ELEZIONI EUROPEE 2014 - PERCHE' ANDARE A VOTARE?
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9/10/2014 ELEZIONI EUROPEE 2014 NEWSLETTER Aprile 2014 New slet t er del g r u ppo A GCI Solida r iet à Cu r a t or e: Eugenio De Cres cenzo ELEZIONI EUROPEE 2014 PERCHE' ANDARE A VOTARE? Le Elezioni Europee v icine e il prossimo impegno del Semestre Italiano ci portano a riflettere su una decisione importante che sembra lontana, spesso, ed inv ece è il nostro quotidiano spesso; per questo abbiamo scelto un articolo che ripercorre e inquadra il “modello” Elezioni Europee ed aggiungiamo poche righe per sottolineare che l’Europa non può esistere se sceglie il protezionismo e l’immobilismo, che le Politiche Sociali sono il cuore per far sentire partecipi i Cittadini Europei di un grande disegno, che l’Ambiente e la Storia ricca e complessa dell’Europa è la nostra risorsa più importante, che il Mediterraneo è un Mare di Tutti in cui le civ iltà di aggregano e si sciolgono da sempre, che l’Accoglienza è l’unica scelta, che la Democrazia è la nostra guida, buona partecipazione a tutti. Eugenio de Crescenzo Fra poche settimane i popoli europei saranno chiamati ad eleggere il loro Parlamento. Le elezioni per il prossimo Parlamento europeo sono state fissate fra il 22 e il 25 maggio 201 4. In Italia si v oterà domenica 25 maggio. Ma, abbiamo un’idea di cosa si v a a decidere con le elezioni del Parlamento europeo? Sappiamo come funziona? Qual è il sistema elettorale adottato? E’ lo stesso in tutta l’Unione? Ci sono regole specifiche div erse da stato a stato? E l’Italia, come elegge i suoi parlamentari? Le procedure per eleggere il Parlamento europeo sono regolate sia dalla legislazione europea, che definisce norme comuni per tutti gli Stati membri, sia da disposizioni nazionali specifiche, che v ariano da uno Stato membro all'altro. Le norme comuni stabiliscono il principio di rappresentanza proporzionale e talune incompatibilità con il mandato di deputato al Parlamento europeo. Il diritto nazionale disciplina molti altri aspetti rilev anti, quali il sistema elettorale o il numero e la grandezza delle circoscrizioni. Questo significa che gli stati nazionali hanno un’ampia facoltà di scegliere le modalità per eleggere i propri deputati europei. Fatto salv o il principio di rappresentanza proporzionale il risultato finale che emerge dalle differenti normativ i nazionali è v eramente grande. Fin dagli anni 60 il PE, allora composto da nominati dagli stati e non da eletti, iniziò a prendere posizione su questo tema. Nel 1 97 9 abbiamo la prima elezione a suffragio univ ersale del Parlamento europeo. Il fatto che non esista una procedura v eramente uniforme per eleggere i rappresentanti del popolo europeo dimostra quanto sia difficile armonizzare le legislazioni nazionali in materia. Il Trattato di Lisbona costituisce tuttora la base giuridica per l’adozione di una procedura http://www.agcisolidarieta.it/newsletter2.asp?ID=27 1/20
9/10/2014 ELEZIONI EUROPEE 2014 uniforme. Con il Trattato di Lisbona inoltre il diritto di v oto e di eleggibilità ha acquisito il v alore di un diritto fondamentale (art. 39 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE). Nel 1 997 il PE ha av anzato la proposta di istituire una circoscrizione unica europea alla quale attribuire il 1 0% dei seggi. Tale proposta è ancora oggetto di dibattito ed è possibile l’apertura di un negoziato con il Consiglio dell’UE. Il 22 nov embre 201 2 il Parlamento ha approv ato una risoluzione nella quale esortav a i partiti politici europei a nominare il loro candidato alla commissione europea in modo da rafforzare la legittimità politica sia del Parlamento che della Commissione. Alcune famiglie politiche europee hanno già dato indicazione in merito. Successiv amente la Commissione ha adottato una raccomandazione che chiede ai partiti politici nazionali di indicare chiaramente la loro affiliazione a un partito politico europeo durante la campagna elettorale. Questi sforzi di Parlamento e Commissione tendono a v oler av v icinare i cittadini alle istituzioni europee superando - per quanto possibile nella situazione data - la difficoltà per i cittadini di capire per che v isione del futuro dell’Europa stanno v otando, per quali persone e per quale preciso progetto politico che per forza di cose inciderà profondamente sulla loro v ita. Dobbiamo considerare che ben l’80% della normativ a nazionale e regionale degli stati membri è attualmente di deriv azione europea e che comunque tutti le grandi questioni che gli stati nazionali hanno di fronte (sv iluppo economico, approv v igionamento energetico, salv aguardia dell’ambiente, sv iluppo della ricerca e della tecnologia di fronte alla concorrenza mondiale, fenomeni migratori….), non sono affrontabili con successo su scala nazionale. Non è pertanto indifferente che il prossimo Parlamento europeo abbia una maggioranza che v uole accelerare il processo di integrazione europea per arriv are in tempi ragionev olmente brev i agli Stati Uniti d’Europa, o che lav ori per un accresciuto potere degli Stati nazionali sulle scelte prese su scala europea, oppure v ada in Parlamento con l’obiettiv o di chiudere l’esperienza di integrazione europea (sono molti i mov imenti e i partiti in tutta Europa che hanno questo obiettiv o). Chi andrà in Parlamento a rappresentare i propri cittadini, ma anche il nuov o presidente della Commissione europea ed i commissari tutti, dov ranno lav orare per un’Europa principalmente guardiana della salute dei Bilanci nazionali o dov ranno puntare alla costruzione di un’economia europea unica da collegare alla moneta unica che già abbiamo? O dov ranno piuttosto portare l’Europa a chiudere con l’esperienza dell’euro? O dov ranno studiare un nuov o euro, uno per i paesi forti del nord e uno per quelli deboli del sud? Su cosa dov ranno mettere l’accento affrontando il problema dell’incremento forsennato dei flussi migratori? Costruire muri, aumentando i controlli alle frontiere, inasprendo le pene e aumentando i reati connessi all’immigrazione in Europa o utilizzare l’arma della diplomazia e degli aiuti allo sv iluppo con i paesi di origine e inv entare forme più civ ili di accoglienza e di integrazione in Europa? Dov ranno ripensare il sistema di tassazione dei cittadini a liv ello europeo o lasciare agli stati libertà completa in questo settore com’è ora? Come pensano di affrontare il tema della carenza di risorse, siano esse energetiche, alimentari o idriche nel futuro dell’Europa? E come affrontare l’aumento della pov ertà, con un’Europa che v ede allargarsi la forbice fra ricchi e pov eri? E le banche, la finanza, il mercato del lav oro, il sistema sanitario, i serv izi, l’istruzione, la salv aguardia dell’ambiente…… l’Europa in definitiv a v edrà un futuro comune o sarà sempre più il frutto della competizione e della negoziazione fra i paesi europei? I cittadini dov rebbero chiedere a gran v oce di sapere quali sono le v isioni del futuro sulle quali saranno chiamati a decidere con il loro v oto e i media dov rebbero chiedere ai partiti ed ai candidati di dire con chiarezza cosa propongono. V edremo se sarà così. Sarebbe inoltre molto importante che queste elezioni fossero per la prima v olta elezioni dav v ero europee, con un dibattito europeo che metta a confronto le aspirazioni, le paure e le speranze di 500 milioni di cittadini. Per dare un piccolo contributo in tal senso il Centro Europe Direct Emilia-Romagna ha inaugurato ad aprile 201 3 una nuov a sezione del proprio sito web, dedicata alla segnalazione di articoli dalla stampa europea (http://www.assemblea.emr.it/europedirect/lue-sulla-stampa- europea/stampa-europea). A questo punto, cerchiamo di av ere qualche informazione in più sulle regole con le quali andremo a v otare in primav era per il Parlamento europeo. I trattati e le norme europee disciplinano alcune disposizioni comuni a tutti gli stati: 1 . diritto di v oto ed eleggibilità dei cittadini di Stati membri div ersi da quello di residenza: ogni cittadino dell'Unione residente in uno Stato membro di cui non è cittadino ha il diritto di v oto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo nello Stato membro in cui risiede. 2. sistema elettora:le L’elezione av v iene a scrutinio di lista o uninominale preferenziale con riporto di v oti di tipo proporzionale. 3. Incompatibilità: la carica di parlamentare europeo è incompatibile con: membro del gov erno di uno stato membro dell’UE, membro della commissione europea, giudice, av v ocato generale o cancelliere della Corte di giustizia dell’UE, membro del Tribunale di I grado, membro della corte dei Conti UE, membro del Comitato Economico e Sociale (CESE), membro di comitati od organismi creati in v irtù dei Trattati comunitari per prov v edere all’amministrazione di fondi dell’Unione o all’espletamento della gestione amministrativ a, membro del consiglio d’amministrazione del comitato direttiv o o dell’organico della Banca europea per gli inv estimenti, nonché funzionario o agente in serv izio delle istituzioni dell’UE o delle Agenzie http://www.agcisolidarieta.it/newsletter2.asp?ID=27 2/20
9/10/2014 ELEZIONI EUROPEE 2014 dell’UE, membro del Comitato delle Regioni, membro del Consiglio di amministrazione della Banca Centrale Europea, mediatore dell’UE e infine, membro di un Parlamento nazionale. Tutto il resto spetta agli stati nazionali e quindi: Per quanto riguarda il sistema elettorale, tutti gli stati dev ono utilizzare un sistema di elezione proporzionale ma hanno la possibilità di scegliere la fissazione di una soglia minima per l’attribuzione dei seggi, che non può superare il 5%. Quasi tutti i paesi hanno un’unica circoscrizione elettorale. Francia, Italia, Irlanda e Regno unito hanno inv ece suddiv iso il proprio territorio in circoscrizioni. In Italia abbiamo 5 circoscrizioni elettorali: Nord-orientale, Nord-occidentale, Centrale, Meridionale ed Insulare. Altri paesi hanno circoscrizioni fissate a scopo puramente amministrativ o o necessarie alla ripartizione dei seggi all’interno delle liste di partito (che sono quindi nazionali): Belgio, Germania, Polonia e Paesi Bassi. In tutti i paesi il diritto di v oto si acquisisce a 1 8 anni, tranne in Austria, dov e è a 1 6 anni. Il diritto di v oto di cittadini di altri stati membri nel paese ospitante è garantito dai Trattati ma la nozione di residenza v aria da un paese all’altro (domicilio, residenza abituale, iscrizione all’anagrafe….). Il requisito fondamentale per poter essere eletti è la residenza in uno Stato membro (unica eccezione il Regno Unito, dov e possono candidarsi alcuni cittadini del Commonwealth). Le leggi nazionali stabiliscono ulteriori condizioni di eleggibilità. L’età minima per essere eletti in Italia e Cipro è fissata a 25 anni. In Romania a 23, mentre in Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Polonia Slov acchia e Regno Unito a 21 . Per tutti gli altri a 1 8 anni. Per quanto riguarda la residenza delgi eletti, v engono generalmente applicate le norme comuni europee senza aggiunte, tranne che in Lussemburgo, dov e v engono richiesti due anni di residenza, inoltre non sono v alide liste nelle quali v i sia una maggioranza di candidati non in possesso della cittadinanza lussemburghese. Le Modalità della candidatura sono per lo più due. In alcuni stati sono i partiti e le organizzazioni politiche a presentare le candidature (Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Grecia, Paesi bassi e Sv ezia). In tutti gli altri paesi è necessario raccogliere un certo numero di firme o raggruppare un certo numero di elettori. L’Ordine di lista dei candidati cambia notev olmente il tono delle campagne elettorali come i risultati finali. In alcuni stati membri le liste sono bloccate, pertanto gli elettori non possono con il loro v oto modificare l’ordine di elezione dei candidati (Francia, Germania, Grecia, Portogallo, Spegna, Regno Unito). In altri l’ordine di elezione v iene stabilito attrav erso l’attribuzione dei v oti di preferenza (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Sv ezia). In Lussemburgo è permesso v otare candidati di liste div erse mentre in Sv ezia è possibile aggiungere nomi alle liste o rimuov erli. In Irlanda, Malta e Irlanda del Nord l’elezioni non av v iene a scrutinio di lista. I metodi utilizzati per la ripartizione in seggi e per il recupero dei resti sono molteplici. In Italia i seggi sono attribuiti secondo il metodo del quoziente elettorale intero e dei resti eccedenti più elev ati. Nella maggior parte dei paesi membri la disciplina delle campagne elettorali (finanziamenti autorizzati, pubblicazione dei risultati e dei sondaggi ecc…) sono quelle applicabili alle elezioni nazionali. Un discorso a parte per l’assegnazione dei seggi resisi v acanti in corso di legislatura: in alcuni paesi sale il primo dei non eletti della stessa lista, come in Italia. In alcuni paesi v i è la figura del “supplente”. Nel Regno Unito sono indette elezioni suppletiv e. In alcuni paesi (Austria e Danimarca) v i è inoltre una particolarità i deputati al PE hanno il diritto di tornare in carica una v olta v enuto meno il motiv o che li av ev a indotti a lasciare. Infine, la conv alida dei risultati elettorali: ogni paese ha una sua normativ a in merito alla conv alida. In Italia la competenza è dei Tribunali, in altri paesi è il Parlamento nazionale, in altri esistono apposite commissioni ecc…. Fonte: Stefania Fenati - http://www.europarl.europa.eu/portal/it NEWS V CONGRESSO NAZIONALE A.G.C.I. SOLIDARIETÀ 4 GIUGNO 2014 Cari Am ici, v i com unichiam o che il prossim o 4 giugno 2 01 4 , presso l'Altra Econom ia, http://www.agcisolidarieta.it/newsletter2.asp?ID=27 3/20
9/10/2014 ELEZIONI EUROPEE 2014 uno spazio aperto a Testaccio all'interno del Com plesso dell'ex Mattatoio (ingresso da Largo Dino Frisullo o dal Lungotev ere Testaccio) si sv olgerà il V CONGRESSO NAZIONALE DI AGCI SOLIDARIETÀ Vi preghiam o, di segnare in agenda questo nostro appuntam ento, che v i v edrà protagonisti in prim a persona. IL CALCIASTORIE STORIE DI INTEGRAZIONE DAL PROFONDO DEL CALCIO Prom osso da Uisp e Lega calcio di serie A il progetto porterà nelle scuole racconti di integrazione attrav erso lo sport Ha preso il v ia da Bologna “Il Calciastorie”, progetto nazionale lanciato da Uisp e Lega calcio di serie A che ha l’obiettiv o di diffondere tra i giov ani racconti di integrazione attrav erso il calcio. Il progetto si av v ale della collaborazione di m inistero del Lav oro, Associazione Italiana Calciatori (Aic), Panini, Sky (Sport) e Telecom . La presentazione dell’iniziativ a si è tenuta oggi, giov edì 2 4 aprile a Bologna, nel liceo San Vincenzo De’ Paoli. Per guardare i v ideo della conferenza stam pa clicca qui. Vincenzo Manco, presidente Uisp, interv enendo nella conferenza stam pa ha detto: “Mem oria e storia le sentiam o nostre. L’Uisp nasce con la Costituzione italiana nel 1 9 4 8, siam o da sem pre legati ai diritti. È im portante il lav oro con le scuole, che sono le principali agenzie form ativ e insiem e a univ ersità, fam iglia e sport”. Num erosi gli interv enti per descriv ere un progetto che, narrando storie di calcio e integrazione negli istituti superiori e nelle scuole calcio delle città del cam pionato di Serie A Tim , punta a fav orire l’inclusione sociale. Il tutto finanziato con i fondi deriv anti dalle sanzioni irrogate dal giudice sportiv o durante il cam pionato. Dopo la conferenza, il prim o racconto con Matteo Marani, direttore del Guerin Sportiv o e autore del libro “Dallo scudetto ad Auschwitz”, che ha presentato la storia dell’allenatore ebreo Árpád Weisz, v incitore di due scudetti con il Bologna, m orto nei cam pi di sterm inio nazisti. “Più che un progetto, Il Calciastorie – ha afferm ato Marco Brunelli, direttore generale Lega calcio Serie A – è un contenitore che coinv olge tanti am ici. Tutto ruota intorno alla m em oria. Questo v ale anche per il calcio, che è storia fatta di pagine sportiv e m a anche di racconti che v anno più in profondità”. Una ricerca che ha raccolto l’interesse del m inistero del Lav oro e delle Politiche sociali, rappresentato dal suo direttore generale Natale Forlani: “Lo sport è anticipatore di istanze progressiste rispetto all’integrazione. Nel calcio c’è una potenzialità com unicativ a inespressa che v a galv anizzata”. “A proposito di integrazione – ha aggiunto Paolo Palm a, presidente Lega calcio Uisp, a m argine della conferenza stam pa – si tratta di un v alore che abbiam o nel nostro dna v isto che i tem i del contrasto all’em arginazione e alla discrim inazione li abbiam o specificati a chiare lettere nella Carta dei principi della Lega calcio Uisp. Al di là dei tecnicism i regolam entari, abbiam o concretizzato da anni la cosiddetta cittadinanza sportiv a: da noi tutti possono giocare al calcio”. Matteo Marani, autore del libro “Dallo scudetto ad Auschwitz”: “La ricerca sulla storia di Weisz è nata per caso. Ho iniziato com e si com incia a cercare una persona di cui non sappiam o più nulla, tra fonti che in v ario m odo hanno incrociato la m ia v ita”. Nel corso della conferenza, m oderata dalla giornalista di Sky Sport Veronica Baldaccini, si sono susseguiti gli interv enti dei v ari partner: Fabio Poli, direttore organizzativ o dell’Associazione italiana calciatori; Federico Ferri, giornalista Sky ; Cristiano Habetswallner, responsabile sponsorship Telecom Italia; Antonio Allegra, direttore new m edia Panini. In conclusione Carlo Balestri, responsabile delle politiche internazionali Uisp e Roberto Zanzi, direttore generale Bologna FC 1 9 09 . “Credo che il concetto di integrazione – ha detto – v iene sperim entato tutti i giorni da questi ragazzi presenti oggi”. Fonte: Ufficio stampa e comunicazione Uisp http://www.agcisolidarieta.it/newsletter2.asp?ID=27 4/20
9/10/2014 ELEZIONI EUROPEE 2014 GOVERNO, LE DELEGHE AL WELFARE IL TERZO SETTORE VA A LUIGI BOBBA Assegnate dal m inistro Poletti le deleghe ai suoi sottosegretari: per l'ex presidente delle Acli il terzo settore m a anche politiche giov anili e serv izio civ ile. A Biondelli l'integrazione e la fam iglia, oltre alla disabilità. Bellanov a e Cassano sui tem i del lav oro 2 7 aprile 2 01 4 ROMA – Il terzo settore e il serv izio civ ile a Luigi Bobba, la fam iglia e l'integrazione a Franca Biondelli, i tem i del lav oro a Teresa Bellanov a e Massim o Cassano. Due m esi dopo il giuram ento del gov erno Renzi, poco più di un m ese e m ezzo dopo la nom ina dei sottosegretari, arriv ano finalm ente le deleghe ai singoli sottosegretari del m inistero del Lav oro e delle Politiche sociali. La com unicazione ufficiale da parte del dicastero del Welfare ancora non c'è, m a i com piti sono stati definiti e com inciano ad arriv are le prim e inform azioni dettagliate. Luigi Bobba si occuperà di terzo settore e di form azioni sociali, m a anche di serv izio civ ile, di politiche giov anili e di form azione, orientam ento e serv izi per il lav oro. “Sono – è il suo prim o com m ento - deleghe im portanti e qualificate, su tem i che ho approfondito anche negli anni passati: cercherò di m ettere tutto l'im pegno necessario per prendere decisioni rapide ed efficaci”. “Sono soddisfatto del fatto – aggiunge Bobba – che il m io im pegno nel sociale e l’attenzione ai problem i dell’occupazione e del lav oro trov ino continuità e riconoscim ento anche ora che appartengo alla com pagine di gov erno”. Secondo il sottosegretario “le tem atiche del welfare necessitano sicuram ente di riform e incisiv e e nuov i im pulsi sui quali sto lav orando alacrem ente sin dal m io insediam ento”. Fra le priorità accennate da Bobba, l'afferm azione della centralità del terzo settore, la lotta alla disoccupazione giov anile con politiche attiv e che possano fav orire l’occupazione, la riorganizzazione dei serv izi per il lav oro. A Teresa Bellanov a il m inistro Poletti ha affidato i tem i della salute e sicurezza sul lav oro, delle politiche attiv e del lav oro, dei serv izi per l'im piego, degli am m ortizzatori del m ercato del lav oro, dei tav oli di crisi e delle relazioni industriali, e delle pari opportunità. Quest'ultim a delega è riferita alle pari opportunità sul lav oro, quindi relativ am ente alle questioni di com petenza del m inistero del Lav oro stesso. Com e noto, infatti, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha trattenuto per sé le com petenze del Dipartim ento per le Pari Opportunità, sotto la Presidenza del Consiglio dei m inistri. Sono inv ece andate al sottosegretario Franca Biondelli, che si occuperà fra l'altro anche di disabilità, le deleghe relativ e alle altre due strutture che il prem ier av ev a deciso di riportare sotto l'egida del dicastero del Welfare: si tratta degli uffici che si occupano di fam iglia e l'integrazione. Se quindi è Luigi Bobba il nuov o referente politico dell'Ufficio nazionale per il serv izio civ ile e del Dipartim ento della giov entù, sarà Franca Biondelli a rapportarsi con gli uffici del Dipartim ento per la fam iglia (che sotto il gov erno Letta era rim asto sotto la responsabilità di Letta e del sottosegretario Patroni Griffi), e con quelli dell'ex m inistero per l'Integrazione, guidato sotto Letta dal m inistro Cecile Ky enge. (ska) Fonte: Redattore Sociale VERSO UN'EUROPA SOLIDALE 5 MAGGIO 2014 In v ista delle prossim e elezioni Europee, di seguito trov ate il contributo al dibattito politico, elaborato dal Forum Nazionale del Terzo Settore e dalle Ong di Concord Italia. L’Appello sottolinea 5 grandi tem i e 5 im pegni chiav e che sottoponiam o ai candidati per disegnare un cam m ino v erso una Europa solidale basato su equità, inclusione, integrazione, cooperazione e pari opportunità per tutti. Si tratta di questioni essenziali per la società civ ile italiana ed europea sulle quali proponiam o loro di im pegnarsi: Rafforzare la dim ensione sociale dell’Unione econom ica e m onetaria, v alorizzando la econom ia sociale e tutti i soggetti di terzo settore. Com battere la pov ertà e la diseguaglianza, dare pari opportunità di occupazione a tutti i cittadini e le cittadine europee: giov ani, donne, persone con disabilità. Sostenere l’im pegno dell’Europa per lo sv iluppo e la lotta alla pov ertà nel m ondo, conferm ando gli http://www.agcisolidarieta.it/newsletter2.asp?ID=27 5/20
9/10/2014 ELEZIONI EUROPEE 2014 im pegni econom ici dello 0,7 % del PIL, e ascoltare le v oci della società civ ile per il dialogo post 2 01 5. Riform are le politiche europee sull’im m igrazione e im pegnarsi per una nuov a cultura dell’accoglienza per i m igranti, del rispetto dei diritti um ani e del co-sv iluppo, abbandonando l’ottica e l’approccio m eram ente em ergenziale (dell’Europa “securitaria”). Prom uov ere la riform a del sistem a finanziario. Il Forum Terzo Settore e CONCORD Italia prom uov ono l’iniziativ a "Verso un’Europa solidale: equit à, inclusione, cooperazione, pari opport unit à. Le propost e della societ à civile it aliana" 5 maggio 2014 - Ore 10-13 Roma, Sala Cristallo Hotel Nazionale, Piazza Montecitorio 131 Fonte: www.forumterzosettore.it Allegato: documento_politico_elezioni_europee... CONDIZIONI CARCERARIE IN ITALIA APPELLO CARCERI Alcune realtà dell’associazionism o, del v olontariato e della cooperazione hanno pensato di scriv ere una lettera che solleciti l’attenzione sulle carceri italiane e i suoi problem i nell’im m inenza della scadenza europea del 2 8 m aggio 2 01 4 (Sentenza Torreggiani) e del sem estre europeo a presidenza italiana che si sta av v icinando. Non dobbiam o abbassare la guardia, sostenendo chi in questo m om ento si sta adoperando per cam biare da una parte e dall’altra com battendo chi inv ece v uole che resti tutto im m utato. scarica l'allegato Allegato: appello_carceri_aprile_2014.pdf DETENUTI PRIMA EDIZIONE DEL MASTER DI II LIVELLO FORMAZIONE INTERMEDIATORI DEL DISAGIO PENITENZIARIO L’Univ ersità degli Studi di Rom a “Tor Vergata”, in collaborazione con il Garante dei diritti dei detenuti della Regione Lazio, intende, con la presente, com unicare l’attiv azione della prim a edizione del Master di secondo liv ello Form azione Interm ediatori del disagio penitenziario. Il Master av rà inizio il prossim o 9 m aggio e v edrà la presenza di illustri docenti, altam ente com petenti nelle div erse aree di insegnam ento, prov enienti dall’Ateneo di Rom a “Tor Vergata” e dalle istituzioni che operano in am bito penitenziario. Alla luce delle recenti riform e che hanno dato riliev o legislativ o al Garante dei detenuti, la figura dell’Interm ediatore del Disagio Penitenziario assum e un ruolo sem pre più strategico nell’am bito penitenziario, in funzione del m iglioram ento delle condizioni detentiv e e della creazione dei presupposti oggettiv i e soggettiv i del reinserim ento sociale e della prev enzione della recidiv a. Il Master si articola in due aree tem atiche e undici m oduli didattici. Nella prim a area saranno condiv ise le esperienze e approfondite le nozioni necessarie per lav orare in carcere e fronteggiare le criticità e le com plessità ad esso connaturate; m entre nella seconda area si dedicherà una attenzione particolare ai m odelli più av anzati di reinserim ento del detenuto. In allegato è possibile consultare il Bando (la cui scadenza è fissata in data 1 1 aprile 2 01 4 ), la scheda sintetica degli argom enti trattati e la brochure http://www.agcisolidarieta.it/newsletter2.asp?ID=27 6/20
9/10/2014 ELEZIONI EUROPEE 2014 di presentazione. Fonte: Garante dei detenuti Lazio Allegato: Bando_master_FORMAZIONE_INTERMEDIAT... FALSI INVALIDI ? UNA SENTENZA STORICA PER LE PERSONE CON VERA DISABILITÀ COMUNICATO STAMPA Una giornata “storica” il 9 aprile scorso. Il TAR del Lazio si è pronunciato, con sentenza n. 3 851 /2 01 4 , sul giudizio av v iato da ANFFAS Onlus (Associazione Nazionale Fam iglie di Persone con disabilità Intellettiv a e/o relazionale), con l’interv ento ad adiuv andum della FISH (Federazione Italiana per il Superam ento dell’Handicap) contro una serie di m essaggi e circolari con cui l’INPS, fra il 2 01 1 e il 2 01 2 , ha disciplinato i controlli dei Piani straordinari di v erifica sui cosiddetti “falsi inv alidi” per 500.000 persone. La sentenza, giunta dopo ben tre anni di dura battaglia nelle aule giudiziarie, riconosce, com e già am piam ente denunciato da ANFFAS e FISH, che le m odalità adottate dall’INPS per le v erifiche straordinarie sono state illegittim ità e lesiv e dei diritti delle v ere persone con disabilità e sconfessa – ancora un v olta – anche i dati forniti dall’Istituto in m ateria. Infatti, a partire dal 2 01 1 , dopo av er già effettuato 3 00m ila controlli nei due anni precedenti, l’INPS, in v ia unilaterale ed anche in contraddizione rispetto alle garanzie prev iste dalla norm ativ a statale, ha m odificato progressiv am ente le m odalità delle v erifiche straordinarie stabilendo di far rientrare, nei controlli a cam pione, anche gli inv alidi per i quali era già stata precedentem ente prev ista una riv edibilità. Così facendo il num ero delle rev oche, alla fine dei controlli “straordinari”, è risultato artificiosam ente elev ato: sono state som m ate anche le posizioni com unque già considerate riv edibili e, in larga m isura, in ogni caso destinate a rev oca. Senza dire che, poi, tale attiv ità ha distolto l’im pegno dell’INPS da quello che effettiv am ente av ev a richiesto il Parlam ento: controllo, in aggiunta all’ordinaria attiv ità di rev isione, delle situazioni determ inate m olti anni addietro. Si sarebbero dov uti effettuare ben altri controlli, oltre che, per esem pio, ev itare di v isitare persone da decenni ricov erate in strutture a causa della loro disabilità – sicuram ente non “falsi inv alidi”- con tutti i grav osi, inutili ed ulteriori costi delle v isite per l’INPS, oltre ai disagi per i cittadini. I dati finali, com e pure la m illantata incidenza dei cosiddetti “falsi inv alidi” effettiv am ente indiv iduati dall’Inps, sono risultati “gonfiati” e forieri solo di costi per l’Am m inistrazione, che sem brano addirittura aggirarsi intorno ai 3 0 m ilioni di euro! Il TAR ha anche accolto gli ulteriori riliev i di ANFFAS e FISH circa la non equiparabilità tra le v isite di rev isione ordinaria, di com petenza prioritaria della Com m issione ASL (prim o punto di riferim ento territoriale per il Cittadino), e quelle straordinarie di com petenza esclusiv a dell’INPS. Con tale m odalità im posta dall’INPS, infatti, è stata im pedita la v isita presso le Com m issioni Asl più v icine al Cittadino, costringendolo per la rev isione ordinaria anche a trasferim enti di decine e decine di chilom etri da casa e non garantendo quel doppio controllo che ev itasse le sv iste di una sola com m issione. Il TAR ha anche appurato che è m ancata la tutela alle persone con disabilità intellettiv a e/o relazionale: infatti m entre i m edici nom inati da ANFFAS erano presenti nelle Com m issioni ASL, questi erano esclusi dalle v erifiche straordinarie dell’INPS, lasciando priv e di specifica tutela le persone con tali tipologie di disabilità. Ma non è tutto. Dal 2 01 2 INPS ha incluso nelle v erifiche straordinarie non solo le condizioni di inv alidità, m a anche quelle di handicap (ex Legge 1 04 /1 9 9 2 ) senza av erne una copertura norm ativ a (giunta solo a fine 2 01 2 ). Anche in questo caso il TAR ha riconosciuto le doglianze sollev ate da ANFFAS e FISH ed ha pienam ente chiarito che si sono usate, alm eno fino al 2 01 3 , le v isite di v erifica straordinaria per degli scopi che la norm a statale non riconoscev a: elim inare certificazioni per lo stato di handicap che erano e sono cosa ben div ersa da quelle per riconoscere l’inv alidità civ ile e le relativ e prov v idenze econom iche. Inoltre, seppur non accolto con la sentenza in discorso, un im portante chiarim ento è stato quello relativ o al riconoscim ento dell’efficacia del http://www.agcisolidarieta.it/newsletter2.asp?ID=27 7/20
9/10/2014 ELEZIONI EUROPEE 2014 Decreto m inisteriale 2 agosto 2 007 che fissa l’esenzione da v isite di rev isione o v erifiche straordinarie in caso di patologie “stabilizzate o ingrav escenti”, principio che, nel corso degli anni successiv i al ricorso e proprio per im pulso di questo, sem bra in v ia di progressiv a acquisizione da parte dell’INPS. Al m om ento sono in corso attenti approfondim enti, da parte di FISH e ANFFAS, sulle ricadute dirette per le persone con disabilità che si sono v iste rev ocare le prov v idenze econom iche in forza di quelle disposizioni am m inistrativ e dichiarate illegittim e. Si tratta quindi di un sentenza fondam entale perché m ette in discussione le m odalità delle v erifiche già realizzate, m ettendo al tem po in dubbio anche quelle successiv e al 2 01 2 . L’interesse dell’Associazione e della Federazione non è certo quello di contrastare l’indiv iduazione dei falsi inv alidi, m a di fare in m odo che siano rispettati i diritti fondam entali delle v ere persone con disabilità e che i controlli siano condotti con le opportune garanzie, in m odo efficace e m irato, ev itando inutili disagi e v essazioni. Per questo ANFFAS e FISH si augurano e richiedono con forza che Gov erno e Parlam ento chiariscano e riform ino non solo il piano di v erifica sugli accertam enti, m a anche l’intero sistem a di accertam ento di inv alidità civ ile, stato di handicap e disabilità che risulta orm ai obsoleto, farraginoso ed inefficiente. Tale riform a è prev ista nel program m a biennale d’azione che il Gov erno stesso si è im pegnato a m ettere in atto per garantire il rispetto dei diritti um ani delle persone con disabilità. Fonte: http://www.fishonlus.it/ INTERVISTA DI MAURIZIO COCCHI AL MINISTRO DEL LAVORO WELFARE GIULIANO POLETTI Estratto dell'interv ista di Maurizio Cocchi al m inistro del Lav oro e Welfare Giuliano Poletti: la v ersione integrale uscirà sul nuov o num ero della testata Buone Notizie Bologna (www.buonenotiziebologna.it) dal prossim o 2 m aggio. L'elasticità introdotta, anche con i recenti prov v edim enti in m ateria di disciplina del tem po determ inato, serv e di più a creare occupazione o a rendere più com petitiv e le im prese italiane? Lo spirito che sta alla base delle m odifiche proposte per i contratti a term ine è quello di rendere più agev ole l'utilizzo di questo tipo di contratto per le im prese e, contem poraneam ente, di rafforzare le opportunità di stabilizzazione del rapporto di lav oro, della sua trasform azione in tem po indeterm inato. Siam o infatti conv inti che un im prenditore che può ricorrere ad un contratto a term ine per un periodo di tre anni senza l'obbligo della causale, quindi senza il "rischio" di contenziosi, sarà più propenso a far rim anere un giov ane in azienda più a lungo e che, av endo il m odo di m etterne alla prov a ed apprezzarne le capacità, potrà più facilm ente decidere di av v alersi del suo lav oro in m odo stabile. Del resto, c'è un dato che ci conforta in questa conv inzione: il tasso di stabilizzazione dei contratti a term ine della durata di 6 m esi è del 1 0%, per i contratti sopra ai 1 2 m esi la percentuale di stabilizzazione arriv a al 3 0%. Crediam o, inoltre, che un contratto a term ine con queste caratteristiche non dia più alibi per il ricorso a form e contrattuali, com e le partite IVA ed i co.co.pro., che spesso m ascherano rapporti di lav oro subordinato sfuggendo agli obblighi prev idenziali ed assistenziali v erso il lav oratore che v iene così a trov arsi in condizioni di precarietà, con scarse tutele e pressoché inesistenti prospettiv e di stabilizzazione. Insom m a, il nostro obiettiv o è fav orire l'aum ento dell'occupazione e delle opportunità di stabilizzazione che, com e è noto, è una prem essa fondam entale per la crescita della com petitiv ità. Queste continue richieste di disponibilità da parte dei lav oratori a piegarsi alle esigenze aziendali, non crede che dov rebbero av ere una contropartita, per esem pio, in term ini di co-partecipazione? Crede che sia possibile realizzare una norm ativ a che fav orisca la partecipazione dei lav oratori alla gestione aziendale? Il tem a della partecipazione dei lav oratori alla gestione delle im prese è stato periodicam ente oggetto di dibattito nel nostro paese, senza m ai approdare a risultati concreti. Penso che su questo abbia influito una cultura dell'im presa e delle relazioni industriali che si è sem pre m ossa http://www.agcisolidarieta.it/newsletter2.asp?ID=27 8/20
9/10/2014 ELEZIONI EUROPEE 2014 all'interno del binom io conflitto/contratto. Certo, l'ev oluzione del lav oro ed i suoi crescenti contenuti di conoscenza e di com petenza rendono di grande attualità il tem a di un più attiv o coinv olgim ento dei lav oratori nella definizione delle scelte e delle strategie aziendali. Pensare ad una norm ativ a che fav orisca questo processo non è quindi un'ipotesi cam pata in aria, anche se non ritengo che riv esta un carattere di urgenza. Ma la prem essa indispensabile, in ogni caso, è che ci sia una disponibilità reale delle parti sociali a confrontarsi su questo tem a. Nell'ottica di rafforzare il peso dei lav oratori e la dem ocrazia interna delle loro organizzazioni, lei prev ede di proporre una norm ativ a per regolam entare la rappresentanza sindacale? È una questione m olto delicata e, sinceram ente, non rientra tra le priorità del gov erno. Non v a dim enticato, tra l'altro, che su questo tem a è interv enuto, di recente, un accordo tra le parti sociali. Noi pensiam o che v ada rispettato. [...] continua su Buone Notizie Bologna dal 2 m aggio in edicola Fonte: http://www.buonenotiziebologna.it COERENZA E UNITÀ DI INDIRIZZO POLITICO PER L’ASSEGNAZIONE DI ALTRE DELEGHE SOCIALI AL MINISTRO POLETTI COMUNICATO STAMPA Il com m ento del Forum Nazionale del Terzo Settore Rom a 9 aprile 2 01 4 - Nella giornata di ieri, m artedì 8 aprile, il Gov erno Renzi ha ripartito le Deleghe di funzione assegnando in particolare al Ministro del Lav oro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, le deleghe a Politiche giov anili, Serv izio civ ile nazionale, Integrazione e Politiche per fam iglia. Una decisione che dim ostra nuov am ente l’attenzione dell’attuale Gov erno v erso i tem i del terzo settore, adesso ufficialm ente affidati ad un Ministro che prov iene dal m ondo cooperativ o e del non profit, e andando a ricreare una unità di coerenza e indirizzo politico a tem i di politica sociale, finora assegnati a più dicasteri. “Accogliam o positiv am ente la notizia del conferim ento delle deleghe ed esprim iam o, in particolare, soddisfazione per quelle assegnate al Ministro Poletti”, dichiara il portav oce nazionale del Forum del Terzo Settore, Pietro Barbieri. “Il nostro lav oro di rappresentanza e di confronto con le Istituzioni andrà av anti con un interlocutore che sappiam o essere realm ente attento e disponibile all’ascolto delle tante istanze presenti sulle tem atiche sociali. Attendiam o adesso la ripartizione che il Ministro farà tra i suoi sottosegretari per il com pletam ento del panoram a delle com petenze nel ram o sociale e l'effettiv o av v io dell'approfondim ento dei tanti dossier aperti.”, conclude Barbieri. Fonte: www.forumterzosettore.it FLASH MOB DELLE CASE FAMIGLIA A FONTANA DI TREVI A RISCHIO L'ASSISTENZA A 1500 MINORI Duem ila palloncini v erdi: uno per ogni bam bino e persona con disabilità che abita nelle case fam iglia della Capitale. Si è sv olto oggi a Fontana di Trev i il flash m ob delle case fam iglia, che hanno riv olto un appello al sindaco Ignazio Marino, ai consiglieri e agli assessori capitolini. Centinaia di chiav i sono state lanciate nella Fontana, al posto delle m onetine, per esprim ere il desiderio di «continuare a restare aperte e di ritornare in una Rom a più accogliente, com e nel m ito della lupa capitolina, in grado di prendersi cura dei suoi cittadini più deboli». Con http://www.agcisolidarieta.it/newsletter2.asp?ID=27 9/20
9/10/2014 ELEZIONI EUROPEE 2014 questo gesto sim bolico, le case fam iglia rom ane chiedono al sindaco e alla Giunta com unale, in v ista dell'im m inente approv azione del bilancio, di riserv are particolare attenzione al destino delle proprie strutture. «Gli attuali finanziam enti sono totalm ente insufficienti - dicono le associazioni aderenti all'iniziativ a - e incom be il rischio di non poter più dare l'accoglienza agli oltre 1 .500 m inori e ai 3 80 disabili, attualm ente residenti nelle case fam iglia della Capitale». «Abbiam o consegnato un appello alla presidente della com m issione Politiche sociali del Com une Erica Battaglia», dice Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al plurale, che rappresenta 1 8 organizzazioni che operano nel Lazio a sostegno delle persone con disabilità. «Attualm ente – prosegue Berliri - tra i principali centri italiani, da Milano a Palerm o, Rom a è la città che prev ede la retta giornaliera più bassa». OMICIDI DI STATO UNA RIFLESSIONE la notizia dell’om icidio di un figlio l’altroieri al trionfale (http://www.rom acapitalenews.com /trionfale-uccide-la-m oglie-e-il-figlio- e-si-consegna-alla-polizia/), m i ha riportato alla m ente episodi già v isti… Tem po scrissi una riflessione, v e la proposi, m i perm etto di riproporv ela, credo ci sia utile prov are a confrontarci anche sul senso e sulla filosofia del nostro agire, sulla politica... (Luigi Vittorio Berliri) Di nuov o una tragedia. 9 aprile 2 01 4 , Rom a, un papà soffoca il figlio disabile e lo uccide, poi spara alla m oglie. Om icidio o responsabilità di tutti noi? Ho ritrov ato questa riflessione, su un caso sim ile, sem pre a Rom a nel 2 009 . Graziella Graziella è una donna di 4 7 anni, è div entata fam osa, la sua storia è sui giornali di inizio autunno 2 009 . Il papà la affoga nel lav andino della cucina. Lei m uore, e lui si butta dal balcone. Era anziano, m alato. La m oglie era andata a fare la spesa, m olto anziana anche lei. I v icini gli v olev ano bene. Il parroco, corso al rum ore dello schianto, nella piazza poco distante gli ha dato l’assoluzione, definendolo un santo. Questa la cronaca dei fatti. Cosa sia successo dopo sui giornali non c’è. Ma io im m agino quel parroco salire sul cam panile e suonare le cam pane all’im pazzata, fino a radunare non solo i fedeli, m a il quartiere, alm eno per gli strepiti delle cam pane interm inabili, e poi la città, e lo im m agino nella piazza stracolm a, ancora sporca di sangue, a urlare rabbia per un gesto che se assolv e l’im putato più diretto non può che condannare qualcun altro. Chi? Lo im m agino in cim a arram picato sul cam panile, con il m icrofono della chiesa collegato alla piazza a proporre una riflessione alta sul senso della v ita, della v ita di chiunque. Della dignità della persona um ana. E delle responsabilità. Av rebbe spiegato il significato di “ respons-abile” cioè colui che sa dare riposte, abile a rispondere. Una città responsabile sa dare risposte. E le risposte non sono solo i buoni sorrisi, il bar dov e parlare della Lazio sotto casa, cose ricche e preziose, m a le risposte, quelle v ere, sono serv izi efficienti. Che sanno essere v icino dav v ero a chi ha bisogno. Av rebbe poi spiegato che quei serv izi costano, perché una persona di sostegno che v iene in casa tutto il giorno (non due o tre ore!) ha un costo. Av rebbe parlato di case fam iglia, costose anche esse. E av rebbe detto: “Io non v oglio essere più né assassino m a nem m eno com plice. Fino ad oggi sono stato com plice, v i chiedo perdono, anche se v i chiam o in correità tutti quanti. Voglio una città che prenda i soldi delle m ie tasse e dia serv izi alle tante, tantissim e Grazielle”. Av rebbe raccontato la storia del presidente dei una Consulta che, sv olgev a un lav oro apprezzato da tutti e che ha lasciato l’incarico con queste parole “scusatem i, dev o prepararm i a partire (m orire) e dev o pensare a m io figlio disabile, perché, finora, per lui non c’è nulla di concreto.” Av rebbe parlato della dignità di quest’uom o di fronte alla v ita, sua e del figlio, e poi di fronte alla m orte, com e un v iaggio, ev ento quasi “bello”. E quindi della dignità della v ita. E a questo punto lo im m agino ancora più rabbioso gridare: “Guai a noi, ipocriti, che non abbiam o saputo dare risposte quando era il m om ento di darle, e ora inv ece piangiam o lacrim e di coccodrillo. Troppo facile per tutti http://www.agcisolidarieta.it/newsletter2.asp?ID=27 10/20
9/10/2014 ELEZIONI EUROPEE 2014 v enire qua dom ani al funerale, dire belle e v uote parole di rito. Le parole da dire sono inv ece quelle “piene”. Quelle che corrispondono a fatti, concreti, tangibili. E v olete sapere allora quali sono le parole e gli im pegni che m i aspetto oggi, in m em oria di Graziella e per tutte le Grazielle ancora v iv e?” Im m agino la piazza stracolm a, le m assim e autorità in prim a fila. E lui sem pre più inferv orato e quasi v isionario continuare il suo ragionam ento: “Le parole che ci aspettiam o sono quelle che descriv ono serv izi efficaci, belli. Non sono fantasie. Guardate alle città del nord Europa. Lì i cittadini pagano v olentieri le loro tasse e ricev ono serv izi di altissim a qualità. Gli operatori del sociale sono ben pagati, form ati e professionali. Ma senza spostarci fino in Europa, guardiam o i serv izi che già offre la nostra città: bellissim i m a insufficienti. non basta. Non basta. Non basta. “Ci sono esem pi incredibili di altruism o, di capacità di progettare e realizzare serv izi alla persona, ci sono asili nidi, scuole con insegnanti di sostegno m erav igliosi… m a se un genitore di un bim bo disabile già dopo i prim i anni di v ita del figlio capisce che le risposte sono fram m entarie, scoordinate, m al pagate, com e inv ecchia poi? Ci sono centri diurni per persone con handicap belli, puliti, con personale m otiv ato. Ma stanno dim ettendo le persone: tagli al bilancio regionale! E un genitore il cui figlio frequenta uno di questi centri e ogni m attina non sa se quello sarà l’ultim o m ese, con quale serenità affronta la v ita? C’è l’assistenza a dom icilio. Ma due ore a pom eriggio nem m eno il dog-sitter le fa! Che ci fa una persona con due o tre ore di assistenza, v isto che escluso il tem po del sonno le ore sono alm eno sedici? Può un genitore prendersi cura per dodici, tredici, quattordici ore al giorno, senza pausa, del proprio figlio con difficoltà? Ci sono case fam iglia, alcune sono m erav igliose: piccoli appartam enti con giardino, in cui lav orano operatori prem urosi. Non si tratta dunque di fare cose im possibili”. Nel frattem po im m agino il silenzio calare sulla piazza, i v isi pietrificati di chi di fronte ad una m orte assurda si dice “m a che dav v ero bastav a così poco per ev itarla?” “Se la politica si fosse interessata” – av rebbe concluso- “ se si fossero trov ati i fondi per garantire alla fam iglia di Graziella un’ottim a assistenza in casa, e la certezza di una bella casafam iglia per il giorno in cui non ci sarebbero più stati i genitori, quel padre non av rebbe fatto un gesto così estrem o. Forse… “E se lo av esse fatto io non av rei potuto assolv erlo. Ma se io ho assolto lui, di chi è oggi la responsabilità?” Questa im m agino la dom anda con cui av rebbe concluso il suo discorso, v isionario. [tratto da Volere e Volare, Bellieni Berliri ed Cantagalli 2 01 0] CONFERENZA INFANZIA VERSO IL NUOVO PIANO DI AZIONE Rim ettere l’infanzia al centro dell’agenda politica, garantire le risorse, definire i liv elli essenziali delle prestazioni che riguardano i diritti civ ili e sociali di bam bini e ragazzi. Queste alcune richieste riv olte al gov erno dai referenti dei network di associazioni e operatori interv enuti stam ani alla Quarta Conferenza nazionale sull’infanzia e sull’adolescenza. L’ev ento, organizzato dal Ministero del lav oro e delle politiche sociali, ha preso il v ia ieri e si è concluso lo scorso 2 8 m arzo, a Bari. Due giornate dense di interv enti e m om enti di confronto, che hanno registrato una grande partecipazione di operatori, am m inistratori, studiosi, rappresentanti di istituzioni e associazioni e giov ani. La conferenza, intitolata Inv estire sull’infanzia, ha v oluto richiam are l’attenzione sull’im portanza dell’inv estim ento precoce sui bam bini in term ini di ritorno econom ico alla com unità e ha dato il v ia a un’am pia consultazione tra le am m inistrazioni centrali e territoriali, le associazioni, il priv ato sociale, le im prese e tutti gli attori che si occupano di m inori in v ista della form ulazione del Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. La seconda giornata di lav ori, aperta dall’interv ento di alcune ragazze che hanno preso parte al progetto Partecipare, infinito presente prom osso dal Pidida, è stata dedicata alla restituzione dei lav ori delle quattro sessioni parallele che si sono sv olte il giorno precedente, incentrate sui seguenti tem i: Bam bini e pov ertà delle fam iglie, Bam bini e ragazzi fuori dalla propria fam iglia, Dall’integrazione all’inclusione, Serv izi socio educativ i per la prim a infanzia: pari opportunità di partenza? I lav ori sono proseguiti con una tav ola rotonda sul tem a Verso il nuov o http://www.agcisolidarieta.it/newsletter2.asp?ID=27 11/20
9/10/2014 ELEZIONI EUROPEE 2014 Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, a cui sono interv enuti, fra gli altri, oltre ai referenti dei network di associazioni e operatori che hanno presentato le loro richieste, il Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora e la v icepresidente della Com m issione bicam erale per l’infanzia Enza Blundo. Le conclusioni sono state affidate al sottosegretario al lav oro e alle politiche sociali Teresa Bellanov a, che ha sottolineato l’im portanza del lav oro di rete tra tutti i soggetti che si occupano di m inori e ha detto che l’Osserv atorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza sarà insediato in tem pi brev issim i. L’annuncio era stato anticipato dal Ministro del lav oro e delle politiche sociali Giuliano Poletti. Durante la due giorni sono stati presentati il v olum e Parole nuov e per l’affidam ento fam iliare. Sussidiario per operatori e fam iglie e due pubblicazioni del Centro nazionale: la ricerca Bam bine e bam bini tem poraneam ente fuori dalla fam iglia di origine. Affidam enti fam iliari e collocam enti in com unità al 3 1 dicem bre 2 01 0, prom ossa dal Ministero, realizzata dall’Istituto degli Innocenti di Firenze e pubblicata nel Quaderno 55 curato da Valerio Belotti, e il num ero 3 /2 01 2 della riv ista Cittadini in crescita. Il Sussidiario – guida operativ a riv olta agli operatori del pubblico e del priv ato sociale, alle reti e associazioni di fam iglie affidatarie e a tutti coloro che, a div erso titolo, si occupano di affidam ento fam iliare – è uno dei principali strum enti a supporto della sperim entazione delle Linee di indirizzo per l’affidam ento fam iliare. Il program m a com pleto dell’ev ento è disponibile sul sito della conferenza. (bg) Fonte: www.minori.it COOPERATIVE: L'IMPORTANZA DI UN QUADRO NORMATIVO A LIVELLO INTERNAZIONALE Antonio Fici – Professore associato di Diritto privato nell’Università del Molise È stato pubblicato l'International handbook of cooperativ e law, un v olum e unico nel suo genere, uno strum ento fondam entale per la form azione e la ricerca com parata nel cam po del diritto cooperativ o. Ce lo presenta uno dei curatori, il professor Antonio Fici, dell'Univ ersità del Molise nonchè collaboratore di Euricse. Potrebbe darm i alcune inform azioni di scenario relativ e a questo v olum e? Da dov e v iene fuori? Quando av ete deciso di scriv erlo? E Perché? Dev o innanzitutto ringraziare i co-curatori del v olum e, professori Dante Cracogna dell’Univ ersità di Buenos Aires e Hagen Henrÿ dell’Univ ersità di Helsinki, e tutti i rim anenti 3 5 autori, senza dei quali questa im presa non sarebbe stata possibile. Mediante sforzi cooperativ i (e m ai com e in questo caso è im portante sottolinearlo!), abbiam o tutti insiem e prodotto un “bene com une” che riteniam o destinato ad av ere una qualche influenza sulla storia del pensiero e della teoria delle società cooperativ e. Un sentito ringraziam ento v a anche ad Euricse, che ha creduto nel progetto sin dall’inizio e senza il cui supporto tutto ciò sarebbe stato più difficile. Un grazie anche al nostro prestigioso editore Springer che ha av uto il coraggio di cim entarsi in un cam po, quello del diritto delle società cooperativ e, che altri editori internazionali disdegnano, m ostrandosi interessati soltanto al diritto delle società capitalistiche e lucrativ e. Confidiam o di poter dare anche al nostro editore una bella soddisfazione. Ritornando alla sua dom anda, il libro – che è e rim ane un’iniziativ a scientifica ed accadem ica – nasce com e risposta specifica a div erse esigenze. Mi lim ito qui a segnalarne soltanto due. In prim o luogo, si av v ertiv a il bisogno di fare il quadro sulla situazione legislativ a riguardante le cooperativ e, soprattutto in prospettiv a internazionale e com parata. Non dim entichiam o che nella storia del m ov im ento cooperativ o esistono solo due precedenti di riliev o: il libro di Margaret Digby , Digest of Co-operativ e Law at Hom e and Abroad pubblicato dalla Horace Plunkett Foundation nel 1 9 3 3 , e quello di Laszlo Valko, International Handbook of Cooperativ e Legislation, pubblicato con il supporto dell’Alleanza Cooperativ a Internazionale nel 1 9 54 (che però, nonostante il titolo, era lim itato alla legislazione v igente nei paesi europei). Tuttav ia, questi due v olum i, per quanto im portanti, differiscono dal nostro, che non costituisce soltanto una collezione di leggi e norm e, m a che per la prim a v olta si sforza di fondare una teoria del diritto cooperativ o http://www.agcisolidarieta.it/newsletter2.asp?ID=27 12/20
9/10/2014 ELEZIONI EUROPEE 2014 com parato (soprattutto nel prim o capitolo del v olum e) e tiene conto (negli scritti contenuti nella parte seconda) anche della legislazione sov ranazionale, com e ad esem pio il regolam ento dell’Unione europea del 2 003 sulla società cooperativ a europea. In secondo luogo, si av v ertiv a il bisogno di dare al diritto e all’analisi giuridica un ruolo più significativ o all’interno della teoria cooperativ a com plessiv am ente considerata. Conv inzione m ia e di coloro che m i hanno accom pagnato in questa av v entura scientifica – che, per inciso, ci ha tenuti im pegnati per più di due anni e che, com e si potrà im m aginare, ha richiesto sforzi considerev oli per raccogliere contributi da più di 3 0 paesi, uniform arli per quanto possibile e renderli in un inglese che fosse a tutti com prensibile – è che il diritto sia uno strum ento essenziale per lo sv iluppo delle società cooperativ e e che, senza un’adeguata legislazione ed una attenta dottrina giuridica cooperativ a, le cooperativ e sarebbero lim itate nella loro crescita ed andrebbero incontro ad ostacoli difficilm ente sorm ontabili. Per non ripetere cose che ho già nei m iei scritti a più riprese ev idenziato, incluso nel prim o capitolo di questo v olum e, m i lim ito qui a segnalare quanto W.P. Watkins, allora direttore dell’ Alleanza Cooperativ a Internazionale, sottolineav a proprio nell’introduzione al v olum e di Laszlo Valko sopra citato, e cioè “Lo studio com parativ o della legislazione cooperativ a ha sem pre av uto m olto più che un interesse ed un v alore soltanto scientifico. E’ anche di utilità pratica […]. Gli studi giuridici com parativ i hanno effetti concreti sulla costituzione di istituzioni cooperativ e e la realizzazione dell’idea cooperativ a […]. Senza un quadro legislativ o appropriato, un m ov im ento cooperativ o in form a di organism o econom ico che si sv iluppa non sarebbe possibile e nem m eno concepibile”. Noi siam o certi che gli attuali v ertici del m ov im ento cooperativ o internazionale condiv idano queste conclusioni ancora oggi, e che pertanto saranno ben lieti di fav orire la diffusione di questo Handbook e di segnalarne la singolarità anche rispetto alle precedenti opere di questo genere. Com e è possibile realizzare un bilanciam ento tra la necessità di standard internazionali e il diritto cooperativ o nazionale? Ci sono particolari principi che tutte le leggi cooperativ e dov rebbe includere? Nel nostro v olum e gli standard internazionali, per noi costituiti dai Principi dell’Alleanza Cooperativ a Internazionale, così com e riprodotti nella raccom andazione n. 1 9 3 /2 002 dell’ILO, costituiscono una presenza costante e un term ine di confronto continuo con il diritto nazionale. Personalm ente penso che pecchino di genericità, m a rim angono un term ine di com parazione fondam entale. Tutti i diritti cooperativ i nazionali dov rebbero adeguarsi a questi principi (in v erità, secondo alcuni autori, “dev ono”). Il problem a è però com e ciò debba essere fatto, ov v erosia, com e tali principi, che abbiam o detto essere troppo generici, debbano essere tradotti in norm e giuridiche. Noi crediam o che il nostro Handbook potrà essere d’aiuto in questa direzione. Detto questo, ci sono div ersi diritti nazionali che non si adeguano ai principi dell’Alleanza Cooperativ a Internazionale, ed alcuni che lo fanno solo parzialm ente, trascurando di attuare principi im portanti, com e il sesto (cooperazione tra cooperativ e) ed il settim o principio (interesse per la com unità), che non poco contribuiscono a differenziare le cooperativ e dalle società capitalistiche e con fini di lucro. Personalm ente credo che il principio di dem ocraticità, partecipazione e controllo dei soci dell’im presa cooperativ a, sia principio più im portante di tutti gli altri. Il v ero caposaldo della div ersità cooperativ a, della sua distinta identità. Com e v aria la legislazione cooperativ a tra stati europei, africani e latino am ericani? C’è qualcosa che si può im parare da queste regioni, ciascuna con la sua legislazione cooperativ a, in term ini di legislazione cooperativ a internazionale? Grazie alla ricerca com parativ e sv olta nel nostro v olum e, abbiam o rilev ato che c’è div ersità tra i diritti nazionali, m a che in fondo tutte le legislazioni grav itano introno ad un nucleo com une. Su questo nucleo com une si sofferm ano le riflessioni contenute nel prim o capitolo dell’Handbook, capitolo che è stato da m e personalm ente redatto. Quanto alle aree geografiche più v aste, può dirsi in estrem a sintesi, che m entre gli ordinam enti giuridici dell’area latino am ericana sono m olto più tradizionali e rigidi nell’applicazione dei principi internazionali, che talv olta incorporano sostanzialm ente nei loro testi di legge sulle cooperativ e, gli ordinam enti europei m ostrano una v arietà m aggiore. Gli ordinam enti africani ed asiatici (recenti sono, ad esem pio, sia la disciplina OHADA in Africa, sia la prim a legge cinese sulle cooperativ e) rim angono ancora tutti da scoprire, e il nostro Handbook rappresenta un prim o passo in questa direzione. Oltre a guardare a differenti regioni, il libro esam ina inoltre la legislazione nazionale di 3 1 stati nazionali. Su che basi sono stati scelti questi paesi? Ci http://www.agcisolidarieta.it/newsletter2.asp?ID=27 13/20
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