Parità troppo fragile - Il Centro Don Vecchi

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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM   COPIA GRATUITA   ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021

Parità troppo
fragile
di don Gianni Antoniazzi

Come il terremoto svela la fragi-
lità degli edifici così la pandemia
ha messo a nudo alcune debolezze
umane. Sembrava che in Italia ci
fosse “parità di genere”. Abbiamo
scoperto che non è così. Durante
i vari lockdown, molte donne, re-
cluse nei confini domestici, hanno
subito violenza dal partner. L’Onu
sostiene che quest’anno ci saran-
no 15 milioni di “soprusi di genere”
in più rispetto all’anno precedente
(dato Unfpa). L’Istat riferisce che le
richieste d'aiuto al numero antivio-
lenza italiano (1522) sono aumenta-
te del 73% durante i lockdown. Se
confermati, questi dati spiegano
che il rispetto per la donna è un
obiettivo lontano, un valore poco
radicato nella cultura civile. C’è poi
un secondo fatto. In questi mesi,
proprio le donne hanno pagato il
prezzo più alto per l’incertezza
economica: loro hanno perduto il
lavoro più dei maschi (per il posto
di dipendente, la Fondazione Car-
pinetum ha incontrato solo donne
sopra i 50anni). Le leggi dello Stato
non difendono a sufficienza il ge-
nere femminile. Le strutture sociali
arrivano talvolta in ritardo. Anche
gli assistenti sociali sembrano con-
fusi. Questo perché il problema non
è esterno ma interno all’animo ma-
schile. Lì mancano valori di riferi-
mento. Peggio: i media e i giochi
virtuali alimentano la violenza… Se
manca la carità del Vangelo poco
si risolve. Nel Giudizio, Dio chie-
derà conto di questa situazione in
particolare a noi credenti che non
siamo capaci di trasmettere i valori
dell’incontro con Gesù al mondo.
Da sapere

                      Scure rosa
                      di Matteo Riberto

La pandemia ha travolto il mondo del lavoro: chi ha pagato il prezzo più alto sono i
giovani e soprattutto le donne. Servono politiche, finanziamenti e azioni di sostegno mirate
Se il tasso di occupazione femmi-       dell'occupazione delle sole donne      no contratti a termine. Ma il 2020
nile in Italia fosse uguale a quello    e già eravamo in una situazione di     è stato un anno terribile anche su
maschile il Pil dello Stivale sareb-    sofferenza». Già negli anni prece-      un altro fronte, quello della vio-
be di 88 miliardi di euro in più. La    denti, nella nostra regione, la dif-   lenza sulle donne perpetrata tra
cifra è stata stimata da Valore D,      ferenza di occupazione tra uomi-       le mura domestiche. Il lockdown
un’associazione di imprese che          ni e donne faceva registrare un +      e la limitazione degli spostamen-
opera per promuovere la parità di       20% a favore dei primi. Non tutte      ti hanno accentuato il fenomeno.
genere soprattutto nel mondo del        le province del Veneto vivevano        Per citare alcuni numeri, il Centro
lavoro. La cifra fa capire quanto       poi la stessa situazione: sempre       antiviolenza del Comune di Ve-
una pari opportunità di accesso al      nel 2018, sul punto occupazione        nezia ha diffuso alcuni dati. Sono
mondo del lavoro e un’uguale pos-       femminile, la provincia più virtuo-    cresciuti i casi di violenza che
sibilità di fare carriera per i due     sa era Belluno (con un tasso del       hanno richiesto di mettere una
sessi non è un obiettivo fonda-         64,6%) mentre la provincia fanali-     donna sotto protezione. Nel 2020,
mentale solo per le donne ma per        no di coda era proprio Venezia con     trentadue donne sono state messe
l’intero sistema Paese. La pande-       un’occupazione dl 55,9%. In una        sotto protezione (nel 2019 erano
mia, però, è stata una vera scu-        situazione già complessa, il Co-       13). Sul versante di lotta alla vio-
re. Posti di lavoro persi, stipendi     vid è stato una mazzata: donne e       lenza di genere – come ripetono
ridotto all’osso, utilizzo massiccio    giovani – in Italia le due categorie   molte realtà impegnate in prima
degli ammortizzatori sociali. Gli       che registrano la maggior inciden-     fila – la strada da percorrere è
effetti del Covid hanno colpito          za di contratti a termine o preca-     quella dell’educazione attraverso
“quasi” tutti, ma a pagare il prez-     ri – hanno subito maggiormente la      iniziative nelle scuole in modo da
zo più alto sono stati i giovani e le   riduzione del monte orario lavo-       sensibilizzare i maschi in giovane
donne. «Le donne sono quelle che        rativo o, in moltissimi casi, non      età. Il binario parallelo su cui in-
sopportano maggiormente gli im-         hanno visto rinnovato il loro con-     tervenire è quello di pene esem-
patti di questa pandemia, anche         tratto. Un’ulteriore sberla potreb-    plari per chi si macchia di vio-
dal punto di vista del lavoro – ave-    be arrivare a breve, quando verrà      lenza. Sul fronte lavoro la strada
va spiegato già a novembre l’as-        sospeso il blocco dei licenziamen-     può essere quella degli incentivi:
sessore alle pari opportunità della     ti; anche in questo caso a pagare      contributi che premino le aziende
Regione Elena Donazzan - C’è sta-       il prezzo maggiore saranno infatti     che promuovono concretamente
ta una riduzione dell’oltre il 20%      le categorie che più di altre han-     la parità di genere e finanziamenti
                                                                               per le imprese a conduzione fem-
                                                                               minile (nei primi nove mesi del
                                                                               2020 le nuove imprese femminili
                                                                               che si sono iscritte alla Camera di
                                                                               commercio sono diminuite di circa
                                                                               il 40%). Per non rimanere in di-
                                                                               scorsi troppo astratti, segnaliamo
                                                                               un’iniziativa dove si possono tro-
                                                                               vare gli interventi che il Veneto e
                                                                               altre realtà realizzano a sostegno
                                                                               dell’occupazione e dell’impren-
                                                                               ditorialità femminile. La Regione
                                                                               ha messo infatti in rete il por-
                                                                               tale “La Regione del Veneto per
                                                                               le donne” che mette in evidenza
                                                                               progetti e iniziative che aiutano
                                                                               (anche attraverso contributi) l’oc-
                                                                               cupazione e l’imprenditoria rosa.

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L'intervista

                            Bilancio di genere
                            di Federica Causin

In Italia la parità di genere è ancora lontana, e Venezia purtroppo non fa eccezione
Cosa fare per migliorare la situazione? Quali azioni vanno realizzate nel territorio?
Incontriamo Monica Sambo, consi-             Quali realtà a Venezia combattono         Michela Murgia sostiene che l’eli-
gliera comunale e capogruppo del             la disparità di genere? Cosa man-         minazione del dislivello di genere
Partito Democratico.                         ca? Cosa si potrebbe fare?                non è una battaglia delle donne
                                             "Tra i vari movimenti e associazioni      ma una questione di giustizia. Lei
In Italia la parità di genere è anco-        che operano sul territorio, ritroviamo    cosa ne pensa?
ra lontana. A Venezia a che punto            “Non una di Meno”, “Se non ora quan-      "Concordo, è inconcepibile che an-
siamo?                                       do”, la Fondazione Belisario. Inoltre,    cora oggi noi donne abbiamo meno
"Soprattutto in passato, è stato fatto       nelle diverse realtà politiche sinda-     diritti. Lo dimostrano la disparità
un grandissimo lavoro per la parità          cali ci sono organismi che si occupa-     retributiva e la nostra scarsissi-
di genere all’interno delle istituzioni      no della parità di genere e, a livello    ma presenza nei ruoli di comando.
comunali non tanto in termini di rap-        istituzionale, è stata nominata una       Come confermano alcuni studi di
presentatività elettiva ma di servizi        Consigliera di Parità Metropolitana. A    economia, aumentare l’occupazio-
erogati. Uno su tutti il Centro Donna        prescindere dall’impegno delle singo-     ne femminile e investire nell’ugua-
che è diventato un punto essenziale          le persone, forse manca una sinergia      glianza di genere, anche in termini
per la crescita della città. Resta an-       comunale. Mi preme rammentare an-         di parità di retribuzione, giovereb-
cora molta strada da fare; un piccolo        che l’importanza di un linguaggio isti-   be sia al PIL sia alla collettività.
esempio a sostegno di quanto affer-           tuzionale di genere, perché declinare     Infatti, nei paesi in cui le disugua-
mo è che, alla Regata Storica, i re-         al maschile ruoli e funzioni non aiuta.   glianze, compresa quella di genere,
gatanti e le regatanti ricevono premi        Noi siamo stati in qualche modo i pre-    sono minori, la qualità della vita è
differenti. Inoltre le cariche (sinda-        cursori, ma il Comune ha fatto un pas-    migliore".
co, questore, prefetto) e il ruolo di        so indietro e, nell’ultimo regolamento
amministratore delegato delle prin-          del Consiglio Comunale è stata tolta      Perché non viene riconosciuta alle
cipali aziende veneziane (ACTV,              la declinazione di genere femminile.      donne la capacità di leadership?
AVM, Ames, Venis) sono tutti rico-           Un’altra cosa che si potrebbe realiz-     "C’è la volontà di mantenere una ge-
perti da uomini. Tuttavia la nomina          zare e che dovrebbe essere affrontata      stione patriarcale del potere e delle
della prima Rettrice di Ca’ Foscari          in Consiglio nei prossimi mesi, su mia    istituzioni. Il fatto che la donna inizi
è senz’altro un segnale incoraggian-         proposta, è il Bilancio di Genere ossia   a essere protagonista anche nella
te. Sul fronte elettivo, la situazione       lo studio del bilancio del Comune di      vita politica ed economica del Paese
è migliorata grazie all’introduzione         Venezia alla luce di un’analisi di ge-    forse spaventa un po’. Negli ultimi
della doppia preferenza: attualmen-          nere per ponderare i servizi e aiuta-     70 anni il ruolo sociale della donna
te su 36 consiglieri 12 sono donne".         re a superare la disparità di genere".    si è evoluto molto, contrariamente
                                                                                       a quello dell’uomo. Le donne hanno
                                                                                       acquisito diritti (ad es. il diritto al
                                                                                       voto, il divorzio, il diritto all’aborto)
                                                                                       e consapevolezza, ma la società non
                                                                                       è ancora abbastanza matura per as-
                                                                                       sorbire questo cambiamento. Ripon-
                                                                                       go una grande fiducia nella scuola
                                                                                       e nelle istituzioni che si occupano
                                                                                       dei più giovani per continuare a
                                                                                       promuovere la consapevolezza della
                                                                                       parità tra bambini e bambine".

                                                                                       Per concludere, cosa si augura?
                                                                                       "Quando una donna ricopre un ruo-
                                                                                       lo importante ne viene valorizzata
                                                                                       la straordinarietà. Vorrei quindi che
                                                                                       ci fosse concesso di essere “ordina-
                                                                                       rie”; ossia brave, preparate ed effi-
                                                                                       cienti come gli uomini".

ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021                                                                                      3
Sottovoce

                       Alcune regole della bellezza
                       di don Gianni Antoniazzi

1. La bellezza è ciò per cui si vive, è un’estasi che dà      passi la bellezza e con la vita la sa acclamare, tutto il
pienezza alle giornate, è un superfluo, necessario però        resto stanca, è sciocco, prima o poi annoia. 10. Nella
alla vita quotidiana, perché non di solo pane vive l’uo-      bellezza prevale il genere femminile, perché più dei ma-
mo. 2. Essa è ciò che Dio desidera per ogni uomo e per        schi, le donne hanno profondità per ascoltarla e viverla.
tutto il creato; la “vita spirituale” è vera se libera la
bellezza sepolta in noi. 3. La bellezza è sempre a caro
prezzo, è una purificazione dello sguardo che riconosce
ovunque tracce dell’armonia. 4. Talvolta la bellezza è
mortale come nel caso di Erode che, infatuato da Salo-
mé, taglia la testa al Battista… essa, nel bene e nel male,
è un fatto radicale ed è buona quando volge all’amore. 5.
È il sorriso di Dio dentro la materia, la vicinanza di Dio
che, con delicatezza, interpella il sapiente. 6. Riteniamo
“bello” chi amiamo, la ragione della bellezza è nell’amo-
re, anzi, la bellezza più alta è l’amore di una persona
che condivide il nostro dolore. 7. La bellezza dona cono-
scenza, perché si conosce qualcosa solo col cuore, cioè
con lo “stupore”: i concetti creano idoli. 8. La bellez-
za è una forza che risveglia il desiderio, è una profe-
zia e una promessa di gioia senza interessi, finalmente
libera. 9. È davvero bello solo chi ha incontrato nei suoi

In punta di piedi

Chiesa: riconoscere le donne
La maggioranza dei discepoli di Cristo è di genere femmi-     il volto materno della Chiesa anche di fronte a tempe-
nile. Senza nulla togliere ai maschi, basta entrare nelle     ramenti talvolta difficili da parte di noi preti. C’è una
nostre chiese e nei nostri luoghi di servizio per capire      ragione se la figura più preziosa dell’Apocalisse è la don-
la verità di questa constatazione. Anche molti sacerdoti      na ammantata di sole, immagine della Chiesa. Eppure,
sono “salvati” dalle donne che li accudiscono: nel sen-       a livello di istituzione, questa figura non sempre è rico-
so che spesso sono loro a dare un ordine alla vita del-       nosciuta. Qualcuno dice che per lei non c’è spazio nelle
la canonica e della chiesa, sono loro a dare speranza         “gerarchie e nella carriera” della Chiesa. Parole lontane
e continuità nei momenti di crisi, sono loro a custodire      dal Vangelo. Non sono le donne a dover entrare nella
                                                              “carriera” e a ricevere titoli, semmai sono i maschi a
                                                              doverne uscire quanto prima e a rinunciare ai “gradi”.
                                                              Nella Chiesa non c’è carriera ma servizio, oppure si è
                                                              lontani dal Vangelo. Chi vuol essere grande cominci a
                                                              farsi servo. Quanto al fatto che le donne partecipino alla
                                                              struttura istituzionale, non c’è per sé un divieto divino.
                                                              Tuttavia, è sapienza non forzare i tempi: da una parte
                                                              molta gente farebbe ancora fatica ad accettare i cam-
                                                              biamenti, e dall’altra rischiamo di rompere il rapporto
                                                              ecumenico con le altre confessioni di fede. Certo, que-
                                                              sto non è il momento per le divisioni. Si tratta piutto-
                                                              sto di creare più luoghi di condivisione e di sinodalità
                                                              dove i maschi non solo a parole o nelle intenzioni, ma
                                                              anche nei fatti imparano ad “ascoltare” e “dare credi-
                                                              to” alla voce femminile. Sarebbe già un fatto prezioso.

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Viaggio nel tempo

                             La Chiesa delle donne
                             di Adriana Cercato

Spesso dimenticate, trascurate: sono tante le donne che hanno segnato la vita della Chiesa
Ildegarda di Bingen, Caterina da Siena, Madre Teresa di Calcutta: tra coraggio e fede
Esistono molti pregiudizi nei con-            se, le benedisse, le amò al pun-       Era inoltre una capace erborista,
fronti delle donne, e questo suc-             to da scegliere di manifestarsi a      guaritrice e naturalista. Non è un
cede in molti ambiti sociali, come            due donne per prime, dopo la sua       caso che Papa Benedetto XVI, nel
pure nella religione cristiana.               Resurrezione. Un atteggiamento         2012, l’abbia dichiarata - prima
Guardando alla storia passata,                a dir poco rivoluzionario, in un       donna nella storia - Dottore della
dobbiamo purtroppo ammettere                  mondo ben lungi dal riconoscere        Chiesa. Troviamo poi S. Caterina
che uomini e donne - in seno alla             pari dignità ai due sessi! Qui di      da Siena, di umili origini, che im-
Chiesa - non hanno goduto di pari             seguito desidero ricordare alcune      parò da sola a leggere e scrivere,
diritti e doveri. Del resto, nem-             figure femminili che – nell’ambito      e riuscì a divenire una teologa e
meno oggi si può fare una simile              della storia della Chiesa - meri-      filosofa di grande prestigio, oltre
affermazione. Papa Francesco in-               tano di essere citate per la loro      che una delle mistiche più famo-
siste costantemente sulla neces-              grandezza: S. Ildegarda di Bingen,     se della storia. Fu al centro della
sità di dare alle donne maggiori              suora benedettina di origini tede-     grande crisi politica e religiosa
poteri e ruoli di responsabilità              sche, visse alla fine del XII secolo.   che si abbatté sulla Chiesa a ca-
nell’ambito clericale. Negare il              Nel Medioevo la condizione della       vallo della metà del 1300. È stata
valore e l’importanza delle donne             donna non era di certo emanci-         dichiarata “patrona d’Italia”. Ri-
nella storia della Chiesa è assolu-           pata, eppure Ildegarda riuscì, in      cordiamo anche Giovanna D’Arco,
tamente sbagliato. In primis per-             virtù dei suoi eccezionali talenti,    forse l’unica ad aver impugna-
ché la natura stessa delle donne,             a farsi apprezzare dai contem-         to la spada in nome della fede.
la loro sensibilità e intelligenza,           poranei, al punto che uomini di        Sebbene fosse solo una semplice
le rendono particolarmente por-               Chiesa, e non solo, compivano          contadina, seppe guidare il suo
tate ad accogliere il messaggio               lunghi viaggi per ascoltare il suo     paese alla vittoria contro gli in-
cristiano e a viverlo con intensi-            consiglio. Fra questi, anche Fede-     glesi nella Guerra dei Cent’anni.
tà. La donna, non vi è dubbio, è              rico Barbarossa. Non fu solo una       Proprio a questi ultimi venne poi
stata sempre molto discriminata.              mistica di comprovata spirituali-      venduta, fu processata per ere-
Molto però è cambiato grazie a                tà, ma ebbe anche delle visioni.       sia e bruciata viva in un processo
Gesù. Lui si è dimostrato sempre              Dotata di innumerevoli doti, sep-      in seguito giudicato nullo. Aveva
vicino alle donne, trattandole                pe mettere a frutto il suo intel-      solo 19 anni. Giungendo ai tem-
come pari, apprezzando la loro                letto in molti modi: nella scienza,    pi moderni, come non citare Ma-
presenza al suo fianco. Le protes-             letteratura, perfino nella musica.      dre Teresa di Calcutta? Trascorse
                                                                                     tutta la propria esistenza dedi-
                                                                                     candosi agli ultimi. Una piccola
                                                                                     donna, una piccola suora, che col
                                                                                     suo immenso cuore, con la sua
                                                                                     misericordia sconfinata, ha sapu-
                                                                                     to parlare ai cuori dei potenti, ri-
                                                                                     vendicando il diritto alla salute e
                                                                                     alla felicità di chi era stato priva-
                                                                                     to di tutto, costringendo il mondo
                                                                                     a ricordarsi dei suoi figli più sfor-
                                                                                     tunati. Quantomai attuale, allora,
                                                                                     torna il vecchio adagio: “Che Dio
                                                                                     ci dia il coraggio delle donne”.
                                                                                     Auguriamocelo tutti, affinché la
                                                                                     disparità tra i sessi venga annul-
                                                                                     lata, perché ogni uomo vale alla
                                                                                     stessa maniera dinanzi allo sguar-
                                                                                     do d’amore con cui ci scruta Dio.

ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021                                                                                5
Parità è decidere

                        Politiche per Mestre
                        di Sergio Barizza

Ester Zille è stata una delle prime donne a occupare il seggio di Ca’ Farsetti dopo le
prime libere elezioni del Consiglio Comunale: diede vita alla colonia di punta San Giuliano
Conobbi Ester Zille una cinquanti-          di Ca’ Farsetti, la conquista della       per le manifestazioni d’arte e tu-
na di anni fa. Quando ci trovava-           parità nella vita politica con gli uo-    rismo nella città lagunare”. L’altro
mo, spesso il discorso finiva per            mini (con lei, unica socialista, c’era-   impegno che ricordava con soddi-
rivangare i ricordi dei lunghi mesi         no le comuniste Anita Mezzalira e         sfazione era quello dell’assistenza ai
dell’occupazione nazista a Mestre:          Lucia Braicovich e le democristiane       più deboli, all’interno del quale indi-
il suo incontro con l’avvocato Etel-        Rosa Zenoni Politeo, Maria Santi, Ida     viduava il punto più alto nell’avvio e
redo Agusson, capo del CLN locale,          D’Este ed Emilia Nordio). Nei cinque      la gestione della colonia elioterapica
che le richiese di collaborare con la       anni della giunta guidata da Giobat-      di punta San Giuliano per offrire ai
resistenza, recapitando ordini, vo-         ta Gianquinto seguì in particolare i      figli degli operai di Marghera un mo-
lantini, messaggi, nei paesi vicini.        problemi dell’istruzione per garan-       mento di svago e irrobustimento fisi-
Venne il suo sì, un po’ spaurito, nel       tire la regolarità della frequenza e      co. Ne attribuiva il merito all’amica
doversi recare per lo più a Spinea e        della cultura per tutti (fece parte       Lucia Braicovich, presidente della
Mirano, sempre in bicicletta, con la        della commissione per la ricostitu-       Commissione comunale per le colo-
costante angoscia di incappare nelle        zione dell’Università Popolare forte-     nie, che per avviarne l’attività riu-
brigate nere guidate dal ‘maestro di        mente voluta dal comunista Serafino        scì a coinvolgere le donne dell’Udi
Spinea’, Tullio Santi, di cui poté ve-      Riva). C’era anche la sua firma in cal-    (Unione Donne Italiane, associazio-
dere gli esiti di una delle azioni più      ce alla presa di posizione del gruppo     ne legata al partito comunista) e i
efferate: i corpi di alcuni partigiani       ‘per un programma di cultura popo-        sindacati dei lavoratori delle fabbri-
giustiziati a Mirano e lasciati, a mo-      lare in terraferma (23 aprile 1947),      che di Marghera. Le donne donarono
nito per tutti, raggomitolati, lungo        purtroppo ancora attualissimo: “La        la loro opera per seguire i bambini.
le facciate delle case prospicienti         terraferma di Venezia ospita un ter-      Con la liberazione, molti mestrini si
la Miranese. Finita la guerra rifiutò        zo della popolazione del Comune,          erano riversati verso i bordi della
il riconoscimento del titolo di ‘par-       con possibilità e tendenza ad au-         laguna quasi a festeggiare la ricon-
tigiana’ e accettò invece l’invito di       mentare questa proporzione, e non         quistata libertà di muoversi e diver-
Agusson di iscriversi al Partito Socia-     ha nessuna delle facilità culturali di    tirsi. Il Comune fece arrivare alcuni
lista e presentarsi alle prime libere       cui si giova la Venezia lagunare. È       camion di sabbia e già dall’estate
elezioni per il Consiglio Comunale, il      necessario che il Comune consacri, a      del 1946 quasi quattrocento bambi-
24 marzo 1946. Fece così parte di           realizzare un programma di cultura        ni, scaglionati in più turni, poterono
quel manipolo di donne che incarnò          popolare in terraferma, una somma         usufruire del sole e dell’acqua della
finalmente, occupando alcuni seggi           proporzionata a quella che spende         laguna. Il fabbricato della colonia
                                                                                      fu costruito successivamente, inau-
                                                                                      gurato nella primavera del 1948.
                                                                                      Da allora, fino alla fine degli anni
                                                                                      cinquanta, centinaia di bambini di
                                                                                      Mestre la frequentarono, seguiti da
                                                                                      maestre che organizzavano giochi
                                                                                      e spettacoli e da una commissione
                                                                                      medica che ciclicamente garantiva
                                                                                      le condizioni di salute, prescriven-
                                                                                      do pure una ginnastica speciale per
                                                                                      coloro per i quali fosse stata dia-
                                                                                      gnosticato qualche difetto di postu-
                                                                                      ra. Il benessere permise in seguito
                                                                                      alle famiglie mestrine di dirigersi
                                                                                      facilmente sulle spiagge del litora-
                                                                                      le. La colonia fu abbandonata per
                                                                                      un certo periodo, poi divenne sede
                                                                                      della Associazione ‘Voga Veneta’.

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Donne e assistenza

Curare la città
di Stefano Sorteni

Da Mabilia Travaglini a Lina Mazzetti Castelli e Maria Borghi Favaro: un escursus storico
alla ricerca di donne che si sono impegnate e spese per la cura del prossimo a Mestre
Nella storia della pratica assisten-       il centro di una rete solidale dove       di natura civile e costituito da una
ziale le donne hanno svolto un ruo-        entrambi i generi, e in particolare       miriade di iniziative nelle quali fu-
lo di primo piano, hanno costituito        quello femminile, potevano espe-          rono impegnate migliaia di persone,
una vera e propria “rete” piuttosto        rire la loro missione assistenziale e     in prevalenza donne. Fra di loro, a
fitta, in tutte le epoche e in tutti        religiosa assieme. E questo si verifi-     Mestre, va segnalato l’impegno fi-
i luoghi, tra lavoro professionale e       cò anche poi, dopo lo scioglimento        lantropico di Lina Mazzetti Castelli,
familiare. In tutte le epoche, ap-         del sodalizio, a Ottocento avanza-        vedova di un militare e borghese,
punto, e questo è proprio un rapido        to, quando l’istituto di via Spalti si    che venne insignita di onorificenza
escursus attraverso il tempo alla ri-      ampliò, il lavoro di cura si fece più     per quanto fatto in campo benefi-
cerca di donne impegnate nel cam-          complesso, cominciando ad essere          co; non c'è iniziativa infatti che non
po della cura del prossimo a Mestre.       riconosciuto come professione, e          la veda tra i promotori, dal posto
La prima che segnalo la troviamo           alle operatrici laiche si aggiunsero      di conforto alla stazione per i sol-
nel medioevo. Fortemente religio-          le suore, in possesso di maggiore         dati di passaggio alla fabbricazione
sa doveva essere Mabilia Travaglini        preparazione igienico sanitaria. Di       di scaldarancio, dalla confezione di
che il 4 agosto 1314 affidò alla scuo-       poco successive le altre personali-       indumenti in lana per i combatten-
la di Santa Maria dei Battuti di Me-       tà femminili che vorrei evidenziare,      ti alla fornitura di abiti ai figli dei
stre il compito di costruire «unum         seguendo sempre il filo dell’assi-         richiamati, a volte presso la sua
hospitale ad sustinendum egenos            stenza. Siamo infatti agli inizi della    abitazione, e rimettendoci di tasca
pauperes Cristi» in un suo terreno         Grande Guerra, l’avvenimento che          propria, ma con guadagno per mol-
«extra portas Cirche eundo versus          pur luttuoso costituì in generale per     te famiglie meno abbienti, rimaste
Tarvisium». Di lei si sa poco o nulla,     le donne, con gli uomini al fronte, la    in città nonostante le frequenti in-
moglie di Bonzanino e forse aristo-        prima opportunità di parificazione         cursioni aeree del 1918. E proprio il
cratica, legata alla famiglia trevi-       dei diritti e comunque di emanci-         sangue freddo e l’abnegazione sin-
giana dei Tempesta, ma è certo che         pazione sociale. Date le dimensioni       golari mostrati durante quei bom-
fu la sua volontà a condizionare nei       del conflitto, alla classe dirigente fu    bardamenti furono la ragione per
secoli a venire in senso caritativo e      subito chiaro che era possibile vin-      la quale Maria Borghi Favaro, cen-
di ricovero l'attività della confra-       cere solo mobilitando nello sforzo        tralinista nell’ufficio telefonico di
ternita alla quale partecipavano, e        bellico la nazione intera. A sostegno     Mestre, fu insignita della medaglia
in posizione non secondaria, anche         dei militari in prima linea si costituì   di bronzo al valore, per lei milita-
le donne. L’ospedale divenne così          quindi il cosiddetto fronte interno,      re, in quanto impiegata militariz-
                                                                                     zata. Con queste ultime, meritano
                                                                                     una segnalazione tante altre figure
                                                                                     femminili mestrine che si distinse-
                                                                                     ro in quel periodo, spesso legate
                                                                                     ad ambienti cattolici: Alice Matter,
                                                                                     Elvira Pasquali Pressi, Emilia Guidi-
                                                                                     ni Ticozzi, Faustina Ponci, Leontina
                                                                                     Pozzi, Lia Soranzo, Maria Berna e
                                                                                     Marcella Colpi Pozzan. Nomi ricor-
                                                                                     dati in stretto ordine alfabetico,
                                                                                     senza avere pretese di esaustivi-
                                                                                     tà, che vanno accomunati in qual-
                                                                                     che modo, per l’impegno profuso
                                                                                     e venendo ai giorni nostri, a quelli
                                                                                     sconosciuti delle tante donne che si
                                                                                     spendono giorno e notte per la no-
                                                                                     stra salute sul fronte dell’assistenza
                                                                                     sanitaria nella lotta contro i virus.

ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021                                                                                 7
Vivere la comunità

                            Compagni                                                     Lente d'ingrandimento
                                                                                             di don Gianni Antoniazzi
                            di Daniela Bonaventura                                                   La lettera
                                                                                        Dopo un anno di emergenza sani-
La pandemia ha fatto aumentare le
                                                                                        taria, abbiamo scritto una lettera
richieste di divorzio, ha visto au-                                                     ai residenti dei Centri. Esprimeva
mentare violenze familiari, ha fatto                                                    gratitudine a chi, con sacrificio,
pagare il prezzo più grande in termi-                                                   ha creato un ambiente protetto.
ni di fatica e rinuncia alle donne. C’è                                                 E poiché il Covid-19 imperversa
stata tanta fatica (e non è ancora fi-                                                   ancora, abbiamo consegnato un
nita) e le donne hanno dovuto gestire                                                   flacone di disinfettante. L’inizia-
il loro essere mamme, figlie, mogli e                                                    tiva veniva da tutto il consiglio di
lavoratrici facendo salti mortali nel                                                   Amministrazione, insieme. Qualcu-
quotidiano tra didattica a distanza,                                                    no ha ringraziato. Questa lettera
                                                                                        vale anche per gli altri messaggi.
smart working, gestione della casa,
con un pensiero ed un aiuto anche                                                       Via Marsala, 14 Mestre-VE
ai genitori anziani che non potevano                                                    Buongiorno don Gianni, chi Le
uscire di casa. Ma accanto alle noti-                                                   scrive è una delle volontarie del
zie che addolorano e fanno riflette-          fre spesso figure di uomini violenti,       Centro D. V. 6/7. A nome e per
re sul ruolo della donna nella nostra        che uccidono o malmenano in nome           conto di tutti i residenti scrivo
società, mi piace pensare che sono           di un amore che non è tale, uomini         per ringraziarla del Suo ennesimo
successe anche cose belle. Tante             possessivi e gelosi che non soppor-        gentile pensiero. Ci sentiamo in
                                                                                        dovere per questa Sua gentilezza,
famiglie hanno dimostrato di essere          tano che la compagna possa vivere
                                                                                        di ringraziarLa dal nostro profon-
una forza, hanno trovato nella loro          in modo diverso da ciò che suggeri-        do del cuore perché in continua-
quotidianità vissuta in un piccolo ap-       sce la loro mente malata. Accanto a        zione e periodicamente ricevia-
partamento un modo per incontrarsi           questi ci sono però tantissimi uomini      mo da Lei dei “presenti”, grande
di nuovo, per riscoprirsi. Ricordo che       “veri”, uomini che condividono con         sensibilità e accortezza per questi
girava una vignetta in cui un adole-         le proprie compagne tutto, nel bene        nostri Centri. Con l’occasione vor-
scente diceva “vivo a stretto contat-        e nel male, sempre insieme cercan-         remmo inserire nei ringraziamenti
to con queste due persone (e indica-         do di farsi carico degli stessi proble-    pure la nostra grande “Leonessa”,
va una coppia accanto a lui), dicono         mi, delle stesse difficoltà tra di loro,     Signora Pina che, con la sua grinta
di essere i miei genitori e pensate....      con i figli, con i genitori. “Dietro        e fermezza, ci ha protetti facen-
                                                                                        doci rispettare le varie disposizio-
li trovo anche simpatici....”. La con-       ad un grande uomo c’è sempre una
                                                                                        ni ricevute da Lei per combattere
vivenza forzata sembrava molto               grande donna” è una frase che ho           questo “mostro” invisibile e ab-
difficile all’inizio, ma poi ha vinto          sentito spesso ripetere in questi anni     biamo avuto successo. Grazie Sig.
la gioia di stare insieme cucinando,         e quand’ero più giovane mi sembra-         ra Pina. Ora, con l’occasione Noi
guardando un film, facendo giochi             va un complimento. Ora vorrei cam-         volontari vorremmo esprimere la
di società. La cronaca nera ci of-           biarla, mi piacerebbe si dicesse “Ac-      gioia di far parte di questo magi-
                                             canto ad un grande uomo c’è sempre         co Centro, dove abbiamo ritrovato
                                             una grande donna e viceversa”. Si          l’amicizia, il sorriso e il comunica-
        L’editrice L’incontro                diventa grandi insieme nel rispetto        re, cosa che nel corso della nostra
    La nostra editrice pubblica anche:       delle proprie diversità, aspettandosi      vita avevamo perso. Abbiamo sa-
    Sole sul nuovo giorno, un quaderno                                                  puto che è in progetto la costru-
                                             quando uno resta più indietro per un
    mensile utile per la meditazione                                                    zione del blocco n° 8 per questo
    quotidiana; Il messaggio di Papa
                                             qualsivoglia motivo, riscoprendo e         motivo ci permettiamo rivolgerle
    Francesco, settimanale che riporta       rinvigorendo ogni giorno l’amore che       una piccola preghiera: tra il DV
    i passaggi più importanti dei di-        ci si è promessi tanto o poco tem-         5-6 e 7 attualmente c’è il prato
    scorsi tenuti dal Pontefice; Favole       po fa. Ci vuole una cura continua          interno dove giocano i bambini
    per adulti, quindicinale di racconti     per non far sfiorire il sentimento,         (ne abbiamo parecchi). Chiedia-
    di fantasia con una finalità morale;      la complicità, la gioia di stare insie-    mo se fosse possibile lasciare tale
    Il libro delle preghiere, delle verità                                              spazio a noi residenti adulti per
    e delle fondamentali regole mora-        me: il lockdown per alcuni è stato
                                             fonte di sofferenza perché ha fatto         poter dedicarlo ad attività ricre-
    li per un cristiano, edito in 8 mila
    copie. Il settimanale è pubblicato       emergere tutti i problemi che maga-        ative e di comunità. Ci perdoni
    in 5 mila copie in distribuzione                                                    per questa nostra richiesta, ma
                                             ri c’erano già, per altri è stato, inve-
    gratuita in tutta la città, ma può                                                  questo spazio e l’unico protetto,
                                             ce, un periodo difficile ma affrontato        lontano dai parcheggi e dalle per-
    essere letto anche con la versio-
    ne digitale scaricabile dal sito in-
                                             insieme facendo scoprire un amore          sone estranee. Grazie di tutto.
    ternet www.centrodonvecchi.org           che era un po’ impolverato ma che          I residenti del Don Vecchi 6 e 7
                                             aspettava solo di uscire più brillante.

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Il bello della vita

                             C’e’ speranza di cambiare?
                             di Plinio Borghi

Preferisco rimanere nel tema della questione femminile, sulla quale sono intervenuto più
volte, ripropendo un articolo pubblicato ne L’incontro del 21.6.2015. Sembra d’attualità
“Il fatto che la mia nascita risalga            tribuzione alla carriera, dalla po-    traccia di peculiare femminilità.
agli anni conclusivi della seconda              litica ai ruoli amministrativi e via   Le incombenze familiari hanno
guerra mondiale ha comporta-                    dicendo. Fra quelle formazioni, a      cominciato a diventare svianti e
to l’esordio nella vita lavorativa              sostenere l’esigenza di un maggior     i figli un peso, specie se i compo-
(pressoché adolescente) quando                  protagonismo, pullularono i movi-      nenti della coppia non progredi-
già si avvertivano i primi fer-                 menti femminili (purtroppo talora      vano alla stessa velocità. Ce n’è
menti di una società bisognosa di               anche femministi), che si prefig-       voluto di tempo per raggiungere
un’evoluzione più rapida. La ne-                gevano sul merito un processo di       un livello come quello che l’at-
cessità di scrollarsi di dosso i re-            maturazione rivolto ad entrambi        tuale astronauta italiana sta di-
taggi di un passato, che il protrarsi           i sessi, oltre alle varie rivendica-   mostrando dallo spazio e ancora
del periodo di belligeranza globa-              zioni, tutte cose ineludibili per un   non siamo al top! Oggi possiamo
le aveva pressoché congelato, era               cambiamento sostanzioso. Tutti         constatare che la possibilità di ac-
ormai impellente: c’era l’urgenza               sapevamo infatti, anche se non lo      cesso è pressoché paritaria, anche
di recuperare il tempo perduto,                 si diceva apertamente, che il per-     se per mantenerla tale c’è soven-
di conquistare nuovi rapporti tra               corso sarebbe stato lungo e fati-      te bisogno di normative mirate,
generazioni, di liberarsi di ipote-             coso, proprio perché la storia ci      come le quote rosa nelle candi-
che strutturali e comportamentali               aveva insegnato come i “maschi”        dature o le riserve nella compo-
che appesantivano ogni tentativo                non avessero provveduto da soli a      sizione di taluni organismi ammi-
di cambiamento. Si delinearono                  segnare il loro territorio e come      nistrativi. Ciò non vuol dire però
allora gli obiettivi più immedia-               alle spalle ci fosse sempre stato      che la parità sia effettiva: certe
ti e germogliarono, specie fra le               il contribuito di madri, sorelle,      posizioni sono ancora irraggiungi-
categorie più deboli e disagiate,               mogli e financo suocere. Il pri-        bili per le donne e se capitola un
le formazioni il cui protagonismo               mo errore delle donne, tuttavia,       caposaldo maschile la risonanza
avrebbe caratterizzato il cosid-                è stato quello di farsi spazio rin-    mondiale è garantita. Comunque
detto ’68, un anno emblematico                  correndo professioni tradizional-      nel modo di ricoprire i posti un
e riferimento per un periodo ben                mente maschili con la pretesa di       tempo monopolizzati si stanno
più ampio. Tra quegli obiettivi                 poterle esercitare parimenti. La       riacquistando i toni e tocchi di
c’era l’emancipazione della donna               conseguenza è stata di assumer-        femminilità che si erano persi,
in tutti gli aspetti della società,             le assimilando i medesimi atteg-       grazie alla maturità raggiunta e
dalla famiglia al lavoro, dalla re-             giamenti, smarrendo spesso ogni        alla salvaguardia delle differenze.
                                                                                       Tuttavia non è una situazione sta-
                                                                                       bile e basta un po’ di crisi come
                                                                                       quella vissuta in questi anni e i
                                                                                       maggiori soccombenti tornano ad
                                                                                       essere le vecchie categorie disa-
                                                                                       giate di cui si diceva all’inizio.”
                                                                                       Il pezzo prosegue con la vicenda
                                                                                       di una persona altrimenti valoriz-
                                                                                       zata all’estero. E così concludo:
                                                                                       “Mi auguro che il futuro non an-
                                                                                       noveri più i giovani e le donne
                                                                                       fra le categorie svantaggiate, che
                                                                                       spariscano movimenti o provve-
                                                                                       dimenti di salvaguardia. Peccato
                                                                                       che la debolezza dei maschi li
                                                                                       porti troppo spesso a reagire con
                                                                                       l’aggressione e la sopraffazione…
                                                                                       Ma questo è un altro capitolo.”

ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021                                                                                 9
Camminare insieme

                      Grazie, donne
                      di don Sandro Vigani

Grazie a voi, donne, uguali e dif-      mo. Grazie a voi madri! Grazie,       stre giornate, e dopo, durante
ferenti dagli uomini! Uguali, per-      perché ci avete fatto spazio nel      la stagione nella quale il grano
ché fin dall’inizio abbiamo visto        vostro grembo per consentirci di      dell'amore matura, avete condi-
rispecchiato in voi il nostro volto     accogliere il dono della vita, e      viso con noi le fatiche e le spe-
di uomini. Uguali, perché nella         cullato con il vostro affetto fin-      ranze quotidiane. Grazie, perché
coppia umana Dio volle la pie-          ché siamo venuti in questo mon-       fate fiorire l'autunno della nostra
nezza dell’Adam, il primo: “Dio         do. Grazie, perché ci avete al-       vita. Grazie, perché ci avete in-
creò l'uomo a sua immagine; a           lattato al vostro seno, accompa-      segnato ad amare! A parlare sen-
immagine di Dio lo creò: maschio        gnato mentre compivamo i primi        za parole, a sentirci importanti
e femmina li creò”. Chi vuol guar-      passi dentro al mistero della vita    ed unici, a non aver paura delle
dare a fondo l’umanità, coglierne       e insegnato le prime parole della     nostre fragilità, a superare il no-
la radice ed il fine, scrutarne il       fede. All’alba della nostra vita ci   stro egoismo ed aprirci agli altri
senso, contemplarne l’immagi-           avete fatto conoscere l’ineffabile     e alla vita. Le vostre potenzialità
ne autentica, lo può fare soltan-       mistero dell’amore materno. Ci        ci invitano a misurare le nostre
to guardando l’uomo e la donna          avete parlato, prima ancora che       capacità e le vostre debolezze
assieme. E quanti nell’umanità          conoscessimo il significato del        ci insegnano la fatica dell'acco-
vogliono scoprire l’immagine che        linguaggio, attraverso un dialogo     glienza. Con la vostra capacità di
Dio ha fissato del suo volto, l’or-      fatto di sguardi, gesti, carezze,     soffrire siete sostegno alle nostre
ma che vi ha impresso, può farlo        suoni, comprensibile solo ad una      insicurezze perché noi uomini
solo ammirando la coppia umana.         madre e a suo figlio. E poi, giorno    non siamo abituati come voi al
Differenti, perché il vostro corpo       dopo giorno, ci avete dischiuso le    dolore, non riusciamo a portarlo
e il vostro spirito - il vostro genio   porte di questo mondo nel quale,      sulle nostre spalle come sapete
e le vostre qualità - sono diver-       senza saperlo, eravamo entrati,       fare voi. Con la delicata tenerez-
se da quelle di chi è stato creato      abituati fino ad allora al calore      za dei vostri sguardi, siete per
per divenire il vostro compagno         del vostro ventre. Come sarebbe       noi riparo e protezione. Grazie,
nel cammino dell’esistenza. La          stato difficile per noi, piccole e      perché ci mostrate l'altra faccia
vita nasce dall’incontro fecondo        fragili creature, accettare il mon-   del mondo, il volto differente
di ciò che è differente, per que-        do, se voi non ci aveste protetto     delle cose. Non cercate di imi-
sto uomo e donna sono destinati         e dato sicurezza! Grazie a voi,       tarci, non rinunciate alla vostra
ad unirsi fino al punto di diven-        compagne della nostra esistenza,      identità. Siate sempre donne,
tare una sola carne. In voi sco-        complici e amiche! Grazie, per-       difendete le vostre qualità e le
priamo ciò che manca alla nostra        ché nella primavera dell'amore        vostre peculiarità. Arricchite il
umanità e con voi la ricomponia-        avete riempito di colori le no-       mondo col vostro genio e la vo-
                                                                              stra creatività. Completate que-
                                                                              sto mondo con la vostra diversi-
                                                                              tà. Non vogliate essere identiche
                                                                              a noi: sareste solo una brutta
                                                                              copia. Le vostre giuste rivendi-
                                                                              cazioni sappiano sempre avere
                                                                              a fondamento ciò che siete: solo
                                                                              nel rispetto delle reciproche dif-
                                                                              ferenze si realizzerà una autenti-
                                                                              ca parità tra uomo e donna. Gra-
                                                                              zie a voi donne, perché la vostra
                                                                              operosità spesso nascosta, il vo-
                                                                              stro servizio e la preghiera, sono
                                                                              state da sempre e saranno per
                                                                              sempre la linfa vitale della Chie-
                                                                              sa. Grazie donne, sorelle della
                                                                              vita, perché col vostro sorriso
                                                                              riempite di gioia il nostro cuore.

10                                                                                  ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021
Per trasparenza

Per realizzare l'Ipermercato solidale
Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene
Il figlio della defunta Clelia              sette azioni, pari a € 350, per
Caprioglio ha sottoscritto quattro         onorare la memoria di Giovanni                      5 per mille
azioni, pari a € 200, per onorare la       Manente, loro caro congiunto.            Un modo concreto per aiutare
memoria della sua cara madre.
                                           Il fratello e i nipoti della defunta     Il 5 per mille è una parte delle no-
Il signor Livio Masoch di Gosaldo          Wilma Menin hanno sottoscritto           stre tasse a cui lo Stato "rinuncia"
                                                                                    per sostenere un ente benefico che
ha sottoscritto due azioni, pari a €       due azioni, pari a € 100, in ricordo
                                                                                    aiuta il prossimo in difficoltà. Non
100.                                       della loro cara congiunta.               costa nulla e se non si sceglie di do-
                                                                                    narlo rimane comunque allo Stato.
La moglie del defunto Sergio Zago          Il signor Antonio Salviato,              Il 5 per mille non sostituisce l’8 per
ha sottoscritto quasi mezza azione,        nipote di suor Angela Salviato,          mille destinato alle confessioni reli-
pari a € 20, per ricordare il marito.      ha sottoscritto quasi 46 azioni          giose. Sono due opportunità diverse
                                           abbondanti, pari a € 2300, per           di destinare le proprie imposte per
È stata sottoscritta quasi mezza           onorarne la cara memoria.                fini differenti. Amici lettori vi chie-
azione, pari a € 20, in suffragio                                                    diamo di impiegare bene le tasse
dell’anima della defunta Severina.         Le signore Francesca e Valeria           scegliendo, nella dichiarazione dei
                                           Piazzesi hanno sottoscritto dieci        redditi, come destinare il 5 per mille.
Un’amica della defunta Lola Maria          azioni, pari a € 500, per onorare la           Tre possibilità di scelta
Ieronimo ha sottoscritto due               memoria della sorella Maria Rosa.        Se credete opportuno il lavoro fatto
azioni, pari a € 100, per onorare la                                                con gli anziani e le famiglie in dif-
memoria dell’amica.                        È stata sottoscritta quasi mezza         ficoltà proponiamo di dare il 5 per-
                                           azione, pari a € 20, per ricordare       mille alla Fondazione Carpinetum
La famiglia Vindigni, in occasione         i seguenti defunti: Pietro, Rosina,      dei Centri don vecchi: codice fiscale
del trigesimo della morte della            Michele, Franca e i defunti delle        94064080271. Se invece preferite
loro cara Vilma, ha sottoscritto           famiglie Nifini, Feltrin e Giromet.       sostenere i bambini si può aiutare il
un’azione, pari a € 50, per                                                         Centro Infanzia Il Germoglio che da
onorarne la memoria.                       I familiari della defunta Cecilia        più di 100 anni si occupa della for-
                                           hanno sottoscritto quasi mezza           mazione e della crescita dei bam-
                                                                                    bini in via Ca’ Rossa: codice fiscale
Il dottor Fernando Ferrari e la            azione, pari a € 20, in ricordo della
                                                                                    90178890274. Da ultimo invece, per
moglie Ida hanno sottoscritto              loro cara congiunta.
                                                                                    chi ritiene di sostenere le donne in
un’azione, pari a € 50, per onorare                                                 difficoltà da secoli c’è l’Associazione
la memoria dei loro cari defunti           Una signora che ha chiesto               Piavento: codice fiscale 90017970279.
Christine e Nikolaus.                      l’anonimato ha sottoscritto, sabato
                                           16 gennaio, un’azione, pari a € 50.                Come destinarlo
I due figli della defunta Bianca                                                     Se compili il Modello 730 o il Modello
Smanio hanno sottoscritto due              La famiglia Milan ha sottoscritto        Redditi, nel riquadro “Sostegno del
azioni, pari a € 100, per onorare la       mezza azione abbondante, pari a          volontariato…” firma e scrivi il codice
memoria della loro cara madre.             € 30, per onorare la memoria dei         fiscale dell'ente prescelto. Se non sei
                                           defunti: Francesco, Maria Rosa e         tenuto a presentare la dichiarazione
                                                                                    dei redditi puoi comunque donare il
La moglie del defunto Sergio ha            Luigi.
                                                                                    tuo 5 per mille: nella scheda forni-
sottoscritto un’azione, pari a €
                                                                                    ta insieme alla Certificazione Unica
50, per onorare la memoria di suo          È stata sottoscritta mezza azione,       dal tuo datore di lavoro o dall’ente
marito.                                    pari a € 25, per onorare la memoria      che eroga la pensione, firma nel
                                           dei seguenti defunti: Ignazio,           riquadro “Sostegno del volontaria-
Il signor Antonio Salviato, nipote         Titina, Salvatore, Gigino e di tutti i   to…” e scrivi nel riquadro il codice
di suor Angela Salviato, ha                defunti della famiglia Pierro.           fiscale dell'ente prescelto. Inserisci
sottoscritto quasi quattro azioni                                                   la scheda in una busta chiusa e scri-
abbondanti, pari a € 230, per              Una persona che ha chiesto               vici “Destinazione 5 per mille Irpef”
onorarne la cara memoria.                  l’anonimato ha sottoscritto              insieme al tuo cognome, nome e
                                           un’azione, pari a € 50, in memoria       codice fiscale, consegnala poi gra-
Il fratello, le sorelle, la cognata e      dei suoi familiari defunti: Umberto,     tuitamente ad un ufficio postale, al
                                                                                    Caf oppure al tuo commercialista.
le loro famiglie hanno sottoscritto        Maria, Chiara e Remo.

ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021                                                                                  11
Il punto di vista

                      Esortazione ai medici
                      di don Fausto Bonini

Il covid19 continua a perseguitar-     manzo fu pubblicato nel 1947, ma                di coloro che erano sottoposti alla
ci. Siamo stanchi e questo ci porta    qualche anno prima, nel 1941 in                 quarantena scappava, gli veniva
ad allentare i freni che ci vengo-     piena guerra mondiale e in piena                fracassata la testa. Non è questo
no imposti e a diventare superfi-       pandemia di totalitarismi, Camus                che auspicate. Ma non dimenti-
ciali nei confronti delle difese da    aveva scritto una Esortazione ai                cate con ciò l’interesse generale.
mettere in atto. Lo vediamo conti-     medici della peste impegnati nella              Non venite meno a tali regole per
nuamente un po’ in tutte le città,     lotta contro la malattia. Ne ripor-             tutto il tempo in cui saranno utili,
complici le belle giornate piene di    to alcuni brani perché, seppure                 quand’anche il cuore vi inducesse
sole. Purtroppo però il numero dei     indirizzate ai medici, quelle esor-             a ciò”. E ancora: “Forti di tali ri-
morti continua a crescere e mette      tazioni ci riguardano tutti. Dopo               medi e di tali virtù, non dovrete
in serio pericolo la possibilità di    aver dato ai medici qualche buon                poi fare altro che respingere la
vivere in tranquillità la prossima     suggerimento su come comportar-                 stanchezza e conservare viva l’im-
Pasqua. Ma, nonostante tutto, la       si con il malato di peste, Camus                maginazione: non dovete mai e poi
superficialità nei comportamen-         scrive: “Voi, medici della peste,               mai abituarvi a vedere gli uomini
ti non tende a diminuire. Molti        dovete fortificarvi contro l’idea                morire come mosche, come acca-
di voi avranno letto lo splendido      della morte e conciliarvi con essa,             de oggi nelle nostre strade”. Da
romanzo di Albert Camus intitola-      prima di entrare nel regno prepa-               non dimenticare che la peste, in
to La peste, un celebre romanzo        ratole dalla peste. Se trionferete              Camus, è metafora di quella peste
centrato sulla figura del dottor Ri-    qui, trionferete ovunque e vi ve-               che intacca le coscienze degli uo-
eux, un medico che combatte sen-       dranno tutti sorridere in mezzo al              mini e che li rende malati di totali-
za tregua contro la peste che ha       terrore”. E poi ancora un suggeri-              tarismi di destra e di sinistra come
colpito una piccola città dell’Afri-   mento dato ai medici, ma che ci                 avveniva in quegli anni. Di fronte a
ca del nord sulla costa del Medi-      riguarda da vicino: “Infine dovete               questo tipo di malattia che di tanto
terraneo. I morti non si contano,      diventare padroni di voi stessi. E,             in tanto emerge siamo tutti chia-
ma lui continua il suo lavoro se       per esempio, saper fare rispettare              mati a diventare medici non tan-
non altro per rendere più umana        la legge che avrete scelto, come                to del corpo quanto dello spirito.
la morte e pretendendo compor-         quella del blocco e della quaran-
tamenti disciplinati da tutti coloro   tena. Uno storiografo provenzale
                                                                                                  I recapiti
che convivono con la peste. Il ro-     narra che un tempo, quando uno
                                                                                            dei Centri don Vecchi
                                                                                         Don Vecchi 1: Carpenedo - viale
                                                                                         don Sturzo, 53 - tel. 0415353000
                                                                                         Don Vecchi 2: Carpenedo - via dei
                                                                                         300 campi, 6 - tel. 0415353000
                                                                                         Don Vecchi 3: Marghera - via Car-
                                                                                         rara, 10 - tel. 0412586500
                                                                                         Don Vecchi 4: Campalto - via Or-
                                                                                         landa, 187 - tel. 0415423180
                                                                                         Don Vecchi 5: Arzeroni - via Mar-
                                                                                         sala, 14 - tel. 0413942480
                                                                                         Don Vecchi 6: Arzeroni - via Mar-
                                                                                         sala, 14 - tel. 0413942214
                                                                                         Don Vecchi 7: Arzeroni - via Mar-
                                                                                         sala, 14 - tel. 0413942214

                                       Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti
                                       a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del
                                       5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei
                                       Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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