BRESCIA - #BRIXIASOCIALPLAY A UN TIRO DAL CENTRO - Publimax

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BRESCIA LIFE

                                IN COVER

               #BRIXIASOCIALPLAY
               A UN TIRO DAL CENTRO
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BRESCIA - #BRIXIASOCIALPLAY A UN TIRO DAL CENTRO - Publimax
B-LIFE ∙ EDITORIALE

NUMERO 203 / NOVEMBRE 2018

“A
novembre…”
A novembre… la città si accende in un istante…
cantava dieci anni or sono l’ormai famosissima
Giusy Ferreri. Memori di quelle parole quanto
mai veritiere, abbiamo deciso di riprenderle per
introdurre l’atmosfera che la nostra città si appre-
sta a vivere. Chiuso un ottobre più dinamico che
mai, ci apprestiamo a bissare l’esperienza con un
novembre altrettanto “movimentato” e ricco di
eventi da non perdere.
E come sempre, tra una mostra e un’inaugura-
zione, tra una gara automobilistica e una corsa di
solidarietà, tra una degustazione e una premiazio-
ne tutta al femminile, vi lasciamo in compagnia di
tantissime curiosità e di interessanti re-
portage fotografici, perché l’occhio attento
di BresciaLife non si fa sfuggire niente.

Buona lettura!

francesco.salvetti@publimax.eu

FRASE | AFORISMA | CITAZIONE

                         “   Ed è novembre.
                             I pomeriggi sono più laconici
                             e i tramonti più austeri.
                             Novembre mi è sempre

                                       ”
                             sembrato la Norvegia
                             dell’anno.

                             Emily Dickinson

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B-LIFE ∙ SOMMARIO

   COVER
 4 #brixiasocialplay
   a un tiro dal centro
   CITTÀ
 6 Sulle occupazioni abusive
   e su altre sciocchezze
   LA BRESCIANA MALMOSTOSA
 7 Chiedo scusa se parlo di Giovanna
   PEOPLE
 8 Maurizio Porta
   GIRANDOLAR(T)E
 9 Lorenza Giovanelli
   REDAZIONALE
13 Le opere di Van Gogh
   prendono vita al Leone
   REDAZIONALE
15 L'artigianato giapponese
   spopola in Italia
   ARTE
16 La scultura siamo noi                       37 BRESCIA LIFE EVENTS
   ARTE
18 La seconda pelle
   di Palazzo Monti                            38 Ibrahim Kodra
   SPECIALE                                    40 Mille Miglia 2019
20 Salute e benessere                          42 Coppa Franco Mazzotti
   DIARIO                                      44 Race for the cure
24 Day by Day
                                               46 Guida Vitae 2019
   SAVE THE DATE
                                               48 Profumi di mosto
26 Appuntamenti in
   città e provincia                           49 Franciacorta in bianco
   SPECIALE                                    50 She made a difference
30 Arte funeraria                              52 “Tales of Lamu”
   BRESCIA IN BACHECA                          54 Extreme Acrobatic Night
62 Offerte di lavoro                           56 Art Verona 2018
   LA VOCE DELLE STELLE                        58 Il nuovo campo da calcio
63 Oroscopo
                                               60 Giuramento della
   IL GRAFFIO                                     Polizia di Stato
64 Non ce l'ho
   con la Francia, ma…

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B-LIFE ∙ SOMMARIO

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                                          life
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                                     BRESCIA LIFE
                                                                            IN COVER

                                                         #BRIXIASOCIALPLAY
                                                         A UN TIRO DAL CENTRO

                                                            Editrice:

     40                                                    Publimax
                                                      Sede legale:
                                         Brescia Piazza Tito Speri, 5

                                        Direttore responsabile:
                                            Francesco Salvetti
                               francesco.salvetti@publimax.eu

42                        46                           Consulente editoriale:
                                                              Massimo Boni

                                   Coordinamento pubblicità:

     44
                                                  Carlo Boni
                                     carlo.boni@publimax.eu

                                                    Impaginazione e grafica:
                                                            Eleonora Raschi

                                                         Hanno collaborato:

48
                                                             Tiziana Adamo

                          50                             Massimo Cominetti
                                                              Roberta Falco
                                                             Lucia Marchesi
                                                          Alessandro Marelli
                                                                  Silvia Marelli

     49                                                          Enrica Ottelli
                                                             Veronica Pede
                                                                  Laura Sorlini

                                                                     Stampa:
                                                        Tipolitografia Pagani
                                                                Passirano (Bs)

52                        54       Amministrazione Pubblicità:
                                                     PUBLIMAX
                                        Via XX Settembre, 30
                                              Tel. 030 3776552

     56                                        Fax 030 280323
                                                25122 Brescia

                                                    E-mail: info@publimax.eu
                                                            www.publimax.eu

                                                          Supplemento a 030affari

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                                            Autorizzazione Tribunale di Brescia
                                                         N° 53/2000 del 11/11/2000

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B-LIFE ∙ COVER

                                                     IN VIA BENACENSE

       #brixiasocialplay
        A UN TIRO DAL CENTRO
“   La nuova vita del campo da calcio di via Benacense riparte con #brixiasocialplay,

                                                                                                             ”
                       la società di gestione che ne ha progettato il manto
                 e il sistema di telecamere per un gioco sempre più social!

Nuovo manto sintetico di ultima generazione, sistema
di telecamere post gol per monitoraggio partite e
realizzazione di statistiche, condivisione con gli amici,
contest a premi, tornei e tante altre iniziative. Abbiamo
incontrato uno dei fondatori della società di gestione del
campo da calcio di via Benacense, Gianluigi Loda,
per capire cosa ci aspetta.

    Intervista ai soci fondatori: Gianluigi Loda,
         Ottaviano Inselvini e Giorgio Vezzoli

• Cosa è #brixiasocialplay e quali sono gli obiettivi?                • È un campo unico a Brescia, perché?
Una società privata, nata circa 4 anni fa in concomitanza             Innanzitutto per la qualità del manto d’erba, sintetica e di
con il progetto di riqualificazione del campo da calcio di            ultima generazione (max - s) che ha la peculiarità di torna-
via Benacense, rimasto inutilizzato per oltre un decennio.            re in posizione originale una volta calpestata e di avere una
L’obiettivo da sempre è stato quello di dare nuova vita a una         maggiore durata nel tempo. Inoltre risulta maggiore anche
struttura dal grande potenziale dotandolo delle più moder-            l’ammortizzazione per chi ha problemi di ginocchia e schie-
ne attrezzature, dove i giovani possano riunirsi, condivide-          na: dopo aver giocato non ci si sente affaticati. Non per ul-
re la passione per il calcio, rivedersi in azione, migliorarsi,       timo il sistema automatizzato di irrigazione, fondamentale
condividere le partite, partecipare a tornei, manifestazioni          anche in un campo sintetico, per avere la certezza di poter
di vario genere. In genere divertirsi.                                abbassare le temperature nei mesi caldi.

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• Un altro plus è il sistema di telecamere a braccia-                 • Gli orari di apertura?
letti post gol, voluto da Ottaviano Inselvini. Di cosa                Il campo è aperto ogni giorno dalle 15 alle 22, escluso la
si tratta?                                                            domenica, che solitamente ospiterà tornei o attività.
Il campo attualmente è dotato di due telecamere posizio-
nate dietro le porte (in futuro verrà ampliato), che con-             • So che avete in programma anche diversi contest…
sentono, insieme a dei braccialetti indossati dai calciatori,         Esatto. Oltre che sul sito post gol, le partite di ogni gioca-
di monitorare le statistiche di gioco: quanto corri, le aree, i       tore vengono caricate sul nostro portale #brixiasocialplay,
goal e via dicendo. Ogni giocatore si può registrare sul sito         dove, circa una volta al mese, partiranno dei contest a pre-
post gol, creare un profilo utente, tenere sotto controllo le         mi dove sarà possibile votare il miglior gol, il più seguito e
proprie prestazioni, registrare la partita, rivederla, tagliare       via dicendo.
delle azioni e condividerla sui social!
                                                                      • E poi ancora eventi sportivi e attività di vario ge-
• Ha un costo questo servizio?                                        nere. È così?
No! È un servizio incluso nel prezzo dell’affitto del campo           Sì. In programma ci sono alcuni importanti tornei di calcio
da calcio.                                                            in fase di organizzazione con la presenza di giocatori a livel-
                                                                      lo nazionale, ma per ora non possiamo svelare ancora nulla.
• Due parole anche su illuminazione, spogliatoi e                     In cantiere anche l’idea – che si sta concretizzando in questi
spazi comuni…                                                         giorni – di aprire una scuola calcio dove ospitare i giovani e
L’illuminazione, anch’essa di ultimissima generazione, è a            i giovanissimi e altre attività anche non correlate al calcio.
led. Gli spogliatoi sono cinque: uno per l’arbitro e quattro
per le squadre e poi c’è un’infermeria. Non manca un ampio            • Anche la posizione è strategica…
spazio per il pubblico: una terrazza di 300 mq dalla quale si         Esatto. Come ricorda il nostro slogan è a un tiro dal centro e
può comodamente guardare le partite dove a breve allesti-             proprio sotto il manto del campo sono disponibili dei parcheggi
remo dei tavoli e anche uno spazio food & beverage.                   sotterranei a uso pubblico di cui alcuni riservati per il campo.

   Info e prenotazioni: Gianluigi Loda 338 7761548 - Ottaviano Inselvini 393 3355759 - Giorgio Vezzoli 334 1186905
                                              Facebook: #brixiasocialplay

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B-LIFE ∙ CITTÀ
                                                          di Roberta Falco

                                                  L'ALBERGO FORNACI

   SULLE OCCUPAZIONI
   ABUSIVE E SU ALTRE
      sciocchezze
                “                                                                                              ”
                    Si tratta esclusivamente di modificare il punto di vista.

                                                                    quando la pietanza è cucinata. Così si mettono d’accordo e
                                                                    decidono di aspettare, perché, prima o poi, qualcuno avrà
                                                                    il buon cuore di mettersi ai fornelli. Così, l’Albergo Fornaci
       In via Corsica 21, a Brescia, vicino alla                    resta lì a perdere terreno e a deteriorare il tempo.
       Stazione dei treni, nei pressi di una delle                  Per fortuna (è il vero caso di dirlo) nel 2013 arriva un
       sedi municipali più importanti, a due                        manipolo di resistenti, che in barba a tutti, ivi compresi
       passi dalla Freccia Rossa e ad un braccio                    assessori e cooperatori sociali, norme di sicurezza, balzelli,
       di distanza dalla Camera del Lavoro, c’è                     riunioni, accordi precostituiti, okkupa abusivamente lo sta-
       l’Albergo Fornaci.                                           bile, lo ripulisce e ci mette alcune persone che si trovano
                                                                    in difficoltà abitativa. Quel manipolo di resistenti non fa
                                                                    altro che risolvere una vergogna, perché non è possibile
                                                                    lasciare muri vuoti con persone per strada, che non sanno
                                                                    dove andare a dormire. Non è possibile che un immobile
                                                                    pubblico, già destinato ai fini sociali, resti lì, seppellito dal
                                                                    disordine e dalla polvere, in attesa che questa e quella
                                                                    cooperativa sociale si facciano fotografare sull’uscio e la
                                                                    forbice in mano.
Una storia molto interessante quella dell’Albergo Fornaci.          E questi non solo hanno avuto l’idea, ma anche il fegato di
Nel 2008 fu sequestrato alla Mafia e ceduto al Comune di            metterla in pratica. Ma non è tutto oro quello che lucci-
Brescia affinché lo utilizzasse per scopi sociali. Sì esatta-       ca. Dove hanno preso il soldi per la tinta delle pareti gli
mente, un po’ come succede nelle terre di mafia: ogni tan-          okkupanti? Scopro che i resistenti si finanziano con una
to bisogna dare una boccata di ossigeno alla speranza e si          mega festa estiva consumistica, anche di droga e alcol, e
vanno a fotografare diversamente abili o tossicodipendenti          allora mi deprimo. Poi mi passa e rifletto che è dal letame
che coltivano il giardino di Riina! Scusatemi se sono un po’        che nascono i fiori.
polemica, ma ho l’opinione che i beni dei mafiosi vadano            In questi giorni, si fa un gran parlare di quell’Albergo,
rasi al suolo e al posto loro si debba lasciare, a perenne          perché è necessario sia sgomberato e restituito alla lobby
memoria, solo il vuoto del nulla.                                   delle cooperative. È un desiderio anche di Salvini, che
Ma ritorniamo al nostro Albergo. Passano gli anni e la              forse vuole anche lui farsi fotografare.
macchinetta della municipalità non riesce ad utilizzare ai          Perché invece non può essere affidato formalmente a co-
fini sociali l’immobile. Si pensa ad un luogo di emergenza          loro che lo hanno okkupato? Non lo stanno forse già utiliz-
abitativa, passa l’idea di un social B&B, di una comunità           zando per scopi sociali? Non è possibile dare loro credito
per minori, ecc ecc e tutti i capoccia delle cooperative già        e metterli alla prova? Perché non dare legittimità a questa
si immaginano la fotografia del giorno dell’inaugurazione           operazione? Non ritenete anche voi che dopo cinque anni,
con i titoloni sui giornali online e leccornie.                     un reato come l’occupazione di un bene pubblico possa
Ma non si riesce neppure a decollare. Le cause: scarseggia-         cadere in prescrizione?
no i soldi, il che significa che le idee ci sono, ma manca il       Un altro punto di vista, lo so. Ma cosa volete che vi dica?
fegato. Ammettiamolo: le cooperative sociali bresciane, al-         Sono abituata a guardare le cose dal basso dei poveri e
meno quelle della cupoletta, vogliono sedersi a tavola solo         non dalle finestre del palazzo.

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B-LIFE ∙ LA BRESCIANA MALMOSTOSA
                                                              di Veronica Pede

                                                     (PARAFRASANDO GABER)

    CHIEDO SCUSA SE
   PARLO DI Giovanna
                 “   E chiedo scusa se non parlo anche di Laura, di Piergiorgio, di Sandra,
                                  anzi no, che in fondo parlo pure di loro.
                                                                                                   ”

Sì perché magari potevo trovare argomenti più
smart. Tipo il Tram di Brescia, a cui sicuramente
fra qualche anno ci farà comodo attaccarci, e non in
senso figurato, se ci dovremo muovere sulle direttrici
Pendolina-PalaEib e Sant’Eufemia-Violino; sperando
che, a causa dei tagli annunciati sugli enti locali, non
ci rimanga il solo senso figurato.

Oppure tipo la retatona antidroga di            mettersi vivaddio a lavorare ad una leg-       re, giace dal 2013 in Parlamento, in atte-
qualche giorno fa, ad inizio week end:          ge sull’eutanasia. I ragazzi stavano sba-      sa che qualcuno la metta in calendario.
spiegamento di forze imponente e la             raccando dopo un pomeriggio intenso            Dietro quella legge ci sono centinaia di
sensazione che, anche così, si finisca per      ed un centinaio abbondante di firme            persone come Giovanna, che chiedono
muovere i bruscolini, le briciole insigni-      raccolte quando è arrivata lei, in sedia a     come possono, con il pollice in su, di es-
ficanti di un’enorme torta, il traffico di      rotelle, accompagnata da una dolcissima        sere libere di vivere, ed eventualmente
droga, corrispondente ad un fenomeno            badante. La malattia che ne storpiava i        di morire, con libertà e dignità.
di massa. Con fatturati, in nero, esentas-      movimenti e la pioggia battente non l’a-       E noi siam qui a blaterare e a mistificare
se, di centinaia di milioni.                    vevano fermata: è arrivata al tavolo e con     e a parlare di valori e di chissà cos’altro.
                                                fatica ha apposto il suo scarabocchio, poi
O magari tipo le luminarie di Natale che        ha alzato il pollice in su, all’americana,     Sembriamo su un altro pianeta.
sono già qui, in mezzo a noi, che non ab-       ed ha sorriso. Era trionfante. “È voluta
biamo nemmeno fatto a tempo ad uscire           venire, a tutti i costi dal villaggio Violi-   E niente, non so che dire, io farò tutto il
dal ponte dei Morti che erano lì, belle         no, ha sentito alla radio che c’era questo     possibile per andare a stare sul pianeta
sberluccicose, a ricordarci di fare la lista    tavolo”, ci ha spiegato la ragazza. E noi      di Giovanna, la donna col pollice in su
dei regali.                                     siamo rimasti lì, come ebeti commossi.         ed il sorriso e la mantella antipioggia e la
                                                Per fortuna non sono un parlamentare,          sedia a rotelle ed il corpo contorto dalla
Oggi non posso che parlare di Giovanna,         altrimenti avrei sentito forte l’impulso       malattia.
nome vero, che ho conosciuto giusto ieri        ad andarmi a sotterrare.                       Evidentemente è un posto molto più
al tavolo dove si raccoglievano le firme        Quella legge, la legge sull’eutanasia che      sano del nostro.
per chiedere ai nostri parlamentari di          Giovanna è venuta dal Violino a perora-

                                                                     7
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B-LIFE ∙ PEOPLE

                                                33 DOMANDE MENO UNA

              MAURIZIO Porta
                         “    Amministratore Delegato di PORTA SOLUTIONS
                               e Ideatore del Metodo “Flessibilità Produttiva”
                                                                                                               ”
Segno zodiacale?
Sagittario.
Cosa ti caratterizza?
La barba.
Le qualità che ami di più
nelle persone?
Quando ascoltano.
Cosa ti infastidisce?
Quando le persone non ascoltano.
In amore è meglio lasciare
o essere lasciati?
Farti lasciare per l’altra.
Il negozio dove spenderesti tutti i
soldi di una carta di credito?
Non so... ho già tutto quello che voglio.
La città che ami di più?
Boston.
                                            Classe 1974, studi in elettronica e a seguire all’Alberto Magnus College negli USA, sposato da 21
Il tuo piatto preferito?                    anni, padre di 3 figli. Imprenditore da più di 20 anni nel settore della macchina utensile. Ammi-
Pizza.                                      nistratore Delegato di Porta Solutions, azienda protagonista a livello nazionale e internazionale
La bevanda?                                 come costruttore di macchine flessibili. Ideatore del Metodo “Flessibilità Produttiva”, a supporto
Acqua.                                      delle aziende per produrre solo il venduto, senza fare magazzino, ottenendo più cash. È il volto
                                            e l’autore del Blog “Flessibilità Produttiva”, che è anche il titolo del suo primo libro, tradotto in 9
Mare o montagna?                            lingue. A seguire ha scritto altri due libri “Industria 4.0” e “Centri di lavoro: troppa flessibilità
Montagna.                                   uccide la tua produttività!”. Ha acquisito ampia visibilità e notorietà grazie alla grande forza di
Film preferito?                             intraprendenza e sagacia, alle doti manageriali e alla sua dedizione al lavoro. Predilige l’intera-
Minions.                                    zione e il confronto con gli altri, e trae spunto da questo per l’accrescimento personale e profes-
                                            sionale. La corsa rappresenta la sua principale passione che lo porta ad allenarsi continuamente
L’amore?                                    per partecipare a Maratone, Ultramaratone da 100km e Skyrace in Montagna.
Stati emozionali che vanno in tilt.
L’autore?
Dan Kennedy.
L’autrice?                                  Sei superstizioso?                                  Un tuo difetto?
Dan Kennedy.                                No.                                                 Parlo troppo veloce.
Il tuo cantante di sempre?                  Preferisci dare o ricevere?                         Cosa volevi fare da bambino?
Jovanotti.                                  Dare.                                               Essere un gatto per non fare i compiti.
Se potessi fare una domanda al genio        Animale preferito?                                  Una cosa che non va in italia?
della lampada cosa chiederesti?             Cane.                                               La gente non fa la coda, tenta sempre di
Il senso della vita. Eravamo morti prima    Qual è la parola o la frase che dici                saltarla...
della nascita, saremo morti dopo,           più spesso?                                         La prima cosa che fai quando ti svegli?
dunque ci troviamo in una sospensione       “Cambiare il modello di business”.                  Bevo (acqua…).
di morte, perché?
                                            Hai mai barato a giocare a carte?                   Un insegnamento di tua madre?
L’ultimo regalo che hai ricevuto?           Si, guardando le carte di riflesso negli            Non lamentarsi mai e sopportare il dolore.
Un sorriso.                                 occhiali dell’avversario. Ma confessando            Se ti dico “cool” cosa pensi?
L’ultimo libro letto?                       il tutto a fine partita.                            Alle nuove generazioni.
“Rich Dad’s Cashflow Quadrant” di           La frase o massima                                  Se fossi il Sindaco di Brescia cosa
Robert Kiyosaki.                            che più ti rappresenta?                             faresti per prima cosa?
Numero favorito?                            Produci solo il venduto senza fare                  L’aeroporto! Anche se non dipende dal
Zero.                                       magazzino!                                          sindaco...

                                                                   8
B-LIFE ∙ GIRANDOLAR(T)E
                                              di Lorenza Giovanelli
                                                                     A
                                                novembre'18 IT A L I
                                APPUNTAMENTI

                                 Milano. Hangar Bicocc. Fino al 24.02.'19
                                  MARIO MERZ. IGLOOS                                      www.hangarbicocca.org
                            L'igloo è un'unità abitativa elementare costituita da blocchi di neve dispo-
                            sti a spirale decrescente su base circolare.. Ma è anche uno dei capisaldi del
                            linguaggio artistico di Mario Merz: per uno dei principali esponenti dell'Arte
                            Povera non esiste nulla di più povero di quanto si trova in natura. La mostra,
                            curata da Vicente Todolì e realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz,
                            riprende il discorso già impostato nella personale di Merz curata da Harald
                            Szeemann nel 1985 alla Kunsthaus di Zurigo, in cui vennero presentate tutte le
                            variazioni sull’igloo - uno dei temi ricorrenti dell’artista fino alla sua morte
                            - al fine, come affermava Szeeman stesso, di creare una sorta di villaggio irreale
                            nello spazio espositivo. E se allora furono 17 le opere esposte, qui la città si
                            è estesa: più di 30 igloo sono infatti stati collocati nei 5500 metri quadrati
delle Navate e del Cubo di Hangar Bicocca, sottolineando la coerente visionarietà dell’artista milanese
e aggiungendo ulteriori elementi tipici di Merz, anche temporalmente posteriori, per poter rendere questo
discorso il più compiuto possibile. Figura chiave del panorama artistico italiano degli Anni Sessanta, Merz
fu uno degli antesignani dell’utilizzo dell’installazione e del superamento delle due dimensioni, dapprima
penetrando le proprie tele con l’inserimento di tubi al neon e in seguito ricorrendo all’utilizzo di og-
getti quotidiani non già e solo come ready made, ma come elementi costitutivi di un’opera, permettendo di
sottolinearne l’insospettabile aspetto archetipale. "L'igloo è una casa, un rifugio temporaneo. Poiché ci
considero vivere in un'era temporanea, per me il senso del provvisorio coincide con questo nome: igloo”.
Così nel 1984 Merz identificava l’igloo come perfetta metafora del suo tempo. Instabile, precario. Con(tem-
poraneo) appunto.

                                 Milano. Castello Sforzesco Fino al 13.01.'19
      VESPERBILD. ALLE ORIGINI DELLA PIETÀ DI MICHELANGELO
                                                                                           www.milanocastello.it
                            Vesperbild significa letteralmente “immagine del vespro”, concetto tradotto dalle
                            nostre parti un pochino più a sud nel noto tema iconografico della Pietà, caro al
                            linguaggio artistico italiano rinascimentale. La mostra ripercorre i diversi snodi
                            e gradi dello sviluppo di questa iconografia, a partire dai primi esempi nordici
                            fino ad arrivare all’interpretazione classicheggiante fornita da Michelangelo nel-
                            la succitata Pietà e destinata a condizionare la percezione del tema nei secoli a
                            venire. La presenza della Pietà Rondanini di Michelangelo nel Museo a lei dedica-
                            to adiacente alla mostra sottolinea il tema del “ritorno alle origini” mediante
                            l’utilizzo di un vocabolario e di un’espressività propri delle più antiche forme
                            del nordico Vesperbild. In mostra sono presenti prestiti provenienti da importanti
                            istituzioni nazionali e internazionali, dal Louvre al Victoria and Albert Museum
                            fino al Museo Poldi Pezzoli di Milano. Tra gli artisti Cosmé Tura, Francesco del
                            Cossa, Ercole de’ Roberti, Giovanni Bellini, Perugin. Inoltre, per la prima volta
è esposta al pubblico la Pietà di Vittore Carpaccio, oggi custodita in collezione privata. Il percorso espo-
sitivo, progettato da Andrea Perin, è articolato in tre sezioni e intende raccontare la storia del Vesperbild
attraverso quasi due secoli, dalle sculture lignee della valle del Reno all’inizio del Trecento fino alla Pietà
vaticana di Michelangelo (1497-1499): un’interpretazione del Vesperbild in grado di segnare in modo determi-
nante le declinazioni future del tema iconografico, a cui i posteri faranno riferimento in modo assoluto, nei
caratteri e nelle fattezze.

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B-LIFE ∙ GIRANDOLAR(T)E

                                                                                                                                     A
                                                                      novembre '18
                                                                                          APPUNTAMENTI
    cose che ci PIACCIONO                                                                                                        L I
        Scimmie di Mare
         al ballottaggio
                                                                                                                             ITA
                                                                      Mantova. Palazzo Te. Fino al 06.01.'19
                                                                    TIZIANO/GERHARD                RICHTER.
                                                                           IL CIELO SULLA TERRA                         www.centropalazzote.it
                                                                                              Tiziano chiama. Gerhard Richter risponde, ancora
                                                                                              una volta, alla sua Annunciazione.
                                                                                              Era il 1972 quando, durante una visita alla Scuola
                                                                                              Grande di San Rocco a Venezia, Richter riconosce
                                                                                              in Tiziano una qualità “che rende arte un’opera
                                                                                              d’arte”, e decide di copiare il quadro veneziano.
Per ballottaggio s'intende un tipo di votazione,                                              Da allora il dialogo con l’antico maestro cadorino
a confronto diretto, tra due candidati, posizioni                                             resta come un’ispirazione e un’intonazione di fon-
                                                                                              do del lavoro di Richter, che periodicamente sente
o tesi contrapposte; rappresenta anche l'ultima                                               il bisogno di tornare a alla sua segreta fonte. La
eventuale fase di un'elezione. In questo caso ha                                              Fondazione Palazzo Te, grazie al lavoro dei cu-
luogo quando nella prima o nelle prime vota-                                                  ratori, ha proposto al grande artista tedesco di
zioni nessuno dei candidati ha ottenuto la mag-                                               raccontare questo dialogo intimo e di lungo corso,
                                                                                              proprio a partire da due capolavori di Tiziano:
gioranza necessaria per l'elezione. Pare che il                                               l’Annunciazione di S. Rocco e quella conservata al
termine derivi dal fiorentino ballotta, sinonimo        Museo Nazionale di Capodimonte. Gerhard Richter ha risposto con generosità a questa pro-
di castagna. Nella Firenze medievale, infatti,          posta, elaborando un percorso di 17 opere, sfornate ancora calde dal suo studio, con le
esisteva la Torre della Castagna, nella quale si        quali, con delicatezza e per allusioni, racconta una storia, tutta giocata sul segreto
                                                        della visione. Il tema stesso dell’annunciazione e del femminile viene ripensato nella
riunivano per deliberare i Priori delle Arti. Queste    sua capacità di mediare “il cielo e la terra” nel lavoro di artisti così grandi e così
votazioni si svolgevano in conclavi lunghi anche        lontani nel tempo. Una mostra che racconta l’incontro con il tema misterioso dell’an-
intere giornate senza influenze dall'esterno e nei      nuncio, che si riverbera sia in un ciclo di dipinti ad esso dedicati, sia nei modi in
quali il voto consisteva nel porre delle castagne       cui Richter rappresenta la presenza femminile nella sua vita d’artista (Betty, 2013, ed
                                                        Ella, 2007/2014). Una storia che illustra il pensiero e la pratica del colore, la re-
in uno dei sacchetti rappresentanti le varie possi-     ciproca trascendenza, le connessioni tra i colori nella loro diversità e, forse, anche
bilità. Da qui l'uso ancora attuale nelle elezioni di   la trasparenza della visione nel rapporto con un “oltre” misterioso; una riflessione sul
definire ballottaggio la scelta tra due o più can-      senso della pittura che accomuna Tiziano e Richter. A questa istanza è dedicata l’ultima
didati. É vero che dalle mie parti, qui dall’altro      sala, nella quale Richter ha voluto presentare un suo specchio rosso, del colore della
                                                        veste della vergine di Tiziano, a testimonianza di un bagliore che attraversa il tempo
capo dell’Oceano, siamo in zona calda elezioni,         e custodisce segreti.
ma come dice sempre qualcuno che conosco
“non tratto questioni politiche, religiose e non
esprimo pareri su altri artisti” (ecco, l’ultima par-                  Roma. Chiostro del Bramante Fino al 05.05.'19
te nel mio caso non c’entra granché, ma valeva
la pena riportare la citazione per esteso o come
diceva la mia prof di italiano del liceo “per amor
                                                                      DREAM. L’ARTE INCONTRAwww.chiostrodelbramante.it
                                                                                              I SOGNI
di completezza”). Stamattina ho ricevuto un
pacco da Amazon che ho ordinato prima di ri-                                                  Quando si entra nel mondo dei sogni tutto può ac-
                                                                                              cadere. Basta semplicemente lasciarsi trasportare
partire da casa 1 per casa 2 qualche giorno fa.                                               in un viaggio fatto di pensieri, speranze, desi-
Erano settimane che meditavo su come trovare                                                  deri, fantasie, paure. Se poi questo viaggio lo si
il modo di portare un po’ di vita nel mio micro                                               fa in compagnia di grandi protagonisti dell’arte
appartamento - e per vita intendo qualcosa                                                    contemporanea, allora diventa emozione pura. “Dre-
                                                                                              am, l’arte incontra i sogni” è la mostra allestita
che si muova e che non sia portatore sano di                                                  al Chiostro del Bramante a cura di Danilo Eccher,
clorofilla (di questi soggetti sono già invasa ed                                             che completa la trilogia iniziata con Love (2016)
è meglio che impari a controllare il mio entusia-                                             e proseguita con Enjoy (2017). Un percorso affasci-
smo botanico prima di essere vittima di qualche                                               nante dedicato al sogno, dove lo spettatore accede
                                                                                              a un mondo parallelo in cui le immagini sono de-
fantascientifica rivolta green) - e in realtà la pri-                                         formate dall’inconscio e i sentimenti più segreti
ma e banalissima ipotesi prevedeva l’acquisto                                                 dell’animo umano svelati da opere intime e visiona-
di n.2 pesci rossi dotati di acquario intelligente                                            rie. Attraverso lavori site specific, appositamente
con filtro e dispenser per mangime per evitare di       realizzati per gli spazi del chiostro rinascimentale, si viene quindi catapultati in
                                                        un’altra dimensione. Ecco allora Chloe e Laura, le grandi sculture di Jaume Plensa che a
essere rea di omicidio colposo da abbandono             occhi chiusi invitano lo spettatore ad entrare nel mondo onirico non con lo sguardo, ma
durante tutti i miei viaggi. Chiaramente prima di       con lo spirito di chi si abbandona senza riserve alla magia e all’incanto. Si prosegue
prendere una decisione di tale importanza e pri-        con Sharon di Bill Viola, immobile mentre l’acqua le scivola tra i capelli e sul viso
ma ancora di aggirarmi tra i “migliori” negozi di       in un atto di purificazione e poi con le grotte della Patagonia di Alexandra Kehayoglou
                                                        fatte di lana e pitture rupestri, oppure con gli alabastri di Anish Kapoor e gli oggetti
acquari di Chinatown, la proposta è stata posta         di Claudio Costa. E ancora la pioggia d’oro di Tsuyoshi Tane, le coloratissime maschere
al vaglio di una severissima commissione costi-         e il letto con un occhio luminoso realizzati a Bali da Luigi Ontani, il cielo stellato
tuita niente po’ po’ di meno che dalla signora          fatto di codici numerici di Tatsuo Myiajima, la carta velata di Ettore Spalletti, le om-
LaMamma e da una delle mie più care amiche              bre di figure danzanti nella natura di Christian Boltanski, il labirinto di Peter Kogler
                                                        dove l’arte si perde nei meandri della mente. “Forse i sogni son desideri, forse sono ciò
A., donna estremamente pratica e decisamen-             che davvero sappiamo, forse sono molto di più: la chiave per fidarci di noi stessi, la
te molto saggia. Per farvela breve entrambe le          spinta per seguire l’istinto, il coraggio di quanto non diciamo, di quanto non proviamo,
giurate hanno rigettato drasticamente l’idea            la possibilità di vivere altrove, vedere oltre, sentire di più”.

                                                                        10
B-LIFE ∙ GIRANDOLAR(T)E

                                                                                                        Segue da pagina 10

                                                                                           A
           novembre '18
                                                APPUNTAMENTI
                                                                                       L I              della coppia di pesci rossi da appartamento, la

                                                                                   ITA                  quale è stata così irrevocabilmente cassata. Tri-
                                                                                                        stezza temporanea a parte, qualche sera fa ero
                                                                                                        a bere un succo di pomodoro (adoro, quindi si
                                                                                                        astengano i commenti) con A. che mi dice per
          Torino . Castello di Rivoli Fino al 06.01.'19                                                 scherzo che dovrei comprarmi delle Scimmie di
                                                                                                        Mare. Per me che non sono figlia degli Anni Ot-
      NALINI    MALANI:            LA RIVOLTA DEI MORTI.                                                tanta, la parola Scimmia di Mare non può gene-
                                                                                                        rare altra reazione se non un encefalogramma
         RETROSPETTIVA 1969-2018. PARTE II                                                              piatto, così A. chiede a Google di fornirmi pron-
                                                                                                        te delucidazioni a riguardo. “Scimmie di Mare.
                                                                             www.castellodirivoli.org   Una vasca di felicità - Il miracolo della vita istan-
                                                     Nell’ambito di un programma di collaborazioni      tanea”: così recita lo slogan di un coloratissimo
                                                     museali internazionali, il Castello di Rivoli      poster raffigurante bizzarri esserini dalle fattezze
                                                     Museo d’Arte Contemporanea e il Centre Pompi-      umane chiusi in una boccia. 50.700 Lire per il kit
                                                     dou, Parigi, presentano la prima retrospettiva     completo. Per vostra informazione le Scimmie di
                                                     di Nalini Malani in Italia e in Francia. La
                                                     mostra, che copre quasi cinquant’anni di car-      Mare in realtà non esistono, o meglio, non sot-
                                                     riera artistica, è articolata in due parti,        to forma di miracolosi esserini antropomorfi. La
                                                     ciascuna delle quali dedicata ad una diversa       vera Scimmia di Mare è in realtà nota sin dai
                                                     selezione di opere. Dopo la prima parte, alle-     tempi di Linneo e di nome e cognome fa Arte-
                                                     stita al Pompidou lo scorso autunno, la seconda
                                                     parte della retrospettiva esordisce al Castel-     mia Salina, che altro non è se non una specie di
                                                     lo. Riconosciuta pioniera dell’arte contempo-      microscopico gamberetto diventato popolaris-
                                                     ranea in India, l’artista Nalini Malani vive       simo tra i fan del mondo sottomarino negli Anni
                                                     e lavora a Mumbai, città che lei preferisce        ’70. La chiave di volta! A 13 anni ero stata una
continuare a chiamare Bombay. Malani esplora attraverso il disegno, la pittura,                         delle prime ad avere la famosa ecosfera della
l’installazione e numerose altre forme sperimentali d’arte la ciclicità della                           NASA, quella con dentro i gamberetti rossi che
violenza nella storia, in particolare quella sulle donne, nel contesto dell’i-                          andavano tenuti alla luce per non farli diventa-
narrestabile globalizzazione. Profondamente politica, l’arte di Malani prende                           re pallidi, avete presente? Ragazzi questa era la
ispirazione da archetipi presenti nella cultura orientale, nei miti greci, in un
dialogo di ampio respiro che include il teatro e la letteratura contemporanea.                          soluzione perfetta: grazie alla Scimmia di Mare
Coinvolgendo gli osservatori in ambienti immersivi e multisensoriali, l’artista                         avevo visto finalmente la luce in fondo al tunnel
riflette sulle conseguenze devastanti delle guerre, dei fanatismi religiosi e                           della solitudine da monolocale (quello che se lo
dello sfruttamento dell’ambiente naturale. Un lavoro che rende visibile l’invi-                         chiami loft fa più figo), che ora grazie a Amazon
sibile, mettendo in primo piano le ombre, combinando ciò che è documentabile e
urgente con una visione mitica e universale.                                                            e alla sfera da veggente con micro-gamberetti
                                                                                                        è ormai solo un lontano ricordo. A. ha ricevuto
                                                                                                        in anteprima una foto dei suoi nuovi nipoti que-
                                              O
                        novembre '18 ES
                                               APPUNTAMENTI
                                        T E R                                                           sta mattina ma per ora non siamo ancora state
                                                                                                        in grado di dargli dei nomi…si accettano sug-
                                                                                                        gerimenti in DM - come dicono quelli forti con
                                                                                                        Instagram. Bene, risolto il gravoso problema del
                                                                                                        miracolo della vita, io e A. quella sera davanti a
                       Londra. National Gallery Fino al 20.01.'19                                       un piatto di ramen e di edamame abbiamo par-
                                                                                                        lato come al solito fino a farci venire le piaghe
   RENZO PIANO. THE ART OF MAKING  BUILDINGS
                             www.royalacademy.org.uk
LONDRA: Da Milano: 665 km - 1,20h aereo - Da Roma: 1237 km - 2h aereo
                                                                                                        sulla lingua. Tra le divagazioni filosofiche sui mas-
                                                                                                        simi sistemi che reggono l’universo, naturalmen-
                                                                                                        te non poteva mancare una certa sfumatura di
                                                                                                        rosa perché anche se domani è Halloween, a
                                      Nel cortometraggio di questa mostra, Renzo Piano
                                                                                                        noi CI PIACE (“ci” è qui un rafforzativo alla mo’ di
                                      ricorda di quando suo padre lo portava al porto
                                      di Genova ogni domenica dopo la messa. Da bambi-                  cemento armato, non un erroraccio da boccia-
                                      no, Piano si meravigliava delle navi, che para-                   tura in prima elementare) essere anche roman-
                                      gonava a edifici mobili. "Questo spiega il motivo                 tiche q.b. ma sempre con parsimonia. Insomma,
                                      per cui i miei edifici sono sempre delle navi
                                                                                                        A. ad un certo punto mi dice: sono destinata a
                                      volanti". Il suo primo progetto di design fu in-
                                      fatti proprio una barca; costruita nel garage di                  perdere al ballottaggio. Frase che come una
                                      suo padre, per scoprire solamente a lavoro termi-                 scintilla accende in una reazione a catena tutti
                                      nato che era troppo grande per farla uscire - le                  gli interruttori del circuito. Per coloro a cui non
                                      porte del garage si sono sacrificate per l’ar-
                                                                                                        fosse chiaro, il ballottaggio in questione non è
                                      te. Piano è il sommo sacerdote dell'architettura
                                      hi-tech, noto per edifici come il Pompidou Centre                 per diventare governatrice della Lombardia, ma
                                      di Parigi, l'aeroporto di Kansai, la sede del New                 si rifà a quella storia vecchia come il mondo i
                                      York Times, il nuovo Whitney Museum e lo Shard, a                 cui protagonisti sono sempre i medesimi: tu, lui
Londra. I suoi edifici non sono sempre visivamente "iconici", ma questa mostra mette                    e l’altra; dove di solito l’altra è ufficiale mentre
in evidenza quanto la sua carriera sia sempre stata orientata alla sperimentazione.
Il suo lavoro si potrebbe riassumere come la combinazione di un’efficiente ingegneria                   tu lo sei meno, e che malgrado tutte le belle
e l'amore nell’unire materiali che rispondano ad un fine sociale, persino spirituale.                   parole del lui ti facciano credere che l’altra non
"Diventi un architetto per cambiare il mondo non per sedurre", dice, anche se aiuta                     sia nemmeno paragonabile a ciò che sei tu e
a essere riflessivo, colto e affascinante. Descritto da Rogers come "il matrimonio tra                  che quando arriverà il momento del ballottag-
poesia e tecnologia", l'approccio architettonico pionieristico di Piano è caratteriz-
zato da un mix di tradizione e invenzione. In mostra nello spazio appena ristrutturato                  gio di certo non sarai tu a perdere le elezioni.
della Royal Academy in Burlington Gardens, e parte di una rinnovata attenzione per                      Mai fu più azzeccato come qui ed ora un bel
l'architettura avviata dal 250 ° anniversario della galleria, Renzo Piano traccia la                    “l’importante è crederci”. Esattamente la frase
straordinaria carriera di un uomo - dai suoi inizi fino ai progetti futuri in divenire.                 che mi sarò ripetuta come un mantra da bonzo
                                                                                                                                           Continua a pagina 12
                                                                                   11
B-LIFE ∙ GIRANDOLAR(T)E

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                                                                                                                                    O
                                                                 novembre '18
                                                                                                      APPUNTAMENTI
arancione un’infinità di volte mentre sul palco
                                                                                                                                E R
recitavo la parte della protagonista principale di
questa Never Ending Story de’ noi altri; situazio-
ne che regolarmente risultava totalmente ribal-
tata al termine della pièce quando, nonostante
                                                                                                                            EST
gli exit polls mi dessero come la candidata in
lizza per una vittoria a mani basse assicurata, mi
                                                          New York. Solomon R. Guggenheim Museum Fino al 2304.'19
ritrovavo a ipotizzare quante schede bianche di
astensione fossero state la causa della mia scon-
                                                       HILMA AF KLINT. PAINTINGS FORwww.guggenheim.org   THE FUTURE
                                                       NEW YORK: Da Milano 7.55h volo - Da Roma 8.25h volo
fitta. Quante “schede bianche” avete incontra-
to voi nella vostra vita? Io mi sento di poter tran-                                          Se siete fan delle allucinazioni, ma non troppo
quillamente dire a decine, e di alcune ahimè                                                  degli “stimolanti” necessari alla loro manifesta-
sto ancora aspettando il voto. Non per soffiare                                               zione, la soluzione è nella mostra dedicata alla
                                                                                              pittrice Hilma af Klint. Hilma chi? Direte voi.
il ruolo all’altra ma semplicemente per siglare                                               Hilma af Klimt. Finalmente non più “questa sco-
una di quelle paci che si firmano alla fine delle                                             nosciuta”. Artista svedese decisamente poco nota,
                                                                                              fu pioniera modernista e spiritualista in un tempo
guerre, quando in realtà si sta solo scrivendo chi                                            in cui tutto ciò parrebbe lontano da ogni immagi-
ha perso e chi ha vinto. Ecco, se la mettiamo su                                              nazione, soprattutto per una donna, artista per
                                                                                              giunta. Passeggiando per la rampa elicoidale più
questo piano mi sento di poter tranquillamente                                                celebre al mondo, le sue opere avvolgono lo spet-
affermare di essere la regina delle sconfitte al                                              tatore con tonalità che vanno dall’arancio pol-
ballottaggio. E il motivo è sempre più o meno lo                                              veroso al rosa pallido, al lavanda. Composizioni
                                                                                              concentriche fatte di linee a nastro che hanno il
stesso: “sei troppo”. Troppo alta, troppo magra,                                              potere di farlo levitare e portare in un’atmosfera
troppo bella, troppo impegnativa, troppo criti-                                               “altra”. Opere la cui freschezza e modernità ne
                                                                                              suggerirebbe una realizzazione recente, ma pronti
ca, troppo seria, troppo matta, troppo impreve-        allo shock: anno di esecuzione 1907. Anno impresso a fuoco nella mente degli appassio-
dibile, troppo sveglia… insomma troppo tutto.          nati d’arte contemporanea come l'anno in cui “tutto iniziò” - quando Picasso aprì la
Ma – ditino alzato prego - attenzione, in chiusura     strada al cubismo con le forme scheggiate delle sue Demoiselles d'Avignon, e siamo ben
                                                       prima delle scoperte rivoluzionarie dell’astrazione modernista portata avanti negli anni
alla sfilza dei troppo ci sta sempre bene un bel       della I Guerra Mondiale dai “soliti noti” Kandinsky, Malevich, Mondrian. L'idea che una
“però sei unica e come te non ne fanno più”. Ec-       donna sia arrivata prima e con un tale stile è al di là del brivido. Sì, so l'arte non
                                                       è una competizione; "il là" di ogni artista è un posto diverso. L'astrazione è una con-
colo qui il problema delle esistenze di noi candi-     dizione preesistente, presente in tutte le culture. Ma ancora: il "là" di Hilma sembra
date al ballottaggio. Donne (mi sento di parlare       così radicale, così diverso da qualsiasi altra cosa a lei contemporanea. I suoi dipinti
alle quote rosa ora) siete “troppo”, quel troppo       esplodono definitivamente la nozione di astrazione modernista come un progetto maschile.
                                                       I piani di colore e la loro diversità stilistica li legano al presente, sottolineando
che lascia intendere che le promesse che ave-          come molti pittori, specialmente le donne, stiano rinvigorendo l'astrazione rendendola
te fatto in campagna elettorale le manterrete,         flessibile e mondana. Tuttavia, il successo di Hilma altera il passato, appartiene a noi.
                                                       La sua storia comincia ora.
qualcosa che terrorizza a morte i vostri elettori,
per definizione rassegnati al fatto che la politica
vive di tanti giuramenti e pochi, pochissimi fatti.
Come se poi questo fosse una piaga per l’uma-
nità… quanto è più facile rimanere chiusi in una
                                                                            Parigi. Musée National Picasso Fino al 13.01.'19
boccia e vivere in un ecosistema perfetto dove
nulla viene richiesto se non dare un cenno di vita
                                                                              PICASSO           CHEF D’OEVRE
                                                                               Parigi. Musée d’Orsay Fino al 13.01.'19
e dove perfino le ore di luce (meglio se artificia-
le) sono rigorosamente controllate dall’esterno?
Eccola qui: la “vasca di felicità” precotta, pre-
confezionata e predigerita da cui osservare al
                                                                              PICASSO. BLEU                 ET ROSE
                                                                                                 www.museepicassoparis.fr - www.musee-orsay.fr
                                                       PARIGI: Da Milano 1.08h aereo - Da Roma 1,37h aereo
sicuro il mondo attraverso uno strato di vetro lim-
                                                                                             A tutto Picasso! Due tra i musei più belli del-
pido e spesso. Arrivata all’ultima cucchiaiata di                                            la Ville Lumiére dedicano due mostre imperdibili
ramen ho guardato A. e le ho chiesto se avesse                                               all’affascinante genio spagnolo. “Più di tutti i
voglia di una nuova campagna elettorale. “E                                                  poeti, scultori e altri pittori, questo spagnolo
tu?” Io sempre. Chiamatemi Giovanna d’Arco                                                   ci lascia senza fiato. Come un freddo repentino, le
                                                                                             sue meditazioni si denudano nel silenzio”, scrisse
ma qualcuno mi ha insegnato che vivere signi-                                                Guillaume Apollinaire nel maggio 1905. Picasso pri-
fica anche saper fare gli equilibristi e giocare                                             ma del cubismo. Picasso prima di Guernica. Picasso
ugualmente anche quando pensi di non avere                                                   con una folta chioma in testa. Picasso prima di
le carte per battere il banco. In fin dei conti vin-                                         Picasso. Sulle pareti del Musée d’Orsay i colori
                                                                                             scuri del periodo blu (dal 1901 al 1904) contra-
cere facile secondo me sotto sotto non piace a                                               stano con quelli del successivo (dal 1905 al 1906),
nessuno, e dopotutto le cose che ti restano im-                                              le cui tonalità dominanti variano tra il rosa e
presse più vividamente nella memoria sono so-                                                l'arancione. Una tavolozza che cancella e modifica
prattutto quelle che ti sono sembrate “troppo”.                                              i temi, che si evolve in base ad eventi storici e
                                                       dinamiche personali. La mostra “Picasso. Bleu et rose” racconta questi due momenti chia-
Ora che ci penso, i miei gamberetti sono tre e         ve che hanno determinato la sua carriera e il suo lavoro: sfondi monocromi bluastri con
credo proprio che da ora in poi si chiameranno         variazioni ocra, soggetti malinconici con acrobati e arlecchini, scene della maternità
Lui, Lei e Laltra (tuttoattaccato). Vivono poco        fanno quasi da preludio alla mostra ospitata a qualche isolato di distanza, nello splen-
distanti da una finestra, circondati da piante di      dido Hôtel Salé in rue de Thorigny. Al Museo Picasso vanno in scena 122 disegni, dipinti
                                                       e sculture acclamate dalla critica e per tanto insignite dello status di icone, emblemi
orchidea. Ogni volta che ci passo davanti un           di tutto quanto l’arte contemporanea rappresenta. Un percorso vagamente concettuale che
occhio va a loro e uno alla finestra e penso che,      mette in discussione l’idea di “capolavoro” in relazione all’opera di Picasso. Pezzo uni-
visto che ai miracoli non ci credo ancora, assi-       co o voce fuori dal coro che emerge da una serie? In che modo un dipinto, una scultura o
stere alla variabilità delle dinamiche del mondo       un disegno diventano un capolavoro? A chi spetta tale decisione? È lo sguardo degli altri
                                                       qui ad essere protagonista, la percezione dell’attitudine rivoluzionaria dell’artista
reale mi piaccia sempre TROPPO, troppo da non          che amava le donne (e i bassotti) e faceva posare i suoi ospiti assieme a Esmeralda, la
voler rinunciare per nessun motivo a perdere,          celebre scultura di una capra, oggi considerata in maniera del tutto unanime uno dei
ancora una volta, ad un altro ballottaggio.            suoi più alti capolavori.

                                                                              12
B-LIFE ∙ REDAZIONALE
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 LE OPERE DI VAN GOGH
PRENDONO VITA AL Leone
 “  Dall’1 al 25 novembre, il centro commerciale Il Leone Shopping center ospita la mostra

                                                                                                                                                    ”
  “VAN GOGH SHADOW – Dipinti Animati” di Luca Agnani. Tante le scuole, di ogni ordine
  e grado, provenienti da tutta la provincia che si sono già prenotate per le visite guidate gratuite.

Dall’1 al 25 novembre Il Leone
Shopping Center ospita la mostra “VAN
GOGH SHADOW – Dipinti Ani-
mati” di Luca Agnani. L’evento, che
gode del patrocinio del Comune di Lonato
del Garda, è particolarmente significa-
tivo grazie al suo alto valore artistico e
didattico.
In “Van Gogh Shadow – Dipinti Animati”,
l’artista ha adattato la tecnica del video
mapping a dieci fra i più famosi quadri
di Vincent Van Gogh. L’idea è nata osser-
vando il dipinto “La camera di Vincent ad
Arles” in cui Van Gogh, secondo Agnani,
avrebbe voluto esprimere un senso di
tranquillità, ma il risultato è invece un          Al primo piano del centro commerciale, i           – dipinti animati”, un progetto artistico
senso di angoscia provocato dalle linee            visitatori saranno guidati all’interno della       esclusivo, in grado di fondere la bellezza
nere che contornano gli oggetti e dai colo-        struttura sulle cui pareti troveranno dieci        delle opere di Van Gogh con la moder-
ri netti privi di ombre. Studiando i quadri        grandi monitor, ognuno dedicato ad una             na tecnica del video mapping, creando
realizzati da Van Gogh nel corso del suo           celebre opera di Van Gogh reinterpretata           un’occasione di esperienza unica per tutti i
soggiorno ad Arles, Agnani osserva come il         da Luca Agnani. I dieci quadri prenderan-          visitatori del centro, per le scuole e per gli
pittore, colto dall’impeto di rappresentare        no vita all’interno dello schermo attraver-        appassionati d’arte che vorranno approc-
le sensazioni che l’ambiente gli trasmette,        so la tecnica del video mapping, regalando         ciare le opere di Van Gogh secondo una
non si preoccupi di raffigurare fedelmente         a chi li osserva un’esperienza di totale           prospettiva nuova».
le luci e le ombre, né di riprodurre la tridi-     immersione nel dipinto.                            Il sindaco Roberto Tardani e l’assessore
mensionalità degli spazi. Grazie all’elabo-        La mostra rappresenta un piccolo gioiello          alla Cultura Nicola Bianchi hanno ag-
razione dei dipinti con nuove tecnologie di        di animazione ed è particolarmente at-             giunto: «Ringraziamo il centro commerciale
produzione digitale 3D (video mapping),            trattiva per i più giovani, i quali avranno        Il Leone per questa proposta culturale e per
Agnani ha ricreato le scene dei quadri             la possibilità di vedere le opere non solo         la collaborazione in essere: contestualmente
tenendo conto della luce ambientale reale          tramite i libri, ma in un’innovativa modali-       all’esposizione ci sarà un monitor collocato
e quindi delle ombre che gli oggetti e i           tà di realtà virtuale.                             all’interno del centro commerciale dove gli
personaggi avrebbero prodotto interagen-           «Il Leone Shopping Center, sin dalla sua           ospiti e visitatori della mostra potranno am-
do con essa, riproducendo l’opera con tale         apertura, ha sempre creduto nell’impor-            mirare anche le bellezze lonatesi, dalla rocca
fedeltà che, come spiega lui stesso, “Se i         tanza di ospitare eventi di ampio respiro          viscontea alle fornaci romane. Così potremo
video fossero proiettati sulle tele originali,     e di elevato valore educativo e culturale»,        far conoscere i “gioielli” del nostro territorio
si sovrapporrebbero perfettamente”.                ha commentato il direttore del centro              a studenti e visitatori che oltre all’arte di Van
La mostra è già stata ospitata in diversi          commerciale Claudio Camuffo. «È                    Gogh, reinterpretata dall’artista Luca Agna-
musei fra cui il Van Gogh Museum di                con questa convinzione che siamo lieti di          ni, ammireranno anche i nostri monumenti e
Amsterdam.                                         presentare la mostra “Van Gogh Shadow              quanto di bello Lonato può offrire».

                                                                        INFO UTILI
         L’esposizione è visitabile tutti giorni, festivi compresi, dalle 10 alle 19 con ingresso gratuito. Le visite guidate, sempre gratuite,
         sono riservate alle scuole prenotate; è disponibile un autobus gratuito dedicato al solo trasporto delle scolaresche partecipanti.

                            IL LEONE SHOPPING CENTER - Via Mantova, 36 - LONATO (BS) - Tel. 030/9158178

                                                                        13
LUN-VEN
                                                                 h 7.00-10.00

  LUN-VEN
  h 6.00-7.00

                                                                       Prof Ilario
                                                     Alex Morelli e ilrco
                                                             e di Ma      Vivenzi
                                        con la partecipazion

                    a
    Vincenzo Giulian

                                                                       LUN-VEN
                                                                    h 14.00-16.00
LUN-VEN
h 10.00-12.00

                                                                      Stefano Sani

  Francesco Nasti

                                                                    LUN-VEN
                                                                h 18.00-20.00
 LUN-VEN
 h 16.00-18.00

                                                                Manuela Doriani
                                                                 e Pietro Civera

  Aryfashion

                        www.vivafm.it
B-LIFE ∙ REDAZIONALE
                                                             a cura della Redazione

             L’ARTIGIANATO
              GIAPPONESE
           spopola in Italia
“                                                                                     ”
    Non solo complementi d’arredo, idee regalo o bomboniere originali, ma vere e proprie opere d’arte.
                   Ecco perché le bambole Kokeshi hanno conquistato il mondo.

                                  Intervista a Barbara Favalli,
                              titolare di Kokè, Kokeshi Dolls

    • Cosa sono le Kokeshi Dolls?
    Le Kokeshi Dolls sono delle bambole in legno originarie del Giap-
    pone, che risalgono al Periodo Edo (1603 – 1868). Un genere di
    artigianato giapponese molto apprezzato, che per il loro fascino e
    semplice e la relazione con l’infanzia spesso sono regalate come
    doni per una nascita o per un compleanno, ma anche per qualsi-
    asi ricorrenza come oggetti di buon auspicio.

    • In cosa consiste il loro pregio e perché sono diventate
    così famose e richieste?
    Si tratta di vere e proprie opere d’arte interamente realizzate e
    decorate a mano. Rappresentano lo stile di ciascun artigiano, il
    quale cerca di esprimere determinati temi e simbologie attraver-
    so le loro opere. Ogni anno, all’inizio di settembre, si organizzano
    raduni alle terme di Naruko (nelle quali si trova un museo con più
    di 7000 bambole): gli artigiani provenienti da ogni parte del Giap-
    pone partecipano a un concorso per eleggere la migliore Kokeshi;
    il vincitore viene premiato direttamente dal Primo Ministro.

    • Si distinguono in due tipologie, giusto?
    Esatto: ci sono le “Tradizionali” (Dento Kokeshi), fatte in forme
    molto semplici e lineari, e poi le “Creative” (Sosaku Kokeshi),
    dalla seconda metà del ‘900, che lasciano più spazio alla fantasia
    dell’artigiano.

    • Come mai hai deciso di aprire un negozio di Kokeshi
    Dolls?
    Ho sempre nutrito una passione irrazionale per tutto ciò che
    concerne la cultura giapponese: lo stile, la musica, il cinema, la
    lingua, la cucina, ecc. Ciò mi ha portato ad approfondire alcuni
    campi di mio interesse accrescendo sempre di più la mia passio-
    ne per questi fantastici oggetti… le Kokeshi dolls. Il mio amore
    per le Kokeshi si rinnova ogni giorno, ogni volta che scelgo dopo
    accurate selezioni, la nuova bambola da inserire all’interno della
    mia collezione e ogni volta che scopro la gioia della persona che
    l’acquista. È questo che dà il senso e la motivazione alle mie ri-
    cerche quotidiane, con la speranza di condividere con nuovi esti-
    matori la magia secolare e tuttora viva che avvolge questi oggetti
    pieni di storia.

                                                                           15
B-LIFE ∙ ARTE
                                                      a cura della Redazione
                                                        VIVA VITTORIA

LA SCULTURA siamo noi
        “   Per un cambiamento è necessaria l’azione e quindi il lavorare insieme
                          per costruire proposte nuove e positive.
                   Da questo concetto parte l’idea di Arte Relazionale.
                                                                                                             ”

Partiamo dall'inizio, cosa vuol dire arte relazionale?                 ancora non in ogni luogo, è inaccettabile. L'altra chiave di
L'arte come strumento/possibilità di dare forma alla nostra            lettura è "a parole", le mie ultime opere vertono tutte su
vita, essere autori di noi stessi e, in quanto cellule dell'or-        questo. Il potere e il valore delle parole che diventano vere
ganismo sociale, al nostro intorno.                                    quando agitano, altrimenti sono come sassi che galleggia-
                                                                       no. Aborriamo la parola violenza, ma non la riconosciamo
In questa logica, se ognuna di noi è autrice di sé                     in tante modalità ancora vestite di normalità, sono qualche
stessa e di quello che la circonda, qual è il ruolo                    millennio di storia. Posso dire che il cambiamento è in
dell'artista?                                                          atto, potrei dire diamoci tempo, non fosse che in quel
Il ruolo di attivatrice, anche su me stessa.                           tempo scorrono vite di donne e bambine che ancora non
                                                                       hanno accesso alla dignità dell'esistere. Quindi se ora sia-
Torniamo al "chi fa cosa". Che cosa differenzia le                     mo tutti d'accordo che la violenza, tutte le violenze, sulle
azioni quotidiane di ognuna di noi da quelle che                       donne sono un abominio contro l'umanità, ma la violenza
possiamo definire progetto di arte relazionale?                        continua, c'è un'enorme incongruenza tra il detto e il fatto.
La consapevolezza del valore e della responsabilità delle              E questa è la difficoltà, la coerenza tra il detto e l'agito.
nostre scelte e delle nostre azioni, comprendere fino a che            Su questa questione pongo l'accento cercando soluzioni
punto queste determinino una forma piuttosto che un'al-                praticabili, proponendo di trasformare il detto in azione,
tra, letteralmente, tant'è che si chiama scultura sociale. La          l'azione necessaria ad un cambiamento.
scultura siamo noi.
                                                                       Qual è il filo conduttore che lega i suoi lavori da
Lei da anni si occupa di violenza di genere. Ha                        VivaVittoria ad oggi?
incontrato centinaia di persone. Qual è la difficol-                   Far emergere l'energia, il valore e la responsabilità che
tà di far passare un messaggio, il "no alla violenza                   ogni donna ha in quanto tale. Credo che tanta parte del
contro le donne", che a parole nessuno rifiuta?                        cambiamento che auspichiamo dipenda da noi. Penso che
Che a "parole nessuno rifiuta" è di per sé già una conqui-             il valore sia qualcosa di immanente.
sta, una grande conquista. La violenza adesso, anche se

                                                                  16
B-LIFE ∙ ARTE

Lei porta la sua arte ovunque, ma
ha spesso privilegiato le scuole,
dalle elementari alle accademie,
perché?
In sintesi le direi: "Perché è la cono-
scenza che sviluppa la coscienza". In
pratica, se la mia visione del tutto si è
ampliata in anni di ricerca, sperimen-
tazione e incontri, fortunati incontri,
Beuys, Falci, Pistoletto, Momolina
Marconi, quello che io posso fare è non
interrompere questo filo e condividerlo
con chi ne sta cercando uno, poi ognu-
na/o sceglie.

Parliamo dell'opera/azione di
quest'anno, una petizione da por-
tare all'ONU. In cosa consiste?
Una delle funzioni dell'arte è dare
forma e rendere condivisibile qualcosa
che non c'era. Questa petizione va a
colmare un vuoto legislativo di enorme         la nostra scelta, nell'azione come nella      È corretto dire che quest'anno non
importanza, la tutela del buon lavoro di       nostra sottrazione. L'opera si compirà e      sarà una conclusione, ma un pezzo
operatrici/ori delle ONG coinvolte negli       sarà rivelatrice della cruda realtà. Quanto   del progetto?
scandali e ancor prima a tutela delle          siamo disposti a fare per cambiare?           Il 25 novembre è sempre un pezzo del
vittime di violenze perpetrate in cambio                                                     progetto, l'opera, le nostre vite conti-
di aiuti umanitari. Quindi chiedo, CI-         Si è posta un obiettivo? Quante               nuano mutate. È una data importante,
METTIAMOLAFACCIA?, una petizione,              firme spera di raccogliere?                   una data sensibile per lavorare insieme
una raccolta firme cartacea, che crea          Obiettivo non è la parola che userei,         a costruire proposte positive rispetto
lo spazio dell'incontro e del confronto,       so che abbiamo possibilità, moltissime        all'esistente, come sempre non so cosa
la possibilità di fare spazio nelle nostre     possibilità, almeno il numero di persone      succederà, se lo sapessi non sarebbe
vite ad un'azione di cambiamento. Le           che si sono indignate davanti alla            un'opera relazionale, che risente e si re-
porteremo, poi, a Ginevra dove ha sede         violenza, tutte le persone che aborrisco-     alizza con il contributo di chi ne entra a
l'Alto Commissariato delle Nazioni             no la violenza, quindi temo che som-          far parte. Vedremo, ribadisco, vedremo.
Unite per i Diritti Umani. Oggi direi          mergeremo di petizioni l'ONU, perché
profetica l'opera dello scorso anno sulla      quanto accaduto non si ripeta mai più e       In che cosa consisterà?
carta dei Diritti Umani e la conoscenza        tantomeno impunemente.                        In pratica abbiamo chiesto lo spazio
dell'ONU come organizzazione nata                                                            davanti al Teatro Grande, in centro
per favorire la soluzione pacifica delle       Il 25 novembre è la giornata                  città, saremo lì il 24 novembre dato
controversie internazionali, mantenere         internazionale contro la violenza             che le scuole la domenica sono chiuse
la pace e promuovere il rispetto per i         sulle donne. Ogni anno lei prevede            e sono le/gli studenti i protagonisti che
Diritti Umani. La nostra petizione rien-       una performance conclusiva del                raccoglieranno firme, e condivideranno
tra nella precettistica: "Per invogliare       percorso fatto nei mesi precedenti.           i lavori emersi da questo percorso.
il legislatore ad approvare norme che
colmino un vuoto legislativo". E in quel-                                                    Che cosa si porta a casa da questi
le di sensibilizzazione: "Sensibilizzare e                                                   anni di lavori? C'è qualcosa che
focalizzare l'interesse del destinatario e                                                   cambierebbe, che avrebbe fatto in
del sottoscrivente".                                                                         modo diverso?
                                                 Progetti per il 25 novembre                 Se penso alle opere precedenti la prima
Ci spieghi meglio, in fondo mettere                                                          cosa che vedo sono i mille occhi con i
una firma è un gesto minimo, che                 2012 - Chi è il lupo? Brescia               quali ho incrociato lo sguardo, subito
non costa sforzo...                              2013 - Rebirth Brescia                      dopo vedo quanto avrei potuto fare
Al contrario, mettere una firma è un             2015 - VivaVittoria. Chi decide             meglio, di più. L'arte relazionale è stato
gesto importante, è metterci la faccia,                 della mia vita? Brescia              un fulmine che ha cambiato tutto e
è prendersi una responsabilità, esporsi,         2016 - Le parole Tessono. Tu cosa           trasformarlo in azioni è stato chiaro e
prendere parte, è agire. L'opera non è la               puoi fare? Brescia                   immediato, diverso è stato trovare le
petizione, la petizione è il pretesto e sarà     2017 - Parole e Opere o                     parole, ci sto ancora lavorando. So che
uno dei frutti, l'opera siamo noi. Se tro-              Intenzioni? Brescia                  ogni incontro è una preziosa occasione
veremo spazio per accogliere il bisogno          2018 - Cimettiamolafaccia?                  e che l'arte è lo strumento del nostro
di un'altra da noi come nostro, se trove-               Brescia                              quotidiano, arte viva per dare forma
remo il tempo, se agiremo, consapevoli                                                       alla nostra vita. La scultura siamo noi.
che comunque avremo dato forma con                                                           Questo è.

                                                                   17
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