Cambiamenti Climatici e Protocollo di Kyoto

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Cambiamenti
    Climatici e
Protocollo di Kyoto

            Alcuni Dati sul Clima
La temperatura media del pianeta è in crescita
(0,3°-0,6°C dal 1860)

Il livello dei mari è aumentato (10-25 cm)

Il 20° secolo è il più caldo del millennio

Gli anni ‘90 rappresentano la decade più calda
dal 1850. Il 1998 e il 1997 sono stati
gli anni più caldi (e il 2007 sarà il più caldo in assoluto)
L’IPCC prevede, entro il 2100, un incremento
della temperatura tra 1° e 6°

  “the balance of evidence suggests a discernible
     human influence on the climate system”                    (fonte: IPCC 2001, “Third Assessment Report, WG I, Summary for Policy Makers”

                                                                                                                                               1
(fonte: IPCC 2001, “Third Assessment Report, WG I, Summary for Policy Makers”

                                                                                      I principali gas-serra

                                                                                  Gas-serra      Formula Concentrazione Concentrazione Vita media     Sorgenti       Potenziale di
                                                                                                 chimica pre-industriale   nel 1994    atmosferica antropogeniche riscaldamento
                                                                                                                                         (anni)                        globale
                                                                                  Anidride         CO2    278000 ppbv    358000 ppbv    Variabile   Uso combustibili      1
                                                                                  carbonica                                                                  fossili
                                                                                                                                                         Deforestazione
                                                                                                                                                      Produzione cemento

                           CAUSE                                                   Metano          CH4       700 ppbv       1721 ppbv      12,2 ± 3    Uso combustibili          21
                                                                                                                                                             fossili
                                                                                                                                                             Risaie
                                                                                                                                                           Discariche
                                                                                                                                                           Bestiame
                                                                                 Protossido di    N2O        275 ppbv        311 ppbv        120          Fertilizzanti         310
                                                                                     azoto                                                            Processi industriali
                                                                                                                                                          Combustione
                                                                                  CFC - 12       CCl2F2         0           0,503 ppbv       102      Liquidi refrigeranti   6200 - 7100
                                                                                                                                                        Schiume isolanti
                                                                                  HCFC - 22     CHClF2          0           0,105 ppbv       12,1     Liquidi refrigeranti   1300 - 1400
                                                                                Perfluorometano  CF4            0           0,070 ppbv      50000        Produzione di          6500
                                                                                                                                                           alluminio
                                                                                Esafluoruro di     SF6          0           0,032 ppbv      3200       Fluido dielettrico      23900
                                                                                    zolfo

                                                                                                                                                                                           2
(fonte: IPCC 2001, “Third Assessment Report, WG I, Summary for Policy Makers”      (fonte: IEA 2002, “Key World Energy Statistics from the IEA”

                       IL FUTURO

                                                                                (fonte: IPCC 2001, “Third Assessment Report, WG I, Summary for Policy Makers”

                                                                                                                                                                3
(fonte: IPCC 2001, “Third Assessment Report, WG I, Summary for Policy Makers”
                                                                                (fonte: IPCC 2001, “Third Assessment Report, WG I, Summary for Policy Makers”

                                                                                               IL PROTOCOLLO
                                                                                                   DI KYOTO

(fonte: IPCC 2001, “Third Assessment Report, WG I, Summary for Policy Makers”

                                                                                                                                                                4
Protocollo di Kyoto (dic. 1997 COP3 UNFCCC)                                                    Paesi soggetti a vincolo di emissione:
   •per la prima volta, un obiettivo di riduzione                                              39 Paesi indicati nell’Annex A, ovvero i paesi OCSE e quelli con economie in
                                                                                               transizione
   delle emissioni dei principali gas serra (GHGs)
   • per la prima volta, un accordo vincolante sul piano legale
                                                                                               Tempi dell’accordo:
Gas oggetto dell’accordo (basket):                                                             Intervallo 2008-2012, utilizzando come anno base il 1990 per i primi tre gas o, per i
anidride carbonica (CO2), metano (CH4), ossido di azoto (N2O),                                 restanti tre e a discrezione della Parte, il 1995
esafluoruro di zolfo (SF6), idrofluorocarburi (HFCs),
perfluorocarburi (PFCs).
                                                                                               Entrata in vigore:
Obiettivo dell’accordo:                                                                        90 giorni dopo la ratifica del Protocollo effettuata da almeno 55 Parti aderenti alla
riduzione delle emissioni del basket dei sei gas (misurate in CO2                              Convenzione (UNFCCC), le cui emissioni rappresentino almeno il 55% del totale di
equivalenti) di un tasso differenziato per Paese, il cui valore medio complessivo              CO2 al 1990 dei paesi appartenenti all’Annex I (16 FEBBRAIO 2005)
è pari al 5.2% rispetto alle emissioni dell’anno di riferimento (base year) 1990 (o 1995)

Alcuni significativi tassi di riduzione sono: Europa -8%, USA -7%, Italia -6,5%
                                                                                               Principi guida:
Canada, Ungheria, Polonia e Giappone -6%, Russia, Ucraina e
                                                                                               “precauzione”, “responsabilità comune ma differenziata”
Nuova Zelanda 0%, Norvegia +1%, Australia +8%, Islanda +10%.

Il Protocollo prevede 3 meccanismi di flessibilità:
                                                                                                 Il Protocollo come compromesso
 Emission Trading (ET):
 i Paesi dell’Annex A che riducono le emissioni in misura maggiore                                Sconfitta la posizione USA (0%) e quella
 rispetto al target loro imposto, possono “vendere” tale surplus ad                               giapponese (- 2.5%). L’Europa aveva come
 altri Paesi soggetti a vincolo di emissione (Art. 3 e 17)                                        obiettivo il - 15%

Joint Implementation (JI):                                                                        I Paesi in Via di Sviluppo sono riusciti a far
i Paesi dell’Annex A possono collaborare per raggiungere i loro
                                                                                                  rispettare gli accordi del Berlin Mandate e,
obiettivi. Le Parti possono trasferire o acquisire “emission reduction units” (ERUs)
realizzate attraverso specifici progetti realizzati in altri paesi dell’Annex A (Articolo 6)      pertanto, non sono obbligati a rispettare
                                                                                                  alcun vincolo

Clean Development Mechanism (CDM), dal 2000:                                                      “Vittoria” USA sui meccanismi di flessibilità
governi o privati dei Paesi industrializzati possono realizzare progetti di riduzione
delle emissioni in Paesi in via di sviluppo ottenendo “certified emission reductions”
(CERs) il cui ammontare contribuisce al rispetto del loro target (Articolo 12)
                                                                                                  “Vittoria” UE sull’idea della “ bolla”

                                                                                                                                                                                       5
Posizioni delle Parti                                                                L’Umbrella Group
                                                                                    (USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda,
      L’Unione Europea ha sostenuto:                                             Giappone, Norvegia, Islanda, Russia e Ucraina):
  la necessità di definire scadenze per gli
  “unfinished business”                                                      Ha sostenuto la necessità di un’attivazione rapida
  la priorità delle azioni domestiche sui Meccanismi di Kyoto
                                                                             dei meccanismi di flessibilità (ET, CDM e JI)

  la necessità di garantire, per l’ET, prima degli scambi:                   Si è opposto a un “cap” all’ET
  trasparenza del mercato, regole di rischio e responsabilità,
  meccanismi di verifica, di compliance e di idoneità,                      Teme (in particolare gli USA), le ripercussioni
  necessità di reporting.                                                   economiche del Protocollo (stima DOE: aumenti
  l’importanza di una rapida firma del Protocollo                           del prezzo della benzina in USA da $1.39 a $1.91
  la fattibilità tecnica ed economica del                                   al gallone, aumenti del prezzo dell’elettricità
  raggiungimento del target                                                 in USA tra il 20% e l’86%).

G77 e Cina (gruppo fondato nel 1967 che cerca                               Valutazione sintetica del Protocollo di Kyoto
di armonizzare le posizioni di 132 PVS):
                                                                                                     In positivo:
Evidenzia l’urgenza dell’adattamento
Sottolinea la necessità di cautela e attenzione                                 rappresenta un esempio virtuoso di dialogo tra i paesi,
sull’ET: definizione di regole chiare prima degli                               un meta-accordo di sostenibilità globale e partecipata
scambi                                                                          ha spostato la battaglia sul climate change dal piano
                                                                                delle idee a quello delle politiche
Teme che l’ET sostituisca le azioni nazionali
(“hot air” e bassi prezzi dei permessi)                                                               In negativo:
Sottolinea la necessità di precise regole metodologiche
                                                                             le regole del gioco, sui FLEXMECHS e sulla compliance,
e tecniche per il CDM                                                        non sono state ancora definite del tutto
 Teme che il CDM spiazzi altri progetti di sviluppo

 AOSIS (Alliance of Small Island States: 42 piccole isole):                   L’esclusione dei PVS indebolisce il Protocollo. L’IEA
 particolarmente esposte al problema dell’innalzamento                        stima che circa 3/4 dell’incremento delle emissioni di CO2
 delle acque marine. Stimolano il dibattito, soprattutto sull’adattamento     previsto tra il 1995 ed il 2010 verrà dalla Cina e dai PVS

                                                                                                                                           6
QUALE E’ LA
SITUAZIONE DEI PAESI
 INDUSTRIALIZZATI?

                       7
PREVISIONI DEL
WORLD ENERGY
OUTLOOK 2000
   DELL’IEA

                 8
Previsioni IEA (WEO 2000):
                          CO2 al 2010 e target (Mil tonn di CO2)

                                   In aggregato (Annex B): + 15.8%

                         Andamento delle emissioni
                         di gas-serra nell’UE (1)
                       Paese             Variazione 1990-       Obiettivo di
                                               2002          limitazione delle
EUROPA E ITALIA DOPO                                           emissioni nel
                                                            periodo 2008-2012
 KYOTO: SITUAZIONE E   Austria               + 8,8 %              - 13 %
    PROSPETTIVE        Belgio                + 2,9 %             - 7,5 %
                       Danimarca             - 0,4 %              - 21 %
                       Finlandia             + 6,8 %               0%
                       Francia               - 1,9 %               0%
                       Germania              - 18,6 %             - 21 %
                       Grecia               + 26,0 %             + 25 %
                       Irlanda              + 28,9 %             + 13 %

                                                                                 9
Andamento delle emissioni
                                                                                        LA DIRETTIVA EUROPEA EMISSIONS TRADING
   di gas-serra nell’UE (2)                                                                             “EU ET”
 Paese                   Variazione 1990-2002                Obiettivo di
                                                          limitazione delle         •Direttiva 2003/87/EC: ha per oggetto l’istituzione di un
                                                        emissioni nel periodo
                                                             2008-2012              sistema per lo scambio di quote di emissioni di gas a effetto
 Italia                           + 8,8 %                        - 6,5 %
                                                                                    serra nella Comunità ai fini di promuovere la riduzione di tali
                                                                                    emissioni secondo criteri di efficienza sistemica e di
 Lussemburgo                      - 19,5 %                        -8%
                                                                                    efficienza economica (art.1)
 Paesi Bassi                      + 1,1 %                         -6%
 Portogallo                       + 40,5 %                       + 27 %             •La direttiva si inquadra nell’impegno strategico dell’Europa
                                                                                    all’applicazione del Protocollo di Kyoto
 Regno Unito                      - 14,5 %                      - 12,5 %
 Spagna                           + 40,5 %                       + 15 %
 Svezia                            - 3,5 %                       +4%
 Totale UE                         - 2,5 %                        -8%

LA DIRETTIVA EUROPEA EMISSIONS TRADING “EU ET”
                                                                                        LA DIRETTIVA EUROPEA EMISSIONS TRADING
 La direttiva si applica per i 6 gas indicati a Kyoto e relativamente ad alcuni                         “EU ET”
 settori soltanto. Precisamente:
     •Attività energetiche: impianti di combustione con una potenza calorifica
     di combustione di oltre 20 MW, esclusi gli impianti per rifiuti pericolosi o    Ciascun Paese membro (art.9) è tenuto ad elaborare un
     urbani                                                                          Piano Nazionale di Assegnazione dei permessi di
     •Raffinerie di petrolio, cokerie                                                emissione (PNA) nel quale devono essere determinate le
     •Produzione o trasformazione di metalli ferrosi; impianti di produzione di      quote di emissioni che il Paese intende assegnare al
     ghisa e acciaio                                                                 complesso dei comparti oggetto della Direttiva e le
     •Industria dei prodotti minerali                                                modalità di tale assegnazione a ciascun soggetto avente
     •Impianti destinati alla produzione di cemento e di calce in forni rotativi     diritto. Il libero commercio dei permessi potrà nel seguito
     •Impianti per la fabbricazione del vetro e fibre                                consentire a ciascun soggetto industriale di realizzare
     •Impianti per la fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura,
                                                                                     l’obiettivo assegnato. Il piano deve essere elaborato sulla
     tegole, mattoni, mattoni refrattari, piastrelle, gres, porcellane               base di criteri obiettivi e trasparenti tenendo nella dovuta
     •Impianti industriali per la fabbricazione di pasta per carta a partire dal     considerazione le osservazioni del pubblico.
     legno

                                                                                                                                                      10
IL PIANO NAZIONALE ITALIANO PER L’ASSEGNAZIONE                      LE CRITICITÀ DEL VECCHIO PNA
DELLE EMISSIONI DI GAS SERRA

                                                                    „   Le proposte del vecchio PNA preparate dal
•Pochi giorni prima della scadenza prevista (3                          Ministero dell’Ambiente sono fondate su un
giugno 2005), Il Piano delle Assegnazioni Italiano                      quadro di rinuncia agli obiettivi di
è stato approvato dalla Commissione Europea,                            contenimento delle emissioni nel settore
dopo le due bocciature ricevute il 21 luglio 2004 e                     regolato dalla Direttiva, pianificando una
il 25 febbraio 2005 (la seconda pochi giorni dopo                       crescita del livello di Mt CO2 del settore
l’entrata in vigore del protocollo di Kyoto)                            elettrico giustificata attraverso 2 argomenti:
• Questo Piano, relativo agli anni 2005-2007 e                          -   l’Italia è un Paese virtuoso in fatto di usi energetici
messo a punto dal precedente governo,                                   -   La crescita della domanda interna e il deficit di
prevedeva un’assegnazione complessiva di circa                              produzione elettrica non consentono ulteriori
                                                                            restrizioni della produzione elettrica nazionale
223,11 milioni di tonnellate a titolo gratuito.

                                                                    IL NUOVO PNA
LE CRITICITÀ DEL VECCHIO PNA

Il Piano dà grande spazio alla crescita dell’offerta elettrica
e apre la strada all’uso di carbone e orimulsion,
combustibili sporchi e a bassa efficienza carbonica. Esso
prefigura un modello di produzione-consumo di energia
del tutto insostenibile
La Direttiva Europea viene recepita dall’ordinamento
italiano in aperto contrasto con le sue finalità (coerenti con
l’obiettivo di Kyoto)
Nella sostanza, si tratta di un tentativo di denuncia e
rottura esplicita della linea di impegno dell’Italia per la lotta
ai cambiamenti climatici su scala globale

                                                                                                                                      11
PIANO NAZIONALE DI ASSEGNAZIONE
CRITICHE AMBIENTALISTE AL NUOVO PNA

Wwf, Greenpeace e Legambiente rilevano che il
piano predisposto da Pecoraro Scanio e Bersani
«presenta un tetto di 209 milioni di tonnellate (Mt), 15
in più rispetto a quello previsto dallo schema del
piano nazionale di allocazione (Pna) predisposta dal
solo ministero dell’ambiente nel luglio scorso». A
questo punto gli ambientalisti «auspicano un
intervento della Commissione europea per riportare il
tetto delle quote assegnate a livelli in linea con
l’obiettivo di Kyoto, ovvero a 186 Mt»

                                                                                             12
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