Sapore di mare Polpo e dintorni Pomodoro re dell'estate Bianchi e rossi di Campania

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Sapore di mare Polpo e dintorni Pomodoro re dell'estate Bianchi e rossi di Campania
n. 2/2012

             PER CHI AMA LA VITA E LA BUONA TAVOLA

            Sapore di mare
            Polpo e dintorni
            Pomodoro
            re dell’estate
            Bianchi e rossi
            di Campania
Sapore di mare Polpo e dintorni Pomodoro re dell'estate Bianchi e rossi di Campania
Sapore di mare Polpo e dintorni Pomodoro re dell'estate Bianchi e rossi di Campania
Siamo tutti Pokémon!
  Quando si parla di evoluzione, la prima cosa che viene in mente è la teoria
  formulata dal naturalista inglese Charles Darwin e pubblicata nel 1859, nel
  suo libro “L’origine delle specie”. Tuttavia mi piace citare una “fonte” diversa
  e descrivere l’evoluzione più come una sorta di metamorfosi, utilizzando
  il più semplice e fanciullesco degli esempi, rappresentato dai Pokémon, i
  famosi videogiochi giapponesi, tanto di moda qualche anno fa.
  Una delle caratteristiche di questi “mostriciattoli” è quella di potersi-doversi

                                                                                         editoriale
  evolvere mutando stato ed aspetto, tramite continui combattimenti: sono
  costretti a battersi continuamente, al fine di evolversi e in tal modo acqui-
  siscono maggiori poteri. Come non ricordare l’evoluzione del più celebre
  Pokémon chiamato Pichu, dapprima in Pikaciu e quindi definitivamente
  in Raichu. O Nidorina che si evolve in Nidoqueen o il Pokemon-lucertola
  Charmender che diventa, dopo la vittoria, Charizard.
  Orbene, gentili lettori, sappiamo che anche a noi umani è toccato in sorte
  un simile destino. La nostra vita, alla ricerca della felicità e serenità, è infatti
  una lotta quotidiana: passare gli esami a scuola, cercare un lavoro, istruire
  i figli, mantenere una famiglia, etc. E nel raggiungere tutti gli obiettivi che
  ci si pone, è necessario, obtorto collo, combattere. Ciò che più si riscontra
  è che, coeteris paribus, a volte il primo combattimento è verso se stessi.
  Combattere la poca autostima che abbiamo, combattere aloni di depressione

                                                                                           editoriale
  che a volte ci circondano, combattere la pigrizia del tran tran quotidiano,
  reiterato per anni, combattere l’umana idiosincrasia al cambiamento, etc.
  Quindi, quanto vogliamo veramente evolverci? Quanta voglia abbiamo di
  uscire dal bozzolo e librarci verso nuove scoperte, mutando aspetto e stato,
  acquisendo nuovi poteri, come ci insegnano i nostri amici mostriciattoli? Il
  potere taumaturgico di un nuovo amore, di un lavoro trovato, di un 30 e lode,
  di una promozione lavorativa, di un familiare o amico che guarisce da una
  malattia, di un agognato aumento retributivo, della nascita di un bimbo…
  Che dire? L’augurio più caro che ci possiamo fare è quindi quello di diventare
  dei Raichu, non come piccoli mostriciattoli, ma come archetipi di persone in
  continua evoluzione, con sempre maggiori poteri da gestire singolarmente
  e, possibilmente, a vantaggio anche di coloro che ci sono vicino!
                                                                        Omedetou!
                                                              Giorgio Santambrogio

                                                                                           3
                                                                                                   n. 2 2012
Sapore di mare Polpo e dintorni Pomodoro re dell'estate Bianchi e rossi di Campania
Sapori Deliziosi
                        6   Polpo e dintorni
                            Facili da cucinare, alla portata di tutti e
                            buonissimi: i molluschi "cefalopodi"
                            di Rina Faccenda

                        11 Il re della cucina
sommario
                            Ottimo crudo, indispensabile in tante ricette:    6
                            non è estate senza il pomodoro
                            di Stefania Pianigiani

                        14 Facce e forme
                           da mangiare                                        11
                            Giocare con il cibo per stare bene a tavola
                            con i piccoli
                            di Rina Faccenda

                        17 Sapore sudamericano
                            I tratti comuni e le particolarità nella cucina
                            di un grande, bellissimo continente
                            di Chiara Brandi
             sommario

                        26 Irresistibile maionese
                            Delicata e gustosa, è l'ideale con i piatti
                            freschi
                            di Caterina Simonato                              34
                        34 Per tutti i gusti
                            C'è solo l'imbarazzo della scelta tra i tanti
                            tipi di birra che possono accompagnare
                            i nostri piatti preferiti
                            di Sergio Lo Monte

              4
 n. 2 2012
Sapore di mare Polpo e dintorni Pomodoro re dell'estate Bianchi e rossi di Campania
36 Il cuore verde
                                                                                         dell'Italia
                                                                       39                    L'Umbria, una piccola regione, ma ad
                                                                                             altissima densità di bellezza e di sapori
                                                                                             di Serge Cavalieri

                                                                                      39 Che afa che fa
                                                                                             Il caldo vi sembra insopportabile?
                                                                                             Ecco qualche accorgimento per passare
                                                                                             un'estate piacevole
                                                                                             di Enrico Zoi

                                                                                      42 Uniti per la lotta
                                                                                         al cancro
                                                                                             AIRC sostiene la ricerca scientifica contro i
                                                                                             tumori anche grazie alla raccolta fondi
                                                                                             in cambio di azalee e arance
                                                                                             di Cloe Facchini

                                                                                      45 Acqua sì,
                                                                                         ma senza sprechi
                                                                                             I segreti dell'annaffiatura, anche quando
                                                                       47                    non siamo in casa
                                                                                             di Stefania Pianigiani

edizioni SICREA
via di Gramignano 70, Campi Bisenzio (FI) - tel. 055 8953651
Registrazione del Tribunale di Firenze n. 4964 del 15/05/2000
                                                                                                                                     Rubriche
Direttore responsabile: Leonardo Romanelli
Comitato di redazione: Giorgio Santambrogio, Gianluca Tositti,                          21     La ricetta filmata
Mauro De Feudis, Andrea Crescenti
coordinamento editoriale: Gianluca Tositti                                              22     Le ricette gustose
caporedattore: Lirio Mangalaviti
collaboratori: Chiara Brandi, Serge Cavalieri, Irene Fabiano, Rina Faccenda,
                                                                                        24     Scuola di cucina
Cloe Facchini, Marco Ghelfi, Sergio Lo Monte, Roberta Perna, Stefania
Pianigiani, Caterina Simonato, Enrico Zoi                                               29     Vini bianchi
impaginazione: Lucia Chieffo
Foto: Marka, Simephoto. Copertina: Tips Images.
                                                                                        31     Vini rossi
Le foto delle ricette e i piatti sono di Mario Genovesi; le foto a pag. 7, 9, 21-23
sono di Andrea Fantauzzo. Il cruciverba è di Enrico Zoi. Le Edizioni SICREA             48     Giochi
sono disposte a negoziare il pagamento dei diritti per le immagini delle quali
non è stato possibile chiedere preventivamente il permesso di pubblicazione
                                                                                        49     Cinema
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Interdis S. Cons. p. A., Via Lomellina 10, 20133 Milano tel. 02/752961
                                                                                        50     Musica
Stampa: Abramo Printing & Logistics, Catanzaro - tel. 0961/900001

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Sapore di mare Polpo e dintorni Pomodoro re dell'estate Bianchi e rossi di Campania
n. 2 2012

6
            a tavola
Sapore di mare Polpo e dintorni Pomodoro re dell'estate Bianchi e rossi di Campania
Polpo e dintorni
 Facili da cucinare, alla portata di tutti
 e buonissimi: i molluschi “cefalopodi”
                                                                                 Calamari ripieni
 di Rina Faccenda

 L’estate porta con sé la voglia di assaporare il mare e di
 sperimentare nuovi sapori e nuove ricette, e magari di af-
 frontare ingredienti che possono a prima vista intimorire

                                                                La ricetta
 per una (ingiustificata) paura delle difficoltà di cucinarli.
 La famiglia dei molluschi cefalopodi, che si chiamano
 così perché hanno in pratica i piedi, ovvero i tentacoli,
 attaccati alla testa (in greco kephale significa testa,
 podos piede) comprende polpi e moscardini, che vivono
 in prevalenza attaccati al fondo marino, fra gli scogli, e
 seppie e calamari, che invece passano gran parte della
 vita nuotando liberi in acqua. Si tratta di animali in appa-
 renza simili ma dalle caratteristiche organolettiche che
 possono essere anche molto diverse, ed è importante            Ingredienti (per 4 persone): 4 calamari da
 imparare a conoscerli per poterli cucinare e apprezzare        circa 200 g l’uno (8 se sono più piccoli),
                                                                1 uovo, 1 spicchio d’aglio, ½ bicchiere di
 al meglio in tavola, dove sono in grado di offrire piatti
                                                                vino bianco, prezzemolo, pangrattato, aceto
 molto gustosi con una spesa e una quantità di lavoro
                                                                bianco, olio d’oliva, sale e pepe
 tutto sommato contenuta.
                                                                Tempo di preparazione 30 minuti
 Calamari, totani e seppie                                      Tempo di cottura 20 minuti
 Il calamaro ha dieci tentacoli (otto corti e due più lunghi)   Difficoltà O OP
 e le pinne disposte a rombo che arrivano fino alla metà         Costo O OP
 del sacco. Può arrivare fino a 50 cm di lunghezza e si          Calorie O PP
 pesca soprattutto in primavera e in estate. È morbido          Vino consigliato Chardonnay
 e ha tempi di cottura molto ridotti rispetto al simile         Pulite i calamari staccando le teste dai sacchi,
 tòtano, che è più duro e meno pregiato e si distingue          svuotateli di tutti gli intestini, spellateli, lavateli
 per le piccole pinne a forma di freccia poste in cima al       e asciugateli. Pulite le teste togliendo
 cappuccio (che è in realtà la cavità addominale).              gli occhi e il becco che sta in mezzo
 La seppia, lei pure dotata di otto tentacoli corti e due       ai tentacoli, lavatele e tritatele finemente
 più lunghi, si distingue da calamari e totani perché all’in-   insieme all’aglio e a un po’ di prezzemolo.
 terno ha un osso, il celebre “osso di seppia” cantato da       Mettete il trito in una ciotola e amalgamateci
                                                                l’uovo, 2 cucchiai di pangrattato, 2 cucchiai
 Eugenio Montale, che va rimosso prima della cottura.
                                                                d’olio, un cucchiaio di aceto, sale e pepe.
 Le seppie disponibili sul mercato sono in genere di due
                                                                Riempite i sacchi dei calamari con la farcia e
 specie: la seppia comune, più grande e con striature           chiudete l’apertura con uno spiedino di legno.
 scure, e la seppia pizzuta, migliore, più piccola e chiara,    Sistemate i calamari ripieni in una pirofila con
 il cui osso è facilmente riconoscibile perché ha in cima       8 cucchiai d’olio e il vino, salate, pepate e
 una spina. È bene sapere che i tempi di cottura delle          cuocete in forno medio per circa 20 minuti.
 seppie sono circa il doppio di quelli dei calamari.

                                                                                                            7
                                                                                                                          n. 2 2012
Sapore di mare Polpo e dintorni Pomodoro re dell'estate Bianchi e rossi di Campania
dal Monte Vulture

                                        LavelliADV.it

                    Uniche per Natura
Sapore di mare Polpo e dintorni Pomodoro re dell'estate Bianchi e rossi di Campania
Seppie in teglia
                    Il polpo
                    Il polpo è caratterizzato da otto ten-
                    tacoli muniti di ventose, il cui numero

                                                                           La ricetta
                    e disposizione sono fondamentali per
                    riconoscerne le tipologie e la qualità:
                    il polpo migliore è quello di scoglio
                    o verace, che ha tipicamente due
                    file di ventose per ogni tentacolo, e i
                    tentacoli poco più lunghi del sacco. I
                    polpi con un’unica fila di ventose sui
                    tentacoli sono invece polpi di rena,                     Ingredienti (per 4 persone): 1 kg di seppioline, 1 cipolla bianca, 200 g di
                    durissimi e poco pregiati, sempre da                     pomodori maturi, 4 o 5 foglie di salvia, 1 spicchio d’aglio, 1 bicchiere di
                    evitare. La regola della doppia fila di                   vino bianco, 1 limone, olio d’oliva, sale e pepe
                    ventose vale per i polpi di medie o                      Tempo di preparazione 20 minuti
                    grandi dimensioni (dai 200 g al chilo                    Tempo di cottura 35 minuti
                    e oltre), mentre se trovate dei polpetti                 Difficoltà O PPCosto O OP Calorie O PP
                    molto piccoli, lunghi al massimo 10                      Vino consigliato Salice salentino rosato
                    cm, con una fila sola di ventose potete
                    acquistarli senza indugiare: si tratta                   Pulite le seppie: togliete la pelle, l’osso, gli occhi, il becco (lo trovate in
                    sicuramente di moscardini o polpi mu-                    mezzo ai tentacoli) e gli intestini, vescichetta di inchiostro compresa.
                    schiati (detti così perché emanano un                    Lavatele e asciugatele bene. Mettete in una teglia capace dieci cucchiai
                    forte e gradevole odore di muschio),                     d’olio, le seppie, la cipolla tagliata a fettine molto sottili, l’aglio a fettine e la
                    molto teneri e gustosi, dai tempi di                     salvia. Rosolate per pochi minuti, poi aggiungete il vino; regolate di sale e
                                                                             pepe e fate cuocere a fiamma bassa per circa mezz’ora. Prima di servire
                                                                             cospargete con poco succo di limone e aggiungete un paio di foglie di
                                     Polpi in galera                         salvia tagliate a striscioline.

                                                                           cottura brevissimi. I tempi di cottura del polpo ve-
La ricetta

                                                                           race non sono brevi, specialmente se il mollusco
                                                                           è freschissimo, ma esistono metodi sperimentati
                                                                           che consentono di ottenere ottimi risultati in un
                                                                           tempo ragionevole: il più tradizionale è la cottura
                                                                           del polpo in acqua bollente salata, aromatizzata
                                                                           con un paio di spicchi d’aglio non sbucciati e
                                                                           un ciuffo di prezzemolo, in cui il polpo va tuffato
                                                                           tenendolo per il sacco con una forchetta, lasciato
Ingredienti (per 4 persone): 800 g circa di polpi di scoglio, 2            in acqua pochi secondi e tirato su, aspettando
spicchi d’aglio, prezzemolo, olio d’oliva, sale e pepe                     poi che l’acqua riprenda il bollore per rituffarvelo;
Tempo di preparazione 20 minuti                                            l’operazione va ripetuta almeno quattro o cinque
Tempo di cottura 30 minuti                                                 volte, poi il polpo deve essere calato nell’acqua
Difficoltà O OP Costo O OP Calorie O OP                                 e fatto bollire a pentola coperta per circa un’ora,
Vino consigliato Catarratto                                                e lasciato intiepidire nella sua acqua. Un’alterna-
                                                                           tiva valida è la pentola a pressione, dove anche
Pulite i polpi eliminando gli occhi, il becco e gli intestini. Lavateli
                                                                           il polpo più fresco cuoce in poco tempo e con
e asciugateli. Se sono piccoli lasciateli interi, altrimenti tagliateli
a pezzi piuttosto grossi. Tritate finemente aglio e prezzemolo e           poca acqua; è però importante ricordarsi di non
rosolate in un tegame (meglio se di terracotta) con abbondante             aggiungere sale, perché la cottura a pressione
olio. Non fate colorire l’aglio, unite i polpi, salate e pepate. Coprire   esalta la naturale sapidità del mollusco.

                                                                                                                                                       9
con un coperchio a tenuta perfetta e cuocete a fuoco basso per
                                                                                                                                                                      n. 2 2012

circa mezz’ora, mescolando ogni tanto. Serviteli caldi, tiepidi o
freddi, sono buoni comunque.
Sapore di mare Polpo e dintorni Pomodoro re dell'estate Bianchi e rossi di Campania
di stagione

Il re della cucina
 Ottimo crudo, indispensabile in tante ricette:
 non è estate senza il pomodoro

                                                     11
 di Stefania Pianigiani
                                                                n. 2 2012
Viene spontaneo, quando si pensa al pomodoro, che è la verdura (o meglio il frutto,
                                 visto che nasce da un fiore) più usata nella cucina italiana, mediterranea e mondiale. È
                                 versatile, ottimo servito crudo in insalata, insaporito con una manciata di foglie di basilico
                                 fresco, e ingrediente insostituibile in molte preparazioni cotte. Inoltre con il pomodoro si
                                 possono preparare succhi, concentrati e marmellate. E pensare che questo “frutto” non
                                 è stato portato in tavola per ben duecento anni dalla sua scoperta: facendo parte della
                                 famiglia delle solanacee, si credeva che fosse una pianta velenosa e quindi destinata al
                                 solo scopo estetico. I giardinieri di Boboli, a Firenze, per anni hanno messo il pomodoro
                                                                               nei vasi, come pianta ornamentale, credendolo
                                                                               velenoso. Una volta capito che solo le foglie
                                       Zuppa di pomodori                       sono velenose c’è stata la svolta è l’Italia ha
                                                                               ispirato la moderna gastronomia, e tuttora
                                                                               rimane difficile immaginare la cucina italiana
  La ricetta

                                                                               senza l’avvento del frutto rosso, più di qualsiasi
                                                                               altra verdura scoperta nel nuovo mondo, pari
                                                                               solo alla patata. Per la coltivazione, esistono
                                                                               numerose varietà, le più importanti sono il “San
                                                                               Marzano”, il “Roma”, il “Pachino”, il “Riccio di
                                                                               Parma”, il “Cuore di Bue”, il “Bistro”, il “Tiny
                                                                               Tim”, il “Balkonstar”, il “Ciliegino”. E a sua
                                                                               volta queste varietà si dividono nelle specie
            Ingredienti (per 4 persone): 1,250 Kg di pomodori maturi,          che vanno bene per essere mangiate crude,
            1 scalogno piccolo, 1 spicchio d’aglio, 1,250 dl di panna          i cosidetti pomodori da insalata, i pomodori
            acida, 90 g di prosciutto cotto, 60 g di cetriolo, 60 g di         da fare pelati come i San Marzano, quelli per
            peperone verde, sale, pepe, zucchero, succo di limone              essere tagliati a pezzettoni, quelli per conserve
            Tempo di preparazione 15 minuti                                    e passati, i frutti destinati all’essiccazione e così
            Tempo di cottura 10 minuti                                         via. L’Italia è il primo paese europeo per la col-
            Difficoltà OPPCosto OPPCalorie OPP                         tivazione del pomodoro, seguito dalla Spagna
            Vino consigliato Sauvignon del Collio                              e dalla Grecia, mentre siamo al terzo posto per
            Preparate i pomodori, lavateli sotto acqua corrente e              produzione a livello mondiale, seguiamo infatti
            tagliateli a pezzetti. Metteteli in un frullatore insieme          la Cina e gli Stati Uniti. In Italia viene coltivato
            allo scalogno e all’aglio e fatene un purè. Filtrate il purè       in quasi tutte le regioni, ma in particolar modo
            attraverso un setaccio, poi aggiungete tanta panna acida,
                                                                               in Emilia Romagna, Puglia, Campania e Sicilia.
            quanto basta per farne una zuppa densa. Aggiungete il
            prosciutto, il cetriolo e il peperone tagliati a dadini, quindi
            aggiustate di sale e pepe. Mettete sul fuoco per una decina        Un ricettario… rosso
            di minuti. Controllate il sapore, se necessario aggiungete         In cucina è uno degli ingredienti principi, anzi
            un po’ di zucchero e poche gocce di succo di limone.               alcuni piatti senza di lui non avrebbero alcun
            Raffreddate la zuppa e servite con crostoni di pane.               senso, come la pizza Margherita, le melanzane
                                                                               alla parmigiana e nei cosiddetti “umidi” alla
                                 toscana. I pomodori ripieni, crudi, cotti, serviti caldi o freddi, possono essere fatti con
                                 una varietà infinita di ripieni: pesce, carne, pollo o verdure. Inoltre sono gustosi con i
                                 ripieni fatti di carne aggiustati di spezie, per non parlare dei pomodori ripieni di riso, altro
                                 vanto della cucina mediterranea. Per far sì che i pomodori risultino ottimi, è necessario
                                 sceglierli duri, grandi e polposi. E le nostre mamme o nonne come avrebbero fatto se
                                 non avessero avuto la conserva o il concentrato di pomodoro? Già, il concentrato, grande
                                 alleato della nostra cucina quotidiana, che si può fare anche in casa, ed è molto facile
                                 da preparare. Si pelano i pomodori, si tolgono i semi e si mettono a scolare, quindi con
                                 il frullatore (o per fare come le mamme di una volta, con il passaverdure), otteniamo

             12
n. 2 2012
Crostata di pomodori
un purè. Lo cuociamo in una capiente pentola a
fuoco moderato, finché diventa denso e senza gru-
mi e diminuisce di quantità. Per conservarlo, basta

                                                                        La ricetta
metterlo nel congelatore negli appositi stampini per
il ghiaccio, così che alla giusta occasione, basta
un clic per ottenere la dose che ci serve. Ma finita
l’estate, se abbiamo fatto l’orto cosa ci facciamo di
tanti pomodori piccoli e duri che non sono maturati
e sono sempre verdi attaccati alla pianta? I frutti
rimasti così sono adattissimi per fare marmellate
oppure ottimi messi in vasetti sottaceto.                             Ingredienti (per 4 persone): 750 g di pomodori maturi pelati,
                                                                      185 g di pasta sfoglia, 90 g di groviera grattugiato, 30 g di
Prezioso toccasana                                                    burro, 4 cucchiai di panna, 2 uova, sale e pepe
Già, l’orto! Ultimamente sta tornando molto di                        Tempo di preparazione 15 minuti
moda, e pur di cogliere un pomodoro dalla pianta e                    Tempo di cottura 40 minuti
portarlo subito in tavola se ne inventano di tutti i co-              Difficoltà OOPCosto OOPCalorie OOP
lori. Chi sta in campagna e ha un pezzettino di terra                 Vino consigliato Cerasuolo di Vittoria
è notevolmente avvantaggiato, ma per chi sta in città                 Scaldate il forno a 230 gradi, quindi tagliate ogni pomodoro
la fantasia prende il sopravvento: il pomodoro può                    in quarti, strizzateli con cura per togliere l’eccesso di liquido.
essere piantato in vaso, magari accanto ai gerani,                    Sminuzzateli e lasciateli a perdere il loro liquido dentro uno
                                                                      scolapasta. Nel frattempo, amalgamate il formaggio con il
o messo come rampicante alla parete e addirittura
                                                                      burro e la panna, poi aggiungete le uova sbattute, e condite
al balcone, senza alcun sostegno, lasciando che                       con sale e pepe. Stendete la pasta sfoglia in uno stampo,
si formi una cascata di frutti rossi. Tra i suoi pregi,               aggiungete i pomodori tagliati a pezzetti e conditi, quindi
quello di essere rinfrescante, diuretico, antinfettivo,               copriteli con la pastella preparata con le uova. Mettete
essendo ricco di vitamina C e di vitamina A. Inol-                    la teglia nel forno e cuocete per 5 minuti. Abbassate a
tre è utile per il nostro organismo per allontanare                   200 gradi e cuocete per altri 5 minuti, poi abbassate di
                                                                      nuovo il forno a 180 gradi e continuate la cottura per circa
gli acidi urici ed è un buon rimineralizzante. Però
                                                                      30 minuti, fin quando la pasta è ben cotta e il ripieno è
ricordiamoci, quando decidiamo di consumarlo                          diventato dorato. A metà cottura, coprite la sfoglia con un
cotto, cerchiamo di lasciarlo sulla fiamma il meno                     foglio di carta stagnola.
possibile: più si cuoce e meno è digeribile.

           Riso piccante al pomodoro
                         La ricetta

                                      Ingredienti (per 4 persone): 500 g di pomodori pelati, 375 g di riso, 60 g di burro,
                                      ¼ di pepe di Caienna, ½ cucchiaino di zucchero, sale, 1 cipolla grande, 1 pezzettino
                                      di radice di zenzero, 1 spicchio d’aglio
                                      Tempo di preparazione 20 minuti
                                      Tempo di cottura 35 minuti
                                      Difficoltà OPPCosto OPPCalorie OOP
                                      Vino consigliato Negramaro

                                      Sciogliete 30 g di burro in un tegame, tagliate i pomodori a pezzetti e metteteli nel
                                      burro, aggiungete il sale, lo zucchero e il pepe e cuocete per 10 minuti, mescolando
                                      di tanto in tanto. Sciogliete il rimanente burro in una pentola capiente, unitevi la cipolla
                                      precedentemente affettata, lo zenzero e l’aglio e rosolate a fuoco basso, mescolando fino
                                      a quando la cipolla sarà dorata. Aggiungete il riso, aumentate la fiamma e cuocete per 5
                                      minuti, continuando sempre a mescolare. Versate i pomodori nel riso, aggiustate di sale,
                                      coprite con acqua bollente il riso nella pentola. Raggiunta l’ebollizione, coprite la pentola,
                                      mettete a fuoco molto basso e cuocete per circa 20 minuti, finché il riso è cotto.

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n. 2 2012

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            bambini
Facce e forme                                                                                         Facciamo le facce

                                                                                    La ricetta
da mangiare
             Giocare con il cibo per stare
             bene a tavola con i piccoli
             di Rina Faccenda

             I bambini non hanno voglia di stare a tavola e vorreb-                Ingredienti: 1 fetta di pomodoro, 1 oliva nera
             bero continuare a giocare? È comprensibile, d’altronde                snocciolata, 2 capperi, 1 ravanello, maionese,
                                                                                   1 uovo, 1 cucchiaio di latte, 1 cucchiaino di
             il momento dei pasti è fondamentale, ed è giusto
                                                                                   parmigiano grattugiato, sale, 1 carota, 1 biscotto
             che anche i più piccoli imparino a dedicare tempo                     tipo Digestive, scaglie di cioccolato, 1 ciliegia, 1
             e attenzione alla tavola e alle pratiche che richiede:                fetta di banana oppure 1 spicchio di albicocca,
             farli partecipare, con spirito di gioco, alla preparazione            marmellata di fragole o lamponi
             dei piatti che poi consumeranno può essere un buon
             modo per incoraggiare i bambini a capire l’importanza                 Sulla fetta di pomodoro disponete l’oliva tagliata
             di mangiare con calma e stando seduti a tavola.                       a metà e farcita con i capperi (saranno gli occhi),
             Ogni tanto, se proprio la voglia di giocare è irrefrenabile,          mezzo ravanello (il naso) e disegnate la bocca e le
                                                                                   sopracciglia con la maionese. Sbattete leggermente
             può essere utile preparare insieme ai bambini qualche
                                                                                   l’uovo con il latte e il parmigiano, cuocete la frittatina
             semplicissimo piatto che possa essere assemblato                      in un tegamino da una porzione. Disponetela su
             come un gioco: disegnare facce buffe su una fetta di                  un piatto e con un coltello intagliate occhi, naso e
             pomodoro o su un biscotto, intagliare occhi e bocca                   bocca (stile zucca di Halloween); se volete, affettate
             su una frittatina, ottenere forme semplici da alimenti                strisce sottilissime di carota con la mandolina e
             base come la frutta o la verdura, tutto questo può di-                disponetele intorno alla faccia per fare i capelli. Sul
             ventare un gioco da fare insieme per accontentare chi                 biscotto fate gli occhi con le scaglie di cioccolato e
             vorrebbe giocare sempre e allo stesso tempo far capire                il naso con mezza ciliegia; la bocca con una fetta di
                                                                                   banana (espressione stupita) o con uno spicchio di
             che mangiare (e fare da mangiare) non è noioso, ma
                                                                                   albicocca (espressione sorridente); le guance rosse
             anzi può essere divertente.                                           con la marmellata.
             Di rigore la presenza e la guida di un adulto per tutte
             quelle pratiche che possono essere pericolose come
             sbucciare, tagliare e cuocere, e poi via libera alle spe-
             rimentazioni da parte dei futuri piccoli gourmet!

                   Costruzioni saporite
                                                                   Ingredienti: 1 fetta spessa almeno 2 cm di mortadella, 1 fetta di
                                                                   formaggio tipo fontina alta almeno 1 cm, 1 mela, 1 carota, 1 cuore di
La ricetta

                                                                   sedano, 1 fetta di melone

                                                                   Tagliate la mortadella in dadi, il formaggio in dischi, la mela a fette
                                                                   orizzontali dopo averla detorsolata, la carota e il sedano a bastoncini,
                                                                   riducete il melone a palline con uno scavino. Chiedete ai bambini
                                                                   di fare piccole costruzioni con le forme, se preferite usando degli
                                                                   spiedini di legno per tenerle insieme, e poi... gnam!

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internazionale

Sapore sudamericano
 I tratti comuni e le particolarità nella cucina di un
 grande, bellissimo subcontinente

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 di Chiara Brandi
Continente immenso il Sud America, composto da ben 16 stati, ciascuno con una
                              sua storia specifica, anche a tavola. Dire “cucina sudamericana” è sinonimo di una
                              varietà molto ampia e differente di piatti che vanno dai caldi mari caraibici, ricchi di
                              pesce, alle fredde montagne andine ricche di cacciagione, passando per le rigogliose
                              foreste centroamericane. Alcuni tratti distintivi sono però trasversali alle diverse cucine
                              del continente: è il colore dei piatti, che rispecchia il carattere gioioso e brioso dei suoi
                              abitanti, è la carne di manzo che, insieme al pollo e al maiale, arricchiscono le saporite
                              grigliate e gli asado. Ma anche il pesce e i cereali, come il mais, i fagioli e la quinoa,
                              che si cucinano in mille modi diversi. E le spezie, che non mancano mai a completare
                              un piatto: una tra tutte, il coriandolo fresco, seguita in popolarità dal peperoncino. Al
                              di là di alcuni tratti comuni, ciascun paese ha poi le sue specialità, nate da secoli di
                              abitudini alimentari, originate da quelle indigene alle quali si sono uniti gli influssi dei
                              diversi colonizzatori che si sono succeduti nella storia.

                                                       Ceviche                 Brasile: riso e fagioli
                                                                               Riso bianco e fagioli neri sono alla base della
                                                                               cucina del paese carioca. Basti pensare alla
                                                                               celebre feijoada, una crema a base di fagioli
       La ricetta

                                                                               che fa da accompagnamento a molti piatti;
                                                                               non meno popolari sono le ricette a base di
                                                                               farina di manioca, usata, ad esempio, nella
                                                                               immancabile ferofa. Ma se pensiamo al Bra-
                                                                               sile, il piatto più conosciuto è senza dubbio
                                                                               il churrasco, la coda del manzo grigliato e
                                                                               marinato in aglio e spezie. Bevanda nazionale
                                                                               è la cachaça, di cui i brasiliani fanno largo uso
                                                                               anche nelle grigliate a base di churrasco, ed
            Ingredienti (per 4 persone): 450 g di filetti di pesce bianco      ingrediente principe della celebre caipirinha,
            di almeno due qualità (merluzzo, persico, orata, branzino o        insieme allo zucchero ed al lime.
            dentice) e gamberi sgusciati, 3 lime, 250 g circa di pomodoro
            fresco, tagliato a dadini, 4 cucchiaini di prezzemolo, 2           Perù, una grande varietà
            peperoncini piccanti (Aji, oppure anche normali se non             di sapori
            disponibili), 1 cipolla tagliata finemente, 2 cucchiaini di        La cucina peruviana è molto ricca e gustosa,
            cilantro, sale, pepe, olio extravergine, 2/3 foglie di lattuga,
                                                                               nata da molte contaminazioni che si sono
            avocado o olive nere (per la guarnizione)
                                                                               intrecciate tra loro. Ne nasce un mix di
            Tempo di preparazione 20 minuti                                    piatti molto ricchi e saporiti, quasi sempre
            Tempo di marinatura dai 30 minuti in poi (in base al vostro        con accenti piccanti dati dal peperoncino.
            gusto)
                                                                               Piatto nazionale è il ceviche, preparato con
            Difficoltà OOP Costo OOO Calorie OPO
            Vino consigliato Sauvignon Blanc                                   pesce fresco e frutti di mare, sapientemente
                                                                               marinati con un mix di lime e spezie fresche.
            Pulite la cipolla e i pomodori e tagliateli a dadini piccoli.      Altro piatto tipico peruviano è la quinoa, una
            Spremete i lime. Tagliate il pesce a pezzettini piccoli e
                                                                               pianta che cresce spontanea sulle Ande e
            mettetelo dentro un piatto fondo. Unite le verdure, il succo dei
            lime, l’olio, salate e pepate. Mescolate bene il tutto e mettete   che viene impiegata, insieme al riso, come
            a riposare al fresco per almeno 30 minuti (o anche di più, in      accompagnamento a molti piatti. Non manca
            base al vostro gusto). Consigliamo di servirlo in un bicchiere     mai sulla tavola delle feste il lomo saltado,
            per da cocktail Martini o una ciotola monoporzione, sul cui        una sorta di spezzatino di manzo, con una
            fondo adagiare una foglia di lattuga. Versare quindi il cheviche   salsa di pomodori, cipolla e spezie fresche,
            in ogni bicchiere (o ciotola) e guarnire con delle fettine di      così come il pollo a la brasa con patate o
            avocado o delle olive nere. Completate con una foglia di           con riso, molto di più di un semplice pollo
            cilantro fresco e un filo d’olio extravergine.
                                                                               alla brace perché insaporito da una speciale

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n. 2 2012
Empanadas
marinatura speziata. Bevanda nazionale, la Inca
Cola, di color giallo simile alla nostra spuma bionda,

                                                              La ricetta
è talmente popolare che è l’unica bibita al mondo
che è riuscita a superare l’americana Coca Cola
nelle vendite interne al paese!

Venezuela ed Equador,
un trionfo di pesce
Pesci, crostacei e frutti di mare sono alla base della
cucina venezuelana, anche se nella parte interna
del paese è comunque molto popolare la carne.               Ingredienti (per 4 persone): (per ottenere 10 empanadas
Piatto molto diffuso è ad esempio il sancocho, una          dal diametro di 13 cm): 125 ml circa di acqua tiepida, 250
zuppa di carne e verdure che sulla costa si prepara         g di farina, 2 cucchiai di olio di oliva, 5 g di sale (oppure,
                                                            si può usare anche pasta pronta); per il ripieno, 250 g
anche con pesce. In Equador, invece, la fa da pa-
                                                            carne bovina tritata, 250 g di cipolle, 2 cucchiai di olio
drona la carne, sia di pollo, che di manzo (il lomo         di oliva, olive verdi (o nere) denocciolate, 1 cucchiaino
salado) o di agnello (il cordero). Solo vicino alla         di peperoncino piccante in polvere, 1 cucchiaio di
costa si trova più comunemente il pesce, in genere          prezzemolo tritato, 30 g di uvetta, olio di semi di arachide
encochado, ovvero stufato nel latte di cocco.               o d’oliva abbondante per friggere
                                                            Tempo di preparazione 30 minuti + il tempo di riposo
Argentina, la regina della carne                            della pasta
Nella cucina argentina è sicuramente la carne la            Tempo di cottura 15 minuti
protagonista assoluta.                                      Difficoltà OOO Costo OOP Calorie OOP
L’asado è uno dei piatti bandiera di questo paese:          Vino consigliato Cabernet Sauvignon
preparato con diversi tipi di carne cotta con una tec-      Mettete in una ciotola la farina e l’olio. Sciogliete il sale
nica particolare su spiedi e brace, viene poi condito       nell’acqua tiepida e poi unitela agli ingredienti nella ciotola:
con la salsa chimichurri, fatta con spezie fresche,         impastate prima nella ciotola, poi su una spianatoia e
olio, aceto e limone. Altrettanto diffuso è il chorrizzo,   lavorate fino ad ottenete un composto liscio e omogeneo
una salciccia molto saporita e piccante che non può         che avvolgerete nella pellicola trasparente e lascerete
mai mancare in una parrilada mista. Le entradas             riposare in un luogo fresco per almeno un’ora.
                                                            Nel frattempo preparate il ripieno: mettete in ammollo
nazionali, come antipasto o aperitivo, sono invece le
                                                            l’uvetta nell’acqua calda fino a farla rinvenire, poi
empanadas, delle gustose mezzelune di pasta ripiene         strizzatela. Tritate la cipolla e fatela soffriggere a fuoco
di carne, tradizionalmente preparate dalle donne per        basso assieme all’olio per almeno 10-15 minuti. Unite
festeggiare il ritorno degli uomini dalla stagione di       la carne trita di manzo e fate soffriggere anch’essa per
caccia nelle pampas. Il dolce più popolare è senza          10 minuti, poi aggiungete la paprika e mescolate bene.
dubbio il dulce de leche, una sorta di crema di ca-         Spegnete il fuoco e unite quindi l’uvetta strizzata, il
ramello, mentre la bevanda a cui nessun argentino           prezzemolo tritato e aggiustate di sale. Mescolate bene
può rinunciare è il mate, un infuso a base di yerba         per amalgamare tutti i sapori, e lasciate raffreddare il
                                                            ripieno. Dividete in due parti le olive. Togliete la pellicola
mate, appunto, bevuto dalla cannuccia nel tipico
                                                            dalla pasta e stendetela fino a ottenere uno spessore di
recipiente a “bombilla”.                                    2 mm, quindi ricavate con un coppa pasta dieci cerchi
                                                            del diametro di 12-13 cm. Ponete al centro della pasta
Cile: mais, carne e vino                                    una cucchiaiata abbondante di carne, quindi aggiungete
Se visitate il Cile, non potete perdere il charquekán,      le due metà di un’oliva. Spennellate con l’acqua i bordi
un piatto molto popolare a base di manzo, patate,           del cerchio di pasta e richiudetelo su se stesso formando
mais e piselli, molto gustoso e saporito, oltre che         una mezzaluna facendo in modo che i bordi aderiscano
molto energetico. Altrettanto diffuso nel paese è           per bene. Arrotolate i bordi per formare un grazioso
                                                            cordoncino oppure, se preferite, schiacciateli con i rebbi di
il pastel del choclo, una specie di pasticcio, simile
                                                            una forchetta. Friggete in abbondante olio caldo (oppure
ad una torta salata, preparato sempre con mais,             passatele al forno). Scolate l’eccesso di olio poggiando
manzo, uova e patate. Negli ultimi anni il Cile si è        le empanadas su della carta assorbente da cucina e
inoltre affermato sulla scena internazionale per i suoi     servitele tiepide.
vini stanno raggiungendo livelli di qualità molto alta.

                                                                                                          19
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filmata
     Foto 1

     Foto 2
              Piccoli sformatini di ricotta
              e frutta
              Ingredienti (per 4 persone): 350 g di ricotta, 100 g di panna da montare,
              40 g di zucchero semolato, 3 albicocche, 3 prugne, un kiwi, una pesca, un
              tuorlo, 3 fogli di colla di pesce (g 12), un limone, menta

              Tempo di preparazione 20 minuti + raffreddamento
     Foto 3   Difficoltà OOP
              Costo OOP
              Calorie OOO
              Vino consigliato Albana di Romagna passito

              Montate in una ciotola i tuorli con lo zucchero (foto 1). Passate al setaccio
              la ricotta, che andrà a coprire le uova montate (foto 2).
              Nel frattempo mettete i fogli di colla di pesce a bagno in acqua tiepida.
              Sbucciate la frutta e tagliatela a dadini. Unite circa due terzi della frutta
              preparata alla ricotta (foto 3); bagnate con succo di limone la frutta
              avanzata, copritela e mettetela in frigorifero.
     Foto 4   Strizzate la colla di pesce e mescolatela al composto preparato. Montate la
              panna e unitela delicatamente al tutto (foto 4). Riempite con il composto 4
              stampini da porzione, pressando un po’. Lasciate in frigorifero per almeno
              3 ore, quindi sformate e servite immediatamente, accompagnando con il
              resto della frutta e con foglie di menta.

                                                                                       21
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le ricette gustose   Rotolini estivi di bresaola
                       Ingredienti (per 4 persone): 250
                       g di bresaola (fette larghe e
                       sottili), 250 g di robiola, 2 kiwi,
                       2 zucchine, indivia riccia, erba
                       cipollina, 50 g di parmigiano
                       grattugiato, un limone, coriandolo
                       in foglia (facoltativo, per guarnire),
                       olio extravergine d’oliva, sale e
                       pepe

                       Tempo di preparazione
                       30 minuti
                       Difficoltà OPP
                       Costo OOP
                       Calorie OOP
                       Vino consigliato Verdicchio
                       di Jesi

                       Tagliate a julienne le zucchine precedentemente                     stretta, fermandola con uno stuzzicadenti e pareggiando il
                       lavate e asciugate e conditele con olio e poco sale,                ripieno alle estremità: procedete così sino ad esaurimento.
                       lasciandole riposare. Sbucciate i kiwi, metteteli a pezzi nel       Spolverate gli involtini di parmigiano, conditeli con un filo
                       mixer con le foglie d’insalata lavate e spezzettate. In una         d’olio e accomodateli nei piatti ove avrete formato un letto
                       ciotolina, amalgamate il passato così ottenuto alla robiola         di zucchine con ciocche di coriandolo. Spruzzate di succo di
                       con un pizzico di sale e pepe, aggiungendo 4 steli d’erba           limone e servite a temperatura ambiente, oppure dopo aver
                       cipollina tritati. Stendete su un tagliere una fetta di bresaola,   tenuto in frigorifero per un’oretta (ma sempre aggiungendo il
                       mettete al centro un cilindro di ripieno e arrotolatela             limone all’ultimo momento).

                       Coniglio ripieno di verdure saporite
                       Tempo di preparazione 45 minuti                                     Ingredienti (per 4 persone): 1 coniglio disossato, 140 g di
                       Tempo di cottura 1 ora e 20 minuti                                  pancetta tagliata fine, 3 uova, 50 g di burro, mezzo bicchiere
                       Difficoltà OOO Costo OOP Calorie OOP                          di vino bianco, 1 carota, 1 patata, 1 costa di sedano, 100 g di
                       Vino consigliato Trento DOC spumante                                fagiolini, una ventina di asparagi, una fetta di mortadella, 70
                                                                                           g di provolone dolce, 100 g di piselli freschi, 100 g di pinoli, 2
                                                                                           mazzetti di spinaci, olio extravergine d’oliva, sale. Per la salsa: 50
                                                                                           g di burro, 60 g di farina, brodo vegetale
                                                                                           Scottate le verdure precedentemente pulite, tagliatele a cubetti
                                                                                           e aggiungete i pinoli, preparate la salsa bianca sciogliendo a
                                                                                           fuoco dolce burro e farina e aggiungendo il brodo. Scottate in
                                                                                           acqua fegato e reni del coniglio, scottate gli spinaci e lasciateli
                                                                                           asciugare. Fate delle frittatine fini. Stendete il coniglio disossato,
                                                                                           salate e pepate, poi copritelo con la pancetta, poi le frittate,
                                                                                           quindi mettete verdure e salsa bianca (lascerete due dita di
                                                                                           margine ai bordi) e al centro fegato e reni a fette. Aggiungete
                                                                                           anche mortadella e provolone tagliati a dadini. A questo punto
                                                                                           arrotolate il coniglio, legatelo con lo spago e fatelo rosolare con 4
                                                                                           cucchiai d’olio. Aggiungete il vino. Infornate a 180 gradi e cuocete
                                                                                           un’ora coperto con l’alluminio, che toglierete negli ultimi 15 minuti
                                                                                           di cottura. Servite a fette caldo o freddo.

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n. 2 2012

                                                                                                                                                            
Focaccia

                                                                                                                                        le ricette gustose
                                                                                        ligure
                                                                                        Ingredienti (per 4 persone): 600 grammi
                                                                                        di farina 00, 1 cubetto di lievito, 150 ml
                                                                                        di olio extravergine di oliva, 20 grammi
                                                                                        di sale, 2 cucchiaini di zucchero, sale
                                                                                        grosso q.b

                                                                                        Tempo di preparazione 30 minuti più
                                                                                        lievitazione
                                                                                        Tempo di cottura 15 minuti
                                                                                        Difficoltà OOO
                                                                                        Costo OOP
                                                                                        Calorie OOP
                                                                                        Vino consigliato Pigato
    In una capiente ciotola sciogliete 20 g di sale in 400             ungetelo con l’olio della teglia; lasciatelo lievitare a 30
    ml di acqua tiepida, aggiungete 40 ml di olio di oliva             gradi per un paio d’ore, finché non avrà raddoppiato il
    e metà della farina; versate anche 2 cucchiaini di                 volume. Stendete quindi l’impasto sulla teglia, e ungete
    zucchero e impastate. Sbriciolate il lievito di birra nella        bene la superficie. Lasciate lievitare nel forno tiepido altri
    ciotola e impastate per 5-7 minuti; a questo impasto               45 minuti. A questo punto fate con le dita i classici buchi
    ancora abbastanza liquido aggiungete la farina restante            sulla superficie della focaccia ungendola ancora un po’,
    finché non otterrete una consistenza compatta anche                cospargetela di sale grosso. Infornate a 200 gradi per
    se appiccicosa. Ungete con l’olio una teglia da forno,             almeno 15 minuti con un pentolino d’acqua sul fondo del
    compattate il panetto lavorandolo sul tavolo infarinato e          forno perché risulti morbida.

    Cozze ripiene al pomodoro
    Ingredienti (per 4 persone): 1 Kg di cozze, 1/2
    Kg di pane raffermo (possibilmente pugliese),
    3 uova, 3 cucchiai di parmigiano grattugiato, 1
    fetta di mortadella tagliata alta, un mazzetto di
    prezzemolo, pepe nero, 1 Kg di pomodori per
    salsa, olio extravergine di oliva, 2 spicchi d’aglio,
    sale, 1 peperoncino piccante
    Tempo di preparazione 30 minuti
    Tempo di cottura 30 minuti
    Difficoltà OOP
    Costo OOP
    Calorie OOP
    Vino consigliato Vermentino di Maremma
    Mescolate bene la mortadella tagliata a pezzettini,
    la mollica del pane, le uova, il formaggio, il                        Fate soffriggere olio, aglio, peperoncino e prezzemolo, appena
    prezzemolo e l’aglio tritati, aggiungete un po’ di pepe: dovrete      imbruniti togliete aglio e peperoncino, aggiungete i pomodori
    ottenere un impasto abbastanza consistente. Lasciatelo riposare       passati, fate cuocere circa 15 minuti ma senza addensare troppo
    e pulite le cozze, mettetele sul fuoco in una casseruola larga        la salsa, salate. Nel frattempo farcite le cozze abbondantemente
    e coperta e fatele cuocere a calore moderato per circa 10             (le valve dovranno rimanere leggermente aperte), fermatele con lo
    minuti. Via via che i gusci delle cozze si aprono toglietele dal      spago, mettetele nel tegame del sugo in cottura e cuocete circa
    fuoco e mettetele su un vassoio senza separare le due valve.          venti minuti.

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scuola di cucina   Operazione
                     fritto
                     perfetto!
                     C’é un vecchio detto
                     popolare secondo cui
                     “fritte son buone anche
                     le scarpe rotte”. Con
                     le dovute cautele, anche
                     in questo caso, la vox
                     populi si conferma
                     sempre la più veritiera
                     di Chiara Brandi

                     Questa tecnica di cottura, largamente usa-
                     ta in tutto il mondo e fortemente criticata
                     dai sostenitori della cucina salutistica,
                     riesce a esaltare qualsiasi ingrediente,
                     anche il più semplice e piatto per renderlo
                     una pietanza golosa e appetitosa, croccante all’esterno e morbida all’interno.
                     Uno per tutti: pensiamo alle mitiche patatine fritte, chips o french fries che dir si voglia.
                     Chi è capace di resistere a questi gustosi bastoncini? E pensare che si tratta solo di una
                     semplice patata, affettata a forma di piccolo fiammifero, oppure a fetta sottile, cotta in
                     olio bollente e passata alla salatura in grani prima di venire servita.
                     In molti ritengono che questo tipo di cottura non sia propriamente salutare. Certamente,
                     questo è un metodo che trattiene parte dell’olio nella pietanza, ma se si seguono alcune
                     semplici regole, un bel piatto di fritto ogni tanto non farà male a nessuno.
                     Vediamo allora quali sono gli accorgimenti da seguire per realizzare un fritto perfetto.

                     Partiamo dall’olio
                     È la base per ottenere un’ottima frittura. In genere, si preferiscono gli oli di semi all’olio
                     di oliva, sia per una ragione di costo, sia soprattutto per una questione di gusto: l’olio
                     di oliva infatti potrebbe lasciare troppo sapore nella pietanza fritta, alterandone il gusto
                     (si pensi, ad esempio ai dolci fritti). Tra gli oli di semi, quello più indicato per le cotture
                     ad alte temperature è l’arachide, che ha il punto di fumo più alto tra tutti gli oli vegetali.
                     Normalmente però, nella cottura casalinga, non si raggiungono mai le alte temperature
                     delle friggitorie, per cui anche gli altri oli di semi sono altrettanto indicati.
                     Inoltre, è fondamentale cambiare l’olio dopo ciascuna frittura perché l’alta temperatura
                     cui viene sottoposto tende a modificarne la struttura e anche perché gli alimenti cotti
                     (la carne, l’uovo della pastella, il burro…) rilasciano i loro grassi saturi, dannosi per la
                     salute, nell’olio stesso.

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Dove e come
    Veniamo alla quantità di olio necessario e al recipiente da usare: per
    un’ottima frittura, gli alimenti devono galleggiare nell’olio, quindi si
    consiglia sempre di scegliere una pentola dai bordi alti (la larghezza
    dipende dalla quantità di cibo da cuocere). Per questo, le classiche
    pentole friggitrici a forma troncoconica sono perfette, oppure anche il
    wok orientale è molto adatto. Non bisogna essere avari nella quantità
    di olio per far sì che ci sia una cottura uniforme.
    Usare una friggitrice elettrica può essere un vantaggio se friggete
    spesso perché filtra i fumi limitando i cattivi odori in casa e perché
    non provoca quel fastidioso “effetto schizzi di olio” sul piano cottura,
    non proprio simpatici da dover pulire. In ogni caso, sarà fondamentale
    far scaldare bene l’olio, facendo attenzione che non superi mai 180
    gradi: se non sarà sufficientemente caldo, infatti, i cibi non risulteranno
    ben croccanti e assorbiranno troppo olio; se, al contrario, fosse troppo
    caldo, finirà per bruciare il cibo all’esterno lasciandolo crudo al centro.

    … e cosa friggere!
    Chiarito come friggere al meglio, vediamo allora cosa poter cuocere
    in questo modo. In realtà, è vero che fritto si può fare di tutto, non ci
    sono limiti alla fantasia e all’inventiva. Tutte le verdure sono ottime se
    fritte, sia con o senza passaggio in pastella, così come la carne, che
    sia rossa o bianca, meglio se passata in panatura. E poi ci sono i dolci,
    le golosissime frittelle di carnevale, o i colorati struffoli napoletani,
    senza dimenticare i cannoli alla siciliana, le chiacchere, i bomboloni
    e le ciambelline!
    A seconda dell’ingrediente che andrete a friggere, sarà necessaria una
    diversa la preparazione dell’alimento: carni, pesce ed alcune verdure
    ripiene (come le olive all’ascolana), devono prima essere passate
    nell’uovo e poi “impanate” nel pan grattato. Addirittura, la perfetta
    panatura è composta da due passaggi: prima, nella farina bianca, poi
    nell’uovo sbattuto, e infine nel pan grattato.
    Le diverse verdure, in genere, si passano prima nella farina, oppure
    in una pastella fatta con uovo e farina, in alcuni casi con l’aggiunta di
    un goccio di birra per renderla più spumosa. Questa regola non vale
    però per alcune verdure, come, ad esempio, le patate che si friggono
    direttamente nell’olio bollente.

    Buon appetito!
    Una volta cotti gli ingredienti, ci sono altri due passaggi fondamentali da
    dover seguire. Prima, il cibo fritto si deve scolare molto bene con una
    schiumarola a rete dall’olio in eccesso, e poi va messo ad asciugare su
    un piatto con la carta gialla, oppure con carta assorbente. È in questa
    fase che i cibi possono essere salati, mai farlo prima perché il sale
    farebbe perdere acqua durante la cottura, finendo per far schizzare
    l’olio ovunque, col pericolo di scottature per chi sta ai fornelli.
    Ultimissima regola per un fritto perfetto: non far freddare mai il cibo.
    Qualsiasi cosa abbiate fritto, a parte alcuni dolci, andrà necessaria-
    mente mangiata ancora ben calda per gustare al meglio la sua bontà.
    Attenzione però a non scottarvi!

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n. 2 2012

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            genuini
Irresistibile maionese
 Delicata e gustosa, è l’ideale                                                              Insalata Waldorf
 con piatti freschi

                                                                          La ricetta
 di Caterina Simonato

 Un jolly per la cucina, la maionese è una delle salse
 più popolari al mondo, croce e delizia del palato per
 il suo alto apporto calorico, arricchisce e valorizza
 moltissimi piatti, soprattutto nella stagione esti-
 va. Spagnola o francese? L’origine è controversa:
 un’ipotesi fa risalire il nome della maionese alla
                                                                Ingredienti (per 4 persone): 250 g di sedano rapa, 250 g
 città di Mahon, in Spagna, dove il cuoco del duca              di mele renette, 60 g di mandorle (o nocciole) sgusciate e
 di Richelieu nel 1757 la ideò unendo olio crudo a              tagliate a filetti, 6 cucchiai di maionese, succo di ½ limone,
 tuorli d’uovo. Un’altra possibilità ne associa il nome         sale e pepe q.b.
 al francese antico moyeau, tuorlo d’uovo, appunto.
                                                                Tempo di preparazione 90 minuti
 La maionese è un composto denso e cremoso, da                  Tempo di cottura 15 minuti
 consumarsi freddo, formato da olio crudo, tuorlo               Difficoltà OPP Costo OPP Calorie OOP
 d’uovo (rigorosamente di gallina) e aromatizzato               Vino consigliato Soave Classico
 con aceto e succo di limone. Proprio come il burro
                                                                Pulite il sedano rapa e tagliatelo a dadini, quindi
 apporta molte calorie, circa 750 ogni cento gram-              immergetelo per pochi minuti in acqua salata in ebollizione,
 mi; ma per mantenere linea e benessere possiamo                scolatelo, passatelo sotto il getto dell’acqua fredda e
 unirla a un cucchiaio di yogurt o scegliere una delle          scolatelo nuovamente. Sbucciate le mele, tagliatele a filetti
 tante versioni light in commercio. Senza rinunciare            e mettete entrambi gli ingredienti in una terrina con il succo
 al gusto sfizioso, infatti, risparmiamo ben il 30-50%           di limone e poco sale. Lasciate riposare per circa un’ora,
 delle calorie grazie a una percentuale maggiore di             poi unite la maionese, tre quarti delle mandorle, sale e
 acqua e minore di olio. Salsa base della cucina                pepe. Rigirate accuratamente e disponete, a piacimento su
                                                                qualche foglia di lattuga. Decorate la superficie con altre
 d’oltralpe, con l’aggiunta di nuovi ingredienti la
                                                                mandorle sfilettate e servite in tavola.
 maionese acquista altri nomi e diventa ajoli, se unita
 all’aglio; salsa rosa insieme a pomodoro o ketchup;
 tartara se mescolata a prezzemolo, cetrioli e capperi;
 salsa verde se unita a capperi e acciughe. Comunemente usata per accompagnare le
 patate fritte, come legante per panini e tramezzini o come base per un’insalata russa
 di ortaggi e verdure, la maionese può essere utilizzata in svariati modi e preparazioni:
 offre il meglio di sé accostata ad alimenti leggeri come la carne bianca fredda, il pollo
 avanzato ad esempio, e con il pesce, soprattutto i crostacei. Ma viene spesso anche
 usata per dare un tocco in più alle uova sode, per amalgamare le verdure in piatti non
 troppo elaborati, per condire verdure lesse o al vapore, o per guarnire piatti classici: i
 pomodori ripieni diventano deliziosi con una punta di maionese. Difficile che manchi nella
 dispensa, la maionese è facile da preparare anche in casa, ma se in quella industriale il
 contenuto dei grassi varia dal 70 all’80%, in quella fatta in casa aumenta fino all’85%,
 percentuale oltre la quale l’emulsione non è più stabile (e la maionese “impazzisce”
 diventando liquida). I piatti, una volta preparati, vanno coperti e conservati in frigo a
 una temperatura non superiore ai quattro gradi, consumandoli entro uno, due giorni.
 Ricette semplici da eseguire ma di sicuro effetto? Ce ne sono molte, dalle cozze alla
 parigina, all’insalata di pollo, alle mousse di tonno.

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vini b ianchi

I tre simboli della
Campania “bianca”
 Greco, Falanghina e Fiano, vini conosciuti in tutto il mondo

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 di Roberta Perna
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Greco, Falanghina e Fiano: tre vitigni immagine della Campania
                                          enologica, il simbolo della produzione vitivinicola di vini bianchi di
                                          qualità conosciuti ormai in tutto il mondo. Tre nomi che stanno
                                          a indicare non solo la varietà di uve autoctone, ma anche le tre
                                          tipologie di vino che si ottengono attraverso il loro allevamento,
                                          la loro raccolta e la loro vinificazione. Sono un valido ventaglio a
                                          disposizione, quindi, del consumatore, anche del più esigente.
                                          Ma proviamo a conoscerli nel dettaglio, attraverso il loro passato
                                          e il loro presente.

                                          Greco di Tufo
                                          Il Greco di Tufo Docg affonda le sue radici nella Provincia avel-
                                          linese e può vantare origini molto antiche. Il Greco di Tufo, per
                                          diverso tempo chiamato Lacryma Christi, si può trovare sia nella
                                          versione ferma, che spumante ottenuto con metodo classico,
                                          ovvero quello utilizzato nella produzione di Champagne. Nella
                                          versione ferma è un vino che si presta bene per accompagna-
                                          re crostacei, frutti di mare, zuppe di pesce e grigliate. Come
                                          spumante, invece, non teme rivali in veste di aperitivo o come
                                          compagno di cruditè di mare.

                 Falanghina
                 La Falanghina è uno dei vitigni a bacca bianca più diffuso in Campania, con una divisio-
                 ne genetica e relative definizioni: la Falanghina Flegrea e la Falanghina Beneventana.
                 La prima è la più famosa e rinomata, coltivata su terreni vulcanici. Il vino ottenuto si
                 differenzia da quello Beneventano per una maggiore freschezza e sapidità e per una
                 più solida complessità aromatica (miele, ginestra), affiancata da una buona sensazione
                 minerale dovuta alla natura del terreno. Quella Beneventana (Doc Sant’Agata de’ Goti,
                 Solopaca, Guardiolo, Sannio, Taburno) invece è più morbida e più strutturata. In comune
                 hanno un’acidità spiccata che dona ampia freschezza. La Falanghina è molto amata
                 dai consumatori sia nella versione classica, che in quella affinata in legno, che in quella
                 passita o in quella spumantizzata secondo il metodo charmat utilizzato per produrre,
                 ad esempio, il vino Prosecco. Nella versione passita è ideale come accompagnamento
                 della pasticceria secca campana – come roccocò o mostaccioli – oppure servita con la
                 pastiera o la sfogliatella.

                 Fiano di Avellino
                 Il Fiano di Avellino si fregia oggi della Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
                 Nato come vino dolce, leggermente frizzante, oggi il Fiano di Avellino Docg è un vino
                 bianco secco, intenso, elegante e ben strutturato, adatto anche all’invecchiamento. I
                 terreni interessati dalla Doc si trovano in 26 comuni della provincia di Avellino caratte-
                 rizzati da un clima mite in estate e rigido d’inverno, giornate calde e notti fredde, suoli
                 argillosi e fertili.
                 Dall’uva Fiano si ottengono vini con aromi di pesca bianca, di pera, di miele e con note
                 di fiori come geranio e lillà. Pieno al palato, il Fiano di Avellino Docg tende ad avere una
                 struttura migliore con l’invecchiamento che può tranquillamente raggiungere anche i
                 7-10 anni se di alta qualità. Il Fiano ha bisogno di piatti dal sapore spiccato: pesci dalle
                 carni più grasse, ma anche con pollame, vitello o maiale.

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n. 2 2012
senza segreti
                                                   vino
Il sole nel bicchiere
 I rossi campani, di grande impatto, trasmettono
 la generosità di questa terra

 di Marco Ghelfi

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Se l’immagine della Campania del vino resta indissolubilmente legata
                                      ai bianchi, vedi i vari Fiano, Falanghina e Greco di Tufo che più di
                                      tutti hanno saputo conquistare gli scaffali, la regione, forte di una
                                      tradizione produttiva antica di secoli ed estremamente differenziata
                                      nell’areale delle sue cinque province, riesce a mettere in tavola una
                                      “anima rossa” di tutto rispetto. Vini solitamente di grande impatto
                                      gustativo e aromatico, strutturati, che nel bicchiere riescono a tra-
                                      smettere il sole e la generosità che da sempre baciano questa terra.

                                      Taurasi, per palati raffinati
                                       Il viaggio alla scoperta dei rossi campani non può non partire dal
                                       cuore - anche geografico - della regione, e in particolare da uno di
                                       quei vini che, come molto spesso accade, è tanto poco conosciuto
                                       al grande pubblico nostrano quanto in genere apprezzato da critica
                                       e mercati esteri: il Taurasi, una delle quattro Docg della regione, vino
                                       ottenuto da un protagonista assoluto della viticoltura del Mezzogior-
                                       no e della Campania in particolare quale è l’aglianico. La zona di
                 produzione è quella compresa nei territori di una quindicina di comuni della provincia
                 nord-est di Avellino, di cui la piccola Taurasi (l’antico borgo vinicolo di Taurasia, che i
                 Romani fecero loro dopo aver sconfitto gli Irpini nell’80 d.C.) è quella che ha regalato
                 il nome al vino. Per caratteristiche traslate direttamente dal vitigno, le cui grandissime
                 potenzialità hanno da sempre necessitato di una lavorazione lunga e attenta, utile a
                 smussarne alcune spigolosità trasformandole in pregio (una su tutti l’alto apporto tannico,
                 che se ben bilanciato da un lungo affinamento regala al vino una rotondità e pienezza
                 straordinarie), il Taurasi si svela nel bicchiere come vino di grande personalità, struttura-
                 to, da stappare più in certe occasioni che non per un consumo quotidiano. Aglianico si
                 diceva, che da disciplinare deve essere presente in uvaggio per almeno l’85%, mentre
                 tre (o quattro nel caso della Riserva) devono essere gli anni di sosta fra legno e bottiglia
                 prima di raggiungere lo scaffale. Il Taurasi va servito a una temperatura sui 16-18 gradi
                 al fianco di piatti dal buono spessore aromatico come primi al sugo di carne, arrosti e
                 formaggi di medio-lunga stagionatura: nella versione Riserva vanno meglio piatti ancor
                 più importanti, vedi carni rosse di lunga cottura, brasati, selvaggina e formaggi molto
                 stagionati.

                 L’Aglianico del Taburno,
                 un vino di spessore
                 Lasciando alle spalle la zona di Taurasi e le
                 sue colline vitate, è sufficiente percorrere
                 una trentina di chilometri verso nord per
                 immergersi nel feudo di un altro grandissi-
                 mo rosso campano, il cui riconoscimento
                 della Docg, arrivato nel 2011, non ha fatto
                 altro che suggellarne lo spessore: l’Aglia-
                 nico del Taburno. L’areale di produzione è
                 quello della zona meridionale della provin-
                 cia di Benevento, tagliata dalla Via Latina
                 che in epoca romana vedeva l’incessante

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via vai di carri per il trasporto delle anfore di vino verso la capitale. La denominazione
interessa tredici comuni del Sannio, dove accanto ad un crescente numero di piccole
aziende private opera un’importante cantina sociale che raggruppa oltre 400 soci. Pro-
tagonista è ancora l’Aglianico (ma di un clone differente rispetto a quello del Taurasi),
presente da disciplinare per almeno l’85%, che anche nei vini di quest’area conferma
il suo carattere deciso e austero. Vino ancora una volta di lungo invecchiamento, ad-
domesticato da due anni di legno (tre per la riserva), anche se la maggiore leggerezza
e freschezza di profumi rispetto al cugino di Avellino favorisce l’accompagnamento in
tavola a preparazioni meno elaborate. Anche nella sua versione
rosata, che ha da sempre riscosso grandi consensi. Inutile e
fastidioso stilare classifiche di merito, laddove il gusto perso-
nale e l’occasione di consumo bastano a direzionare la scelta:
decisamente più interessante testare come, anche a pochi
chilometri di distanza, la stessa “materia prima” di partenza
è in grado di raccontare ed esprimere due territori in maniera
così differente e, in entrambi i casi, decisamente affascinante.

Gli altri rossi
Detto di questi due cavalli di razza, e senza mai dimenticare
di essere nel bel mezzo di una regione che resta “bianchista”,
vediamo qualche altra zona che vale la pena di essere citata
per i suoi rossi. Anzitutto la Doc Castel San Lorenzo, regione
montuosa della Campania meridionale che si estende come una
sorta penisola tra i golfi di Salerno e Policastro, anticamente
parte della Lucania. La particolarità? Più che dalla qualità dei
suoi vini è data dalle uve con cui sono ottenuti, vale a dire
sangiovese e barbera, la cui presenza a queste latitudini è
quantomeno atipica. Non a caso Castel del Monte è conside-
rata per entrambe, uve “nordiche” per tradizione, l’avamposto
di frontiera. Altra autentica “chicca”, per motivi paesaggistici in
questo caso, è l’area produttiva della Costiera Amalfitana, dove con secoli di ingegno e
caparbietà i coltivatori locali sono riusciti ad organizzare le proprio coltivazioni (uva certo,
ma anche limoni, pomodori e alberi da frutta) strappando terrazzamenti all’impervietà
delle coste. E a vederlo in certi casi viene da chiedersi come abbiano fatto. Il profumo
delle terrazze di limoni e delle piante tipiche della macchia mediterranea si mescolano
alla brezza marina, dando alla luce vini unici in Italia. Si parte dai vitigni tradizionali
quali aglianico e piedirosso (il secondo vitigno campano per diffusione: il suo nome
dialettale, Per’ e palummo, deriva dal caratteristico colore rosso dei pedicelli degli acini,
che ricorda la tinta della zampa dei colombi) per arrivare ai vitigni autoctoni minori,
come la Ginestra, la Biancazita e la Pepella. Sempre in ottica di peculiarità doverosa
la citazione in chiusura anche per Capri, isola nota ai più per ben altri motivi rispetto al
vino. Eppure, anche lì e nonostante il numero decisamente ridotto di cantine, si fa sul
serio. Sul lato dei rossi l’uva principe è il piedirosso, che in simbiosi con le caratteristiche
climatiche e la presenza del mare regala vini di grande beverinità, freschi, con sensazioni
salmastre che richiamano il fascino dell’isola e un consumo che ben si adatta a piatti
leggeri (volendo osare, magari optando per temperature di servizio più fresche, anche
con zuppe e preparazioni di pesce più elaborate). Insomma, oltre al “solito” bianco c’è
una Campania che va in rosso tutta da scoprire.

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