GLI EFFETTI DEL CORONAVIRUS SULLA POVERTÀ: IL PUNTO DI VISTA DELLE CARITAS LOMBARDE - Delegazione regionale Osservatori delle povertà

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                   GLI EFFETTI DEL CORONAVIRUS
                                  SULLA POVERTÀ:
                                IL PUNTO DI VISTA
                       DELLE CARITAS LOMBARDE
                 Delegazione regionale Osservatori delle povertà
GLI EFFETTI DEL CORONAVIRUS SULLA POVERTÀ:
 IL PUNTO DI VISTA DELLE CARITAS LOMBARDE
       Delegazione regionale Osservatori delle povertà
INDICE

Introduzione
Luciano Gualzetti						pag. 7

Gli effetti del Coronavirus sulla povertà:
il punto di vista delle Caritas lombarde
Delegazione regionale Osservatori delle povertà (a cura di)		   pag. 11
        1. Il tempo del lockdown e della piena
           emergenza socio-sanitaria (marzo-maggio 2020)        pag. 12
        2. La fase della lenta e incerta “ripresa”
           (giugno-agosto 2020)					                            pag. 19
        3. La fase attuale
           (settembre 2020-marzo 2021)				                      pag. 22
        4. Quali povertà per il prossimo futuro			              pag. 27

Conclusioni
Claudio Dagheti							pag. 31

Ringraziamenti						                                            pag. 35
INTRODUZIONE
La Caritas - Delegazione della Lombardia (d’ora in poi Delegazione) è un organi-
smo di coordinamento delle Caritas Lombarde volute dalle Diocesi che insistono
sul territorio regionale, per promuovere la testimonianza della carità della co-
munità ecclesiale diocesana, cercando di favorire una lettura e una riflessione
comuni per meglio operare al servizio degli ultimi e delle stesse comunità cri-
stiane e civili della Lombardia.
Complessivamente le Caritas Diocesane, che hanno dimensioni e caratteristiche
pastorali e sociali diverse, operano attraverso una presenza capillare costitui-
ta da 1.689 Caritas Parrocchiali (55% sul totale delle Parrocchie), 672 Centri di
Ascolto (Tab. 1) e una pluralità di Opere Segno diocesane e parrocchiali (mense,
empori, fondi Diocesani, rifugi notturni e centri diurni per senza dimora, centri
di accoglienza per italiani e stranieri, per donne sole o vittime di tratta, padri
separati, malati di AIDS,…), che incontrano e soccorrono le migliaia di famiglie
in difficoltà che anche in Lombardia sono purtroppo presenti.
Tab. 1: Presenza delle Caritas parrocchiali e i centri di ascolto nelle diocesi lombarde
(dati sito ufficiale della CEI 2021)

                          % Abitanti                 Caritas      % CP sulle
                                                                               Centri di
  Diocesi     Abitanti     diocesi su   Parrocchie Parrocchiali   Parrocchie
                                                                               ascolto
                          Lombardia                    (CP)       su Diocesi

 Bergamo      996.216        10%           389         270          69%           70
 Brescia     1.184.219       12%           469         161          34%           53
 Como         555.321        6%            338          65          19%           15
 Crema        101.552        1%            63           25          40%           14
 Cremona      363.660        4%            222          81          36%           32
 Lodi         291.778        3%            124          71          57%           66
 Mantova      371.518        4%            168          21          13%           19
 Milano      5.607.817       57%          1.101        920          84%          391
 Pavia        193.383        2%            99           15          15%           2
 Vigevano     181.348        2%            87           60          69%           10
 Totale      9.846.812                    3.060       1.689         55%          672

La Delegazione non gestisce direttamente queste attività, ma opera a livello re-
gionale per raccogliere gli indirizzi della Conferenza Episcopale Lombarda (CEL)
in materia di pastorale della carità e favorire una collaborazione tra le Caritas
Lombarde, in particolare la formazione, negli ambiti sociali di interesse comu-
                                                                                           7
ne. Se necessario, la Delegazione si coordina per prendere posizioni condivise          diverse misure di sostegno attivate, di cui non sempre ha beneficiato chi ne
    nei confronti delle istituzioni regionali e, in accordo con l’Osservatorio Giuridico    aveva più diritto; questo è accaduto perché le misure sono state tante, spesso
    della CEL o in ascolto della Consulta Ecclesiale delle Opere Socio Assistenziali        sovrapposte e poco chiare. È per evitare che situazioni di questo tipo si ripetano
    della Lombardia, suggerisce proposte e modifiche normative al fine di mitigare          che le Caritas Lombarde hanno sottoscritto il protocollo “Inps per Tutti - Rete
    gli effetti negativi sulle fasce deboli della popolazione di un sistema economi-        Agile di Welfare”, che vede la stretta collaborazione tra Inps e Centri di Ascolto
    co e sociale complesso come quello lombardo e per migliorare le sue politiche           Caritas al fine di favorire la conoscenza e l’accesso alle prestazioni previdenziali
    sociali. È per questo motivo che la Delegazione ha da sempre una particolare            e assistenziali erogate dall’Inps anche per le fasce più deboli.
    cura della lettura comune dei fenomeni che si sviluppano in Regione e del mo-
                                                                                            L’obiettivo di questo report è di offrire una lettura aggiornata di quanto le Ca-
    nitoraggio delle risposte che la Chiesa, attraverso le sue Caritas promuove nelle
                                                                                            ritas lombarde hanno vissuto in questo periodo, nella consapevolezza che non
    diverse situazioni. E questo lo fa ormai da quasi 20 anni attraverso un Coordina-
                                                                                            possa essere definitiva, poiché è in corso una crisi sanitaria, economica e socia-
    mento regionale degli Osservatori delle Risorse e delle Povertà, che periodica-
                                                                                            le, di cui è difficile prevedere la fine. Il report, però, insieme ad altri strumen-
    mente cura un Report sulle Povertà.
                                                                                            ti, ci può aiutare a tenere viva l’attenzione sulla necessità di non cadere nella
    Anche in un anno molto sofferto come quello caratterizzato dal Covid - 19 non           trappola dell’emergenza e ci può aiutare a capire dall’esperienza maturata cosa
    abbiamo rinunciato a raccogliere il frutto di un monitoraggio che, promosso da          conservare di questi tempi e cosa, invece, abbandonare, affinché si possa pen-
    Caritas Italiana, è riuscito a mantenere lo sguardo non solo sulle emergenze e          sare di realizzare dei cambiamenti nel lungo periodo; ancora, il report ci aiuta
    sulla crescente domanda sociale conseguente alla pandemia, ma anche sul sen-            a riconoscere le cause strutturali delle povertà e a capire cosa fare per rimuo-
    so e sulle modalità inedite che hanno costretto tutti i soggetti privati e pubblici     verle; ci aiuta anche a non dare per carità quello che è previsto per giustizia e
    a reinventarsi per non lasciare indietro nessuno.                                       a lavorare in modo tale che chi si rivolge a noi sia messo in condizione di fare a
                                                                                            meno del nostro aiuto.
    La profonda crisi che stiamo attraversando ha rischiato di produrre fratture insa-
    nabili nel nostro tessuto sociale ed economico, che, da un lato hanno compro-           Questo è il compito non solo della Caritas, ma di tutta la comunità, che deve
    messo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nelle comunità, dall’altro hanno     riallacciare quei legami di fiducia che possono curare le ferite lasciate dalla pan-
    favorito l’attivazione di nuove forme di sostegno a favore di persone, famiglie e       demia, nella speranze che le cose possano cambiare veramente per tutti, in par-
    imprese colpite dagli effetti della pandemia. In questo contesto, la Chiesa, attra-     ticolare, per gli ultimi.
    verso la sua azione pastorale, è stata capace di abitare queste situazioni come
    occasione per vivere la sua fondamentale missione di annuncio e di prossimità.
    Nonostante il necessario ridimensionamento della vita liturgica, in questo tem-         Luciano Gualzetti
    po così travagliato, la Chiesa ha riaffermato la sua volontà e capacità di stare        Delegato Regionale Caritas lombarde
    accanto alla gente che soffre e di allearsi con istituzioni ed enti laici, per dare
    dignità alle persone in difficoltà. In questi lunghi mesi i nostri operatori hanno
    sostenuto persone che conoscevano già e altre che non avevano mai incontrato
    prima; hanno toccato con mano la fragilità in cui versano intere famiglie, la cui
    sopravvivenza dipende da un lavoro precario, stagionale, senza alcuna garanzia;
    hanno compreso le difficoltà connesse alla convivenza forzata durante i lock-
    down per tutti quei nuclei che non disponevano di abitazioni sufficientemente
    ampie; hanno ascoltato madri e padri di ragazzi disabili, cui il lockdown ha sot-
    tratto la possibilità di avere relazioni interpersonali, fondamentali per la costru-
    zione del loro progetto di vita; hanno accompagnato e sostenuto gli anziani, mai
    così soli come in quest’ultimo anno.
    In questa situazione drammatica, accanto alla distribuzione di beni materiali
    (cibo, vestiti, materiale scolastico e informatico) e all’attivazione di fondi per il
    sostegno economico alle famiglie in difficoltà, le Caritas lombarde hanno mes-
    so in campo risposte innovative per l’accompagnamento e l’orientamento alle

8                                                                                                                                                                                  9
Gli effetti del Coronavirus sulla povertà:
                                 il punto di vista delle Caritas lombarde
          Delegazione regionale Osservatori delle povertà (a cura di)1

Fin dai primi giorni dell’emergenza Covid-19, di fronte alle sfide drammatiche e
le forti criticità, le Caritas lombarde hanno continuato a stare accanto agli ulti-
mi e alle persone in difficoltà, spesso in forme nuove e adattate alle necessità
contingenti.
Per cercare di avere un quadro complessivo dell’attività svolta e tentare di de-
scrivere le conseguenze economiche e sociali della pandemia, nel contributo
che segue saranno riportati i risultati per la Lombardia di tre rilevazioni nazio-
nali realizzate da Caritas Italiana nei mesi di giugno e settembre 2020 e a marzo
2021. Tutte le indagini sono state realizzate mediante un questionario struttu-
rato sottoposto a tutti i direttori e responsabili delle Caritas diocesane d’Italia
con l’obiettivo di approfondire in particolare: come mutano i bisogni, le fragilità
e le richieste di aiuto in questo tempo inedito; il tema della rimodulazione degli
interventi e delle prassi operative; l’impatto dell’emergenza sanitaria sulla crea-
zione di nuove categorie di poveri, ma anche su volontari e operatori.
In questi mesi nei quali il nostro Paese è stato travolto dal Covid-19 si possono
individuare (fino a oggi) tre grandi momenti, che corrispondono alle diverse fasi
di avvio delle misure e dei provvedimenti governativi utili a contenere l’epide-
mia: la prima, della “dura emergenza”, durante la quale si è pagato il prezzo più
alto sul fronte dei contagi e delle vite umane, coincidente con il blocco totale
delle attività e con i 69 giorni nei quali gli italiani sono “rimasti a casa”; la se-
conda, vissuta nei mesi estivi, nella quale si è avviata una lenta ripartenza, dai
contorni e confini incerti; la terza, che va da settembre 2020 a marzo 2021 e che
ha coinciso, da un lato, con un nuovo aumento dei contagi e con le conseguen-
ti chiusure regionali, dall’altro con l’avvio e il consolidamento della campagna
vaccinale. In ciascuna delle fasi analizzate le azioni messe in campo dalla rete
Caritas sono state preziose.

¹ I primi due paragrafi del presente contributo sono una rilettura alla luce dei dati
lombardi del pezzo “Gli effetti del Coronavirus sulla povertà: il punto di vista Caritas
nell’analisi di tre monitoraggi nazionali e delle informazioni raccolte presso i centri di
ascolto” di Federica De Lauso, pubblicato in Caritas Italiana, Gli anticorpi della solida-
rietà, Roma, 17 ottobre 2020.

                                                                                             11
1. Il tempo del lockdown e della piena emergenza                                          Grafico 1 - Condizioni occupazionali delle persone che si sono rivolte alle Caritas lom-
     socio-sanitaria (marzo-maggio 2020)                                                       barde nel periodo marzo-maggio 2020: categorie più frequenti indicate dalle diocesi

     Le informazioni raccolte attraverso la rilevazione di giugno testimoniano gli ef-             lavoratore dipendente non toccato dal lockdown
                                                                                                 lavor. auton./stagionale non toccato dal lockdown
     fetti della crisi sanitaria e dei conseguenti contraccolpi socio-economici in ter-
                                                                                                               esodato senza ammortizzatori sociali
     mini di povertà. In tre mesi (considerando l’intervallo temporale marzo-maggio)                                                       studente
     la rete delle Caritas lombarde ha aiutato circa 77.000 persone, portavoci spesso              lavorat. auton./stagion. con bonus 600/800 euro
     delle istanze e delle necessità dell’intero nucleo familiare. Possiamo dunque im-                              inabile parziale o totale al lavoro
     maginare che quel numero corrisponda ad altrettanti nuclei. Il dato, anche se                           lavoratore dipendente con Cig ordinaria
     già di per sé molto significativo, è decisamente sottostimato in quanto riferito                                                        casalinga
     solo a una quota di Caritas diocesane - 8 su 10 - che sono state in grado di forni-                                 impiego irregolare in essere
                                                                                                         Inoccupato (in cerca di prima occupazione)
     re questa informazione in termini complessivi. Tra i beneficiari il 36% (in valore
                                                                                                                                           pensionato
     assoluto 27.901 persone2) è rappresentato dai cosiddetti “nuovi poveri”, che               lavor. auton./stagion. in attesa bonus 600/800 euro
     per la prima volta hanno sperimentato condizioni di disagio e di deprivazione                             lavoratore dipendente in attesa di Cig
     economica tali da dover chiedere aiuto.                                                        lavoratore precario senza ammortizzatori sociali
                                                                                                                impiegato irregolare fermo per covid
     I dati nazionali raccolti nel trimestre considerato mettevano in evidenza sul fron-                disoccupato (in cerca di nuova occupazione)
     te della cittadinanza, un capovolgimento delle consuete proporzioni di presen-
                                                                                                                                                          0        1    2   3   4   5   6   7   8   9   10
     ze: le persone di cittadinanza italiana, solitamente minoritarie, rappresentavano
     infatti quasi i due terzi del totale (il 61,6%), a fronte di un’incidenza straniera più                                                                  SI   NO
     contenuta (38,4%). In Lombardia, invece, l’incidenza di persone straniere è stata
     mediamente più alta (49,2%), anche se si riscontrano significative differenze tra         Fonte dati: Delegazione regionale Caritas lombarde – Osservatori delle povertà
     le diverse diocesi: si va infatti dal 20% di persone straniere nella diocesi di Man-
     tova al 65% in quelle di Bergamo e Milano.                                                Affiora in modo netto anche nella nostra regione la presenza di un’economia
     Per quanto riguarda la condizione occupazionale, i dati evidenziano al contem-            nera e grigia, sfiorata solo tangenzialmente, in particolare nei primi mesi dell’e-
     po l’acuirsi di situazioni problematiche preesistenti e il nascere di nuove forme         mergenza, dalle misure di tutela messe in campo dall’amministrazione pubblica.
     di vulnerabilità, associate in modo particolare al blocco delle attività economi-         Marcato anche l’impatto del blocco delle attività sul lavoro regolare: i dati Istat
     che e produttive del periodo. Come registrato anche a livello nazionale, tra gli          in tal senso parlano di circa 8 milioni di lavoratori che hanno sperimentato la
     assistiti nel periodo marzo-maggio in tutte le 10 diocesi lombarde prevalgono             sospensione della propria attività, la gran parte dei quali cassaintegrati che di
     i disoccupati, le persone con impiego irregolare fermo a causa delle restrizioni          fatto hanno registrato una penalizzazione retributiva complessiva (oltre ai ritar-
     imposte dal lockdown e i lavoratori dipendenti in attesa di cassa integrazione;           di delle mensilità, in taluni casi)3.
     seguono i lavoratori precari o intermittenti che, al momento della presa in cari-         Esaminando più in dettaglio le problematicità riscontrate durante la fase più
     co, non godevano di ammortizzatori sociali, segnalati tra le categorie prevalenti         cruenta dell’emergenza, tutte le Caritas lombarde segnalano, in primo luogo,
     da 8 diocesi su 10.                                                                       un forte incremento dei bisogni connessi alla povertà economica, alla perdita
                                                                                               del lavoro e alle difficoltà legate al pagamento di un affitto o di un mutuo (cfr.
                                                                                               Tab. 1). Accanto a tali ambiti di bisogno compaiono poi fenomeni nuovi: il primo
                                                                                               è correlato alle difficoltà scolastiche, che hanno coinvolto molte famiglie non
                                                                                               in grado di provvedere all’acquisto della strumentazione necessaria ai loro figli

                                                                                               ³ I dati INPS confermano quanto evidenziato dalle Caritas diocesane: il numero delle
                                                                                               domande di cassa integrazione ordinaria e in deroga alla data del 3 giugno non risulta-
                                                                                               vano tutte corrisposte; cfr. https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?item-
     ² Il dato è riferito a 9 diocesi su 10.                                                   dir=53779

12                                                                                                                                                                                                           13
per seguire la didattica a distanza (tablet, pc, connessioni wi-fi); passano anche          Tab.1. Variazione delle problematiche percepite presso le 10 Caritas lombarde nel pe-
     da qui le storie di deprivazione materiale vissute dai ragazzi appartenenti alle            riodo marzo- maggio 2020
     famiglie meno abbienti: forme di disuguaglianza sociale che afferiscono l’ambi-
     to educativo, e che, sommate a tante altre, andranno a condizionare il futuro                             Problematiche                     In aumento   Stabile   In diminuzione
     di questi ragazzi, innescando nei casi più gravi circoli viziosi di povertà. E, in tal
     senso, i dati della statistica pubblica fotografano una situazione ben chiara: nel-
     le famiglie mediamente più istruite (e quindi anche con un livello di reddito più           Difficoltà nel pagamento di affitto o mutuo        10          0             0
     alto) solo il 7% non possiede un pc o tablet, a fronte di una media nazionale del
     33,8%; nette anche le differenze macro-regionali a riguardo: in Italia la percen-           Difficoltà a visitare/mantenere un contat-
                                                                                                                                                     9          1
     tuale di ragazzi tra i 6 e i 17 anni che non dispone di un computer o di un tablet è        to con parenti/congiunti in carcere
     pari al 12,3%; tra i ragazzi del Mezzogiorno l’incidenza sale al 20% (Istat, 2020)4.        Diffusione del gioco d’azzardo/scommesse            1          5             4
     Colpiscono poi i numerosi alert delle Caritas inerenti la dimensione psicologica:           Diffusione dell’usura e dell’indebitamento          5          5             0
     tutte le diocesi hanno segnalato che il disagio psicologico-relazionale e la solitu-
                                                                                                 Violenza/maltrattamenti in famiglia]                6          4             0
     dine sono in aumento e 9 diocesi hanno sottolineato l’incremento delle forme
     di depressione tra le persone incontrate.                                                   Difficoltà delle persone in situazione di di-
                                                                                                                                                     8          2             0
                                                                                                 sabilità/handicap
     In 9 diocesi si segnala anche l’aumento delle problematiche carcerarie, legate
     soprattutto alle difficoltà a mantenere un contatto con i congiunti detenuti.               Difficoltà scolastiche (compiti, seguire le
                                                                                                                                                    10                        0
                                                                                                 lezioni, ecc.)
     Da segnalare, inoltre, che 8 diocesi su 10 evidenziano l’aumento delle difficoltà
     per le persone disabili e le loro famiglie, che, private del sostegno socio-assi-           Problemi burocratici/amministrativi dei
                                                                                                                                                     7          3             0
     stenziale a domicilio o del supporto dei centri diurni, sono rimaste sole ad occu-          migranti
     parsi quotidianamente della cura, in una condizione di isolamento accentuata                Perdita del lavoro/fonti di reddito                10          0             0
     dal lungo lockdown di primavera.
                                                                                                 Mancanza di alloggio (per i senza dimora)          6           4             0
     Si è poi registrato in 7 diocesi l’aumento del fenomeno della “rinuncia o rinvio di
     cure e assistenza sanitaria”, determinato dal blocco dell’assistenza specialistica          Rinuncia/rinvio di cure e assistenza sani-
                                                                                                                                                     7          3             0
                                                                                                 taria
     ordinaria e di prevenzione e che potrebbe determinare in futuro un effetto di
     onda lunga sul piano del carico assistenziale e del profilo epidemiologico del              Solitudine                                         10          0             0
     nostro Paese.                                                                               Depressione                                        9           1             0
     Infine, 6 diocesi hanno messo in evidenza anche l’accentuarsi delle problema-               Disagio psicologico-relazionale                    10          0             0
     tiche familiari, in termini di conflittualità di coppia, violenza, difficoltà di accu-      Fonte dati: Delegazione regionale Caritas lombarde – Osservatori delle povertà
     dimento di bambini piccoli, conflittualità genitori-figli. Pensiamo a cosa possa
     aver significato l’invito a “stare a casa” nei contesti familiari dove, appunto, si
     vivono situazioni di maltrattamento e violenza. I dati dei centri antiviolenza in           A fronte di uno spettro di fenomeni così vasto e inedito, le Caritas lombarde
     Italia confermano questa lettura: nel periodo 1° marzo -16 aprile 2020 le chia-             hanno evidenziato una grande capacità di adattamento, mettendo in atto ri-
     mate ai centri antiviolenza sono aumentate del 73% rispetto allo stesso periodo             sposte innovative e diversificate, mai sperimentate in precedenza (Tab.2). Si è
     del 20195. Si può parlare quindi, in questo tempo, di una povertà dalle mille               registrata in particolare l’attivazione di servizi di ascolto e di accompagnamento
     sfaccettature.                                                                              telefonici, che in soli tre mesi hanno supportato oltre 16.084 persone. Non sono
                                                                                                 poi mancati gli aiuti di tipo materiale, come ad esempio la consegna di pasti a
                                                                                                 domicilio o la fornitura di pasti da asporto, accanto al lavoro ordinario degli em-
     ⁴ https://www.istat.it/it/files//2020/04/Spazi-casa-disponibilita-computer-ragazzi.pdf      pori/market solidali e delle mense, riorganizzati secondo le nuove disposizioni
     ⁵ Cfr. Istat, 2020, Violenza di genere ai tempi del covid-19: le chiamate al numero verde   sanitarie anti-contagio.
     1522; cfr. https://www.istat.it/it/files/2020/05/Stat-today_Chiamate-numero-antivio-
     lenza.pdf
14                                                                                                                                                                                       15
Da richiamare anche l’operatività sul fronte sanitario. Le Caritas parrocchiali         Tab.2. Numero di diocesi che hanno erogato i servizi e numero di persone aiutate per
     e diocesane si sono mobilitate con la distribuzione di dispositivi di protezio-         servizio nel periodo marzo-maggio 2020 (v.a)
     ne individuale e igienizzanti (nel periodo considerato sono stati distribuiti oltre
     245.000 dispositivi), con la messa a disposizione di alloggi per i periodi di qua-                                                         N. di diocesi che    Numero di
                                                                                                             Tipo di servizi                    hanno attivato il    beneficiari
     rantena e isolamento, con l’accoglienza di infermieri e medici, con l’acquisto di                                                              servizio           singoli
     farmaci e prodotti sanitari, con servizi di assistenza psicologica.
                                                                                             Fornitura dispositivi di protezione individua-
     C’è infine tutto il filone di iniziative attivate specificamente per le persone senza                                                             9                 719
                                                                                             le/fornitura igienizzanti
     dimora: dal cibo da asporto, ai servizi residenziali rimodulati secondo gli stan-
     dard di sicurezza (alcuni di questi sono stati creati ex-novo proprio durante que-      Servizi di supporto psicologico                           8                 672
     ste settimane), agli interventi di sorveglianza sanitaria in strada.                    Servizi di ascolto e accompagnamento tele-
                                                                                                                                                       10              16.084
                                                                                             fonico
     La tabella 2 mostra quante diocesi hanno erogato i servizi elencati e, per ciascu-
                                                                                             Accompagnamento alla dimensione del lutto                 5                 257
     no di essi, quante persone ne hanno beneficiato. I dati riportati in tabella sono
     sicuramente sottostimati alla luce del fatto che molte Caritas diocesane, data la       Fornitura pasti da asporto / consegne a do-
                                                                                                                                                       9               20.673
     particolare situazione di emergenza e criticità, non sono state in grado di fornire     micilio
     il dettaglio del numero di persone aiutate, potendo invece indicare o il numero         Rimodulazione dei servizi per senza dimora                10                896
     di famiglie supportate o il numero di prestazioni erogate.                              Attività di sostegno per nomadi, giostrai e cir-
                                                                                                                                                       8                3.001
                                                                                             censi
                                                                                             Interventi a sostegno delle piccole imprese               4                  10
                                                                                             Accoglienza infermieri e medici                           4                  63
                                                                                             Alloggio per quarantena/isolamento                        4                 109
                                                                                             Presenza in ospedale/Rsa                                  3                  11
                                                                                             Acquisto farmaci e prodotti sanitari                      8                1.426
                                                                                             Ascolti in presenza su appuntamento                       10               1.706
                                                                                             Assistenza domiciliare                                    2                  54
                                                                                             Supporto/orientamento rispetto alle misure
                                                                                                                                                       9                2.802
                                                                                             messe in atto dalle amministrazioni/governo
                                                                                             Sportelli medici telefonici                               2
                                                                                             Fondi diocesani (a supporto delle famiglie in
                                                                                                                                                       9                1.043
                                                                                             difficoltà
                                                                                             Supporto allo smart working per famiglie/for-
                                                                                                                                                       4                 330
                                                                                             nitura PC e strumenti informatici
                                                                                             Attività di supporto alle famiglie per la didat-
                                                                                                                                                       6                 727
                                                                                             tica a distanza (fornitura di pc, tablet, ecc.)
                                                                                             Aiuto per lo studio/doposcuola fatti al telefo-
                                                                                                                                                       3                 50
                                                                                             no
                                                                                             Altri servizi                                             6
                                                                                             Fonte dati: Delegazione regionale Caritas lombarde – Osservatori delle povertà

16                                                                                                                                                                                  17
In termini di prassi operative un elemento di grande importanza risiede nel fatto                                           2. La fase della lenta e incerta “ripresa”
     che, oltre al contributo che la Conferenza Episcopale Italiana ha messo a di-                                                                   (giugno-agosto 2020)
     sposizione dai Fondi dell’8x1000, sono fiorite moltissime iniziative di solidarietà
     (da parte di aziende, enti, negozi, supermercati, famiglie, singoli cittadini) e che
     molte delle azioni sono state attivate anche in forma coordinata e sinergica con       La data del 18 maggio 2020 ha segnato il termine del periodo del lockdown, la
     altri attori del territorio: 9 diocesi hanno collaborato con le amministrazioni lo-    misura restrittiva eccezionale (mai attuata prima nella storia della Repubblica
     cali, 9 con parrocchie, 9 con associazioni/enti non ecclesiali, 9 con altri enti di    Italiana) che rimarrà indelebilmente nei ricordi di tutti noi. Da quel giorno le
     natura ecclesiale e 8 con la Protezione civile.                                        attività commerciali come bar, ristoranti, negozi, ma anche biblioteche e musei,
                                                                                            sono potute ripartire, adeguandosi ai protocolli previsti dal settore aziendale
     Accanto all’impegno degli operatori, prezioso è stato poi l’apporto dei volontari,     di riferimento. Il 3 giugno, giorno della riapertura dei confini regionali, segna
     molti dei quali giovani, che nella fase più critica dell’emergenza hanno favorito      poi un ulteriore passo avanti verso la “ripartenza”. Questi due momenti, oltre
     la continuità dei servizi, in sostituzione delle persone over 65 rimaste a casa in     ad incidere nella quotidianità di ciascuno, hanno avuto un impatto evidente sul
     via precauzionale. Il monitoraggio di giugno ha consentito di svelare i numeri         fronte economico e occupazionale.
     complessivi del volontariato attivato dalle Caritas (almeno di una parte). Nelle
     10 diocesi lombarde ci sono 14.163 volontari; di questi sono 2.827 gli over 65         Il monitoraggio realizzato nel mese di settembre ha dunque voluto fotografare
     che si sono dovuti fermare per ragioni di sicurezza sanitaria6 e 312 le nuove          proprio questa fase di “ripartenza”, indagando il fenomeno della povertà e del
     leve (under 34), attivate in questo tempo di emergenza. Purtroppo anche tra gli        disagio sociale in un tempo di maggiore ordinarietà, pur nell’eccezionalità del
     operatori e i volontari non sono mancati contagi e vittime da Covid-19: il moni-       momento.
     toraggio di giugno rileva 24 contagiati e 7 deceduti.                                  Rispetto al numero di persone accompagnate, la prima cosa che emerge dal
                                                                                            confronto con la fase più emergenziale è il calo degli assistiti, che da giugno ad
                                                                                            agosto risultano circa 22.000 (esattamente 21.986)7. Si tratta in media di circa
                                                                                            2.700 persone a diocesi (il dato nazionale è di 1.200 persone a diocesi). In linea
                                                                                            con il dato generale cala anche il numero medio dei nuovi ascolti, che si attesta
                                                                                            su un totale di 5.851, pari al 26,6% sul totale delle persone ascoltate (nel trime-
                                                                                            stre marzo-maggio i nuovi poveri erano 27.901, con un’incidenza del 36% sul
                                                                                            totale delle persone incontrate).
                                                                                            Gli evidenti segnali di miglioramento sono certamente dovuti all’evoluzione
                                                                                            positiva della situazione sanitaria ed economica dei mesi estivi, ma, come se-
                                                                                            gnalato dai direttori delle Caritas diocesane, la diminuzione delle richieste di
                                                                                            aiuto è un fenomeno abbastanza consueto nei mesi estivi ed è riconducibile
                                                                                            alla chiusura di molti centri di ascolto per la pausa di agosto e, in alcune aree
                                                                                            della nostra Regione, all’avvio della stagione turistica che favorisce impieghi
                                                                                            temporanei nel settore, in grado di risollevare in qualche modo la condizione
                                                                                            economica di alcune famiglie (es. nell’ambito della ristorazione o delle piccole
                                                                                            attività commerciali).
                                                                                            Il peso della situazione di eccezionalità risulta tuttavia di fatto ancora alto: in
                                                                                            media per le diocesi lombarde il 61% delle richieste di aiuto registrate in esta-
                                                                                            te sono ancora riconducibili, direttamente o indirettamente, all’emergenza Co-
                                                                                            vid-19. Pesano ancora molto nelle storie di fragilità e vulnerabilità economica i
                                                                                            ritardi delle misure stanziate dal Governo a supporto dell’occupazione: secon-

     ⁶ Il dato è stato fornito da 8 diocesi su 10.                                          ⁷ Il dato si riferisce a 8 diocesi che hanno fornito il valore complessivo.
18                                                                                                                                                                                19
do 7 diocesi ad incidere sono le attese delle mensilità della cassa integrazione         Tab.3 Servizi/attività attivi nelle diocesi lombarde nel periodo giugno-agosto 2020
     ordinaria o in deroga, mentre pesano meno quelle dei bonus per autonomi/
     stagionali, segnalati solo da 4 diocesi.                                                                                                                                SI NO
     Rispetto alle forme di intervento e prestazioni erogate dalle Caritas diocesane,         Servizi di supporto psicologico                                                6    4
     si inizia a registrare una graduale e lenta ripresa, anche se 4 diocesi su 10 dichia-    Servizi di ascolto e accompagnamento telefonico                                8    2
     rano di avere ancora alcuni servizi sospesi a causa dell’emergenza socio-sanita-
     ria. Si tratta di servizi che, date le misure restrittive imposte dalla pandemia,        Fornitura pasti da asporto / consegne a domicilio                              7    3
     risultano più difficili da realizzare; tra questi, i guardaroba, le formazioni in pre-
     senza, i centri per anziani.                                                             Interventi a sostegno delle piccole imprese                                    5    5
                                                                                              Assistenza domiciliare                                                         2    8
     Entrando nello specifico delle attività, la tabella 3 evidenzia la riapertura dei
                                                                                              Supporto/orientamento rispetto alle misure messe in atto dalle amministra-
     centri di ascolto “in presenza”: in tutte le diocesi sono previsti ascolti su appun-                                                                                    8    2
                                                                                              zioni/governo]
     tamento accanto ad ascolti ad accesso libero (8 diocesi) e ad ascolti telefonici
     (8). Molto significativa, poi, la presenza di Fondi diocesani di solidarietà, pro-       Sportelli medici telefonici                                                    0   10
     mossi dalle diocesi in occasione dell’emergenza socio-sanitaria a supporto delle         Fondi diocesani (a supporto delle famiglie in difficoltà)                      9    1
     famiglie in difficoltà, in modo analogo a quanto fatto dalle Chiese diocesane su-        Ascolti in presenza su appuntamento                                           10    0
     bito dopo la grave crisi economica del 2008. Da sottolineare poi tutta la preziosa
     attività sul fronte dell’accompagnamento e orientamento rispetto alle misure             Ascolti in presenza accesso libero                                            8     2
     previste dal Decreto “Cura Italia” e “Decreto Rilancio” (REM, Bonus per i lavora-        Fonte dati: Delegazione regionale Caritas lombarde – Osservatori delle povertà
     tori stagionali, indennità per lavoratori domestici, bonus baby sitter, ecc.); sono
     state azioni molto utili, che hanno permesso a numerose persone e famiglie in            Per quanto riguarda più nello specifico i servizi per i senza dimora, 5 diocesi a
     difficoltà di poter accedere a tali misure pubbliche.                                    fronte dell’emergenza sanitaria hanno implementato nuovi servizi di accoglien-
     C’è infine il tema del lavoro, in particolare quello della sofferenza sperimentata       za notturna: in alcuni casi, sono stati protratti gli orari di apertura dei dormitori,
     da tanti piccoli commercianti e lavoratori autonomi: rispetto a questo fronte le         rimasti aperti h24 per tutelare il più possibile le persone gravemente emargina-
     Caritas diocesane si sono attivate con sostegni economici specifici, anche at-           te, particolarmente esposte ai rischi connessi all’emergenza sanitaria anche a
     traverso fondi diocesani dedicati, utili a sostenere le spese più urgenti legate al      causa delle loro condizioni di vita; in altri sono stati attivati nuovi servizi/progetti
     pagamento dell’affitto degli immobili, delle rate del mutuo, delle utenze o agli         per l’accoglienza notturna.
     acquisti utili alla ripartenza dell’attività.                                            Rispetto alle sinergie create dalle Caritas diocesane in tempo di emergenza con
                                                                                              gli altri soggetti del territorio, il monitoraggio di settembre evidenzia come spes-
                                                                                              so tali collaborazioni tendano a consolidarsi e a tramutarsi in prassi operati-
                                                                                              ve stabili; in Lombardia, questo è avvenuto sia all’interno della rete ecclesiale,
                                                                                              quindi con parrocchie e altre realtà/associazioni religiose, sia con le ammini-
                                                                                              strazioni comunali e con altri soggetti di natura non ecclesiale: in Lombardia, in
                                                                                              9 diocesi su 10 le attività congiunte svolte in piena emergenza socio-sanitaria
                                                                                              con i soggetti del territorio sopra citati si stanno trasformando in collaborazioni
                                                                                              stabili.
                                                                                              Infine, nelle diocesi lombarde si registra una grande incertezza rispetto alla pos-
                                                                                              sibilità che le risorse di volontariato disponibili prima dell’emergenza sanitaria
                                                                                              possano esserlo ancora nel prossimo futuro: solo 1 diocesi dichiara di poter
                                                                                              contare ancora su di loro, 3 pensano di no e 6 non sono ancora in grado di dirlo.

20                                                                                                                                                                                       21
3. La fase attuale                                                                        è mediamente del 50%, mentre l’incidenza media della componente straniera
     (settembre 2020-marzo 2021)                                                               è del 57%.

     La situazione che si è venuta a creare negli ultimi mesi è stata caratterizzata           Grafico 2. Variazione delle problematiche percepite presso le 10 Caritas lombarde nel
     principalmente da due fenomeni: da un lato, la ripresa dei contagi nei mesi au-           periodo settembre 2020 – marzo 2021
     tunnali, che ha indotto il governo ad istituire nuovamente la zona rossa nelle
     regioni di volta in volta più colpite, tra cui anche la Lombardia; dall’altro, l’avvio                        Pers one/fami glie con di fficoltà abitati ve
     della campagna vaccinale, che nella nostra regione, dopo un inizio difficoltoso,                Problematiche delle persone richiedenti asilo/rifugiati
     ha contribuito al miglioramento della situazione ospedaliera e ha consentito la                            Pres a in carico delle pers one senza dimora
     parziale riapertura delle attività produttive e commerciali del nostro territorio.                   Rinuncia/rinvio dell’assistenza sanitaria ordinaria
                                                                                                     Difficoltà legate al precariato/occupazione GIOVANILE
     Con un nuovo monitoraggio, realizzato nel mese di aprile, si è voluta fotografare
                                                                                                     Difficoltà legate al precariato/occupazione FEMMINILE
     la situazione che si è andata delineando nel periodo compreso tra settembre                                                        Violenze domes tiche
     2020 e marzo 2021. L’indagine si proponeva di evidenziare le variazioni regi-                             Dipendenze da sostanze (droghe, alcol, ecc.)
     strate dagli operatori nelle problematiche incontrate e la tipologia di persone                Cres cente coinvolgimento dell a criminalità organizzata
     maggiormente colpite, con un’attenzione particolare a due gruppi: le diverse                            Problematiche l egate all a detenzione/carcere
     categorie di lavoratori e i richiedenti e/o beneficiari delle misure governative di         Problematiche connesse alla disabilità/non autosufficienza
     sostegno al reddito. Inoltre, il questionario ha voluto indagare l’attività svolta                                   Disagio ps ico-s ociale delle donne
     dalle reti Caritas nell’ultimo periodo, mettendo in evidenza sia le collaborazioni                                   Disagio ps ico-s ociale degli anziani

     attivate sul territorio, che gli interventi realizzati per far fronte ad alcune proble-                                disagio ps ico-s ociale dei giovani

     matiche specifiche.                                                                                                          gioco d'azzardo/ludopati e
                                                                                                                               usura/indebitamento illegal e
                                                                                                                                             pov ertà minoril e
                                                                                                                                           pov ertà educativa
     Nei mesi considerati la rete delle Caritas lombarde ha accompagnato 78.882
                                                                                                                                                                   0       2          4           6         8           10
     persone8: un dato che, dopo il calo dei mesi estivi di cui si è parlato nel paragrafo
     precedente, è tornato a valori simili a quelli registrati con il primo monitorag-                    in aumento         nessuna variazione            non so/non intercetto questa problematica   in diminuzione
     gio. Quanto alla cittadinanza, mediamente le persone straniere rappresentano
     il 49,8% delle persone incontrate, dato che conferma quanto emerso dalla pri-             Fonte dati: Delegazione regionale Caritas lombarde – Osservatori delle povertà
     ma rilevazione. Diversa però è la rappresentatività della componente straniera
     all’interno delle diverse diocesi: si va, infatti, dal 29% di Vigevano al 73% di Lodi.    Il grafico 2 sintetizza la situazione relativa alle variazioni registrate nelle diocesi
     Più omogeneo il dato relativo alla presenza femminile, che mediamente ricopre             lombarde in corrispondenza delle problematiche elencate: 9 diocesi su 10 se-
     il 51% del totale e che, all’interno delle diverse diocesi, va da un minimo del 30%       gnalano l’aggravarsi delle difficoltà abitative delle famiglie e delle condizioni oc-
     a Vigevano ad un massimo del 59% registrato a Milano.                                     cupazionali dei giovani; seguono con 8 diocesi segnalanti le difficoltà lavorative
                                                                                               delle donne e la povertà educativa, che, insieme al disagio psico-sociale delle
     Il dato sui nuovi poveri è stato rilevato da 8 diocesi su 10 e rispetto al primo
                                                                                               nuove generazioni, in aumento in 7 diocesi, è una delle “novità” più dramma-
     monitoraggio fa registrare un calo: mediamente in Lombardia i nuovi poveri
                                                                                               tiche introdotte dalla pandemia, che per oltre un anno ha stravolto la routine
     sono il 13% (erano il 36% dopo la prima rilevazione); il dato può essere spiegato
                                                                                               scolastica dei minori frequentanti le scuole di ogni ordine e grado, incidendo
     dalla parziale e graduale ripresa delle attività produttive di questo ultimo perio-
                                                                                               negativamente, da un lato, sulla loro preparazione scolastica, dall’altro sulla loro
     do, che ha fortunatamente impedito l’aggravarsi di alcune situazioni precarie,
                                                                                               capacità di mantenere un saldo equilibrio psicologico in un contesto che li aveva
     evento che si era invece verificato nei primi mesi della pandemia. La presenza
                                                                                               bruscamente privati delle loro certezze e della loro quotidianità.
     femminile tra le persone che si sono rivolte per la prima volta alla rete Caritas
                                                                                               Quotidianità che è stata messa in crisi anche per coloro che sono soggetti a
     ⁸ Il dato si riferisce a 9 diocesi su 10.                                                 pene detentive e che ha interessato sia la vita all’interno delle carceri, che quel-

22                                                                                                                                                                                                                           23
la all’esterno, come segnalato da 7 diocesi. Infatti, la seconda ondata di conta-                                     ricevere la cassa integrazione ordinaria o in deroga ( “abbastanza frequenti” in
     gi ha colpito in modo pesante queste realtà, causando difficoltà, isolamento e                                        6 diocesi, “molto frequenti” in 3) e le persone in difficoltà economica in attesa
     interruzione di percorsi già avviati. I contatti coi familiari sono stati possibili,                                  del Reddito di cittadinanza (“molto frequenti” per 6 diocesi e “abbastanza fre-
     ma più diradati a causa dei limiti posti all’uso delle nuove tecnologie e questo                                      quenti” per 2). La pandemia, da un lato, ha fatto emergere l’estrema fragilità di
     ha aumentato i disagi all’interno delle carceri. Quanto alle esecuzioni esterne,                                      un sistema sociale che permette al suo interno la presenza di sacche così vaste
     la crisi pandemica ha inevitabilmente compromesso i percorsi di formazione e                                          di lavoro sommerso, in cui lavoratori privi di qualsiasi forma di tutela rischiano
     orientamento al lavoro, i tirocini e i contratti già avviati, provocando un brusco                                    in tempi brevi di trovarsi nella situazione di aver bisogno di rivolgersi alle reti
     arresto nei percorsi di emancipazione dei detenuti.                                                                   Caritas per poter andare avanti; dall’altro, la crisi seguita al covid–19 ha anche
                                                                                                                           messo in evidenza i ritardi e le difficoltà del governo nell’ erogare in tempi ra-
     Semplificando, accanto all’amplificarsi della questione carceraria, la maggioran-
                                                                                                                           gionevoli sia le indennità di cassa integrazione legittimamente spettanti ai lavo-
     za delle diocesi lombarde individua nelle problematiche abitative, nelle difficol-
                                                                                                                           ratori in regola, sia le misure di sostegno al reddito riconosciute a chi ne aveva
     tà lavorative, soprattutto di donne e giovani, e nella condizione giovanile i tre
                                                                                                                           fatto richiesta.
     ambiti che maggiormente hanno risentito degli effetti della crisi.
                                                                                                                           Il monitoraggio nella nostra regione conferma poi il triste primato del settore
     Il grafico 3 riporta i risultati relativi alla frequenza con cui nel periodo conside-
                                                                                                                           della ristorazione, indicato da tutte le diocesi lombarde come uno di quelli che
     rato si sono presentate ai centri Caritas persone in difficoltà a causa di problemi
                                                                                                                           ha maggiormente risentito della crisi pandemica. In difficoltà anche gli esercizi
     lavorativi e/o in conseguenza della mancata percezione di misure di sostegno al
                                                                                                                           commerciali, segnalati da 6 diocesi, e il settore del turismo e del fitness (pale-
     reddito.
                                                                                                                           stre/centri sportivi), indicati come tra i più penalizzati da 5 diocesi.
                                                                                                                           Nei sette mesi considerati, la rete Caritas delle diocesi lombarde ha realizzato
     Grafico 3. Quanto sono frequenti le seguenti situazioni tra le persone che avete ac-                                  nuovi servizi e progetti, finalizzati a prendersi carico delle situazioni di disagio,
     compagnato in questo periodo di emergenza? (settembre 2020-marzo 2021)                                                talora con modalità innovative rispetto al passato. Accanto ai molti e necessari
                                                                                                                           fondi di sostegno economico alle famiglie in difficoltà nati in concomitanza della
      In difficoltà economica senza buoni spesa comunali                                                                   pandemia e presenti in 9 diocesi su 10, sono sorti progetti destinati a sostene-
                                                                                                                           re l’acquisto di device per gli studenti che altrimenti non sarebbero riusciti a
                             Persone con RDC terminato
                                                                                                                           seguire la didattica a distanza (6 diocesi); ancora, sono stati attivati interventi
                     Persone cui è stato rifiutato il REM                                                                  specifici sul fronte del lavoro (6 diocesi) e in 3 diocesi è stato attivato un fondo
                  IN ATTESA del Reddito di Cittadinanza                                                                    di sostegno alle piccole imprese. È stato inoltre aperto un servizio di housing
                    IN ATTESA del Reddito di Emergenza                                                                     per famiglie monogenitoriali e, infine, è stato attivato un servizio sanitario di
      Commerciante IN ATTESA delle misure di sostegno
                                                                                                                           continuità assistenziale destinato alle persone emarginate, prive di iscrizione
                                                                                                                           al Servizio Sanitario Nazionale. Da ricordare anche la grande attività di orienta-
           Lavorat. precario senza ammortizzatori sociali
                                                                                                                           mento alle tante misure di sostegno al reddito che i centri Caritas di 9 diocesi
       Lavor. Aut./stag. IN ATTESA di misure di sostegno                                                                   stanno continuando ad offrire alle persone che vi si rivolgono.
             IN ATTESA della CIG ordinaria/CIG in deroga
                                                                                                                           Come già messo in evidenza dai precedenti monitoraggi, la crisi di questi mesi
                 Impiego irregolare FERMO per Covid19                                                                      ha rappresentato per molti l’occasione di stringere nuove collaborazioni, allar-
                                                            0   1    2    3     4      5     6     7     8     9      10   gando lo spettro dei soggetti con cui partecipare a progetti comuni. Nella tabella
                                                                                                                           4 sono elencati i servizi pubblici, privati ed ecclesiali con cui la rete delle Caritas
               Molto frequenti      Abbastanza frequenti        poco presenti       per nulla presenti       non so
                                                                                                                           lombarde ha collaborato negli ultimi sette mesi.
     Fonte dati: Delegazione regionale Caritas lombarde – Osservatori delle povertà

     La categoria più presente è quella delle persone con impiego irregolare fermo a
     causa della pandemia, che in 6 diocesi viene segnalata come “molto frequente”,
     in 3 come “abbastanza frequente”; seguono i lavoratori dipendenti in attesa di

24                                                                                                                                                                                                                   25
Tab. 4 Distribuzione diocesi per collaborazioni attivate. Settembre 2020 – marzo 2021                                      4. Quali povertà per il prossimo futuro
              Tipo di soggetti           Numero diocesi      Collaborazioni ancora attive
                                                                                              Nel corso del 2020, come conseguenza delle misure adottate dal governo per
     Amministrazioni comunali                   10                        10                  rallentare la corsa della pandemia, le Caritas lombarde hanno registrato un au-
     Servizi sanitari/ospedalieri               8                         7                   mento del numero di persone non più in grado di provvedere ai loro bisogni pri-
     Scuole                                     5                         5                   mari e per questo costrette a chiedere aiuto per fare la spesa, pagare le bollette
                                                                                              del gas e della luce, l‘affitto, la rata del mutuo. Gli “impoveriti da Covid”, come
     Protezione civile                          5                         4
                                                                                              sono stati definiti in modo sbrigativo, ma in ogni caso efficace, si sono aggiunti
     Inps                                       4                         4                   alle persone che già si rivolgevano alla Caritas. Tra loro, ritroviamo chi aveva
     Carcere                                    7                         7                   già subito gli effetti della crisi del 2008: persone che, uscite allora dal mercato
     Agenzie case (Ater, Aler, ecc.)            4                         4                   del lavoro, non erano più riuscite ad avere un’occupazione stabile e si erano
                                                                                              arrangiate con quei “lavoretti” (parcheggiatore abusivo, idraulico, imbianchino
     Croce Rossa                                8                         8                   e all’occorrenza elettricista, colf e badante in nero), spazzati via dal primo lock-
     Legambiente                                2                         2                   down e che il Covid si è incaricato di farci sapere quanto fossero fondamentali
     Patronati/Caf/sindacati                    7                         7                   per un numero non piccolo di persone persino in una regione ricca come la
     Fondazioni bancarie                        7                         7                   Lombardia.
     Parrocchie                                 10                        10                  In altri casi chi è stato messo con le spalle al muro dal blocco delle attività eco-
     Volontariato vincenziano                   8                         8
                                                                                              nomiche, invece, un lavoro vero e proprio ce lo aveva. Ma lo stipendio reale
                                                                                              che percepiva al netto degli straordinari, magari pagati fuori busta, era in realtà
     Sant’Egidio                                2                         2                   molto misero, al limite della sussistenza. Cosicché quando è arrivata la cassa
     Cav                                        8                         8                   integrazione (spesso con un clamoroso ritardo), si è ritrovato con un reddito
     Scout Agesci                               7                         7                   insufficiente per soddisfare le esigenze quotidiane . È quello che è successo, per
                                                                                              esempio, a tanti camerieri, cuochi, lavapiatti, custodi di albergo. Lavoratori poco
     Acli                                       6                         6
                                                                                              qualificati ma che avevano trovato in queste mansioni una chance di integrazio-
     Misericordie                               1                         1                   ne, che per gli immigrati aveva rappresentato anche un’occasione per inserirsi
     Fonte dati: Delegazione regionale Caritas lombarde – Osservatori delle povertà           nel contesto sociale e per ricongiungersi alle loro famiglie.
                                                                                              Infine, si sono aggiunti ai bisognosi di assistenza coloro che, a dispetto del bloc-
     Dalla tabella si evince che non si è trattato di esperienze occasionali, poiché su       co dei licenziamenti, il lavoro lo hanno già perso. Lavoratori ai quali le aziende
     un totale di 109 collaborazioni attivate, solo 2 ad oggi non sono più in essere.         non hanno rinnovato i contratti a termine durante il lockdown di primavera o
     Infine, il quarto monitoraggio si sofferma sul contributo dato dai 69 giovani del        quello “a geometria variabile” dell’autunno. In genere professionisti nei setto-
     servizio civile che, insieme ai tanti altri volontari Caritas, in questi mesi si sono    ri degli eventi o dello spettacolo, anche della salute e del benessere. Persone
     resi disponibili ad offrire il loro aiuto in diversi servizi e opere ecclesiali. 51 di   spesso giovani: dai montatori dei palchi agli addetti alle luci; dal fisioterapista
     loro sono stati impiegati in nuove forme di attività correlate al covid-19, tra le       all’istruttore in palestra.
     quali: servizi di welfare leggero (supporto anziani per disbrigo piccole faccende        Questo scenario ha messo sotto pressione il sistema di aiuti offerto dalle Caritas
     e per contatti telefonici); supporto nell’attività di distribuzione degli alimenti e     lombarde, che in 9 casi su 10 hanno costituito dei fondi ad hoc come misura di
     nella consegna dei device nelle scuole; collaborazione con mense e con centri            emergenza all’inizio del primo lockdown, riuscendo così a sostenere migliaia di
     di ascolto.                                                                              famiglie attraverso sussidi mensili. Fortunatamente, molte di queste famiglie
                                                                                              al termine del periodo in cui sono state aiutate (in genere 3 mesi), hanno visto
                                                                                              migliorare la propria condizione; molte altre, però, non si sono ancora riprese
                                                                                              e sono a carico del sistema di aiuti Caritas, senza prospettiva di uscirne a breve.
                                                                                              Occorre, però, pensare che, oltre a queste persone già aiutate dalle Caritas, ce

26                                                                                                                                                                                   27
ne sono moltissime che le nostre realtà hanno intercettato poco, ma che, sicu-           no, seppure non sufficiente a tornare ai livelli del 2019. La variazione rispetto
     ramente, dopo tutti questi mesi di poca o nulla attività, versano in condizioni          allo stesso periodo dell’anno precedente è contenuta al -7,3%, dopo aver toc-
     economiche estremamente precarie. Si pensi alle famiglie e ai piccoli impren-            cato il -23,5% nel trimestre precedente. In particolare, le attività di alloggio e
     ditori titolari di attività commerciali o artigianali che si sono indebitati in questi   ristorazione sono ancora molto lontane dal recuperare i livelli pre-Covid, con un
     mesi per stare a galla, ma non sono in grado di restituire i prestiti contratti, né      fatturato che mostra un calo su base annua del -23,5%. Nonostante la riaper-
     attingendo ai propri redditi né dando fondo ai propri patrimoni. Tra il 2019 e           tura nei mesi estivi, la minore propensione a consumare alimenti fuori casa, il
     il 2020 le denunce per usura sono aumentate sia a livello nazionale (da 191 a            proseguimento di molte attività in smart working, la preferenza verso un “turi-
     302), che regionale (da 17 a 37). Tecnicamente vengono definiti sovra-indebi-            smo di prossimità”, nonché i ripetuti e altalenanti lockdown hanno continuato a
     tati. Prima della crisi erano 90mila in Italia di cui 20mila in Lombardia. Nono-         penalizzare questo settore. Anche per i servizi alla persona il recupero è ancora
     stante le riforme legislative recentemente introdotte, queste persone rischiano          molto parziale (-13,1%): è questo il settore a cui appartengono, tra le altre ca-
     di perdere la casa o il negozio e il laboratorio dal quale traggono il reddito e         tegorie, anche quelle di colf e badanti, che rappresentano una parte conside-
     quindi di aggiungersi ai nuovi poveri prodotti dalla crisi economica innescata           revole delle persone che si rivolgono normalmente alle Caritas e che sono state
     dalla pandemia.                                                                          fortemente penalizzate dalle misure restrittive imposte soprattutto durante il
                                                                                              primo lockdown.
     Per quanto riguarda invece i dipendenti, è di qualche giorno fa la notizia della
     proroga - al 30 giugno per le grandi imprese e al 31 ottobre per le piccole - del        Negli ultimi tempi sono emersi i primi segnali di ripresa, che si spera saranno
     blocco dei licenziamenti, predisposto dal governo per tutelare i lavoratori in           confermati in virtù anche delle prossime riaperture stabilite dal governo. Intan-
     questi mesi di emergenza; la sensazione, comunque, è che, data l’attuale situa-          to, però, a un anno dall’inizio del contagio, le Caritas lombarde continuano ad
     zione sanitaria, sociale ed economica del Paese, questo provvedimento possa              attivarsi per sostenere persone, famiglie e imprese colpite dagli effetti socio-e-
     soltanto rimandare di qualche mese la perdita di nuovi posti di lavoro.                  conomici della pandemia.
     Perdita che andrebbe ad aggravare la situazione economica della Regione Lom-
     bardia, i cui indicatori economici descrivono una situazione preoccupante. Se-
     condo Unioncamere9 nel 3°trimestre 2020 l’occupazione in Lombardia ha subito
     un forte calo: -107 mila occupati, scendendo a 4 milioni e 357 mila (dai 4 milioni
     e 483 mila del 3°trimestre 2019), come effetto della diminuzione degli indipen-
     denti (-110 mila) solo marginalmente compensata da un lieve aumento dei di-
     pendenti (+3 mila). In valori assoluti la diminuzione della base occupazionale
     ha riguardato sia gli uomini che, in misura meno intensa, le donne: i lavoratori
     sono stati infatti 65 mila in meno rispetto al terzo trimestre 2019 (pari al -2,6%),
     mentre per le lavoratrici la perdita è stimata in 41 mila unità (pari al -2,1%). Si
     tratta di un “salto indietro” che riporta lo stock occupazionale ai livelli del 2017,
     vanificando la crescita sperimentata negli ultimi anni.
     Le categorie più penalizzate dalla crisi legata al Covid-19 sono i lavoratori a
     tempo determinato (in calo del -24,1% nel secondo trimestre), quelli part-time
     (-7,1%) e i giovani (-5,1% per i 15-34enni).
     Anche sul versante delle imprese forti sono le difficoltà. Sempre secondo Union-
     camere10, nel terzo trimestre le imprese attive nei servizi in Lombardia mostra-
     no una ripresa del fatturato dopo la caduta evidenziata nei primi 6 mesi dell’an-

     ⁹ Unioncamere Lombardia, Il mercato del lavoro in Lombardia. 3° trimestre 2020
     10
       Unioncamere Lombardia, Rapporto trimestrale servizi. L’andamento economico in
     Lombardia. 3° trimestre 2020
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CONCLUSIONI1

La Lombardia è stata sicuramente una delle regioni italiane più colpite da questa
pandemia e, fin dalla prima ora, si è trovata in un contesto emergenziale mai vi-
sto prima. Alcuni territori (pensiamo al territorio lodigiano-cremasco della zona
di Codogno/Castiglione o a Bergamo e alla Val Seriana, oppure al Cremonese o
al territorio bresciano) sono stati pesantemente colpiti nella prima ondata, altri
nella seconda ed altri ancora nella terza: attraverso un report come il presente
risulta complesso restituire la fotografia di ciò che è accaduto nelle singole co-
munità, nelle singole famiglie che sono state colpite da effetti diretti o indiretti
dell’emergenza sanitaria. Ricordo una parrocchia della mia diocesi che si è tro-
vata improvvisamente a commemorare 15/18 defunti a settimana nel marzo/
aprile 2020, quando prima della pandemia mediamente morivano 1 o 2 perso-
ne ogni settimana; allo stesso modo un’altra comunità ha visto, secondo l’ISTAT,
segnare un aumento del 575%2 di morti nel marzo 2020…tutti conosciamo qual-
cuno che è stato ammalato o, peggio, che non ce l’ha fatta…tutti conosciamo
qualcuno che a causa della pandemia ha perso il lavoro o perlomeno ha dovuto
rallentare, oppure si è trovato a dover rivedere il proprio stile di vita. È davvero
difficile raccontare i singoli volti, le singole storie che restano, talvolta celati,
dietro i dati e le statistiche che abbiamo scelto di raccogliere in questo breve
report. Sarebbe giusto riuscire a passare dal “fenomeno” al “volto”. Il fenomeno
(“fatto da studiare suscettibile di osservazione diretta o indiretta”3) deve lasciar
spazio al volto4, che non è semplicemente il viso, la faccia, ma qualcosa con cara-
tura più elevata: è carattere, essenza, natura, è una storia, è desiderio di futuro,
è la complessità di una vita. Il volto richiede uno sguardo che vada al di là del
fenomeno, che lo contempli e ne colga l’essenza. Perché questa contemplazione
si realizzi occorrono spazi e luoghi nei quali lasciar accadere l’altro: i Centri di
Ascolto, le opere di accoglienza (sia per chi è in difficoltà ma anche per sanitari,
medici ed infermieri venuti a sostenere l’emergenza anche dall’altra parte del
mondo!), i dormitori che si sono trasformati in centri diurni o, ancora, i fondi
messi a disposizione dalle diocesi per l’emergenza covid, sono sicuramenti luo-
ghi privilegiati di incontro e relazione.
Restano purtroppo le preoccupazioni per il futuro: l’imminente sblocco dei li-
cenziamenti, i contratti di lavoro non rinnovati, le famiglie che lasciano indietro

¹ A cura di Claudio Dagheti, referente Osservatorio delle Povertà e delle Risorse Lombardia, di-
rettore Caritas diocesana di Crema
² Comune di Soncino, confronto decessi del mese di marzo 2019-2020. https://www.cremaoggi.
it/2020/04/10/mortalita-provincia-numeri-dellistat-fotografano-unecatombe-crema-335-un-me-
se/
³ Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, alla voce “fenomeno”.
⁴ Liberamente ispirato da scorci del pensiero di Emmanuel Lévinas.
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affitti e mutui, i cinquantenni che si trovano senza lavoro e con la necessità di                          Per la produzione di questo report si ringraziano in particolare Federica De Lau-
     riqualificarsi, gli adolescenti e i giovani che perdono il piacere delle relazioni                         so (Caritas Italiana) ed Elisabetta Lovere (Caritas Ambrosiana) per il lavoro svol-
     sociali, i vaccini che ancora non raggiungono i più poveri in Italia ma anche nel                          to insieme al gruppo dell’Osservatorio regionale delle Povertà e delle Risorse:
     mondo, e molte altre grandi sfide che ci troveremo ad affrontare nei prossimi                              Livia Brembilla (Bergamo), Michele Brescianini (Brescia), Alessio Antonioli (Cre-
     tempi. Allo stesso tempo, come comunità cristiane, abbiamo imparato qualco-                                mona), Ivana Fazzi (Como), Vittorio Maisano (Lodi), Davide Boldrini (Mantova),
     sa di prezioso: abbiamo capito che per essere una Chiesa ospedale da campo5 è                              Sara Benvenuti (Pavia), Isabella Cargnoni (Vigevano).
     importante trovare sempre il modo di “esserci” … sempre e comunque! La Chie-
     sa non può rischiare di non-esserci. Una Chiesa che si espone, che non ha paura
     di correre, con intelligenza, dei giusti rischi, che non si chiude nella paura ma
     sceglie di stare in compagnia dell’uomo ed in particolare dell’uomo che soffre.
     Una Chiesa che tesse reti e collaborazioni senza la paura di stringere alleanze
     anche con soggetti che hanno mission differenti, proprio com’è avvenuto nei
     territori più colpiti dalla pandemia. Il restare una “Chiesa in uscita” è sicuramen-
     te una delle sfide che ci troveremo ad affrontare.
     Abbiamo anche riscoperto che la nostra prevalente funzione pedagogica, tanto
     desiderata cinquant’anni fa da Paolo VI6, va costantemente rivista in forme con-
     sone ai tempi ed ai bisogni che viviamo e non è data una volta per sempre. La
     Caritas non può non essere attenta a quello che sta accadendo all’interno delle
     nostre comunità: la solidarietà spontanea e naturale della prima fase pandemi-
     ca ha spesso ceduto il passo a forme di egoismo, di esclusione sociale e, talvolta,
     di rabbia. Promuovere progetti che facilitino il dialogo, proporre riflessioni sul
     senso di carità nelle comunità e costruire progetti pastorali che mettano davve-
     ro al centro gli ultimi delle nostre comunità, ci sembrano attenzione prioritarie
     volte a non tradire il messaggio del Vangelo nel tempo che viviamo.
     La Caritas, in questa direzione, può fare davvero molto: animare le comunità
     cristiane per far sì che la carità non sia una cosa da fare appannaggio di alcuni
     delegati, ma sia una dimensione costitutiva7 e naturale dell’essere cristiano8,
     così che chi soffre, anche a causa dell’attuale situazione sanitaria e sociale, si
     senta incontrato come volto e non soltanto come fenomeno di povertà.

     ⁵ PAPA FRANCESCO, Meditazione mattutina, Domus Sanctae Marthae, Oltre i formalismi, Marte-
     dì, 1° Aprile 2014
     ⁶ Paolo VI, 1° Convegno di Caritas italiana, 28 settembre 1972. «[…] Al di sopra di questo aspetto
     puramente materiale della vostra attività, deve emergere la sua prevalente funzione pedagogi-
     ca, il suo aspetto spirituale che non si misura con cifre e bilanci, ma con la capacità che essa ha
     di sensibilizzare le Chiese locali e i singoli fedeli al senso e al dovere della carità in forme consone
     ai bisogni e ai tempi […]».
     ⁷ DON SALVATORE FERDINANDI, Radicati e fondati nella carità, EDB, Bologna 2008, 275-309
     ⁸ PAPA FRANCESCO, FT 62,180-186
32                                                                                                                                                                                                    33
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