Parità troppo fragile - Il Centro Don Vecchi
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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM COPIA GRATUITA ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021 Parità troppo fragile di don Gianni Antoniazzi Come il terremoto svela la fragi- lità degli edifici così la pandemia ha messo a nudo alcune debolezze umane. Sembrava che in Italia ci fosse “parità di genere”. Abbiamo scoperto che non è così. Durante i vari lockdown, molte donne, re- cluse nei confini domestici, hanno subito violenza dal partner. L’Onu sostiene che quest’anno ci saran- no 15 milioni di “soprusi di genere” in più rispetto all’anno precedente (dato Unfpa). L’Istat riferisce che le richieste d'aiuto al numero antivio- lenza italiano (1522) sono aumenta- te del 73% durante i lockdown. Se confermati, questi dati spiegano che il rispetto per la donna è un obiettivo lontano, un valore poco radicato nella cultura civile. C’è poi un secondo fatto. In questi mesi, proprio le donne hanno pagato il prezzo più alto per l’incertezza economica: loro hanno perduto il lavoro più dei maschi (per il posto di dipendente, la Fondazione Car- pinetum ha incontrato solo donne sopra i 50anni). Le leggi dello Stato non difendono a sufficienza il ge- nere femminile. Le strutture sociali arrivano talvolta in ritardo. Anche gli assistenti sociali sembrano con- fusi. Questo perché il problema non è esterno ma interno all’animo ma- schile. Lì mancano valori di riferi- mento. Peggio: i media e i giochi virtuali alimentano la violenza… Se manca la carità del Vangelo poco si risolve. Nel Giudizio, Dio chie- derà conto di questa situazione in particolare a noi credenti che non siamo capaci di trasmettere i valori dell’incontro con Gesù al mondo.
Da sapere Scure rosa di Matteo Riberto La pandemia ha travolto il mondo del lavoro: chi ha pagato il prezzo più alto sono i giovani e soprattutto le donne. Servono politiche, finanziamenti e azioni di sostegno mirate Se il tasso di occupazione femmi- dell'occupazione delle sole donne no contratti a termine. Ma il 2020 nile in Italia fosse uguale a quello e già eravamo in una situazione di è stato un anno terribile anche su maschile il Pil dello Stivale sareb- sofferenza». Già negli anni prece- un altro fronte, quello della vio- be di 88 miliardi di euro in più. La denti, nella nostra regione, la dif- lenza sulle donne perpetrata tra cifra è stata stimata da Valore D, ferenza di occupazione tra uomi- le mura domestiche. Il lockdown un’associazione di imprese che ni e donne faceva registrare un + e la limitazione degli spostamen- opera per promuovere la parità di 20% a favore dei primi. Non tutte ti hanno accentuato il fenomeno. genere soprattutto nel mondo del le province del Veneto vivevano Per citare alcuni numeri, il Centro lavoro. La cifra fa capire quanto poi la stessa situazione: sempre antiviolenza del Comune di Ve- una pari opportunità di accesso al nel 2018, sul punto occupazione nezia ha diffuso alcuni dati. Sono mondo del lavoro e un’uguale pos- femminile, la provincia più virtuo- cresciuti i casi di violenza che sibilità di fare carriera per i due sa era Belluno (con un tasso del hanno richiesto di mettere una sessi non è un obiettivo fonda- 64,6%) mentre la provincia fanali- donna sotto protezione. Nel 2020, mentale solo per le donne ma per no di coda era proprio Venezia con trentadue donne sono state messe l’intero sistema Paese. La pande- un’occupazione dl 55,9%. In una sotto protezione (nel 2019 erano mia, però, è stata una vera scu- situazione già complessa, il Co- 13). Sul versante di lotta alla vio- re. Posti di lavoro persi, stipendi vid è stato una mazzata: donne e lenza di genere – come ripetono ridotto all’osso, utilizzo massiccio giovani – in Italia le due categorie molte realtà impegnate in prima degli ammortizzatori sociali. Gli che registrano la maggior inciden- fila – la strada da percorrere è effetti del Covid hanno colpito za di contratti a termine o preca- quella dell’educazione attraverso “quasi” tutti, ma a pagare il prez- ri – hanno subito maggiormente la iniziative nelle scuole in modo da zo più alto sono stati i giovani e le riduzione del monte orario lavo- sensibilizzare i maschi in giovane donne. «Le donne sono quelle che rativo o, in moltissimi casi, non età. Il binario parallelo su cui in- sopportano maggiormente gli im- hanno visto rinnovato il loro con- tervenire è quello di pene esem- patti di questa pandemia, anche tratto. Un’ulteriore sberla potreb- plari per chi si macchia di vio- dal punto di vista del lavoro – ave- be arrivare a breve, quando verrà lenza. Sul fronte lavoro la strada va spiegato già a novembre l’as- sospeso il blocco dei licenziamen- può essere quella degli incentivi: sessore alle pari opportunità della ti; anche in questo caso a pagare contributi che premino le aziende Regione Elena Donazzan - C’è sta- il prezzo maggiore saranno infatti che promuovono concretamente ta una riduzione dell’oltre il 20% le categorie che più di altre han- la parità di genere e finanziamenti per le imprese a conduzione fem- minile (nei primi nove mesi del 2020 le nuove imprese femminili che si sono iscritte alla Camera di commercio sono diminuite di circa il 40%). Per non rimanere in di- scorsi troppo astratti, segnaliamo un’iniziativa dove si possono tro- vare gli interventi che il Veneto e altre realtà realizzano a sostegno dell’occupazione e dell’impren- ditorialità femminile. La Regione ha messo infatti in rete il por- tale “La Regione del Veneto per le donne” che mette in evidenza progetti e iniziative che aiutano (anche attraverso contributi) l’oc- cupazione e l’imprenditoria rosa. 2 ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021
L'intervista Bilancio di genere di Federica Causin In Italia la parità di genere è ancora lontana, e Venezia purtroppo non fa eccezione Cosa fare per migliorare la situazione? Quali azioni vanno realizzate nel territorio? Incontriamo Monica Sambo, consi- Quali realtà a Venezia combattono Michela Murgia sostiene che l’eli- gliera comunale e capogruppo del la disparità di genere? Cosa man- minazione del dislivello di genere Partito Democratico. ca? Cosa si potrebbe fare? non è una battaglia delle donne "Tra i vari movimenti e associazioni ma una questione di giustizia. Lei In Italia la parità di genere è anco- che operano sul territorio, ritroviamo cosa ne pensa? ra lontana. A Venezia a che punto “Non una di Meno”, “Se non ora quan- "Concordo, è inconcepibile che an- siamo? do”, la Fondazione Belisario. Inoltre, cora oggi noi donne abbiamo meno "Soprattutto in passato, è stato fatto nelle diverse realtà politiche sinda- diritti. Lo dimostrano la disparità un grandissimo lavoro per la parità cali ci sono organismi che si occupa- retributiva e la nostra scarsissi- di genere all’interno delle istituzioni no della parità di genere e, a livello ma presenza nei ruoli di comando. comunali non tanto in termini di rap- istituzionale, è stata nominata una Come confermano alcuni studi di presentatività elettiva ma di servizi Consigliera di Parità Metropolitana. A economia, aumentare l’occupazio- erogati. Uno su tutti il Centro Donna prescindere dall’impegno delle singo- ne femminile e investire nell’ugua- che è diventato un punto essenziale le persone, forse manca una sinergia glianza di genere, anche in termini per la crescita della città. Resta an- comunale. Mi preme rammentare an- di parità di retribuzione, giovereb- cora molta strada da fare; un piccolo che l’importanza di un linguaggio isti- be sia al PIL sia alla collettività. esempio a sostegno di quanto affer- tuzionale di genere, perché declinare Infatti, nei paesi in cui le disugua- mo è che, alla Regata Storica, i re- al maschile ruoli e funzioni non aiuta. glianze, compresa quella di genere, gatanti e le regatanti ricevono premi Noi siamo stati in qualche modo i pre- sono minori, la qualità della vita è differenti. Inoltre le cariche (sinda- cursori, ma il Comune ha fatto un pas- migliore". co, questore, prefetto) e il ruolo di so indietro e, nell’ultimo regolamento amministratore delegato delle prin- del Consiglio Comunale è stata tolta Perché non viene riconosciuta alle cipali aziende veneziane (ACTV, la declinazione di genere femminile. donne la capacità di leadership? AVM, Ames, Venis) sono tutti rico- Un’altra cosa che si potrebbe realiz- "C’è la volontà di mantenere una ge- perti da uomini. Tuttavia la nomina zare e che dovrebbe essere affrontata stione patriarcale del potere e delle della prima Rettrice di Ca’ Foscari in Consiglio nei prossimi mesi, su mia istituzioni. Il fatto che la donna inizi è senz’altro un segnale incoraggian- proposta, è il Bilancio di Genere ossia a essere protagonista anche nella te. Sul fronte elettivo, la situazione lo studio del bilancio del Comune di vita politica ed economica del Paese è migliorata grazie all’introduzione Venezia alla luce di un’analisi di ge- forse spaventa un po’. Negli ultimi della doppia preferenza: attualmen- nere per ponderare i servizi e aiuta- 70 anni il ruolo sociale della donna te su 36 consiglieri 12 sono donne". re a superare la disparità di genere". si è evoluto molto, contrariamente a quello dell’uomo. Le donne hanno acquisito diritti (ad es. il diritto al voto, il divorzio, il diritto all’aborto) e consapevolezza, ma la società non è ancora abbastanza matura per as- sorbire questo cambiamento. Ripon- go una grande fiducia nella scuola e nelle istituzioni che si occupano dei più giovani per continuare a promuovere la consapevolezza della parità tra bambini e bambine". Per concludere, cosa si augura? "Quando una donna ricopre un ruo- lo importante ne viene valorizzata la straordinarietà. Vorrei quindi che ci fosse concesso di essere “ordina- rie”; ossia brave, preparate ed effi- cienti come gli uomini". ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021 3
Sottovoce Alcune regole della bellezza di don Gianni Antoniazzi 1. La bellezza è ciò per cui si vive, è un’estasi che dà passi la bellezza e con la vita la sa acclamare, tutto il pienezza alle giornate, è un superfluo, necessario però resto stanca, è sciocco, prima o poi annoia. 10. Nella alla vita quotidiana, perché non di solo pane vive l’uo- bellezza prevale il genere femminile, perché più dei ma- mo. 2. Essa è ciò che Dio desidera per ogni uomo e per schi, le donne hanno profondità per ascoltarla e viverla. tutto il creato; la “vita spirituale” è vera se libera la bellezza sepolta in noi. 3. La bellezza è sempre a caro prezzo, è una purificazione dello sguardo che riconosce ovunque tracce dell’armonia. 4. Talvolta la bellezza è mortale come nel caso di Erode che, infatuato da Salo- mé, taglia la testa al Battista… essa, nel bene e nel male, è un fatto radicale ed è buona quando volge all’amore. 5. È il sorriso di Dio dentro la materia, la vicinanza di Dio che, con delicatezza, interpella il sapiente. 6. Riteniamo “bello” chi amiamo, la ragione della bellezza è nell’amo- re, anzi, la bellezza più alta è l’amore di una persona che condivide il nostro dolore. 7. La bellezza dona cono- scenza, perché si conosce qualcosa solo col cuore, cioè con lo “stupore”: i concetti creano idoli. 8. La bellez- za è una forza che risveglia il desiderio, è una profe- zia e una promessa di gioia senza interessi, finalmente libera. 9. È davvero bello solo chi ha incontrato nei suoi In punta di piedi Chiesa: riconoscere le donne La maggioranza dei discepoli di Cristo è di genere femmi- il volto materno della Chiesa anche di fronte a tempe- nile. Senza nulla togliere ai maschi, basta entrare nelle ramenti talvolta difficili da parte di noi preti. C’è una nostre chiese e nei nostri luoghi di servizio per capire ragione se la figura più preziosa dell’Apocalisse è la don- la verità di questa constatazione. Anche molti sacerdoti na ammantata di sole, immagine della Chiesa. Eppure, sono “salvati” dalle donne che li accudiscono: nel sen- a livello di istituzione, questa figura non sempre è rico- so che spesso sono loro a dare un ordine alla vita del- nosciuta. Qualcuno dice che per lei non c’è spazio nelle la canonica e della chiesa, sono loro a dare speranza “gerarchie e nella carriera” della Chiesa. Parole lontane e continuità nei momenti di crisi, sono loro a custodire dal Vangelo. Non sono le donne a dover entrare nella “carriera” e a ricevere titoli, semmai sono i maschi a doverne uscire quanto prima e a rinunciare ai “gradi”. Nella Chiesa non c’è carriera ma servizio, oppure si è lontani dal Vangelo. Chi vuol essere grande cominci a farsi servo. Quanto al fatto che le donne partecipino alla struttura istituzionale, non c’è per sé un divieto divino. Tuttavia, è sapienza non forzare i tempi: da una parte molta gente farebbe ancora fatica ad accettare i cam- biamenti, e dall’altra rischiamo di rompere il rapporto ecumenico con le altre confessioni di fede. Certo, que- sto non è il momento per le divisioni. Si tratta piutto- sto di creare più luoghi di condivisione e di sinodalità dove i maschi non solo a parole o nelle intenzioni, ma anche nei fatti imparano ad “ascoltare” e “dare credi- to” alla voce femminile. Sarebbe già un fatto prezioso. 4 ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021
Viaggio nel tempo La Chiesa delle donne di Adriana Cercato Spesso dimenticate, trascurate: sono tante le donne che hanno segnato la vita della Chiesa Ildegarda di Bingen, Caterina da Siena, Madre Teresa di Calcutta: tra coraggio e fede Esistono molti pregiudizi nei con- se, le benedisse, le amò al pun- Era inoltre una capace erborista, fronti delle donne, e questo suc- to da scegliere di manifestarsi a guaritrice e naturalista. Non è un cede in molti ambiti sociali, come due donne per prime, dopo la sua caso che Papa Benedetto XVI, nel pure nella religione cristiana. Resurrezione. Un atteggiamento 2012, l’abbia dichiarata - prima Guardando alla storia passata, a dir poco rivoluzionario, in un donna nella storia - Dottore della dobbiamo purtroppo ammettere mondo ben lungi dal riconoscere Chiesa. Troviamo poi S. Caterina che uomini e donne - in seno alla pari dignità ai due sessi! Qui di da Siena, di umili origini, che im- Chiesa - non hanno goduto di pari seguito desidero ricordare alcune parò da sola a leggere e scrivere, diritti e doveri. Del resto, nem- figure femminili che – nell’ambito e riuscì a divenire una teologa e meno oggi si può fare una simile della storia della Chiesa - meri- filosofa di grande prestigio, oltre affermazione. Papa Francesco in- tano di essere citate per la loro che una delle mistiche più famo- siste costantemente sulla neces- grandezza: S. Ildegarda di Bingen, se della storia. Fu al centro della sità di dare alle donne maggiori suora benedettina di origini tede- grande crisi politica e religiosa poteri e ruoli di responsabilità sche, visse alla fine del XII secolo. che si abbatté sulla Chiesa a ca- nell’ambito clericale. Negare il Nel Medioevo la condizione della vallo della metà del 1300. È stata valore e l’importanza delle donne donna non era di certo emanci- dichiarata “patrona d’Italia”. Ri- nella storia della Chiesa è assolu- pata, eppure Ildegarda riuscì, in cordiamo anche Giovanna D’Arco, tamente sbagliato. In primis per- virtù dei suoi eccezionali talenti, forse l’unica ad aver impugna- ché la natura stessa delle donne, a farsi apprezzare dai contem- to la spada in nome della fede. la loro sensibilità e intelligenza, poranei, al punto che uomini di Sebbene fosse solo una semplice le rendono particolarmente por- Chiesa, e non solo, compivano contadina, seppe guidare il suo tate ad accogliere il messaggio lunghi viaggi per ascoltare il suo paese alla vittoria contro gli in- cristiano e a viverlo con intensi- consiglio. Fra questi, anche Fede- glesi nella Guerra dei Cent’anni. tà. La donna, non vi è dubbio, è rico Barbarossa. Non fu solo una Proprio a questi ultimi venne poi stata sempre molto discriminata. mistica di comprovata spirituali- venduta, fu processata per ere- Molto però è cambiato grazie a tà, ma ebbe anche delle visioni. sia e bruciata viva in un processo Gesù. Lui si è dimostrato sempre Dotata di innumerevoli doti, sep- in seguito giudicato nullo. Aveva vicino alle donne, trattandole pe mettere a frutto il suo intel- solo 19 anni. Giungendo ai tem- come pari, apprezzando la loro letto in molti modi: nella scienza, pi moderni, come non citare Ma- presenza al suo fianco. Le protes- letteratura, perfino nella musica. dre Teresa di Calcutta? Trascorse tutta la propria esistenza dedi- candosi agli ultimi. Una piccola donna, una piccola suora, che col suo immenso cuore, con la sua misericordia sconfinata, ha sapu- to parlare ai cuori dei potenti, ri- vendicando il diritto alla salute e alla felicità di chi era stato priva- to di tutto, costringendo il mondo a ricordarsi dei suoi figli più sfor- tunati. Quantomai attuale, allora, torna il vecchio adagio: “Che Dio ci dia il coraggio delle donne”. Auguriamocelo tutti, affinché la disparità tra i sessi venga annul- lata, perché ogni uomo vale alla stessa maniera dinanzi allo sguar- do d’amore con cui ci scruta Dio. ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021 5
Parità è decidere Politiche per Mestre di Sergio Barizza Ester Zille è stata una delle prime donne a occupare il seggio di Ca’ Farsetti dopo le prime libere elezioni del Consiglio Comunale: diede vita alla colonia di punta San Giuliano Conobbi Ester Zille una cinquanti- di Ca’ Farsetti, la conquista della per le manifestazioni d’arte e tu- na di anni fa. Quando ci trovava- parità nella vita politica con gli uo- rismo nella città lagunare”. L’altro mo, spesso il discorso finiva per mini (con lei, unica socialista, c’era- impegno che ricordava con soddi- rivangare i ricordi dei lunghi mesi no le comuniste Anita Mezzalira e sfazione era quello dell’assistenza ai dell’occupazione nazista a Mestre: Lucia Braicovich e le democristiane più deboli, all’interno del quale indi- il suo incontro con l’avvocato Etel- Rosa Zenoni Politeo, Maria Santi, Ida viduava il punto più alto nell’avvio e redo Agusson, capo del CLN locale, D’Este ed Emilia Nordio). Nei cinque la gestione della colonia elioterapica che le richiese di collaborare con la anni della giunta guidata da Giobat- di punta San Giuliano per offrire ai resistenza, recapitando ordini, vo- ta Gianquinto seguì in particolare i figli degli operai di Marghera un mo- lantini, messaggi, nei paesi vicini. problemi dell’istruzione per garan- mento di svago e irrobustimento fisi- Venne il suo sì, un po’ spaurito, nel tire la regolarità della frequenza e co. Ne attribuiva il merito all’amica doversi recare per lo più a Spinea e della cultura per tutti (fece parte Lucia Braicovich, presidente della Mirano, sempre in bicicletta, con la della commissione per la ricostitu- Commissione comunale per le colo- costante angoscia di incappare nelle zione dell’Università Popolare forte- nie, che per avviarne l’attività riu- brigate nere guidate dal ‘maestro di mente voluta dal comunista Serafino scì a coinvolgere le donne dell’Udi Spinea’, Tullio Santi, di cui poté ve- Riva). C’era anche la sua firma in cal- (Unione Donne Italiane, associazio- dere gli esiti di una delle azioni più ce alla presa di posizione del gruppo ne legata al partito comunista) e i efferate: i corpi di alcuni partigiani ‘per un programma di cultura popo- sindacati dei lavoratori delle fabbri- giustiziati a Mirano e lasciati, a mo- lare in terraferma (23 aprile 1947), che di Marghera. Le donne donarono nito per tutti, raggomitolati, lungo purtroppo ancora attualissimo: “La la loro opera per seguire i bambini. le facciate delle case prospicienti terraferma di Venezia ospita un ter- Con la liberazione, molti mestrini si la Miranese. Finita la guerra rifiutò zo della popolazione del Comune, erano riversati verso i bordi della il riconoscimento del titolo di ‘par- con possibilità e tendenza ad au- laguna quasi a festeggiare la ricon- tigiana’ e accettò invece l’invito di mentare questa proporzione, e non quistata libertà di muoversi e diver- Agusson di iscriversi al Partito Socia- ha nessuna delle facilità culturali di tirsi. Il Comune fece arrivare alcuni lista e presentarsi alle prime libere cui si giova la Venezia lagunare. È camion di sabbia e già dall’estate elezioni per il Consiglio Comunale, il necessario che il Comune consacri, a del 1946 quasi quattrocento bambi- 24 marzo 1946. Fece così parte di realizzare un programma di cultura ni, scaglionati in più turni, poterono quel manipolo di donne che incarnò popolare in terraferma, una somma usufruire del sole e dell’acqua della finalmente, occupando alcuni seggi proporzionata a quella che spende laguna. Il fabbricato della colonia fu costruito successivamente, inau- gurato nella primavera del 1948. Da allora, fino alla fine degli anni cinquanta, centinaia di bambini di Mestre la frequentarono, seguiti da maestre che organizzavano giochi e spettacoli e da una commissione medica che ciclicamente garantiva le condizioni di salute, prescriven- do pure una ginnastica speciale per coloro per i quali fosse stata dia- gnosticato qualche difetto di postu- ra. Il benessere permise in seguito alle famiglie mestrine di dirigersi facilmente sulle spiagge del litora- le. La colonia fu abbandonata per un certo periodo, poi divenne sede della Associazione ‘Voga Veneta’. 6 ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021
Donne e assistenza Curare la città di Stefano Sorteni Da Mabilia Travaglini a Lina Mazzetti Castelli e Maria Borghi Favaro: un escursus storico alla ricerca di donne che si sono impegnate e spese per la cura del prossimo a Mestre Nella storia della pratica assisten- il centro di una rete solidale dove di natura civile e costituito da una ziale le donne hanno svolto un ruo- entrambi i generi, e in particolare miriade di iniziative nelle quali fu- lo di primo piano, hanno costituito quello femminile, potevano espe- rono impegnate migliaia di persone, una vera e propria “rete” piuttosto rire la loro missione assistenziale e in prevalenza donne. Fra di loro, a fitta, in tutte le epoche e in tutti religiosa assieme. E questo si verifi- Mestre, va segnalato l’impegno fi- i luoghi, tra lavoro professionale e cò anche poi, dopo lo scioglimento lantropico di Lina Mazzetti Castelli, familiare. In tutte le epoche, ap- del sodalizio, a Ottocento avanza- vedova di un militare e borghese, punto, e questo è proprio un rapido to, quando l’istituto di via Spalti si che venne insignita di onorificenza escursus attraverso il tempo alla ri- ampliò, il lavoro di cura si fece più per quanto fatto in campo benefi- cerca di donne impegnate nel cam- complesso, cominciando ad essere co; non c'è iniziativa infatti che non po della cura del prossimo a Mestre. riconosciuto come professione, e la veda tra i promotori, dal posto La prima che segnalo la troviamo alle operatrici laiche si aggiunsero di conforto alla stazione per i sol- nel medioevo. Fortemente religio- le suore, in possesso di maggiore dati di passaggio alla fabbricazione sa doveva essere Mabilia Travaglini preparazione igienico sanitaria. Di di scaldarancio, dalla confezione di che il 4 agosto 1314 affidò alla scuo- poco successive le altre personali- indumenti in lana per i combatten- la di Santa Maria dei Battuti di Me- tà femminili che vorrei evidenziare, ti alla fornitura di abiti ai figli dei stre il compito di costruire «unum seguendo sempre il filo dell’assi- richiamati, a volte presso la sua hospitale ad sustinendum egenos stenza. Siamo infatti agli inizi della abitazione, e rimettendoci di tasca pauperes Cristi» in un suo terreno Grande Guerra, l’avvenimento che propria, ma con guadagno per mol- «extra portas Cirche eundo versus pur luttuoso costituì in generale per te famiglie meno abbienti, rimaste Tarvisium». Di lei si sa poco o nulla, le donne, con gli uomini al fronte, la in città nonostante le frequenti in- moglie di Bonzanino e forse aristo- prima opportunità di parificazione cursioni aeree del 1918. E proprio il cratica, legata alla famiglia trevi- dei diritti e comunque di emanci- sangue freddo e l’abnegazione sin- giana dei Tempesta, ma è certo che pazione sociale. Date le dimensioni golari mostrati durante quei bom- fu la sua volontà a condizionare nei del conflitto, alla classe dirigente fu bardamenti furono la ragione per secoli a venire in senso caritativo e subito chiaro che era possibile vin- la quale Maria Borghi Favaro, cen- di ricovero l'attività della confra- cere solo mobilitando nello sforzo tralinista nell’ufficio telefonico di ternita alla quale partecipavano, e bellico la nazione intera. A sostegno Mestre, fu insignita della medaglia in posizione non secondaria, anche dei militari in prima linea si costituì di bronzo al valore, per lei milita- le donne. L’ospedale divenne così quindi il cosiddetto fronte interno, re, in quanto impiegata militariz- zata. Con queste ultime, meritano una segnalazione tante altre figure femminili mestrine che si distinse- ro in quel periodo, spesso legate ad ambienti cattolici: Alice Matter, Elvira Pasquali Pressi, Emilia Guidi- ni Ticozzi, Faustina Ponci, Leontina Pozzi, Lia Soranzo, Maria Berna e Marcella Colpi Pozzan. Nomi ricor- dati in stretto ordine alfabetico, senza avere pretese di esaustivi- tà, che vanno accomunati in qual- che modo, per l’impegno profuso e venendo ai giorni nostri, a quelli sconosciuti delle tante donne che si spendono giorno e notte per la no- stra salute sul fronte dell’assistenza sanitaria nella lotta contro i virus. ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021 7
Vivere la comunità Compagni Lente d'ingrandimento di don Gianni Antoniazzi di Daniela Bonaventura La lettera Dopo un anno di emergenza sani- La pandemia ha fatto aumentare le taria, abbiamo scritto una lettera richieste di divorzio, ha visto au- ai residenti dei Centri. Esprimeva mentare violenze familiari, ha fatto gratitudine a chi, con sacrificio, pagare il prezzo più grande in termi- ha creato un ambiente protetto. ni di fatica e rinuncia alle donne. C’è E poiché il Covid-19 imperversa stata tanta fatica (e non è ancora fi- ancora, abbiamo consegnato un nita) e le donne hanno dovuto gestire flacone di disinfettante. L’inizia- il loro essere mamme, figlie, mogli e tiva veniva da tutto il consiglio di lavoratrici facendo salti mortali nel Amministrazione, insieme. Qualcu- quotidiano tra didattica a distanza, no ha ringraziato. Questa lettera vale anche per gli altri messaggi. smart working, gestione della casa, con un pensiero ed un aiuto anche Via Marsala, 14 Mestre-VE ai genitori anziani che non potevano Buongiorno don Gianni, chi Le uscire di casa. Ma accanto alle noti- scrive è una delle volontarie del zie che addolorano e fanno riflette- fre spesso figure di uomini violenti, Centro D. V. 6/7. A nome e per re sul ruolo della donna nella nostra che uccidono o malmenano in nome conto di tutti i residenti scrivo società, mi piace pensare che sono di un amore che non è tale, uomini per ringraziarla del Suo ennesimo successe anche cose belle. Tante possessivi e gelosi che non soppor- gentile pensiero. Ci sentiamo in dovere per questa Sua gentilezza, famiglie hanno dimostrato di essere tano che la compagna possa vivere di ringraziarLa dal nostro profon- una forza, hanno trovato nella loro in modo diverso da ciò che suggeri- do del cuore perché in continua- quotidianità vissuta in un piccolo ap- sce la loro mente malata. Accanto a zione e periodicamente ricevia- partamento un modo per incontrarsi questi ci sono però tantissimi uomini mo da Lei dei “presenti”, grande di nuovo, per riscoprirsi. Ricordo che “veri”, uomini che condividono con sensibilità e accortezza per questi girava una vignetta in cui un adole- le proprie compagne tutto, nel bene nostri Centri. Con l’occasione vor- scente diceva “vivo a stretto contat- e nel male, sempre insieme cercan- remmo inserire nei ringraziamenti to con queste due persone (e indica- do di farsi carico degli stessi proble- pure la nostra grande “Leonessa”, va una coppia accanto a lui), dicono mi, delle stesse difficoltà tra di loro, Signora Pina che, con la sua grinta di essere i miei genitori e pensate.... con i figli, con i genitori. “Dietro e fermezza, ci ha protetti facen- doci rispettare le varie disposizio- li trovo anche simpatici....”. La con- ad un grande uomo c’è sempre una ni ricevute da Lei per combattere vivenza forzata sembrava molto grande donna” è una frase che ho questo “mostro” invisibile e ab- difficile all’inizio, ma poi ha vinto sentito spesso ripetere in questi anni biamo avuto successo. Grazie Sig. la gioia di stare insieme cucinando, e quand’ero più giovane mi sembra- ra Pina. Ora, con l’occasione Noi guardando un film, facendo giochi va un complimento. Ora vorrei cam- volontari vorremmo esprimere la di società. La cronaca nera ci of- biarla, mi piacerebbe si dicesse “Ac- gioia di far parte di questo magi- canto ad un grande uomo c’è sempre co Centro, dove abbiamo ritrovato una grande donna e viceversa”. Si l’amicizia, il sorriso e il comunica- L’editrice L’incontro diventa grandi insieme nel rispetto re, cosa che nel corso della nostra La nostra editrice pubblica anche: delle proprie diversità, aspettandosi vita avevamo perso. Abbiamo sa- Sole sul nuovo giorno, un quaderno puto che è in progetto la costru- quando uno resta più indietro per un mensile utile per la meditazione zione del blocco n° 8 per questo quotidiana; Il messaggio di Papa qualsivoglia motivo, riscoprendo e motivo ci permettiamo rivolgerle Francesco, settimanale che riporta rinvigorendo ogni giorno l’amore che una piccola preghiera: tra il DV i passaggi più importanti dei di- ci si è promessi tanto o poco tem- 5-6 e 7 attualmente c’è il prato scorsi tenuti dal Pontefice; Favole po fa. Ci vuole una cura continua interno dove giocano i bambini per adulti, quindicinale di racconti per non far sfiorire il sentimento, (ne abbiamo parecchi). Chiedia- di fantasia con una finalità morale; la complicità, la gioia di stare insie- mo se fosse possibile lasciare tale Il libro delle preghiere, delle verità spazio a noi residenti adulti per e delle fondamentali regole mora- me: il lockdown per alcuni è stato fonte di sofferenza perché ha fatto poter dedicarlo ad attività ricre- li per un cristiano, edito in 8 mila copie. Il settimanale è pubblicato emergere tutti i problemi che maga- ative e di comunità. Ci perdoni in 5 mila copie in distribuzione per questa nostra richiesta, ma ri c’erano già, per altri è stato, inve- gratuita in tutta la città, ma può questo spazio e l’unico protetto, ce, un periodo difficile ma affrontato lontano dai parcheggi e dalle per- essere letto anche con la versio- ne digitale scaricabile dal sito in- insieme facendo scoprire un amore sone estranee. Grazie di tutto. ternet www.centrodonvecchi.org che era un po’ impolverato ma che I residenti del Don Vecchi 6 e 7 aspettava solo di uscire più brillante. 8 ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021
Il bello della vita C’e’ speranza di cambiare? di Plinio Borghi Preferisco rimanere nel tema della questione femminile, sulla quale sono intervenuto più volte, ripropendo un articolo pubblicato ne L’incontro del 21.6.2015. Sembra d’attualità “Il fatto che la mia nascita risalga tribuzione alla carriera, dalla po- traccia di peculiare femminilità. agli anni conclusivi della seconda litica ai ruoli amministrativi e via Le incombenze familiari hanno guerra mondiale ha comporta- dicendo. Fra quelle formazioni, a cominciato a diventare svianti e to l’esordio nella vita lavorativa sostenere l’esigenza di un maggior i figli un peso, specie se i compo- (pressoché adolescente) quando protagonismo, pullularono i movi- nenti della coppia non progredi- già si avvertivano i primi fer- menti femminili (purtroppo talora vano alla stessa velocità. Ce n’è menti di una società bisognosa di anche femministi), che si prefig- voluto di tempo per raggiungere un’evoluzione più rapida. La ne- gevano sul merito un processo di un livello come quello che l’at- cessità di scrollarsi di dosso i re- maturazione rivolto ad entrambi tuale astronauta italiana sta di- taggi di un passato, che il protrarsi i sessi, oltre alle varie rivendica- mostrando dallo spazio e ancora del periodo di belligeranza globa- zioni, tutte cose ineludibili per un non siamo al top! Oggi possiamo le aveva pressoché congelato, era cambiamento sostanzioso. Tutti constatare che la possibilità di ac- ormai impellente: c’era l’urgenza sapevamo infatti, anche se non lo cesso è pressoché paritaria, anche di recuperare il tempo perduto, si diceva apertamente, che il per- se per mantenerla tale c’è soven- di conquistare nuovi rapporti tra corso sarebbe stato lungo e fati- te bisogno di normative mirate, generazioni, di liberarsi di ipote- coso, proprio perché la storia ci come le quote rosa nelle candi- che strutturali e comportamentali aveva insegnato come i “maschi” dature o le riserve nella compo- che appesantivano ogni tentativo non avessero provveduto da soli a sizione di taluni organismi ammi- di cambiamento. Si delinearono segnare il loro territorio e come nistrativi. Ciò non vuol dire però allora gli obiettivi più immedia- alle spalle ci fosse sempre stato che la parità sia effettiva: certe ti e germogliarono, specie fra le il contribuito di madri, sorelle, posizioni sono ancora irraggiungi- categorie più deboli e disagiate, mogli e financo suocere. Il pri- bili per le donne e se capitola un le formazioni il cui protagonismo mo errore delle donne, tuttavia, caposaldo maschile la risonanza avrebbe caratterizzato il cosid- è stato quello di farsi spazio rin- mondiale è garantita. Comunque detto ’68, un anno emblematico correndo professioni tradizional- nel modo di ricoprire i posti un e riferimento per un periodo ben mente maschili con la pretesa di tempo monopolizzati si stanno più ampio. Tra quegli obiettivi poterle esercitare parimenti. La riacquistando i toni e tocchi di c’era l’emancipazione della donna conseguenza è stata di assumer- femminilità che si erano persi, in tutti gli aspetti della società, le assimilando i medesimi atteg- grazie alla maturità raggiunta e dalla famiglia al lavoro, dalla re- giamenti, smarrendo spesso ogni alla salvaguardia delle differenze. Tuttavia non è una situazione sta- bile e basta un po’ di crisi come quella vissuta in questi anni e i maggiori soccombenti tornano ad essere le vecchie categorie disa- giate di cui si diceva all’inizio.” Il pezzo prosegue con la vicenda di una persona altrimenti valoriz- zata all’estero. E così concludo: “Mi auguro che il futuro non an- noveri più i giovani e le donne fra le categorie svantaggiate, che spariscano movimenti o provve- dimenti di salvaguardia. Peccato che la debolezza dei maschi li porti troppo spesso a reagire con l’aggressione e la sopraffazione… Ma questo è un altro capitolo.” ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021 9
Camminare insieme Grazie, donne di don Sandro Vigani Grazie a voi, donne, uguali e dif- mo. Grazie a voi madri! Grazie, stre giornate, e dopo, durante ferenti dagli uomini! Uguali, per- perché ci avete fatto spazio nel la stagione nella quale il grano ché fin dall’inizio abbiamo visto vostro grembo per consentirci di dell'amore matura, avete condi- rispecchiato in voi il nostro volto accogliere il dono della vita, e viso con noi le fatiche e le spe- di uomini. Uguali, perché nella cullato con il vostro affetto fin- ranze quotidiane. Grazie, perché coppia umana Dio volle la pie- ché siamo venuti in questo mon- fate fiorire l'autunno della nostra nezza dell’Adam, il primo: “Dio do. Grazie, perché ci avete al- vita. Grazie, perché ci avete in- creò l'uomo a sua immagine; a lattato al vostro seno, accompa- segnato ad amare! A parlare sen- immagine di Dio lo creò: maschio gnato mentre compivamo i primi za parole, a sentirci importanti e femmina li creò”. Chi vuol guar- passi dentro al mistero della vita ed unici, a non aver paura delle dare a fondo l’umanità, coglierne e insegnato le prime parole della nostre fragilità, a superare il no- la radice ed il fine, scrutarne il fede. All’alba della nostra vita ci stro egoismo ed aprirci agli altri senso, contemplarne l’immagi- avete fatto conoscere l’ineffabile e alla vita. Le vostre potenzialità ne autentica, lo può fare soltan- mistero dell’amore materno. Ci ci invitano a misurare le nostre to guardando l’uomo e la donna avete parlato, prima ancora che capacità e le vostre debolezze assieme. E quanti nell’umanità conoscessimo il significato del ci insegnano la fatica dell'acco- vogliono scoprire l’immagine che linguaggio, attraverso un dialogo glienza. Con la vostra capacità di Dio ha fissato del suo volto, l’or- fatto di sguardi, gesti, carezze, soffrire siete sostegno alle nostre ma che vi ha impresso, può farlo suoni, comprensibile solo ad una insicurezze perché noi uomini solo ammirando la coppia umana. madre e a suo figlio. E poi, giorno non siamo abituati come voi al Differenti, perché il vostro corpo dopo giorno, ci avete dischiuso le dolore, non riusciamo a portarlo e il vostro spirito - il vostro genio porte di questo mondo nel quale, sulle nostre spalle come sapete e le vostre qualità - sono diver- senza saperlo, eravamo entrati, fare voi. Con la delicata tenerez- se da quelle di chi è stato creato abituati fino ad allora al calore za dei vostri sguardi, siete per per divenire il vostro compagno del vostro ventre. Come sarebbe noi riparo e protezione. Grazie, nel cammino dell’esistenza. La stato difficile per noi, piccole e perché ci mostrate l'altra faccia vita nasce dall’incontro fecondo fragili creature, accettare il mon- del mondo, il volto differente di ciò che è differente, per que- do, se voi non ci aveste protetto delle cose. Non cercate di imi- sto uomo e donna sono destinati e dato sicurezza! Grazie a voi, tarci, non rinunciate alla vostra ad unirsi fino al punto di diven- compagne della nostra esistenza, identità. Siate sempre donne, tare una sola carne. In voi sco- complici e amiche! Grazie, per- difendete le vostre qualità e le priamo ciò che manca alla nostra ché nella primavera dell'amore vostre peculiarità. Arricchite il umanità e con voi la ricomponia- avete riempito di colori le no- mondo col vostro genio e la vo- stra creatività. Completate que- sto mondo con la vostra diversi- tà. Non vogliate essere identiche a noi: sareste solo una brutta copia. Le vostre giuste rivendi- cazioni sappiano sempre avere a fondamento ciò che siete: solo nel rispetto delle reciproche dif- ferenze si realizzerà una autenti- ca parità tra uomo e donna. Gra- zie a voi donne, perché la vostra operosità spesso nascosta, il vo- stro servizio e la preghiera, sono state da sempre e saranno per sempre la linfa vitale della Chie- sa. Grazie donne, sorelle della vita, perché col vostro sorriso riempite di gioia il nostro cuore. 10 ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021
Per trasparenza Per realizzare l'Ipermercato solidale Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene Il figlio della defunta Clelia sette azioni, pari a € 350, per Caprioglio ha sottoscritto quattro onorare la memoria di Giovanni 5 per mille azioni, pari a € 200, per onorare la Manente, loro caro congiunto. Un modo concreto per aiutare memoria della sua cara madre. Il fratello e i nipoti della defunta Il 5 per mille è una parte delle no- Il signor Livio Masoch di Gosaldo Wilma Menin hanno sottoscritto stre tasse a cui lo Stato "rinuncia" per sostenere un ente benefico che ha sottoscritto due azioni, pari a € due azioni, pari a € 100, in ricordo aiuta il prossimo in difficoltà. Non 100. della loro cara congiunta. costa nulla e se non si sceglie di do- narlo rimane comunque allo Stato. La moglie del defunto Sergio Zago Il signor Antonio Salviato, Il 5 per mille non sostituisce l’8 per ha sottoscritto quasi mezza azione, nipote di suor Angela Salviato, mille destinato alle confessioni reli- pari a € 20, per ricordare il marito. ha sottoscritto quasi 46 azioni giose. Sono due opportunità diverse abbondanti, pari a € 2300, per di destinare le proprie imposte per È stata sottoscritta quasi mezza onorarne la cara memoria. fini differenti. Amici lettori vi chie- azione, pari a € 20, in suffragio diamo di impiegare bene le tasse dell’anima della defunta Severina. Le signore Francesca e Valeria scegliendo, nella dichiarazione dei Piazzesi hanno sottoscritto dieci redditi, come destinare il 5 per mille. Un’amica della defunta Lola Maria azioni, pari a € 500, per onorare la Tre possibilità di scelta Ieronimo ha sottoscritto due memoria della sorella Maria Rosa. Se credete opportuno il lavoro fatto azioni, pari a € 100, per onorare la con gli anziani e le famiglie in dif- memoria dell’amica. È stata sottoscritta quasi mezza ficoltà proponiamo di dare il 5 per- azione, pari a € 20, per ricordare mille alla Fondazione Carpinetum La famiglia Vindigni, in occasione i seguenti defunti: Pietro, Rosina, dei Centri don vecchi: codice fiscale del trigesimo della morte della Michele, Franca e i defunti delle 94064080271. Se invece preferite loro cara Vilma, ha sottoscritto famiglie Nifini, Feltrin e Giromet. sostenere i bambini si può aiutare il un’azione, pari a € 50, per Centro Infanzia Il Germoglio che da onorarne la memoria. I familiari della defunta Cecilia più di 100 anni si occupa della for- hanno sottoscritto quasi mezza mazione e della crescita dei bam- bini in via Ca’ Rossa: codice fiscale Il dottor Fernando Ferrari e la azione, pari a € 20, in ricordo della 90178890274. Da ultimo invece, per moglie Ida hanno sottoscritto loro cara congiunta. chi ritiene di sostenere le donne in un’azione, pari a € 50, per onorare difficoltà da secoli c’è l’Associazione la memoria dei loro cari defunti Una signora che ha chiesto Piavento: codice fiscale 90017970279. Christine e Nikolaus. l’anonimato ha sottoscritto, sabato 16 gennaio, un’azione, pari a € 50. Come destinarlo I due figli della defunta Bianca Se compili il Modello 730 o il Modello Smanio hanno sottoscritto due La famiglia Milan ha sottoscritto Redditi, nel riquadro “Sostegno del azioni, pari a € 100, per onorare la mezza azione abbondante, pari a volontariato…” firma e scrivi il codice memoria della loro cara madre. € 30, per onorare la memoria dei fiscale dell'ente prescelto. Se non sei defunti: Francesco, Maria Rosa e tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi puoi comunque donare il La moglie del defunto Sergio ha Luigi. tuo 5 per mille: nella scheda forni- sottoscritto un’azione, pari a € ta insieme alla Certificazione Unica 50, per onorare la memoria di suo È stata sottoscritta mezza azione, dal tuo datore di lavoro o dall’ente marito. pari a € 25, per onorare la memoria che eroga la pensione, firma nel dei seguenti defunti: Ignazio, riquadro “Sostegno del volontaria- Il signor Antonio Salviato, nipote Titina, Salvatore, Gigino e di tutti i to…” e scrivi nel riquadro il codice di suor Angela Salviato, ha defunti della famiglia Pierro. fiscale dell'ente prescelto. Inserisci sottoscritto quasi quattro azioni la scheda in una busta chiusa e scri- abbondanti, pari a € 230, per Una persona che ha chiesto vici “Destinazione 5 per mille Irpef” onorarne la cara memoria. l’anonimato ha sottoscritto insieme al tuo cognome, nome e un’azione, pari a € 50, in memoria codice fiscale, consegnala poi gra- Il fratello, le sorelle, la cognata e dei suoi familiari defunti: Umberto, tuitamente ad un ufficio postale, al Caf oppure al tuo commercialista. le loro famiglie hanno sottoscritto Maria, Chiara e Remo. ANNO 17 - N° 11 / Domenica 14 marzo 2021 11
Il punto di vista Esortazione ai medici di don Fausto Bonini Il covid19 continua a perseguitar- manzo fu pubblicato nel 1947, ma di coloro che erano sottoposti alla ci. Siamo stanchi e questo ci porta qualche anno prima, nel 1941 in quarantena scappava, gli veniva ad allentare i freni che ci vengo- piena guerra mondiale e in piena fracassata la testa. Non è questo no imposti e a diventare superfi- pandemia di totalitarismi, Camus che auspicate. Ma non dimenti- ciali nei confronti delle difese da aveva scritto una Esortazione ai cate con ciò l’interesse generale. mettere in atto. Lo vediamo conti- medici della peste impegnati nella Non venite meno a tali regole per nuamente un po’ in tutte le città, lotta contro la malattia. Ne ripor- tutto il tempo in cui saranno utili, complici le belle giornate piene di to alcuni brani perché, seppure quand’anche il cuore vi inducesse sole. Purtroppo però il numero dei indirizzate ai medici, quelle esor- a ciò”. E ancora: “Forti di tali ri- morti continua a crescere e mette tazioni ci riguardano tutti. Dopo medi e di tali virtù, non dovrete in serio pericolo la possibilità di aver dato ai medici qualche buon poi fare altro che respingere la vivere in tranquillità la prossima suggerimento su come comportar- stanchezza e conservare viva l’im- Pasqua. Ma, nonostante tutto, la si con il malato di peste, Camus maginazione: non dovete mai e poi superficialità nei comportamen- scrive: “Voi, medici della peste, mai abituarvi a vedere gli uomini ti non tende a diminuire. Molti dovete fortificarvi contro l’idea morire come mosche, come acca- di voi avranno letto lo splendido della morte e conciliarvi con essa, de oggi nelle nostre strade”. Da romanzo di Albert Camus intitola- prima di entrare nel regno prepa- non dimenticare che la peste, in to La peste, un celebre romanzo ratole dalla peste. Se trionferete Camus, è metafora di quella peste centrato sulla figura del dottor Ri- qui, trionferete ovunque e vi ve- che intacca le coscienze degli uo- eux, un medico che combatte sen- dranno tutti sorridere in mezzo al mini e che li rende malati di totali- za tregua contro la peste che ha terrore”. E poi ancora un suggeri- tarismi di destra e di sinistra come colpito una piccola città dell’Afri- mento dato ai medici, ma che ci avveniva in quegli anni. Di fronte a ca del nord sulla costa del Medi- riguarda da vicino: “Infine dovete questo tipo di malattia che di tanto terraneo. I morti non si contano, diventare padroni di voi stessi. E, in tanto emerge siamo tutti chia- ma lui continua il suo lavoro se per esempio, saper fare rispettare mati a diventare medici non tan- non altro per rendere più umana la legge che avrete scelto, come to del corpo quanto dello spirito. la morte e pretendendo compor- quella del blocco e della quaran- tamenti disciplinati da tutti coloro tena. Uno storiografo provenzale I recapiti che convivono con la peste. Il ro- narra che un tempo, quando uno dei Centri don Vecchi Don Vecchi 1: Carpenedo - viale don Sturzo, 53 - tel. 0415353000 Don Vecchi 2: Carpenedo - via dei 300 campi, 6 - tel. 0415353000 Don Vecchi 3: Marghera - via Car- rara, 10 - tel. 0412586500 Don Vecchi 4: Campalto - via Or- landa, 187 - tel. 0415423180 Don Vecchi 5: Arzeroni - via Mar- sala, 14 - tel. 0413942480 Don Vecchi 6: Arzeroni - via Mar- sala, 14 - tel. 0413942214 Don Vecchi 7: Arzeroni - via Mar- sala, 14 - tel. 0413942214 Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del 5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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