Felice primavera - Cath-fr

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Felice primavera - Cath-fr
Nr. 1· GENNAIO · FEBBRAIO · MARZO 2020          Xxxxxx

  BOLLETTINO DELLA MISSIONE CATTOLICA ITALIANA DI FRIBOURG

Felice primavera
Felice primavera - Cath-fr
Una preghiera per la                        Donaci di contemplare questa
      quaresima                             immensa passione di amore e di
                                            dolore che ci fa esclamare con le
                                            labbra, con il cuore e con la vita:
  Donaci, Signore Gesù, di metterci
             davanti a te!                  «Gesù, tu sei davvero il Figlio di
                                            Dio, tu sei davvero la rivelazione
 Donaci, almeno per questa volta, di                   dell’amore».
  non essere frettolosi, di non avere
 occhi superficiali o distratti. Perché,                      Carlo Maria Martini
se saremo capaci di sostare di fronte
a te, noi potremo cogliere il fiume dl
tenerezza, di compassione, di amore
  che dalla croce riversi sul mondo.

   Donaci di raccogliere il sangue e
l’acqua che sgorgano dal tuo costato,
    come l’hanno raccolto i santi.

Donaci di raccoglierli per partecipare
alla tua immensa passione di amore
 e di dolore nella quale hai vissuto
    ogni nostra sofferenza fisica e
               morale.

   Donaci di partecipare a quella          In questo numero
  immensa passione che spacca i
nostri egoismi, le nostre chiusure, le      3   Editoriale
         nostre freddezze.                  4   Vita delle comunità

Di partecipare a quella passione che       10   Messaggio religioso

 lenisce le nostre ansie e le nostre       14   Società
 angosce, che lava la nostra piccola       16   Sociale
  vana gloria, che purifica la nostra
 cupidigia, che trasforma le nostre        19   Consolato

paure in speranze, le nostre tenebre
                in luce.

2 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Felice primavera - Cath-fr
Editoriale

CERCHIAMO LE COSE DI LASSÙ
Sempre la Santa Scrittura, quando parla del Messia del Signore, ci attesta che la sua
vita non finisce con la sua morte. È dopo la sua morte che essa inizia e produce frutti.
Il Dio uomo, che si è incarnato, che moro crocefisso ma che, oggi, è risuscitato per
la nostra salvezza. Sì Cristo è risorto, e tutto il creato e tutte le creature, sono viventi
per mezzo di Lui. Lui, amore infinito, non è separato da nulla e da nessuno, porta in se
tutta l’umanità. Cristo, pertanto, muore con noi e per noi e noi risuscitiamo con Lui.
Nella risurrezione di Cristo noi constatiamo una assenza presenza che sfida la nostra
intelligenza di per sé abituata a misurarsi con la morte. Il mondo, da sempre fino a
ora, segnato dalla morte, è ormai diventato una tomba vuota a causa della resurre-
zione.
Gesù Cristo, il risorto, significa che Dio onnipotente pone fine alla sua morte per
amore infinito e lo richiama ad una vita nuova.
In Cristo risorto, il divino e l’umano sono uniti in modo indissolubile a vantaggio
dell’umanità che ne risulta deificata: “E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui
compiute” (At: 10.39).
La Pasqua è il contenuto stesso della fede cristiana, è il cuore della vita della Chiesa,
che celebra la festa che dà origine a tutte le feste. La risurrezione di Gesù non è una
semplice speranza, ma un evento reale e testimoniato, in cui si rivelano la fedeltà di
Dio e il suo amore per ogni uomo: Cristo è risorto dai morti, a tutti ha donato la vita.
In lui, morto e risorto per la nostra salvezza, trovano piena luce gli esempi di fede che
hanno segnato questi duemila anni della nostra storia di salvezza.
Credere o non credere resta nella libertà umana una scelta che Dio ha concesso per
non incatenare l’uomo. Questi sono i cristiani, questi siamo (dovremmo essere) noi:
amati da Dio come un Padre che vuole che noi RI-TORNIAMO a vivere.
Con la fede o senza la fede tutti arriviamo al traguardo dei giorni della nostra vita.
Solo allora il vuoto che si prospetta davanti potrà essere riempito dalla speranza che
Dio ha introdotto nella storia grazie a Suo Figlio Gesù o ri-
marrà solo paura che tutto finisca.
Lui vuole che tu sia una vera persona e soprattutto vuole che
tu sia felice. Di una felicità che non finisce mai!
La Pasqua è il passaggio dalla morte alla vita; è la capacità di
rialzarsi anche quando siamo schiacciati dal dubbio e dalle
sconfitte. Gesù ce lo ha insegnato e lo ricorda in ogni Pasqua;
ogni giorno.
E allora, buona Pasqua!

                                                    Padre Adrian

                                                               Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 3
Felice primavera - Cath-fr
Vita della comunità

MISSIONE CATTOLICA ITALIANA

Bd de Pérolles 38, 1700 Fribourg
Tel. 026/426 34 44, E-mail: fribourg@missione.ch

Presenza nei locali della Missione
Padre Adrian è presente presso l’ufficio della Missione il martedì mattina.
Ufficio della Missione è aperto dal lunedì al giovedì dalle ore 8:30 alle 11:30.

Può succedere che non si trovi nessuno in Missione per motivi diversi (riunioni, posta,
banca, spese). Nel caso abbiate bisogno urgente per cose importanti, vogliate prima chia-
mare per fissare un appuntamento.

Segretaria
Francesca Pelloni-Lombardo
Telefono ufficio 026 / 426 34 44 oppure cellulare 076 / 441 27 02

Assistente durante le celebrazioni, Signor Silvio Dore.

Messe in italiano
Padre Adrian celebra la Santa Messa ogni domenica presso la Chiesa di Ste-Thérèse, ore 11.00.

Battesimi
Onde poter organizzare le pratiche in Italia ed in Svizzera, vi preghiamo di annunciarvi due
mesi prima della celebrazione del battesimo.

Cresime & Matrimoni
Per le persone che vorrebbero seguire i corsi per la preparazione alla Cresima o per il Ma-
trimonio, chiediamo di annunciarsi alla Missione entro il 29 febbraio 2020.

4 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Felice primavera - Cath-fr
Vita della comunità

CONTRIBUZIONE PER LA MISSIONE
Ringraziamo nuovamente tutti coloro che hanno versato un contributo finanziario, ne
siamo sinceramente riconoscenti. .
Vi rendiamo attenti che le spese del giornalino Missione hanno un grande impatto sul
nostro budget e vi siamo dunque grati di partecipare con un minimo di Fr. 30. —annui.
CCP 17-1874-2 con indicativo “Giornalino Missione”. Il giornalino va spedito a circa
1100 famiglie, Cantone Friburgo, Broye-Vaudoise e Italia.
Ultimi versamenti effettuati da: Roland PILLONEL, Linda ALTOBELLI & Yannik BAECH-
LER, Olimpia PALLADINO, Anna & Albino MILAN, Renato COLELLI, Michele DANIELE,
Maria Giulia NICOLINI & Adriano TRAVERSI, Alessandra & Felice MOLETTIERI, Carmi-
ne DE PALMA, Antoine & Lisette BERGNA, Matilde GHIGNATTI, Silvio STANCO, Ciro
PALUMBO & Maria AMARAL-MOUTINHO, Antonio CALOGIURI, S. ZOLLINO & V. SPA-
GNOLO, Giuseppe MARCHIANO, Yvonne TURCHI-Genoud, Davide POLLINO, Odette
PONZO, Luigi BOGLIACINO, Franco & Luisa GELSOMINO, Cosetta FRASSINETI, Vincenzo
LIBERATI, Liberato & Carmela CONFALONE, Luigi MODOLO, Edouard & Massimiliana
TSCHOPP, Salvatore CRUDO-Adamo, Carmine BENEVENGA, Salvatore & Ursula RO-
MANATO, Giulietta MARTINETTI, Irene CAGNAZZO-Froehle, Corinne & Giovanni MA-
STROIANNI, Leonardo CHIUSOLO, Francesco MAZZIOTTI, G. & Mafalda QUAGLIARIEL-
LO, Vito DI MAGGIO, Franco MOLENA, Valentino TORRI, Giuseppe DI MAURO, Esterina
GRECO, Paola RENDA, Felice SERRAO, Maria & Antonio CANONICI, Maria PESENTI,
Mario MARTINO, Fedele MANDIA, Salvatore CALDARA, Nicola PESA, Grazia COSEN-
TINO, Italina BUCCI, Mario TORTORELLA, Eva DI CRESCENZO, Liberato FATTORE, Ge-
rardo CAPECE, Giuseppe MARTINELLI, Pascal MOLETTIERI, Giovanni PUCCI, Sebastia-
no ZOLLINO, Anita GROELI, Edith NASI, Francesco IIRITANI, Giulio GIURLEO, Tommaso
TAMBURINO, Pina MANOLIO, Fernando & Dolores BRIGENTE, Michelle MARUCCI, FO-
GOLAR FURLAN FRIBOURG, Aurelia SCHAFER-Palladino, Assunta GALOFARO, Nazza-
reno PETRINI, Giovanni TRIA, Elisa MEI, Angelina SCHMUTZ, Antonio MOFFA, Josette
NORZI, Marcella FUCCI, Salvatrice & Giovanni CASSONE, Pietro CARRUZZO, Giuseppe
TRAVIGLIA, Carmelo NUGARA, Emilio FALCO, Henri CARDINAUX, Maria Rita BRIALE,
Fernando LANDOLFO, Paolo FURNARI, Bruno LIATTI, Zelia SAMBUCO, Domenico CUO-
MO, Giorgio PINNA, Vincenzo PIERRI, Paolo DE FALCO, Francesco MASCARO, Michele
FRARACCIO, Agostino TONDO. Elisabeth SPINELLI, Michele MASDEA, Pietro D’ANGE-
LO, Domenico AZZUOLO, Antonia CANNATELLA, Claudine & Patrick CERCHIA, Donatel-
la NARDO, S. & S. C. FIESOLE, Anna Maria SABATINO, Gilberto CIBIN, Lucio NUCCI-Lan-
themann, Cosimo DELL’ANNA, Kenan VARLI, Nadia MACOR, Salvatore MISSO, Antonio
MARRA, Giovanni & Thérèse APPERTI, Mario BUTTAZZONI, Hélène & Arcangelo PREN-
CIPE, Antonia CAPODIFERRO, Christiane AMORE, Maria & Giuseppe PADULA, Giusep-
pe STANCO, Mario & Christiane VARLIERO, Gilda MAZZEI, Nunzio DAMATO, Valentino

                                                          Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 5
Felice primavera - Cath-fr
Vita della comunità

CAPODIFERRO, Oronzo VALZANO, Franco ZOBBI, Nicola LASCONE, Renata LORETAN,
Carmela TORTORELLA, Luigi ZANON, Vincenzo CARNEVALE, Gianbattista MARTUCCIO,
Maria CELANT, Elio PASSANNANTE, MARCUCCI Palmira, M. & V. GENOVESE, Domenico
SABATINO, Damiano PROTOPAPA, Michele STROLLO, Marisa FICETO, Liberato POPPITI,
Giovanni FATUZZO, Giovanni TAMBURINO, M. PAOLETTI, Gaetano SALERNO, G. CAL-
ZAROTTO, Ivo ZANUTTINI.

Cari lettori,
Ricordiamo che, oltre agli incontri festivi, si potrebbe anche pensare ad organizzare
delle gite o dei pellegrinaggi. Un’idea sarebbe di associarci al Foyer St-Justin che orga-
nizza ogni anno un viaggio a Cascia da Santa Rita e ad Assisi da San Francesco. Nel caso
tale proposta vi interessasse, vogliate informarci.

Un tout grand merci à la Boulangerie SUARD.
La Mission catholique italienne remercie encore la Boulangerie Suard pour la mar-
chandise offerte et qui est distribuée aux personnes et familles en difficulté. Ces per-
sonnes apprécient sincèrement ce geste et remercient Suard et son personnel pour
leur gentillesse.

6 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Felice primavera - Cath-fr
Vita della comunità

CALENDARIO LITURGICO
Aprile 2020
05 11.00   Domenica delle Palme
		         Messa domenicale Ste-Thérèse
		         Benedizione delle Palme fuori dalla
		         Chiesa, prima della messa
10 20.00   Venerdì Santo
		         Via Crucis, Partenza dalla Chiesa
		         di St-Jean, arrivo Notre-Dame de
		         Bourguillon
12 11.00   Pasqua
		         Messa domenicale Ste-Thérèse
19 11.00   Messa domenicale Ste-Thérèse
26 11.00   Messa domenicale
		         Chapelle Soeurs de la Providence,
		         Av. Général-Guisan 52, Fribourg
                                                  Nella Chiesa dei Cordelliers,
Maggio 2020                                       l’adorazione perpetua per-
03 11.00   Messa domenicale Ste-Thérèse           mette a tutti di venir pregare
10 11.00   Messa domenicale Ste-Thérèse           davanti al Santissimo
17 11.00   Messa domenicale                       http://www.eucharistie.ch
		         Chapelle Soeurs de la Providence,
		         Av. Général-Guisan 52, Fribourg        MISSIONE
21 11.00   Ascenzione                             Periodico della Missione
		         Messa domenicale Ste-Thérèse           Cattolica Italiana di Friburgo
24 11.00   Messa domenicale Ste-Thérèse
31 11.00   Pentecoste                             Direzione e redazione:
		         Messa domenicale Ste-Thérèse           Missione cattolica italiana
                                                  di Fribourg
Giugno 2020                                       Bd Pérolles 38
                                                  CH-1700 Fribourg
07 11.00   Messa domenicale Ste-Thérèse
                                                  Tel 026 426 34 44
11 09.00   Corpus Domini ( Fête-Dieu )
                                                  E-Mail:
		         Messa e processione con le
                                                  francesca.pelloni@cath-fr.ch
		         parrocchie della Città, nel piazzale
		         antistante alla Chiesa di St-Michel    CCP 17-1874-2
14 11.00   Messa domenicale Ste-Thérèse           Impaginazione: Marco Pelloni
21 11.00   Messa domenicale Ste-Thérèse
28 11.00   Messa domenicale Ste-Thérèse           Stampa: La Buona stampa,
                                                  6900 Lugano

                                                  Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 7
Felice primavera - Cath-fr
Vita della comunità

I NOSTRI DEFUNTI                          Sono ritornati alla casa del Padre

Il ricordo di questi fratelli e sorelle che sono passati ad una altra vita alimenti la nostra
fede e che la certezza che in Dio ci sono vicini, ci dia la forza e la speranza di continuare la
nostra vita di tutti giorni.

Thérèse GATTONI
Deceduta il 26 dicembre 2019 all’età di 90 anni

Tommaso PRESTANICOLA
Deceduto il 30 dicembre 2019 all’età di 79 anni

Candida VISINAND-MAGRO
Deceduta il 28 gennaio 2020 all’età di 79 anni

Odette PONZO
Deceduta il 5 febbraio 2020 all’età di 85 anni

Filippo ANTONAZZO
Deceduto l’1 febbraio 2020 all’età di 83 anni

Clara MEI
Deceduta il 18 febbraio 2020 all’età di 78 anni

Fedele MANDIA
Deceduto il 23 febbraio 2020 all’età di 78 anni

Giovannina STAUFFACHER-Breda
Deceduta il 27 febbraio 2020 all’età di 92 anni

Cristina Giancristofaro
Deceduta in Italia l’11 febbraio 2020 all’età di 83 anni

8 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Vita della comunità

BATTESIMI
            Sebastian CORRENTE

            Battezzato da Padre Adrian Cosa il 4 gennaio 2020,
            Presso la Chiesa del Christ-Roi a Friburgo.
            Figlio di Giovanni CORRENTE & Nadia
            CORRENTE-Giangreco
            Madrina: Luana FILIERI
            Padrino: Antonio RUTIGLIANO

                   Eleonora SACCHETTI

                   Battezzata da P. Adrian COSA il 15 febbraio 2020,
                   Presso la Chiesa parrocchiale di Morat.
                   Figlia di Antonio SACCHETTI & Ana
                   Bela SILVA-PIRES
                   Madrina: Helena SILVA-PIRES
                   Padrino: Marco SACCHETTI

                                       Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 9
Messaggio religioso

RIFLESSIONI SULLA PASQUA
Didier Rimaud, poeta gesuita e compositore francese, ci fa penetrare in questo gran-
de mistero d’amore:
                                 Non te ne andare giù nel giardino, Gesù mio Signore,
                                 non te ne andare giù nel giardino, prima dell’alba ! Se
                                 non me ne vado giù nel giardino a notte fonda, chi vi
                                 guiderà fino alle stelle del paradiso? Sì, me ne andrò
                                 giù nel giardino a notte fonda.
                                 Non farti legare quelle tue mani, Gesù mio Signore,
                                 non farti legare quelle tue mani, senza aprir bocca !
                                 Se non mi faccio legare le mani come un bandito, chi
                                 distruggerà sbarre e prigioni di cui soffrite? Sì, mi farò
                                 legare le mani come un bandito.
                                 Non ti distendere su quella croce, Gesù mio Signore,
                                 non ti distendere su quella croce fino a morire ! Se
                                 non mi distendo su quella croce ad ali aperte, chi vi
                                 salverà da questo inferno a cui correte? Sì, starò steso
su quella croce ad ali aperte. Non ti lasciare spaccare il cuore, Gesù mio Signore, non
ti lasciare spaccare il cuore, da chi ti uccide ! Se non mi lascio spaccare il cuore come
un melograno, chi vi laverà con acqua e sangue per farvi puri? Sì, mi lascerò spaccare
il mio cuore come un melograno.
Non farti chiudere in quella tomba, Gesù mio Signore, non farti chiudere in quella
tomba che ti hanno aperto ! Se non mi chiudono in quella tomba come frumento,
chi solleverà i vostri corpi freddi di morte? Si, starò chiuso in quella tomba ma per
dormire.
Cristo è disceso giù nel giardino, alleluia !
Cristo si è fatto legare le mani, alleluia !
Cristo ha voluto soffrire la croce, alleluia !
Cristo ha voluto il cuore spaccato, alleluia !
Cristo è disceso giù nel giardino, alleluia !
Cristo ha dormito nella sua tomba, alleluia !

La croce
Sulla croce di Gesù, il meccanismo dell’odio è definitivamente spezzato dall’amo-
re, la maledizione della vendetta e del risentimento, a volte coltivate fino all’auto-
distruzione, è rovesciata in perdono e in possibilità perenne di rigenerazione e di
bellezza. In quest’ora di silenzio e di contemplazione prolungata, chiediamo a Gesù
che muore per noi la grazia di questa scoperta. “Accostiamoci ... con piena fiducia al
trono della grazia, così da essere aiutati nel momento opportuno». Non limitiamoci
a piangere su noi stessi, a lamentarci della nostra meschinità o della nostra poca
corrispondenza al suo amore, ma facciamoci interpreti di tutti i gemiti, di tutti gli

10 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Messaggio religioso

aneliti, delle urla e degli strazi, che salgono dalla storia umana. Li vogliamo unire
all’ultimo grido di Gesù in croce, perché su tutti e su tutto scenda l’abbondanza della
benedizione, della consolazione e della pace divina.

Il sepolcro vuoto
La fede scatta quando c’è lo sguardo dell’amore. Non bastano i segni dell’assenza. La
tomba vuota, i teli, le bende e il sudario per terra, occorrono gli occhi dell’amore per
arrivare allo sguardo della fede. Maria Maddalene e Pietro fanno solo l’esperienza di
un grande vuoto, l’esperienza di un’assenza. Vedono solo i segni dell’assente. Solo il
discepolo che amava riesce a percepire che il Signore è risorto. È Pasqua. Il Vangelo ci
indica un itinerario di fede. Ci descrive personaggi che vedono in modo differente l’u-
no dall’altro, anche a seconda della loro vicinanza alla tomba vuota. Ma poi ci dice che
per credere bisogna avere gli occhi e lo sguardo dell’amore. Anche Maria Maddalena
crederà, quando, incontrando nel giardino il Signore risorto, si sentirà chiamare per
nome: Maria ! Rabbuni, Maestro mio e cadendo in ginocchio lo riconoscerà.
Solo se ciascuno di noi si sentirà chiamato per nome, sarà, Pasqua per lui.
Per fare Pasqua occorre lo sguardo dell’amore. Di questo abbiamo bisogno, ciascuno
di noi personalmente. Ma anche socialmente. Mentre noi celebriamo la Pasqua, centi-
naia di profughi sfidano il mare e in tante nazioni il mondo continua a soffrire e a mori-
re. C’è bisogno della novità della Pasqua, per non lasciarsi rubare la speranza, secondo
l’invito e l’augurio di papa Francesco. C’è bisogno di giustizia, di rispetto, di libertà; c’è
bisogno di Pasqua, se vogliamo che qualcosa cambi nella storia.
Riconoscere il Maestro Risorto
Tommaso non era con gli altri apostoli quando venne Gesù; cosi non credette: Simpati-
co questo Tommaso. Mentre gli altri se ne stanno rinchiusi nel Cenacolo per timore dei
Giudei, lui va tranquillamente per le strade e le piazze. Quando rientra la sua risposta
è concreta: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel
segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo”: È presente
invece otto giorni dopo quando Gesù ritorna e la sua risposta è quella della fede: “Mio
Signore e mio Dio!” Scrive l’evangelista: “Gesù gli disse: -Perché mi hai veduto, tu hai
creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!” (Giovanni 20,29)

Il commento di Ermes Ronchi:
Non crede Tommaso neppure a dieci apostoli: “Non viene da voi la prova di cui ho
bisogno. Io voglio sentire Cristo che tocca Lui la mia vita, Cristo che entra, apre, sol-
leva e traccia strade. Non mi accontento di parole, ho bisogno si “sentire” Dio, di un
Dio sensibile, udibile, visibile; non di un racconto ma di un avvenimento. Ho bisogno
che la sua vita scuota la mia vita, e sentire che è per me, che è mio”. Ed ecco che
Tommaso non ricerca segni gloriosi o trionfalistici, ma vuole toccare le ferite vive e
aperte della passione, rivedere il corpo dato, il sangue versato: lì è condensata l’es-
senza della fede. Finché non partecipi, finché non sei coinvolto nell’immenso gioco
dell’amore e del dolore di Dio. Non puoi dire: io credo, Signore! “Metti qui il tuo dito,
tendi la tua mano!”. Gesù si fa vicino, voce che non giudica ma incoraggia, e i segni

                                                               Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 11
Messaggio religioso

dei chiodi sono a distanza di mano e di cuore: il risorto è il crocifisso. La Pasqua senza
la croce è vuota. La croce, senza la Pasqua è cieca.
Tommaso si arrende a un crocifisso amore che accondiscende alla sua fatica di cre-
dere e consegna ancora il suo corpo; si arrende a quel foro nel fianco e neppure si
dice che lo abbia toccato. Si arrende all’amore che ha scritto il suo racconto sul corpo
di Gesù con l’alfabeto delle ferite. A ciascuno di noi Gesù ripete: “guarda, stendi la
mano, tocca le piaghe, ritorna ai giorni della croce; guarda a fondo, fino alla verti-
gine, in quei fori; porta i tuoi dubbi al legno della croce, troveranno risposta; non
stancarti di ascoltare la passione di Dio”.
E Tommaso passa dall’incredulità all’estasi: “Mio Signore e mio Dio”. Voglio custodire in
me questo aggettivo, come una riserva di coraggio per la mia fede: “Mio”. Mio, non di
possesso, ma di appartenenza. Mio, in cui mi riconosco perché da lui sono riconosciuto.

VIVIAMO LA SANTA QUARESIMA

Molti avranno scelto, in un momento della loro vita, di partecipare ad un Ritiro spiri-
tuale: vivendo così un percorso della loro vita senza le attività quotidiane, ritirandosi
in un luogo di silenzio, nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio.
Ma durante la Quaresima, la Chiesa propone un vero e proprio itinerario di fede
che coinvolge lo spirito ed il corpo: vivendo un tempo di sacrificio col il digiuno, la
preghiera e la carità.
Il digiuno aiuta lo spirito ad aprirsi a spazi intensi di preghiera ed a rendersi coscienti del
bisogno di essere solidali con i fratelli attorno a noi. Sono aspetti che possono essere
vissuti non solo personalmente ma anche all’interno delle nostre famiglie o tramite ini-
ziative parrocchiali o gruppi di ispirazione cristiana.
È basilare incontrassi durante questo periodo per permette di trovare l’aiuto necessario
per superare i momenti di difficoltà e di sconforto. Il fatto di non soccombere alle ten-
tazioni e alle difficoltà ci permette di rifortificarci e nello stesso tempo di celebrare con
Cristo la gloria della Pasqua.
Vivere la Quaresima è un momento favorevole per contemplare la vita del Cristo, amare
la sua Parola e contrastare le tentazioni del male. La Quaresima ci permette di nutrirsi dei
Sacramenti della fede e di non soccombere in una sorta di anoressia spirituale.

12 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Messaggio religioso

Via crucis
1a STAZIONE:
Gesù è condannato a morte. Come ogni essere umano, anche Gesù deve morire, ma il pec-
cato dell’uomo lo vuole uccidere: è la morte dell’innocente.
2a STAZIONE:
Gesù porta la croce. Il Signore porta con se il dolore del mondo intero, ci precede, porta
anche le nostre sofferenze: ci chiede di seguirlo.
3a STAZIONE:
Gesù cade per la prima volta. Il peso della croce lo fa cadere: è il segno della sua sofferenza
per permetterci di rialzarci: cade perchè noi possiamo stare in piedi.
4a STAZIONE:
Gesù incontra sua Madre. I discepoli sono fuggiti, ma non Maria. Lei non abbandona il Fi-
glio. È il nostro modello: irriducibile nella sua fedeltà.
5a STAZIONE:
Simone di Cirene porta la croce di Gesù. Coinvolto nel destino del Signore, il cireneo è un
sollievo per Gesù: è una grazia camminare con Cristo.
6a STAZIONE:
La Veronica asciuga il volto di Gesù. Una donna scopre nel volto sofferente di Cristo, il volto
di Dio la sua salvezza: nel dolore la speranza.
7a STAZIONE:
Gesù cade per la seconda volta. Cade per essere vicino alla polvere in cui giace l’uomo sen-
za Dio. Ci raggiunge nel più profondo nel nostro peccato.
8a STAZIONE:
Gesù incontra le donne di Gerusalemme. Egli rimprovera la pietà sentimentale fatta di sole
parole che si commuove ma non cambia stile di vita.
9a STAZIONE:
Gesù cade per la terza volta. Nonbasta una volta, nemmeno una seconda, per dirci che
Gesù cade ai piedi del nostro peccato e soffre per le nostre cadute.
10a STAZIONE:
Gesù è spogliato delle vesti. È come l’uomo che è caduto nel peccato, che ha perso la sua
dignità di figlio di Dio e che scende tutti i gradini della perdizione.
11a STAZIONE:
Gesù è inchiodato alla croce. Il suo corpo è martoriato dalla croce: nei momenti di dolore o
di sconforto guardiamo Gesù che conosce la sofferenza.
12a STAZIONE:
Gesù muore sulla croce. Questo è l’unico trono che il Signore accetta per se: da qui, appa-
rentemente vinto, regna sulla morte, attira il mondo a se.
13a STAZIONE:
Gesù è deposto dalla croce. Dopo lo strazio, la quiete: Gesù è consegnato alle cure di chi lo
ama e osa rimanere anche quando tutto sembra perso.
14a STAZIONE:
Gesù è collocato nel sepolcro. Tutto sembra finito. Ma il Signore si è paragonato ad un chic-
co di grano: sepolto, muore per sbocciare a nuova vita.
                                                                Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 13
Società

ATTENTI A CERTE IDEOLOGIE
Un pensatore napoletano, Giambattista Vico (1668-1744), parla dei «corsi e ricorsi» della
storia, ossia eventi, ideologie, atteggiamenti del passato che si ripresentano in epoche suc-
cessive, sia pure in forme diverse. In realtà la storia non segue un percorso circolare e nem-
meno lineare, ma procede per così dire a zig zag. Nondimeno è facile osservare oggi forme
di nazionalismo, patriotismo, fascismo, ecc., riconducibili a ideologie e comportamenti del
passato, sia pure con significati diversi.
Si pensi, per esempio, al populismo e al sovranismo. Se un tempo «populismo» esprimeva
l’esigenza legittima di democrazia, di rappresentanza e di partecipazione del popolo al po-
tere, oggi non si tratta più di una rivendicazione dei diritti popolari (già riconosciuti in tutte
le costituzioni democratiche, compresa quella italiana), ma della presunzione di rappresen-
tare al meglio il popolo attraverso una sorta di investitura dello «uomo forte» capace di
risolvere tutti i problemi. In realtà il «populismo» è una degenerazione della democrazia,
ossia demagogia.
Analogo discorso potrebbe essere fatto per il «sovranismo». Se un tempo poteva aver senso
sollecitare il popolo a difendere la sovranità nazionale minacciata da un altro Stato o a riac-
quistarla se già persa, oggi nessun popolo (almeno nel mondo occidentale) si trova in una
tale condizione. Eppure i sovranisti, anche in Italia, vorrebbero che lo Stato si riappropriasse
della parte di sovranità ceduta ad organizzazioni internazionali e sovranazionali in una logica
di reciproci interessi, senza rendersi conto che questa forma di nazionalismo porterebbe
qualunque Paese all’isolamento e al declino, in un mondo sempre più integrato e interdipen-
dente. Tanto il populismo che il sovranismo sono atteggiamenti pericolosi perché negano
di fatto quelle forme consolidate di rappresentanza popolare e di collaborazione interna-
zionale, che sono divenute gli assi portanti della democrazia e delle relazioni internazionali
moderne.
C’è pero un’altra ideologia di ritorno ancor più pericolosa di quelle appena viste, il «neofasci-
smo». Forse il termine è improprio, ma non c’è dubbio che in molti Paesi europei l’aspirazio-
ne all’ «uomo forte», all’ «uomo della provvidenza», all’uso della forza per imporre l’ordine,
ecc. sta crescendo. Lo si osserva facilmente sui social, nelle manifestazioni di partito o di
gruppo, nei simboli esibiti, nelle celebrazioni di anniversari. Anche in Italia da qualche anno
si assiste, spesso nell’indifferenza generale, a manifestazioni con migliaia di partecipanti che
rendono omaggio al duce e sottolineano quanto, sotto il fascismo, si stesse meglio. Se la
nostalgia individuale è legittima, rivendicare nel casa specifico un «passato glorioso», per-
ché ci furono nei primi anni del regime momenti di slancio innovativo e produttivo, significa
scambiare la parte per il tutto e soprattutto mistificare un ventennio che fu deleterio per il
popolo italiano.
I rigurgiti del fascismo sono pericolosi non tanto perché si tenta di rispolverare un passato
per nulla glorioso dell’Italia, ma perché i messaggi trasmessi sono ingannevoli. Infatti non
serve l’«uomo forte», per risolvere il disagio sociale, ma bastano buone leggi applicate bene.
Non serve la chiusura dei porti o il blocco navale per risolvere il problema dei profughi,
ma basta una buona politica dell’accoglienza e dell’integrazione. Oltretutto sarebbe anche
nell’interesse dell’Italia e del suo sviluppo sostenibile. I cattolici, che possono attingere a
piene mani dalla tradizione cristiana, devono essere esempi di riferimento positivi in tutti i
campi, dalla politica alla socialità, dalla cultura alla solidarietà.
                                                                  Giovanni Longu Berna 2.10.2019

14 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Società

IN AUMENTO GLI ITALIANI CHE CREDONO CHE LA
SHOAH NON SIA MAI AVVENUTA
Quando i soldati americani entrarono nei Lager nazisti, il generale Eisenhower diede
ordine di fotografare tutto, perché, non si sa mai, un giorno qualcuno avrebbe potu-
to negare l’accaduto.
E aveva visto giusto. Il negazionismo è aumentato anche nella nostra Italia, rivela il
rapporto Eurispes Italia 2020. Il Viminale ha definito i dati riportati “allarmanti” e “da
non sottovalutare”. Infatti nel 2004 i negazionisti italiani erano il 2,7, oggi sono il 15,7
della popolazione.
Il 16,1% ammette l’esistenza dell’Olocausto, ma non lo considera un fenomeno così
grave ed importante. Al contrario, e giustamente, il Viceministro dell’Interno: Il ne-
gazionismo continua ad infangare la memoria di questa tragedia.
In Italia si verificano sempre più numerosi episodi di antisemitismo, ma uno su tre
minimizza e li ritiene casi isolati, per lo più “bravate” attuate per “provocazione” o
“per scherzo”. Per una abbondante maggioranza - 3 su 5 - sono invece conseguenza
di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo. Una consistente fascia della popo-
lazione, anche se minoranza e in calo, crede che gli ebrei controllino il potere finan-
ziario ed economico e i mezzi d’informazione. In diminuzione anche chi pensa che
gli ebrei “determinano le scelte politiche americane”. Interessante e importante che
siano i più giovani a vedere nei reati di antisemitismo il segnale di una recrudescenza
di antisemitismo e non soltanto atti isolati sporadici.
Il quadro è completato dalle risposte date su Benito Mussolini. L’affermazione che sia
stato “un grande leader che ha commesso qualche errore” trova discreto consenso
(19,8%). Si omette che Mussolini fu costruttore della dittatura, elaboratore, firmata-
rio ed esecutore delle “fascistissime” leggi razziali contro gli ebrei del 1938.
Chiaro come sempre il Presidente Mattarella nel giorno della memoria: ln Italia la
persecuzione degli ebrei non fu all’ acqua di rose, ma spietata: metà dei deportati
catturati dai fascisti.
Le opinioni di cui sopra rappresentano delle minoranze, ma devono far riflettere e
sono prova che c’ è ancora molto da fare per combattere pregiudizi o assurde opi-
nioni antistoriche.
I testimoni della Shoah ci stanno lasciando e non potremo più ascoltare la loro voce,
come quella di Liliana Segre, che con le sue parole vibranti, senza alcun sentimento
di odio, ha commosso il Parlamento europeo e informa e commuove da 30 anni le
scolaresche d’Italia. Il pericolo più grande per lei è l’indifferenza, che Monsignor Pa-
glia chiama complicità, chiudere il cuore e rinunciare alla via del bene.
Per sconfiggere indifferenza, superficialità e ignoranza è indispensabile l’impegno
educativo di tutte le componenti sociali: famiglia, scuola, Chiesa, mass-media e an-
che buona politica e non sarà un lavoro facile. Insieme – Marzo 2020

                                                              Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 15
Sociale

PENSIONATI ISCRITTI ALL’AIRE RITORNO AL PASSATO
STOP ALLE AGEVOLAZINI FISCALI PER IMU-TASI-TARI
                   Dino Nardi, esperto “Sociale & Dintorni” di Radio LORA e l’ECO Tele 7
                   Sollecitati da diversi lettori, ritorniamo a trattare lo spinoso argomento della
                   fiscalità sulla casa in Italia e cioè dell’IMU-TASI-TARI per ribadire che, il governo
                   italiano (Conte 2) ha deciso con la Legge di bilancio dello Stato per il 2020 di
                   cancellare quella norma, approvata nel 2014 dall’allora governo Renzi, che, per
                   cinque anni, ha consentito agli italiani iscritti all’AIRE e titolari di una pensione
erogata dal Paese estero di residenza di godere per la loro abitazione in Italia dell’esenzione
dell’IMU e di una notevole riduzione (2/3) della TASI e della TARI. Motivo? Per evitare una con-
danna da parte della Corte di giustizia europea di Strasburgo a seguito della denuncia contro
l’Italia presentata dalla Commissione Europea che riteneva discriminante nei confronti degli
altri cittadini europei la limitazione delle agevolazioni fiscali sulla casa ai soli cittadini italiani.
Ciò premesso, a riguardo delle sopracitate agevolazioni fiscali, da quest’anno (2020) ci sarà
quindi un ritorno al passato (2014), ovvero anche gli emigrati italiani iscritti all’AIRE e titolari di
una pensione locale del Paese di residenza dovranno riprendere il pagamento (senza le agevo-
lazioni previste dalla legge nazionale) di IMU, TASI e TARI come avveniva fino al 2014, magari
godendo di eventuali agevolazioni laddove siano previste per gli emigrati dal Regolamento delle
singole Amministrazioni locali. Da notare che queste tasse, a seguito della nuova normativa
introdotta dalla Legge di bilancio 2020, hanno cambiato denominazione poiché vi è stato un
accorpamento dell’IMU e della TASI che diventano una tassa unica cioè la “Local tax” mentre
resta inalterata la vecchia TARI (tassa sui rifiuti).
Per quanto riguarda, nello specifico, la nuova “Local tax” (che non dovrebbe comunque com-
portare modifiche al gettito nelle Casse dello Stato) questi sono i nuovi importi che si dovranno
versare: l’aliquota di base (minima) è l’ 8,6 per mille ma le singole Amministrazioni comunali
possono aumentarla fino al massimo del 10,6 per mille e, con una delibera comunale, posso-
no anche ridurla o, addirittura, azzerarla; solo per il corrente anno (2020) la nuova “Local tax”
potrà essere aumentata fino all’ 11,4 per mille limitatamente in quei Comuni in cui nel 2019
avevano già portato al limite massimo le aliquote di IMU e TASI. Pertanto tutti gli interessati, a
seguito di questo cambiamento, dovranno regolarsi nel pagamento di queste tasse sulla casa
in base al Regolamento che ogni Comune si è dato (o dovrà ancora darsi) sulla Local tax e TARI,
a questo proposito già sino al 2014 molte amministrazioni comunali prevedevano agevolazioni
per l’abitazione dei loro emigrati.
Come già ricordato, in questo ritorno al passato si deve anche fare attenzione alle date di sca-
denza del pagamento della Local tax che restano sempre quelle tradizionali del:
                    16 giugno per la prima rata e 16 dicembre per il saldo
Pagamento che dovrà avvenire seguendo una di queste modalità:
Bollettino postale compatibile con il modello F24; Modello F24; la piattaforma PagoPA.
Quindi è consigliabile che tutti i pensionati - iscritti all’AIRE titolari di una pensione del Paese di
residenza e proprietari di una abitazione in Italia, che dovranno riprendere (oppure iniziare) il
pagamento di queste tasse, si attivino al più presto, innanzitutto, nei confronti del proprio Co-
mune per verificare cosa prevede il Regolamento che si è dato a proposito di Local tax e di TARI
e, poi, per organizzarsi nel provvedere al pagamento qualora non lo si possa fare personalmente
non trovandosi in Italia in prossimità di tali scadenze.

16 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Sociale

SCHIAVONE (CGIE): DAL GOVERNO SEGNALI DI
APERTURA VERSO GLI ITALIANI ALL’ESTERO.
La manovra di Bilancio passa al Senato. Utili i Fondi aggiuntivi per le comunità italiane all’estero,
ma restano ingiustizie fiscali e nuovi diritti da conquistare. Alla scadenza della consiliatura dei
Comites e dello stesso CGIE, il Governo deve indire nuove elezioni e riformare le due leggi istitu-
tive assieme alle procedure elettorali. Si è chiusa la lunga discussione sulla manovra di bilancio
approvata dal Senato della Repubblica con un voto di fiducia, che permetterà all’attuale governo
di continuare la propria missione di ancoraggio all’Europa e di dare risposte concrete alle attese
nazionali nella speranza di far ripartire il Paese. Nelle condizioni politiche date, caratterizzate da
un persistente disorientamento generale che affligge i cittadini italiani mossi da apatia verso le
istituzioni, il risultato raggiunto permette di guardare al domani con maggiore ottimismo, in at-
tesa che la Politica superi le asprezze della contesa partitica quotidiana e ritorni ad occuparsi del
bene del Paese, indice di stabilità e credibilità.

UNA POLITICA PER SBLOCCARE UN PAESE FERMO
La fiducia acquisita dal Governo nell’aula del Senato, con l’approvazione della legge finanziaria
nonostante il ricorso al “voto di fiducia”, dovrebbe essere spesa per recuperare quel senso di
consapevolezza, che concorre a tenere a bada il livello di guardia per contrastare le emergenze
diffuse e poter ritornare alla normalità di una dialettica programmatica e progettuale, che rida-
rebbe smalto ad un Paese fermo a causa della crisi economica che, nell’ultimo decennio, ha colpi-
to l’intera Europa. Mentre altri paesi occidentali sono riusciti a uscirne decorosamente, il nostro
è diviso, annaspa e non trova di meglio che prodigarsi in una persistente lotta intestina. Uscire
da questo dramma è un dovere comune al quale sono chiamati tutti i cittadini; trovare soluzioni
condivise per farlo è un obbligo della politica.

L’ESODO DI QUASI UN MILIONE DI ITALIANI
Intanto sono centinaia di migliaia gli italiani che, dall’inizio della crisi, hanno lasciato il paese per
cercare soluzioni alla precarietà occupazionale e alle flebili attese di migliori prospettive di vita. È
pura coincidenza temporale l’incrocio di notizie divulgate il 16 dicembre: l’approvazione in Senato
del provvedimento sulla legge di bilancio e gli interventi del Governo a sostegno delle politiche
per l’anno prossimo verso gli italiani all’estero con l’ennesima rilevazione dell’Istat dei torbidi dati
statistici, rivelatori delle incessanti partenze per l’estero nell’ultimo decennio. I numeri conferma-
no l’esodo di cittadini italiani verso altri paesi e tra partenza e rientri il saldo negativo è stimato a
866’000 connazionali. Da anni il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) sollecita i governi
ad adoperarsi per promuovere politiche attive, reali e di lungo respiro a sostegno delle Comunità
italiane all’estero per drenare la diaspora e favorire il rientro dei nostri connazionali al fine di rein-
tegrarli nella vita sociale, culturale ed economica del nostro paese.

GLI STRUMENTI PER LE POLITICHE MIGRATORIE
A più riprese in convegni, seminari, assemblee del CGIE sono stati indicati anche gli strumenti per
sostanziare le politiche e seguire gli oltre sei milioni di italiani residenti all’estero: l’istituzione di
un ministero per gli italiani all’estero; la costituzione di una commissione bicamerale permanente
per le questioni degli italiani all’estero; il rafforzamento dei loro organismi di rappresentanza: i
Comites e il CGIE; investimenti adeguati all’integrazione delle nostre comunità nella politica este-
ra del nostro Paese. Le disposizioni contenute nei capitoli della nuova manovra di bilancio per

                                                                        Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 17
Sociale

l’anno prossimo e la proiezione per gli anni 2021-2022 rispondono in parte alle richieste avanzate
dal CGIE al Governo; da una parte rappresentano un robusto riconoscimento al ruolo svolto dai
soggetti istituzionali all’estero a sostegno dell’esposizione del “Sistema Italia”, dall’altra rimettono
in discussione diversi diritti acquisiti dalle comunità e provvedimenti in materia fiscale a carico di
diverse famiglie italiane all’estero.

NECESSITÀ DI RIPRISTINARE I DIRITTI FISCALI
Fatta salva la necessità di celeri interventi mirati e duraturi, per ripristinare i diritti fiscali rimasti
fuori dalla programmazione finanziaria, è manifesta la volontà del Governo a prendere nella do-
vuta considerazione le aspettative di chi vive fuori dal nostro paese. Nella sostanza i nuovi inter-
venti finanziari per il prossimo triennio costituiscono uno spartiacque rispetto al recente passato,
almeno nella quantificazione delle risorse a copertura della spesa storica dei capitoli per gli italiani
all’estero. Queste andranno ad alimentare gli interventi dai quali dovranno ripartire le attività in
termini di promozione linguistica e culturale degli enti gestori e degli istituti di cultura sostenuti
anche dal ripristino del fondo cultura per l’estero nell’ambito del sistema di promozione integrata.

COME UTILIZZARE I FONDI AGGIUNTIVI
I fondi aggiuntivi saranno utilizzati a sostegno delle iniziative di integrazione e di formazione delle
nuove e delle comunità storiche; del rafforzamento della rappresentanza dei Comites e del CGIE e
della sperimentazione di nuove procedure elettorali nella circoscrizione estero; per l’adeguamen-
to salariale dei contrattisti all’interno della rete consolare; della promozione del sistema paese per
creare nuove opportunità e generare un circolo virtuoso e circolare della mobilità al tempo della
globalizzazione dei servizi, delle risorse umane, della cultura e speriamo anche dei diritti. E’ ovvio
che senza una politica di contenimento degli espatri e al potenziamento del sistema paese all’e-
stero, a nulla valgano le leggi per favorire la formazione all’estero di risorse umane o il loro rientro.

I NUOVI DIRITTI DA CONQUISTARE
All’appello della legge finanziaria, però, mancano diversi diritti acquisiti e altri da conquistare. Se
c’è stato un ripensamento e la cancellazione da parte del Ministero del tesoro del provvedimento
che mirava ad aumentare la tassa sulla cittadinanza e delle percezioni consolari, il governo non è
riuscito a scongiurare la reintroduzione delle tasse sugli immobili: in particolare l’IMU per i pen-
sionati italiani proprietari di una casa in Italia, la tassa sui rifiuti urbani e il canone televisivo che
interessano da vicino numerose famiglie residenti all’estero. Queste nuove difficoltà, che riporta-
no indietro di anni la giurisprudenza fiscale italiana, a detrimento di chi vive all’estero, vanno ad
aggiungersi alle irrisolte istanze di riforma della rappresentanza dei Comites e del CGIE prima del
loro rinnovo, all’applicazione e alla revisione di diversi accordi bilaterali per la tutela e la garanzia
dei diritti dei cittadini italiani in Europa e soprattutto nel Regno Unito alla vigilia della Brexit.

CONTINUARE AD INCALZARE IL GOVERNO
Il CGIE con l’ausilio dei Comites continueranno ad incalzare il Governo e il Parlamento, in particola-
re i 18 parlamentari eletti nella circoscrizione estero, sollecitando interventi nel dibattito politico e
nella discussione pubblica sulla questione degli italiani per farla diventare argomento valoriale sul
quale il nostro Paese può appoggiarsi per progredire e avanzare in termini di risorse materiali ed
immateriali. La consapevolezza di esercitare un ruolo di grande responsabilità e di valorizzazione
delle istituzioni italiane all’estero ci obbliga a chiedere al Governo il rispetto dell’ordinamento legi-
slativo e l’applicazione delle leggi. Perciò alla scadenza della consiliatura dei Comites e dello stesso
CGIE ricordiamo al Governo di indire nuove elezioni e di riformare le due leggi istitutive assieme
alle procedure elettorali.
                                                                Michele Schiavone, Segretario Generale CGIE

18 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Consolato

                                 AMBASCIATA D’ITALIA A BERNA
                                   CANCELLERIA CONSOLARE

          Willadingweg 23 - 3006 Berna                       segreteria.consberna@esteri.it
          Tel. 031 390 10 10                                 PEC: amb.berna.consolare@cert.esteri.it
          Fax 031 382 49 32                                  www.ambberna.esteri.it

                                          ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO
 LUNEDÌ                                                14.00-17.30

 MARTEDÌ                                               10.00-13.30

 MERCOLEDÌ               CHIUSO (si effettuano esclusivamente consultazioni telefoniche)

 GIOVEDÌ                                               14.00-17.30

 VENERDÌ                                               10.00-13.30

 SABATO                                                  CHIUSO

NB: la Cancelleria Consolare è chiusa al pubblico nelle seguenti giornate festive:
Capodanno (1 gennaio); San Bertoldo (2 gennaio); Venerdi Santo; Lunedi dell’Angelo; Festa del
Lavoro (1 maggio); Ascensione; Festa della Repubblica Italiana (2 giugno); Lunedi di Pentecoste; Festa
Nazionale Svizzera (1 agosto); Natale (25 dicembre); Santo Stefano (26 dicembre).

 UFFICIO                          NUMERI DI TELEFONO              E-MAIL

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 CARTE D’IDENTITÀ                 031 390 10 15 / 16              berna.identita@esteri.it

 ClTIADINANZA                     031 390 10 14                   berna.cittadinanza@esterLit

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 SEGRETERIA                       031 390 10 11                   segreteria.consberna@esteri.it

 STATO CIVILE                     031 390 10 21 / 22              berna.statocivile@esteri.it

NB: si consiglia di telefonare al di fuori degli orari di apertura al pubblico.
Per le questioni notarili è necessario richiedere un preventivo appuntamento telefonico / email

                    CORRISPONDENTE CONSOLARE NEL CANTON DI FRIBOURG:
    FERNANDO ARDITO, riceve il primo e terzo sabato di ogni mese, dalle 14.30 alle 17.00
                  presso «UNIA», rue Frédéric Chaillet 8, Fribourg.

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