BRESCIA - #BRIXIASOCIALPLAY A UN TIRO DAL CENTRO - Publimax
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B-LIFE ∙ EDITORIALE NUMERO 203 / NOVEMBRE 2018 “A novembre…” A novembre… la città si accende in un istante… cantava dieci anni or sono l’ormai famosissima Giusy Ferreri. Memori di quelle parole quanto mai veritiere, abbiamo deciso di riprenderle per introdurre l’atmosfera che la nostra città si appre- sta a vivere. Chiuso un ottobre più dinamico che mai, ci apprestiamo a bissare l’esperienza con un novembre altrettanto “movimentato” e ricco di eventi da non perdere. E come sempre, tra una mostra e un’inaugura- zione, tra una gara automobilistica e una corsa di solidarietà, tra una degustazione e una premiazio- ne tutta al femminile, vi lasciamo in compagnia di tantissime curiosità e di interessanti re- portage fotografici, perché l’occhio attento di BresciaLife non si fa sfuggire niente. Buona lettura! francesco.salvetti@publimax.eu FRASE | AFORISMA | CITAZIONE “ Ed è novembre. I pomeriggi sono più laconici e i tramonti più austeri. Novembre mi è sempre ” sembrato la Norvegia dell’anno. Emily Dickinson 1
B-LIFE ∙ SOMMARIO COVER 4 #brixiasocialplay a un tiro dal centro CITTÀ 6 Sulle occupazioni abusive e su altre sciocchezze LA BRESCIANA MALMOSTOSA 7 Chiedo scusa se parlo di Giovanna PEOPLE 8 Maurizio Porta GIRANDOLAR(T)E 9 Lorenza Giovanelli REDAZIONALE 13 Le opere di Van Gogh prendono vita al Leone REDAZIONALE 15 L'artigianato giapponese spopola in Italia ARTE 16 La scultura siamo noi 37 BRESCIA LIFE EVENTS ARTE 18 La seconda pelle di Palazzo Monti 38 Ibrahim Kodra SPECIALE 40 Mille Miglia 2019 20 Salute e benessere 42 Coppa Franco Mazzotti DIARIO 44 Race for the cure 24 Day by Day 46 Guida Vitae 2019 SAVE THE DATE 48 Profumi di mosto 26 Appuntamenti in città e provincia 49 Franciacorta in bianco SPECIALE 50 She made a difference 30 Arte funeraria 52 “Tales of Lamu” BRESCIA IN BACHECA 54 Extreme Acrobatic Night 62 Offerte di lavoro 56 Art Verona 2018 LA VOCE DELLE STELLE 58 Il nuovo campo da calcio 63 Oroscopo 60 Giuramento della IL GRAFFIO Polizia di Stato 64 Non ce l'ho con la Francia, ma… 2
B-LIFE ∙ SOMMARIO BRESCIA life PUBLIMAX.EU 13 38 BRESCIA LIFE IN COVER #BRIXIASOCIALPLAY A UN TIRO DAL CENTRO Editrice: 40 Publimax Sede legale: Brescia Piazza Tito Speri, 5 Direttore responsabile: Francesco Salvetti francesco.salvetti@publimax.eu 42 46 Consulente editoriale: Massimo Boni Coordinamento pubblicità: 44 Carlo Boni carlo.boni@publimax.eu Impaginazione e grafica: Eleonora Raschi Hanno collaborato: 48 Tiziana Adamo 50 Massimo Cominetti Roberta Falco Lucia Marchesi Alessandro Marelli Silvia Marelli 49 Enrica Ottelli Veronica Pede Laura Sorlini Stampa: Tipolitografia Pagani Passirano (Bs) 52 54 Amministrazione Pubblicità: PUBLIMAX Via XX Settembre, 30 Tel. 030 3776552 56 Fax 030 280323 25122 Brescia E-mail: info@publimax.eu www.publimax.eu Supplemento a 030affari 58 60 Autorizzazione Tribunale di Brescia N° 53/2000 del 11/11/2000 3
B-LIFE ∙ COVER IN VIA BENACENSE #brixiasocialplay A UN TIRO DAL CENTRO “ La nuova vita del campo da calcio di via Benacense riparte con #brixiasocialplay, ” la società di gestione che ne ha progettato il manto e il sistema di telecamere per un gioco sempre più social! Nuovo manto sintetico di ultima generazione, sistema di telecamere post gol per monitoraggio partite e realizzazione di statistiche, condivisione con gli amici, contest a premi, tornei e tante altre iniziative. Abbiamo incontrato uno dei fondatori della società di gestione del campo da calcio di via Benacense, Gianluigi Loda, per capire cosa ci aspetta. Intervista ai soci fondatori: Gianluigi Loda, Ottaviano Inselvini e Giorgio Vezzoli • Cosa è #brixiasocialplay e quali sono gli obiettivi? • È un campo unico a Brescia, perché? Una società privata, nata circa 4 anni fa in concomitanza Innanzitutto per la qualità del manto d’erba, sintetica e di con il progetto di riqualificazione del campo da calcio di ultima generazione (max - s) che ha la peculiarità di torna- via Benacense, rimasto inutilizzato per oltre un decennio. re in posizione originale una volta calpestata e di avere una L’obiettivo da sempre è stato quello di dare nuova vita a una maggiore durata nel tempo. Inoltre risulta maggiore anche struttura dal grande potenziale dotandolo delle più moder- l’ammortizzazione per chi ha problemi di ginocchia e schie- ne attrezzature, dove i giovani possano riunirsi, condivide- na: dopo aver giocato non ci si sente affaticati. Non per ul- re la passione per il calcio, rivedersi in azione, migliorarsi, timo il sistema automatizzato di irrigazione, fondamentale condividere le partite, partecipare a tornei, manifestazioni anche in un campo sintetico, per avere la certezza di poter di vario genere. In genere divertirsi. abbassare le temperature nei mesi caldi. 4
B-LIFE ∙ COVER • Un altro plus è il sistema di telecamere a braccia- • Gli orari di apertura? letti post gol, voluto da Ottaviano Inselvini. Di cosa Il campo è aperto ogni giorno dalle 15 alle 22, escluso la si tratta? domenica, che solitamente ospiterà tornei o attività. Il campo attualmente è dotato di due telecamere posizio- nate dietro le porte (in futuro verrà ampliato), che con- • So che avete in programma anche diversi contest… sentono, insieme a dei braccialetti indossati dai calciatori, Esatto. Oltre che sul sito post gol, le partite di ogni gioca- di monitorare le statistiche di gioco: quanto corri, le aree, i tore vengono caricate sul nostro portale #brixiasocialplay, goal e via dicendo. Ogni giocatore si può registrare sul sito dove, circa una volta al mese, partiranno dei contest a pre- post gol, creare un profilo utente, tenere sotto controllo le mi dove sarà possibile votare il miglior gol, il più seguito e proprie prestazioni, registrare la partita, rivederla, tagliare via dicendo. delle azioni e condividerla sui social! • E poi ancora eventi sportivi e attività di vario ge- • Ha un costo questo servizio? nere. È così? No! È un servizio incluso nel prezzo dell’affitto del campo Sì. In programma ci sono alcuni importanti tornei di calcio da calcio. in fase di organizzazione con la presenza di giocatori a livel- lo nazionale, ma per ora non possiamo svelare ancora nulla. • Due parole anche su illuminazione, spogliatoi e In cantiere anche l’idea – che si sta concretizzando in questi spazi comuni… giorni – di aprire una scuola calcio dove ospitare i giovani e L’illuminazione, anch’essa di ultimissima generazione, è a i giovanissimi e altre attività anche non correlate al calcio. led. Gli spogliatoi sono cinque: uno per l’arbitro e quattro per le squadre e poi c’è un’infermeria. Non manca un ampio • Anche la posizione è strategica… spazio per il pubblico: una terrazza di 300 mq dalla quale si Esatto. Come ricorda il nostro slogan è a un tiro dal centro e può comodamente guardare le partite dove a breve allesti- proprio sotto il manto del campo sono disponibili dei parcheggi remo dei tavoli e anche uno spazio food & beverage. sotterranei a uso pubblico di cui alcuni riservati per il campo. Info e prenotazioni: Gianluigi Loda 338 7761548 - Ottaviano Inselvini 393 3355759 - Giorgio Vezzoli 334 1186905 Facebook: #brixiasocialplay 5
B-LIFE ∙ CITTÀ di Roberta Falco L'ALBERGO FORNACI SULLE OCCUPAZIONI ABUSIVE E SU ALTRE sciocchezze “ ” Si tratta esclusivamente di modificare il punto di vista. quando la pietanza è cucinata. Così si mettono d’accordo e decidono di aspettare, perché, prima o poi, qualcuno avrà il buon cuore di mettersi ai fornelli. Così, l’Albergo Fornaci In via Corsica 21, a Brescia, vicino alla resta lì a perdere terreno e a deteriorare il tempo. Stazione dei treni, nei pressi di una delle Per fortuna (è il vero caso di dirlo) nel 2013 arriva un sedi municipali più importanti, a due manipolo di resistenti, che in barba a tutti, ivi compresi passi dalla Freccia Rossa e ad un braccio assessori e cooperatori sociali, norme di sicurezza, balzelli, di distanza dalla Camera del Lavoro, c’è riunioni, accordi precostituiti, okkupa abusivamente lo sta- l’Albergo Fornaci. bile, lo ripulisce e ci mette alcune persone che si trovano in difficoltà abitativa. Quel manipolo di resistenti non fa altro che risolvere una vergogna, perché non è possibile lasciare muri vuoti con persone per strada, che non sanno dove andare a dormire. Non è possibile che un immobile pubblico, già destinato ai fini sociali, resti lì, seppellito dal disordine e dalla polvere, in attesa che questa e quella cooperativa sociale si facciano fotografare sull’uscio e la forbice in mano. Una storia molto interessante quella dell’Albergo Fornaci. E questi non solo hanno avuto l’idea, ma anche il fegato di Nel 2008 fu sequestrato alla Mafia e ceduto al Comune di metterla in pratica. Ma non è tutto oro quello che lucci- Brescia affinché lo utilizzasse per scopi sociali. Sì esatta- ca. Dove hanno preso il soldi per la tinta delle pareti gli mente, un po’ come succede nelle terre di mafia: ogni tan- okkupanti? Scopro che i resistenti si finanziano con una to bisogna dare una boccata di ossigeno alla speranza e si mega festa estiva consumistica, anche di droga e alcol, e vanno a fotografare diversamente abili o tossicodipendenti allora mi deprimo. Poi mi passa e rifletto che è dal letame che coltivano il giardino di Riina! Scusatemi se sono un po’ che nascono i fiori. polemica, ma ho l’opinione che i beni dei mafiosi vadano In questi giorni, si fa un gran parlare di quell’Albergo, rasi al suolo e al posto loro si debba lasciare, a perenne perché è necessario sia sgomberato e restituito alla lobby memoria, solo il vuoto del nulla. delle cooperative. È un desiderio anche di Salvini, che Ma ritorniamo al nostro Albergo. Passano gli anni e la forse vuole anche lui farsi fotografare. macchinetta della municipalità non riesce ad utilizzare ai Perché invece non può essere affidato formalmente a co- fini sociali l’immobile. Si pensa ad un luogo di emergenza loro che lo hanno okkupato? Non lo stanno forse già utiliz- abitativa, passa l’idea di un social B&B, di una comunità zando per scopi sociali? Non è possibile dare loro credito per minori, ecc ecc e tutti i capoccia delle cooperative già e metterli alla prova? Perché non dare legittimità a questa si immaginano la fotografia del giorno dell’inaugurazione operazione? Non ritenete anche voi che dopo cinque anni, con i titoloni sui giornali online e leccornie. un reato come l’occupazione di un bene pubblico possa Ma non si riesce neppure a decollare. Le cause: scarseggia- cadere in prescrizione? no i soldi, il che significa che le idee ci sono, ma manca il Un altro punto di vista, lo so. Ma cosa volete che vi dica? fegato. Ammettiamolo: le cooperative sociali bresciane, al- Sono abituata a guardare le cose dal basso dei poveri e meno quelle della cupoletta, vogliono sedersi a tavola solo non dalle finestre del palazzo. 6
B-LIFE ∙ LA BRESCIANA MALMOSTOSA di Veronica Pede (PARAFRASANDO GABER) CHIEDO SCUSA SE PARLO DI Giovanna “ E chiedo scusa se non parlo anche di Laura, di Piergiorgio, di Sandra, anzi no, che in fondo parlo pure di loro. ” Sì perché magari potevo trovare argomenti più smart. Tipo il Tram di Brescia, a cui sicuramente fra qualche anno ci farà comodo attaccarci, e non in senso figurato, se ci dovremo muovere sulle direttrici Pendolina-PalaEib e Sant’Eufemia-Violino; sperando che, a causa dei tagli annunciati sugli enti locali, non ci rimanga il solo senso figurato. Oppure tipo la retatona antidroga di mettersi vivaddio a lavorare ad una leg- re, giace dal 2013 in Parlamento, in atte- qualche giorno fa, ad inizio week end: ge sull’eutanasia. I ragazzi stavano sba- sa che qualcuno la metta in calendario. spiegamento di forze imponente e la raccando dopo un pomeriggio intenso Dietro quella legge ci sono centinaia di sensazione che, anche così, si finisca per ed un centinaio abbondante di firme persone come Giovanna, che chiedono muovere i bruscolini, le briciole insigni- raccolte quando è arrivata lei, in sedia a come possono, con il pollice in su, di es- ficanti di un’enorme torta, il traffico di rotelle, accompagnata da una dolcissima sere libere di vivere, ed eventualmente droga, corrispondente ad un fenomeno badante. La malattia che ne storpiava i di morire, con libertà e dignità. di massa. Con fatturati, in nero, esentas- movimenti e la pioggia battente non l’a- E noi siam qui a blaterare e a mistificare se, di centinaia di milioni. vevano fermata: è arrivata al tavolo e con e a parlare di valori e di chissà cos’altro. fatica ha apposto il suo scarabocchio, poi O magari tipo le luminarie di Natale che ha alzato il pollice in su, all’americana, Sembriamo su un altro pianeta. sono già qui, in mezzo a noi, che non ab- ed ha sorriso. Era trionfante. “È voluta biamo nemmeno fatto a tempo ad uscire venire, a tutti i costi dal villaggio Violi- E niente, non so che dire, io farò tutto il dal ponte dei Morti che erano lì, belle no, ha sentito alla radio che c’era questo possibile per andare a stare sul pianeta sberluccicose, a ricordarci di fare la lista tavolo”, ci ha spiegato la ragazza. E noi di Giovanna, la donna col pollice in su dei regali. siamo rimasti lì, come ebeti commossi. ed il sorriso e la mantella antipioggia e la Per fortuna non sono un parlamentare, sedia a rotelle ed il corpo contorto dalla Oggi non posso che parlare di Giovanna, altrimenti avrei sentito forte l’impulso malattia. nome vero, che ho conosciuto giusto ieri ad andarmi a sotterrare. Evidentemente è un posto molto più al tavolo dove si raccoglievano le firme Quella legge, la legge sull’eutanasia che sano del nostro. per chiedere ai nostri parlamentari di Giovanna è venuta dal Violino a perora- 7
B-LIFE ∙ PEOPLE 33 DOMANDE MENO UNA MAURIZIO Porta “ Amministratore Delegato di PORTA SOLUTIONS e Ideatore del Metodo “Flessibilità Produttiva” ” Segno zodiacale? Sagittario. Cosa ti caratterizza? La barba. Le qualità che ami di più nelle persone? Quando ascoltano. Cosa ti infastidisce? Quando le persone non ascoltano. In amore è meglio lasciare o essere lasciati? Farti lasciare per l’altra. Il negozio dove spenderesti tutti i soldi di una carta di credito? Non so... ho già tutto quello che voglio. La città che ami di più? Boston. Classe 1974, studi in elettronica e a seguire all’Alberto Magnus College negli USA, sposato da 21 Il tuo piatto preferito? anni, padre di 3 figli. Imprenditore da più di 20 anni nel settore della macchina utensile. Ammi- Pizza. nistratore Delegato di Porta Solutions, azienda protagonista a livello nazionale e internazionale La bevanda? come costruttore di macchine flessibili. Ideatore del Metodo “Flessibilità Produttiva”, a supporto Acqua. delle aziende per produrre solo il venduto, senza fare magazzino, ottenendo più cash. È il volto e l’autore del Blog “Flessibilità Produttiva”, che è anche il titolo del suo primo libro, tradotto in 9 Mare o montagna? lingue. A seguire ha scritto altri due libri “Industria 4.0” e “Centri di lavoro: troppa flessibilità Montagna. uccide la tua produttività!”. Ha acquisito ampia visibilità e notorietà grazie alla grande forza di Film preferito? intraprendenza e sagacia, alle doti manageriali e alla sua dedizione al lavoro. Predilige l’intera- Minions. zione e il confronto con gli altri, e trae spunto da questo per l’accrescimento personale e profes- sionale. La corsa rappresenta la sua principale passione che lo porta ad allenarsi continuamente L’amore? per partecipare a Maratone, Ultramaratone da 100km e Skyrace in Montagna. Stati emozionali che vanno in tilt. L’autore? Dan Kennedy. L’autrice? Sei superstizioso? Un tuo difetto? Dan Kennedy. No. Parlo troppo veloce. Il tuo cantante di sempre? Preferisci dare o ricevere? Cosa volevi fare da bambino? Jovanotti. Dare. Essere un gatto per non fare i compiti. Se potessi fare una domanda al genio Animale preferito? Una cosa che non va in italia? della lampada cosa chiederesti? Cane. La gente non fa la coda, tenta sempre di Il senso della vita. Eravamo morti prima Qual è la parola o la frase che dici saltarla... della nascita, saremo morti dopo, più spesso? La prima cosa che fai quando ti svegli? dunque ci troviamo in una sospensione “Cambiare il modello di business”. Bevo (acqua…). di morte, perché? Hai mai barato a giocare a carte? Un insegnamento di tua madre? L’ultimo regalo che hai ricevuto? Si, guardando le carte di riflesso negli Non lamentarsi mai e sopportare il dolore. Un sorriso. occhiali dell’avversario. Ma confessando Se ti dico “cool” cosa pensi? L’ultimo libro letto? il tutto a fine partita. Alle nuove generazioni. “Rich Dad’s Cashflow Quadrant” di La frase o massima Se fossi il Sindaco di Brescia cosa Robert Kiyosaki. che più ti rappresenta? faresti per prima cosa? Numero favorito? Produci solo il venduto senza fare L’aeroporto! Anche se non dipende dal Zero. magazzino! sindaco... 8
B-LIFE ∙ GIRANDOLAR(T)E di Lorenza Giovanelli A novembre'18 IT A L I APPUNTAMENTI Milano. Hangar Bicocc. Fino al 24.02.'19 MARIO MERZ. IGLOOS www.hangarbicocca.org L'igloo è un'unità abitativa elementare costituita da blocchi di neve dispo- sti a spirale decrescente su base circolare.. Ma è anche uno dei capisaldi del linguaggio artistico di Mario Merz: per uno dei principali esponenti dell'Arte Povera non esiste nulla di più povero di quanto si trova in natura. La mostra, curata da Vicente Todolì e realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz, riprende il discorso già impostato nella personale di Merz curata da Harald Szeemann nel 1985 alla Kunsthaus di Zurigo, in cui vennero presentate tutte le variazioni sull’igloo - uno dei temi ricorrenti dell’artista fino alla sua morte - al fine, come affermava Szeeman stesso, di creare una sorta di villaggio irreale nello spazio espositivo. E se allora furono 17 le opere esposte, qui la città si è estesa: più di 30 igloo sono infatti stati collocati nei 5500 metri quadrati delle Navate e del Cubo di Hangar Bicocca, sottolineando la coerente visionarietà dell’artista milanese e aggiungendo ulteriori elementi tipici di Merz, anche temporalmente posteriori, per poter rendere questo discorso il più compiuto possibile. Figura chiave del panorama artistico italiano degli Anni Sessanta, Merz fu uno degli antesignani dell’utilizzo dell’installazione e del superamento delle due dimensioni, dapprima penetrando le proprie tele con l’inserimento di tubi al neon e in seguito ricorrendo all’utilizzo di og- getti quotidiani non già e solo come ready made, ma come elementi costitutivi di un’opera, permettendo di sottolinearne l’insospettabile aspetto archetipale. "L'igloo è una casa, un rifugio temporaneo. Poiché ci considero vivere in un'era temporanea, per me il senso del provvisorio coincide con questo nome: igloo”. Così nel 1984 Merz identificava l’igloo come perfetta metafora del suo tempo. Instabile, precario. Con(tem- poraneo) appunto. Milano. Castello Sforzesco Fino al 13.01.'19 VESPERBILD. ALLE ORIGINI DELLA PIETÀ DI MICHELANGELO www.milanocastello.it Vesperbild significa letteralmente “immagine del vespro”, concetto tradotto dalle nostre parti un pochino più a sud nel noto tema iconografico della Pietà, caro al linguaggio artistico italiano rinascimentale. La mostra ripercorre i diversi snodi e gradi dello sviluppo di questa iconografia, a partire dai primi esempi nordici fino ad arrivare all’interpretazione classicheggiante fornita da Michelangelo nel- la succitata Pietà e destinata a condizionare la percezione del tema nei secoli a venire. La presenza della Pietà Rondanini di Michelangelo nel Museo a lei dedica- to adiacente alla mostra sottolinea il tema del “ritorno alle origini” mediante l’utilizzo di un vocabolario e di un’espressività propri delle più antiche forme del nordico Vesperbild. In mostra sono presenti prestiti provenienti da importanti istituzioni nazionali e internazionali, dal Louvre al Victoria and Albert Museum fino al Museo Poldi Pezzoli di Milano. Tra gli artisti Cosmé Tura, Francesco del Cossa, Ercole de’ Roberti, Giovanni Bellini, Perugin. Inoltre, per la prima volta è esposta al pubblico la Pietà di Vittore Carpaccio, oggi custodita in collezione privata. Il percorso espo- sitivo, progettato da Andrea Perin, è articolato in tre sezioni e intende raccontare la storia del Vesperbild attraverso quasi due secoli, dalle sculture lignee della valle del Reno all’inizio del Trecento fino alla Pietà vaticana di Michelangelo (1497-1499): un’interpretazione del Vesperbild in grado di segnare in modo determi- nante le declinazioni future del tema iconografico, a cui i posteri faranno riferimento in modo assoluto, nei caratteri e nelle fattezze. 9
B-LIFE ∙ GIRANDOLAR(T)E A novembre '18 APPUNTAMENTI cose che ci PIACCIONO L I Scimmie di Mare al ballottaggio ITA Mantova. Palazzo Te. Fino al 06.01.'19 TIZIANO/GERHARD RICHTER. IL CIELO SULLA TERRA www.centropalazzote.it Tiziano chiama. Gerhard Richter risponde, ancora una volta, alla sua Annunciazione. Era il 1972 quando, durante una visita alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia, Richter riconosce in Tiziano una qualità “che rende arte un’opera d’arte”, e decide di copiare il quadro veneziano. Per ballottaggio s'intende un tipo di votazione, Da allora il dialogo con l’antico maestro cadorino a confronto diretto, tra due candidati, posizioni resta come un’ispirazione e un’intonazione di fon- do del lavoro di Richter, che periodicamente sente o tesi contrapposte; rappresenta anche l'ultima il bisogno di tornare a alla sua segreta fonte. La eventuale fase di un'elezione. In questo caso ha Fondazione Palazzo Te, grazie al lavoro dei cu- luogo quando nella prima o nelle prime vota- ratori, ha proposto al grande artista tedesco di zioni nessuno dei candidati ha ottenuto la mag- raccontare questo dialogo intimo e di lungo corso, proprio a partire da due capolavori di Tiziano: gioranza necessaria per l'elezione. Pare che il l’Annunciazione di S. Rocco e quella conservata al termine derivi dal fiorentino ballotta, sinonimo Museo Nazionale di Capodimonte. Gerhard Richter ha risposto con generosità a questa pro- di castagna. Nella Firenze medievale, infatti, posta, elaborando un percorso di 17 opere, sfornate ancora calde dal suo studio, con le esisteva la Torre della Castagna, nella quale si quali, con delicatezza e per allusioni, racconta una storia, tutta giocata sul segreto della visione. Il tema stesso dell’annunciazione e del femminile viene ripensato nella riunivano per deliberare i Priori delle Arti. Queste sua capacità di mediare “il cielo e la terra” nel lavoro di artisti così grandi e così votazioni si svolgevano in conclavi lunghi anche lontani nel tempo. Una mostra che racconta l’incontro con il tema misterioso dell’an- intere giornate senza influenze dall'esterno e nei nuncio, che si riverbera sia in un ciclo di dipinti ad esso dedicati, sia nei modi in quali il voto consisteva nel porre delle castagne cui Richter rappresenta la presenza femminile nella sua vita d’artista (Betty, 2013, ed Ella, 2007/2014). Una storia che illustra il pensiero e la pratica del colore, la re- in uno dei sacchetti rappresentanti le varie possi- ciproca trascendenza, le connessioni tra i colori nella loro diversità e, forse, anche bilità. Da qui l'uso ancora attuale nelle elezioni di la trasparenza della visione nel rapporto con un “oltre” misterioso; una riflessione sul definire ballottaggio la scelta tra due o più can- senso della pittura che accomuna Tiziano e Richter. A questa istanza è dedicata l’ultima didati. É vero che dalle mie parti, qui dall’altro sala, nella quale Richter ha voluto presentare un suo specchio rosso, del colore della veste della vergine di Tiziano, a testimonianza di un bagliore che attraversa il tempo capo dell’Oceano, siamo in zona calda elezioni, e custodisce segreti. ma come dice sempre qualcuno che conosco “non tratto questioni politiche, religiose e non esprimo pareri su altri artisti” (ecco, l’ultima par- Roma. Chiostro del Bramante Fino al 05.05.'19 te nel mio caso non c’entra granché, ma valeva la pena riportare la citazione per esteso o come diceva la mia prof di italiano del liceo “per amor DREAM. L’ARTE INCONTRAwww.chiostrodelbramante.it I SOGNI di completezza”). Stamattina ho ricevuto un pacco da Amazon che ho ordinato prima di ri- Quando si entra nel mondo dei sogni tutto può ac- cadere. Basta semplicemente lasciarsi trasportare partire da casa 1 per casa 2 qualche giorno fa. in un viaggio fatto di pensieri, speranze, desi- Erano settimane che meditavo su come trovare deri, fantasie, paure. Se poi questo viaggio lo si il modo di portare un po’ di vita nel mio micro fa in compagnia di grandi protagonisti dell’arte appartamento - e per vita intendo qualcosa contemporanea, allora diventa emozione pura. “Dre- am, l’arte incontra i sogni” è la mostra allestita che si muova e che non sia portatore sano di al Chiostro del Bramante a cura di Danilo Eccher, clorofilla (di questi soggetti sono già invasa ed che completa la trilogia iniziata con Love (2016) è meglio che impari a controllare il mio entusia- e proseguita con Enjoy (2017). Un percorso affasci- smo botanico prima di essere vittima di qualche nante dedicato al sogno, dove lo spettatore accede a un mondo parallelo in cui le immagini sono de- fantascientifica rivolta green) - e in realtà la pri- formate dall’inconscio e i sentimenti più segreti ma e banalissima ipotesi prevedeva l’acquisto dell’animo umano svelati da opere intime e visiona- di n.2 pesci rossi dotati di acquario intelligente rie. Attraverso lavori site specific, appositamente con filtro e dispenser per mangime per evitare di realizzati per gli spazi del chiostro rinascimentale, si viene quindi catapultati in un’altra dimensione. Ecco allora Chloe e Laura, le grandi sculture di Jaume Plensa che a essere rea di omicidio colposo da abbandono occhi chiusi invitano lo spettatore ad entrare nel mondo onirico non con lo sguardo, ma durante tutti i miei viaggi. Chiaramente prima di con lo spirito di chi si abbandona senza riserve alla magia e all’incanto. Si prosegue prendere una decisione di tale importanza e pri- con Sharon di Bill Viola, immobile mentre l’acqua le scivola tra i capelli e sul viso ma ancora di aggirarmi tra i “migliori” negozi di in un atto di purificazione e poi con le grotte della Patagonia di Alexandra Kehayoglou fatte di lana e pitture rupestri, oppure con gli alabastri di Anish Kapoor e gli oggetti acquari di Chinatown, la proposta è stata posta di Claudio Costa. E ancora la pioggia d’oro di Tsuyoshi Tane, le coloratissime maschere al vaglio di una severissima commissione costi- e il letto con un occhio luminoso realizzati a Bali da Luigi Ontani, il cielo stellato tuita niente po’ po’ di meno che dalla signora fatto di codici numerici di Tatsuo Myiajima, la carta velata di Ettore Spalletti, le om- LaMamma e da una delle mie più care amiche bre di figure danzanti nella natura di Christian Boltanski, il labirinto di Peter Kogler dove l’arte si perde nei meandri della mente. “Forse i sogni son desideri, forse sono ciò A., donna estremamente pratica e decisamen- che davvero sappiamo, forse sono molto di più: la chiave per fidarci di noi stessi, la te molto saggia. Per farvela breve entrambe le spinta per seguire l’istinto, il coraggio di quanto non diciamo, di quanto non proviamo, giurate hanno rigettato drasticamente l’idea la possibilità di vivere altrove, vedere oltre, sentire di più”. 10
B-LIFE ∙ GIRANDOLAR(T)E Segue da pagina 10 A novembre '18 APPUNTAMENTI L I della coppia di pesci rossi da appartamento, la ITA quale è stata così irrevocabilmente cassata. Tri- stezza temporanea a parte, qualche sera fa ero a bere un succo di pomodoro (adoro, quindi si astengano i commenti) con A. che mi dice per Torino . Castello di Rivoli Fino al 06.01.'19 scherzo che dovrei comprarmi delle Scimmie di Mare. Per me che non sono figlia degli Anni Ot- NALINI MALANI: LA RIVOLTA DEI MORTI. tanta, la parola Scimmia di Mare non può gene- rare altra reazione se non un encefalogramma RETROSPETTIVA 1969-2018. PARTE II piatto, così A. chiede a Google di fornirmi pron- te delucidazioni a riguardo. “Scimmie di Mare. www.castellodirivoli.org Una vasca di felicità - Il miracolo della vita istan- Nell’ambito di un programma di collaborazioni tanea”: così recita lo slogan di un coloratissimo museali internazionali, il Castello di Rivoli poster raffigurante bizzarri esserini dalle fattezze Museo d’Arte Contemporanea e il Centre Pompi- umane chiusi in una boccia. 50.700 Lire per il kit dou, Parigi, presentano la prima retrospettiva completo. Per vostra informazione le Scimmie di di Nalini Malani in Italia e in Francia. La mostra, che copre quasi cinquant’anni di car- Mare in realtà non esistono, o meglio, non sot- riera artistica, è articolata in due parti, to forma di miracolosi esserini antropomorfi. La ciascuna delle quali dedicata ad una diversa vera Scimmia di Mare è in realtà nota sin dai selezione di opere. Dopo la prima parte, alle- tempi di Linneo e di nome e cognome fa Arte- stita al Pompidou lo scorso autunno, la seconda parte della retrospettiva esordisce al Castel- mia Salina, che altro non è se non una specie di lo. Riconosciuta pioniera dell’arte contempo- microscopico gamberetto diventato popolaris- ranea in India, l’artista Nalini Malani vive simo tra i fan del mondo sottomarino negli Anni e lavora a Mumbai, città che lei preferisce ’70. La chiave di volta! A 13 anni ero stata una continuare a chiamare Bombay. Malani esplora attraverso il disegno, la pittura, delle prime ad avere la famosa ecosfera della l’installazione e numerose altre forme sperimentali d’arte la ciclicità della NASA, quella con dentro i gamberetti rossi che violenza nella storia, in particolare quella sulle donne, nel contesto dell’i- andavano tenuti alla luce per non farli diventa- narrestabile globalizzazione. Profondamente politica, l’arte di Malani prende re pallidi, avete presente? Ragazzi questa era la ispirazione da archetipi presenti nella cultura orientale, nei miti greci, in un dialogo di ampio respiro che include il teatro e la letteratura contemporanea. soluzione perfetta: grazie alla Scimmia di Mare Coinvolgendo gli osservatori in ambienti immersivi e multisensoriali, l’artista avevo visto finalmente la luce in fondo al tunnel riflette sulle conseguenze devastanti delle guerre, dei fanatismi religiosi e della solitudine da monolocale (quello che se lo dello sfruttamento dell’ambiente naturale. Un lavoro che rende visibile l’invi- chiami loft fa più figo), che ora grazie a Amazon sibile, mettendo in primo piano le ombre, combinando ciò che è documentabile e urgente con una visione mitica e universale. e alla sfera da veggente con micro-gamberetti è ormai solo un lontano ricordo. A. ha ricevuto in anteprima una foto dei suoi nuovi nipoti que- O novembre '18 ES APPUNTAMENTI T E R sta mattina ma per ora non siamo ancora state in grado di dargli dei nomi…si accettano sug- gerimenti in DM - come dicono quelli forti con Instagram. Bene, risolto il gravoso problema del miracolo della vita, io e A. quella sera davanti a Londra. National Gallery Fino al 20.01.'19 un piatto di ramen e di edamame abbiamo par- lato come al solito fino a farci venire le piaghe RENZO PIANO. THE ART OF MAKING BUILDINGS www.royalacademy.org.uk LONDRA: Da Milano: 665 km - 1,20h aereo - Da Roma: 1237 km - 2h aereo sulla lingua. Tra le divagazioni filosofiche sui mas- simi sistemi che reggono l’universo, naturalmen- te non poteva mancare una certa sfumatura di rosa perché anche se domani è Halloween, a Nel cortometraggio di questa mostra, Renzo Piano noi CI PIACE (“ci” è qui un rafforzativo alla mo’ di ricorda di quando suo padre lo portava al porto di Genova ogni domenica dopo la messa. Da bambi- cemento armato, non un erroraccio da boccia- no, Piano si meravigliava delle navi, che para- tura in prima elementare) essere anche roman- gonava a edifici mobili. "Questo spiega il motivo tiche q.b. ma sempre con parsimonia. Insomma, per cui i miei edifici sono sempre delle navi A. ad un certo punto mi dice: sono destinata a volanti". Il suo primo progetto di design fu in- fatti proprio una barca; costruita nel garage di perdere al ballottaggio. Frase che come una suo padre, per scoprire solamente a lavoro termi- scintilla accende in una reazione a catena tutti nato che era troppo grande per farla uscire - le gli interruttori del circuito. Per coloro a cui non porte del garage si sono sacrificate per l’ar- fosse chiaro, il ballottaggio in questione non è te. Piano è il sommo sacerdote dell'architettura hi-tech, noto per edifici come il Pompidou Centre per diventare governatrice della Lombardia, ma di Parigi, l'aeroporto di Kansai, la sede del New si rifà a quella storia vecchia come il mondo i York Times, il nuovo Whitney Museum e lo Shard, a cui protagonisti sono sempre i medesimi: tu, lui Londra. I suoi edifici non sono sempre visivamente "iconici", ma questa mostra mette e l’altra; dove di solito l’altra è ufficiale mentre in evidenza quanto la sua carriera sia sempre stata orientata alla sperimentazione. Il suo lavoro si potrebbe riassumere come la combinazione di un’efficiente ingegneria tu lo sei meno, e che malgrado tutte le belle e l'amore nell’unire materiali che rispondano ad un fine sociale, persino spirituale. parole del lui ti facciano credere che l’altra non "Diventi un architetto per cambiare il mondo non per sedurre", dice, anche se aiuta sia nemmeno paragonabile a ciò che sei tu e a essere riflessivo, colto e affascinante. Descritto da Rogers come "il matrimonio tra che quando arriverà il momento del ballottag- poesia e tecnologia", l'approccio architettonico pionieristico di Piano è caratteriz- zato da un mix di tradizione e invenzione. In mostra nello spazio appena ristrutturato gio di certo non sarai tu a perdere le elezioni. della Royal Academy in Burlington Gardens, e parte di una rinnovata attenzione per Mai fu più azzeccato come qui ed ora un bel l'architettura avviata dal 250 ° anniversario della galleria, Renzo Piano traccia la “l’importante è crederci”. Esattamente la frase straordinaria carriera di un uomo - dai suoi inizi fino ai progetti futuri in divenire. che mi sarò ripetuta come un mantra da bonzo Continua a pagina 12 11
B-LIFE ∙ GIRANDOLAR(T)E Segue da pagina 11 O novembre '18 APPUNTAMENTI arancione un’infinità di volte mentre sul palco E R recitavo la parte della protagonista principale di questa Never Ending Story de’ noi altri; situazio- ne che regolarmente risultava totalmente ribal- tata al termine della pièce quando, nonostante EST gli exit polls mi dessero come la candidata in lizza per una vittoria a mani basse assicurata, mi New York. Solomon R. Guggenheim Museum Fino al 2304.'19 ritrovavo a ipotizzare quante schede bianche di astensione fossero state la causa della mia scon- HILMA AF KLINT. PAINTINGS FORwww.guggenheim.org THE FUTURE NEW YORK: Da Milano 7.55h volo - Da Roma 8.25h volo fitta. Quante “schede bianche” avete incontra- to voi nella vostra vita? Io mi sento di poter tran- Se siete fan delle allucinazioni, ma non troppo quillamente dire a decine, e di alcune ahimè degli “stimolanti” necessari alla loro manifesta- sto ancora aspettando il voto. Non per soffiare zione, la soluzione è nella mostra dedicata alla pittrice Hilma af Klint. Hilma chi? Direte voi. il ruolo all’altra ma semplicemente per siglare Hilma af Klimt. Finalmente non più “questa sco- una di quelle paci che si firmano alla fine delle nosciuta”. Artista svedese decisamente poco nota, fu pioniera modernista e spiritualista in un tempo guerre, quando in realtà si sta solo scrivendo chi in cui tutto ciò parrebbe lontano da ogni immagi- ha perso e chi ha vinto. Ecco, se la mettiamo su nazione, soprattutto per una donna, artista per giunta. Passeggiando per la rampa elicoidale più questo piano mi sento di poter tranquillamente celebre al mondo, le sue opere avvolgono lo spet- affermare di essere la regina delle sconfitte al tatore con tonalità che vanno dall’arancio pol- ballottaggio. E il motivo è sempre più o meno lo veroso al rosa pallido, al lavanda. Composizioni concentriche fatte di linee a nastro che hanno il stesso: “sei troppo”. Troppo alta, troppo magra, potere di farlo levitare e portare in un’atmosfera troppo bella, troppo impegnativa, troppo criti- “altra”. Opere la cui freschezza e modernità ne suggerirebbe una realizzazione recente, ma pronti ca, troppo seria, troppo matta, troppo impreve- allo shock: anno di esecuzione 1907. Anno impresso a fuoco nella mente degli appassio- dibile, troppo sveglia… insomma troppo tutto. nati d’arte contemporanea come l'anno in cui “tutto iniziò” - quando Picasso aprì la Ma – ditino alzato prego - attenzione, in chiusura strada al cubismo con le forme scheggiate delle sue Demoiselles d'Avignon, e siamo ben prima delle scoperte rivoluzionarie dell’astrazione modernista portata avanti negli anni alla sfilza dei troppo ci sta sempre bene un bel della I Guerra Mondiale dai “soliti noti” Kandinsky, Malevich, Mondrian. L'idea che una “però sei unica e come te non ne fanno più”. Ec- donna sia arrivata prima e con un tale stile è al di là del brivido. Sì, so l'arte non è una competizione; "il là" di ogni artista è un posto diverso. L'astrazione è una con- colo qui il problema delle esistenze di noi candi- dizione preesistente, presente in tutte le culture. Ma ancora: il "là" di Hilma sembra date al ballottaggio. Donne (mi sento di parlare così radicale, così diverso da qualsiasi altra cosa a lei contemporanea. I suoi dipinti alle quote rosa ora) siete “troppo”, quel troppo esplodono definitivamente la nozione di astrazione modernista come un progetto maschile. I piani di colore e la loro diversità stilistica li legano al presente, sottolineando che lascia intendere che le promesse che ave- come molti pittori, specialmente le donne, stiano rinvigorendo l'astrazione rendendola te fatto in campagna elettorale le manterrete, flessibile e mondana. Tuttavia, il successo di Hilma altera il passato, appartiene a noi. La sua storia comincia ora. qualcosa che terrorizza a morte i vostri elettori, per definizione rassegnati al fatto che la politica vive di tanti giuramenti e pochi, pochissimi fatti. Come se poi questo fosse una piaga per l’uma- nità… quanto è più facile rimanere chiusi in una Parigi. Musée National Picasso Fino al 13.01.'19 boccia e vivere in un ecosistema perfetto dove nulla viene richiesto se non dare un cenno di vita PICASSO CHEF D’OEVRE Parigi. Musée d’Orsay Fino al 13.01.'19 e dove perfino le ore di luce (meglio se artificia- le) sono rigorosamente controllate dall’esterno? Eccola qui: la “vasca di felicità” precotta, pre- confezionata e predigerita da cui osservare al PICASSO. BLEU ET ROSE www.museepicassoparis.fr - www.musee-orsay.fr PARIGI: Da Milano 1.08h aereo - Da Roma 1,37h aereo sicuro il mondo attraverso uno strato di vetro lim- A tutto Picasso! Due tra i musei più belli del- pido e spesso. Arrivata all’ultima cucchiaiata di la Ville Lumiére dedicano due mostre imperdibili ramen ho guardato A. e le ho chiesto se avesse all’affascinante genio spagnolo. “Più di tutti i voglia di una nuova campagna elettorale. “E poeti, scultori e altri pittori, questo spagnolo tu?” Io sempre. Chiamatemi Giovanna d’Arco ci lascia senza fiato. Come un freddo repentino, le sue meditazioni si denudano nel silenzio”, scrisse ma qualcuno mi ha insegnato che vivere signi- Guillaume Apollinaire nel maggio 1905. Picasso pri- fica anche saper fare gli equilibristi e giocare ma del cubismo. Picasso prima di Guernica. Picasso ugualmente anche quando pensi di non avere con una folta chioma in testa. Picasso prima di le carte per battere il banco. In fin dei conti vin- Picasso. Sulle pareti del Musée d’Orsay i colori scuri del periodo blu (dal 1901 al 1904) contra- cere facile secondo me sotto sotto non piace a stano con quelli del successivo (dal 1905 al 1906), nessuno, e dopotutto le cose che ti restano im- le cui tonalità dominanti variano tra il rosa e presse più vividamente nella memoria sono so- l'arancione. Una tavolozza che cancella e modifica prattutto quelle che ti sono sembrate “troppo”. i temi, che si evolve in base ad eventi storici e dinamiche personali. La mostra “Picasso. Bleu et rose” racconta questi due momenti chia- Ora che ci penso, i miei gamberetti sono tre e ve che hanno determinato la sua carriera e il suo lavoro: sfondi monocromi bluastri con credo proprio che da ora in poi si chiameranno variazioni ocra, soggetti malinconici con acrobati e arlecchini, scene della maternità Lui, Lei e Laltra (tuttoattaccato). Vivono poco fanno quasi da preludio alla mostra ospitata a qualche isolato di distanza, nello splen- distanti da una finestra, circondati da piante di dido Hôtel Salé in rue de Thorigny. Al Museo Picasso vanno in scena 122 disegni, dipinti e sculture acclamate dalla critica e per tanto insignite dello status di icone, emblemi orchidea. Ogni volta che ci passo davanti un di tutto quanto l’arte contemporanea rappresenta. Un percorso vagamente concettuale che occhio va a loro e uno alla finestra e penso che, mette in discussione l’idea di “capolavoro” in relazione all’opera di Picasso. Pezzo uni- visto che ai miracoli non ci credo ancora, assi- co o voce fuori dal coro che emerge da una serie? In che modo un dipinto, una scultura o stere alla variabilità delle dinamiche del mondo un disegno diventano un capolavoro? A chi spetta tale decisione? È lo sguardo degli altri qui ad essere protagonista, la percezione dell’attitudine rivoluzionaria dell’artista reale mi piaccia sempre TROPPO, troppo da non che amava le donne (e i bassotti) e faceva posare i suoi ospiti assieme a Esmeralda, la voler rinunciare per nessun motivo a perdere, celebre scultura di una capra, oggi considerata in maniera del tutto unanime uno dei ancora una volta, ad un altro ballottaggio. suoi più alti capolavori. 12
B-LIFE ∙ REDAZIONALE a cura della Redazione LE OPERE DI VAN GOGH PRENDONO VITA AL Leone “ Dall’1 al 25 novembre, il centro commerciale Il Leone Shopping center ospita la mostra ” “VAN GOGH SHADOW – Dipinti Animati” di Luca Agnani. Tante le scuole, di ogni ordine e grado, provenienti da tutta la provincia che si sono già prenotate per le visite guidate gratuite. Dall’1 al 25 novembre Il Leone Shopping Center ospita la mostra “VAN GOGH SHADOW – Dipinti Ani- mati” di Luca Agnani. L’evento, che gode del patrocinio del Comune di Lonato del Garda, è particolarmente significa- tivo grazie al suo alto valore artistico e didattico. In “Van Gogh Shadow – Dipinti Animati”, l’artista ha adattato la tecnica del video mapping a dieci fra i più famosi quadri di Vincent Van Gogh. L’idea è nata osser- vando il dipinto “La camera di Vincent ad Arles” in cui Van Gogh, secondo Agnani, avrebbe voluto esprimere un senso di tranquillità, ma il risultato è invece un Al primo piano del centro commerciale, i – dipinti animati”, un progetto artistico senso di angoscia provocato dalle linee visitatori saranno guidati all’interno della esclusivo, in grado di fondere la bellezza nere che contornano gli oggetti e dai colo- struttura sulle cui pareti troveranno dieci delle opere di Van Gogh con la moder- ri netti privi di ombre. Studiando i quadri grandi monitor, ognuno dedicato ad una na tecnica del video mapping, creando realizzati da Van Gogh nel corso del suo celebre opera di Van Gogh reinterpretata un’occasione di esperienza unica per tutti i soggiorno ad Arles, Agnani osserva come il da Luca Agnani. I dieci quadri prenderan- visitatori del centro, per le scuole e per gli pittore, colto dall’impeto di rappresentare no vita all’interno dello schermo attraver- appassionati d’arte che vorranno approc- le sensazioni che l’ambiente gli trasmette, so la tecnica del video mapping, regalando ciare le opere di Van Gogh secondo una non si preoccupi di raffigurare fedelmente a chi li osserva un’esperienza di totale prospettiva nuova». le luci e le ombre, né di riprodurre la tridi- immersione nel dipinto. Il sindaco Roberto Tardani e l’assessore mensionalità degli spazi. Grazie all’elabo- La mostra rappresenta un piccolo gioiello alla Cultura Nicola Bianchi hanno ag- razione dei dipinti con nuove tecnologie di di animazione ed è particolarmente at- giunto: «Ringraziamo il centro commerciale produzione digitale 3D (video mapping), trattiva per i più giovani, i quali avranno Il Leone per questa proposta culturale e per Agnani ha ricreato le scene dei quadri la possibilità di vedere le opere non solo la collaborazione in essere: contestualmente tenendo conto della luce ambientale reale tramite i libri, ma in un’innovativa modali- all’esposizione ci sarà un monitor collocato e quindi delle ombre che gli oggetti e i tà di realtà virtuale. all’interno del centro commerciale dove gli personaggi avrebbero prodotto interagen- «Il Leone Shopping Center, sin dalla sua ospiti e visitatori della mostra potranno am- do con essa, riproducendo l’opera con tale apertura, ha sempre creduto nell’impor- mirare anche le bellezze lonatesi, dalla rocca fedeltà che, come spiega lui stesso, “Se i tanza di ospitare eventi di ampio respiro viscontea alle fornaci romane. Così potremo video fossero proiettati sulle tele originali, e di elevato valore educativo e culturale», far conoscere i “gioielli” del nostro territorio si sovrapporrebbero perfettamente”. ha commentato il direttore del centro a studenti e visitatori che oltre all’arte di Van La mostra è già stata ospitata in diversi commerciale Claudio Camuffo. «È Gogh, reinterpretata dall’artista Luca Agna- musei fra cui il Van Gogh Museum di con questa convinzione che siamo lieti di ni, ammireranno anche i nostri monumenti e Amsterdam. presentare la mostra “Van Gogh Shadow quanto di bello Lonato può offrire». INFO UTILI L’esposizione è visitabile tutti giorni, festivi compresi, dalle 10 alle 19 con ingresso gratuito. Le visite guidate, sempre gratuite, sono riservate alle scuole prenotate; è disponibile un autobus gratuito dedicato al solo trasporto delle scolaresche partecipanti. IL LEONE SHOPPING CENTER - Via Mantova, 36 - LONATO (BS) - Tel. 030/9158178 13
LUN-VEN h 7.00-10.00 LUN-VEN h 6.00-7.00 Prof Ilario Alex Morelli e ilrco e di Ma Vivenzi con la partecipazion a Vincenzo Giulian LUN-VEN h 14.00-16.00 LUN-VEN h 10.00-12.00 Stefano Sani Francesco Nasti LUN-VEN h 18.00-20.00 LUN-VEN h 16.00-18.00 Manuela Doriani e Pietro Civera Aryfashion www.vivafm.it
B-LIFE ∙ REDAZIONALE a cura della Redazione L’ARTIGIANATO GIAPPONESE spopola in Italia “ ” Non solo complementi d’arredo, idee regalo o bomboniere originali, ma vere e proprie opere d’arte. Ecco perché le bambole Kokeshi hanno conquistato il mondo. Intervista a Barbara Favalli, titolare di Kokè, Kokeshi Dolls • Cosa sono le Kokeshi Dolls? Le Kokeshi Dolls sono delle bambole in legno originarie del Giap- pone, che risalgono al Periodo Edo (1603 – 1868). Un genere di artigianato giapponese molto apprezzato, che per il loro fascino e semplice e la relazione con l’infanzia spesso sono regalate come doni per una nascita o per un compleanno, ma anche per qualsi- asi ricorrenza come oggetti di buon auspicio. • In cosa consiste il loro pregio e perché sono diventate così famose e richieste? Si tratta di vere e proprie opere d’arte interamente realizzate e decorate a mano. Rappresentano lo stile di ciascun artigiano, il quale cerca di esprimere determinati temi e simbologie attraver- so le loro opere. Ogni anno, all’inizio di settembre, si organizzano raduni alle terme di Naruko (nelle quali si trova un museo con più di 7000 bambole): gli artigiani provenienti da ogni parte del Giap- pone partecipano a un concorso per eleggere la migliore Kokeshi; il vincitore viene premiato direttamente dal Primo Ministro. • Si distinguono in due tipologie, giusto? Esatto: ci sono le “Tradizionali” (Dento Kokeshi), fatte in forme molto semplici e lineari, e poi le “Creative” (Sosaku Kokeshi), dalla seconda metà del ‘900, che lasciano più spazio alla fantasia dell’artigiano. • Come mai hai deciso di aprire un negozio di Kokeshi Dolls? Ho sempre nutrito una passione irrazionale per tutto ciò che concerne la cultura giapponese: lo stile, la musica, il cinema, la lingua, la cucina, ecc. Ciò mi ha portato ad approfondire alcuni campi di mio interesse accrescendo sempre di più la mia passio- ne per questi fantastici oggetti… le Kokeshi dolls. Il mio amore per le Kokeshi si rinnova ogni giorno, ogni volta che scelgo dopo accurate selezioni, la nuova bambola da inserire all’interno della mia collezione e ogni volta che scopro la gioia della persona che l’acquista. È questo che dà il senso e la motivazione alle mie ri- cerche quotidiane, con la speranza di condividere con nuovi esti- matori la magia secolare e tuttora viva che avvolge questi oggetti pieni di storia. 15
B-LIFE ∙ ARTE a cura della Redazione VIVA VITTORIA LA SCULTURA siamo noi “ Per un cambiamento è necessaria l’azione e quindi il lavorare insieme per costruire proposte nuove e positive. Da questo concetto parte l’idea di Arte Relazionale. ” Partiamo dall'inizio, cosa vuol dire arte relazionale? ancora non in ogni luogo, è inaccettabile. L'altra chiave di L'arte come strumento/possibilità di dare forma alla nostra lettura è "a parole", le mie ultime opere vertono tutte su vita, essere autori di noi stessi e, in quanto cellule dell'or- questo. Il potere e il valore delle parole che diventano vere ganismo sociale, al nostro intorno. quando agitano, altrimenti sono come sassi che galleggia- no. Aborriamo la parola violenza, ma non la riconosciamo In questa logica, se ognuna di noi è autrice di sé in tante modalità ancora vestite di normalità, sono qualche stessa e di quello che la circonda, qual è il ruolo millennio di storia. Posso dire che il cambiamento è in dell'artista? atto, potrei dire diamoci tempo, non fosse che in quel Il ruolo di attivatrice, anche su me stessa. tempo scorrono vite di donne e bambine che ancora non hanno accesso alla dignità dell'esistere. Quindi se ora sia- Torniamo al "chi fa cosa". Che cosa differenzia le mo tutti d'accordo che la violenza, tutte le violenze, sulle azioni quotidiane di ognuna di noi da quelle che donne sono un abominio contro l'umanità, ma la violenza possiamo definire progetto di arte relazionale? continua, c'è un'enorme incongruenza tra il detto e il fatto. La consapevolezza del valore e della responsabilità delle E questa è la difficoltà, la coerenza tra il detto e l'agito. nostre scelte e delle nostre azioni, comprendere fino a che Su questa questione pongo l'accento cercando soluzioni punto queste determinino una forma piuttosto che un'al- praticabili, proponendo di trasformare il detto in azione, tra, letteralmente, tant'è che si chiama scultura sociale. La l'azione necessaria ad un cambiamento. scultura siamo noi. Qual è il filo conduttore che lega i suoi lavori da Lei da anni si occupa di violenza di genere. Ha VivaVittoria ad oggi? incontrato centinaia di persone. Qual è la difficol- Far emergere l'energia, il valore e la responsabilità che tà di far passare un messaggio, il "no alla violenza ogni donna ha in quanto tale. Credo che tanta parte del contro le donne", che a parole nessuno rifiuta? cambiamento che auspichiamo dipenda da noi. Penso che Che a "parole nessuno rifiuta" è di per sé già una conqui- il valore sia qualcosa di immanente. sta, una grande conquista. La violenza adesso, anche se 16
B-LIFE ∙ ARTE Lei porta la sua arte ovunque, ma ha spesso privilegiato le scuole, dalle elementari alle accademie, perché? In sintesi le direi: "Perché è la cono- scenza che sviluppa la coscienza". In pratica, se la mia visione del tutto si è ampliata in anni di ricerca, sperimen- tazione e incontri, fortunati incontri, Beuys, Falci, Pistoletto, Momolina Marconi, quello che io posso fare è non interrompere questo filo e condividerlo con chi ne sta cercando uno, poi ognu- na/o sceglie. Parliamo dell'opera/azione di quest'anno, una petizione da por- tare all'ONU. In cosa consiste? Una delle funzioni dell'arte è dare forma e rendere condivisibile qualcosa che non c'era. Questa petizione va a colmare un vuoto legislativo di enorme la nostra scelta, nell'azione come nella È corretto dire che quest'anno non importanza, la tutela del buon lavoro di nostra sottrazione. L'opera si compirà e sarà una conclusione, ma un pezzo operatrici/ori delle ONG coinvolte negli sarà rivelatrice della cruda realtà. Quanto del progetto? scandali e ancor prima a tutela delle siamo disposti a fare per cambiare? Il 25 novembre è sempre un pezzo del vittime di violenze perpetrate in cambio progetto, l'opera, le nostre vite conti- di aiuti umanitari. Quindi chiedo, CI- Si è posta un obiettivo? Quante nuano mutate. È una data importante, METTIAMOLAFACCIA?, una petizione, firme spera di raccogliere? una data sensibile per lavorare insieme una raccolta firme cartacea, che crea Obiettivo non è la parola che userei, a costruire proposte positive rispetto lo spazio dell'incontro e del confronto, so che abbiamo possibilità, moltissime all'esistente, come sempre non so cosa la possibilità di fare spazio nelle nostre possibilità, almeno il numero di persone succederà, se lo sapessi non sarebbe vite ad un'azione di cambiamento. Le che si sono indignate davanti alla un'opera relazionale, che risente e si re- porteremo, poi, a Ginevra dove ha sede violenza, tutte le persone che aborrisco- alizza con il contributo di chi ne entra a l'Alto Commissariato delle Nazioni no la violenza, quindi temo che som- far parte. Vedremo, ribadisco, vedremo. Unite per i Diritti Umani. Oggi direi mergeremo di petizioni l'ONU, perché profetica l'opera dello scorso anno sulla quanto accaduto non si ripeta mai più e In che cosa consisterà? carta dei Diritti Umani e la conoscenza tantomeno impunemente. In pratica abbiamo chiesto lo spazio dell'ONU come organizzazione nata davanti al Teatro Grande, in centro per favorire la soluzione pacifica delle Il 25 novembre è la giornata città, saremo lì il 24 novembre dato controversie internazionali, mantenere internazionale contro la violenza che le scuole la domenica sono chiuse la pace e promuovere il rispetto per i sulle donne. Ogni anno lei prevede e sono le/gli studenti i protagonisti che Diritti Umani. La nostra petizione rien- una performance conclusiva del raccoglieranno firme, e condivideranno tra nella precettistica: "Per invogliare percorso fatto nei mesi precedenti. i lavori emersi da questo percorso. il legislatore ad approvare norme che colmino un vuoto legislativo". E in quel- Che cosa si porta a casa da questi le di sensibilizzazione: "Sensibilizzare e anni di lavori? C'è qualcosa che focalizzare l'interesse del destinatario e cambierebbe, che avrebbe fatto in del sottoscrivente". modo diverso? Progetti per il 25 novembre Se penso alle opere precedenti la prima Ci spieghi meglio, in fondo mettere cosa che vedo sono i mille occhi con i una firma è un gesto minimo, che 2012 - Chi è il lupo? Brescia quali ho incrociato lo sguardo, subito non costa sforzo... 2013 - Rebirth Brescia dopo vedo quanto avrei potuto fare Al contrario, mettere una firma è un 2015 - VivaVittoria. Chi decide meglio, di più. L'arte relazionale è stato gesto importante, è metterci la faccia, della mia vita? Brescia un fulmine che ha cambiato tutto e è prendersi una responsabilità, esporsi, 2016 - Le parole Tessono. Tu cosa trasformarlo in azioni è stato chiaro e prendere parte, è agire. L'opera non è la puoi fare? Brescia immediato, diverso è stato trovare le petizione, la petizione è il pretesto e sarà 2017 - Parole e Opere o parole, ci sto ancora lavorando. So che uno dei frutti, l'opera siamo noi. Se tro- Intenzioni? Brescia ogni incontro è una preziosa occasione veremo spazio per accogliere il bisogno 2018 - Cimettiamolafaccia? e che l'arte è lo strumento del nostro di un'altra da noi come nostro, se trove- Brescia quotidiano, arte viva per dare forma remo il tempo, se agiremo, consapevoli alla nostra vita. La scultura siamo noi. che comunque avremo dato forma con Questo è. 17
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