Del Santuario di Puianello Beata Vergine della Salute

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Del Santuario di Puianello Beata Vergine della Salute
del Santuario di Puianello
Beata Vergine della Salute
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 comma 2 DCB aut. N° 070054 del 20/06/2007 - MO
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Rivista Ufficiale del Santuario di Puianello (Mo)                                                                                   N. 48
e della Vice-Postulazione di Padre Raffaele da Mestre                                                                         Agosto 2020
Del Santuario di Puianello Beata Vergine della Salute
Santuario di Puianello                              SOMMARIO
    Beata Vergine della Salute
                                                        Pagg. 3-4
    Via del Santuario, 9
                                                        Il lungo cammino verso la Terra promessa
    41014 Castelvetro MO
    tel. 059 791644                                     Pagg. 5
    fax. 059 741673                                     Il Rosario
    www.santuariodipuianello.it                         Pag. 6-7
    santuario@santuariodipuianello.it                   Ciao, Padre Sebastiano!
    Vicepostulazione della Causa                        Pag. 8
    di Beatificazione di P. Raffaele                    Lavori strutturali al Santuario
    Spallanzani da Mestre                               Pagg. 9-24
    P. Carlo Folloni                                    Caro P. Raffaele quanti ricordi (2)
    Vicepostulatore
                                                        Pag. 25
    Ospedale Maggiore
                                                        Una casa per anziani
    Strada Abbeveratoia, 4
    43126 Parma                                         Pag. 26-27
    Cel. 339 3073554                                    Umberto Mori, lo “Sclinder” della ceramica
    Tel. 0521 702022 fax 0521 702904                    Pagg. 28-29
                                                        Un grande albero ha sempre radici profonde
    ORARIO
                                                        Pagg. 30-31
    Fino al termine dei lavori                          Notizie dal Santuario
    La chiesa apre alle 8,00
                                                        Pag. 32
    e chiude alle 12,00
                                                        Sagra al Santuario
    nel pomeriggio apre alle 14,30
    e chiude alle 19,00
                                                        Vita del Santuario di Puianello
                                                        Beata Vergine della Salute
    ORARIO SANTE MESSE                                  Direttore Responsabile: Padre Paolo Grasselli
                                                        Redazione: Padre Gianfranco Meglioli
    Da domenica 29 marzo 2020                           Via del Santuario, 9 - 41014 Castelvetro MO
    fino al termine dei lavori                          Trimestrale di informazione
    feriale 17 (prefestiva 18)                          N. 48 - Agosto 2020 (Anno XIV - N. 1)
                                                        Aut. Trib. Modena N. 1815 del 7/6/2007
    festivo 10,30- 18                                   Chiuso in Tipografia il 24/7/2020
                                                        Copie: 1.000
                                                        Grafica, Fotocomposizione e Stampa
    Svolgono servizio al Santuario                      Visual Project Soc. Coop.
    i Frati Minori Cappuccini della                     Via Toscana, 17 - Zola Predosa (Bo)
                                                        Unità Locale di Vignola (Mo)
    Provincia dell’Emilia-Romagna                       Via G. Di Vittorio, 90/94 - 335 6152433

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    In copertina: In cammino verso il Santuario della
    Madonna di S. Luca (Bologna).                       Alcune delle immagini di questa rivista sono state
    Foto di Monica Bugamelli, 2020                      scaricate da Internet con il solo intento illustrativo.

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Del Santuario di Puianello Beata Vergine della Salute
Il lungo cammino verso la Terra promessa
                         Da sacerdote, ormai avanzato nell’età, vivo con dolore questa situa-
                      zione. Ma Dio continua a operare in mezzo a questa pandemia, che
                      può essere occasione per la sua Gloria. Lo testimoniano le catene di
                      preghiere che “assediano il cielo” e tante persone, lontane dalla fede,
                      che oggi si interrogano sul senso della vita.
                         Non pensavo minimamente di vedere una desolazione di questo
                      genere: speravo di godermi il tempo quaresimale come preparazione
                      alla Pasqua e soprattutto di vivere la S. Messa con il solito popolo
                      domenicale. Ma cosi non è stato. Eppure come in ogni cosa, Dio ope-
E d i t o r i a l e

                      ra in maniera eccezionale, ma anche in maniera sommessa, e questo
                      mi rinvigorisce continuamente. E’ proprio vero che nulla è un limite
                      per Dio: anche se stiamo vivendo oggettivamente in un periodo di
                      difficoltà, di sofferenza, di morte, nulla toglie che Dio possa operare
                      quello che vuole, “questa malattia non è per la morte, ma per la gloria
                      di Dio, perché per essa il figlio di Dio venga glorificato”.
                         E come tutti vivo questa strana vita, cercando di essere vicino a
                      tutte le realtà che mi sono affidate, ma constatando continuamente
                      la mia debolezza, non solo dovuta alle mie povere capacità, ma in
                      primo luogo perché a noi sacerdoti accorrono i fedeli, desiderosi del
                      Santissimo Sacramento e vivere di Lui. Ebbene, non solo sto viven-
                      do l’affezione del popolo alle pie devozioni della tradizione cattolica,
                      come il Santo Rosario e tante altre preghiere con le quali si stanno cre-
                      ando delle vere e proprie catene per “assediare il cielo”, per ottenere la
                      cessazione di questa pandemia; ma vedo anche come in tanti giovani,
                      lontani dalla fede e da Cristo, sta sorgendo la domanda su che cosa
                      voglia dire essere credenti, su quale sia davanti alla vita il senso della
                      morte. Certo, sono piccoli segni, ma questa non può essere l’opera di
                      Cristo che cerca di chiamare tutti a Sè?
                         Abbiamo tutti negli occhi le immagini terribili che i media hanno
                      trasmesso nei mesi scorsi nelle nostre famiglie, dei tanti ammalati di
                      corona-virus nelle terapie intensive degli ospedali. Questi fatti tragici
                      mettono a dura prova la ragione. Tanti, e con essi gli operatori sani-
                      tari, i medici, gli infermieri, i professionisti della salute, si chiedono
                      il perché. Molti chiedono risposte sul piano tecnico, risposte utili,
                      che spesso sono non sufficienti per dare un senso ad eventi che ci
                      superano.
                         L’esperienza del corona virus ci porta inevitabilmente a riconsi-
                      derare la verità sull’uomo. Bastano pochi secondi per perdere tutto,
                      persino la vita. Ci consideriamo signori della nostra vita e del creato
                      e, invece, bastano pochi attimi per sbriciolare tutte le nostre certezze
                      umane. L’esperienza che stiamo vivendo ci mostra che siamo povere
                      creature che, in definitiva, dipendono da un altro.
                         Il mondo è ancora dentro l’emergenza, ma cominciamo con fatica
                      ad uscire dall’incubo dell’isolamento e ci avviamo a ripartire da quan-
                      do il sette marzo ci siamo chiusi nelle nostre case. Sul post covid-19
                      si cominciano ad avanzare ipotesi, congetture, riflessioni. Le idee non
                                                                                                   3
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Del Santuario di Puianello Beata Vergine della Salute
sono chiare, c’è molta confusione, preoccupazione e inquietudine. Quale avvenire ci atten-
    de? E’ il momento di interrogarsi sul futuro che verrà dopo che quel male, che ha sconvolto
    il mondo, ha lasciato molte macerie umane, psicologiche, sociali ed economiche. E’ tempo
    da ripensare. Ripensare sul destino dell’uomo, su come creare un mondo più umano e
    umanizzante.
       L’esperienza che stiamo vivendo ci aiuta a scoprire la nostra fragilità. Credevamo di essere
    padroni del mondo, un mondo perfetto, senza Dio, religione, il sacro, la dimensione del
    trascendente. Oggi questo male ci ricorda che l’uomo è un essere fragile. Ci ha sorpresi in
    una Italia confusa. Da parte dei tanti Mosè che ci guidano nella drammatica traversata nel
    deserto sono emerse contraddizioni, pareri diversi. Si riapre? Si, no, forse. Si resta ancora
    chiusi? Non si sa. Indossare le mascherine? Si, servono. No non c’è motivo di usarle.
       Di fronte a queste continue, enormi e insopportabili incertezze la tenuta psicologica
    viene continuamente logorata e messa a durissima prova. Si tratta di uno stato di cose che
    non aiuta alla serenità e alla tranquillità e che finisce per aggravare il disagio, la sofferenza
    e il malessere di tutti. Sono stati commessi molti errori anche da parte dell’organizzazione
    mondiale della sanità (Oms), la quale non ha compreso fin dall’inizio la “pericolosità”
    di questo virus, la gravità della patologia, con l’inadeguatezza delle indicazioni diffuse ai
    governi di tutto il mondo.
       La cruda realtà è che ci troviamo ad avere attraversato un grande deserto in questi mesi e
    non ne siamo ancora usciti; se l’emergenza sanitaria in quasi tutte le zone del paese sembra
    ormai contenuta, mentre in altre nazioni è ancora drammatica, è iniziata l’emergenza eco-
    nomica, intrecciata con l’emergenza sociale. Per arrivare alla Terra promessa il cammino è
    ancora lungo, vivendo ora “tra la sensazione di avere scampato il pericolo più grande e la
    consapevolezza di avere di fronte altre lotte, da sostenere insieme con prudenza e determi-
                                                             nazione. Siamo nella situazione di chi
                                                             corre il rischio di rilassarsi, cantare
                                                             vittoria troppo presto e dimenticare il
                                                             Signore e i buoni propositi maturati
                                                             durante il cammino nel deserto “(E.
                                                             Castellucci, Omelia per la Solennità
                                                             del Corpus Domini, 14.06.2020).
                                                               La Beata Vergine della Salute, spe-
                                                             ranza degli infermi e consolatrice
                                                             degli afflitti, che conosce le nostre
                                                             necessità e le nostre sofferenze, volga
                                                             a noi il suo sguardo materno pieno
                                                             d’amore e ci guarisca da questa ma-
                                                             lattia che non conosce confini.

                                                                                      La Redazione

                                                              A causa del periodo di chiusura
                                                            per il Covid 19, solo ora siamo in
                                                            grado di farvi giungere la Rivista.
                                                            Ce ne scusiamo.

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Del Santuario di Puianello Beata Vergine della Salute
Il Rosario
                                   In margine a questa breve presentazione della preghie-
                                   ra mariana, ricordiamo che al Santuario, durante i
                                   mesi di maggio e di ottobre, tutte le sere (eccetto la
                                   domenica) viene recitato il Rosario alle ore 20,30.

                                   a cura della Redazione

Ci piace riportare qui le parole   labbra pregano.                        La Madonna a Fatima: “pre-
che S. Giovanni Paolo II ebbe         I papi e il Rosario              gate il rosario tutti i giorni”
a dire in Polonia nel Santua-         Semplicemente incalcolabi-          Nelle apparizioni di Fatima,
rio mariano di Ludzmierz, il       le è stato il torrente di grazie    la Madonna ha raccomanda-
7 giugno 1977:                     che si è diffuso sulla Chiesa       to con particolare impegno la
   “Recitando il Rosario par-      e sugli uomini con la recita        devozione al Rosario, come
liamo con Maria, le affidia-       del Rosario, di qui il nume-        mezzo sicuro per aggiungere la
mo con fiducia tutte le nostre     ro grande di papi che hanno         pace. Nella prima apparizione,
preoccupazioni e tristezze, le     elogiato questa preghiera, ri-      il 13 maggio 1917, ha racco-
gioie e le speranze. Lei, gio-     tenendola come un “compen-          mandato ai te pastorelli che
iosa, luminosa, addolorata e       dio del Vangelo”.                   pregassero quotidianamente
gloriosa, sempre a fianco del         Urbano IV proclama che           il Rosario per chiedere la fine
Figlio, è allo stesso tempo        “attraverso il Rosario piovono      della guerra e la pace nel mon-
presente nei nostri problemi       quotidianamente benedizioni         do. Ha rinnovato con insisten-
di ogni giorno”.                   dal cielo”; Sisto IV afferma        za, nella seconda e terza appa-
   Rosario preghiera mentale       che col Rosario “si allontana-      rizione, la raccomandazione a
   Il Rosario non è soltanto       no i pericoli che minacciano        pregare il Rosario tutti i giorni.
un preghiera vocale, ma an-        il mondo”; Leone X dichiara         Il 13 settembre, la Vergine san-
che un’orazione mentale. In        “che il Rosario è una forza po-     tissima ha insistito ancora una
alcune rappresentazioni tea-       tentissima contro i diffusori       vota sulla necessità della sua
trali, nel medesimo tempo in       di errori”; Giulio III definisce    recita quotidiana come mezzo
cui l’attore declama, si sente     il Rosario l’ornamento del-         per ottenere la fine della guer-
una musica di fondo che dà         la chiesa; PIO XI lo predica        ra mondiale che insanguinava
maggiore espressione e rilie-      “come arma potentissima con-        il mondo. E’ stato solamente
vo alle parole. Con il Rosario     tro i demoni”; Pio XII chiede       nell’ultima apparizione, il 13
succede lo stesso: mentre si       la sua “recitazione in famiglia”,   ottobre, che la Madonna ha
recita la preghiera si medita      perché la “famiglia che prega       acconsentito di rivelare la sua
sulla vita di Cristo applicata     unita rimane unita”; S. Gio-        identità ai tre bambini, utiliz-
alla nostra vita e alle nostre     vanni Paolo II lo “destina a        zando queste semplici parole:
necessità. Betlemme, Naza-         produrre grandi frutti di santi-    “Io sono la Madonna del Ro-
reth, Gerusalemme, Monte           tà”; Benedetto XVI ci insegna       sario”. Non ci sarebbe potuta
Tabor, Giordano, Cana di           che “il Rosario è un comple-        essere una prova maggiore di
Galilea, Orto degli Olivi,         mento ideale per la medita-         apprezzamento per questa de-
tutto il cielo scorre davanti ai   zione della Parola di Dio e per     vozione da parte della Madre
nostri occhi, mentre le nostre     l’Orazione Liturgica “.             di Dio.
                                                                                                            5
Del Santuario di Puianello Beata Vergine della Salute
Ciao, Padre
                                        Sebastiano!

                                        di Paolo Bertolani diacono

    Una motocicletta entrò rom-         Padre Evaristo, li trasforma-      si sbagliavano: i viaggi con
    bando nell’aia di una casa          rono in chiesa, convento, aule     il Presepio continuarono, fio-
    sperduta nei boschi del Fri-        di catechismo e campi da gio-      rirono iniziative e spettacoli,
    gnano e nacque una voca-            co dove, non di rado, anche il     nacque l’idea di una Grotta
    zione religiosa. Tra le tante       saio fratesco sventolava alla      di Lourdes per chi non era più
    vicende incredibili che han-        ricerca del pallone. Cinque        in grado di andare a pregare
    no costellato la vita di Padre      squadre, una scuola di calcio,     la santa Vergine ai piedi dei
    Sebastiano c’è anche questo         la “Nazionale dei Frati”, le       Pirenei. L’idea, come tante
    inusuale intervento dello Spi-      partite persino in stadi famosi    altre, fu trovata irrealizzabile
    rito Santo. La fantasia di un       come “San Siro” si realizzaro-     da parte dei superiori e Pa-
    bimbo che vede un frate sulla       no non disgiunte dalla Parola      dre Sebastiano esercitò il voto
    moto, costruisce una figura         che era l’anima di ogni attivi-    di obbedienza, da cui non si
    inscindibile di centauro e fa       tà. E poi … l’obbedienza mise      era mai separato, come aveva
    nascere il proposito: “Mi fac-      un freno alla frenetica azione     sempre fatto: col metodo del
    cio frate e avrò anch’io una        di un frate che non sempre         vecchio tarlo falegname che a
    moto”. E fu così che il piccolo     suscitava ammirazione, ma          piccoli morsi fa cedere anche le
    Medardo Bernardini entrò            anche astiose opposizioni. Fu      travi più robuste. E la Grotta,
    nel collegio serafico di San        però, un buio momentaneo: si       a grandezza naturale, è lì a
    Martino in Rio e si fece frate.     accesero i riflettori e piovvero   testimoniare la sua profonda
    La meravigliosa follia di san       vincite sostanziose a gare te-     devozione alla Madre di Gesù
    Francesco lo coinvolse comple-      levisive con i più noti presen-    che amava teneramente. Alla
    tamente e la sua professione        tatori del tempo. E i fiumi di     sua protezione, a quella dei
    religiosa legata al triplice voto   denaro che bagnavano le sue        suoi Venerabili Genitori, alle
    di povertà, castità e obbedien-     mani, le lasciavano sempre         preghiere delle sorelle religiose
    za fu sicura e consapevole.         incredibilmente asciutte per-      e all’aiuto di tanti benefattori
    Sposò sportivamente il calcio       ché si trasformavano in strut-     e amici attribuiva ogni riusci-
    con i suoi giovani di Sassuo-       ture per l’infanzia, iniziative    ta della sua frenetica attività e
    lo che nel “Ricreatorio San         di pace come il “presepio iti-     partiva con nuove iniziative.
    Francesco” trovarono in lui         nerante”, e opere imponenti a      Ci ha lasciati col sogno di
    il fratello maggiore e la guida     favore della terza età.            un’opera che vedrà realizzata
    serena tra le difficili proble-     Quando i capelli comincia-         dal cielo: il “Dopo di noi”. Si è
    matiche sociali del “boom eco-      rono a diradarsi e la barba        allontanato in punta di piedi
    nomico”. C’erano solo terreni       si colorò di pepe-sale, i supe-    pensando ai genitori di tanti
    incolti di periferia e Padre        riori pensarono che si sarebbe     bimbi disabili che hanno un
    Sebastiano, col suo maestro         calmato almeno un po’, ma          unico pensiero: “Chi aiuterà
6
Del Santuario di Puianello Beata Vergine della Salute
i nostri figli dopo di noi?”.
Se potesse ancora parlare, an-
che con quel filo di voce che
gli era rimasto negli ultimi
tempi, vorrebbe rassicurarli
che il metodo del vecchio tarlo
falegname funzionerà anche
in Paradiso specialmente con
l’intercessione del suo papà
Sergio e della mamma Do-
menica che sono nella luce dei
Santi.
Nato a Verìca di Pavullo nel
Frignano MO il 6 aprile
1927 da Sergio Bernardini
e Domenica Bedonni, è de-
ceduto il 15 dicembre 2019
nell’Ospedale di Pavullo nel
Frignano. Un primo funera-
le è stato celebrato a Pavullo
nella chiesa del convento il 17
dicembre alle ore 9,30, un se-
condo funerale è stato celebra-
to a Sassuolo nella chiesa di
S. Antonio di Padova alle ore
14. È stato sepolto nel cimite-
ro di Verica (MO).

                                  7
Del Santuario di Puianello Beata Vergine della Salute
Lavori strutturali
                                 necessari
                                 al Santuario
    A fronte delle difficoltà che hanno fatto seguito alle direttive del Governo
    per contrastare il coronavirus, il cantiere è stato sospeso il 9 marzo e
    riaperto il 18 maggio.
    Allo stato attuale, i lavori sono nella fase finale. I tempi della inaugura-
    zione saranno annunciati sul nostro sito:
    www.santuariodipuianello.it.
    Come già comunicato, l’importo stimato si aggira sui 350.000 euro.

         Vi ringraziamo sin d’ora di cuore per il contributo
    che potrete offrire. Anche una piccola offerta è importante.

    Per eventuali contributi e donazioni per la realizzazione dei lavori:
    Bonifico sul conto corrente intestato a Santuario della B.V. della Salute
    (causale: per lavori Santuario) IBAN: IT 54 D 02008 66710 000104570110
    Versamento tramite conto corrente postale n.71540405 intestato a Santuario della B.V.
    della Salute via del Santuario 9 - 41014 Castelvetro (MO) (causale: per lavori Santuario)
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Del Santuario di Puianello Beata Vergine della Salute
Caro P. Raffaele
                               quanti ricordi
                               (seconda parte)
                               di Carlino Pelloni

   8°) Incontro e conoscenza del              Chiari - tutta la famiglia Carotenuto
torinese Dott. Mario Griffey.                 - Franco Nero con la moglie Vanessa
                                              - Carlo Delle Piane e altri) e pure ar-
    Solitamente al lunedì (e solo al          tisti del teatro e della canzone (Nilla
mattino), dopo la domenica piena di           Pizzi - Orietta Berti - Claudio Villa);
visite per saluti o incontri personali di     praticamente tutti quelli che frequen-
direzione spirituale, è una mattinata         tavano gli studi della RAI di Torino.
tranquilla. Quel giorno di agosto, es-        Ne conobbi tanti.
sendo in ferie, decidemmo di uscire               Ci sediamo su una panchina e,
con la nuova carrozzella a motore per         mentre loro due ricordano i tempi
fare esercitazione di guida.                  dolorosi di Raffaele quando era sotto i
    All’uscita dalla sala polivalente (stu-   ferri in sala operatoria, veniamo assaliti
dio, parlatorio, sala incontri, sala pran-    da un paio di api fastidiose. Allora il
zo e quant’altro) vediamo arrivare una        dottore dice: “Se veniamo punti, pronti
macchina targata Torino.                      con il pistolino a urinare, perché l’urina è
    P. Raffaele esulta con un grande          il miglior disinfettante al momento per non
sorriso e mi dice: “Guarda chi c’è, il        sentire bruciore e evitare le bolle”.
Dottor Griffey”. Mai visto e conosciu-            Io e Raffaele ridiamo a quella che
to prima, mi limito ad assistere ai tanti     ci sembrava un battuta e guardando-
abbracci e saluti con tante reciproche        ci ci accorgiamo di essere entrambi
battute. Sembravano due amiconi che           un po’ imbarazzati e con lo sguardo
si rivedevano dopo tanto tempo.               (ormai eravamo un tutt’uno e basta-
    P. Raffaele me lo presenta dicen-         va guardarci per capire cosa, dove e
domi che era stato curato, operato e          quando intervenire) indichiamo il
assistito da questo dottore quando era        fondo dei suoi piedi dove si trova la
ricoverato nell’ospedale di Torino e          sacca con le sue urine (per inciso, es-
che era anche il medico di vari artisti       sendo la parte inferiore del corpo
del cinema (Carlo Campanini - Walter          di Raffaele paralizzata, era dotato
                                                                                             9
Del Santuario di Puianello Beata Vergine della Salute
perennemente da un catetere per                 famiglie di Puianello, mantennero con
     scaricare l’urina).                             pranzo e cena i vari frati che si sono
         Quindi sollevo il panno che copri-          avvicendati dal loro arrivo al Santuario
     va le gambe e indico al dottore la sacca        nel 1947 fino verso gli anni ‘60.
     quasi piena del liquido in questione e              La povertà di quei tempi era al
     dico:“Dottore, nessun problema; qua la ri-      massimo e i frati di allora l’hanno
     serva è quasi piena”. Lui sorride e dice:       veramente vissuta.
     “OK, stai pronto”.                                  Detto questo, quel mattino men-
         Mi colpisce il fatto che lui si avvi-       tre stavamo uscendo vediamo arri-
     cina e guarda con attenzione medica             vare una macchina targata Roma da
     quel liquido e poi chiama ad alta voce          dove scendono Walter Chiari e Carlo
     l’infermiere Fr. Teodoro che assisteva          Campanini.
     24 su 24 ore il Padre. Quindi gli chie-             Non vi so descrivere a parole gli
     de: “Ma cosa gli dai da mangiare a que-         abbracci, le pacche sulle spalle e un
     sto frate… gli dai per caso della “merda”?      frasario spesso e volentieri “comica-
     (parole testuali). Non vedi che brutto co-      mente scurrile”.
     lore che hanno queste urine?”.                      Sembravano tre amiconi che non si
         A queste parole segue una risata            incontravano da tempo, ma che erano
     generale mentre il dottore abbraccia            legati da una particolare amicizia.
     Raffaele e gli dice: “L’urina ha sempre              P. Raffaele mi raccontò poi
     lo stesso colore di quando eri in ospedale da   che quando era ricoverato a
     noi che ti dovevamo operare. Quando mai         Torino li incontrava spesso ed era
     imparerai a pisciare correttamente?”.           riuscito a portarli in camera sua
         Mi guarda e mi dice: “Carlino, stagli       per ascoltare la Messa e anche a
     vicino, è un buon Frate... pensa che è riu-     confessarli.
     scito a convertire una bestia non credente          Poi si facevano battute, più o meno
     come me!”. Quella simpatica, allegra e          comiche, uno contro l’altro e vicever-
     divertente battuta e quella esortazio-          sa. Io e Raffaele giù a ridere a crepa
     ne non le ho mai più dimenticate da             pelle.
     quell’estate del 1970.                              Ad un certo punto cominciarono
                                                     la “recita” di una scena tra due balbu-
       9°) Con Walter Chiari, Carlo                  zienti.
     Campanini e Raffaele… “tre ami-                     Impossibile descrivere o raccontare
     coni” al Santuario di Puianello.                le battute a ripetizione, ritardate con
                                                     maestria, e le smorfie facciali.
         Era uno dei tanti lunedì che, come              Con me e P. Raffaele si erano ri-
     al solito, giorno tranquillo dopo la so-        unite 4 o 5 persone e tutti a pancia a
     lita abbuffata di visite e incontri della       terra dalle risate continue e senza rite-
     domenica, si decise di andare a man-            gno e con gli occhi lacrimanti.
     giare le tigelle della Nonna Aldina, che            Vedevo P. Raffaele che dalle risate,
     lui chiamava Mamma.Aldina, con altre            pur ed essendo a sedere, saltava su dalla

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Puianello, Padre Raffaele con Carlo Campanini e la Corale Gioachino Rossini di Modena

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Montefiore Conca, 1967, in gita con i ragazzi di Cattolica e Gabicce

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13
carrozzina come se ricevesse un calcio         bia, chi ti arriva?: l’ Abbé Pierre.
     nel fondo schiena.
         Lo spettacolo improvvisato non                 Finito di cenare, pronti via per il
     sembrava avere termine perché quei             nostro giro serale in quel di Puianello.
     due super attori nati avevano                      “Ma dove volete andare con un nebbio-
     compreso che un loro amicone, il               ne del genere - ci urla Fr. Teodoro - una
     “Frataccio Raffaele”, così lo chiamava-        di queste volte vi saltano addosso non aven-
     no, pur essendo invalido stava passando        do nessun riferimento di luci segnaletiche”.
     momenti di vera e pura allegria.                   Io e P. Raffaele ci guardiamo e con
         Fu veramente, quasi un’ora di risate       gli occhi ci capiamo al volo: “Tanto...
     a non finire; ma ad certo punto Walter         tutti ci sgridano, tutti ci danno lezioni...
     Chiari, indicando me e Raffaele, chie-         Andiamo!”.
     se a Carlo Campanini: “Ma questi due               Ma mentre stiamo per uscire sen-
     hanno pagato il biglietto per assistere alla   tiamo bussare dalla porta che immette
     prova dello spettacolo che faremo in televi-   in chiesa.
     sione?”.                                           Apro e vedo un piccolo - mi ver-
         Campanini rispose:“Ma non vedi che         rebbe da dire “vecchietto”- che prima
     sono due barboni squattrinati e poi quan-      di parlare sembrava che chiedesse il
     do mai abbiamo visto un frate venire ad        permesso di aprire bocca. Ebbi l’im-
     assistere ad un nostro spettacolo-rivista in   pressione di vedere l’umiltà personi-
     teatro o altrove? Anche perché non sempre      ficata.
     diciamo e rappresentiamo scene approvate           “Mi scusi, posso salutare P. Raffaele?”.
     dal Vaticano”.                                 Non ho il tempo di aprire bocca che
         Fu così che finì quel meraviglioso         P. Raffaele, sentendo la voce e pur
     incontro di tre amiconi, con l’intru-          non vedendolo, dice: “Guarda chi c’è:
     so (il sottoscritto) che ancora a tutt’og-     l’Abbé Pierre”.
     gi se la ride ripensando a quel giorno.            Avevo sentito parlare di lui e della
                                                    sua grande opera di raccolta e riciclag-
        PS.: P. Raffaele, durante uno dei           gio dei più svariati oggetti e materiali
     nostri quotidiani giri serali in-              per poi sostenere i bisognosi. Pensavo
     torno al Santuario, mi disse che               di trovarmi davanti a uno dei tanti
     quando era ricoverato a Torino,                grandi uomini di pace e giustizia
     per una delle tante operazioni                 umana.
     medicali, era riuscito a convince-                 Invece mi sono trovato davanti ad
     re quei due ad assistere alla Santa            un “omino prete” che al vederlo non
     Messa celebrata nella sua camera               gli si davano neanche due lire (di al-
     di degenza. Con incontri ravvici-              lora!).
     nati e qualche Ave Maria li aveva                  Per correttezza li lasciai alla loro
     pure confessati e fatti accostare              chiacchierata, finché P. Raffaele mi
     alla Comunione.                                chiamò e mi disse di preparare l’altare
        10°) Quella sera, piena di neb-             in chiesa, perché lui e l’Abbé Pierre

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Abbé Pierre
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Prato (Firenze), settembre 1967, Raf con un vasto gruppo di amici
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17
avrebbero celebrato la Messa.               Agatangelo sull’ambulanza.
         Ai due speciali celebranti ci
     unimmo io, Fr.Teodoro e il Guardiano            Il mercoledì antecedente “l’anda-
     Superiore del Santuario P. Gian Maria       ta avanti” di P. Raffaele, verso sera il
     (alias P. Pellegrino Grisendi).             dott. Montanari arrivò per l’ennesima
         Me indegno, non avrei mai pensa-        visita giornaliera a P. Raffaele.
     to di trovarmi a contatto con gente             All’uscita dalla camera, notai il viso
     di stampo umano e religioso che,            contratto del medico. Ebbi l’impres-
     secondo me, avevano una marcia in           sione di vedere l’impotenza perso-
     più!!!                                      nificata.
         Durante quella Santa Messa io e P.          Il dott Montanari chiamò il supe-
     Gian Maria ci siamo guardati più di         riore P. Gian Maria, i coniugi Mori, P.
     una volta, perché vedevamo due cele-        Agatangelo (che in quel periodo era
     branti che spesso sospendevano la let-      di famiglia al Santuario), Fr. Paolo (che
     tura e che, a testa bassa, sembrava che     era incaricato di assistere il Padre) e
     meditassero; ma nello stesso tempo          (me indegno) anche il sottoscritto.
     notavamo che ognuno dei due, sepa-              Il medico ci informò che la si-
     ratamente, sembrava parlasse con qual-      tuazione fisica era al limite del-
     cuno.                                       la sopravvivenza e che, se restava
         Al momento poi della elevazione         nella sua camera, lui non sapeva
     dell’ostia e del calice - sarà stata cer-   più cosa fare. Ci disse anche che
     tamente una mia impressione dovuta          se fosse stato in ospedale forse avreb-
     alla presenza di questi personaggi -        be potuto, con più possibilità e mezzi
     ci sembrava come fossero in estasi.         sanitari, tentare qualche cura o inter-
         Devo anche dire che, siccome sono       vento.
     sempre stato un pessimo cristiano, non          Il Superiore P. Gian Maria diede
     vedevo l’ora che quella Messa termi-        il consenso, ma prima era necessario
     nasse, visto che era già più di un’ora      avvertire e avere il consenso anche
     che eravamo in chiesa.                      di mamma Argia e del Provinciale P.
         Alla fine, anche se erano quasi le      Davide Sergio Groppi che, via telefo-
     21,30, l’Abbé Pierre volle scappare         no, ci dissero di proseguire.
     perché era atteso a Parma presso una            Fu chiamata l’ambulanza e incari-
     sede del suo Movimento. Mi chiese di        carono il sottoscritto e fr. Paolo di en-
     fargli strada con la mia macchina fino      trare in camera con la barella e depo-
     al casello di Modena nord, perché non       sitarvi P. Raffaele. Incaricarono noi
     conosceva la strada.                        perché nessuno degli altri presen-
         Fui ben felice di fare quel piccolo     ti si sentiva di fare questo.
     insignificante servizio a un “grande            Quando entrammo in camera P.
     cristiano” dei nostri tempi!!!              Raffaele stava tremando, aveva il “ballo
                                                 di San Vito”. Quando ci vide si fermò
        11°) L’ultima preghiera con P.           di scatto e ci guardò con occhi “rab-

18
Monte Carpegna (Pesaro-Urbino), luglio 1967, Raffaele con il dottor Griffey e la moglie di Macario
                                                                                                     19
biosi”, come per dire: “Cosa volete               Raggiunto il Santuario, come sem-
     fare? ”                                       pre entrai nel piazzale antistante l’entra-
         Noi due non ci facemmo caso più           ta dell’appartamentino di Raffaele.
     di tanto dato che la sua temperatura              Fu un’idea quanto mai balorda.
     corporea era altissima. Mentre lo ada-            Infatti arrivai e vidi che il Padre sta-
     giavamo sulla barella, io e Fr. Paolo ci      va parlando ad un gruppo di ragazzi
     siamo guardati esterrefatti per la tem-       portatori di handicap.
     peratura così alta. Io, che come al soli-         Vari erano in carrozzina e alcuni
     to non so tacere, dissi: “Ma Paolo, ‘sto      erano seduti per terra.
     cristo brucia vivo!”.                             Arrivando, e vedendo quel gruppo
         Poi lo caricammo sull’ambulanza e         di ragazzi con difficoltà fisiche, mi resi
     prima di scendere mi avvicinai al volto       conto che ero arrivato nel posto sba-
     di P. Raffaele e gli dissi:“Ciao Padre, ci    gliato e nel momento sbagliato.
     vediamo all’ospedale”.                             All’istante capii che era giusto an-
         Pensavo che non mi avesse capito,         darmene via e, senza fermarmi, feci il
     data la situazione fisica, ma lui mi disse:   giro attorno a quel gruppo di ragazzi.
     “Chiamami un frate”.                          Per la vergogna non riuscii nemmeno
         Scendo e lì c’era P. Agatangelo al        a salutarli.
     quale dissi che il Padre voleva un frate.         Ma P. Raffaele, da quel grande
         Lui salì e vidi che si avvicinò al viso   maestro di vita sociale, religiosa e
     e si parlarono e si lasciarono con una        con una carità immensa, mi salvò
     benedizione indirizzata a P. Raffaele.        con una frase. Rivolgendosi al gruppo
         Giorni dopo feci una domanda              disse: “Vedete ragazzi, anche Carlino è
     “cretina e fuori luogo” a P. Agatangelo       malato: malato di salute!”.
     per sapere cosa P. Raffaele gli avesse            Per fortuna tutti si misero a ridere
     chiesto.                                      e allora misi... (dalla rabbia buttai) la
         P. Agatangelo, da maestro qual’era,       bici nella siepe e mi sedetti tra quelle
     mi rispose: “Se dopo che ti sei confessato    fantastiche persone.
     io andassi a dire cosa hai fatto, tu che ne       Negli incontri dei mesi succes-
     diresti?”.                                    sivi mi vollero sempre con loro. Ero
          Ancora una volta ebbi, grazie al         anch’io un portatore di handicap,
     Buon Dio, una esemplare lezione di            handicap di salute.   
     vita.
                                                     13° Da un paio di giorni la
        12°) Malato di salute!!!                   temperatura era altissima!

         Negli anni in cui P. Raffaele era al          Quella sera eravamo soli nel suo
     Santuario avevo la passione della bici-       studio perché i coniugi Mori erano
     cletta e mi ero procurato una di quelle       appena andati a casa e il Superiore era
     da corsa. Un sabato pomeriggio pensai         salito a preparare la cena.
     di salire a Puianello.                            Da un paio di giorni la temperatura

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Ospedale di Pavullo, novembre 1962
                                     21
Puianello, 1970, visita del Ministro Generale Padre Pasquale Rywalski (terzo da destra). Il terzo da
22
sinistra è il dottor Alberto Montanari di Pavullo
                                                    23
febbrile era sempre molto alta: sui 39           Subito pensai che delirasse, ma poi
     gradi.                                       nel dialogare assieme mi accorsi che
         Ma quella sera il suo corpo era          era lucidissimo di mente.
     veramente bollente, tanto che la sua             Di botto gli risposi: “Ma Lei vuole
     fronte era sempre bagnata di sudore.         andare in paradiso di corsa?”.
         Diceva di avere, da un paio di gior-         Gli strappai un lieve sorriso, ma era
     ni, un mal di testa insopportabile.          pieno di dolore e sofferenza.
         Perché avesse un po’ di fresco pen-          Caro P. Raffaele ora che sei lassù
     sai di levargli il saio e così rimase solo   certamente hai finito di soffrire, anzi
     con una leggera maglietta.                   sono sicuro che il Buon Dio ti starà
         Nel fare questo mi accorsi di un         facendo gioire per tutto il bene che
     fatto strano per un corpo umano.             hai seminato quaggiù in terra.
         La temperatura era talmente alta             Non ti dimenticare però che noi
     che gli lacrimavano gli occhi. Inoltre       stiamo ancora cercando di uscire dalle
     vidi che le lacrime appena usci-             nostre fanghiglie, come dicevi tu, della
     vano dagli occhi vaporizzavano,              vita quotidiana…
     come quando si buttano gocce d’ac-               Ciao!
     qua sulla piastra della stufa incande-                                Carlino Pelloni
     scente.                                                                 5 marzo 2020
         Di conseguenza la pelle ester-
     na degli occhi compariva tutta
     bianca come bruciata.
         Poi pensai di misurare la tempera-
     tura con il termometro, ma come lo
     appoggiai al braccio vidi il mercurio
     salire velocemente e dopo pochi
     secondi uscire dalla colonnina.
         Al vedere quella situazione corpo-
     rea e vedendo quel tipo di sofferen-
     za, mi commossi e cominciai a pian-
     gere anch’io e gli chiesi: “Ma Padre,
     perché Lei deve soffrire così tanto?
     La Maduneina ed Puianel e noster
     Sgnor… ma dove sono?”.
         Mi prese una mano, se la mise sul
     cuore... (sembrava una Ferrari alla par-
     tenza di una gara) e stringendola mi
     disse: “Carlino, Gesù ha patito un do-
     lore ben più grande di questo e chi sono
     io per non volerlo? Se così vuole, sia
     fatta la sua volontà!”.

24
UNA CASA
                               PER ANZIANI
• Hai un genitore anziano da accudire perché, vista l’età, non è completamente
autosufficente? • Vuoi andare in vacanza e non lasciarlo solo?
• Hai difficoltà a trovare una badante? • Non riesci ad accudirlo tu come vorresti?
• Hai difficoltà a sostituire la badante durante il suo giorno di riposo e le sue vacanze?
Da noi c’è quello che cerchi.

       “Casa del Padre”
      via del Santuario 13, Puianello (MO) (a destra del Santuario)

E’ gestita dalle Suore Ancelle Francescane del Buon Pastore
Ha 10 camere singole con bagno, ambiente tranquillo, silenzioso e immerso in
uno dei più bei luoghi sulle prime colline di Castelvetro a 25 km da Modena.
Con i suoi 447 m. di altitudine ti offre un’aria migliore, con la brezza pressoché
costante e giornate estive meno afose.
Per informazioni telefonaci al numero 059 791697 o visitaci.
                                                                                             25
i nostri santi
                                       Uberto Mori
                                       lo “Schindler”
                                       della ceramica

     La celebrazione della “Gior-      nostra Rivista ricorda que-         no l’avvento della monocot-
     nata della Memoria”, avve-        sto imprenditore che studia-        tura e non si risparmiava nel
     nuta nel gennaio scorso, ha       va con gli sstessi interessi gli    prodigarsi per il prossimo.
     dato l’occasione alla Rivista     scritti del matematico Korak        Iscritto nel 1967 al Terz’Or-
     “Il Distretto”(1) di raccontare   e gli atti del Concilio Vatica-     dine Francescano, ha col-
     una vicenda poco conosciuta       no II, insegnava all’Univer-        laborato con le Missioni
     che riguarda il Servo di Dio      sità di Bologna Chimica e           cappuccine del Centrafrica,
     Uberto Mori, pioniere delle       Tecnologia dei prodotti ce-         ha fondato l’AVO mode-
     ceramica, la cui storia comin-    ramici, la laurea a pieni voti,     nese e l’Ora di Guardia, ha
     cia a Nonantola nel 1943.         fondava un gruppo indu-             inventato le Marce peniten-
                                       striale cui molti riconduco-        ziali di Puianello: Cristiano
     E’ morto nel 1989 a soli
     63 anni, ma ha lasciato un
     segno profondo nella storia
     della ceramica e non solo.
     Perché l’ingegner Mori
     è stato uno dei pionieri
     dell’industria in provincia
     di Modena ma non solo e la
     sua esistenza quanto meno
     romanzesca. Prima figlio,
     poi marito e padre, docen-
     te, imprenditore di succes-
     so, ma anche e soprattutto
     benefattore, sostenuto da
     una fede che gli permette-
     va, scrisse, di “vedere il sole
     anche quando sta pioven-
     do”(2).
     Oggi la Chiesa gli riconosce
     il titolo di Servo di Dio e Ve-
     nerabile essendo terminata
     la fase diocesana della causa     1940, La famiglia Mori, con la sorella Paola, il padre Generale Mario
     di beatificazione. E oggi la      Mori, la madre e Uberto.
26
“pratico”, lo definiscono le     poi a Pavia”.                      l’età per la leva, rischiando
fonti, “pienamente inserito      Proprio a Nonantola dopo,          anche ritorsioni da parte dei
nel sociale” anche grazie alle   l’armistizio dell’8 settembre,     partigiani della zona, ma co-
possibilità economiche che       con un intervento tempesti-        minciando, con l’iscrizione
la professione gli garantisce.   vo e determinante avverte          all’Università, a costruirsi un
Sul lavoro, infatti, Mori non    107 ragazzi ebrei, rifugiati       domani che lascerà più trac-
sbaglia un colpo: nel 1960       a Villa Emma, che possono          ce, in ceramica e non solo,
apre lo Studio tecnico Mori,     così mettersi in salvo prima       quasi il destino avesse voluto
nel 1968 fonda la Società        dell’arrivo dei tedeschi e ri-     premiare quel gesto di altru-
Forni Impianti Industriali       fugiarsi in seminario e in         ismo che Uberto scelse di
Ceramici Mori e tre anni         case private. Mario Mori           fare, nel 1943, per i ragazzi
dopo, nel 1971, nasce la So-     muore il 13 agosto del 1944.       di Villa Emma. (S.F)
cietà Ing. Uberto Mori.          Uberto, essendogli concessa
Inizia la progettazione e la     una breve licenza, partecipa
produzione dei forni a rulli     ai funerali.                       (1) “Il Distretto”, anno 12, nu-
per ceramica, con cottura ra-    Con la morte del padre,            mero 252 - 25 gennaio 2020,
pida in monocottura, un’in-      Uberto si sente sciolto dal        pag. 6.
novazione che trasforma          generoso impegno assunto           (2) Frase mutuata dal “Dia-
il settore della ceramica in     e resta a casa non avendo          rio di Anna Frank”.
Italia e all’estero e nel 1980
dà vita al Gruppo Mori, che
comprende la Mori SPA, la
Mori Iberica, la Ing. Mori
SPA, e la emittente televisiva
Antenna Uno.
Il successo imprenditoriale
non ostacola il grande im-
pegno di Mori per la perfe-
zione cristiana, ma lo stimo-
la, dando la misura di uno
spessore che Uberto aveva
già fatto intravvedere da gio-
vanissimo.
Correva infatti il 1943 e
                                 “I ragazzi di Villa Emma”
Uberto era sfollato con la       Villa Emma è situata alla periferia di Nonantola (MO) e il
madre e la sorella Paola a       suo nome è strettamente legato alla vicenda che, durante la
Monticello, mentre il pa-        seconda guerra mondiale, vide alcuni benefattori sostenere
dre, ufficiale di Artiglieria    l’opera di salvataggio di un gruppo di giovani ebrei prove-
e malato di tumore, venne        nienti dall’est europeo, sottraendoli alle persecuzioni neofa-
richiamato in servizio dalla     sciste e ai campi di concentramento fino alla salvezza in terri-
Repubblica Sociale.              torio svizzero. La vicenda storica ha inizio nel 1942 quando
Ma Uberto, date le condi-        l’organizzazione ebraica di assistenza ai rifugiati riesce a collo-
zioni gravissime del padre,      care una cinquantina di ragazzi ebrei dalla Slovenia in Italia, a
si offre di sostituirlo pur      Nonantola appunto, e a questi si aggiungono poi altri orfani
avendo appena 17 anni.           provenienti dalla Croazia. Con l’8 settembre e l’occupazione
“Lo scambio - si legge nelle     nazista, la prima preoccupazione era quella di porre in salvo i
biografie di Mori - viene        ragazzi di villa Emma. In meno di 36 ore, i ragazzi vengono
accettato e Uberto è desti-      affidati a famiglie locali, oltre ai sacerdoti del seminario e alle
nato prima a Nonantola,          suore ospedaliere, e poi fatti espatriare in Svizzera.
                                                                                                       27
i nostri santi
                                     Un grande albero
                                     ha sempre
                                     radici profonde
                                     di Paolo Bertolani (diacono)

     Nel cuore del Frignano          maggiormente è che trova       dire, a distanza di venti
     germoglia e si espande nel      sempre chi si schiera con      anni, che quell’avallo ha
     giro di pochi lustri un’o-      lui verso mete che paiono      messo radici solide.
     pera che presenta il sapore     irraggiungibili.               Per essere accettati come
     dell’evangelico granello di     Ma per realizzare un’ope-      garanti in una banca del
     senape, “Francesco e Chia-      ra dal costo miliardario       genere bisogna avere di-
     ra”. Il nome indica palese-     partendo da due spiccioli,     mostrato nella vita di vi-
     mente la matrice france-        deve esserci un avallo, un     vere la rivoluzione delle
     scana di questa struttura       fido importante.               Beatitudini testimoniando
     sorta per l’assistenza digni-   E Padre Sebastiano sa già      Chi ha osato l’impossibile
     tosamente cristiana degli       che il conto corrente aper-    per amore. E l’albero ha
     anziani.                        to nella Banca dello Spirito   messo radici che hanno
     Questa realizzazione na-        Santo ha come garanzia le      avuto un’espansione vasta
     sce, infatti, dall’intuizione   firme di Sergio e Dome-        quanto la vigna del Signo-
     di un frate cappuccino che      nica, i suoi genitori, che     re: in ogni continente le
     pensa spesso alla grande e      egli considera sin dall’ini-   sei suore e i due sacerdoti,
     non arretra di un passo di      zio non solo ispiratori, ma    frutti del loro amore, han-
     fronte all’evidente spro-       anche protettori di “Fran-     no portato il messaggio
     porzione tra la partenza e      cesco e Chiara”. E si deve     della salvezza.
     l’arrivo. E’ povero in can-
     na; tutto ciò che è passato
     dalle sue mani si è muta-
     to in opere sparse lungo il
     cammino del suo apostola-
     to. Al di là della tonaca e
     delle sue scapestrate visioni
     non possiede nulla: gli oc-
     chi vivaci incorniciati da
     un ciuffo pepe e sale e da
     un’ispida barba fratesca ti
     guardano con sicurezza e
     le sue parole ti convincono
     dell’impossibile.
     E la cosa che meraviglia
28
Sergio Bernardini e Do-         servatezza dei figli, il Ve-    dell’esercizio eroico delle
menica Bedonni sono due         scovo di Modena, venen-         virtù nella loro vita; con
montanari del Frignano          do incontro alle richieste      decreto di Papa Francesco,
che hanno conosciuto la         pressanti di chi aveva          il 5 maggio 2015, sono sta-
durezza delle zolle avare di    sperimentato la santità di      ti dichiarati Venerabili.
quella terra e hanno san-       questa coppia di sposi, ha      Il cammino verso gli onori
tificato la loro vita nella     aperto il Processo Diocesa-     degli altari è ancora lungo,
quotidianità di una asso-       no per la loro Beatificazio-    ma le dichiarazioni spon-
luta fiducia in Dio e nella     ne e Canonizzazione. Sulla      tanee di favori e di grazie
piena docilità al suo volere.   base di tante testimonianze     ottenuti per la loro inter-
La giovinezza li ha provati     favorevoli e di svariate gra-   cessione sono segnalate
nel crogiuolo del dolore e      zie loro attribuite, il Pro-    frequentemente; attraver-
nella privazione degli af-      cesso si è concluso in breve    so numerose biografie,
fetti più cari, ma la loro      tempo. Nel successivo pas-      una mostra itinerante, un
fede è rimasta intatta. Il      saggio alla Congregazione       “musical”, pellegrinaggi e
loro incontro ha suggellato     dei Santi in Roma, i Servi      conferenze, documentari
un patto di fedeltà durato      di Dio Sergio e Domenica        televisivi, DVD e siti “in-
cinquantadue anni, reso         Bernardini ben presto sono      ternet”, la loro conoscenza
più saldo dall’accoglienza      stati oggetto di discussione    si espande e anche la loro
totale alla vita nel dono di    al Congresso dei Teologi e,     capacità di intervenire
dieci figli: otto vocazioni     successivamente, a quello       presso il cuore del Signore
religiose e due matrimo-        dei Vescovi e Cardinali.        si incrementa a vantaggio
niali.                          In questo contesto, hanno       dei devoti che si rivolgono
Vincendo la naturale ri-        avuto il riconoscimento         loro in preghiera.
                                                                Nella loro umiltà di vita
                                                                non avrebbero mai pen-
                                                                sato che dal piccolo seme
                                                                del loro amore sarebbero
                                                                sorte attività e realizzazioni
                                                                grandi come, ad esempio,
                                                                “Francesco e Chiara” che
                                                                continuano a seminare la
                                                                loro carità nel tempo.
                                                                Se entri nella struttura per
                                                                anziani, forse la più bella
                                                                ed efficiente della regione,
                                                                trovi ad accoglierti, poco
                                                                dopo l’ingresso, il sorriso
                                                                dei Servi di Dio i Vene-
                                                                rabili Sergio e Domenica
                                                                Bernardini che, dal quadro
                                                                posto accanto alla porta
                                                                della cappella, sono lì a te-
                                                                stimoniare la loro costante
                                                                presenza nel cammino di
                                                                chi vive in “Francesco e
                                                                Chiara” rispettato ed ama-
                                                                to fino alla fine dei suoi
                                                                giorni.
                                                                                                 29
Notizie
                                                    dal Santuario

                                                                    SERVIZIO
     ORDINE FRANCESCANO SECOLARE                                    DELLE CONFESSIONI
     • Tutte le 3e Domeniche del mese, da settembre a giugno,       Quando il Santuario è
     ha luogo l’incontro della Fraternità OFS, dalle 16,30 alle     aperto è disponibile un
                                                                    sacerdote per le confes-
     17,30 orario legale e dalle 15.30 alle 16,30 orario solare.    sioni Se il sacerdote non
     • La 2ª Domenica di ogni mese si prega l’Ora di Guar-          è presente in chiesa, po-
     dia dalle 17 alle 18 orario legale e dalle 16 alle 17 ora-     tete suonare il campanel-
     rio solare.                                                    lo delle confessioni e at-
                                                                    tendere.
     GRUPPO DI PREGHIERA DI PADRE PIO
     • La 4ª Domenica del mese incontro del Gruppo di Pre-          ADORAZIONE
     ghiera (da settembre a giugno).                                EUCARISTICA
     L’incontro inizia alle 16, segue la catechesi, il Rosario in   Ogni Domenica
     chiesa e la Messa (in orario legale inizia alle 17).           c’è l’ Adorazione
                                                                    Eucaristica:
     MESSA PER LA GUARIGIONE                                        dalle 15 alle 17
     DEGLI AMMALATI                                                 orario solare;
                                                                    dalle 16 alle 18
     • Ogni 4º mercoledì del mese le Messe delle 17 e delle         orario legale.
     20,30 vengono celebrata per gli ammalati.
                                                                    VOLONTARIATO
     13 DEL MESE                                                    In un Santuario le ne-
     • Da maggio a settembre Santa Messa alle 22 sul piazzale,      cessità sono tante. I ser-
                                                                    vizi che si possono svol-
     preceduta dalle Marce penitenziali.                            gere sono di vario ge-
     Sul piazzale il Rosario inizia alle 21.                        nere. Se qualche perso-
     In ottobre tutto è anticipato di 30 minuti.                    na desidera fare del vo-
                                                                    lontariato qui al Santua-
                                                                    rio, si può rivolgere al
                                                                    Rettore.
     www.santuariodipuianello.it                                    La Madonna darà la sua
                                                                    ricompensa.

30
Torre
     Maina

        SANTUARIO

Il Santuario Beata Vergine della Salute di Puianello (Mo) può vivere
soltanto grazie alle offerte dei fedeli. Desideri fare un’offerta per le
necessità del Santuario Beata Vergine della Salute di Puianello?

- Bollettino Postale numero 71540405 intesto a:
Santuario della Beata Vergine della Salute - via del Santuario, 9
41014 Castelvetro (Mo).

- Bonifico sul conto corrente Postale del Santuario
IBAN: IT 32 J 07601 12900 000071540405

- Bonifico sul conto corrente Bancario del Santuario
IBAN: IT 72 V 02008 66710 000040819190
                                                                           31
Santuario Beata Vergine della Salute - Puianello di Levizzano R. (Mo)

SAGRA
AL SANTUARIO
TRIDUO DI PREPARAZIONE
(Sabato 5, Domenica 6, Lunedi 7)
Rosario ore 17 - Messa ore 18

 MARTEDÍ 8 SETTEMBRE
           NATIVITÁ DI MARIA
                • Mattino: Messe alle 8, 10, 11

• Pomeriggio: Rosario alle 17 e Messa solenne alle 18

Segue la processione con l’Immagine della Madonna
                 (se le condizioni lo consentiranno)

 Presterà servizio il Corpo Bandistico di Castelvetro che al
termine della processione (o della Messa) terrà il concerto
                    “Musica per Maria”
      Dalle ore 19 alle ore 23 Stand Gastronomico
           grazie ai Volontari della Confraternita del Burlengo

       Sincera gratitudine a tutti quelli che hanno collaborato
                    alla realizzazione della Sagra
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