RASSEGNA STAMPA MERCOLEdì 6 NOVEMBRE 2019 - CGIL - CGIL Bergamo
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8 L’ECO DI BERGAMO MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 2019 Economia ECONOMIA@ECO.BG.IT Nove milioni di italiani comprano cibo on line Secondo i dati Netcomm Focus Food, in Italia 9 milioni di persone comprano generi alimenta- www.ecodibergamo.it/economia/section/ ri on line, comparto che vale 1,6 miliardi di euro «Assurdo tassare pure la plastica riciclata: produttori inascoltati» La manovra. Continua a far discutere la plastic tax Sancinelli (Montello): legge sbagliata, ora si corregga Alla Brembo stop alle bottigliette: «Serve gradualità» Buone le intenzioni, surdo è che tassano anche la pla- di acqua, e di questo è orgoglioso sbagliato il metodo. La tassa sul- stica riciclata. Dicono che biso- il presidente Alberto Bombas- la plastica non piace al mondo gna riciclare, e poi la tassano. Il sei: «Il nostro è un piccolo esem- delle imprese (e non solo) per governo dice che vuole esentare pio virtuoso, avviato due anni fa, come è stata concepita e appli- la plastica compostabile dal- con l’obiettivo di ridurre drasti- cata, anche se è condivisibile la l’imposta. Ma la plastica compo- camente l’uso della plastica. Ab- battaglia per ridurre l’uso di stabile non si trasforma in com- biamo dotato tutti i nostri di- questo materiale. Se n’è parlato post come i rifiuti organici. Ci pendenti di una borraccia in al- in particolare a Rimini alla fiera sono tempi e procedimenti di- luminio e eliminato dagli stabi- Ecomondo. versi». Per il titolare della Mon- limenti italiani tutti i distributo- Il riciclo della plastica ad opera della Montello spa, azienda leader nel comparto È qui che si è levata la voce tello «un compromesso potreb- ri automatici di bottigliette. Chi contraria dell’imprenditore be essere quello di dimezzare la vuol bere acqua o altre bevande macchina elettrica in Italia». bergamasco Roberto Sancinelli, plastic tax, giusto per fare un po’ va ai nuovi distributori usando A criticare la plastic tax non Allarme Coldiretti patron della Montello, azienda di cassa, ed esentare completa- la propria borraccia personale». sono solo le imprese ma è persi- leader nel riciclo della plastica. «La plastic tax - ha detto all’Ansa mente la plastica riciclata». Non solo: «Vogliamo estendere le stesse pratiche anche agli sta- no l’ex ministro dell’Ambiente e e presidente della Fondazione «Una misura latte alla carne, dalla frutta alla verdura. «L’obiettivo di riduzione - è una legge sbagliata. Vogliamo tornare indietro, rinunciare a Altre critiche sul metodo Quella di Sancinelli non è l’unica bilimenti esteri. E intanto stia- mo lavorando sugli imballaggi». Sviluppo Sostenibile, il berga- masco Edo Ronchi: «La plastic che colpisce della plastica - spiega il presidente Coldiretti Ettore Prandini - va questo materiale? L’Italia è lea- der in Europa in questa produ- voce critica sulla plastic tax. Ne- gli stabilimenti italiani di Brem- Ma tutto questo non impedisce a Bombassei di criticare la nuo- tax è stata fatta male e in modo affrettato. Abbiamo due diretti- le famiglie» perseguito nell’ottica di una visio- ne strategica di ampio respiro con zione, e sono tutte piccole e me- bo sono stati eliminati i distri- va legge: «Il senso del provvedi- ve europee in tema di imballaggi incentivi per sviluppo e ricerca die aziende. Il problema è la ge- butori automatici di bottigliette mento del governo va nella giu- in plastica e tipi particolari di La plastic tax colpisce due terzi piuttosto che con misure puniti- stione, è riciclare. La plastica in sta direzione. L’errore è il meto- plastica. Se importassimo que- della spesa a tavola delle famiglie e ve». Con la plastic tax, aggiunge mare non ci deve finire. Ma il go- do seguito. Non si possono fare ste direttive e vedessimo poi rischia di penalizzare a cascata Prandini, «c’è il rischio che il costo verno non ha mai sentito gli le cose dalla sera alla mattina, quali strumenti economici uti- operatori del settore prima di n L’ex ministro bisogna dare tempo ad imprese lizzare, avremmo un’altra solu- l’intera filiera agroalimentare dove si concentra il 76% degli sia scaricato sugli anelli più deboli della filiera: da una parte sugli decidere». Per Sancinelli, «il dell’Ambiente Edo e utilizzatori di cambiare con zione, che non sia quella di fare imballaggi in plastica. È quanto agricoltori ai quali verrà chiesto di premier ha deciso di vederli solo gradualità e buon senso. È un po’ cassa, mettendo un tot al chilo- afferma la Coldiretti, nel commen- ridurre ulteriormente i margini di adesso, dopo che sono scoppiate Ronchi: «Norma lo stesso metodo adottato per i grammo. Non è questo l’approc- tare l’ultima proposta fiscale reddito e dall’altra consumatori le polemiche. Come sempre, in pensata male veicoli elettrici: “da domani tut- cio utile per affrontare i temi contenuta nella manovra che finali e alimentare, principale voce Italia si interviene dopo». Ma ti sull’auto elettrica”, quando della sostenibilità e dell’econo- rischia di colpire settori produttivi di spesa delle famiglie con 244 secondo l’imprenditore, «l’as- per fare cassa» non produciamo neppure una mia circolare». determinanti del made in Italy dal miliardi di euro all’anno». Nuovo contratto Eicma al via con veleni di aziende a voler istruire un’assemblea per eleggere i nuovi vertici, e dall’altro, per conto del commissario desi- renze. Spero che la posizione di Confindustria possa essere rivista». «Per noi la cosa è semplice - Ipotesi sciopero Bombassei: no ingerenze gnato Giannetto Marchettini, a non riconoscere valide le ele- zioni, procedendo poi con la radiazione dei «dissidenti». aggiunge Franco Acerbis, pre- sidente dell’omonima azienda di Albino -: facciamo da sem- pre parte di Ancma, paghiamo in New Ghibli Azienda rilancia Molti di essi sono bergama- fior di quote e dobbiamo essere La guerra tra soci Ancma schi (o hanno comunque sede liberi di fare nuove elezioni, Si va verso lo sciopero in provincia), ben 9: dalla come peraltro ha riconosciuto di 24 ore, domani, per i lavora- Tutto pronto a Mila- Brembo alla Acerbis Italia, dal- il Tribunale Civile di Milano. tori di New Ghibli (80 in tutto) no per l’apertura ai visitatori la Scott Italia al Maglificio San- Abbiamo eletto Magri con il società che lavora in sub affi- domani di Eicma (ieri e oggi le tini, ma anche Ktm Italia, Hu- 54% delle aziende presenti, damento per Siram spa, titola- giornate riservate alla stam- sqvarna Italia, NolanGroup, che al 99,6% si sono espresse a re dell’appalto per il servizio di pa), il più importante evento Bianchi, e Airoh Helmet. Que- favore di questa nomina: sem- trasporto di materiali (medi- espositivo per l’industria delle sti hanno peraltro eletto come plicemente chiediamo di agire cinali, rifiuti, emoderivati, ci- due ruote. Sono infatti 1.850 i presidente proprio Paolo Ma- senza le logiche della Confin- bo) all’ospedale Papa Giovan- brand, provenienti da 43 Paesi, gri, top manager della business dustria nazionale». ni XXIII di Bergamo. Motivo: che quest’anno hanno scelto unit del motociclo di Brembo. Dall’altro lato però il com- la protesta per il cambio di l’esposizione per mettere in Sul tema, interviene proprio missario Marchettini sottoli- contratto deciso dalla società, mostra tutte le loro novità in il presidente di Brembo Alber- nea come l’assemblea sia nulla passando da quello della Logi- ben otto padiglioni del quar- to Bombassei, che pur essendo «perchè non è stata tenuta se- stica e del Facchinaggio a quel- tiere fieristico disegnato dal- da molti anni una «colonna» di condo le regole dello statuto di lo del Multiservizi. Per i sinda- l’architetto Massimiliano Fuk- Confindustria, spiega che «la Confindustria. Il commissa- cati questo passaggio è «meno sas, con una dozzina di aziende stragrande maggioranza dei riamento non è ancora supera- remunerativo e ha meno tute- bergamasche protagoniste, ol- Eicma apre domani al pubblico: 1.850 marchi presenti, molti orobici soci Ancma non era contenta to. Insieme agli associati vo- le». Nelle ultime ore però tre a quelle presenti con propri della vecchia gestione: l’asso- gliamo però trovare una solu- l’azienda ha fatto sapere «di agenti. re che rappresenta i produtto- atto, seguito all’inchiesta che ciazione ha totale autonomia e zione unitaria per l’elezione aver proposto l’equiparazione A margine della faraonica ri, legata da molti anni a Con- aveva coinvolto il presidente si riconosce nelle richieste dei dei nuovi vertici, ma nel rispet- retributiva» tra il vecchio e il manifestazione, cova però una findustria nazionale. Proprio Eicma e vice presidente Anc- suoi affiliati. Per cui la votazio- to delle regole che devono va- nuovo contratto ed è «in attesa «guerra» intestina tra coloro sulle linee guida dettate dalla ma Antonello Montante, è na- ne è stata regolare e molto par- lere per tutti: sediamoci a un di una risposta». Oggi è previ- che fanno parte di Ancma, l’as- Confindustria romana, a fron- ta una disputa che da un lato, tecipata: in questo caso non tavolo e discutiamone». sta un’assemblea dei lavorato- sociazione nazionale del setto- te di un commissariamento in ha portato un nutrito numero possiamo accettare interfe- ©RIPRODUZIONE RISERVATA ri per una decisione definitiva. 2h8vjok8VKLkCtzYa1dridSN5P9IxrHucpIlupwnKuA=
Economia 9 L’ECO DI BERGAMO MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 2019 Confermato Trattative riaperte per il contratto oggi e domani della sanità privata lo sciopero Incontro il 14 novembre Dopo le tensioni delle dei benzinai scorse settimane, con un ultimo sciopero proclamato il 20 set- tembre e poi sospeso, sembrano potersi riaprire le trattative per il rinnovo del contratto della sa- nità privata che sconta una va- La protesta. Lo stop anche dei Self canza contrattuale lunga quasi 13 anni. In provincia di Bergamo Mora (Ascom): una forte adesione sono circa 3.500 le persone inte- ressate in una marea di strutture contro le liberalizzazioni selvagge tra istituti ospedalieri, centri di riabilitazione e ambulatori vari, talmente in crescita che è diffici- Sanità privata: nuove trattative È stato confermato, iniziative di chiusura, per dire le persino stilare una mappatu- per oggi e domani, lo sciopero no all’illegalità “figlia delle libe- ra precisa. dequalificante per professioni- nazionale indetto dai sindacati ralizzazioni selvagge” e al man- Aris e Aiop (associazione ita- sti in attesa di un nuovo contrat- di categoria e che coinvolgerà cato intervento di compagnie, liana ospedalità privata) incon- to che sani le disparità di quello anche i benzinai aderenti a Fi- organizzazioni e governo per ri- treranno la Cimop (Confedera- attuale». Pochi giorni fa l’assem- gisc/Anisa Confcommercio. formare il settore. La protesta è zione Italiana Medici Ospedali- blea generale di Aiop Lombar- Lo sciopero porterà alla chiu- rivolta innanzitutto nei con- tà Privata) il prossimo 14 no- dia aveva deliberato all’unani- sura degli impianti stradali e au- fronti del governo che sta gra- vembre, dopo le numerose ri- mità di dare mandato ai propri tostradali in tutta Italia. Lo stop vando, con ulteriori adempi- chieste di chiarimento sui temi consiglieri nazionali di approva- ha inizio alle ore 6 di stamattina menti, un’intera categoria». Per due giorni pompe di benzina chiuse per lo sciopero nazionale contrattuali. «Se il vertice sarà re la proposta della Conferenza e terminerà alle 6 di venerdì: ri- L’accusa dei sindacati dei ge- infruttuoso, non verrà disinne- delle Regioni «di intervenire a guarderà anche i distributori stori riguarda misure come la «l’invio dei corrispettivi giorna- nibile sul sito ufficiale della Con- scato lo stato di agitazione an- partire dal 2020 per una positi- notturni e self service, gas-me- fatturazione elettronica, i regi- lieri in formato elettronico fino ferenza delle regioni e delle Pro- nunciato», spiegano i sindacati. va conclusione della vertenza tano compresi. stratori di cassa telematici «an- al gravame fiscale e contributivo vince Autonome che nel 2011 ha Per il segretario Nazionale per il rinnovo del Contratto del- «Allo sciopero aderiscono tre che per fatturati di duemila euro per i gestori che non ricevono da approvato il documento «Disci- della Cimop (Confederazione la sanità privata, attraverso un benzinai su quattro – conferma l’anno» e la rimodulazione del- fornitori e Agenzia delle Entrate plina unitaria per la turnazione Italiana Medici Ospedalità Pri- aumento di budget delle presta- Renato Mora, presidente del l’Indice sintetico di affidabilità i documenti necessari per la loro degli impianti autostradali in vata), Carmela De Rango «la ria- zioni di ricovero, fino a copertu- Gruppo Gestori Carburante di (Isa) «irraggiungibile per i ge- contabilità». caso di sciopero». Il testo indica pertura delle trattative è il passo ra del 50% dei costi del rinnovo Ascom che conta oltre 120 asso- stori». Ma l’elenco comprende Nonostante sia prevista una le aree di servizio autostradali auspicato, dal momento che le contrattuale». il rinnovo con- ciati in rappresentanza del- anche «l’introduzione di Docu- massiccia adesione, alcuni im- sul territorio nazionale e le divi- istanze dei medici operanti nel- sentirà ai lavoratori di ottenere l’80% delle attività in provincia menti di trasporto (Das) e mo- pianti rimarranno aperti per ga- de in tre turnazioni per garanti- la sanità privata sono ancora in busta paga 150 euro netti in –. Invitiamo tutti i gestori a una dalità di Registrazione giorna- rantire un servizio minimo. re il servizio in caso di sciopero, lontane dall’essere affrontate in più al mese. partecipazione compatta alle liera in formato elettronico», e L’elenco di questi ultimi è dispo- al di là dai giorni di astensione. modo risolutivo. Un tira e molla ©RIPRODUZIONE RISERVATA 2h8vjok8VKLkCtzYa1dridSN5P9IxrHuE87zmwnLL6w=
“PER UN ERRORE DEL CAF PERDO REDDITO DI CITTADINANZA”. LA REPLICA: NO, CI SONO TEMPI DA RISPETTARE Botta e risposta tra una lettrice di Bgnews e Il Caf della Cgil sul caso di un 60enne residente in città, rimasto paralizzato dopo un ictus Bergamonews, 05 Novembre 2019 - 12:03 Claudio Bilotta, 60 anni, di Bergamo, nel gennaio 2018 è rimasto paralizzato dopo un grave inctus. La donna che lo assiste, Stefania Sironi, ha scritto una lettera a Bergamonews dove spiega perché gli è stato revocato il reddito di cittadinanza, e impedito di partecipare al bando case popolari di Bergamo. Il tutto, sostiene, per degli errori di carattere burocratico non suoi. “Claudio – spiega – vive solo, in un monolocale in affitto non calmierato, non supportato da alcun membro della famiglia, con un assegno di di invalidità di 700 euro più 500,00 di accompagnamento. Il Comune di Bergamo, tramite il Sad , gli fornisce un aiuto 2 ore al giorno da lunedì a venerdì”. Vista la ristrettezza dei locali e la mancanza di fondi, non gli è possibile prendere una badante. “Ogni mese – prosegue Stefania – sostiene 225 euro di spese di riabilitazione, in quanto non ha più diritto a questo tipo di cure gratuitamente. Passa la sua vita tra letto e sedia a rotelle, e la riabilitazione gli sta permettendo di stare almeno seduto diritto e di poter riprendere a vedere sul lato sinistro. Mangia tutto frullato e addensato a causa della disfagia, conseguenza dell’ictus”. Le visite di controllo (è stato craniotomizzato) vanno pagate, perché diversamente gli appuntamenti sarebbero ben oltre il giugno 2020. “Ogni due mesi l’Isee corrente va rinnovato ma il Caf Cgil non ha dato la disponibilità di rinnovo nei tempi prescritti, nonostante ripetute telefonate, e gli altri caf interpellati non possono redigerlo – scrive nella lettera -. Inoltre il Caf, in sede di rinnovo dell’ISEE corrente, non ha inserito il reddito di 700 euro erogato dall’Inps, che a sua volta non se ne è accorto e ha validato la dichiarazione. Una dichiarazione che non si può usare perché errata, pena responsabilità penali, e non può essere corretta perché l’Inps l’ha validata. Non può nemmeno essere rifatta perché l’ISEE corrente ha validità 2 mesi e non si può rifare prima di tale data”. Claudio quindi, “per un errore non suo” avrebbe perso reddito di cittadinanza senza poter fare nuova richiesta. Secondo Stefania, nemmeno può avere certificazione di indigenza e partecipare al bando case popolari. “Presto – conclude – finiranno i soldi della liquidazione, è stato licenziato a causa dell’impossibilità di rientrare al lavoro. Io, pur avendo una casa e mantenendomi da sola, sto facendo il possibile per supportarlo in tutte le pratiche burocratiche e lo sto assistendo quasi 24 ore al giorno, ma ho bisogno di qualcuno che mi sostituisca per evitare di perdere il mio lavoro. Il reddito di cittadinanza, percepito per due mesi, era l’ancora per poter dare a Claudio una vita almeno decente e dignitosa e un errore formale, che né il Caf né l’INPS vogliono correggere, gliela sta togliendo”. LA RISPOSTA Il Caf della Cgil, contattato, rimbalza ogni responsabilità: “La signora – rispondono – avrebbe dovuto presentarsi per il rinnovo dell’Isee corrente entro settembre, invece si è presentata a metà ottobre, ben oltre la data di scadenza. Quando l’Inps non vede l’Isee corrente aggiornato, fa riferimento a quello ordinario presentato nel mese di febbraio. La signora sapeva che andava rinnovato ogni due mesi, visto che aveva già effettuato la procedura correttamente per tre volte. Ad ogni modo, abbiamo già preso appuntamento con lei per farle presentare una nuova domanda e risolvere nel migliore modo possibile la questione”. “Ho chiesto l’appuntamento nei tempi previsti ma, vista la presenza delle ferie di agosto, mi hanno detto di richiamare a settembre – replica Stefania Sironi -. A quel punto mi hanno comunicato di non avere posto disponibile fino ad ottobre”.
EX ILVA, I SINDACATI BERGAMASCHI: “PREOCCUPATI PER LE RIPERCUSSIONI” I tre segretari generali dei metalmeccanici di Bergamo non nascondono la loro preoccupazione per la crisi che sta attraversando l'ex Ilva di Taranto Bergamonews, 05 Novembre 2019 - 17:29 Il caso dell’ex Ilva, l’acciaieria di Taranto che la multinazionale ArcelorMittal ha annunciato lunedì 4 novembre di rinunciare per mancato rispetto delle clausole promesse dal Governo italiano, piomba a Bergamo e desta preoccupazione tra i sindacati. “Colpire la più grande acciaieria italiana e pensare di acquistare l’acciaio all’estero è inaccettabile e impensabile – commenta Luca Nieri, segretario generale di Fim Cisl Bergamo -. C’è sicuramente una forte preoccupazione per una scelta di questo tipo da parte della multinazionale. Una decisione che a cascata, se non si troverà una soluzione, colpirà tutto il settore manifatturiero anche in bergamasca. C’è poi una seconda preoccupazione: di trovarsi di fronte una classe dirigente che disattende gli impegni assunti e lancia un messaggio molto negativo a potenziali investitori esteri”. La multinazionale chiedeva due cose in particolare: uno scudo penale e il risanamento ambientale. È giusto derogare su due temi così importanti per salvaguardare posti di lavoro? “Bisogna conoscere bene la vicenda – risponde Nieri – lo scudo penale era propedeutico al risanamento ambientale che quell’area si trascina da anni. Quella norma permetteva di operare di bonificare agli attuali acquirenti senza dover rispondere di danni causati da altri in passato sulla stessa area. Non dobbiamo dimenticarci che stiamo parlando della più grande acciaieria in Europa e queste clausole erano state decise nel corso degli accordi. Se di dà una parola, bisogna rispettarla”. Emilio Lollio, segretario dei metalmeccanici Uil, si augura che la multinazionale riveda la sua posizione e che il Governo faccia la sua parte: “È fondamentale raggiungere un accordo per consentire ad un’azienda che, dal punto di vista del fatturato, vale l’1.35 % del Pil nazionale non chiuda. Bisogna farlo per permettere a più di 13.000 dipendenti, compresi quelli dell’indotto, di mantenere il proprio lavoro e di conseguenza le proprie famiglie. Tutti devono fare la propria parte. L’impianto di Taranto è strategico per il settore e dobbiamo salvaguardarlo, altrimenti si rischia di far morire la siderurgia nel nostro paese. Stiamo parlando di un settore che è molto importante anche nel territorio bergamasco, da qui la nostra preoccupazione unita alla fiducia che si trovi presto una positiva soluzione”. “L’ex Ilva è un pezzo importate dell’industria italiana. Naturalmente come sindacato guardiamo con attenzione all’evolversi di questa crisi tra azienda e Governo, ma vorrei che la discussione si ampliasse e si riflettesse su un tema ben preciso: che idea abbiamo di Paese? – Si chiede Andrea Agazzi, segretario della Fiom Cgil Bergamo -. Non si possono sempre prendere provvedimenti per tirare a campare, serve un piano strategico per l’industria, la grande industria, che dia respiro all’economia del futuro dell’Italia”.
IL MATTINALE della CGIL Nazionale Mercoledì 6 novembre 2019 Sono tre le notizie principali sulle prime pagine dei quotidiani nazionali di oggi: lo scontro politico sulla decisione della multinazionale Arcelor Mittal di abbandonare il progetto di rilancio dell’ex Ilva, il drammatico “incidente” nell’alessandrino dove sono morti tre vigili del fuoco (l’incendio è stato un atto voluto per faide famigliari) e – sul piano internazionale – la decisione del presidente Trump di uscire dagli accordi sul clima. La Cina conferma invece gli impegni ambientali e sfida gli Usa firmando l’accordo con la Francia. Intanto undicimila scienziati di diversi Paesi firmano un appello che appare quasi come un ultimatum sui destini del pianeta Terra. Per quanto riguarda Arcelor Mittal quella di oggi sarà una giornata decisiva con l’incontro tra il governo e la multinazionale. Sul fronte della manovra economica prosegue il confronto della parti sociali con il governo, mentre sono attivi anche gli altri tavoli con i singoli dicasteri. Confermato lo sciopero di due giorni dei benzinai. La protesta è contro le misure fiscali proposte dal governo. Al via da oggi a Pistoia il Forum internazionale “Cgil Incontri” per l’edizione del 2019 promossa da Cgil, Cgil Pistoia, Fvl, Fdv e dalla fondazione Friedrich Ebert. Una tre giorni di iniziative, fino all’8 novembre, dal titolo “Le differenze in un mondo globale. Opportunità e insidie”. Sul sito della Cgil il programma completo dell’iniziativa: http://www.cgil.it/118544-2/. Sul sito di RadioArticolo1 la diretta dei principali appuntamenti del Forum: http://www.radioarticolo1.it/userdata/custom/redazione/img/20191029-CGIL_INCONTRI.pdf. Oggi dalle 12 alle 13 e dalle 15 alle 16. MANOVRA ECONOMICA. UNA NOTA DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL, MAURIZIO LANDINI, SUL CONFONTO CON IL GOVERNO Si è svolto nella serata di lunedì 4 novembre a Palazzo Chigi l’incontro con il Governo sui contenuti della manovra economica, presenti il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli. IL CASO ARCELOR MITTAL In apertura il Presidente del Consiglio, nel sottolineare l’impegno e la volontà di proseguire il confronto con le organizzazioni sindacali, si è soffermato sulla vicenda ex Ilva ed ha annunciato di aver convocato ArcelorMittal. Come si è appreso nella giornata di ieri l’azienda ha annunciato di recedere dal contratto di affitto e di acquisizione degli impianti dell’ex Gruppo Ilva. L’azienda mette al centro del contenzioso l’eliminazione della protezione legale decisa nel settembre scorso dal Parlamento, la pronuncia della magistratura di Taranto sugli impianti e sulla banchina portuale. Come è del tutto evidente, è una decisione che mette a rischio migliaia di posti di lavoro e può avere conseguenze assai gravi sul piano industriale, occupazione, ambientale. A fronte di una situazione che rischia di diventare drammatica e che rischia di dare un ulteriore colpo ad un tessuto industriale già da tempo in difficoltà, la Cgil ha ribadito la necessità che venga applicato l’accordo a suo tempo sottoscritto. Ed è necessario che il Governo che ha tenuto fino ad oggi un atteggiamento assai contraddittorio tolga qualsiasi alibi ad Arcelor Mittal sulle questioni penali sgombrando così il campo da comportamenti strumentali e irresponsabili dell’azienda stessa. Inoltre può pensare anche ad una partecipazione pubblica, eventualmente attraverso Cassa Depositi e Prestiti, così da introdurre nuovi elementi di garanzia per tutti i soggetti coinvolti e per il rilancio di una fondamentale filiera produttiva. ARCELOR MITTAL, UN’INTERVISTA SULL’HFFINGTONPOST Sul caso di Taranto e in generale sul futuro del settore strategico dell’acciaio e della siderurgia, il segretario generale Maurizio Landini è intervenuto con una intervista all’HuffingtonPost: https://www.huffingtonpost.it/entry/landini-sullex-ilva-il-governo-rimetta-lo- scudo_it_5dc189b7e4b0615b8a99d51c?qx7&utm_hp_ref=it-homepage (vedi più avanti negli approfondimenti.
LE TANTE CRISI INDUSTRIALI A PARTIRE DA ALITALIA Nel corso dell’incontro con il Governo la Cgil ha sottolineato, proprio sul piano delle crisi aziendali e delle evidenti difficoltà del tessuto produttivo, dalla vicenda di Alitalia a quella del settore dell’Automotive, interessato in tutti i Paesi da corpose riorganizzazioni dei processi produttivi e dei prodotti stessi, la necessità di coordinare le iniziative e gli interventi. Il Governo non può limitarsi ad osservare quello che sta succedendo. C’è un ruolo da svolgere così come fanno i Governi di diversi Paesi compreso quello francese nella questione tra FCA e PSA. C’è bisogno di una direzione precisa per affrontare questi temi e c’è bisogno di una regia e di un coordinamento tra diversi Ministeri proprio per dare nuovo impulso alle politiche industriali e al tema della sostenibilità ambientale. (di Alitalia e trasporto aereo si è parlato ieri su RadioArticolo1 nella trasmissione condotta da Davide Colella: https://www.radioarticolo1.it/audio/2019/11/05/42531/linate-malpensa-turbolenze-nei-cieli-di-milano). LA LEGGE DI STABILITÀ Il Ministro dell’Economia ha poi delineato il quadro relativo ai contenuti della legge di stabilità. Ha dichiarato che, pure nell’ambito della discrezione parlamentare e nella disponibilità ad apportare parziali modifiche, non si intende modificare l’impianto della manovra che ha nella riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti e nel contrasto all’evasione due dei punti di maggiore significato. Sugli investimenti, le risorse previste nella legge di bilancio ammonteranno a 11 miliardi per gli investimenti pubblici. Mentre per gli investimenti privati saranno rifinanziate e ampliate misure come il credito di imposta per investimenti, iper ammortamento e super ammortamento. Ha ribadito inoltre l’impegno alla cancellazione del superticket dal settembre 2020, l’aumento delle risorse destinate al servizio sanitario nazionale, le risorse destinate all’edilizia sanitaria. QUELLA TASSA SULLA PLASTICA. Per ciò che riguarda le tasse sulla plastica, che ha sollevato come è noto un’accesa discussione, ci si orienta ad una verifica e a Tavoli di confronto con il mondo delle imprese direttamente coinvolte e con le organizzazioni sindacali. SULLE PENSIONI. Per ciò che riguarda la rivalutazione delle pensioni, il Ministro dell’Economia ha dichiarato che non avendo inserito una nuova finestra per “Quota 100” ha ridotto la possibilità di interventi più consistenti. Sui contratti pubblici ha ribadito che le risorse impegnate consentono di affrontare i rinnovi contrattuali mentre la questioni relativa all’elemento perequativo può essere affrontata nel Tavolo specifico su contratti e pubblica amministrazione. Sempre per ciò che riguarda le pensioni, la Ministra Catalfo ha ribadito gli impegni assunti nel confronto tenutosi ieri in mattinata. La ministra ha ribadito che nella manovra di bilancio restano “Quota 100”, Opzione Donna, APE Sociale. Inoltre, sempre nella prossima legge di bilancio, la Ministra si è impegnata a risolvere il problema del part-time verticale ciclico e a spostare in avanti il problema della prescrizione dei contributi pubblici, oltre che a lavorare sul tema della non autosufficienza, con la creazione di uno specifico Tavolo. Ciò a partire dalla volontà di definire una legge quadro in materia che approfondisca e delinei con più dettaglio e precisione quanto contenuto nella legge di bilancio. IL GIUDIZIO DELLA CGIL SULLE PENSIONI. Sul tema delle pensioni, ci siamo soffermati su due questioni, fa sapere il segretario generale. Abbiamo rilevato in primo luogo che le risposte sulle rivalutazioni delle pensioni sono insufficienti ed è una questione che deve trovare soluzioni migliori. In secondo luogo va avviato subito il confronto sulla modifica complessiva della “Riforma Fornero”: dalla flessibilità in uscita, alla pensione di garanzia, sul lavoro di cura, sulla differenza di genere. Così come pure c’è bisogno di chiarire le ambiguità contenute nel testo sulla non autosufficienza. C’è infatti una sovrapposizione tra il fondo per la non autosufficienza e quello sulla disabilità chiarendo che va istituito un fondo ad hoc e va definita una legge delega sulla non autosufficienza. IL GIUDIZIO COMPLESSIVO SUL METODO E IL MERITO DELLA MANOVRA. Nel corso della discussione (dopo aver messo in evidenza i temi posti dalle crisi industriali a partire dall’ILVA) abbiamo confermato l’apprezzamento sul metodo adottato e su alcuni dei temi su cui si è costruita la manovra. Ci sono elementi di discontinuità con il passato a partire dalla riduzione del cuneo per il lavoro dipendente e dal contrasto all’evasione fiscale. Abbiamo detto esplicitamente che il taglio del cuneo non dovrà essere modificato in Parlamento e chi intende farlo deve sapere che avrà contro lavoratori e sindacato. Abbiamo invece posto l’esigenza di entrare maggiormente nel merito: oggi si parte con lo stanziamento di 3 miliardi che dovranno diventare 6 il prossimo anno e crescere ancora successivamente; così come è necessario entrare
maggiormente nel dettaglio per definire meglio la platea rispetto alla quale – abbiamo voluto precisare – si è ragionato per ampliarla fino a 35.000 euro annui di reddito. FISCO, CONDONI, LOTTA ALL’EVASIONE. La Cgil apprezza l’impegno a cambiare rotta su un altro versante importante: dai condoni al contrasto all’evasione. Ora però è il momento di precisare gli strumenti: dall’abbassamento della soglia del contante, all’incrocio delle banche dati, dalla tracciabilità all’incentivo della moneta elettronica. C’è bisogno di un piano di assunzioni nella Agenzia delle Entrate su cui però non ci sono impegni precisi. Le misure sul fisco contenute nell’attuale legge di bilancio devono contestualmente aprire un confronto serrato su una riforma complessiva del fisco entro la quale abbiamo ribadito la nostra disponibilità per rimodulare l’IVA. Ciò consentirebbe di reperire risorse aggiuntive per ulteriori operazioni sul cuneo per il lavoro dipendente e i pensionati. Abbiamo rilevato che manca l’impegno sulle agevolazioni fiscali sugli aumenti contrattuali mettendo in evidenza che ciò riguarda più di 10 milioni di lavoratori. Sarebbe un ulteriore quanto importante segnale di un cambiamento di rotta. Abbiamo apprezzato le norme sulle cooperative spurie e l’intermediazione di manodopera negli appalti contenute nel decreto fiscale. Tali norme vanno difese perché è anche da qui che si alimenta l’evasione e crescono forme di malavita organizzata. INVESTIMENTI PUBBLICI. Per ciò che riguarda gli investimenti pubblici la Cgil ha preso atto che c’è un impegno nuovo, ma le risorse sono ancora troppo timide in particolare rispetto alla difficile situazione economica che il Paese sta attraversando. Inoltre occorre urgentemente capire la ragione per cui le risorse già destinate non vengono spese e non si sbloccano interventi ed opere importanti per una nuova politica di sviluppo. EMERGENZA POLITICHE INDUSTRIALI. A proposito delle politiche industriali abbiamo rilevato, spiega Landini, che siamo di fronte a due problemi: le emergenze (come abbiamo messo già in evidenza: ILVA, Alitalia, etc.) e la prospettiva (riconversione energetica, ambientale, digitalizzazione). Il problema è che manca un coordinamento e una integrazione tra diversi soggetti che hanno competenze sui temi dello sviluppo. Ci sarebbe bisogno di un’agenzia per lo sviluppo capace di orientare le scelte di investimenti e di governare i processi di transizione. Se non si fa questo si rischia l’improvvisazione. Come è avvenuto per la tassa sulla plastica. Una misura mai discussa con noi. Bene che ci sia la disponibilità ad avviare una verifica anche perché per la sostenibilità ambientale è molto più efficace rimodulare incentivi per la riconversione, per nuove produzioni che tengano insieme sostenibilità e occupazione. Abbiamo inoltre ribadito la necessità di modificare lo “Sbloccacantieri” in particolare per ciò che riguarda la catena dei subappalti e le gare al massimo ribasso per i gravi effetti negativi che hanno sul lavoro, sulla qualità dei servizi e delle stesse imprese. Va invece attivata la misura sulle clausole sociali nei cambi di appalto. PUBBLICO IMPIEGO. Per ciò che riguarda il pubblico impiego e la conoscenza ci sono le risorse per il rinnovo del contratto ma riteniamo che non siano sufficienti. Le cifre indicate sono comprensive dell’elemento perequativo che comporta un aumento inferiore al 3,5%. Inoltre sul versante del lavoro pubblico bisogna affrontare, oltre al tema del rinnovo dei contratti, quello di un piano di assunzioni, la revisione della legge 165 sulle relazioni sindacali, un percorso di riforma e riorganizzazione della P.A., il tema della valorizzazione professionale e della contrattazione di secondo livello. Abbiamo infine proposto la costituzione immediata di quattro Tavoli: cuneo e riforma fiscale; rinnovo dei contratti pubblici, assunzioni, riforma della P.A., etc.; previdenza e pensioni in essere; investimenti, Mezzogiorno, infrastrutture, politiche industriali, sostenibilità ambientale. Questi tavoli devono partire contestualmente alla discussione sulla legge di bilancio e per noi assumono il carattere di una vera e propria vertenza: devono aprirsi subito, concludersi in tempi certi cioè entro aprile quando si definirà il nuovo DEF dal momento che gli eventuali contenuti che scaturiranno da quei Tavoli possano transitare nelle prossime leggi di bilancio. I PROSSIMI APPUNTAMENTI E LE MOBILITAZIONI. A conclusione dell’incontro, i rappresentanti del Governo hanno ribadito l’impegno a sostenere e non a modificare ciò che riguarda il cuneo e hanno ribadito la priorità del contrasto all’evasione. Hanno inoltre raccolto la proposta di dare vita ai quattro Tavoli prima richiamati, da attivare presso la Presidenza del Consiglio, ai quali parteciperanno i Ministri che hanno competenze sulle questioni indicate. In settimana sarà definito il calendario. “Naturalmente – dice il segretario generale Maurizio Landini - vi terremo informati sugli ulteriori sviluppi del confronto. In questo contesto, nei prossimi giorni, a sostegno delle nostre posizioni e del confronto aperto con il Governo, si svolgeranno mobilitazioni unitarie delle Categorie (il 15 novembre gli edili, il 16 novembre i pensionati) e, come hanno già fatto le Categorie del settore pubblico, assemblee unitarie dei delegati (il 20 novembre dei metalmeccanici e lo stesso giorno quella dei lavoratori e delle lavoratrici della conoscenza).
LAVORO. SCACCHETTI (CGIL): BENE IL CONFRONTO, ORA DARE CONTINUITÀ AGLI IMPEGNI PRESI “Un incontro utile e positivo dal quale è emersa la volontà di proseguire un confronto comune e, speriamo stabile nel tempo, sui temi del mercato del lavoro, in particolare su ammortizzatori sociali, politiche attive e decreto dignità”. Lo ha affermato la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti al termine dell’incontro che si è tenuto ieri al Ministero del Lavoro tra Cgil, Cisl e Uil e la Ministra Nunzia Catalfo. “Primo importante risultato - prosegue la dirigente sindacale - è l’istituzione di un tavolo tecnico specifico sugli ammortizzatori sociali per fronteggiare l’emergenza delle loro scadenze, e l’impegno della Ministra di verificare e assicurare che la proroga degli ammortizzatori sociali, per tutto il 2020, sia in legge di Bilancio. Inoltre, è stata data la disponibilità per individuare interventi di ordine strutturale di revisione della cassa integrazione e del Fondo integrativo salariale”. “È stato, inoltre, affrontato il nodo delle politiche attive con la promessa - prosegue Scacchetti - di aprire una riflessione sul tema della loro governance e sul tema degli organici e della stabilizzazione del personale Anpal, Anpal Servizi, Centri per l’impiego. Stessa sensibilità è stata poi espressa sul futuro occupazionale dei lavoratori socialmente utili e di quelli di pubblica utilità, così come sulla loro continuità salariale”. “Sul decreto dignità - aggiunge la segretaria confederale - la Ministra ha difeso i risultati finora ottenuti, dichiarandosi comunque disponibile a valutare in maniera condivisa con le organizzazioni sindacali le necessarie modifiche, eventualmente migliorative, della norma”. “Infine, apprezziamo la preoccupazione che è stata espressa sullo stato di salute del nostro mercato del lavoro, la volontà di proseguire il confronto e la disponibilità di avviare, oltre a quello sugli ammortizzatori sociali, anche tavoli tecnici su decreto dignità e politiche attive”, conclude Tania Scacchetti. SINDACATI DEI PENSIONATI: BENE GLI IMPEGNI FUTURI, MA LA MANOVRA È INSUFFICIENTE. SPI CGIL, FNP CISL E UILP UIL CONFERMANO LA MANIFESTAZIONE DEL 16 NOVEMBRE "La manovra del governo è insufficiente per quanto riguarda le risposte date ai pensionati, a partire dalla misura sulla mini rivalutazione per la quale riconfermiamo il nostro giudizio critico. Manca inoltre l'intervento sull'ampliamento della 14esima così come l'abbassamento delle tasse anche per chi è in pensione. Bene invece gli impegni che il governo si è assunto per il futuro e in particolare la volontà di proseguire il confronto sulla previdenza e per una legge quadro sulla non autosufficienza". Lo dichiarano in una nota diffusa ieri Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil a seguito degli incontri che si sono tenuti con il governo. "A queste condizioni - continuano i sindacati - confermiamo la manifestazione convocata per il prossimo 16 novembre a Roma, con l'intento di spingere il Parlamento a migliorare ulteriormente la manovra economica tenendo in considerazione le necessità di 16 milioni di persone che oggi rappresentano un terzo del paese e che non possono quindi continuare ad essere ignorate. A tal fine organizzeremo anche dei presidi davanti al Senato in occasione della discussione parlamentare". SANITÀ, QUALCOSA STA CAMBIANDO, ORA SERVONO I FATTI. PARLA ROSSANA DETTORI (CGIL) La scorsa settimana Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il ministro della Salute Roberto Speranza, avviando un dialogo sulla sanità che i sindacati hanno giudicato positivo. “Perché, dopo lunghi anni di assenza di un rapporto con il ministero, si è finalmente avviato un confronto serio e duraturo”, ha commentato ieri ai microfoni di RadioArticolo1 Rossana Dettori, segretaria nazionale della Cgil. Per riascoltare l’intervista condotta da Roberta Lisi è disponibile il podcast sul sito della radio: https://www.radioarticolo1.it/audio/2019/11/05/42528/sanita-comincia-il-cammino Su Rassegna Sindacale la sintesi: https://www.rassegna.it/articoli/sanita-qualcosa-e-cambiato-ora-i-fatti “Le parole usate dal ministro, partendo dalla Costituzione – ha continuato –, sono state un toccasana. Perché per la prima volta ci è stato detto con molta chiarezza che l'obiettivo di questo governo, e del ministero in particolare, è quello di applicare sino in fondo la Carta, garantendo a tutti i cittadini il diritto all'accesso, alla cura e alla prevenzione e alla riabilitazione”. Speranza non ha però parlato “soltanto di ospedali”, ma anche della necessità di “un vero piano di presa in carico delle condizioni di buona salute dei cittadini”, “della riabilitazione, che è la grande assente nel piano della sanità pubblica” e della “necessità di aumentare le risorse destinate al Servizio sanitario nazionale, e soprattutto di investire in maniera diversa”. Un primo obiettivo presente nella piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil, tra l'altro, è stato raggiunto, con l'inserimento nella legge di bilancio dell'abolizione del superticket. E, se le cose non cambieranno, ci sarà anche un aumento di risorse per il Servizio sanitario nazionale, una richiesta storica dei sindacati. “È una cosa molto positiva – ha affermato Dettori – perché, oltre ad avere finalmente una prima parziale risposta, le risorse
che verranno messe a disposizione per il superamento del superticket saranno coperte dal governo e ci saranno anche soldi aggiuntivi per finanziare il Servizio sanitario nazionale. Le Regioni quindi avranno il superamento del superticket e verrà garantito l'accesso ai cittadini che non potevano permettersi le cure”. Si è poi deciso di costruire insieme il nuovo Patto per la salute. Racconta ancora Dettori: “Con il ministro Speranza abbiamo organizzato una serie di tavoli tecnici che affronteranno i punti di difficoltà in cui si trova il Servizio sanitario. In più abbiamo concordato che periodicamente a questo tavolo sarà affiancato un incontro politico in cui il ministro, Cgil, Cisl e Uil valuteranno i risultati e decideranno cosa fare e come intervenire sulle soluzioni trovate”. Anche questo, per Dettori, è “un percorso davvero innovativo”, perché “finora c'era sempre stata un'assenza di confronto su questi temi”. L'obiettivo dei sindacati è “trasformare queste parole in fatti”. Perché “la Costituzione dice che quello alla salute è un diritto, ma in questo Paese è oggi un diritto negato, soprattutto ai cittadini che hanno meno risorse disponibili”. Per garantire l'accesso alle cure per tutti però, ha concluso Dettori, “non bisogna solo abolire le liste d'attesa, ma serve costruire una sanità territoriale, mettere mano seriamente al funzionamento del servizio delle case della salute. Per questo è fondamentale ripartire dai territori. Questo sarà il primo punto che affronteremo con il ministero al primo tavolo tecnico, il 7 novembre prossimo. Attraverso la medicina territoriale, potremmo essere in grado di garantire la tenuta in salute di tutti i cittadini. È questo il nostro primo obiettivo”. APPALTI NELLA SCUOLA. CGIL: INTERNALIZZARE TUTTI I LAVORATORI, ALTRIMENTI CI MOBILITEREMO Non abbiamo ancora ricevuto le necessarie risposte per l’internalizzazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori degli appalti scuola. Una procedura che abbiamo sempre condiviso nell’intento ma che, per gli stringenti vincoli della norma di legge, di fatto escluderà dalla possibilità di internalizzazione molti lavoratori attualmente impegnati nella attività di pulizia delle scuole assunti da imprese che avranno in appalto i servizi fino alla fine dell’anno. Da mesi denunciamo, inascoltati, che sarebbe stato necessario attivare un tavolo interministeriale per trovare le soluzioni utili a garantire continuità di reddito e di occupazione a tutti gli oltre 16mila lavoratori coinvolti. Un confronto che non può essere avviato alla fine del processo di internalizzazione di chi ha i requisiti, ma deve essere avviato subito. Purtroppo, ancora oggi, non abbiamo ricevuto risposte in merito al futuro di quei dipendenti che non hanno i requisiti per accedere alla selezione per gli 11.500 posti riservati. Non abbiamo ricevuto risposta circa la volontà politica di mantenere tutte le risorse economiche a disposizione finora per trovare soluzioni per tutti questi lavoratori, visto che la internalizzazione utilizza solo le risorse stabili di finanziamento per gli appalti, ma non le risorse straordinarie che di anno in anno venivano stanziate tramite la voce “Scuole belle” a garanzia della copertura del servizio e dell’occupazione. Abbiamo apprezzato le aperture del Ministero volte a rispondere ad alcune delle richieste che in questi mesi abbiamo avanzato, tra cui la possibilità di utilizzare anche i contratti a part time per aumentare il numero di lavoratori internalizzati, ma per noi rimane fondamentale il tema della continuità e della salvaguardia del reddito oltre che dell’occupazione. Ancora una volta siamo stati costretti a ribadire l’insufficienza delle risposte e le tante criticità del processo, dettate anche dall’assenza di dati certi e da una condizione molto eterogenea fra le diverse regioni, oltre che a rivendicare ulteriore flessibilità e strumenti per agevolare il più possibile la continuità lavorativa. È apprezzabile che si condividano le nostre preoccupazioni, ma sinceramente questo avviene con un ritardo preoccupante di cui la politica è responsabile. Adesso servono soluzioni. L’unica cosa certa al momento sono le procedure di licenziamento aperte dalle aziende che hanno in appalto i servizi. Sarebbe paradossale che una operazione condivisibile, come quella della internalizzazione, fosse fatta sulla pelle di migliaia di lavoratori, con la perdita di posti di lavoro. Per questo, chiediamo con forza l’attivazione di un tavolo interministeriale, presso la Presidenza del Consiglio, e attiveremo le mobilitazioni necessarie per avere le risposte per tutte le lavoratrici e i lavoratori. METALMECCANICI. FIM, FIOM, UILM: AL VIA TRATTATIVA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO Al via ieri nell’inedita cornice del Cnel il primo incontro per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro Federmeccanica-Assistal in scadenza il 31 dicembre 2019. Per Fim, Fiom, Uilm quello dei metalmeccanici rappresenta un grande contratto non solo per i lavoratori del metalmeccanici ma per tutto il Paese. Un contratto che specie in questa fase di grossa difficoltà può dare un contributo in termini di innovazione e fiducia ai lavoratori e alle imprese.
Con il precedente contratto abbiamo tutelato i salari minimi, rispetto all’Ipca – spiegano i sindacati dei metalmeccanici - ma i nostri salari restano mediamente tra i più bassi d’Europa, anche perché non c’è mai stata una reale redistribuzione della produttività attraverso il salario di secondo livello, che oggi interessa appena il 37% delle imprese del settore e della ricchezza prodotta. Per questo chiediamo un aumento dei minimi pari all‟8% per dare una risposta al problema dei bassi salari, applicando quanto previsto dal Patto per la Fabbrica. Inoltre, l’elemento perequativo è importante per la mancata contrattazione di secondo livello che dovranno pagare tutte le imprese che non contrattano con il sindacato quote di salario aggiuntivo rinunciando a redistribuire produttività e ricchezza. La piattaforma dei metalmeccanici vuole anche dare risposte ai cambiamenti dei modelli organizzativi delle imprese sui temi del mercato del lavoro, allargando le tutele e i diritti, in particolare negli appalti, e contrastando la precarietà per ridurre la concorrenza tra lavoratori e ricomporre ciò che l'impresa ha scomposto. Nella piattaforma c'è poi una parte fondamentale su ambiente, salute e sicurezza sul lavoro che devono rappresentare una priorità per le imprese e per chi lavora. Contemporaneamente serve rafforzare il diritto soggettivo alla formazione se vogliamo puntare ad una gestione alta della transizione in atto nel mondo del lavoro, contemporaneamente rivedere l’inquadramento professionale che resta fermo al 1973 per valorizzare e per meglio redistribuire le competenze di chi lavora. Per quanto riguarda i flexible benefit puntiamo sulla costruzione di una piattaforma nazionale di gestione perché dobbiamo ricordarci che i flexible benefit sono un tema contrattuale e non una concessione aziendale. Rafforzare e migliorare la gestione del fondo di sanità integrativa Metàsalute e del fondo di previdenza integrativa Cometa. Nei prossimi incontri già fissati per il 27 novembre e per il 10 dicembre si entrerà nel merito della trattativa. CONTRATTO NAZIONALE DEL SETTORE CALZATURIERO. ECCO LA PIATTAFORMA: 115 EURO LA RICHIESTA PER IL TRIENNIO 2020-2022 Nella tarda mattinata di ieri la riunione degli Organismi Nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil ha varato la Piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dell’Industria Calzaturiera, che scadrà il prossimo 31 dicembre ed interessa circa 80 mila addetti in 5 mila imprese. La piattaforma sarà immediatamente inviata ad Assocalzaturifici, l’associazione di Confindustria del settore, per iniziare il più presto possibile le trattative. La richiesta salariale dei sindacati è di 115 euro (3° livello super) nel triennio 2020 - 2022. Sempre per quanto riguarda le richieste economiche, Filctem, Femca Uiltec chiedono l’innalzamento dell’elemento di garanzia retributiva dagli attuali 300 euro a 400 euro annui per le aziende che non fanno contrattazione di 2° livello. Per la parte normativa, tra i punti qualificanti della Piattaforma, in evidenza sono le misure di contrasto alle pratiche di dumping contrattuale, il rafforzamento della partecipazione dei lavoratori ai processi aziendali, lo sviluppo della responsabilità sociale d’impresa, le politiche industriali per il rilancio del settore, la diffusione della contrattazione di 2° livello, l’estensione del Welfare contrattuale. I sindacati, in particolare, chiedono la costituzione di un Ente Bilaterale, misure mirate per i bisogni individuali e sociali dei lavoratori, un maggiore impegno per la sicurezza, un forte investimento nella formazione professionale. Le Segreterie Nazionali di Filctem, Femca, Uiltec hanno espresso soddisfazione per l’ampia partecipazione e il dibattito avuto nelle assemblee dei lavoratori che ha contribuito a migliorare il testo della piattaforma. SLC CGIL E INCA PRESENTANO LO STUDIO SULLE MALATTIE PROFESSIONALI DEI CONSULENTI DI POSTE ITALIANE. LE PIÙ RICORRENTI: STRESS E PATOLOGIE MUSCOLOSCHELETRICHE Lavorano oltre 40 ore settimanali (mentre dovrebbero lavorarne 36) e sono sottoposti a ritmi stressanti, con conseguenze significative sulla loro condizione di salute; accusano in media 2,7 patologie ciascuno riconducibili al lavoro. Nonostante ciò, le denunce di malattie professionali è pressoché inesistente (1%), mentre il 33% afferma di essere stato vittima di un infortunio. È il ritratto dei consulenti di Poste Italiane che emerge dall'indagine, promossa da Slc Cgil e Inca e realizzata dalla Fondazione Di Vittorio, presentata ieri mattina all’Inail, basata su un campione di oltre mille intervistati, pari a circa il 14% del totale (sono circa 8.000 gli operatori del settore). "L'indagine ha ricevuto un'ottima risposta da parte dei lavoratori, che ringraziamo - così Nicola Di Ceglie, segretario nazionale Slc Cgil ha commentato i risultati dell'indagine presentata presso il Parlamentino Inail a Roma. "Emerge chiaramente un quadro clinico che, oltre ad evidenziare patologie
muscolo scheletriche, è dovuto alla mancata ergonomicità delle postazioni così come si evidenzia lo stress dovuto a pressioni commerciali per il quale il sindacalista esprime forte preoccupazione: su questi temi avvieremo un confronto con l'azienda”, conclude Di Ceglie. Si tratta di un campione che si caratterizza per un’alta presenza femminile, un’età medio-alta e un’anzianità lavorativa di lungo periodo, con una presenza maggiore nelle aree centro settentrionali del Paese. La situazione occupazionale è caratterizzata dalla quasi totale prevalenza del tempo indeterminato full-time. Le condizioni in cui operano i consulenti delle poste sono particolarmente intense dal punto di vista temporale, con orari prolungati che superano le 40 ore settimanali per un intervistato su quattro e, comunque, circa l‟80% dei rispondenti si trattiene oltre il normale orario di lavoro o svolge compiti lavorativi al di fuori degli orari previsti. Il prolungamento degli orari emerge come una conseguenza di carichi di lavoro eccessivi e dei ritmi pressanti: gli intervistati lamentano di svolgere spesso o sempre il proprio lavoro con scadenze rigide e strette (72,4%), un ritmo di lavoro elevato (81,9) e un notevole impegno cognitivo (85,4%). L’intensità del lavoro è determinata da un lato dalle difficoltà strutturali denunciate dagli stessi intervistati (come la carenza di personale e gli spazi poco adeguati), dall’altro dai limiti dell’organizzazione del lavoro, considerando in particolare le scarse opportunità di autonomia e partecipazione, le pressioni dei superiori per il perseguimento degli obiettivi, le relazioni a rischio di conflittualità. Per i consulenti di Poste Italiane, le opportunità di autonomia e partecipazione sono limitate, in particolare riguardo alla possibilità di cambiare i metodi di lavoro (la metà circa del campione non può mai farlo) e di avere voce sulla gestione dei turni e delle pause (un intervistato su quattro non può mai cambiarli in base alle proprie esigenze). L’organizzazione del lavoro è caratterizzata inoltre da forti pressioni per il perseguimento degli obiettivi di lavoro individuali, sia attraverso modalità dirette, in particolare con le pressioni ricevute dai superiori durante lo svolgimento dell’attività lavorativa (82,4%), sia attraverso modalità indirette, come i meccanismi di valutazione che sono considerati poco costruttivi da quasi un rispondente su tre (60%). Le violenze verbali sono un problema diffuso nelle esperienze di lavoro individuali, per più della metà del campione (56,4%), nella maggior parte di casi riconducibili ai superiori (testimoniando le difficoltà presenti nei rapporti gerarchici) e, in secondo luogo, ai clienti. Queste difficoltà organizzative e relazionali si accompagnano a dei problemi per la salute dei lavoratori e delle lavoratrici dal punto di vista fisico e psicologico. Per quasi due rispondenti su tre (58,9%) il lavoro ha avuto degli impatti negativi sulla propria condizione di salute e le ragioni principali, secondo il punto di vista degli intervistati/e, sono riconducibili a fattori organizzativi (pressioni, tensioni, ansia, stress) e a condizioni fisiche (problemi alla schiena, alla vista, di postura). Per la sintesi della ricerca e i risultati dettagliati vedi il sito della Slc Cgil nazionale: https://www.slc- cgil.it/notizie-servizi-postali/2844-poste-italiane-malattie-professionali-consulenti-di-poste-italiane-piu-ricorrenti- stress-e-patologie-muscoloscheletriche.html, o quello dell’Inca: http://www.inca.it/Archivionews/News/TabId/1351/ArtMID/1981/ArticleID/2657/Malattie-professionali- Consulenti-di-Poste-Italiane.aspx ARCELOR MITTAL E IL FUTURO DELL’ACCIAIO IN ITALIA. L’INTERVISTA DI LANDINI SULL’HUFFINGTONPOST L’intervista sul caso dell’ex Ilva è a cura del vicedirettore, Alessandro De Angelis. Maurizio Landini, il governo adesso fa la voce grossa con ArcelorMittal. Ma, parliamoci chiaro, ha le sue responsabilità. Non ci voleva Cassandra a prevedere che Mittal avrebbe spento i forni. Da settimane dice: se non c’è lo scudo penale ce ne andiamo. E infatti è utile che il governo corregga una evidente forzatura di utilizzo politico di una vicenda delicata e complessa come quella dell’ex Ilva. Quella norma sullo scudo era stata oggetto di confronto nel momento in cui era stato fatto l’accordo. E ricordo che quel che è stato fatto nei confronti di Mittal, in passato è stato fatto anche per i commissari che hanno gestito l’Ilva per anni. Dunque, lei dice: Va reintrodotta una forma di scudo. Possiamo dire ai professionisti dell’onesta che quella tutela giuridica non è una pretesa di impunità, ma una copertura parziale legata solo all’impatto ambientale? Come le dicevo è una norma logica: chi arriva è responsabile di quello che fa da lì in avanti e non prima. Penso che il governo sia nelle condizioni di trovare una soluzione soddisfacente. È chiaro che in Parlamento c’è stata una strumentalizzazione politica.
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