E GIOVANNI SI ALZò IN CLASSE E DISSE - Agesci Emilia-Romagna
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Notiziario dello Scautismo Cattolico dell’Emilia Romagna Anno XLIX - Aprile 2012, N. 2 - Periodico trimestrale ... E GIOVANNI SI ALZò OLTRE L'INDIGNAZIONE: L'IMPORTANZA DI RIMBOCCARSI LE MANICHE IN CLASSE E DISSE... SAI CHE IO SABATO HO PROMESSO DI FARE DEL MIO MEGLIO? POTRESTI FARLO ANCHE TU!
indice EDITORIALE SAI CHE IO SABATO HO PROMESSO DI FARE DEL MIO MEGLIO? Sergio Bottiglioni 3 VITA DI FEDE “PREGARE E URLARE” È COSA DA IMPARARE Don Matteo Prodi 4 SGUARDO SUL MONDO UNO SCOUT FA STRADA MA STA BENE ANCHE IN PIAZZA Antonio Liguori 6 APPROFONDIMENTO FARE POLITICA È IMPORTANTE Mattia Cecchini 8 APPROFONDIMENTO RIBELLI MA BELLI (DENTRO) Dario Seghi 10 ARTE DEL CAPO STRATEGIE PER "SORTIRNE INSIEME" Antonio Liguori 11 ARTE DEL CAPO SCELTA POLITICA… NON È SOLO FARE SERVIZIO Betti Fraracci 12 VISTI DA VICINO IL BUSINESS-PLAN DEL VOLONTARIATO Fabrizio Caldi 14 SGUARDO SUL MONDO DIRITTI: CARBURANTE DELLO SVILUPPO Matteo Caselli 15 VISTI DA VICINO NUMB3RS? ECCO L'UTILE DEI NOSTRI BILANCI R. Bertoni, F. Cassanelli 16 SGUARDO SUL MONDO SERVIRE... SERVE!? Serena Ferretti 17 APPROFONDIMENTO L'ABC DELLA NONVIOLENZA Renzo Craighero 18 APPROFONDIMENTO CAPI IN LABORATORIO: GESTIRE IL CONFLITTO Giuditta Laghi 21 SUCCEDE IN REGIONE LEGGE SCOUT E COSTITUZIONE Cecilia Calandra 22 VISTI DA VICINO SIETE MAI PASSATI PER LA VAL CODERA? Lucio Reggiani 26 VISTI DA VICINO CAVALIERI DELLA NEVE 28 SGUARDO SUL MONDO OLTRE FRONTIERA: SCOUTS E RIVOLUZIONE Chama Dridi 29 RUBRICA VIAGGIATORI DELLO SPIRITO Fra Maurizio 30 FRANCESCO D'ASSISI UN INDIGNATO? Bazzoni ABBONAMENTI GALLETTO Vuoi regalare a un tuo conoscente l'abbonamento al Galletto? Sei un capo e vuoi proporre ai genitori dei ragazzi del tuo gruppo di abbonarsi e condividere cosa ci sta dietro al lavoro che facciamo con i ragazzi? Questo è possibile con un costo minimo annuale di 5 euro per 4 numeri (costo per spedizioni postali in Italia). Se sei interessato devi: 1) Lasciare nome e indirizzo collegandoti al sito http://www.emiroagesci.it/comunicazione/ 2) Versare i 5 euro tramite bonifico, bollettino postale o sul sito con paypal BONIFICO: IBAN IT43Z0760102400000016713406; BOLLETTINO POSTALE: c/c postale: 16713406 INTESTAZIONE: AGESCI Emilia Romagna; CAUSALE: ABBONAMENTO GALLETTO Il Galletto Notiziario dello Scautismo Cattolico dell’Emilia Romagna Tutti i numeri del Galletto dal 2001 ad oggi sono su: Anno XLIX - Aprile 2012, N. 2 – Periodico trimestrale www.emiroagesci.it Direzione e Redazione: Via Rainaldi, 2 – 40139 Bologna ilgalletto@emiro.agesci.it Sped. in A.P. art. 1 comma 2 - DL353/2003 (conv. L46/2004) Filiale di BO - Via Rainaldi 2, 40139 Bologna - Autorizz. Tribunale di Bologna 31-7-63 reg. 3066, Chiuso in redazione il 27 aprile 2012 c.c.p. N. 16713406 intestato al Comitato Regionale Agesci Emilia Romagna. Direttore responsabile Informativa ai sensi dell’art. 13 del decreto legislativo 30/06/2003 n. 196 Mattia Cecchini Desideriamo informarti che il D.Lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 (“codice in materia di protezione dei dati personali”) prevede la tutela delle persone e di Capo redattore altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Secondo la normativa Sergio Bottiglioni indicata questo trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità In redazione: don Gigi Bavagnoli, Fabrizio Caldi, Matteo Caselli, Serena e trasparenza e di tutela della tua riservatezza. Ai sensi dell’art.13 del D.Lgs. Ferretti, Elisabetta Fraracci, Anna Rosa Gueli, Paola Incerti, Antonio n.1961/2003, pertanto ti informiamo che i dati da te forniti per il ricevimento Liguori, Giovanna Lobello, Giuditta Lughi, Dario Seghi, Betty Tanzariello, della rivista “Il Galletto”, saranno trattati con modalità prevalentemente elet- Francesca Venturelli troniche, per gestire la spedizione della rivista e per attività a ciò strumentali. I tuoi dati personali verranno utilizzati esclusivamente per le finalità sopra in- Redazione fotografi: Roberto Ballarini, Nicola Catellani, Gioia Fantozzi, dicate e potranno essere comunicati esclusivamente a soggetti competenti Nino Guarnaccia, Armando Magro, Francesca Majonchi, Matteo Medola per l’espletamento delle finalità suddette. Le categorie di soggetti incaricati al trattamento dei dati sono gli addetti all’elaborazione dati, al confezionamento Vignette e cartoons: Guido Acquaviva, Lucio Reggiani, Davide Sassatelli e spedizione del materiale editoriale. Il conferimento dei tuoi dati è facoltativo, ma necessario per poter attuare l’attività sopra individuata. In caso di un tuo Grafica e impaginazione: Silvia Scagliarini - info@novepunti.it rifiuto saremo impossibilitati a dare corso alla consegna della rivista ed ai Stampa: S.I.C. Consorzio di Iniziative Sociali, Bologna relativi adempimenti connessi. I titolari del trattamento sono congiuntamente i Responsabili Regionali dell’Agesci - Emilia Romagna, con sede in Bologna, Disegno di copertina: Via Rainaldi, 2 40139. In ogni momento potrai esercitare i tuoi diritti nei con- Keith Haring e foto di Francesca Venturelli fronti del titolare del trattamento ai sensi dell’art. 7 del D.lgs. 196/2003. 2 n·2 - 2012
editoriale “SAI CHE IO SABATO HO PROMESSO DI FARE DEL MIO MEGLIO? POTRESTI FARLO ANCHE TU!” di Sergio Bottiglioni Questo è quello che ha detto Giovanni il lunedì a scuola a un altro bambino che faceva confusione e non lo lascia- va stare. Giovanni era fresco di Pro- messa presa nella recente “caccia” del week-end appena trascorso. La cosa NINO GUARNACCIA è stata riportata dalle maestre ai capi e ha suscitato in tutti grande emozione e soddisfazione per il fatto che questo lupetto crede davvero in quello che ha promesso. di incidere per cambiare in meglio la Non c’è dubbio che l’indignazione rap- La lezione per tutti, proposta da un vita delle persone. presenti un pre-requisito, la spinta per bambino di 8 anni, è certamente che Nelle persone è manifesto un atteggia- cambiare le cose e non può diventare fare del "proprio meglio” non è uno mento di stanchezza, fastidio e rigetto né fine, né mezzo. slogan vuoto di contenuti, ma può per una politica orientata a perpetuare Se un’intelligenza collettiva decide di diventare il timone che orienta le no- se stessa e perpetrare le proprie inetti- ragionare sul futuro allora gli scout ci stre azioni nella vita di tutti i giorni. Di tudini e malaffari, senza incrociare mai sono dentro per forza! questi tempi ce n’è particolarmente i temi che sono al centro della vita dei Il fenomeno richiede però un discerni- bisogno! propri cittadini. mento, per fare maturare questo atteg- ll 2011 è stato un anno in cui la voglia La grande voglia trasversale di parte- giamento che non è solo reazione, ma di cambiamento si è manifestata con cipazione denuncia il bisogno diffuso che mantiene una forza propulsiva. forza e sotto diversi aspetti: nei mo- di buona politica e la passione per la Gli scout e i cattolici si misurano nel- vimenti trans-nazionali dei cosiddetti ricerca del bene comune. Si vuole par- la costruzione del cambiamento da “indignati”, nell’inattesa vittoria dei tecipare, si vuole essere protagonisti cittadini come tutti gli altri, forti di una “sì” al referendum su acqua, nucleare delle decisioni che avranno poi ricadu- sapienza che trae spunto dai propri va- e giustizia, nell’affermarsi alle elezio- te concrete sulle vite di tutti. È quasi un lori, siano essi scout (lasciare il mondo ni amministrative di Milano e Napoli “riprendersi la delega”, un “commissa- un po’ migliore di come lo abbiamo di cosiddetti outsider, nelle battaglie riamento” di una certa classe politica, trovato ed essere buoni cittadini), o degli studenti contro la liquidazione vista come una “casta”, incapace e cattolici (la carità e il senso del bene della scuola pubblica e nella grande che sperpera denaro pubblico. comune come da dottrina sociale della mobilitazione a tutela della dignità e Gli “indignati” certamente incarnano la chiesa). del rispetto dell’universo femminile. voglia del cambiamento. “Noi vogliamo L’obiettivo di questo numero del Gal- Oggi quest’onda non sembra essersi cambiare dal basso il paese, ognuno letto è quello di indicare percorsi tesi al arrestata e continuiamo ad assistere dalle proprie città, dalle proprie strade, cambiamento, a partire da una rifles- a manifestazioni importanti come ad per costruire un mondo diverso, un sione sulla “scelta politica”, per nutrire esempio quella contro l’alta velocità mondo migliore”, ci dicono. questo seme di speranza e tradurlo in in Val Susa, nonché alla crescita di Il tema della costruzione del mondo mi- capacità di esercitare un ruolo politico consenso politico di partiti non ordi- gliore, agendo “dal basso”, nel proprio diventando soggetti attivi del cambia- nari come il movimento cinque stelle. ordinario è certamente un tema scout. mento. Si tratta di trovare e mettere in Se certamente la fiducia nelle istitu- La spinta al cambiamento, a comincia- luce tracce che annunciano un bene zioni e nella politica è ai minimi stori- re da se stessi, è parte del nostro pro- per il quale si può decidere di impe- ci, appare evidente il grande “bisogno cesso di autoeducazione permanente. gnarsi. di politica”, inteso come la possibilità “Non starò qui seduto ad aspettare!”. SERGIO BOTTIGLIONI n·2 - 2012 3
vita di fede “PREGARE E URLARE” È COSA DA IMPARARE di Don Matteo Prodi Una caricatura, volutamente forza- ta, del bambino modello del cate- chismo in una parrocchia modello di una diocesi modello della nostra Italia potrebbe essere questa: in ginocchio, mani giunte, in silenzio, dopo aver ricevuto la comunione; e non solo in quel contesto liturgico. Ci possiamo chiedere se sia questa la meta educativa che il Vangelo ci propone. La vita umana di Gesù non è stata una vita da pio educan- do di qualche istituto religioso. Una lettura non superficiale della Bibbia ci mostrerebbe, ad esem- pio, che il verbo gridare e la parola grido ricoprono un ruolo veramen- te decisivo nella storia della sal- vezza. Tutto l’Antico Testamento oscilla tra grida dell’uomo che Dio ascolta e uomini che gridano e do- mandano perché il Signore non ascolta. Il dilemma viene risolto proprio da Gesù: lui stesso ascol- ta il grido degli uomini e lui stesso grida, in molti momenti decisivi della sua esistenza; anzi, si deve dire che l’ultima azione del naza- reno è proprio gridare, in qualche modo riassumendo il grido di tutti gli uomini e portandolo fisicamen- te, corporalmente dentro il cuore di Dio. Dopo che Gesù ha gridato possiamo smettere di chiederci se Dio ci ascolta, domandandoci, in- NICOLA CATELLANI vece, come unire il nostro grido a quello di Gesù, per portare nel cuo- re di Dio le angosce degli uomini, soprattutto dei più poveri, dei più piccoli. protesta hanno uguale dignità e Stiamo assistendo a molte e diver- Una vita cristiana vera deve assu- pari forza ideale. se manifestazioni di popolo: dalle mere gli atteggiamenti umani che il La domanda, a questo punto, po- piazze riempite dalla primavera nostro Salvatore ha vissuto; il suo trebbe essere la seguente: per araba, alle piazze degli indignados gridare deve, in qualche modo, quali motivi il cristiano può o, me- in Spagna a Occupy Wall Street a entrare nella nostra vita. Certo, è glio, deve gridare? Che cosa deve New York. Che cosa ne possiamo un gridare qualificato, perché non essere assolutamente portato nel pensare, a partire dalla fede? È tutte le manifestazioni di rabbia e cuore di Dio? cristiano occupare, urlare slogan, 4 n·2 - 2012
vita di fede rischiare la vita, sfidare le forze sabilità significa che insieme, a dell’ordine? cerchi che via via si allargano, dob- La risposta a tali domande è molto biamo cercare le soluzioni concre- complessa, perché i fenomeni sto- te per eliminare le ingiustizie e le “Non c’è speranza senza speranza di giu- rici sono molto complessi. Difficile, incapacità. Ancora oggi il sistema stizia. In un mondo di giustizie sempre più cioè, dire con certezza dove stia di convivenza più adatto a cercare intollerabili la speranza rischia di diventare tutta la verità. le risposte per i mali dell’uomo è la un bene alla portata di pochi. Vogliamo dire Ma possiamo dare una risposta, democrazia: il popolo è sempre il ‘no’ a questa “falsa” speranza , esclusiva, necessariamente generica, capa- miglior interprete delle proprie esi- fondata sulla disperazione degli esclusi. Ma ce almeno di costituire un punto di genze; può sbagliare, è vero. Ma soprattutto vogliamo esortare a costruire partenza per ragionamenti futuri. rimane il più capace di capire la la speranza vera, la speranza di tutti. È un Non si può non gridare quando l’al- sua stessa vita. compito che richiede molto impegno. Non tro che mi sta davanti, l’altro che Assumere anche con forza la re- è sufficiente indignarsi, riempire le piazze, aiuta la mia vita a fiorire mi appare sponsabilità verso l’altro: questo esibire mani pulite, un profilo morale tra- disprezzato, calpestato, incapace parte dal gridare, questo parte sparente. L’etica individuale è la base di di far fiorire la sua vita, quando dall’indignarsi. Ma poi deve diven- tutto, la premessa per non perdere la stima qualcuno è privato dei suoi diritti tare scelta concreta, una vita da di sé. Ma per fermare il mercato delle ‘false’ fondamentali, quando a qualcuno proporre reale e fattibile. Per tutti. speranze bisogna trasformare la denuncia è negata la possibilità e la capacità A partire dal mio prossimo. dell’ingiustizia in impegno per costruire la di inseguire la propria felicità. Gesù, ascoltando il grido dell’uo- giustizia”. (...) Non si può non gridare, in sintesi, mo e portandolo dentro il cuore di quando manca la giustizia e quan- Dio, ci ha mostrato come le paro- “Corresponsabilità è vivere in modo gene- do qualcuno è escluso dalle cure, le prossimo, fraternità, giustizia, roso il proprio ruolo di cittadini. È sapere dagli interessi degli altri. Quando amore possono davvero entrare che le ingiustizie poggiano su complicità qualcuno diventa uno scarto da eli- nel vissuto comune, possono dav- e silenzi, ma si avvantaggiano anche degli minare, da non considerare più. vero far parte della scelta che il po- ostacoli di una legalità formale, scritta più E il gridare deve far crescere la re- polo opera per la pubblica felicità, nei codici che nelle coscienze. (...) sponsabilità verso ogni uomo, ogni per una giustizia condivisa anche a Continuità è trasformare l’indignazione fratello che può ricevere aiuto nella livello globale. passeggera in sentimento stabile, in moti- ricerca della sua felicità. Respon- Educare i bimbi del catechismo è vazione che nutre l’azione e si lascia nutri- sabilità significa sapere che i doni, davvero importante; aiutarli a ca- re dall’azione. Quanti indignati di ieri sono i talenti che abbiamo nella nostra pire che il mondo attende non solo i rassegnati, o peggio, i cinici di oggi? La esistenza sono esattamente la ri- le loro pie preghiere ma anche denuncia è certa necessaria, ma acquisi- sposta da dare alle situazioni che scelte concrete di bene lo è anco- sce pieno valore soltanto quando è seguita ci spingono ad indignarci. Respon- ra di più. da una proposta e dall’impegno a portarla avanti. (...) Condivisione è sapere che da soli non an- diamo da nessuna parte, ma nemmeno illu- derci che da qualche parte possano andare i movimenti, i gruppi, le associazioni che si affidano ciecamente alle scelte dei propri leader”. Da: LA SPERANZA NON È IN VENDITA, di Luigi Ciotti, Giunti-edizioni GruppoAbele LUCIO REGGIANI n·2 - 2012 5
ARMANDO MAGRO sguardo sul mondo UNO SCOUT FA STRADA MA STA BENE ANCHE IN PIAZZA Ovvero nei movimenti c’è bisogno di un nostro stile di Antonio Liguori Stare in mezzo alla strada, o in litica in branca RS e in avvicina- ritti fondamentali come la cittadi- mezzo alla piazza, è o dovrebbe mento alla Partenza? nanza, la casa e il lavoro, questo essere normale, quasi costitutivo Quest'estate sono stato letteral- movimento si è incentrato su un per uno scout. Così come stare mente folgorato dal movimento punto semplice e preciso: so- in mezzo alla strada o in mez- degli indignados, tanto da ab- spendere per un attimo la delega zo alla piazza dovrebbe essere bandonare (mea culpa) le ultime ai nostri rappresentanti (que no normale e costitutivo per chi fa settimane di servizio: trovatomi in nos rapresentan) e riappropriarsi politica. Purtroppo questo attual- piazza, a occupare una piazza, della facoltà da parte del popolo mente non è molto scontato. E la quasi per caso, ho sentito la ne- di scegliere e decidere, speri- domanda che vorrei pormi è se cessità di rimanerci, per più di un mentando una modalità decisio- tra i due fenomeni, cioè tra l'ar- mese, per andare a fondo della nale orizzontale. roccarsi della maggior parte dei conoscenza di questo fenomeno, In questa esperienza ho ritrova- politici nei palazzi e l'isolarsi di e dare il mio contributo alla causa to una tale quantità di elemen- molti scout in sterrate e mulattie- che esso portava. ti riconducibili allo scautismo, re, ci sia una relazione. Domanda Basato su punti generali come la e mi è sembrata una tale “roba che va di pari passo con un'altra riaffermazione del valore dell'es- da scout”, che di altri scout ho che Il Galletto pone questo mese: sere umano sopra quello della sentito fortemente l'assenza. In come viene trattata la scelta po- finanza e la rivendicazione di di- Italia il movimento non è mai de- NINO GUARNACCIA 6 n·2 - 2012
sguardo sul mondo collato, nonostante si siano defi- perdere tempo in discussioni fini niti “indignati” i partecipanti alla a se stesse e slegate dalla real- METTERE A FUOCO LE LENTI: gigantesca quanto sciagurata tà. Vengono ripresi gli elementi PRO-TAV O NO-TAV? manifestazione di Roma del 15 tipicamente L/C del gioco, quelli Ovvero leggere e giudicare la realtà oltre i Ottobre. Mi chiedo, ovviamente E/G del costruire e quelli R/S del senzionalismi di Antonio Liguori parteggiando, se, con la parteci- servire. Molte delle iniziative di Dei più di vent'anni di lotta contro il TAV in Val di Susa, pazione in tutte le piazze italiane sensibilizzazione e comunicazio- quello che vediamo, o quello che rischiamo di vedere, di tanti scout, l'esito sarebbe sta- ne somigliano alle veglie rover, sono solo i sassi contro la polizia o le mani che li to lo stesso. e puntano sempre ad esaltare la lanciano, i volti coperti, i caschi, i passamontagna, Cercherò di riportare qui e in creatività. i manganelli e i lacrimogeni. Come se i gas di questi breve alcuni di questi elementi In alcuni casi, quelli a mio pare- ultimi, i CS (vietati anche nelle guerre per la loro dan- nosità), ci inumidissero gli occhi. “scout”, che definiscono anche re meglio riusciti, si segue per le E così il nostro sguardo, filtrato dai media, considera dei tratti di somiglianza o di dif- attività un modello simile all'im- degno di nota solo il gesto estremo, quello che fa no- ferenza rispetto ad da altri movi- presa. tizia. Solo su quello si basano i giudizi, la giustizia o menti passati. Una delle cose che mi ha colpito l'efficacia di una protesta (o di una proposta). Il primo elemento fondamentale di più è stata la continua ricerca Allora passa in secondo piano una storia bella e importante come questa: alla base dei comitati NO è ovviamente il simbolo del movi- della partecipazione di tutti, di TAV della Valsusa c'è un gruppo ancora più antico e mento: la tenda. Accamparsi non stratagemmi utili a garantire a tut- radicato, il GVAN. è solo la metafora della “preca- ti di prendere parola, cosa che è Il Gruppo Valsusino di Azione Nonviolenta nacque rietà”, è anche portare la propria antitetica rispetto alla politica che addirittura negli anni '60, attorno alle figure di Achil- vita in piazza. Un “mi piace” su viviamo comunemente, a partire le Croce, operaio e sindacalista, e di Don Giuseppe Viglongo. facebook è davvero troppo poco. dalle assemblee di istituto delle La città di Condove si rese famosa in tutto il mondo, La piazza deve essere trattata superiori. quantomeno nella parte di mondo impegnata nella come un bene comune, quindi la Ovviamente in tutto ciò il nodo ricerca della pace e nella lotta nonviolenta, dopo il 24 sua occupazione è gentile. Inoltre centrale è l'organizzazione, e si- settembre 1970, quando Achille Croce fece approva- vale la regola di lasciare il luogo curamente gli scout presenti nel- re dall’assemblea generale delle officine Moncenisio di Condove la mozione contro la produzione di armi. migliore di come lo si è trovato. le piazze, soprattutto in Spagna, Questa mozione impegnava l'azienda, ma soprattutto In piazza si cerca di fare e rinsal- si sono distinti per questa capaci- gli operai e i sindacalisti, a rifiutare le commesse in dare la comunità, sia quella che tà acquisita. armi, in un periodo storico in cui la fine della guerra si trova lì in quel momento sia Nonostante tutti questi elementi fredda e il disarmo erano ben lontani del compiersi. Il quella non presente alla quale ci a mio parere positivi, gli interro- GVAN è stato attivissimo nel rifiuto delle guerre (dal Vietnam all'Iraq) e nella ricerca di teorie e pratiche si rivolge. Inoltre i confini di que- gativi e le criticità sono tanti, a di nonviolenza: il 7 giugno 2001 promosse il primo sta comunità sono internazionali. partire dal fatto che un assem- digiuno contro l'alta velocità. Digiuno replicato anche Si cercano connessioni con tutto bramento di persone che stanno nell'ultimo mese, e passato rigorosamente inosser- il mondo per abbattere il più pos- in piazza a parlare di politica in vato. sibile le frontiere, pur partendo Italia è sostanzialmente illegale. Tra i fondatori del GVAN c'era Albero Perino, uno dei NO TAV della prima ora, oggi considerato dai media dall'azione sul proprio territorio. Inoltre uscire da un contesto di il leader del movimento, e accusato talvolta da questi Tutte le decisioni si prendono in simili e trovarsi tra tante persone media di essere colui che infiltra “i violenti” nel mo- assemblea. Per l'importanza del diverse per idee, competenze ed vimento. momento, come in un quadrato esperienze rappresenta uno sfor- Al di là di ogni ragionevole contrarietà alla sassaiola o in un consiglio della legge, si zo inaudito e quasi mai ripagato come pratica di lotta, o di “resistenza” (a dire il vero verificatasi per mano di pochi e in pochissimi giorni richiede la massima partecipa- con successo e soddisfazione. durante questi 22 anni), resta da chiedersi se siamo zione e la massima attenzione. Difficoltà che ricalca quella di ge- in grado di guardare con occhi liberi dalle tante distor- Anche la salute e la forza fisica stire una società complessa e in sioni alle quali siamo sottoposti, assumendoci le pro- sono importanti e curate. In Spa- cambiamento come la nostra. Ma prie responsabilità e sapendo prendere posizione. gna durante il giorno c'era la pos- forse è proprio questa la doman- Se sappiamo cioè mettere a fuoco il punto giusto, es- sere indipendenti nei giudizi o capaci di informarci da sibilità di fare ginnastica o yoga. da da porsi: come ci rapportiamo, soli; se siamo in grado di riconoscere le ragioni di ven- Inutile dire che è forte il richiamo come scout e a partire dal nostro ti, duecendo o ottantamila persone che manifestano all'essenzialità, sia in piazza, sia “locale”, a partire dalla vita regio- (fra cui molti scout); se siamo in grado di non cadere come obiettivo politico alto. nale, a un contesto globale intri- nella stupida trappola di valutare l'utilità o l'inutilità, La discussione deve essere ac- cato e drammatico, a un Paese in la genuinità o la distruttività, la sostenibilità o la non sostenibilità, la mafiosità o la trasparenza di un'opera compagnata dalla pratica, sia in crisi economica e di identità? a seconda della simpatia o dell'antipatia verso tutte termini di proposta, sia in termini o una parte delle persone che la promuovono o che di protesta (quest'ultima sempre la contestano. Se siamo in grado infine di opporci a nonviolenta). Vige un “imparare un'informazione che seleziona solo l'eclatante, con- facendo” che cerca di evitare di troparte di una politica che cerca solo di controllare l'opinione pubblica, creando un circolo vizioso ed esasperante nel quale non importano le buone ragio- n·2 - 2012 7 ni, importa solo strillare più forte degli altri.
approfondimento "FARE POLITICA È IMPORTANTE" GUIDO ACQUAVIVA LA FORZA DELLE PAROLE di Mattia Cecchini attendere ricompensa. E lavora questa affermazione. Allora forse per il trionfo del bene, sapendo vale la pena ascoltare Francesco ANTEFATTO che perderai la battaglia’. Per- Gesualdi, uno degli allievi della Ormai 12 anni fa iniziava il nuovo ché è così, al di là di ogni pes- scuola di Barbiana di don Milani: millennio e due importanti quoti- simismo. Dobbiamo credere alla “Forse è proprio dal linguaggio diani pubblicarono supplementi possibilità di cambiare le cose. che dobbiamo ripartire per met- in cui provavano a prevedere il Altrimenti perderemo tutti la vo- tere ordine nelle parole, per fare futuro: come sarebbe stato, cosa glia di vivere”. chiarezza sui concetti, quantome- sarebbe successo. In quelle pa- BASTA LA PAROLA no per sbarazzarsi dei luoghi co- gine, però, non c’era nessun ca- “Fare politica è importante”: oggi muni”. Dunque, 4 parole: “Fare pitolo, nessun approfondimento è vera questa frase? Sulla carta, politica è importante”. Bene, ma sulla politica. Buffo, no? C’era molti direbbero di sì. Ma nell’im- cosa vogliono dire quando le si però una domanda –profetica - maginario collettivo oggi la poli- pronunciano? Forse una risposta ad uno dei padri del giornalismo tica fa spesso rima con esempi è dentro di loro, dentro la forza italiano (uno che di politica aveva e vicende poco edificanti. È più che ognuna esprime, da scopri- scritto tanto), Indro Montanelli. facile sentir dire che è roba da re scavando con l’aiuto di uno Gli chiesero: che lezione ha per casta, è più comune vederla ab- speciale dizionario (il “Dizionario il nuovo millennio? E lui: “Più che binata a privilegi o insopportabili italiano ragionato”), per capire una lezione ho in mente una pre- burocrazie, ad affari di partito o a cosa davvero si dice quando si ghiera, la stessa di sempre: ‘Si- contrasti che paralizzano tutto in pronuncia una frase del genere gnore, dammi la forza per cam- un diluvio di parole, a irrinuncia- e cosa va fatto, di conseguenza. biare quello che posso cambiare, bili compromessi al ribasso che Dunque. per accettare quello che non pos- mortificano grandi slanci o ideali. Fare: è un verbo molto chia- so cambiare; e dammi l’intelligen- E dire che un Papa ha sostenuto ro, significa “agire, producendo za per comprendere la differenza che “la politica è la più alta forma direttamente o indirettamente fra l’uno e l’altro’. E una frase di di carità”. Sembra cioè di poter un effetto”. È il verbo che “desi- Seneca: ‘Fai il tuo dovere senza dire tutto il contrario di tutto su gna essenzialmente l’attività del NICOLA CATELLANI 8 n·2 - 2012
approfondimento soggetto”. Quindi qualcosa che coinvolge concretamente la per- sona (il singolo), “e come tale si contrappone proverbialmente al dire”, viene in mente la dichiara- zia che assorda il dibattito politi- co, “alla tranquilla irresponsabilità del disimpegno”. Fare, “in quanto espressione del movimento e della storia si contrappone ad essere” e ripropone una sottoli- neatura importante in una socie- tà dove, anche e soprattutto nel mondo dei politici, si fa notizia più per l’apparire che per il fare. Politica: è il “momento centrale LUCIO REGGIANI della socialità. Propriamente, l’ar- te di essere cittadino e la scien- za della cosa pubblica”. I greci dicevano, “la tecnica o arte del cittadino: primo compito di ogni ma comunque più vicina a batte- ossa durante i tempi difficili e per uomo libero”. Poi con il tempo re un colpo in favore dell’idea che fare cambiamenti veri ci vogliono è diventata la teoria e la pratica fare politica è importante per- persone che tirano”. Con un’ulti- legislativa o di governo da parte ché è l’ambito dove si affron- ma postilla: “Compito della poli- di rappresentanti in cui lo Stato si tano e si risolvono, nel bene e tica è governare i fenomeni non riconosce. Di partiti non si parla. nel male, le maggiori questioni le persone”. Torna in mente una frase famosa che interessano le persone per, di don Milani: “Ho imparato che come dicono gli scout, lasciare il problema degli altri è uguale al il mondo migliore di come lo si mio. Sortirne insieme è la politi- è trovato ed essere felici di far ca, sortirne da soli è l’avarizia”. felici gli altri. Uno po’ domanda- È: come dicevamo a scuola, voce re, “vabbè, belle parole. A parole del verbo essere. Ma qui è inte- è tutto facile, ma, detto che è im- ressante l’impatto sulla frase: “è” portante, ecc., ecc., cosa si deve importante fare politica, cioè in fare?”. Mi torna in mente quel che questo momento, adesso; non diceva un gesuita scout: “dobbia- domani, non fra un po’. L’“è” della mo essere attenti alle situazio- frase sostiene con forza quel che ni di svantaggio e sofferenza, a ne segue e ne rimarca il signifi- dove la felicità non può essere cato, ma evidenzia anche quanto costruita. Noi (scout) non siamo ciò che segue sia essenziale, nel attirati dallo star bene, ma da senso che non se ne può fare a dove la società non è efficiente, meno. siamo attenti allo stridore, indi- Importante: rimanda a qualcosa gnati per ciò che non funziona”. “che importa”, “che arreca con- Così come mi torna in mente seguenze di rilievo. Quindi, che quando un (bravo) parlamentare riveste particolare interesse ed è ad un CFA diceva: verso la po- degno di considerazione”. È un litica, “c’è una sfiducia motivata, termine usato anche per espri- ma se uno dice che tutto è uno mere qualcosa di “necessario e schifo si uccide la politica buona” opportuno”. e poi forse non è così male navi- Riempita così di contenuti, quella gare in acque tempestose come frase assume un “sapore” un po’ quelle di questi tempi se si pen- GUIDO ACQUAVIVA diverso, forse distante dalla quo- sa “che leader di processi facili tidianità e dalla concretezza che e felici, di processi di speranza l’urgenza di tanti problemi invoca, e cambiamento, si sono fatti le n·2 - 2012 9
approfondimento RIBELLI MA BELLI (DENTRO) Come trasformare i capricci in slanci positivi di Dario Seghi nuova intelligenza di tipo ipotetico- come l’hanno trovato, e che la loro deduttivo e l’abbozzo di una propria spinta al cambiamento abbia sem- Siamo esseri relazionali, nasciamo visione del mondo che si manifesta pre in sé un nucleo positivo. da una relazione tra un uomo e una con atteggiamenti di protesta a volte Quando questa modalità, pur conte- donna diversi nel corpo e nel carat- esibizionistici e talvolta oppositivi e nendo un germe produttivo e fecon- tere, ed anche la nostra vita psichica provocatori. do, può essere il segno di un infanti- successiva si struttura gradualmen- Il bisogno “di individuazione” cioè di lismo capriccioso e regressivo? te attraverso le relazioni affettive. percepirsi come essere diverso dai Quando la protesta e la critica è ri- Il primo organizzatore psichico de- genitori e dagli adulti spinge ad una volta solo agli altri e mai a se stessi; rivante da tali relazioni è “il sorriso” dimensione più o meno trasgres- quando essa non produce un cam- che compare entro il terzo mese di siva, che non va stigmatizzata me- biamento coerente partendo da chi vita, e non è il sorriso della pancia diante svalutazione e repressione la fa; piena, ma quello dell’incontro con del ragazzo, bensì letta come una quando rimane pretesto per non as- “l’ambiente mamma”, che stabilisce naturale ricerca di espressione della sumersi le responsabilità del voler con il neonato un contatto positivo, propria personalità e gestita adegua- essere protagonisti, nel proprio am- caldo e accogliente mediante il sor- tamente con un controllo relazionale biente e nelle piccole cose, sporcan- ridere. del comportamento dell’adolescen- dosi le mani nella ricerca di costruire Dopo il sesto mese, compare il se- te con quella chiarezza e fermezza quel cambiamento e quello sviluppo condo organizzatore, segno di un che permetta un giusto confronto, che le giovani generazioni hanno da adeguato sviluppo della vita psichi- ma anche il riconoscimento finale sempre generato. ca che è “l’angoscia d’abbandono”, delle regole del gioco in cui il geni- Facciamo educazione non per quella in cui il bambino si esprime tore o l’educatore si assumono una un’ideologia ma per rispondere ai con un forte pianto a seguito di ciò responsabilità decisionale. bisogni dei ragazzi e in particolare che non riconosce come mamma e La naturale evoluzione e sviluppo quello di affermarsi per essere vali- si sente solo e abbandonato. del giovane deve portare ad espri- di, liberi e autonomi. Questo merita Il terzo organizzatore, quello che mere quella capacità di essere se tutta la nostra attenzione e creativi- ci interessa maggiormente per il stesso con un buon spirito di “affer- tà, perché i semi diventino pianta e tema in esame, compare dopo il pri- mazione”. la pianta faccia frutto e il frutto possa mo anno di vita ed è “il NO”, come Tale capacità di affermazione ha le nutrire. espressione di quell’autonomia che sue radici in quel bambino e ragazzo il bambino già percepisce in poten- che eravamo e si traduce nel giova- za come bisogno e in cui manifesta, ne adulto nella possibilità di mani- anche con atteggiamenti oppositivi, festare la speranza in un cambia- il suo diritto ad autoaffermarsi. mento, nella capacità di combattere Vuole mangiare da solo anche se contro le ingiustizie per il sogno di un non riesce, vuole cose che ancora mondo migliore. non può gestire, vuole esplorare Il non subire passivamente e avere il là dove non gli è concesso perché coraggio di proporre le proprie idee, pericoloso e dopo il secondo anno incarna quel senso di ribellione insi- può diventare cocciutaggine, ricatto, to nell’uomo che nel bambino e nel opposizione. ragazzo favoriscono il processo di Insomma vuole esserci, vuole espri- separazione dal mondo degli adulti, mersi, vuole imporsi. per definire meglio la propria iden- Tale espressione è un segno impor- tità, ed è un sano antidoto contro tante di energia e vitalità positiva nel l’apatia e l’indifferenza che portano bambino che ovviamente deve esser ad un pericoloso conformismo. contenuta amorevolmente dai geni- Come educatori dobbiamo favorire ARMANDO MAGRO tori, ma mai repressa o castrata. la riflessione critica dei nostri ragaz- Nell’adolescenza riemerge questo zi perché crediamo che possano atteggiamento su nuove basi: una davvero lasciare il mondo migliore di 10 n·2 - 2012
arte del capo STRATEGIE PER "SORTIRNE INSIEME" Suggerimenti e idee per scelte condivise di Antonio Liguori I movimenti Indignados e Occupy di tutto il mondo hanno avuto tra i tratti distintivi il modo di prendere decisioni tramite assemblee pub- bliche. Nel protestare per una vera democrazia hanno cercato anche di superare l'imbarazzo “democra- tico” della maggioranza numerica (50%+1) che schiaccia una mino- ranza, per quanto ampia, creando tensione. Un altro tratto distintivo è stato quello evidenziato da Naomi Klein (famosa per il libro No Logo, che ispirò il movimento cosiddetto No Global): il fatto che in queste as- GUIDO ACQUAVIVA semblee si presti attenzione all'al- tro, a chi è accanto, non solo politi- camente ma anche umanamente e che ci si tratti come se si dovesse stare insieme per tanti anni ancora. chiesto continuamente di interveni- fatto che a chi dissente sia garanti- Infine si è posta molta attenzione re con la gestualità del consenso ta non solo la possibilità di motiva- sulla partecipazione e la concen- (alzare le mani e muoverle come re la propria posizione, ma anche trazione dei presenti, ai quali viene nell'alleluja delle lampadine) o del di prendere parte, all'occorrenza, a dissenso (incrociando le braccia) una commissione che affini la pro- anche mentre qualcuno interviene, posta da votare per venire incontro per avere sempre una visione com- alle ragioni del “no”, finché non si plessiva della condivisione del pen- trovi una soluzione condivisa da siero espresso; viene chiesto inol- tutti o quasi. Per questo motivo in tre di non bere alcool e non usare Spagna nelle assemblee del 15M droghe, e vengono talvolta garan- non si dice “votar” ma “consen- tite dai moderatori delle pause per suar”. recuperare le energie. Gli applausi Certo questo comporta inizialmen- sono il più possibile evitati. te una certa lentezza, tanto che Le comunità scout hanno poco da uno dei motti iniziali della protesta imparare in questo senso, in parti- fu: andiamo piano perchè vogliamo colare le Comunità capi. Più diffici- andare lontano. le diventa ad esempio il momento Ma il problema si supera una volta delle votazioni in un'assemblea di compreso che l'obiettivo di un'as- zona, dove spesso si vota inconsa- semblea non è convicere tutti del pevolmente, o in branco, o si scade fatto che si ha ragione, bensì tro- in campanilismi o prese di posizio- vare una soluzione pratica, o un ne infantili. compromesso, che faccia possibil- Un elemento degno di nota delle mente il bene di tutti e sia rispetto- assemblee degli Indignados è il so delle diversità di opinioni. n·2 - 2012 11
arte del capo LO SA SCELTA POLITICA… PEVA NON È SOLO FARE SERVIZIO TE di Betti Fraracci ? “La scelta di azione politica è impegno irrinunciabile che ci qualifica in quanto cittadini, inseriti in un contesto sociale che richiede una partecipazione attiva e responsabile alla gestione del bene comune.” (Patto Associativo) L’invito che il patto associativo rare il senso ampio del servizio coscienza formata è capace di rivolge a tutti noi capi scout è in un orizzonte di significati legati autentica libertà”, e ancora “Attra- quanto mai attuale e ci chiama all’azione politica. verso la “scelta Politica” infatti, ri- ad essere persone attive e impe- La partecipazione attiva e pro- teniamo nostro dovere impegnar- gnate in un mondo che ha biso- tagonista quindi richiede innan- ci per la collettività, mettendo al gno di noi, ha bisogno di persone zitutto di essere informati e poi servizio della stessa i nostri valori che hanno qualcosa da dire, non impegnati, per allargare i nostri e il nostro stile di vita”. necessariamente con azioni ecla- orizzonti dall’interesse privatistico Stile di vita quindi non è solo ser- tanti o grida arrabbiate di chi si verso il bene collettivo. Per dire la vizio, base importante ma non schiera sempre ed ostinatamente nostra, anche nel e con il servi- sufficiente per essere buoni cit- contro, ma di persone che nella zio, dobbiamo avere qualcosa da tadini, ma è esercizio di discer- quotidianità testimoniano i valori dire, ecco perché l’azione politica nimento, conoscenza, informa- della cittadinanza attiva. richiede informazione e approfon- zione, disponibilità al confronto, Oggi è quanto mai emergente il dimento, conoscenza della storia capacità di entrare in dialogo, bisogno di una buona politica, e delle storie, della cronologia accettazione del punto di vista questo è senza dubbio un segna- dei fatti, non basta innamorarsi dell’altro, visione complessa della le positivo che denuncia un rinno- di un’idea, ma è essenziale co- realtà, è mettersi in gioco in prima vato interessamento della socie- noscere come questa idea è nata persona senza cercare scorciato- tà civile alla vita della comunità, e come e con quali azioni di di- ie, è educare persone che sanno una società fatta di persone che scernimento la si può continuare scegliere, è vivere il proprio lavo- vogliono partecipare rilanciando a sostenere. ro con consapevolezza, onestà, l’impegno ad agire “dal basso”. È proprio il Patto Associativo an- trasparenza, coscienza, è essere Ed è in questo agire dal basso cora una volta che ci dice: “Ci im- uomini e donne capaci di costrui- che può trovare concretezza la pegniamo ad educare al discerni- re vita con coraggio e nella ineso- scelta politica, anche se la ten- mento e alla scelta, perché una rabile quotidianità. tazione di risolvere tutto facendo solo servizio è molto forte. Penso GUIDO ACQUAVIVA che sia necessario sfatare que- sta convinzione: il fare servizio, o meglio vivere la vita con lo stile del servizio al prossimo, non ci salva, non possiamo sentirci a posto con noi stessi pensando di essere cittadini attivi, che lasciano il mondo un po’ migliore di come lo hanno trovato, solo perché fac- ciamo con coscienza e costanza il nostro servizio. Direi piuttosto che questa è la base, con il servizio nel nostro zaino siamo pronti ai blocchi di partenza per iniziare a tracciare percorsi che ci portano ad affer- 12 n·2 - 2012
arte del capo Siamo pronti a fronteggiare le avversità inedite di questo tempo con animo saldo e con spirito solidale. Siamo pronti a percorrere nuove strade perché sia restituito un futuro umano e professionale ai giovani, in Italia e altrove. Siamo pronti a ricercare, proporre o appoggiare soluzioni politiche, sociali ed economiche basate sulla sobrietà, sulla solidarietà, sulle pari opportunità, che possono essere un grande investimento in termini valoriali ed anche economici. Crediamo nell’educazione come leva del cambiamento, che sappiamo e possiamo usare. Siamo pronti quindi ad ade- guare la nostra proposta educativa al mutare degli eventi, progettando e proponendo azioni di coraggio ai nostri giovani, per loro, per le loro città e le loro comunità. Siamo pronti al libero e fruttuoso concorso con Associazioni, a promuovere patti ed alleanze con movimenti e altre forze della società civile, per ricostruire un tessuto sociale oggi fragile e a volte compromesso. Proprio perché ci occupiamo di educazione, non ci sentiamo interpellati da iniziative elettoralistiche. Rispettiamo quanti si impegnano in buona fede e onestà in progetti politici degni e nobili, capaci di restituire fiducia ai cittadini e ai giovani. E capaci di incoraggiarli a prepararsi al futuro, personale e comune, con competenza e passione. Siamo pronti, conti- nuiamo ad essere pronti, a scommettere ancora di più sui giovani, ad allenarli a conquistare-difendere-gestire spazi di responsabilità, ad accompagnarli nei percorsi di avvicinamento alla politica e di impegno per una cittadinanza sempre più consapevole e attiva. Siamo pronti , ancora una volta, ad impegnarci per realizzare i valori custoditi nella nostra Costituzione Repubblicana e ad onorare la storia ed il nome del nostro Paese. Per tutto questo siamo pronti! Tratto da: “Politica ed Economia - Da che parte stanno gli scout?” Consiglio nazionale AGESCI (ottobre 2011) ROBERTO BALLARINI n·2 - 2012 13
visti da vicino IL BUSINESS-PLAN DEL VOLONTARIATO Ovvero un investimento più sicuro di un Bund tedesco! di Fabrizio Caldi All’improvviso il vostro mercato pensate solo ad un gruppo di una non è più il cliente o il collega ma trentina di ragazzini, il tempo im- Tempi duri per l’economia, si sa… magari un gruppo di ragazzini un- piegato da un capo viene istan- Difficilissimo trovare investimenti dicenni che vedete per la prima taneamente moltiplicato per 30! sicuri e al tempo stesso remune- volta e che quindi dovete conqui- Inoltre anche l’investitore stesso rativi. Siamo in effetti in un perio- stare al più presto. I costi di que- stacca immediatamente dividendi do in cui il “bar sport” è spesso sto progetto sono quelli legati al elevati: è la teoria dell’“Helper’s soppiantato da altri argomenti: ci quantitativo di tempo che si può high” cioè del picco del benessere ritroviamo ad essere tutti esperti mettere a disposizione, marginali che arriva rapido e potente dopo di “spread”, “tassi”, “cambio euro- sono quelli economici (a volte un un gesto di generosità, anche dollaro” e ad ascoltare per radio, po’ di denaro va speso per qual- piccolo. Rendersi utili, avvicinarsi come per una partita di calcio, che acquisto…). Fondamentali agli altri, contribuire a una buona la telecronaca dell’andamento in sono le azioni di marketing, la causa, crea nel corpo una scarica tempo reale di questo benedetto capacità di influenzare gli altri e di endorfine che regalano allegria differenziale con i titoli tedeschi. È negoziare, insieme alla capacità e buonumore e in seguito danno semplice, però, trovare un settore di persuadere, risolvere i conflit- un senso di calma e pace con se dove tutti i parametri economici ti e trovare le soluzioni. Occorre stessi. I generosi che aiutano gli virano al positivo stabile: basta lavorare insieme per un obiettivo altri a vivere meglio, stanno me- cambiare il sistema di riferimento comune e occorre anche trovare glio a loro volta perché la tensio- e cioè passare da quello basato soluzioni nuove. Fondamentale la ne fisica si abbassa, il sistema sul denaro a quello basato sul capacità persuasiva, i più grandi immunitario si rafforza e la pres- tempo! Il tempo che possiamo promotori del volontariato sono sione del sangue si regolarizza. mettere a disposizione di altri, di- coloro che lo fanno, il passaparo- Dite che è poco?!? ventando proattivi e facendo del la vince ogni barriera; è più forte Identificare costi, ricavi ed inevita- bene… Realizzare il Business di ogni cartellone, di ogni email e bili guadagni è un gioco semplice Plan di un investimento in “tem- di ogni messaggio dall’alto. e può essere facilmente applicato po” è piacevole e semplice ed in Passiamo ora alla parte più in- a molte nostre attività “no-profit”; tutto e per tutto assomiglia ad un teressante di ogni investimento: potrebbe inoltre diventare una modello economico. Alla base ci i ricavi che sono straordinari! De- chiave di lettura non scontata per sta’ comunque una sfida: far ren- dicare tempo e risorse agli altri aiutarci in una verifica costruttiva dere al meglio il capitale investito. è estremamente remunerativo, di tutti i nostri investimenti! SERGIO BOTTIGLIONI 14 n·2 - 2012
sguardo sul mondo DIRITTI: CARBURANTE DELLO SVILUPPO Il filo d’Arianna nel dedalo dell’indignazione moderna di Matteo Caselli diritti, e l’idea che per uscire dalla crisi investimento. Gli strumenti di prote- ci sia bisogno di sviluppo a tutti i costi. zione sociale devono quindi essere Pippo è un giovane capo scout. Ha In pratica, semplificando molto il pen- annoverati tra i fattori dello sviluppo. 23 anni e tanta voglia di cambiare il siero del sociologo politico Seymour Citando Zygmunt Bauman: “È la per- mondo. Pur non avendo ancora i ca- Martin Lipset: meno diritti oggi per cezione concreta della solidità e della pelli bianchi, nella sua vita si è indi- avere più sviluppo, che consentirà solidarietà sociali che fa sì che ogni gnato per tantissime cose (ormai ha (forse) maggiori diritti domani. Svilup- cittadino si senta parte di una ‘casa perso il conto), spinto dai motivi più po o diritti?!? Questo è un bel dilem- comune’ a cui contribuire”. Ambiente: bizzarri, ma tutte con un unico comu- ma, e certamente un buon motivo per lo sviluppo delle energie rinnovabili ne denominatore: ribellarsi al “Po- indignarsi, ma come?!? Innanzitutto nel nostro Paese potrebbe creare per tente”. Tra occupazioni scolastiche pensando controcorrente. Ad esem- la produzione di energia elettrica circa ed universitarie, manifestazioni di pio come l’economista premio Nobel, 250.000 posti di lavoro entro il 2020, piazza e litigate in famiglia, lotta dopo Amartya Sen, secondo cui la demo- di cui 175.000 in Italia. Una più ampia lotta, Pippo ha acquisito esperienza crazia è precondizione dello sviluppo, transizione a un modello di crescita e ha formato sempre più il suo spirito e non viceversa. La promozione dei attento alla sostenibilità ambientale critico, sviluppandolo a tal punto da diritti diventa quindi un fattore pro- potrebbe costituire un'opportunità più arrivare a porsi una domanda fonda- duttivo che contribuisce alla stabilità consistente, coinvolgendo vari com- mentale: indignarsi, si, ma per quale politica e alla dinamica dell'econo- parti industriali, nuovi servizi per la motivo?!? mia. Infatti, quanto meno una società sostenibilità e l'agricoltura, che come Le risposte che frullano nella testa è democratica e rispettosa dei diritti ricordava Benedetto XVI, ha bisogno sono tante. Per moda, per fare colpo umani, tanto più sono facili i cortocir- di essere rivalutata come risorsa in- su una compagna di corso, per non dispensabile per il futuro, per dare lasciarsi prendere dallo sconforto risposta allo scandalo della fame e vedendo la società cadere a pezzi, all'emergenza ambientale. Parteci- perché l’informazione è fondamen- pazione democratica: la costruzione talmente corrotta, perché se non lo delle democrazie moderne è un pro- faccio io non lo fa nessuno, perché cesso di ampliamento della parteci- certi giorni non ho proprio voglia di pazione. Non sempre però il traguar- studiare, per lasciare il mondo un do è raggiunto una volta per tutte: il po’ migliore di come lo si è trovato, problema si ripresenta, ad esempio ecc.. “Un essere che si abitua a tutto. con gli immigrati, nel nostro Paese Ecco, credo, la migliore definizione cuiti fra i detentori del potere politico esclusi dalla partecipazione politica dell’uomo”, diceva Fëdor Dostoev- e del potere economico, che possono e dalle decisioni sul bene comune. Il skij. E Pippo quell’uomo che si abitua agevolmente sostenersi a vicenda a presidente americano, Barack Oba- a tutto, anche a subire ingiustamen- scapito dell'efficienza complessiva. ma, è figlio di immigrati, ma oggi è te, non vuole proprio esserlo. Ma non Una democrazia più solida e più co- difficile immaginare che in Italia le vuole nemmeno essere quell’uomo raggiosa potrebbe invece tenere a “seconde generazioni” potrebbero che protesta per professione, a pre- freno gli interessi dei “poteri forti” e avere opportunità analoghe. scindere dalla motivazione. premiare merito e imprenditorialità, La promozione dei diritti, cioè la co- La svolta arriva una mattina di aprile, anziché caste e rendite di posizione, struzione di una società più giusta, a lezione di Sociologia. Tra i banchi, ritrovandosi con un’economia più effi- anziché un peso per la crescita o un sommersa da fogli di appunti stro- ciente e capace di crescere. lusso a cui dobbiamo rassegnarci a picciati, carte di merendine e fotoco- Per Pippo il ragionamento non fa una rinunciare, può rappresentare un au- pie di libri di testo, trova una pagina piega, ma come e quando ci si indi- tentico investimento per lo sviluppo. strappata dal mensile Aggiornamenti gna?!? A questa domanda Giacomo Per questo vale la pena indignarsi, Sociali, un editoriale del direttore Gia- Costa non dà risposta (“guida da te ma soprattutto impegnarsi nella vita como Costa che titola “Italia: investire la tua canoa”), ma indica tre ambiti di tutti i giorni, cominciando dalle pic- in diritti, guadagnare in sviluppo”. Il su cui investire. Welfare: non deve cole comunità in cui viviamo. Pippo “Potente” di turno contro cui combat- più essere considerato come un finalmente ha capito per cosa vale la tere è la mancanza di democrazia e consumo (da tagliare), ma come un pena lottare. n·2 - 2012 15
visti da vicino NUMB3RS? Ecco l'utile dei nostri bilanci di Raffaella Bertoni e Fabio Cassa- ci dicono dove vogliamo andare nelli (inc. Organizzazione Regionali) e come ci vogliamo arrivare, ben tenendo presente sia chi siamo, Accidentaccio anche quest’an- sia quello in cui crediamo. I nostri no abbiamo dovuto “assorbirci” bilanci sono espressione del “pro- la presentazione del bilancio re- gettare” del “realizzare” di perso- gionale, nonché una sessione di ne econome e laboriose, di per- lavoro in assemblea proprio sul sone leali, di persone oneste, di bilancio. Numeri e solo numeri, persone che hanno il senso della comprensibili esclusivamente agli giustizia. addetti ai lavori, che ben poco Quindi, quando li redigiamo, pen- hanno a che fare con il nostro siamo a ciò, e poi non chiudiamoli servizio. in un cassetto, oppure non dedi- No, cari miei, così non va, dob- chiamogli due sbrigativi minuti nel biamo cambiare questa “conce- presentarli, ma partiamo da questi zione” che abbiamo del bilancio, e utilizziamoli anche per spiegare NICOLA CATELLANI se davvero è questa. Cerchiamo le mete che vogliamo raggiunge- di vederlo in un modo diverso: è re, e per mezzo (anche) di questi uno strumento del nostro proget- poi verifichiamo se e come tali tare insieme, come lo specchio mete siano state effettivamente delle nostre scelte condivise, del raggiunte. ti gli ambiti in cui operiamo l’idea nostro operare in modo traspa- In questa ottica l’esame del bi- di trasparenza e correttezza nella rente. Scopriremo allora che le lancio, le eventuali proposte per gestione del denaro ci permette voci ed i numeri del bilancio re- integrarlo, la sua approvazione di essere cittadini onesti, rispetto- gionale (e non solo, anche quel- diventano gesti coerenti e fonda- si del bene comune, non persone lo della nostra zona, del nostro mentali del nostro essere capi in capaci per un pugno di euro a di- gruppo) hanno un’anima. Esse Agesci, ma non solo. Anche in tut- menticarci di tutto e di tutti. Cosa dicono i documenti associativi? Statuto, art. 55: Ciascun livello dell’Associazione (Gruppo, Zona, Regione, livello nazionale) è responsabile della propria amministrazione e finanziariamente autonomo. Statuto, art. 83: Entro quattro mesi dalla chiusura di ciascun esercizio, che va dal 1 ottobre al 30 settembre dell’anno successivo, gli organi responsabili di ciascun livello associativo redigono il bilancio consuntivo dell’esercizio precedente, quello preventivo dell’eser- cizio successivo e predispongono le eventuali variazioni al bilancio preventivo dell’esercizio in corso. […] Per il livello di Gruppo, i bilanci devono essere illustrati anche alle famiglie, in un’ottica di trasparenza offerta, anche se non richiesta. Per approfondire: Linee guida per un’economia al servizio dell’educazione, in Atti del Consiglio Generale 2011, pag. 34 (www.agesci.org/downloads/atti_cg_2011_2.pdf) 16 n·2 - 2012
Puoi anche leggere