CinquantAtrE 53 - Regione FVG
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Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia area istruzione, formazione e ricerca Periodico semestrale - II semestre - dicembre 2018 - Anno XXVII – N. 53 – COD ISSN 1971 - 6680 53 cinquantAtrE
Federico Righi Donna con gallo 1970 olio 124x84 cm QUADERNI DI ORIENTAMENTO Periodico semestrale - II_2018 Redazione 34170 Gorizia Corso Italia, 55 Telefono 0481 386 278 Fax 0481 386 413 e-mail: diego.lavaroni@regione.fvg.it Direttore responsabile Pierpaolo Dobrilla Coordinamento redazione Diego Lavaroni Comitato di redazione Chiara Busato, Rita Giannetti, Diego Lavaroni, Francesca Saffi Hanno collaborato: Alessandra Picciolo Marianna Toffanin Impaginazione Ufficio stampa e comunicazione regione FVG Immagini Galleria d’arte “La Bottega” Stampa Centro stampa regionale Servizio logistica, digitalizzazione e servizi generali N. 53 Il periodico viene realizzato a cura della Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione e famiglia Area istruzione, formazione e ricerca Iscr. Tribunale n. 774 Registro Periodici del 6.2.1990 CODICE ISSN 1971-6680 2
QUADERNI DI ORIENTAMENTO 53 IN QUESTO NUMERO Arte alla galleria “La Bottega” ........................................................................... 5 Editoriale Redazione................................................... 9 ORIENTAMENTO Nelle tasche dei ricordi L’eredità di Maria Luisa Pombeni Gaetano Martorano, Luca Carugati, Rita Chiesa, Andrea Severini............10 ORIENTAMENTO E SCUOLA Future skills: L’anticipazione a supporto della didattica orientativa I laboratori nelle scuole secondarie di 1°e 2° grado Chiara Emanuelli, Francesco Brunori, Roberto Poli.............................................22 Tradizione e innovazione a scuola Un training per imparare a modulare la propria attività cerebrale Cinzia Scheriani.....................................28 La scuola delle competenze tra standardizzazione e personalizzazione Valorizzare le diversità Marianna Kosic.......................................32 Per una governance transfrontaliera dell’educazione Progetto EDUKA 2 Maja Mezgec...........................................42 L’orientamento in un territorio plurilingue Il servizio di orientamento a Bolzano Raffaella Pilotti........................................48 orientamento e lavoro Un dialogo possibile tra lavoro e competenze Un supporto per le politiche dell’occupazione Elena Sposato.........................................56 Spazio aperto Come appassionare i bambini e le bambine in età prescolare all’attività fisica? Una storia di sfondo rende il gioco irresistibile! Patrizia Tortella.......................................62 informa Le scuole che promuovono salute in Friuli Venezia Giulia La rete per il benessere Francesca Saffi........................................72 LIBRI Adolescenza, istruzioni per l’uso di Gustavo Pietropolli Charmet a cura di Marianna Toffanin............78 Il potere dell’empatia Le formule per entrare nel cuore delle persone di Marco Vincio Masoni a cura di Diego Lavaroni..................80 CAMPANELLA Vita da Studente (a fumetti) Marco Ivan Blasutig.............................84 3
QUADERNI DI ORIENTAMENTO 53 ARTE alla galleria “LA BOTTEGA” Nel 1973 a Gorizia non erano molte le città di Gorizia, inoltre, è sua la scultura possibilità per un artista di far conoscere a tutto tondo davanti all’ex Ospedale quello che creava: alcuni bar mettevano Psichiatrico, nel parco dedicato a Franco a disposizione le mura della propria at- Basaglia. In quanto direttore della Gal- tività (come il Caffè Teatro) e c’era in via leria, Marinotto ha sempre scelto cosa Mameli ‘Il Torchio’, prima piccola galle- esporre basandosi esclusivamente sul ria privata goriziana, gestita da Silvano proprio gusto personale, con l’occhio Peteani. La necessità di dare maggiore dell’insegnante attento alla manualità, possibilità di esporre cose belle e attuali, alla capacità, all’attitudine oltre che alla di artisti locali e regionali, è stato quindi creatività e all’intenzione dell’autore, il motore scatenante che ha portato senza risparmiare eventuali critiche co- Franch Marinotto ad aprire la Galleria struttive. La sua caratteristica è sempre d’Arte ‘La Bottega’, nella centralissima stata la schiettezza accanto all’umiltà di via Nizza. chi ha lavorato molto il mestiere (scultu- Marinotto, originario del Lido di Ve- ra ma anche pittura, incisioni e cerami- nezia, giunse a Gorizia nel ’60, quando che; marmo e bronzo e gesso e legno). accettò la cattedra di Decorazione Pla- Anche la scelta del nome della Galleria, stica (della quale fu titolare, fino a quel La Bottega, indica qualcosa che sa di momento, Dino Basaldella) nel locale antico, di artigiano, di mestiere. Istituto Statale d’Arte Max Fabiani (oggi Durante questi 45 anni di attività, Liceo Artistico) e da subito ebbe l’esi- la Galleria “La Bottega” è stata, ed è, il genza di continuare a lavorare come punto di riferimento e ritrovo di vari scultore trovando uno studio, proprio in personaggi legati al mondo dell’arte: via Nizza. Accanto a quello studio aprì, non solo artisti ma anche critici, novizi una decina di anni dopo (nel ‘73) la Gal- pittori o puri appassionati, e quel luogo leria d’Arte ‘La Bottega’: in questo modo è un continuo scambio di idee, critiche voleva rispondere in maniera concreta a o richieste di opinioni e suggerimenti. quel bisogno di comunicare che aveva Le mostre personali e collettive, che colto frequentando, a lungo, altri artisti. sono state allestite in questi anni, han- Scrivere di questa storica Galleria, no avuto come protagonisti artisti ri- significa inevitabilmente scrivere di conosciuti sia a livello regionale che Franch Marinotto, artista ed artigiano del vicino Veneto, ma anche nomi di della materia, soprattutto del marmo importanza nazionale e internazionale. di Carrara e del bronzo. Ha esposto in Ne citiamo alcuni: Luigi Spacal, Alber- mostre personali e collettive ed è stato to Viani, Giuseppe Santomaso, Emilio vincitore di concorsi nazionali, infat- Vedova, Carmelo Zotti, Giancarlo Fran- ti alcune sue sculture si trovano nella co Tramontin, Zoran Mušič, Riccardo provincia di Gorizia (come l’opera mo- Licata, Sergio Altieri, Mirko Basaldella, numentale per la Scuola Elementare Renato Borsato, Antonio Bueno, Do- Ippolito Nievo di Cormòns e la scultura menico Cantatore, Ugo Carrà, Bruno per il Liceo Artistico Max Fabiani di Gori- Chersicla, Giorgio Celiberti, Mario Ce- zia) e nel Veneto (ad esempio la scultura roli, Renato Guttuso, Antonio Corpora, per la Scuola di Concordia Sagittaria Romeo Daneo, Vittorio Ruglioni, Mario (VE) e tre opere per la Scuola Mussoi Di Iorio, Giorgio De Chirico, Salvatore di Belluno, ovvero un mosaico vetro- Fiume, Armando Depetris, Athos Faccin- so e due grandi dipinti su tela). Nella cani, Giordano Malni, Fausto Deganutti, 5
David Marinotto Forma 2017 alluminio dipinto a fuoco altezza 50 cm David Marinotto Forma 2017 alluminio dipinto a fuoco e ottone altezza 45 cm
QUADERNI DI ORIENTAMENTO 53 Vladimir Makuc, Cecilia Seghizzi, Mario leria. E infine artisti come Luigi Spacal Baresi, Nino Perizi, Luciano De Gironcoli, (1907-2000), conosciuto frequentando Giorgio Di Venere, Paolo Frascati, Pietro l’ambiente artistico triestino e Riccardo Girotto, Virgilio Guidi, Albino Lucatello, Licata (1929-2014), conosciuto durante Domenico Ripellino, Mario Bardusco, Vir- le fiere d’arte. gilio Malni, Mariano Fuga, Gianna Marini, Qualche cenno poi agli altri artisti pre- Elvira Vera Mauri, Patrizia Lovato, Cesa- senti, citando tra i primi l’amica Cecilia re Mocchiutti, Raoul Cenisi, Giovanni Seghizzi, musicista con una profonda Marcozzi, Maria Grazia Zatta, Gialuca passione per la pittura. Per passare ad Coren, Arrigo Morsut, Giuliana Pais, Ute amici storici come Sergio Altieri, nati- Aschbacher, Loris Agosto, Redi Casarsa, vo di Capriva e riconosciuto come uno Manlio Onorato, Augusto Murer, Elettra dei più rappresentativi artisti locali. O il Metallinò, Ennio Finzi, Dante Pisani, Fred maestro Giancarlo Franco Tramontin, Pittino, Pope, Domenico Purificato, Laura veneziano, amico di vecchia data, co- Stocco, Fulvio Monai, Novella Parigini, nosciuto da giovane quando Franch Federico Righi, Livio Rosignano, Bruno Marinotto frequentava, all’Accademia Saetti, Marino Sormani, Mario Schifano, di Belle Arti di Venezia, i corsi di Alberto Antoni Tàpies, Armando Pizzinato, Giu- Viani di cui Tramontin era l’assistente. seppe Zigaina, Giuseppe Cesetti. L’amico Giorgio Celiberti, che con la sua Le opere che scorrono lungo le pagi- personale nel ’73, ha inaugurato l’attività ne di questa rivista hanno una caratte- della Galleria. Ennio Finzi, conosciuto ristica in comune: sono state eseguite durante una delle fiere d’arte di Bologna. da artisti che Franch Marinotto conosce Il pittore Pietro Girotto, veneto ma mon- o ha conosciuto personalmente, ma falconese di adozione. Elvira Vera Mauri, naturalmente è solo un piccolo gruppo Mario Bardusco, Giuliana Pais ed Arrigo di tutte le persone incontrate. Si vuole Morsut, pittori appassionati frequenta- ricordare innanzitutto gli autori scom- tori della Galleria. Infine sono presenti parsi, alcuni dei quali sono stati proprio alcune opere di David Marinotto, figlio amici, come il maestro triestino Federico di Franch, per mostrare la continuità Righi (1908-1987) e lo scultore Bruno della passione per la scultura. Chersicla (1937-2013), triestino che ha vissuto per molti anni a Milano. Prima allievo di Marinotto e poi amico di fami- glia il pittore Mario Di Iorio (1958-1999), al quale è intitolata la sala espositiva del- la Biblioteca Statale Isontina di Gorizia. Un altro amico è stato Vittorio Ruglioni (1936-2003), pittore veneto molto co- nosciuto a Gorizia. Il collega insegnan- te Cesare Mocchiutti (1916-2006). Una profonda stima rivolta a Gianna Marini (1932-2018), delicata pittrice cormo- nese. Il caro amico Fulvio Monai (1921- 1999), giornalista appassionato d’arte e Galleria d’Arte “La Bottega” pittore a sua volta. L’acquarellista Tonci Associazione Culturale Fantoni (1898-1983), amico della Gal- Via Nizza 4, Gorizia 7
QUADERNI DI ORIENTAMENTO 53 Editoriale Ci sono eredità che restano più impresse di approcci diversi senza trascurare il fine ulti- altre, perché non sono solo insegnamenti, ma mo della valorizzazione del singolo e delle veri e propri esempi di vita. Apriamo questo sue abilità decisionali. Con il progetto Eduka 2 numero con il ricordo di Maria Luisa Pombeni, ci apriamo a una dimensione internazionale, docente, formatrice, “innovatrice” cui dobbiamo analizzando la capacità di cooperazione tran- molte delle definizioni e degli strumenti più sfrontaliera nel settore dell’istruzione attraverso significativi in tema di orientamento. A dieci strumenti di governance e modelli didattici anni dalla scomparsa, le sue riflessioni rivivono condivisi. Le pagine dedicate a Orientamento e attraverso la testimonianza di chi ha lavorato al Lavoro affrontano il tema dell’allineamento tra suo fianco e cercano di dare risposta ai quesiti competenze e lavoro, offrendo alcuni spunti generati dal contesto socioeconomico e cul- teorico-pratici su come migliorare il dialogo turale di oggi. E se la conoscenza del passato tra domanda e offerta di professionalità attra- è importante per costruire un’identità sociale e verso le politiche attive del lavoro. Il percorso personale, la capacità di intuire i cambiamenti continua con la sezione Spazio Aperto e un e gli scenari futuri è oggi sempre più necessaria approfondimento sul rapporto tra bambini e in ogni contesto di vita, formazione e lavoro. La attività fisica: come appassionarli e motivarli a sezione Orientamento e Scuola affronta la “teo- praticare attività strutturate. La rubrica Informa, ria dell’anticipazione”, ovvero l’abilità di vedere infine, si sofferma su un’iniziativa avviata dalla e articolare i futuri possibili, analizzandone il nostra amministrazione regionale in tema di ruolo a supporto della didattica orientativa: benessere a scuola, sulla scia delle esperienze insegnare ai ragazzi a prefigurare il contesto di realizzate in Italia e in Europa con la rete delle cui potrebbero o vorrebbero far parte è una scuole che promuovono salute. sfida possibile, grazie al lavoro dell’Università di Vogliamo chiudere questo Editoriale con un Trento e del progetto –skopìa [EDUCATION]. ringraziamento: a Diego Lavaroni, coordinatore Nella stessa sezione parliamo anche di didattica della struttura stabile di sostegno all’orienta- inclusiva e pari opportunità, riflettendo sulla mento educativo (area giuliana) della Regione capacità della scuola di valorizzare le diversità Friuli Venezia Giulia. Collega e soprattutto stori- e il raggiungimento del successo formativo. co collaboratore di Quaderni di Orientamento Un’esperienza significativa è quella realizzata di cui è stato coordinatore di redazione fin dal dall’Istituto comprensivo “Divisione Julia” di primo numero. A un passo dalla conclusione Trieste, che ha sperimentato l’uso delle nuove della sua esperienza lavorativa, il sentito grazie tecnologie in un progetto di aiuto ai ragazzi di tutta la redazione per il contributo sempre con disturbi di apprendimento. Dalla Provincia puntuale, attento e profondo che ha saputo di Bolzano arriva un esempio di promozione dare a questa pubblicazione, guidando, an- della cultura dell’orientamento in un territo- no dopo anno, la sua crescita con sensibilità rio plurilingue: come rispettare sensibilità e e impegno.
ORIENTAMENTO Nelle tasche dei ricordi L’eredità di Maria Luisa Pombeni Q uando incontro il mio nipotino, lui si avvicina e mette le sue manine Gaetano Martorano, Luca Carugati, Rita Chiesa, Andrea Severini Prologo Questo racconto dalla sua vita per- sonale, che la Professoressa Maria Luisa le persone a chiarire e realizzare i propri obiettivi professionali. L’importante è avere un obiettivo chiaro, e allora tutto, o quasi, diventa nelle mie tasche perché sa Pombeni ci ha regalato, è uno dei nostri possibile, perché non c’è sfida che non che dentro ricordi più vivi quando pensiamo a lei. valga la pena di affrontare con deter- potrà trovarci delle Questo perché ognuno di noi quando minazione. caramelle, la incontrava sapeva che “dentro alle Anche se la determinazione sembra una macchinina…sa che sue tasche” poteva sempre trovare una una cosa non facile da insegnare, lavo- troverà risposta, un’ispirazione per un progetto rando al suo fianco abbiamo imparato qualcosa per lui” o una conduzione di un laboratorio, un a non demordere davanti alle difficoltà. significato, un’idea, uno stimolo non “Là fuori tutti sono pronti a dirti cosa solo da un punto di vista professionale è meglio per te, quindi non tacere mai se ma anche personale. hai qualcosa che ti sta a cuore realizzare”. Sarebbero bastate le sue lezioni acca- Per questo incitamento va a lei tutto il demiche in aula e nei corsi di perfezio- nostro ringraziamento. namento e le sue pubblicazioni a ren- dere il suo insegnamento straordinario, Riflessioni ma noi che abbiamo avuto la fortuna di crescere professionalmente accanto a sull’orientamento Lei, sappiamo che la prof.ssa Pombeni Sono passati dieci anni dalla scom- sapeva trasmettere molto di più. parsa di Maria Luisa Pombeni, docente Una domanda che talvolta ci poneva dell’allora Facoltà di Psicologia dell’Uni- era: “Ma tu, cosa vuoi fare nella vita?” La versità di Bologna e direttrice di Cetrans, domanda era semplice, ma ognuno di una struttura nata su suo impulso per noi si accorgeva che formulare la rispo- mettere a punto modelli di intervento sta era alquanto complicato. Potremmo innovativi, formare gli operatori e for- dire che questo fu il primo insegnamen- nire consulenza scientifica a progetti to che ricevemmo dalla Professoressa: promossi da istituzioni pubbliche nel in ogni scelta lavorativa che si compie campo dell’orientamento. l’importante è avere sempre presente In questi dieci anni abbiamo riflettuto la propria meta. più volte sulle tracce che ci ha lasciato, Dopotutto gran parte dell’attività su piste di riflessione e operative. La sua professionale della prof.ssa Pombeni capacità di precorrere i tempi, di immagi- potrebbe riassumersi in questo: aiutare nare soluzioni è rimasta dentro tutti noi, 10
QUADERNI DI ORIENTAMENTO 53 come ricordo in tanti momenti di lavoro. Sapeva bene che la scelta in sé è scan- Ed è stato davvero difficile mettere in dalosa, la sua formazione culturale pro- fila alcuni pensieri che abbiamo condi- fondamente umanista le faceva perce- viso fra alcuni colleghi. pire il disagio autentico degli indecisi, Va detto che il nostro era uno dei tanti delle persone in difficoltà. gruppi di lavoro che ha avuto Maria Luisa Il suo sguardo si volgeva spesso ad Pombeni come mentore, coordinatore, azioni dedicate a quelle persone che capo, collega. Ed è in questo spirito, ce- definiremmo oggi ad occupabilità com- teris paribus, che dal suo ricordo è nata plessa, le persone che per dirla con una questa nostra riflessione. sua definizione, andavano accompagna- Una riflessione che cerca di colloca- te a restringere il loro piano di azione re nel contesto odierno il suo insegna- su scelte possibili, sostenibili, coerenti. mento, recuperando ricordi sia sulle sue Ed ecco perché la sua attenzione si intuizioni da un punto di vista teorico rivolgeva anche agli operatori, nei tanti metodologico, ovvero come e dove progetti promossi direttamente o so- inquadrare alcuni temi legati all’orien- stenuti come responsabile scientifico, tamento [non più!] scolastico e profes- che mettevano al centro la costruzione sionale, sia su alcuni momenti di vita di una funzione all’interno di differen- lavorativa, avendola avuta come guida, ti professionalità: non era un dibattito come “capo”, a volte come collega. Ma- sterile sul riconoscimento della figura ria Luisa Pombeni era una persona che dell’operatore a muovere il suo interes- già ricopriva, e si apprestava a ricoprire, se, ma un sincero ed efficace sostegno incarichi più che rilevanti, ma conser- alle tante professionalità che pur non vava un’incredibile disponibilità nelle essendo “dedicate” si trovano a ricoprire relazioni con le persone. La natura delle la funzione di “orientatore”. relazioni lavorative era senza dubbio Numerosi strumenti per enti e istitu- “maieutica”, un continuo apprendista- zioni portano la sua impronta: la prima to in una bottega che si occupava (e collana “Akiropita”, attività di orienta- l’orientamento si occupa di questo) di mento ad uso delle scuole medie e su- fenomeni mutevoli come il rapporto periori; l’ispirazione per il pionieristico fra istruzione, formazione, scelte indi- “Quadrifoglio”, strumento per la valu- viduali, transizioni al lavoro, politiche tazione dell’occupabilità in uso a quelli dei servizi. Una generosità personale che da lì a poco sarebbero diventati gli anche nel considerare con autentica attuali Centri per l’impiego della pro- accettazione le possibilità e i limiti del- vincia di Bologna; i progetti di respiro le persone, e attraverso l’orientamento Europeo più recenti come GIRC e GIANT, offrire una chiave di lettura possibile e risorse on line come Idee e Strumenti per percorsi scolastici e professionali a per orientare, banca dati della Regione volte difficili, non lineari, frammentati e FVG al servizio degli operatori, frutto di spesso dolorosi. una conoscenza più che decennale con Di noi (e di sé) usava dire con ironia “… i vari team e servizi della regione FVG.1 chi si occupa di orientamento forse ripara Si diceva che ricordiamo lavorare con un po’ la sua ferita, quella di non essere la prof.ssa Pombeni come un appren- stato orientato!”. distato a volte duro, ma irrinunciabile E lo diceva con profondo rispetto e in un settore come quello dell’orien- riconoscenza anche forse a proposito tamento che ha a che fare con i muta- dei tanti dubbi e fatiche legate all’atto menti socioeconomici, con gli indirizzi di scegliere per sé, o nel supportare di politica generale, con la sensibilità altri nella scelta e nel monitoraggio delle persone e della comunità. di un percorso di formazione o una Ci siamo detti che l’apprendistato scelta lavorativa. continua, continua alla luce di ciò che 11
ORIENTAMENTO è l’eredità di Maria Luisa Pombeni, che e competenze, nello specifico, bisogne- ci sembra sintetizzabile in tre punti: rebbe far fronte a questi indicatori di 1. la ricerca della sostenibilità degli disagio, ma solo come richiamo ad una interventi in relazione ai contesti; tematica degna di attenzione. Certo, è 2. l’attenzione alle persone coinvolte un documento di riordino del sistema nei processi, ovvero sia nei confronti scolastico, ma in senso esplicito ed ope- di quanti si occupano di orientamen- rativo non c’è traccia di orientamento. to come professional, sia per i desti- La recente intesa Stato-Regioni sull’o- natari delle azioni, e in particolare i rientamento, ovvero la nota MIUR 19 più deboli; Febbraio 2014, ”Trasmissione delle Li- 3. il rigore metodologico nel costruire nee guida nazionali per l’orientamento azioni, percorsi, progetti. permanente” indica con chiarezza che Sulle tracce di questa eredità prove- l’orientamento, così come da definizione remo a dare alcune risposte a domande corrente, è un processo continuo che ancora aperte, almeno per noi che an- dovrebbe mettere i cittadini nelle con- cora crediamo di dover spendere una dizioni migliori per saper identificare le parte della nostra attività professionale proprie capacità, le proprie competenze per l’orientamento: il rapporto fra scuola e i propri interessi, prendere decisioni e funzione orientativa, la valenza orien- in materia di istruzione, formazione e tativa legata alle scelte lavorative, le pro- occupazione; gestire i propri percorsi fessionalità di coloro che si occupano di personali di vita nelle attività di istru- orientamento. zione e formazione, nel mondo pro- fessionale e in qualsiasi altro ambiente Il ruolo in cui è possibile acquisire e/o sfruttare tali capacità e competenze. dell’orientamento Come spesso accade, non è definito a scuola chiaramente, in relazione al contesto scolastico, come tutto ciò debba essere Ci sono molte ragioni per attribuire attuato: con quali risorse, in che tempi, all’orientamento, sia come pratica che con quali professionalità. Certo, c’è una come disciplina, un ruolo strategico nel letteratura significativa relativa a buone panorama del sistema educativo. pratiche, ma ciò non equivale, per una Di fatto, però, se con curiosità ci ac- istituzione come la scuola, a rendere cingessimo a leggere uno degli ultimi tutto ciò “praticabile” dal giorno dopo. documenti che ha investito la scuola, La scuola, si sa, è una organizzazione a “la buona scuola” ovvero la legge 13 legame debole, come ricorda Mark Gra- luglio 2015, n. 107 ci accorgeremmo novetter, e dotata di un certo livello di che la parola “orientamento”, da sempre complessità. Non basta “sommare” i suoi ambito di intervento nella scuola da elementi per poter costruire l’organiz- parte di professionisti e operatori, vie- zazione-scuola, e in questa complessità ne nominata cinque volte (solo tre nel la scuola è chiamata spesso (sempre documento di sintesi). Per consolarci, la più spesso sul banco degli imputati) a parola “psicologo” riferita agli studenti o rispondere alle esigenze di una società ad attività nella scuola non è mai nomi- caratterizzata da una complessità cre- nata nel testo così come “benessere” o scente dei saperi e dall’imprevedibili- “psicologico”. tà dei percorsi professionali. La scuola, Non c’è “disagio” se non riferito al dirit- come ci suggeriva Tullio De Mauro, è to allo studio, mentre c’è “disabilità”, c’è un’organizzazione complessa, che ha a “bullismo”, c’è “dispersione”, ma sempre che fare con le relazioni e i significati che nominati poche volte e comunque non si scambiano le sue componenti essen- a proposito di come o con quali figure ziali: quella di chi sta studiando, quella di 12
QUADERNI DI ORIENTAMENTO 53 chi insegna, quella di chi si preoccupa tità positiva. Lo sviluppo del sé efficace di migliorare le interazioni tra le prime richiede anche la percezione di conti- due. Oltre che formazione, la scuola è nuità della propria esperienza passa- chiamata spesso a rispondere a bisogni ta, presente e futura. In altre parole, lo sia cognitivi sia affettivo-emozionali. sviluppo del sé coinvolge il processo Ci si ricorda che i nostri figli vanno a di orientamento inteso come capacità scuola solo quando il cosiddetto bulli- di governo della propria storia forma- smo, o la disoccupazione o il mismatch tiva e lavorativa ed, in particolare, dei fra diplomati e mercato del lavoro met- momenti di cambiamento di ruolo e tono la scuola al centro di ciò che non di responsabilità che comportano la è o ciò che dovrebbe essere. E allora si riorganizzazione del proprio proget- richiede, spesso, l’intervento “speciali- to personale. Nella realtà attuale tale stico” che mira a sanare una deviazione capacità appare fortemente collegata dalla norma. Ma la scuola è inclusione, all’adattabilità personale. non esclusione, è forse l’unico terreno Tale capacità, inoltre, si forma attra- dove le persone escluse possono trova- verso esperienze che hanno a che fare re cittadinanza, dove le deviazioni dalla con il senso di autoefficacia, nutrito da norma sono anche fonte di riflessione e esperienze di padronanza, e la capacità messa in discussione dell’intero sistema. di cercare e trovare una motivazione, La scuola produce significati, accoglie, di autoregolarsi, in maniera puntuale e forma, modella, include ed esclude. La specifica, in relazione ad un compito, ad scuola è un pezzo del e nel sistema co- un traguardo, ad un obiettivo. munitario, come direbbe Bronfenbren- Lo sviluppo di queste competenze ner: la scuola “ecologicamente” entra in è un processo intenzionale, che va ac- relazione con altri sistemi, all’interno di compagnato, dotato di significato, reso un sistema più grande. operativo. In senso generale, la scuola ha la re- Il rischio è, in questo momento, che sponsabilità formale di rendere dispo- l’orientamento si appiattisca sulla richie- nibili all’individuo le risorse utili a soddi- sta di formare i lavoratori di domani. sfare i propri bisogni e i propri desideri Se l’orientamento debba privilegiare connessi all’esistenza (o almeno ad una la felicità individuale o l’interesse collet- fetta dell’esistenza), questi ultimi intesi tivo è un dilemma vecchio quanto la come desideri diretti verso un oggetto disciplina stessa. Vista la rapidità con cui e motivanti l’azione. evolve il mondo del lavoro, l’ipotesi di Ed ecco che allora l’orientamento in- basare l’orientamento sulle esigenze del teso come la capacità di offrire agli stu- mercato appare più come un tentativo denti delle occasioni di consapevolezza, di esercitare l’illusione di controllo che di dare significato ai passaggi formativi, non una pista realmente percorribile. di tenere assieme i propri interessi e le Certo si può pensare che dal punto di proprie preferenze e confrontarle con vista delle competenze strettamente le possibilità offerte da un mondo che tecniche, avere approfondito ad esem- cambia, ha un ruolo strategico nella for- pio la conoscenza dell’informatica dia mazione degli adulti di domani. un vantaggio competitivo nell’attuale In particolare, il bisogno di sviluppo mondo del lavoro, ma anche volendo del sé efficace è centrale nell’età evoluti- privilegiare il presunto interesse comu- va, alla base della formazione dell’auto- ne rispetto alla prospettiva individuale nomia personale: tale bisogno riguarda occorre ricordare che la competenza la necessità di sentirsi capaci di agire in professionale si basa su un set più am- modo efficace per raggiungere i propri pio di attributi rispetto alle mere cono- obiettivi e rispondere alle richieste del scenze tecniche. Altrimenti detto, avere contesto al fine di sviluppare un’iden- appreso delle nozioni di informatica 13
ORIENTAMENTO non garantisce che la persona saprà parleremmo forse di flessibilità erosiva in futuro contribuire fattivamente al per descrivere il comportamento di molti progresso tecnologico della società. che non associano all’occupazione la- Tornando dunque alla domanda riguar- vorativa un progetto coerente di vita, o do all’orientamento alla scelta, come quantomeno accettabile. Sembra quasi già indicato dallo psicologo americano impossibile accompagnare le persone Mark Savickas, occorre probabilmente alla costruzione di un progetto professio- che l’orientamento in futuro si dedichi nale in un mondo così apparentemente più al “come” che al “cosa”. L’orientamen- povero di risorse. to a scuola raggiunge la sua massima In una sorta di intervista impossibile utilità quando è interpretato in chiave proviamo ad immaginare la risposta a educativa, come occasione per svilup- tutto ciò da parte di Maria Luisa Pom- pare competenze che aumentano l’au- beni: avendo come parola chiave “inte- tonomia individuale nel fare scelte esi- grazione”, l’orientamento come sguardo, stenziali. Dato che le nuove generazioni approccio e prospettiva ha la capacità di cambieranno numerosi lavori nell’arco porre rimedio a ciò; esso ha quella capa- della loro vita, è soprattutto importante cità integrativa delle esperienze dei gio- sviluppare sin dalle scelte scolastiche la vani nel contesto scolastico e formativo capacità critica di analizzare alternative, necessarie e utili per poter progettare quella di fare piani multipli ed essere un percorso che sia soprattutto soddi- pronti ad adattare le proprie traiettorie sfacente per sé. alle mutevoli condizioni del contesto senza percepire ciò come un fallimento. Lavoro e Il termine “scelta” forse richiama troppo ad un atto compiuto definitivamente, orientamento tra l’altro selezionando un’alternativa da Non c’è manuale di riferimento per l’o- un ventaglio di piste precostituite. Og- rientamento scritto negli ultimi 10 anni gi la sfida dell’orientamento a scuola è che non parta dalla constatazione che il educare ad immaginarsi come co-autori concetto di carriera sia profondamente di un futuro che ancora non esiste, ma cambiato nell’attuale mercato del la- che le proprie decisioni contribuiranno voro. Oggi infatti non è più pensabile a definire. riferirsi alla carriera come ad un percorso L’alternanza scuola-lavoro, che dovreb- lineare la cui traiettoria si profila negli be accogliere parte di queste necessi- anni dell’istruzione e si consolida nella tà formative legate all’orientamento è progressione verticale del ruolo lavo- spesso “forzata” sulla simulazione di un rativo all’interno di un’organizzazione, mondo adulto, e nel confrontarsi con un bensì occorre comprendere con questo potenziale ruolo lavorativo in termini di termine percorsi multiformi nei quali si conoscenze e abilità tecnico professionali. intrecciano esperienze lavorative diver- Il rischio è di far diventare le esperienze sificate e bisogni ricorsivi di formazione- di alternanza una parentesi in un conti- riqualificazione professionale. In questo nuum che è fatto in prevalenza di studio scenario la letteratura psicologica identi- e acquisizione di conoscenze e capacità, fica due fattori chiave per comprendere privandole del loro valore aggiunto for- il processo di orientamento: l’individuo mativo che è l’integrazione dei saperi. ed il tempo. Data l’instabilità delle po- Il mondo e di conseguenza il lavoro sizioni lavorative e la temporaneità dei non è più legato alle vocazioni, ai profi- legami con l’organizzazione, si ritiene li, alle attitudini. Ai nostri tempi diventa che le traiettorie professionali siano dolorosamente una somma di inettitu- definite principalmente dalla persona dini, di rinunce per poter raggiungere un con la sua capacità di career manage- minimo di realizzazione professionale; ment, ovvero la capacità di costruire una 14
QUADERNI DI ORIENTAMENTO 53 carriera, gestendo intenzionalmente le i quali mantengono una certa stabili- interazioni tra lavoro, formazione ed altri tà nel tempo e non sono facilmente aspetti della vita lungo tutta la propria modificabili, e come fattori contestuali esistenza. Questa capacità comprende (vincoli ed opportunità) che limitano sia una componente più riflessiva, che l’autodeterminazione dello sviluppo riguarda l’esplorazione di sé, la consa- vocazionale. Concentrarsi sulla capa- pevolezza del significato dell’azione e cità individuale di affrontare il divenire l’anticipazione/progettazione del futuro, quotidiano della propria esperienza non sia una componente comportamentale, significa decontestualizzare il processo che si riferisce alla capacità di interagire di orientamento, anzi, come già detto, con l’ambiente in modo da ampliare il la competenza richiede di per sé un proprio ventaglio di opportunità. Impos- contesto per svilupparsi ed esprimersi, sibile non associare questa descrizione allo stesso modo la capacità di gestire a quella di competenze orientative, de- il proprio processo di orientamento si clinate in tre macrocategorie: manifesterà sempre rispetto a situazioni 1. competenze orientative di base (ad specifiche e sarà influenzata dal conte- esempio, capacità di attivazione, sto di riferimento (appartenenze sociali problem solving, di perseveranza e culturali, esperienze pregresse). Il si- verso gli obiettivi…), le quali rap- gnificato soggettivo e al tempo stesso presentano un pre-requisito per socialmente determinato della carriera, maturare l’atteggiamento attivo e la “sostenibilità” delle scelte e dei progetti responsabile verso i compiti orien- lavorativi rispetto alle risorse a disposizio- tativi che si affrontano; ne, sono tutti temi di grande attualità, già 2. competenze orientative di monito- identificati come centrali nella riflessione raggio che consistono nella capacità di Maria Luisa Pombeni, la quale descri- di mantenere un livello di consape- ve sì l’individuo come protagonista del volezza critica sulle esperienze in processo di orientamento, ma lo colloca corso, valutando in maniera preven- all’interno di una scenario sociale di rife- tiva alcuni fattori di rischio; rimento, che contribuisce a dare senso 3. competenze di sviluppo che coin- all’azione, la sostiene o la ostacola for- volgono la capacità di anticipare il nendo risorse o ponendo vincoli. Nella futuro, darsi degli obiettivi ed ela- ricerca di un nuovo costrutto (Adattabi- borare un progetto professionale. lità? Occupabilità? Sostenibilità?) capace L’aspetto anticipatore del contributo di descrivere come è possibile orientarsi di Maria Luisa Pombeni sta soprattutto davanti alla complessità ed incertezza nel fatto di avere accostato al concetto del mondo moderno, è forse sfuggita la di orientamento quello di competenza. soluzione più ovvia: bisogna essere com- La competenza riguarda un set di cono- petenti. Essere competenti significa infatti scenze, capacità, attributi personali as- avere capitalizzato le proprie esperienze sociati al successo in una prestazione, è passate, traendone gli apprendimenti per disposizione all’azione, e dunque parlare affrontare le sfide presenti e future, che di competenze orientative significa as- nella sostanza è ciò che serve per gestire sumere un approccio dinamico all’orien- efficacemente la propria carriera. tamento, che si focalizza sulle modalità con cui la persona gestisce il processo di L’operatore di costruzione del proprio percorso forma- tivo e professionale, piuttosto che pri- orientamento vilegiare l’attenzione diagnostica verso In Italia, all’interno dei molteplici servizi i predittori delle scelte e del successo, pubblici e privati, sono diversi gli attori intesi come fattori di natura individuale che a vario titolo svolgono attività che (ad esempio, attitudini, interessi, valori) contribuiscono a sviluppare le compe- 15
ORIENTAMENTO tenze di auto-orientamento. È quindi solo profilo professionale, ma piuttosto bene operare una prima distinzione tra le ad una configurazione professionale figure professionali che, pur non avendo di aree di attività, come già osservava come propria mission l’orientamento, Sarchielli quasi 20 anni fa. La mission svolgono funzioni concorrenti all’attiva- di una certa organizzazione e il tipo di zione del processo orientativo. bisogni specifici espressi dagli utenti Infatti, la gamma (molto ampia e di- che fanno riferimento a quel contesto versificata) di attività che sostengono la influenzano sia l’attività professionale sia promozione dell’auto-orientamento di le competenze richieste dell’operatore. tutti i cittadini nelle diverse fasi di età Quindi è abbastanza naturale aspettarsi e nelle diverse condizioni formative e che nel percorso di professionalizza- lavorative viene realizzata, in Italia come zione ci si trovi davanti ad una grande nella maggior parte dei paesi europei, diversificazione di richieste da parte del attraverso un doppio contributo: da un gruppo di risorse professionali che tende lato, profili professionali che non hanno (genericamente, in assenza di riferimenti una mission specifica e che erogano normativi e deontologici) ad identificarsi solo una funzione complementare all’at- con la figura dell’“orientatore”. tivazione del processo di auto-orienta- Su questo tema, oggetto di molte di- mento (ne sono un esempio i formatori, scussioni, l’Isfol ha pubblicato, alcuni an- i tutor, gli operatori che si occupano ni fa, una ricerca (a cura di Anna Grimal- della prima presa in carico degli utenti di) che ha condotto, in collaborazione nei Centri per l’Impiego, gli addetti ai con altri Enti e con le Regioni, per appro- career service degli atenei, degli infor- dare ad una proposta di profili profes- magiovani, ecc.) e dall’altro lato, profili sionali per l’orientamento. Per arrivare professionali dedicati finalizzati a so- ad una definizione, seppur provvisoria stenere la maturazione progettuale e i e in divenire, si parte dal riconoscere processi decisionali. quattro principali ambiti professionali, Oggi una riflessione sul tema delle legati alle quattro funzioni caratteristi- professionalità nell’orientamento e delle che dell’orientamento (l’informazione, competenze richieste deve quindi te- l’accompagnamento e il counselling, ri- ner conto della specificità dell’azione volte all’intervento diretto con l’utenza, erogata (come finalità, contenuti, me- e una aggiuntiva di carattere gestionale). todologie) e del contesto di riferimen- Individua inoltre quattro contesti or- to dell’intervento (ad esempio scuola, ganizzativi in cui opera l’orientamento formazione professionale, centri per (Scuola, Formazione Professionale, Uni- l’impiego, agenzie per il lavoro, servizi versità, Lavoro) e quattro macro-aree dedicati) ma anche del rapporto fra fi- di competenza (area comunicativo re- gure e funzioni. lazionale, area di lettura del contesto Si evince quindi che pur operando e di progettazione dell’attività, area di questa suddivisione, le competenze che consulenza e infine un’area trasversale un orientatore deve possedere non so- riguardante competenze giuridiche, am- no facilmente definibili. Non si può non ministrative e informatiche), concepite tener conto che in Italia le attività in que- in modo trasversale, che si declinano sto ambito sono fortemente influenzate poi ulteriormente nell’ambito di ciascun dal contesto sociale ed organizzativo profilo professionale. che le eroga, piuttosto che dall’identità A livello internazionale l’International della figura professionale. In questo sen- Association for Educational and Voca- so, sotto lo stesso termine sono raccolti tional Guidance (IAEVG, l’associazione professionisti che svolgono funzioni internazionale che raccoglie operatori, differenti, che hanno formazione diffe- ricercatori e organizzazioni che si occu- rente e che non sono riconducibili ad un pano di orientamento), ha individuato le 16
QUADERNI DI ORIENTAMENTO 53 competenze indispensabili per operare re l’offerta e la risposta da parte degli nel campo dell’orientamento: operatori, rendere evidente tutto ciò • comportamento etico e condotta ai decisori. professionale; • supporto e guida nello sviluppo Gaetano Martorano degli studi, della carriera e delle Psicologo, libero professionista questioni personali dei clienti; • consapevolezza e comprensio- ne delle differenze culturali dei Luca Carugati clienti; Psicologo, libero professionista • consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti; Rita Chiesa • capacità di progettare, imple- Ricercatore, Dipartimento di Psicologia, mentare e valutare programmi di Università di Bologna orientamento e di counselling; • familiarità con informazioni Andrea Severini sull’educazione, la formazione, i Psicologo, libero professionista trend occupazionali, il mercato del lavoro, le istanze sociali; • comunicazione efficace con i colleghi. E ha definito anche dieci aree di com- Bibliografia petenze che i professionisti sono tenuti a possedere solo in parte, in base alla natu- Bronfenbrenner, U. (2002). ra specifica del loro ambito professionale: Ecologia dello sviluppo umano. • Analisi e valutazione; Bologna: Il Mulino. • Orientamento scolastico; Grimaldi, A. (a cura di) (2002). • Sviluppo di carriera; I professionisti dell’orientamento. • Counselling; Informazione, produzione di • Gestione di informazioni; conoscenza e modelli culturali. • Lavoro in team e coordinamento; • Ricerca e valutazione; Milano: Franco Angeli. • Gestione di programmi e servizi; Guglielmi, D. e D’Angelo, M. G. • Costruzione di reti; (a cura di) (2011). Prospettive per • Placement. l’orientamento. Studi ed esperienze in onore di Maria Luisa Pombeni. Roma: Ed è in questo framework che la capa- Carocci. cità di Maria Luisa Pombeni era già stata Pombeni, M.L. e Chiesa, R. in qualche modo “anticipatoria” di ciò (2009). Il gruppo nel processo di che sarebbe accaduto e sta accadendo; orientamento. Roma: Carocci. con la creazione del CeTrans ad esempio Pombeni, M.L. e Vattovani, P. rese operativa l’intuizione che l’orien- (2005). Centri dedicati per un sistema tamento andasse sostenuto su questi integrato di orientamento. livelli: fornire assistenza ai decisori e ai Differenze per qualificare, Milano: sistemi, curare l’implementazione dei Franco Angeli. servizi, formare operatori competenti, Sarchielli, G. (2007). Orientamento produrre strumenti per l’orientamento e formazione. Prossimità e a beneficio degli operatori. discontinuità: spunti di riflessione. in Forse oggi avrebbe in mente un dise- Orientare l’Orientamento. Politiche gno differente, ma proviamo lo stesso a azioni e strumenti per un sistema di immaginare una sua risposta su questo qualità (453-470). Roma: ISFOL. tema: probabilmente sarebbe ancora Savickas, M. L. (2012). Life design: stata differenziare i servizi, qualifica- A paradigm for career intervention 17
ORIENTAMENTO in the 21st century. Journal of Counseling and Development, 90, 13-19. Sultana, R. G. (2011). Learning Career Management Skills in Europe: a Critical Review. Journal of Education and Work, 1 – 24 NOTE 1 Piero Vattovani, nel numero 33 di questa rivista, ha ripercorso le tappe della collaborazione fra il servizio re- gionale e Maria Luisa Pombeni. Franch Marinotto Forma s.d. bronzo altezza 15 cm 18
Franch Marinotto Forma s.d. bronzo 70x50 cm Franch Marinotto Forma s.d. bronzo altezza 14 cm
Cesare Mocchiutti senza titolo 1971 olio su tela 40x50 cm Ennio Finzi Il verso del colore 1963 olio su tela 40x40 cm Fulvio Monai Estate s.d. 20 olio su tela 40x50 cm
Sergio Altieri Come una musica distante 2017 acrilico 100x150 cm Vittorio Ruglioni Venezia a mezzogiorno 1995 21 olio su tela 40x50 cm
ORIENTAMENTO E scuola FUTURE SKILLS: L’ANTICIPAZIONE A SUPPORTO DELLA DIDATTICA ORIENTATIVA i laboratori NELLE SCUOLE N SECONDARIE DI 1° e 2° GRADO Chiara Emanuelli, Francesco Brunori, Roberto Poli on solo pensare il futuro Introduzione Futuro, Anticipazione, Sistema educati- come proiezione del vo, Visione dal passato, Salto nel futuro, presente, ma sviluppare Ci troviamo davanti a un interessante ritorno al presente. un pensiero concreto e paradosso. articolato per anticiparlo Da una parte il futuro ci serve, è un Motivazioni elemento costitutivo della nostra natura; sappiamo che le persone ‘senza futuro’ Perché le scuole di ogni ordine e gra- sono persone che vivono condizioni do devono essere esclusivamente orien- tragiche. tate al passato? Il punto problematico Nonostante questa diffusa consape- non è tanto l’orientamento al passato volezza scopriamo però che non sappia- perché la conoscenza del proprio passa- mo come parlare, discutere, articolare il to è un importante aspetto della propria futuro. I futuri di cui si parla sono quasi identità sociale. sempre semplici proiezioni del presente, Ciò che desideriamo sottolineare da si basano su ciò che già vediamo attor- un punto di vista regolamentare e pro- no a noi e lo ingigantiscono – le stesse grammatico è la qualifica ‘esclusivamen- tecnologie, solo un po’ più mature; gli te’. Individualmente molti insegnanti stessi prodotti, ma con più gadget; gli cercano di sopperire con attenzione stessi problemi, un po’ peggiori. e sensibilità alla dominante ottica di La situazione però forse più diffusa è guardare solo indietro, ma spesso non quella dell’incapacità di sviluppare un hanno gli strumenti professionali e me- discorso sensato sul futuro, della difficol- todologici per aiutare i loro studenti a tà di vedere e articolare i futuri possibili pensare il futuro. verso cui stiamo andando (Poli 2017a). Nel corso degli ultimi decenni sono La prospettiva teorica dell’anticipa- stati sviluppati diversi approcci e stra- zione che sottende il lavoro di -skopìa tegie di formazione che, partendo dalla [EDUCATION], aiuta a sviluppare le unicità dell’individuo, cercano di indurre competenze per capire e interrogare un cambiamento, una trasformazione il futuro. in grado di migliorare e amplificare le Queste competenze non si improv- potenzialità individuali per raggiungere visano, ma richiedono un serio lavoro obiettivi di diverso tipo (es. personali, di formazione teorica e lavoro sul cam- manageriali, sportivi ecc.). po, come per qualunque altra forma di Si tratta generalmente di attività che competenza. tendono ad individuare, orientare e svi- Le Parole chiave sono: Laboratori di luppare le potenzialità latenti dei sog- 22
QUADERNI DI ORIENTAMENTO 53 getti coinvolti, promuovendone atteg- del Turismo Montano) e riportati in una giamenti attivi, propositivi e stimolan- pubblicazione. do le capacità di scelta negli ordinari Il secondo progetto ha coinvolto gli processi decisionali; lo studio dei futuri alunni di due Istituti della scuola secon- personali basato su concetti e metodi daria di primo grado sull’idea di “Bene provenienti dagli studi di futuro è una Comune”, utilizzando le teorie del Pen- prospettiva del tutto innovativa che so- siero Sistemico. lo ora sta incominciando a diffondersi. Le tappe fondamentali sono state L’ambizione del progetto di –skopìa raccolte in un volume ed il video pro- [EDUCATION] è cominciare un percor- mozionale è stato selezionato per rap- so di avvicinamento di studenti e inse- presentare il Trentino durante l’aper- gnanti al pensare in modo più critico e tura dell’anno scolastico 2017/2018 da creativo il proprio futuro e quello della parte del MIUR a Taranto e presentato società in generale. a Londra durante la Seconda Confe- In Italia sono ancora rare le iniziative renza Internazionale sull’Anticipazione e i progetti didattici orientati in modo (novembre 2017). esplicito al futuro, basati su metodo- L’anno scolastico 2017/2018 ha visto logie consolidate e condivise a livello -skopìa [EDUCATION] protagonista di internazionale. laboratori di futuro e progetti territoria- li, sia con istituti con cui abbiamo già L’esperienza di – collaborato, sia con nuovi istituti; il la- boratorio di futuro propedeutico alla skopìa [EDUCATION] scelta orientativa è stato sperimentato Nel corso degli ultimi tre anni abbia- in sei classi della scuola secondaria di mo condotto una scuola di formazione primo grado: per docenti e sviluppato diversi progetti – (IC Borgo Valsugana, IC Cembra, con alcuni Istituti scolastici trentini, con IC Valle dei Laghi-Dro); l’IC Cavalieri di Milano oltre a tre corsi in – Laboratorio di futuro per la SSSG collaborazione con IPRASE ed un corso con una classe seconda speri- mentale all’IS Buonarroti-Pozzo di di formazione IRASE-T. Trento; Queste attività di formazioni ci hanno – Progetto “I miei futuri in valle - vi- permesso di coinvolgere alcuni inse- sioning al 2035” con quattro classi gnanti nelle sperimentazioni di “labora- terze degli IC Strigno e Tesino e tori di futuro in classe” che hanno coin- Valle dei Laghi-Dro (Trento); volto nel 2016/2017 circa 200 alunni del- – Il progetto “Ponti per il Futuro” la scuola Secondaria di primo e secondo ha coinvolto tre classi seconde in grado degli IC Strigno e Tesino (TN), Valle un laboratorio orientativo per la dei Laghi-Dro (TN), IC Cavalieri di Milano SSSG - circa 60 studenti del Liceo e IS Lorenzo Guetti di Tione (TN).1 Classico Tito Livio di Milano; – (capofila del progetto), due Con il contributo della Fondazione classi terze per un laboratorio CARITRO (Fondazione Cassa di Rispar- sulla scelta orientativa e sei classi mio di Trento e Rovereto) abbiamo inol- seconde per una propedeutica tre coinvolto più di 200 studenti in due all’orientamento - circa 160 stu- altri progetti: il primo rivolto agli studen- denti dell’IC Cavalieri di Milano. ti delle scuola secondaria di secondo Questo percorso di formazione e grado incentrato sulla costruzione di sperimentazione che si è conclu- scenari sui cambiamenti del turismo di so a metà maggio; montagna. I risultati di questo progetto – Progetto Comunità di Valle della dal titolo “Anticipare future professione Val di Cembra (classi prime della SSPG) sulle tradizioni e le aspetta- del turismo di montagna” sono stati pre- tive territoriali. sentati al B.I.T.M. (Borsa internazionale 23
ORIENTAMENTO E scuola Il LABORATORIO DI re i ragazzi soprattutto in età scolare FUTURO a considerare future possibilità, sce- gliere i percorsi preferiti, contribuire ai Le persone si sforzano naturalmente futuri desiderati, gestire cambiamenti di guardare avanti, cercando di capi- in un mondo sempre più difficile da re i problemi che possono incontra- interpretare, superando in tal modo la re e le sfide che dovranno affrontare: dicotomia tra valore dell’educazione e l’elemento principale del “pensare al obiettivi che si manifesta nei percorsi di futuro” è sviluppare migliori capacità formazione a cui spesso viene imputato di gestione del rischio, dell’inatteso, e non a torto di non riuscire a stare al del contingente susseguirsi di eventi. passo coi tempi. Non esistono ovviamente ricette, Spesso gli allievi accusano la scuola linee guida, formule sicure per affron- di non essere in linea con le situazioni tare i futuri che ci si presenteranno; e le tecnologie che trovano nel mondo ciò non di meno possiamo sviluppare del lavoro, con un distacco che viene capacità e punti di vista che aiutano percepito come disagio. Inserire nel- a meglio affrontare le sfide, nei con- la propria strategia di insegnamento testi di vita sociale e lavorativa che ci esercizi di anticipazione permette svi- vedono coinvolti: “il futuro influenza il luppare attitudini più coerenti con i presente tanto quanto il passato” come cambiamenti del mondo esterno, senza ricorda Nietzsche. dover per forza essere all’avanguardia La sfida è preparare gli studenti a nelle attrezzature e nelle proposte con- riflettere e ponderare, parlare ed ana- tenutistiche. lizzare i futuri di cui potrebbero o vor- La varietà dei materiali che possia- rebbero far parte: questo dovrebbe mo utilizzare nei laboratori di futuro essere il ruolo dell’educazione di qual- permette un link naturale con le novi- siasi ordine e grado tenendo conto che tà, l’attualità e la cultura nel senso più il bagaglio di conoscenze che viene ampio di sviluppo di cittadinanza. In trasmesso ed appreso in classe, così parallelo, i laboratori di futuro permet- come la percezione di ciò che accade tono di creare autentici collegamenti nelle scuole, è strettamente collegato interdisciplinari secondo una metodo- al curriculum vitae dei ragazzi. La co- logia a spirale che partendo da stimoli munità di apprendimento è di per sé (o differenziati conduce a un obiettivo perlomeno dovrebbe essere) la risposta comune, condiviso e soprattutto assi- alle necessità e alle sfide dei contesti milato da parte dei discenti. umani e locali in cui sono inserite. Se davvero vogliamo formare dei cit- Spesso sottovalutiamo il fatto che tadini “effettivi”, è di prioritaria impor- lo sviluppo di adulti capaci di affronta- tanza che il loro curriculum contenga re le loro sfide non risiede nell’evitare due dimensioni fondamentali, legate le delusioni o gli ostacoli che inevita- allo spazio e al tempo puntando da bilmente tutti trovano nel corso del- una parte a sviluppare la capacità di la propria esistenza. Per sviluppare il leggere la globalità e dall’altra alla ca- proprio carattere è necessario imparare pacità di leggere il futuro (e, un aspetto ad affrontare sfide, stress e traumi. Lo spesso sottovalutato, a sviluppare la scopo fondamentale di un contesto capacità collaterale di leggere la storia; educativo dovrebbe essere quello di quando manca la prima manca anche motivare gli studenti a svolgere atti- la seconda). vità, costruire strategie e sviluppare Come è possibile arrivare a questi percezioni in grado di accompagnare obiettivi? Essenzialmente puntando a la loro crescita e raggiungere risultati far crescere le individualità attraverso futuri di valore. Serve quindi orienta- lo sviluppo di interdipendenze coo- 24
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