FUGGIRE - "FUGGIRE" Dossier scolastico sulla mostra
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Dossier scolastico sulla mostra «FUGGIRE» Historisches und Völkerkundemuseum St. Gallen 6. 4. 2019 – 5. 1. 2020 FUGGIRE Dossier scolastico sulla mostra
Mostra «FUGGIRE» Il rifugiato è colui che temendo di essere perseguitato per motivi di raz- za*, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo socia- le o per le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza. Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951, ratificata da 148 Paesi „Nessuno mette i suoi figli su una barca a meno che l’acqua non sia più sicura della terra.“ Warsan Shire, poetessa somala „L’Aiuto umanitario non può restituire a chi fugge l’esistenza di prima, ma fa in modo che le persone non muoiano di fame e di sete. Ciò di cui han- no bisogno è una prospettiva a lungo termine di una vita dignitosa per sé e i propri figli. È qui che la Svizzera interviene e dà il suo contributo.“ Manuel Bessler, vicedirettore, delegato per l’Aiuto umanitario e capo del Corpo svizzero di aiuto umanitario „Un numero spaventoso di rifugiati e migranti muore in mare ogni anno; sulla terraferma, le persone che fuggono dalla guerra trovano la loro strada bloccata da confini chiusi. Chiudere le frontiere non risolve il pro- blema.“ Filippo Grandi, Alto commissaro delle Nationi Unite per i rifugiati „Certo, in una catastrofe umanitaria di proporzioni gigantesche come quella siriana, nessun aiuto sarà mai sufficiente. Ma è pur sempre qual- cosa. Abbiamo fatto arrivare in Svizzera persone bisognose di protezio- ne che si trovavano nelle zone di guerra. Abbiamo accolto molti uomini, donne e bambini siriani nel quadro della procedura di asilo. E prestiamo assistenza in loco. Con queste decisioni abbiamo salvato la vita di alcune persone e dato un futuro a molte altre. Allo stesso tempo abbiamo di- mostrato che la Svizzera non si disinteressa del destino di chi fugge dal proprio Paese. Consigliera federale Simonetta Sommaruga Capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia DFGP „A queste persone va offerta una prospettiva, indipendentemente da quanto tempo rimarranno nel nostro Paese.“ Walter Leimgruber, Presidente della Commissione federale della migrazione CFM * La Convenzione di Ginevra sui rifugiati fu adottata nel 1951, in un’epoca in cui il termine „razza“ faceva parte del linguaggio ufficiale. Oggi si parla di „appartenenza etnica“. 2
©EDA/DEZA Historisches und Völkerkundemuseum St. Gallen (San Gallo), 6.4.2018 – 5.1.2020 Historisches Museum Luzern (Lucerna), 5.10.2018 – 10.3.2019 «FUGGIRE» è un progetto della Bernisches Historisches Museum (Berna), Commissione federale della 25.1. – 16.9.2018 migrazione CFM, della Segreteria di Stato della migrazione SEM, dell’Alto Museo della città di Aarau, Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ACNUR e della 6.4. – 17.9.2017 Direzione dello sviluppo e della cooperazione DSC. Museo nazionale Zurigo, 29.10.2016 – 5.3.2017 www.deza.admin.ch www.sem.admin.ch www.ekm.admin.ch www.unhcr.org, www.unhcr.ch Autrice: Gaby Fierz, fierz-kulturprojekte Collaborazione: Istruzione & mediazione culturale, Museo nazionale Zurigo, Prisca Senn 3
INTRODUZIONE ©EDA/DEZA Care e cari insegnanti, ogni giorno ci arrivano immagini di persone che, nella fuga, hanno per- duto ogni legame con la loro vita precedente. Ma che cosa significa dover abbandonare la casa, il lavoro, la famiglia, il proprio Paese? La mostra «FUGGIRE» dà ai visitatori la possibilità di calarsi nei panni dei protagonisti di queste tragiche vicende e di capire che cosa vuol dire veramente fuggire. Hayat Hamid è fuggita dalla Siria nel confinante Libano insieme ai suoi due bambini e alla suocera. Una fuga dettata dagli orrori della guerra, dai continui bombardamenti e dalla persecuzione. Con sé ha potuto port- are solo alcuni indumenti. La famiglia Hamid è scampata al peggio e ha trovato ospitalità da lontani parenti. Da anni ormai vivono nel garage di casa loro, condividendo tutto: pasti frugali, acqua inquinata e corrente elettrica, che il più delle volte manca. Entrambe le famiglie hanno esauri- to i propri risparmi e ora dipendono con urgenza dall’aiuto internaziona- le. Hayat Hamid è un personaggio di fantasia, ma la sua storia si basa in gran parte su fatti reali e simboleggia il destino di molte persone in fuga. 4
Mostra «FUGGIRE» 70 milioni di persone in fuga Attualmente circa 70 milioni di persone sono in fuga: un numero così alto di sfollati non si registrava dalla Seconda guerra mondiale. La mostra «FUGGIRE» affronta questo tema da diversi punti di vista e, raccontando le biografie di persone in fuga, rende i visitatori partecipi del cammino duro e travagliato che devono affrontare i profughi e le loro famiglie. La mostra permette di capire che cosa significa intraprendere un viaggio lungo e pericoloso per raggiungere un Paese straniero in cui non c’è nes- suno in attesa, di cui non si parla la lingua e in cui non ci si sente a casa, ma nel quale si ripongono tutte le speranze. I visitatori ripercorrono alcune tappe della fuga. Grazie alla videoinstalla- zione del regista Mano Khalil – anch’egli con una storia di fuga alle spalle – diventano testimoni diretti di un viaggio duro e molto rischioso. Scopro- no chi può ottenere protezione in Svizzera e in altri Paesi e chi invece no, come funzionano l’aiuto internazionale, dal quale dipende oltre il 90 per cento dei profughi in tutto il mondo, e la procedura d’asilo in Svizzera. La mostra affronta questioni come la molteplicità culturale, il concetto di identità e le opportunità offerte dall’integrazione, ma anche temi di attualità come i movimenti migratori dovuti ai cambiamenti climatici. Per la comunità internazionale gestire questi flussi migratori è un compi- to delicato e complesso che presuppone, tra l’altro, la creazione di mec- canismi per proteggere le persone che nei loro Paesi sono esposte a gravi rischi, ma alle quali attualmente non è riconosciuto lo statuto di rifugiati, come le persone colpite da siccità o povertà strutturale a causa di ca- tastrofi naturali o dei cambiamenti climatici. Innanzitutto è necessario potenziare l’aiuto sul posto, ma vanno anche rafforzate la cooperazione internazionale e la ripartizione degli oneri, una questione di cui anche la Svizzera si occupa con impegno. È fondamentale inoltre garantire uno statuto di protezione alle persone che corrono gravi rischi se ritornano nel loro Paese d’origine. La mostra è il frutto di un progetto comune della Commissione federale della migrazione (CFM), della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR) e della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC). Questo dossier per le scuole vuole contribuire a rendere la visita della mostra un’esperienza unica e indimenticabile per insegnanti e allievi. Contiene quindi proposte didattiche incentrate sull’esposizione, destina- 5
Mostra «FUGGIRE» te a vari livelli scolastici e tese a rafforzare competenze fondamentali per uno sviluppo sostenibile. Lo scopo è trasmettere contenuti, stimolare una riflessione sui propri valori e un approccio critico costruttivo nonché imparare a riconoscere e sfruttare le proprie possibilità di intervento as- sumendosi la responsabilità delle proprie azioni. Il dossier contiene una guida della mostra, informazioni e proposte per gli insegnanti e modelli di schede esplicative e di lavoro per gli allievi. Fornisce spunti su come introdurre l’argomento, complesso e stratificato, prima della visita e su come trattarlo più approfonditamente in seguito. Obiettivi didattici, contenuti e proposte sono concepiti per diversi livelli scolastici. Agli insegnanti che intendono accompagnare autonomamente le classi alla mostra «FUGGIRE» raccomandiamo di visitare l’esposizione da soli prima di recarvisi con gli allievi. I musei coinvolti organizzano visite guida- te interattive con esperte ed esperti in mediazione culturale. Date e orari sono pubblicati sui siti Internet dei musei che ospitano la mostra: www.flucht-fuir.ch Historisches und Völkerkundemuseum St. Gallen 6.4.2019 – 5.1.2020 www.hmsg.ch 6
INDICE Prepararsi alla mostra COM’È CONCEPITA LA MOSTRA 9 Attività da svolgere prima IMMAGINI DELLA FUGA I 11 della visita Lavoro creativo con materiale fotografico 5a – 6a classe della scuola primaria BIOGRAFIE DELLA FUGA 12 Ricerca livello secondario I e II Durante la visita IMMAGINI DELLA FUGA II 14 della mostra Percorso I 5a – 6a classe della scuola primaria, 90 minuti STORIE DI OGGETTI 16 Percorso II 5a – 6a classe della scuola primaria, livello secondario I, 90 minuti QUESTO DRAMMA PUÒ COLPIRE 18 CHIUNQUE. CINQUE STORIE DI PERSONE IN FUGA Percorso III livello secondario I e II, 90 minuti RIFUGIATI IN SVIZZERA 20 Percorso IV livello secondario I e II, 90 minuti Attività da svolgere dopo IMMAGINI DELLA FUGA III 23 aver visitato la mostra Lavoro creativo con materiale fotografico 5a – 6a classe della scuola primaria CHE COSA SO? CHE COSA POSSO FARE? 24 livello secondario I e II 7
Informazioni per MANO KHALIL 25 gli insegnanti QUIZ SOLUZIONI MEMORY DEI PREGIUDIZI QUALI SONO LE MIE APPARTENENZE? ISTRUZIONI E SOLUZIONI – CERCA E TROVA ISTRUZIONI – COSTRUIRE UN AQUILONE SEMPLICE Modelli LA SVIZZERA E IL DIRITTO D’ASILO 33 SCHEMA ASILO SVIZZERA PROCEDURA DI ASILO DAL 2019 IMPEGNO DEL PRINCIPATO DEL LIECHTENSTEIN E L’ASILO NEL PRINCIPATO DEL LIECHTENSTEIN CONVENZIONE DI GINEVRA SUI RIFUGIATI ART. 14 DIRITTO DI ASILO LA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI (versione breve) VIVERE LA DIVERSITÀ – LA SFIDA DEL FUTURO GLOSSARIO PAESI DA CUI FUGGONO LE PERSONE DEFINIZIONE RIFUGIATO, MOTIVI DELLA FUGA, PROBLEMI IRRISOLTI PROSPETTIVE IN LOCO CIFRE SEI DOMANDE RITRATTI – IMMAGINI DELLA FUGA PERCORSO II (5A – 6A CLASSE) SQUADRA DEI RIFUGIATI AI GIOCHI OLIMPICI 2016 MEMORY DEI PREGIUDIZI QUIZ IDENTITÀ PLURALI „LE MIE VARIE IDENTITÀ“ Materiale didattico di MATERIALE DIDATTICO 72 approfondimento FILM LIBRI | 8
Prepararsi alla mostra COM’È CONCEPITA LA MOSTRA La mostra è concepita come un percorso. La visita comincia con la vi- deoinstallazione molto eloquente di Mano Khalil (Appendice uno. Infor- mazioni per gli insegnanti: Mano Khalil). Mano Khalil, anch’egli giunto in Svizzera come rifugiato, ha seguito, filmato e intervistato persone in fuga dai loro Paesi. Nella sua videoinstallazione ci mostra riprese e sequenze di chi vive in prima persona questo dramma. I visitatori attraversano poi il „corridoio della fuga“, che illustra le ragioni di questa scelta obbligata attraverso i disegni di bambini profughi, e rag- giungono il confine. Superato il confine nazionale, una persona perse- guitata ha il diritto di essere protetta conformemente alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati. I visitatori ricevono a questo punto un quaderno con il diario della fuga di Hayat, Mohammed, Aziz, Malaika e Abdi. (Vedi Documento separato sulla presentazione di cinque persone in fuga, esis- te solo in tedesco o in francese) Le identità di queste persone sono fittizie, ma le storie si basano su fatti realmente accaduti. I visitatori hanno così la possibilità di seguire chi fug- ge lungo un cammino dal futuro incerto, di scoprire come trascorrono le giornate in un campo profughi, di capire che cosa voglia dire essere ac- colti da parenti, vivere per anni dipendendo dagli altri, con la paura che il permesso di soggiorno non sia più rinnovato e di dover dunque ritorna- re nel proprio Paese in guerra; o che cosa significhi viaggiare per giorni interi nascosti a bordo di un camion ed essere in balia dei „passatori“. Lungo il percorso vengono tematizzati i tanti problemi e ostacoli in cui si imbattono i profughi, con le varie sfide che li attendono e le decisioni che devono prendere. A ogni stazione i visitatori ricevono informazioni supplementari sulle per- sone, sui Paesi da cui provengono, sulle ragioni della fuga e sulle loro pro- spettive. Circa il 90 per cento dei profughi dipende dall’aiuto internazio- nale e rimane mediamente per 17 anni in una situazione precaria. Queste persone infatti non possono ritornare nel Paese natale, ma non hanno nemmeno la possibilità di integrarsi in un’altra realtà perché non hanno uno statuto di soggiorno legale, né un permesso di lavoro né tantomeno accesso al sistema scolastico o all’assistenza medica. Più della metà dei profughi sono minorenni: è chiaro dunque che servono urgentemente misure a lungo termine, prospettive per gli sfollati e azioni di sostegno ai Paesi confinanti che accolgono la maggior parte delle persone in fuga. | 9
©UNHCR/ Andrew McConnell Una stazione è dedicata al tema dell’asilo in Svizzera. Chi ottiene l’asilo? Che cos’è l’ammissione provvisoria? Come funziona la procedura d’asilo? Che cosa si sta facendo per migliorare la protezione offerta sia in loco sia in viaggio a chi è costretto a fuggire dal proprio Paese? I visitatori trova- no risposte a queste domande anche seguendo le storie di personaggi di fantasia i cui percorsi travagliati sono però basati su fatti reali. La mostra affronta poi il tema dell’arrivo in Svizzera nonché varie ques- tioni legate all’integrazione e alla società del futuro; spiega dove è più urgente intervenire e come ognuno di noi può contribuire attivamente a plasmare una società aperta in cui diversità sia sinonimo di arricchimento e coesione. (Vedi opuscolo separato) | 10
Attività da svolgere prima della visita IMMAGINI DELLA FUGA I Lavoro creativo con materiale fotografico 5a – 6a classe della scuola primaria Raccogliere, descrivere, analizzare, catalogare e discutere immagini di profughi. Obiettivi didattici • Saper riconoscere diversi modi di raffigurare chi fugge attraverso le fotografie • Essere in grado di nominare e tematizzare i sentimenti suscitati dalle fotografie • Saper formulare domande Domande guida • Come vengono rappresentati i profughi (bambini, donne e uomini)? • Quali emozioni suscitano in genere queste immagini? • Quali emozioni suscitano in te queste immagini? Immagina di essere costretto/a a fuggire e di essere rappresentato/a in questo modo. Che effetto ti fa? • Individui immagini simili o uguali? Metodo • Compito per gli allievi (a casa): raccogliere immagini di persone che fuggono annotando la fonte • Organizzare e riportare le informazioni relative all’immagine • Discussione • Prima catalogazione delle immagini raggruppando quelle simili • Raccogliere e annotare le domande degli allievi Materiale • Il viaggio, libro illustrato di Francesca Sanna, Appendice tre FUGGIRE – Materiale didattico di approfondimento | 11
Attività da svolgere prima della visita BIOGRAFIE DELLA FUGA Ricerca livello secondario I e II Concettualizzazione con parole chiave (cluster) sui seguenti temi: fuga, protezione, diritti umani e asilo. Ricerche sui temi: fuga, protezione, diritti umani e asilo; cifre, fatti e convenzioni internazionali. Obiettivi didattici • Imparare a reperire informazioni autonomamente • Conoscere i fatti essenziali inerenti al tema „fuggire“ • Riconoscere l’importanza della fotografia come mezzo d’informazione • Essere in grado di riflettere sulle emozioni provate • Essere in grado di stabilire collegamenti e formulare domande Domande guida • Quali parole chiave vi vengono in mente sul tema „fuggire“? • Perché le persone sono costrette a fuggire? • Chi protegge i profughi? • Quali diritti hanno? • Che cosa significa ottenere asilo? • Quali prospettive hanno i profughi in Svizzera e in altri Paesi che li accolgono? Metodo • Brainstorming: concettualizzare con parole chiave • Gli allievi, lavorando in gruppi, svolgono una ricerca sui seguenti temi: motivi della fuga, protezione e diritti delle persone in fuga, organizza- zioni che si battono per i diritti di profughi e rifugiati, procedura d’asilo • Gli allievi esaminano le prospettive di queste persone in Svizzera e in altri Paesi nei quali vengono accolte e spiegano cosa significhi avere prospettive concrete (di cosa avrei bisogno per poter vivere in maniera „dignitosa“?) • Presentazione dei risultati e approfondimento • Discussione • Elenco di domande aperte | 12
Attività da svolgere prima della visita BIOGRAFIE DELLA FUGA Ricerca livello secondario I e II Materiale • Modello La Svizzera e il diritto d’asilo • Modello Schema asilo Svizzera • Modello Art. 14 Diritto di asilo • Modello Convenzione di Ginevra sui rifugiati; Modello Dichiarazione universale dei diritti umani; Modello Vivere la diversità; Modello Glossario; Modello Paesi da cui fuggono le persone; Modello Definizione rifugiato, Motivi della fuga, Problemi irrisolti; Modello Prospettive in loco Gli allievi svolgono autonomamente ricerche in Internet. | 13
Durante la visita della mostra IMMAGINI DELLA FUGA II Percorso I 5a – 6a classe della scuola primaria), 90 minuti Percorso con attività individuali per gli allievi incentrate sulla videoinstallazione di Mano Khalil DURANTE DOVE COSA COME CHI MATERIALE 10’ Ingresso della mosta Prima di iniziare la visita: fare Insegnante riferimento a una notizia attuale Informazioni per gli insegnanti: riportata dai media interrogando Mano Khalil gli allievi. Illustrare il programma. L’insegnante presenta brevemente Mano Khalil. Compito per gli allievi: • Dove vivono le persone che compaiono nel video? • Perché sono fuggite? • Che cosa sperano? • Quali sentimenti suscitano in te le immagini e le storie presen- tate? 15’ Video-installazione Visione collettiva della Tutta la classe di Mano Khalil videoinstallazione di Mano Khalil 15’ Barometro della fuga Scambio su ciò che si è visto, prima In coppia in coppie e poi tutta la classe. Tutta la classe – Discussione L’insegnante raccoglie le Modelli: impressioni e le domande degli • Cifre allievi. La discussione che segue è • Art. 14 Diritto di asilo adattata alle esigenze della classe e • Convenzione di Ginevra sui si focalizza su fatti o su questioni di rifugiati ordine più filosofico. • Dichiarazione universale dei diritti umani • Glossario • Paesi da cui fuggono le persone | 14
DURANTE DOVE COSA COME CHI MATERIALE Domande fattuali: SEI DOMANDE: • Da quali Paesi provengono Modello: maggiormente i profughi? • Sei domande • Chi li protegge? • Quali sono i loro diritti? Domande etico-filosofiche: • Quali sentimenti suscitano in te le immagini e le storie pre- sentate? • Che cosa significa per te „senso di umanità“? • Supponiamo che tu sia cost- retto/a a fuggire: cosa faresti? • Supponiamo che tu sia cost- retto/a a fuggire: cosa ti aspetteresti dagli altri? 20’ In tutta la mostra Ogni gruppo riceve il ritratto di Lavoro di gruppo una delle cinque persone fuggite e Modelli: quattro domande associate. • Ritratti – IMMAGINI Gli allievi cercano la persona nella DELLA FUGA Percorso I mostra, ne seguono il cammino e (5a – 6a classe) rispondono alle seguenti domande: • Prospettive in loco • Perché è fuggito/a? • Dove vive ora? • Qual è il suo sogno? • Che cosa porteresti con te se fossi costretto/a a fuggire? • Che cosa ti augureresti? Ogni gruppo designa un portavoce? 30’ Lounge Cinque brevi presentazioni, Brevi presentazioni dei cinque se necessario integrate gruppi, eventualmente integrate dall’insegnante. dall’insegnante Discussione conclusiva Tre delle cinque persone restano nella regione, due vengono accolte in Svizzera come rifugiati. La discussione conclusiva è incentrata sulle prospettive e la dignità di queste persone nei loro Paesi e in Svizzera e sulle possibili forme di aiuto. | 15
Durante la visita della mostra STORIE DI OGGETTI Percorso II 5a – 6a classe della scuola primaria, livello secondario I, 90 minuti Percorso con attività individuali per gli allievi incentrate sugli oggetti e le condizioni di vita dei profughi. DURANTE DOVE COSA COME CHI MATERIALE 5’ Ingresso della mostra Prima di iniziare la visita: fare Insegnante riferimento a una notizia attuale Informazioni per gli insegnanti: riportata dai media interrogando Mano Khalil gli allievi. Illustrare il programma. L’insegnante presenta brevemente Mano Khalil. Compito per gli allievi: • Dove vivono le persone che com- paiono nel video? • Perché sono fuggite? • Che cosa sperano? • Quali sentimenti suscitano in te le immagini e le storie presentate 15’ Video-installazione Visione collettiva della video- Tutta la classe di Mano Khalil installazione di Mano Khalil 15’ Tavolo dei timbri Scambio su ciò che si è visto, prima In coppia in coppie e poi tutta la classe. Tutta la classe – Discussione L’insegnante raccoglie le impres- Modelli: sioni e le domande degli allievi e • Cifre guida la discussione. • Art. 14 Diritto di asilo Domanda: quali oggetti – scegline • Convenzione di Ginevra sui 4 su 10 – porteresti con te se fossi rifugiati costretto/a a fuggire? • Dichiarazione universale dei Discussione diritti umani • Glossario • Paesi da cui fuggono le persone | 16
DURANTE DOVE COSA COME CHI MATERIALE 15’ In tutta la mostra L’insegnante può integrare i primi Lavoro di gruppo fatti e cifre: Informazioni per gli insegnanti: • Da quali Paesi provengono mag Istruzioni e soluzioni giormente i profughi? Cerca e trova • Chi li protegge? • Quali sono i loro diritti? 25’ Scoprendo i mondi Ogni gruppo riceve un set di carte Cerca e trova: delle singole persone: fotografiche, dello stesso colore, 26 carte fotografiche con le ultime presentazi- che rappresentano oggetti appar- domande oni si svolgono nella tenenti alle cinque persone fuggite (da ritirare alla cassa del museo) sala dedicata all’asilo (Abdi, Aziz, Malaika, Mohammed in Svizzera e Hayat). Gli allievi cercano gli oggetti, In tutta la mostra Brevi rispondono alle domande sul retro presentazioni dei cinque gruppi, delle carte fotografiche e presenta- eventualmente integrate no brevemente la persona. dall’insegnante Ogni gruppo designa uno o più portavoce. Cinque brevi presentazioni, even- tualmente integrate dall’inseg- nante. Tre delle cinque persone restano nella regione, due vengono accolte in Svizzera come rifugiati. 15’ Lounge La discussione conclusiva è incen- Discussione conclusiva trata sulle prospettive e la dignità di queste persone nei loro Paesi e in Svizzera e sulle possibili forme di aiuto. | 17
Durante la visita della mostra QUESTO DRAMMA PUÒ COLPIRE CHIUNQUE. CINQUE STORIE DI PERSONE IN FUGA Percorso III livello secondario I e II, 90 minuti Percorso con attività individuali per gli allievi incentrate sulle storie di cinque persone in fuga. DURATA DOVE COSA COME CHI MATERIALE 5’ Ingresso della mostra Prima di iniziare la visita: fare rife- Insegnante rimento a una notizia attuale ripor- Informazioni per gli insegnanti: tata dai media interrogando anche Mano Khalil gli allievi. Illustrare il programma. L’insegnante presenta brevemente Mano Khalil. Compito per gli allievi: • Dove vivono le persone che com paiono nel video? • Perché sono fuggite? • Che cosa sperano? • Quali sentimenti suscitano in te le immagini e le storie presentate? 15’ Video-installazione Visione collettiva della video- Tutta la classe di Mano Khalil installazione di Mano Khalill 10’ Corridoio della fuga Scambio su ciò che si è visto, prima Attività a coppie in coppie e poi tutta la classe. Tutta la classe L’insegnante coordina. Divisione della classe in cinque gruppi 10’ Tavolo dei timbri Divisione degli allievi in cinque Insegnante gruppi. Modelli: Ogni gruppo riceve il ritratto di • Ritratti – IMMAGINI una delle cinque persone fuggite e DELLA FUGA Percorso I quattro domande associate. (5a – 6a classe) • Prospettive in loco | 18
DURATA DOVE COSA COME CHI MATERIALE Gli allievi cercano la persona nella mostra, ne seguono il cam- mino e rispondono alle seguenti domande: • Perché è fuggito/a? • Dove vive ora? • Qual è il suo sogno? • Che cosa porteresti con te se fossi costretto/a a fuggire? • Che cosa ti augureresti? Ogni gruppo designa un portavoce incaricato di illustrare alla classe i risultati del lavoro di gruppo, di presentare brevemente la persona ritratta, il motivo della sua fuga, le condizioni in cui vive, i pericoli a cui è esposta e le sue prospettive. 15’ In tutta la mostra Attività autonoma con il sostegno Lavoro di gruppo dell’insegnante 20’ In tutta la mostra Brevi presentazioni degli allievi. Tutta la classe Presentazioni 15’ Lounge Discussione sulla base delle Tutta la classe domande seguenti: Moderazione: Insegnante • Perché fuggono le persone? • Chi le protegge? • Quali pericoli corrono? • Quale aiuto ricevono? E in che cosa consiste? Scegliere e illustrare diverse forme di aiuto. • Quali sono i loro diritti? • Che prospettive hanno? • Che cosa sperano? • Come posso io contribuire atti- vamente e impegnarmi in loro favore? Gli insegnanti integrano le risposte con informazioni essenziali (cfr. Informazioni per gli insegnanti) e impostano la discussione. | 19
Durante la visita della mostra RIFUGIATI IN SVIZZERA Percorso IV livello secondario I e II, 90 minuti Percorso con attività individuali per gli allievi incentrate sull’asilo in Svizzera e l’integrazione. DURATA DOVE COSA COME CHI MATERIALE 5’ Ingresso della mostra Prima di iniziare la visita: fare Insegnante riferimento a una notizia attuale Modello riportata dai media interrogando • Informazioni per gli insegnanti: anche gli allievi. Mano Khalil L’insegnante presenta brevemente Mano Khalil. Illustrare il programma 15’ Video- Visione collettiva della video- Tutta la classe installazione installazione di Mano Khalil Compito per gli allievi: • Dove vivono le persone che compaiono nel video? • Perché sono fuggite? • Che cosa sperano? • Quali sentimenti suscitano in te le immagini e le storie presen- tate? Punto d’incontro: barometro della fuga 10’ Corridoio della fuga Scambio su ciò che si è visto, prima Attività a coppie, Tutta la classe in coppie e poi tutta la classe. Moderazione: insegnante L’insegnante comunica i primi fatti Spunti da parte dell’insegnante e cifre Modelli: Immagini delle Presentazione delle cinque persone • Cifre persone fuggite Presentazione generale: cifre, fatti • Art. 14 Diritto di asilo e convenzioni internazionali in ma- • Convenzione di Ginevra sui teria di protezione dei rifugiati rifugiati • Glossario • Paesi da cui fuggono le persone | 20
DURATA DOVE COSA COME CHI MATERIALE 5’ Tavolo dei timbri Quali oggetti – scegline quattro Attività individuale su dieci – porteresti con te se fossi Discussione costretto/a a fuggire? L’insegnante coordina 10’ Aziz e Mohammed L’insegnante fornisce spunti sulle Spunti da parte dell’insegnante condizioni di vita e i temi che rigu- ardano da vicino le cinque persone in fuga. Aspetti centrali per Aziz (trafficanti) e Mohammed (pro- gramma di reinsediamento). 15’ Asililo in Svizzera Divisione della classe in cinque Ogni gruppo riceve, su un foglio gruppi. laminato, informazioni su una Compiti: cinque persone (Moha- delle cinque persone che chiedono med, Aziz, Helen, Yasin e Ashkan) asilo in Svizzera. chiedono asilo in Svizzera, con esiti I fogli laminati possono essere diversi. ritirati alla cassa del museo. • Da dove e attraverso quale per corso la persona giunge in Svizzera? • Perché chiede asilo in Svizzera? • Con quali motivazioni viene res pinta/accolta la domanda di asilo? • Che cosa succede dopo la decisione? • Quali diritti hanno i richiedenti l’asilo, i rifugiati riconosciuti e le persone ammesse provviso- riamente? • Quale aiuto ricevono, e da chi? Gli allievi lavorano autonoma- mente, l’insegnante li guida/ aiuta. 20’ Asilo in Svizzera Brevi presentazioni degli allievi. Allievi Domande e discussione Moderazione: insegnante • Perché fuggono le persone? Modelli: • Quali sono i loro diritti? • La Svizzera e il diritto d’asilo; • Che cosa vuol dire fuggire? Schema asilo Svizzera • Quali rischi corrono le persone • Vivere la diversità che fuggono? • Glossario • Definizione rifugiato, Motivi della fuga, Problemi irrisolti | 21
DURATA DOVE COSA COME CHI MATERIALE • Chi ha diritto d’asilo? E chi ha diritto di essere protetto (anche senza ottenere l’asilo)? • Quali prospettive hanno le persone che fuggono? • Le decisioni in materia di asilo sono molto complesse e delicate: tenendo conto del quadro nor- mativo e delle possibilità esistenti, quale decisione pren- deresti? Gli insegnanti integrano le risposte con informazioni essenziali e impostano la discussione. Lounge Discussione conclusiva Moderazione: insegnante 10’ Domande aperte e prospettive | 22
Attività da svolgere dopo aver visitato la mostra IMMAGINI DELLA FUGA III Lavoro creativo con materiale fotografico 5a – 6a classe della scuola primaria Discutere le immagini raccolte e catalogate, confrontarle con le immagini esposte nella mostra, integrarle con informazioni supple- mentari, suddividerle e raggrupparle nuovamente, scrivere le didascalie e realizzare dei collage. Obiettivi didattici • Capire che modi diversi di fotografare i profughi veicolano informazioni diverse e suscitano sentimenti diversi • Essere in grado di mettere in relazione testo e immagini • Essere capaci di sostenere il proprio punto di vista. Domande guida • Che effetto ha avuto la mostra su di me? • Che cosa sappiamo delle persone ritratte nelle fotografie? • Individuate dei parallelismi con le cinque persone di cui avete scoperto e seguito il percorso nella mostra? • Quali fotografie abbinereste alle cinque storie presentate? • Quale messaggio volete trasmettere con il collage? • Quali diritti hanno le persone che fuggono? Metodo • Iniziare con un giro di risposte alla domanda: che effetto ha avuto la mostra su di me? • Dopo la visita, discutere sul modo in cui sono state raggruppate le fotografie. Gli allievi abbinano la loro raccolta di fotografie a una delle cinque persone ritratte nella mostra (Modello: Ritratti – IMMAGINI DELLA FUGA Percorso I (5a – 6a classe) • Scrivere brevi didascalie riferite alle fotografie (Modelli: Cifre; Dichiarazione universale dei diritti umani; Prospettive in loco) • Discussione • Seconda suddivisione/raggruppamento delle fotografie e dei testi • Presentazione del lavoro creativo svolto dagli allievi durante l’incontro con i genitori | 23
Attività da svolgere dopo aver visitato la mostra CHE COSA SO? CHE COSA POSSO FARE? livello secondario I e II Obiettivi didattici • Essere in grado di fare collegamenti e associazioni di idee • Conoscere i fatti essenziali inerenti al tema „fuggire“ • Essere in grado di riflettere sulle emozioni provate • Essere in grado di immaginare possibili interventi e prospettive. Come lavoro di rielaborazione e approfondimento dei temi trattati nella mostra suggeriamo due attività: 1. Verifica ludica delle conoscenze acquisite attraverso un QUIZ e il Memo- ry dei pregiudizi (Informazioni per gli insegnanti QUIZ; Modello QUIZ e Informazioni per gli insegnanti Memory dei pregiudizi, Modello Memory dei pregiudizi) 2. Riguardo alla domanda „che cosa posso fare?“ suggeriamo un esercizio sul tema „Vivere la diversità, quali sono le mie appartenenze?“ (Informazioni per gli insegnanti Quali sono le mie appartenenze; Model- lo Identità plurali; Modello Le mie varie identità) | 24
Informazioni per gli insegnanti MANO KHALIL Il regista Mano Khalil Mano Khalil, bernese, è nato in Siria nel 1964 da famiglia curda. Ha stu- diato all’Accademia di arti performative di Bratislava e ha lavorato per la televisione slovacca. Terminati gli studi di cinematografia a Praga, Mano Khalil è tornato in Siria, la sua patria, da cui però è stato costretto a fuggi- re perché e stato arrestato dai servizi segreti. 1996 è arrivato in Svizzera.. Oggi vive e lavora come regista e produttore a Berna. Si è fatto conoscere con i suoi documentari, in particolare „Unser Garten Eden – Geschichten aus dem Schrebergarten“ (Il nostro Eden, 2010) e „Der Imker“ (L’apicol- tore, 2013), entrambi pluripremiati. „Die Schwalbe“ (La rondine) è il suo primo lungometraggio. Il film è stato proiettato in apertura delle Giorna- te cinematografiche di Soletta 2016 ed è stato selezionato per il Prix de Soleure 2016. Mano Khalil guarda con apprensione alla guerra in Siria, la sua patria. Per la mostra «FUGGIRE» ha filmato il dramma dei profughi. Il regista riper- corre la sua fuga come dissidente politico perseguitato e parallelamente riflette sul destino di migliaia di persone che oggi sono costrette a fuggi- re dal loro Paese. La videoinstallazione ci presenta una realtà cui non siamo abituati. Le immagini scorrono lentamente, lasciando allo spettatore il tempo di rif- lettere, e si contrappongono alla velocità e alla natura effimera della quotidianità mediatica. | 25
Informazioni per gli insegnanti QUIZ QUIZ Soluzioni 1. Da quali Paesi fuggono le persone? Indicare tre Stati • Siria • Afghanistan • Somalia • Sudan del Sud • Eritrea • Altri Paesi possibili (barometro di fuga) 2. Attualmente 68,5 milioni di persone sono in fuga. Quanti sono i richiedenti l’asilo (nel mondo)? 25,4 mio. 40,0 mio. 3,1 mio. 3. In quali atti normativi internazionali sono definiti i diritti dei rifugiati? • Costituzione federale della Confederazione Svizzera • Convenzione di Ginevra sui rifugiati • Articolo 14 della Dichiarazione universale dei diritti umani (Attenzione: non è un trattato internazionale vincolante) • Carta delle Nazioni Unite 4. Le persone fuggono per svariati motivi. Secondo il quadro normativo vigente, non tutti i profughi hanno diritto d’asilo. In quali situazioni a rischio, tra quelle elencate sotto, non viene concesso l’asilo? • Persecuzione per motivi di razza*/nazionalità • Violenza arbitraria in situazioni di guerra • Persecuzione per appartenenza a un determinato gruppo sociale • Persecuzione per opinioni politiche • Fuga a causa di catastrofi ambientali • Persecuzione per motivi di religione • Servizio militare | 26
Informazioni per gli insegnanti QUIZ 5. Chi ha motivo di temere di essere perseguitato non può essere riman- dato nel Paese d’origine. Com’è definito questo principio sancito dalla Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951? • Diritto di essere riconosciuto come soggetto di diritto • Diritto alla libera circolazione (uscita e ritorno nel Paese) • Principio di non respingimento • Diritto alla libertà di opinione, espressione e informazione 6. In quale anno una squadra di Atleti rifugiati ha partecipato per la prima volta ai Giochi olimpici? 2004 2016 1968 * La Convenzione di Ginevra sui rifugiati fu adottata nel 1951, in un’epoca in cui il termine „razza“ faceva parte del linguaggio ufficiale. Oggi si parla di „appartenenza etnica“. | 27
Informazioni per gli insegnanti MEMORY DEI PREGIUDIZI* Esercizio Obiettivo Gli allievi analizzano i propri pregiudizi e i pregiudizi radicati nella società in materia di richiedenti l‘asilo e rifugati. Svolgimento Gli allievi, divisi in gruppetti di quattro, giocano a Memory. Ogni parteci- pante scopre una carta. Se esce una carta-fatto, va indovinato il pregiudi- zio a essa associato; solo a questo punto si può scoprire la seconda carta. Se esce una carta-pregiudizio, prima di scoprire la seconda carta si deve descrivere la presunta situazione fattuale. Vista la difficoltà dell’esercizio, questa attività è indicata soprattutto per allievi dai 14 anni in su. Successivamente si può avviare una discussione e riflettere sui seguenti quesitioni: • I pregiudizi vi erano noti? • Che cosa vi ha sorpreso? • Che cosa aventi imparato? Gruppo target allievi dai 12 anni in su Materiale modello Memory dei pregiudizi (carte pregiudizi / fatti)* * Partir, Arriver, Rester. Dossier didactiquesur la fuite et l’asile. À partir de 12 ans Le présent dossier se fonde sur la publication „ Aufbrechen, Ankommen, Bleiben “ élaborée par le bureau du HCR pour l’Autriche en coopération avec le Fonds autrichien d’intégration ÖIF et l’association BAOBAB. Éditeurs : éducation21, Secrétariat d’État aux migrations, Bureau du HCR pour la Suisse et le Liechtenstein Auteure : Hildegard Hefel Collaboration : Tim Hübener Rédaction : Marianne Gujer Conception : Marion Dorner Grafik Design, Consultation / collaboration : Pascal Schwendener, Julia Dao © éducation21 / SEM / HCR, Berne 2017 Téléchargement gratuit : www.education21.ch/fr/ecole/productions-education21 | 28
Informazioni per gli insegnanti QUALI SONO LE MIE APPARTENENZE? Obiettivo Gli allievi riconoscono di non avere „una“ sola identità fissa, bensì più identità risultanti dal fatto di appartenere a vari gruppi. Sono inoltre in- vitati a riflettere sul fatto che l’appartenenza a un gruppo non è sempre una scelta individuale: in alcuni casi sono gli altri ad attribuircela. Svolgimento L’attività inizia con un breve brainstorming sul concetto d’identità. Gli allievi riflettono sui tratti caratterizzanti della personalità e sulle caratte- ristiche, i fattori e i gruppi che influenzano la loro identità. L’esercizio successivo riguarda l’appartenenza a vari gruppi. Insieme all’in- segnante gli allievi analizzano la citazione di Amartya Sen e in particolare l’affermazione: non esistono gruppi omogenei, ognuno di noi ha identità plurali. Al termine dell’esercizio gli allievi elaborano la scheda di lavoro „Le mie varie identità“ individualmente e in coppia. Gruppo target allievi dai 12 anni in su Durata un’ora di lezione Materiale Modello „Identità plurali“ e scheda di lavoro „Le mie varie identità“* * Partir, Arriver, Rester. Dossier didactiquesur la fuite et l’asile. À partir de 12 ans Le présent dossier se fonde sur la publication „ Aufbrechen, Ankommen, Bleiben “ élaborée par le bureau du HCR pour l’Autriche en coopération avec le Fonds autrichien d’intégration ÖIF et l’association BAOBAB. Éditeurs : éducation21, Secrétariat d’État aux migrations, Bureau du HCR pour la Suisse et le Liechtenstein Auteure : Hildegard Hefel, Collaboration : Tim Hübener, Rédaction : Marianne Gujer, Conception : Marion Dorner Grafik Design, Consultation / collaboration : Pascal Schwendener, Julia Dao © éducation21 / SEM / HCR, Berne 2017 Téléchargement gratuit : www.education21.ch/fr/ecole/productions-education21 | 29
Informazioni per gli insegnanti ISTRUZIONI E SOLUZIONI – CERCA E TROVA Contenuto Il Cerca e trova è un gioco composto di 26 carte-oggetto numerate. Sul recto della carta è visibile una parte di un oggetto, sul verso figura una domanda. Gli oggetti raccontano delle condizioni e dell’ambiente in cui vivono le cinque persone di fantasia costrette a fuggire. Come i diari della fuga, anche le carte-oggetto sono di diversi colori: grigio per gli oggetti di Hayat, arancione per gli oggetti di Malaika, verde per quelli di Abdi, blu per quelli di Mohammed e rosso per quelli di Aziz. Istruzioni Il Cerca e trova può essere giocato individualmente o in gruppi, distribu- endo tutte o solo parte delle carte-oggetto. Per le classi scolastiche si presta bene la suddivisione in cinque gruppi. I partecipanti cercano gli oggetti raffigurati sulle carte e rispondono alle domande che figurano sul verso. Alcune domande sono aperte: incorag- giano la libera riflessione e non hanno risposte fisse. Soluzioni 1. Una rete da pesca usata per pescare. 2. In Somalia le donne sono specialiste nei lavori d’intreccio. 3. Mortaio e pestello sono utilizzati per tritare miglio, mais e spezie. 4. PAM è l’acronimo di Programma alimentare mondiale (in inglese World Food Programme, WFP). Il PAM distribuisce generi alimentari alle popolazioni bisognose ed è la più grande organizzazione umanitaria del mondo. 5. Trovare e inventare proverbi. Parlare per proverbi è una tradizione molto diffusa in Somalia. 6. Sotto il regime talebano dell’Emirato islamico dell’Afghanistan nel 1996–2001 le popolari gare di aquiloni furono vietate. 7. Abito da uomo dell’Afghanistan. 8. Cappello tipico della regione montuosa dell’Afghanistan. 9. Discussione sui vari significati di ornamenti e gioielli. 10. Discussione sui bisogni di base. 11. Rifugiati registrati dall’ACNUR in Libano. 12. Tappeto da preghiera. | 30
Informazioni per gli insegnanti ISTRUZIONI E SOLUZIONI – CERCA E TROVA 13. Barbunya Fasulye è un’espressione in lingua turca. In italiano significa: fagioli scarlatti. 14. Il farmaco costa 5,70 franchi. Una famiglia di rifugiati riceve un buono in denaro di 20 dollari al mese. 15. Il fornello a erba è utilizzato dove c’è poca legna da ardere. 16. Per le 180 000 persone nel campo profughi di Kakuma in Kenya ci sono due ospedali. Discussione sull’assistenza medica. 17. Braccialetto indossato da persone con bisogni speciali (simile a quelli che ricevono i soci di un club), come donne incinte o bambini in fuga non accompagnati da familiari adulti. 18. Collane di semi realizzate da donne. 19. Discussione sul fatto che l’erogazione di corrente elettrica non è un fatto scontato. 20. Carta che dà diritto a razioni di cibo nel campo profughi. Alla consegna del cibo la carta viene perforata per evitare che una persona chieda e ottenga due razioni. 21. In Svizzera il consumo medio di acqua pro capite è di circa 160 litri al giorno. Discussione sull’approvvigionamento idrico. 22. Scanner dell’iride. 23. Farmaco contro l’emicrania e le conseguenze di eventi traumatici. 24. Tavli o backgammon 25. Risposta aperta 26. I richiedenti l’asilo appena giunti in Svizzera vengono accolti inizialmente in uno dei sei centri di registrazione e di procedura. | 31
Informazioni per gli insegnanti Materiale COSTRUIRE UN AQUILONE SEMPLICE • • Per la velatura si presta il tyvek o un sottile foglio di plastica, circa 60x60 cm Asticella di legno (ramino), ø 3 mm, lunghezza 47,8 cm • Asticella di fibra di vetro, ø 3 mm, lunghezza 57,4 cm • 80 cm di spago intrecciato sottile per le briglie 57,4 cm • Nastro adesivo Naso 13,3 cm 19 cm di fibra di vetro Asticella Punto di briglia Asticella longitudinale 47,8 cm Punto di i fori per fissare la briglia D E linea briglia 13 cm A Naso ro vet di la ve ra fib di ad i o F rd ell tic Bo B As ! Istruzione C Dal lato delle asticelle (retro dell’aquilo- Fare un nodo scorsoio con lo spago in modo Lo schizzo (A) indica le dimensioni per un ne), incollare un pezzo di nastro adesivo su che l’ala superiore sia circa del 5 per cento (2 modello di cartone. Forare in corrisponden- entrambi i punti di briglia per rinforzare il cm) più corta di quella inferiore (F). Dato che za dei punti di briglia per poterli segnare Con le strisce adesive 1 e 2 incollare prima telaio. Con un ago per cucire, forare la vela il nodo può essere allentato (è più facile con sulla vela. Disegnare la sagoma della vela e l’estremità sinistra dell’asticella di fibra di dalla parte anteriore e passare lo spago in- uno spago intrecciato), è possibile regolare ritagliarla con precisione. vetro sulla punta dell’ala (C). Attenzione: torno al punto d’intersezione, cioè farlo in qualsiasi momento la briglia mentre si usa formare un piccolo angolo con il bordo della scorrere intorno a entrambe le asticelle nel l’aquilone. Incollare l’asticella di ramino alle due estre- vela, piegare poi l’asticella verso l’estremità punto superiore di briglia, perforare nuova- mità con il nastro adesivo come illustrato dell’ala destra. Il punto d’intersezione de- mente e annodarlo sul davanti. Ripetere il Attaccare il filo di ritenuta al nodo della brig- nello schizzo (B). Tagliare il nastro adesivo in ll’asticella di fibra di vetro piegata e dell’ast- procedimento con l’altra estremità dello spa- lia e incollare la coda. L’aquilone è pronto! eccesso e rinforzare il punto d’intersezione icella longitudinale dovrebbe trovarsi esat- go nel punto di briglia inferiore, facendolo con due strisce adesive. tamente sul punto di briglia superiore (D). passare intorno all’asticella longitudinale (E). | 32
Modello LA SVIZZERA E IL DIRITTO D’ASILO Tradizione umanitaria La Svizzera vanta una lunga tradizione umanitaria. Da secoli le persone perseguitate per ragioni politiche o religiose trovano in Svizzera rifugio e protezione. Il motivo non va cercato unicamente nella posizione geo- grafica del nostro Paese, ma anche nella diversità politica, confessionale e culturale che lo contraddistingue. Negli anni 1980 la situazione nell’ambito dell’asilo è cambiata radicalmen- te: il numero dei richiedenti è cresciuto, come quello dei Paesi d’origine. Da allora, persone provenienti dallo Sri Lanka, dalla Turchia, dai Balcani, dall’Iraq, dalla Siria, dall’Afghanistan e da numerosi Stati africani hanno chiesto protezione in Svizzera. Il fenomeno è dovuto anche all’accresciuta mobilità e interconnessione del mondo moderno. Chi ottiene protezione Con la sua politica d’asilo la Svizzera persegue un chiaro obiettivo: tutela- re le persone perseguitate a titolo personale, quelle la cui vita o integrità sono messe in pericolo, oppure che sono in fuga a causa di un conflitto. Chi non ha bisogno di questa protezione deve lasciare il Paese imme- diatamente. In Svizzera le procedure d’asilo sono di competenza della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) che sottopone ogni singola domanda a un esame minuzioso e individuale. (Modello Glossario – Asilo, domanda d’asilo, richiedente l’asilo, documenti d’identità) Nel 2018, 15 255 persone hanno chiesto asilo in Svizzera. In Svizzera il numero di richiedenti l’asilo in 2018 è sceso del 15,7 % rispetto all’anno precedente. Questo calo va ricondotto in prima linea al continuo calo della migrazione attraverso il Mediterraneo centrale e al mantenimento dell’accordo concluso tra Unione europea e Turchia. Ciò nonostante, la Svizzera è chiamata a contribuire alla protezione dei profughi e a sgrava- re i Paesi limitrofi della Siria. (Modello Cifre Barometro di fuga) | 33
Modello LA SVIZZERA E IL DIRITTO D’ASILO Le nuove procedure d’asilo dal 1° marzo 2019 Le nuove procedure d’asilo celeri entreranno in vigore in tutta la Svizzera il 1° marzo 2019: la maggior parte delle procedure sarà conclusa in un centro federale d’asilo entro un termine di 140 giorni. Per aumentare l’efficacia, i richiedenti l’asilo e le persone od organizzazioni responsabili della procedura saranno riuniti sotto un medesimo tetto in un centro della Confederazione. Le nuove procedure celeri saranno concluse entro termini brevi. Affinché possano essere condotte nel rispetto delle regole dello stato di diritto e in modo equo, i richiedenti l’asilo avranno diritto sin dall’inizio a una consulenza e a una rappresentanza giuridica. Saranno così informati con maggiore precisione sulla procedura e potranno com- prendere meglio le decisioni d’asilo. Procedure più celeri consentiranno inoltre un’integrazione più rapida dei rifugiati riconosciuti e delle perso- ne ammesse provvisoriamente nonché di intraprendere prima il ritorno nel loro Paese a coloro che non hanno bisogno della protezione della Svizzera. https://www.youtube.com/watch?v=ILaegUyZ1x0 Cooperazione internazionale Il numero di persone in fuga nel mondo ha raggiunto livelli che non si re- gistravano più dalla Seconda guerra mondiale. Oltre l’80 per cento cerca rifugio nella regione di provenienza e non arriva in Europa. Sono quindi proprio le regioni di provenienza e i Paesi confinanti ad accogliere e farsi carico di gran parte di questi profughi. In Libano, ad esempio, una per- sona su quattro è un profugo. Nonostante le loro limitate risorse, ques- ti Paesi danno un enorme contributo alla protezione internazionale dei profughi. Ecco perché è di fondamentale importanza offrire un sostegno sul pos- to. La Svizzera presta aiuto umanitario alle popolazioni in difficoltà e supporta gli Stati che accolgono la maggior parte dei profughi. Fuga e persecuzione sono fenomeni di portata globale che richiedono quindi soluzioni globali. | 34
Modello LA SVIZZERA E IL DIRITTO D’ASILO Il Patto globale sui rifugiati Nel dicembre del 2018 l’Assemblea generale dell’ONU ha adottato il Pat- to globale sui rifugiati, il cui scopo è migliorare la gestione dei futuri flus- si di persone in fuga e trovare soluzioni durature grazie alla cooperazione internazionale e alla solidarietà. Il Patto ha quattro obiettivi principali: 1. ridurre la pressione sui Paesi di accoglienza; 2. rendere i rifugiati indipendenti dall’aiuto umanitario; 3. estendere l’accesso alle misure di reinsediamento e ad altri programmi umanitari; 4. promuovere la creazione delle condizioni necessarie per un ritorno sicuro e volontario nei Paesi d’origine. Ulteriori informazioni: https://www.unhcr.it/tag/patto-globale-sui-rifugiati | 35
5 IT Modello Decisione positiva Concessione dell’asilo SCHEMA ASILO SVIZZERA Procedura ampliata Strutture cantonali Procedura ampliata Strutture cantonali Integrazione Decisione positiva Decisione di non entrata nel merito o Procedura decisione materiale negativa d’asilo celere Aeroporto CFA Allontanamento Stato terzo o CFA Centro federale d’asilo Stato di origine Centro federale d’asilo con funzione procedurale Cassazione / riesame Decisione di non entrata nel merito Allontanamento Stato Dublino Eventuale ricorso Tribunale amministrativo Ammissione federale Entrata illegale / legale provvisoria quando ricorso il rimpatrio è: - inammissibile Ritorno Stato Dublino - non ragionevolmente esigibile - impossibile Strutture cantonali Eventuale revoca dell'ammissione provvisoria Dopo 5 anni ev. permesso Eventuale carcerazione per caso di rigore Integration Rimpatrio volontario o coatto Aiuto al ritorno partenza incontrollata Frontiera svizzera Presentazione domanda d’asilo Rifugiato Registrazione Eurodac Guerra / guerra civile Aiuto al ritorno Procedura Dublino Confederazione Passatore Rimpatrio impossibile Persone che partono senza Rappresentante legale il controllo delle autorità Procedura d’asilo celere Cantone / Comune Registrazione Procedura ampliata Audizione sui Cure mediche insufficienti motivi di asilo Visita medica Decisione positiva alla frontiera Periodo / Tempo di attesa Carcerazione Decisione negativa con Procedura di ammissione provvisoria identificazione Decisione Decisione negativa | 36
Modello PROCEDURA DI ASILO DAL 2019 | 37
Modello IMPEGNO DEL PRINCIPATO DEL LIECHTENSTEIN E L’ASILO NEL PRINCIPATO DEL LIECHTENSTEIN Impegno del Principato del Liechtenstein La Svizzera e il Principato del Liechtenstein intrattengono relazioni bi- laterali, economiche e politiche da molti anni. I due Paesi condividono inoltre lo spazio economico e usano la stessa valuta, ovvero il franco sviz- zero. Questo partenariato è consolidato anche dalla collaborazione nel campo dell’aiuto umanitario, in cui entrambi gli Stati cofinanziano perio- dicamente nuovi progetti. Attraverso il suo aiuto internazionale per i profughi e la migrazione, il Liechtenstein finanzia annualmente con circa 2,7 milioni di franchi pro- getti di sostegno e di sviluppo per migliorare la vita, i diritti e le pros- pettive di migranti e profughi. I progetti mirano a impedire la fuga e la migrazione, o più precisamente a sostenere la migrazione regolare e sicura e a combattere quella irregolare. I fondi servono anche a creare prospettive sul posto e a migliorare la gestione della migrazione regio- nale e globale. A titolo di esempio citiamo il sostegno assicurato all’istituto di cura e al centro di formazione dell’organizzazione umanitaria Tahaddi a Beirut, capitale del Libano. Questo sostegno congiunto da parte del Liechten- stein e della Svizzera ha permesso di cambiare sensibilmente la vita di molti bambini, dando loro un po’ di normalità e prospettive per il futuro. L’asilo nel Principato del Liechtenstein Nonostante le sue piccole dimensioni, il Principato del Liechtenstein si adopera assiduamente a favore di persone in cerca di protezione. Dal 1998, ovvero da quando è entrata in vigore la legge sull’asilo, che allora si chiamava legge sui rifugiati, più di 2600 persone provenienti da oltre 90 Paesi hanno chiesto asilo in Liechtenstein. La legge sull’asilo del Prin- cipato del Liechtenstein è molto simile a quella svizzera ma, a causa delle dimensioni del Paese e della sua struttura statale, vi sono alcune differen- ze significative, Nel 2018 sono state 165 le persone che hanno chiesto asilo in Liechten- stein. A differenza della Svizzera, dal 2015 il piccolo Stato ha visto un aumento delle richieste di asilo, con una piccola eccezione nel 2016 (2017: 152, 2016: 34, 2015: 154). Sebbene in termini assoluti questi numeri sem- brino molto bassi, il Liechtenstein nel 2018 ha registrato ben 4,3 doman- de di asilo ogni 1000 abitanti (nel 2017 l’Austria ne ha registrate 2,9, la Germania 2,6, la Svizzera 2,2; in testa alla classifica la Grecia, con 5,5; la media europea è di 1,4). Nel 2018 vi sono state 194 partenze. | 38
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