Consiglio Nazionale dei Geologi - 25- 26- 27 aprile 2020 - Consiglio Nazionale dei ...
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la Repubblica Quotidiano Data 27-04-2020 Pagina 1+5 Napoli Foglio 1/2 Notte dipaura,sciame sismico con 34episodi,4scosse avvertite dalla popolazione Terremoto nei Campi Flegrei gente in strada a Pozzuoli di Stella Cervasio apagina5 Notte di paura nei Campi F 4scosse,gente in strada a Pozzuoli Sciame sismico con 34episodi ma solo alcuni avvertiti dalla popolazione. La direttrice dell'Osservatorio Vesuviano "Monitoriamo gli eventi legati al bradisismo, ma non c'è un trend preoccupante.Il Covid amplifica le reazioni emotive" no,ad est della Solfatara,con inizio ce la direttrice dell'Osservatorio - diStella Cervasio alle 3.51 e scossa finale alle 7.23. da quando pubblichiamo i segnali «Abbiamo contato 34 terremoti di sismici in tempo reale sul nostro si- Vincenzo D'Ambrosio,84anni,par- magnitudo tra O e 3.1- dice France- to, riceviamo notizie "inquinate"». rucchiere in pensione,si è messo la sca Bianco, direttrice dell'Osserva- Ma c'è da preoccuparsi? «Abbiamo mascherina ed è sceso alle quattro torio Vesuviano - Istituto Naziona- fatto una verifica - prosegue Fran- del mattino dal suo appartamento le di Geofisica e Vulcanologia - di cesca Bianco - di tutti i parametri alla fine di via Napoli: in strada de- questi solo 3 hanno superato la ma- che monitoriamo per capire se si cine di persone in assembramento gnitudo 2. La profondità era com- tratti di una dinamica vulcanica: e involontario,in teoria sanzionabili presa tra 1 e 2,5. Si tratta di eventi questi ultimi mostrano i soliti secondo i decreti e le ordinanze che si contestualizzano nell'attua- trend senza variazioni sensibili. Va del Covid-19. Ma Pozzuoli e dintor- le fase bradisismica che registria- sempre tenuto conto che quell'a- ni tra la notte e le prime ore del mo dal 2005,e per la quale stiamo rea è molto antropizzata e costrui- mattino di ieri sono stati colpiti an- osservando un sollevamento che ta su un vulcano attivo assai perico- che da un altro evento che poteva negli ultimi anni si attesta a 0,7cen- loso. Ovvio che col Covid-19 ogni essere un disastro: la terra balleri- timetri al mese. Il Rione Terra di reazione emotiva però è amplifica- na dei Campi Flegrei. Il signor Pozzuoli è l'area che si solleva di ta». Il presidente del Consiglio na- D'Ambrosio si è trovato in compa- più,ed ora è arrivato a 67 centime- zionale dei Geologi, Francesco Pe- gnia di tanti, soprattutto anziani, tri. Quando il suolo si innalza, le duto ricorda che «un piccolissimo in pigiama e con la mascherina che rocce sono soggette a uno stress - sciame si era avuto anche a inizio urlavano. Sono andati verso il ma- spiega ancora Bianco - accumula- aprile, di magnitudo 2.7. Ogni volta re, rimanendo fuori casa per una no uno sforzo dovuto alla deforma- che si supera il 2.5, le persone co- mezz'ora prima di rientrare con la zione e tendono a espellerlo rom- minciano ad avvertirlo. Bisogna se- paura che le scosse potessero ripe- pendosi. Ecco come si genera un guire le evoluzioni di questo scia- tersi: «E stato brutto: non sapeva- terremoto». me, ma non farei allarmismi che mo se uscire da casa e morire di co- Fabrizio Melisi lo ha sentito dalla non hanno ragione d'essere. Se si ronavirus, eventualmente, oppure sua casa che confina con le Terme osservano i dati, l'attività è conti- per il terremoto». A farli scappare di Agnano: «La prima scossa è stata nua». Sui social si sfidano a colpi di erano stati quattro movimenti sus- intorno alle 4 e tutti siamo corsi ad fumarole: chi le ha viste prima,chi sultori della caldera flegrea, prece- affacciarci, cinque minuti dopo ne vede di nuove (addirittura 4 su duti da piccoli boati sotterranei una seconda, più leggera, ma via Pisciarelli) e chi si accorge che mezz'ora dopo due di seguito, for- le bocche aumentano di ampiezza. 024697 che nel resto della zona hanno fat- to affacciare terrorizzati gli abitan- tissime: a quel punto mi sono mes- «Le fumarole - spiega Peduto - so- ti ai balconi. Epicentro delle scos- so le scarpe per fuggire». Lo scia- no tipiche dell'attività bradisismi- se, via Pisciarelli ad Agnano e il me sismico si è sentito a Quarto, ca,ed è normale che dopo un even- Monte Spina. La sala operativa Pianura, Fuorigrotta, Bacoli, Arco to più importante si verifichino fuo- dell'Osservatorio Vesuviano ha re- Felice, Posillipo e persino, ha scrit- riuscite di fumi e gas». gistrato uno sciame sismico attiva- to qualcuno sui social, ad Acerra. Ha la voce stanca, il sindaco di to nella zona Pisciarelli, ad Agna- «Più che sentirlo, lo "vedono" - di- Pozzuoli Enzo Figliolia, ma poi sfo- Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Ordine Nazionale Geologi
la Repubblica Quotidiano Data 27-04-2020 Pagina 1+5 Napoli Foglio 2/2 dera energia: «Tra tante battaglie quando accade (e sta accadendo dato e rincuora dallo spavento. anche questa. La terza scossa ha un po' più spesso) l'angoscia si fa «Confesso che mi fa più paura l'epi- creato un po'di ansie, una parte di sentire. Dopo una notte tribolata, demia che il bradisismo».E per for- puteolani si sono riversati per stra- però,alle 8 di mattina tutto è torna- tuna nessuno dei ricoverati nell'o- da ma sono subiti rientrati. La no- to normale: i nostri concittadini spedale di Santa Maria delle Grazie stra generazione sa che cos'è il bra- hanno la pelle dura».Da due giorni - nei giorni scorsi al centro della disismo e se uno ha scelto di vivere Pozzuoli registra zero contagiati e cronaca per un pericolo di focolaio qui è consapevole. Ovviamente questo è il dato che conforta il sin- - si è accorto delle scosse. ©RIPRODUZIONE RISERVATA medici di base della città, impegnati in prima persona nell'assistenza Tute,calzari, guanti,scudi facciali e mascherine. È il contenuto del kit di dei cittadini."Proteggiamoli" è il nome dell'azione adottata dall'ente protezione individuale donato dal Comune di Pozzuoli alla rete dei comunale per salvaguardare medici e pediatri. `Éstato brutto:non sapevamo se uscire da casa e rischiare di morire contagiandoci colvirus oppure per il terremoto" Jya. }",~ , "'~T.;i .',~w►'... ~_ . .-~- ~ u I l ~ ~ • . ' . ~.• P ~~airy r 41e. ~ ì~^ . '~~• _:, Dall'alto Una veduta del Rione Terra e del porto di Pozzuoli 024697 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Ordine Nazionale Geologi
LASECML1A Quotidiano Data 26-04-2020 Pagina 1+IX Sicilia centrale Caltanissetta/Gela Enna I Agrigento Foglio 1 TROINA In 3 mesi uno sciame con 50 terremoti PAGINA IX L'ANALISI DEL GEOLOGO SU COSA STA ACCADENDO ALL'ENNESE Uno sciame sismico con 50 terremoti in 3 mesi ma non fa paura: «Rilascio graduale di energia» Prospettive.Tortorici: «Una sequenza con ben 15 scosse nelle ultime 48 ore» La scossa sismica cheinteressato Troi- glio dei ministri del 2003,sono classi- na registrata dall'Istituto nazionale di ficati in Zona 2 cioè con sismicità me- geofisica e vulcanologia(Ingv)iericon dio-alta. Una classificazione che è una magnitud o 3.5 riaccende l'attenzione generalizzazione, in quanto local- sulla sicurezzae sui passiancora da fa- mente la propagazione delle onde si- re. A spiegare cosa sta accadendo sul smiche è in funzione diinnumerevoli territorio e in particolare nella zona fattori geologici,su tutti la tipologia e nord è Fabio Tortorici, presidente lo spessore delle rocce affioranti: Esi- Centro studi consiglio nazionale dei stono anche fattori di amplificazione geologi: «Da circa 3 mesi le aree più sismica, quali la presenza di creste settentrionali del territorio ennese, rocciose odistrutturetettoniche».Ma sono teatro di uno sciame sismico che su sicurezza di territorio ed edificato ha fatto registrare circa 50 terremoti, la Sicilia «rimane fanalino di coda per prevalentemente strumentali,quindi il numero dí studi di microzonazione non avvertiti dalla popolazione. Tale sismica e di risposta sismica locale, sequenza ha registrato unincremento II geologo Fabio Tortorici cioè di quelle analisi che individuano di eventi,con ben 15 scosse nelle ulti- le zone più suscettibili ai terremoti e me 48 ore». Tra queste, quella di ieri piuttosto che con poche scosse di che permettono ai geologi di fornire mattina con magnitudo pari a 3.5, maggiore intensità». nelle fasi di progettazione (oltre che quindi di intensità piùforte rispetto le Tortorici evidenzia «i territori più nelle previsioni urbanistiche) una altre, ma senza creare danni. Un rila- vicini alle aree ipocentrali,interessati lungaserie di elementi che giocano un scio di energia da valutare favorevol- da questo sciame sismico, Troina,Ca- ruolo imprescindibile sulla sicurezza mente in quanto «avvienein maniera gliano Castelferrato e Cerami, per l' del territorio e dell'edificato». graduale, con tanti deboli eventi, ordinanza del presidenza del consi- TIZIANA TAVELLA Unruolo meriomaTglnaleper i m edi d di hase „ c,. ~~. 024697 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Ordine Nazionale Geologi
Terremoto Napoli: sciame sismico in area flegrea, gente in strada per paura Una delle scosse avvertita anche in zona occidentale Napoli 09:46 26 aprile 2020- NEWS - Redazione ANSA - POZZUOLI (NAPOLI) L'area flegrea, in provincia di Napoli, è stata al centro dall'alba da uno sciame sismico che, iniziato alle 4,16, si è protratto fino alle 7,23 con 22 eventi registrati. Tre le scosse di terremoto avvertite da buona parte della popolazione sorpresa nel sonno: la prima, alle 4,16, di magnitudo 2,0, la seconda, alle 4,41, di magnitudo 2,5 e la terza la più intensa, alle 4.59, di magnitudo 3,1. Quest'ultimo evento, tra i più forti negli ultimi sei mesi, avvertito anche nell'area occidentale di Napoli, nella zona di Agnano Pisciarelli e su tutto il territorio di Pozzuoli, soprattutto in zona Solfatara fino a Quarto, ha portato molta gente in strada per la paura. Al momento la situazione è tornata tranquilla e non si registrano danni a persone e cose. Allertata la Protezione Civile comunale per controlli e verifiche. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Napoli MENU CERCA Campania NAPOLI AVELLINO BENEVENTO CASERTA SALERNO Basilicata POTENZA MATERA Sciame sismico in zona flegrea, a Pozzuoli gente in strada per la paura Una delle scosse avvertita anche in zona occidentale Napoli. Nessun danno 26 aprile 2020 L'area flegrea, in provincia di Napoli, è stata al centro dall'alba da uno sciame sismico che, iniziato alle 4,16, si è protratto fino alle 7,23 con 22 eventi registrati. Tre le scosse di terremoto avvertite da buona parte della popolazione sorpresa nel sonno: la prima, alle 4,16, di magnitudo 2,0, la seconda, alle 4,41, di magnitudo 2,5 e la terza la più intensa, alle 4.59, di magnitudo 3,1. Quest'ultimo evento, tra i più forti negli ultimi sei mesi, avvertito anche nell'area occidentale di Napoli, nella zona di Agnano Pisciarelli e su tutto il territorio di Pozzuoli, soprattutto in zona Solfatara fino a Quarto, ha portato molta gente in strada per la paura. Una scossa 3,1 era stata registrata a dicembre e aveva fatto ricordare a fine 2019 alla direttrice dell'Osservatorio vesuviano che si trattava di quella più intensa dalla ripresa del fenomeno del bradisismo tra 2005 e 2006. Al momento la situazione è tornata tranquilla e non si registrano danni a persone e cose. Allertata la Protezione Civile comunale per controlli e verifiche. Le scosse sono state avvertite anche nei quartieri flegrei di Napoli, in particolare Pianura e Bagnoli. Lo sciame sismico ha visto il susseguirsi di 25 eventi, il primo alle 3,35 di notte, l'ultimo nella mattinata di domenoica 26 aprile.
27 Apr 2020 Si torna in cantiere da oggi: nuova intesa imprese-sindacati. Durc validi fino al 15 giugno Massimo Frontera Per i cantieri italiani ripartenza in due tappe. Da oggi potranno partire le attività preparatorie funzionali a riavviare, dal 4 maggio, la normale attività produttiva nei cantieri pubblici e privati. Ma prima del 4 maggio, potranno già riaprire i cantieri di edilizia scolastica, edilizia carceraria, edilizia residenziale pubblica e dissesto idrogeologico. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nella conferenza stampa di ieri sera, ha confermato la fine del lockdown per le costruzioni, ferma restando l'applicazione di misure di sicurezza condivise tra parti sociali e governo, e sempre che non si verifichi una nuova fiammata di contagi. In questi giorni di blocco l'intera filiera delle costruzioni si era preparata alla ripartenza. Il 24 aprile le associazioni datoriali, i sindacati dell'edilizia e le principali committenze pubbliche hanno rinnovato e aggiornato le linee guida "condivise" dal ministero del Mit il 19 marzo scorso con le parti sociali. Diversamente dal precedente accordo, in questa nuova intesa la "condivisione" del Mit è stata allargata a comuni e province; ma anche al ministero del Lavoro che, in vista della riapertura dei cantieri, è chiamato a un ruolo specifico nelle verifiche del rispetto delle prescrizioni di sicurezza. L'Ispettorato nazionale del lavoro è stato allertato - come spiega la circolare n.149/2020 del 20 aprile scorso - per verificare il rispetto delle misure di sicurezza concordate tra le parti sociali. «Il lavoro a distanza - si legge nelle linee guida sottoscritte il 24 aprile - continua ad essere favorito anche nella fase di progressiva riattivazione del lavoro in quanto utile e modulabile strumento di prevenzione, ferma la necessità che il datore di lavoro garantisca adeguate condizioni di supporto al lavoratore e alla sua attività (assistenza nell'uso delle apparecchiature, modulazione dei tempi di lavoro e delle pause)». Per partire in anticipo, comunicazioni ai prefetti «Dal 4 maggio riparte la tutta la manifattura, tutto il settore delle costruzioni e tutto il settore del commercio all'ingrosso funzionale alla manifattura e alle costruzioni», ha confermato ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, illustrando i contenuti del nuovo Dpcm "Fase 2". «Le imprese, che riprendono la loro attività a partire dal 4 maggio 2020, possono svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura a partire dalla data del 27 aprile 2020» si legge nel Dpcm. Nell'allegato 3 del nuovo decreto, dove sono indicate le attività economiche che potranno riprendere, sono indicati tutti i principali codici Ateco del settore costruzioni: 41 (costruzione di edifici), 42 (ingegneria civile) e 43 (lavori di costruzione specializzati). Nel comunicato stampa diffuso dalla regione Emilia Romagna dopo l'incontro con il premier, sempre ieri, nella cabina di regia nazionale, si aggiunge che da oggi, 27 aprile, «in Emilia-Romagna (fatta eccezione per Piacenza), così come in tutto il Paese, potranno ripartire le aziende del comparto costruzioni per i soli cantieri di opere pubbliche su dissesto idrogeologico, edilizia scolastica, edilizia 1/3
residenziale pubblica e penitenziaria», sempre a condizione di rispettare il nuovo protocollo del 24 aprile, richiamato dallo stesso Dpcm "Fase 2" di Conte. In ogni caso, la possibilità di riaprire alcuni cantieri di opere pubbliche, spiega sempre il comunicato dell'Emilia Romagna, è subordinata alla comunicazione alle prefetture. La nuova intesa imprese-sindacati-committenze Quanto alle attività più strettamente di cantiere, il testo dell'intesa sottoscritta il 24 aprile ribadisce che «è necessario il rispetto del distanziamento sociale, anche attraverso una rimodulazione degli spazi di lavoro, compatibilmente con la natura dei processi produttivi e con le dimensioni del cantiere. Nel caso di lavoratori che non necessitano di particolari strumenti e/o attrezzature di lavoro e che possono lavorare da soli, gli stessi potrebbero, per il periodo transitorio, essere posizionati in spazi ricavati». «Per gli ambienti dove operano più lavoratori contemporaneamente potranno essere assunti protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile in relazione alle lavorazioni da eseguire rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, siano adottati strumenti di protezione individuale». «L'articolazione del lavoro - si legge in un altro punto - potrà essere ridefinita con orari differenziati che favoriscano il distanziamento sociale riducendo il numero di presenze in contemporanea nel luogo di lavoro e prevenendo assembramenti all'entrata e all'uscita con flessibilità di orari.È essenziale evitare aggregazioni sociali anche in relazione agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa (commuting), con particolare riferimento all'utilizzo del trasporto pubblico. Per tale motivo andrebbero incentivate forme di trasporto verso il luogo di lavoro con adeguato distanziamento fra i viaggiatori e favorendo l'uso del mezzo privato o di navette». Il protocollo applicativo a cura della Cncpt I principi indicati vanno calati nel ciclo di produzione. A questo aveva ha provveduto nei giorni scorsi la Commissione per la prevenzione degli infortuni (Cncpt) partecipata da Ance e sindacati dell'edilizia, che ha realizzato un dettagliato protocollo da seguire nelle varie lavorazioni di cantieri, declinando in modo operativo i principi contenuti nell'accordo del 24 aprile. «Con le procedure - si spiega nella lettera della Cncpt del 16 aprile inviata a tutti gli enti paritetici territoriali - sono state definite e declinate, per ogni punto delle linee-guida, le azioni che ciascun soggetto in modo specifico è chiamato ad adottare mantenendo in evidenza che la prevenzione del rischio è il risultato della osservanza da parte di tutti dei compiti affidati a ciascuno». Oltre al protocollo applicativo (e alla relativa modulistica) è stata anche redatta una altrettanto dettagliata check list per verificare che gli adempimenti rispondano alle prescrizioni. Nei casi di incongruenza o di impossibilità di realizzare le prescrizioni, scatta la sospensione delle lavorazioni, che il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione deve attestare. Il ruolo dell'Ispettorato del lavoro Come è noto, oltre che delle Asl i prefetti potranno avvalersi anche delle articolazioni territoriali dell'Ispettorato nazionale del lavoro per l'attuazione delle misure di sicurezza nella cosiddetta fase 2 della gestione della pandemia. Nella citata circolare 149, l'Ispettorato ha indicato più nel dettaglio limiti e competenze dell'intervento degli ispettori ministeriali. Il ruolo esclusivo dell'Ispettorato è finalizzato «alla verifica dell'osservanza, presso le imprese le cui attività non sono sospese, dei "contenuti del protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro sottoscritto il 14 marzo 2020 fra il Governo e le parti sociali"». Ma, nell'esercizio di questa attività "speciale" gli ispettori dell'Inl potranno ovviamente intervenire anche nelle situazioni di evidenti 2/3
violazioni e particolare gravità e urgenza che dovessero scoprire. De Micheli: regole fondamentali per riaprire i cantieri «Voglio ringraziare in particolare la ministra Nunzia Catalfo, i sindacati e i rappresentanti delle categorie, Anci e Upi - ha detto la ministra delle Infrastrutture De Micheli commentando il protocollo del 24 aprile condiviso con la ministra del Lavoro, i rappresentanti di comuni, province, Anas, Rfi, Ance, Alleanza delle cooperative, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil - che hanno operato con grande impegno per la definizione di regole fondamentali che ci consentiranno di riaprire i cantieri nella sicurezza per chi ci lavora». Per quanto riguarda il Durc, la ministra ha sottolineato «l'impegno del Governo di fissare al 15 giugno il termine di validità di tutti quelli in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile 2020, attraverso un'apposita modifica di legge che sarà inserita nel prossimo Decreto Legge di fine aprile». Sindacati: ottima base per garantire la sicurezza Nel nuovo accordo siglato nella notte tra il 24 e il 25 aprile, spiega Alessandro Genovesi, segretario generale di Fillea Cgil, sono state specificate meglio «per realtà complesse come quelle dell'edilizia, norme e prescrizioni su cui ora tutti insieme, sindacato e stazioni appaltanti pubbliche vigileremo». Nello specifico, aggiunge il leader sindacale, «oltre a ribadire quanto previsto già dai precedenti protocolli per i grandi lavori, si introducono tavoli specifici di verifica e monitoraggio, oltre che a livello aziendale, solo dove sono presenti Rsu e Rls, anche a livello territoriale, viste anche le dimensioni di impresa e la presenza di piccole e piccolissime aziende: tavoli con le parti sociali firmatarie dei Ccnl che prevedono il coinvolgimento dei Cpt (gli enti bilaterali territoriali dedicati alla sicurezza) e dei Rlst, con la possibilità di allargarli anche a specifiche competenze tecniche sanitarie per una migliore organizzazione del lavoro e dei carichi in cantiere». I piani della sicurezza, aggiunge Genovesi, «saranno aggiornati alla luce del protocollo con il coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori e le stazioni appaltanti vigileranno, attraverso i coordinatori per la sicurezza, affinché tutte le imprese rispettino il protocollo». La nuova intesa imprese-sindacati con Mit e Welfare del 24 aprile La circolare 149/2020 dell'Ispettorato nazionale del lavoro Il nuovo Dpcm illustrato ieri dal premier Giuseppe Conte P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 3/3
26 Apr 2020 Ripartenza/3. Sulla rete vuota di Autostrade ripartono i cantieri: 1.628 interventi di manutenzione entro maggio Maurizio Caprino Qualche settimana di incertezza: il tempo di consentire agli appaltatori di trovare personale, alloggi e materiali nonostante il lockdown e mettere a punto con sindacati e ministero delle Infrastrutture le procedure di distanziamento, protezione e sanificazione anti-contagi. Su molte autostrade i cantieri sono ripartiti. Sia per manutenzioni e messe a norma, spesso necessarie per recuperare prolungate omissioni e carenze che negli ultimi mesi hanno portato al collasso vari tratti. Sia per nuove opere: lunedì scorso è stata riavviata la fresa più grande d'Europa, che scava la galleria Santa Lucia nell'ambito dell'ampliamento a tre corsie dell'A1 tra Barberino e Calenzano, che congiungerà la Variante di valico con il nodo di Firenze eliminando una strozzatura critica. Vi lavorano 150 operai per turno. Ieri a mezzogiorno l'Autostrada del Sole è stata riaperta.Così procedono i due maggiori gruppi del settore: Autostrade per l'Italia (Aspi, che fa capo ai Benetton, 3.020 chilometri gestiti) e Astm (dei Gavio, 1.423 chilometri gestiti). Sono i tre quarti dei 6mila chilometri di autostrade a pedaggio italiane. I vantaggi del lockdown I lavori sono facilitati dall'attuale quasi-assenza di traffico: in molti casi si riesce a spostare o a estendere di giorno operazioni prima fattibili solo di notte. Rendendole più agevoli ed economiche e consentendo di terminare alcuni lavori in anticipo, come per riasfaltature e ispezioni di viadotti.Lo scarso traffico ha temporaneamente alleggerito le cose dovute a cantieri e restringimenti imposti o raccomandati ad Aspi dalle Procure di Genova e Avellino in tratti degradati o a rischio di Liguria, Campania e Abruzzo. Da marzo sull'A16 c'è addirittura un senso unico alternato con attese di almeno 15 minuti. Le nuove opere Oltre che in Toscana, Aspi sta costruendo opere accessorie presso la Bretella Sud di Fano (A14). Astm ha invece cantieri in due tra le zone più colpite dalla pandemia: il Bresciano (completamento della Corda Molle Ospitaletto-Montichiari e variante alla statale 45-bis tra Robecco e Pontevico) e il Piacentino (completamento della tangenziale di Carpaneto). Ha dovuto sospenderli. Per i primi due si stanno valutando misure per una prossima ripresa. In provincia di Piacenza, invece, fino al 3 maggio la Regione ha sospeso tutti i cantieri tranne quelli urgenti per la messa in sicurezza del territorio e quelli per opere pubbliche di somma urgenza. Manutenzioni Aspi lavora su quattro fronti, trascurati negli scorsi anni e determinanti per recuperare credibilità (tanto che ora i controlli sono affidati a società esterne): piano adeguamento gallerie alle norme europee di sicurezza antincendio, manutenzioni strutturali (anche in galleria, specie 1/2
dopo il crollo di parte della volta della Berté sull'A26 il 30 dicembre), sorveglianza sui viadotti e sostituzioni e manutenzioni di barriere di sicurezza su 2.200 chilometri e 1.628 opere (di cui il management precedente negava la necessità, prima di sequestri giudiziari revocati solo quando si dà corso ai lavori). In galleria la maggior parte di lavori e ispezioni è in Liguria, spesso sotto la supervisione del superispettore ministeriale Placido Migliorino, con cui ora c'è discreta interlocuzione. Nutrito pure il programma in A14, tra Marche e Abruzzo e si lavora anche in Veneto e Friuli, Toscana (A1) e Campania (A16 e A30). In molti casi sulla sicurezza antincendio si attuano misure compensative (come impianti provvisori, videosorveglianza rafforzata, limiti di velocità e divieti di sorpasso)), in attesa di sistemazione definitiva. Nel Lazio i lavori sono finiti. La maggior parte delle manutenzioni strutturali di ponti è in corso in Liguria, per caratteristiche del territorio, vicende giudiziarie e vetustà delle opere. La vetustà tocca anche Astm, la cui rete è nel Nord-Ovest, l'area con le prime autostrade costruite in Italia. Sull'A6, 18 cantieri in viadotti e cavalcavia, riprenderanno nei prossimi giorni assieme all'avvio di altri 23. Si conta di chiuderne circa 30 entro l'estate, sperando possano esserci i consueti esodi nonostante la pandemia. Giovedì 30 aprile riapre il viadotto Mollere, rifatto ex novo. E prosegue il programma di rinnovo di tutte le barriere, con il lotto 2 su sette viadotti più lo svincolo di Altare. È prossimo l'avvio del lotto 3 (cinque viadotti). Adeguamenti o misure compensative in gallerie sono già terminati ma si va avanti per arrivare ovunque ad adeguamenti definitivi. Lo consente proprio la messa in sicurezza provvisoria: il traffico può procedere su una corsia, unica soluzione possibile perché sull'A6 gli scambi dicarreggiata sono pressoché impossibili. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 2/2
27 Apr 2020 La cassa integrazione semplificata non elimina l'accordo con i sindacati Paolo Stern La semplificazione delle procedure di accesso agli ammortizzatori sociali per le aziende che hanno sospeso l'attività in seguito al coronavirus lascia comunque intatti alcuni step della procedura sindacale, senza i quali la prestazione potrebbe essere negata.Per prima cosa bisogna distinguere tra la procedura di consultazione sindacale e il raggiungimento di un accordo. L'articolo 14 del Dlgs 148/2015 di riforma degli ammortizzatori sociali prevede che l'impresa, nei casi in cui debba ricorrere alla cassa integrazione ordinaria per sospensione o riduzione dell'attività produttiva, informi preventivamente le Rsa o le Rsu, e le articolazioni territoriali delle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, delle cause di sospensione o di riduzione dell'orario di lavoro, dell'entità e della durata prevedibile della sospensione e del numero dei lavoratori interessati. Le organizzazioni sindacali, ricevuta l'informativa, possono chiedere, congiuntamente o disgiuntamente, di essere convocate per esaminare la questione. In caso di mancata richiesta, la procedura di consultazione si dà per esperita. Obbligatorio dunque è il percorso di coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, non il risultato dell'interlocuzione. È evidente che concludere la consultazione con l'intesa sindacale potrebbe fornire una maggiore garanzia di buon esito della domanda stessa di Cig presentata alla commissione Inps. Cigo e Fis per il Covid-19 Veniamo ora agli strumenti emergenziali attivati dal decreto "cura-Italia" (Dl 18/2020) per sostenere le aziende durante l'emergenza Covid-19. L'articolo 19 mantiene inalterato l'obbligo di informazione, consultazione ed esame congiunto con le organizzazioni sindacali, sia per la cassa integrazione ordinaria (Cigo), sia per l'assegno ordinario del Fondo di integrazione salariale (Fis). La procedura di interlocuzione deve concludersi, però, anche in via telematica, entro i tre giorni successivi a quello della comunicazione preventiva. Tempi stretti dunque per incontrarsi, discutere e accordarsi o meno. Nessun documento che attesti l'effettiva attivazione della procedura di consultazione deve essere allegato alla domanda inoltrata all'Inps. Questa circostanza però non deve trarre in inganno: è sempre obbligatorio esperire la procedura di informazione sindacale. L'assenza di questo requisito vizierebbe insanabilmente il procedimento amministrativo. Quindi è bene che l'impresa mantenga tutte le evidenze del suo operato. Cassa in deroga Nel caso della cassa integrazione in deroga prevista dall'articolo 22 del DL 18/2020, è previsto esplicitamente un «previo accordo» con le organizzazioni sindacali. L'accordo non è richiesto per i datori di lavoro che occupano fino a cinque dipendenti. Questo particolare ammortizzatore sociale si attiva su disposizione delle Regioni o delle Province autonome, che quindi possono regolamentare autonomamente procedure e iter di approvazione. Per definire l'entità numerica 1/2
dell'impresa, cinque o più dipendenti, bisogna fare riferimento all'articolo 20, comma 1, del Dlgs 148/2015, e cioè al numero dei lavoratori occupati mediamente nell'azienda nel semestre precedente la data di presentazione della domanda. I lavoratori a tempo parziale devono essere conteggiati secondo quanto previsto dall'articolo 9 del Dlgs 81/2015. Le disposizioni regionali su questo punto, poi, hanno assunto decisioni spesso differenti l'una dall'altra. Pertanto, senza una modifica dell'articolo 22 del Dl 18/2020, per attivare la cassa integrazione in deroga per le imprese con più di cinque dipendenti non basta la procedura di consultazione ma occorre l'accordo sindacale. Saranno validi anche gli accordi raggiunti solo con alcune delle sigle sindacali coinvolte. L'impresa plurilocalizzata dovrà procedere secondo le disposizioni di ciascuna Regione ove risieda ogni unità produttiva interessata e, nel caso in cui le Regioni interessate siano almeno cinque, la procedura di consultazione viene esperita a livello nazionale secondo le previsioni della circolare 8/2020 del ministero del Lavoro. Non ci sono elementi ostativi, però, nell'attivare, anche ove le Regioni coinvolte fossero fino a quattro, una sola procedura di consultazione sindacale, con unico accordo finale, in cui risultassero presenti tutti i vari organismi territoriali ovvero quelli nazionali con loro delega di firma.Non ha un impatto secondario, poi, sul rapporto tra intese sindacali e provvedimenti emergenziali, la disposizione dell'articolo 1, comma 1, del Dl 23/2020, il decreto «liquidità», che subordina ogni sostegno finanziario all'impegno a gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali (non mere consultazioni). P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 2/2
25 Apr 2020 Pagamenti Pa, nel decreto aprile lo sblocco di 12 miliardi per i creditori degli enti locali Marco Mobili e Gianni Trovati Sarà da 12 miliardi la replica dello sblocca-debiti della Pa e si concentrerà in particolare sulla liquidità necessaria a liberare i pagamenti alle imprese che forniscono lavori, beni e servizi ai Comuni. La maximanovra da 150 miliardi che il governo punta ad approvare entro il 30 aprile prende forma con il passare delle ore. Il Def la raffigura articolata in 7 filoni, dal credito al fisco agli enti territoriali, ma a dominare la scena saranno gli interventi su imprese e lavoro. I numeri chiave sono finiti ieri pomeriggio sul tavolo della riunione che il ministro dell'Economia Gualtieri ha tenuto con i capigruppo della maggioranza: incontro che non è bastato ad appianare le discussioni sui temi più critici nella maggioranza, a partire dal reddito d'emergenza. Le cifre passate in rassegna dalla maggioranza parlano poi di 17 miliardi per la sola replica della Cassa integrazione, a cui vanno aggiunti gli 1,3 miliardi per il rafforzamento della Naspi. Sul cosiddetto reddito di emergenza la proposta Mef punterebbe a distribuire un miliardo sotto forma di assegno di 500 euro per due mesi a 800mila famiglie, fra cui rientrerebbero lavoratori in nero e immigrati. Ma la ministra del Lavoro Catalfo continua a chiedere di più.La replica da 12 miliardi dello sblocca-debiti si concentrerà sulla liquidità necessaria a liberare le vecchie fatture delle aziende che hanno fornito lavori, beni e servizi ai Comuni. Con un intervento che visto il crollo in atto nelle entrate locali punta anche a evitare che i tempi di attesa si allunghino ulteriormente. Intanto sempre su questo campo è intervenuta ieri la Consulta, che nella sentenza 78/2020 depositata ieri (relatore Antonini) ha giudicato legittimo il taglio di almeno il 30% per i premi ai direttori generali e amministrativi delle Asl che non rispettano i tempi di legge nel pagamento delle fatture. A chiedere di bocciare la norma erano state la Regione Lazio e le Province di Trento e Bolzano. Per Regioni e Comuni punta a salire a 5,5 miliardi e potrebbe ospitare anche un bis dei fondi per la «solidarietà alimentare». Sempre per liberare la spesa degli enti locali, in particolare sul welfare, si studia una norma per permettere di scrivere i bilanci preventivi, che autorizzano le uscite, a senza considerare gli effetti dell'emergenza, in attesa che il tavolo di monitoraggio fra governo e amministratori li definisca puntualmente. Nella stessa ottica va l'idea di permettere la rinegoziazione dei mutui anche in esercizio provvisorio con delibera di giunta.Tra le novità emerse ieri c'è lo sconto Iva per mascherine e altri dispositivi di protezione individuale, che secondo quanto annunciato da Gualtieri al tavolo dovrebbero vedersi azzerare l'imposta o al limite fermarsi all'aliquota agevolata del 5%. In costruzione anche il capitolo sul turismo, che oltre al bonus vacanze prevederà, come annunciato dal ministro Dario Franceschini, la conferma della proroga al 2033 delle attuali concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari: una proroga già in vigore ma messa in discussione da alcune regioni.Il lavoro non è finito. Lunedì prossimo è già in programma l'ennesima riunione fra il ministro e i capigruppo per mettere a punto l'impalcatura delle misure che il governo vuole portare in consiglio dei ministri 1/2
entro il 30. Da definire anche la dote da lasciare agli interventi parlamentari: la maggioranza ci conta anche per costruire qualche filo di dialogo con l'opposizione, ma sul piatto non ci saranno più di 600-800 milioni. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 2/2
27 Apr 2020 Edilizia, permesso di costruire tacito? Il privato ha sempre la possibilità di chiedere un provvedimento espresso Pietro Verna Il permesso di costruire tacito non esime l'amministrazione comunale dall'obbligo di adottare un provvedimento espresso, allorché il privato vi abbia interesse per ragioni di certezza e stabilità della propria posizione. Lo impone l' art. 2 della legge 7 agosto 1990, n. 241 ("Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi") che ha sancito il principio secondo cui, ove il procedimento consegua obbligatoriamente ad un'istanza, ovvero debba essere iniziato d'ufficio, le pubbliche amministrazioni hanno il dovere di concluderlo mediante l'adozione di un provvedimento espresso (Tar Puglia- Bari, sentenza 30 marzo 2020). In questi termini, i giudici amministrativi pugliesi hanno accolto il ricorso proposto da un'impresa di costruzioni che aveva chiesto al Comune di Bisceglie di accertare l'illegittimità del silenzio assenso formatosi sull' istanza di rilascio del permesso di costruire riguardante un edificio commerciale asservito ad un impianto di distribuzione di carburanti. Istanza sulla quale gli uffici competenti dell'Ente locale e le altre amministrazioni interessate al procedimento si erano espressi favorevolmente, senza che il Consiglio comunale si pronunciasse nel termine stabilito dall' art. 20 del D.P.R. 380/2001 "Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia". La cornice normativa del testo unico edilizia L'art. 20 del D.P.R. 380/2001, nel disciplinare il procedimento volto al rilascio del permesso di costruire, prevede, al comma 8, che «decorso inutilmente il termine per l'adozione del provvedimento conclusivo, ove il dirigente o il responsabile dell'ufficio non abbia opposto motivato diniego, sulla domanda di permesso di costruire si intende formato il silenzio assenso». Norma che ricalca l'art. 20 della legge n. 241/1990 (modificato dall'art. 3, comma 6-ter, della legge n. 80/2005) secondo cui nei procedimenti ad istanza di parte per il rilascio di provvedimenti amministrativi «il silenzio dell'amministrazione competente equivale a provvedimento di accoglimento della domanda, senza necessità di ulteriori istanze o diffide, se la medesima amministrazione non comunica all'interessato il provvedimento di diniego». La pronuncia del Tar Puglia L'impresa aveva denunciato la violazione dei principi di buon andamento dell'azione amministrativa, legalità, affidamento, correttezza, efficienza, imparzialità della P.A. ( art. 97 Cost.; artt. 1, 2 e 3 legge n. 241/1990), evidenziando l'interesse ad ottenere un provvedimento espresso «per l'avvio delle pratiche bancarie e finanziarie propedeutiche all'inizio delle opere, per il trasferimento del bene [e] per la sottoscrizione del preliminare di acquisto delle porzioni 1/2
del fabbricato». Argomentazioni che i giudici amministrativi pugliesi hanno accolto (la sentenza ha dichiarato «l'obbligo del Comune di Bisceglie di concludere il procedimento entro il termine di trenta giorni» e nominato commissario ad acta il Prefetto di Barletta- Andria- Trani, nell'ipotesi di "ulteriore inerzia" dell' amministrazione comunale) alla luce dell'indirizzo giurisprudenziale sul silenzio assenso ex art. 20 del Dpr n. 380/2001 declinato nei seguenti elementi: introduce soltanto una modalità semplificata per il conseguimento del titolo edilizio dimodoché il privato ha sempre la possibilità di richiedere un provvedimento espresso (Tar Puglia- Bari, sentenza n. 725 del 20 maggio 2019 e Tar Lazio- Roma, sentenza 26 aprile 2019, n. 5308) al fine di conoscere il contenuto e le ragioni delle determinazioni dell'amministrazione (Tar Campania, Napoli, sentenza 22 novembre 2013 n. 5334); lascia inalterato il regime autorizzatorio in materia edilizia alla stessa stregua di quanto previsto per gli interventi sottoposti a S.C.I.A (T.A.R. Puglia- Bari, sentenza 14 gennaio 2016 n. 37; Tar Lombardia, Milano, sentenza 2 luglio 2018, n. 1640); l'Amministrazione ha l'obbligo di provvedere alla formazione documentale del permesso di costruire tacito, eventualmente utilizzabile nei rapporti con i soggetti terzi, oltre che nei riguardi della stessa Amministrazione (Tar Campania- Salerno, sentenza 7 novembre 2019, n. 1936; Tar Lazio- Roma, sentenza 1° agosto 2019, n. 10227). Sentenza, quest'ultima, che ha ritenuto legittima la richiesta di un privato di ottenere dall'Amministrazione capitolina il permesso di costruire tacito in forma cartacea «per poter riscontrare il termine finale dei lavori, per la documentazione di cantiere [e] per corrispondere gli esatti importi del contributo dovuto per gli oneri di urbanizzazione e il costo costruzione». La pronuncia del Tar Puglia P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 2/2
27 Apr 2020 Immobiliare, affitti di case e negozi in crisi in attesa degli aiuti del Governo Dario Aquaro e Cristiano Dell'Oste Proprietari e inquilini di oltre 6 milioni di immobili affittati misurano i primi danni della crisi e aspettano le prossime mosse del Governo. Dopo il tax credit di marzo – limitato ai negozi in categoria catastale C/1 – bisogna ricomporre il puzzle degli annunci, dal titolare dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, al sottosegretario al Mef, Maria Cecilia Guerra. Si va verso un'estensione degli aiuti agli autonomi e agli immobili diversi dai negozi, con una dote «sostanziosa» di 2 miliardi destinata anche alla bollette. Verso un nuovo tax credit Gli affitti commerciali sono i primi a soffrire, e in molti casi continueranno a farlo anche durante la fase-2. «Ci sarà certamente una capacità reddituale più contenuta da parte degli inquilini, cui si aggiungono fenomeni come morosità e richieste di rimodulazione del canone», osserva Luca Dondi, direttore generale di Nomisma. Una situazione aggravata dal fatto che in Italia oltre il 50% del mercato è in mano alle persone fisiche: 810mila negozi e 171mila uffici, che per molte famiglie costituiscono una componente reddituale significativa. Commenta Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia: «Ci sono grandi marchi che fin da inizio marzo hanno smesso di pagare, inviando ai locatori lettere inaccettabili in cui dichiarano di ritenere non dovuto il canone; mentre molti piccoli esercenti hanno cercato il dialogo e un accordo». Confedilizia chiede da mesi il ripristino della cedolare secca sulle nuove locazioni dei negozi e l'estensione ai contratti già in essere. Ogni anno, in effetti, vengono stipulati circa 360mila nuovi contratti per immobili non abitativi, di cui però i negozi sono solo una parte. Per ora non si registrano ancora massicci fallimenti tra le società immobiliari, ma chi gestisce centri commerciali e alberghi ha problemi di liquidità.Se lo strumento prescelto per farvi fronte con il "decreto Aprile" sarà nuovamente il tax credit – avvertono gli addetti ai lavori – sarà bene far tesoro degli errori commessi con il "cura Italia". Chiarendo subito, ad esempio, che il bonus del 60% non "fa reddito" per il conduttore. Precisando, poi, nella legge se l'inquilino deve pagare il canone, anziché farlo dire ex post alle Entrate, affermazione a rischio contenzioso. E definendo meglio il perimetro: ci sono attività commerciali svolte in locali di categoria C/3 e ci sono C/1 con attività in parte ammesse e in parte ora soggette a lockdown, come i bar-tabacchi). Canoni peggio dei prezzi nel 2020 La crisi delle attività si riflette inevitabilmente sul mercato abitativo. «Dove c'è il rischio che il 50% dei circa 4 milioni di famiglie in affitto vedrà accentuate criticità e sofferenze - spiega Stefano Chiappelli, segretario generale del Sunia -. Occorre ripensare i canoni e rinegoziare le condizioni, almeno in una prospettiva temporanea». Il sindacato degli inquilini propone ad esempio di rivedere gli accordi territoriali sul canone concordato. Sono stati già firmati alcuni protocolli (o bozze) territoriali. E anzi a Bologna l'accordo è stato integrato, con l'ok a prevedere dei canoni inferiori ai valori minimi fissati. «Il concordato, anche pensando a studenti e 1/2
lavoratori fuori sede colpiti dalla crisi – afferma Chiappelli – è uno strumento imprescindibile. E vanno aumentate le detrazioni dal reddito dell'inquilino per questo contratto, come avviene sulle rate del mutuo». I contribuenti che sfruttano i bonus per inquilini a basso reddito sono 1,25 milioni, con un importo medio di 179 euro. Mentre, per quanto concentrati nelle grandi città, quelli che usano l'agevolazione del 19% per i fuori sede sono 282mila (per lo più genitori degli studenti). Su protocolli e tavoli di confronto non sempre i proprietari sono d'accordo: «Crediamo di più nell'analisi e nell'assistenza alle parti caso per caso», dice Spaziani Testa. Ma risaltano già alcuni punti d'intesa. Come la richiesta di un forte finanziamento al Fondo di sostegno all'affitto (si veda l'articolo in basso); o quella di scardinare il principio per cui si pagano le imposte anche sui canoni non incassati, almeno finché non arriva la convalida dello sfratto o – per i contratti siglati dal 2020 – l'ingiunzione di pagamento. Nell'ottica di sburocratizzare, se non una autocertificazione, si potrebbe ad esempio ammettere una lettera dell'inquilino come prova del mancato incasso.Tutti sanno che l'impatto sul mercato sarà pesante. «Prevediamo un effetto più sostenuto sui canoni rispetto ai prezzi, almeno per quest'anno – rileva Dondi di Nomisma –. Poi ci sarà una ridefinizione degli equilibri: gli ultimi due mesi hanno stravolto la situazione e il mercato non si ripresenterà come tale. In questo quadro, non ci si può aspettare che gli aiuti pubblici producano grandi effetti: serviranno come misure tampone per alleggerire il carico sul settore, in attesa che l'economia si riprenda». P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved 2/2
Data 27-04-2020 IMPRESEDILINEWS.IT (WEB2) Pagina Foglio 1/6 Home Chi Siamo Abbonamento Iscrizione alla newsletter LinkedIn Facebook YouTube IN BREVE DIGITAL TRANSFORMATION REALIZZAZIONI RISTRUTTURAZIONI PROGETTI MATERIALI|IMPIANTI MACCHINE|NOLEGGIO SPORTELLO IMPRESA Home Sportello Impresa Associazioni L’edilizia è pronta a far ripartire il Paese ma occorre accelerare procedure... Sportello Impresa Associazioni Leggi la rivista Tavola Rotonda | Tecniche Nuove - Saie L’edilizia è pronta a far ripartire il Paese ma occorre accelerare procedure e dare liquidità alle n.3 - Aprile 2020 n.2 - Marzo 2020 n.1 - Febbraio imprese 2020 La divisione Edilizia-Architettura di Tecniche Nuove e Saie hanno sentito i protagonisti della Filiera delle Costruzioni chiedendo loro a quali “Strumenti per il Governo e richieste per riavviare l’Italia” stanno pensando. Ne è scaturito un dibattito che ha confermato un dato sconcertante: una gran mole di lavoro legislativo e procedurale per accelerare la competitività del settore è praticamente pronto per essere implementato ma la politica non n.9 - Novembre n.8 - Ottobre n.7 - Settembre riesce a comprenderne la portata e quindi ad agire. Eppure stiamo parlando di un’industria 2019 2019 2019 che nel suo complesso genera il 22% del Pil italiano. Covid-19 ha inoltre riacceso i riflettori sul bene casa come luogo per vivere e guarire. Occorre perciò una riflessione sui luoghi Edicola Web dell’abitare, dall’edificio alla città, riflessione ferma da 50 anni. Redazione 27 aprile 2020 Registrati alla newsletter Seguici su Facebook La Divisione Edilizia e Architettura di Tecniche Nuove e Saie hanno organizzato la tavola rotonda “Strumenti per il Governo e richieste per riavviare l’Italia” facendo Imprese Edili 8480 "Mi piace" intervenire i rappresentanti della filiera delle costruzioni, filiera che si è espressa per lo sviluppo condiviso delle strategie da adottare affinché il settore (con l’indotto raggiunge il 22% del Mi piace Acquista ora Pil), attualmente afflitto dall’emergenza Covid-19, possa delineare idee e progetti a breve e a lungo termine per riavviare il comparto Di' che ti piace prima di tutti i tuoi amici industriale e, nel suo insieme, la crescita del Sistema Paese. Da questo confronto scaturirà la Carta dell’Edilizia e delle Costruzioni come strumento di confronto diretto con le Tag 150022 Istituzioni, affinché s’individuino linee guida strategiche per il rilancio del sistema che vadano al di là dell’emergenza Agenzia del Demanio ambiente Ance contingente. Tra gli elementi del dibattito, oltre alla richiesta di riaprire i cantieri, avviare una serie di riforme procedurali dal architettura bando cantiere grande impatto economico sul settore e la priorità d’iniettare città colore costruzioni
Data 27-04-2020 IMPRESEDILINEWS.IT (WEB2) Pagina Foglio 2/6 liquidità nei conti correnti delle imprese, è emersa la necessità-opportunità di fare una grande riflessione sulla casa, come luogo dell’abitare e come grande occasione di edilizia edilizia residenziale lavoro. efficienza energetica Enea finanziamenti finiture formazione Tavola rotonda | Partecipanti geometri impianti imprese infrastrutture innovazione interni isolamento termico laterizio legno Milano noleggio pavimenti pmi progettazione progetti recupero restauro rigenerazione urbana riqualificazione riqualificazione urbana Ivo Nardella | Editore Gruppo Editoriale Tecniche Nuove. risparmio energetico ristrutturazione Livia Randaccio (moderatore) | Direttore editoriale del tabloid Imprese Edili del rivestimenti rivestimenti serramenti Gruppo editoriale Tecniche Nuove sicurezza sostenibilità territorio Gabriele Buia | Presidente Ance – Associazione Nazionale Costruttori Edili – Confindustria). I costruttori attivano una lunga filiera che rappresenta l’86% del urbanistica settore industriale e il 22% del pil nazionale se si considera anche l’immobiliare Federica Brancaccio | Presidente Federcostruzioni – Confindustria, associa 100 associazioni di settore per circa 350 miliardi di fatturato Gabriele Scicolone | Presidente Oice – Associazione organizzazioni italiane di ingegneria – Confindustria – associa 400 società con un fatturato di circa 2 miliardi di euro e 14mila addetti 01building Giuseppe Freri | Presidente Federcomated – Federazione Nazionale Commercianti Materiali Edili – Confcommercio per 8.000 punti vendita sul Materiali intelligenti nell’edilizia del futuro territorio nazionale e circa 18 miliardi di fatturato 23 aprile 2020 Maurizio Savoncelli | Presidente Consiglio Nazionale Geometri – 100 mila Fra calcestruzzi che si auto riparano, legno geometri iscritti – e Consigliere Rete Professioni Tecniche potenziato e prodotti fibrorinforzati con grafene o Marco Casamonti | Architetto, professore presso Facoltà di Architettura di dotati di sensori, il panorama dei materiali ad alte Genova e Direttore Responsabile della rivista Area del Gruppo Editoriale prestazioni per le nuove città è sempre più ricco L'articolo Materiali intelligenti nell’edilizia del futuro Tecniche Nuove proviene da 01building. Il dibattito sulla ripartenza dell’Edilizia per far Formazione e Fase 2: quattro manuali per il progettista Bim ripartire il Paese 21 aprile 2020 Dalla fase emergenziale si riemerge anche con un'adeguata sessione di formazione, che per Ivo Nardella | Carta dell’Edilizia e delle Costruzioni definizione deve essere continua. Quella sul Bim sarà ancora più fondamentale L'articolo Ciascuna delle sigle presenti a questa tavola rotonda digitale ha Formazione e Fase 2: quattro manuali per il già fatto delle azioni nei confronti del Governo e delle Istituzioni progettista Bim proviene da 01building. per dare un segnale forte di richiesta di apertura. Con Giuseppe Freri abbiamo pensato di mettere insieme l’intellighenzia e le Studio Malara Architetti, ogni progetto è realizzato in Bim sigle associative più importanti della filiera delle costruzioni per 20 aprile 2020 scrivere la Carta dell’Edilizia e delle Costruzioni, carta che Malara Architetti di Cosenza esegue il controllo e elenchi gli strumenti e le attenzioni da mettere in campo per Ivo Nardella | Presidente gestione completa del progetto con Archicad 150022 Gruppo Tecniche Nuove. riattivare a pieno regime l’edilizia. Da sempre, si esce da grandi adottando da subito la metodologia Bim L'articolo Studio Malara Architetti, ogni progetto è realizzato crisi economiche post emergenze riattivando il comparto in Bim proviene da 01building. trainante dell’economia, ovvero l’industria delle costruzioni. Credo che occorra lavorare su due fronti: fare in modo che lo Stato non sia il primo debitore delle Digitalizzazione delle stazioni imprese e cogliere l’occasione per semplificare il processo normativo, istituzionale e appaltanti, partnership fra realizzativo che grava sul settore. Attraverso le nostre piattaforme di TeamSystem e Dedagroup
Data 27-04-2020 IMPRESEDILINEWS.IT (WEB2) Pagina Foglio 3/6 comunicazione cercheremo di alzare la voce perché Governo e Istituzioni, 16 aprile 2020 TeamSystem Construction ha completato la propria anche quelle locali, ci sentano. offerta per le stazioni appaltanti con CiviliaNext – Lavori Pubblici, Gare e Appalti di Dedagroup Public Gabriele Buia | Sbloccare la Liquidità e far ripartire i Comuni Services L'articolo Digitalizzazione delle stazioni appaltanti, partnership fra TeamSystem e Il presidente dell’Ance ha ricordato che il settore delle Dedagroup proviene da 01building. costruzioni attiva una filiera che rappresenta l’86% dell’industria italiana e il 22% del Pil nazionale, se si considera Fase 2: a SAIE 2020 in primo piano il tema della salubrità di edificio anche il settore immobiliare. Prima dell’emergenza Covid-19 il 14 aprile 2020 comparto era caratterizzato da segnali, anche se timidi, di Iniziativa speciale di SAIE 2020 dedicata agli ripresa, con investimenti in crescita del 2.3% (130 miliardi a obblighi normativi e alle soluzioni per la tutela della fronte dei 200 del 2008). La crisi palesatasi nel 2008 ha dato il Gabriele Buia | Presidente salute di chi sta in spazi chiusi L'articolo Fase 2: a Ance. SAIE 2020 in primo piano il tema della salubrità di via a un decennio che ha registrato un notevole calo gli appalti. edificio proviene da 01building. Negli ultimi 3 anni però il mercato privato ha cominciato a riprendersi, purtroppo questi segnali di crescita ora rischiano di perdersi a causa della mancanza di un forte intervento da parte della mano pubblica. Non va dimenticato che il primo referente dei costruttori italiani è la pubblica amministrazione, purtroppo gravata da una normativa incessante e disomogenea. Il mercato delle costruzioni si trasforma molto più velocemente delle regole del gioco amministrative (un esempio: i cambi di destinazione d’uso) mettendo fuori gioco la tempestività dell’azione delle imprese. Sul fronte della liquidità utile a ripartire, se si considera il ritardo dei pagamenti e se entro la fine del mese non sarà attivato il credito dalle banche, tutto il sistema delle costruzioni è a rischio blocco e migliaia di imprese non avranno ossigeno per ripartire, con il risultato di uno scenario caratterizzato da tensioni sociali e da una notevole perdita di posti di lavoro. Per questo i costruttori hanno espresso al Governo la richiesta di attivare la grande stazione appaltante rappresentata dai Comuni, ai quali lo Stato deve garantire i finanziamenti necessari a far partire tutti i progetti immediatamente cantierabili. Purtroppo i Comuni oggi soffrono di indisponibilità finanziaria ed è necessario che lo Stato intervenga con un’iniezione di liquidità a favore delle amministrazioni locali. La Pubblica Amministrazione deve alle imprese di costruzione 6 miliardi e su questo punto si è di fronte a un grave empasse burocratico. I tempi di pagamento sono superiori al limite stabilito a livello europeo: 133 giorni contro i 60 giorni previsti dalla normativa e lo Stato attraverso lo split payment ha drenato liquidità per 2,5 miliardi. Un altro aspetto gravoso sono i tempi di esecuzione delle opere. Non va dimenticato che lo stato impiega quasi tre lustri per un’opera considerata medio- grande e sei anni per realizzare le piccole opere: il 54% del tempo trascorre solo per risolvere le incombenze burocratiche. Ora i costruttori sono pronti a riaprire in sicurezza, hanno sottoscritto con le parti sociali e il ministero delle infrastrutture i relativi protocolli. I costruttori hanno stimato che il fermo è costato finora il 18% d’investimenti, dato che può addirittura crescere nel 2021 se non vi sarà un massiccio investimento pubblico. Occorre cioè un grande piano Marshall basato sugli investimenti pubblici e sul sostegno di quelli privati. Per il futuro di questo settore occorre lavorare anche sulla fiscalità immobiliare. Occorre creare un nuovo patto fra mondo produttivo e Stato definendo modelli di sviluppo fiscale per il rilancio del settore. L’incentivo fiscale è sempre stato la molla che fa ripartire 150022 l’investitore. Federica Brancaccio | Non si cresce facendo debito
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