EMOZIONI A RUOTA LIBERA - GIANCARLO DE CATALDO CRONACHE CRIMINALI - Rai.it
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RadiocorriereTv SETTIMANALE DELLA RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA numero 45 - anno 91 14 novembre 2022 TALDO GIANCARLO DE CA INALI CRONACHE CRIM Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997 CATERINA SHULA F DREAMS BEAUTY THE LAND O EMOZIONI A RUOTA LIBERA ©Assunta Servello
ANDIAMO Nelle librerie IN SCENA e negli store digitali "Per fare buon teatro bisogna rendere la vita difficile all’attore" così sentenziava Eduardo De Filippo. E la vita difficile è arrivata con il Covid prima, e con la guerra poi, e di riflesso con la crisi economica e con una ripresa coraggiosa ma difficile. Migliaia di attori, registi, tecnici e addetti vivono il presente con una grande voglia di riemergere che si avverte in tutta la sua forza. Cercano di riprendere in mano la loro vita, perché come diceva ancora Eduardo, “teatro significa vivere sul serio quello che gli altri nella vita recitano male” Vita da strada I teatri hanno ripreso il loro vigore, alcuni hanno proposto le accattivanti doppie serate al posto dell’abbonamento, altri, una serie di promozioni risultate vincenti. Si registra infatti un cambio di tendenza, con il pubblico che torna a sedersi in poltrona dopo le battute d’arresto, le sospensioni, la restituzione dei biglietti, le riprogrammazioni. Uno tsunami che ha investito tutto il settore e che oggi, pur non essendo stato ripagato, si sente confortato degli enormi sforzi vissuti in questi ultimi due anni, da un pubblico che sta riacquistando fiducia. Perché il teatro è un contenitore di grandi storie, tra il passato e il presente, dove emergono contraddizioni e conflitti del nostro tempo. Luogo da sempre centrale di una comunità. Fermato dalla pandemia, ha generato riflessione e rivalutazione, segnando, come ogni pausa temporale, un nuovo inizio. Il teatro ci eleva, è fonte di speranza, è luogo in cui lo spettatore beneficia di immagini, parole, musica, danza e continua a connetterci con la realtà anche in questa era digitale. E oggi, pur rifacendosi il maquillage con effetti digitali, le tavole del palcoscenico restano un profumo di vita, di storie, di passaggi, di personaggi, un atto d’amore per chi sale e vive il palco. Un luogo sconosciuto, ma che diventa casa, per chi è seduto in poltrona a guardare. Perché, la vita, non è un teatro. Fabrizio Casinelli
SOMMARIO PER ME CATERINA SHULHA N. 45 Samanta Togni e Filippo Adoro mettermi in gioco: Magnini tornano con l’attrice interpreta Eva 14 NOVEMBRE 2022 tanti consigli utili per un in “The land of dreams”, corretto stile di vita. Dal il film diretto da Nicola 19 novembre, il sabato Abbatangelo mattina alle 9.30 su Rai 2 40 32 VITA DA STRADA CRUSH – LA STORIA LA VOCE DELLE STELLE TIZIANO FERRO DAY PLOT MACHINE 3 DI STELLA Un affascinante ritratto Una giornata in diretta in Anteprima della Il primo amore ai tempi del di Margherita Hack compagnia di uno dei più puntata in onda cyberbullismo: la nuova attraverso la sua stessa applauditi protagonisti su Rai Radio1 serie è in onda tutti i giorni voce. Venerdì del panorama musicale alle 19.10 su Ray Gulp ed è 18 novembre nazionale. Su Rai Radio 2 il 50 disponibile su Rai Play alle 15.35 su Rai 3 14 novembre 58 34 44 ASPETTANDO DONNE LE CLASSIFICHE ESTERNO NOTTE TEATRO IN TV OSSI DI SEPPIA TEATRO VIVA RAI 2 IN PRIMA LINEA DI RADIO MONITOR Le voci dei protagonisti Le notizie secondo Fiorello: su I Sei Pezzi Facili di Mattia Torre Acqua granda a Venezia. Dal Il musical di Peppa Pig: dal Cecilia Tartoni, Capo Tutto il meglio della dell’evento cinematografico RaiPlay, dal lunedì al venerdì, prove con la regia di Paolo Sorrentino. 15 novembre su RaiPlay e il 19 novembre all’8 gennaio Gabinetto della Questura musica nazionale e per la tv firmato da Marco di risveglio con la rassegna stampa Dal 19 novembre per cinque 18 novembre su Rai 3 sui palcoscenici italiani di Torino, racconta la sua internazionale nelle Bellocchio: Fabrizio Gifuni, più improbabile d'Italia. Il 5 settimane alle 22.00 su Rai 3 esperienza classifiche di AirPlay Margherita Buy, Toni Servillo, dicembre il debutto anche su Rai 2 36 46 Gabriel Montesi e Daniela 24 52 60 Marra 10 10 ANTONINO GIANCARLO FRANCESCA FIALDINI QATAR 2022 BASTA UN PLAY MUSICA CULTURA CINEMA IN TV SPADACCINO DE CATALDO Su Rai 1 conduce “Da noi… Davvero Tale e Quale: La nera per capire chi L’emozione del racconto La Rai Marco Masini festeggia 30 L'arte, la musica, la storia, Una selezione dei film a ruota libera” e su Rai 3 intervista al vincitore siamo e chi siamo stati: il senza immagini: il si racconta anni di carriera con un doppio la danza, il teatro, i libri, la in programma sulle “Fame d’amore”: intervista dell’edizione 2022 dello lunedì, in seconda serata direttore Andrea Vianello in digitale vinile, “Live At Teatro della bellezza raccontati reti Rai a uno dei volti più amati del show di Carlo Conti su Rai 1, uno dei più anticipa l’impegno di Rai Pergola”, e con un libro, dai canali Rai servizio pubblico apprezzatigiallisti italiani Radio 1 e Rai Radio 1 38 ‘’L’altalena - La mia storia’’ 62 10 ci porta alla scoperta di Sport per il Campionato 54 6 “Cronache criminali” del Mondo di calcio 2022 48 20 28 RADIOCORRIERETV DIRETTORE RESPONSABILE www.radiocorrieretv.rai.it Capo redattore Grafica SETTIMANALE DELLA RAI FABRIZIO CASINELLI www.raicom.rai.it Simonetta Faverio Vanessa Penelope RADIOTELEVISIONE ITALIANA Reg. Trib. n. 673 Redazione - Rai Viale Giuseppe Mazzini 14 www.ufficiostampa.rai.it In redazione Cinzia Geromino Somalvico TUTTI I PROGRAMMI del 16 dicembre 1997 00195 ROMA Ivan Gabrielli Numero 45 - anno 91 Tel. 0633178213 Tiziana Iannarelli SONO DISPONIBILI SU 14 novembre 2022 RadiocorriereTv RadiocorriereTv radiocorrieretv
Protagonisti dei suoi programmi sono la parola e il FRANCESCA FIALDINI racconto. Su Rai 1 con “Da noi… a ruota libera” e su Rai 3 con “Fame d’amore”, la conduttrice abbatte muri e spinge gli ospiti a liberarsi del loro “personaggio”. E del suo ruolo televisivo ci dice: «Nel tempo ho scelto di lasciarmi andare, di mostrarmi più per ‘la Francesca’ che non per ‘la Fialdini’, ho deciso di assomigliare di più a quella che sono» U n’altra stagione di super lavoro, come sta andando? Siamo molto felici sia per “Da noi… A ruota libera” che per “Fame d’amore”. “Da noi… A ruota libera” ha conquistato una fetta di pubblico che lo aspetta, e questo fa sì che si crei una dinamica tra noi e il pubblico di reci- proco affetto e di voglia di stimoli. Considerando che siamo un programma giovane, siamo molto felici della grande famiglia che stiamo diventando, siamo contenti anche degli ospiti che vengono a trovarci. Quella del racconto è un po’ la modalità e la missione del con- duttore degli anni duemila, come si trova in questi panni? È il lavoro che ho sempre desiderato fare, e raccontare storie ri- mane la formula vincente in ogni forma di espressione. Dentro ci sono tutte le emozioni, tutte le scale di valori, i punti di vista che appartengono alle persone sono universali. Immedesimarti nella storia degli altri può fare molto bene. Sia per prenderne le distanze, alle volte, sia per riuscire a trovare una motivazione dentro noi stessi. Per far girare la ruota per il verso giusto, per cambiare le cose e avere il coraggio, la forza, la voglia, la deter- minazione di non arrendersi alle difficoltà. La scelta di sottoli- neare come dentro di noi possa scattare una scintilla che ci fa reagire, ci fa resistere, è quella che ha premiato “Da noi… A ruo- ta libera”. Evidentemente c’è bisogno di questo in un momento SEMPRE storico delicato come quello che stiamo vivendo. “Fame d’amore” è un viaggio che l’ha portata a indagare il rap- porto tra i giovani e il cibo, cosa ha imparato? Se prima ero già convinta che l’empatia fosse la chiave di volta di tutta una narrazione, il rapporto con le persone, le cose che indaghiamo e incontriamo, oggi dico che con “Fame d’amore” questa empatia è diventata proprio l’unico punto di vista pos- sibile per mettermi davvero in ascolto. Mi sono messa tanto IN ASCOLTO in sottrazione dimenticando me stessa per accogliere i ragazzi che abbiamo intervistato a braccia aperte, senza nessun tipo di filtro o pregiudizio, perché altrimenti diventa davvero compli- cato. Se ragioni per cercare di comprendere il motivo per cui questi ragazzi si fanno del male o fuggono dalla loro routine, magari non ce la fai perché sei troppo condizionato dal tuo mo- ©Assunta Servello do di vivere la vita. Se ti abbandoni totalmente al loro racconto, 6 TV RADIOCORRIERE 7
dando valore al tempo che trascorri insieme a loro, diventa il svelamento, quando si abbattono le difese, quando stai bene in più bel lavoro possibile. Entrare nella mente degli altri non è un posto anche se sei in televisione, ma ti dimentichi di avere mai facile, ma un lavoro infinito. Lo sanno bene i nostri esperti le telecamere addosso perché si crea un dialogo intimo, pro- che ci guidano nell’incontro con i ragazzi. Di fronte a questo fondo, bello, anche se con il sorriso, allora io ho vinto. ignoto così complesso, così grande, che può essere anche un abisso per noi, l’unica cosa da fare è mettersi in ascolto. Quest'anno la vediamo con un look più rock… Probabilmente ho fatto un cambiamento profondo, pian piano, Occuparsi di questi temi porta ad attivare un lavoro “intro- dentro di me, che mi ha portato a buttare via la veste della con- spettivo”, di autoanalisi, cosa ha capito di più di se stessa? duttrice, che mi dava sicurezza per andare in onda. Ho indos- L’effetto di “Fame d’amore” è doppio: da un lato ti dà delle chia- sato i panni dell’intrattenitrice e ho scelto di lasciarmi andare, vi di comprensione di ciò che è difficile da capire, dall’altro, inevitabilmente, ti fa da specchio. Specchio in cui le tue ferite, di mostrarmi più per la Francesca che non per la Fialdini, di i traumi personali, vengono amplificati. Parlo delle cose rima- raccontare di più anche la mia persona, ho deciso di assomi- ste irrisolte e sospese nel tempo. La tua vita viene raccontata gliare di più a quella che sono. Anche attraverso il look, che attraverso gli occhi degli altri, è molto avvincente da un lato, è qualcosa che ci racconta. Tutto ha il suo significato dentro il dall’altro ti inchioda alle tue responsabilità. Ti fa capire che se testo televisivo. tu non risolvi le questioni dentro di te non sei neppure suffi- cientemente in grado di potere raccontare la persona che hai Cosa prova e cosa pensa quando si rivede in televisione? davanti. È molto impegnativo, un lavoro mentale, psicologico, Quando mi ricapita, e mi ricapita su RaiPlay, è perché vado a ve- emotivo. dere come migliorare le cose, vado a verificare. Mi riguardo in un contesto, in relazione al pubblico, all’ospite, alla telecamera. Lei è abituata ad abbattere muri, a parlare della vita a ruota Lì sono uno strumento a disposizione, mi guardo con l’occhio libera… quanto si emoziona e quanto si diverte? di chi cerca di capire se sia andato tutto per il meglio. Quando La cifra di “Da noi… A ruota libera” è quella del sorriso, dell’al- legria, della positività. Un modo di raccontare completamente vado in onda sono totalmente a disposizione e mi metto tanto diverso. “Fame d’amore” non cerca il dolore, ma è una docu-se- in gioco. Nell’ultimo anno e mezzo emozionarmi è diventato rie che racconta la realtà, cruda, con l’intento di investigare, di sempre più frequente e non mi nascondo. Nella vita, nelle no- portare alla luce le emozioni forti. Il programma di Rai 1 vuole stre giornate, dobbiamo condividere gioie e dolori, questo deve fare la stessa cosa utilizzando una chiave completamente di- succedere anche in un contesto televisivo, dove le relazioni, se versa. A interessarci non sono le emozioni fini a loro stesse, sono autentiche, portano a una condivisione. ma il modo in cui vengono affrontate. Il tema delle emozioni, dell’intelligenza emotiva, dei traumi emotivi che ci portiamo A breve partiranno i Mondiali senza l’Italia, li seguirà? dentro, sta diventando per me una chiave di lettura della realtà Li seguirò certamente, anche perché andranno in onda al posto e delle relazioni, che sta condizionando anche la mia vita oltre mio per ben 4 domeniche. Non ho scuse, guarderò i Mondia- al mio lavoro. È un nuovo filone di psicoanalisi che approfon- li. Certo, è un tifo sbiadito, avrei tanto voluto vedere la nostra disco a casa, un punto di vista che va a integrare il giornalismo Nazionale dare il meglio di sé e farci sognare. Comunque sia, è in modo potente. Paradossalmente un programma di intratte- bello pensare che il mondo venga raccontato anche attraverso nimento, dove le emozioni sono una forma di conoscenza della il gioco del calcio in un momento in cui c’è bisogno di sentirsi realtà, diventa un appuntamento motivazionale, per dare co- tutti più legati, insieme. raggio, speranza, una prospettiva, e comunque offrire un punto di vista laterale sulle cose. Raccontare la storia di una famiglia Che rapporto ha con lo sport? numerosa, o la scelta di un ragazzo o di una ragazza di affron- Non ci frequentiamo molto. Usiamo giuste distanze per andare tare la propria disforia di genere, per diventare qualcuno che d’accordo, lo seguo più in televisione. Amo andare a sciare, amo assomigli di più alla loro profonda intimità, significa racconta- la montagna. La passione per lo sci è in cima a tutte le altre, re due facce della realtà: entrambe vanno accolte e valorizzate speriamo di poterlo fare quest’anno. per quelle che sono. Allo stesso tempo, fornisci strumenti agli altri per comprendere meglio di cosa si tratta. Pensa al futuro? Lo faccio tutti i giorni perché il futuro è già qua. Ci penso a 360 Che cosa cerca in un ospite, sia vip o meno? Che riesca a mettersi seduto sullo sgabello senza una masche- gradi, come donna preoccupata per quello che vede e come ra. Se mi accorgo che quella maschera c’è cerco di togliergliela, professionista. A maggior ragione credo che la strada che ho studiando molto anche il linguaggio del corpo. Tante volte un scelto, di tirare fuori il meglio dalle persone che vengono a ospite viene per portare il suo personaggio. Quando c’è questo trovarmi, sia la scelta giusta. ©AGI ©AGI 8 TV RADIOCORRIERE 9
ESTERNO NOTTE UN FILM NECESSARIO Le voci dei protagonisti dell’evento cinematografi- co per la tv firmato da Marco Bellocchio. Un’opera potente, come fondamentale fu la vicenda umana e politica di Aldo Moro. Da allora, da quel 16 marzo 1978, l’Italia non fu più la stessa. In onda in prima serata su Rai 1 il 14, 15 e 17 novembre ©ANNA CAMERLINGO 10 TV RADIOCORRIERE 11
FABRIZIO GIFUNI è Aldo Moro MARGHERITA BUY è Nora Moro Nella vicenda Moro c’è una grande responsabilità di rimozione Mi rivolgo a chi ancora deve avere un ruolo, ai genitori profonda… mi sono spesso chiesto perché in questi ultimi decenni e ai nonni, devono aiutare queste nuove generazioni a studiare non si è più avuta la voglia di tornare su quella storia, perché si è e a capire la storia preferito dimenticarla Come nasce lo studio del suo ruolo? Il primo confronto con il maestro Bellocchio su questo ruolo… Bellocchio mi ha raccontato che personaggio fosse, ho letto un Quello che ci ha chiesto Marco (Bellocchio, il regista), ma che libro che la riguardava, cercando di entrare nell’animo di que- era già molto chiaro leggendo la sceneggiatura, era quello di sta donna, una persona semplice che amava molto la famiglia, entrare ciascuno in questo grande racconto collettivo, che ha ma che stava lontana dal mestiere del marito e che invece, im- tanti punti di vista e non sposa solo lo sguardo di un perso- provvisamente, si è ritrovata a vivere una vita che non imma- naggio o di un altro. Ciascuno di noi aveva la consapevolezza ginava per lei e per la sua famiglia, troppo esposta. Vivere un di essere parte di qualcosa di molto grande. Al regista interes- dolore così forte, ma molto schiva e attenta a non mostrare ec- sava un’indagine sullo stato d’animo profondo di ciascuno dei cessivamente le sue emozioni. Viveva con rigore il suo dolore, personaggi, non solo un discorso politico o storico, ma proprio arrivava a delle punte di estrema disperazione con freddezza. È un’indagine serrata su quello che si muoveva in quei 55 giorni stato molto complicato ma interessante per un lavoro di attore. all’interno di ognuna delle figure che compongono il racconto. Cosa rivela il film di Bellocchio di alternativo rispetto alla sto- In “Esterno Notte” c’è un Moro in assenza. Come si crea un’as- ria, alla cronaca e alla letteratura? senza così presente nella storia? TONI SERVILLO è Papa Paolo VI C’è un occhio diverso nel raccontare questi momenti, c’è una Assenza più acuta presenza diceva un grande poeta. Credo libertà e uno sguardo d’autore. La vicenda è ripercorsa sicu- Mi auguro che siano tanti i giovani a guardare questo che questo si crei naturalmente grazie al formidabile talento ramente anche dal punto di vista storico, con situazioni che film che invita a ricordare di non dimenticare di Bellocchio, organizzare un racconto in cui la figura di Moro, vanno viste perché rendono il racconto ancora più inquietante. anche quando non c’è, non è presente nella vicenda, è forte- E’ stato uno spaccato storico tra i più allucinanti che il nostro mente presente in ogni momento. Come si crea non lo so, io ho Paese abbia vissuto, ma Bellocchio ce lo mostra con un occhio L’importanza di raccontare anche in tv, oggi, la storia di Aldo cercato di abbandonarmi il più possibile, anche perché avevo, di artista quale lui è. Moro… per scelta e per fatalità, attraversato la figura del leader della Credo che un editore importante come la Rai debba prendersi DC tante volte in questi anni, soprattutto a teatro con un lungo Cosa rende questo film necessario? questi rischi proprio per il ruolo che occupa all’interno della lavoro dedicato alle carte di Moro. Questa volta insieme a Mar- Necessario lo è sempre quando si parla di vicende così impor- cultura nel Paese. Chiamare un grandissimo autore a fare un’o- co ho scelto e cercato di dimenticare un po’ tutto e di entrare tanti, sono contenta che la Rai si sia messa al servizio di questa pera di questa natura, che mette insieme una originalità di lin- perché ci è stato detto che siamo in un’Italia nuova, con uomini storia, che sia poi capitato proprio in questo momento storico in questo grande fantasma della nostra storia. Questa è anche guaggio e un approfondimento su contenuti molto importanti. e donne che nulla hanno a che vedere con quel passato. Avere è davvero interessante. “Esterno Notte” andrà dentro le case una storia di fantasmi nel nostro passato di ombre, anche il la pazienza di comprendere cos’è successo a questo Paese ne- degli italiani, spero che le famiglie vogliano spiegare ai propri Come è entrato nell’animo del suo personaggio? titolo suggerisce una visione notturna, nei palazzi della politica gli ultimi decenni, ha a che fare molto con il nostro presente. figli che sono cose che vanno viste, insieme, proprio come suc- Sono personaggi storici realmente esistiti quindi sicuramen- le cose importanti accadono di notte, ma di notte ciascuno di Questo film non racconta solo una pagina di storia del nostro cedeva qualche tempo fa, quando ci si riuniva per guardare e te era necessaria una documentazione, per ragione di età io noi si abbandona a un’altra vita, quella dei sogni, una compo- passato, forse la pagina più importante del secondo Novecento, discutere. Siamo abituati a non parlare più di niente, a vedere ricordo perfettamente la vicenda che qui è raccontata. Marco nente molto forte anche in “Esterno Notte”. ma ci costringe a fare i conti con quello che siamo ora. immagini, gente che occupa degli spazi nella nostra testa. Mi ci ha chiesto soprattutto di dare forza all’aspetto simbolico dei Viviamo come Paese un forte senso di colpa verso la vicenda rivolgo a chi ancora deve avere un ruolo, ai genitori e ai nonni, personaggi, nel caso del Papa, di raccontare il conflitto molto di Aldo Moro. Cosa significa questo approfondimento televisivo Moro richiamava la politica alla responsabilità. Che valore ha forte che c’era in una persona in quella posizione, tra il sen- devono aiutare queste nuove generazioni a studiare e a capire per un pubblico più giovane? questa parola oggi? la storia. so di responsabilità di un uomo che esercita anche un potere Questo progetto ha già avuto una sua prima vita cinematogra- Responsabilità, come anche memoria, sono parole che posso- temporale e la misericordia che appartiene a un uomo di fede. fica, inaspettata, non certamente per la storia di Marco Belloc- no essere svuotate di qualsiasi significato e ridotte a brandelli, Cosa rappresenta questo racconto? chio. È stato al Festival di Cannes, poi a New York, a Londra, oppure riempite giorno per giorno di un significato concreto. È un film necessario perché suggerisce a una platea molto am- in Italia è uscito al cinema in due parti e già in questo primo La responsabilità, soprattutto per chi si occupa di istituzioni, pia, come quella televisiva, di riflettere su una pagina della no- tragitto abbiamo avuto la sorpresa di vedere le sale piene di dovrebbe essere una delle prime parole dell’abecedario, ma stra storia che non ci ha reso più uguali a come eravamo prima. giovani. La stessa cosa è successa per il mio spettacolo che non riguarda solo chi ci governa, la responsabilità è la nostra. ogni sera si riempiva di generazioni nate dopo il nostro raccon- Nella vicenda Moro c’è una grande responsabilità di rimozione In questo spartiacque storico che ha creato la vicenda di Aldo ©ANNA CAMERLINGO to. Dobbiamo avere più fiducia nei nostri ragazzi, ai quali negli profonda. Quando ho iniziato a pensare al mio spettacolo e poi Moro, cosa si augura possa arrivare di questa narrazione? ultimi decenni abbiamo suggerito con una certa ossessività a “Esterno Notte”, è stato perché in questi ultimi decenni non Mi auguro che siano tanti i giovani a guardare questo film che che bisognava vivere in una sorta di eterno presente, cancel- si è più avuta la voglia di tornare su quella storia, perché si è invita a ricordare di non dimenticare. lare le tracce di un certo passato, recidere accuratamente i fili, preferito dimenticarla. 12 TV RADIOCORRIERE 13
GABRIEL MONTESI è Valerio Morucci L’approfondimento è sempre un’opportunità per crescere, miglio- rare e mettere in discussione se stessi e le proprie convinzioni Il primo incontro con il regista. Com’è andata? È stato un onore partecipare a un progetto diretto da una crea- tura immensa come Marco Bellocchio, a un giovane attore non accade tutti i giorni di confrontarsi con un regista di questo calibro. Abbiamo immediatamente stabilito un dialogo con lui sul set, ci ha chiesto di riportare una gioventù piena di ideali e convinzioni molto chiare, di determinare cioè una distanza con il loro nemico. Con il regista e con tutto il cast siamo riusciti a comporre una figura “necessaria” per l’elaborazione di un fatto ricostruito in maniera maniacale. DANIELA MARRA è Adriana Faranda Qual è il suo ruolo in questo grande racconto? Non si presenta solo l’evento storico, ma si affronta anche Interpreto il brigatista Valerio Morucci, un ruolo difficile da la sfera più intima dei personaggi, c’è quindi un aspetto comprendere e rappresentare, complicato trovare una sola di- creativo molto forte rezione nella recitazione. È stato un personaggio controverso, pieno di contraddizioni a livello politico, storico e anche uma- Cosa le ha chiesto il maestro Bellocchio prima di iniziare que- no, di cui sappiamo veramente poco. Un lavoro complesso per sto viaggio? un attore, le verità su di lui sono tante e diverse, ci affidiamo a Mi ha subito esposto il dramma che di questo personaggio vo- degli sprazzi di intuizioni da scovare nelle letture, nei processi, leva raccontare, ovvero quello di una donna da un lato molto nelle telefonate, decisive in quel periodo storico. forte e determinata, che compie una scelta estrema, per niente È un film necessario oggi, soprattutto per i giovani? semplice e che implica l’uso della violenza, della lotta armata, L’approfondimento è sempre un’opportunità per crescere, mi- dall’altro anche molto fragile, costretta a fare i conti con le con- gliorare e mettere in discussione se stessi e le proprie convin- seguenze della sua scelta, abbandonare un mondo di amore, di affetti, compreso quello della desideratissima figlia. zioni. È certamente una serie necessaria perché, anche a chi ha voluto saperne di più, tanti dettagli di quel che è accaduto Cosa deve arrivare di questo lavoro al pubblico? sono sfuggiti. Si tratta di un passato che ha condizionato il no- È un racconto talmente tanto sfaccettato che è difficile da sin- stro presente, attraversarlo dà una presa di coscienza, a me sia tetizzare. Non si presenta solo l’evento storico, ma si affronta come attore che come persona. Credo che “Esterno Notte” sia anche la sfera più intima dei personaggi, c’è quindi un aspetto un’opportunità importante. creativo molto forte. Io spero che l’opera di Bellocchio possa essere di stimolo per i ragazzi, una spinta ad approfondire i fatti, a conoscere uno spaccato della nostra storia, fondamen- tale non solo per il mondo della politica italiana, ma per tutti i cittadini. Entrare nei panni di un personaggio così estremo, quali corde ha toccato? Ho certamente fatto un lavoro di grande documentazione, alla fine però ho cercato di staccarmi da tutto questo e affidarmi al- lo script, alle indicazioni del regista. Mi sono concentrata mol- tissimo sul dramma personale di Adriana, dovevano emergere chiaramente i suoi contrasti, le sue contraddizioni. Mi sono af- fidata molto anche alla tecnica per affrontare un lavoro fatto di estremi. Questa è stata la mia via. ©ANNA CAMERLINGO Nel prossimo numero del RadiocorriereTv l’intervista a Fausto Russo Alesi che in “Esterno Notte” interpreta Francesco Cossiga 14 TV RADIOCORRIERE 15
leggerezza, all’essere comici, c’è grande intelligenza. In Gilles ANTONINO SPADACCINO Rocca, che conoscevo solo per la sua immagine, ho trovato una È il vincitore dell’edizione 2022 dello persona di spessore, umile e grande lavoratore. Penso anche a show di Carlo Conti. Apprezzato da Rosalinda Cannavò, con le sue grandi sfide, ad Andrea Dianetti pubblico e giuria è pronto a tornare che ha stupito tutti, a Valeria Marini che per quanto possa esse- sul palco per la sfida di venerdì 18, il re stata bersagliata, e di conseguenza essere diventata regina del web, è sempre la bambina che ha voglia di brillare nella torneo della trasmissione. «Partecipare sua casa di Barbie e che l’altra sera sull’altalena, nell’interpre- al programma è come aprire un grande tazione di Nicole Kidman, era la donna più felice dell’universo. baule dei sogni e questo è magnifico» E potrei andare avanti con tutti gli altri. afferma il cantante pugliese, che al Le sue esibizioni sono state molto apprezzate dalla giuria, c’è RadiocorriereTv confida: «Spero che il stato un giudizio che le ha fatto davvero piacere ascoltare? 2023 mi apra le porte di Sanremo» Quando Cristiano Malgioglio ha dato voce a tutti gli italiani sulla mia carriera discografica, un grande risultato in termini di onestà. Dopo l’appello di Cristiano ad Amadeus sul web è successo di tutto. Stiamo aspettando dicembre per scoprire se la mia proposta sanremese sarà accettata o meno. DAVVERO Venerdì prossimo sarà in onda con il torneo, cosa si aspetta ? Non avevo mire di vittoria, ho preso “Tale e Quale” per una grande esperienza teatrale, un corridoio luminoso in cui poter mettere in mostra anche altri aspetti della mia professionalità TALE E QUALE artistica. Il torneo sarà l’occasione per incontrare i grandissimi talenti che sono già passati dal programma, sarà un momento di confronto. C’è una grande voglia di fare spettacolo. Cosa le ha insegnato questa esperienza? Mi ha riportato indietro nel tempo, a quando mossi i primi pas- si nella scuola di “Amici”, quando mi confrontavo con le mie doti rispetto a qualcosa che effettivamente non conoscevo. V “Tale e Quale” è qualcosa di diverso rispetto a quello che c’è in inta l’edizione 2022 di “Tale e Quale Show” con Sette puntate, sette personaggi, sette emozioni diverse. Da mi riesce facilissima perché ho una voce riconoscibile. Dopo televisione. Se fosse un’accademia di teatro non ce ne sarebbe l’interpretazione di “Se stiamo insieme” di Riccardo Marco Masini a Tom Walker, da Fausto Leali a Rod Stewart, e le prime esibizioni anche il pubblico da casa è andato oltre le per nessuno, perché la passione che ci mettono lì dentro non Cocciante, una sfida importante… ancora Loredana Bertè, Bruno Mars, Cocciante, cosa ha signifi- imitazioni. Le mie sono state interpretazioni, Carlo era contento c’è davvero in giro. L’attenzione è ai dettagli, alle sfumature. Ci sono dei mostri sacri che generalmente non si cato incontrare i capolavori di questi grandi artisti? lo stesso. (sorride) toccano, né con una reinterpretazione né con un tentativo di Da interprete, da cantautore, ho vissuto questa esperienza in A chi dedica questa vittoria? imitazione. Portare in scena Cocciante è stato molto difficile Qual è stata la sfida più faticosa? maniera molto diversa rispetto a un attore, a un imitatore, ad Una prima dedica va ai miei genitori che per me hanno fatto e sentito, anche perché “Se stiamo insieme” è la canzone dei Quella di Loredana Bertè. È stata una settimana difficile, en- altre figure. “Tale e Quale” mi ha dato la possibilità di riporta- tanto. Sono da sempre fan del programma e Carlo è stato mol- miei genitori. Cocciante è il poeta dell’amore, un manifesto di trare nei panni della leggenda del rock italiano al femminile, re in televisione il bel canto italiano, la nostra musica. Anche to generoso nell’andare in platea a salutarli. Non ho avuto pau- più generazioni, anche per questo avvertivo un forte senso di con il vissuto che ha questa artista, con il suo modo di perfor- ra nel dire che mia mamma ha un problema di salute mentale, perché negli ultimi anni stiamo soffrendo l’assenza di grandi responsabilità. Fortunatamente è andata bene e i giudici sono mare, è stata un’esperienza più unica che rara. Portare a casa penso sia meglio parlarne, ci sono grandi medici che stanno canzoni, come sono invece quelle di Cocciante, di Masini, della stati molto contenti dell’interpretazione. la serata con lo stupore di tutti, in maniera sentita, mi ha dato studiando e che potrebbero darci una mano. La seconda dedica Bertè. grande gioia. Quel giorno tremavo. “Tale e Quale” è veramente è alla bella musica italiana, apprezzata nel mondo, che deve Come vive questo traguardo? Su Loredana e la sua “Cosa ti aspetti da me” il consenso di un’esperienza teatrale. tornare. “Tale e Quale” è stato un percorso bello e inaspettato, l’astro- pubblico e giuria è stato pieno… nave che Carlo Conti ci ha messo a disposizione è qualcosa di Cosa ha apprezzato del percorso dei suoi compagni? E ora uno sguardo a un futuro che si poggia su solide fonda- Vincere nei panni di Loredana Bertè, cantando un suo brano è unico, che soltanto chi partecipa al programma può capire fino Loro sono spaziali e io sono orgoglioso di avere fatto parte di menta, come lo disegniamo questo domani? qualcosa che può accadere solo a “Tale e Quale”. in fondo. Dal di fuori si vede solo il 20 per cento del lavoro che questa squadra: undici artisti tutti diversi, forti nelle loro pecul- Con un album che è in produzione e con una piccola rosa di c’è dietro, è una squadra pazzesca e Carlo è un grande padrone In quali panni si è sentito più a suo agio? tiarità, una squadra che ha portato il programma a nuovi picchi brani che proporrò ad Amadeus e alla commissione di Sanre- di casa. Pensi che nel corso di ogni puntata, per ogni concor- Questo è un po’ difficile da dire. Con il lavoro fatto con i miei d’ascolto. Ho legato con tutti, anche se molti prima di questa mo, sperando che ci sia qualcosa che reputino interessante. Mi rente, esce dallo studio per fare il suo in bocca al lupo a chi sta coach, Matteo Becucci ed Emanuela Aureli, in tutte e sette le esperienza non li conoscevo di persona. Dopo anni ho ritro- auguro che sia arrivato il momento buono, se così non dovesse per esibirsi. È una cosa che ti fa stare bene, ti fa sentire parte interpretazioni la mia cifra c’era sempre. Sono stato chiama- vato un Gabriele Cirilli entusiasmante, lui è un camaleonte, in essere, il singolo uscirà a dicembre dopo l’annuncio dei big del di una famiglia. to a camuffarmi all’interno delle note dei brani, cosa che non coppia con Francesco Paolantoni è esilarante. Dietro alla loro Festival. 16 TV RADIOCORRIERE 17
ASPETTANDO VIVA RAI 2 LE NOTIZIE SECONDO FIORELLO Su RaiPlay, dal lunedì al venerdì, prove di risveglio con la rassegna stampa più improbabile d'Italia in onda da un bar di Roma. Il 5 dicembre il debutto anche su Rai 2 “B uongiorno, buongiorno io sono Rosello, scu- sate mi chiamo Rosario Fiorello, mi sveglio alle 4 di ogni mattina vi porto cornetti, caffè, cappuccino, viva Rai 2”. È la sigla scritta, testo e musica, da Gigi D’Alessio ad annunciare la partenza, dal 5 di- cembre, di “Viva Rai 2”, il programma con il quale Fiorello darà il buongiorno agli italiani. Già in onda su RaiPlay l’anteprima della trasmissione con tanto di ospiti e rassegna stampa. Paro- la d’ordine ironia. “Viva Rai 2” andrà in onda fino a giugno per 135 puntate, nella fascia tra le 7 e le 8.30. Oltre che su RaiPlay il programma potrà essere ascoltato su RayPlaySound e Rai Radio Tutta Italiana. Il sabato e la domenica sarà invece Rai Radio 2 a trasmettere il meglio della settimana. Tutti i dettagli del nuovo programma saranno forniti nel corso di una confe- renza stampa che si terrà lunedì 28 novembre alle 10 nella sede della Rai in viale Mazzini a Roma. 18 TV RADIOCORRIERE 19
GIANCARLO DE CATALDO Il lunedì, in seconda serata su Rai 1, uno dei più amati giallisti italia- ni ci porta alla scoperta di “Crona- che criminali”: «La mia idea non è tanto raccontare un caso, o una collezione di casi, ma il contesto in cui questi si inseriscono» S crittore, sceneggiatore, drammaturgo e ora anche narratore televisivo, come sta vivendo l’esperienza di “Cronache criminali”? Una magnifica avventura. In realtà nel 2013 avevo già fatto un programma televisivo, un talent sulla scrittura, “Masterpiece”, ma questa è una cosa diversa. Sono solo nella conduzione, ma accompagnato da uno squadrone nella preparazione, perché la televisione è un’opera collettiva. “Cronache criminali” è un’esperienza nuova e molto coinvolgente, cerco di mantenere il san- gue freddo. Come ha scelto le storie raccontate dal programma? La mia idea non è tanto raccontare un caso, o una colle- zione di casi, ma il contesto in cui questi si inseriscono. Per due motivi: il primo è perché i casi che ci affascina- no e ci turbano non lo fanno casualmente, ma perché ci sono domande molto precise che entrano in risonanza con le nostre paure, i nostri dubbi, i nostri terrori, i nostri sentimenti più profondi. La seconda è che ogni delitto può essere una chiave d’interpretazione di un’epoca. È questo che ci interessa raccontare. C’è sicuramente il racconto dell’accaduto, ma questo non è il programma che deve buttare tutto all’aria per dire “adesso dico io la verità”. “Cronache criminali” vuole dire perché è avvenu- to un determinato fatto, come è stato vissuto dall’epoca in cui accadeva, e come lo possiamo interpretare adesso, ad anni di distanza. Una fotografia della società del tempo… LA NERA PER CAPIRE Della società del tempo, ma anche delle nostre reazioni, di come siamo cambiati. Alcuni delitti sono paradigma- tici. Il delitto del Circeo, ad esempio, cambia il modo di raccontare lo stupro e la violenza sulle donne. Quanto c’è della sua esperienza in magistratura nel De CHI SIAMO E CHI SIAMO STATI Cataldo scrittore e narratore? © Patrizio Cocco Nel De Cataldo scrittore e narratore c’è questo grande campionario umano che si osserva nei processi nei Tri- bunali. Lì si vedono gli esseri umani sotto stress, uomini e donne, si colgono reazioni immediate. Non sono tan- 20 TV RADIOCORRIERE 21
to le storie a colpirti quanto i loro protagonisti, ci sia un legame con il tempo. L’omicidio di Pierpao- le vittime e i colpevoli, gli avvocati. Un’enorme lo Pasolini, altro caso di cui ci occuperemo, racconta palestra umana a cielo aperto che è il processo. un passaggio epocale. Finiscono gli anni Settanta In questo programma la sapienza tecnica, la co- delle grandi riforme sociali e iniziano quelli che ci noscenza dei meccanismi, mi permettono anche porteranno agli anni di piombo. Alcuni delitti non di indirizzare la narrazione, questo è almeno il tentativo, in modo non tendenzioso. A volte nelle avvengono a caso. trasmissioni che si occupano di cronaca le parti Il suo ultimo romanzo, “Dolce vita, dolce morte”, ci prendono la parola per portare acqua al proprio mulino. A me, naturalmente, questo non interes- riporta al caso di Christa Wanninger, siamo negli sa: sto raccontando delle storie inserite in un anni Sessanta… tempo ben preciso. È anche il caso più antico che raccontiamo nel pro- Come nasce il suo interesse per l’inchiesta, per i gramma, è avvenuto a Roma nel 1963. Io, ragazzo fatti di criminalità? di provincia, arrivavo nella Capitale in quell’anno Sono sempre stato molto affascinato dalla sto- e guardavo con occhi incantati questa città, uno ria con la esse maiuscola. E uno dei modi per sguardo che in parte non mi ha mai abbandonato. conoscerla, attraverso i tempi, è la cronaca ne- La dolce vita l’ho conosciuta dai film di Federico ra. Anche la nera antica, anche i delitti antichi. Fellini, ero troppo piccolo per farlo direttamente. Del resto, credo che non esista nessun racconto, Sono legato agli anni Settanta perché sono quelli a partire dalla Bibbia, in cui non ci sia un rap- porto con il male di chi narra e di chi vive. La della mia formazione, avevo vent’anni, ma già verso nostra cultura occidentale nasce con la cacciata gli Ottanta avevo una diffidenza maggiore. I Ses- dal Paradiso terrestre e prosegue con il fratrici- santa li vedo come un periodo in cui è cambiato dio di Caino e Abele. Caino viene cacciato e che il costume, si è conosciuta la liberazione sessuale, cosa fa? Fonda una città. Siamo un po’, diceva l’arte ha prodotto le ultime grandi avanguardie del un sociologo francese, la stirpe di Caino. Credo Novecento, Roma era la città in cui c’erano i divi del che guardare al male, al delitto, sia un modo per guardare anche dentro se stessi e cercare di ana- cinema e le avanguardie, Franco Angeli, Carmelo lizzare le proprie pulsioni e le proprie paure. A Bene, Schifano. Era una città in cui stava accaden- me piacciono anche le storie d’amore, i fumetti, i do qualcosa e si percepiva nell’aria. Era un tempo racconti per bambini, ma se passa una settimana in cui anche la cultura aveva un valore enorme e senza che abbia letto un giallo o un crime mi questo mi manca. sento un po’ privato di qualcosa. Lei è un uomo di cultura, di legge, se dovesse de- Cosa deve avere una storia, un caso di cronaca, per attrarre la sua attenzione? scriversi in un tweet quali parole userebbe? Deve rispondere ai due requisiti essenziali che È proprio per evitare questo tipo di descrizione che sono anche quelli della trasmissione. Deve es- sono fuori da tutti i social. sere una storia che pone delle domande, degli interrogativi profondi, anche quelli a cui arrivare Cosa la diverte nella vita di tutti i giorni? con un attimo di attenzione in più. Le stragi della Mi diverte, ma anche mi sconsola, il ripetersi di cer- Uno bianca ci colpiscono perché ci dicono che te situazioni. Il fatto che noi esseri umani cadiamo chi è pagato per difendere l’ordine pubblico e la inevitabilmente nelle stesse trappole, volta per vol- nostra sicurezza, cioè i poliziotti, a volte può sba- ta, di continuo. Lei ha usato giustamente la parola gliare. Che non significa dire che la polizia sba- “diverte”, quando uno ha la capacità di cogliere il la- glia, ma che in quel caso alcuni poliziotti erano mele marce. Questo ci fa riflettere molto perché to umoristico delle cose, vive meglio. Ogni volta che ci spiazza. Una madre che uccide un figlio, o un mi imbatto in un film di Totò continuo ad ammaz- figlio che uccide i genitori, sono fatti che ci colpi- zarmi di risate, non riesco a farne a meno (sorride). scono perché vanno contro l’ordine naturale del- le cose. E questo entra in risonanza con i nostri … impossibile vivere senza ironia… terrori, le nostre angosce. L’altra condizione è che Assolutamente sconsigliabile, fa male alla salute. © Patrizio Cocco 22 TV RADIOCORRIERE 23
Il sabato alle 22 le opere teatrali più famose del TEATRO IN TV commediografo e sceneggiatore romano precoce- mente scomparso nel 2019. Dal 19 novembre per cinque settimane, si parte con “Migliore” con Valerio Mastandrea, seguiranno “Perfetta”, “Qui e ora”, “456”, “In mezzo al mare”, “Gola”. Il regista Paolo Sorrentino: «Torre è un grandissimo indagatore delle nostre miserie e soprattutto ci ricorda che certe miserie possono essere amate» G li amici di una vita, insieme, per portare in scena l’ope- ra dell’amico che non c’è più, Mattia Torre. I “Sei Pezzi Facili”, dal 19 novembre alle 22 su Rai 3, aprono le porte di un mondo in cui la parola, le emozioni, la rappresentazione scenica, diventano un tutt’uno. A dirigere “Mi- gliore”, “Perfetta”, “Qui e ora”, “456”, “In mezzo al mare” e “Gola”, tutti realizzati al teatro Ambra Jovinelli di Roma, il regista pre- mio Oscar Paolo Sorrentino: «Il teatro di Mattia Torre viaggia su un doppio binario, fondamentalmente è comico ma si muove su temi estremamente profondi, delicati e paurosi – afferma il regista – è un teatro estremamente contemporaneo e libe- ro, non schiavo delle derive degli ultimi tempi, libero nell'uso delle parole, appassionato e coerente con gli argomenti che esplora. Mattia è stato un grandissimo indagatore di certi nostri vizi e miserie, amandoli e ricordandoci sistematicamente che quelle miserie possono essere amate». Un teatro che ci rac- conta con ironia e intelligenza. A dare voce e volto ai perso- naggi sul palcoscenico, gli stessi gli attori chiamati da Torre per le prime rappresentazioni: Valerio Mastandrea, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Geppi Cucciari, Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino, Carlo De Ruggieri, Giordano Agrusta. «Mi sono av- vicinato al suo teatro con il massimo rispetto e con la voglia di valorizzare e amplificare il suo talento, io come regista mi sono I SEI PEZZI FACILI limitato a pochi appigli cinematografici, delle minime ibrida- zioni, perché con testi e interpreti così ogni aggiunta è super- flua – prosegue Sorrentino – Mi manca molto Mattia, e questo lavoro in qualche modo è servito anche a me per poter sentire ancora una volta la sua voce'». Il teatro che incontra il piccolo DI MATTIA TORRE schermo per dare all’opera di Torre una «divulgazione che solo la televisione e nello specifico la Rai poteva dare» conclude il regista. Una realizzazione «nella migliore tradizione del Ser- vizio Pubblico, progetto originale, proprio come ‘Esterno not- te’ di Bellocchio, che fa della Rai la casa, il laboratorio dei più SU RAI 3 grandi registi, cineasti, intellettuali, proprio come accaduto in passato con i vari Fellini, Bertolucci, Ronconi, Olmi'», afferma Carlo Fuortes, amministratore delegato della Rai. Per la diret- trice di Rai Cultura Silvia Calandrelli Mattia Torre è un classico della contemporaneità: «Non c'è più purtroppo e la missione del Servizio Pubblico deve essere quella di rendere il suo la- ©agopanini voro fruibile per tutti. Gli attori sono quelli che Mattia aveva 24 TV RADIOCORRIERE 25
scelto per interpretare questi pezzi, in teatro, ora la televisione sono spettacoli di parola, e ogni parola doveva essere recitata ci consente di raggiungere più pubblico possibile. E ‘Sei Pez- come aveva stabilito lui. Quando abbiamo fatto la celebrazio- zi Facili’, grazie soprattutto a Paolo Sorrentino, diventa luogo ne per lui all'Ambra Jovinelli, l'apertura la fece Lorenzo Mieli e di incontro tra linguaggi diversi, quello teatrale, televisivo e quello che disse, il modo in cui lo disse, un po' me l'aspettavo cinematografico». A promuovere il progetto, Francesca Rocca, perché c'era una fratellanza che durava da anni con Mattia. Poi moglie di Mattia Torre: «Con ‘Sei Pezzi Facili’ e ‘Boris’ in onda Paolo Sorrentino ha letto un pezzo che aveva scritto per Mattia è stato fatto un grande regalo per i 50 anni che non ha mai e capii che l'aveva fotografato con precisione senza conoscerlo compiuto, ne sarebbe felice. Ho avuto il privilegio di essere te- da tutto quel tempo». “Sei Pezzi Facili” sarà disponibile anche stimone di quindici anni di vita di Mattia, del suo lavoro. I suoi sulla piattaforma RaiPlay. MIGLIORE CON VALERIO MASTANDREA L a storia comica e terribile di Alfredo Beaumont, un uo- tro quello che sentiva, che provava – dice Valerio Mastandrea mo normale che, in seguito a un incidente (di cui è cau- – l'idea era quella di confrontarsi con un linguaggio diverso, sa, di cui sente la responsabilità, e per cui sarà assolto), una messa in scena filmica, e sento di dover ringraziare Sor- entra in una crisi profonda e diventa un uomo cattivo. rentino perché ha portato la sua emozione vicino alla nostra e Improvvisamente, la società gli apre tutte le porte: Alfredo cre- non sopra la nostra. Ha avuto un approccio sano, lo stesso che sce professionalmente, le donne lo desiderano, guarisce dai avevamo tutti noi con il lavoro di Mattia. La grossa sintonia che suoi mali e dalle sue paure. “Migliore” è una storia sui nostri avevamo umanamente con lui era quella di sentirci fragili, pic- tempi, sulle persone che costruiscono il loro successo sulla coli, contraddittori: Mattia scriveva da dentro, era un pensatore spregiudicatezza, il cinismo, il disprezzo per gli altri. E sul para- rapidissimo, violentissimo, già pensava alla cosa successiva e dosso dei disprezzati che, di fronte a queste persone, chinano la scrittura era un tornare indietro. La sua originalità sta in la testa e - affascinati - li lasciano passare. «È stato un viaggio questo, nel raccontare situazioni ed esseri umani verso i quali, ©agopanini sentimentale, ognuno si è fatto il suo, ognuno ci ha messo den- seppur non aveva nessuna colpa, si sentiva responsabile». 26 TV RADIOCORRIERE 27
QATAR 2022 Rai Radio 1 e Rai Radio 1 Sport pronte a farci vive- re il Campionato del Mondo di calcio 2022: tutte le L’EMOZIONE DEL RACCONTO partite in diretta, il commento e l’approfondimento. Il direttore Andrea Vianello al RadiocorriereTv: «Sarà un grande spettacolo. In campo i migliori gio- SENZA IMMAGINI catori del mondo». E azzarda un pronostico per la finale: «Potrebbero arrivarci Francia e Argentina» ph. Alfonso Catalano/SGP 28 TV RADIOCORRIERE 29
RaiNews S crivere il grande romanzo del Mondiale senza l’Ita- gramma “Torcida Mundial”, che metterà insieme la musica del tutta la notte per quella sfida infinita. Fu l’incantamento della da altre parti. Ho fatto il giornalista in radio e in Tv mettendo lia in campo. Da dove si comincia? mondo con Max De Tommasi e i nostri grandi uomini di sport mia infanzia, che mi fece amare ancora di più questo calcio. questo sogno nel cassetto. Qualche anno fa sono stato male Purtroppo, l’abbiamo già visto perché anche agli ul- capeggiati dal caporedattore Filippo Corsini e dal principe del- Non sono mancate altre gioie: l’urlo di Marco Tardelli (Spagna e la scrittura mi ha permesso di raccontare la storia della mia timi Mondiali l’Italia non c’era, eppure c’è stata una le radiocronache Francesco Repice. 1982) e Italia-Germania con Grosso e Del Piero (risultato 2-0, malattia per dare una speranza anche agli altri. Con “Storia Im- grandissima attenzione, perché il Campionato del mondo è la Mondiale Germania 2006). Incredibilmente i nostri ricordi più maginaria della mia famiglia” ho creato una famiglia alla quale Quando mancano pochi giorni al calcio d’inizio, mi faresti una grande festa del gol, del calcio. Ci mancherà lo stare insieme forti sono le partite contro la Germania, una sfida che speria- ho affidato ricordi familiari veri ed elementi di totale fantasia. tra amici a vedere la Nazionale, una specie di rituale che scan- fotografia delle nazionali che ritieni favorite? mo, prima o poi, di vivere un’altra volta. Ho raccontato gli anni attraversati dai miei due nonni, che nel disce i nostri anni. Ma ci sarà l’offerta di tutta la Rai per questo Parla più l’appassionato del calcio rispetto al direttore di Ra- libro diventano due nonni paralleli, ognuno con i propri mi- meraviglioso appuntamento, in cui ci sono i migliori calciatori dio 1. Credo che la Francia, campione uscente, sia una squadra Da dove deve ripartire la nostra Nazionale per ritrovare l’af- steri mai fino in fondo attraversati. Un nonno antifascista che del mondo. Sarà un grande spettacolo, che forse vedremo sen- molto forte. Se vai a vedere i giocatori non convocati per i Mon- fetto del pubblico? ha fatto la Resistenza, un altro poeta futurista, più vicino al za quel patema d’animo che fa parte del bello del calcio, ma diali hai un’altra meravigliosa nazionale: il bacino del calcio Basta poco per riaverlo, l’abbiamo visto durante l’Europeo: con regime. Ricordi che magari sono svaniti nella voglia dell’Italia che a volte non ci fa gustare le emozioni di questo splendido francese vive un momento incredibile. E poi ci sono sempre le le vittorie si vince anche dal punto di vista del tifo. Bisogna di riprendere una nuova strada e che invece forse, a un certo gioco. grandi. Noi non ci siamo, ma ricordiamo che l’Inghilterra era ar- ripartire da zero. Abbiamo un campionato molto bello dove momento della nostra vita, bisogna andare a ricercare. rivata a un passo dagli Europei, abbiamo vinto all’ultimo rigore, Cosa può dare di più e di diverso la narrazione radiofonica al però i giovani giocano poco, ne stiamo parlando da trent’anni. sicuramente è una squadra forte. Ci sono le due del Sudame- Un elefante in copertina, perché? racconto sportivo? Certo, servono degli attaccanti, ma l’Italia ha sempre vinto con rica, forse l’Argentina più forte del Brasile. Nelle mie sorprese Perché l’elefante è forse il simbolo più forte della memoria, a In realtà il racconto dello sport nasce proprio alla radio perché vedo il Belgio e poi guardo con attenzione alla Croazia, che un gioco di squadra. Sono convinto che pur non facendo be- volte una memoria rimossa. In Inghilterra dicono “c’è un elefan- le prime cronache sportive in diretta sono state fatte quando quattro anni fa arrivò in finale, è una di quelle squadre un po’ nissimo nelle qualificazioni, ricordiamoci però che siamo usciti te nella stanza” per dire che c’è qualcosa di cui non parliamo non c’era ancora la televisione, ai microfoni grandi nomi come pazze ma con talmente talento che, se trova lo spirito di squa- perché abbiamo sbagliato due rigori, quando l’Italia va in que- abbastanza. È la stessa rimozione, un ingombro, una cosa che Nicolò Carosio e Sergio Zavoli. Il racconto senza le immagini dra, può arrivare fino in fondo. ste disfide di solito diventa un grande gruppo. E quando l’Italia è forse ancora più epico, ci vogliono bravura, talento, un vo- esiste, ma facciamo finta che non ci sia andando avanti sul cor- diventa un grande gruppo non ce n’è per nessuno. cabolario immaginifico, caratteristiche che i nostri telecronisti La finale dei tuoi sogni? ridoio abituale della nostra vita ordinaria, senza ricordarci che hanno. Fare vedere le partite attraverso le orecchie piuttosto Se dobbiamo immaginare il calcio più bello, pur essendo un c’è un piccolo grosso elefante con cui fare i conti. che gli occhi può essere anche più emozionante. grande amante del Brasile, non vedo un periodo particolar- VIANELLO ROMANZIERE Che cosa rappresenta per te la scrittura? mente felice per questa nazionale. Dico quindi che forse la fi- Le partite saranno il piatto forte ma non mancherà un raccon- nale più bella potrebbe essere Francia contro Argentina. IN LIBRERIA La cosa che mi dà più gioia, che mi dà anche la possibilità di to più ampio, a partire dal Qatar… avere un rapporto più forte con me stesso. La seconda faccia ri- Sta partendo un’inviata per raccontare quel Paese e le sue Il ricordo che ti è più caro legato ai Mondiali? Sei in libreria con “Storia Immaginaria della mia famiglia” spetto a un lavoro pubblico, di gestione, sempre sul pezzo, che contraddizioni prima dell’inizio del torneo. Poi ci sarà la spedi- Ero bambino quando si giocò Italia-Germania 4-3, un Mondia- (Mondadori), ce lo presenti? ti fa stare molto dentro la realtà. Avere questo secondo angolo zione forte di Rai Radio 1, con tutte le partite in diretta (Radio le che non vincemmo. Vidi la partita insieme a mio papà, un Erano anni che volevo scrivere un romanzo, era un po’ un so- di vita intima, di rapporto più profondo con me stesso, è una 1 e Radio 1 Sport). Non mancheranno i commenti con il pro- ricordo incredibile. Ero un bambino di nove anni, rimasi sveglio gno della mia vita da quando ero ragazzo. Poi la vita ti porta cosa molto importante. 30 TV RADIOCORRIERE 31
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