PVM ! Niente ferma la determinazione delle menti di noi studenti! In attesa di tempi migliori, il vostro Mercurius è presente e fa sventolare alta ...

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PVM ! Niente ferma la determinazione delle menti di noi studenti! In attesa di tempi migliori, il vostro Mercurius è presente e fa sventolare alta ...
GENNAIO 2021 - I EDIZIONE - A.S. 2020/2021 | NON RICEVE ALCUN FINANZIAMENTO DALLA SCUOLA - € 0,00

               Niente ferma la determinazione
                 delle menti di noi studenti!
                In attesa di tempi migliori, il
               vostro Mercurius è presente e fa
               sventolare alta la bandiera del
                             PVM !
PVM ! Niente ferma la determinazione delle menti di noi studenti! In attesa di tempi migliori, il vostro Mercurius è presente e fa sventolare alta ...
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Salve ragazzi, siamo felici di aver realizzato il progetto del
nostro giornalino studentesco “Mercurius” anche quest’an-
no! Vogliamo innanzitutto ringraziare tutti i ragazzi della
redazione, le caporedattrici e i caporedattori ,Maria Sofia
Milano di V E, Claudia Apreda e Stefano Longobardi di V A,
Carmen Montagna di V H ed il nostro grafico Pietro Ercolino
di IV I! Grazie a tutti voi! Nonostante mille difficoltà, siamo
ancora qui, a poter leggere l’articolo di un nostro amico, a
poter risolvere un gioco di logica, a poter curiosare tra gli in-
teressi delle persone intervistate. L’unico grande dispiacere è
non poter entrare nelle vostre aule e non potervi consegnare
questa edizione. Data la situazione, il nostro amato “Mercuri-
us ” verrà pubblicato solo online. Noi rappresentanti insieme
a tutto lo staff del giornalino vi auguriamo che l’anno nuovo
possa portarvi la gioia e la serenità che è mancata nell’anno
appena trascorso.
Ad Maiora PVM!
                                                  I Rappresentanti

           L’ASSEMBLEA CHE CHIUDE IL 2020: LA VOCE DI UNO,
                       LO SPECCHIO DI TUTTI
Durante gli anni del liceo veniamo colpiti da impulsi che spesso sembrano troppo distanti da noi: infinite voci da
sentire… ma noi vogliamo veramente ascoltarle?
C’è un motivo per cui l’assemblea d’istituto del PVM rappresenta un’occasione in più per ascoltare voci a noi lontane.
Che sia una voce strozzata dalla tossicodipendenza come è capitato questa volta, oppure tutt’altro, l’importante è
accogliere, andare oltre l’acqua stagnante.
Sono certa che la pandemia ci abbia reso più fragili, ma forse, per noi giovani almeno, questa delicatezza guada-
gnata è sinonimo di sensibilità. Forse chi parla di disperazione, malattia e rinascita non ci sembrerà fuori luogo nel
‘’nostro luogo’’, poiché, in fondo, ci accomunano fragilità molto simili. Questa è l’assemblea del 22 dicembre, questa
è l’assemblea un po’ tutte le volte: empatizzare, crescere.
Ho letto da qualche parte che la patologia è una riduzione della complessità: non c’è definizione migliore per la te-
stimonianza che abbiamo ascoltato insieme il 22 dicembre. Le storie di dipendenza sono proprio un esempio di fuga
dai traumi irrisolti, dalla complessità che viene ridotta anestetizzandola. In realtà, non c’è bisogno di arrivare a toc-
care il fondo per capire che, almeno una volta nella vita, ognuno di noi ha adottato lo stesso sistema. Quante volte
abbiamo sotterrato la delusione causata da amici, famiglia e amore, accanendoci contro un altro? Quante volte ab-
biamo superato la timidezza del sabato sera bevendo un po’ di più? Pochi di noi, forse nessuno, nella vita si rivelerà
dipendente da qualcosa o qualcuno, ma tutti siamo fragili. Tutti abbiamo una complessità da ridurre, a modo nostro.
Grazie alle parole del nostro ospite abbiamo potuto mettere a fuoco quella che è la realtà: nella vita può capitare di
diventare il nostro primo pericolo. Ma si guarisce, si può guarire sempre. Spesso c’è bisogno di farsi aiutare, ma non
c’è niente di più nobile di questo gesto d’amor proprio.
Come nel caso della testimonianza portata in assemblea, spesso ci vogliono anni prima di essere ripuliti, non solo
dalle sostanze, ma in primis dai meccanismi mentali più lesivi. Senza voler scadere nella retorica, è doveroso capire
che godiamo di un grande privilegio: osservare, dall’alto dei nostri pochi anni, le vite sviscerate e poi ricostruite di
chi non ha potuto fare della propria fragilità una risorsa. Ancora una volta, assemblea significa altro: sentire e pure
ascoltare.
Ad una delle domande poste in chiusura dell’assemblea, a proposito delle aspettative sul futuro, il nostro ospite ha
risposto così:  Questo è fare assemblea.
                                                                                                        Maria Sofia Milano
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Salve popolo del PVM, come state? Speriamo bene! È arrivato il momento delle interviste e noi abbiamo scelto di fare qualche
domanda al nostro caro rappresentante d’istituto Francesco Russo.
“Perché hai scelto questo liceo? Quali aspettative avevi?”
“Inizialmente ero indeciso tra il liceo classico e il liceo scientifico, quest’ultimo perché alle medie la matematica era composta
da equazioni semplici, addizioni e sottrazioni, allora credevo di essere anche bravo, poi però ho capito che non faceva per me
come non fa per me tuttora. Dunque, la mia scelta decisiva è stata quella di frequentare il liceo classico, perché credevo di essere
più portato per gli studi umanistici e anche perché mi piaceva il percorso intrapreso da mia sorella al classico, il modo in cui si
studiava, gli argomenti e le materie. Per quanto riguarda le aspettative, esse erano ovviamente quelle di un ragazzo delle medie
che idealizza un po’ tutto: i compagni di classe, i professori, le gite... Quindi le aspettative erano alte, nel senso che il desiderio di
essere catapultato in qualcosa di completamente diverso era enorme. Poi quando ti trovi a viverlo è tutto diverso da come te lo
aspettavi, nel bene e nel male, anche se frequentare questo liceo è stata un’esperienza inimitabile, non paragonabile a quelle
fatte in altre scuole, quindi va bene così.”
“Ti preoccupa dare l’esame della maturità in questo periodo? Quali sono le tue aspettative/paure?”
“Avete appena toccato un tasto dolente! Sinceramente non mi sono mai preoccupato dell’esame in sé, perché esso rappresenta
la conclusione ormai naturale dei cinque anni del liceo: dalla prima superiore è qualcosa che tu aspetti di dover affrontare, però
più si avvicina ovviamente e più fa paura. Ora come ora, non mi fa paura l’esame in sé, bensì tutta questa incertezza che c’è
intorno ad esso. Il pensiero dell’esame ci accompagna tutti i giorni durante il quinto anno, viverlo con il dubbio sulle modalità
con cui si svolgerà contribuisce ad accrescere l’ansia e l’incertezza. Quel che è certo è che la situazione di quest’anno è peggiore
rispetto a quella dell’anno scorso!”
“Cosa farai dopo il liceo?”
“Dopo la scuola farò sicuramente l’università, questa è una delle cose che mi “spaventa”, dato che siamo a gennaio ed io non ho
ancora un’idea chiara, sono ancora molto indeciso a differenza di altri miei amici che hanno già idee, hanno fatto test di ammis-
sione e sono entrati nelle varie università. Non so ancora quale facoltà scegliere, ma sicuramente farò l’università.”
“Cosa ti ha spinto a ricandidarti? Essere rappresentante ti impegna molto? Ti ha cambiato in qualche modo?”
Essendo già stato rappresentante l’anno scorso, era scontato che, se fossi stato rieletto, avrei continuato il percorso intrapreso
poiché credo che sia inutile candidarsi un anno e poi non farlo più nei successivi. Dunque sono stato spinto a ricandidarmi dalla
voglia di dare continuità a quello che avevamo fatto l’anno scorso e per realizzare quello che ci siamo tenuti in serbo, sperando
che quest’anno sia migliore e che potremo raggiungere i traguardi che ci siamo prefissati. Essere rappresentante mi impegna il
giusto tempo: c’è molto lavoro “dietro le quinte”, anche se non sembra. Molte volte, quando si guarda da fuori, il rappresentante
sembra solamente colui che ci mette la faccia all’assemblea, che sale sul palco facendo “il bellillo”, però molti non sanno che
dietro ci sono pomeriggi interi dedicati alla scuola, alle attività, ai progetti e anche ai soldi che spesso e volentieri ci mettiamo di
tasca nostra. Quindi sì, essere rappresentante mi impegna tanto. Mi chiedete se mi ha cambiato e io vi dico di no. Sicuramente a
livello di consapevolezza ti cambia e ti catapulta in una dimensione “manageriale”, però non mi ha cambiato più di tanto ed era
proprio quello che io volevo. La mia paura infatti era quella che diventare rappresentante mi avrebbe potuto far “alzare di testa”
(come si suol dire), ma questo fortunatamente non è successo.”
“Credi/pensi che riuscirai ad apportare delle modifiche significative all’interno di questa scuola?”
“Sinceramente sì, credo che l’abbiamo già fatto con tutto quello che è stato realizzato l’anno scorso, la card, l’app, la cogestione
che ha rappresentato un’esperienza importantissima anche se tendiamo a dimenticarcene. Quindi sì, credo di essere già riuscito
ad apportare delle modifiche significative all’interno di questa scuola e spero di riuscire ad apportarne ancora altre e non per
essere ricordato come quello che ha cambiato o migliorato la scuola, ma per garantire a coloro che arriveranno una scuola mi-
gliore rispetto a quella nella quale io sono entrato.”
“Hai un bel rapporto con i tuoi “colleghi”? Hai mai avuto delle discussioni con loro? Se sì, per quale motivo?”
“Con i miei colleghi ho un bel rapporto,anche l’anno scorso con Antonio Paolo, anche se poteva non sembrare. Certo che ho
avuto discussioni con loro, le discussioni sono all’ordine del giorno per le cose più futili ma anche per problematiche più serie.
Non ci sono delle specifiche motivazioni dietro a queste discussioni, sono delle piccolezze che ti fanno scattare il nervosismo.”
“Con chi ti senti più legato?”
“Parlando in ambito della rappresentanza, non ci sono delle preferenze perché siamo tutti e 4 uguali. Ovviamente sono più
legato a Gaetano perché, al di fuori della rappresentanza, c’è anche un rapporto di amicizia che ci lega da 5 anni intensi dato
che siamo anche nella stessa classe e credo sia normale che ci sia un rapporto diverso dagli altri, penso sarebbe strano se fosse
il contrario.”
“Caro nostro rappresentante noi ragazze del PVM siamo molto curiose di sapere qualcosa in più sulla tua vita senti- mentale... sei
single, fidanzato o interessato a qualcuna?”
“Allora, innanzitutto, non credo al fatto che le ragazze del PVM siano molto curiose di sapere qualcosa sulla mia vita sentimenta-
le... comunque chi mi conosce sa che io spesso e volentieri, come ora, sono single e colgo l’occasione per fare un annuncio “SE CI
SIETE FATEVI AVANTI, SONO A DISPOSIZIONE, SONO FREE...” Sono interessato a qualcuna, sì forse, però comunque aperto a tutto.
Questa è l’intervista, speriamo vi sia piaciuta, auguriamo a Francesco di realizzare tutti i suoi sogni ed infine ci teniamo a ribadire
il suo l’appello: “Ragazze fatevi avanti... È SINGLE”.
                                                                            FRANCESCA DE ANGELIS, ROSA CASTELLANO E ANNA AMITRANO
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Abbiamo deciso di intervistare il prof. Francesco Fucito che ormai ci supporta e sopporta da quattro anni. La nostra decisione è nata
dalla curiosità che ogni alunno ha di conoscere i propri professori. Per questo motivo le nostre prime domande riguardano proprio
l’inizio della carriera del nostro prof.
PROF, PERCHÉ HA DECISO DI INTRAPRENDERE LA PROFESSIONE DEL PROFESSORE?
La mia passione per questo lavoro è cominciata quando ero piccolo perché mi piaceva aiutare i miei compagni e trovavo molta sod-
disfazione quando loro capivano dopo una mia spiegazione. Quando poi sono andato in Accademia Navale ho avuto la conferma
anche da ragazzi di tutta Italia che quella era la mia strada.
QUAL È STATA LA SUA PRIMA ESPERIENZA DA PROFESSORE?
Dopo l’esame di maturità al nautico decisi di andare all’Accademia Navale di Livorno, proprio in quel periodo ci fu un’esplosione di
iscritti al nautico e quindi c’era una grande richiesta di laureandi che insegnassero la mia materia. La mia prima esperienza é stata
quindi prestissimo più o meno dopo 3 anni, proprio con i miei ex professori.
PRIMA DEL PROFESSORE, QUAL’ERA LA SUA PROFESSIONE?
Quando ero piccolo aiutavo mio padre nella sua falegnameria, mi piaceva molto aiutarlo ma anche fargli compagnia. Entrai ufficial-
mente nel mondo del lavoro dopo la licenza media, cominciai a lavorare nel Hotel Aminta di Sorrento dove sono rimasto fino al mio
diploma. Naturalmente, abbiamo chiesto al prof. Fucito anche qualcosa sulla sua vita da alunno per uscire un po’ dagli schemi, ma
soprattutto perché pensiamo ci serva vedere i proff. anche da un altro punto di vista. La materia che mi ha dato più difficoltá è stata
la chimica durante il primo anno di Accademia Navale, perché ero stato male parecchi giorni e avevo perso parte del programma,
purtroppo il mio professore non mi comprese e all’esame decise di chiedermi proprio quella parte.
QUAL È STATO IL SUO VOTO PIÙ BASSO DA ALUNNO?
Il mio voto più basso è stato un 4 di matematica quando frequentavo il primo anno di istituto Nautico; rimasi molto deluso da quel
risultato e infatti promisi ai miei genitori che non sarebbe più accaduto. Quella promessa l’ho mantenuta e infatti al compito succes-
sivo presi 8, ovvero il voto più alto della classe.
(Da brave giornaliste abbiamo fatto anche qualche domanda indiscreta per mettere il prof un po’ più in difficoltà anche se, a dirla
tutta, se l’è cavata benissimo).
DA ALUNNO LE SAREBBE PIACIUTO UN PROF COME LEI? QUAL È STATA LA MATERIA CHE LE PIACEVA DI MENO?
LEI SI RITIENE UN BRAVO INSEGNANTE?
Rispondendo sinceramente, e pensando ai complimenti che mi sono stati fatti nei vari istituti in cui sono stato, credo di sì, posso farvi
un esempio? Quando insegnavo al liceo scientifico di Campobasso, mi è capitato di tenere il corso di recupero di matematica e solo i
miei alunni superarono il debito. Non saprei rispondervi perché dovrei ritornare alunno per potervelo dire.
LEI PENSA DI AVER DATO AI SUOI ALUNNI ANCHE INSEGNAMENTI CHE VANNO AL DI FUORI DELLA MATEMATICA E DELLA FISICA?
Modestamente penso di sì: anche voi, classe 4E, siete cambiati e diventati un gruppo molto più unito dopo tutte le mie ramanzine.
GUARDANDOSI OGGI, PENSA DI AVER REALIZZATO TUTTI I SUOI SOGNI?
Ho completato il mio sogno in parte , perché ho provato anche a fare il concorso per diventare un professore universitario ma non
sono riuscito a superarlo e a dirla tutta un po’ di rammarico c’è.
(Visto che il prof Fucito quest’anno potrebbe andare in pensione, abbiamo voluto chiedergli un po’ i suoi piani...)
COME PENSA DI OCCUPARE IL TEMPO UNA VOLTA IN PENSIONE?
Una volta in pensione, voglio tornare a fare le cose che facevo da ragazzino e che a questa età mi mancano.
COSA LE MANCHERÀ DEL SUO LAVORO?
Mi mancherete voi come classe, anche se è da ruffiani dirlo, ma mi mancherà proprio il rapporto che si crea tra alunno e professore.
(Abbiamo poi colto l’occasione per chiedergli un po’ la sua visione personale della scuola e della DAD)
COSA PENSA DELLA DAD? VORREBBE TORNARE IN PRESENZA?
Guardando il periodo che stiamo affrontando penso che la DAD sia il metodo migliore per salvaguardare la salute di tutti. Però se
dovessi pensare ad un suo aspetto negativo, penserei ai rapporti umani che si stanno perdendo.
AL GIORNO D’OGGI SONO TANTE LE LAMENTELE CONTRO L’ISTITUZIONE SCOLASTICA, A CAUSA DEL SUO MALFUNZIONAMENTO. LEI CHE SI TRO-
VA ALL’INTERNO DI QUESTA ISTITUZIONE COSA NE PENSA?
Penso che al giorno d’oggi, all’interno dell’istituzione scolastica in generale ci sia troppa burocrazia e se devo dirla tutta mi piaceva di
più la scuola di una volta in cui al primo posto c’erano i rapporti umani perché all’interno della scuola si creava una grande famiglia.
(Come ci suggerisce il nostro compagno di classe Pio, il professore, stando a contatto sempre con gli adolescenti, rimane anche lui
giovane. Noi classe 4E siamo molto affezionati al prof e se l’anno prossimo andrà in pensione ci mancherà molto perché ci teniamo
tanto che sia lui a portarci all’esame)

                                                                                       Francesca Palomba, Ines Milano, Alessia Cacace

Ecco qualche citazione del Maestro:

"Perché non mettete direttamente l’immagine della prima comunione?" cit.
"Benedettiddio!" cit.
"Ma benedetto il dio vi sembra il modo di stare in classe, ma che stiamo al Peters beach?vv
PVM ! Niente ferma la determinazione delle menti di noi studenti! In attesa di tempi migliori, il vostro Mercurius è presente e fa sventolare alta ...
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   Come sappiamo, il Natale è passato da qualche giorno               ancora su quello che ci è mancato.
 e non senza un po’ di amarezza. Diciamocelo: senza tutti             Piuttosto, noi del Mercurius abbiamo raccolto le nostre
gli incontri, gli aperitivi, la caccia al tesoro e tutto il resto,    riflessioni, le ricette e i rimedi che abbiamo messo in atto
siamo stati colpiti da una nostalgia nuova. Ma questo giá             durante queste vacanze per non spegnere le nostre emo-
l’abbiamo detto e ridetto e non c’è bisogno di soffermarci            zioni.

Qualcuno o qualcosa salvi il                                          nostro Natale e comprenderne il vero significato. Basti pensa-
                                                                      re al classico albero, ormai divenuto il simbolo per eccellenza:

Natale!
                                                                      non si riesce immaginare un Natale senza la sua compagnia.
                                                                      Prepararlo in famiglia rientra nei nostri migliori ricordi d’in-
                                                                      fanzia; per i partenopei, il presepe vale molto più dell’albero,
Chi da bambino non provava un’immensa gioia nel decorare              come ci ricorda Eduardo de Filippo. Passeggiare e vedere le
la propria casa con gli addobbi di Natale, e chi non la prova         luci fuori dalle case altrui, le piazze ricche di gioia, dona sereni-
ancora?                                                               tà. Le decorazioni sono un qualcosa in più che dona armonia
La festa più attesa dell’anno, il momento in cui le città sem-        e felicità in questi giorni speciali. Sì, perché, mai come adesso,
brano prendere vita tra canzoni allegre e mille luci colorate...      anche un filo di luci, nelle vie paesane, non solo può essere
E’ davvero un evento magico il Natale e nessuno vorrebbe mai          il portavoce della magia del Natale, ma anche un simbolo di
rinunciarvi. Il 2020, però, si è proprio distinto negativamente,      speranza per tutti i cittadini, soprattutto per i più piccoli, pri-
tanto da apparire barrato di rosso sulla copertina del “Time”,        vati del contatto con nonni e cuginetti, una luce che può e
famoso giornale statunitense di attualità politica. Siamo tutti       deve urlare “Tutto ciò finirà”. Non c’è la necessità di riempire
consapevoli che questo sarà un Natale diverso dai precedenti,         completamente le strade, dato il periodo storico che stiamo
vista la pandemia che ha fermato la nostra vita quotidiana e          vivendo, basta qualcosa di piccolo e significativo: fa male ve-
non permetterà di riunirci come gli altri anni. Non tutti potran-     dere una piazza deserte come anche vedere eccessivi addob-
no festeggiare con i propri cari, date le normative; neanche un       bi può sembrare inappropriato. Quindi le città si sono vestite
abbraccio sarà concesso, ma solo un saluto a distanza di sicu-        a festa, ma senza strafare; alberi illuminati e luci sui lampioni
rezza. Quest’anno al posto di cantare “All I want for Christmas       non sono simbolo di sfarzo, ma di magia, di speranza, di unio-
is you”, canteremo “All I want è la fine della pandemia”. Forse,      ne in un periodo capace di creare invalicabili barriere.
tutto ciò ci farà capire il vero significato del periodo natalizio.   In conclusione, possiamo dire che questo Natale sarà diverso,
Ma se non potremo condividere la magia di queste feste con            a tratti freddo; alcuni saranno costretti a passarlo in totale so-
nonni, zii e cugini, chi, o che cosa, salverà il Natale? Forse gli    litudine, ma ricordiamoci che tutto finirà, che la vita tornerà
addobbi: nessuna restrizione, coloreremo le nostre case con           a splendere come il nostro albero o le vie del paese la sera, e
il verde degli abeti; San Giuseppe, congiunto di Maria, potrà         che qualcuno o qualcosa salverà non solo il Natale, ma anche
tranquillamente prendere posto nel presepe, i pastori dovran-         la nostra felicità.
no indossare la mascherina e i re Magi, con il dovuto distanzia-
mento, porgeranno i loro doni a Gesù bambino. Chiusa la pa-
                                                                                                        Giada Migliaccio e Giulia Cuomo
rentesi ironica, le decorazioni, stavolta come non mai, saranno
un grande motivo di gioia, uno dei pochi modi per salvare il

                                                     Love Actually
Niente di meglio di un bel film natalizio,                                                    lungometraggio cerca anche di supera-
da vedere in questo Natale diverso dal                                                        re ogni barriera e ostacolo, dimostrando
solito! La pellicola in questione é Love                                                      che l’amore non ha sesso, età o razza.
Actually: “l’amore per davvero”, com-                                                         Inoltre, non ci mostra solo esempi di vita
media corale britannica del 2003 con                                                          quotidiana felici, ma anche sofferti e rea-
Richard Curtis alla regia. Da allora é con-                                                   listi, adatti ad ogni situazione, offrendoci
siderato un cult, un film simpatico e ro-                                                     anche delle critiche divertenti ai cliché
mantico da rivedere ogni Natale. Essen-                                                       solitamente presenti nella concezione
do una commedia corale, i protagonisti                                                        universale dei concetti di “amore” e “vita
sono diversi e le storie che si intrecciano                                                   di coppia”. Per questi motivi, (nonostan-
sono varie: una storia di un matrimonio                                                       te il titolo smielato), anche per il suo cast
in crisi (con il compianto Alan Rickman,                                                      stellare (attori come Hugh Grant e Colin
Piton in Harry Potter) o quella di un Pri-                                                    Flirth) e per la sua armonia corale e na-
mo Ministro innamorato della sua se-                                                          talizia, questo film merita di essere visto
gretaria, oppure quella di uno scrittore                                                      almeno una volta nella vita. (Ancora me-
depresso che si innamora della sua do-         banali, ma cionostante il film fa ammi-        glio se visto nelle vacanze di natale!)
mestica che non parla la sua lingua. Le        rare una fantastica Londra nel periodo               Giorgia Visco, Annalisa Santangelo,
vicende sono differenti, alcune diverten-      natalizio, dialoghi simpatici ed in cui si           Federica Sagese, Noemi Ruberto e
ti, altre smielate e a tratti stereotipate e   riesce facilmente ad immedesimarsi. Il
                                                                                                                Marialessandra Daddio
PVM ! Niente ferma la determinazione delle menti di noi studenti! In attesa di tempi migliori, il vostro Mercurius è presente e fa sventolare alta ...
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      Pigne al cioccolato e                                         "Natale all’ingr(a)esso"
            Pandoro                                            Quest’anno, caro PVM, ci       Una volta che avrete amal-
Quest’anno       purtroppo     doro fatto in casa.             troviamo ad affrontare un      gamato il tutto sino ad ar-
non ci troviamo di fron-       Ingredienti:                    Natale diverso dal solito.     rivare alla realizzazione di
te al solito Natale. Il 2020   Prima bisogna fare il lie-      Molti lo considerano un        un composto omogeneo,
é stato un anno difficile      vitino:                         Natale triste, vuoto e privo   coprite l’impasto e lasciate
per tutti noi, che però ci     100 g di latte                  di magia. Noi invece cre-      riposare per 8/9 ore in un
ha spinti a cimentarci in      70 g di farina Manitoba         diamo che, proprio per il      posto asciutto.
cucina per il tanto tempo      12 g di lievito di birra        periodo che stiamo affron-     successivamente unire al
trascorso a casa.              10 g di zucchero                tando e proprio perché         primo impasto lievitato i
Non potendo condivide-         impastate      velocemente      non festeggeremo come          seguenti ingredienti:
re la gioia di queste feste    e far levitare per circa 45     avremmo voluto, dovrem-        57 g di farina
con amici e parenti perché     minuti                          mo essere noi a donare un      20 g di zucchero
non preparare qualche          per l’impasto:                  pizzico di magia a questa      25 g di tuorli
semplice e dolce ricetta       200g di manitoba                tanto amata e attesa festi-    5 g di sale
per rallegrare questo Na-      200g di farina 0                vità... e perché non farlo     27.5 g di burro
tale?                          140g zucchero                   preparando un gustoso          scorrette di arancia
Per i più fantasiosi alle      50g acqua                       panettone natalizio?           canditi, frutta secca, gocce
prime armi proponiamo          2 uova e 3 tuorli               Vi lasceremo qui una serie     di cioccolato (a scelta)
questa semplice e delizio-     150g burro                      di indicazioni preziose che    Amalgamate il tutto e la-
sa ricetta:                    5g sale                         arrivano dal magnifico li-     sciate lievitare l’impasto
Le pigne al cioccolato.        arancia, limone e vaniglia      bro di ricette della maestra   in una cella di lievitazione
Ingredienti:                   Procedimento: impasta-          dei dolci Mery, rivelandovi    fino a quando non crescerà
300g di biscotti secchi        re l’impasto e metterlo a       anche qualche piccolo se-      e giungerà al bordo del
50g di cacao                   lievitare per circa 12 ore      greto per rendere il vostro    contenitore.
30g di burro fuso              a temperatura ambiente.         panettone gustoso e spe-       Infornare a 160º per 55 mi-
120ml di latte                 mettere il panetto nello        ciale.                         nuti.
per decorare:                  stampo imburrato e la-          Per realizzare un buon pa-     appena il vostro panetto-
100g di cereali coco pops      sciarlo lievitare fino al       nettone natalizio bisogna      ne si sarà raffreddato sarà
“a barchetta”                  bordo dello stampo per          innanzitutto preparare due     pronto per essere gustato
zucchero a velo per deco-      circa 3 ore.                    diversi impasti.               in qualsiasi modo voglia-
rare                           cuocere a 180 gradi per         Per il primo impasto vi        te: semplice, farcito, ac-
Procedimento:                  10 min e un’altra mezz’ora      serviranno:                    compagnato da una buona
Sbriciolare i biscotti in un   a 160 gradi. dopo sforna-       115 g di lievito madre         cioccolata calda e cosa c’è
mixer, unire il burro fuso     re e lasciar riposare per       239 g di farina                di meglio di assaporarlo
e il cacao. Amalgamare il      24 ore sotto uno straccio.      82 ml di acqua                 dinanzi ad un classico na-
tutto. Dopo unire il latte     per concludere, fare una        130 g di tuorli                talizio!?
e se si vuole anche un po’     spolverata di zucchero          100 g di zucchero
di rum. Lasciare riposa-       a velo. Divertitevi speri-      142 g di burro                  Claudia Apreda, Paola Caro-
re l’impasto in frigorifero    mentando queste ricette
per 30 minuti. Dopo fare       e facciamo in modo che
una pallina a forma di         questo Natale “diverso” sia
cono e decorarla con i ce-     comunque pieno d’amore              Sfidiamo chiunque a rifiutare una fetta di panetto-
reali facendogli prendere      e gioia!                          ne dopo Natale. E soprattutto, chi l’ha detto che le feste
la forma di una pigna.                                           dopo il 6 Gennaio sono finite? Di questi tempi, conce-
                               Eliana Apuzzo, Rosa Matare-       derci qualche giorno in più per i classici del cinema e
La seconda ricetta invece      se, Roberta Avertsa, Chiara
è per i più tradizionalisti.                                     per una ricetta golosa è il minimo che possiamo fare
                               De Stefano e Marina Meroni        per prenderci cura di noi stessi! Regalatevi del tempo
Un soffice e squisito pan-
                                                                 per un panettone extra, per Love Actually e per tutto
                                                                 quello che avete amato del Natale.
                                                                 E comunque, ancora più importante, siamo curiosi di

  sapere le VOSTRE tradizioni! Come avete vissuto le vacanze, amando le luci, i regali, le decorazioni... oppure siete piú
il Grinch?
Vi aspettiamo sulla pagina @mercuriuspvm con i sondaggi sui giorni appena trascorsi. Parlateci di voi!
PVM ! Niente ferma la determinazione delle menti di noi studenti! In attesa di tempi migliori, il vostro Mercurius è presente e fa sventolare alta ...
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  Com’è cambiata l’arte dopo                                                to i classici dell’arte in modo “attuale”, ad
                                                                            esempio la Gioconda è stata reinterpreta-

          il COVID?
                                                                            ta in chiave COVID con una mascherina.
                                                                            Oppure anche in chiave satirica, nel caso
                                                                            del Premier Conte che viene rappresenta-
Ultimamente, a causa del COVID ci siamo dovuti adattare a tanti             to al posto dei soggetti dei quadri spesso
divieti che hanno cambiato le nostre abitudini. In particolare, tutto       diventando un sex symbol. In altri casi le
ciò che è riferito all’arte si è spostato nel mondo virtuale e nel digi-    opere d’arte rappresentano le città deser-
tale. Il Ministro della Cultura Franceschini ha stanziato 22 milioni di     te e il momento storico creato dalla pan-
euro da destinare all’editoria specializzata in arte e turismo e per i      demia. Inoltre un altro modo di fare arte
fornitori di servizi guida, audioguida o didattica nei musei. Questo        è quella conosciuta come Street Art che ci
procedimento principalmente è stato attuato in due modi. Il pri-            fa compagnia sui muri delle città mentre andiamo a fare la spesa O
mo è quello di riportare tutto in formato cartaceo anche se ormai           un giro in bici. A mio parere noi italiani siamo e resteremo un po-
sono rimasti pochi gli italiani che sono appassionati alla lettura Il       polo di artisti e persone positive perché anche in questo momento
secondo modo è quello di trasferire tutto sul digitale inauguran-           difficile abbiamo trasformato in arte gli slogan di questo momento
do così le visite virtuali nei principali musei e siti italiani come: il    concretizzandoli in striscioni con degli arcobaleni e degli hashtag
Colosseo, Pompei, gli Uffizi, il Museo Egizio di Torino, Palazzo Bar-       fuori ai balconi di tutt’Italia.
berini, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di
Roma, i Musei Reali di Torino, il Palazzo Reale di Napoli, il museo                                                                 Sarah Salahdine
d’Arte Orientale di Venezia, il parco archeologico dei Campi Flegrei
e molti altri. Inoltre il momento che stiamo vivendo ha trasforma-

           "The Truman Show"                                                 bi. Non sarà sempre Shakespeare, ma è autentico. È la sua vita.”
                                                                             (Christof )
                                                                             È solo tramite un’intervista a Christof ed una serie di flashback
Diretto da Peter Weir nel 1998, “The Truman Show” è un film                  illuminanti che riusciamo a ricostruire quella che è la realtà
drammatico, comico, ed a tratti satirico.                                    dietro le quinte, non più distorta dalla luce fuorviante dei ri-
La storia rappresentata è quella di Truman Burbank (interpre-                flettori. Truman è vittima di un’architettata finzione il cui frut-
                                   tato da Jim Carrey), che condu-           to, paradossalmente, è quello di una recitazione drammatica-
                                   ce trent’anni della propria esi-          mente veritiera, proprio perchè inconsapevole.
                                   stenza ignaro del fatto che essa          “Noi accettiamo la realtà del mondo così come si presenta, è mol-
                                   sia, per tutti gli altri, oggetto di      to semplice.” (Christof )
                                   un reality show. Truman, nato             Il protagonista, infine, attraverso un processo che lascia lo
                                   da una gravidanza indesidera-             spettatore in uno stato di costante trepidazione, si ribellerà
                                   ta, è stato infatti adottato da           alla sua stessa realtà, aiutato anche dall’amore per una donna.
                                   una produzione televisiva il cui          Consigliamo questo film perchè ci è risultato tremendamente
                                   regista è Christof (interpretato          facile contestualizzarlo nel mondo odierno. Pure quella dei so-
                                   da Ed Herris) che, dall’alto della        cial può essere ritenuta una realtà parallela in cui alienarci, chi
                                   sua direzione, si presenta come           più e chi meno, ogni giorno e sotto molteplici aspetti.
                                   una sorta di Dio onnisciente.             Bisogna riconoscere la differenza tra ciò che accade e può ac-
                                   “Siamo veramente stanchi di               cadere solo attraverso uno schermo, rispetto invece a quel che
                                   vedere attori che ci danno false          succede interfacciandoci col mondo.
                                   emozioni, esauriti da spettacoli          Il mondo che nei suoi meccanismi è assai complesso, impreve-
pirotecnici o effetti speciali. Anche se il mondo in cui si muove            dibile, a volte spiacevole, ma incomparabilmente vero.
è in effetti per certi versi falso, simulato, non troverete nulla in
                                                                               Annunziata Taccarelli, Giuliana Gallinaro e Nausica Stile
Truman che non sia veritiero. Non c’è copione, non esistono gob-

                 BABY                              e frequentano il liceo privato Carlo Collodi.
                                                   La loro vita, apparentemente perfetta, cela in
                                                   realtà un’oscura esistenza fatta di insicurezze,
                                                                                                       manie di grandezza dei sedicenni dell’ultima
                                                                                                       generazione: le insicurezze, le paure, i desideri
                                                                                                       e la rabbia che covano dentro fino a esplodere.
Guardare serie tv è diventato il nostro pas-       paure, pressioni da amici e familiari che le por-
satempo preferito, avendo molto tempo a            teranno ad entrare in contatto con le persone       L’adolescenza è famosa per essere un momento
disposizione, data la diffusione del Covid19       sbagliate, finendo nel giro della prostituzione.    particolarmente delicato della crescita. Un’età
che ci tiene quasi costretti a rimanere a casa     ‘’Siamo immersi in questo acquario bellissimo,      complessa, disturbata da grandi cambiamenti
per evitare il contagio. Una delle serie più af-   ma sogniamo il mare. Ecco perché per soprav-        e molto spesso resa più difficile dall’atteggia-
fascinanti che offre molti spunti di riflessione   vivere abbiamo bisogno di una vita segreta’’.       mento educativo degli adulti che non riescono
su una realtà molto delicata, ovvero la prosti-                                                        a comprenderne le dinamiche.
tuzione, è BABY. La serie si ispira liberamente    Il segreto di Chiara e Ludovica è il darsi a
allo scandalo delle “baby squillo” dei Parioli,    uomini sconosciuti, incontrati nei locali del       La serie lascia per così dire “l’amaro in bocca”
risalente all’anno 2013, raccontando la vita       quartiere Parioli, molto più grandi di loro.        dopo aver gettato lo sguardo su una generazio-
e le vicende di un gruppo di adolescenti ro-       Non tanto per soldi quanto per sentirsi grandi      ne apparentemente senza speranza, anche se
mani e delle loro rispettive famiglie. Chiara e    e desiderate, con l’incoscienza tipica dell’ado-    qualche spiraglio di salvezza, alla fine, c’è.
Ludovica sono due teenagers della Roma be-         lescenza. BABY vuole infatti mostrare che cosa
nestante, risiedono nel quartiere dei Parioli      sta dietro la patina di normalità, le ansie o le         Francesca Polucci Sabbioni e Fatima
PVM ! Niente ferma la determinazione delle menti di noi studenti! In attesa di tempi migliori, il vostro Mercurius è presente e fa sventolare alta ...
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LA FASE 2 DI EUROPA LEAGUE E CHAMPIONS LEAGUE!
16 e 18 febbraio 2021, due date da segnare per tutti gli appassionati di calcio. Le fasi a gironi di Europa e Champions
League hanno dato i propri esiti. Alcuni risultati ci sono sembrati più che prevedibili, altri ci hanno totalmente sor-
preso. Il calcio è così, non smette mai di stupirci. Perciò, sarebbe futile dire che le favorite sono le solite superpotenze
provenienti da Spagna, Germania ed Inghilterra. Nello sport non vince mai il più forte, ma chi si dimostra più forte,
che è una grande differenza. Uno dei fattori che influenza maggiormente il cammino di una squadra verso la vittoria
è il sorteggio. Molti grandi club sono caduti dinanzi ad un avversario che non consideravano tanto ostico. Dovranno
sudare molto, le italiane Atalanta e Lazio in Champions. La Dea affronterà il Real Madrid, campione di Spagna, gui-
dato dalla grinta di capitan Sergio Ramos. Destino, però, ancora “più atroce” è quello degli Aquilotti: secondo una
credenza, una delle più grandi sfortune in ambito calcistico è fronteggiare i campioni dell’edizione precedente di
una determinata competizione. Il Bayern Monaco di Lewandowski sfiderà la Lazio di Immobile, una lotta all’ultimo
goleador. Può sorridere, invece, la Juventus che è stata sorteggiata con il Porto, squadra portoghese dell’omonima
città. La squadra di Pirlo ha il morale alle stelle, soprattutto dopo la grande vittoria contro il Barcellona, sarà tutto
facile per i bianconeri?
Passiamo dunque all’Europa League.
Anche qui, la presenza italiana non manca. Napoli, Milan e Roma sono sicuramente tra i grandi nomi di questa com-
petizione. I tre team hanno “evitato” le fortissime inglesi, ma la qualificazione non è per niente assicurata! Giunge
così la domanda fatidica: ci saranno big match in questo turno? Certamente! Probabilmente, l’incontro più interes-
sante sarà tra il Manchester United e la Real Sociedad. David Silva, nuovo perno della corazzata spagnola, è ormai un
veterano del Derby di Manchester, data la sua esperienza in Inghilterra: sarà lui la grande spina nel fianco per i Red
Devils? Sicuramente non mancheranno le sorprese e noi non siamo nella pelle!
                                           Stefano Longobardi, Antongiulio Verde, Vincenzo Romano e Simone Carmine Marciano

   SPORT VS COVID                          po, dopo poche settimane il virus “ha
                                           colpito ancora” e nella seconda ondata
                                                                                          ad una sorta di normalità, di routine
                                                                                          quotidiana che vivevamo negli anni
Lo sport è stato uno dei settori messo     ci siamo dovuti di nuovo abituare alle         scorsi, speriamo di tornare tra i banchi,
più a dura prova durante questa pan-       video lezioni, ai collegamenti che si          e poi il pomeriggio recarci in qualche
demia. Nel primo lockdown di marzo,        bloccavano frequentemente, ma so-              centro sportivo a praticare la propria
nessuno ha potuto praticare la propria     prattutto all’impossibilità di effettuare      passione, o a tenerci in forma. Lo sport
disciplina o sport, perché era assoluta-                                                  per noi ragazzi è importantissimo ed è
mente necessario rispettare le norme                                                      ingiusto che non tutti possano prati-
di distanziamento sociale imposte-                                                        carlo al momento. Nonostante ciò, se
per fronteggiare un nemico invisibile                                                     tenerci a distanza dallo sport e da tut-
e molto pericoloso. Poi, a partire dal                                                    to e tutti in generale servirà a tornare a
mese di giugno, con il migliorare del-                                                    fare ciò che ci piace di più, dobbiamo
la situazione, sono ricominciate le at-                                                   accettare questo sacrificio, senza però
tività in palestra, nei palazzetti o nei                                                  rinunciare e coltivare le nostre pas-
campi, e tutto sembrava essere tor-                                                       sioni sportive per quanto consentito
nato alla normalità, infatti non solo lo                                                  e osservando le norme di sicurezza.
sport era tornato, ma anche le feste, il   attività fisica in presenza. Solo gli atleti   Dedichiamo più tempo possibile allo
mare, le uscite, le vacanze etc. Diciamo   agonisti, non positivi, vicini alla sede       sport e all’attività motoria anche se
che abbiamo vissuto un’estate all’inse-    di allenamento hanno potuto coltiva-           non possiamo esercitare la nostra di-
gna dello svago e della tranquillità: i    re i loro sogni, estraniarsi dalla realtà      sciplina favorita, perché lo sport è vita.
con- tagi non erano più preoccupanti e     vivendo momenti di sport indispen-
                                           sabili per la salute psicofisica di tutti                            Giulia Donnarumma
tutto sembrava andare per il verso giu-
sto. A settembre era previsto il ritorno   noi. Ovviamente il tutto rispettando le
a scuola, il ritorno alla vera e propria   regole di distanziamento fondamen-
normalità per noi alunni, normalità        tali per il confinamento dell’epidemia
che ci era davvero mancata. Purtrop-       da Covid-19. Speriamo tutti di tornare
PVM ! Niente ferma la determinazione delle menti di noi studenti! In attesa di tempi migliori, il vostro Mercurius è presente e fa sventolare alta ...
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                                             La teoria "queer"
Oggigiorno stanno diventando sempre più conosciuti i vari nomi di generi
ed orientamenti sessuali della comunità LGBTQ+, ma molti non ne cono-
scono il significato. Uno dei termini di cui volevo discutere oggi è “queer”,
che nella cultura anglosassone (da cui proviene) vuol dire eccentrico, inso-
lito e fuori dalle righe. Esso, inizialmente, era usato con un’accezione nega-
tiva, infatti sta- va ad indicare i maschi effeminati che per la società erano
visti come “deviati”. Difatti, in inglese “straight” oltre a significare “dritto”
vuol dire anche etero, mentre “queer”, il suo opposto, “deviato” ed è per
questo che nei Paesi anglo- foni è diventato anche il termine per definire
le persone non etero; tuttavia, solo negli ultimi anni questa parola sta ve-
nendo usato con un’accezione po- sitiva.
Ma, esattamente, cosa evidenzia?
Molto semplicemente una persona “queer” è senza etichette: in un certo senso, “queer” è una parola-ombrello che
racchiude tutte le persone che non si definiscono etero o cisgender, senza avere il bisogno di andare nello specifico.
La teoria “queer” va contro tutte le convenzioni e costruzioni sociali.
                                                                                                           Marilisa De Lucisa
Si parla sempre troppo poco del mondo LGBTQ+ e questo è un dato di fatto. In questa edizione del Mercurius vi invi-
tiamo a spendere qualche minuto su questi profili Instagram, che più che profili sono veri e propri mondi colmi di arte
e soprattutto di QUEERNESS, nel senso più meraviglioso e potente del termine.
Eccone alcuni:t
@lgbt
@queermagazine.it
@fuoribinari
@pride
@bossy.italy (organizzazione non a scopo di lucro, attivismo)
@quid.media (piattaforma di informazione e cultura)
@raindovemodel (attivista e non solo)
@flewid.book (magazine)
@laurencephilomene (artista che si definisce “trans4trans photographer”)
Appassioniamoci all’espressione più autentica. Usiamo instagram per fare cultura e per ampliare i nostri orizzonti. ... E
prima di usare le voci di internet come fonte di informazione, non dimenticate mai di ascoltare l’unica voce che conta:
La vostra. Nel caso in cui abbiate bisogno di sostegno e supporto per tirare fuori questa voce, vi lasciamo il contatto di
@casserolgbticenter - che offre un servizio di telefono amico LGBTQ+.
051 555 661 (attivo nelle ore serali dalle 20,00 alle 22,00 dei giorni feriali).

                                Catfishing: i profili fantasma
                                       Nel bel mezzo di una pandemia, periodo nel quale l’unico contatto con il mondo
                                       esterno è costituito dai social media, insieme alla noia, aumenta notevolmente
                                       il rischio di imbattere nel cosiddetto fenomeno del “catfishing”. Tradotto letteral-
                                       mente dall’inglese come “pescegatto”, questa pratica consiste nel fornire infor-
                                       mazioni fittizie sulla propria persona oppure creare una falsa identità su qualsiasi
                                       genere di piattaforma, instaurando così rapporti con altri utenti sul Web - la mag-
                                       gioranza delle volte minorenni - con lo scopo di ottenere dati sensibili, estrapola-
                                       re denaro o, in alcuni casi, commettere reati di gravità maggiore. Inoltre, questo
                                       fenomeno non rappresenta solo una minaccia all’incolumità della vittima ma
anche un’esperienza traumatica dal punto di vista emotivo. Infatti, in molte occasioni, la vittima si trova in una po-
sizione di dipendenza affettiva, motivo per il quale colui che commette il reato non riscontra difficoltà ad ottenere
ciò che richiede. Ad oggi però, grazie all’aiuto della polizia postale italiana, considerata tra le più efficaci, è possibile
sporgere denuncia nei confronti di questo illecito, attraverso la legge numero 494 del Codice penale, che punisce
con la reclusione di un anno chiunque decida di cambiare identità all’interno di un social network.
Dopo la lettura di quest’articolo, ti fiderai dei profili online?
                                                                                                                Azzurra Stile
PVM ! Niente ferma la determinazione delle menti di noi studenti! In attesa di tempi migliori, il vostro Mercurius è presente e fa sventolare alta ...
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                                        Gli animali e il covid
Dall’inizio della pandemia ad oggi, ancora adesso, molte        volezza dell’impegno che richiede, da parte di chi decide
persone tra quelle risultate positive avevano un animale        con leggerezza di accoglierne uno in casa. Spesso si pen-
domestico il quale, a causa del covid, è stato                         sa erroneamente che basti del cibo e un po’ di
lasciato a casa durante il periodo del ricove-                         coccole, senza chiedersi davvero cosa comporta
ro.”Nel territorio di Parma, per esempio, agli                         avere la custodia di un gatto. Da non trascurare,
inizi della pandemia c’è stata una grossa movi-                        poi, è anche il ritmo biologico del gatto che, con
mentazione d’aiuto – spiega la presidentessa                           l’aumento della temperatura e il cambiamento
dell’ENPA – nei confronti delle persone in diffi-                      climatico, si è scombussolato, provocando non
coltà che possedevano un animale domestico.                            più due parti all’anno ma tre. A questo, durante
A Parma, infatti, i volontari delle associazioni –                     il periodo della pandemia, si sono aggiunti gli
ma anche tantissime altre persone che hanno                            ambulatori veterinari che, costretti a lavorare
offerto spontaneamente il loro aiuto – si sono                         esclusivamente per casi di necessità grave, non
resi disponibili e hanno affrontato in modo                            hanno potuto dare il proprio contributo nella
valido la situazione, ad esempio, trovando                             sterilizzazione aggravando la situazione già gra-
una sistemazione agli animali delle persone                            ve poiché le cucciolate sono quasi sempre di 4-5
sfortunatamente decedute. Hanno                                                      gattini che una famiglia normale
portato fuori i cani di chi risultava                                                non può gestire. In molte zone del-
positivo al virus e hanno tenuto                                                     la nostra penisola sono presenti
in stallo gli animali di chi risultava                                               cani randagi costretti a vivere tra le
maggiormente in difficoltà. Il tutto,                                                strade – esposti al sole cocente o al
ovviamente, con i dovuti riguardi e                                                  gelido freddo invernale – e a man-
con tutte le accortezze sanitarie che                                                giare quel poco che trovano fortu-
il caso richiede. In linea di massima,                                               itamente. Un fenomeno, questo, al
comunque, sappiamo con certezza                                                      quale i cittadini sono ormai abituati
che, se per i cani la pandemia non                                                   e con cui sono rassegnati a convi-
ha inciso più di tanto, per i gatti lo                                               vere: spesso, loro stessi tentano in
ha fatto poiché anche prima della                                                    qualche modo di prendersene cura,
pandemia avevamo una grossa percentuale di abban-               costruendo delle cucce improvvisate e donando loro del
dono dei gatti.”                                                cibo avanzato.
Il randagismo, dunque, sembra colpire maggiormente i                                                        Camilla Piceda
gatti e risulta sempre più difficile cambiare la direzione
di questo fenomeno. Si tratta forse della poca consape-

Cosa fare se s'incontra un cane abbandonato?
•Contattare immediatamente il numero verde ProntoAnas 800841148 e/o le forze dell'ordine come polizia locale e
vigili del fuoco.
•Contattare enti no profit che si impegnano per la tutela. Per fare un esempio, su instagram trovate la pagina:
@positano.sos.animali, che permette anche di adottare cuccioli senza padroni.
•Fate mente locale e ricordatevi di quel vostro amico che da sempre dice di volere un cucciolo in casa!
•Inviate un messaggio ad uno dei giornali locali.
Insomma, contattate chi volete, ma non ignorate!
E soprattutto, ancora più importante, se desiderate tanto un cucciolo, cercate di NON COMPRARLO. In Campania ci
sono tantissimi canili, gattili e rifugi saturi di animali ingabbiati che cercano un padrone. Non fatene una questione di
razze nè di bellezza: adottate col cuore.
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