RASSEGNA STAMPA MERCOLEdì 6 NOVEMBRE 2019 - CGIL - CGIL Bergamo

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RASSEGNA STAMPA MERCOLEdì 6 NOVEMBRE 2019 - CGIL - CGIL Bergamo
UFFICIO COMUNICAZIONE CGIL

RASSEGNA STAMPA
mercoledì 6 NOVEMBRE 2019

                       CGIL
RASSEGNA STAMPA MERCOLEdì 6 NOVEMBRE 2019 - CGIL - CGIL Bergamo
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                                                                                                                                                                                                                                                      MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 2019

                                         Economia
                                          ECONOMIA@ECO.BG.IT
                                                                                                                                                                           Nove milioni di italiani
                                                                                                                                                                           comprano cibo on line
                                                                                                                                                                           Secondo i dati Netcomm Focus Food, in Italia 9
                                                                                                                                                                           milioni di persone comprano generi alimenta-
                                          www.ecodibergamo.it/economia/section/                                                                                            ri on line, comparto che vale 1,6 miliardi di euro

                                          «Assurdo tassare pure
                                          la plastica riciclata:
                                          produttori inascoltati»
                                          La manovra. Continua a far discutere la plastic tax
                                          Sancinelli (Montello): legge sbagliata, ora si corregga
                                          Alla Brembo stop alle bottigliette: «Serve gradualità»
                                                     Buone le intenzioni,         surdo è che tassano anche la pla-     di acqua, e di questo è orgoglioso
                                          sbagliato il metodo. La tassa sul-      stica riciclata. Dicono che biso-     il presidente Alberto Bombas-
                                          la plastica non piace al mondo          gna riciclare, e poi la tassano. Il   sei: «Il nostro è un piccolo esem-
                                          delle imprese (e non solo) per          governo dice che vuole esentare       pio virtuoso, avviato due anni fa,
                                          come è stata concepita e appli-         la plastica compostabile dal-         con l’obiettivo di ridurre drasti-
                                          cata, anche se è condivisibile la       l’imposta. Ma la plastica compo-      camente l’uso della plastica. Ab-
                                          battaglia per ridurre l’uso di          stabile non si trasforma in com-      biamo dotato tutti i nostri di-
                                          questo materiale. Se n’è parlato        post come i rifiuti organici. Ci      pendenti di una borraccia in al-
                                          in particolare a Rimini alla fiera      sono tempi e procedimenti di-         luminio e eliminato dagli stabi-
                                          Ecomondo.                               versi». Per il titolare della Mon-    limenti italiani tutti i distributo-   Il riciclo della plastica ad opera della Montello spa, azienda leader nel comparto
                                              È qui che si è levata la voce       tello «un compromesso potreb-         ri automatici di bottigliette. Chi
                                          contraria dell’imprenditore             be essere quello di dimezzare la      vuol bere acqua o altre bevande        macchina elettrica in Italia».
                                          bergamasco Roberto Sancinelli,          plastic tax, giusto per fare un po’   va ai nuovi distributori usando           A criticare la plastic tax non     Allarme Coldiretti
                                          patron della Montello, azienda          di cassa, ed esentare completa-       la propria borraccia personale».       sono solo le imprese ma è persi-
                                          leader nel riciclo della plastica.
                                          «La plastic tax - ha detto all’Ansa
                                                                                  mente la plastica riciclata».         Non solo: «Vogliamo estendere
                                                                                                                        le stesse pratiche anche agli sta-
                                                                                                                                                               no l’ex ministro dell’Ambiente e
                                                                                                                                                               e presidente della Fondazione
                                                                                                                                                                                                     «Una misura                              latte alla carne, dalla frutta alla
                                                                                                                                                                                                                                              verdura. «L’obiettivo di riduzione
                                          - è una legge sbagliata. Vogliamo
                                          tornare indietro, rinunciare a
                                                                                  Altre critiche sul metodo
                                                                                  Quella di Sancinelli non è l’unica
                                                                                                                        bilimenti esteri. E intanto stia-
                                                                                                                        mo lavorando sugli imballaggi».
                                                                                                                                                               Sviluppo Sostenibile, il berga-
                                                                                                                                                               masco Edo Ronchi: «La plastic
                                                                                                                                                                                                     che colpisce                             della plastica - spiega il presidente
                                                                                                                                                                                                                                              Coldiretti Ettore Prandini - va
                                          questo materiale? L’Italia è lea-
                                          der in Europa in questa produ-
                                                                                  voce critica sulla plastic tax. Ne-
                                                                                  gli stabilimenti italiani di Brem-
                                                                                                                        Ma tutto questo non impedisce
                                                                                                                        a Bombassei di criticare la nuo-
                                                                                                                                                               tax è stata fatta male e in modo
                                                                                                                                                               affrettato. Abbiamo due diretti-
                                                                                                                                                                                                     le famiglie»                             perseguito nell’ottica di una visio-
                                                                                                                                                                                                                                              ne strategica di ampio respiro con
                                          zione, e sono tutte piccole e me-       bo sono stati eliminati i distri-     va legge: «Il senso del provvedi-      ve europee in tema di imballaggi                                               incentivi per sviluppo e ricerca
                                          die aziende. Il problema è la ge-       butori automatici di bottigliette     mento del governo va nella giu-        in plastica e tipi particolari di     La plastic tax colpisce due terzi        piuttosto che con misure puniti-
                                          stione, è riciclare. La plastica in                                           sta direzione. L’errore è il meto-     plastica. Se importassimo que-        della spesa a tavola delle famiglie e    ve». Con la plastic tax, aggiunge
                                          mare non ci deve finire. Ma il go-                                            do seguito. Non si possono fare        ste direttive e vedessimo poi         rischia di penalizzare a cascata         Prandini, «c’è il rischio che il costo
                                          verno non ha mai sentito gli                                                  le cose dalla sera alla mattina,       quali strumenti economici uti-
                                          operatori del settore prima di          n L’ex ministro                       bisogna dare tempo ad imprese          lizzare, avremmo un’altra solu-
                                                                                                                                                                                                     l’intera filiera agroalimentare
                                                                                                                                                                                                     dove si concentra il 76% degli
                                                                                                                                                                                                                                              sia scaricato sugli anelli più deboli
                                                                                                                                                                                                                                              della filiera: da una parte sugli
                                          decidere». Per Sancinelli, «il          dell’Ambiente Edo                     e utilizzatori di cambiare con         zione, che non sia quella di fare     imballaggi in plastica. È quanto         agricoltori ai quali verrà chiesto di
                                          premier ha deciso di vederli solo                                             gradualità e buon senso. È un po’      cassa, mettendo un tot al chilo-      afferma la Coldiretti, nel commen-       ridurre ulteriormente i margini di
                                          adesso, dopo che sono scoppiate         Ronchi: «Norma                        lo stesso metodo adottato per i        grammo. Non è questo l’approc-        tare l’ultima proposta fiscale           reddito e dall’altra consumatori
                                          le polemiche. Come sempre, in           pensata male                          veicoli elettrici: “da domani tut-     cio utile per affrontare i temi       contenuta nella manovra che              finali e alimentare, principale voce
                                          Italia si interviene dopo». Ma                                                ti sull’auto elettrica”, quando        della sostenibilità e dell’econo-     rischia di colpire settori produttivi    di spesa delle famiglie con 244
                                          secondo l’imprenditore, «l’as-          per fare cassa»                       non produciamo neppure una             mia circolare».                       determinanti del made in Italy dal       miliardi di euro all’anno».

                                                                                                                                                                                                                                              Nuovo contratto
                                          Eicma al via con veleni                                                                                              di aziende a voler istruire
                                                                                                                                                               un’assemblea per eleggere i
                                                                                                                                                               nuovi vertici, e dall’altro, per
                                                                                                                                                               conto del commissario desi-
                                                                                                                                                                                                     renze. Spero che la posizione
                                                                                                                                                                                                     di Confindustria possa essere
                                                                                                                                                                                                     rivista».
                                                                                                                                                                                                        «Per noi la cosa è semplice -
                                                                                                                                                                                                                                              Ipotesi sciopero
                                          Bombassei: no ingerenze                                                                                              gnato Giannetto Marchettini,
                                                                                                                                                               a non riconoscere valide le ele-
                                                                                                                                                               zioni, procedendo poi con la
                                                                                                                                                               radiazione dei «dissidenti».
                                                                                                                                                                                                     aggiunge Franco Acerbis, pre-
                                                                                                                                                                                                     sidente dell’omonima azienda
                                                                                                                                                                                                     di Albino -: facciamo da sem-
                                                                                                                                                                                                     pre parte di Ancma, paghiamo
                                                                                                                                                                                                                                              in New Ghibli
                                                                                                                                                                                                                                              Azienda rilancia
                                                                                                                                                                   Molti di essi sono bergama-       fior di quote e dobbiamo essere
                                          La guerra tra soci Ancma                                                                                             schi (o hanno comunque sede           liberi di fare nuove elezioni,                     Si va verso lo sciopero
                                                                                                                                                               in provincia), ben 9: dalla           come peraltro ha riconosciuto            di 24 ore, domani, per i lavora-
                                                    Tutto pronto a Mila-                                                                                       Brembo alla Acerbis Italia, dal-      il Tribunale Civile di Milano.           tori di New Ghibli (80 in tutto)
                                          no per l’apertura ai visitatori                                                                                      la Scott Italia al Maglificio San-    Abbiamo eletto Magri con il              società che lavora in sub affi-
                                          domani di Eicma (ieri e oggi le                                                                                      tini, ma anche Ktm Italia, Hu-        54% delle aziende presenti,              damento per Siram spa, titola-
                                          giornate riservate alla stam-                                                                                        sqvarna Italia, NolanGroup,           che al 99,6% si sono espresse a          re dell’appalto per il servizio di
                                          pa), il più importante evento                                                                                        Bianchi, e Airoh Helmet. Que-         favore di questa nomina: sem-            trasporto di materiali (medi-
                                          espositivo per l’industria delle                                                                                     sti hanno peraltro eletto come        plicemente chiediamo di agire            cinali, rifiuti, emoderivati, ci-
                                          due ruote. Sono infatti 1.850 i                                                                                      presidente proprio Paolo Ma-          senza le logiche della Confin-           bo) all’ospedale Papa Giovan-
                                          brand, provenienti da 43 Paesi,                                                                                      gri, top manager della business       dustria nazionale».                      ni XXIII di Bergamo. Motivo:
                                          che quest’anno hanno scelto                                                                                          unit del motociclo di Brembo.            Dall’altro lato però il com-          la protesta per il cambio di
                                          l’esposizione per mettere in                                                                                             Sul tema, interviene proprio      missario Marchettini sottoli-            contratto deciso dalla società,
                                          mostra tutte le loro novità in                                                                                       il presidente di Brembo Alber-        nea come l’assemblea sia nulla           passando da quello della Logi-
                                          ben otto padiglioni del quar-                                                                                        to Bombassei, che pur essendo         «perchè non è stata tenuta se-           stica e del Facchinaggio a quel-
                                          tiere fieristico disegnato dal-                                                                                      da molti anni una «colonna» di        condo le regole dello statuto di         lo del Multiservizi. Per i sinda-
                                          l’architetto Massimiliano Fuk-                                                                                       Confindustria, spiega che «la         Confindustria. Il commissa-              cati questo passaggio è «meno
                                          sas, con una dozzina di aziende                                                                                      stragrande maggioranza dei            riamento non è ancora supera-            remunerativo e ha meno tute-
                                          bergamasche protagoniste, ol-           Eicma apre domani al pubblico: 1.850 marchi presenti, molti orobici          soci Ancma non era contenta           to. Insieme agli associati vo-           le». Nelle ultime ore però
                                          tre a quelle presenti con propri                                                                                     della vecchia gestione: l’asso-       gliamo però trovare una solu-            l’azienda ha fatto sapere «di
                                          agenti.                                 re che rappresenta i produtto-        atto, seguito all’inchiesta che        ciazione ha totale autonomia e        zione unitaria per l’elezione            aver proposto l’equiparazione
                                             A margine della faraonica            ri, legata da molti anni a Con-       aveva coinvolto il presidente          si riconosce nelle richieste dei      dei nuovi vertici, ma nel rispet-        retributiva» tra il vecchio e il
                                          manifestazione, cova però una           findustria nazionale. Proprio         Eicma e vice presidente Anc-           suoi affiliati. Per cui la votazio-   to delle regole che devono va-           nuovo contratto ed è «in attesa
                                          «guerra» intestina tra coloro           sulle linee guida dettate dalla       ma Antonello Montante, è na-           ne è stata regolare e molto par-      lere per tutti: sediamoci a un           di una risposta». Oggi è previ-
                                          che fanno parte di Ancma, l’as-         Confindustria romana, a fron-         ta una disputa che da un lato,         tecipata: in questo caso non          tavolo e discutiamone».                  sta un’assemblea dei lavorato-
                                          sociazione nazionale del setto-         te di un commissariamento in          ha portato un nutrito numero           possiamo accettare interfe-                          ©RIPRODUZIONE RISERVATA   ri per una decisione definitiva.

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RASSEGNA STAMPA MERCOLEdì 6 NOVEMBRE 2019 - CGIL - CGIL Bergamo
Economia 9
                                         L’ECO DI BERGAMO
                                         MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 2019

                                         Confermato                                                                                                                                                Trattative riaperte
                                                                                                                                                                                                   per il contratto
                                         oggi e domani                                                                                                                                             della sanità privata
                                         lo sciopero                                                                                                                                               Incontro il 14 novembre
                                                                                                                                                                                                              Dopo le tensioni delle

                                         dei benzinai                                                                                                                                              scorse settimane, con un ultimo
                                                                                                                                                                                                   sciopero proclamato il 20 set-
                                                                                                                                                                                                   tembre e poi sospeso, sembrano
                                                                                                                                                                                                   potersi riaprire le trattative per
                                                                                                                                                                                                   il rinnovo del contratto della sa-
                                                                                                                                                                                                   nità privata che sconta una va-
                                         La protesta. Lo stop anche dei Self                                                                                                                       canza contrattuale lunga quasi
                                                                                                                                                                                                   13 anni. In provincia di Bergamo
                                         Mora (Ascom): una forte adesione                                                                                                                          sono circa 3.500 le persone inte-
                                                                                                                                                                                                   ressate in una marea di strutture
                                         contro le liberalizzazioni selvagge                                                                                                                       tra istituti ospedalieri, centri di
                                                                                                                                                                                                   riabilitazione e ambulatori vari,
                                                                                                                                                                                                   talmente in crescita che è diffici-   Sanità privata: nuove trattative
                                                   È stato confermato,         iniziative di chiusura, per dire                                                                                    le persino stilare una mappatu-
                                         per oggi e domani, lo sciopero        no all’illegalità “figlia delle libe-                                                                               ra precisa.                           dequalificante per professioni-
                                         nazionale indetto dai sindacati       ralizzazioni selvagge” e al man-                                                                                        Aris e Aiop (associazione ita-    sti in attesa di un nuovo contrat-
                                         di categoria e che coinvolgerà        cato intervento di compagnie,                                                                                       liana ospedalità privata) incon-      to che sani le disparità di quello
                                         anche i benzinai aderenti a Fi-       organizzazioni e governo per ri-                                                                                    treranno la Cimop (Confedera-         attuale». Pochi giorni fa l’assem-
                                         gisc/Anisa Confcommercio.             formare il settore. La protesta è                                                                                   zione Italiana Medici Ospedali-       blea generale di Aiop Lombar-
                                            Lo sciopero porterà alla chiu-     rivolta innanzitutto nei con-                                                                                       tà Privata) il prossimo 14 no-        dia aveva deliberato all’unani-
                                         sura degli impianti stradali e au-    fronti del governo che sta gra-                                                                                     vembre, dopo le numerose ri-          mità di dare mandato ai propri
                                         tostradali in tutta Italia. Lo stop   vando, con ulteriori adempi-                                                                                        chieste di chiarimento sui temi       consiglieri nazionali di approva-
                                         ha inizio alle ore 6 di stamattina    menti, un’intera categoria».            Per due giorni pompe di benzina chiuse per lo sciopero nazionale            contrattuali. «Se il vertice sarà     re la proposta della Conferenza
                                         e terminerà alle 6 di venerdì: ri-       L’accusa dei sindacati dei ge-                                                                                   infruttuoso, non verrà disinne-       delle Regioni «di intervenire a
                                         guarderà anche i distributori         stori riguarda misure come la           «l’invio dei corrispettivi giorna-   nibile sul sito ufficiale della Con-   scato lo stato di agitazione an-      partire dal 2020 per una positi-
                                         notturni e self service, gas-me-      fatturazione elettronica, i regi-       lieri in formato elettronico fino    ferenza delle regioni e delle Pro-     nunciato», spiegano i sindacati.      va conclusione della vertenza
                                         tano compresi.                        stratori di cassa telematici «an-       al gravame fiscale e contributivo    vince Autonome che nel 2011 ha             Per il segretario Nazionale       per il rinnovo del Contratto del-
                                            «Allo sciopero aderiscono tre      che per fatturati di duemila euro       per i gestori che non ricevono da    approvato il documento «Disci-         della Cimop (Confederazione           la sanità privata, attraverso un
                                         benzinai su quattro – conferma        l’anno» e la rimodulazione del-         fornitori e Agenzia delle Entrate    plina unitaria per la turnazione       Italiana Medici Ospedalità Pri-       aumento di budget delle presta-
                                         Renato Mora, presidente del           l’Indice sintetico di affidabilità      i documenti necessari per la loro    degli impianti autostradali in         vata), Carmela De Rango «la ria-      zioni di ricovero, fino a copertu-
                                         Gruppo Gestori Carburante di          (Isa) «irraggiungibile per i ge-        contabilità».                        caso di sciopero». Il testo indica     pertura delle trattative è il passo   ra del 50% dei costi del rinnovo
                                         Ascom che conta oltre 120 asso-       stori». Ma l’elenco comprende               Nonostante sia prevista una      le aree di servizio autostradali       auspicato, dal momento che le         contrattuale». il rinnovo con-
                                         ciati in rappresentanza del-          anche «l’introduzione di Docu-          massiccia adesione, alcuni im-       sul territorio nazionale e le divi-    istanze dei medici operanti nel-      sentirà ai lavoratori di ottenere
                                         l’80% delle attività in provincia     menti di trasporto (Das) e mo-          pianti rimarranno aperti per ga-     de in tre turnazioni per garanti-      la sanità privata sono ancora         in busta paga 150 euro netti in
                                         –. Invitiamo tutti i gestori a una    dalità di Registrazione giorna-         rantire un servizio minimo.          re il servizio in caso di sciopero,    lontane dall’essere affrontate in     più al mese.
                                         partecipazione compatta alle          liera in formato elettronico», e        L’elenco di questi ultimi è dispo-   al di là dai giorni di astensione.     modo risolutivo. Un tira e molla                    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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“PER UN ERRORE DEL CAF PERDO REDDITO DI CITTADINANZA”. LA
REPLICA: NO, CI SONO TEMPI DA RISPETTARE
Botta e risposta tra una lettrice di Bgnews e Il Caf della Cgil sul caso di un 60enne
residente in città, rimasto paralizzato dopo un ictus
Bergamonews, 05 Novembre 2019 - 12:03
Claudio Bilotta, 60 anni, di Bergamo, nel gennaio 2018 è rimasto paralizzato dopo un grave inctus. La donna
che lo assiste, Stefania Sironi, ha scritto una lettera a Bergamonews dove spiega perché gli è stato revocato il
reddito di cittadinanza, e impedito di partecipare al bando case popolari di Bergamo. Il tutto, sostiene, per degli
errori di carattere burocratico non suoi.
“Claudio – spiega – vive solo, in un monolocale in affitto non calmierato, non supportato da alcun membro
della famiglia, con un assegno di di invalidità di 700 euro più 500,00 di accompagnamento. Il Comune di
Bergamo, tramite il Sad , gli fornisce un aiuto 2 ore al giorno da lunedì a venerdì”.
Vista la ristrettezza dei locali e la mancanza di fondi, non gli è possibile prendere una badante. “Ogni mese –
prosegue Stefania – sostiene 225 euro di spese di riabilitazione, in quanto non ha più diritto a questo tipo di
cure gratuitamente. Passa la sua vita tra letto e sedia a rotelle, e la riabilitazione gli sta permettendo di stare
almeno seduto diritto e di poter riprendere a vedere sul lato sinistro. Mangia tutto frullato e addensato a causa
della disfagia, conseguenza dell’ictus”.
Le visite di controllo (è stato craniotomizzato) vanno pagate, perché diversamente gli appuntamenti sarebbero
ben oltre il giugno 2020. “Ogni due mesi l’Isee corrente va rinnovato ma il Caf Cgil non ha dato la disponibilità
di rinnovo nei tempi prescritti, nonostante ripetute telefonate, e gli altri caf interpellati non possono redigerlo –
scrive nella lettera -. Inoltre il Caf, in sede di rinnovo dell’ISEE corrente, non ha inserito il reddito di 700 euro
erogato dall’Inps, che a sua volta non se ne è accorto e ha validato la dichiarazione. Una dichiarazione che
non si può usare perché errata, pena responsabilità penali, e non può essere corretta perché l’Inps l’ha
validata. Non può nemmeno essere rifatta perché l’ISEE corrente ha validità 2 mesi e non si può rifare prima
di tale data”.
Claudio quindi, “per un errore non suo” avrebbe perso reddito di cittadinanza senza poter fare nuova richiesta.
Secondo Stefania, nemmeno può avere certificazione di indigenza e partecipare al bando case popolari.
“Presto – conclude – finiranno i soldi della liquidazione, è stato licenziato a causa dell’impossibilità di rientrare
al lavoro. Io, pur avendo una casa e mantenendomi da sola, sto facendo il possibile per supportarlo in tutte le
pratiche burocratiche e lo sto assistendo quasi 24 ore al giorno, ma ho bisogno di qualcuno che mi sostituisca
per evitare di perdere il mio lavoro. Il reddito di cittadinanza, percepito per due mesi, era l’ancora per poter
dare a Claudio una vita almeno decente e dignitosa e un errore formale, che né il Caf né l’INPS vogliono
correggere, gliela sta togliendo”.
LA RISPOSTA
Il Caf della Cgil, contattato, rimbalza ogni responsabilità: “La signora – rispondono – avrebbe dovuto
presentarsi per il rinnovo dell’Isee corrente entro settembre, invece si è presentata a metà ottobre, ben oltre la
data di scadenza. Quando l’Inps non vede l’Isee corrente aggiornato, fa riferimento a quello ordinario
presentato nel mese di febbraio. La signora sapeva che andava rinnovato ogni due mesi, visto che aveva già
effettuato la procedura correttamente per tre volte. Ad ogni modo, abbiamo già preso appuntamento con lei
per farle presentare una nuova domanda e risolvere nel migliore modo possibile la questione”.
“Ho chiesto l’appuntamento nei tempi previsti ma, vista la presenza delle ferie di agosto, mi hanno detto di
richiamare a settembre – replica Stefania Sironi -. A quel punto mi hanno comunicato di non avere posto
disponibile fino ad ottobre”.
EX ILVA, I SINDACATI BERGAMASCHI: “PREOCCUPATI PER LE
RIPERCUSSIONI”
I tre segretari generali dei metalmeccanici di Bergamo non nascondono la loro
preoccupazione per la crisi che sta attraversando l'ex Ilva di Taranto
Bergamonews, 05 Novembre 2019 - 17:29
Il caso dell’ex Ilva, l’acciaieria di Taranto che la multinazionale ArcelorMittal ha annunciato lunedì 4 novembre
di rinunciare per mancato rispetto delle clausole promesse dal Governo italiano, piomba a Bergamo e desta
preoccupazione tra i sindacati.
“Colpire la più grande acciaieria italiana e pensare di acquistare l’acciaio all’estero è inaccettabile e
impensabile – commenta Luca Nieri, segretario generale di Fim Cisl Bergamo -. C’è sicuramente una forte
preoccupazione per una scelta di questo tipo da parte della multinazionale. Una decisione che a cascata, se
non si troverà una soluzione, colpirà tutto il settore manifatturiero anche in bergamasca. C’è poi una seconda
preoccupazione: di trovarsi di fronte una classe dirigente che disattende gli impegni assunti e lancia un
messaggio molto negativo a potenziali investitori esteri”.
La multinazionale chiedeva due cose in particolare: uno scudo penale e il risanamento ambientale. È giusto
derogare su due temi così importanti per salvaguardare posti di lavoro? “Bisogna conoscere bene la vicenda –
risponde Nieri – lo scudo penale era propedeutico al risanamento ambientale che quell’area si trascina da
anni. Quella norma permetteva di operare di bonificare agli attuali acquirenti senza dover rispondere di danni
causati da altri in passato sulla stessa area. Non dobbiamo dimenticarci che stiamo parlando della più grande
acciaieria in Europa e queste clausole erano state decise nel corso degli accordi. Se di dà una parola, bisogna
rispettarla”.
Emilio Lollio, segretario dei metalmeccanici Uil, si augura che la multinazionale riveda la sua posizione e che il
Governo faccia la sua parte: “È fondamentale raggiungere un accordo per consentire ad un’azienda che, dal
punto di vista del fatturato, vale l’1.35 % del Pil nazionale non chiuda. Bisogna farlo per permettere a più di
13.000 dipendenti, compresi quelli dell’indotto, di mantenere il proprio lavoro e di conseguenza le proprie
famiglie. Tutti devono fare la propria parte. L’impianto di Taranto è strategico per il settore e dobbiamo
salvaguardarlo, altrimenti si rischia di far morire la siderurgia nel nostro paese. Stiamo parlando di un settore
che è molto importante anche nel territorio bergamasco, da qui la nostra preoccupazione unita alla fiducia che
si trovi presto una positiva soluzione”.
“L’ex Ilva è un pezzo importate dell’industria italiana. Naturalmente come sindacato guardiamo con attenzione
all’evolversi di questa crisi tra azienda e Governo, ma vorrei che la discussione si ampliasse e si riflettesse su
un tema ben preciso: che idea abbiamo di Paese? – Si chiede Andrea Agazzi, segretario della Fiom Cgil
Bergamo -. Non si possono sempre prendere provvedimenti per tirare a campare, serve un piano strategico
per l’industria, la grande industria, che dia respiro all’economia del futuro dell’Italia”.
IL MATTINALE della CGIL Nazionale
                  Mercoledì 6 novembre 2019

Sono tre le notizie principali sulle prime pagine dei quotidiani nazionali di oggi: lo scontro politico sulla
decisione della multinazionale Arcelor Mittal di abbandonare il progetto di rilancio dell’ex Ilva, il drammatico
“incidente” nell’alessandrino dove sono morti tre vigili del fuoco (l’incendio è stato un atto voluto per faide
famigliari) e – sul piano internazionale – la decisione del presidente Trump di uscire dagli accordi sul clima.
La Cina conferma invece gli impegni ambientali e sfida gli Usa firmando l’accordo con la Francia. Intanto
undicimila scienziati di diversi Paesi firmano un appello che appare quasi come un ultimatum sui destini del
pianeta Terra.
Per quanto riguarda Arcelor Mittal quella di oggi sarà una giornata decisiva con l’incontro tra il governo e la
multinazionale. Sul fronte della manovra economica prosegue il confronto della parti sociali con il governo,
mentre sono attivi anche gli altri tavoli con i singoli dicasteri. Confermato lo sciopero di due giorni dei benzinai.
La protesta è contro le misure fiscali proposte dal governo.
Al via da oggi a Pistoia il Forum internazionale “Cgil Incontri” per l’edizione del 2019 promossa da Cgil, Cgil
Pistoia, Fvl, Fdv e dalla fondazione Friedrich Ebert. Una tre giorni di iniziative, fino all’8 novembre, dal titolo
“Le differenze in un mondo globale. Opportunità e insidie”. Sul sito della Cgil il programma completo
dell’iniziativa: http://www.cgil.it/118544-2/. Sul sito di RadioArticolo1 la diretta dei principali appuntamenti del
Forum: http://www.radioarticolo1.it/userdata/custom/redazione/img/20191029-CGIL_INCONTRI.pdf. Oggi dalle
12 alle 13 e dalle 15 alle 16.

MANOVRA ECONOMICA. UNA NOTA DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL, MAURIZIO LANDINI,
SUL CONFONTO CON IL GOVERNO
Si è svolto nella serata di lunedì 4 novembre a Palazzo Chigi l’incontro con il Governo sui contenuti della
manovra economica, presenti il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Ministro dell’Economia Roberto
Gualtieri, il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.

IL CASO ARCELOR MITTAL
In apertura il Presidente del Consiglio, nel sottolineare l’impegno e la volontà di proseguire il confronto con le
organizzazioni sindacali, si è soffermato sulla vicenda ex Ilva ed ha annunciato di aver convocato
ArcelorMittal. Come si è appreso nella giornata di ieri l’azienda ha annunciato di recedere dal contratto di
affitto e di acquisizione degli impianti dell’ex Gruppo Ilva. L’azienda mette al centro del contenzioso
l’eliminazione della protezione legale decisa nel settembre scorso dal Parlamento, la pronuncia della
magistratura di Taranto sugli impianti e sulla banchina portuale. Come è del tutto evidente, è una decisione
che mette a rischio migliaia di posti di lavoro e può avere conseguenze assai gravi sul piano industriale,
occupazione, ambientale. A fronte di una situazione che rischia di diventare drammatica e che rischia di dare
un ulteriore colpo ad un tessuto industriale già da tempo in difficoltà, la Cgil ha ribadito la necessità che venga
applicato l’accordo a suo tempo sottoscritto. Ed è necessario che il Governo che ha tenuto fino ad oggi un
atteggiamento assai contraddittorio tolga qualsiasi alibi ad Arcelor Mittal sulle questioni penali sgombrando
così il campo da comportamenti strumentali e irresponsabili dell’azienda stessa. Inoltre può pensare anche ad
una partecipazione pubblica, eventualmente attraverso Cassa Depositi e Prestiti, così da introdurre nuovi
elementi di garanzia per tutti i soggetti coinvolti e per il rilancio di una fondamentale filiera produttiva.

ARCELOR MITTAL, UN’INTERVISTA SULL’HFFINGTONPOST
Sul caso di Taranto e in generale sul futuro del settore strategico dell’acciaio e della siderurgia, il segretario
generale Maurizio Landini è intervenuto con una intervista all’HuffingtonPost:
https://www.huffingtonpost.it/entry/landini-sullex-ilva-il-governo-rimetta-lo-
scudo_it_5dc189b7e4b0615b8a99d51c?qx7&utm_hp_ref=it-homepage (vedi più avanti negli approfondimenti.
LE TANTE CRISI INDUSTRIALI A PARTIRE DA ALITALIA
Nel corso dell’incontro con il Governo la Cgil ha sottolineato, proprio sul piano delle crisi aziendali e delle
evidenti difficoltà del tessuto produttivo, dalla vicenda di Alitalia a quella del settore dell’Automotive,
interessato in tutti i Paesi da corpose riorganizzazioni dei processi produttivi e dei prodotti stessi, la necessità
di coordinare le iniziative e gli interventi. Il Governo non può limitarsi ad osservare quello che sta succedendo.
C’è un ruolo da svolgere così come fanno i Governi di diversi Paesi compreso quello francese nella questione
tra FCA e PSA. C’è bisogno di una direzione precisa per affrontare questi temi e c’è bisogno di una regia e di
un coordinamento tra diversi Ministeri proprio per dare nuovo impulso alle politiche industriali e al tema della
sostenibilità ambientale.
(di Alitalia e trasporto aereo si è parlato ieri su RadioArticolo1 nella trasmissione condotta da Davide Colella:
https://www.radioarticolo1.it/audio/2019/11/05/42531/linate-malpensa-turbolenze-nei-cieli-di-milano).

LA LEGGE DI STABILITÀ
Il Ministro dell’Economia ha poi delineato il quadro relativo ai contenuti della legge di stabilità. Ha dichiarato
che, pure nell’ambito della discrezione parlamentare e nella disponibilità ad apportare parziali modifiche, non
si intende modificare l’impianto della manovra che ha nella riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori
dipendenti e nel contrasto all’evasione due dei punti di maggiore significato. Sugli investimenti, le risorse
previste nella legge di bilancio ammonteranno a 11 miliardi per gli investimenti pubblici. Mentre per gli
investimenti privati saranno rifinanziate e ampliate misure come il credito di imposta per investimenti, iper
ammortamento e super ammortamento. Ha ribadito inoltre l’impegno alla cancellazione del superticket dal
settembre 2020, l’aumento delle risorse destinate al servizio sanitario nazionale, le risorse destinate all’edilizia
sanitaria.
QUELLA TASSA SULLA PLASTICA. Per ciò che riguarda le tasse sulla plastica, che ha sollevato come è
noto un’accesa discussione, ci si orienta ad una verifica e a Tavoli di confronto con il mondo delle imprese
direttamente coinvolte e con le organizzazioni sindacali.
SULLE PENSIONI. Per ciò che riguarda la rivalutazione delle pensioni, il Ministro dell’Economia ha dichiarato
che non avendo inserito una nuova finestra per “Quota 100” ha ridotto la possibilità di interventi più consistenti.
Sui contratti pubblici ha ribadito che le risorse impegnate consentono di affrontare i rinnovi contrattuali mentre
la questioni relativa all’elemento perequativo può essere affrontata nel Tavolo specifico su contratti e pubblica
amministrazione.
Sempre per ciò che riguarda le pensioni, la Ministra Catalfo ha ribadito gli impegni assunti nel confronto
tenutosi ieri in mattinata. La ministra ha ribadito che nella manovra di bilancio restano “Quota 100”, Opzione
Donna, APE Sociale. Inoltre, sempre nella prossima legge di bilancio, la Ministra si è impegnata a risolvere il
problema del part-time verticale ciclico e a spostare in avanti il problema della prescrizione dei contributi
pubblici, oltre che a lavorare sul tema della non autosufficienza, con la creazione di uno specifico Tavolo. Ciò
a partire dalla volontà di definire una legge quadro in materia che approfondisca e delinei con più dettaglio e
precisione quanto contenuto nella legge di bilancio.
IL GIUDIZIO DELLA CGIL SULLE PENSIONI. Sul tema delle pensioni, ci siamo soffermati su due questioni,
fa sapere il segretario generale. Abbiamo rilevato in primo luogo che le risposte sulle rivalutazioni delle
pensioni sono insufficienti ed è una questione che deve trovare soluzioni migliori. In secondo luogo va avviato
subito il confronto sulla modifica complessiva della “Riforma Fornero”: dalla flessibilità in uscita, alla pensione
di garanzia, sul lavoro di cura, sulla differenza di genere. Così come pure c’è bisogno di chiarire le ambiguità
contenute nel testo sulla non autosufficienza. C’è infatti una sovrapposizione tra il fondo per la non
autosufficienza e quello sulla disabilità chiarendo che va istituito un fondo ad hoc e va definita una legge
delega sulla non autosufficienza.
IL GIUDIZIO COMPLESSIVO SUL METODO E IL MERITO DELLA MANOVRA. Nel corso della discussione
(dopo aver messo in evidenza i temi posti dalle crisi industriali a partire dall’ILVA) abbiamo confermato
l’apprezzamento sul metodo adottato e su alcuni dei temi su cui si è costruita la manovra. Ci sono elementi di
discontinuità con il passato a partire dalla riduzione del cuneo per il lavoro dipendente e dal contrasto
all’evasione fiscale. Abbiamo detto esplicitamente che il taglio del cuneo non dovrà essere modificato in
Parlamento e chi intende farlo deve sapere che avrà contro lavoratori e sindacato. Abbiamo invece posto
l’esigenza di entrare maggiormente nel merito: oggi si parte con lo stanziamento di 3 miliardi che dovranno
diventare 6 il prossimo anno e crescere ancora successivamente; così come è necessario entrare
maggiormente nel dettaglio per definire meglio la platea rispetto alla quale – abbiamo voluto precisare – si è
ragionato per ampliarla fino a 35.000 euro annui di reddito.
FISCO, CONDONI, LOTTA ALL’EVASIONE. La Cgil apprezza l’impegno a cambiare rotta su un altro
versante importante: dai condoni al contrasto all’evasione. Ora però è il momento di precisare gli strumenti:
dall’abbassamento della soglia del contante, all’incrocio delle banche dati, dalla tracciabilità all’incentivo della
moneta elettronica. C’è bisogno di un piano di assunzioni nella Agenzia delle Entrate su cui però non ci sono
impegni precisi. Le misure sul fisco contenute nell’attuale legge di bilancio devono contestualmente aprire un
confronto serrato su una riforma complessiva del fisco entro la quale abbiamo ribadito la nostra disponibilità
per rimodulare l’IVA. Ciò consentirebbe di reperire risorse aggiuntive per ulteriori operazioni sul cuneo per il
lavoro dipendente e i pensionati. Abbiamo rilevato che manca l’impegno sulle agevolazioni fiscali sugli
aumenti contrattuali mettendo in evidenza che ciò riguarda più di 10 milioni di lavoratori. Sarebbe un ulteriore
quanto importante segnale di un cambiamento di rotta. Abbiamo apprezzato le norme sulle cooperative spurie
e l’intermediazione di manodopera negli appalti contenute nel decreto fiscale. Tali norme vanno difese perché
è anche da qui che si alimenta l’evasione e crescono forme di malavita organizzata.
INVESTIMENTI PUBBLICI. Per ciò che riguarda gli investimenti pubblici la Cgil ha preso atto che c’è un
impegno nuovo, ma le risorse sono ancora troppo timide in particolare rispetto alla difficile situazione
economica che il Paese sta attraversando. Inoltre occorre urgentemente capire la ragione per cui le risorse già
destinate non vengono spese e non si sbloccano interventi ed opere importanti per una nuova politica di
sviluppo.
EMERGENZA POLITICHE INDUSTRIALI. A proposito delle politiche industriali abbiamo rilevato, spiega
Landini, che siamo di fronte a due problemi: le emergenze (come abbiamo messo già in evidenza: ILVA,
Alitalia, etc.) e la prospettiva (riconversione energetica, ambientale, digitalizzazione). Il problema è che manca
un coordinamento e una integrazione tra diversi soggetti che hanno competenze sui temi dello sviluppo. Ci
sarebbe bisogno di un’agenzia per lo sviluppo capace di orientare le scelte di investimenti e di governare i
processi di transizione. Se non si fa questo si rischia l’improvvisazione. Come è avvenuto per la tassa sulla
plastica. Una misura mai discussa con noi. Bene che ci sia la disponibilità ad avviare una verifica anche
perché per la sostenibilità ambientale è molto più efficace rimodulare incentivi per la riconversione, per nuove
produzioni che tengano insieme sostenibilità e occupazione. Abbiamo inoltre ribadito la necessità di modificare
lo “Sbloccacantieri” in particolare per ciò che riguarda la catena dei subappalti e le gare al massimo ribasso
per i gravi effetti negativi che hanno sul lavoro, sulla qualità dei servizi e delle stesse imprese. Va invece
attivata la misura sulle clausole sociali nei cambi di appalto.
PUBBLICO IMPIEGO. Per ciò che riguarda il pubblico impiego e la conoscenza ci sono le risorse per il
rinnovo del contratto ma riteniamo che non siano sufficienti. Le cifre indicate sono comprensive dell’elemento
perequativo che comporta un aumento inferiore al 3,5%. Inoltre sul versante del lavoro pubblico bisogna
affrontare, oltre al tema del rinnovo dei contratti, quello di un piano di assunzioni, la revisione della legge 165
sulle relazioni sindacali, un percorso di riforma e riorganizzazione della P.A., il tema della valorizzazione
professionale e della contrattazione di secondo livello. Abbiamo infine proposto la costituzione immediata di
quattro Tavoli: cuneo e riforma fiscale; rinnovo dei contratti pubblici, assunzioni, riforma della P.A., etc.;
previdenza e pensioni in essere; investimenti, Mezzogiorno, infrastrutture, politiche industriali, sostenibilità
ambientale. Questi tavoli devono partire contestualmente alla discussione sulla legge di bilancio e per noi
assumono il carattere di una vera e propria vertenza: devono aprirsi subito, concludersi in tempi certi cioè
entro aprile quando si definirà il nuovo DEF dal momento che gli eventuali contenuti che scaturiranno da quei
Tavoli possano transitare nelle prossime leggi di bilancio.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI E LE MOBILITAZIONI. A conclusione dell’incontro, i rappresentanti del
Governo hanno ribadito l’impegno a sostenere e non a modificare ciò che riguarda il cuneo e hanno ribadito la
priorità del contrasto all’evasione. Hanno inoltre raccolto la proposta di dare vita ai quattro Tavoli prima
richiamati, da attivare presso la Presidenza del Consiglio, ai quali parteciperanno i Ministri che hanno
competenze sulle questioni indicate. In settimana sarà definito il calendario. “Naturalmente – dice il segretario
generale Maurizio Landini - vi terremo informati sugli ulteriori sviluppi del confronto. In questo contesto, nei
prossimi giorni, a sostegno delle nostre posizioni e del confronto aperto con il Governo, si svolgeranno
mobilitazioni unitarie delle Categorie (il 15 novembre gli edili, il 16 novembre i pensionati) e, come hanno già
fatto le Categorie del settore pubblico, assemblee unitarie dei delegati (il 20 novembre dei metalmeccanici e lo
stesso giorno quella dei lavoratori e delle lavoratrici della conoscenza).
LAVORO. SCACCHETTI (CGIL): BENE IL CONFRONTO, ORA DARE CONTINUITÀ AGLI IMPEGNI PRESI
“Un incontro utile e positivo dal quale è emersa la volontà di proseguire un confronto comune e, speriamo
stabile nel tempo, sui temi del mercato del lavoro, in particolare su ammortizzatori sociali, politiche attive e
decreto dignità”. Lo ha affermato la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti al termine dell’incontro
che si è tenuto ieri al Ministero del Lavoro tra Cgil, Cisl e Uil e la Ministra Nunzia Catalfo. “Primo importante
risultato - prosegue la dirigente sindacale - è l’istituzione di un tavolo tecnico specifico sugli ammortizzatori
sociali per fronteggiare l’emergenza delle loro scadenze, e l’impegno della Ministra di verificare e assicurare
che la proroga degli ammortizzatori sociali, per tutto il 2020, sia in legge di Bilancio. Inoltre, è stata data la
disponibilità per individuare interventi di ordine strutturale di revisione della cassa integrazione e del Fondo
integrativo salariale”. “È stato, inoltre, affrontato il nodo delle politiche attive con la promessa - prosegue
Scacchetti - di aprire una riflessione sul tema della loro governance e sul tema degli organici e della
stabilizzazione del personale Anpal, Anpal Servizi, Centri per l’impiego. Stessa sensibilità è stata poi espressa
sul futuro occupazionale dei lavoratori socialmente utili e di quelli di pubblica utilità, così come sulla loro
continuità salariale”. “Sul decreto dignità - aggiunge la segretaria confederale - la Ministra ha difeso i risultati
finora ottenuti, dichiarandosi comunque disponibile a valutare in maniera condivisa con le organizzazioni
sindacali le necessarie modifiche, eventualmente migliorative, della norma”. “Infine, apprezziamo la
preoccupazione che è stata espressa sullo stato di salute del nostro mercato del lavoro, la volontà di
proseguire il confronto e la disponibilità di avviare, oltre a quello sugli ammortizzatori sociali, anche tavoli
tecnici su decreto dignità e politiche attive”, conclude Tania Scacchetti.

SINDACATI DEI PENSIONATI: BENE GLI IMPEGNI FUTURI, MA LA MANOVRA È INSUFFICIENTE.
SPI CGIL, FNP CISL E UILP UIL CONFERMANO LA MANIFESTAZIONE DEL 16 NOVEMBRE
"La manovra del governo è insufficiente per quanto riguarda le risposte date ai pensionati, a partire dalla
misura sulla mini rivalutazione per la quale riconfermiamo il nostro giudizio critico. Manca inoltre l'intervento
sull'ampliamento della 14esima così come l'abbassamento delle tasse anche per chi è in pensione.
Bene invece gli impegni che il governo si è assunto per il futuro e in particolare la volontà di proseguire il
confronto sulla previdenza e per una legge quadro sulla non autosufficienza". Lo dichiarano in una nota diffusa
ieri Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil a seguito degli incontri che si sono tenuti con il governo.
"A queste condizioni - continuano i sindacati - confermiamo la manifestazione convocata per il prossimo 16
novembre a Roma, con l'intento di spingere il Parlamento a migliorare ulteriormente la manovra economica
tenendo in considerazione le necessità di 16 milioni di persone che oggi rappresentano un terzo del paese e
che non possono quindi continuare ad essere ignorate.
A tal fine organizzeremo anche dei presidi davanti al Senato in occasione della discussione parlamentare".

SANITÀ, QUALCOSA STA CAMBIANDO, ORA SERVONO I FATTI. PARLA ROSSANA DETTORI (CGIL)
La scorsa settimana Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il ministro della Salute Roberto Speranza, avviando un
dialogo sulla sanità che i sindacati hanno giudicato positivo. “Perché, dopo lunghi anni di assenza di un
rapporto con il ministero, si è finalmente avviato un confronto serio e duraturo”, ha commentato ieri ai
microfoni di RadioArticolo1 Rossana Dettori, segretaria nazionale della Cgil.
Per riascoltare l’intervista condotta da Roberta Lisi è disponibile il podcast sul sito della radio:
https://www.radioarticolo1.it/audio/2019/11/05/42528/sanita-comincia-il-cammino
Su Rassegna Sindacale la sintesi: https://www.rassegna.it/articoli/sanita-qualcosa-e-cambiato-ora-i-fatti
“Le parole usate dal ministro, partendo dalla Costituzione – ha continuato –, sono state un toccasana. Perché
per la prima volta ci è stato detto con molta chiarezza che l'obiettivo di questo governo, e del ministero in
particolare, è quello di applicare sino in fondo la Carta, garantendo a tutti i cittadini il diritto all'accesso, alla
cura e alla prevenzione e alla riabilitazione”. Speranza non ha però parlato “soltanto di ospedali”, ma anche
della necessità di “un vero piano di presa in carico delle condizioni di buona salute dei cittadini”, “della
riabilitazione, che è la grande assente nel piano della sanità pubblica” e della “necessità di aumentare le
risorse destinate al Servizio sanitario nazionale, e soprattutto di investire in maniera diversa”.
Un primo obiettivo presente nella piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil, tra l'altro, è stato raggiunto, con
l'inserimento nella legge di bilancio dell'abolizione del superticket. E, se le cose non cambieranno, ci sarà
anche un aumento di risorse per il Servizio sanitario nazionale, una richiesta storica dei sindacati. “È una cosa
molto positiva – ha affermato Dettori – perché, oltre ad avere finalmente una prima parziale risposta, le risorse
che verranno messe a disposizione per il superamento del superticket saranno coperte dal governo e ci
saranno anche soldi aggiuntivi per finanziare il Servizio sanitario nazionale. Le Regioni quindi avranno il
superamento del superticket e verrà garantito l'accesso ai cittadini che non potevano permettersi le cure”.
Si è poi deciso di costruire insieme il nuovo Patto per la salute. Racconta ancora Dettori: “Con il ministro
Speranza abbiamo organizzato una serie di tavoli tecnici che affronteranno i punti di difficoltà in cui si trova il
Servizio sanitario. In più abbiamo concordato che periodicamente a questo tavolo sarà affiancato un incontro
politico in cui il ministro, Cgil, Cisl e Uil valuteranno i risultati e decideranno cosa fare e come intervenire sulle
soluzioni trovate”. Anche questo, per Dettori, è “un percorso davvero innovativo”, perché “finora c'era sempre
stata un'assenza di confronto su questi temi”. L'obiettivo dei sindacati è “trasformare queste parole in fatti”.
Perché “la Costituzione dice che quello alla salute è un diritto, ma in questo Paese è oggi un diritto negato,
soprattutto ai cittadini che hanno meno risorse disponibili”.
Per garantire l'accesso alle cure per tutti però, ha concluso Dettori, “non bisogna solo abolire le liste d'attesa,
ma serve costruire una sanità territoriale, mettere mano seriamente al funzionamento del servizio delle case
della salute. Per questo è fondamentale ripartire dai territori. Questo sarà il primo punto che affronteremo con
il ministero al primo tavolo tecnico, il 7 novembre prossimo. Attraverso la medicina territoriale, potremmo
essere in grado di garantire la tenuta in salute di tutti i cittadini. È questo il nostro primo obiettivo”.

APPALTI NELLA SCUOLA.
CGIL: INTERNALIZZARE TUTTI I LAVORATORI, ALTRIMENTI CI MOBILITEREMO
Non abbiamo ancora ricevuto le necessarie risposte per l’internalizzazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori
degli appalti scuola. Una procedura che abbiamo sempre condiviso nell’intento ma che, per gli stringenti
vincoli della norma di legge, di fatto escluderà dalla possibilità di internalizzazione molti lavoratori attualmente
impegnati nella attività di pulizia delle scuole assunti da imprese che avranno in appalto i servizi fino alla fine
dell’anno. Da mesi denunciamo, inascoltati, che sarebbe stato necessario attivare un tavolo interministeriale
per trovare le soluzioni utili a garantire continuità di reddito e di occupazione a tutti gli oltre 16mila lavoratori
coinvolti. Un confronto che non può essere avviato alla fine del processo di internalizzazione di chi ha i
requisiti, ma deve essere avviato subito. Purtroppo, ancora oggi, non abbiamo ricevuto risposte in merito al
futuro di quei dipendenti che non hanno i requisiti per accedere alla selezione per gli 11.500 posti riservati.
Non abbiamo ricevuto risposta circa la volontà politica di mantenere tutte le risorse economiche a disposizione
finora per trovare soluzioni per tutti questi lavoratori, visto che la internalizzazione utilizza solo le risorse stabili
di finanziamento per gli appalti, ma non le risorse straordinarie che di anno in anno venivano stanziate tramite
la voce “Scuole belle” a garanzia della copertura del servizio e dell’occupazione. Abbiamo apprezzato le
aperture del Ministero volte a rispondere ad alcune delle richieste che in questi mesi abbiamo avanzato, tra cui
la possibilità di utilizzare anche i contratti a part time per aumentare il numero di lavoratori internalizzati, ma
per noi rimane fondamentale il tema della continuità e della salvaguardia del reddito oltre che
dell’occupazione. Ancora una volta siamo stati costretti a ribadire l’insufficienza delle risposte e le tante criticità
del processo, dettate anche dall’assenza di dati certi e da una condizione molto eterogenea fra le diverse
regioni, oltre che a rivendicare ulteriore flessibilità e strumenti per agevolare il più possibile la continuità
lavorativa. È apprezzabile che si condividano le nostre preoccupazioni, ma sinceramente questo avviene con
un ritardo preoccupante di cui la politica è responsabile. Adesso servono soluzioni. L’unica cosa certa al
momento sono le procedure di licenziamento aperte dalle aziende che hanno in appalto i servizi. Sarebbe
paradossale che una operazione condivisibile, come quella della internalizzazione, fosse fatta sulla pelle di
migliaia di lavoratori, con la perdita di posti di lavoro. Per questo, chiediamo con forza l’attivazione di un tavolo
interministeriale, presso la Presidenza del Consiglio, e attiveremo le mobilitazioni necessarie per avere le
risposte per tutte le lavoratrici e i lavoratori.

METALMECCANICI.
FIM, FIOM, UILM: AL VIA TRATTATIVA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO
Al via ieri nell’inedita cornice del Cnel il primo incontro per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro
Federmeccanica-Assistal in scadenza il 31 dicembre 2019. Per Fim, Fiom, Uilm quello dei metalmeccanici
rappresenta un grande contratto non solo per i lavoratori del metalmeccanici ma per tutto il Paese. Un
contratto che specie in questa fase di grossa difficoltà può dare un contributo in termini di innovazione e
fiducia ai lavoratori e alle imprese.
Con il precedente contratto abbiamo tutelato i salari minimi, rispetto all’Ipca – spiegano i sindacati dei
metalmeccanici - ma i nostri salari restano mediamente tra i più bassi d’Europa, anche perché non c’è mai
stata una reale redistribuzione della produttività attraverso il salario di secondo livello, che oggi interessa
appena il 37% delle imprese del settore e della ricchezza prodotta. Per questo chiediamo un aumento dei
minimi pari all‟8% per dare una risposta al problema dei bassi salari, applicando quanto previsto dal Patto per
la Fabbrica. Inoltre, l’elemento perequativo è importante per la mancata contrattazione di secondo livello che
dovranno pagare tutte le imprese che non contrattano con il sindacato quote di salario aggiuntivo rinunciando
a redistribuire produttività e ricchezza.
La piattaforma dei metalmeccanici vuole anche dare risposte ai cambiamenti dei modelli organizzativi delle
imprese sui temi del mercato del lavoro, allargando le tutele e i diritti, in particolare negli appalti, e
contrastando la precarietà per ridurre la concorrenza tra lavoratori e ricomporre ciò che l'impresa ha
scomposto. Nella piattaforma c'è poi una parte fondamentale su ambiente, salute e sicurezza sul lavoro che
devono rappresentare una priorità per le imprese e per chi lavora.
Contemporaneamente serve rafforzare il diritto soggettivo alla formazione se vogliamo puntare ad una
gestione alta della transizione in atto nel mondo del lavoro, contemporaneamente rivedere l’inquadramento
professionale che resta fermo al 1973 per valorizzare e per meglio redistribuire le competenze di chi lavora.
Per quanto riguarda i flexible benefit puntiamo sulla costruzione di una piattaforma nazionale di gestione
perché dobbiamo ricordarci che i flexible benefit sono un tema contrattuale e non una concessione aziendale.
Rafforzare e migliorare la gestione del fondo di sanità integrativa Metàsalute e del fondo di previdenza
integrativa Cometa.
Nei prossimi incontri già fissati per il 27 novembre e per il 10 dicembre si entrerà nel merito della trattativa.

CONTRATTO NAZIONALE DEL SETTORE CALZATURIERO. ECCO LA PIATTAFORMA: 115 EURO LA
RICHIESTA PER IL TRIENNIO 2020-2022
Nella tarda mattinata di ieri la riunione degli Organismi Nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil ha
varato la Piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dell’Industria Calzaturiera, che
scadrà il prossimo 31 dicembre ed interessa circa 80 mila addetti in 5 mila imprese. La piattaforma sarà
immediatamente inviata ad Assocalzaturifici, l’associazione di Confindustria del settore, per iniziare il più
presto possibile le trattative.
La richiesta salariale dei sindacati è di 115 euro (3° livello super) nel triennio 2020 - 2022. Sempre per quanto
riguarda le richieste economiche, Filctem, Femca Uiltec chiedono l’innalzamento dell’elemento di garanzia
retributiva dagli attuali 300 euro a 400 euro annui per le aziende che non fanno contrattazione di 2° livello.
Per la parte normativa, tra i punti qualificanti della Piattaforma, in evidenza sono le misure di contrasto alle
pratiche di dumping contrattuale, il rafforzamento della partecipazione dei lavoratori ai processi aziendali, lo
sviluppo della responsabilità sociale d’impresa, le politiche industriali per il rilancio del settore, la diffusione
della contrattazione di 2° livello, l’estensione del Welfare contrattuale.
I sindacati, in particolare, chiedono la costituzione di un Ente Bilaterale, misure mirate per i bisogni individuali
e sociali dei lavoratori, un maggiore impegno per la sicurezza, un forte investimento nella formazione
professionale.
Le Segreterie Nazionali di Filctem, Femca, Uiltec hanno espresso soddisfazione per l’ampia partecipazione e il
dibattito avuto nelle assemblee dei lavoratori che ha contribuito a migliorare il testo della piattaforma.

SLC CGIL E INCA PRESENTANO LO STUDIO SULLE MALATTIE PROFESSIONALI DEI CONSULENTI DI
POSTE ITALIANE. LE PIÙ RICORRENTI: STRESS E PATOLOGIE MUSCOLOSCHELETRICHE
Lavorano oltre 40 ore settimanali (mentre dovrebbero lavorarne 36) e sono sottoposti a ritmi stressanti, con
conseguenze significative sulla loro condizione di salute; accusano in media 2,7 patologie ciascuno
riconducibili al lavoro. Nonostante ciò, le denunce di malattie professionali è pressoché inesistente (1%),
mentre il 33% afferma di essere stato vittima di un infortunio. È il ritratto dei consulenti di Poste Italiane che
emerge dall'indagine, promossa da Slc Cgil e Inca e realizzata dalla Fondazione Di Vittorio, presentata ieri
mattina all’Inail, basata su un campione di oltre mille intervistati, pari a circa il 14% del totale (sono circa 8.000
gli operatori del settore). "L'indagine ha ricevuto un'ottima risposta da parte dei lavoratori, che ringraziamo -
così Nicola Di Ceglie, segretario nazionale Slc Cgil ha commentato i risultati dell'indagine presentata presso il
Parlamentino Inail a Roma. "Emerge chiaramente un quadro clinico che, oltre ad evidenziare patologie
muscolo scheletriche, è dovuto alla mancata ergonomicità delle postazioni così come si evidenzia lo stress
dovuto a pressioni commerciali per il quale il sindacalista esprime forte preoccupazione: su questi temi
avvieremo un confronto con l'azienda”, conclude Di Ceglie.
Si tratta di un campione che si caratterizza per un’alta presenza femminile, un’età medio-alta e un’anzianità
lavorativa di lungo periodo, con una presenza maggiore nelle aree centro settentrionali del Paese. La
situazione occupazionale è caratterizzata dalla quasi totale prevalenza del tempo indeterminato full-time. Le
condizioni in cui operano i consulenti delle poste sono particolarmente intense dal punto di vista temporale,
con orari prolungati che superano le 40 ore settimanali per un intervistato su quattro e, comunque, circa l‟80%
dei rispondenti si trattiene oltre il normale orario di lavoro o svolge compiti lavorativi al di fuori degli orari
previsti. Il prolungamento degli orari emerge come una conseguenza di carichi di lavoro eccessivi e dei ritmi
pressanti: gli intervistati lamentano di svolgere spesso o sempre il proprio lavoro con scadenze rigide e strette
(72,4%), un ritmo di lavoro elevato (81,9) e un notevole impegno cognitivo (85,4%). L’intensità del lavoro è
determinata da un lato dalle difficoltà strutturali
denunciate dagli stessi intervistati (come la carenza di personale e gli spazi poco adeguati), dall’altro dai limiti
dell’organizzazione del lavoro, considerando in particolare le scarse opportunità di autonomia e
partecipazione, le pressioni dei superiori per il perseguimento degli obiettivi, le relazioni a rischio di
conflittualità. Per i consulenti di Poste Italiane, le opportunità di autonomia e partecipazione sono limitate, in
particolare riguardo alla possibilità di cambiare i metodi di lavoro (la metà circa del campione non può mai
farlo) e di avere voce sulla gestione dei turni e delle pause (un intervistato su quattro non può mai cambiarli in
base alle proprie esigenze). L’organizzazione del lavoro è caratterizzata inoltre da forti pressioni per il
perseguimento degli obiettivi di lavoro individuali, sia attraverso modalità dirette, in particolare con le pressioni
ricevute dai superiori durante lo svolgimento dell’attività lavorativa (82,4%), sia attraverso modalità indirette,
come i meccanismi di valutazione che sono considerati poco costruttivi da quasi un rispondente su tre (60%).
Le violenze verbali sono un problema diffuso nelle esperienze di lavoro individuali, per più della metà del
campione (56,4%), nella maggior parte di casi riconducibili ai superiori (testimoniando le difficoltà presenti nei
rapporti gerarchici) e, in secondo luogo, ai clienti. Queste difficoltà organizzative e relazionali si
accompagnano a dei problemi per la salute dei lavoratori e delle lavoratrici dal punto di vista fisico e
psicologico. Per quasi due rispondenti su tre (58,9%) il lavoro ha avuto degli impatti negativi sulla propria
condizione di salute e le ragioni principali, secondo il punto di vista degli intervistati/e, sono riconducibili a
fattori organizzativi (pressioni, tensioni, ansia, stress) e a condizioni fisiche (problemi alla schiena, alla vista, di
postura).
Per la sintesi della ricerca e i risultati dettagliati vedi il sito della Slc Cgil nazionale: https://www.slc-
cgil.it/notizie-servizi-postali/2844-poste-italiane-malattie-professionali-consulenti-di-poste-italiane-piu-ricorrenti-
stress-e-patologie-muscoloscheletriche.html, o quello dell’Inca:
http://www.inca.it/Archivionews/News/TabId/1351/ArtMID/1981/ArticleID/2657/Malattie-professionali-
Consulenti-di-Poste-Italiane.aspx

ARCELOR MITTAL E IL FUTURO DELL’ACCIAIO IN ITALIA. L’INTERVISTA DI LANDINI
SULL’HUFFINGTONPOST
L’intervista sul caso dell’ex Ilva è a cura del vicedirettore, Alessandro De Angelis.
Maurizio Landini, il governo adesso fa la voce grossa con ArcelorMittal. Ma, parliamoci chiaro, ha le
sue responsabilità. Non ci voleva Cassandra a prevedere che Mittal avrebbe spento i forni. Da
settimane dice: se non c’è lo scudo penale ce ne andiamo.
E infatti è utile che il governo corregga una evidente forzatura di utilizzo politico di una vicenda delicata e
complessa come quella dell’ex Ilva. Quella norma sullo scudo era stata oggetto di confronto nel momento in
cui era stato fatto l’accordo. E ricordo che quel che è stato fatto nei confronti di Mittal, in passato è stato fatto
anche per i commissari che hanno gestito l’Ilva per anni.
Dunque, lei dice: Va reintrodotta una forma di scudo. Possiamo dire ai professionisti dell’onesta che
quella tutela giuridica non è una pretesa di impunità, ma una copertura parziale legata solo all’impatto
ambientale?
Come le dicevo è una norma logica: chi arriva è responsabile di quello che fa da lì in avanti e non prima.
Penso che il governo sia nelle condizioni di trovare una soluzione soddisfacente. È chiaro che in Parlamento
c’è stata una strumentalizzazione politica.
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