno dal contenimento degli
                                                          oneri per il servizio del debito, alla
                                                          tenuta della crescita economica
                                                          attraverso i surplus commerciali
                                                          garantiti dall’export ed alla
                                                          coesione di un sistema complesso.

                                                          In altri termini, un miracolo in
                                                          un’epoca in cui omnia mutantur.

In questi tempi ardui e difficili abbiamo interpretato correttamente la visione di uno
scenario così complesso. Sin dal principio della presidenza Draghi, abbiamo fissato un
percorso del cambio euro dollaro strutturato su una traiettoria rivelatasi aderente agli
sviluppi dell’effettiva tendenza dei prezzi.
Dal 2012 abbiamo stimato una serie di obbiettivi riflessivi che puntavano al
raggiungimento della parità con il dollaro. Valore raggiunto con un minimo a 1,03 il 3
gennaio 2017. Diversamente dalla maggior parte degli uffici studi di importanti banche,
non abbiamo mai postato target di rialzo dell’euro a 1,30, ribadendo semmai il ritorno
verso i minimi anche dopo il parziale rimbalzo del 2018. Pure lo scorso anno abbiamo
previsto correttamente la debolezza dell’euro fissando tre target regressivi a 1,12, 1,0950
ed infine un ultimo obbiettivo non ancora testato a 1,0650 eur usd. Siamo stati al fianco di
molte aziende sostenendo la loro attività di internazionalizzazione, favorendo un’adeguata
azione pro attiva nel controllo dei rischi cogliendo le opportunità che si sono presentate su
tutto l’orizzonte del mercato forex. Da qui parte il 2020.

   1/13/2020                                                                              36
Il dollaro americano quota una tendenza positiva dal lontano 2008, anno in cui ha toccato il
minimo storico sull’euro a 1,60. Gli ultimi dieci anni sono stati intervallati da periodi con
elevata volatilità in contrapposizione a questa tendenza dominante.
Pertanto è normale chiedersi se la moneta americana abbia ancora la forza per performare
positivamente sui mercati e conservare, in un business model, il ruolo di Risk Appetite nella
misurazione dei rischi economici e finanziari.

L’attuale condizione tecnica dei nostri algoritmi continua a rispondere positivamente al
quesito. Le grandezze economiche e finanziarie continuano ad evidenziare un grado di
velocità maggiore nella crescita americana rispetto a quella europea e di altre economie
sviluppate.

Il livello dei tassi di interesse risulta sensibilmente più elevato negli Stati Uniti.

Il modello di crescita dell’Eurozona rimane ancor oggi fortemente governato da
un’architettura basata sull’export; la crescita risulta quindi più vulnerabile ai fattori di
rischio globali, in quanto la minor flessibilità delle proprie politiche economiche e fiscali ne
riducono la resilienza. La vera domanda che dobbiamo porci non è quanto sia forte il
dollaro, ma quanto sia vulnerabile l’UEM ad un rafforzamento dell’euro. Qual è la soglia
patologica sopportabile per l’export made in Europe?
Nel 2018, durante l’apprezzamento dell’euro, l’allora Governatore Draghi perse il suo forte
connotato di imperturbabilità durante le conferenze stampa che seguivano i Consigli
Direttivi della BCE quando il cambio oltrepassò la soglia 1,20/1,22 sul dollaro.

Inoltre, contrariamente all’opinione comune, riteniamo che gli Stati Uniti necessitino di una
moneta forte per affermare la preminenza geopolitica e finanziaria sullo scacchiere globale.

I nostri modelli continuano a stimare il rischio di una nuova fase di debolezza dell’euro.
Tale condizione entrerà nuovamente nella sfera d’influenza dei mercati sotto area
1,11/1,1060 eur usd. Il trigger attiverà nuovamente le vendite sull’euro spingendo le
quotazioni verso area 1,0650 dove dal dicembre 2018 postiamo il terzo target di una
sequenza riflessiva dell’euro. In un orizzonte più ampio continuiamo a rilevare il rischio di
una flessione orientata a violare la parità contro dollaro.

   1/13/2020                                                                               37
Nel corso del 2020 si guarderà con attenzione anche alla sterlina ed agli effetti che Brexit
determinerà sulle quotazioni. Già lo scorso anno avevamo stimato un recupero sensibile
del pound a partire dalla fine dell’estate. I nostri modelli calcolano, per l’anno in corso, un
potenziale obbiettivo a 0,80 contro euro ed una potenziale valore a 0,76 sul medio lungo
termine. Lo sviluppo delle trattive sull’uscita definitiva, entro il prossimo mese di dicembre,
determineranno volatilità ed un certo grado di erraticità del rapporto di cambio. Tuttavia,
sotto 0,86, la tendenza rimarrà a favore della sterlina. Il punto di break up sul dollaro quota
in area 1,33/1,36 ed asseconda al momento la propensione rialzista del cable.

Oltre a Brexit un altro driver di mercato rimane focalizzato sulle relazioni USA Cina. Dopo
l’accordo -Fase 1- le trattative per la -Fase 2- entreranno nel vivo. Già nei contenuti del
primo deal, anticipati dall’Office of the US Representative for Trade Negotiations, sono
presenti specifiche clausole d’intesa dove, a fronte al congelamento dei dazi su numerosi
prodotti cinesi, quest’ultimi fanno ampie concessioni in materia di proprietà intellettuale,
trasferimento di tecnologia e sul tasso di cambio usd cny a favore degli americani.
Lo scorso anno avevamo agganciato lo sviluppo dei negoziati ad un recupero dello yuan sul
dollaro verso la soglia 6,95. Prevediamo che vi siano i presupposti per un ritorno delle
quotazioni verso 6,85 e 6,70 nel medio periodo; non escludiamo una discesa in direzione di
6,35/6,20. Nei confronti dell’euro ci attendiamo un ritorno dei valori sotto la soglia 7,70
con obbiettivi a 7,35 e 7,00 eur cny.

Nel corso del secondo semestre 2019 lo yen si è stabilizzato sul dollaro all’interno di un
range compreso tra 110 e 106 usd jpy. L’eventuale violazione della soglia rappresenta un
segnale di ritorno ad un clima di avversione al rischio e quindi un rafforzamento dello yen
nei confronti di tutte le principali monete. Nel rapporto con l’euro prevediamo comunque
un rafforzamento della divisa giapponese verso are 112,50.

L’euro tenderà ad indebolirsi anche nei confronti delle corone del nord Europa, Svezia e
Norvegia. Puoi avere l’Outlook completo sul mercato dei cambi coperto dalla nostra ricerca
inviando una richiesta al seguente link:

                                       CHIEDI L’OUTLOOK FX 2020

   1/13/2020   1/13/2020                                                                 38
WB FOREX MARKET FORECASTING MODEL

                                                                                                                   TARGET
                                                                                              WARNING
                             VIEW B/T      TRIGGER       LAST PRICE      RES        SUP                                            STRATEGY
                                                                                               STOP
                                                                                                               B/T          L/T
                    VALUTE
     DOLLAR INDEX                BULLISH   -   -     -   -      96,53      98,65     96,00     95,90    OK    100,0     104,0     LONG
     EUR/USD                     BEARISH   -   -     -   -     1,1221     1,1250    1,1060    1,1250    OK   1,0650    1,0350     SHORT
     EUR/USD TATTICO             BEARISH   -   -     -   -     1,1221     1,1250    1,1100    1,1250    OK   1,0650    0,0000     SHORT
     EUR/GBP                     BEARISH   -   -     -   -     0,8466     0,8565    0,8300    0,8625    OK   0,8000    0,7600     SHORT
     GBP/USD                     NEUTRAL   -   -     -   -     1,3261     1,3320    1,3000    1,2750    OK      1,39      1,45    LONG
     EUR/JPY                     BEARISH   -   -     -   -     121,96     124,00    120,50    121,00    OK   112,50    112,50     SHORT
     USD/JPY                     NEUTRAL   -   -     -   -     108,68     110,00    108,40    108,30    OK      0,00      0,00    LONG
     EUR/CNY                     BEARISH   -   -     -   -        7,81       7,85      7,70      7,55   OK      7,35      7,00    SHORT
     USD/CNY                     BEARISH   -   -     -   -        6,96       7,05      6,95      6,94   OK      6,70      6,35    SHORT
     EUR/SEK                     BEARISH   -   -     -   -      10,50      10,60     10,38     10,65    OK    10,50     10,25     SHORT
     EUR/NOK                     BEARISH   -   -     -   -        9,88     10,10       9,75    10,15    OK      9,65      0,00    SHORT
     EUR/DKK                     NEUTRAL   -   -     -   -     7,4731        7,47      7,44      7,44   OK       7,5       7,5    LONG
     EUR/CHF                     BEARISH   -   -     -   -     1,0852     1,1000    1,0850       1,11   OK    1,065     1,020     SHORT
     USD/CHF                     NEUTRAL   -   -     -   -     0,9674     1,1120    1,0450       0,94   OK    1,020     0,000     LONG
     EUR HKD                     NEUTRAL   -   -     -   -        8,74       8,90      8,55      9,10   OK      8,50      8,30    LONG
     USD HKD                     NEUTRAL   -   -     -   -        7,79       7,80      7,74      7,73   OK       6,7       6,4    LONG
     CNY HKD                     BULLISH   -   -     -   -     1,1188     1,1200    1,1100    1,1095    OK      0,00              LONG

  1/13/2020                                                                                                                               39
1/13/2020   40
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opportunità offerte dalle diverse situazioni di mercato.

Dal 2008 utilizziamo un’applicazione di algoritmi proprietari per sviluppare efficaci strategie
di Hedging per il controllo proattivo dei tuoi rischi sui mercati forex.
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Di seguito sono riportate le strategie di copertura indicate dal nostro modello di advisory i
segnali strategici

 H* HEDGING - RACCOMANDAZIONE STRATEGIE DI COPERTURA - EXPORT (EXP) - IMPORT (IMP)
          FASE DI COPERTURA IMPORT
          FASE COPERTURA EXPORT
          ANDAMENTO CAMBIO EUR USD 2008-2020
   1/13/2020                                                                               41
DOLLAR INDEX        DOLLAR INDEX VS. GOLD

EUR USD LONG TERM   EUR USD MEDIUM TERM

1/13/2020                                   42
EUR GBP L/T           EUR GBP S/T

USD CNY MEDIUM TERM   EUR CNY MEDIUM TERM

1/13/2020                                   43
USD JPY L/T           EUR JPY L/T

USD CHF MEDIUM TERM   EUR CHF MEDIUM TERM

1/13/2020                                   44
EUR NOK L/T         EUR SEK L/T

BITCOIN LONG TERM   ETHEREUM LONG TERM

1/13/2020                                45
COMMODITY
RESEARCH

1/13/2020   46
COMMODITY
RESEARCH
Il comparto delle materie prime non è stato particolarmente sostenuto dai mercati nel
2019. I timori per un rallentamento della crescita, oltre quanto realmente accaduto, hanno
frenato gli acquisti sulle commodity lasciando per lo più spazio a veloci incursioni
speculative, particolarmente sensibili nel caso del Nickel. Nelle ultime settimane dell’anno
i noli marittimi sono nuovamente scesi dimezzando le quotazioni.

Questo nonostante le tensioni dell’ultima ora sui prezzi del petrolio. Destinate a
raffreddarsi nel breve.
Non è un segnale positivo. Tuttavia riteniamo che le quotazioni dei noli possano subire un
ulteriore incremento della volatilità nel corso del 2020.

L’indice CRB (Commodity Research Bureau) per tutto il 2019 ha consolidato valori prossimi
ai minimi degli inizi degli anni 70. Ci attendiamo un incremento verso i picchi segnati lo
scorso anno ed un recupero sino a quota 200 (185,79 31/12/19).

L’interesse si è concentrato nuovamente sul greggio a partire dalla fine dello scorso
autunno in concomitanza dell’IPO Saudi Aramco. Al momento lo sbarco in borsa non ha
avuto il successo desiderato dagli stakeholders Questo conferma la visione del nostro
Outlook 2020 tutta centrata sull’avvio di un’evoluzione progressiva della produzione
energetica attesa per i prossimi anni.

Il petrolio è stato oggetto di almeno tre aggressioni speculative avvenute in coincidenza
con atti di terrorismo e tensioni geopolitiche. Il Brent ha comunque subito, come risposta
agli acquisti speculativi, pronte vendite al test di 72 usd/bar. Siamo convinti che la volatilità
tenderà a creare molta distorsione nella formazione dei prezzi. Quota 80 usd/bar per il
Brent, rappresenta il punto di break up soltanto oltre il quale si potrebbe innescare un rally
particolarmente ostico per i mercati azionari.

   1/13/2020                                                                                47
COMMODITY
RESEARCH
I metalli non ferrosi continuano a consolidare valori di scarso interesse tecnico salvo un
tentativo dell’Alluminio di forzare i primi ostacoli ed avviare un tentativo di recupero.

Su tutto il comparto non siamo in grado di fissare target rilevanti vista l’assenza di un trend
definibile. Manteniamo quindi una visione neutra privilegiando nella prima parte dell’anno
gli acquisti sulle vendite.

L’oro ha approfittato della pausa di consolidamento del dollaro per ritornare sui massimi
dello scorso anno. Il trend rimane dominato da forze rialziste, anche se nel breve
assisteremo a prese di beneficio. Confermiamo comunque il target di ciclo già segnalato lo
scorso anno a quota 1650 usd/oz.

         GOLD USD/OZ TARGET M/T 1650

   1/13/2020                                                                             48
WB COMMODITY MARKET FORECASTING MODEL

                                                                                                                      TARGET
                                                                                                  WARNING
                                  VIEW B/T       TRIGGER       LAST PRICE     RES        SUP                                         STRATEGY
                                                                                                   STOP
                                                                                                                  B/T          L/T
                 COMMODITY FUT.
     CRB INDEX                         BULLISH    -   -    -    -    185,79        200      182   181,00    OK     200,0     200,0   LONG
     ORO                               BULLISH    -   -    -    -     1.517      1.630    1.500    1.350    OK   1.650,0       0,0   LONG
     PHLX GOLD & SILVER                BULLISH    -   -    -    -    241,94        250      231   230,00    OK     242,0     300,0   LONG
     PETROLIO BRENT                    NEUTRAL    -   -    -    -     66,00         72       65    53,00    OK       0,0       0,0   LONG
     RAME                              NEUTRAL    -   -    -    -     6.156      6.250    6.000    5.950    OK       0,0       0,0   LONG
     ALLUMINIO                         NEUTRAL    -   -    -    -     1.781      1.830    1.760    1.750    OK       0,0       0,0   LONG
     NICKEL                            BEARISH    -   -    -    -    13.950     14.800   11.875   14.900    OK       0,0       0,0   SHORT
     SOX SEMIC PHLX                    BULLISH    -   -    -    -     1.850      1.970    1.750    1.690    OK       0,0   2.150,0   LONG
     BALTIC                            BEARISH                        1.090      1.365      580    1.370    OK                       SHORT

 1/13/2020                                                                                                                                   49
BALTIC DRY INDEX   CRB INDEX

BRENT LONG TERM    BRENT SHORT TERM

1/13/2020                             50
COPPER      ALLUMINIUM

NICKEL      SOX SEMICONDUCTOR

1/13/2020                       51
GOLD USD/OZ   GOLD & SILVER MINING

1/13/2020                            52
GOLD USD/OZ   GOLD & SILVER MINING

1/13/2020                            53
1/13/2020   54
STOCK
MARKET

       …il bear market rimane congelato… per il momento

1/13/2020                                           55
Per il momento l’orso, metafora del ciclo ribassista dei mercati azionari,
                  rimane congelato. Ma è bene chiarire sin da subito che affronteremo un
                  2020 pieno di insidie.

                  Lo scorso anno avevamo fissato un target a 3300 punti per lo Standard &
                  Poor 500 e di conseguenza obbiettivi rialzisti anche per i mercati
                  azionari satelliti. L’indice americano sta avvicinando l’obbiettivo atteso
                  in condizioni prossime all’ipercomprato con alcune divergenze sulla
                  forza relativa degli ultimi rialzi. Potremmo quindi incontrare alcuni vuoti
                  d’aria. Con tutto ciò non sono ancora presenti i segnali specifici delle
                  distribuzioni che predispongono il framework per l’inversione di
                  tendenza.

                  Negli ultimi anni i movimenti di reversal sono stati caratterizzati dalla
                  formazione di picchi a cui hanno fatto seguito violente prese di beneficio
                  con ampiezze comprese nell’intervallo tra il 5 ed il 10%, coperte in
                  pochissime sessioni operative. Trattasi dell’azione dei sistemi di trading
                  computerizzato.

                  Pertanto è bene considerare tali rischi nel proprio piano d’azione.

                  L’anno si presenta comunque ricco di insidie per ragioni legate
                  principalmente alla sfida elettorale americana.
Il contrasto tra Donald Trump e coloro i quali si contrappongono alla sua elezione è tale da
rappresentare un potenziale rischio per i mercati. La messa in stato di accusa con molta
probabilità non avrà l’avallo del Senato americano. Rimangono a disposizione le carte da
giocare sul piano della tenuta dei mercati. Qualsiasi situazione che possa nuocere al loro
funzionamento potrà essere usata per condizionare i consensi elettorali di cui gode il
Presidente Trump.
La Federal Reserve ha favorito negli ultimi mesi un decorso positivo delle contrattazioni
alimentando la fiducia con ingenti apporti di liquidità. Gli investitori hanno sinora
dimostrato di sentirsi sufficientemente supportati dall’azione della banca centrale. Sono
pronti tuttavia a ritirarla qualora il sostegno monetario venisse meno. La Fed ha assicurato
la propria presenza sino alla fine della primavera. Sarà sufficiente per tranquillizzare i
mercati?

   1/13/2020                                                                            56
L’S&P 500 scambia con un P/E sopra 20 rispetto alla media degli ultimi anni prossima a 16.
Il P/E di Robert Shiller adeguato all’inflazione degli ultimi 10 anni, calcola un valore poco
superiore a 30 rispetto ed una media sempre prossima a quota 16. Non c’è che dire i
multipli risultano in eccesso. Malgrado ciò non aiutano a spiegare puntualmente i mercati.
Ci danno una misura del rischio sottostante ed in questo caso ci dicono che per sostenere
posizioni lunghe azionarie il rischio richiesto risulta intrinsecamente più elevato.

In ogni caso qualsiasi sia l’approccio analitico seguito, le stime risultano fortemente viziate
dalla presenza delle banche centrali. Vi sono al riguardo innumerevoli studi che riportano
una stretta correlazione tra il rialzo, anche recente, del mercato azionario rispetto alle
azioni stimolative dei regulators. Per esperienza preferiamo quindi seguire gli sviluppi
adottando un approccio empirico multifrattale. Questo ci consente di seguire l’evoluzione
della tendenza dominante e proteggere le strategie d’investimento contenendo
maggiormente il rischio. Ciò nonostante ci troviamo di fronte all’interrogativo di quanto sia
persistente nel tempo la presenza delle banche centrali.

Secondo la nostra visione dovremmo trovarci agli inizi di un nuovo ciclo ventennale. In
pratica si stanno definendo le fondamenta di un nuovo paradigma. Le banche centrali
stanno accompagnando i mercati nel passaggio tra il vecchio ed il nuovo. L’allestimento del
cantiere vive una fase confusa ed ancora progettuale. Si stanno selezionando i materiali
che presumibilmente saranno impiegati per la nuova costruzione: AI, Machine Learning,
Automation & Robotics, Clean & Sustainable Energy, Fintech, Driving & Transport
Technology, Nutrition, Social Security & Healthcare Science.

Il rialzo che ci aspettiamo per la prossima decade subirà nel suo percorso possibili
significative battute d’arresto. Ma saranno dei consolidamenti del megatrend e quelli
riportati sono i temi che lo caratterizzeranno.
Se la via appare tracciata, bisogna definire una road map per percorrerla.
Il mercato azionario americano in qualche modo ha già intrapreso questo percorso. Altri
mercati, che suddividiamo tra periferici ed emergenti si stanno preparando a farlo. Tra i
primi rientrano quelli europei, dove la Germania rappresenta indubbiamente il legame più
prossimo a quello USA nonostante la crisi in corso.
L’Europa nel suo insieme sta forzando alcune condizioni tecniche per agganciarsi alla
tendenza tracciata. Gli emergenti hanno accantonato la loro fase riflessiva e riattivato
recentemente un nuovo impulso rialzista.

   1/13/2020                                                                              57
L’assetto delineato per vie generali si scontra tatticamente con l’attuale congiuntura, il cui
dominio è fortemente veicolato dai temi della geopolitica e dalle elezioni Presidenziali
americane. I due driver in realtà sono implicitamente connessi e costituiscono incertezza.
E’ il presente che ci tormenta.

Su queste basi lo Standard & Poor 500 tenderà ad apprezzarsi nel breve per effetto di un
movimento ormai giunto alla fase inerziale che dovrebbe accompagnarlo verso l’obbiettivo
che avevamo stimato lo scorso anno a 3300/3350. Più ci avviciniamo all’area target più
aumentano le condizioni per una correzione. Il megatrend quota due livelli di controllo del
rischio: un primo tattico in area 3050, uno intermedio a 2950, quello strategico in area
2650. Il trigger che nel brevissimo potrebbe innescare l’apertura di una fase correttiva
quota oggi a 3200. Il quadro descritto tenderà ad influenzare nel suo sviluppo tuti gli indici
periferici, in misura più marginale ma sempre in modo apprezzabile quelli emergenti.

L’apertura di una fase correttiva rientrerà, a nostro avviso, in un quadro di consolidamento.
Pertanto le vendite potrebbero intaccare sia il primo che il secondo livello considerato
(S&P 500). Stimiamo che siano molto limitate le probabilità che si possa aprire una fase di
revisione dell’area che circoscrive lo sviluppo strategico del trend, quindi discese sino al
livello primario.

Le probabilità che si apra una finestra correttiva sono concentrate sulla prima parte
dell’anno, tra gli inizi e la fine del secondo trimestre. Successivamente si aprirà un
consolidamento utile per il riordino degli equilibri sulle valutazioni. Dovremmo così
avvicinarci al periodo elettorale.

Lo scenario congiunturale annida alcune insidie, oggi non prezzate dai mercati: disordine
sui mercati delle materie prime e più nello specifico sulle quotazioni del petrolio. Gli effetti
di un rialzo del greggio sui rendimenti obbligazionari, corporate e governativi, sarebbero
rapportati alla sostenibilità del debito sottostante . Non va dimenticata che la maggior
vulnerabilità agli attuali equilibri è data proprio dalla presenza di un rapporto del debito sul
GDP globale prossima al 300%. Da qui l’importanza dello scudo delle banche centrali.
Se tutto funziona quindi avremmo un anno di transizione.

   1/13/2020                                                                               58
WB STOCK MARKET FORECASTING MODEL

                                                                              WB ADVICE> MARKET MODEL FORECASTING
                                       VIEW   OUT L                                                                          WARNING                TARGET
                                                                                                                                                         TARGET
                                       VIEW
                                              OOK        STRATEGY   TATTICA          PRICE        RESISTENZA    SUPPORTO    WARNING STOP     TARGET                    STRATEGIA
                                        B/T B/TB/T             TRIGGER            LAST PRICE         RES          SUP         STOP                      STRATEGICO       STRATEGY
                                                                                                                               TATTICO        B/T           L/T
WB ADVICE> MARKET MODEL FORECASTING                                       WB ADVICE> MARKET MODEL FORECASTING
                                       VIEW     O UT L                                                                                                  TARGET
                13/01/2020                      OOK      STRATEGY   TATTICA          PRICE       RESISTENZA    SUPPORTO    WARNING STOP    TARGET                    STRATEGIA
                                        B/T      B/T                                                                                                  STRATEGICO
 MSCI WORLD                           BULLISH            -     -    -     -          1.800          1.820       1.750       1.740   OK      1.860       2.000        LONG
 VIX                                  BEARISH            -     -    -     -          13,78             20          10       21,00   OK          0           0        SHORT
 S&P500                               BULLISH            -     -    -     -          3.231          3.333       3.214       3.120   OK      3.340       3.700        LONG
 RUSSELL 2000                         BULLISH            -     -    -     -          1.668          1.700       1.570       1.560   OK      1.800       2.000        LONG
 NASDAQ 100                           BULLISH            -     -    -     -          8.733          9.215       8.400       8.390   OK      9.500      10.100        LONG
 NASDAQ BIOTECH                       BULLISH            -     -    -     -          3.787          3.890       3.670       3.660   OK          0       4.400        LONG
 EUROSTOXX 50                         BULLISH            -     -    -     -          3.745          3.820       3.590       3.580   OK      3.950       4.500        LONG
 DAX                                  BULLISH            -     -    -     -         13.249         13.550      12.650      12.640   OK     13.675      15.100        LONG
 FTSE MIB                             BULLISH            -     -    -     -         23.506         24.550      22.845      22.835   OK     26.100      28.400        LONG
 MSCI EMERGING MARKETS                BULLISH            -     -    -     -         61.467         63.250      59.900      59.800   OK     63.250      69.000        LONG
 MSCI BRIC                            BULLISH            -     -    -     -         742,58            770         720      715,00   OK        770         810        LONG
 MSCI EM CHINA                        BULLISH            -     -    -     -          85,59             88          83       82,50   OK         91         103        LONG

       1/13/2020                                                                                                                                                                 59
MSCI WORLD

            STANDARD & POOR 500

                       CBOE VIX

1/13/2020                         60
DAX

            EUROSTOXX 50

                FTSE MIB

1/13/2020                  61
MSCI CHINA

                        MSCI BRIC

            MSCI EMERGING MARKET

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©

Abbiamo riportato una legenda tecnica inserendo alcune informazioni che riteniamo
possano migliorare la comprensione dell’Outlook
elaborato dal nostro servizio di Analytics.

 1       DESCRIZIONE STRUMENTO, TENDENZA DI BREVE, TENDENZA DI MEDIO LUNGO TERMINE
 2       La quotazione (…) si riferisce al l’ultimo valore di chiusura disponibile alla data di realizzazione del report
         I 4 riquadri indicano il livello di probabilità in quartili dell’Outlook.
         1 - riquadro basso livello di confidenza della stima
         4 - alto livello di confidenza della stima
 3       La sezione riporta i movimenti direzionali attesi nell’ambito di un trend ribassista
         RIBASSO       Le frecce indicano la direzione attesa: rialzo/ribasso
                       Il tratto giallo indica condizione neutra laterale.
                       Nell’ambito di una tendenza direzionale è possibile che si manifestino brevi fasi laterali o in
                      controtendenza Correzione

         CORREZIONE            In una tendenza dominante al ribasso/rialzo può innescarsi una fase correttiva
                               contraria al movimento. Pertanto è possibile riscontrare una correzione del

         BEAR MARKET (temporaneo rialzo inserito in un contesto dominante [tendenza] al ribasso)

         NEUTRAL      Fase dominante Neutra. Tipica situazione di consolidamento del trend , accumulazione (fase
                      propedeutica al rialzo) o distribuzione (fase propedeutica all’avvio di un ribasso)

 4       SUPPorti - : sono livelli che costituiscono barriere tecniche di verifica di una tendenza. Nei supporti
         aumentala probabilità che si manifesti la domanda. La loro violazione implica una conferma del trend se
         avviene lungo la direzione dominante (ribasso); inversione qualora si violi un livello contrario al trend
         dominante
 5       RESISistenze - : nelle resistenze aumenta la probabilità che si manifestino ordini in vendita. La
                             loro violazione implica una conferma del trend se avviene lungo la direzione dominante
         (rialzo) ; inversione qualora si violi un livello contrario al trend dominante
 6       I target rappresentano valori di stima verso cui il mercato sta dirigendo.
 7       TARGET VERIFICATI: In questo campo vengono segnalati i target segnalati nei precedenti report e
         verificati dal mercato
 8       Knoch _In rappresenta il calore/livello sopra cui la strategia è considerata attiva in caso di strategia
         rialzista (sotto se strategia ribassista) – Quando si attiva il valore assume colorazione verde
 9       Knoch_Out: valore che innesca l’exit strategy; quando si attiva il valore assume colorazione rossa,
         equivale allo stop loss della strategia

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COME LEGGERE WB PERSPECTIVES Istruzioni per l’uso

❑ PERCHE’ QUESTO DOCUMENTO

Mettiamo la nostra indipendenza di pensiero a tua disposizione. Analizziamo quotazioni
finanziarie, dati economici, valori di mercato per darti una visione sugli scenari di
crescita ed una analisi delle opportunità dei rischi su tassi d’interesse, valute, materie
prime ed indici di borsa.

WB Perspectives è organizzato in modo da poterlo leggere facilmente.
Le prime pagine costituiscono il nostro pensiero con l’analisi della congiuntura globale, i
mercati nel mondo, gli eventi geopolitici, le decisioni delle banche centrali, l’azione dei
policy maker. I punti di forza e di debolezza dei mercati.
I capitoli successivi riportano le analisi per ogni segmento di mercato.

❑ CAPITOLI

Il report è suddiviso in 5 grandi sezioni:

                •    OUTLOOK DI SCENARIO •        COMMODITY
                •    BONDS E TASSI                PRINCIPALI MATERIE
                     D’INTERESSE                  PRIME
                •    FOREX PRINCIPALI    •        STOCK INDEX INDICI
                     TASSI DI CAMBIO              AZIONARI

- Ogni sezione contiene schede tecniche con l’analisi sintetica di ogni singolo
  strumento.
- E’ possibile consultare il report leggendo l’Outlook iniziale ed approfondire le schede
  tecniche di proprio interesse.
- Ogni scheda è dedicata ad uno strumento per il quale riportiamo la tendenza, i livelli
  di range, i Target di mercato,
  i limiti Knoch_In e Knoch_Out della strategia raccomandata.

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DATABASE

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