Felice primavera - Cath-fr
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Nr. 1· GENNAIO · FEBBRAIO · MARZO 2020 Xxxxxx BOLLETTINO DELLA MISSIONE CATTOLICA ITALIANA DI FRIBOURG Felice primavera
Una preghiera per la Donaci di contemplare questa quaresima immensa passione di amore e di dolore che ci fa esclamare con le labbra, con il cuore e con la vita: Donaci, Signore Gesù, di metterci davanti a te! «Gesù, tu sei davvero il Figlio di Dio, tu sei davvero la rivelazione Donaci, almeno per questa volta, di dell’amore». non essere frettolosi, di non avere occhi superficiali o distratti. Perché, Carlo Maria Martini se saremo capaci di sostare di fronte a te, noi potremo cogliere il fiume dl tenerezza, di compassione, di amore che dalla croce riversi sul mondo. Donaci di raccogliere il sangue e l’acqua che sgorgano dal tuo costato, come l’hanno raccolto i santi. Donaci di raccoglierli per partecipare alla tua immensa passione di amore e di dolore nella quale hai vissuto ogni nostra sofferenza fisica e morale. Donaci di partecipare a quella In questo numero immensa passione che spacca i nostri egoismi, le nostre chiusure, le 3 Editoriale nostre freddezze. 4 Vita delle comunità Di partecipare a quella passione che 10 Messaggio religioso lenisce le nostre ansie e le nostre 14 Società angosce, che lava la nostra piccola 16 Sociale vana gloria, che purifica la nostra cupidigia, che trasforma le nostre 19 Consolato paure in speranze, le nostre tenebre in luce. 2 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Editoriale CERCHIAMO LE COSE DI LASSÙ Sempre la Santa Scrittura, quando parla del Messia del Signore, ci attesta che la sua vita non finisce con la sua morte. È dopo la sua morte che essa inizia e produce frutti. Il Dio uomo, che si è incarnato, che moro crocefisso ma che, oggi, è risuscitato per la nostra salvezza. Sì Cristo è risorto, e tutto il creato e tutte le creature, sono viventi per mezzo di Lui. Lui, amore infinito, non è separato da nulla e da nessuno, porta in se tutta l’umanità. Cristo, pertanto, muore con noi e per noi e noi risuscitiamo con Lui. Nella risurrezione di Cristo noi constatiamo una assenza presenza che sfida la nostra intelligenza di per sé abituata a misurarsi con la morte. Il mondo, da sempre fino a ora, segnato dalla morte, è ormai diventato una tomba vuota a causa della resurre- zione. Gesù Cristo, il risorto, significa che Dio onnipotente pone fine alla sua morte per amore infinito e lo richiama ad una vita nuova. In Cristo risorto, il divino e l’umano sono uniti in modo indissolubile a vantaggio dell’umanità che ne risulta deificata: “E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute” (At: 10.39). La Pasqua è il contenuto stesso della fede cristiana, è il cuore della vita della Chiesa, che celebra la festa che dà origine a tutte le feste. La risurrezione di Gesù non è una semplice speranza, ma un evento reale e testimoniato, in cui si rivelano la fedeltà di Dio e il suo amore per ogni uomo: Cristo è risorto dai morti, a tutti ha donato la vita. In lui, morto e risorto per la nostra salvezza, trovano piena luce gli esempi di fede che hanno segnato questi duemila anni della nostra storia di salvezza. Credere o non credere resta nella libertà umana una scelta che Dio ha concesso per non incatenare l’uomo. Questi sono i cristiani, questi siamo (dovremmo essere) noi: amati da Dio come un Padre che vuole che noi RI-TORNIAMO a vivere. Con la fede o senza la fede tutti arriviamo al traguardo dei giorni della nostra vita. Solo allora il vuoto che si prospetta davanti potrà essere riempito dalla speranza che Dio ha introdotto nella storia grazie a Suo Figlio Gesù o ri- marrà solo paura che tutto finisca. Lui vuole che tu sia una vera persona e soprattutto vuole che tu sia felice. Di una felicità che non finisce mai! La Pasqua è il passaggio dalla morte alla vita; è la capacità di rialzarsi anche quando siamo schiacciati dal dubbio e dalle sconfitte. Gesù ce lo ha insegnato e lo ricorda in ogni Pasqua; ogni giorno. E allora, buona Pasqua! Padre Adrian Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 3
Vita della comunità MISSIONE CATTOLICA ITALIANA Bd de Pérolles 38, 1700 Fribourg Tel. 026/426 34 44, E-mail: fribourg@missione.ch Presenza nei locali della Missione Padre Adrian è presente presso l’ufficio della Missione il martedì mattina. Ufficio della Missione è aperto dal lunedì al giovedì dalle ore 8:30 alle 11:30. Può succedere che non si trovi nessuno in Missione per motivi diversi (riunioni, posta, banca, spese). Nel caso abbiate bisogno urgente per cose importanti, vogliate prima chia- mare per fissare un appuntamento. Segretaria Francesca Pelloni-Lombardo Telefono ufficio 026 / 426 34 44 oppure cellulare 076 / 441 27 02 Assistente durante le celebrazioni, Signor Silvio Dore. Messe in italiano Padre Adrian celebra la Santa Messa ogni domenica presso la Chiesa di Ste-Thérèse, ore 11.00. Battesimi Onde poter organizzare le pratiche in Italia ed in Svizzera, vi preghiamo di annunciarvi due mesi prima della celebrazione del battesimo. Cresime & Matrimoni Per le persone che vorrebbero seguire i corsi per la preparazione alla Cresima o per il Ma- trimonio, chiediamo di annunciarsi alla Missione entro il 29 febbraio 2020. 4 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Vita della comunità CONTRIBUZIONE PER LA MISSIONE Ringraziamo nuovamente tutti coloro che hanno versato un contributo finanziario, ne siamo sinceramente riconoscenti. . Vi rendiamo attenti che le spese del giornalino Missione hanno un grande impatto sul nostro budget e vi siamo dunque grati di partecipare con un minimo di Fr. 30. —annui. CCP 17-1874-2 con indicativo “Giornalino Missione”. Il giornalino va spedito a circa 1100 famiglie, Cantone Friburgo, Broye-Vaudoise e Italia. Ultimi versamenti effettuati da: Roland PILLONEL, Linda ALTOBELLI & Yannik BAECH- LER, Olimpia PALLADINO, Anna & Albino MILAN, Renato COLELLI, Michele DANIELE, Maria Giulia NICOLINI & Adriano TRAVERSI, Alessandra & Felice MOLETTIERI, Carmi- ne DE PALMA, Antoine & Lisette BERGNA, Matilde GHIGNATTI, Silvio STANCO, Ciro PALUMBO & Maria AMARAL-MOUTINHO, Antonio CALOGIURI, S. ZOLLINO & V. SPA- GNOLO, Giuseppe MARCHIANO, Yvonne TURCHI-Genoud, Davide POLLINO, Odette PONZO, Luigi BOGLIACINO, Franco & Luisa GELSOMINO, Cosetta FRASSINETI, Vincenzo LIBERATI, Liberato & Carmela CONFALONE, Luigi MODOLO, Edouard & Massimiliana TSCHOPP, Salvatore CRUDO-Adamo, Carmine BENEVENGA, Salvatore & Ursula RO- MANATO, Giulietta MARTINETTI, Irene CAGNAZZO-Froehle, Corinne & Giovanni MA- STROIANNI, Leonardo CHIUSOLO, Francesco MAZZIOTTI, G. & Mafalda QUAGLIARIEL- LO, Vito DI MAGGIO, Franco MOLENA, Valentino TORRI, Giuseppe DI MAURO, Esterina GRECO, Paola RENDA, Felice SERRAO, Maria & Antonio CANONICI, Maria PESENTI, Mario MARTINO, Fedele MANDIA, Salvatore CALDARA, Nicola PESA, Grazia COSEN- TINO, Italina BUCCI, Mario TORTORELLA, Eva DI CRESCENZO, Liberato FATTORE, Ge- rardo CAPECE, Giuseppe MARTINELLI, Pascal MOLETTIERI, Giovanni PUCCI, Sebastia- no ZOLLINO, Anita GROELI, Edith NASI, Francesco IIRITANI, Giulio GIURLEO, Tommaso TAMBURINO, Pina MANOLIO, Fernando & Dolores BRIGENTE, Michelle MARUCCI, FO- GOLAR FURLAN FRIBOURG, Aurelia SCHAFER-Palladino, Assunta GALOFARO, Nazza- reno PETRINI, Giovanni TRIA, Elisa MEI, Angelina SCHMUTZ, Antonio MOFFA, Josette NORZI, Marcella FUCCI, Salvatrice & Giovanni CASSONE, Pietro CARRUZZO, Giuseppe TRAVIGLIA, Carmelo NUGARA, Emilio FALCO, Henri CARDINAUX, Maria Rita BRIALE, Fernando LANDOLFO, Paolo FURNARI, Bruno LIATTI, Zelia SAMBUCO, Domenico CUO- MO, Giorgio PINNA, Vincenzo PIERRI, Paolo DE FALCO, Francesco MASCARO, Michele FRARACCIO, Agostino TONDO. Elisabeth SPINELLI, Michele MASDEA, Pietro D’ANGE- LO, Domenico AZZUOLO, Antonia CANNATELLA, Claudine & Patrick CERCHIA, Donatel- la NARDO, S. & S. C. FIESOLE, Anna Maria SABATINO, Gilberto CIBIN, Lucio NUCCI-Lan- themann, Cosimo DELL’ANNA, Kenan VARLI, Nadia MACOR, Salvatore MISSO, Antonio MARRA, Giovanni & Thérèse APPERTI, Mario BUTTAZZONI, Hélène & Arcangelo PREN- CIPE, Antonia CAPODIFERRO, Christiane AMORE, Maria & Giuseppe PADULA, Giusep- pe STANCO, Mario & Christiane VARLIERO, Gilda MAZZEI, Nunzio DAMATO, Valentino Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 5
Vita della comunità CAPODIFERRO, Oronzo VALZANO, Franco ZOBBI, Nicola LASCONE, Renata LORETAN, Carmela TORTORELLA, Luigi ZANON, Vincenzo CARNEVALE, Gianbattista MARTUCCIO, Maria CELANT, Elio PASSANNANTE, MARCUCCI Palmira, M. & V. GENOVESE, Domenico SABATINO, Damiano PROTOPAPA, Michele STROLLO, Marisa FICETO, Liberato POPPITI, Giovanni FATUZZO, Giovanni TAMBURINO, M. PAOLETTI, Gaetano SALERNO, G. CAL- ZAROTTO, Ivo ZANUTTINI. Cari lettori, Ricordiamo che, oltre agli incontri festivi, si potrebbe anche pensare ad organizzare delle gite o dei pellegrinaggi. Un’idea sarebbe di associarci al Foyer St-Justin che orga- nizza ogni anno un viaggio a Cascia da Santa Rita e ad Assisi da San Francesco. Nel caso tale proposta vi interessasse, vogliate informarci. Un tout grand merci à la Boulangerie SUARD. La Mission catholique italienne remercie encore la Boulangerie Suard pour la mar- chandise offerte et qui est distribuée aux personnes et familles en difficulté. Ces per- sonnes apprécient sincèrement ce geste et remercient Suard et son personnel pour leur gentillesse. 6 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Vita della comunità CALENDARIO LITURGICO Aprile 2020 05 11.00 Domenica delle Palme Messa domenicale Ste-Thérèse Benedizione delle Palme fuori dalla Chiesa, prima della messa 10 20.00 Venerdì Santo Via Crucis, Partenza dalla Chiesa di St-Jean, arrivo Notre-Dame de Bourguillon 12 11.00 Pasqua Messa domenicale Ste-Thérèse 19 11.00 Messa domenicale Ste-Thérèse 26 11.00 Messa domenicale Chapelle Soeurs de la Providence, Av. Général-Guisan 52, Fribourg Nella Chiesa dei Cordelliers, Maggio 2020 l’adorazione perpetua per- 03 11.00 Messa domenicale Ste-Thérèse mette a tutti di venir pregare 10 11.00 Messa domenicale Ste-Thérèse davanti al Santissimo 17 11.00 Messa domenicale http://www.eucharistie.ch Chapelle Soeurs de la Providence, Av. Général-Guisan 52, Fribourg MISSIONE 21 11.00 Ascenzione Periodico della Missione Messa domenicale Ste-Thérèse Cattolica Italiana di Friburgo 24 11.00 Messa domenicale Ste-Thérèse 31 11.00 Pentecoste Direzione e redazione: Messa domenicale Ste-Thérèse Missione cattolica italiana di Fribourg Giugno 2020 Bd Pérolles 38 CH-1700 Fribourg 07 11.00 Messa domenicale Ste-Thérèse Tel 026 426 34 44 11 09.00 Corpus Domini ( Fête-Dieu ) E-Mail: Messa e processione con le francesca.pelloni@cath-fr.ch parrocchie della Città, nel piazzale antistante alla Chiesa di St-Michel CCP 17-1874-2 14 11.00 Messa domenicale Ste-Thérèse Impaginazione: Marco Pelloni 21 11.00 Messa domenicale Ste-Thérèse 28 11.00 Messa domenicale Ste-Thérèse Stampa: La Buona stampa, 6900 Lugano Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 7
Vita della comunità I NOSTRI DEFUNTI Sono ritornati alla casa del Padre Il ricordo di questi fratelli e sorelle che sono passati ad una altra vita alimenti la nostra fede e che la certezza che in Dio ci sono vicini, ci dia la forza e la speranza di continuare la nostra vita di tutti giorni. Thérèse GATTONI Deceduta il 26 dicembre 2019 all’età di 90 anni Tommaso PRESTANICOLA Deceduto il 30 dicembre 2019 all’età di 79 anni Candida VISINAND-MAGRO Deceduta il 28 gennaio 2020 all’età di 79 anni Odette PONZO Deceduta il 5 febbraio 2020 all’età di 85 anni Filippo ANTONAZZO Deceduto l’1 febbraio 2020 all’età di 83 anni Clara MEI Deceduta il 18 febbraio 2020 all’età di 78 anni Fedele MANDIA Deceduto il 23 febbraio 2020 all’età di 78 anni Giovannina STAUFFACHER-Breda Deceduta il 27 febbraio 2020 all’età di 92 anni Cristina Giancristofaro Deceduta in Italia l’11 febbraio 2020 all’età di 83 anni 8 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Vita della comunità BATTESIMI Sebastian CORRENTE Battezzato da Padre Adrian Cosa il 4 gennaio 2020, Presso la Chiesa del Christ-Roi a Friburgo. Figlio di Giovanni CORRENTE & Nadia CORRENTE-Giangreco Madrina: Luana FILIERI Padrino: Antonio RUTIGLIANO Eleonora SACCHETTI Battezzata da P. Adrian COSA il 15 febbraio 2020, Presso la Chiesa parrocchiale di Morat. Figlia di Antonio SACCHETTI & Ana Bela SILVA-PIRES Madrina: Helena SILVA-PIRES Padrino: Marco SACCHETTI Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 9
Messaggio religioso RIFLESSIONI SULLA PASQUA Didier Rimaud, poeta gesuita e compositore francese, ci fa penetrare in questo gran- de mistero d’amore: Non te ne andare giù nel giardino, Gesù mio Signore, non te ne andare giù nel giardino, prima dell’alba ! Se non me ne vado giù nel giardino a notte fonda, chi vi guiderà fino alle stelle del paradiso? Sì, me ne andrò giù nel giardino a notte fonda. Non farti legare quelle tue mani, Gesù mio Signore, non farti legare quelle tue mani, senza aprir bocca ! Se non mi faccio legare le mani come un bandito, chi distruggerà sbarre e prigioni di cui soffrite? Sì, mi farò legare le mani come un bandito. Non ti distendere su quella croce, Gesù mio Signore, non ti distendere su quella croce fino a morire ! Se non mi distendo su quella croce ad ali aperte, chi vi salverà da questo inferno a cui correte? Sì, starò steso su quella croce ad ali aperte. Non ti lasciare spaccare il cuore, Gesù mio Signore, non ti lasciare spaccare il cuore, da chi ti uccide ! Se non mi lascio spaccare il cuore come un melograno, chi vi laverà con acqua e sangue per farvi puri? Sì, mi lascerò spaccare il mio cuore come un melograno. Non farti chiudere in quella tomba, Gesù mio Signore, non farti chiudere in quella tomba che ti hanno aperto ! Se non mi chiudono in quella tomba come frumento, chi solleverà i vostri corpi freddi di morte? Si, starò chiuso in quella tomba ma per dormire. Cristo è disceso giù nel giardino, alleluia ! Cristo si è fatto legare le mani, alleluia ! Cristo ha voluto soffrire la croce, alleluia ! Cristo ha voluto il cuore spaccato, alleluia ! Cristo è disceso giù nel giardino, alleluia ! Cristo ha dormito nella sua tomba, alleluia ! La croce Sulla croce di Gesù, il meccanismo dell’odio è definitivamente spezzato dall’amo- re, la maledizione della vendetta e del risentimento, a volte coltivate fino all’auto- distruzione, è rovesciata in perdono e in possibilità perenne di rigenerazione e di bellezza. In quest’ora di silenzio e di contemplazione prolungata, chiediamo a Gesù che muore per noi la grazia di questa scoperta. “Accostiamoci ... con piena fiducia al trono della grazia, così da essere aiutati nel momento opportuno». Non limitiamoci a piangere su noi stessi, a lamentarci della nostra meschinità o della nostra poca corrispondenza al suo amore, ma facciamoci interpreti di tutti i gemiti, di tutti gli 10 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Messaggio religioso aneliti, delle urla e degli strazi, che salgono dalla storia umana. Li vogliamo unire all’ultimo grido di Gesù in croce, perché su tutti e su tutto scenda l’abbondanza della benedizione, della consolazione e della pace divina. Il sepolcro vuoto La fede scatta quando c’è lo sguardo dell’amore. Non bastano i segni dell’assenza. La tomba vuota, i teli, le bende e il sudario per terra, occorrono gli occhi dell’amore per arrivare allo sguardo della fede. Maria Maddalene e Pietro fanno solo l’esperienza di un grande vuoto, l’esperienza di un’assenza. Vedono solo i segni dell’assente. Solo il discepolo che amava riesce a percepire che il Signore è risorto. È Pasqua. Il Vangelo ci indica un itinerario di fede. Ci descrive personaggi che vedono in modo differente l’u- no dall’altro, anche a seconda della loro vicinanza alla tomba vuota. Ma poi ci dice che per credere bisogna avere gli occhi e lo sguardo dell’amore. Anche Maria Maddalena crederà, quando, incontrando nel giardino il Signore risorto, si sentirà chiamare per nome: Maria ! Rabbuni, Maestro mio e cadendo in ginocchio lo riconoscerà. Solo se ciascuno di noi si sentirà chiamato per nome, sarà, Pasqua per lui. Per fare Pasqua occorre lo sguardo dell’amore. Di questo abbiamo bisogno, ciascuno di noi personalmente. Ma anche socialmente. Mentre noi celebriamo la Pasqua, centi- naia di profughi sfidano il mare e in tante nazioni il mondo continua a soffrire e a mori- re. C’è bisogno della novità della Pasqua, per non lasciarsi rubare la speranza, secondo l’invito e l’augurio di papa Francesco. C’è bisogno di giustizia, di rispetto, di libertà; c’è bisogno di Pasqua, se vogliamo che qualcosa cambi nella storia. Riconoscere il Maestro Risorto Tommaso non era con gli altri apostoli quando venne Gesù; cosi non credette: Simpati- co questo Tommaso. Mentre gli altri se ne stanno rinchiusi nel Cenacolo per timore dei Giudei, lui va tranquillamente per le strade e le piazze. Quando rientra la sua risposta è concreta: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo”: È presente invece otto giorni dopo quando Gesù ritorna e la sua risposta è quella della fede: “Mio Signore e mio Dio!” Scrive l’evangelista: “Gesù gli disse: -Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!” (Giovanni 20,29) Il commento di Ermes Ronchi: Non crede Tommaso neppure a dieci apostoli: “Non viene da voi la prova di cui ho bisogno. Io voglio sentire Cristo che tocca Lui la mia vita, Cristo che entra, apre, sol- leva e traccia strade. Non mi accontento di parole, ho bisogno si “sentire” Dio, di un Dio sensibile, udibile, visibile; non di un racconto ma di un avvenimento. Ho bisogno che la sua vita scuota la mia vita, e sentire che è per me, che è mio”. Ed ecco che Tommaso non ricerca segni gloriosi o trionfalistici, ma vuole toccare le ferite vive e aperte della passione, rivedere il corpo dato, il sangue versato: lì è condensata l’es- senza della fede. Finché non partecipi, finché non sei coinvolto nell’immenso gioco dell’amore e del dolore di Dio. Non puoi dire: io credo, Signore! “Metti qui il tuo dito, tendi la tua mano!”. Gesù si fa vicino, voce che non giudica ma incoraggia, e i segni Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 11
Messaggio religioso dei chiodi sono a distanza di mano e di cuore: il risorto è il crocifisso. La Pasqua senza la croce è vuota. La croce, senza la Pasqua è cieca. Tommaso si arrende a un crocifisso amore che accondiscende alla sua fatica di cre- dere e consegna ancora il suo corpo; si arrende a quel foro nel fianco e neppure si dice che lo abbia toccato. Si arrende all’amore che ha scritto il suo racconto sul corpo di Gesù con l’alfabeto delle ferite. A ciascuno di noi Gesù ripete: “guarda, stendi la mano, tocca le piaghe, ritorna ai giorni della croce; guarda a fondo, fino alla verti- gine, in quei fori; porta i tuoi dubbi al legno della croce, troveranno risposta; non stancarti di ascoltare la passione di Dio”. E Tommaso passa dall’incredulità all’estasi: “Mio Signore e mio Dio”. Voglio custodire in me questo aggettivo, come una riserva di coraggio per la mia fede: “Mio”. Mio, non di possesso, ma di appartenenza. Mio, in cui mi riconosco perché da lui sono riconosciuto. VIVIAMO LA SANTA QUARESIMA Molti avranno scelto, in un momento della loro vita, di partecipare ad un Ritiro spiri- tuale: vivendo così un percorso della loro vita senza le attività quotidiane, ritirandosi in un luogo di silenzio, nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio. Ma durante la Quaresima, la Chiesa propone un vero e proprio itinerario di fede che coinvolge lo spirito ed il corpo: vivendo un tempo di sacrificio col il digiuno, la preghiera e la carità. Il digiuno aiuta lo spirito ad aprirsi a spazi intensi di preghiera ed a rendersi coscienti del bisogno di essere solidali con i fratelli attorno a noi. Sono aspetti che possono essere vissuti non solo personalmente ma anche all’interno delle nostre famiglie o tramite ini- ziative parrocchiali o gruppi di ispirazione cristiana. È basilare incontrassi durante questo periodo per permette di trovare l’aiuto necessario per superare i momenti di difficoltà e di sconforto. Il fatto di non soccombere alle ten- tazioni e alle difficoltà ci permette di rifortificarci e nello stesso tempo di celebrare con Cristo la gloria della Pasqua. Vivere la Quaresima è un momento favorevole per contemplare la vita del Cristo, amare la sua Parola e contrastare le tentazioni del male. La Quaresima ci permette di nutrirsi dei Sacramenti della fede e di non soccombere in una sorta di anoressia spirituale. 12 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Messaggio religioso Via crucis 1a STAZIONE: Gesù è condannato a morte. Come ogni essere umano, anche Gesù deve morire, ma il pec- cato dell’uomo lo vuole uccidere: è la morte dell’innocente. 2a STAZIONE: Gesù porta la croce. Il Signore porta con se il dolore del mondo intero, ci precede, porta anche le nostre sofferenze: ci chiede di seguirlo. 3a STAZIONE: Gesù cade per la prima volta. Il peso della croce lo fa cadere: è il segno della sua sofferenza per permetterci di rialzarci: cade perchè noi possiamo stare in piedi. 4a STAZIONE: Gesù incontra sua Madre. I discepoli sono fuggiti, ma non Maria. Lei non abbandona il Fi- glio. È il nostro modello: irriducibile nella sua fedeltà. 5a STAZIONE: Simone di Cirene porta la croce di Gesù. Coinvolto nel destino del Signore, il cireneo è un sollievo per Gesù: è una grazia camminare con Cristo. 6a STAZIONE: La Veronica asciuga il volto di Gesù. Una donna scopre nel volto sofferente di Cristo, il volto di Dio la sua salvezza: nel dolore la speranza. 7a STAZIONE: Gesù cade per la seconda volta. Cade per essere vicino alla polvere in cui giace l’uomo sen- za Dio. Ci raggiunge nel più profondo nel nostro peccato. 8a STAZIONE: Gesù incontra le donne di Gerusalemme. Egli rimprovera la pietà sentimentale fatta di sole parole che si commuove ma non cambia stile di vita. 9a STAZIONE: Gesù cade per la terza volta. Nonbasta una volta, nemmeno una seconda, per dirci che Gesù cade ai piedi del nostro peccato e soffre per le nostre cadute. 10a STAZIONE: Gesù è spogliato delle vesti. È come l’uomo che è caduto nel peccato, che ha perso la sua dignità di figlio di Dio e che scende tutti i gradini della perdizione. 11a STAZIONE: Gesù è inchiodato alla croce. Il suo corpo è martoriato dalla croce: nei momenti di dolore o di sconforto guardiamo Gesù che conosce la sofferenza. 12a STAZIONE: Gesù muore sulla croce. Questo è l’unico trono che il Signore accetta per se: da qui, appa- rentemente vinto, regna sulla morte, attira il mondo a se. 13a STAZIONE: Gesù è deposto dalla croce. Dopo lo strazio, la quiete: Gesù è consegnato alle cure di chi lo ama e osa rimanere anche quando tutto sembra perso. 14a STAZIONE: Gesù è collocato nel sepolcro. Tutto sembra finito. Ma il Signore si è paragonato ad un chic- co di grano: sepolto, muore per sbocciare a nuova vita. Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 13
Società ATTENTI A CERTE IDEOLOGIE Un pensatore napoletano, Giambattista Vico (1668-1744), parla dei «corsi e ricorsi» della storia, ossia eventi, ideologie, atteggiamenti del passato che si ripresentano in epoche suc- cessive, sia pure in forme diverse. In realtà la storia non segue un percorso circolare e nem- meno lineare, ma procede per così dire a zig zag. Nondimeno è facile osservare oggi forme di nazionalismo, patriotismo, fascismo, ecc., riconducibili a ideologie e comportamenti del passato, sia pure con significati diversi. Si pensi, per esempio, al populismo e al sovranismo. Se un tempo «populismo» esprimeva l’esigenza legittima di democrazia, di rappresentanza e di partecipazione del popolo al po- tere, oggi non si tratta più di una rivendicazione dei diritti popolari (già riconosciuti in tutte le costituzioni democratiche, compresa quella italiana), ma della presunzione di rappresen- tare al meglio il popolo attraverso una sorta di investitura dello «uomo forte» capace di risolvere tutti i problemi. In realtà il «populismo» è una degenerazione della democrazia, ossia demagogia. Analogo discorso potrebbe essere fatto per il «sovranismo». Se un tempo poteva aver senso sollecitare il popolo a difendere la sovranità nazionale minacciata da un altro Stato o a riac- quistarla se già persa, oggi nessun popolo (almeno nel mondo occidentale) si trova in una tale condizione. Eppure i sovranisti, anche in Italia, vorrebbero che lo Stato si riappropriasse della parte di sovranità ceduta ad organizzazioni internazionali e sovranazionali in una logica di reciproci interessi, senza rendersi conto che questa forma di nazionalismo porterebbe qualunque Paese all’isolamento e al declino, in un mondo sempre più integrato e interdipen- dente. Tanto il populismo che il sovranismo sono atteggiamenti pericolosi perché negano di fatto quelle forme consolidate di rappresentanza popolare e di collaborazione interna- zionale, che sono divenute gli assi portanti della democrazia e delle relazioni internazionali moderne. C’è pero un’altra ideologia di ritorno ancor più pericolosa di quelle appena viste, il «neofasci- smo». Forse il termine è improprio, ma non c’è dubbio che in molti Paesi europei l’aspirazio- ne all’ «uomo forte», all’ «uomo della provvidenza», all’uso della forza per imporre l’ordine, ecc. sta crescendo. Lo si osserva facilmente sui social, nelle manifestazioni di partito o di gruppo, nei simboli esibiti, nelle celebrazioni di anniversari. Anche in Italia da qualche anno si assiste, spesso nell’indifferenza generale, a manifestazioni con migliaia di partecipanti che rendono omaggio al duce e sottolineano quanto, sotto il fascismo, si stesse meglio. Se la nostalgia individuale è legittima, rivendicare nel casa specifico un «passato glorioso», per- ché ci furono nei primi anni del regime momenti di slancio innovativo e produttivo, significa scambiare la parte per il tutto e soprattutto mistificare un ventennio che fu deleterio per il popolo italiano. I rigurgiti del fascismo sono pericolosi non tanto perché si tenta di rispolverare un passato per nulla glorioso dell’Italia, ma perché i messaggi trasmessi sono ingannevoli. Infatti non serve l’«uomo forte», per risolvere il disagio sociale, ma bastano buone leggi applicate bene. Non serve la chiusura dei porti o il blocco navale per risolvere il problema dei profughi, ma basta una buona politica dell’accoglienza e dell’integrazione. Oltretutto sarebbe anche nell’interesse dell’Italia e del suo sviluppo sostenibile. I cattolici, che possono attingere a piene mani dalla tradizione cristiana, devono essere esempi di riferimento positivi in tutti i campi, dalla politica alla socialità, dalla cultura alla solidarietà. Giovanni Longu Berna 2.10.2019 14 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Società IN AUMENTO GLI ITALIANI CHE CREDONO CHE LA SHOAH NON SIA MAI AVVENUTA Quando i soldati americani entrarono nei Lager nazisti, il generale Eisenhower diede ordine di fotografare tutto, perché, non si sa mai, un giorno qualcuno avrebbe potu- to negare l’accaduto. E aveva visto giusto. Il negazionismo è aumentato anche nella nostra Italia, rivela il rapporto Eurispes Italia 2020. Il Viminale ha definito i dati riportati “allarmanti” e “da non sottovalutare”. Infatti nel 2004 i negazionisti italiani erano il 2,7, oggi sono il 15,7 della popolazione. Il 16,1% ammette l’esistenza dell’Olocausto, ma non lo considera un fenomeno così grave ed importante. Al contrario, e giustamente, il Viceministro dell’Interno: Il ne- gazionismo continua ad infangare la memoria di questa tragedia. In Italia si verificano sempre più numerosi episodi di antisemitismo, ma uno su tre minimizza e li ritiene casi isolati, per lo più “bravate” attuate per “provocazione” o “per scherzo”. Per una abbondante maggioranza - 3 su 5 - sono invece conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo. Una consistente fascia della popo- lazione, anche se minoranza e in calo, crede che gli ebrei controllino il potere finan- ziario ed economico e i mezzi d’informazione. In diminuzione anche chi pensa che gli ebrei “determinano le scelte politiche americane”. Interessante e importante che siano i più giovani a vedere nei reati di antisemitismo il segnale di una recrudescenza di antisemitismo e non soltanto atti isolati sporadici. Il quadro è completato dalle risposte date su Benito Mussolini. L’affermazione che sia stato “un grande leader che ha commesso qualche errore” trova discreto consenso (19,8%). Si omette che Mussolini fu costruttore della dittatura, elaboratore, firmata- rio ed esecutore delle “fascistissime” leggi razziali contro gli ebrei del 1938. Chiaro come sempre il Presidente Mattarella nel giorno della memoria: ln Italia la persecuzione degli ebrei non fu all’ acqua di rose, ma spietata: metà dei deportati catturati dai fascisti. Le opinioni di cui sopra rappresentano delle minoranze, ma devono far riflettere e sono prova che c’ è ancora molto da fare per combattere pregiudizi o assurde opi- nioni antistoriche. I testimoni della Shoah ci stanno lasciando e non potremo più ascoltare la loro voce, come quella di Liliana Segre, che con le sue parole vibranti, senza alcun sentimento di odio, ha commosso il Parlamento europeo e informa e commuove da 30 anni le scolaresche d’Italia. Il pericolo più grande per lei è l’indifferenza, che Monsignor Pa- glia chiama complicità, chiudere il cuore e rinunciare alla via del bene. Per sconfiggere indifferenza, superficialità e ignoranza è indispensabile l’impegno educativo di tutte le componenti sociali: famiglia, scuola, Chiesa, mass-media e an- che buona politica e non sarà un lavoro facile. Insieme – Marzo 2020 Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 15
Sociale PENSIONATI ISCRITTI ALL’AIRE RITORNO AL PASSATO STOP ALLE AGEVOLAZINI FISCALI PER IMU-TASI-TARI Dino Nardi, esperto “Sociale & Dintorni” di Radio LORA e l’ECO Tele 7 Sollecitati da diversi lettori, ritorniamo a trattare lo spinoso argomento della fiscalità sulla casa in Italia e cioè dell’IMU-TASI-TARI per ribadire che, il governo italiano (Conte 2) ha deciso con la Legge di bilancio dello Stato per il 2020 di cancellare quella norma, approvata nel 2014 dall’allora governo Renzi, che, per cinque anni, ha consentito agli italiani iscritti all’AIRE e titolari di una pensione erogata dal Paese estero di residenza di godere per la loro abitazione in Italia dell’esenzione dell’IMU e di una notevole riduzione (2/3) della TASI e della TARI. Motivo? Per evitare una con- danna da parte della Corte di giustizia europea di Strasburgo a seguito della denuncia contro l’Italia presentata dalla Commissione Europea che riteneva discriminante nei confronti degli altri cittadini europei la limitazione delle agevolazioni fiscali sulla casa ai soli cittadini italiani. Ciò premesso, a riguardo delle sopracitate agevolazioni fiscali, da quest’anno (2020) ci sarà quindi un ritorno al passato (2014), ovvero anche gli emigrati italiani iscritti all’AIRE e titolari di una pensione locale del Paese di residenza dovranno riprendere il pagamento (senza le agevo- lazioni previste dalla legge nazionale) di IMU, TASI e TARI come avveniva fino al 2014, magari godendo di eventuali agevolazioni laddove siano previste per gli emigrati dal Regolamento delle singole Amministrazioni locali. Da notare che queste tasse, a seguito della nuova normativa introdotta dalla Legge di bilancio 2020, hanno cambiato denominazione poiché vi è stato un accorpamento dell’IMU e della TASI che diventano una tassa unica cioè la “Local tax” mentre resta inalterata la vecchia TARI (tassa sui rifiuti). Per quanto riguarda, nello specifico, la nuova “Local tax” (che non dovrebbe comunque com- portare modifiche al gettito nelle Casse dello Stato) questi sono i nuovi importi che si dovranno versare: l’aliquota di base (minima) è l’ 8,6 per mille ma le singole Amministrazioni comunali possono aumentarla fino al massimo del 10,6 per mille e, con una delibera comunale, posso- no anche ridurla o, addirittura, azzerarla; solo per il corrente anno (2020) la nuova “Local tax” potrà essere aumentata fino all’ 11,4 per mille limitatamente in quei Comuni in cui nel 2019 avevano già portato al limite massimo le aliquote di IMU e TASI. Pertanto tutti gli interessati, a seguito di questo cambiamento, dovranno regolarsi nel pagamento di queste tasse sulla casa in base al Regolamento che ogni Comune si è dato (o dovrà ancora darsi) sulla Local tax e TARI, a questo proposito già sino al 2014 molte amministrazioni comunali prevedevano agevolazioni per l’abitazione dei loro emigrati. Come già ricordato, in questo ritorno al passato si deve anche fare attenzione alle date di sca- denza del pagamento della Local tax che restano sempre quelle tradizionali del: 16 giugno per la prima rata e 16 dicembre per il saldo Pagamento che dovrà avvenire seguendo una di queste modalità: Bollettino postale compatibile con il modello F24; Modello F24; la piattaforma PagoPA. Quindi è consigliabile che tutti i pensionati - iscritti all’AIRE titolari di una pensione del Paese di residenza e proprietari di una abitazione in Italia, che dovranno riprendere (oppure iniziare) il pagamento di queste tasse, si attivino al più presto, innanzitutto, nei confronti del proprio Co- mune per verificare cosa prevede il Regolamento che si è dato a proposito di Local tax e di TARI e, poi, per organizzarsi nel provvedere al pagamento qualora non lo si possa fare personalmente non trovandosi in Italia in prossimità di tali scadenze. 16 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Sociale SCHIAVONE (CGIE): DAL GOVERNO SEGNALI DI APERTURA VERSO GLI ITALIANI ALL’ESTERO. La manovra di Bilancio passa al Senato. Utili i Fondi aggiuntivi per le comunità italiane all’estero, ma restano ingiustizie fiscali e nuovi diritti da conquistare. Alla scadenza della consiliatura dei Comites e dello stesso CGIE, il Governo deve indire nuove elezioni e riformare le due leggi istitu- tive assieme alle procedure elettorali. Si è chiusa la lunga discussione sulla manovra di bilancio approvata dal Senato della Repubblica con un voto di fiducia, che permetterà all’attuale governo di continuare la propria missione di ancoraggio all’Europa e di dare risposte concrete alle attese nazionali nella speranza di far ripartire il Paese. Nelle condizioni politiche date, caratterizzate da un persistente disorientamento generale che affligge i cittadini italiani mossi da apatia verso le istituzioni, il risultato raggiunto permette di guardare al domani con maggiore ottimismo, in at- tesa che la Politica superi le asprezze della contesa partitica quotidiana e ritorni ad occuparsi del bene del Paese, indice di stabilità e credibilità. UNA POLITICA PER SBLOCCARE UN PAESE FERMO La fiducia acquisita dal Governo nell’aula del Senato, con l’approvazione della legge finanziaria nonostante il ricorso al “voto di fiducia”, dovrebbe essere spesa per recuperare quel senso di consapevolezza, che concorre a tenere a bada il livello di guardia per contrastare le emergenze diffuse e poter ritornare alla normalità di una dialettica programmatica e progettuale, che rida- rebbe smalto ad un Paese fermo a causa della crisi economica che, nell’ultimo decennio, ha colpi- to l’intera Europa. Mentre altri paesi occidentali sono riusciti a uscirne decorosamente, il nostro è diviso, annaspa e non trova di meglio che prodigarsi in una persistente lotta intestina. Uscire da questo dramma è un dovere comune al quale sono chiamati tutti i cittadini; trovare soluzioni condivise per farlo è un obbligo della politica. L’ESODO DI QUASI UN MILIONE DI ITALIANI Intanto sono centinaia di migliaia gli italiani che, dall’inizio della crisi, hanno lasciato il paese per cercare soluzioni alla precarietà occupazionale e alle flebili attese di migliori prospettive di vita. È pura coincidenza temporale l’incrocio di notizie divulgate il 16 dicembre: l’approvazione in Senato del provvedimento sulla legge di bilancio e gli interventi del Governo a sostegno delle politiche per l’anno prossimo verso gli italiani all’estero con l’ennesima rilevazione dell’Istat dei torbidi dati statistici, rivelatori delle incessanti partenze per l’estero nell’ultimo decennio. I numeri conferma- no l’esodo di cittadini italiani verso altri paesi e tra partenza e rientri il saldo negativo è stimato a 866’000 connazionali. Da anni il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) sollecita i governi ad adoperarsi per promuovere politiche attive, reali e di lungo respiro a sostegno delle Comunità italiane all’estero per drenare la diaspora e favorire il rientro dei nostri connazionali al fine di rein- tegrarli nella vita sociale, culturale ed economica del nostro paese. GLI STRUMENTI PER LE POLITICHE MIGRATORIE A più riprese in convegni, seminari, assemblee del CGIE sono stati indicati anche gli strumenti per sostanziare le politiche e seguire gli oltre sei milioni di italiani residenti all’estero: l’istituzione di un ministero per gli italiani all’estero; la costituzione di una commissione bicamerale permanente per le questioni degli italiani all’estero; il rafforzamento dei loro organismi di rappresentanza: i Comites e il CGIE; investimenti adeguati all’integrazione delle nostre comunità nella politica este- ra del nostro Paese. Le disposizioni contenute nei capitoli della nuova manovra di bilancio per Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 17
Sociale l’anno prossimo e la proiezione per gli anni 2021-2022 rispondono in parte alle richieste avanzate dal CGIE al Governo; da una parte rappresentano un robusto riconoscimento al ruolo svolto dai soggetti istituzionali all’estero a sostegno dell’esposizione del “Sistema Italia”, dall’altra rimettono in discussione diversi diritti acquisiti dalle comunità e provvedimenti in materia fiscale a carico di diverse famiglie italiane all’estero. NECESSITÀ DI RIPRISTINARE I DIRITTI FISCALI Fatta salva la necessità di celeri interventi mirati e duraturi, per ripristinare i diritti fiscali rimasti fuori dalla programmazione finanziaria, è manifesta la volontà del Governo a prendere nella do- vuta considerazione le aspettative di chi vive fuori dal nostro paese. Nella sostanza i nuovi inter- venti finanziari per il prossimo triennio costituiscono uno spartiacque rispetto al recente passato, almeno nella quantificazione delle risorse a copertura della spesa storica dei capitoli per gli italiani all’estero. Queste andranno ad alimentare gli interventi dai quali dovranno ripartire le attività in termini di promozione linguistica e culturale degli enti gestori e degli istituti di cultura sostenuti anche dal ripristino del fondo cultura per l’estero nell’ambito del sistema di promozione integrata. COME UTILIZZARE I FONDI AGGIUNTIVI I fondi aggiuntivi saranno utilizzati a sostegno delle iniziative di integrazione e di formazione delle nuove e delle comunità storiche; del rafforzamento della rappresentanza dei Comites e del CGIE e della sperimentazione di nuove procedure elettorali nella circoscrizione estero; per l’adeguamen- to salariale dei contrattisti all’interno della rete consolare; della promozione del sistema paese per creare nuove opportunità e generare un circolo virtuoso e circolare della mobilità al tempo della globalizzazione dei servizi, delle risorse umane, della cultura e speriamo anche dei diritti. E’ ovvio che senza una politica di contenimento degli espatri e al potenziamento del sistema paese all’e- stero, a nulla valgano le leggi per favorire la formazione all’estero di risorse umane o il loro rientro. I NUOVI DIRITTI DA CONQUISTARE All’appello della legge finanziaria, però, mancano diversi diritti acquisiti e altri da conquistare. Se c’è stato un ripensamento e la cancellazione da parte del Ministero del tesoro del provvedimento che mirava ad aumentare la tassa sulla cittadinanza e delle percezioni consolari, il governo non è riuscito a scongiurare la reintroduzione delle tasse sugli immobili: in particolare l’IMU per i pen- sionati italiani proprietari di una casa in Italia, la tassa sui rifiuti urbani e il canone televisivo che interessano da vicino numerose famiglie residenti all’estero. Queste nuove difficoltà, che riporta- no indietro di anni la giurisprudenza fiscale italiana, a detrimento di chi vive all’estero, vanno ad aggiungersi alle irrisolte istanze di riforma della rappresentanza dei Comites e del CGIE prima del loro rinnovo, all’applicazione e alla revisione di diversi accordi bilaterali per la tutela e la garanzia dei diritti dei cittadini italiani in Europa e soprattutto nel Regno Unito alla vigilia della Brexit. CONTINUARE AD INCALZARE IL GOVERNO Il CGIE con l’ausilio dei Comites continueranno ad incalzare il Governo e il Parlamento, in particola- re i 18 parlamentari eletti nella circoscrizione estero, sollecitando interventi nel dibattito politico e nella discussione pubblica sulla questione degli italiani per farla diventare argomento valoriale sul quale il nostro Paese può appoggiarsi per progredire e avanzare in termini di risorse materiali ed immateriali. La consapevolezza di esercitare un ruolo di grande responsabilità e di valorizzazione delle istituzioni italiane all’estero ci obbliga a chiedere al Governo il rispetto dell’ordinamento legi- slativo e l’applicazione delle leggi. Perciò alla scadenza della consiliatura dei Comites e dello stesso CGIE ricordiamo al Governo di indire nuove elezioni e di riformare le due leggi istitutive assieme alle procedure elettorali. Michele Schiavone, Segretario Generale CGIE 18 • Gennaio · Febbraio · Marzo 2020
Consolato AMBASCIATA D’ITALIA A BERNA CANCELLERIA CONSOLARE Willadingweg 23 - 3006 Berna segreteria.consberna@esteri.it Tel. 031 390 10 10 PEC: amb.berna.consolare@cert.esteri.it Fax 031 382 49 32 www.ambberna.esteri.it ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO LUNEDÌ 14.00-17.30 MARTEDÌ 10.00-13.30 MERCOLEDÌ CHIUSO (si effettuano esclusivamente consultazioni telefoniche) GIOVEDÌ 14.00-17.30 VENERDÌ 10.00-13.30 SABATO CHIUSO NB: la Cancelleria Consolare è chiusa al pubblico nelle seguenti giornate festive: Capodanno (1 gennaio); San Bertoldo (2 gennaio); Venerdi Santo; Lunedi dell’Angelo; Festa del Lavoro (1 maggio); Ascensione; Festa della Repubblica Italiana (2 giugno); Lunedi di Pentecoste; Festa Nazionale Svizzera (1 agosto); Natale (25 dicembre); Santo Stefano (26 dicembre). UFFICIO NUMERI DI TELEFONO E-MAIL ANAGRAFE / AIRE 031 390 10 26 berna.anagrafe@esteri.it CARTE D’IDENTITÀ 031 390 10 15 / 16 berna.identita@esteri.it ClTIADINANZA 031 390 10 14 berna.cittadinanza@esterLit ELETTORALE 031 390 10 15 /16 berna.elettorale@esteri.it NOTARILE / LEVA / RIMPATRI 031 390 10 18 berna.notarile@esteri.it PASSAPORTI 031 390 10 19 berna.passaporti@esteri.it SEGRETERIA 031 390 10 11 segreteria.consberna@esteri.it STATO CIVILE 031 390 10 21 / 22 berna.statocivile@esteri.it NB: si consiglia di telefonare al di fuori degli orari di apertura al pubblico. Per le questioni notarili è necessario richiedere un preventivo appuntamento telefonico / email CORRISPONDENTE CONSOLARE NEL CANTON DI FRIBOURG: FERNANDO ARDITO, riceve il primo e terzo sabato di ogni mese, dalle 14.30 alle 17.00 presso «UNIA», rue Frédéric Chaillet 8, Fribourg. Tel: 026 466 89 92 oppure 079 427 83 20 Email: fernandoardito@me.com Gennaio · Febbraio · Marzo 2020 • 19
JAB CH-1700 Fribourg PP / Journal Posta CH SA BD DE PÉROLLES 38 · CH-1700 FRIBOURG TEL. 026 426 34 44 · FRIBOURG@MISSIONI.CH
Puoi anche leggere