GUERRA IN SIRIA, non basta la condanna - PERIODICO DELL'AREA 'DEMOCRAZIA E LAVORO' CGIL - Democrazia e ...
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P E R I O D I C O D E L L’ A R E A ‘ D E M O C R A Z I A E L A V O R O ’ C G I L Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019 Reg. Trib. di Roma n. 73/2000 del 16/02/2000 - dir. resp. Antonio Morandi LA CGIL CONSIDERA LA PACE TRA I POPOLI BENE SUPREMO DELL’UMANITÀ, COME RECITA IL SUO STATUTO GUERRA IN SIRIA, non basta la condanna L’invasione turca è solo l’ultimo capitolo di Si combatte in Siria e nello Yemen, è sem- pre guerra tra Israele e palestinesi, è al- una lunga guerra che scuote il Medio Oriente tissima la tensione tra israeliani e libanesi. Secondo le Nazioni Unite, oltre ormai da decenni. Si combatte in Siria e nello Yemen, 100.000 persone hanno dovuto lasciare le loro case da quando la Turchia ha lanciato è sempre guerra tra Israele e palestinesi, è la sua offensiva nelle aree controllate dai curdi il 9 ottobre. altissima la tensione tra israeliani e libanesi Le guerre hanno prodotto solo vit- time di civili innocenti, causando le crisi umanitarie che tutti abbiamo ben pre- senti nel recente passato, a partire dalla Afghanistan, l’Iraq, la Libia e la Siria; le N on è più sufficiente la semplice con- lia, debbono decidere da che parte stare: guerre hanno causato profughi e fenomeni danna della aggressione turca alla Si- sostenere le cause dei popoli che aspirano migratori ingovernabili. L’immagine del ria e ai curdi siriani, a proposito del- all’autodeterminazione e alla convivenza campo nell’isola di Lesbo in Grecia è una la guerra scatenata per riscrivere la nuova pacifica oppure i guerrafondai? vergogna per tutti noi Europei. geografia del vicino Oriente. L’invasione turca in Siria è solo l’ul- Come recita lo Statuto del più grande I lavoratori e cittadini dell’Unione timo capitolo di una lunga guerra che sindacato confederale italiano, la Cgil Europea, a partire dal nostro paese, l’Ita- scuote il Medio Oriente ormai da decenni. considera la pace tra i popoli bene supre- mo dell’umanità, la solidarietà attiva tra i lavoratori di tutti i Paesi, un fattore decisi- vo per la pace, per l’affermazione dei diritti umani, civili e sindacali e della democrazia politica, economica e sociale, per l’indipen- denza nazionale e la piena tutela dell’iden- tità culturale ed etnica di ogni popolo. Pertanto occorre che tutte le vendite di armi da parte dell’Italia verso ogni Paese in guerra, “Paese in stato di conflitto ar- mato”, vengano bloccate, come recita la legge 185/90, senza nessuna distinzione nei confronti di tutti paesi aggressori come la Turchia, l’Arabia Saudita e l’Israele. Le lavoratrici e i lavoratori democrat- ici, che hanno lottato per la libertà e la democrazia nel nostro paese, conoscono bene – proprio nei momenti più difficili – l’importanza ed il significato della sol- idarietà e del sostegno nei confronti delle popolazioni colpite dagli attacchi bellici, come accade oggi nel nord della Siria. La Cgil dovrebbe attivarsi anche per mezzo della CES (Confederazione Euro- pea dei Sindacati) affinché vengano messe in campo tutte le iniziative per far cessare i bombardamenti e l’invasione turca nei confronti di un paese sovrano e per favori- re l’azione diplomatica al fine di risolvere positivamente il conflitto. Adriano Sgrò Coordinatore nazionale ‘Democrazia e Lavoro’ Cgil
MONDO I CURDI? LASCIATI SOLI I n quel martoriato paese che è ancora oggi aggiungiamo che nei territori bombardati Vi è anche una fornitura da 2 milioni e la Siria, i giochi della geopolitica creano vi sono le prigioni ed i campi profughi degli mezzo di euro per il cannone automatico continuamente drammi e guerre senza ex combattenti Isis (tra questi centinaia di Oerlikon della Rheinmetall Spa che aven- fine. In questi giorni è partita la guerra del combattenti provenienti da paesi che non do un contratto precedente le operazioni sultano, operazione di guerra denominata accettano il loro rimpatrio), il panorama di guerra di questi giorni, non rientrerebbe con macabro sarcasmo “fonte di pace” dal dell’area non lascia margini a ottimismi. nell’embargo dichiarato non retroattivo. presidente turco Recep Erdogan. Obietti- Fin dai primi giorni di questa guerra Quindi Ankara può continuare a contare vo dichiarato: creare una zona cuscinetto i morti sono centinaia, moltissimi civili, sui cannoni da 600 colpi al minuto. al nord della Siria, cacciare ed eliminare le decine di migliaia gli sfollati e i fuggitivi. Fds (Forze democratiche siriane, una al- “Sospettiamo che vengano usate armi non LE SANZIONI ALLA TURCHIA? leanza di milizie guidata dai curdi che la convenzionali contro i combattenti delle Parole al vento anche parlare di eventuali Turchia considera terroristi alleati del Pkk) Fds in base alle segnalazioni che riceviamo sanzioni da erogare ad Ankara: la Germania ed infine ricollocare tre milioni di profughi dalla città assediata”, dice il portavoce delle ed i paesi dell’Est si ritraggono di fronte al siriani rifugiati in Turchia. Un disegno che Forze democratiche siriane a maggioranza ricatto di Erdogan che minaccia un possibile sconvolgerebbe la demografia della regione curda Mustafa Bali. “Chiediamo che le or- esodo europeo per i rifugiati sul territorio e renderebbe ancora più acuta la repressio- ganizzazioni internazionali indaghino sulle turco dal 2016 in cambio dei 6 miliardi di ne del popolo curdo. ferite riportate negli attacchi. Le strutture euro ottenuti dalla UE. Quindi lo stop alla Gli Stati Uniti d’America, presenti nel te- mediche del nord-est della Siria non hanno vendita di armi vale solo per le nuove forni- atro delle operazioni, hanno abbandonato le esperti dopo il ritiro delle Ong a causa degli ture, non vale per i contratti in essere. Fsd, alleate decisive per la sconfitta dell’Isis, attacchi dell’invasione turca”. Ci sono poi le possibili ripercussioni ritirandosi dalle zone presidiate e favorendo nell’area prospiciente l’isola di Cipro, area nei fatti e al di là delle contrastanti dichi- L’EUROPA, DIVISA E INCAPACE di trivellazioni e di ricerche da parte della arazioni di Trump, la guerra di Erdogan. L’Europa, solito pachiderma ultimo a mu- Turchia e di altre aziende multinazionali per oversi, chiede (a ranghi divisi) la cessazione l’estrazione da enormi giacimenti di gas. VIA GLI AMERICANI, ARRIVANO I RUSSI dell’invasione turca: Germania e Francia E la Nato? Silenzio generale. Quando Nel frattempo la Russia, altro attore pro- sono d’accordo sullo stop alla vendita di i curdi siriani erano necessari per combat- tagonista sulla scena siriana, sigla un accor- armi alla Turchia, come Finlandia, Olanda tere l’Isis, erano alleati persino degli Usa, do con il governo siriano e con i curdi che e Norvegia. ora sono sotto i bombardamenti a Manbij prevede lo schieramento di truppe governa- L’Italia si allinea (almeno nelle dichi- e a Kobane. Proprio quella Kobane che tive di Damasco al confine nord ed accresce arazioni) mentre i super tecnologici elicot- fu occupata dai Jihadisti nell’autunno del la sua presenza e il suo ruolo nell’area me- teri Augusta A129 Mangusta, made in Italy, 2014 e che agli inizi del 2015 i guerriglieri dio orientale. guidano l’offensiva in Siria. Finmeccanica ha curdo siriani riuscirono a liberare, dopo Vi è anche chi legge il ritiro dei militari ottenuto nel 2007 oltre un miliardo soltanto una battaglia casa per casa e divenendo il statunitensi come un tentativo di rimarcare per la cessione ella licenza, l’assistenza ed i simbolo della resistenza curda, abitata da le divisioni tra Iran e Turchia indebolendo prototipi, mentre altre centinaia di milioni quasi cinquantamila persone, curde,arabe, la presenza di Teheran in Siria. di euro sono stati incassati per altri nove turcomanne, armene. Se a questo desolante e terribile puzzle Mangusta in tempi più recenti. Antonio Morandi LA TURCHIA E’ ARMATA particolare nel 2018 sono state concesse 70 licenze di esportazione definitiva per un controvalore di oltre 360 milioni di euro. Tra i materiali autorizzati: armi o sistemi d’ar- ANCHE DALL’ITALIA ma di calibro superiore ai 19.7mm, munizioni, bombe, siluri, razzi, missili e accessori oltre ad apparecchiature per la direzione del tiro, aeromobili e software. “Non è accettabile - dichiara Giorgio Beretta analista sull’export di armi per la RID - Nel 2018 autorizzati 360 milioni di euro di vendite che il nostro Paese, che ha attivamente sostenuto l’impegno delle popolazioni curde di contrasto all’ISIS, continui a inviare sistemi militari alla Turchia che oggi intende La Rete Italiana per il Disarmo (RID) esprime forte preoccupazione per le notizie di occupare militarmente i territori curdi. E’ giunto il momento che anche il Parlamento guerra che giungono dal confine tra Turchia e Siria e per la conferma anche da parte faccia sentire la propria voce chiedendo lo stop alle forniture di sistemi militari di del presidente Erdogan dell’inizio di attività militari e di bombardamenti da parte produzione italiana fino a che la situazione non sarà chiarita. L'appartenenza della dell’esercito turco. Turchia alla Nato non può costituire un alibi per non affrontare la questione ed assu- “Chiediamo con forza al Governo italiano di adoperarsi per fermare un’escalation mere le necessarie decisioni. di conflitto inaccettabile - afferma Francesco Vignarca, coordinatore della RID - In (da disarmo.org) particolare risultano drammatiche le notizie di fonte curda secondo le quali i primi bombardamenti avrebbero colpito anche obiettivi civili”. La Rete Italiana per il Disarmo chiede formalmente al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio che vengano sospese con effetto immediato tutte le forniture di armamenti e sistemi militari verso il Governo di Ankara, come prevede la legge 185 del 1990 che impedisce di inviare armi a Paesi in stato di conflitto armato. Ricordiamo che la Turchia è da molti anni uno dei maggiori clienti dell’industria bellica italiana e che le forze armate turche dispongono di diversi elicotteri T129 di fatto una licenza di coproduzione degli elicotteri italiani di AW129 Mangusta di Augusta Westland. “Negli ultimi quattro anni l’Italia ha autorizzato forniture militari per 890 milioni di euro e consegnato materiale di armamento per 463 milioni di euro”, sottolinea Vignarca. In Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019 2
MONDO IN PIAZZA PER IL POPOLO CURDO Sfilano anche i sindacati. Il messaggio della Cgil tale contrapposizione con i princìpi di dife- sa dei diritti umani cui tutti i valori europei per Hevrin Khalaf, l’attivista per i diritti delle donne sono ispirati, pagando 6 miliardi di euro per il mantenimento dei campi profughi assassinata dai terroristi islamisti degli esuli siriani. Europa che tace anche di fronte alla minaccia di inviare i profughi verso il nostro continente”. Cgil, Cisl e Uil esprimono la preoc- I n molte città si sono svolte manifesta- ti – assistiamo al silenzio dell’Europa, che cupazione dei lavoratori italiani di fronte zioni di solidarietà con il popolo curdo: fino a oggi ha stretto un accordo con la all’aggravamento della crisi che già determi- tante persone per “esprimere la profon- Turchia, chiudendo un occhio sulla più che na ulteriori perdite di vite umane e potrebbe da preoccupazione di fronte ai bombar- discutibile guida politica di Erdogan, in to- destabilizzare completamente gli equilibri damenti contro la popolazione curda nel politici internazionali. E fanno appello alla nord della Siria e all’ingresso di truppe comunità internazionale perché si fermi im- turche in Siria”. mediatamente la deriva militare e si apra “Un’escalation militare che si sta gen- una conferenza che affidi alla diplomazia erando nella Siria già martoriata dalla la soluzione di tutti i problemi tuttora ap- guerra cominciata nel 2011, con oltre 250 erti nella regione. “Anche in linea con le mila vittime, quasi la metà civili, che hanno posizioni espresse dalla Ces nella lettera perso la vita nel conflitto violento contro inviata ai vertici delle istituzioni europee – l’Isis”, recita una nota firmata da Cgil, Cisl concludono – facciamo appello al governo e Uil. I sindacati rilevano che “il conflitto, italiano perché si attivi per una iniziativa per il quale si era costituita una coalizione dell’Unione Europea che riveda gli accordi internazionale dal 2014 con il sostegno de- con la Turchia e si faccia garante per la ricer- gli Stati Uniti di Barack Obama, aveva vis- ca di una soluzione pacifica con l’apertura to soprattutto donne e uomini dell’esercito immediata di una piattaforma multilaterale curdo battersi in prima linea per respingere in sede Onu che garantisca innanzitutto la l’offensiva del sedicente stato islamico e pace e la tutela dei diritti. umani”. finalmente costringerlo alla resa. La deci- Dalla piazza, la Cgil nazionale si è poi sione del presidente della Turchia Erdogan espressa in un tweet: “Come diceva un di attaccare di nuovo la Siria di Bashar nostro eroe - si legge - Le persone passa- Assad, con lo scopo di liberare l’area dai no, le idee restano. Restano le loro tensioni curdi, ha avuto sostanzialmente il via lib- morali e continueranno a camminare sul- era dal presidente Usa Donald Trump, che le gambe di altre persone”. Il messaggio è ha così voltato le spalle ai combattenti che dedicato a Hevrin Khalaf, l’attivista per i hanno guidato la resistenza contro i fonda- diritti delle donne assassinata dai terroristi mentalisti islamici dell’Isis”. islamisti. “In tutto questo – osservano i sindaca- (a.m.) QUELLE VOCI CRITICHE RIDOTTE AL SILENZIO All’indomani dell’operazione militare nel nord della Siria, chiamata dalle au- rilasciare in libertà vigilata e con divieto di espatrio. Il suo avvocato parlando torità Peace Spring, “Primavera di pace”, la Turchia stringe la morsa del a Biannet ha detto che il suo assistito è stato accusato di “incitamento dei controllo sui media e sull’opposizione. Una morsa che da qualche giorno col- cittadini a favore del nemico e incitamento all’odio” in base all’articolo 216 pisce giornalisti, emittenti, utenti dei social media e politici di opposizione. del codice penale turco. La misura più recente riguarda l’intervento dell’organo di regolamentazione La sua colpa? Aver pubblicato un articolo sull’operazione militare “ricevuto di radio e televisioni. Secondo quanto riportato da Bianet l’Alto Consiglio da agenzie”. per radio e tv RTÜK ha dichiarato di voler “silenziare” le trasmissioni legate Ma non si colpiscono soltanto i giornalisti. Ad essere incriminati sono stati all’operazione militare “Primavera di Pace” nel nord della Siria. infatti 78 utenti dei social media, accusati dalla direzione generale della “Non tollereremo trasmissioni che servono la causa del terrorismo, che pos- sicurezza di aver diffuso “messaggi falsi e senza fonte atti a danneggiare la sano traviare i nostri cittadini con informazioni false e manipolate”, ha co- reputazione delle forze di sicurezza”. municato il Consiglio, spiegando che contro queste emittenti verranno prese E ovviamente ad essere nel mirino sono i curdi: nella provincia sudorientale le necessarie contromisure e ringraziando invece le emittenti che “contribu- di Mardin sarebbero state arrestate 21 persone, tra cui 9 esponenti del par- iscano all’unità nazionale”. tito filocurdo HDP, il sindaco e membri del consiglio comunale e della giunta. L’annuncio arricchisce la lista delle iniziative di censura ai danni di quelli Altri esponenti del partito democratico HDP sono stati indagati dalla procura che tentano di raccontare l’invasione militare turca in Siria con fonti proprie. generale in base ad alcune loro dichiarazioni sull’offensiva militare in Siria. Due giornalisti sono stati arrestati per aver riportato le dichiarazioni delle Nella dichiarazione incriminata, intitolata “Diamo una voce al Rojava contro la forze democratiche siriane (SDF) contro cui combatte l’esercito turco. Fatih guerra”, avevano condannato l’operazione militare definendo illegittima quella Gökhan Diler direttore del sito di notizie Diken è stato arrestato venerdì e poi guerra. Quanto basta per farli accusare di “propaganda a favore di organizza- rilasciato con divieto di espatrio. Anche Hakan Demir manager dei servizi zione terroristica” e “pubblica denigrazione dello stato della repubblica turca”. digitali del quotidiano BirGün è stato arrestato, la polizia ha fatto irruzione Paola Rosà a casa sua alle quattro del mattino e lo ha portato in carcere, per poi farlo Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa/Rovereto Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019 3
MONDO LE DONNE CURDE, OLTRE IL MITO Hanno lottato in famiglia contro i pregiudizi, contro (Ivana Hoffman, tedesca, morta nel 2015 combattendo contro il Daesh): sono Şehîd, l’Isis e ora difendono il loro popolo dall’esercito turco. martiri. Quando è arrivata, Zeyneb è ri- masta stupita, «nel Rojava la popolazione Ritratto delle guerriere che hanno sconfitto l’Isis curda ha costruito un’enclave di libertà basata sui principi della democrazia, dell’e- cologia e della liberazione delle donne. Ho partecipato ad una loro assemblea, mi sono resa conto che quel luogo - dove vige un V engono mitizzate, la stampa utilizza dei diritti delle donne, vittima, il 12 ottobre Confederalismo democratico, dove vivono foto che ne evidenziano l’avvenenza, scorso, di un bombardamento probabilmen- insieme tre milioni di persone di varie etnie, le chiama “amazzoni”, banalizzan- te delle milizie filo-turche, mentre andava oltre ai curdi, yazidi, turcomanni, arabi..., do così un progetto di portata storica. Un a trovare i primi caduti degli attacchi dei di religioni e culture diverse -, era inconsue- progetto che ha le radici in quarant’anni di turchi, o giustiziate come Sakine Cansiz, Fi- to, totalmente differente da qualsiasi cosa lotte per la libertà, che non è stato e non è dan Dogan e Leyla Soylemez, le tre attiviste avessi vissuto politicamente nel Regno Uni- facile, che ha visto le donne curde combat- curde uccise a colpi di pistola a Parigi nel to. Le donne del Rojava sono consapevoli, tere prima per l’emancipazione all’interno 2013, all’interno del Centro d’informazione altamente politicizzate e impegnate a tutti della propria società, delle proprie case e del Kurdistan, forse da estremisti di destra i livelli della società». «Nei villaggi hanno famiglie - che spesso le hanno ostacolate - e turchi, forse da membri dei servizi segreti. organizzato delle case (mala jin) - spiega poi decidere che bisognava combattere an- Fanno paura le donne curde, con la Clara, della Rete Jin, di solidarietà alle che con le armi. A fianco degli uomini. loro indipendenza. Non è stato facile crea- donne curde, che in Italia collabora con la Oggi le donne curde sono di nuovo in re un esercito femminile, auto gestito, auto onlus Cisda - dove le donne dei vari villaggi guerra, in 18mila su 45mila combattenti organizzato, auto addestrato. Ma le donne possono rivolgersi per qualsiasi problema, totali, difendono strenuamente il nord-est lo sanno da sempre: la strategia dei picco- che sia una richiesta di aiuto in caso di vio- della Siria dall’attacco turco, poeticamente li passi è l’unica che può funzionare in un lenza o, semplicemente per avere indicazio- chiamato “Primavera di pace”. Ma non c’è mondo fortemente patriarcale com’è ancora ni per creare una cooperativa di lavoro. niente di estetico e neppure di poetico nel- il Medio Oriente. Erano temute dai miliziani Ma la cosa più interessante è che le la guerra. Anzi. Essa è imbruttimento. Ha del Daesh, per i quali essere colpiti da una donne curde sono fortemente impegnate imbruttito anche le donne combattenti del donna era disonorevole, oggi fanno paura ai nella ricostruzione della loro storia, anche YPJ (la formazione femminile dell’esercito turchi, per questa loro determinazione alla sulla base del pensiero di Abdullah Öcal- curdo) perché hanno visto l’orrore perpe- libertà, che si spinge fino all’estremo, e che an, leader del Partito dei Lavoratori, che trato dal Daesh (il sedicente Califfato isla- è fonte di ispirazione per le donne di tutto affermava che per comprendere la storia mico), perché hanno dovuto uccidere per il mondo. «Appartengo alla classe operaia. dell’oppressione dei popoli, bisogna studia- restare in vita e perché hanno visto molte Nel 2012, ho lasciato il Regno Unito per re l’oppressione della donna. Partire, quin- loro compagne morire. unirmi alle combattenti dell’YPG, contro di, dalla storia per costruire una società Non solo. Hanno subito derisioni e ol- Daesh, nel nord della Siria, nella regione au- libera. Questa elaborazione - che si chiama traggi - come è accaduto con la venticin- tonoma del Rojava», racconta Zeyneb Alî. “Jinealoji - Scienza delle donne” -, oltre a quenne Ayse Deniz Karacagil, conosciuta Come lei, tante altre. Anna Qereçox costituire oggi la base del pensiero rivolu- come “cappuccio rosso”, ammazzata nel (Anna Campbell, prima donna britannica zionario, è anche parte dei programmi sco- 2017 nei combattimenti contro Daesh, e a morire combattendo a fianco delle curde lastici di studenti e studentesse ed è diven- poi oggetto di feroci insulti sui social -, sono nel Rojava), Lêgerîn Çiya (Alina Sanchéz, tata una facoltà universitaria». «Ma con il state dilaniate, anche quando hanno com- di origine argentina, dottoressa, ha parteci- ritorno di Erdogan, il progetto del Rojava è battuto solo con la forza della parola, com’è pato alla realizzazione del sistema sanitario a rischio estinzione», conclude Zeyneb. accaduto a Hevrin Khalaf, 35 anni, segreta- del Rojava, morta in un incidente stradale Romina Gobbo ria generale del Future Syria Party, paladina a Hesekê nel 2018), Avaşîn Têkoşîn Güneş (da ‘Famiglia Cristiana.it’) Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019 4
ATTUALITÀ LA NOTA DELLA SEGRETERIA CONFEDERALE CGIL SULLA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL 19 SETTEMBRE “INACCETTABILE EQUIPARARE NAZISMO E COMUNISMO” “L a Cgil ritiene inaccettabile il con- La Cgil nella sua storia fin dalla sua operaio ad essere accolte e sostenute nelle tenuto della recente Risoluzio- costituzione ha visto ed è cresciuta anche società del mondo. ne del Parlamento Europeo del grazie all’impegno e l’abnegazione di mi- Equiparare il nazismo al comunismo è 19/09/2019 intitolata “Importanza della me- gliaia di uomini e donne militanti e dirigenti inoltre un insulto al popolo russo che ha moria per il futuro dell’Europa...”. Come già comunisti e proprio per questo ne ricorda pagato con ben 25milioni di morti la re- segnalato da molti, compreso lo stesso Presi- l’opera a difesa della democrazia (due nomi sistenza all’oppressore nazista e fascista, dente del Parlamento Europeo, è improprio per tutti: Giuseppe Di Vittorio, Nella Mar- segnando così una svolta fondamentale per per una Istituzione rappresentativa intestar- cellino) per innalzare il ruolo delle lavoratri- l’esito antifascista della seconda Guerra si fantasiose ricostruzioni storiche che non ci e dei lavoratori e respingere ogni possibile Mondiale. sono certamente tra le proprie competenze. equiparazione con ogni regime, quale il na- Ed è emblematico che la Liberazione Inoltre, ed ancor più gravemente, si affer- zismo ed il fascismo, fondati sulla violenza e dell’Europa sia avvenuta con il convergere ma nella Risoluzione una sostanziale equipa- sul razzismo che si sono qualificati nella si- delle forze delle società democratiche libe- razione tra il nazismo e il comunismo, uniti stematica repressione degli oppositori fino a rali con quelle dell’Unione Sovietica, sim- sotto il generico titolo di totalitarismo. promulgare leggi razziali e all’abominio del boleggiata dall’esposizione della bandiera Con ciò si nega il contributo fondamen- genocidio degli ebrei, dei rom, degli omo- rossa sul Reichstag a Berlino (09/05/1945). tale che i comunisti hanno dato nelle lotte di sessuali, di ogni soggetto disabile e di ogni Proprio quell’Europa che si volle allora liberazione del nostro Paese, di emancipa- oppositore politico. unita, in pace, e proiettata verso il progresso zione delle classi lavoratrici e alla conquista Complessa e drammatica vicenda certa- delle lavoratrici e dei lavoratori e di tutti i della pace e della Costituzione Repubblicana. mente è la storia del movimento comunista suoi cittadini. La Resistenza al nazismo ed al fascismo che va analizzata senza veli e con rigore e A maggior ragione è grave che la Risolu- prima e la Carta Costituzionale poi nasco- che non può essere ridotta all’involuzione zione accomuni chi ha combattuto e conqui- no con il contributo decisivo del pensiero e staliniana. stato la pace, la libertà e la democrazia con dell’azione del Partito Comunista, del Parti- La macchia indelebile dello stalinismo, quanti erano gli oppressori e gli aguzzini. to Socialista e della Democrazia Cristiana. di cui molte vittime furono comuniste, in- Per questo la Cgil invita il Parlamen- Lo stesso Patto di Roma del 1944 di ri- fatti, ha sicuramente pesato nel ridurre le to Europeo a rivedere la Risoluzione del nascita della Cgil ha questo significato. possibilità delle ragioni del movimento 19/09/2019.” CRITICA ALL’UE ANCHE DAI TASSISTI FIORENTINI I tassisti fiorentini iscritti a Unica CGIL e il Direttivo Unica Taxi CGIL Firenze aderiscono all’appello contro la risoluzione dell’UE che, equi- parando nazismo e comunismo e falsando la storia, intende recidere le radici che il sindacato ha ben piantate nel movimento operaio socialista e comunista, nella lotta più che secolare per i diritti sociali e civili e nella resistenza antifascista. Benché la funzione del sindacato sia ormai limitata alle contingenti condizioni dei lavoratori e alle loro lotte in dife- sa dei diritti, molti iscritti alla Cgil pensano che sia sempre necessario un cambiamento sociale e politico radicale in direzione del socialismo e del comunismo e pensano che la storia del movimento operaio e delle rivoluzioni socialiste non sia da rinnegare ma da assumere, non certo acriticamente, come patrimonio culturale e politico anche per il futuro. Direttivo Unica Taxi CGIL Firenze Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019 5
ATTUALITÀ SI TRATTA DI UN TEMA RICORRENTE OGNIQUALVOLTA FORZE DI CENTROSINISTRA SI AFFACCIANO A PALAZZO CHIGI HASTA EL CUNEO FISCALE SIEMPRE! O gni volta che le forze politiche del centro sinistra si riaffacciano al go- verno del paese, riemerge il mantra della riduzione del cuneo fiscale. Accadde ai tempi del Governo Prodi, quando il cosiddetto “tesoretto” fu speso per ridurre il cuneo per un totale di 7 miliardi e mezzo di euro, con effetti economici com- plessivi trascurabili ed effetti politici non proprio esaltanti, visto che lo stesso profes- sore bolognese ha ricordato in un’intervista al Fatto Quotidiano che “il giorno dopo ci sputarono sopra” arrivando addirittura a definirla come “un’esperienza scioccante”. Accadde poi anche ai tempi di Matteo Renzi. Appena insediato a Palazzo Chigi, a imposta del valore di circa 20 euro al mese palmente i lavoratori – godranno di un be- via XX Settembre si cominciò a parlare di per il prossimo anno che salirebbero a 40 neficio in termini di salario netto -, e non le una misura che potesse alleggerire media- l’anno successivo, qualora si reperissero imprese. In altre parole, prenderà la forma mente di 50 euro al mese il salato conto fi- ulteriori risorse e il Governo rimanesse in di un intervento redistributivo. Ma qui sor- scale sul lavoro dipendente. Il costo stimato piedi, resistendo agli esiti delle imminenti ge un problema. variava tra i 10 e i 25 miliardi e si finì per elezioni Regionali e alle pulsioni dei suoi Se non siamo di fronte all’ennesimo e adottare una misura temporanea e selettiva sostenitori. Una prima novità di merito è vano tentativo, di rilanciare l’occupazione di decontribuzione sui nuovi assunti che è l’estensione della platea, che rende l’inter- diminuendo al margine il costo del lavoro, passata impropriamente alla cronaca gior- vento relativamente marginale per chi lo ma a un intervento a favore delle famiglie nalistica come un pezzo del “jobs act”. riceve, pur se non marginale per le casse con redditi medio bassi, allora non si capisce Benché tecnicamente diversa, perché ri- dello stato. A “regime”, si tratterebbe in- perché tale intervento debba escludere le fa- guardava solo la platea dei nuovi assunti fatti di circa 5,6 miliardi l’anno, ovvero miglie che non sono composte da lavoratori e si concentrava sulla parte contributiva e una cifra equivalente a quella della spesa dipendenti, cioè le famiglie con redditi bassi non fiscale del cuneo, la misura compor- totale in ricerca delle Università Italiane e composte da artigiani, lavoratori precari, tò un costo annuo finale per le casse dello superiore alla spesa annua per la protezio- partite IVA, pensionati, e disoccupati in cer- stato assai vicino a quello dell’intervento, ne ambientale (4,8 miliardi). In termini di ca di lavoro. Insomma quelli che sarebbero prima ricordato, del Governo Prodi. Simili, possibili alternative, quella cifra consenti- esclusi da questo intervento di sostegno non ovvero deludenti, furono anche gli effetti rebbe di assumere una maestra d’asilo per rientrano esattamente nella categoria Dima- economici. Pure gli effetti politici furono ogni 20 bambini tra 0 e 4 anni. io-Salviniana dei “divanisti”. Si tratta, quin- di nuovo “scioccanti”, se è vero quello che Questo particolare rapporto tra i costi di, di un sostegno a una parte, per quanto si legge negli ultimi documenti congressua- e i benefici, tipico degli interventi sul cuneo maggioritaria, di percettori di bassi redditi, li del PD, e che alcuni suoi attuali ministri fiscale e contributivo, non è certo dovuto quelli che percepiscono “salari”. Ma se an- e dirigenti hanno dichiarato alla stampa, alla politica o a un gruppo di tecnici in ma- che fosse ritenuto politicamente giusto un ovvero che le politiche sul lavoro, pur gra- lafede; esso dipende dal semplice fatto che intervento mirato esclusivamente sui bassi vando non poco sulle casse pubbliche, sono le entrate del cuneo costituiscono la quota salari, intervenire sul cuneo sarebbe un po’ state determinanti nell’esito elettorale del maggioritaria delle entrate complessive del- come tentare di rifarsi una vita partendo dal 2018, anch’esso definito “scioccante”. lo Stato, e che i lavoratori dipendenti sono cimitero. Per intervenire sui livelli salariali, Ma poiché non c’è due senza tre, con circa 18 milioni. La platea dell’intervento l’alternativa alla defiscalizzazione è l’au- questo ritorno al Governo delle forze del è in realtà meno estesa, interessando solo mento della produttività, tema su cui esiste Centrosinistra ritorna in auge questa mi- i lavoratori con redditi fino a 26.000 euro, una sterminata letteratura economica. Mi li- sura. Al momento essa è più magra, “solo” che però sono comunque circa 11 milioni, mito qui ad una citazione, approfittando del 2,7 miliardi per il prossimo anno, ma con la più o meno gli stessi che beneficiano degli fatto che oggi abbiamo un Ministro dell’E- promessa di arrivare anche stavolta a cifre “80 euro” del Governo Renzi. Rispetto a conomia (finalmente) politico e non tecnico comparabili a quelle delle analoghe misure quest’ultima misura però, la novità di meri- che in gioventù frequentava un Istituto inti- del passato. Prima di imbattersi nuovamen- to è che, trattandosi di un credito di impo- tolato all’autore di questa citazione, presso te in qualche esito “scioccante”, sarebbe sta, essa incide sul computo della pressione il quale si custodisce l’originale autografa utile chiedersi se chi ripropone questa po- fiscale: minore entrata anziché maggiore della stessa: “Che l’operaio italiano (come litica pensi che qualcosa sia cambiato o, al spesa. Detto in altre parole, i proponenti media) dia una produzione relativamente contrario, se l’autocritica della sinistra sia potranno, a differenza di Renzi, rivendicare scarsa può essere vero: ma ciò dipende da diventata un po’ come l’istituto cattolico di aver “ridotto la pressione fiscale”. ciò che in Italia l’Industrialismo, abusando della confessione, che serve ad espiare le col- La differenza, naturalmente, è solo della massa crescente di disoccupati (che pe passate, nell’attesa di una nuova mani- nominale, non sostanziale. Il fatto, però, l’emigrazione solo in parte riusciva ad as- festazione dell’umana tensione verso il pec- che essa non riguardi solo i nuovi assun- sorbire) è stato sempre un industrialismo cato. C’è però una terza possibilità, ovvero ti, a differenza della decontribuzione del di rapina, che ha speculato sui bassi salari e convincersi che “this time is different”, non 2015-2016, implica che nel breve periodo, ha trascurato lo sviluppo tecnico” (Antonio tanto perché siano mutate le condizioni, ma prima cioè che si verifichino quelli che noi Gramsci, Quaderni dal Carcere, 1934). perché la misura è diversa nel merito. economisti definiamo effetti di traslazione Fabrizio Patriarca In effetti un po’ di originalità c’è. Nel- che potranno portare a una riduzione del (Docente di Macroconomia lo specifico si tratterebbe di un credito di salario lordo, i beneficiari saranno princi- all’Università Luiss, Roma) Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019 6
APPROFONDIMENTI MA COME DIAVOLO È GOVERNATO IL MONDO? Capire le diseguaglianze per superare l’ingiustizia di reddito e di ricchezza, e non guardare alla correlazione fra povertà e ingiustizia, finanziaria: è lo studio presentato all’Onu per violazione dei diritti e politiche fiscali. Secondo l’ex Segretario al Lavoro ameri- aggiornare l’agenda per lo sviluppo. Perché la cano Robert Reich, la disuguaglianza si è imposta con tale forza da far vacillare cre- finanziarizzazione è una leva del circolo vizioso della scita economica e democrazia nel mondo occidentale – non solo negli Stati Uniti. In disuguaglianza e quindi dell’insicurezza alimentare, questo senso, la organizzazione del pensie- ro intorno alle disuguaglianze descrive con sanitaria, ambientale. E cresce l’insofferenza verso maggiore accuratezza i collegamenti tra povertà e prosperità, esigenze di sviluppo questa “governance” e politiche sociali. E impone un ragiona- mento sulle regole del gioco, la governance economica e una emergente tendenza che il rapporto analizza con metodo, ovvero L e diseguaglianze sono la ferita che Development (SID), Christian Aid e Debt l’incontrollata espansione del settore finan- marca il nostro tempo: attraversano le Observatory in Globalization. Il rapporto ziario, anche nella arena della agenda 2030 nostre vite, abitano le nostre città, le è stato lanciato a New York il 26 settem- per lo sviluppo sostenibile. comunità con cui siamo in relazione. Insie- bre, in coincidenza con la discussione della La finanziarizzazione, secondo il rap- me all’instabilità geopolitica e alle guerre, Assemblea Generale delle Nazioni Unite sul porto, è una delle leve più irriducibili e sono la principale questione politica del finanziamento per la agenda dello sviluppo incontrollate del circolo vizioso della disu- presente, e abbracciano dimensioni che via (Financing for Development, FfD). guaglianza; dalla crisi del 2008 in poi, ha via emergono, nello studio del fenomeno. Con lo sguardo fisso su cinque aree te- ulteriormente fagocitato l’economia e la Le diseguaglianze sono di natura economi- matiche fondamentali nella agenda dei dirit- politica stratificando in larga misura le di- ca, sociale, di genere, di appartenenza etni- ti – 1. Cibo e terra; 2. Salute; 3. Diritti delle sparità. Mentre l’1% più ricco della popo- ca, definiscono la possibilità di accesso ai donne; 4. Diritto alla casa; 5. Infrastrutture – lazione detiene il 47% della ricchezza glo- servizi di salute e istruzione. Ma sono anche il rapporto rintraccia le dinamiche dello squi- bale, l’insicurezza alimentare è in costante di carattere territoriale, nella divaricazione librio nella distribuzione delle risorse, con il aumento da quattro anni, e colpisce più di di opportunità fra città e aree rurali, o ad- preciso intento di rafforzare il superamento 820 milioni di persone. Più di un miliardo dirittura marginali. Sono generazionali: la della tradizionale narrazione sulla “riduzione e mezzo di persone non hanno accesso ad nostra generazione ha consumato ingorda- della povertà”, tanto cara alle Nazioni Unite una abitazione decente. mente per decenni, finendo per mangiarsi il e a larga parte della società civile. La finanziarizzazione della salute – a pianeta, mentre i nostri figli devono veder- Preoccuparsi della povertà, sia chiaro, partire dagli enormi interessi finanziari che sela con la minaccia di una sopravvivenza è giusto e importante. Ma rivolgere l’atten- si celano dietro la privatizzazione dei servi- di breve termine, su questa terra. zione soltanto all’estremo inferiore della zi sanitari, il paradigma delle assicurazioni “Se si diffonde la sensazione che i be- scala sociale significa, di fatto, mantenere sanitarie ormai diffuso si scala globale, e l’e- nefici del capitalismo siano distribuiti inalterata l’attuale distribuzione personale stremo potere delle case farmaceutiche in modo iniquo, il sistema è destinato a crollare” commentava Alan Greenspan in un’intervista nel settembre 2007. Ci siamo, a questo crinale decisivo. Eppure si tratta di un passaggio frenato dalla strana non morte del capitalismo neoliberista, le cui fattezze delineano una globalizzazione che mantiene tenacemente, come unica regola, la totale assenza di regole. L’integrazione economica mondiale ha avuto un effetto decisivo sulle dinamiche della disuguaglianza, sia a livello nazionale che globale, soprattutto a causa della dere- golamentazione finanziaria e dell’indeboli- mento della sovranità statale. Di questo cir- colo vizioso delle disparità, una forbice che si allarga e apparentemente naturalizza con- dizioni di emarginazione economica da un lato e concentrazione esasperata di ricchez- za dall’altro, si occupa il rapporto Spotlight on financial justice. Understanding global inequalities to overcome financial injustice (qui per scaricare il rapporto), che è stato coordinato da Society for International Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019 7
APPROFONDIMENTI – mettono a dura prova ogni prospetti- va presente e futura di accesso a prestazioni pubbliche di qualità in questo settore. Ogni evidenza empirica dimostra senza equivoci, in tutto il mondo, il valore immenso di un sistema sanitario pubblico e universalistico per la promozione della salute umana e del senso di sicurezza delle persone. La situazione è deprimente, siamo di fronte a un gigantesco sistema di ingiustizia, c’è poco da dire. Eppure, non possiamo non cogliere in questa tempesta perfetta l’op- portunità di una convergenza fra i diversi movimenti e mobilitazioni impegnate sui vari fronti del mondo. Basti pensare, men- tre scriviamo, ai molti movimenti sociali presenti a Ginevra per la quinta sessione del negoziato volto a conseguire un trattato vin- colante per le imprese in materia di diritti umani – a superamento della insufficiente e volontaria responsabilità sociale di impresa bilitazione dei giovani degli scioperi globali di evitare forme di possibile – e magari (vedi qui Business & Human Rights Re- dei Fridays for Future propongono forme involontaria – complicità che possono source Center). Oppure alla settimana della nuove e nuove opportunità di attivismo, as- determinarsi, nella misura in cui la finan- FAO dedicata al Comitato per la Sicurezza sai abile a smascherare con linguaggi inediti ziarizzazione sa assumere tratti benevoli e Alimentare (qui il draft report). Per non par- il fallimento dell’attuale sistema economico insidiosi nel nome dello sviluppo sosteni- lare dell’inedito e potente sinodo sull’Amaz- e finanziario. Anche il riscaldamento della bile, spesso depoliticizzando i fenomeni di zonia voluto da Papa Francesco. Terra riproduce l’atroce schema delle disu- ingiustizia globale; Un senso di profonda insofferenza per il guaglianze; a pagare il prezzo più alto della - la opposizione a ogni meccanismo deci- modo in cui viene “governato” il mondo si alterazione del clima sono già oggi i popoli sionale che eluda i legittimi spazi pub- è radicato ovunque, non più solo fra le classi che meno hanno contribuito a determinarla. blici e democratici, spesso nel nome di più emarginate. Questo sentimento sta per Viceversa, le società maggiormente respon- “opportunità finanziarie” per far avan- raggiungere il suo punto di non ritorno. sabili del consumo delle risorse limitate del zare il progresso, come si dà nel caso del Movimenti sociali come Occupy Wall Stre- pianeta sono meno esposte alle conseguenze paradigma globale delle grandi opere; et (con la sua scia di proteste in 951 città future delle loro azioni. - l’importanza di ridefinire regole contro di 82 Paesi nel Nord e Sud del mondo), gli La de-finanziarizzazione è la sola stra- la liberalizzazione della finanza, a partire Indignados/15M in Spagna, Nuit Debout a da verso la giustizia finanziaria. Questo il dal rafforzamento delle banche centrali Parigi, e altri più recenti processi di attiva- messaggio inequivoco del rapporto. Che e la affermazione di politiche come la zione popolare – pensiamo a Hong Kong delinea alcune piste di concertazione, su tassazione sulle transazioni finanziarie, il e all’Ecuador – dimostrano la determinazio- scala locale e globale, per costruire e raf- superamento dei paradisi fiscali, la lotta ne e la forza unitaria di cittadini e cittadine forzare la resistenza alla penetrazione degli ai flussi illeciti di denaro; contro la disparità sociale, il capitalismo attori finanziari in territori della vita uma- - l’urgenza di democratizzare la governance finanziario e le forme di governo antidemo- na che appartengono al diritto universale: economica globale. Sul piano mondiale, cratico. La rapida presa del movimento sul - la necessità di comprendere a fondo le di- nello scenario da terza guerra mondiale a cambiamento climatico e l’imponente mo- namiche della finanziarizzazione, cercando pezzi che viviamo, e con il rischio crescente di de-civilizzazione, come la definisce Ti- mothy Garton Ash, la giustizia sociale e i diritti umani e ambientali devono formare il nucleo di riferimento per la rifondazione delle istituzioni internazionali e per avviare la riforma della governance dell’economia. Questo implica anche la creazione di nuovi strumenti (ad es. il trattato vincolante per le imprese) e di nuove istituzioni in grado di regolamentare con rapidità ed efficacia l’entropia finanziaria che porta il mondo alla distruzione (organismi globali sulle re- gole di tassazione delle imprese, etc.). Nicoletta Dentico (da sbilanciamoci.info) Progetto Lavoro Notizie, articoli e iniziative vanno inviati alla seguente e-mail: Periodico dell’Area ‘Democrazia e Lavoro’ Cgil democrazialavoro@cgil.it Collettivo redazionale Allo stesso indirizzo è possibile indicare gli indirizzi e i recapiti ai quali Bahram Asghari, Gloria Baldoni, Antonio Morandi, Nicola Nicolosi, si desidera venga inviata la newsletter. Gianni Paoletti, Paolo Repetto (Coordinatore), Fulvio Rubino, Adriano Sgrò twitter: @Pro_Lavoro_Cgil Anno XX n. 16 | 22 ottobre 2019 8
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