Equinozio di Primavera 2018 - Bollettino dell'Ordine Martinista n. 68

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Equinozio di Primavera 2018 - Bollettino dell'Ordine Martinista n. 68
Bollettino dell’Ordine Martinista        n. 68          Equinozio di Primavera 2018

La presente pubblicazione non è in vendita ed è riservata ai soli membri dell’Ordine Martinista
                                     Stampato in proprio
Equinozio di Primavera 2018 - Bollettino dell'Ordine Martinista n. 68
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                           La consultazione di cenni storici
           n.68                 sull’Ordine Martinista,
  Equinozio di Primavera      è possibile sul sito ufficiale
           2018            http://www.ordinemartinista.org
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                            SOMMARIO

ARTURUS - S:::I:::I::: S:::G:::M::: - METODOLOGIA DI LAVORO - pag.4

JOHANNES - S:::I:::I::: - FILIPPO D’AQUINO                     - pag.11

GINOSTRA - I:::I::: - TUTTO È FERMO, TUTTO SI MUOVE             - pag.13

REGULUS - I:::I::: - ALEF                                       - pag.14

HASIDD - S:::I:::I::: - IL FINE ULTIMO DEL MARTINISMO          - pag.15

ATHANASIUS - A:::I::: - PICCOLE RIFLESSIONI SUL QUATTRO - pag.17

MIRIAM - I:::I::: - CAINO ED ABELE                             - pag.18

OBEN - S:::I::: - IL GATTO (L’IMPORTANZA DEL NOME)              - pag.21

MOSE’ - S:::I:::I::: - ALLA RICERCA DELL’UOMO INTERIORE         - pag.24

                                                                                3
                                 Redazione
Direttore Responsabile: Renato Salvadeo - via Bacchiglione 20 - 48100 Ravenna
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                                                                     me alle interazioni concettuali, ma la cono-
  Metodologia di lavoro                                              scenza vera e propria si avrebbe per lo più in
                                                                     funzione di una utilizzazione che ricolleghi
                                  ARTURUS S:::I:::I:::      tali informazioni alla propria esperienza personale,
                                        S:::G:::M:::        comunque venga soggettivamente acquisita.
                                                            Si potrebbe sintetizzare banalmente che la conoscen-
                                                            za esisterebbe solo come conseguenza di quanto ed in
Le chiavi d’accesso ad un percorso come il nostro,          che modo un'intelligenza possa essere in grado di
sembrerebbero insistere prepotentemente sul concetto        usufruirne.
di volontà di conoscenza e sulla perseveranza nell’at-      Rimarrebbe comunque il problema di come le con-
tendere ciò che si svelerà indispensabile per avere         vinzioni possano sostituirsi non sempre propriamente
successo nell’impresa.                                      ad una "conoscenza" introducendo anche un collega-
Così quando si accenna a “conoscere”, magari si             mento con il concetto di “verità”.
potrebbe intendere la consapevolezza e la compren-          Secondo alcuni punti di vista filosofici, certezza ed
sione di fatti “reali” seppur spesso neppure percepiti,     evidenza sarebbero caratteristiche epistemiche deri-
quindi la verità o le informazioni le cui origini potreb-   vate dalla convinzione stessa, attribuendo a quest’ul-
bero non essere affatto scontate.                           tima la caratteristica di verità senza però tralasciare di
Tutte queste cose potrebbero essere state ottenute          utilizzare la razionalità od il criterio logico, che in
attraverso l'esperienza o l'apprendimento a posteriori,     qualche modo dovrebbero garantire l’attendibilità al
oppure tramite l'introspezione preventiva, o probabil-      vero.
mente anche in altro modo assolutamente differente.         Se però fosse vero solo ciò che appare soggettiva-
Comunque, come è ovvio, la conoscenza identificata          mente, allora la conoscenza sarebbe limitata all’im-
come autocoscienza del possesso di informazioni             pressione percepita, prescindendo dalla conformazio-
connesse tra di loro, implicherebbe che ognuna di           ne oggettiva.
esse, prese singolarmente, avrebbero un valore e            Tutto ciò evidenzia la problematica affatto irrilevante
un'utilità inferiori alla loro somma.                       tra soggettività e oggettività, tra verità e certezza, a
Per concordare anche su una possibile origine etimo-        prescindere dal volersi attenere o no, solo ai fonda-
logica, non si può però dimenticare l’importanza del        menti della validità e dei limiti della conoscenza
contesto che a seconda della sua natura, potrebbe por-      scientifica caratterizzata dall’empirismo.
tare a significati anche molto diversi nel considerare      Secondo quest’ultimo (l’empirismo), si sosterrebbe
concetti come informazione, istruzione, comunica-           che qualsiasi teoria debba essere basata sull'osserva-
zione, apprendimento, ecc.                                  zione delle cose piuttosto che sull'intuito o sulla fede.
Una certa attenzione va però rivolta a distinguere la       Ovvero, si privilegerebbe la ricerca pratica, speri-
conoscenza dalla semplice informazione. Entrambe            mentale ed il ragionamento a posteriori, escludendo
convergono su alcuni punti; però, mentre l'informa-         anche l'eventuale innatismo della conoscenza per
zione vera o falsa, può esistere ed essere preservata in    quanto caratterizzata anche da razionalismo dedutti-
molteplici modi, a seconda dei mezzi disponibili, la        vo.
conoscenza esisterebbe solo quando ci fosse una             In merito alla ricerca delle cause di quanto si osser-
mente in grado di possederla.                               vasse, il metodo da prediligere non sarebbe meno
Spesso si incorre in banali equivoci allorché si affer-     semplice da scegliere tra quelli più squisitamente
mi di aver reso disponibile una conoscenza.                            scientifici, alternativi ad altri più stretta-
Infatti, in tal caso si sarebbero evidenziate                          mente filosofici od anche induttivi. Senza
solo le informazioni che la definiscono insie-                         scordare le complicazioni che ne potrebbe-
                                                                       ro derivare allorché si volesse considerare

                                                                         La consultazione di cenni storici
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la componente temporale, lineare, come una                            ché una sua giustificazione non sarebbe mai
sorta di astrazione, rispetto ad altre concezio-                      stata del tutto certa.
ni del tempo e delle dimensioni.                                      Spesso, in mezzo a tanta emotività passiona-
Sembrerebbe che soprattutto a partire dal diciannove-       le che ci circonda, la conoscenza o per lo meno la sua
simo secolo, la ricerca della conoscenza si sia mag-        ricerca, potrebbe essere immaginata anche come una
giormente orientata ad avvalersi del metodo induttivo       sorta di antidoto all'irrazionalità delle pulsioni umane
(con attenzione al concetto: “i particolari portano         che non di rado sono rette da un filo di collegamento,
all’universale”), contraddistinta da un approccio           neppure tanto sottile, in cui riverbera la “paura”.
individualistico-sperimentale, mentre spesso, prece-        Infatti ognuno può constatare con sé stesso che riesce
dentemente, si notava una sorta di predilezione per         a superare le personali paure non appena comprende
quello deduttivo.                                           la qualità, le caratteristiche precise di un pericolo ed
Si tratterebbe di due procedimenti conoscitivi, con-        impara ad elaborarne i mezzi di resistenza o di distra-
trapposti ma comunque complementari. Si presente-           zione. Se ne deduce che l’eventuale panico sarebbe
rebbero, soprattutto nelle interpretazioni ermetiche,       costituito semplicemente dall’arrendersi alla paura
con un dinamismo interattivo tramite cui la percezio-       più o meno terrorizzante di non sapere e quindi dal
ne ed il concetto si confronterebbero, similmente a         subire qualsiasi immaginazione.
come si potrebbe immaginare il rapporto tra micro e         Per tale motivo, si può constatare che aver acquisito
macrocosmo o tra discesa e risalita dello Spirito           una certa informazione, in modo teorico, culturale, da
riflettente una creazione strutturale con relazioni ana-    cui si possono trarre anche dei propositi applicativi,
logiche tra le sue parti disposte gerarchicamente.          non corrisponde affatto a mettere in patica corretta-
La tendenza generale dominante oggi, sembrerebbe            mente i suggerimenti metodologici in essa contenuti.
basarsi quasi esclusivamente sui fatti empirici trascu-     Infatti, la conoscenza diverrà tacita solo trasformando
rando la portata oggettiva del pensiero, che però           i propositi in applicazioni reali di cui aver piena con-
secondo alcuni punti di vista non sarebbe qualcosa di       sapevolezza.
astratto, ma bensì la costituzione principale della real-   Secondo questa impostazione, la conoscenza non
tà stessa, che si manifesterebbe contemporaneamente,        sarebbe limitata alla capacità di interpretare messaggi
ma non in modo lineare, su molteplici piani, come           sensoriali provenienti dal mondo esterno, per poi solo
progressiva condensazione dello Spirito, quindi             immaginare di saper risolvere problemi, ma sarebbe
anche in aspetti per noi sensibili.                         soprattutto caratterizzata dalla capacità di intrapren-
Più volte si è dissertato sulla differenza concettuale      dere correttamente oppure no, una certa azione.
tra intuire e comprendere qualche cosa. Una modalità        Quindi, si dovrebbe evitare quella supponenza teorica
descrittiva di tale interazione potrebbe essere quella      che porta spesso anche a “farsi” male nel tentare di
d’immaginare il preventivo fluidificarsi di una qual-       compiere qualche cosa, soprattutto in ambito dei per-
siasi solidità, attraverso un influsso igneo spirituale,    corsi iniziatici, senza conoscerne realmente il metodo
al fine di studiarne e trattenere ciò che sarà poi possi-   applicativo, specifico, di una determinata via.
bile.                                                       Come si può notare da quanto sopra dissertato, non è
E’ un’impostazione che però potrebbe portare anche          affatto semplice capire bene a cosa ci si stia riferendo
alla sua esposizione concettuale più moderna per la         quando si utilizza il termine conoscenza.
quale non sarebbe accettabile come vera un'afferma-         Ad esempio, se ci si volesse adagiare solo su un’os-
zione, se non solo dopo averla controllata sperimen-        servazione diretta, è evidente una certa componente
talmente, distinguendosi comunque dall’estremo              d’incertezza derivata, oltre che dai possibili errori di
scetticismo filosofico, in funzione del quale                         interpretazione, anche dalla probabilità che i
non si riteneva possibile ottenere una cono-                          sensi possano essere ingannati da una illusio-
scenza "vera", o quantomeno fondata, poi-                             ne o da una semplice erronea osservazione.

                                                                        La consultazione di cenni storici
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Le cose non sarebbero certamente più sicure                         processo sia stato definito in quella maniera.
se ci si volesse basare preferibilmente sul                         Non va quindi sottovalutata neppure la cono-
ragionamento a partire non da un'esperienza,                        scenza incorporata nell'interazione tra gli
ma da un fatto acquisito tramite una teoria non sem-       elementi su più piani (quindi, non solo materiali)
pre facilmente verificabile.                               della struttura e nella funzione per cui è stata proget-
Di solito, nella migliore delle ipotesi, la conoscenza     tata.
potrebbe presentarsi come una composizione armoni-         Un Rituale e/o un Vademecum costituiscono un
ca di esperienza, osservazione, ragionamento, in pro-      coagulo di molteplici tipi di conoscenza.
gressiva evoluzione personale e poi, in qualche            Quella descrittiva può essere ritrovata nel contenuto,
modo, si presterebbe anche alla preziosa diffusione,       ovvero in ciò che affermano.
per lo meno delle metodologie e della memoria di cui       Quella incorporata è nello stile di scrittura, o nel
si sarebbe divenuti preziosi portatori.                    modo in cui il testo è stato realizzato, ma è anche
Il trasferimento di conoscenza esplicita che potrebbe      nella consistenza che ne caratterizza la fisicità.
oggi essere trasmessa, tramite molteplici mezzi, da un     Quella tacita è in particolare nel lavoro preparatorio
soggetto ad un altro, necessita come sempre di conte-      che solo gli autori potrebbero cercare di raccontare,
nitori conservativi che ovviamente sono molti di più       spiegando il perché delle scelte fatte e come mai
dei soli libri e delle immagini di un tempo. Però non      hanno avuto la capacità stessa di averli scritti.
va confusa con il “saper fare” personale.                  Se a questo punto, in qualche modo, ci fossero idee
Questa predisposizione è spesso identificata con l’in-     più chiare su cosa si andrebbe ad immaginare riguar-
tuizione, ovvero con quella capacità di usufruire          do l’uso della parola “conoscenza”, potrebbe però
anche in modo inconscio, della propria esperienza per      rimanere altrettanto misteriosa l'azione di attendere e
risolvere in modo apparentemente straordinario ed          poi la volontà di farlo.
inspiegabile, situazioni problematiche, molto compli-      Se si prende in considerazione la forma etimologica
cate.                                                      per “attendere”, di derivazione latina, ecco che ci si
Si arriva così ad un terzo aspetto che potrebbe essere     ritrova non più completamente incoscienti, confusi,
individuato nella forma conoscitiva che seppur             ma volti decisamente verso qualche cosa, fluttuanti in
immediatamente utilizzabile, richiede a sua volta          una sospensione spazio-temporale compresa tra l’i-
conoscenza per essere estratta.                            stante in cui la richiesta di conoscenza è annunciata,
Mi spiego forse meglio con un esempio. Il nostro           in qualche modo prevista, e quello in cui si verifiche-
metodo, senza particolari modifiche dai tempi di           rà. Poiché ci interessa, lo si desidera, attendiamo l'e-
Papus, nasce dalla messa a punto di molteplici espe-       vento a cui siamo rivolti, per il quale è richiesta una
rienze, originate direttamente, oltre che dal lascito di   particolare concentrazione, anche se non lo si capisce
Saint Martin, anche dalle indicazioni provenienti          subito, tesi ad aspettare con la certezza della manife-
dagli altri percorsi iniziatici di coloro che hanno fon-   stazione dell’evento.
dato l’Ordine, alla fine dell’800. Ad ogni modo, pur       Eppure, come spettatori, si è diversi gli uni dagli altri,
essendo consapevoli in ogni grado, di quale sia la         contraddistinti da trepidazioni più o meno passionali
semplicità espositiva per eseguirlo (tenuto però conto     che ci rendono generalmente insofferenti a qualsiasi
della comunicazione interna, sempre a compartimenti        attesa del sopraggiungere di qualche cosa che comun-
stagni), quasi sempre si ignora il perché lo si debba      que sentiamo quasi palpabile.
fare in quella determinata maniera. Solo chi abbia         Simile diversità contraddistingue la capacità di cia-
completato correttamente il percorso ed abbia conse-       scuno nel prendere con consapevolezza una decisione
guito una certa esperienza camminando nelle                            per la realizzazione di uno scopo, adeguan-
varie direzioni da noi previste, può in qualche                        do ad esso il proprio comportamento;
modo sperare di comprendere perché quel                                ovvero, riuscire a dotarsi di una volontà

                                                                        La consultazione di cenni storici
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calma, profonda, libera da condizionamenti                           rante su più piani, disponibile solo per chi,
emotivi che solo così potrà divenire persisten-                      avendo percepito con le modalità previste,
te, inflessibile, indomabile, intransigente.                         ciò che doveva assolutamente individuare
In merito a ciò, immagino che si sia compreso che la       nella propria interiorità, metterà in pratica con pro-
maggior parte di noi non è mai stata predisposta a for-    gressivo successo, un’azione necessaria per il cam-
marsi in tal senso (normalmente si utilizza una con-       biamento della personalità egocentrica, materiale, che
centrazione emotiva, reattiva) e per tale motivo deve      al contrario, persistendo senza evoluzione, impedi-
iniziare a farlo trovando inevitabilmente qualche dif-     rebbe l’auspicabile reintegrazione in uno stato del-
ficoltà che può riverberarsi anche nelle successive        l’essere originale, sempre più vicino alla Luce Creata
procedure di mantenimento.                                 di cui ogni tanto accenniamo l’esistenza, identifican-
E’ una modalità di utilizzare l’intelletto con autoco-     dola in modo trino ed unico nello stesso tempo; non
scienza nelle varie direzioni del pensiero che in rela-    escludendo però la possibilità di “bussare” a quella
zione all’intelletto stesso, senza contrapporvisi, può     Increata.
andare oltre i suoi limiti.                                A scanso di equivoci, sarà bene comprendere che un
Tutto quanto premesso ci fa però ritornare a prendere      simile accoglimento, basato sulla reiterata dichiara-
in esame lo scopo che ci si prefigge nell’aderire al       zione di volontà del postulante, che vede la trasmis-
nostro Ordine.                                             sione concreta, sia di un accesso, che di una partico-
Sinteticamente si potrebbe esemplificare con un con-       lare responsabilità spirituale, non prevede successive
cetto di reintegrazione coscientemente consapevole         possibilità di rinuncia, di ritorno a condizioni prece-
in quello stato dell’essere ed in quanto sia collegabile   denti la trasmissione (a meno di eventi e comporta-
ad esso anche in forma latente, che comunque va            menti affatto auspicabili). Per cui, sarà opportuno
risvegliato, e che ognuno può aver intuito esistere        essere decisamente prudenti prima di procedere.
oltre la forma umana, materiale.                           Ricordo spesso che probabilmente in altri livelli esi-
Questo ci porta a riprendere in considerazione cosa        stenziali, non si pesano le cose nel nostro stesso modo
sia la particolare trasmissione iniziatica diretta da      (a tal proposito non di rado cito anche le vicende di
Maestro Iniziatore (in possesso di un indubbio potere,     Giobbe), per cui eventuali stimoli provenienti da que-
status od almeno così dovrebbe essere) ad allievo, ed      gli ambiti, per indirizzarci nel modo coerente alle
in cosa possa consistere quell’iniziazione che proba-      responsabilità delle nostre scelte, potrebbero farci tro-
bilmente costituisce solo una sorta di apertura di cre-    vare “stretti all’angolo” in modo forse anche molto
dito per un fondamentale processo di cambiamento           sgradevole.
indispensabile ed insito in quella limbica attesa di cui   Infatti, muovendosi e comportandosi male, nonostan-
ho fatto cenno sopra.                                      te l’aiuto formativo, potrebbero configurarsi indubbie
Si è di fronte ad un probabile trasferimento di potere     possibilità di scegliere di continuare ad incorrere in
o status ma soprattutto di responsabilità, alla persona    quelle situazioni sempre più censurabili, come ad
che accoglie, senza che ci sia la necessità di partico-    esempio: d’iracondo desiderio di potenza, di spreco,
lari formule d’impegno o di giuramenti vari, ma solo       d’egoismo, d’ignavia, di cupidigia, di menzogna, di
a fronte della reiterata dichiarazione di volontà di       maldicenza, di tradimento, d’insubordinazione, di
acquisire veramente conoscenza.                            storditezza, ecc. con conseguenze anche su piani
Quindi, per un occhio attento, il segno, la parola,        diversi da quelli materiali.
l’imposizione cerimoniale delle mani, unitamente           Ad ogni modo, nei casi più gravi in cui si compiano
all’indubbia costante presenza di manifestazioni ori-      delle azioni ritenute malvagie, l’eventuale presa d’at-
ginanti dal livello spirituale egregorico e non                        to di un’uscita personale dalla catena marti-
solo da quello, svelano una vera trasmissione                          nista, ratificata poi anche da una sentenza
sacrale di un deposito di conoscenza riverbe-                          insindacabile, definitiva, pronunciata dal

                                                                       La consultazione di cenni storici
                                  n.68                                      sull’Ordine Martinista,
                         Equinozio di Primavera                           è possibile sul sito ufficiale
                                  2018                                 http://www.ordinemartinista.org            7
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Sovrano Gran Maestro nel pieno esercizio dei                           Al contrario, ogni singolo soggetto che sia
suoi poteri e delle sue funzioni, su delibera                          riuscito a compiere correttamente qualche
del Supremo Collegio dei Superiori Incogniti                           passo sulla nostra strada, in funzione delle
Iniziatori, ha le conseguenze che da ciò derivano.           caratteristiche della propria eredità spirituale, del pro-
In particolare, per il noto rapporto interattivo: basso-     prio “sangue”, avrà notato manifestarsi, in forma più
alto ed alto-basso, oltre ad un’interruzione dei rappor-     o meno evidente, il risveglio progressivo di ciò che è
ti di relazione sul piano materiale, c’è una inevitabile     sempre stato in lui, ma solo di quello e non certo di
soluzione di continuità con i livelli egregoici e con gli    altro che non gli è in alcun modo proprio e che magari
altri più elevati, causata decisamente prima della sen-      potrebbe essere comunque bramato da una mentalità
tenza pronunciata, soprattutto dalle azioni “malevole”       egocentrica e passionale (inoltre, non va però mai
liberamente scelte da sé stessi.                             equivocato il fatto che anche in ambiti oscuri e mal-
Qualche cosa di simile accade anche quando un sog-           vagi possano venire riattivate particolari facoltà, però
getto formalizzi l’intento di voler abbandonare la           solo apparentemente simili, per finalità comunque
catena, rifiutando, rigettando quindi anche ciò che gli      diametralmente opposte).
era stato trasmesso (poichè sta esercitando la sua           Così, potrebbe essere chiarita anche una piccola parte
volontà, gli altri su tutti i livelli, ne possono prendere   del mistero che forse riguarderebbe, come conse-
solo atto).                                                  guenza, un’unione felice e feconda tra la personale
Quando accade, diviene però implicita per coloro che         volontà e quella misericordiosa entità definita col
rimangono coinvolti nella situazione, anche l’impos-         nome di Provvidenza la quale, acconsentendolo,
sibilità oggettiva di continuare a trasmettere (se era       avrebbe riconosciuto l’eventuale soggetto essersi reso
stata data questa facoltà) quel deposito spirituale di       idoneo all’unione, in funzione della messa in pratica
cui, solo per propria scelta, non si ha più alcuna dis-      delle sue scelte rigeneranti. In sintesi, le conseguenze
ponibilità (oltre che contatto).                             del risveglio di alcune facoltà potrebbero essere defi-
Sarebbe bene tenerne prudente conto nel compiere             nite come doni “automatici”collaterali, atti a riutiliz-
successive azioni improprie, scorrette verso sé stessi       zare consapevolmente ciò che evidentemente si era
e nei riguardi di altri, magari millantando di continua-     obliato di sé.
re ad essere ciò che non si è più (che lo si voglia, che     Quindi, si tratterebbe di una sorta di grazia che met-
lo si capisca, oppure no; ognuno con le sue scelte ha        terebbe in condizioni di “dare” ciò che si è ricevuto,
voluto non esserlo più) e quindi aggiungendo ad erro-        ritrovandosi e trasformandosi volontariamente in una
ri gravi, altri forse ancora più gravi, soprattutto su       fonte di quei molteplici doni che le proprie caratteri-
piani differenti da quello materiale.                        stiche e solo quelle consentono, in funzione di una
Infatti, ciò produrrebbe un’oggettiva devianza per chi       sorta di “eredità di sangue”.
poi sarebbe inevitabilmente ingannato, se si affidasse       Preciso spesso tutto questo, sempre a scanso di equi-
a costoro che si ritroverebbero con un ulteriore appe-       voci. In tal modo, si spera che, pur ancora pesante-
santimento spirituale per il male che purtroppo fareb-       mente condizionati da una personalità materiale e
bero agli altri, distraendoli vilmente (ma quasi sem-        quindi da una mentalità egocentrica, non ci si aspetti,
pre non riescono neppure a capirlo) da quello che cer-       pur essendo stati accolti nel nostro Ordine, di diven-
cavano e che loro avrebbero impedito di trovare.             tare dei particolari privilegiati, predisposti a chissà
Purtroppo, rileggendo vari avvenimenti ormai storici,        quali fenomeni, senza averne alcuna vocazione, come
non solo quelli ben noti, ma anche altri recenti, sem-       a profetizzare, ad elargire guarigioni, od a produrre
bra proprio che tutto ciò continui a non essere ben          vari e straordinari miracoli (tralasciamo per indulgen-
compreso e meno che mai lo siano le cause                                te comprensione i folli vagheggiamenti di
vere, affatto luminose, che producono da                                 improbabili magherie ipotizzabili solo nella
sempre certi effetti nefasti.                                            fantasia di qualcuno), ecc.

                                                                          La consultazione di cenni storici
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Nella più semplice delle ipotesi si riuscirà                            smesso con l’imposizione delle mani e che
solo ad operare umilmente con un bagaglio                               comunque è fattibile solo come conseguenza
anche minimale di potenziali doni, inevitabil-                          del reale e per lo più auspicabilmente rinno-
mente anche molto modesti, rispetto all’immensa               vato stato dell’essere.
grandiosità di quelli della Luce, per un progetto di cui      Si potrà così intuire che oltre ai Maestri Iniziatori a
quasi sempre non si riuscirà a comprendere che qual-          cui ci si è affidati, si può attirare con intelligente pru-
che infinitesimo granello e forse neppure quello.             denza, l’importante attenzione di quelli egregorici e
Ovviamente, giusto per tentare di completare i chiari-        poi, con sempre con maggiore, lucida attenzione,
menti, gli eventuali doni personali non aumenteranno          forse quella di altri straordinari “intermediari”, men-
in numero ed in quantità solo per aver avuto l’occa-          tre si tenta di camminare verso la Luce, secondo le
sione di frequentare chi ne avesse in disponibilità un        indicazioni del nostro Ordine (ma non quelle di altri;
numero maggiore o solo perchè coloro a cui ci si              per cui è bene stare attenti e non fare della confusione
possa essere affidati, riescono a predisporre i propri        che produce inevitabilmente solo problemi anche se
figlioletti per una corretta ed efficace formazione.          uno non se ne accorge quasi mai subito).
Inoltre, sarà bene non dimenticare mai (non solo per-         Per tutto questo ed altro, si ricorda ciclicamente, a
chè viviamo nella materia) la necessità imperativa di         cura del Sovrano Gran Magistero (sentito sempre il
stare assai bene in guardia. Infatti tutte le forze fatali    parere dei fratelli Superiori Incogniti Iniziatori) quale
(ma non solo quelle), dopo essersi scatenate a lungo          sia il nostro programma metodologico, tenendo conto
contro il tentativo di ognuno, di mutare la personalità,      anche delle alterazioni subite da alcune dottrine che
quindi, contro una volontà supportata dalla concen-           nell’immaginario collettivo si sono adattate, non sem-
trazione auspicabilmente sempre più fredda, calma e           pre in modo virtuoso, a fenomeni di carattere contin-
potente, appena ne avessero qualche possibilità, ten-         gente (sociale, religioso, politico, economico, ecc.).
teranno nuovi e ripetuti assalti, utilizzando come gri-       Ogni singolo Iniziatore rimane comunque libero di
maldello anche i residui edonistici, con relative insi-       integrare l’istruzione di base indicata (facendo molta
curezze, della vecchia personalità dominata da un IO          attenzione però, di non sostituirla mai, in alcun modo,
egocentrico con tutti i problemi, per lo più sintetizzati     con altro, anche se apparentemente più efficace),
nei quattordici argomenti delle meditazioni.                  magari con lezioni orali, conferenze di gruppo, illu-
All’inizio della disamina, ho accennato a delle chiavi        strazioni d’opere “equilibrate” che possano favorire
d’accesso. Senza voler invadere il campo particolare          la comprensione soprattutto delle discipline collatera-
d’istruzione curato da ogni Iniziatore nel proprio            li, desunte dai filoni (compositi) come quelli: alche-
gruppo, sarà opportuno capire che il nostro è un per-         mici, astrologici, kabbalistici, ecc.
corso interiore ed esteriore di conoscenza, attraverso        Ovviamente, sarà opportuno che tali esposizioni for-
cui si tenta di formarsi per riuscire ad essere nella         mative non avvengano mai durante i lavori rituali, ma
condizione di utilizzare correttamente le possibilità di      bensì in occasioni differenti, senza che le luci siano
un contatto con ciò che ogni grado prevede in pro-            accese, i pentacoli esibiti, le invocazioni pronunciate.
gressione ben definita.                                       Non credo sia necessario indugiare in particolari spie-
Quindi non sarà mai solo un ambito di accumulo                gazioni del perchè lo si debba fare.
nozionistico e culturale, squisitamente teorico, ma           Per gli Associati, il programma ovviamente s’inqua-
una sorta di vera e propria palestra interiore (con ine-      dra nella materia del primo settore, straordinariamen-
ludibili riscontri esteriori), tramite cui le precise, sin-   te importante per una corretta impostazione, perché
tetiche indicazioni teurgiche (però ripeto, non le            poi si riverbererà su tutto il cammino successivo.
magherie fantasiose, più o meno esotiche) ,                              Per i gradi successivi, ribadisco il concetto
un nuovo modo di “pregare”, potranno favo-                               di prepararsi bene in grado di Associato.
rire quanto è correlato a ciò che è stato tra-                           Così ciò che si potrà/dovrà tentare di mette-

                                                                           La consultazione di cenni storici
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re in campo, apparirà forse meno difficile da                         su più piani sono importanti da non obliare
realizzarsi ed ogni scintilla di successo si                          maldestramente per distrazione o per una
manifesterà poi nella sua gioiosa bellezza                            supponenza (avvenimento purtroppo affatto
diretta verso la Luce.                                      raro), che potrebbe derivare dal non avere superato
E’ evidente che per l’istruzione generale (ripeto però,     bene l’esplorazione di sé stessi (pensieri, parole, azio-
fuori dai lavori cerimoniali), ogni Iniziatore potrà        ni), in relazione soprattutto ai primi tre o quattro argo-
farsi coadiuvare da qualche Fratello o Sorella esperti,     menti delle nostre meditazioni, ma poi anche degli
mentre riguardo le indicazioni specifiche, conseguen-       altri.
ti all’applicazione rigorosa del metodo dell’Ordine,        Buon lavoro.
per lo più riservate, il rapporto rimarrà sempre esclu-                                       ARTURUS S:::I:::I:::
sivo tra Iniziatore e figlioletto/a.                                                                     S:::G:::M:::
In tale ambito, pur mantenendo stabili i riferimenti
canonici, generali, costui avrà anche l’onere di tenere
conto empaticamente delle possibilità d’apprendi-
mento strettamente correlate alla differenza dei sessi.
Infatti, come ben sappiamo, l’inevitabile diversità
d’approccio e di trasmissione si presenterà quasi sem-
pre completamente dipendente dalle caratteristiche
peculiari delle due personalità (predisposizioni che ci
riportano alle differenti, ma complementari utilizza-
zioni della mente, sia attraverso il processo d’intui-
zione, che di quello della comprensione che se disar-
monici, non porteranno mai ad alcuna vera conoscen-
za).
Questa, unitamente ad altre considerazioni, può rap-
presentare la nota necessità di instaurare un rapporto
formativo, selettivo, su misura, per ogni singolo
figlioletto/a, con la conseguenza implicita di mante-
nere una certa riservatezza nelle riunioni collettive, in
quanto ciascuno ha le sue specifiche problematiche
d’affrontare, in funzione delle differenze dicotomiche
esistenti per noi umani anche sul piano spirituale
(così come ci è rammentanto e raccomanda-
to da sempre in ogni testo, compresi quelli
religiosi); quindi, tali caratteristiche esistenti

                                                                         La consultazione di cenni storici
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                                                                    (El Hay, Adonai).
                                                                    Il primo nome Ehie significa "lo sono" o io
                                                                    sarò cioè l’Atto, l'Essere, il "Me" pronuncia-
                                                           to da Dio che è e sempre sarà come si legge in Jsaia,
           Filippo D’Aquino                                44,6: Io sono il primo e io sono l'ultimo e oltre a me
                                                           non c è nessun Dio.
                                                           Ehie sta in Kèter, la Corona, la quale stando al di
                                                           sopra di tutte le altre Sephiroth ne è il coronamento e
                              JOHANNES S:::I:::I:::        corrisponde al Regno (Malkut) che perpendicolar-
                                                           mente ad essa giace nel punto finale.
                                                           Il secondo nome Jehova significa “egli è” o "egli

Nato a Carpentras verso il 1518, Filippo d'Aquino,
                                                           sarà”.
                                                           È il nome usato nella Genesi mosaica per designare il
                                                           Dio fedele ai patti giurati con Abramo, quindi il Dio
il cui nome vero era Mardocheo, fu un sapiente rab-
                                                           immutabile. Riposa in Hokmah (Sapienza) che consi-
bino che si converti al Cristianesimo in Aquino da cui
                                                           ste nella conoscenza degli universali.
prese il nome.
                                                           Hokmah forma un’intima unità con Kèter. Dio si rive-
Ritornato in Francia, si stabilì a Parigi dando lezioni
                                                           la ai mondi mediante Hokmah, la sua Sapienza; il
di lingua ebraica per mantenere la famiglia. Il re
                                                           Pensiero (Keter) diventa Pensante in Hokmah per poi
Luigi XIII lo nominò professore al Collegio di
                                                           rivelarsi Pensato in Binah.
Francia. Morì nel 1650 lasciando numerose opere tra
                                                           Helohim è il terzo nome. Deriva da Eloha, giurare
cui l'Interpretatio arboris cabbalistica cum ejusdem
                                                           come se volesse garantire l'alleanza e l’amore fra le
figura ex antiquis scriptoribus della quale diamo que-
                                                           creature e Dio.
sto saggio sui nomi divini e le Sephirot.
                                                           Questi tre nomi stanno in quella parte di luce incom-
Poiché Dio è semplicissimo - scrive F. d'Aquino - non
                                                           prensibile con il volto stornato dalle creature per
può essere composto come le cose, da genere e diffe-
                                                           dimostrare che le tre prime Sephiroth non hanno rela-
renza; per conoscerlo, le creature devono ricorrere ai
                                                           zione che tra loro solamente, come sta scritto in
nomi che costituiscono i reali strumenti per averne
                                                           Esodo 33,20-23: E aggiunge: tu non puoi vedere la
conoscenza ed ai quali esse si afferrano come se fos-
                                                           mia faccia, perché nessun uomo può vedermi e vivere.
sero i gradini di una scala ardua da salire e discen-
                                                           E Geova disse ancora: Ecco un luogo presso di me, e
dere.
                                                           tu devi stare sulla roccia.
I nomi divini sono disposti su questa scala e suddivisa
                                                           E deve accadere che mentre passa la mia gloria ti
in tre parti di cui la più alta è quella del mondo degli
                                                           devo porre in una buca della roccia, e devo mettere
archetipi, la seconda rappresenta il mondo angelico e
                                                           sopra di te le mia palma come uno schermo finché io
la terza il mondo sensibile
                                                           sia passato. Dopo di ciò devo togliere la mia palma,
La prima parte della scala contiene i sei nomi divini
                                                           e in realtà mi vedrai di dietro. Ma la mia faccia non
(Ehie, Jehova, Elohim, El, Shaday, Eloha) disposti in
                                                           si può vedere.
modo da formare - la più perfetta delle figure: l'esa-
                                                           Il quarto nome è El che significa possente. Influenza
gono.
                                                                      la Sephirah Hesed (o la Misericordia) per
La seconda parte ha due soli nomi disposti
                                                                      dimostrarci che Dio ha creato il mondo
l'uno, collaterale all'altro (Jehova Zebaoth,
                                                                      angelico e il mondo sensibile per amore e
Elohim Zebaoth).
                                                                      benevolenza.
La terza parte, infine, ha gli ultimi due nomi
                                                                      Il quinto nome Shaday “che basta a se stes-
disposti perpendicolarmente l'uno all'altro

                                                                       La consultazione di cenni storici
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                         Equinozio di Primavera                           è possibile sul sito ufficiale
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so” ci fa sapere che Dio ha creato il mondo                             (Hod opposto a Nesah) come se si dicesse
non perché ne sentiva la necessità il che è                             che l'abito è diverso dalla persona e poiché
reso evidente dalla Sephirah, Timore, Pachad                            l'abito è esteriore, questo nome, Elohim
(o Geburah forza giudizio) per dimostrare che le               Zebàoth assume il significato di “schiere visibili della
creature devono temere Colui che le ha create senza            terra”.
che ne avesse avuto la necessità e dalle quali, tuttavia,      Il nono nome è Dio vivente o “El Hay” che sta nel
vuol essere onorato.                                           canale detto "fondamentale", la Sephirah Yesod, base
Il sesto nome è Eloha che dimora nella Gloria                  del mondo, il Fondamento da cui derivano l'esistenza,
(Tiferet) per insegnare che la Misericordia e la               la conservazione degli uomini che non sono eterni,
Giustizia divine (Hesed e Pachad) si uniscono nella            ma creati e deboli e dà vita a tutte le cose materiali.
Gloria che Egli richiede dalle sue creature e sotto le         L'ultimo nome é Adonai o “Signore che scorre nel
quali ha posto le schiere degli Angeli Difensori e             Regno” (Malkut) per farci intendere che la nostra
degli Angeli Accusatori come possiamo leggere in I             anima è indotta a glorificare il suo Creatore al fine
Re, 22.19: per certo vedo Geova seduto sul suo trono           di trovare in Lui la sovrabbondanza dei beni, scopo
e tutto l'esercito dei cieli che sta presso di lui, alla sua   ultimo d'ogni regno e d'ogni vita civile.
destra ed alla sua sinistra, ed a causa dei quali Egli
prende per settimo nome quello di Essere cioè Jehova                                                JOHANNES S:::I:::I:::
Zebaoth, nome dell'aspetto benigno del Creatore che
sta nelle schiere degli Angeli Difensori perché la
nostra difesa dipende solamente da Dio (Amore).
Questo nome influisce in Nesah, detta anche
“Eternità”, designa il suo Essere.
L'ottavo nome è Elohim Zebàoth, Dei degli Eserciti,
l'aspetto severo del Creatore che sta nelle schiere
degli Angeli Accusatori che Egli ha stabilito perché
vuol essere obbedito ed onorato (Timore).
Questo nome influisce in Hod, Il Decoro,
l'Ornamento che sembra opposto all’Essere:

                                                                           La consultazione di cenni storici
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          Tutto è fermo                                                La tentazione di rinunciare e di arrendersi è
                                                                       legittima per una così debole creatura, ma al
                                                              medesimo tempo il lignaggio è alto e, per quanto ti è
                tutto si muove                                permesso e possibile, ti rammenta l'origine.
                                                              Sperimenta ciò che è passeggero, cerca strenuamente
                                      GINOSTRA I:::I:::       ciò che è costante.
Tutto è fermo, tutto si muove.                                Possono trascorrere ere, civiltà, mondi, ma in tutto
                                                              questo ci sarà sempre ciò che è fisso e ciò che è vola-
Ascolta bene, sei fermo, ascolta bene, ti muovi.              tile e tu sarai sempre a cavallo di questi due principi.
Ogni cosa e il suo contrario, vite ogni dove, vite per        Stancati, stancati davvero, stancati di vita e di presen-
ogni ragione, voragini di rumore e abissi di silenzio, la     za e poi fermati, il tempo necessario, il tempo dovuto,
Natura, potente e orfana, questo quello in cui siamo          il tempo giusto e riposa. E' così che funziona, è così
immersi, questo quello che conosciamo e quello che            che accade, è così che si avanza.
non conosciamo.                                               Siamo separati da tutto e tutto è separato da noi e in
Se respiri puoi attraversarlo, se non respiri ti travolge.    questa realtà ci seppellisce la solitudine.
Vivi la violenza, l'euforia e la ferocia della tua gioven-    Respira, Respira, Respira il Respiro, codice assoluto
tù, perché ti appartiene.                                     dell'essere vivi, dell'essere dentro e dell'essere fuori,
Vivi la passione e la fame del tuo desiderio perché è         una chiave, un rito, un suono magico di unione, la sola
nella tua costituzione.                                       cura per questo nostro cuore spaurito.
Vivi il sapore acre di questo mondo perché è la terra         La religione dell'anima e l'aiuto del cielo, la rotta, il
in cui crescerai.                                             viaggio, non per arrivare, non per la ricompensa, ma
E quando ti è concesso il privilegio di un udito sottile      per il coraggio di morire.
e di uno sguardo profondo onorali.                                                                GINOSTRA I:::I:::
E quando non ti è concesso chiediti perché.
Quando udirai quella domanda, fermati perché è di te
che si tratta.
Quando il tuo sguardo viaggerà più veloce del pensie-
ro inseguilo, ti porterà oltre.
Mille le forme, le meraviglie, le aberrazioni, mille le
evoluzioni, le verità, infinite le possibilità e i limiti,
incommensurabili i misteri.
Cercare di diventare migliori per sentirsi migliori, un
inganno.
Cercare di essere migliori per essere migliori, un
vezzo.
Cercare di essere migliori senza la Preghiera, come
bere da una brocca vuota.
Diventare peggiori per rabbia, una sconfitta.
Diventare peggiori per accidia, stoltezza.
Diventare peggiori senza averlo deciso, una schiavitù.
Scegli, per il tuo grado di libertà, scegli sempre, scegli
per te, scegli con fierezza, fallo e sii presente in questa
scelta, nel bene e nel male e niente andrà

                                                                          La consultazione di cenni storici
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                                                                       e inferiori, la realtà superiore si riferisce al
                   Alef                                                Nefesh Elokit, la parte divina dell'anima che
                                                                       rappresenta un livello di coscienza privo di
                                       REGULUS I:::I:::      angosce o preoccupazioni, un livello di coscienza in
                                                             diretto contatto con il divino, la Yod inferiore rappre-
                                                             senta l'ego dell'anima, il Nefesch Behamit, stato cao-
                                                             tico della coscienza che possiamo mettere in relazio-
Secondo giorno, D-O disse: sia un firmamento in              ne con lo stato inconscio.
mezzo alle acque per separare le acque dalle acque.          I due lati simmetrici, questi due livelli di coscienza,
D-O fece il firmamento e separò le acque che sono            sono separati dal RAQIA, il firmamento, lettera che se
sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il fir-       da una parte separa, dall'altra è il ponte che riconduce
mamento. E così avvenne. D-O chiamò il firmamento            il divino del microcosmo al divino del macrocosmo,
cielo e fu sera e fu mattina.                                veicolo di comunicazione tra lo spirituale e il materia-
Nell'alfabeto ebraico, troviamo l'insieme di simboli         le.
che rappresentano i fondamentali componenti spiri-           L'Alef è la scintilla divina presente nell'essere umano,
tuali della creazione, ogni lettera, apre un canale          infatti, andando a sommare i numeri delle due Yod
diretto alla realtà superiore, Alef, prima lettera espres-   con il numero del firmamento, rappresentato dal
sione dell'unità divina, unisce insieme la coscienza         numero della lettera Vav scritta per esteso, 12, avre-
dell'essere umano con quella del divino, il macroco-         mo un altro ed interessante valore numerico pari a 32.
smo ed il microcosmo, tutto in un unico simbolo.             Questo numero nella mistica ebraica rappresenta la
SHEMA' ISRAEL, SHEMA' ISRAEL                                 parola LEV che tradotta significa CUORE, potremmo
ADONAI ELOHENU                                               quindi affermare che la lettera Alef, è la fiamma calda
ADONAY EHAD...                                               e luminosa che alberga nel nostro cuore, scintilla
Nella Shema Ysrael, si dice che D-O è Uno e la lettera       dell'Amore ardente di D-O, potenza che unisce
Alef, che nella sua interezza, ha valore numerico            l'Essere all'Essente. É interessante osservare come la
uguale a Uno, rappresenta quell'unità divina presente        nostra parola, Amore, riporti all'unità divina rappre-
in ogni essere umano che la pone in stretta correlazio-      sentata da Alef, se volessimo calcolare l'Amore, note-
ne con D-O.                                                  remmo che sommandone i numeri espressi dalle sue
Osservando, infatti, le lettere che la montano, la           lettere ed effettuandone la loro riduzione teosofica,
somma dei numeri ad esse correlati, mostrano la stret-       ritroveremmo quell'unità divina da cui tutto proviene,
ta relazione col divino e il risultato di questa addizio-    (1+11+13+16+5= 46= 4+6=10 =1) principio divino
ne magica porta al numero 26, numero che ritrovia-           da cui ogni cosa nasce.
mo nell'innominabile Tetragramma Divino:YHVH                 Meditare dunque questa lettera, ci permette di porci
Jod – He – Vav – He, il cui valore numerico, è appun-        in relazione con l'Amore, potenza divina presente in
to 26 (10+5+6+5 = 26).                                       noi, permettendo la comunicazione tra lo spirituale e
L'Alef, fornisce, nella combinazione delle sue lettere,      il materiale al fine di portare stabilità e armonia tra i
l'intero progetto divino della creazione, momento in         nostri livelli coscienziali e poter così giungere, all'e-
cui D-O divide le acque superiori da quelle inferiori.       quilibrio dell'essere.
Nel rappresentare la lettera Alef, troviamo in                                              REGULUS I:::I:::
alto uno Yod dritto, in basso uno Yod a rove-
scio e in mezzo una Vav, per riunire queste
due lettere.
Le due Yod rappresentano le acque superiori

                                                                          La consultazione di cenni storici
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            Il fine ultimo                                            vo patrimonio cristiano; tuttavia con la mis-
                                                                      sione del Cristo si assiste ad una volontà di
                                                             incarnazione di questa tematica non solo nella storia
              del Martinismo                                 ma anche nel pensiero Martinista che invita all’unità.
                                                             “Ecce Quam Bonum et Jucundum Habitare Fratres
                                       HASID S:::I:::I:::    in Unum” questo detto nella sua semplicità non rap-
                                                             presenta solo un invito alla condivisione e alla solida-
                                                             rietà ma esprime un meraviglioso progetto divino che
Quattro è il numero degli elementi che costituisco-          vede l’uomo proiettato nell’universalità intelligente e
                                                             creativa, tanto più importante quanto più l’uno diven-
no l’universo e nel quattro è contenuto il tre. Nel tre      ta molteplice ed il molteplice uno.
sta racchiusa la funzione iniziatica (sofferenza, morte,     Alla luce di questa verità, ogni Martinista deve cer-
rigenerazione). Il quattro è il numero caro a L.C.de         carne i dettami mediante la preghiera e l’eggregora,
Saint Martin e a coloro che seguono la sua dottrina. In      dove uno è la continuità dell’altro e dove ogni parola,
esso è racchiuso l’universo ( acqua, aria, terra e           vibrando, diviene preghiera, dando così un contributo
fuoco).                                                      al progresso delle anime, all’armonia e al ritorno al
Il tre, contenuto nel quattro, è il numero che diviene       Padre.
Uno e l’Uno diviene tre. L’uomo a causa della caduta         L.C.de Saint Martin definisce la preghiera una “con-
di Adamo si trova inesorabilmente legato alla mate-          sumazione”, una sperimentazione delle verità, regia
ria. L’iniziato Martinista ha la possibilità di auto rige-   di trasformazione; in effetti, la preghiera si ricollega
nerarsi seguendo la dottrina del V:::M::: L.C. de Saint      al principio alchemico del seme dei metalli o del lie-
Martin.                                                      vito primordiale per la crescita e la trasformazione.
È nella dottrina Martinista che l’iniziato incontra il       La preghiera è il fuoco che riscalda l’athanor facendo
Rito, il Mito, il Simbolo che esprimono il concetto su       ardere insieme amore, volontà e fede.
“l’essere” ed il non “essere” non riscontrabile altri-       Il dramma mistico del Cristo, la sua passione, morte
menti nelle lingue ebraiche. Il tre richiama alla triade     e resurrezione, si proiettano sulla materia per tramu-
archetipica: sofferenza, morte, resurrezione (rigene-        tarla.
razione).                                                    Con la devozione e la preghiera (insegna Saint
Sofferenza, morte e resurrezione non sono esclusivo          Martin) le sostanze materiali soffrono, muoiono e
patrimonio cristiano.                                        rinascono ad un nuovo modo di essere: vengono tra-
Con la missione del Cristo assistiamo ad una volontà         smutate.
di incarnazione di questi temi adottati da Saint Martin      Questo è lo schema di base per la rigenerazione
per la sua dottrina Cristica.                                mediante il sacrificio che altro non è che la funzione
Cristo è chiamato da Saint Martin il “Riparatore” poi-       iniziatica della sofferenza e che, in quanto tale,
ché, con la preghiera e la meditazione rivolte al            risponde al concetto espresso da Saint. Martin dove
Riparatore che fa da tramite con Dio, è possibile usci-      ogni parola, ogni pensiero diventa preghiera e contri-
re dalla condizione di figli di Adamo “Cadmon” ed            buto al progresso delle anime, dell’armonia e dell’av-
elevarsi nella condizione spirituale del primo Adamo,        vicinamento a Dio.
realizzando così l’unione con Dio (il tre diviene uno        La preghiera come ultimo atto, è reintegrazione e
ed il quattro corpo fisico che si tramuta in                           aspirazione Martinista.
spirito).                                                              La reintegrazione è uno stato di totale con-
Si deduce che sofferenza, morte e resurre-                             sapevolezza e conoscenza di tutte le forze

                                                                         La consultazione di cenni storici
                                   n.68                                       sull’Ordine Martinista,
                          Equinozio di Primavera                            è possibile sul sito ufficiale
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latenti di tutte le leggi.
È necessario capire e dare ascolto alle rivela-
zioni che si verificano al centro “dell’uomo -
spirito” realizzando quanto afferma il nostro V:::M:::
“L’unica vera iniziazione che anelo e che cerco con
tutto l’ardore del mio animo è quella che ci consente
di entrare nel cuore di Dio e di fare entrare il cuore
di Dio in noi...non esistono misteri per conquistare
questa sacra iniziazione: l’unico mezzo è di penetrare
sempre più profondamente negli abissi del nostro
essere, fino ad individuare e portare alla luce in
superficie la viva e vivificante radice.”

                                     HASID S:::I:::I:::

                                                          La consultazione di cenni storici
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                        Equinozio di Primavera               è possibile sul sito ufficiale
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                                                                      do la conciliazione delle antinomie nell’uo-
                                                                      mo e fuori dall’uomo.
                                                                      L’uomo deve percepire, sentire, ricercare
                                                            l’essenza nella sintesi che non è solo ciò a cui ci si
        Piccole riflessioni sul                             rivolge, ma è anche ciò da cui si espande l’essenza.
                                                            Il rapporto è biunivoco e bidirezionale: si parte dal
                                                            centro, dall’essenza dalla spiritualità pura per muo-
                  QUATTRO                                   versi sulle quattro direttrici, ma ci si muove anche
                                                            dalle periferie, dagli estremi della materialità per
                                                            giungere alla interiorità pura.
                                            ATHANASIUS      In buona sostanza, così come è fuori, così è dentro:
                                                 A:::I:::   tutto è correlato e speculare e tutto è conflitto. In que-
                                                            sta prospettiva, in cui tutto si riconcilia e si sintetizza,
Nella nostra ricerca aspiriamo solo alla liberazione        si scopre la ciclicità delle quattro stagioni e della linea
                                                            degli equinozi, dei solstizi e dei quattro elementi:
attraverso la distruzione delle catene della materiali-     tutto il divenire è volto al superamento della grande
tà.                                                         cosmogonia in cui la chiave di volta è costituita dal-
Il ricongiungersi e ritrovarsi nella pura essenza spiri-    l’uomo.
tuale, l’aspirazione verso l’infinito nella sua natura      Siamo, quindi, sempre più chiamati a superare la con-
sottile ed assoluta, è veicolato dalla distruzione, a       flittualità al fine di giungere al centro del puro spirito.
volte anche cruenta, delle zavorre terrene.                 Tutto ciò è funzionalizzato al riavvicinamento, al
Si è avuta la consapevolezza di essere stati schiantati     ricongiungimento ed alla reintegrazione con il nostro
nella materia pura che ci stringe e ci piega allontanan-    Creatore in cui tutto si armonizza.
doci dal Creatore di cui siamo la parte caduta.             E’ grande la fatica che ci attende e che, a volte ci
La croce è l’emblema del supplizio a cui siamo con-         opprime, rendendo il nostro cammino difficoltoso.
dannati, distesi sui suoi quattro rami ed alla cui inter-   Il sentiero impervio della materialità ci spinge per un
sezione è inchiodato il nostro spirito.                     verso nel cedimento continuo della materia e per altro
Tuttavia al supplizio cede la conciliazione degli           verso, la Luce che si scorge ci porta ad andare avanti
opposti e i quattro rami della croce, simbolicamente        con speranza fino a giungere alla Corona in un conti-
richiamanti l’opposizione delle rette contrarie, vanno      nuo conciliare i quattro elementi.
a coincidere, ad unirsi e fondersi nel vertice, punto di                                              ATHANASIUS
congiunzione. La vita dell’uomo, pertanto, nei suoi                                                             A:::I:::
conflitti materiali, mossa dagli istinti, dall’impeto
degli accadimenti, dalla irruenza della volontà e
dall’ardore delle passioni, cede e si concilia nella sin-
tesi divina.- René Guenon riconosce che  (Il
Simbolismo della Croce) con ciò sollecitan-

                                                                         La consultazione di cenni storici
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                                                                          lui?”
                                                                          Cosa si può dedurre da questa traduzione?
          Caino e Abele                                         Che solo facendo il bene avviene una elevazione spi-
                                                                rituale, cioè che se ne porta il segno ed è quindi deter-
                                                                minante dominare le passioni che ci trascinano nella
                                                   MIRIAM       china del male. Purtroppo, Caino non capisce questa
                                                     I:::I:::   lezione e non sottomette le proprie passioni, gelosia,
                                                                invidia ecc. Lui uccide il fratello e questo atto non gli
                                                                viene perdonato da Dio che comunque dice:
                                                                “Chiunque Ucciderà Caino subirà la vendetta sette
A tutti noi fin da bambini è stato raccontato l’episo-          volte”.
dio biblico di Caino e Abele narrato nella Genesi,              Dobbiamo fare un ulteriore passo nella rivalutazione
quasi sempre con intenti moralistici-educativi.                 del fratello comunemente considerato “cattivo”,
Ovviamente, il racconto fa riferimento unicamente al            infatti Caino è l’unico a sentire la voce di Dio ed a
significato letterale della Torah ma noi dobbiamo               dialogare con Lui; questa circostanza non deve essere
considerare anche gli altri tre livelli di interpretazio-       sottovalutata. In altri passi della Bibbia Dio ha
ne; Infatti, lo studio di questo testo sacro si svolge su       mostrato una maggiore severità ed ha comminato
quattro piani:                                                  punizioni molto più drastiche contro i peccatori; per-
Peshat-Letterale                                                sonalmente non avevo mai compreso queste differen-
Remez-Allegorico                                                ze di comportamento valutando le diverse situazione
Derash-Metafora parabola                                        sulla base di un'interpretazione letterale della Bibbia.
Sod-Significato segreto misterioso mistico.                     Credo che Fabre d’Olivet ci offra la possibilità di
Le iniziali di questi quattro livelli creano la parola          capire un possibile significato simbolico di questo
“PaRDeS” che significa paradiso, giardino; molti                episodio: Abele rappresenta la parte carnale di Caino
studiosi considerano questa parola sinonimo di giar-            e dell'uomo in generale: ma è importante avere la
dino dell'Eden.                                                 consapevolezza che le nostre passioni e i nostri
Sicuramente solo studiosi che abbiano raggiunto una             impulsi sono comunque importanti, rappresentano
eccezionale conoscenza della lingua e cultura ebraica           una forza di cui ci dobbiamo servire lungo il percorso
riescono a superare il primo livello di lettura della           iniziatico, devono essere dominati e indirizzati.
Bibbia: tra questi per me c’è anche Antoine Fabre               Il viaggio verso la consapevolezza richiede molta
d'Olivet che ha scritto “la lingua ebraica restituita” e        energia e determinazione: la meditazione, strumento
altri libri quasi tutti sull'ebraismo.                          così importante per i Martinisti, per passare dall’Io
Questi, a mio avviso, riscoprendo nell'alfabeto ebrai-          alla coscienza del Sé, pur nel rilassamento esteriore,
co ulteriori corrispondenze, oltre quelle tradizional-          richiede desiderio, concentrazione e volontà, qualità
mente conosciute, tra lettere e glifi grafici, ha cercato       queste ultime inerenti alla forza interiore non certo
di cogliere il significato simbolico della parabola di          alla debolezza. Nella Basilica di San Vitale a
Caino e Abele: cosi infatti ha tradotto il passo Gen. 4:        Ravenna in due lunette del presbiterio
6 e 7 “perché questo turbamento e questo                                    poste una di fronte all'altra vi sono due stu-
abbattimento? non è vero che se fai il bene ne                              pendi mosaici raffiguranti: una il sacrificio
porti il segno? e se non lo fai, al contrario, il                           di Abele l’altra il sacrificio di Isacco.
vizio ti si dipinge in fronte? Che il male ti                               L'iconografia di questi costruttori di mosai-
attira nella sua china che diviene la tua? E                                ci era molto precisa ed accurata: infatti i

                                                                             La consultazione di cenni storici
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