CENTRO DI ORIENTAMENTO "PITAGORA COLLEGE" - Centro di Orientamento Pitagora College
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Centro di Orientamento Pitagora College PREMESSA Dal Seminario Unisco di Bratislava del 1970 è emersa la definizione principale di orientamento, quella che probabilmente rende meglio il significato preciso e dettagliato di tale disciplina: “Orientare significa porre l’individuo in grado di prendere coscienza di se e di progredire per l’adeguamento dei suoi studi e della sua professione alla mutevoli esigenze della vita con il duplice obiettivo di contribuire al progresso della società e di raggiungere il pieno sviluppo della persona” L’orientamento ha quale obiettivo precipuo quello di porre la persona nelle condizioni di poter effettuare delle scelte personali circa il proprio progetto personale/professionale e di vita. L’orientamento mira alla finalità educativa dell’autonomia, come capacità fondamentale affinché la persona possa muoversi in una società complessa e scarsa di protezioni e garanzie totali. Si inserisce dunque nell’ambito del processo educativo e formativo della persona intesa come modalità educativa permanente. Orientare implica, in una fase successiva, inserire il soggetto nella società perché realizzando le sue personali finalità contribuisca nello stesso tempo alla promozione del bene comune. Grazie all’orientamento l’individuo prende coscienza di sé, della realtà occupazionale, sociale ed economica così da poter fare scelte consapevoli, autonome, efficaci. Alla base di queste specificazioni l'orientamento consiste nell'aiuto che l'educatore offre al 2
Centro di Orientamento Pitagora College soggetto perché egli possa elaborare un progetto di vita e realizzarlo durante le singole fasi dello sviluppo. Il processo di apprendimento, come rapporto tra persona e la propria esperienza lavorativa ha accompagnato la vita dell’ uomo durante il corso di tutta la vita. L’orientamento si presenta dunque come esigenza connessa alla nuova qualità del lavoro trasformandosi in una vera attività professionale in relazione alle esigenze del mondo e ai bisogni di nuove professionalità. Obiettivo della attività di orientamento diventa quindi la necessità di sviluppare le capacità autonome dei soggetti e orientarsi per rispondere alle esigenze di inserimento sociale e professionale valorizzando le capacità personali d’ autodeterminazione e/o autodecisione. Il punto cardine che caratterizza l’orientamento è l’affermare che lo sviluppo che porta alla maturità personale è un processo continuo che dura tutto l’arco della vita e conduce l’individuo da una fase di dipendenza ad una fase di autonomia. L’orientamento è dunque un processo che accompagna l’individuo durante il suo percorso esistenziale formativo e professionale in modo da far fronte ai cambiamenti e ai momenti critici. La pratica orientativa ha subito una sostanziale evoluzione con il mutarsi delle condizioni economiche, sociali e produttive e dei percorsi scolastici e formativi. L’orientamento si presenta dunque 3
Centro di Orientamento Pitagora College come esigenza connessa alla nuova qualità del lavoro trasformandosi in una vera attività professionale in relazione alle esigenze del mondo e ai bisogni di nuove professionalità. Obiettivo della attività di orientamento diventa quindi la necessità di sviluppare le capacità autonome dei soggetti e orientarsi per rispondere alle esigenze di inserimento sociale e professionale valorizzando le capacità personali d’ autodeterminazione e/o autodecisione. Il punto cardine che caratterizza l’orientamento è l’affermare che lo sviluppo che porta alla maturità personale è un processo continuo che dura tutto l’arco della vita e conduce l’individuo da una fase di dipendenza ad una fase di autonomia. L’orientamento è dunque un processo che accompagna l’individuo durante il suo percorso esistenziale formativo e professionale in modo da far fronte ai cambiamenti e ai momenti critici. Per quanto riguarda l’orientamento rivolto agli adulti possiamo fare riferimento a modelli che pongono al centro delle attività orientative il valore della dimensione dell’esperienza realizzata da ogni singolo individuo nel suo percorso di vita di studio e di lavoro in funzione alle proprie capacità di prendere decisioni e di progettare nuove strategie, diventando protagonista della propria vita tenendo conto di tutte le variabili che interagiscono nelle scelte in questo modo si passa dall’orientamento all’ aut orientamento. In questa prospettiva l’orientamento e formazione si integrano in tutto l’arco della vita questo vale per tutti ma soprattutto vale per gli adulti in quanto sono più esposti a diverse forme di condizionamento. 4
Centro di Orientamento Pitagora College I servizi per l’orientamento devono quindi fornire un servizio accessibile a tutti in maniera continua con un approccio olistico che supera la distinzione tra orientamento classico. Gli operatori specializzati devono diventare facilitatori del processo di orientamento individuale e sociale. Tali modelli potenziano l’empowerment dell’individuo valorizzando la dimensione progettuale la responsabilità e il raggiungimento di uno stato di equilibrio emotivo e di autonomia personale e professionale. In questo modo l’individuo potrà trovare un proprio percorso e farlo più volte nella vita. L’ individuo dovrà dunque fare i conti con nuovi elementi quali autonomia, responsabilità e soggettività prima di affrontare qualsiasi nuovo progetto di sviluppo personale e/o professionale. L’ individuo è dunque in questo modo artefice della propria storia stando al centro delle sue scelte. L’orientamento inteso in questo modo conduce la persona a progettare se stessa 5
Centro di Orientamento Pitagora College Cap. I L’ORIENTAMENTO 1.1 Storia ed evoluzione I modelli teorici e le pratiche operative dell’ ORIENTAMENTO si sono evolute in relazione alla storia. Nelle società primitive non c’era un’azione professionale specifica finalizzata a supportare il “rapporto” fra persona e attività lavorativa, ad orientarlo. Tale compito spettava agli anziani, i quali avvalendosi della loro saggezza dettata dall’esperienza trasmettevano ai giovani i comportamenti da adottare per affrontare l’ambiente sociale, le competenze e la destrezza per affrontare i problemi della produzione e dello scambio. Tale processo possiamo inglobarlo tra le basi dalle quali si è sviluppato l’orientamento: prima dell’era industriale, la famiglia ha il compito di ORIENTARE, di tramandare il lavoro di generazione in generazione e di fornire ai figli le competenze necessarie per poterlo svolgere. Dopo l’avvento della società industriale aumentano le possibilità di scelta per il singolo individuo e, conseguentemente, l’idea di orientamento comincia trovare una propria giustificazione. La complessità del sistema economico che si sta delineando caratterizza l’ orientamento come Pratica professionale: la realtà lavorativa assume caratteri complessi e articolati, richiedendo l’istituzione di apposite strutture professionali in grado di svolgere questo 6
Centro di Orientamento Pitagora College compito, sia per aiutare il singolo che si deve orientare, indirizzare, sia la società che ha ormai bisogno di forza lavoro preparata professionalmente e integrata sul piano organizzativo. L’orientamento diventa un problema di interesse collettivo la cui azione richiede metodi più razionali e raffinati in grado di indirizzare i giovani alla scelta di un lavoro rispondente alle proprie attitudini e competenze per garantire un miglior rendimento economico. La ricostruzione delle principali tappe dell’evoluzione del concetto e della pratica dell’ ORIENTAMENTO si deve a due contributi fondamentali, quello di Crites (1974) e quello di Scalpellini e Strologo (1976); in seguito lo storico Viglietti (1981) apporta precisazioni e riletture di tipo storico alle articolazioni iniziali. 1.2 Approccio diagnostico-attitudinale La prima fase della storia dell’orientamento, quella di Scalpellini e Strologo (1976), definita diagnostico- attitudinale, si fonda sul tentativo di mettere “l’uomo giusto al posto giusto”. I presupposti che stanno alla base di questo approccio stabiliscono che in ogni individuo esistono delle capacità e disposizioni tali da renderlo più adatto a certe professioni che necessitano di quelle tipiche abilità, e che si possono, inoltre, costruire prove oggettive a misura delle singole capacità(Scalpellini e Strologo,1976). L’analisi fattoriale ha permesso di individuare e classificare le differenti attitudini e capacità. 7
Centro di Orientamento Pitagora College 1.2 Approccio caratterologico-affettivo In questa fase il fattore interesse si sostituisce progressivamente al concetto di attitudine. La costruzione e la somministrazione di adeguati strumenti frutto di metodi psicometrici perfezionati, vede come propri interlocutori privilegiati la “popolazione adolescenziale giovanile”, a quel tempo esclusivo interlocutore degli interventi di ORIENTAMENTO. “Scelta” ed “inserimento lavorativo” vengono considerati come processi tipici della conclusione del ciclo evolutivo. A tal proposito, tra i contributi per la misurazione degli interessi professionali si ricorda l’inventario (Vocational Interest Blank) di Strong (1943). La variabile “interessi” pone l’attenzione verso le componenti affettive, intellettive e volitive della personalità considerata nella sua globalità. In questa fase l’ ORIENTAMENTO considera l’esperienza professionale della persona, non isolato, ma all’interno di una dinamica più complessa, nel quale gli interessi rappresentano la spinta motivazionale in relazione alle influenze ambientali e socio-culturali. (Vignetti 1983). Per Holland (1985) le più recenti evoluzioni di questo approccio tendono ad interpretare il comportamento lavorativo maggiormente come un processo dinamico che è funzione del rapporto tra persona e ambiente. 8
Centro di Orientamento Pitagora College Ci sono elementi comuni che caratterizzano queste due fasi della storia: Innanzitutto il soggetto possiede attitudini, interessi e tratti della personalità che fin dalla prima adolescenza permettono, attraverso l’uso dei test, di capire su quale mestiere o professione orientare la persona; nel ruolo sostanzialmente passivo o dipendente con cui la persona coinvolta nel processo orientativo delega al professionista le scelte concernenti la propria carriera scolastica e lavorativa;il profilo professionale dell’operatore di orientamento, rappresentato prevalentemente da un tecnico;nella filosofia “dell’ uomo giusto al posto giusto” che si concretizza in una pratica orientativa finalizzata a combinare le persone e le occupazioni;nel considerare il lavoro come un aspetto isolabile della vita della persona; nel delimitare l’orientamento ad un evento circoscritto (al momento della scelta) sottovalutando la dimensione processuale. 1.3 Approccio clinico-dinamico L’impostazione clinico-dinamica dell’orientamento negli anni 50 trova il suo principale riferimento scientifico nella psicoanalisi; quando la concezione del lavoro assume valore di soddisfazione dei bisogni dell’uomo. Secondo questa teoria per Viglietti accanto agli elementi coscienti che guidano il comportamento del soggetto ve ne sono altri “incoscienti “ a carattere emozionale, che sono parte del 9
Centro di Orientamento Pitagora College passato del soggetto come elemento essenziale per spiegare il presente. Spetta a Faville (1945) il contributo fondamentale che in seguito influenzerà le critiche della sociologia. E’ il primo che attribuisce un ruolo ai fattori sociali ed economici nelle carriere lavorative.In particolare Faville critica il concetto di attitudine, in quanto lo giudica pocoattendibile sul piano scientifico. Per Faville quelle che la psicologia ritiene essere delle “attitudini” solo soltanto delle caratteristiche che la persona acquisisce nelcorso della propria esperienza; pertanto vista in quest’ ottica l’Orientamento si identifica con la “Selezione” . Il contributo dato da Faville e dalle discipline sociologiche si è concentrato su due aspetti: 1) il legame tra: classe sociale, esperienza scolastica e appartenenza familiare da un lato e, scelta professionale dall’altro; 2) la necessità di collegare la scelta lavorativa agli sbocchi occupazionali e di conseguenza all’analisi del mercato del lavoro legato alla programmazione economica e formativa. A questa interpretazione è legato il rischio di attribuire all’orientamento un significato essenzialmente “Funzionalista”, cioè il collegamento tra realtà formativa e realtà occupazionale. Leon (1957) ribadisce che le scelte scolastico-professionali sono il frutto di molteplici fattori ambientali, sociali e familiari. 10
Centro di Orientamento Pitagora College E’ da questo momento che negli anni 50 e 60 matura un approccio plurifattoriale della "scelta" inteso come processo influenzato sia da variabili di tipo personale che da condizionamenti di carattere socio- culturale. Perciò secondo Leon, l’orientamento deve trasformarsi in un’azione educativa finalizzata a coinvolgere l’adolescente ad elaborare i propri progetti scolastici e professionali. Questo supporto inizialmente si connatura in un orientamento di tipo Informativo finalizzato a conoscere meglio la realtà sociale, economica e produttiva che lo circonda. Il grande merito di Leon è stato quello di collegare l’intervento orientativo all’azione educativa. Gli anni 60-70 hanno al centro il dibattito del nuovo approccio teorico e metodologico dell’orientamento Questa fase trova i propri riferimenti teorici in Eli Ginzberg (1951) sulla “Scelta occupazionale” e Donald Super (1957) che elaborò la teoria dello Sviluppo Vocazionale. Teoria in cui il soggetto opportunamente aiutato con azioni educative decide il proprio progetto futuro. L’orientamento vocazionale affronta nelle sue varie tappe l’esperienza vissuta, l’aspetto dinamico e sociale del comportamento, i bisogni e il livello di aspirazione. Pone l’attenzione sulle componenti razionali ed emotive, le attitudini, gli interessi come espressione dei bisogni, l’impegno personale e il contesto di vita. 11
Centro di Orientamento Pitagora College Con Super(1969) si ha una rottura nelle teorie che hanno influenzato l’orientamento, poiché egli propone un modello di “carriera lavorativa” in cui il soggetto partecipa alla costruzione della propria esperienza interagendo dinamicamente con una realtà sempre più complessa e articolata. 1.4 Approccio maturativo- personale Il processo di sviluppo che accompagna tutta la vita della persona è un cammino irreversibile che va dalla dipendenza all’autonomia. Secondo questo approccio la scelta professionale è solo un tappa evolutiva che prende corpo quando altre tappe sono già state affrontate o superate. Negli anni Settanta, nei quali, questa prospettiva prende forma, viene posta grande attenzione all’orientamento, che assume un ruolo rilevante coinvolgendo la società, la scuola e la famiglia Secondo questo modello lo sviluppo vocazionale. Il soggetto è in grado di orientarsi autonomamente con l’aiuto di un orientatore. I nuovi riferimenti teorici insieme al rinnovamento culturale giunto a maturazione alla fine degli anni 60 hanno portato l’orientamento sempre più verso una prospettiva di educazione alla scelta. Come sostiene De Luca (1987) in questi anni si avvia anche il processo della deindustrializzazione e le nuove tecnologie mettono in discussione un modello di organizzazione del lavoro ormai 12
Centro di Orientamento Pitagora College consolidato; l’orientamento quindi in un contesto in cui esperienze formative e lavorative della persona si connotano sempre più come processi di transizione è sollecitato a mettersi in discussione e si evolve dal concetto di selezione verso quello di “educazione alla scelta”. Al centro di questo processo si pone l’individuo che si deve orientare e non più l’orientatore “esperto”. Secondo Watts(1977) l’orientamento non consiste più nell’aiutare lo studente a prendere delle “sagge decisioni” ma piuttosto nell’aiutarlo a prendere le sue decisioni saggiamente consapevole della situazione in cui vive, del bagaglio di risorse disponibili, la persona mette a punto adeguate strategie per fronteggiare le diverse situazioni della propria vita. Prende sempre più corpo l’idea di un orientamento come un processo continuo attraverso il quale l’individuo sviluppa capacità, acquisisce strumenti che lo mettono in grado di compiere delle scelte più responsabili sia sul piano individuale che su quello sociale. Si delinea uno stretto rapporto che collega formazione e orientamento vero e proprio, consolidando inoltre la connessione tra processo evolutivo permanente e percorsi di maturazione personale Tra gli anni 70’ e 80’, l’orientamento diventa un supporto strategico alla persona che vive situazioni di transizione dalla formazione al lavoro e viceversa dal lavoro al lavoro. Sono esperienze che si collocano in un processo continuo in cui il soggetto ridefinisce le proprie strategie orientative e il proprio progetto professionale. 13
Centro di Orientamento Pitagora College L’intervento orientativo si caratterizza sempre più come strumento che mette a disposizione delle metodologie piuttosto che delle risposte tali da sviluppare nel soggetto delle proprie competente orientative. Giugni (1987) descrive le maturità orientative come: “la capacità di saper decidere autonomamente e responsabilmente di fronte a situazioni che presentano più possibilità ed attraggono in varie direzioni…”. Secondo Lo Gatto (1985): “l’orientamento senza particolari specificazioni, interessa tutti gli aspetti della personalità dell’individuo, è al tempo stesso orientamento scolastico, orientamento professionale, orientamento morale”. Per Augenti (1987): se l’orientamento si considera come una azione formativa non può limitarsi all’area della professionalità e del lavoro ma deve aprirsi a “una più ampia socializzazione che investe gli interessi culturali, affettivi, di relazione con le istituzioni”. Nella selezione e nella formazione l’analisi delle competenze ha una rilevanza per così dire ‘esterna’ perché viene effettuata per poter discriminare le caratteristiche del soggetto da quelle di molti altri individui o rispetto a determinati standard, in modo da fornire a soggetti esterni elementi utili a prendere decisioni, anche contrarie ai desideri dell’esaminato (ad esempio non assumerlo, non riconoscergli 14
Centro di Orientamento Pitagora College un credito formativo o una qualifica). Per questi motivi (necessità di discrimine e possibilità che il soggetto esaminato cerchi di ingannare i valutatori) l’analisi delle competenze deve essere estremamente dettagliata e assume così i caratteri di un accertamento. Nell’orientamento, al contrario, l’analisi delle competenze ha una rilevanza soprattutto ‘interna’ perché viene effettuata per permettere alla persona, con l’assistenza del consulente, di migliorare la consapevolezza delle proprie caratteristiche e su questa base individuare un obiettivo professionale. Per questi motivi (non necessità di misurare con precisione i livelli delle competenze e rapporto di piena fiducia fra cliente e consulente) l’analisi assumerà i caratteri di una identificazione e ricorrerà spesso a strumenti quali l’esame del percorso formativo e professionale e schede di autovalutazione. In Italia mancano e abbiamo bisogno di dispositivi per l’accertamento e la certificazione delle competenze, ma ci sono vari motivi che sconsigliano l’accertamento e la certificazione delle competenze da parte dei servizi che erogano orientamento: non tutte le persone che richiedono un servizio di orientamento richiedono anche un accertamento e viceversa; si tratta perciò di servizi diversi che richiedono professionalità e strutture specifiche e pertanto devono essere svolti da soggetti diversi. L’accertamento sistematico delle competenze con tutte le 15
Centro di Orientamento Pitagora College persone in orientamento che mancano di un obiettivo professionale offrirebbe inoltre un servizio ridondante in termini di costo e di impegno del client l’accertamento delle competenze tende a passivizzare il cliente, perché crea una situazione in cui un esperto esamina un altro soggetto e elabora su di lui una diagnosi, mentre oggi, al contrario, è opportuno strutturare la relazione di orientamento in modo da attivare il più possibile il cliente l’accertamento di tutte le competenze richiede attrezzature e figure professionali che presso gli sportelli di orientamento mancano il ‘valore segnaletico’ presso le imprese di un accertamento svolto da una struttura (lo sportello di orientamento o il centro per l’impiego) la cui mission non è l’accertamento e la certificazione delle competenze rischia di essere estremamente basso. Durante l’attività di orientamento con persone che mancano di un obiettivo professionale può comunque essere opportuno aiutarle a tenere traccia delle competenze identificate con apposite schede e a mettere a punto un portfolio. La pratica della registrazione delle competenze e del portfolio rispondono agli obiettivi di sensibilizzare il cliente alla necessità di una manutenzione continua della propria impiegabilità (valorizzando anche l’apprendimento in contesti non formali e lungo tutto l’arco della vita), migliorare la sua autostima, 16
Centro di Orientamento Pitagora College rendere più semplice un eventuale riconoscimento o certificazione delle competenze. 1.5 L'orientamento in un'ottica costruttivista: Evangelista I contributi più significativi nell’ottica dell’orientamento sono quelli messi a punto da Leonardo Evangelista,il quale ritiene che “l'orientamento è stato tradizionalmente indirizzato a migliorare il passaggio dal sistema dell'educazione formale al mondo del lavoro, e i servizi erano rivolti quasi esclusivamente a chi lasciava la scuola”. per tutti e lungo tutto l'arco della vita. Non è un caso che oggi ai servizi di orientamento si rivolgono non più solo studenti medi o universitari, ma clienti dì tutte le età a differenti stadi delle proprie carriere, differenziati per sesso, status sociale, e adesso di frequente anche nazionalità e appartenenza etnica, orientamento sessuale, ciascuno dei quali è un caso a sé, e la cui preoccupazione primaria spesso non è la scelta di una professione. I cambiamenti del mercato del lavoro hanno inoltre influenzato non solo i gruppi a cui l'orientamento è indirizzato, ma anche i suoi stessi presupposti teorici. L'orientamento moderno nasce con Parsons e la sua teoria basata sull'approccio tratti (cioè caratteristiche individuali) e fattori (caratteristiche richieste per una buona prestazione 17
Centro di Orientamento Pitagora College Questa impostazione è stata messa in discussione da una serie di sviluppi teorici successivi: - i lavori di Cari Rogers. Rogers auspica un ambiente accogliente e non direttivo e ha fiducia nella capacità delle persone di capirsi e di risolvere da sole i propri problemi, e pone l'accento sull'importanza della relazione col cliente. Nella sua impostazione il risultato dipende più dalla qualità della relazione che dalle conoscenze tecniche del consulente. - la teoria degli stadi di sviluppo di carriera di Donald Super. Inizialmente Super pone l'accento sul fatto che per capire e consigliare clienti non è sufficiente l'approccio perché le scelte del cliente sono grandemente influenzate anche da altri elementi di carattere personale e familiare del proprio percorso di vita. In sintesi, nelle formulazioni di Rogers e Super si riconosce l'importanza per le scelte professionali di una serie più ampia di fattori, quali ad esempio le componenti soggettive e emotive. 1.6 Le varie tipologie di attività orientative Anche in riferimento agli studi sulla teoria e la pratica dell'orientamento si registra il contributo dello stesso Evangelista. il processo di orientamento può essere visto nelle seguenti ottiche: 18
Centro di Orientamento Pitagora College • come processo continuo (si identifica con un processo che si svolge lungo tutto l’arco della sua vita professionale e che assume un importante ruolo di "mediazione sociale") • legato al processo formativo (assume una funzione prevalentemente formativa e come tale diventa parte integrante dell’educazione "permanente") • rivolto a diverse categorie di utenti (è di supporto a tutti coloro che si trovano ad affrontare un determinato momento della propria esperienza formativa e professionale, per cui gli interventi devono essere differenziati in modo da rispondere efficacemente alla soddisfazione di tali bisogni) • scolastico e professionale. L’iniziale distinzione tra orientamento scolastico e orientamento professionale, rivolti rispettivamente a sostenere un individuo nella scelta di un corso di studi e di una professione, ha sempre meno significato relazionale che si instaura, gli esiti pragmatici che ne derivano. L'orientamento è considerato come un processo continuo rivolto a diverse categorie di utenti, finalizzato allo sviluppo di quelle capacità che consentiranno all'individuo di prendere decisioni autonome, consapevoli e soddisfacenti sia in rapporto ai bisogni e alle caratteristiche personali sia in funzione delle esigenze e delle opportunità sociali. In questa prospettiva l'azione orientativa non consiste in un "consiglio" dato in particolari momenti della vita, ma in un supporto 19
Centro di Orientamento Pitagora College fornito ad un individuo, protagonista della propria vita e delle proprie decisioni, affinché sia in grado di operare autonomamente. 1.6 Linee guida europee - orientamento Memorandum 2000 UE 1. l’orientamento deve fornire un servizio accessibile a tutti in maniera continua e decentrata a livello locale, con un approccio olistico che supera la distinzione tra orientamento scolastico, professionale, personale. 2. i servizi all’orientamento devono raggiungere le persone piuttosto che aspettare che siano i clienti a cercare i servizi e devono seguire i progressi dei clienti monitorando gli esiti delle proprie azioni 3. gli operatori devono diventare facilitatori del processo di orientamento e agenti di cambiamento individuale e sociale, attraverso l’uso di un ampio ventaglio di metodi e di strumenti 4. i servizi devono usare canali formali ed informali di comunicazione, soprattutto con i gruppi più svantaggiati 5. si deve sviluppare un livello minimo condiviso di standard di qualità dei servizi e riconoscere la titolarità ad esercitare un servizio da parte di un determinato soggetto 6. si deve migliorare la formazione iniziale degli operatori di orientamento attraverso interventi volti alla qualificazione sul lavoro. 20
Centro di Orientamento Pitagora College 1.7 Livelli dell'Orientamento Lorenzo Barbagli considera l’orientamento un ambito che abbraccia problematiche di varia origine e che necessita di approcci e di conoscenze interdisciplinari. Infatti non riuscendo, oggi, a costruire modelli interpretativi sufficientemente funzionali si tenta di dividere il problema dell’orientamento in differenti fasi che necessitano di differenti funzioni. Esiste chi si occupa di orientamento in un’ottica informativa, chi si occupa di orientamento formativo che diventa una prativa educativa che racchiude in sé la capacità di auto-orientarsi. Quali dimensioni negli interventi Differenziare gli interventi serve: - ad evitare spreco di tempo e di risorse, - ad offrire ad ogni persona ciò di cui ha veramente bisogno, - a progettare per le persone piuttosto che sulle persone, - ad offrire realmente occasioni di miglioramento e di cambiamento. I livelli di differenziazione da considerare nella progettazione delle attività di orientamento sono: 1. il tipo di intervento necessario in quella specifica situazione, 21
Centro di Orientamento Pitagora College 2. il livello di profondità, 3. i personali modelli cognitivi dell’individuo in formazione, 4. il giusto modello comunicativo da utilizzare. Effettuare un corretto e utile intervento orientativo vuol dire individuare e riconoscerne il bisogno: dare informazioni sulle carriere universitari o sulle prospettive professionali; allargare l’orizzonte cognitivo offrendo alternative innovative, soluzioni pratiche anche in merito al metodo di studio e di lavoro. Progettare correttamente un intervento richiede anche di saper distinguere a quale livello di profondità intervenire. Si deve evitare di trasformare la consulenza orientativa in una sorta di psicoterapia, anche se una forma di aiuto efficace è una consulenza educativa e psicopedagogica. Seppur ogni intervento deve essere individualizzato l’azione orientativa può oscillare tra due livelli: il primo è uno stile orientativo che si fonda sul concetto di sostegno con lunghi incontri, numerose occasioni di incontri con basso livello di incisività; l’altro stile, molto più incentrato sulla incisività, pochi incontri ma molto significativi e destabilizzanti per costruire e produrre cambiamenti, destrutturare modelli comportamentali che spesso bloccano le scelte. 22
Centro di Orientamento Pitagora College Quale scegliere? Il primo anche se appare più rassicurante rischia di non riuscire a produrre cambiamento e può servire solo come conferma di copioni comportamentali; il secondo appare dinamico ed è sicuramente capace di produrre cambiamento, richiede un’alta capacità di precisione nella individuazione dei problemi e conseguenti strumenti di intervento efficaci. 1.8 I modelli di orientamento La classificazione proposta da Di Fabio (1998) nel tentativo di classificare gli attuali metodi operativi dell’orientamento scolastico e professionale sono i seguenti: modello informativo modello psicodiagnostico modello educativo modello del counseling modello psicosociale modello interdisciplinare 23
Centro di Orientamento Pitagora College Il modello informativo muove dalla convinzione che l’orientamento ha come scopo principale quello di fornire al soggetto il maggior numero di informazioni sulla base delle quali il soggetto può prendere delle decisioni ed effettuare delle scelte. Le informazioni sono estremamente variegate: servizi locali offerti dagli Enti, panorama occupazionale, percorsi formativi con dati di successo, insuccesso e abbandono, nuove tendenze lavorative, etc. La carenza di questo modello è la mancanza di un sostegno a livello di elaborazione del soggetto, infatti la persona da orientare non deve essere abbandonata ad una serie di notizie, ma deve essere aiutata ad assumere un atteggiamento critico nei confronti delle informazioni ricevute e quindi essere in grado di sviluppare una competenza decisionale. Il modello psicodiagnostico mira ad individuare le attitudini e caratteristiche della persona, i suoi interessi e inclinazioni, le sue abilità e metodi organizzativi, la sua intelligenza e i suoi valori. Vengono utilizzati strumenti psicodiagnostici (test reattivi, proiettivi, di personalità e questionari). Limite di questo approccio è determinato dalla competenza e preparazione degli operatori in quanto è notevole il rischio di influenza sul soggetto che andrà a compiere delle scelte. È necessario un rigore operativo da parte di chi è chiamato a prestare la consulenza orientativa. 24
Centro di Orientamento Pitagora College Il modello educativo muove dal presupposto che le scelte sia di natura professionale che scolastica sono profondamente influenzate da fattori ambientali: stato socio-economico, formazione scolastica, ambiente familiare e cultura di riferimento. L’orientamento è visto come un intervento non limitato nel tempo a pochi incontri ma come un percorso di sostegno e riferimento costanti. Considera lo sviluppo personale del soggetto in tutta la sua interezza (globalità) e come processo continuo. muove dalla convinzione che l’orientamento ha come scopo principale quello di fornire al soggetto il maggior numero di informazioni sulla base delle quali il soggetto può prendere delle decisioni ed effettuare delle scelte. Le informazioni sono estremamente variegate: servizi locali offerti dagli Enti, panorama occupazionale, percorsi formativi con dati di successo, insuccesso e abbandono, nuove tendenze lavorative, etc. La carenza di questo modello è la mancanza di un sostegno a livello di elaborazione del soggetto, infatti la persona da orientare non deve essere abbandonata ad una serie di notizie, ma deve essere aiutata ad assumere un atteggiamento critico nei confronti delle informazioni ricevute e quindi essere in grado di sviluppare una competenza decisionale. Il modello psicodiagnostico mira ad individuare le attitudini e caratteristiche della persona, i suoi interessi e inclinazioni, le sue abilità e metodi organizzativi, la sua intelligenza e i suoi valori. 25
Centro di Orientamento Pitagora College Vengono utilizzati strumenti psicodiagnostici (test reattivi, proiettivi, di personalità e questionari). Limite di questo approccio è determinato dalla competenza e preparazione degli operatori in quanto è notevole il rischio di influenza sul soggetto che andrà a compiere delle scelte. È necessario un rigore operativo da parte di chi è chiamato a prestare la consulenza orientativa. Il modello educativo muove dal presupposto che le scelte sia di natura professionale che scolastica sono profondamente influenzate da fattori ambientali: stato socio-economico, formazione scolastica, ambiente familiare e cultura di riferimento. L’orientamento è visto come un intervento non limitato nel tempo a pochi incontri ma come un percorso di sostegno e riferimento costanti. Considera lo sviluppo personale del soggetto in tutta la sua interezza (globalità) e come processo continuo. L’importanza di questo modello risiede nell’aiutare l’individuo ad acquisire competenze di giudizio ovvero di essere in grado di prendere delle decisioni autonome e consapevoli e di riflettere ed elaborare i processi decisionali messi in atto. Il modello del counseling è un approccio la cui caratteristica è la non direttività, prevede il coinvolgimento di due figure: l’orientatore “counselor” e il cliente. 26
Centro di Orientamento Pitagora College Il primo fornisce al secondo gli strumenti con i quali decidere autonomamente. La responsabilizzazione dell’individuo è centrale in questo tipo di intervento. Non si suggeriscono soluzioni o azioni da compiere ma si fornisce al cliente una più ampia visione della propria situazione. L’intervento che si attua è definito “relazione d'aiuto”. Con il counseling il soggetto accresce il proprio livello di consapevolezza, riguardo ai propri schemi di azioni e di pensiero, le proprie risorse, i propri bisogni e i propri desideri. Questo tipo di intervento ha 3 obbiettivi: analisi critica del proprio percorso personale e professionale l’individuazione dei propri interessi , valori e preferenze la creazione di un progetto professionale realistico. Il modello psicosociale è un assunto basato sulla interdipendenza tra gli elementi individuali e quelli sociali, dove le interazioni tra i gruppi e il sistema di ideologie, valori ed interessi economico - politici hanno una rilevanza fondamentale. È un modello che riconosce due prospettive: - una “binaria” dove il soggetto che percepisce e l’oggetto che funge da stimolo sono indipendenti una dall’altra; - una “terziaria” in cui c’è un terzo elemento che funge da ponte tra i due: “il soggetto sociale”. 27
Centro di Orientamento Pitagora College Questa ultima prospettiva considera l’ individuo con le sue caratteristiche e vocazioni connesso all’ambiente sociale. Questo approccio dà all’orientamento un ruolo più ampio quasi ideologico, tiene conto di una serie di informazioni che vanno dalla classe sociale di appartenenza, ai pregiudizi, ai ruoli sessuali, alla religione. In questo intervento si dà spazio al significato che l’individuo attribuisce al suo gruppo di appartenenza, si tenta di comprendere come il cliente mette in atto processi quali: la socializzazione e l’interiorizzazione del nucleo familiare, del gruppo dei pari, dei mass media. In questo contesto assumono importanza le immagini che l’individuo ha di sé in relazione a un dato ruolo e alle aspettative che gli si crea, poiché esse contribuiscono, soprattutto durante l’età adolescenziale, alla formazione dell’identità personale. Il modello interdisciplinare prende in considerazione elementi diversi e fornisce così un approccio generalizzato dando una “visione globale dell’individuo” È un modello che tiene conto sia degli elementi personali che di quelli psicosociali. L’orientamento in questo approccio è deputato a soddisfare un’esigenza esistenziale che riassume in sé elementi personali, 28
Centro di Orientamento Pitagora College familiari, economici, culturali con una connaturazione propositiva di “progettualità”. Per quest’ottica sono fondamentali le capacità di progettazione del cliente che aderisce alla realtà e trova il proprio ruolo all’interno del contesto sociale attraverso un orientamento come processo continuo. Il pregio di questo modello è la capacità di integrare al proprio interno teorie e metodi applicativi, il che lo rende capace di mettere in pratica interventi mirati che possano tener conto della realtà complessiva e delle problematiche imposte dall’orientamento . Questo approccio ha integrato diversi contributi: 1. il ruolo primario che è svolto dalla trasmissione delle informazioni; 2. il valore aggiunto fornito dagli strumenti psico-diagnostici; 3. la visione dell’orientamento come processo educativo continuo ma che pone l’attenzione sulla globalità della persona 4. l’utilizzo del counseling come strumento per il cliente che è visto come autonomo ma che va rispettato nelle sue caratteristiche e scelte; 5. il ruolo svolto dalle mediazioni ideologiche in un’ottica psico- sociale. 29
Centro di Orientamento Pitagora College CAPITOLO II CENTRO DI ORIENTAMENTO PITAGORA COLLEGE 2.1 Premessa Il Centro di Orientamento Pitagora College vuole divenire lo spazio fisico in cui l’Orientatore svolge la propria attività professionale, fornendo informazioni pertinenti e specifica consulenza a qualsiasi utente che si trovi a dover analizzare e riflettere sulle proprie motivazioni, attitudini, aspettative e aspirazioni, per giungere ad una scelta sempre consapevole e ragionata, un nuovo contenitore informativo socio-culturale in cui può pienamente esplicarsi una mirata azione di accompagnamento e sostegno dell’individuo, tesa a favorire la trasformazione delle proprie esperienze in consapevolezza di vita, lo strumento operativo promosso per perseguire attivamente il fine istituzionale di diffusione della cultura dell’Orientamento. L’orientamento acquisisce valore di componente strutturale del processo educativo quando, insegnando ad apprendere, riesce a far conseguire più elevati livelli di autonomia personale. Perché ciò possa accadere in maniera sistematica, è necessario progettare e rendere disponibile un pacchetto di strumenti che consentano l’acquisizione di informazioni, conoscenze e riflessioni tali da contribuire concretamente alla trasformazione di ogni progetto personale in un obiettivo congruo e, quindi, immediatamente realizzabile. 30
Centro di Orientamento Pitagora College Nel Centro di Orientamento l’Orientatore lavora per elaborare tali pacchetti e offrire, quindi, all’utenza ogni strumento che possa concretamente concorrere alla comprensione di sé e alla messa a fuoco dei propri obiettivi. 2.2 Chi opera All’interno del Centro di Orientamento opera esclusivamente personale appositamente formatosi relativamente a ciascuno dei sette ambiti individuati per rendere l’azione orientativa più efficace e proficua; la loro professionalità è sancita dall’iscrizione all’Albo Nazionale Orientatori. L’Orientatore Esistenziale è il professionista capace di gestire i processi di negoziazione che permettono a individui, famiglie e gruppi di affrontare ogni difficile transizione; la sua consulenza mira a sostenere i legami tra le persone, a ritualizzare i passaggi critici della vita familiare e sociale e a mantenere vivo il dialogo tra le generazioni. L’Orientatore Didattico è in possesso di una completa conoscenza degli indirizzi di studi esistenti in una determinata area territoriale, nonché degli strumenti idonei all’analisi e alla comprensione delle caratteristiche caratteriali e delle inclinazioni culturali degli individui. La sua assistenza contribuisce in maniera determinante affinché la 31
Centro di Orientamento Pitagora College scelta formativa di ogni studente sia in linea con le proprie attitudini e capacità personali. L’Orientatore Professionale, invitando l’utente a prendere ponderatamente in considerazione tutti gli elementi che l’hanno formato (inclinazioni e caratteristiche personali, formazione, esperienze socio-lavorative pregresse), fornisce un supporto determinante affinché le scelte in ambito lavorativo siano consapevoli e, quindi, proficue. L’Orientatore in Intermediazione Culturale è il professionista esperto delle tematiche concernenti l'immigrazione, la pedagogia interculturale e i diritti umani, che svolge tutte le attività finalizzate al sostegno e all’inserimento degli stranieri nella realtà culturale e socio- economica locale, fungendo da collegamento tra persone immigrate e associazioni, strutture sociosanitarie, servizi e istituzioni sia territoriali che nazionali, con l'obiettivo di fornire risposte quanto più conformi alle esigenze di integrazione di ogni singola persona. L’Orientatore Civico- Istituzionale è il professionista che fornisce ad ogni cittadino gli strumenti utili per tutelarsi e dialogare con maggiore consapevolezza con le istituzioni; aiuta l’utente a far valere i propri diritti riconosciuti, attivandone la coscienza civica. È esperto delle dinamiche, dei contenuti e della finalità del principio della cittadinanza attiva. 32
Centro di Orientamento Pitagora College L’Orientatore di Promozione della Salute aiuta ogni utente ad assumere consapevolmente le decisioni più utili al mantenimento ed al miglioramento della propria salute, in un processo che, continuando per tutte le tappe della vita, migliora il benessere quotidiano. L’Orientatore Sportivo è il professionista che basa la propria attività sulla convinzione di esprimere un obiettivo sociale, politico e culturale: nell'attività sportiva, infatti, si possono realizzare altissimi obiettivi educativi utili alla crescita dei giovani (e non solo) e, quindi, guida la persona nelle scelte relative alla pratica da intraprendere, consigliando a seconda delle circostanze, delle possibilità, delle aspirazioni e delle finalità che si vogliono raggiungere. L’azione orientativa si sviluppa, quindi, attraverso un percorso che inizia dall’analisi dei bisogni dell’utente per giungere alla pianificazione e alla costruzione di uno specifico progetto di vita. Da questo punto di vista, l'orientamento diventa una componente strutturale dei processi educativi: insegna ad apprendere per conseguire più elevati livelli di autonomia personale. Tutto ciò affinché il proprio ambiente e la propria comunità non siano più sentiti come ostacoli ma percepiti come opportunità che, se ben sfruttate, possono consentire di realizzare appieno potenzialità, capacità, e aspirazioni. 33
Centro di Orientamento Pitagora College 2.3 I servizi Il Centro di Orientamento è punto di riferimento, sostegno e indirizzo per: chi ricerca nuova occupazione o desidera pianificare la propria carriera chi, attento alla propria crescita professionale, si impegna in attività di formazione continua; ragazzi in età scolastica, cittadini o nuovi residenti; le famiglie; enti, uffici comunali, associazioni del territorio ecc., a vario titolo coinvolti nelle questioni legate alla formazione e alla scuola, che necessitino di consulenze specifiche o vogliano collaborare per progettare specifici interventi formativi; cittadini non italiani nuovi residenti; cittadini non italiani da tempo residenti ma comunque interessati ad accedere a servizi specializzati; cittadini italiani che hanno in atto interazioni a vario titolo con la cittadinanza non italiana del territorio o siano comunque interessati ad approfondire le tematiche relative all’immigrazione; cittadini con cittadinanza italiana di recente acquisizione; 34
Centro di Orientamento Pitagora College enti, uffici comunali, associazioni del territorio ecc., a vario titolo coinvolti nelle questioni legate al fenomeno migratorio, per consulenze specifiche e progettazione di interventi mirati Nel Centro di Orientamento ogni utente può, quindi, acquisire informazioni, riflettere e decidere su tutti i temi e gli ambiti che la complessa vita di relazione moderna propone continuamente; con il supporto dell’Orientatore acquisisce le conoscenze utili per la costruzione della scelta post-diploma o post-universitaria; sviluppa la capacità di analisi delle proprie risorse personali e comprende le proprie aspirazioni professionali; apprende quale sia la situazione del mercato del lavoro nel suo territorio, aggiornandosi sulle figure professionali emergenti e sui più concreti sbocchi professionali; impara a ricercare attivamente lavoro; si informa sulle legislazioni in materia di lavoro sia a livello territoriale che nazionale ed europeo; costruisce il proprio progetto professionale; può contare sul supporto del centro per avviare percorsi associativi o d’impresa; consulta materiale informativo (articoli, pubblicazioni, locandine, brochure, dossier, avvisi, siti Internet ecc.) contenenti documentazioni su concorsi, borse di studio, lavoro, 35
Centro di Orientamento Pitagora College corsi professionali, corsi universitari e post lauream, volontariato, appuntamenti culturali, sociali, sportivi, ricreativi, ecc.; conosce le campagne informative rivolte ai giovani sul territorio; si avvicina alle tematiche civiche e legislative per partecipare attivamente alla vita della propria comunità secondo i principi della cittadinanza attiva ; riceve ogni informazione su dritti e doveri di cittadinanza, accesso ai servizi di prima accoglienza, ai percorsi di istruzione e formazione professionale e di riconoscimento dei titoli di studio; può contare su un’assistenza qualificata per l’avvio e il disbrigo di procedure amministrative quali la richiesta, il rinnovo o la conversione del permesso di soggiorno, richiesta di diritto di asilo o della status di rifugiato, la richiesta di congiungimento familiare, di carta di soggiorno o cittadinanza; riceve il sostegno necessario per il migliore inserimento sociale, attraverso azioni di mediazione linguistica e socioculturale; acquisisce gli strumenti necessari all’autopromozione e alla consapevolezza dei propri mezzi per ricercare attivamente il rapporto con gli altri e un’occupazione confacente. 36
Centro di Orientamento Pitagora College CAPITOLO III OBIETTIVI DEL CENTRO DI ORIENTAMENTO PITAGORA COLLEGE 3.1 Premessa In considerazione dell’importanza che ha assunto l’attività di orientamento nei processi formativi e o lavorativi, si intende sintetizzare adesso sintetizzare un documento per gli Operatori del Centro di Orientamento che possa fungere da Linee Guida nella scelta metodologica dell’analisi delle competenze dei potenziali utenti. 3.2 L’analisi delle competenze L’analisi delle competenze è una metodologia personalizzata di orientamento per facilitare la consapevolezza dell’individuo sulle proprie competenze professionali e personali, sulle proprie potenzialità, con l’obiettivo di costruire un progetto di sviluppo formativo e/o professionale. All’interno delle due tipologie che tradizionalmente vengono individuate, quella di posizionamento (inteso come “insieme di azioni e attività rivolte al collocamento 37
Centro di Orientamento Pitagora College lavorativo e allo sviluppo professionale”) e quella di orientamento, si ritiene che siaopportuno, nell’utilizzo di questo strumento in ambito scolastico e nell’istruzione permanente, optare per la seconda in quanto maggiormente rispondente alle caratteristiche del target di utenza. In tal senso l’analisi delle competenze si configura come una azione di orientamento nei percorsi formativi ed, eventualmente, durante le fasi di inserimento o di re-inserimento nel mercato del lavoro 3.3 Quali sono le caratteristiche L’analisi competenze consiste in un’azione che consente agli adulti/e, mediante il ricorso a colloqui, interviste, test e prove con uno staff di esperti competenti nei diversi e specifici aspetti, di analizzare, valutare e documentare tutte le proprie competenze professionali e le potenzialità valorizzabili nell’ambito di un proprio progetto formativo/professionale e di vita. La competenza, quindi, si configura come qualità professionale di un individuo, fondata non solo sulla sommatoria delle sue conoscenze, capacità e abilità con le doti personali, ma anche e soprattutto sui modi con i quali questo insieme di caratteristiche si manifesta in situazioni di lavoro, sia esso lavoro di apprendimento o impegno operativo di qualsiasi tipo. Nell’adulto/a le competenze si formano a partire da tutta una serie di acquisizioni: l’istruzione e la formazione iniziale, l’esperienza 38
Centro di Orientamento Pitagora College professionale e l’esperienza sociale. Ciò significa che la qualificazione si evolve nel tempo e comprende conoscenze, saper fare, saper essere, sia riconosciute attraverso titoli e diplomi che acquisite con l’esperienza di lavoro e di vita. L’analisi delle competenze può consentire alla persona di accedere alla conoscenza/consapevolezza e alla diagnosi delle proprie competenze così da identificare e misurare: - quanto acquisito da esperienze, in termini di capacità cognitive e di capacità sociali, culturali, relazionali ed emotive, verificando il proprio vissuto e le proprie motivazioni; - quanto si è perduto e/o disimparato. Il percorso di orientamento tiene quindi in considerazione la persona nella sua interezza, attraverso il riconoscimento e la valorizzazione dell’individualità del soggetto nella sua complessità. Nell’ambito di tale percorso diviene possibile sperimentare un’alta garanzia di elementi strategici: il riconoscimento, la valutazione, la certificazione di competenze, abilità e saperi appresi attraverso l’esperienza lavorativa, l’impegno sociale civile, le attività ludiche e del tempo libero. Riconoscere e validare le competenze è quindi uno degli aspetti più significativi di questa analisi poiché rappresenta un modo concreto di offrire strumenti efficaci ai soggetti coinvolti per interagire 39
Centro di Orientamento Pitagora College attivamente, e con una nuova fiducia ritrovata, sulle loro possibilità formative. 3.4 Contesti organizzativi e professionisti dell’orientamento Abbiamo sottolineato come negli ultimi anni sia assistito ad una crescita esponenziale di soggetti organizzativi che si occupano di orientamenti. Volendo proporre una loro categorizzazione si potrebbero identificare quattro principali macrocontesti: la scuola, che ha da sempre svolto una funzione implicita di orientamento connessa alla propria finalità istituzionale e formativa e realizzata dai docenti attraverso la cosiddetta didattica orientativa, oggi ha arricchito la sua proposta orientativa, anche avvalendosi di enti ed esperti esterni, con funzioni dedicate di orientamento, finalizzate a migliorare la qualità della stessa esperienza scolastica o a sostenere e supportare il giovane, nei momenti di transizione formativa, legati alle scelte di fine ciclo o a situazioni di orientamento l’università, che negli ultimi anni promuove una gamma diversificata di servizi di orientamento, soprattutto in relazione ad alcune fasi cruciali identificate nell’ingresso e in uscita; la formazione professionale, con azioni orientative, sia interne (per i propri utenti) sia esterne (nei confronti degli utenti degli altri sistemi). Gli interventi rivolti agli utenti dello stesso 40
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