Equinozio di Primavera 2018 - Bollettino dell'Ordine Martinista n. 68
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Bollettino dell’Ordine Martinista n. 68 Equinozio di Primavera 2018 La presente pubblicazione non è in vendita ed è riservata ai soli membri dell’Ordine Martinista Stampato in proprio
ORDINE MARTINISTA La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org
ORDINE MARTINISTA SOMMARIO ARTURUS - S:::I:::I::: S:::G:::M::: - METODOLOGIA DI LAVORO - pag.4 JOHANNES - S:::I:::I::: - FILIPPO D’AQUINO - pag.11 GINOSTRA - I:::I::: - TUTTO È FERMO, TUTTO SI MUOVE - pag.13 REGULUS - I:::I::: - ALEF - pag.14 HASIDD - S:::I:::I::: - IL FINE ULTIMO DEL MARTINISMO - pag.15 ATHANASIUS - A:::I::: - PICCOLE RIFLESSIONI SUL QUATTRO - pag.17 MIRIAM - I:::I::: - CAINO ED ABELE - pag.18 OBEN - S:::I::: - IL GATTO (L’IMPORTANZA DEL NOME) - pag.21 MOSE’ - S:::I:::I::: - ALLA RICERCA DELL’UOMO INTERIORE - pag.24 3 Redazione Direttore Responsabile: Renato Salvadeo - via Bacchiglione 20 - 48100 Ravenna
ORDINE MARTINISTA me alle interazioni concettuali, ma la cono- Metodologia di lavoro scenza vera e propria si avrebbe per lo più in funzione di una utilizzazione che ricolleghi ARTURUS S:::I:::I::: tali informazioni alla propria esperienza personale, S:::G:::M::: comunque venga soggettivamente acquisita. Si potrebbe sintetizzare banalmente che la conoscen- za esisterebbe solo come conseguenza di quanto ed in Le chiavi d’accesso ad un percorso come il nostro, che modo un'intelligenza possa essere in grado di sembrerebbero insistere prepotentemente sul concetto usufruirne. di volontà di conoscenza e sulla perseveranza nell’at- Rimarrebbe comunque il problema di come le con- tendere ciò che si svelerà indispensabile per avere vinzioni possano sostituirsi non sempre propriamente successo nell’impresa. ad una "conoscenza" introducendo anche un collega- Così quando si accenna a “conoscere”, magari si mento con il concetto di “verità”. potrebbe intendere la consapevolezza e la compren- Secondo alcuni punti di vista filosofici, certezza ed sione di fatti “reali” seppur spesso neppure percepiti, evidenza sarebbero caratteristiche epistemiche deri- quindi la verità o le informazioni le cui origini potreb- vate dalla convinzione stessa, attribuendo a quest’ul- bero non essere affatto scontate. tima la caratteristica di verità senza però tralasciare di Tutte queste cose potrebbero essere state ottenute utilizzare la razionalità od il criterio logico, che in attraverso l'esperienza o l'apprendimento a posteriori, qualche modo dovrebbero garantire l’attendibilità al oppure tramite l'introspezione preventiva, o probabil- vero. mente anche in altro modo assolutamente differente. Se però fosse vero solo ciò che appare soggettiva- Comunque, come è ovvio, la conoscenza identificata mente, allora la conoscenza sarebbe limitata all’im- come autocoscienza del possesso di informazioni pressione percepita, prescindendo dalla conformazio- connesse tra di loro, implicherebbe che ognuna di ne oggettiva. esse, prese singolarmente, avrebbero un valore e Tutto ciò evidenzia la problematica affatto irrilevante un'utilità inferiori alla loro somma. tra soggettività e oggettività, tra verità e certezza, a Per concordare anche su una possibile origine etimo- prescindere dal volersi attenere o no, solo ai fonda- logica, non si può però dimenticare l’importanza del menti della validità e dei limiti della conoscenza contesto che a seconda della sua natura, potrebbe por- scientifica caratterizzata dall’empirismo. tare a significati anche molto diversi nel considerare Secondo quest’ultimo (l’empirismo), si sosterrebbe concetti come informazione, istruzione, comunica- che qualsiasi teoria debba essere basata sull'osserva- zione, apprendimento, ecc. zione delle cose piuttosto che sull'intuito o sulla fede. Una certa attenzione va però rivolta a distinguere la Ovvero, si privilegerebbe la ricerca pratica, speri- conoscenza dalla semplice informazione. Entrambe mentale ed il ragionamento a posteriori, escludendo convergono su alcuni punti; però, mentre l'informa- anche l'eventuale innatismo della conoscenza per zione vera o falsa, può esistere ed essere preservata in quanto caratterizzata anche da razionalismo dedutti- molteplici modi, a seconda dei mezzi disponibili, la vo. conoscenza esisterebbe solo quando ci fosse una In merito alla ricerca delle cause di quanto si osser- mente in grado di possederla. vasse, il metodo da prediligere non sarebbe meno Spesso si incorre in banali equivoci allorché si affer- semplice da scegliere tra quelli più squisitamente mi di aver reso disponibile una conoscenza. scientifici, alternativi ad altri più stretta- Infatti, in tal caso si sarebbero evidenziate mente filosofici od anche induttivi. Senza solo le informazioni che la definiscono insie- scordare le complicazioni che ne potrebbe- ro derivare allorché si volesse considerare La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 4
ORDINE MARTINISTA la componente temporale, lineare, come una ché una sua giustificazione non sarebbe mai sorta di astrazione, rispetto ad altre concezio- stata del tutto certa. ni del tempo e delle dimensioni. Spesso, in mezzo a tanta emotività passiona- Sembrerebbe che soprattutto a partire dal diciannove- le che ci circonda, la conoscenza o per lo meno la sua simo secolo, la ricerca della conoscenza si sia mag- ricerca, potrebbe essere immaginata anche come una giormente orientata ad avvalersi del metodo induttivo sorta di antidoto all'irrazionalità delle pulsioni umane (con attenzione al concetto: “i particolari portano che non di rado sono rette da un filo di collegamento, all’universale”), contraddistinta da un approccio neppure tanto sottile, in cui riverbera la “paura”. individualistico-sperimentale, mentre spesso, prece- Infatti ognuno può constatare con sé stesso che riesce dentemente, si notava una sorta di predilezione per a superare le personali paure non appena comprende quello deduttivo. la qualità, le caratteristiche precise di un pericolo ed Si tratterebbe di due procedimenti conoscitivi, con- impara ad elaborarne i mezzi di resistenza o di distra- trapposti ma comunque complementari. Si presente- zione. Se ne deduce che l’eventuale panico sarebbe rebbero, soprattutto nelle interpretazioni ermetiche, costituito semplicemente dall’arrendersi alla paura con un dinamismo interattivo tramite cui la percezio- più o meno terrorizzante di non sapere e quindi dal ne ed il concetto si confronterebbero, similmente a subire qualsiasi immaginazione. come si potrebbe immaginare il rapporto tra micro e Per tale motivo, si può constatare che aver acquisito macrocosmo o tra discesa e risalita dello Spirito una certa informazione, in modo teorico, culturale, da riflettente una creazione strutturale con relazioni ana- cui si possono trarre anche dei propositi applicativi, logiche tra le sue parti disposte gerarchicamente. non corrisponde affatto a mettere in patica corretta- La tendenza generale dominante oggi, sembrerebbe mente i suggerimenti metodologici in essa contenuti. basarsi quasi esclusivamente sui fatti empirici trascu- Infatti, la conoscenza diverrà tacita solo trasformando rando la portata oggettiva del pensiero, che però i propositi in applicazioni reali di cui aver piena con- secondo alcuni punti di vista non sarebbe qualcosa di sapevolezza. astratto, ma bensì la costituzione principale della real- Secondo questa impostazione, la conoscenza non tà stessa, che si manifesterebbe contemporaneamente, sarebbe limitata alla capacità di interpretare messaggi ma non in modo lineare, su molteplici piani, come sensoriali provenienti dal mondo esterno, per poi solo progressiva condensazione dello Spirito, quindi immaginare di saper risolvere problemi, ma sarebbe anche in aspetti per noi sensibili. soprattutto caratterizzata dalla capacità di intrapren- Più volte si è dissertato sulla differenza concettuale dere correttamente oppure no, una certa azione. tra intuire e comprendere qualche cosa. Una modalità Quindi, si dovrebbe evitare quella supponenza teorica descrittiva di tale interazione potrebbe essere quella che porta spesso anche a “farsi” male nel tentare di d’immaginare il preventivo fluidificarsi di una qual- compiere qualche cosa, soprattutto in ambito dei per- siasi solidità, attraverso un influsso igneo spirituale, corsi iniziatici, senza conoscerne realmente il metodo al fine di studiarne e trattenere ciò che sarà poi possi- applicativo, specifico, di una determinata via. bile. Come si può notare da quanto sopra dissertato, non è E’ un’impostazione che però potrebbe portare anche affatto semplice capire bene a cosa ci si stia riferendo alla sua esposizione concettuale più moderna per la quando si utilizza il termine conoscenza. quale non sarebbe accettabile come vera un'afferma- Ad esempio, se ci si volesse adagiare solo su un’os- zione, se non solo dopo averla controllata sperimen- servazione diretta, è evidente una certa componente talmente, distinguendosi comunque dall’estremo d’incertezza derivata, oltre che dai possibili errori di scetticismo filosofico, in funzione del quale interpretazione, anche dalla probabilità che i non si riteneva possibile ottenere una cono- sensi possano essere ingannati da una illusio- scenza "vera", o quantomeno fondata, poi- ne o da una semplice erronea osservazione. La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 5
ORDINE MARTINISTA Le cose non sarebbero certamente più sicure processo sia stato definito in quella maniera. se ci si volesse basare preferibilmente sul Non va quindi sottovalutata neppure la cono- ragionamento a partire non da un'esperienza, scenza incorporata nell'interazione tra gli ma da un fatto acquisito tramite una teoria non sem- elementi su più piani (quindi, non solo materiali) pre facilmente verificabile. della struttura e nella funzione per cui è stata proget- Di solito, nella migliore delle ipotesi, la conoscenza tata. potrebbe presentarsi come una composizione armoni- Un Rituale e/o un Vademecum costituiscono un ca di esperienza, osservazione, ragionamento, in pro- coagulo di molteplici tipi di conoscenza. gressiva evoluzione personale e poi, in qualche Quella descrittiva può essere ritrovata nel contenuto, modo, si presterebbe anche alla preziosa diffusione, ovvero in ciò che affermano. per lo meno delle metodologie e della memoria di cui Quella incorporata è nello stile di scrittura, o nel si sarebbe divenuti preziosi portatori. modo in cui il testo è stato realizzato, ma è anche Il trasferimento di conoscenza esplicita che potrebbe nella consistenza che ne caratterizza la fisicità. oggi essere trasmessa, tramite molteplici mezzi, da un Quella tacita è in particolare nel lavoro preparatorio soggetto ad un altro, necessita come sempre di conte- che solo gli autori potrebbero cercare di raccontare, nitori conservativi che ovviamente sono molti di più spiegando il perché delle scelte fatte e come mai dei soli libri e delle immagini di un tempo. Però non hanno avuto la capacità stessa di averli scritti. va confusa con il “saper fare” personale. Se a questo punto, in qualche modo, ci fossero idee Questa predisposizione è spesso identificata con l’in- più chiare su cosa si andrebbe ad immaginare riguar- tuizione, ovvero con quella capacità di usufruire do l’uso della parola “conoscenza”, potrebbe però anche in modo inconscio, della propria esperienza per rimanere altrettanto misteriosa l'azione di attendere e risolvere in modo apparentemente straordinario ed poi la volontà di farlo. inspiegabile, situazioni problematiche, molto compli- Se si prende in considerazione la forma etimologica cate. per “attendere”, di derivazione latina, ecco che ci si Si arriva così ad un terzo aspetto che potrebbe essere ritrova non più completamente incoscienti, confusi, individuato nella forma conoscitiva che seppur ma volti decisamente verso qualche cosa, fluttuanti in immediatamente utilizzabile, richiede a sua volta una sospensione spazio-temporale compresa tra l’i- conoscenza per essere estratta. stante in cui la richiesta di conoscenza è annunciata, Mi spiego forse meglio con un esempio. Il nostro in qualche modo prevista, e quello in cui si verifiche- metodo, senza particolari modifiche dai tempi di rà. Poiché ci interessa, lo si desidera, attendiamo l'e- Papus, nasce dalla messa a punto di molteplici espe- vento a cui siamo rivolti, per il quale è richiesta una rienze, originate direttamente, oltre che dal lascito di particolare concentrazione, anche se non lo si capisce Saint Martin, anche dalle indicazioni provenienti subito, tesi ad aspettare con la certezza della manife- dagli altri percorsi iniziatici di coloro che hanno fon- stazione dell’evento. dato l’Ordine, alla fine dell’800. Ad ogni modo, pur Eppure, come spettatori, si è diversi gli uni dagli altri, essendo consapevoli in ogni grado, di quale sia la contraddistinti da trepidazioni più o meno passionali semplicità espositiva per eseguirlo (tenuto però conto che ci rendono generalmente insofferenti a qualsiasi della comunicazione interna, sempre a compartimenti attesa del sopraggiungere di qualche cosa che comun- stagni), quasi sempre si ignora il perché lo si debba que sentiamo quasi palpabile. fare in quella determinata maniera. Solo chi abbia Simile diversità contraddistingue la capacità di cia- completato correttamente il percorso ed abbia conse- scuno nel prendere con consapevolezza una decisione guito una certa esperienza camminando nelle per la realizzazione di uno scopo, adeguan- varie direzioni da noi previste, può in qualche do ad esso il proprio comportamento; modo sperare di comprendere perché quel ovvero, riuscire a dotarsi di una volontà La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 6
ORDINE MARTINISTA calma, profonda, libera da condizionamenti rante su più piani, disponibile solo per chi, emotivi che solo così potrà divenire persisten- avendo percepito con le modalità previste, te, inflessibile, indomabile, intransigente. ciò che doveva assolutamente individuare In merito a ciò, immagino che si sia compreso che la nella propria interiorità, metterà in pratica con pro- maggior parte di noi non è mai stata predisposta a for- gressivo successo, un’azione necessaria per il cam- marsi in tal senso (normalmente si utilizza una con- biamento della personalità egocentrica, materiale, che centrazione emotiva, reattiva) e per tale motivo deve al contrario, persistendo senza evoluzione, impedi- iniziare a farlo trovando inevitabilmente qualche dif- rebbe l’auspicabile reintegrazione in uno stato del- ficoltà che può riverberarsi anche nelle successive l’essere originale, sempre più vicino alla Luce Creata procedure di mantenimento. di cui ogni tanto accenniamo l’esistenza, identifican- E’ una modalità di utilizzare l’intelletto con autoco- dola in modo trino ed unico nello stesso tempo; non scienza nelle varie direzioni del pensiero che in rela- escludendo però la possibilità di “bussare” a quella zione all’intelletto stesso, senza contrapporvisi, può Increata. andare oltre i suoi limiti. A scanso di equivoci, sarà bene comprendere che un Tutto quanto premesso ci fa però ritornare a prendere simile accoglimento, basato sulla reiterata dichiara- in esame lo scopo che ci si prefigge nell’aderire al zione di volontà del postulante, che vede la trasmis- nostro Ordine. sione concreta, sia di un accesso, che di una partico- Sinteticamente si potrebbe esemplificare con un con- lare responsabilità spirituale, non prevede successive cetto di reintegrazione coscientemente consapevole possibilità di rinuncia, di ritorno a condizioni prece- in quello stato dell’essere ed in quanto sia collegabile denti la trasmissione (a meno di eventi e comporta- ad esso anche in forma latente, che comunque va menti affatto auspicabili). Per cui, sarà opportuno risvegliato, e che ognuno può aver intuito esistere essere decisamente prudenti prima di procedere. oltre la forma umana, materiale. Ricordo spesso che probabilmente in altri livelli esi- Questo ci porta a riprendere in considerazione cosa stenziali, non si pesano le cose nel nostro stesso modo sia la particolare trasmissione iniziatica diretta da (a tal proposito non di rado cito anche le vicende di Maestro Iniziatore (in possesso di un indubbio potere, Giobbe), per cui eventuali stimoli provenienti da que- status od almeno così dovrebbe essere) ad allievo, ed gli ambiti, per indirizzarci nel modo coerente alle in cosa possa consistere quell’iniziazione che proba- responsabilità delle nostre scelte, potrebbero farci tro- bilmente costituisce solo una sorta di apertura di cre- vare “stretti all’angolo” in modo forse anche molto dito per un fondamentale processo di cambiamento sgradevole. indispensabile ed insito in quella limbica attesa di cui Infatti, muovendosi e comportandosi male, nonostan- ho fatto cenno sopra. te l’aiuto formativo, potrebbero configurarsi indubbie Si è di fronte ad un probabile trasferimento di potere possibilità di scegliere di continuare ad incorrere in o status ma soprattutto di responsabilità, alla persona quelle situazioni sempre più censurabili, come ad che accoglie, senza che ci sia la necessità di partico- esempio: d’iracondo desiderio di potenza, di spreco, lari formule d’impegno o di giuramenti vari, ma solo d’egoismo, d’ignavia, di cupidigia, di menzogna, di a fronte della reiterata dichiarazione di volontà di maldicenza, di tradimento, d’insubordinazione, di acquisire veramente conoscenza. storditezza, ecc. con conseguenze anche su piani Quindi, per un occhio attento, il segno, la parola, diversi da quelli materiali. l’imposizione cerimoniale delle mani, unitamente Ad ogni modo, nei casi più gravi in cui si compiano all’indubbia costante presenza di manifestazioni ori- delle azioni ritenute malvagie, l’eventuale presa d’at- ginanti dal livello spirituale egregorico e non to di un’uscita personale dalla catena marti- solo da quello, svelano una vera trasmissione nista, ratificata poi anche da una sentenza sacrale di un deposito di conoscenza riverbe- insindacabile, definitiva, pronunciata dal La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 7
ORDINE MARTINISTA Sovrano Gran Maestro nel pieno esercizio dei Al contrario, ogni singolo soggetto che sia suoi poteri e delle sue funzioni, su delibera riuscito a compiere correttamente qualche del Supremo Collegio dei Superiori Incogniti passo sulla nostra strada, in funzione delle Iniziatori, ha le conseguenze che da ciò derivano. caratteristiche della propria eredità spirituale, del pro- In particolare, per il noto rapporto interattivo: basso- prio “sangue”, avrà notato manifestarsi, in forma più alto ed alto-basso, oltre ad un’interruzione dei rappor- o meno evidente, il risveglio progressivo di ciò che è ti di relazione sul piano materiale, c’è una inevitabile sempre stato in lui, ma solo di quello e non certo di soluzione di continuità con i livelli egregoici e con gli altro che non gli è in alcun modo proprio e che magari altri più elevati, causata decisamente prima della sen- potrebbe essere comunque bramato da una mentalità tenza pronunciata, soprattutto dalle azioni “malevole” egocentrica e passionale (inoltre, non va però mai liberamente scelte da sé stessi. equivocato il fatto che anche in ambiti oscuri e mal- Qualche cosa di simile accade anche quando un sog- vagi possano venire riattivate particolari facoltà, però getto formalizzi l’intento di voler abbandonare la solo apparentemente simili, per finalità comunque catena, rifiutando, rigettando quindi anche ciò che gli diametralmente opposte). era stato trasmesso (poichè sta esercitando la sua Così, potrebbe essere chiarita anche una piccola parte volontà, gli altri su tutti i livelli, ne possono prendere del mistero che forse riguarderebbe, come conse- solo atto). guenza, un’unione felice e feconda tra la personale Quando accade, diviene però implicita per coloro che volontà e quella misericordiosa entità definita col rimangono coinvolti nella situazione, anche l’impos- nome di Provvidenza la quale, acconsentendolo, sibilità oggettiva di continuare a trasmettere (se era avrebbe riconosciuto l’eventuale soggetto essersi reso stata data questa facoltà) quel deposito spirituale di idoneo all’unione, in funzione della messa in pratica cui, solo per propria scelta, non si ha più alcuna dis- delle sue scelte rigeneranti. In sintesi, le conseguenze ponibilità (oltre che contatto). del risveglio di alcune facoltà potrebbero essere defi- Sarebbe bene tenerne prudente conto nel compiere nite come doni “automatici”collaterali, atti a riutiliz- successive azioni improprie, scorrette verso sé stessi zare consapevolmente ciò che evidentemente si era e nei riguardi di altri, magari millantando di continua- obliato di sé. re ad essere ciò che non si è più (che lo si voglia, che Quindi, si tratterebbe di una sorta di grazia che met- lo si capisca, oppure no; ognuno con le sue scelte ha terebbe in condizioni di “dare” ciò che si è ricevuto, voluto non esserlo più) e quindi aggiungendo ad erro- ritrovandosi e trasformandosi volontariamente in una ri gravi, altri forse ancora più gravi, soprattutto su fonte di quei molteplici doni che le proprie caratteri- piani differenti da quello materiale. stiche e solo quelle consentono, in funzione di una Infatti, ciò produrrebbe un’oggettiva devianza per chi sorta di “eredità di sangue”. poi sarebbe inevitabilmente ingannato, se si affidasse Preciso spesso tutto questo, sempre a scanso di equi- a costoro che si ritroverebbero con un ulteriore appe- voci. In tal modo, si spera che, pur ancora pesante- santimento spirituale per il male che purtroppo fareb- mente condizionati da una personalità materiale e bero agli altri, distraendoli vilmente (ma quasi sem- quindi da una mentalità egocentrica, non ci si aspetti, pre non riescono neppure a capirlo) da quello che cer- pur essendo stati accolti nel nostro Ordine, di diven- cavano e che loro avrebbero impedito di trovare. tare dei particolari privilegiati, predisposti a chissà Purtroppo, rileggendo vari avvenimenti ormai storici, quali fenomeni, senza averne alcuna vocazione, come non solo quelli ben noti, ma anche altri recenti, sem- a profetizzare, ad elargire guarigioni, od a produrre bra proprio che tutto ciò continui a non essere ben vari e straordinari miracoli (tralasciamo per indulgen- compreso e meno che mai lo siano le cause te comprensione i folli vagheggiamenti di vere, affatto luminose, che producono da improbabili magherie ipotizzabili solo nella sempre certi effetti nefasti. fantasia di qualcuno), ecc. La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 8
ORDINE MARTINISTA Nella più semplice delle ipotesi si riuscirà smesso con l’imposizione delle mani e che solo ad operare umilmente con un bagaglio comunque è fattibile solo come conseguenza anche minimale di potenziali doni, inevitabil- del reale e per lo più auspicabilmente rinno- mente anche molto modesti, rispetto all’immensa vato stato dell’essere. grandiosità di quelli della Luce, per un progetto di cui Si potrà così intuire che oltre ai Maestri Iniziatori a quasi sempre non si riuscirà a comprendere che qual- cui ci si è affidati, si può attirare con intelligente pru- che infinitesimo granello e forse neppure quello. denza, l’importante attenzione di quelli egregorici e Ovviamente, giusto per tentare di completare i chiari- poi, con sempre con maggiore, lucida attenzione, menti, gli eventuali doni personali non aumenteranno forse quella di altri straordinari “intermediari”, men- in numero ed in quantità solo per aver avuto l’occa- tre si tenta di camminare verso la Luce, secondo le sione di frequentare chi ne avesse in disponibilità un indicazioni del nostro Ordine (ma non quelle di altri; numero maggiore o solo perchè coloro a cui ci si per cui è bene stare attenti e non fare della confusione possa essere affidati, riescono a predisporre i propri che produce inevitabilmente solo problemi anche se figlioletti per una corretta ed efficace formazione. uno non se ne accorge quasi mai subito). Inoltre, sarà bene non dimenticare mai (non solo per- Per tutto questo ed altro, si ricorda ciclicamente, a chè viviamo nella materia) la necessità imperativa di cura del Sovrano Gran Magistero (sentito sempre il stare assai bene in guardia. Infatti tutte le forze fatali parere dei fratelli Superiori Incogniti Iniziatori) quale (ma non solo quelle), dopo essersi scatenate a lungo sia il nostro programma metodologico, tenendo conto contro il tentativo di ognuno, di mutare la personalità, anche delle alterazioni subite da alcune dottrine che quindi, contro una volontà supportata dalla concen- nell’immaginario collettivo si sono adattate, non sem- trazione auspicabilmente sempre più fredda, calma e pre in modo virtuoso, a fenomeni di carattere contin- potente, appena ne avessero qualche possibilità, ten- gente (sociale, religioso, politico, economico, ecc.). teranno nuovi e ripetuti assalti, utilizzando come gri- Ogni singolo Iniziatore rimane comunque libero di maldello anche i residui edonistici, con relative insi- integrare l’istruzione di base indicata (facendo molta curezze, della vecchia personalità dominata da un IO attenzione però, di non sostituirla mai, in alcun modo, egocentrico con tutti i problemi, per lo più sintetizzati con altro, anche se apparentemente più efficace), nei quattordici argomenti delle meditazioni. magari con lezioni orali, conferenze di gruppo, illu- All’inizio della disamina, ho accennato a delle chiavi strazioni d’opere “equilibrate” che possano favorire d’accesso. Senza voler invadere il campo particolare la comprensione soprattutto delle discipline collatera- d’istruzione curato da ogni Iniziatore nel proprio li, desunte dai filoni (compositi) come quelli: alche- gruppo, sarà opportuno capire che il nostro è un per- mici, astrologici, kabbalistici, ecc. corso interiore ed esteriore di conoscenza, attraverso Ovviamente, sarà opportuno che tali esposizioni for- cui si tenta di formarsi per riuscire ad essere nella mative non avvengano mai durante i lavori rituali, ma condizione di utilizzare correttamente le possibilità di bensì in occasioni differenti, senza che le luci siano un contatto con ciò che ogni grado prevede in pro- accese, i pentacoli esibiti, le invocazioni pronunciate. gressione ben definita. Non credo sia necessario indugiare in particolari spie- Quindi non sarà mai solo un ambito di accumulo gazioni del perchè lo si debba fare. nozionistico e culturale, squisitamente teorico, ma Per gli Associati, il programma ovviamente s’inqua- una sorta di vera e propria palestra interiore (con ine- dra nella materia del primo settore, straordinariamen- ludibili riscontri esteriori), tramite cui le precise, sin- te importante per una corretta impostazione, perché tetiche indicazioni teurgiche (però ripeto, non le poi si riverbererà su tutto il cammino successivo. magherie fantasiose, più o meno esotiche) , Per i gradi successivi, ribadisco il concetto un nuovo modo di “pregare”, potranno favo- di prepararsi bene in grado di Associato. rire quanto è correlato a ciò che è stato tra- Così ciò che si potrà/dovrà tentare di mette- La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 9
ORDINE MARTINISTA re in campo, apparirà forse meno difficile da su più piani sono importanti da non obliare realizzarsi ed ogni scintilla di successo si maldestramente per distrazione o per una manifesterà poi nella sua gioiosa bellezza supponenza (avvenimento purtroppo affatto diretta verso la Luce. raro), che potrebbe derivare dal non avere superato E’ evidente che per l’istruzione generale (ripeto però, bene l’esplorazione di sé stessi (pensieri, parole, azio- fuori dai lavori cerimoniali), ogni Iniziatore potrà ni), in relazione soprattutto ai primi tre o quattro argo- farsi coadiuvare da qualche Fratello o Sorella esperti, menti delle nostre meditazioni, ma poi anche degli mentre riguardo le indicazioni specifiche, conseguen- altri. ti all’applicazione rigorosa del metodo dell’Ordine, Buon lavoro. per lo più riservate, il rapporto rimarrà sempre esclu- ARTURUS S:::I:::I::: sivo tra Iniziatore e figlioletto/a. S:::G:::M::: In tale ambito, pur mantenendo stabili i riferimenti canonici, generali, costui avrà anche l’onere di tenere conto empaticamente delle possibilità d’apprendi- mento strettamente correlate alla differenza dei sessi. Infatti, come ben sappiamo, l’inevitabile diversità d’approccio e di trasmissione si presenterà quasi sem- pre completamente dipendente dalle caratteristiche peculiari delle due personalità (predisposizioni che ci riportano alle differenti, ma complementari utilizza- zioni della mente, sia attraverso il processo d’intui- zione, che di quello della comprensione che se disar- monici, non porteranno mai ad alcuna vera conoscen- za). Questa, unitamente ad altre considerazioni, può rap- presentare la nota necessità di instaurare un rapporto formativo, selettivo, su misura, per ogni singolo figlioletto/a, con la conseguenza implicita di mante- nere una certa riservatezza nelle riunioni collettive, in quanto ciascuno ha le sue specifiche problematiche d’affrontare, in funzione delle differenze dicotomiche esistenti per noi umani anche sul piano spirituale (così come ci è rammentanto e raccomanda- to da sempre in ogni testo, compresi quelli religiosi); quindi, tali caratteristiche esistenti La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 10
ORDINE MARTINISTA (El Hay, Adonai). Il primo nome Ehie significa "lo sono" o io sarò cioè l’Atto, l'Essere, il "Me" pronuncia- to da Dio che è e sempre sarà come si legge in Jsaia, Filippo D’Aquino 44,6: Io sono il primo e io sono l'ultimo e oltre a me non c è nessun Dio. Ehie sta in Kèter, la Corona, la quale stando al di sopra di tutte le altre Sephiroth ne è il coronamento e JOHANNES S:::I:::I::: corrisponde al Regno (Malkut) che perpendicolar- mente ad essa giace nel punto finale. Il secondo nome Jehova significa “egli è” o "egli Nato a Carpentras verso il 1518, Filippo d'Aquino, sarà”. È il nome usato nella Genesi mosaica per designare il Dio fedele ai patti giurati con Abramo, quindi il Dio il cui nome vero era Mardocheo, fu un sapiente rab- immutabile. Riposa in Hokmah (Sapienza) che consi- bino che si converti al Cristianesimo in Aquino da cui ste nella conoscenza degli universali. prese il nome. Hokmah forma un’intima unità con Kèter. Dio si rive- Ritornato in Francia, si stabilì a Parigi dando lezioni la ai mondi mediante Hokmah, la sua Sapienza; il di lingua ebraica per mantenere la famiglia. Il re Pensiero (Keter) diventa Pensante in Hokmah per poi Luigi XIII lo nominò professore al Collegio di rivelarsi Pensato in Binah. Francia. Morì nel 1650 lasciando numerose opere tra Helohim è il terzo nome. Deriva da Eloha, giurare cui l'Interpretatio arboris cabbalistica cum ejusdem come se volesse garantire l'alleanza e l’amore fra le figura ex antiquis scriptoribus della quale diamo que- creature e Dio. sto saggio sui nomi divini e le Sephirot. Questi tre nomi stanno in quella parte di luce incom- Poiché Dio è semplicissimo - scrive F. d'Aquino - non prensibile con il volto stornato dalle creature per può essere composto come le cose, da genere e diffe- dimostrare che le tre prime Sephiroth non hanno rela- renza; per conoscerlo, le creature devono ricorrere ai zione che tra loro solamente, come sta scritto in nomi che costituiscono i reali strumenti per averne Esodo 33,20-23: E aggiunge: tu non puoi vedere la conoscenza ed ai quali esse si afferrano come se fos- mia faccia, perché nessun uomo può vedermi e vivere. sero i gradini di una scala ardua da salire e discen- E Geova disse ancora: Ecco un luogo presso di me, e dere. tu devi stare sulla roccia. I nomi divini sono disposti su questa scala e suddivisa E deve accadere che mentre passa la mia gloria ti in tre parti di cui la più alta è quella del mondo degli devo porre in una buca della roccia, e devo mettere archetipi, la seconda rappresenta il mondo angelico e sopra di te le mia palma come uno schermo finché io la terza il mondo sensibile sia passato. Dopo di ciò devo togliere la mia palma, La prima parte della scala contiene i sei nomi divini e in realtà mi vedrai di dietro. Ma la mia faccia non (Ehie, Jehova, Elohim, El, Shaday, Eloha) disposti in si può vedere. modo da formare - la più perfetta delle figure: l'esa- Il quarto nome è El che significa possente. Influenza gono. la Sephirah Hesed (o la Misericordia) per La seconda parte ha due soli nomi disposti dimostrarci che Dio ha creato il mondo l'uno, collaterale all'altro (Jehova Zebaoth, angelico e il mondo sensibile per amore e Elohim Zebaoth). benevolenza. La terza parte, infine, ha gli ultimi due nomi Il quinto nome Shaday “che basta a se stes- disposti perpendicolarmente l'uno all'altro La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 11
ORDINE MARTINISTA so” ci fa sapere che Dio ha creato il mondo (Hod opposto a Nesah) come se si dicesse non perché ne sentiva la necessità il che è che l'abito è diverso dalla persona e poiché reso evidente dalla Sephirah, Timore, Pachad l'abito è esteriore, questo nome, Elohim (o Geburah forza giudizio) per dimostrare che le Zebàoth assume il significato di “schiere visibili della creature devono temere Colui che le ha create senza terra”. che ne avesse avuto la necessità e dalle quali, tuttavia, Il nono nome è Dio vivente o “El Hay” che sta nel vuol essere onorato. canale detto "fondamentale", la Sephirah Yesod, base Il sesto nome è Eloha che dimora nella Gloria del mondo, il Fondamento da cui derivano l'esistenza, (Tiferet) per insegnare che la Misericordia e la la conservazione degli uomini che non sono eterni, Giustizia divine (Hesed e Pachad) si uniscono nella ma creati e deboli e dà vita a tutte le cose materiali. Gloria che Egli richiede dalle sue creature e sotto le L'ultimo nome é Adonai o “Signore che scorre nel quali ha posto le schiere degli Angeli Difensori e Regno” (Malkut) per farci intendere che la nostra degli Angeli Accusatori come possiamo leggere in I anima è indotta a glorificare il suo Creatore al fine Re, 22.19: per certo vedo Geova seduto sul suo trono di trovare in Lui la sovrabbondanza dei beni, scopo e tutto l'esercito dei cieli che sta presso di lui, alla sua ultimo d'ogni regno e d'ogni vita civile. destra ed alla sua sinistra, ed a causa dei quali Egli prende per settimo nome quello di Essere cioè Jehova JOHANNES S:::I:::I::: Zebaoth, nome dell'aspetto benigno del Creatore che sta nelle schiere degli Angeli Difensori perché la nostra difesa dipende solamente da Dio (Amore). Questo nome influisce in Nesah, detta anche “Eternità”, designa il suo Essere. L'ottavo nome è Elohim Zebàoth, Dei degli Eserciti, l'aspetto severo del Creatore che sta nelle schiere degli Angeli Accusatori che Egli ha stabilito perché vuol essere obbedito ed onorato (Timore). Questo nome influisce in Hod, Il Decoro, l'Ornamento che sembra opposto all’Essere: La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 12
ORDINE MARTINISTA sprecato. Tutto è fermo La tentazione di rinunciare e di arrendersi è legittima per una così debole creatura, ma al medesimo tempo il lignaggio è alto e, per quanto ti è tutto si muove permesso e possibile, ti rammenta l'origine. Sperimenta ciò che è passeggero, cerca strenuamente GINOSTRA I:::I::: ciò che è costante. Tutto è fermo, tutto si muove. Possono trascorrere ere, civiltà, mondi, ma in tutto questo ci sarà sempre ciò che è fisso e ciò che è vola- Ascolta bene, sei fermo, ascolta bene, ti muovi. tile e tu sarai sempre a cavallo di questi due principi. Ogni cosa e il suo contrario, vite ogni dove, vite per Stancati, stancati davvero, stancati di vita e di presen- ogni ragione, voragini di rumore e abissi di silenzio, la za e poi fermati, il tempo necessario, il tempo dovuto, Natura, potente e orfana, questo quello in cui siamo il tempo giusto e riposa. E' così che funziona, è così immersi, questo quello che conosciamo e quello che che accade, è così che si avanza. non conosciamo. Siamo separati da tutto e tutto è separato da noi e in Se respiri puoi attraversarlo, se non respiri ti travolge. questa realtà ci seppellisce la solitudine. Vivi la violenza, l'euforia e la ferocia della tua gioven- Respira, Respira, Respira il Respiro, codice assoluto tù, perché ti appartiene. dell'essere vivi, dell'essere dentro e dell'essere fuori, Vivi la passione e la fame del tuo desiderio perché è una chiave, un rito, un suono magico di unione, la sola nella tua costituzione. cura per questo nostro cuore spaurito. Vivi il sapore acre di questo mondo perché è la terra La religione dell'anima e l'aiuto del cielo, la rotta, il in cui crescerai. viaggio, non per arrivare, non per la ricompensa, ma E quando ti è concesso il privilegio di un udito sottile per il coraggio di morire. e di uno sguardo profondo onorali. GINOSTRA I:::I::: E quando non ti è concesso chiediti perché. Quando udirai quella domanda, fermati perché è di te che si tratta. Quando il tuo sguardo viaggerà più veloce del pensie- ro inseguilo, ti porterà oltre. Mille le forme, le meraviglie, le aberrazioni, mille le evoluzioni, le verità, infinite le possibilità e i limiti, incommensurabili i misteri. Cercare di diventare migliori per sentirsi migliori, un inganno. Cercare di essere migliori per essere migliori, un vezzo. Cercare di essere migliori senza la Preghiera, come bere da una brocca vuota. Diventare peggiori per rabbia, una sconfitta. Diventare peggiori per accidia, stoltezza. Diventare peggiori senza averlo deciso, una schiavitù. Scegli, per il tuo grado di libertà, scegli sempre, scegli per te, scegli con fierezza, fallo e sii presente in questa scelta, nel bene e nel male e niente andrà La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 13
ORDINE MARTINISTA e inferiori, la realtà superiore si riferisce al Alef Nefesh Elokit, la parte divina dell'anima che rappresenta un livello di coscienza privo di REGULUS I:::I::: angosce o preoccupazioni, un livello di coscienza in diretto contatto con il divino, la Yod inferiore rappre- senta l'ego dell'anima, il Nefesch Behamit, stato cao- tico della coscienza che possiamo mettere in relazio- Secondo giorno, D-O disse: sia un firmamento in ne con lo stato inconscio. mezzo alle acque per separare le acque dalle acque. I due lati simmetrici, questi due livelli di coscienza, D-O fece il firmamento e separò le acque che sono sono separati dal RAQIA, il firmamento, lettera che se sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il fir- da una parte separa, dall'altra è il ponte che riconduce mamento. E così avvenne. D-O chiamò il firmamento il divino del microcosmo al divino del macrocosmo, cielo e fu sera e fu mattina. veicolo di comunicazione tra lo spirituale e il materia- Nell'alfabeto ebraico, troviamo l'insieme di simboli le. che rappresentano i fondamentali componenti spiri- L'Alef è la scintilla divina presente nell'essere umano, tuali della creazione, ogni lettera, apre un canale infatti, andando a sommare i numeri delle due Yod diretto alla realtà superiore, Alef, prima lettera espres- con il numero del firmamento, rappresentato dal sione dell'unità divina, unisce insieme la coscienza numero della lettera Vav scritta per esteso, 12, avre- dell'essere umano con quella del divino, il macroco- mo un altro ed interessante valore numerico pari a 32. smo ed il microcosmo, tutto in un unico simbolo. Questo numero nella mistica ebraica rappresenta la SHEMA' ISRAEL, SHEMA' ISRAEL parola LEV che tradotta significa CUORE, potremmo ADONAI ELOHENU quindi affermare che la lettera Alef, è la fiamma calda ADONAY EHAD... e luminosa che alberga nel nostro cuore, scintilla Nella Shema Ysrael, si dice che D-O è Uno e la lettera dell'Amore ardente di D-O, potenza che unisce Alef, che nella sua interezza, ha valore numerico l'Essere all'Essente. É interessante osservare come la uguale a Uno, rappresenta quell'unità divina presente nostra parola, Amore, riporti all'unità divina rappre- in ogni essere umano che la pone in stretta correlazio- sentata da Alef, se volessimo calcolare l'Amore, note- ne con D-O. remmo che sommandone i numeri espressi dalle sue Osservando, infatti, le lettere che la montano, la lettere ed effettuandone la loro riduzione teosofica, somma dei numeri ad esse correlati, mostrano la stret- ritroveremmo quell'unità divina da cui tutto proviene, ta relazione col divino e il risultato di questa addizio- (1+11+13+16+5= 46= 4+6=10 =1) principio divino ne magica porta al numero 26, numero che ritrovia- da cui ogni cosa nasce. mo nell'innominabile Tetragramma Divino:YHVH Meditare dunque questa lettera, ci permette di porci Jod – He – Vav – He, il cui valore numerico, è appun- in relazione con l'Amore, potenza divina presente in to 26 (10+5+6+5 = 26). noi, permettendo la comunicazione tra lo spirituale e L'Alef, fornisce, nella combinazione delle sue lettere, il materiale al fine di portare stabilità e armonia tra i l'intero progetto divino della creazione, momento in nostri livelli coscienziali e poter così giungere, all'e- cui D-O divide le acque superiori da quelle inferiori. quilibrio dell'essere. Nel rappresentare la lettera Alef, troviamo in REGULUS I:::I::: alto uno Yod dritto, in basso uno Yod a rove- scio e in mezzo una Vav, per riunire queste due lettere. Le due Yod rappresentano le acque superiori La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 14
ORDINE MARTINISTA zione o rigenerazione, non sono più esclusi- Il fine ultimo vo patrimonio cristiano; tuttavia con la mis- sione del Cristo si assiste ad una volontà di incarnazione di questa tematica non solo nella storia del Martinismo ma anche nel pensiero Martinista che invita all’unità. “Ecce Quam Bonum et Jucundum Habitare Fratres HASID S:::I:::I::: in Unum” questo detto nella sua semplicità non rap- presenta solo un invito alla condivisione e alla solida- rietà ma esprime un meraviglioso progetto divino che Quattro è il numero degli elementi che costituisco- vede l’uomo proiettato nell’universalità intelligente e creativa, tanto più importante quanto più l’uno diven- no l’universo e nel quattro è contenuto il tre. Nel tre ta molteplice ed il molteplice uno. sta racchiusa la funzione iniziatica (sofferenza, morte, Alla luce di questa verità, ogni Martinista deve cer- rigenerazione). Il quattro è il numero caro a L.C.de carne i dettami mediante la preghiera e l’eggregora, Saint Martin e a coloro che seguono la sua dottrina. In dove uno è la continuità dell’altro e dove ogni parola, esso è racchiuso l’universo ( acqua, aria, terra e vibrando, diviene preghiera, dando così un contributo fuoco). al progresso delle anime, all’armonia e al ritorno al Il tre, contenuto nel quattro, è il numero che diviene Padre. Uno e l’Uno diviene tre. L’uomo a causa della caduta L.C.de Saint Martin definisce la preghiera una “con- di Adamo si trova inesorabilmente legato alla mate- sumazione”, una sperimentazione delle verità, regia ria. L’iniziato Martinista ha la possibilità di auto rige- di trasformazione; in effetti, la preghiera si ricollega nerarsi seguendo la dottrina del V:::M::: L.C. de Saint al principio alchemico del seme dei metalli o del lie- Martin. vito primordiale per la crescita e la trasformazione. È nella dottrina Martinista che l’iniziato incontra il La preghiera è il fuoco che riscalda l’athanor facendo Rito, il Mito, il Simbolo che esprimono il concetto su ardere insieme amore, volontà e fede. “l’essere” ed il non “essere” non riscontrabile altri- Il dramma mistico del Cristo, la sua passione, morte menti nelle lingue ebraiche. Il tre richiama alla triade e resurrezione, si proiettano sulla materia per tramu- archetipica: sofferenza, morte, resurrezione (rigene- tarla. razione). Con la devozione e la preghiera (insegna Saint Sofferenza, morte e resurrezione non sono esclusivo Martin) le sostanze materiali soffrono, muoiono e patrimonio cristiano. rinascono ad un nuovo modo di essere: vengono tra- Con la missione del Cristo assistiamo ad una volontà smutate. di incarnazione di questi temi adottati da Saint Martin Questo è lo schema di base per la rigenerazione per la sua dottrina Cristica. mediante il sacrificio che altro non è che la funzione Cristo è chiamato da Saint Martin il “Riparatore” poi- iniziatica della sofferenza e che, in quanto tale, ché, con la preghiera e la meditazione rivolte al risponde al concetto espresso da Saint. Martin dove Riparatore che fa da tramite con Dio, è possibile usci- ogni parola, ogni pensiero diventa preghiera e contri- re dalla condizione di figli di Adamo “Cadmon” ed buto al progresso delle anime, dell’armonia e dell’av- elevarsi nella condizione spirituale del primo Adamo, vicinamento a Dio. realizzando così l’unione con Dio (il tre diviene uno La preghiera come ultimo atto, è reintegrazione e ed il quattro corpo fisico che si tramuta in aspirazione Martinista. spirito). La reintegrazione è uno stato di totale con- Si deduce che sofferenza, morte e resurre- sapevolezza e conoscenza di tutte le forze La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 15
ORDINE MARTINISTA latenti di tutte le leggi. È necessario capire e dare ascolto alle rivela- zioni che si verificano al centro “dell’uomo - spirito” realizzando quanto afferma il nostro V:::M::: “L’unica vera iniziazione che anelo e che cerco con tutto l’ardore del mio animo è quella che ci consente di entrare nel cuore di Dio e di fare entrare il cuore di Dio in noi...non esistono misteri per conquistare questa sacra iniziazione: l’unico mezzo è di penetrare sempre più profondamente negli abissi del nostro essere, fino ad individuare e portare alla luce in superficie la viva e vivificante radice.” HASID S:::I:::I::: La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 16
ORDINE MARTINISTA do la conciliazione delle antinomie nell’uo- mo e fuori dall’uomo. L’uomo deve percepire, sentire, ricercare l’essenza nella sintesi che non è solo ciò a cui ci si Piccole riflessioni sul rivolge, ma è anche ciò da cui si espande l’essenza. Il rapporto è biunivoco e bidirezionale: si parte dal centro, dall’essenza dalla spiritualità pura per muo- QUATTRO versi sulle quattro direttrici, ma ci si muove anche dalle periferie, dagli estremi della materialità per giungere alla interiorità pura. ATHANASIUS In buona sostanza, così come è fuori, così è dentro: A:::I::: tutto è correlato e speculare e tutto è conflitto. In que- sta prospettiva, in cui tutto si riconcilia e si sintetizza, Nella nostra ricerca aspiriamo solo alla liberazione si scopre la ciclicità delle quattro stagioni e della linea degli equinozi, dei solstizi e dei quattro elementi: attraverso la distruzione delle catene della materiali- tutto il divenire è volto al superamento della grande tà. cosmogonia in cui la chiave di volta è costituita dal- Il ricongiungersi e ritrovarsi nella pura essenza spiri- l’uomo. tuale, l’aspirazione verso l’infinito nella sua natura Siamo, quindi, sempre più chiamati a superare la con- sottile ed assoluta, è veicolato dalla distruzione, a flittualità al fine di giungere al centro del puro spirito. volte anche cruenta, delle zavorre terrene. Tutto ciò è funzionalizzato al riavvicinamento, al Si è avuta la consapevolezza di essere stati schiantati ricongiungimento ed alla reintegrazione con il nostro nella materia pura che ci stringe e ci piega allontanan- Creatore in cui tutto si armonizza. doci dal Creatore di cui siamo la parte caduta. E’ grande la fatica che ci attende e che, a volte ci La croce è l’emblema del supplizio a cui siamo con- opprime, rendendo il nostro cammino difficoltoso. dannati, distesi sui suoi quattro rami ed alla cui inter- Il sentiero impervio della materialità ci spinge per un sezione è inchiodato il nostro spirito. verso nel cedimento continuo della materia e per altro Tuttavia al supplizio cede la conciliazione degli verso, la Luce che si scorge ci porta ad andare avanti opposti e i quattro rami della croce, simbolicamente con speranza fino a giungere alla Corona in un conti- richiamanti l’opposizione delle rette contrarie, vanno nuo conciliare i quattro elementi. a coincidere, ad unirsi e fondersi nel vertice, punto di ATHANASIUS congiunzione. La vita dell’uomo, pertanto, nei suoi A:::I::: conflitti materiali, mossa dagli istinti, dall’impeto degli accadimenti, dalla irruenza della volontà e dall’ardore delle passioni, cede e si concilia nella sin- tesi divina.- René Guenon riconosce che (Il Simbolismo della Croce) con ciò sollecitan- La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 17
ORDINE MARTINISTA che tu ti rappresenti simpateticamente in lui?” Cosa si può dedurre da questa traduzione? Caino e Abele Che solo facendo il bene avviene una elevazione spi- rituale, cioè che se ne porta il segno ed è quindi deter- minante dominare le passioni che ci trascinano nella MIRIAM china del male. Purtroppo, Caino non capisce questa I:::I::: lezione e non sottomette le proprie passioni, gelosia, invidia ecc. Lui uccide il fratello e questo atto non gli viene perdonato da Dio che comunque dice: “Chiunque Ucciderà Caino subirà la vendetta sette A tutti noi fin da bambini è stato raccontato l’episo- volte”. dio biblico di Caino e Abele narrato nella Genesi, Dobbiamo fare un ulteriore passo nella rivalutazione quasi sempre con intenti moralistici-educativi. del fratello comunemente considerato “cattivo”, Ovviamente, il racconto fa riferimento unicamente al infatti Caino è l’unico a sentire la voce di Dio ed a significato letterale della Torah ma noi dobbiamo dialogare con Lui; questa circostanza non deve essere considerare anche gli altri tre livelli di interpretazio- sottovalutata. In altri passi della Bibbia Dio ha ne; Infatti, lo studio di questo testo sacro si svolge su mostrato una maggiore severità ed ha comminato quattro piani: punizioni molto più drastiche contro i peccatori; per- Peshat-Letterale sonalmente non avevo mai compreso queste differen- Remez-Allegorico ze di comportamento valutando le diverse situazione Derash-Metafora parabola sulla base di un'interpretazione letterale della Bibbia. Sod-Significato segreto misterioso mistico. Credo che Fabre d’Olivet ci offra la possibilità di Le iniziali di questi quattro livelli creano la parola capire un possibile significato simbolico di questo “PaRDeS” che significa paradiso, giardino; molti episodio: Abele rappresenta la parte carnale di Caino studiosi considerano questa parola sinonimo di giar- e dell'uomo in generale: ma è importante avere la dino dell'Eden. consapevolezza che le nostre passioni e i nostri Sicuramente solo studiosi che abbiano raggiunto una impulsi sono comunque importanti, rappresentano eccezionale conoscenza della lingua e cultura ebraica una forza di cui ci dobbiamo servire lungo il percorso riescono a superare il primo livello di lettura della iniziatico, devono essere dominati e indirizzati. Bibbia: tra questi per me c’è anche Antoine Fabre Il viaggio verso la consapevolezza richiede molta d'Olivet che ha scritto “la lingua ebraica restituita” e energia e determinazione: la meditazione, strumento altri libri quasi tutti sull'ebraismo. così importante per i Martinisti, per passare dall’Io Questi, a mio avviso, riscoprendo nell'alfabeto ebrai- alla coscienza del Sé, pur nel rilassamento esteriore, co ulteriori corrispondenze, oltre quelle tradizional- richiede desiderio, concentrazione e volontà, qualità mente conosciute, tra lettere e glifi grafici, ha cercato queste ultime inerenti alla forza interiore non certo di cogliere il significato simbolico della parabola di alla debolezza. Nella Basilica di San Vitale a Caino e Abele: cosi infatti ha tradotto il passo Gen. 4: Ravenna in due lunette del presbiterio 6 e 7 “perché questo turbamento e questo poste una di fronte all'altra vi sono due stu- abbattimento? non è vero che se fai il bene ne pendi mosaici raffiguranti: una il sacrificio porti il segno? e se non lo fai, al contrario, il di Abele l’altra il sacrificio di Isacco. vizio ti si dipinge in fronte? Che il male ti L'iconografia di questi costruttori di mosai- attira nella sua china che diviene la tua? E ci era molto precisa ed accurata: infatti i La consultazione di cenni storici n.68 sull’Ordine Martinista, Equinozio di Primavera è possibile sul sito ufficiale 2018 http://www.ordinemartinista.org 18
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