Cristianità e coraggio - Il Centro Don Vecchi
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM COPIA GRATUITA ANNO 16 - N° 4 / Domenica 26 gennaio 2020 Cristianità e coraggio di don Gianni Antoniazzi In questi giorni si prega per l’unità dei cristiani. Visti i fatti del pas- sato, Venezia è sensibile a questo tema. La Serenissima fu uno Stato cattolico: le autorità di governo non misero in discussione questo fatto. I commercianti, però, dia- logavano con l’Oriente ortodosso, così che San Marco sembra sorella di Santa Sofia, nell’odierna Istan- bul. Durante il tempo della riforma protestante (1500), Venezia era la realtà più ricca e potente d’Italia. Aveva, tra l’altro, il più grande emporio di stampa e commercio di libri al mondo. Alcuni suoi tipogra- fi furono accusati dall’Inquisizione per l’edizione di testi protestanti e calvinisti. Il celebre “il Benefi- cio di Cristo”, opera ‘eretica’, fu stampato in città nel 1543. Alcu- ni predicatori furono processati: fra Giulio da Milano; fra Ambrogio Cavalli e altri. Venezia, però, non permetteva che le decisioni di di- ritto canonico rovinassero i suoi interessi politici e commerciali. Così, per esempio, dal Cinquecen- to fino alla fine della Repubblica, i luterani hanno dimorato sereni nel Fondaco dei Tedeschi e han- no favorito gli scambi commerciali con gli stati tedeschi. Venezia era così, abituata a costruire ponti fra le isole. Sapeva che la vita degli uomini precede e supera i proble- mi della teologia e della filosofia. Se si è pazienti, infatti, fra le per- sone si crea unità. Le divisioni, invece, nascono spesso per motivi politici ed economici, e, talvolta, trovano sostegno in alcuni teolo- gi, abituati a vivere in solitudine.
Da sapere Le confessioni cristiane dalla Redazione Il Cristianesimo si articola in diverse confessioni, ognuna con le sue peculiari tradizioni Un breve viaggio tra alcuni discepoli di Gesù per parlare della storia di una grande famiglia La settimana per l’unità dei cristiani è un’iniziativa di preghiera ecumenica durante la quale si promuove il dialogo tra le diverse confessioni cristiane. A Venezia è molto sentita: qui, infatti, hanno sempre convissu- to confessioni diverse. E il dialogo, in particolare, è sempre stato stretto con le confessioni orientali. Più in generale, si può dire che Venezia ha sempre guardato maggiormente a Est, basti pensare alle rotte commer- ciali della Serenissima o alle numerose testimonianze artistiche presenti in città. La stessa basilica di San Marco svela, per esempio nelle sue forme, questo lega- me: le cupole che la sovrastano furono infatti soprae- levate con tecniche di costruzione bizantine. In conco- mitanza con la settimana dell’unità dei cristiani – che a Venezia si articola in diversi appuntamenti riassunti nell’immagine in pagina - proviamo a dare una breve panoramica di alcuni fratelli discepoli di Gesù, che sono divisi in Cristiani cattolici, ortodossi, evangelici (lutera- ni protestanti), anglicani, calvinisti, valdesi, avventisti, copti, ma anche in altre confessioni. ORTODOSSI La Chiesa ortodossa è una comunione di Chiese cristiane nazionali che sono o autocefale (cioè il cui capo non riconosce alcuna autorità religiosa in terra al di sopra di sé) o autonome (cioè dipendenti da un patriarcato, ma da esso distinte). La Chiesa ortodossa, erede della cristianità dell'antico Impero romano (quello chiamato Impero bizantino) è oggi suddivisa negli antichi quattro Patriarcati di Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme della Pentarchia, e in diverse altre chiese autocefale (delle quali non tutte si chiamano patriar- cati). LUTERANI Con luteranesimo si indica la confes- seguito alla predicazione di Giovanni Calvino. Si diffe- sione cristiana della riforma protestante sviluppata da renzia dal cattolicesimo ma anche dal luteranesimo per Martin Lutero. Il luteranesimo venne riconosciuto come alcune visioni dottrinali, ad esempio la presenza non religione "istituzionalizzata" nel Sacro Romano Impero reale ma solo spirituale di Cristo nell'Eucaristia. COPTI con la pace di Augusta. Si diffuse in quasi tutti gli stati La Chiesa Copta è una chiesa ortodossa orientale che germanici. CALVINISTI Il Calvinismo è una confessione prevalentemente risiede in Egitto. Nella Chiesa copta del cristianesimo protestante sorta nel XVI secolo in il titolo di "Papa" spetta al Patriarca di Alessandria. Oggi il Patriarca è Teodoro II. Il 4 novembre 2012, il suo nome è stato estratto a sorte da un bambino, la cui mano si dice sia guidata dal volere di Dio, al ter- mine di una lunga liturgia nella cattedrale del Cairo. ANGLICANI L'anglicanesimo si pone a metà strada tra il cristianesimo cattolico e protestante: ebbe origine nel XVI secolo con la separazione della Chiesa d'Inghilterra da quella cattolica. Gli anglicani professano la loro fede in Italia sin dal 1600: la prima comunità anglicana fu fondata nel 1605 nella Repubblica di Venezia. Oggi vi è la celebre chiesa di San Giorgio in Campo San Vio. 2 ANNO 16 - N° 4 / Domenica 26 gennaio 2020
L'intervista Il valore del dialogo di Matteo Riberto Don Francesco Marchesi, moderatore della commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, sul valore della settimana per l’unità dei cristiani e del dialogo tra confessioni "È bene che i cristiani tornino a re- vista numerico è molto forte la co- benedizioni a casa di anziani trovo spirare a due polmoni: il polmo- munità ortodossa romena che solo a che sia molto bello vedere la signora ne dell’occidente latino e quello Mestre conta 15 mila persone, ma an- romena o moldava che prega insieme dell’oriente greco". Don Francesco che la comunità ortodossa russa e or- ai nostri genitori o nonni. Spesso sono Marchesi richiama le parole di Giovan- todossa copta. Poi va anche ricorda- loro che pregano secondo la nostra ni Paolo II per sottolineare il valore ta la presenza della chiesa armena". tradizione, ma anche noi dovremmo del dialogo tra confessioni e per col- interessarci alla loro. Essendo orto- legarsi alla realtà di Venezia, città la I cristiani ortodossi sono quindi i dosse, seguono un calendario diverso: cui storia è intrecciata con l’Oriente. più numerosi, come sono i rapporti? per esempio festeggeranno la Pasqua "Molto cordiali a livello istituziona- una settimana dopo di noi, quindi il Don Francesco, si celebra la setti- le. Abbiamo ospitato il Metropolita 19 aprile: un’occasione per fare loro mana per l’unità dei cristiani, qual Gennadios e l’anno scorso abbiamo gli auguri! Credo, comunque, che è il suo valore e quanto è importan- accolto il patriarca ecumenico di Co- questo sia un esempio calzante di te il dialogo tra confessioni? stantinopoli Bartolomeo. Venerdì 24 ecumenismo dal basso, di un rapporto "Il valore della settimana ci è indicato gennaio, poi, nel culmine della set- tra confessioni diverse che convivono dalla Chiesa: è dai primi del ‘900 che timana ecumenica, ci sarà una pre- nella normalità della vita quotidiana". è nata questa settimana. A Venezia ghiera con tutte le professioni che si ha poi un valore ulteriore: nel dna terrà nella basilica di San Marco alla Questa settimana si celebra il dia- della chiesa veneziana c’è infatti l’in- presenza del Patriarca. Ospite di ec- logo tra confessioni cristiane, ma la contro tra diverse tradizioni cristia- cellenza sarà Anba Giovanni che è il chiesa veneziana promuove anche ne e tra diverse tradizioni religiose. vescovo egiziano copto per Venezia. il dialogo interreligioso.. Credo che il confronto tra tradizioni Anche tra i fedeli i rapporti sono buo- "Certo. Il 17 gennaio si è celebra- religiose sia imprescindibile per il ni, basta superare alcune barriere ta la giornata deputata al confronto dialogo tra culture e per il bene il co- culturali. Ricordo che con gli ortodos- tra chiese cristiane ed ebraismo. C’è mune. La dimensione pubblica della si c’è un comune patrimonio di fede". stato un incontro a cui ha partecipa- religione è infatti fondamentale: oggi to anche il rabbino di Venezia e dove si cerca di tenere l’aspetto religioso Un rapporto quotidiano davanti agli ci siamo confrontati sulla lettura del in una dimensione privata ma questo occhi di tutti è quello tra anziani “Cantico dei Cantici”. Il dialogo c’è non fa che favorire gli integralismi". e badanti, spesso donne ortodosse anche con la fede musulmana: Il 4 feb- dell’Est Europa. braio il Patriarca andrà infatti in visita Quali sono, oggi, le confessioni "È vero, io stesso quando vado a fare nella casa di preghiera di Marghera". maggiormente presenti a Venezia? "Una premessa. Ricordiamoci che a Venezia abbiamo da sempre presenze storiche di altre professioni: penso ai luterani. La prima comunità evange- lica luterana in Italia sorse proprio a Venezia perché qui era riparata dalle leggi della Serenissima. Fatta questa premessa, nel dna di Venezia c’è la tradizione bizantina e la comunità ortodossa è sicuramente la più nu- merosa. Venezia nasce con un lega- me fortissimo con Costantinopoli e ha sempre comunità orientali; presenze ortodosse come quella greca ha nella cattedrale di San Giorgio dei Greci la sede del Metropolita Gennadios, che è il rappresentante per l’Italia del Pa- triarca di Costantinopoli. Dal punto di ANNO 16 - N° 4 / Domenica 26 gennaio 2020 3
L'approfondimento Copti, fratelli e vicini di casa di don Gianni Antoniazzi Accanto al Centro don Vecchi 4 di Campalto, in via Orlanda, c’è una nuova costruzione Qualcuno l’ha scambiata per una moschea e l’ha imbrattata. È la chiesa cristiana copta 200 Famiglie di Copti a Mestre un legame preferenziale. La ragio- tum ha offerto al Vescovo Copto me- Oramai da tanti anni, qui a Mestre ne è presto detta: ritengono di aver tropolita di Milano Anba Kirolos, un dimorano circa duecento famiglie di ricevuto l’annuncio del Vangelo di- terreno ove costruire la chiesa per cristiani Copti. Per lo più vengono rettamente dalle mani dell’Evange- la loro comunità. Fu dunque dona- dall’Egitto, dove sono in minoranza lista Marco che per loro è “primo ta ai Copti la superficie necessaria rispetto agli arabi e costituiscono Pontefice”. In effetti la tradizione all’opera. Non solo: la Fondazione appena il 15% della popolazione. Lì, insegna che lì, ad Alessandria, fu Carpinetum è sempre rimasta in in terra d’Egitto, sono spesso per- custodito il corpo del nostro pa- dialogo col metropolita per costru- seguitati e subiscono attentati. Qui trono fin quando i Veneziani non lo ire anche una sorta di seminario hanno costituito una fraternità sere- trafugarono per portarlo nella basi- per i giovani che avessero voluto na, forte, piena di vita, feconda an- lica della città lagunare. Il legame sviluppare la loro formazione nella che per la vita sociale del territorio. con Alessandria d’Egitto è così for- fede. In questo senso era nata la te che, morto improvvisamente nel trattativa per cedere anche un ul- I Copti 2017 il Metropolita Copto dell’Ita- teriore tratto di terreno. Purtroppo, Bisogna sapere che la Chiesa Cop- lia del Nord, la comunità cristiana nell’agosto del 2017 il metropolita ta d’Egitto è Ortodossa. Tuttavia, copta di Venezia è stata scorporata Anba Kirolos è morto improvvisa- nel secolo scorso, in seguito ad dalla diocesi del Nord Italia e dialo- mente. Dopo la sua morte, il Papa una discussione interna, una fran- ga in modo diretto col Papa di Ales- di Alessandria, Teodoro II, ha de- gia minore ha chiesto e ottenuto sandria, con la supervisione del Ve- ciso di creare un maggiore legame l’unità col Papa di Roma. Tutti gli scovo d’Oriente. Qualcuno sostiene con la comunità di Venezia. I nostri altri trovano il proprio riferimento che in questo momento c’è l’ipo- copti, dunque, non sono più legati nel Vescovo di Alessandria d’Egit- tesi di fare di Venezia una sorta a Milano ma, attraverso la supervi- to che, nella chiesa Copta, è suc- di seconda sede papale dei Copti. sione del vescovo, Anba Giovanni, cessore dell’Evangelista Marco e “responsabile della chiesa venezia- viene chiamato col titolo di Papa. La Fondazione Carpinetum prota- na davanti al papa”, stanno rive- gonista dendo i loro progetti per l’avvenire. Da sempre legati a Venezia Nel 2010, in occasione della costru- I Copti, sia ortodossi che cattolici, zione del Centro don Vecchi IV di La chiesa di Via Orlanda hanno sempre avuto con Venezia Campalto, la Fondazione Carpine- La chiesa costruita in Via Orlanda, davanti al Cimitero di Campalto, non è ancora ultimata. In passato qual- cuno ha pensato che si trattasse di una costruzione per i mussulmani e, nottetempo, ha imbrattato i muri con scritte ingiuriose contro l’Islam. In ogni caso persone senza cervello. Noi ci auguriamo che presto la chie- sa venga completata e vi si possa celebrare regolarmente la preghiera festiva. In questo momento, incari- cato di accudire la formazione dei copti è padre Abramo, una sorta di parroco che dimora a Brescia. Si reca a Mestre di quando in quando e vi ri- mane ogni volta per 3 – 4 giorni, nel- la cura pastorale dei suoi cristiani. 4 ANNO 16 - N° 4 / Domenica 26 gennaio 2020
Prospettive La verità è sinfonica di don Sandro Vigani Senza le differenze non esisterebbero la cultura, la storia, il progresso e neppure il mondo Il valore della differenza: baluardo contro un concetto di uguaglianza che porta intolleranza Negli anni Settanta dello scorso se- ne vicina a quella del corpo al quale moda di quello che vive a Bucarest o colo il teologo cattolico Hans Urs von San Paolo paragona la Chiesa. L’unità a New York. Non ci sono più gli attesi Balthasar pubblicò un piccolo libro non è identità, non nasce dall’esse- ‘frutti di stagione’, perché quello che intitolato “La verità è sinfonica”. Era- re tutti uguali, dal pensare tutti allo non cresce da noi in inverno o in esta- no gli anni nei quali si discuteva del stesso mondo… L’identità produce te viene direttamente sul banco del pluralismo cristiano, delle diversità integralismo, settarismo, divisione e supermercato da un’altra parte del all’interno della Chiesa e nel mondo, intolleranza. L’unità è l’incontro fe- mondo e viceversa. Ciò accade anche e dell’atteggiamento che il cristiano condo delle differenze. La differenza in ambito religioso: i tempi dell’an- deve avere nei confronti della verità, è essenziale all’unità, nella Chiesa no cristiano – l’Avvento, il Natale, la dell’unità e della pluralità. Balthasar come nel mondo. Senza la differenza Quaresima, la Pasqua – quasi non si parlò della verità e perciò dell’uni- non esisterebbero la cultura, la sto- distinguano più, perché hanno smarri- tà con un’immagine: l’orchestra che ria, la memoria, il progresso. Senza la to quell’insieme di tradizioni popolari suona una sinfonia. Sinfonia – scrisse differenza non esisterebbe neppure il che dilatavano la festa cristiana nella - vuol dire accordo. Un suono. Diversi mondo. L’uomo e la donna continua- vita quotidiana della famiglia e della strumenti suonano. Diversi strumenti no a creare il mondo donando la vita comunità. E nella Chiesa? Anche nella suonano insieme. Una tromba basso a nuovi esseri proprio perché sono Chiesa è difficile accogliere la diffe- non è un violoncello; un violoncello differenti e complementari. Uno dei renza che spesso si manifesta nella non è un fagotto. Il contrasto fra gli drammi della nostra epoca è proprio ricerca del rinnovamento. Un esem- strumenti deve essere il più netto la progressiva perdita del senso del- pio è la fatica con la quale viene ac- possibile, in modo che ciascuno man- la differenza, in nome di un riduttivo colto lo sforzo di papa Francesco per tenga il suo timbro inconfondibile. concetto di uguaglianza, democrazia cambiare la Chiesa. Rassicura fare ciò Il compositore deve scrivere la par- e libertà. La globalizzazione produce che si è sempre fatto, rimanere fer- te in modo tale che il timbro di ogni il livellamento delle culture e delle mi nel comodo mondo conosciuto, tra strumento raggiunga il suo massimo identità dei popoli, i mesi dell’anno linguaggi, gesti e riti consueti, piut- effetto. La Chiesa, il mondo, sono perdono l’identità che possedevano tosto che aprirsi al nuovo, alla voce paragonabili, per il teologo, ad una un tempo e finiscono per somigliarsi dello Spirito che scuote e chiama ad grande orchestra formata da stru- tutti. Le tradizioni, le usanze, i riti andare avanti. Eppure la differenza menti differenti, che presi singolar- delle comunità locali via via scompa- è indispensabile, nel mondo come mente danno suoni sconnessi, ma as- iono, a favore di un linguaggio di sim- nella Chiesa: una diversità che non si sieme, seguendo lo spartito in mano boli comune, che rischia di omologare annulla ma si fa “sinfonia” è e sarà al direttore d’orchestra, producono tutto. Scompaiono perfino i dialetti e sempre il compito di ogni genera- una stupenda armonia. È un’immagi- il giovane che abita a Parigi veste alla zione umana che abita questa terra. L’editrice L’incontro La nostra editrice pubblica anche: Sole sul nuovo giorno, un quader- no mensile utile per la meditazio- ne quotidiana; Il messaggio di Papa Francesco, settimanale che riporta i passaggi più importanti dei discorsi tenuti dal Pontefice; Favole per adul- ti, quindicinale di racconti di fantasia con una finalità morale; Il libro delle preghiere, delle verità e delle fonda- mentali regole morali per un cristia- no. edito in 8 mila copie. Il settima- nale è pubblicato in 5 mila copie in distribuzione gratuita in tutta la cit- tà, ma può essere letto anche con la versione digitale scaricabile dal sito internet www.centrodonvecchi.org ANNO 16 - N° 4 / Domenica 26 gennaio 2020 5
Il bello della vita Puntare all’unità di Plinio Borghi Ogni comunità nata intorno agli stessi valori per perseguire determinati obiettivi può scivolare in personalismi che dividono: va però trovata una sintesi perché l’unione fa la forza “Fummo felici, uniti.. e ci han divisi”, deriva interpretativa (Pietro un gior- collante ineccepibile e incontestabile si cantava negli anni ’50 in una can- no s’è preso del “Satana”), come i due che è Gesù Cristo; abbiamo dei con- zone popolare conosciuta come “Vola figli di Zebedeo, che discutevano sul sistenti principi di fondo che conser- colomba”. Chissà perché, m’è balzata loro primato e su come si sarebbero viamo da sempre e ci accomunano; alla mente in apertura della settimana seduti a destra e a sinistra del Cristo ci sono referenti ben individuati, dal di preghiera per l’unità dei cristiani, risorto. Ho sempre ritenuto quell’in- Papa al Sinodo per gli ortodossi e ai assieme a una domanda drammatica: sistente “Pace a voi!” pronunciato da vari Capi per le altre correnti religio- “Siamo mai stati felicemente uniti?”. Gesù, specie quando appariva dopo la se, che dichiarano la disponibilità al In ogni movimento, compagine o co- resurrezione, indotto da un presagio confronto, pur con le immancabili ri- munità, che si costituisca attorno agli di poca concordia quando Lui non ci serve mentali; si prega tutti insieme stessi principi e valori per perseguire sarebbe più stato. E così fu quasi su- per questa benedetta unità. Che altro i medesimi obiettivi, l’elemento più bito. Già non si digerì tanto bene la c’è da aspettare? Oh, non mi avventu- fragile è sempre quello: l’unità. Non strana conversione del loro ex perse- ro in proposte di soluzione: non ne ho è né semplice né scontato, specie se cutore, aggregato poi addirittura col la capacità né la competenza, ma pos- il fermento di idee provoca una diver- “grado” di apostolo. Né Paolo si rivelò so affermare che nel popolo cristiano sificazione delle vedute sia sull’inter- peraltro tanto remissivo e allineato. c’è molta disponibilità e l’aspettativa pretazione sia sul modus operandi. Per fortuna c’era ancora il Capo no- è grande. Certo, se si approda a qual- È la condanna di ogni mente aperta, minato direttamente dal Salvatore a cosa, ci sarà sempre chi griderà che quella di essere alla continua ricerca tener botta. Nei secoli successivi si re- “non c’è più religione”, ma questo della verità più vera, del metodo più gistrò il resto anche su pesanti verità succedeva anche quando si cambiava efficace da adottare per ottenere gli di fede e i vari concili che si sono suc- l’orario del suono delle campane o se scopi prefissi. Se non ci si premura di ceduti, più che “conciliare”, sancirono si introducevano nuovi riti, poi tutto mettere al di sopra di tutto il valore parecchie spaccature. Oggi, che alme- viene assorbito e la sostanza rima- e l’elemento che faccia da collante, no sul piano della concretezza si tende ne. Risuona l’ordine di fondo del no- si scivola nel personalismo e si finisce a smussare le asperità e ci si apre al stro Messia: “Amatevi gli uni gli altri fatalmente per dividersi. E purtroppo dialogo, permangono ragioni divisorie come io vi ho amati. Da questo rico- è successo anche alla Chiesa fondata ormai ataviche e che spesso assumono nosceranno che siete miei discepoli”. su Pietro da Gesù. Anzi, succedeva le caratteristiche più di pretesti che Vale per i singoli, per le comunità, già quando il Maestro era ancora qui altro. Eppure i presupposti per esse- per le Chiese e la divisione non col- e predicava, tanto è vero che spesso re uniti, magari anche nella diversità lima con tale mandato. Sarà banale gli apostoli stessi prendevano qualche delle espressioni, ci sono: abbiamo un ripeterlo, ma solo l’unione fa la forza! Il nostro aiuto è rivolto a tutti Molti pensano che i generi alimentari, la frutta e la verdura, i mobili, gli indu- menti e gli oggetti per la casa, distribu- iti al Don Vecchi, siano destinati esclusi- vamente ai senza tetto, ai disperati e ai mendicanti. In realtà tutto ciò che viene raccolto e che si può ricevere a fronte di un’offerta simbolica destinata ai costi di gestione, è a disposizione di chiunque abbia una difficoltà ad arrivare alla fine del mese: disoccupati, precari, lavora- tori con stipendio inadeguato, famiglie numerose o in situazioni di disagio. Per fortuna di prodotti e materiali ne abbiamo spesso in abbondanza: chi ne avesse bisogno non esiti a farsi avanti! 6 ANNO 16 - N° 4 / Domenica 26 gennaio 2020
Pensieri a voce alta Ci trattarono con gentilezza di Federica Causin La paura, purtroppo, ci impedisce molto spesso di promuovere la cultura dell’incontro L’unità come cristiani si manifesta superandola e incoraggiando dialogo e accoglienza La settimana per l’unità dei cristia- prigioniero per essere condotto da tro diventa una possibilità e un dono ni, che si celebra tra il 18 e il 25 Cesare - che approdarono su un’iso- di Dio. Gli fa eco la senatrice Lilia- gennaio, è un’iniziativa nata più di la del Mediterraneo dopo essere ri- na Segre, che ha parlato ai giovani cento anni fa per volere di Paul Wat- masti alla deriva per due settimane. nell’aula del consiglio comunale di zon, un ministro anglicano statuni- Le drammatiche assonanze con l’at- Milano in occasione della presenta- tense. La sua intenzione era propor- tualità sono fin troppo evidenti e ci zione di 28 nuove pietre d’inciam- re a tutti i credenti un’esperienza portano ai cardini della riflessione po. “La paura non è mai una buona che evidenziasse l’efficacia e la cen- suggerita per questa settimana di consigliera e fa fare cose vergogno- tralità della preghiera. Nel 1968 le preghiera: la divina provvidenza e se, impedisce di fare una scelta” ha chiese di tutto il mondo hanno rice- l’accoglienza. Le persone che sono detto. Ho divagato troppo?, mi sono vuto per la prima volta il materiale sulla barca insieme a Paolo vivono il chiesta rileggendo gli ultimi para- preparato dalla commissione Fede e terrore e la disperazione di trovar- grafi. In realtà sono convinta che la Costituzione (Consiglio ecumenico si in balìa delle forze della natura. paura e la capacità di scegliere sia- delle chiese) e dal Segretariato per Tra loro ci sono soldati, marinai e no intimamente legate all’accoglien- la promozione dell’unità dei cristia- prigionieri in catene, che sono i più za, che può essere letta anche come ni (Chiesa cattolica). Quest’anno la vulnerabili del gruppo. Pur detenen- una concretizzazione della provvi- preparazione è stata affidata alle do il potere, il centurione e i soldati denza divina. L’esperienza dei nau- chiese cristiane di Malta e Gozo, una dipendono dall’abilità dei marinai. fraghi e dell’apostolo Paolo accolti delle ventuno isole dell’arcipelago Il fatto di essere in pericolo di vita a Malta ci dimostra che, di fronte maltese. Il tema è “Ci trattarono con rende tutti diffidenti e sospettosi. A alla necessità di essere ospitali, la gentilezza” (Atti 28,2) e l’immagine questo riguardo, mi tornano in men- comunità che accoglie si presenta scelta per la locandina è “L’incontro te le parole di Papa Francesco: “la unita. Le comunità di oggi, invece, alla Porta d’Oro”, l’affresco di Giot- paura è spesso fonte di conflitto”. Il come reagiscono? Quanto e come in- to che si trova nella Cappella degli Pontefice ci esorta ad andare oltre cide l’indifferenza? La nostra unità Scrovegni a Padova. L’esperienza i nostri timori e a promuovere la come cristiani si manifesta attra- raccontata negli Atti degli Apostoli cultura dell’incontro, uno strumen- verso l’ospitalità e l’incontro con è quella di 276 naufraghi - tra i qua- to efficace contro la cultura della chi non condivide la nostra lingua, li l’apostolo Paolo imbarcato come minaccia. In quest’ottica ogni incon- la nostra cultura e la nostra fede. Domanda per entrare ai Centri don Vecchi Ai Centri don Vecchi il turnover degli appartamenti è costante. Chi pensasse di presentare domanda d’inserimento, mettendosi in lista d'attesa, può consegnarla in di- rezione al Centro don Vecchi 2 di via dei Trecento campi a Carpene- do. Per richiedere un alloggio oc- corre: non avere meno di 65 anni e più di 83; trovarsi in una condi- zione economica modesta; essere normalmente autosufficienti; di- sporre di un garante che si assu- ma la responsabilità di intervenire qualora la persona abbia necessità di una diversa collocazione, in se- guito alla perdita dell’autonomia. ANNO 16 - N° 4 / Domenica 26 gennaio 2020 7
L'intervento Partecipare alla vita pubblica di Dino Lazzarotto, ex sindacalista Cisl Il mondo cattolico ha una lunga storia di protagonismo nelle vicende del nostro Paese e nel veneziano in particolare, dove ha lottato per la liberazione e contribuito a fondare il sindacato In questo periodo di grave crisi della pio, non può in assoluto essere con- I problemi dell'ambiente, dentro e politica italiana, torna di attualità il siderata patrimonio della sola sinistra fuori delle fabbriche, erano obietti- tema dell'impegno dei cattolici nella come alcuni la intendono, ma assume vi prioritari di tutti ed erano altresì gestione politico-amministrativa del sicuramente un significato chiaro di li- uno degli elementi coagulanti per il nostro Paese. Quanto stiamo assisten- bertà ben calibrato in un certo conte- raggiungimento dell'unità sindacale do nelle piazze italiane, con il movi- sto del Paese: la Resistenza. A scanso nel nostro Paese, dopo la rottura fra i mento delle così dette "sardine", ovve- di equivoci, è bene precisare ancora, lavoratori registrata nel dopoguerra. ro con le manifestazioni studentesche perché ce n’è bisogno, che alla guerra Ecco perché, fra l’altro, molte perso- del venerdì a sostegno della "Greta" partigiana e alla Resistenza nel nostro ne meno giovani non si sentono più di ambientalista, dimostra come la gen- territorio e all'interno delle fabbriche tanto colpevoli di fronte alle accuse te e i giovani in particolare chiedano di Porto Marghera hanno partecipato degli ambientalisti di oggi. Purtrop- con forza maggiore partecipazione e a pieno titolo anche molti cattolici e po, il mondo produttivo è cambiato trasparenza nella vita politica e nella comunque laici, non necessariamen- notevolmente e i quarantamila lavo- gestione del bene comune. In questo te comunisti. Spesso le chiese erano ratori presenti a Porto Marghera negli ambito non sono mancate polemiche punti di incontro e molti preti hanno anni sessanta/settanta sono notevol- sull’eventuale strumentalizzazione di rischiato la loro vita per difendere chi mente diminuiti e strutturalmente queste manifestazioni condite, come stava dalla parte dei partigiani. Pochi diversi. Non c'è dubbio che queste spesso capita, da canzoni e da cori giorni fa, in occasione di un incontro battaglie sindacali siano servite per considerati, a torto, simboli della di ex dirigenti Cisl, Bruno Geromin, il raggiungimento di risultati impor- vecchia sinistra di stampo comuni- già segretario generale del sindaca- tanti e forse, se un’osservazione si sta. Una cosa è certa: molti giovani to veneziano di allora, ricordava la può fare, è quella d’aver delegato non conoscono, non per colpa loro, la figura dell'on. Nerino Cavallari e di ad altri successivamente la gestione storia contemporanea e che cosa sia altri attivisti e dirigenti cattolici dei delle problematiche dell'ambiente realmente avvenuto, anche nella no- metalmeccanici e dei chimici, che e della gestione politica del nostro stra città di Mestre e Venezia, duran- sono stati tra i fondatori del sindaca- Paese. In presenza di tale situazio- te e dopo l'ultima guerra mondiale. E to veneziano, dopo aver partecipato ne, è diventata ancora attuale l'im- quando noi non più giovani parliamo alle battaglie all'interno della Breda portanza da parte del mondo cat- delle nostre esperienze passate, sten- durante la liberazione. Le piazze del tolico di riprendere quelle iniziative tano a crederci, fino ad approdare a nostro territorio erano in quel tem- formative ed organizzative che lo giudizi a dir poco disarmanti. Infatti, po punti di riferimento per il mon- hanno caratterizzato e visto protago- la canzone "O Bella Ciao", ad esem- do del lavoro e della politica locale. nista per decenni nel secolo scorso. Testamento a favore della Fondazione Carpinetum La Fondazione Carpinetum ha come scopo il supporto alle persone anziane accolte nei sei Centri don Vecchi pre- senti tra Carpenedo, Marghera, Cam- palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti più fragili che vivono in città. Si so- stiene solo con le offerte e i contri- buti della gente di buona volontà che vengono tutti destinati ad azioni di be- neficienza. Per sostenerla è possibile fare testamento a suo favore: chi non avesse eredi o chi volesse comunque lasciare un legato, sappia che il suo grande gesto di generosità si tradurrà in carità concreta, per fare del bene a vantaggio del prossimo che ha bisogno. 8 ANNO 16 - N° 4 / Domenica 26 gennaio 2020
Mestieri antichi Il pastore (parte 1 ) a Lente d'ingrandimento di don Gianni Antoniazzi di Adriana Cercato Giornata nazionale per la vita La pastorizia è una delle più an- altri allevatori e agricoltori, alcuni Mi hanno proposto di pubblicare que- tiche professioni esistenti, poiché si occupavano anche delle greggi sto articolo, con la speranza di soste- è una delle prime forme di alleva- altrui ed erano salariati. In alcu- nere la Vita così come è nella nostra mento di animali, con attestazioni ne società i pastori erano uomini tradizione. Insieme alle parole che nell'Anatolia risalenti già al 4000 non sposati, giovani che volevano seguono, ricordo la richiesta di Papa a.C. L'importanza e la diffusione evitare il servizio di leva o figli di Francesco: annunciare la misericordia per chi avesse sbagliato. della pastorizia nell'antichità sono agricoltori, che non avevano rice- Domenica 2 febbraio 2020, ci sarà la testimoniate anche dalle frequen- vuto nulla in eredità. In altre socie- 42ª Giornata nazionale per la vita. Fu ti apparizioni di pastori in miti e tà, invece, per ogni famiglia c'era voluta dalla CEI dopo la legge 194 del favole, come ad esempio Batto o un pastore, un giovane o un anzia- 1978 sull’aborto legale, per ribadire che Pan. Prima dell'inizio dell'età mo- no, che non poteva svolgere lavori la Chiesa non accetterà mai l’uccisione del nascituro nel ventre materno né le derna, la pastorizia era concentra- troppo duri. In alcuni casi i pastori altre offese alla vita umana innocente ta principalmente nella Palestina, si riunivano in gruppi, fondendo le (manipolazione embrionale, eugene- in Grecia, nei Pirenei e nella Sco- loro greggi e dividendosi le respon- tica, fecondazione artificiale); oggi la zia. L'abolizione delle terre comuni sabilità. In queste comunità molti violenza contro la vita umana innocen- in Europa, nel XVIII e XIX secolo, dovevano vivere in piccole barac- te colpisce in particolare la fase finale che. L'eliminazione di molti preda- dell’esistenza, con le recenti sentenze ha portato le pecore in tutto il che aprono la strada al suicidio assi- mondo, e la pastorizia è divenuta tori in tutto il mondo ha diminuito stito ed all’eutanasia. Contro questa particolarmente importante in Au- l'esigenza dei pastori. Per questo deriva mortifera la Giornata per la stralia e Nuova Zelanda. Nell'età motivo, in paesi come la Gran Bre- vita ci sprona a pensare ed a reagire. moderna questa pratica è cambia- tagna le pecore vengono addirittu- Nella nostra città, il Movimento per la ta drasticamente. In passato si al- ra lasciate sole per lunghi periodi vita di Venezia Mestre - ODV propone: - La Giornata per la vita, domenica levavano principalmente le pecore di tempo. Le razze più produttive 2 febbraio: presso molte parrocchie perché erano fonte di carne, latte possono essere lasciate nei campi troverete lo stand dei volontari del e lana. Col passare del tempo, alle ed essere spostate periodicamen- MPV con materiale informativo pro- pecore sono stati integrati maiali te verso il pascolo, altre invece life e le tradizionali primule, piccoli e galline, poiché risultavano faci- possono restare sulle colline. Il pa- fiori simbolo della vita che nasce; con un’offerta si sosterranno le iniziati- li da gestire. Il pastore vive con il store diventa necessario solo per ve pro-life ed in particolare il Centro proprio gregge, continuamente in occasioni come il parto e la tosatu- di Aiuto alla Vita (CAV) di Mestre, cammino, alla ricerca di posti nuo- ra. Ne consegue che anche questo un’Associazione amica che offre aiuto vi dove far brucare le pecore. Tra mestiere è diventato sempre meno morale, psicologico ed anche mate- i doveri del pastore c'è quello di necessario e ormai quasi obsoleto. riale alle donne in difficoltà per una gravidanza inattesa o contrastata. mantenere il proprio gregge intatto - La Veglia diocesana di preghiera per e protetto dai predatori, quali lupi la vita, mercoledì 5 febbraio 20:45, e volpi. Per questo spesso si avvale presieduta dal vicario episcopale per dell’aiuto di cani da pastore, i qua- la Pastorale Mons. Daniele Memo, pres- li provvedono all’accerchiamento so la parrocchia di S. Marco Evangeli- sta di Mestre, in viale S. Marco 80/D. del gregge e al suo progressivo re- Partecipate ed aiutateci a diffondere stringimento, al fine di compatta- la cultura della vita. re il gruppo, lasciando una "via di Francesco Bortolato, fuga" verso la destinazione voluta presidente MPV Venezia – Mestre Tel. (l’ovile). Il pastore deve, inoltre, 041/984656 – mpv.ve@libero.it controllare il momento migliore per tosare e mettere sul mercato la lana e mungere spesso gli ani- mali, in modo da ricavare il latte. Particolarmente nel passato, i pa- stori erano una parte importante VENEZIA - MESTRE dell'economia. Diversamente da ANNO 16 - N° 4 / Domenica 26 gennaio 2020 9
La toponomastica cittadina Piazza Barche di Sergio Barizza Riprendiamo da questo numero, quel canale è stata testimone per della testata c’erano infine i luo- dopo la pausa natalizia, la rubri- più di cinque secoli di schiere di ghi dell’amministrazione: sul lato ca dedicata alla toponomastica viaggiatori che lì si imbarcavano meridionale (dove ancora esisto- cittadina. per traghettare verso Venezia e no alcune vecchie costruzioni) Molti mestrini non si saranno for- vi ritornavano per dirigersi verso c’era la casa dell’incaricato del se mai accorti che sulla facciata mete anche molto lontane. Era traghetto che controllava l’ordi- della casa d’angolo che da piazza il punto di approdo anche delle ne pubblico e disponeva pure di Barche immette su via Colombo gondole di ‘casada’ che vi porta- una stanza come carcere prov- esiste una vecchia targa (in ce- vano i patrizi che qui potevano visorio per far sbollire gli animi ramica bianca filettata d’azzurro salire sulle carrozze e sciamare di qualche baruffante; dall’altro con scritte pure in azzurro) su cui verso le loro ville disseminate lato quella che è comunemente si può leggere “piazza XXVII Ot- nella vicina campagna. Ma era il conosciuta come ‘Antica Posta’ tobre”. Eh sì, è dal 6 aprile 1886, pullulare della vita d’ogni giorno, perché a lungo ospitò il ‘cambio’ quando venne inaugurata la co- tra carrozze, carri, gondole e le dei corrieri postali con tanto di lonna con leone alato in ricordo capienti ‘barche da Mestre’ che stalla e stanze per rifocillarsi. della battaglia della ‘Sortita da rendeva singolare quel luogo tan- In questi giorni è girata l’ipotesi Forte Marghera’, che alla piazza to da meritare di essere ritratto della demolizione di quanto re- venne imposto il nome del giorno da Canaletto, Bellotto e pure da sta dell’Antica Posta per erigervi di quella battaglia, il 27 ottobre un vedutista fiorentino, Giuseppe l’ennesimo palazzone: sarebbe (1848) appunto. Eppure è soprav- Zocchi che, dopo aver immorta- opportuno che prima si verifi- vissuto fino a oggi il toponimo lato molti aspetti della sua città, casse con scrupolo la possibilità ‘piazza Barche’ a testimonianza si cimentò pure con una vedu- di recuperare e salvaguardare che i ricordi della vita, la memo- ta di piazza Barche. Attorno ad quanto resta di quell’edificio. Nel ria di quanti hanno vissuto, lavo- essa fiorirono nel tempo molte tempo purtroppo piazza Barche rato, sofferto, perfino gareggiato osterie e locande: barcaioli, fac- è stata snaturata: rispettare il con le gondole dei veneziani in chini, vetturali e scaricatori non poco che ormai rimane della sto- quel canale che si incuneava dal- disdegnavano certo la bevuta ria del luogo può essere l’inizio la laguna verso Mestre fin dalla di un’ombra di vino, mentre chi di un vero recupero dell’intera metà del trecento, sono più forti magari arrivava da lontano dopo piazza a quella che è stata la sua di qualsiasi disposizione dell’au- un viaggio faticoso poteva trova- lunga storia intimamente legata torità in materia. La testata di re una stanza accogliente. Ai lati alla città di Mestre. (15/continua) Pranzo della domenica per anziani soli Ogni prima e terza domenica del mese la Fondazione Carpinetum in- vita a pranzo tutti gli anziani della città che vivono da soli e tutte le persone che non hanno compagnia. L'appuntamento è al Senior Restau- rant del Centro don Vecchi 1, al quale si può accedere da via dei Trecento campi a Carpenedo, dietro viale Don Sturzo. È necessario soltanto pre- notare il posto telefonicamente in orario d'ufficio contattando la segre- teria al Don Vecchi allo 0415353000. Il prossimo pranzo è fissato per do- menica 2 febbraio, alle ore 12.30. 10 ANNO 16 - N° 4 / Domenica 26 gennaio 2020
Per trasparenza Per realizzare l'Ipermercato solidale Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene Il dottor Giancarlo Florio ha Giorgio Rossi hanno sottoscritto due sottoscritto quasi mezza azione, pari sottoscritto la sua azione mensile, azioni, pari a € 100, per onorare la a € 20. pari a € 50, in memoria della sua memoria del loro caro congiunto. cara moglie dottoressa Chiara. Il signor Arnaldo Bozzo ha La signora Renata Marchesan ha sottoscritto mezza azione I familiari dei defunti: Piero, Regina sottoscritto un’azione, pari a € 50. abbondante, pari a € 30. e Adolfo hanno sottoscritto quasi mezza azione, pari a € 20, per La signora Zita ha sottoscritto La signora Rina Zorzi ha sottoscritto ricordare i loro cari congiunti. un’azione, pari a € 50. quasi mezza azione, pari a € 20. I familiari della defunta Lia hanno La signora R. A. ha sottoscritto due La signora Pierina Scaramuzza ha sottoscritto quasi mezza azione, pari azioni, pari a € 100. sottoscritto un’azione, pari a € 50. a € 20, in suo ricordo. La signora Antonietta Gori ha La signora Maria Baldo ha La signora Elisabetta De Bei ha sottoscritto quasi mezza azione, pari sottoscritto un’azione, pari a € 50. sottoscritto un’azione, pari a € 50, in a € 20. ricordo del marito Marcello. La signora Paolina Massignani La signora Bertina Spigariol ha sottoscritto mezza azione La signora Patrian ha sottoscritto ha sottoscritto mezza azione abbondante, pari a € 30. quasi mezza azione, pari a € 20, per abbondante, pari a € 30. onorare la memoria dei suoi genitori La signora Rachele Trevisiol ha Amalia ed Ernesto. La signora Barbieri Bianca Rosa ha sottoscritto quasi mezza azione, pari sottoscritto mezza azione, pari a € a € 20. I familiari della defunta Luciana 25. hanno sottoscritto un’azione, pari a La signora Valeria Zangrando ha € 50, per onorarne la memoria. La signora Agnese Migotto ha sottoscritto quasi mezza azione, pari sottoscritto mezza azione, pari a € a € 20. Anna e Gianni Starita e Stefano 25. Bettiolo hanno sottoscritto mezza La signora Paola Allerghin ha azione abbondante, pari a € 30. La figlia della defunta Giulia Casarin sottoscritto quasi mezza azione, pari ha sottoscritto quasi mezza azione, a € 20. Un congiunto della defunta Flori pari a € 20, in ricordo di sua madre. Celante D’Armellina, in occasione La figlia del defunto Natale Brunello del trigesimo della sua morte, ha I familiari della defunta Santuzza ha sottoscritto quasi un’azione e sottoscritto quasi mezza azione, Pizzi hanno sottoscritto quasi mezza mezza, pari a € 70, in memoria di pari a € 20, per onorarne la azione, pari s € 20, in ricordo della suo padre. memoria. loro cara congiunta. La signora Maria Visentin ha I seguenti signori hanno sottoscritto Il signor Paolino Pistollato ha sottoscritto mezza azione ciascuno quasi mezza azione, pari sottoscritto un’azione, pari a € 50, in abbondante, pari a € 30. a € 20: Castellaro Tersilla, Valeria suffragio di sua madre Antonia. Semenzato, Antonietta Benini, Rino Il figlio del defunto Luciano Zecchini Chiminazzo e Mariella Bonazzi. I familiari dei defunti Angelo e Rita ha sottoscritto un’azione, pari a € 50, hanno sottoscritto mezza azione per onorare la memoria di suo padre. Le famiglie Francesco Michieletto e abbondante, pari a € 30, in memoria Angelo Meggiato hanno sottoscritto dei loro cari congiunti. I familiari dei defunti Madilla Mersi, quattro quinti di azione, pari a € Matteo Vanzan e Dario Bagolin 40, in memoria della loro cara amica La compagna del defunto Sergio hanno sottoscritto quasi mezza Monica Manzato. Michieli ha sottoscritto un’azione, azione, pari a € 20, in ricordo di pari a € 50, per ricordarlo. questi loro cari defunti. Il figlio della defunta Lia Billami ha sottoscritto due azioni, pari a € 100, La moglie del defunto Carlo Demin È stata sottoscritta quasi mezza in memoria della sua cara madre. ha sottoscritto quasi mezza azione, azione, pari a € 20, in memoria di pari a € 20, in ricordo di suo marito. Guerrino, Matteo e dei defunti della Il figlio dei defunti Norma e Vittorio famiglia Lunardelli. ha sottoscritto quasi mezza azione, Il dottor Lo Giudice e sua moglie pari a € 20, in ricordo dei suoi hanno sottoscritto trenta azioni, pari È stata sottoscritta quasi mezza genitori. a € 1.500. azione, pari a € 20, in suffragio dei defunti: Caterina, Valerio, Bruno e La moglie e i due figli del defunto La signora Giulia Flucco ha Luigino. ANNO 16 - N° 4 / Domenica 26 gennaio 2020 11
Il punto di vista La nuova Messa di don Fausto Bonini Sono passati cinquant’anni da quan- de delusione in parrocchia dove io II, promulgata il 4 dicembre 1963. do la riforma della sacra liturgia ha celebravo sull’altare dando le spalle Introduzione della lingua italiana, introdotto la nuova celebrazione al “popolo” in una lingua sconosciu- celebrazione rivolta al “popolo”, della Messa. Fu Paolo VI nel 1969 a ta, mentre quel popolo faceva altre che era invitato a una “piena e atti- promulgare il nuovo rito della Mes- cose: recitava il rosario, si annoia- va partecipazione” nelle risposte e sa che ufficialmente iniziò nel 1970 va, entrava a metà Messa (per la nei canti anche popolari, strumenti con le ultime modifiche apportate al validità bastava entrare in chiesa musicali anche diversi dall’organo, testo dell’anno precedente. Non si allo scoprimento del calice e quindi comunione con il pane e il vino, trattava di una nuova Messa, ma di dopo le letture e la predica) e usci- gesti nuovi e più vicini alla vita or- una Messa rinnovata e riavvicinata va prima della fine, mentre io cele- dinaria. Un grande dono purtroppo a come le prime comunità cristiane brante recitavo in latino il prologo spesso osteggiato dai “tradiziona- celebravano. Poiché sono stato ordi- del Vangelo di Giovanni nella parte listi” e maltrattato da preti che si nato prete nel 1962, ho cominciato sinistra dell’altare sempre voltando improvvisano “registi” e introduco- a celebrare la Messa secondo il vec- le spalle alla gente che nel frattem- no variazioni nei gesti e nelle parole chio rito, quello “tridentino”, che po usciva, mentre io continuavo con di una cosa che non gli appartiene. era stato promulgato dal Papa Pio la recita di una preghiera, rigorosa- V. Una faticaccia che non vi dico. mente in latino, a San Michele Ar- CENTRI DON VECCHI Tutto in latino, pieno di gesti come cangelo e con la conclusione di tre Intrattenimenti genuflessioni, inchini, posizioni del- Ave Maria. Ho vissuto il nuovo rito Gennaio 2020 le braccia, occhi da dirigere verso come una liberazione, ma soprat- l’alto in alcuni momenti, dita da te- tutto come un grande salto oltre il ARZERONI nere in un certo modo, spostamenti Concilio di Trento per riandare alle Domenica 26 gennaio ore 16.30 a destra e a sinistra dell’altare, vasi origini quando la chiesa primitiva Coro LA CORDATA sacri da coprire in un certo modo. celebrava la “cena del Signore” e MARGHERA E prima dell’ordinazione c’era un usava la lingua parlata allora. La Domenica 26 gennaio ore 16.30 vero e proprio esame per dimostra- nuova Messa metteva in atto le in- MANUEL re di aver capito che cosa si doveva dicazioni della Costituzione sulla Ingressi liberi fare e di saperlo fare. Poi la gran- Sacra Liturgia del Concilio Vaticano Il nostro settimanale Ogni settimana L'incontro è di- stribuito gratuitamente in 5 mila copie in molte parrocchie e nei posti più importanti della cit- tà. È consultabile anche sul no- stro sito www.centrodonvecchi.org Come donare alla Fondazione Per sostenere la Fondazione Carpinetum si può effettuare un bonifico bancario al Mon- te dei Paschi di Siena, agenzia di Via San Donà, codice IBAN: IT17R0103002008000001425348 Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del 5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
Puoi anche leggere