GUERRA IN SIRIA, non basta la condanna - PERIODICO DELL'AREA 'DEMOCRAZIA E LAVORO' CGIL - Democrazia e ...

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GUERRA IN SIRIA, non basta la condanna - PERIODICO DELL'AREA 'DEMOCRAZIA E LAVORO' CGIL - Democrazia e ...
P E R I O D I C O               D E L L’ A R E A            ‘ D E M O C R A Z I A                  E    L A V O R O ’             C G I L
Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019                                          Reg. Trib. di Roma n. 73/2000 del 16/02/2000 - dir. resp. Antonio Morandi

LA CGIL CONSIDERA LA PACE TRA I POPOLI BENE SUPREMO DELL’UMANITÀ, COME RECITA IL SUO STATUTO

GUERRA IN SIRIA,
non basta la condanna
        L’invasione turca è solo l’ultimo capitolo di                                             Si combatte in Siria e nello Yemen, è sem-
                                                                                                  pre guerra tra Israele e palestinesi, è al-
        una lunga guerra che scuote il Medio Oriente                                              tissima la tensione tra israeliani e libanesi.
                                                                                                       Secondo le Nazioni Unite, oltre
ormai da decenni. Si combatte in Siria e nello Yemen,                                             100.000 persone hanno dovuto lasciare le
                                                                                                  loro case da quando la Turchia ha lanciato
è sempre guerra tra Israele e palestinesi, è                                                      la sua offensiva nelle aree controllate dai
                                                                                                  curdi il 9 ottobre.
altissima la tensione tra israeliani e libanesi                                                        Le guerre hanno prodotto solo vit-
                                                                                                  time di civili innocenti, causando le crisi
                                                                                                  umanitarie che tutti abbiamo ben pre-
                                                                                                  senti nel recente passato, a partire dalla
                                                                                                  Afghanistan, l’Iraq, la Libia e la Siria; le

N
      on è più sufficiente la semplice con-      lia, debbono decidere da che parte stare:        guerre hanno causato profughi e fenomeni
      danna della aggressione turca alla Si-     sostenere le cause dei popoli che aspirano       migratori ingovernabili. L’immagine del
      ria e ai curdi siriani, a proposito del-   all’autodeterminazione e alla convivenza         campo nell’isola di Lesbo in Grecia è una
la guerra scatenata per riscrivere la nuova      pacifica oppure i guerrafondai?                  vergogna per tutti noi Europei.
geografia del vicino Oriente.                         L’invasione turca in Siria è solo l’ul-          Come recita lo Statuto del più grande
    I lavoratori e cittadini dell’Unione         timo capitolo di una lunga guerra che            sindacato confederale italiano, la Cgil
Europea, a partire dal nostro paese, l’Ita-      scuote il Medio Oriente ormai da decenni.        considera la pace tra i popoli bene supre-
                                                                                                  mo dell’umanità, la solidarietà attiva tra i
                                                                                                  lavoratori di tutti i Paesi, un fattore decisi-
                                                                                                  vo per la pace, per l’affermazione dei diritti
                                                                                                  umani, civili e sindacali e della democrazia
                                                                                                  politica, economica e sociale, per l’indipen-
                                                                                                  denza nazionale e la piena tutela dell’iden-
                                                                                                  tità culturale ed etnica di ogni popolo.
                                                                                                       Pertanto occorre che tutte le vendite di
                                                                                                  armi da parte dell’Italia verso ogni Paese
                                                                                                  in guerra, “Paese in stato di conflitto ar-
                                                                                                  mato”, vengano bloccate, come recita la
                                                                                                  legge 185/90, senza nessuna distinzione
                                                                                                  nei confronti di tutti paesi aggressori come
                                                                                                  la Turchia, l’Arabia Saudita e l’Israele.
                                                                                                       Le lavoratrici e i lavoratori democrat-
                                                                                                  ici, che hanno lottato per la libertà e la
                                                                                                  democrazia nel nostro paese, conoscono
                                                                                                  bene – proprio nei momenti più difficili
                                                                                                  – l’importanza ed il significato della sol-
                                                                                                  idarietà e del sostegno nei confronti delle
                                                                                                  popolazioni colpite dagli attacchi bellici,
                                                                                                  come accade oggi nel nord della Siria.
                                                                                                       La Cgil dovrebbe attivarsi anche per
                                                                                                  mezzo della CES (Confederazione Euro-
                                                                                                  pea dei Sindacati) affinché vengano messe
                                                                                                  in campo tutte le iniziative per far cessare
                                                                                                  i bombardamenti e l’invasione turca nei
                                                                                                  confronti di un paese sovrano e per favori-
                                                                                                  re l’azione diplomatica al fine di risolvere
                                                                                                  positivamente il conflitto.
                                                                                                                                    Adriano Sgrò
                                                                                                                          Coordinatore nazionale
                                                                                                                      ‘Democrazia e Lavoro’ Cgil
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MONDO

I CURDI? LASCIATI SOLI
I
   n quel martoriato paese che è ancora oggi                 aggiungiamo che nei territori bombardati                          Vi è anche una fornitura da 2 milioni e
   la Siria, i giochi della geopolitica creano               vi sono le prigioni ed i campi profughi degli                 mezzo di euro per il cannone automatico
   continuamente drammi e guerre senza                       ex combattenti Isis (tra questi centinaia di                  Oerlikon della Rheinmetall Spa che aven-
fine. In questi giorni è partita la guerra del               combattenti provenienti da paesi che non                      do un contratto precedente le operazioni
sultano, operazione di guerra denominata                     accettano il loro rimpatrio), il panorama                     di guerra di questi giorni, non rientrerebbe
con macabro sarcasmo “fonte di pace” dal                     dell’area non lascia margini a ottimismi.                     nell’embargo dichiarato non retroattivo.
presidente turco Recep Erdogan. Obietti-                         Fin dai primi giorni di questa guerra                     Quindi Ankara può continuare a contare
vo dichiarato: creare una zona cuscinetto                    i morti sono centinaia, moltissimi civili,                    sui cannoni da 600 colpi al minuto.
al nord della Siria, cacciare ed eliminare le                decine di migliaia gli sfollati e i fuggitivi.
Fds (Forze democratiche siriane, una al-                     “Sospettiamo che vengano usate armi non                       LE SANZIONI ALLA TURCHIA?
leanza di milizie guidata dai curdi che la                   convenzionali contro i combattenti delle                      Parole al vento anche parlare di eventuali
Turchia considera terroristi alleati del Pkk)                Fds in base alle segnalazioni che riceviamo                   sanzioni da erogare ad Ankara: la Germania
ed infine ricollocare tre milioni di profughi                dalla città assediata”, dice il portavoce delle               ed i paesi dell’Est si ritraggono di fronte al
siriani rifugiati in Turchia. Un disegno che                 Forze democratiche siriane a maggioranza                      ricatto di Erdogan che minaccia un possibile
sconvolgerebbe la demografia della regione                   curda Mustafa Bali. “Chiediamo che le or-                     esodo europeo per i rifugiati sul territorio
e renderebbe ancora più acuta la repressio-                  ganizzazioni internazionali indaghino sulle                   turco dal 2016 in cambio dei 6 miliardi di
ne del popolo curdo.                                         ferite riportate negli attacchi. Le strutture                 euro ottenuti dalla UE. Quindi lo stop alla
     Gli Stati Uniti d’America, presenti nel te-             mediche del nord-est della Siria non hanno                    vendita di armi vale solo per le nuove forni-
atro delle operazioni, hanno abbandonato le                  esperti dopo il ritiro delle Ong a causa degli                ture, non vale per i contratti in essere.
Fsd, alleate decisive per la sconfitta dell’Isis,            attacchi dell’invasione turca”.                                    Ci sono poi le possibili ripercussioni
ritirandosi dalle zone presidiate e favorendo                                                                              nell’area prospiciente l’isola di Cipro, area
nei fatti e al di là delle contrastanti dichi-               L’EUROPA, DIVISA E INCAPACE                                   di trivellazioni e di ricerche da parte della
arazioni di Trump, la guerra di Erdogan.                     L’Europa, solito pachiderma ultimo a mu-                      Turchia e di altre aziende multinazionali per
                                                             oversi, chiede (a ranghi divisi) la cessazione                l’estrazione da enormi giacimenti di gas.
VIA GLI AMERICANI, ARRIVANO I RUSSI                          dell’invasione turca: Germania e Francia                           E la Nato? Silenzio generale. Quando
Nel frattempo la Russia, altro attore pro-                   sono d’accordo sullo stop alla vendita di                     i curdi siriani erano necessari per combat-
tagonista sulla scena siriana, sigla un accor-               armi alla Turchia, come Finlandia, Olanda                     tere l’Isis, erano alleati persino degli Usa,
do con il governo siriano e con i curdi che                  e Norvegia.                                                   ora sono sotto i bombardamenti a Manbij
prevede lo schieramento di truppe governa-                        L’Italia si allinea (almeno nelle dichi-                 e a Kobane. Proprio quella Kobane che
tive di Damasco al confine nord ed accresce                  arazioni) mentre i super tecnologici elicot-                  fu occupata dai Jihadisti nell’autunno del
la sua presenza e il suo ruolo nell’area me-                 teri Augusta A129 Mangusta, made in Italy,                    2014 e che agli inizi del 2015 i guerriglieri
dio orientale.                                               guidano l’offensiva in Siria. Finmeccanica ha                 curdo siriani riuscirono a liberare, dopo
    Vi è anche chi legge il ritiro dei militari              ottenuto nel 2007 oltre un miliardo soltanto                  una battaglia casa per casa e divenendo il
statunitensi come un tentativo di rimarcare                  per la cessione ella licenza, l’assistenza ed i               simbolo della resistenza curda, abitata da
le divisioni tra Iran e Turchia indebolendo                  prototipi, mentre altre centinaia di milioni                  quasi cinquantamila persone, curde,arabe,
la presenza di Teheran in Siria.                             di euro sono stati incassati per altri nove                   turcomanne, armene.
    Se a questo desolante e terribile puzzle                 Mangusta in tempi più recenti.                                                              Antonio Morandi

LA TURCHIA E’ ARMATA                                                                       particolare nel 2018 sono state concesse 70 licenze di esportazione definitiva per un
                                                                                           controvalore di oltre 360 milioni di euro. Tra i materiali autorizzati: armi o sistemi d’ar-
ANCHE DALL’ITALIA                                                                          ma di calibro superiore ai 19.7mm, munizioni, bombe, siluri, razzi, missili e accessori
                                                                                           oltre ad apparecchiature per la direzione del tiro, aeromobili e software.
                                                                                           “Non è accettabile - dichiara Giorgio Beretta analista sull’export di armi per la RID -
Nel 2018 autorizzati 360 milioni di euro di vendite                                        che il nostro Paese, che ha attivamente sostenuto l’impegno delle popolazioni curde
                                                                                           di contrasto all’ISIS, continui a inviare sistemi militari alla Turchia che oggi intende
La Rete Italiana per il Disarmo (RID) esprime forte preoccupazione per le notizie di       occupare militarmente i territori curdi. E’ giunto il momento che anche il Parlamento
guerra che giungono dal confine tra Turchia e Siria e per la conferma anche da parte       faccia sentire la propria voce chiedendo lo stop alle forniture di sistemi militari di
del presidente Erdogan dell’inizio di attività militari e di bombardamenti da parte        produzione italiana fino a che la situazione non sarà chiarita. L'appartenenza della
dell’esercito turco.                                                                       Turchia alla Nato non può costituire un alibi per non affrontare la questione ed assu-
“Chiediamo con forza al Governo italiano di adoperarsi per fermare un’escalation           mere le necessarie decisioni.
di conflitto inaccettabile - afferma Francesco Vignarca, coordinatore della RID - In                                                                                (da disarmo.org)
particolare risultano drammatiche le notizie di fonte curda secondo le quali i primi
bombardamenti avrebbero colpito anche obiettivi civili”.
La Rete Italiana per il Disarmo chiede formalmente al Ministro degli Esteri Luigi Di
Maio che vengano sospese con effetto immediato tutte le forniture di armamenti
e sistemi militari verso il Governo di Ankara, come prevede la legge 185 del 1990
che impedisce di inviare armi a Paesi in stato di conflitto armato. Ricordiamo che la
Turchia è da molti anni uno dei maggiori clienti dell’industria bellica italiana e che
le forze armate turche dispongono di diversi elicotteri T129 di fatto una licenza di
coproduzione degli elicotteri italiani di AW129 Mangusta di Augusta Westland. “Negli
ultimi quattro anni l’Italia ha autorizzato forniture militari per 890 milioni di euro e
consegnato materiale di armamento per 463 milioni di euro”, sottolinea Vignarca. In

                                                                                                                                                   Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019
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GUERRA IN SIRIA, non basta la condanna - PERIODICO DELL'AREA 'DEMOCRAZIA E LAVORO' CGIL - Democrazia e ...
MONDO

IN PIAZZA PER IL POPOLO CURDO
Sfilano anche i sindacati. Il messaggio della Cgil                                                                tale contrapposizione con i princìpi di dife-
                                                                                                                  sa dei diritti umani cui tutti i valori europei
per Hevrin Khalaf, l’attivista per i diritti delle donne                                                          sono ispirati, pagando 6 miliardi di euro
                                                                                                                  per il mantenimento dei campi profughi
assassinata dai terroristi islamisti                                                                              degli esuli siriani. Europa che tace anche
                                                                                                                  di fronte alla minaccia di inviare i profughi
                                                                                                                  verso il nostro continente”.
                                                                                                                       Cgil, Cisl e Uil esprimono la preoc-

I
   n molte città si sono svolte manifesta-               ti – assistiamo al silenzio dell’Europa, che             cupazione dei lavoratori italiani di fronte
   zioni di solidarietà con il popolo curdo:             fino a oggi ha stretto un accordo con la                 all’aggravamento della crisi che già determi-
   tante persone per “esprimere la profon-               Turchia, chiudendo un occhio sulla più che               na ulteriori perdite di vite umane e potrebbe
da preoccupazione di fronte ai bombar-                   discutibile guida politica di Erdogan, in to-            destabilizzare completamente gli equilibri
damenti contro la popolazione curda nel                                                                           politici internazionali. E fanno appello alla
nord della Siria e all’ingresso di truppe                                                                         comunità internazionale perché si fermi im-
turche in Siria”.                                                                                                 mediatamente la deriva militare e si apra
     “Un’escalation militare che si sta gen-                                                                      una conferenza che affidi alla diplomazia
erando nella Siria già martoriata dalla                                                                           la soluzione di tutti i problemi tuttora ap-
guerra cominciata nel 2011, con oltre 250                                                                         erti nella regione. “Anche in linea con le
mila vittime, quasi la metà civili, che hanno                                                                     posizioni espresse dalla Ces nella lettera
perso la vita nel conflitto violento contro                                                                       inviata ai vertici delle istituzioni europee –
l’Isis”, recita una nota firmata da Cgil, Cisl                                                                    concludono – facciamo appello al governo
e Uil. I sindacati rilevano che “il conflitto,                                                                    italiano perché si attivi per una iniziativa
per il quale si era costituita una coalizione                                                                     dell’Unione Europea che riveda gli accordi
internazionale dal 2014 con il sostegno de-                                                                       con la Turchia e si faccia garante per la ricer-
gli Stati Uniti di Barack Obama, aveva vis-                                                                       ca di una soluzione pacifica con l’apertura
to soprattutto donne e uomini dell’esercito                                                                       immediata di una piattaforma multilaterale
curdo battersi in prima linea per respingere                                                                      in sede Onu che garantisca innanzitutto la
l’offensiva del sedicente stato islamico e                                                                        pace e la tutela dei diritti. umani”.
finalmente costringerlo alla resa. La deci-                                                                            Dalla piazza, la Cgil nazionale si è poi
sione del presidente della Turchia Erdogan                                                                        espressa in un tweet: “Come diceva un
di attaccare di nuovo la Siria di Bashar                                                                          nostro eroe - si legge - Le persone passa-
Assad, con lo scopo di liberare l’area dai                                                                        no, le idee restano. Restano le loro tensioni
curdi, ha avuto sostanzialmente il via lib-                                                                       morali e continueranno a camminare sul-
era dal presidente Usa Donald Trump, che                                                                          le gambe di altre persone”. Il messaggio è
ha così voltato le spalle ai combattenti che                                                                      dedicato a Hevrin Khalaf, l’attivista per i
hanno guidato la resistenza contro i fonda-                                                                       diritti delle donne assassinata dai terroristi
mentalisti islamici dell’Isis”.                                                                                   islamisti.
     “In tutto questo – osservano i sindaca-                                                                                                                (a.m.)

  QUELLE VOCI CRITICHE RIDOTTE AL SILENZIO
  All’indomani dell’operazione militare nel nord della Siria, chiamata dalle au-     rilasciare in libertà vigilata e con divieto di espatrio. Il suo avvocato parlando
  torità Peace Spring, “Primavera di pace”, la Turchia stringe la morsa del          a Biannet ha detto che il suo assistito è stato accusato di “incitamento dei
  controllo sui media e sull’opposizione. Una morsa che da qualche giorno col-       cittadini a favore del nemico e incitamento all’odio” in base all’articolo 216
  pisce giornalisti, emittenti, utenti dei social media e politici di opposizione.   del codice penale turco.
  La misura più recente riguarda l’intervento dell’organo di regolamentazione        La sua colpa? Aver pubblicato un articolo sull’operazione militare “ricevuto
  di radio e televisioni. Secondo quanto riportato da Bianet l’Alto Consiglio        da agenzie”.
  per radio e tv RTÜK ha dichiarato di voler “silenziare” le trasmissioni legate     Ma non si colpiscono soltanto i giornalisti. Ad essere incriminati sono stati
  all’operazione militare “Primavera di Pace” nel nord della Siria.                  infatti 78 utenti dei social media, accusati dalla direzione generale della
  “Non tollereremo trasmissioni che servono la causa del terrorismo, che pos-        sicurezza di aver diffuso “messaggi falsi e senza fonte atti a danneggiare la
  sano traviare i nostri cittadini con informazioni false e manipolate”, ha co-      reputazione delle forze di sicurezza”.
  municato il Consiglio, spiegando che contro queste emittenti verranno prese        E ovviamente ad essere nel mirino sono i curdi: nella provincia sudorientale
  le necessarie contromisure e ringraziando invece le emittenti che “contribu-       di Mardin sarebbero state arrestate 21 persone, tra cui 9 esponenti del par-
  iscano all’unità nazionale”.                                                       tito filocurdo HDP, il sindaco e membri del consiglio comunale e della giunta.
  L’annuncio arricchisce la lista delle iniziative di censura ai danni di quelli     Altri esponenti del partito democratico HDP sono stati indagati dalla procura
  che tentano di raccontare l’invasione militare turca in Siria con fonti proprie.   generale in base ad alcune loro dichiarazioni sull’offensiva militare in Siria.
  Due giornalisti sono stati arrestati per aver riportato le dichiarazioni delle     Nella dichiarazione incriminata, intitolata “Diamo una voce al Rojava contro la
  forze democratiche siriane (SDF) contro cui combatte l’esercito turco. Fatih       guerra”, avevano condannato l’operazione militare definendo illegittima quella
  Gökhan Diler direttore del sito di notizie Diken è stato arrestato venerdì e poi   guerra. Quanto basta per farli accusare di “propaganda a favore di organizza-
  rilasciato con divieto di espatrio. Anche Hakan Demir manager dei servizi          zione terroristica” e “pubblica denigrazione dello stato della repubblica turca”.
  digitali del quotidiano BirGün è stato arrestato, la polizia ha fatto irruzione                                                                          Paola Rosà
  a casa sua alle quattro del mattino e lo ha portato in carcere, per poi farlo                          Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa/Rovereto

Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019
                                                                                                                                                                 3
GUERRA IN SIRIA, non basta la condanna - PERIODICO DELL'AREA 'DEMOCRAZIA E LAVORO' CGIL - Democrazia e ...
MONDO

LE DONNE CURDE, OLTRE IL MITO
Hanno lottato in famiglia contro i pregiudizi, contro                                                (Ivana Hoffman, tedesca, morta nel 2015
                                                                                                     combattendo contro il Daesh): sono Şehîd,
l’Isis e ora difendono il loro popolo dall’esercito turco.                                           martiri. Quando è arrivata, Zeyneb è ri-
                                                                                                     masta stupita, «nel Rojava la popolazione
Ritratto delle guerriere che hanno sconfitto l’Isis                                                  curda ha costruito un’enclave di libertà
                                                                                                     basata sui principi della democrazia, dell’e-
                                                                                                     cologia e della liberazione delle donne. Ho
                                                                                                     partecipato ad una loro assemblea, mi sono
                                                                                                     resa conto che quel luogo - dove vige un

V
      engono mitizzate, la stampa utilizza         dei diritti delle donne, vittima, il 12 ottobre   Confederalismo democratico, dove vivono
      foto che ne evidenziano l’avvenenza,         scorso, di un bombardamento probabilmen-          insieme tre milioni di persone di varie etnie,
      le chiama “amazzoni”, banalizzan-            te delle milizie filo-turche, mentre andava       oltre ai curdi, yazidi, turcomanni, arabi...,
do così un progetto di portata storica. Un         a trovare i primi caduti degli attacchi dei       di religioni e culture diverse -, era inconsue-
progetto che ha le radici in quarant’anni di       turchi, o giustiziate come Sakine Cansiz, Fi-     to, totalmente differente da qualsiasi cosa
lotte per la libertà, che non è stato e non è      dan Dogan e Leyla Soylemez, le tre attiviste      avessi vissuto politicamente nel Regno Uni-
facile, che ha visto le donne curde combat-        curde uccise a colpi di pistola a Parigi nel      to. Le donne del Rojava sono consapevoli,
tere prima per l’emancipazione all’interno         2013, all’interno del Centro d’informazione       altamente politicizzate e impegnate a tutti
della propria società, delle proprie case e        del Kurdistan, forse da estremisti di destra      i livelli della società». «Nei villaggi hanno
famiglie - che spesso le hanno ostacolate - e      turchi, forse da membri dei servizi segreti.      organizzato delle case (mala jin) - spiega
poi decidere che bisognava combattere an-              Fanno paura le donne curde, con la            Clara, della Rete Jin, di solidarietà alle
che con le armi. A fianco degli uomini.            loro indipendenza. Non è stato facile crea-       donne curde, che in Italia collabora con la
    Oggi le donne curde sono di nuovo in           re un esercito femminile, auto gestito, auto      onlus Cisda - dove le donne dei vari villaggi
guerra, in 18mila su 45mila combattenti            organizzato, auto addestrato. Ma le donne         possono rivolgersi per qualsiasi problema,
totali, difendono strenuamente il nord-est         lo sanno da sempre: la strategia dei picco-       che sia una richiesta di aiuto in caso di vio-
della Siria dall’attacco turco, poeticamente       li passi è l’unica che può funzionare in un       lenza o, semplicemente per avere indicazio-
chiamato “Primavera di pace”. Ma non c’è           mondo fortemente patriarcale com’è ancora         ni per creare una cooperativa di lavoro.
niente di estetico e neppure di poetico nel-       il Medio Oriente. Erano temute dai miliziani           Ma la cosa più interessante è che le
la guerra. Anzi. Essa è imbruttimento. Ha          del Daesh, per i quali essere colpiti da una      donne curde sono fortemente impegnate
imbruttito anche le donne combattenti del          donna era disonorevole, oggi fanno paura ai       nella ricostruzione della loro storia, anche
YPJ (la formazione femminile dell’esercito         turchi, per questa loro determinazione alla       sulla base del pensiero di Abdullah Öcal-
curdo) perché hanno visto l’orrore perpe-          libertà, che si spinge fino all’estremo, e che    an, leader del Partito dei Lavoratori, che
trato dal Daesh (il sedicente Califfato isla-      è fonte di ispirazione per le donne di tutto      affermava che per comprendere la storia
mico), perché hanno dovuto uccidere per            il mondo. «Appartengo alla classe operaia.        dell’oppressione dei popoli, bisogna studia-
restare in vita e perché hanno visto molte         Nel 2012, ho lasciato il Regno Unito per          re l’oppressione della donna. Partire, quin-
loro compagne morire.                              unirmi alle combattenti dell’YPG, contro          di, dalla storia per costruire una società
    Non solo. Hanno subito derisioni e ol-         Daesh, nel nord della Siria, nella regione au-    libera. Questa elaborazione - che si chiama
traggi - come è accaduto con la venticin-          tonoma del Rojava», racconta Zeyneb Alî.          “Jinealoji - Scienza delle donne” -, oltre a
quenne Ayse Deniz Karacagil, conosciuta                Come lei, tante altre. Anna Qereçox           costituire oggi la base del pensiero rivolu-
come “cappuccio rosso”, ammazzata nel              (Anna Campbell, prima donna britannica            zionario, è anche parte dei programmi sco-
2017 nei combattimenti contro Daesh, e             a morire combattendo a fianco delle curde         lastici di studenti e studentesse ed è diven-
poi oggetto di feroci insulti sui social -, sono   nel Rojava), Lêgerîn Çiya (Alina Sanchéz,         tata una facoltà universitaria». «Ma con il
state dilaniate, anche quando hanno com-           di origine argentina, dottoressa, ha parteci-     ritorno di Erdogan, il progetto del Rojava è
battuto solo con la forza della parola, com’è      pato alla realizzazione del sistema sanitario     a rischio estinzione», conclude Zeyneb.
accaduto a Hevrin Khalaf, 35 anni, segreta-        del Rojava, morta in un incidente stradale                                          Romina Gobbo
ria generale del Future Syria Party, paladina      a Hesekê nel 2018), Avaşîn Têkoşîn Güneş                                (da ‘Famiglia Cristiana.it’)

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GUERRA IN SIRIA, non basta la condanna - PERIODICO DELL'AREA 'DEMOCRAZIA E LAVORO' CGIL - Democrazia e ...
ATTUALITÀ
LA NOTA DELLA SEGRETERIA CONFEDERALE CGIL SULLA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL 19 SETTEMBRE

“INACCETTABILE EQUIPARARE
NAZISMO E COMUNISMO”
“L
           a Cgil ritiene inaccettabile il con-               La Cgil nella sua storia fin dalla sua        operaio ad essere accolte e sostenute nelle
           tenuto della recente Risoluzio-               costituzione ha visto ed è cresciuta anche         società del mondo.
           ne del Parlamento Europeo del                 grazie all’impegno e l’abnegazione di mi-               Equiparare il nazismo al comunismo è
19/09/2019 intitolata “Importanza della me-              gliaia di uomini e donne militanti e dirigenti     inoltre un insulto al popolo russo che ha
moria per il futuro dell’Europa...”. Come già            comunisti e proprio per questo ne ricorda          pagato con ben 25milioni di morti la re-
segnalato da molti, compreso lo stesso Presi-            l’opera a difesa della democrazia (due nomi        sistenza all’oppressore nazista e fascista,
dente del Parlamento Europeo, è improprio                per tutti: Giuseppe Di Vittorio, Nella Mar-        segnando così una svolta fondamentale per
per una Istituzione rappresentativa intestar-            cellino) per innalzare il ruolo delle lavoratri-   l’esito antifascista della seconda Guerra
si fantasiose ricostruzioni storiche che non             ci e dei lavoratori e respingere ogni possibile    Mondiale.
sono certamente tra le proprie competenze.               equiparazione con ogni regime, quale il na-             Ed è emblematico che la Liberazione
    Inoltre, ed ancor più gravemente, si affer-          zismo ed il fascismo, fondati sulla violenza e     dell’Europa sia avvenuta con il convergere
ma nella Risoluzione una sostanziale equipa-             sul razzismo che si sono qualificati nella si-     delle forze delle società democratiche libe-
razione tra il nazismo e il comunismo, uniti             stematica repressione degli oppositori fino a      rali con quelle dell’Unione Sovietica, sim-
sotto il generico titolo di totalitarismo.               promulgare leggi razziali e all’abominio del       boleggiata dall’esposizione della bandiera
    Con ciò si nega il contributo fondamen-              genocidio degli ebrei, dei rom, degli omo-         rossa sul Reichstag a Berlino (09/05/1945).
tale che i comunisti hanno dato nelle lotte di           sessuali, di ogni soggetto disabile e di ogni           Proprio quell’Europa che si volle allora
liberazione del nostro Paese, di emancipa-               oppositore politico.                               unita, in pace, e proiettata verso il progresso
zione delle classi lavoratrici e alla conquista               Complessa e drammatica vicenda certa-         delle lavoratrici e dei lavoratori e di tutti i
della pace e della Costituzione Repubblicana.            mente è la storia del movimento comunista          suoi cittadini.
    La Resistenza al nazismo ed al fascismo              che va analizzata senza veli e con rigore e             A maggior ragione è grave che la Risolu-
prima e la Carta Costituzionale poi nasco-               che non può essere ridotta all’involuzione         zione accomuni chi ha combattuto e conqui-
no con il contributo decisivo del pensiero e             staliniana.                                        stato la pace, la libertà e la democrazia con
dell’azione del Partito Comunista, del Parti-                 La macchia indelebile dello stalinismo,       quanti erano gli oppressori e gli aguzzini.
to Socialista e della Democrazia Cristiana.              di cui molte vittime furono comuniste, in-              Per questo la Cgil invita il Parlamen-
    Lo stesso Patto di Roma del 1944 di ri-              fatti, ha sicuramente pesato nel ridurre le        to Europeo a rivedere la Risoluzione del
nascita della Cgil ha questo significato.                possibilità delle ragioni del movimento            19/09/2019.”

 CRITICA ALL’UE ANCHE
 DAI TASSISTI FIORENTINI
 I tassisti fiorentini iscritti a Unica CGIL e il Direttivo Unica Taxi CGIL
 Firenze aderiscono all’appello contro la risoluzione dell’UE che, equi-
 parando nazismo e comunismo e falsando la storia, intende recidere le
 radici che il sindacato ha ben piantate nel movimento operaio socialista
 e comunista, nella lotta più che secolare per i diritti sociali e civili e
 nella resistenza antifascista. Benché la funzione del sindacato sia ormai
 limitata alle contingenti condizioni dei lavoratori e alle loro lotte in dife-
 sa dei diritti, molti iscritti alla Cgil pensano che sia sempre necessario
 un cambiamento sociale e politico radicale in direzione del socialismo e
 del comunismo e pensano che la storia del movimento operaio e delle
 rivoluzioni socialiste non sia da rinnegare ma da assumere, non certo
 acriticamente, come patrimonio culturale e politico anche per il futuro.
                                            Direttivo Unica Taxi CGIL Firenze

Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019
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GUERRA IN SIRIA, non basta la condanna - PERIODICO DELL'AREA 'DEMOCRAZIA E LAVORO' CGIL - Democrazia e ...
ATTUALITÀ
SI TRATTA DI UN TEMA RICORRENTE OGNIQUALVOLTA FORZE DI CENTROSINISTRA SI AFFACCIANO A PALAZZO CHIGI

HASTA EL CUNEO FISCALE SIEMPRE!
O
          gni volta che le forze politiche del
          centro sinistra si riaffacciano al go-
          verno del paese, riemerge il mantra
della riduzione del cuneo fiscale.
     Accadde ai tempi del Governo Prodi,
quando il cosiddetto “tesoretto” fu speso per
ridurre il cuneo per un totale di 7 miliardi e
mezzo di euro, con effetti economici com-
plessivi trascurabili ed effetti politici non
proprio esaltanti, visto che lo stesso profes-
sore bolognese ha ricordato in un’intervista
al Fatto Quotidiano che “il giorno dopo ci
sputarono sopra” arrivando addirittura a
definirla come “un’esperienza scioccante”.
     Accadde poi anche ai tempi di Matteo
Renzi. Appena insediato a Palazzo Chigi, a         imposta del valore di circa 20 euro al mese       palmente i lavoratori – godranno di un be-
via XX Settembre si cominciò a parlare di          per il prossimo anno che salirebbero a 40         neficio in termini di salario netto -, e non le
una misura che potesse alleggerire media-          l’anno successivo, qualora si reperissero         imprese. In altre parole, prenderà la forma
mente di 50 euro al mese il salato conto fi-       ulteriori risorse e il Governo rimanesse in       di un intervento redistributivo. Ma qui sor-
scale sul lavoro dipendente. Il costo stimato      piedi, resistendo agli esiti delle imminenti      ge un problema.
variava tra i 10 e i 25 miliardi e si finì per     elezioni Regionali e alle pulsioni dei suoi            Se non siamo di fronte all’ennesimo e
adottare una misura temporanea e selettiva         sostenitori. Una prima novità di merito è         vano tentativo, di rilanciare l’occupazione
di decontribuzione sui nuovi assunti che è         l’estensione della platea, che rende l’inter-     diminuendo al margine il costo del lavoro,
passata impropriamente alla cronaca gior-          vento relativamente marginale per chi lo          ma a un intervento a favore delle famiglie
nalistica come un pezzo del “jobs act”.            riceve, pur se non marginale per le casse         con redditi medio bassi, allora non si capisce
     Benché tecnicamente diversa, perché ri-       dello stato. A “regime”, si tratterebbe in-       perché tale intervento debba escludere le fa-
guardava solo la platea dei nuovi assunti          fatti di circa 5,6 miliardi l’anno, ovvero        miglie che non sono composte da lavoratori
e si concentrava sulla parte contributiva e        una cifra equivalente a quella della spesa        dipendenti, cioè le famiglie con redditi bassi
non fiscale del cuneo, la misura compor-           totale in ricerca delle Università Italiane e     composte da artigiani, lavoratori precari,
tò un costo annuo finale per le casse dello        superiore alla spesa annua per la protezio-       partite IVA, pensionati, e disoccupati in cer-
stato assai vicino a quello dell’intervento,       ne ambientale (4,8 miliardi). In termini di       ca di lavoro. Insomma quelli che sarebbero
prima ricordato, del Governo Prodi. Simili,        possibili alternative, quella cifra consenti-     esclusi da questo intervento di sostegno non
ovvero deludenti, furono anche gli effetti         rebbe di assumere una maestra d’asilo per         rientrano esattamente nella categoria Dima-
economici. Pure gli effetti politici furono        ogni 20 bambini tra 0 e 4 anni.                   io-Salviniana dei “divanisti”. Si tratta, quin-
di nuovo “scioccanti”, se è vero quello che             Questo particolare rapporto tra i costi      di, di un sostegno a una parte, per quanto
si legge negli ultimi documenti congressua-        e i benefici, tipico degli interventi sul cuneo   maggioritaria, di percettori di bassi redditi,
li del PD, e che alcuni suoi attuali ministri      fiscale e contributivo, non è certo dovuto        quelli che percepiscono “salari”. Ma se an-
e dirigenti hanno dichiarato alla stampa,          alla politica o a un gruppo di tecnici in ma-     che fosse ritenuto politicamente giusto un
ovvero che le politiche sul lavoro, pur gra-       lafede; esso dipende dal semplice fatto che       intervento mirato esclusivamente sui bassi
vando non poco sulle casse pubbliche, sono         le entrate del cuneo costituiscono la quota       salari, intervenire sul cuneo sarebbe un po’
state determinanti nell’esito elettorale del       maggioritaria delle entrate complessive del-      come tentare di rifarsi una vita partendo dal
2018, anch’esso definito “scioccante”.             lo Stato, e che i lavoratori dipendenti sono      cimitero. Per intervenire sui livelli salariali,
     Ma poiché non c’è due senza tre, con          circa 18 milioni. La platea dell’intervento       l’alternativa alla defiscalizzazione è l’au-
questo ritorno al Governo delle forze del          è in realtà meno estesa, interessando solo        mento della produttività, tema su cui esiste
Centrosinistra ritorna in auge questa mi-          i lavoratori con redditi fino a 26.000 euro,      una sterminata letteratura economica. Mi li-
sura. Al momento essa è più magra, “solo”          che però sono comunque circa 11 milioni,          mito qui ad una citazione, approfittando del
2,7 miliardi per il prossimo anno, ma con la       più o meno gli stessi che beneficiano degli       fatto che oggi abbiamo un Ministro dell’E-
promessa di arrivare anche stavolta a cifre        “80 euro” del Governo Renzi. Rispetto a           conomia (finalmente) politico e non tecnico
comparabili a quelle delle analoghe misure         quest’ultima misura però, la novità di meri-      che in gioventù frequentava un Istituto inti-
del passato. Prima di imbattersi nuovamen-         to è che, trattandosi di un credito di impo-      tolato all’autore di questa citazione, presso
te in qualche esito “scioccante”, sarebbe          sta, essa incide sul computo della pressione      il quale si custodisce l’originale autografa
utile chiedersi se chi ripropone questa po-        fiscale: minore entrata anziché maggiore          della stessa: “Che l’operaio italiano (come
litica pensi che qualcosa sia cambiato o, al       spesa. Detto in altre parole, i proponenti        media) dia una produzione relativamente
contrario, se l’autocritica della sinistra sia     potranno, a differenza di Renzi, rivendicare      scarsa può essere vero: ma ciò dipende da
diventata un po’ come l’istituto cattolico         di aver “ridotto la pressione fiscale”.           ciò che in Italia l’Industrialismo, abusando
della confessione, che serve ad espiare le col-         La differenza, naturalmente, è solo          della massa crescente di disoccupati (che
pe passate, nell’attesa di una nuova mani-         nominale, non sostanziale. Il fatto, però,        l’emigrazione solo in parte riusciva ad as-
festazione dell’umana tensione verso il pec-       che essa non riguardi solo i nuovi assun-         sorbire) è stato sempre un industrialismo
cato. C’è però una terza possibilità, ovvero       ti, a differenza della decontribuzione del        di rapina, che ha speculato sui bassi salari e
convincersi che “this time is different”, non      2015-2016, implica che nel breve periodo,         ha trascurato lo sviluppo tecnico” (Antonio
tanto perché siano mutate le condizioni, ma        prima cioè che si verifichino quelli che noi      Gramsci, Quaderni dal Carcere, 1934).
perché la misura è diversa nel merito.             economisti definiamo effetti di traslazione                                     Fabrizio Patriarca
     In effetti un po’ di originalità c’è. Nel-    che potranno portare a una riduzione del                              (Docente di Macroconomia
lo specifico si tratterebbe di un credito di       salario lordo, i beneficiari saranno princi-                           all’Università Luiss, Roma)

                                                                                                                        Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019
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GUERRA IN SIRIA, non basta la condanna - PERIODICO DELL'AREA 'DEMOCRAZIA E LAVORO' CGIL - Democrazia e ...
APPROFONDIMENTI

MA COME DIAVOLO È GOVERNATO
IL MONDO?
Capire le diseguaglianze per superare l’ingiustizia                                                  di reddito e di ricchezza, e non guardare
                                                                                                     alla correlazione fra povertà e ingiustizia,
finanziaria: è lo studio presentato all’Onu per                                                      violazione dei diritti e politiche fiscali.
                                                                                                     Secondo l’ex Segretario al Lavoro ameri-
aggiornare l’agenda per lo sviluppo. Perché la                                                       cano Robert Reich, la disuguaglianza si è
                                                                                                     imposta con tale forza da far vacillare cre-
finanziarizzazione è una leva del circolo vizioso della                                              scita economica e democrazia nel mondo
                                                                                                     occidentale – non solo negli Stati Uniti. In
disuguaglianza e quindi dell’insicurezza alimentare,                                                 questo senso, la organizzazione del pensie-
                                                                                                     ro intorno alle disuguaglianze descrive con
sanitaria, ambientale. E cresce l’insofferenza verso                                                 maggiore accuratezza i collegamenti tra
                                                                                                     povertà e prosperità, esigenze di sviluppo
questa “governance”                                                                                  e politiche sociali. E impone un ragiona-
                                                                                                     mento sulle regole del gioco, la governance
                                                                                                     economica e una emergente tendenza che
                                                                                                     il rapporto analizza con metodo, ovvero

L
      e diseguaglianze sono la ferita che        Development (SID), Christian Aid e Debt             l’incontrollata espansione del settore finan-
      marca il nostro tempo: attraversano le     Observatory in Globalization. Il rapporto           ziario, anche nella arena della agenda 2030
      nostre vite, abitano le nostre città, le   è stato lanciato a New York il 26 settem-           per lo sviluppo sostenibile.
comunità con cui siamo in relazione. Insie-      bre, in coincidenza con la discussione della            La finanziarizzazione, secondo il rap-
me all’instabilità geopolitica e alle guerre,    Assemblea Generale delle Nazioni Unite sul          porto, è una delle leve più irriducibili e
sono la principale questione politica del        finanziamento per la agenda dello sviluppo          incontrollate del circolo vizioso della disu-
presente, e abbracciano dimensioni che via       (Financing for Development, FfD).                   guaglianza; dalla crisi del 2008 in poi, ha
via emergono, nello studio del fenomeno.              Con lo sguardo fisso su cinque aree te-        ulteriormente fagocitato l’economia e la
Le diseguaglianze sono di natura economi-        matiche fondamentali nella agenda dei dirit-        politica stratificando in larga misura le di-
ca, sociale, di genere, di appartenenza etni-    ti – 1. Cibo e terra; 2. Salute; 3. Diritti delle   sparità. Mentre l’1% più ricco della popo-
ca, definiscono la possibilità di accesso ai     donne; 4. Diritto alla casa; 5. Infrastrutture –    lazione detiene il 47% della ricchezza glo-
servizi di salute e istruzione. Ma sono anche    il rapporto rintraccia le dinamiche dello squi-     bale, l’insicurezza alimentare è in costante
di carattere territoriale, nella divaricazione   librio nella distribuzione delle risorse, con il    aumento da quattro anni, e colpisce più di
di opportunità fra città e aree rurali, o ad-    preciso intento di rafforzare il superamento        820 milioni di persone. Più di un miliardo
dirittura marginali. Sono generazionali: la      della tradizionale narrazione sulla “riduzione      e mezzo di persone non hanno accesso ad
nostra generazione ha consumato ingorda-         della povertà”, tanto cara alle Nazioni Unite       una abitazione decente.
mente per decenni, finendo per mangiarsi il      e a larga parte della società civile.                   La finanziarizzazione della salute – a
pianeta, mentre i nostri figli devono veder-          Preoccuparsi della povertà, sia chiaro,        partire dagli enormi interessi finanziari che
sela con la minaccia di una sopravvivenza        è giusto e importante. Ma rivolgere l’atten-        si celano dietro la privatizzazione dei servi-
di breve termine, su questa terra.               zione soltanto all’estremo inferiore della          zi sanitari, il paradigma delle assicurazioni
     “Se si diffonde la sensazione che i be-     scala sociale significa, di fatto, mantenere        sanitarie ormai diffuso si scala globale, e l’e-
nefici del capitalismo siano distribuiti         inalterata l’attuale distribuzione personale        stremo potere delle case farmaceutiche 
in modo iniquo, il sistema è destinato a
crollare” commentava Alan Greenspan in
un’intervista nel settembre 2007. Ci siamo,
a questo crinale decisivo. Eppure si tratta
di un passaggio frenato dalla strana non
morte del capitalismo neoliberista, le cui
fattezze delineano una globalizzazione che
mantiene tenacemente, come unica regola,
la totale assenza di regole.
     L’integrazione economica mondiale ha
avuto un effetto decisivo sulle dinamiche
della disuguaglianza, sia a livello nazionale
che globale, soprattutto a causa della dere-
golamentazione finanziaria e dell’indeboli-
mento della sovranità statale. Di questo cir-
colo vizioso delle disparità, una forbice che
si allarga e apparentemente naturalizza con-
dizioni di emarginazione economica da un
lato e concentrazione esasperata di ricchez-
za dall’altro, si occupa il rapporto Spotlight
on financial justice. Understanding global
inequalities to overcome financial injustice
(qui per scaricare il rapporto), che è stato
coordinato da Society for International

Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019
                                                                                                                                              7
GUERRA IN SIRIA, non basta la condanna - PERIODICO DELL'AREA 'DEMOCRAZIA E LAVORO' CGIL - Democrazia e ...
APPROFONDIMENTI
 – mettono a dura prova ogni prospetti-
va presente e futura di accesso a prestazioni
pubbliche di qualità in questo settore. Ogni
evidenza empirica dimostra senza equivoci,
in tutto il mondo, il valore immenso di un
sistema sanitario pubblico e universalistico
per la promozione della salute umana e del
senso di sicurezza delle persone.
     La situazione è deprimente, siamo di
fronte a un gigantesco sistema di ingiustizia,
c’è poco da dire. Eppure, non possiamo non
cogliere in questa tempesta perfetta l’op-
portunità di una convergenza fra i diversi
movimenti e mobilitazioni impegnate sui
vari fronti del mondo. Basti pensare, men-
tre scriviamo, ai molti movimenti sociali
presenti a Ginevra per la quinta sessione del
negoziato volto a conseguire un trattato vin-
colante per le imprese in materia di diritti
umani – a superamento della insufficiente e
volontaria responsabilità sociale di impresa          bilitazione dei giovani degli scioperi globali          di evitare forme di possibile – e magari
(vedi qui Business & Human Rights Re-                 dei Fridays for Future propongono forme                 involontaria – complicità che possono
source Center). Oppure alla settimana della           nuove e nuove opportunità di attivismo, as-             determinarsi, nella misura in cui la finan-
FAO dedicata al Comitato per la Sicurezza             sai abile a smascherare con linguaggi inediti           ziarizzazione sa assumere tratti benevoli e
Alimentare (qui il draft report). Per non par-        il fallimento dell’attuale sistema economico            insidiosi nel nome dello sviluppo sosteni-
lare dell’inedito e potente sinodo sull’Amaz-         e finanziario. Anche il riscaldamento della             bile, spesso depoliticizzando i fenomeni di
zonia voluto da Papa Francesco.                       Terra riproduce l’atroce schema delle disu-             ingiustizia globale;
     Un senso di profonda insofferenza per il         guaglianze; a pagare il prezzo più alto della         - la opposizione a ogni meccanismo deci-
modo in cui viene “governato” il mondo si             alterazione del clima sono già oggi i popoli            sionale che eluda i legittimi spazi pub-
è radicato ovunque, non più solo fra le classi        che meno hanno contribuito a determinarla.              blici e democratici, spesso nel nome di
più emarginate. Questo sentimento sta per             Viceversa, le società maggiormente respon-              “opportunità finanziarie” per far avan-
raggiungere il suo punto di non ritorno.              sabili del consumo delle risorse limitate del           zare il progresso, come si dà nel caso del
Movimenti sociali come Occupy Wall Stre-              pianeta sono meno esposte alle conseguenze              paradigma globale delle grandi opere;
et (con la sua scia di proteste in 951 città          future delle loro azioni.                             - l’importanza di ridefinire regole contro
di 82 Paesi nel Nord e Sud del mondo), gli                 La de-finanziarizzazione è la sola stra-           la liberalizzazione della finanza, a partire
Indignados/15M in Spagna, Nuit Debout a               da verso la giustizia finanziaria. Questo il            dal rafforzamento delle banche centrali
Parigi, e altri più recenti processi di attiva-       messaggio inequivoco del rapporto. Che                  e la affermazione di politiche come la
zione popolare – pensiamo a Hong Kong                 delinea alcune piste di concertazione, su               tassazione sulle transazioni finanziarie, il
e all’Ecuador – dimostrano la determinazio-           scala locale e globale, per costruire e raf-            superamento dei paradisi fiscali, la lotta
ne e la forza unitaria di cittadini e cittadine       forzare la resistenza alla penetrazione degli           ai flussi illeciti di denaro;
contro la disparità sociale, il capitalismo           attori finanziari in territori della vita uma-        - l’urgenza di democratizzare la governance
finanziario e le forme di governo antidemo-           na che appartengono al diritto universale:              economica globale. Sul piano mondiale,
cratico. La rapida presa del movimento sul            - la necessità di comprendere a fondo le di-            nello scenario da terza guerra mondiale a
cambiamento climatico e l’imponente mo-                  namiche della finanziarizzazione, cercando           pezzi che viviamo, e con il rischio crescente
                                                                                                              di de-civilizzazione, come la definisce Ti-
                                                                                                              mothy Garton Ash, la giustizia sociale e i
                                                                                                              diritti umani e ambientali devono formare
                                                                                                              il nucleo di riferimento per la rifondazione
                                                                                                              delle istituzioni internazionali e per avviare
                                                                                                              la riforma della governance dell’economia.
                                                                                                              Questo implica anche la creazione di nuovi
                                                                                                              strumenti (ad es. il trattato vincolante per
                                                                                                              le imprese) e di nuove istituzioni in grado
                                                                                                              di regolamentare con rapidità ed efficacia
                                                                                                              l’entropia finanziaria che porta il mondo
                                                                                                              alla distruzione (organismi globali sulle re-
                                                                                                              gole di tassazione delle imprese, etc.).
                                                                                                                                            Nicoletta Dentico
                                                                                                                                      (da sbilanciamoci.info)

 Progetto Lavoro                                                              Notizie, articoli e iniziative vanno inviati alla seguente e-mail:
 Periodico dell’Area ‘Democrazia e Lavoro’ Cgil                               democrazialavoro@cgil.it

 Collettivo redazionale                                                       Allo stesso indirizzo è possibile indicare gli indirizzi e i recapiti ai quali
 Bahram Asghari, Gloria Baldoni, Antonio Morandi, Nicola Nicolosi,            si desidera venga inviata la newsletter.
 Gianni Paoletti, Paolo Repetto (Coordinatore), Fulvio Rubino, Adriano Sgrò
                                                                              twitter: @Pro_Lavoro_Cgil

                                                                                                                                  Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019
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