Vacanze natalizie oltrealpi a casa delle cigogne - Benvenuti su ...
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Vacanze natalizie oltrealpi … a casa delle cigogne meravigliosa Alsazia! 2015 Ci sono luoghi dove il "Natale" è più "Natale", dove le feste sono più sentite e la gente più coinvolta che altrove, dove i paesi si vestono degli ornamenti più maestosi per celebrare la più bella festa dell'anno. Uno di questi posti è l'Alsazia, una regione francese "per poco", al confine con la Germania. Piena di fascino in tutte le stagioni, castelli e paesini che sembrano usciti da una favola, ma in particolar modo ora, con i suoi mercatini di Natale, dislocati in tutta la regione, ci faranno vivere l'atmosfera unica del Natale. Colmar e Strasburgo… senza tralasciare altri piccoli paesi alsaziani che si vestono a festa per tutto il periodo dell'Avvento. Nel programma della nostra visita ci sono incantevoli villaggi decorati con mille luci, mercatini artigianali, mercatini golosi dove assaggiare piccole e dolci specialità e udite udite...gran parte di questi sono sulla “Via dei Vini d’Alsazia” che passa attraverso queste pittoresche cittadine, accomunate dalla passione del vino tramandata nei meandri del tempo.
Passiamo il Natale in famiglia e il 26 dicembre intorno alle 6 via...decolliamo alla volta della Francia. Quest'anno abbiamo deciso di terminare il 2015 nella più piccola regione francese; l'Alsace (Alsazia). Divisa in due dipartimenti: il Bas-Rhin (Basso Reno), che per intenderci riguarda la zona di Strasburgo, e l’Haut-Rhin (Alto Reno), la parte meridionale che da circa metà regione si estende fino al confine elvetico. A Cavenago entriamo nella A4, deviamo poi sulla A8 per finire sulla A9, non c'è in giro un'anima, viaggiamo tranquilli fino alla frontiera (abbiamo già la vignetta necessaria per viaggiare da oggi fino a Gennaio 2017 su tutta la rete autostradale svizzera, compresi i vari tunnel)...e l'ansia è tanta, questa nazione è famosa per pesare i camper e noi siamo decisamente fuori peso. Passiamo velocemente indenni la frontiera...scampata anche questa volta! Lasciamo Chiasso alle nostre spalle e proseguiamo sulla A2/E35 fino ad attraversare il lago di Lugano, entriamo nel tunnel del San Gottardo che collega il Canton Ticino e il Canton Uri (con i suoi 16,9 km è la galleria stradale più lunga delle Alpi e la terza a livello mondiale), passiamo il lago di Lucerna, costeggiamo il Sempachersee, passiamo Basilea e attraversiamo il confine svizzero. Entriamo in Germania e i ricordi galoppano all'estate del 2009, quando qui nel Land- Baden Württemberg visitammo la Foresta Nera...che emozione! Percorriamo una sessantina di chilometri e sul filo dei ricordi attraversiamo il Reno e il confine tedesco, quasi senza accorgercene entriamo nell'est della FRANCIA, nella regione dell'Alsace dipartimento dell'Haut Rhin. Qui a poca distanza dal Reno che segna il confine, sorge l'ultima fortezze progettata da Vauban (in tutto sono 12) e classificate Patrimonio Mondiale dell'Unesco: Neuf-Brisach la città del Re Sole, nata nel 1699 esclusivamente per volontà di Luigi XIV. N48.01755 E7.52872 (in Place d'Armes Général de Gaulle, al N°6 uff turismo) camping Vauban N48.01620 E7.53558. Oggi, questa cittadella fortificata
inespugnabile, circondata da una serie di bastioni, fossati e barriere esterne a forma di doppia stella, coperte in parte dalla vegetazione, ma ancora visibili, è considerata il capolavoro di Vauban (architetto militare che le fece erigere tra il 1698 ed il 1707). Varchiamo le massicce mura esterne che compongono un ottagono regolare, attraversiamo una delle quattro porte disposte secondo i punti cardinali: a partire da sud in senso orario ci sono la Porte de Colmar, Porte de Strasbourg, Porte de Bale e Porte de Belfort. Per visitarla seguiamo il tracciato blu, una bella passeggiata a piedi nel cuore della storia che ci conduce sulle orme di Vauban! Qui non respiriamo atmosfera antica, trattandosi di un complesso settecentesco, ma a farsi apprezzare è l'estrema organizzazione. Ogni minuscolo isolato racchiude una piazzetta...in totale sono 48, tutte uguali! la piazza d'armi, l'Eglise St-Louis dedicata a Luigi XV, un percorso dove ogni edificio possiede una sua identità e spiegazioni evidenziati con cura per mezzo di targhette esplicative. Si tratta di un esempio architettonico unico in Europa, anche se a me ricorda tanto la nostra Palmanova. Un giro veloce anche fuori le mura (il cui perimetro è di circa 900mt.) e via si riprende il viaggio. L'idea era di arrivare alla tappa più a nord dell'itinerario e fissare il punto di partenza per poi ridiscendere, ma dopo aver costatato che molti mercatini finiscono il 27/28 decidiamo di conseguenza di fermarci in alcuni borghi, per goderci un po' di quell'atmosfera natalizia che tanto ci piace. La D415 ci porta a passare Colmar e dopo 26 chilometri fermiamo le ruote del camper a Turckheim. Sosta N48.08619 E7.28234 (parck gratis) (altre possibilità: AA N48.08636 E7.28268 (in quai du le gare vicino stazione, pagamento con parchimetro) N48.08677 E7.27981 (Place de la République,5-Parcheggio di fronte al cancello principale del paese, forse possibile rifornimento di acqua e wc pubblici), o Camping Le Médiéval N48.08513 E7.27228. Villaggio posto all'ingresso della valle Fecht è famoso non solo per il suo ricco
centro storico, ma anche attraverso il suo “Veilleur de Nuit” (Sorvegliante della notte) che continua a fare i suoi giri (da maggio a ottobre ogni sera alle 22 gira ancora come ai vecchi tempi per i vicoli del borgo con il tricorno in testa, il mantello scuro, la lanterna in una mano e nell’altra lo spuntone e con il corno legato al collo canta in dialetto la canzoncina “...dormite tranquilli brava gente...”). Entriamo nel centro storico, dopo aver superato la "Porta della Francia" (che costituisce uno dei tre grandi ingressi della città cinta da baluardi), protetta da una massiccia torre quadrangolare del XIV sec. e...ecco lo vedo il primo nido di cicogne...purtroppo vuoto, mi guardo attorno per vedere se scorgo il mio animale preferito...ma niente, un po' delusa mi avvio in Place Turenne, davanti alla fontana sormontata dalla statua della Vergine, vicino, un edificio dipinto rosa è sede dell'Ufficio del Turismo, seconda delusione… chiuso. Va beh faremo da soli! Cominciamo a gironzolare, in fondo alla piazza sorge il municipio, con una bella guglia rinascimentale e l'antica chiesa è sormontata da una torre a base romanica. Percorriamo la Grand'Rue dove sorgono numerose case risalenti alla fine del XVI e agli inizi del XVII sec., arriviamo fino a Porta Munster poi ritorniamo al camper. Il tutto ci porta via poco tempo, indi proseguiamo alla volta di un altro borgo e un altro mercatino, costeggiamo la periferia del Parc Naturel Régionel des Ballons des Vosges, da questo momento il nostro percorso di grande interesse paesaggistico, passa ai piedi del massiccio dei Vosgi e tocca alcune delle più graziose cittadine alsaziane. Ci accorgiamo subito che l’Alsazia è completamente differente dalla Francia che abbiamo conosciuto fin ora, i borghi che incontriamo strada facendo con case a graticcio e atmosfera medievale ci ricordano molto la Germania con la sua Foresta Nera e la Romantica Strasse. Ci fermiamo sulle rive del Reno dove sorge uno dei “Les Plus Beaux Villages de France” (il più bel villaggio di Francia); Riquewihr (D10- km12). AA N48.16615 E7.30180 (in Avenue Jacques Presis-Parcheggio auto/camper
su asfalto €2/2h-€3/4h-€4/notte 18/9 a circa 200mt dal centro. C/S colonnina a pagamento-posto per pochi mezzi, oppure N48.16516 E7.29933 (park bus €5 la notte, rifornimento d’acqua. Per chi preferisce il campeggio N48.16223 E7.31688 Camping Intercommunal in Route des Vins,1 1km dal centro-Aperto 1/4–5/1 Camper 2 persone incl. Tasse €14,10/€14,90. C/S Gratis-220v €4,50). (uff turismo Rue de la 1E Armée,2). Appena arriviamo alle porte del paese, c'è talmente tanta gente e tanti mezzi parcheggiati che facciamo marcia indietro. Parcheggiamo all'inizio in una stradina tra i vigneti N48.16330 E7.30356. C'incamminiamo verso questo piccolo e romantico villaggio medioevale racchiuso da una doppia cerchia di mura, la più interna risale al XIII sec., mentre la cerchia esterna è del XVI. Vi accediamo varcando la porta dell'Hotel de Ville ed entriamo in un vero e proprio luogo magico. Il centro storico è attraversato dalla Rue Général de Gaulle, via lastricata che s’inerpica, per circa un chilometro, interamente pedonale, tra case a graticcio dai colori sgargianti splendidamente decorate con motivi natalizi e pittoresche bancarelle, entriamo in un luogo da favola, mi sembra di essere in un racconto di Natale! Non ho mai visto tanti decori in un unico luogo...da cartolina! Sulla via si affacciano case che risalgono al XV e XVI sec., al civico 12 troviamo la "Maison Irion" (1606) con il suo balcone d'angolo e di fronte un vecchio Pozzo, a fianco "Maison Jung-Selig" (1561) con travi scolpite, poi "Maison Liebrich" (1535) con la sua pittoresca corte, di fronte alla quale si trova "Maison Behrel (1514), poi ancora "Maison Preiss-Zimmer (Antica Locanda della Stella-1686) e al n°45 la casa del fabbricante di chiodi (1660). Inoltre, dalla via principale, si dipartono tante piccole vie che ci offrono
scorci meravigliosi. Molti negozi sono ricavati dalle cave (cantine), molte le insegne di ferro battuto, sembra un luogo fermo nel tempo, tutto da fotografare, non riesco a fermare la macchina fotografica. Negozianti ci offrono assaggi e l'acquisto è la logica conseguenza. Con il calar del sole e l'accendersi delle luci, rendere il tutto ancora più magico! Nella piazzetta non ci perdiamo il negozio di addobbi natalizi “Féerie de Noël” della catena Käthe Wohlfahrt, un vero villaggio natalizio allestito all’interno di una casa a colombage, rappresenta una sorta di viaggio nella quintessenza del Natale. Tutta questa meraviglia ci conduce fino ad un’altra porta posta all’estremità opposta; la Torre Dolder; bellissima costruzione in pietra del 1291 divenuta simbolo della città, al tempo stesso porta d'accesso, torre campanaria e torre di guardia. Attualmente i suoi 4 piani ospitano un "Museo di storia locale". (La cittadina offre anche altri musei quali; museo della tortura, museo della diligenza e museo di Hansi il famoso artista illustratore francese). Le stradine sono piene di gente, veramente troppa, non riesco a decidermi se ho voglia di scappare o di perdermi nell'intricato labirinto, riusciamo comunque ad acquistare prodotti locali e souvenir, per non parlare delle pasticcerie dove, in una a caso, facciamo doveroso ingresso con relativi acquisti, i macarons!!! (Ora capisco perché Cremonini l'ha scelto per il set del video della sua canzone "Maggese"). Non manchiamo nemmeno alla “casa” delle streghe e dei folletti, dove si può personalizzare la strega o lo gnomo della nostra fantasia. A rendere il paesaggio ancora più suggestivo sono le colline traboccanti di vigneti che lo circondano. Si perché Riquewihr è anche famosa per i suoi vini, sopratutto per la produzione del Riesling. Infatti questo villaggio è attraversato dalla “Route des vins d'Alsace” (strada dei vini d'Alsazia). Il percorso completo si snoda per 170km, prevalentemente pianeggianti, ai piedi della catena dei Vosgi, che va da Thann (Alto Reno) a Marlenheim (Basso Reno), che
praticamente va di pari passo con i mercatini. Da domani percorreremo parte di questo tracciato, dove sia in pianura sia in collina, filari di viti colorano l’orizzonte intervallato da graziosi villaggi e innumerevoli cantine . Ora sé fatto buio, quindi torniamo al camper e decidiamo di rimanere in mezzo ai vigneti a passare la notte con altri camper. Alle 9,30 siamo pronti per ripartire, il cartello marrone che incontriamo c'informa che è la Route des vins, e non poteva che essere così visto il magnifico scenario che stiamo percorrendo, fatto di colline ricoperte da vigneti che scendono dai monti Vosgi. Sulla strada (D1B-km4) incontriamo il famoso parco delle cicogne a Hunawihr, N48.18027 E7.32100 (parc vietato la notte) (http://www.cigogne-loutre.com/ centro di reintroduzione delle cicogne e delle lontre. Un piccolo parco contenente circa 200 esemplari in libertà. Nel parco è possibile assistere ad uno spettacolo (4 volte nel pomeriggio ogni ora a partire dalle 14,45) che altro non è che una dimostrazione di pesca in acqua). Enormi alberi a bordo strada reggono pesanti nidi e intravedo alcune cicogne che li occupano, mi fermo, ma purtroppo non riesco a vederle bene e il parco è chiuso, ci passeremo la prossima estate per recarci in Olanda e allora potrò entrare e ammirare queste meraviglie. Proseguiamo verso il paese e... Gigi fermooooo!!! Sul tetto di una casa un enorme nido occupato da due bellissime eleganti cicogne che con il loro portamento regale mi affascinano, mi guardo in giro, su un'altro tetto un'altra cicogna...un'altro ancora. Ma qui sono di casa!!! La macchina fotografica scatta in continuazione, tutto questo non ha prezzo! Gigi continua a chiamarmi, va beh stacco gli occhi a malincuore e mi decido a risalire in camper. Un giro veloce nel villaggio fino a raggiungere Rue de la Fontaine dove troviamo il lavatoio in legno, la fontana di Sainte Hune (non potabile), e da dove ammiriamo la chiesa fortificata (XIV- XV sec.) che domina dall’alto di una collina immersa nei vigneti.
(La chiesa è monumento storico protetto dal 1929 e in essa vi è una testimonianza dell'importanza del villaggio: una lapide in una volta etta "Volta dei nobili" in memoria di una defunta di alto rango vissuta proprio in questo villaggio). Ci rimettiamo sulla Route des vins, che si rivela affascinante fin dall’inizio, la strada si snoda tra filari di viti a perdita d'occhio. Pochissimi chilometri (D1B-km2) e...eccolo qui in pittoresca posizione ai piedi della catena dei Vosgi, coronato da vecchi castelli sorge il borgo medievale di Ribeauvillé Sosta N48.19272 E7.33105 (park x bus scolastici, ma oggi è domenica). Eventualmente c'è pure AA N48.19232 E7.32878 in Route deGuemar, €1,5x5h dalle 19/9 €1,5, scarico gratis-€2 100L acqua, ma a quanto pare in inverno tolgono il rubinetto, o inizio paese N48.19271 E7.33061 parcheggio gratuito utilizzabile in alta stagione nel caso in cui l'area attrezzata sia piena), infine più fuori N48.19330 E7.33493 in Route de Guémar,45 impianti sportivi e vicino al camping Pierre de Coubertin in Rue de Landau,23 marzo/nov). Uff turismo in Grand'Rue 1. Già dalla rotonda, addobbata e decorata con casette di legno, mulini e slitte, capiamo che siamo completamente dentro al Natale, anzi in una cartolina di Natale e che anche questo borgo lascerà il segno nei nostri cuori. Siamo anche nel mezzo della produzione del Resling, famoso e apprezzato dagli amanti del buon vino, è rinomato oltre che per il Riesling, anche per il Tokay, il Pinot Gris e un Gewurztraminer molto delicato, ne approfittiamo per visitare qualche cantina di produttori di vini, cosa che sarà una costante per tutti questi paesini. Unica pecca, sono quasi tutti bianchi, io che preferisco il rosso! l’unico il Pinot noir. L'Alsazia è una delle prime tre regioni per importanza di produzione del vino di tutta la Francia e fortunatamente per le nostre tasche, i vini alsaziani, pur essendo di ottima
qualità, costano notevolmente meno di quelli della Borgogna. (Ogni anno si ottengono oltre 160 milioni di bottiglie di vino. I vitigni coltivati sono sette: il bianco qui fa da padrone: Riesling, forse il più conosciuto, il Pinot gris, una volta noto come Tokay, il Gewürztraminer e lo splendido e meno diffuso Muscat d’Alsace sono i più significativi. A questi vanno aggiunti: il Pinot blanc, delicato e fresco, il Sylvaner, leggero e molto profumato e il Pinot noir, l’unico rosso d’Alsazia, che in questa regione, come nella Loira, si serve freddo). Entriamo nel borgo costeggiando Jardin de Ville, percorriamo la Grand’Rue e vedo l'ufficio del turismo, entro subito e ne esco con tanto di quel materiale che Gigi subito mi dice “lo porti tu nè!” ah! Sti uomini! (una pecca, non c'è nulla in italiano sig!) Ogni angolo c'incanta, ci perdiamo fra le vie pittoresche, su cui si affacciano stupende case a graticcio dai colori a volte sgargianti, a volte pastello, alla ricerca di scorci da fotografare, come la seicentesca Pfifferhus (la Casa dei Pifferai) che sembra uscita da una favola dei fratelli Grimm! (la cittadina è famosa per via di una leggenda ricordata ogni anno con la celebrazione della “Féte des Ménétriers o Pfifferdaj” (la festa dei Menestrelli), la bella Place de la Sinne attorniata da case a graticcio con al centro una fontana del 1860, o la Tour des Bouchers (Torre dei macellai). Il nostro vagabondare ci spinge fino a Place de Repubbliche (da qui potete partire alla scoperta di tre castelli fortificati che sormontano la città: Saint-Ulrich (XI- XV sec.), il Girsberg (XIII sec.) e l'Haut-Ribeaupierre (XIII-XV sec.) sono le tre tappe di una bellissima passeggiata a piedi con un sentiero in mezzo ai vigneti 3h-noi ci rinunciamo), poi entriamo in una delle tante cave per degustare e comprare del buon vino e dell'ottimo formaggio. Ripartiamo per la seconda meta odierna Bergheim D1B-km3,5) Sosta
N48.20665 E7.35840 (in fondo a sx della Torre dell’Orologio). (Possibilità anche a dx N48.20524 E7.35860 o 400mt dopo N48.20496 E7.35522 in Route du Vin,18 gratis centro culturale, o N48.20336 E7.36041 in Rue Porte Neuve,20 impianti sportivi. Infine prima del paese circa 1km N48.20556 E7.37391 in Rue du Commissaire À Becker,22 campo sportivo e vicino camping Les Noyers N48.20426 E7.371503 (in Rue des Romains,4 posti non verificati). Appena parcheggiamo ci arriva il messaggio che tra un ora i nostri amici Paolo e Vanna saranno in arrivo, quindi pranziamo e aspettiamo il loro arrivo. Dopo abbracci, baci e saluti cominciamo la visita di questa incantevole cittadina fortificata che conserva intatto il suo fascino grazie alle case a graticcio dai colori pastello. Entriamo nel paese dalla Porte Haute o torre dell'orologio (XIV sec.), peccato non poterne godere appieno per l'impalcatura dovuta alla ristrutturazione, avevo letto in internet che sul bassorilievo della grande piastrella che campeggia sul muro un “Lalli”, personaggio classico della Regione, fa “la linguaccia e mostra il di dietro”, eravamo pronti a salutarlo anche noi con una linguaccia, ma l'impalcatura lo nasconde alla nostra vista. Proseguiamo, tra vicoli lastricati case a graticcio e tipici Caveau, fino alla caratteristica Eglise de Notre Dame de l'Assomption del '300 con a fianco l'antico ossario del 1550. Scopriamo che in questa cittadina si è scritta una pagina nera dell’Inquisizione: vennero bruciate sul rogo 35 donne accusate di stregoneria. Per chi volesse approfondire la caccia alle streghe, adiacente alla chiesa sorge la Maison des Sorcières, che noi purtroppo troviamo chiusa. Proseguiamo sulla Rue de la Cicogne e la Rue des juifs (strada degli ebrei) dove si trova la sinagoga (1862). Passiamo dal Municipio e ci ritroviamo di nuovo sulla via principale. Ci spingiamo poi sui bastioni lungo la Promenade des Remparts (un sentiero di 2km che completa il giro delle mura), dove scopriamo lati pittoreschi e ammiriamo le porte medievali in stile
gotico. Continuo a guardare il alto, sui tetti delle case, delle chiese e altri edifici vedo grossi nidi, ma di cicogne manco l'ombra. Ripartiamo per l'ultima meta odierna, dalla A35 vediamo, sulle prime pendici dei Vosgi, la sagoma del castello di Haut Koenigsbourg, situato sulla cima del monte Stophanberch, nel comune di Orschwiller presso Sélestat e Saint- Hippolyte. Il castello abbarbicato sulla roccia sovrasta maestosamente la Route des vins e la pianura alsaziana. (Ma per noi questo sarà un altro viaggio), N48.24771 E7.334851 Sosta lungo la strada gratuito). Entriamo nel dipartimento del Bas Rhin e proseguiamo fino ai piedi del monte Ste-Odile, rannicchiata e ancora protetta da parte delle antiche cinta murarie sorge la pittoresca cittadina fortificata di Obernai (km32), anch'essa fa parte dei “Les Plus Beaux Villages de France”. AA N48.45972 E7.48667 (in Rue Poincare gratis parcheggio accanto alle mura per entrare in città, 2min. a piedi con mercatini adiacenti). (Possibilità anche al Parking des Rempart N48.46342 E7.47890 con sbarra, o AA N48.46268 E7.47406 Parking de l'Altau in Rue de l'Altau Mix-parcheggio. In questo periodo non è possibile fare caricare l'acqua. Se serve N48.46477 E7.46741 Le Camping municipal ***Le Vallon de l'Ehn in rue de Berlin,1-aperto 9/3-9/1). Appena varchiamo le mura di cinta siamo ancora una volta in mezzo al Natale, ci accoglie un piccolo mercatino, ma proseguendo ci accorgiamo che questo incantevole borgo si snoda intorno alla Place du Marchè, considerata il cuore della cittadina con al centro la fontana dedicata a Saint Odile che risale al 1904 e rappresenta la patrona dell'Alsazia con il bastone da Badessa, un libro aperto e due occhi che ricordano la sua miracolosa guarigione. Le fanno da cornice il gotico palazzo comunale (iniziato nel 1370 e terminato nel XVII sec. Al primo piano si trova l'antica Sala di Giustizia, arredata con mobili rivestiti da pannelli in legno (1609-1610) e sulle cui pareti si trovano affreschi che raffigurano i 10 Comandamenti), la bella Torre Campanaria (XIII sec.) con la guglia che culmina a 60mt. e fiancheggiata da 4 piccole guglie traforate in stile
gotico. Essa serviva anche come torre di guardia; è tutt'ora il campanile di Obernai. Illuminata e adornata rende l’atmosfera Natalizia ancora più grande. Il Vecchio deposito/mercato dei cereali (1554), con la campana del timpano che annunciava l'apertura e la chiusura del mercato settimanale (oggi ospita un ristorante), chiudono la piazza antichi palazzi storici. In questa atmosfera dove respiriamo Medioevo e Rinascimento si tiene ogni anno un pittoresco mercatino di Natale con tanti chalet di legno distribuiti su tre piazze del centro. E' il punto di partenza per il nostro piccolo tour, fra vie pedonali ricche di negozi, cortili nascosti e vicoli arriviamo all'imponente chiesa di Saint Pierre et Saint Paul, (è il più vasto luogo di preghiera della regione dopo la Cattedrale di Strasburgo) dov'è allestita un’interessante raccolta di presepi provenienti da tutto il mondo. Fu costruita nel XIX sec. in stile neogotico sul sito di un'antica chiesa gotica distrutta nel 1867. Il transetto destro possiede belle vetrate, mentre quello di sinistra due "gioielli" del gotico fiammeggiante: l'altare del Santo Sepolcro del 1504 e quattro belle vetrate della fine del XIV sec. Vi troviamo anche la teca in arenaria rosa dei Vosgi che racchiude (dal 1921) il cuore di Monsignor Freppel (prelato nato ad Obernai nel 1827 e Vescovo di Angers, morto nel 1891. Nel suo testamento chiese che il suo cuore fosse riportato nella sua città natale dopo il ritorno dell'Alsazia alla Francia) . In questo villaggio, conosciuto per la via del vino, vi è anche la sede degli stabilimenti della birra Kronenbourg. Sono le 19 e le ombre della sera sono ormai calate sul piccolo villaggio, non ci resta che tornare al camper per la cena. Beh direi che come primo assaggio di questa Alsazia non è male, ma ora dobbiamo proseguire verso nord, lasciamo le stradine costellate di vigneti immettendoci sull'A35 (qui le autostrade sono gratis) conosciuta come “la strada delle cicogne”, per arrivare dritti dritti al paese più a nord del nostro itinerario, il capoluogo dell'Alsazia; Strasburgo per poi ridiscendere immergendoci ancora negli spettacolari paesaggi che caratterizzano la zona. (km28). Sosta N48.568571 E7.730347 (Parcheggio P+R tram Elsau, diurno €6 per tutta la giornata fra le 7/20, comprensivi di 2 biglietti per il tram a\r fermata a 100mt ogni 12'. Sorvegliato con custode. No pernottamento).
AA Parc du Rhin N48.56640 E7.80004 (in Rue des Cavaliers,2, nel parcheggio dell'ostello "Des Deux Rives" accesso al Parco del Reno: oltrepassato il cancello, la sbarra si abbassa premendo il tasto a sinistra sulla colonnina (che noi troviamo aperta. Sosta e Scarico gratis, €2,50 L100 di acqua o 1h di 220 per ricaricare le batterie, aperto tutto l'anno 24h, gettoni acquistabili alla reception dell'ostello, tutto intorno è possibile sostare). Oppure Camping Indigo o Montagne Verte N48°34'31.7" E7°42'53.9" (in rue Robert Forrer,2, noi lo troviamo chiuso!-La fermata degli autobus è a 5 minuti a piedi dalla struttura (Nid de Cigognes). Prendiamo il tram B e in pochi minuti siamo in centro. Strasburgo con la sua Grande Ile (la Grande Isola) e il suo centro storico, classificato dal 1988 Patrimonio Mondiale dell'Unesco è sempre stata un crocevia dell'Europa continentale (il suo nome in tedesco significa incrocio di strade). Città aperta e cosmopolita, dove cattolici e protestanti vivono in armonia e pregano nella stessa cattedrale, è stato uno dei motivi per cui si decise di farne dal 1949 una delle capitali dell'Europa unita, in quanto sede permanente del Parlamento Europeo, del Consiglio d’Europa e della Corte Europea dei diritti dell’Uomo. Dal 1570 Strasburgo accoglie ogni anno il famoso «Christkindelsmärik» (il più antico mercatino di natale di Francia, nonché d'Europa) e non solo, ce ne sono 11 sparsi in parecchi punti del paese, ma oggi è il 28 dicembre e sono già finiti, infatti troviamo molti mezzi e uomini intendi a rimuovere gli chalet. Visto che la maggior parte delle attrattive e dei monumenti di Strasburgo sono tutti concentrati nella “Grande Ile”, scendiamo dal tram e a piedi ci rechiamo alla vicina Place Kléber, la più celebre piazza di Strasburgo (rinnovata ed ingrandita al momento della messa in funzione del tram). Al suo centro vi è la Statua di Kléber edificata in bronzo nel 1840 e sotto alla quale riposano i suoi resti (Jean-Baptiste Kléber fu un generale napoleonico nato a Strasburgo nel 1753 e assassinato al Cairo nel 1800). Lo zoccolo della statua è composto da due bassorilievi che ricordano le sue vittorie di Altenkirchen ed Heliopolis e
dall'elenco dei suoi titoli di gloria. Troviamo inoltre tantissime candele in memoria degli attentati di Parigi. Al nord la piazza è delimitata da un imponente edificio militare, l'Aubette (eretto da Jean-François Blondel nel 1765- 1771. Il suo nome deriva dal fatto che all'alba i soldati delle guarnigioni vi si recavano per ricevere gli ordini per la giornata). Qui si erge l'imponete il grand sapin (l'albero di Natale), il più grande d'Europa, così dicono. Mentre non troviamo più il village du partage (il villaggio della condivisione, mercatino che tiene viva la tradizione di lasciare doni sotto il gigantesco albero per le persone povere della città). Da li un passo e siamo in Place de la Cathédrale, cuore della vecchia Strasburgo, ove svetta la Cathédrale de Notre Dame, (Cattedrale di Nostra Signora), che dall'alto dei suoi 142mt è imponente! E' una delle realizzazioni più belle ed originali dell'arte gotica e deve gran parte del suo fascino alla pietra arenaria rosa dei Vosgi con la quale è stata costruita, un capolavoro di intrecci e ricami scolpiti nella pietra. Fu costruita a partire dall'XI sec. (sulle fondamenta di un precedente edificio romanico del quale rimane solo la Cripta) e fu ultimata nel 1439. La facciata occidentale è stata completata nel 1284, pochi anni dopo l'inizio dei lavori, ma la guglia, alta 142mt, è di due secoli dopo. (In origine era prevista la costruzione di una guglia gemella sul lato opposto che non fu mai realizzata). Le bellissime vetrate, che riflettono la luce all'interno sotto forma di scintilli e bagliori, risalgono al periodo tra il XII e XIV sec. E’ un insieme di stili, dal gotico al romanico con la parte absidale affrescata. L'organo dorato e coloratissimo è del XIV sec, (usato anche da Mozart), il coro è romanico e la navata gotica, mentre l’orologio astronomico è un vero e proprio capolavoro del Rinascimento (entrato in funzione nel 1842, tutti i giorni allo scoccare delle 12.30 avvia un movimento che fa sfilare gli apostoli davanti a Gesù mentre il gallo, appollaiato sulla torre sinistra, sbatte le ali ed emette per tre volte il suo “chicchirichì”).
Nella piazza troviamo anche la Maison Kammerzell (XV–XVI sec. fu la residenza di un ricchissimo mercante) le cui facciate sono intarsiate con figure di legno, adibita oggi a ristorante. Sull'altro lato della piazza, si erge un grande edificio in vetro e gres rosa, in omaggio alla Cattedrale. È il Museo di Arte Moderna e Contemporanea. Sul fianco destro della cattedrale si apre Place Du Chateau cinta da notevoli edifici: da sinistra a destra l'Antico Collegio dei Gesuiti (1757), il vasto e armonioso Palais dei Rohan .in stile classico, ornato da un colonnato corinzio e da un frontone scolpito. In fondo, il cortile d'onore ha una bella facciata classica con un frontone centrale che da sull'Ill. (realizzato tra il 1730 il 1742 da Massol, su progetto dell'architetto del re, Robert de Cotte: voluto dal Cardinale Armand de Rohan Soubise Principe-Vescovo di Strasburgo. Gli appartamenti dei Principi Vescovi non hanno nulla da invidiare a quelli di un palazzo reale. Nella "Camera del Re" con il letto a baldacchino, dormirono Luigi XV nel 1744, Maria Antonietta nel 1770 e Maria Luisa nel 1810; nelle scuderie si trova una bella collezione di ceramiche dalla preistoria al 1700. I bombardamenti alleati dell'agosto 1944 lo danneggiarono gravemente). Ora sede di tre musei, il museo delle belle arti (noto per i dipinti italiani, sopratutto rinascimentali ma non solo, da Giotto a Botticelli, Raffaello, Veronese, Canaletto e Tiepolo, per le tele spagnole, tra cui El Greco, Goya e per i maestri olandesi dal XV al XVII sec., tra cui Rubens e Van Dyck), il museo archeologico (delinea la storia della zona compresa in un arco di tempo; divenne Municipio e poi nel 1898 trasformato in museo) e il museo delle arti decorative, chiude la piazza l'Opera di Notre Dame. Dietro a Palais Rohan vedo l’imbarcadero dove salpano i battelli per una crociera fluviale commentata sulle acque dell’Ill. Non ci penso due volte e mi
precipito a fare la coda, per fortuna corta, alla biglietteria (€12,50 cad.) partenza alle 11,15, mancano una ventina di minuti, indi passeggiamo nei dintorni del palazzo. All'ora stabilita c'imbarchiamo, infiliamo le cuffie con l'impostazione in italiano e comincia così la nostra avventura sulle acque dell'Ill (affluente del Reno). Ascoltiamo la storia di questa città renana e dei sui monumenti che vediamo al nostro passaggio, la Vecchia dogana, l'Antico hotel du Dragon, le varie chiese il Consiglio Generale, la Fortificazione di Vauban, il passaggio del battello tra le chiuse ancora funzionanti, il ponte girevole che si apre al passaggio delle barche. Lungo il percorso il battello esce dal centro storico di Strasburgo, passiamo dalla Petite France fino al Quartiere Europeo, vediamo così le istituzioni europee a cui si deve la fama internazionale di Strasburgo. E' un quartiere ultramoderno con palazzi in vetro e acciaio. Sulla nostra sinistra l'edificio principale; il Parlamento Europeo (visitabile gratuitamente, necessita però prenotare con almeno 2 mesi di anticipo. Per le visite al di fuori delle settimane di sessione anche con tre mesi di anticipo. Inaugurato nel 1977 è una costruzione a pianta quadrata con una lunghezza di 106mt. per lato ed un'altezza di 38mt. Comporta nove piani, con una superficie utile complessiva di 64000mq. Conta 17 sale di conferenza, tutte dotate di installazioni per la traduzione simultanea in varie lingue e un migliaio di uffici per lo staff del Segretariato.
L'interno e i giardini sono impreziositi da numerose opere artistiche, tappezzerie, quadri e statue, doni degli Stati membri e di 12 parlamenti nazionali. Una costruzione a forma di ala dalla quale emerge la cupola dell'emiciclo, una torre alta 60mt. che comprende 17 livelli. L'emiciclo è situato al centro dell'edificio, ed è circondato da due giardini. Dispone inoltre di una tribuna di 220 posti, dalla quale i giornalisti e i visitatori possono seguire i dibattiti). Alla nostra destra il Consiglio Europeo (riunitosi a Strasburgo per la prima volta nel 1949. Prima organizzazione rappresentativa della Grande Europa). Di fronte il Palazzo dei Diritti dell'Uomo, la sua facciata evoca la bilancia della Giustizia (inaugurato nel 1995 ospita la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Attualmente 45 paesi membri, che rappresentano circa 765 milioni di persone, fanno parte di questo club di democrazie pluraliste, che si preoccupa principalmente della salvaguardia dei diritti dell'uomo, ma anche di questioni sociali, educative, culturali e ambientali. Le udienze della corte sono pubbliche e si svolgono generalmente l'ultima settimana di ogni mese nelle due sale cilindriche poste sulla parte anteriore dell'edificio, l'edificio non si può visitare internamente). La navigazione sul fiume dura poco più di 1h e ci permette di apprezzare la città dal punto di vista dei suoi canali, le foto si sprecano. Quando sbarchiamo, mi spavento della coda che s'è creata alla biglietteria, l'essere mattinieri...alla fine paga! Andiamo in un localino tipico per il pranzo e ricominciamo il nostro vagabondare, attraversiamo il ponte e rifacciamo a piedi una parte del tragitto fatto con il battello per entrare nei dettagli di ciò che abbiamo visto dal fiume. Passeggiamo lungo l’Ill, Quai ST Nicolas ci porta a scoprire belle case alsaziane, tre delle quali (risalenti al XVI e XVII sec.) sono state trasformate nel Musée Alsacien (€5 da apr/giu, e da sett/dicem 12/18) dedicato al folclore, alla vita popolare, all’artigianato, alsaziano (i costumi, i giocattoli, le sculture in legno), con ricostruzioni di tipici interni caratteristici del territorio alsaziano (la pianura agricola, il vigneto, le valli dei Vosgi) o delle botteghe artigiane (fucine, falegnamerie, ecc) che si sviluppa attorno ad un bellissimo cortile interno, tipico delle case alsaziane. Al n.18 invece visse Pasteur nel suo periodo di permanenza a Strasburgo. Arriviamo fino a Les Ponts Couverts (Ponti Coperti), una sequenza di tre ponti (Zornemuhle, Dinsemulhe e Spitzmuhle) che attraversano il braccio dell'Ill nel prolungamento del Quartiere della Petite France ed hanno conservato il loro nome nonostante la scomparsa
della loro copertura nel XVIII sec. Sono dominati da 4 Torri del XIV sec., resti di un'antica vestigia dei bastioni della città. Quella più distanziata viene chiamata la Torre del Boia. (subito dopo l'annessione di Strasburgo alla Francia nel 1681, una nuova cinta fortificata fu costruita da Vauban). A qualche metro dai Ponti Coperti sorge il Barrage Vauban che sbarra interamente il corso dell'Ill. (detto anche Grande Chiusa, in quanto permetteva, in caso di necessità, di inondare tutto il lato sud della città. Costruito all'incirca nel 1690 da Tarade, su progetto dell'ingegnere militare Vauban). Saliamo sulla costruzione dove una piacevole terrazza panoramica ci consente di vedere, in un solo colpo d'occhio, il tracciato della città, quello dei suoi canali e l'Ill che si divide in 4 bracci e mostra alcuni mulini, chiuse e dighe ad acqua. Ridiscendiamo dove sorge ENA e finalmente arriviamo al Quai de le Petit France, il quartiere più pittoresco della vecchia Strasburgo, un tempo quartiere dei pescatori, dei mugnai e dei conciatori che ha mantenuto il suo antico aspetto. Le sue stradine ci offrono un susseguirsi di case a travi risalenti al XVI e XVII sec. che si specchiano nei canali, antiche viuzze acciottolate su cui
si affacciano le coloratissime tipiche case a "colombages" (tipiche abitazioni con le pareti a graticcio) per cui l'Alsazia è famosa. Al n.42 troviamo "Gerwerstub" (la casa dei conciatori) del 1572, mentre sul lato opposto ai n.33,31,27,25 case del 1651. Ma la chicca è la casa detta “des Tanneurs”, senz'altro la più bella, è precisamente del 1527. Non siamo ancora stanchi, ci rechiamo quindi alla piazza intitolata al grande inventore della stampa Gutenberg, dove la sua statua si erge imponente ed ha in mano un foglio su cui è scritto: “E luce fu” e poi è la volta di Place Broglie (nel 1730 era un terreno abbandonato quando il governatore militare di Strasburgo, François-Marie duca di Broglie, uno dei migliori generali di Luigi XV, decise di dargli un aspetto elegante che non contrastasse con il bel Palazzo Hanau-Lichtenberg (1730-1736, opera di Massol) che aveva fatto erigere come sua residenza, oggi è il Municipio), lungo rettangolo alberato sul cui fondo si erge il Teatro dell'Opera (inizi XIV sec.), ornato di colonne e muse (scolpite da Ohmach nel 1820). Davanti al teatro si trova il Monumento al Generale Leclerc, (liberatore di Strasburgo nel 1944). L'altra statua sulla Piazza è dedicata al Generale Kellerman, altro nativo di Strasburgo. Opposta al Municipio si trova la Banque de France, sulla cui facciata vi sono due targhe: una che ricorda Rouget de Lisle (autore della Marsigliese) e l'altra che ricorda la nascita di Charles de Foucauld (che qui vi nacque nel 1858). Dal 1870 vi si tiene il Christkindelsmärik, il mercatino di Natale più vecchio di Francia (risalente addirittura al 1570), formato da 100 chalet, che oggi sono tutti chiusi. Proseguiamo verso il quartiere imperiale tedesco, in place de la République troviamo Palais du Rhin, la Bibliothèque Nationale a e il Téàtre National de Strasbourg. Le costruzioni sono impressionanti! In stile neoclassico o "pâtissier", testimoniano l'epoca in cui l'Alsazia era tedesca. È ben fondata la fama di Strasburgo quale città cosmopolita, dove coabitano varie culture e influenze diverse.
Direi che per oggi abbiamo dato, riprendiamo lo stesso tram B che ci riporta al camper. Lasciamo il centro di Strasburgo con le luci del tramonto, ci allontaniamo poco più di 7 chilometri, per passare la notte all'AA comunale adiacente al parco del Reno e all'ostello. Stamattina con molta calma ci dirigiamo a sud, percorriamo circa 55 chilometri sulla A35, prima tappa della giornata è Selestat N48.25297 E7.45191 (Parck delle piscine gratis), possibilità anche N48.26402 E7.45538 parcheggio autorizzato di Boulevard). Vi accediamo attraverso una delle austere porte-torri, vagabondiamo qua e la tra i vari monumenti del paese, nulla di che a parte due belle chiese medievali: quella della Ste-Fois di struttura romanica (XII sec.) e quella di St-Georges (XIII-XV sec.) una delle chiese gotiche più affascinati della regione. Curiosa la Maison de la boulangerì, quasi un museo, dove un panettiere accoglie i clienti mentre lavora per mostrare come si fa il pane. Acquisti di rito e doverosa sosta per il pranzo, dove finalmente riesco ad assaggiare la Tarta Flammbé. Lasciamo la pianura ed entriamo ancora nell'Haut Rhin, immersi nel versante orientale dei Vosgi riprendiamo il tracciato dove si snoda la Route des vins. Meta pomeridiana è il borgo fortificato sul fiume Weiss; Kaysersberg antica città imperiale che ha conservato intatto tutto il suo splendore medievale e che diede i natali al premio nobel per la pace dr Albert Schweitzer (la sua casa natale ora è un museo). AA N48.13565 E7.26325 (Camping-car P1, rue du 18 Décembre 1944, su asfalto a pagamento €4 dalle 7/19 e €8/24h C/S gratis, molto ampia, bagni pubblici, 200mt dal centro). Gli altri P sono interdetti ai camper. (Per chi
preferisce il campeggio; Camping Municipal Rue des Acacias, non verificato). uff turismo in Rue du Général de Gaulle,39. Situato in una spettacolare conca circondato da colline ricoperte di vigneti, all'ombra delle rovine del suo castello, il paesino medievale è anch'esso un “Les plus beaux Villages de France” e ha la particolarità di essere famoso per la coppia di cicogne che abita in una delle torri murarie. L'imperatore Federico II di Svevia acquistò il borgo nel XIII sec...roba da imperatori!, infatti Kaysersberg significa “collina dell'imperatore”, il villaggio è una fiaba, sembra anche questo uscito da un libro dei fratelli Grimm. Non perdiamo tempo e via subito in rue General de Gaulle dove troviamo il municipio, la Chiesa Sainte-Croix con al centro del sagrato la fontana (1521) che rappresenta l’imperatore Costantino, inoltre fa bella mostra di se l'Hotel de Ville costruito in stile rinascimentale con portico di legno decorato e una corte. (Attraversando il portico si apre un sentiero a gradini che sale fino alle rovine del castello). Ogni sua strada è un susseguirsi di case a graticcio perfettamente restaurate e addobbate con decori natalizi che ci offrono uno spettacolo da mille e una notte. Anche qui, naturalmente le cave abbondano; Riesling, Pinot nero e grigio fanno da padroni. Arriviamo fino al Pont fortifié (ponte forticato), che possiede un parapetto merlato e un piccolo oratorio, e troviamo la maison Brief, (1594, chiamata anche "maison du Gourmet"), notevole per il suo graticcio scolpito e dipinto e la sua galleria coperta. Passando a fianco delle torri, ogni volta non posso fare a meno di volgere lo sguardo in alto, nidi, nidi e ancora nidi, ma delle belle ed eleganti cicogne nulla! Per la notte decidiamo di tornare indietro di un paio di chilometri; a Kientzheim N48.13649 E7.28233 (parck gratis) di fronte al memoriale alla Quinta Division Blindee, che nel 1944 liberò la zona dall'occupazione nazista.
Qui si trova il Museo delle Vigne e Vini d'Alsazia, un museo dedicato alla vinificazione. Stamattina alle 8 siamo già pronti a riprendere il tours, la Route des vins corre sempre tra immensi filari di vite e attraversa sempre piccoli villaggi con le immancabili case a graticcio dai colori pastello, passiamo Ammerschwihr e Ingersheim sicuramente meritevoli di sosta, purtroppo abbiamo dovuto fare una selezione per mancanza di tempo. Si, è vero che alla fine il paesaggio e i borghi sono sempre gli stessi e potrebbero risultare monotoni, ma per me che adoro borghi e castelli, trovo tutto questo incantevole. Facciamo rotta nella capitale dei Vini d'Alsazia, la regina; Colmar. Andiamo subito all'entrata settentrionale della città, in Route de Strasburg per vedere la Statua della Libertà (12mt), costruita proprio da Bertholdi, lo stesso di quella a New York. N48.10857 E7.36392, foto di rito e via verso il centro a parcheggiare. Sosta N48.08345 E7.35513 (Parcheggio riservato ai camper, senza servizi a pag €5 dalle 9/12 e 14/19 parchimetro). (Altre possibilità vicino N48.082167 E7.359970 bordo strada in rue de la Cavaliere a pag, park N48.07533 E7.36233 gratis in vielle ville in Place de la Montagne Vert comodissimo per il centro che si trova a circa 500mt con un bagno pubblico a monete o AA Port Du Canal N48.08047 E7.37360 in Rue du Canal,6 sorvegliata, recintata, gestore italiano, circa 1km a piedi dal centro, anche di la dal canale N48.08050 E7.37335 in Port de Pleisance-non verificati). Tipica cittadina alsaziana posizionata tra il Reno ed i Vosgi, miracolosamente risparmiata da entrambe le guerre mondiali, è la cittadina che meglio ha conservato il suo aspetto originario. Ci rechiamo subito in Place Unterlinden con l'omonimo museo e il settecentesco municipio in arenaria rosa per
entrare nell'ufficio del turismo; esco e con cartina alla mano seguiamo l'itinerario proposto che passa, attraverso i 5 mercatini dislocati in altrettante piazze alla città vecchia, dove i gioielli gotici e rinascimentali fanno mostra di se. Non possiamo non passare da rue des Téstes per vedere il rinascimentale House of Heads (casa delle teste del 1609), la facciata di questo bizzarro edificio ha una grande quantità di "teste" che la rende sicuramente particolare....per l'esattezza sono 105 tra teste e maschere grottesche, oggi adibito a ristorante. Adiacente troviamo l'Eglise des Dominicains dalla forma di vascello slanciato fondata nel 1283 dall’Imperatore Rodolfo d’Asburgo, che, in pratica, è un museo, con all’interno splendide vetrate trecentesche e il dipinto della Vergine al roseto (capolavoro di Martin Schongauer del 1473, definito la “Madonna sistina tedesca”). Qui si allineano una sessantina di casette che propongono decorazioni natalizie. Pochi passi e davanti a noi si apre Place de la Cathédrale dominata dalla gotica collegiata di Saint Martin (XIII-XIV sec.), realizzata in pietra arenaria gialla e fiancheggiata da un campanile trecentesco. Di fronte, si erge la casa più antica di Colmar, la Maison Adolphe (1350) con a fianco l'edificio dell’Ancien Corps de Garde (sede del corpo di guardia) risalente al 1575. Il suo passaggio coperto ci consente di raggiungere la casa/museo del famoso Frédéric-Auguste Bartholdi (€5cad), che qui vi è nato (l'autore della Statua della Libertà di New York). Vicino, in Rue des Marchands, la via più caratteristica della città vecchia, all’incrocio con Rue Merciere possiamo ammirare il piccolo gioiello di architettura locale in legno e pietra; la pittoresca Maison Pfister (eretta nel 1537 per conto di un ricco cappellaio di Besancon), mentre alla fine della via si staglia la sagoma dell'imponente Ancien Douane o Koifhus (antica dogana) che sorge sulla piazza omonima, è uno degli edifici emblematici della città (XIV-XV sec., simbolo della potenza politica ed economica di Colmar nel Medioevo).
All'interno è esposto un grosso mercatino artigianale. Addossata si apre la pittoresca Place de l’Ancienne-Douane con al centro la Fontaine Schwendi (scolpita da Bartholdi, che porta il nome di colui che, secondo la leggenda, avrebbe introdotto il Tokay d’Alsazia, prodotto con pinot grigio). Qui i mercatini si estendono lungo il fiume Lauch che ci accompagna fino al al Marché Couvert (mercato coperto), dove facciamo doverosa sosta per il pranzo e acquisti vari. Usciti, non ci resta che seguire la Lauch per arrivare alla “Petit Venice“(piccola Venezia) incantevole sobborgo con un dedalo di piccoli canali, solcati dalle barche a fondo piatto disponibili per i turisti. Il tutto nella splendida cornice di viuzze ricche di case a graticcio multicolori. Raggiungiamo il Quartier des Tanneurs (Quartiere dei conciatori), restaurato nel 1970 mantenendo le caratteristiche delle attività che si svolgevano fino all’Ottocento, mi ricorda molto il “quai de le petit France” di Strasburgo (con le sue case alte e strette e solaio deve essiccavano le pelli). Tuttavia, chiamarla piccola Venezia è azzardato, come se bastasse un canale per assomigliare alla nostra Venezia! Torniamo percorrendo la Grand'Rue con l'Eglise protestante St Matthieu (XII e XIV sec) e a finire si apre la place Jeanne-d’Arc con gli ennesimi mercatini.
Ritorniamo al camper, non ci resta che salire a bordo e dirigerci alla prossima meta. Ci fermiamo dopo appena 7 chilometri nel villaggio classificato, a buon titolo, tra “Les plus beaux Villages de France” e qualche anno fa insignito della medaglia d’oro tra i Villages Fleuries (villaggi fioriti) a livello Europeo: Eguisheim N48.04445 E7.30523 (Rue de Bruxelles 3). Sostiamo nel cortile del viticultore Francois Bannwarth che fa parte del circuito ‘France Passion’. (Si tratta di una associazione che mette insieme più di 2000 artigiani francesi che offrono gratuitamente i loro cortili, C/S e 220v, per i mezzi itineranti, senza assolutamente obbligo di acquisto dei loro prodotti). Noi come ringraziamento entriamo subito nella cantina per degustare il loro vino e naturalmente non manca l'acquisto più sostanzioso del viaggio; Pinot Noir, ma sopratutto il Gewürztraminer e Muscat (sinceramente come rosso preferisco di gran lunga i nostri piemontesi; Barolo e Nebbiolo, ma anche un toscano come il Chianti e come bianco il Prosecco extra dry della Valdobbiadene). Andiamo alla scoperta del piccolo paese medievale che si rivela fin dall'inizio una vera sorpresa. Ha un centro storico con tre cerchie concentriche di cinta muraria. Così la cittadina appare un anello di case pittoresche, quasi tutte con telaio in legno, la maggior parte delle quali risalgono al XVIII sec. Le vie si sviluppano attorno alla centrale Place du Château con la fontana ottagonale (del 1834-36, è una delle più grandi in Alsazia e può contenere fino a 80.000lt) sormontata dalla statua di papa Leone IX e il Castello dei Conti di Eguisheim (dove il papa Leone IX nacque). Il Castello oggi è circondato da un recinto ottagonale del XIII sec. e la cappella è stata costruita sul sito del vecchio mastio del castello, in stile neoromanico, fu consacrata nel 1894 e dedicata a San Leone. Fanno da cornice gli chalet dei mercatini. Conseguenza di Eguisheim alla produzione di vino, anche qui le cave non mancano. Manchiamo per poco, invece il giro di ronda con la sentinella, pazienza, lo facciamo da soli fermandoci nei punti
salienti della cittadina, dove dei pannelli illustrativi numerati ci guidano e ci raccontano la storia e le tradizioni di questo borgo che sembra proprio un scrigno da fiaba. L'immagine di queste meravigliose case alsaziane coloratissime in sequenza donano l'esempio di un paese dove il tempo si è fermato, un susseguirsi di viuzze acciottolate, di piazzette con fontane e un gran numero di insegne in ferro battuto, molto elaborate ed originali, fanno bella mostra di sé appese ai muri esterni…scorci bellissimi! Se delle tre famose torri restano solo le rovine, le viuzze e le vecchie case sembrano ignare dei quattro secoli trascorsi e conferiscono al borgo l’antico fascino del pieno Rinascimento. La bella luce del tramonto comincia a rendere tutto dorato, le bancarelle illuminate sono veramente suggestive in questa cornice fiabesca mi spiace ritornare al camper, mi riprometto di tornarci domattina presto quando la ressa di turisti si è allontanata. Infatti alle 8,45 stamattina sono già nel borgo, sono sempre con il naso all'insù, non fatico a vedere i nidi di cicogna, solo nella piazza principale ce ne sono tre, uno aggrappato alla croce posta sulla sommità della chiesa, con tanto di “padrona di casa” che si guarda attorno incuriosita. Nell'altro nido vicino...una coppia! Ecco... bellissima! un'altra che si libra in un elegante volo per andare a occupare un altro nido vuoto, magnìfic !!! Il resto della combricola sarà la che mi aspetta per ripartire, ma io non riesco a muovermi, le gambe sono inchiodate alla strada. Il tempo passa, devo proprio? Mi sa di si! Arrivo alla cantina e sorrido, va beh...me lo dovete! In fondo sono io che ho programmato tutto il viaggio!!! Ripartiamo senza abbandonare la Route des vins, una quindicina di chilometri e ci fermiamo nel paese dove si produce il Grand Cru Vorbourg, uno dei vini più pregiati d'Alsazia: Rouffach N47.95583 E7.29555 (in rue de la piscine, sosta e scarico gratis, carico acqua a colonnina con gettone-in questo periodo la l'acqua non c'è. chiuso anche il camping Municipal vicino).
Imbocchiamo una stradina sterrata che costeggia le mura e...sorpresa!!! Sui tetti delle antiche case di questo piccolo comune troviamo moltissimi grossi nidi di cicogne e quasi tutti occupati, poi camminando capisco anche il perché, c'è il parc de reintroduction delle cicogne. E finalmente riesco a vederle da vicino, anche tutto intorno, sui tetti delle case, sul campanile, tanti nidi occupati da questi magnifici esemplari. Proseguiamo finché entriamo nel centro storico dove davanti a noi si apre place de la République circondata da l'ancien Hôtel de ville (antico municipio) con bella facciata rinascimentale a doppio pignone, segue l'ancienne halle aux blés (mercato cerealicolo del XV sec.) e la Tour des Sorcières (torre delle streghe-del XIII e il XV sec.) è coronata da caditoie e sormontata da un tetto a quattro lembi che termina con un grosso nido occupato da una bellissima cicogna. Infine, in fondo alla piazza si erge l'imponente gotica Eglise Notre Dame de l'Assomption. Apprendiamo che Rouffach fu teatro di una delle prime manifestazioni femministe, nel 1106, che nella torre delle streghe fino al XVIII sec., vi venivano rinchiuse le donne accusate di stregoneria e se aggiungiamo poi storie di forche, streghe e Madame Sans-Gêne il mistero è servito...Vanna da qui non si muove più! Lasciamo il paese per riprendere la D83, il paesaggio cambia, non più distese infinite di viti, ma campi arati e verde vegetazione. Salutiamo la Route des vins e la D430 ci porta a Ungershein, dov'è stato allestito il più grande museo all’aperto di Francia: l'Ecomusee d’Alsace. N47.85264 E7.28468 (in Chemin du Grosswald), Sostiamo nel parcheggio del museo e dopo il pranzo esco a fare due passi intorno. Si tratta di una vera e propria esposizione vivente
dove artigiani vestiti in abiti tradizionali svolgono i mestieri e le attività di un tempo ridando vita a un villaggio di 70 case alsaziane, autentiche trasportate in loco. Sia in inverno sia in estate, varie attività fanno di questo paese uno dei più vivaci. Alle 16,30 ripartiamo attraverso un paesaggio ordinato dalle vigne torniamo verso la pianura, incastonato dallo scenario magico dell'Alsazia, all'imboccatura della vallata della Thur, sempre ai piedi dei Vogis, troviamo la ridente cittadina di Thann porta sud della Route des vins AA N47.80861 E7.10467 (in rue Du Général de Gaulle,43 park del super sosta e scarico gratis, carico acqua a pagamento, ma a quanto pare in inverno è gratuita anche l'acqua). (possibilità di sosta anche più avanti AA N47.81168 E 7.10470 in Rue Du Bungert tutto gratis). Ci avviamo nel centro che ormai è già buio, le illuminazioni abbondano, al contrario le persone! L'inizio del nostro girovagare coincide con la chiusura di tutte le attività. E' vero che sono le 18 dell'ultimo dell'anno, ma le strade sono deserte, i negozi tutti chiusi, insomma una città fantasma. Non ci resta che osservare gli addobbi natalizi che anche qui non mancano e ammirare l'imponente gotica collégiale S.Thiébaut (1324) che dopo la cattedrale di Strasburgo rappresenta l'architettura gotica più importante della regione, ha una torre campanaria oltre 78mt. che termina con una guglia come vuole il gotico fiammeggiante e un portale ricchissimo di
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