L'arte delle Scienze Marine - Gli oceani ritratti da artisti e ricercatori - Science Gallery Venice

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L'arte delle Scienze Marine - Gli oceani ritratti da artisti e ricercatori - Science Gallery Venice
L’arte
delle
Scienze
Marine
Gli oceani ritratti
da artisti e ricercatori
L'arte delle Scienze Marine - Gli oceani ritratti da artisti e ricercatori - Science Gallery Venice
L’arte delle Scienze Marine
Gli oceani ritratti da artisti e ricercatori
L'arte delle Scienze Marine - Gli oceani ritratti da artisti e ricercatori - Science Gallery Venice
Fotografia di Alessandra Chemollo

            Courtesy M9 District
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L’arte
delle
Scienze
Marine
Gli oceani ritratti da
artisti e ricercatori

a cura di

Francesco Marcello Falcieri

Gabriella Traviglia
L'arte delle Scienze Marine - Gli oceani ritratti da artisti e ricercatori - Science Gallery Venice
Promosso da

In collaborazione con

Catalogo a cura di

Francesco Marcello Falcieri

Alice Fasano

Gabriella Traviglia

Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo

elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione dei proprietari dei diritti

© Accademia di Belle Arti di Venezia, CNR Ismar, Distretto Veneziano Ricerca e Innovazione

© gli artisti per le immagini

© gli autori per i testi
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Rosalia Santoleri
Direttore F.F., Istituto di Scienze Marine CNR

L’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR–ISMAR) è un Istituto

  di Ricerca che si occupa dello studio dell’ambiente marino con gli strumenti e le discipline

  che la scienza ci mette a disposizione. Molto spesso i ricercatori, concentrati sugli aspetti

   prettamente tecnici del proprio lavoro, trascurano un aspetto fondamentale della ricerca

 scientifica: la divulgazione dei risultati anche a chi non si occupa di scienza. Questa attività

                          costituisce la terza missione del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

In questa mostra, attraverso la preziosa collaborazione tra ricercatori e artisti, l’Istituto si è

  impegnato nella disseminazione attraverso il confronto con l’arte, offrendo una sintesi dei

risultati del proprio lavoro in una forma accessibile ed emotivamente stimolante, un aspetto

imprescindibile affinché la ricerca scientifica abbia un impatto forte e duraturo sulla società.

            In questa collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Venezia l’entusiasmo

      dimostrato dagli studenti nella comprensione e nella rappresentazione delle attività di

      ricerca dell’Istituto, a volte anche piuttosto complesse e specialistiche, ha dimostrato

      le potenzialità offerte dal confronto fra due discipline, permettendo di approfondire la

  comprensione di metodologie e risultati. Gli artisti sono stati in grado di portare un nuovo

punto di vista sull’argomento assegnato, e quindi non solo svolgere la funzione di interpreti

                                            ma diventare parte attiva della ricerca presentata.
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Giuseppe La Bruna
                                        Direttore, Accademia di Belle Arti di Venezia

L’Accademia di Belle Arti che io dirigo, in quanto entità produttiva artistica e culturale della

Città di Venezia, ha accolto con interesse ed entusiasmo il progetto che unisce insieme

Artisti e Scienziati al fine di sensibilizzare i cittadini sul ruolo dell’ambiente marino nella

nostra Società attuale mettendo a disposizione della comunità scientifica e dei cittadini le

proprie risorse studentesche.

Spesso l’Arte è vista solo come momento creativo in cui estro artistico ed immaginazione

sono i soli elementi di paragone. Ma nella realtà l’arte implica un continuo processo di

apprendimento in cui la conoscenza non è solo riferita alla Storia dell’Arte o alle tecniche

di rappresentazione, ma ad una visione molto più ampia in cui l’artista indaga fra Arte,

Scienze e Tecnologia, fra microcosmo e macrocosmo, fra essere e divenire e tutto ciò aiuta

a costruire con più forza la preparazione di un artista, la cui visione universale lo completa

nella sua essenza primaria.

In aggiunta a tutto ciò la presenza degli Allievi della Scuola primaria, a mio parere, aggiunge

valore al valore in quanto ho sempre pensato che gli investimenti maggiori che un Paese

deve fare iniziano da questa Scuola. I Docenti più preparati e più pagati dovrebbero essere

impegnati proprio in questa prima ed importantissima fase di formazione e apprendimento

del giovane individuo.

Ringrazio tutti i miei interlocutori per averci offerto questa opportunità di crescita e

ovviamente ringrazio sempre i nostri Allievi dell’Accademia per la grande sensibilità e voglia

di confrontarsi e dare sempre il meglio di loro stessi.
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Anna Puccio
Managing Director, Distretto Veneziano della Ricerca e Innovazione

    Il DVRI promuove lo sviluppo di una rete di ricerca e innovazione nel territorio veneziano

              L’obiettivo principale del Distretto è di portare alla luce il valore aggiunto della

       multidisciplinarietà rappresentata da tutti i centri di ricerca, istituzioni culturali e enti

 formativi che lo costituiscono e lo rendono un luogo di incontro e scambio. Per questa sua

 vocazione il DVRI ha scelto di investire nel progetto Science Gallery Venice che si fonda sui

    principi di collaborazione arte e scienza che prevedono un costante dialogo proficuo tra

   ricercatori e artisti. La mostra ‘L’arte delle scienze marine – Gli oceani ritratti da artisti e

scienziati’ che celebra quest’anno il World Ocean Day, ha dato concretezza a questi principi.

   A partire da due linguaggi diversi quello scientifico e quello artistico, i partecipanti hanno

avuto la possibilità di sperimentare in prima persona i punti d’incontro condivisi nei processi

                                  creativi nell’ambito della ricerca sia artistica che scientifica.

       Il DVRI promuovendo questa iniziativa ha gettato le basi per creare un laboratorio sui

  generis, nel quale accanto ai microscopi, provette e lastrine c’erano anche tele, pennelli e

                       cere, dando un valore rinnovato a ciò che oggi significa sperimentare.
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Antonio Rigon
                                                                     Direttore, M9 District

All’interno del Polo M9, il chiostro del cinquecentesco convento di Santa Maria delle Grazie,

restituito dopo l’accurato restauro alla popolazione della città, riveste un ruolo di grande

importanza. Esso non va inteso solo come spazio di transito, ma come uno spazio di sosta,

un ambiente di socializzazione, condivisione e scoperta. Non c’è rigenerazione, infatti, che

non abbia al centro la partecipazione sociale e la relazione con il più vasto mondo delle

arti e delle scienze. Il chiostro, “porta” sul centro storico e “piazza” esso stesso, è un

luogo ideale da cui partire per entrare in relazione con la popolazione promuovendo eventi

aperti a un pubblico ampio, dai bambini al pubblico adulto, dagli studenti alle famiglie: solo

aprendo gli spazi del Convento alla partecipazione culturale si può affermare che esso sia

stato restituito alla cittadinanza.

Per ottenere questo risultato, la collaborazione con altre realtà culturali del veneziano,

sostenuta attivamente quest’anno con l’ingresso di M9 District Srl. nel Distretto Veneziano

della Ricerca e Innovazione, diviene strategica per integrare ancora di più l’area mestrina

nel più vasto palinsesto artistico, scientifico e culturale del territorio. Eventi come la

mostra L’arte delle Scienze Marine, promossa assieme a CNR e Accademia di Belle Arti

sotto il patrocinio del DVRI, rientrano quindi appieno nella volontà di fare di M9 un luogo

pulsante di cultura e di condivisione della conoscenza. Questa mostra in particolare, con un

esperimento ardito, si ripromette di comunicare la scienza attraverso il linguaggio dell’arte:

una sfida avvincente che abbiamo deciso di sposare con grande entusiasmo e che speriamo

offra al pubblico l’occasione di sentirsi partecipe fino in fondo – e con orgoglio - del sapere

e della bellezza.
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Francesco Falcieri
Ricercatore, Istituto di Scienze Marine CNR

                                                          Gabriella Traviglia
        Programming Coordinator, Distretto Veneziano Ricerca Innovazione

Interagire.

Questo è il verbo alla base della mostra con cui quest’anno si vuole celebrare la Giornata

Mondiale degli Oceani: l’interazione tra diversi giocatori del panorama culturale e scientifico

di Venezia (CNR-ISMAR, Accademia delle Belle Arti, DVRI e Science Gallery), l’interazione del

pubblico con luoghi generalmente preclusi (la sede ISMAR dell’Arsenale) e l’interazione tra

artisti in formazione e ricercatori.

Questa mostra è nata dalla volontà di far collaborare due realtà molto distanti tra loro, un

istituto di ricerca (ISMAR) e un ente di formazione (l’Accademia), creando un contesto in

cui entrambe potessero esprimere il loro lavoro con metodologie innovative e che fosse

un momento formativo per gli studenti coinvolti. Qui si sono scontrate e incontrate due

diverse idee di ricerca: la ricerca scientifica, tipicamente numerica e razionale, e la ricerca

artistica, introspettiva e soggettiva.

Siamo rimasti piacevolmente stupiti da come gli artisti si sono dimostrati aperti ad

affrontare questa sfida, a volte anche molto impegnativa, riuscendo a tradurre nel

linguaggio artistico concetti molto complessi, teorici e astratti. Il risultato è sicuramente

eccezionale nella sua capacità suggestiva ed evocativa ma anche nel riuscire a veicolare

concetti propri della ricerca scientifica in una forma più accessibile.
INDICE

Adriatic framework, Fioravanti Benedetta, Bonaldo Davide, p. 13             Anthropogenic

Underwater Noise, Niero Arianna, Ghezzo Michol, p. 15 C8H8O3, Furlan Giulia, Zangrando

Roberta, p. 17 Center conversion, inside the x(ilo) center, Fulgaro Giulia, Guarneri Irene,

p. 19 Ciechi ma non sordi, Perotello Michela, Matricardo Fantina, p. 21 Ciò che c’è,

Rossato Francesca, Varadè Massimilian, p. 23 Divide et impera, Querin Giulia, Barbanti

Andrea e Sarretta Alessandro, p. 25 Foraminiferi, Rovea Cristian, Donnici Sandra e

Zaggia Luca, p. 27 Honey Boxes # Composition, Cescon Stefano, Moschino Vanessa,

p. 29   Invasione, Breda Alice, Camatti Elisa, p. 31      Invisibili flussi, Scialpi Ginevra,

Bernardi Aubry Fabrizio, Finotto Stafania p. 33 Mare Superum, Maran Cecilia, Ceregato

Alessandro, p. 35 Medicine dogs ii in the Belly of the Sea in the Belly of the Snake,

Munn Jared, Benetazzo Alvise, p. 37 Metabarcoding, Alberti Isacco, Schroeder Anna,

p. 39 Nemico invisibile, Sagone Marta, Sigovini Marco, p. 41 Oceanstructure, Graser

Lucia, Barbariol Francesco, p. 43 Pĕlăgus, Secchi Chiara, Bergamasco Alessandro, p.

45 Profondare, Piccinni Francesca, Bergamasco Andrea, p. 47 River-Sea Continuum,

Cilli Manuel, Bongiorni Lucia, p. 49 SEGRETAMENTE ENORMEMENTE - La stravaganza

del basso costo, Dou Cyann, Corami Fabiana, p. 51 Tracce di Marea, Polloni Isacco,

Umgiesser Georg, p. 53 Trama di Fondo, Deganello Giulia e Giacomazzi Erica, Nesto

Nicoletta, p. 55 Turbolenze, Nolasco Angelica, Falcieri Francesco Marcello, p. 57
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ARTE                                        SCIENZA

Titolo     Adriatic framework                            Interazioni tra morfologia del margine
                                                         continentale Adriatico meridionale,
                                                         circolazione profonda e patterns di
                                                         forme di fondo

Autori     Benedetta Fioravanti                          Davide Bonaldo et al.

Parole     Acque dense, bedforms, NadDW,                 Acque dense, margine sud Adriatico,
chiave     evento di raffreddamento 2012                 batimetri, forme di fondo, sediment waves

Abstract   Nello studio effettuato da D. Bonaldo, in     Il Mare Adriatico è un sito chiave per
           cui vengono combinate informazi- oni          le dinamiche di acqua densa nel
           idrodinamiche e geologiche, si sono           Mediterraneo. Una volta formate nel
           ricostruiti i processi che modellano il       bacino settentrionale in risposta a
           fondale del margine continentale              forti ondate di aria fredda, queste
           adriatico meridionale.                        acque si muovono verso sud-est
           Questa è una delle zone in cui l’acqua        come correnti di fondo fino a
           più densa, che si forma sulla                 raggiungere il margine continentale
           piattaforma continentale al largo delle       Adriatico meridionale. Una loro
           nostre coste, sprofonda nelle zone            frazione è intercettata dal ciglio
           abissali mettendo in moto la                  esterno della piattaforma
           circolazione termoalina mediterra- nea,       continentale, dalla quale scende
           con importanti effetti ecologici e di         attraverso la scarpata guidata dalla
           regolazione del clima, oltre a generare       gravità e interagendo con le acque
           una serie di dinamiche e caratteristiche      circostanti e la topografia del fondale.
           morfologiche.                                 Facendo riferimento ad un evento di
           L’opera Adriatic framework, riflette          raffreddamento eccezionale (inverno
           sull’evento di raffreddamento estremo         2012), in questo studio si combinano
           avuto nel 2012 in gran parte dell’Italia.     i risultati di un modello idrodinamico
           Un elaborato video in 3D del ricercatore      con le evidenze geologiche derivanti
           ricostruisce tramite modello                  dall’analisi dei patterns di forme di
           matematico la densa formazione di             fondo dell’Adriatico meridionale.
           acqua e migrazione off-shelf, indotta         I risultati permettono l’identificazione
           appunto dall’eccezionale evento, viene        dei flussi lungo ed attraverso la
           messo in relazione con una serie di           piattaforma e la scarpata continentali,
           video tratti da servizi meteorologici di      con enfasi sul ruolo della geometria a
           Telegiornali nazionali.                       larga scala del margine nel controllo
           A fianco un collage, nel quale vengono        dei processi morfodinamici,
           annotate varie implicazioni geologiche.       permettendo di distinguere il
           Tale composizione unisce diversi modi         contributo relativo di cascading di
           di interpretare un evento: l’analisi          acqua densa e circolazione di
           scientifica, la divulgazione e                background.
           l’informazione delle masse, la ricerca        Questo studio fornisce un primo
           artistica dell’equilibrio tra gli elementi.   quadro quantitativo sui meccanismi
                                                         idrodinamici responsabili del
           Videoinstallazione su monitor e collage       rimodellamento del margine
           quadro su tela 25 x 25 cm                     continentale Adriatico meridionale,
                                                         suggerendo un approccio modellistico
                                                         all’interpretazione dei dati resi
                                                         disponibili dalle recenti tecnologie di
                                                         misura.

13
ARTE                                     SCIENZA

Titolo     Anthropogenic Underwater Noise              SOUNDSCAPE - Soundscapes in the
                                                       North Adriatic Sea and their impact
                                                       on marine biological resources

Autori     Arianna Niero                               Michol Ghezzo et al.

Parole     Sottacqua, soundscape, inquinamento         Inquinanti emergenti, rumore sottomarino,
chiave     da rumore marino                            biodiversità acustica, soudscape

Abstract   Anthropogenic Underwater Noise              Il rumore sottomarino è un
           intende ricreare il paesaggio acustico      inquinante emergente.
           dell’ecosistema marino, focalizzando        Sono molte le evidenze scientifiche
           la propria attenzione sull’impatto          che indicano come esso non solo
           sonoro delle attività umane su questo       incide sul comportamento dei classici
           ambiente.                                   organismi acusticamente dotati, ma
           L’opera sviluppata intende mettere in       anche danneggia fisiologia, salute e
           luce il lavoro di ricerca della Dottores-   sviluppo di numerose specie di
           sa Michol Ghezzo e dei suoi colleghi        invertebrati e di pesci.
           nell’ambito del progetto europeo            Le conseguenze a livello di
           SOUNDSCAPE.                                 biodiversita’ e a livello ecosistemico
           Il piano di lavoro, finanziato dal          ed economico possono essere
           programma Italia-Croazia, prevede di        pesanti, soprattutto nella
           monitorare il paesaggio sonoro              prospettiva di crescita blu.
           subacqueo del Mare Adriatico                Il progetto SOUNDSCAPE finanziato
           attraverso una rete di 8 idrofoni           dal progamma Italia-Croazia si
           distribuiti lungo le coste italiane e       prefigge di sviluppare una rete di
           croate che registreranno in maniera         monitoraggio di 8 idrofoni tra coste
           continuativa per un anno.                   italiane e croate, e di ottimizzare
           Il progetto, attualmente in fase di         l’analisi dei paesaggi sonori
           sviluppo, permetterà l’analisi e la         dell’Adriatico.
           valutazione del clima sonoro                Lo studio si avvale di modelli di
           sottomarino e suggerirà un succes-          propagazione del suono
           sivo piano di intervento a protezione       sottomarino, utilizzati per valutare la
           della biodiversità dell’ecosistema          preferenza di distribuzione spaziale
           marino.                                     delle specie sensibili in rapporto alle
           Anthropogenic Underwater Noise              attività umane.
           utilizza le sonorità della Laguna           Lo scopo e’ di sviluppare strumenti
           Veneta, registrate attraverso l’uso di      di valutazione e pianificazione di
           un idrofono in diversi punti nevralgici     azioni di mitigazione per consentire
           del traffico marittimo lungo il Canal       uno sviluppo sostenibile.
           Grande e il Canale della Giudecca, e
           intende simulare l’impatto distruttivo
           che il rumore sottomarino di origine
           antropica ha sugli organismi acquatici.

           Installazione sonora

15
ARTE                                         SCIENZA

Titolo     C8H8O3                                         Metossifenoli liberi nelle acque del
                                                          mare di Ross.

Autori     Giulia Furlan                                  Roberta Zangrando et al.

Parole     Traccianti molecolari, fitoplancton,           Metossifenoli, Acqua di mare, Mare di
chiave     cambiamento, presenza/assenza                  Ross, Antartide

Abstract   Il lavoro dell’artista è quello di mostrare    E’ stata studiata una classe di traccianti
           quello che ad occhio nudo non si può           ambientali: i metossifenoli liberi (MFs)
           vedere. Attraverso la dissolvenza              in acque marine antartiche al fine di di
           creare la sensazione della presenza di         spiegarne le sorgenti e la distribuzione
           queste alghe che sono alla base della          dimensionali nell’aerosol atmosferico
           catena alimentare oceanica.                    antartico. I campioni di acqua sono
           Il creatore dell’opera entra in un mondo       stati filtrati per misurare le
           di nuovi linguaggi e nuove forme.              concentrazioni di MF nelle frazioni
           La pittura contemporanea, quasi in             particolata e disciolta. Vanillina, acido
           maniera sorprendente, più che                  vannilico, acetoovanillone acido
           ricondurlo a una visione del mondo, gli        p-coumarico sono i composti più
           svela una conoscenza delle immagini in         abbondanti nella frazione dissolta degli
           profondità e trasparenza. Ha cambiato          strati superficiali della colonna d’acqua,
           la sua visione delle cose. La modernità è      aspetto che facilita gli scambi
           la convinzione che il cambiamento è            mare-atmosfera attraverso processi di
           l’unica cosa permanente e che                  bubble busting. I MFs all’interno
           l’incertezza è l’unica certezza. Come          dell’aerosol marino presentano un
           per i composti fenolici liberi nelle acque     grado di ossidazione maggiore rispetto
           del Mare di Ross. Traccianti molecolari        a quelli disciolti in acqua marina, cosa
           infinitamente piccoli, impossibili da          che fa pensare siano di emissione più
           vedere. Presenti, ma per l’occhio nudo         recente.
           assenti. Ed ecco il nesso, la presenza         Questi risultati indicano che i MFs
           nell’apparente assenza. Mostrare ciò           presenti nell’atmosfera del mare di
           che non si vede. Riuscire a dimostrare,        Ross sono emessi localmente.
           come un non udente sente la musica,            Sono state identificate tre potenziali
           attraverso delle vibrazioni. Vibrazioni di     sorgenti di MP:
           colore. Hanno altre forme. Altri volumi.       1) intrusioni di Modified Circumpolar
           Diversi. Tremori, presenti, che si             Deep Water;
           manifestano nell’assenza. La loro forma        2) produzione di essudati contenenti
           è la non forma. Il loro mondo un               acido vanillico, p-comarico e siringico
           segreto. Sono la rivelazione di universi       da parte di alghe diatomee;
           segreti. Parlano di silenzi. E in silenzio     3) scioglimento dei ghiacciai e
           sussurrano parole. Raccontano quello           delghiaccio marino.
           che non possiamo vedere. Sanno cose            Le analisi statistiche eseguite e i bassi
           che non conosciamo. Il mondo degli             valori del rapporto acido
           artisti è come la vita di una farfalla.        vanillico/vanillina indicano che la più
           Dura un istante. L’attimo del                  probabile sorgente di MFs siano i
           fitoplancton: fucina della sostanza di cui     processi di senescenza fitoplantonica.
           andiamo analizzando.

           Tela di cotone dipinta con colori ad olio su
           base di impermeabili per barche.

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ARTE                                        SCIENZA

Titolo     Center conversion, inside the x(ilo)         Il legno, casa e nutrimento
           center

Autori     Giulia Fulgaro                               Irene Guarneri et al.

Parole     Teredini, bioerosione, centro,               Teredini, peracaridi, degradazione del
chiave     integrazione, raggi x                        legno, patrimonio culturale

Abstract   In punta di piedi l’artista ha cercato       Gli organismi xilofagi sono organismi
           da subito di addentrarsi e                   che si nutrono prevalentemente di
           interiorizzare l’articolo del ricercatore,   legno (dal greco: ξύλον (xýlon)
           familiarizzando con i concetti chiave e      “legno” e φαγεiν(phagèin)
           le forme di questi esseri viventi, che       “mangiare”). In ambiente marino la
           fanno del legno la loro fonte di             degradazione del legno avviene non
           sostentamento. In un ambito                  solo tramite l’attività di funghi e
           apparentemente lontano da quello             batteri, ma soprattutto grazie a
           abituale, l’artista ha cercato di            organismi altamente specializzati
           cogliere tutta la materia artistica che      che ricadono nei gruppi dei
           la natura ha prodotto e metterla in          molluschi, dove troviamo le Teredini,
           opera.                                       e dei crostacei, rappresentati da
           Il risultato è una riflessione su            Chelure e Limnorie.
           forma e materia scaturita da un              Questi organismi utilizzano strategie
           ceppo di legno, basamento dell’opera         differenti per insediarsi nel legno e
           e caposaldo della ricerca scientifica.       per sfruttare di questa risorsa al
           Sopra di esso si staglia una tavola,         fine di ottenerne protezione e
           ugualmente in legno rappresentante il        nutrimento, causando quindi un
           mondo di questi animali marini, dei          diverso tipo di danno alle strutture
           parassiti che vivono su di essi e gli        lignee.
           scavi che operano nel legno.                 Il loro studio è volto a comprenderne
           Queste forme apparentemente                  l’importante ruolo funzionale a livello
           casuali, seguono un senso che trova il       ecosistemico, ma è altresì orientato
           suo punto focale nel centro.                 alla tutela del patrimonio culturale e
           Come in natura, un mondo                     storico. Infatti le ricerche sono
           apparentemente dominato dal caso e           condotte non solo a comprendere le
           avulso all’ uomo cela invece il suo          peculiarità dei loro adattamenti, la
           senso, il suo convergere in un               loro biologia, le strategia
           meccanismo perfetto.                         dell’alimentazione e le interazioni
                                                        con altri organismi, ma anche
           Basamento in legno con tavola realizzata     all’individuazione di metodi di
           con tecniche miste in legno, 100 x 70 cm     protezione delle strutture lignee,
                                                        come briccole, pali d’ormeggio,
                                                        porte d’acqua, pontili e relitti di
                                                        imbarcazioni.

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ARTE                                      SCIENZA

Titolo     Ciechi ma non sordi                        Stima dell’impronta delle attività
                                                      umane sui fondali delle aree
                                                      costiere: il caso della laguna
                                                      di Venezia, Italia.

Autori     Michela Perotello                          Fantina Madricardo et al.

Parole     Fondale, ritrovamenti, corrosione,         Coastal system, seafloor, human
chiave     sedimenti, trasformazione                  footprint, coastal infrastructure impact

Abstract   La problematica affrontata sono i          I sistemi costieri sono tra gli
           cambiamenti e l’impatto, che l’azione      ambienti più studiati, più vulnerabili
           dell’uomo ha sui fondali della laguna      e più importanti dal punto di vista
           di Venezia.                                economico del pianeta; tuttavia,
           Si va quindi ad indagare quanto il         finora si è dedicata poca attenzione
           traffico marittimo trasformi il            alle conseguenze delle attività
           fondale, tramite corrosione,               umane sul fondale di questi
           spostamenti di grandi masse di acqua       ambienti.
           e raschiamenti di larghi tratti per        In questo studio, si presenta una
           consentire il miglior passaggio delle      stima quantitativa degli effetti
           grandi navi.                               dell’attività umane sul fondale dei
           Un aspetto della ricerca di particolare    canali tidali della laguna di Venezia
           interesse è stato il ritrovamento di       utilizzando 2500 chilometri di
           grandi quantità di immondizia sul          mappatura multibeam a copertura
           fondale, i quali accumulandosi, hanno      totale. Questo dataset così esteso
           contribuito a cambiarne l’aspetto.         fornisce un prova senza precedenti
           Ciò su cui si è realizzato il progetto è   del’impatto dell’uomo, che si
           stato quindi una composizione di           estende molto al di là della riduzione
           lastre di zinco sulle quali si è cercato   della superficie delle barene e delle
           di ricreare con la corrosione              modifiche artificiali delle geometrie
           dell’acido: la stessa corrosione che       degli inlet tidali.
           l’attività umana dà al suo fondale.        L’impronta diretta e indiretta
           Partendo da una corrosione                 dell’attività umana include i segni dei
           incontrollata e diffusa, si è andato poi   dragaggi e delle depressioni erosive
           a sondare la superficie, decidendo poi     che si sono create rapidamente
           dove e quanto scavare.                     attorno alle strutture costruite per
           Sulla base ottenuta, è stata scelta la     proteggere la città storica di
           tecnica dell’acquaforte, così da           Venezia dalle alte maree.
           andare a scoprire, come un                 Si documenta inoltre l’effetto del
           archeologo marino, i sedimenti che si      traffico marittimo (erosione creata
           trovano sul fondo.                         dalle eliche dei motori e segni delle
                                                      stesse che arano sui fondali) e la
           Composizione di incisioni su lastre in     presenza diffusa di rifiuti sul fondale.
           zinco                                      Di particolare rilevanza sono i rapidi
                                                      cambiamenti morfologici che
                                                      interessano i fondali e che
                                                      minacciano la stabilità delle
                                                      strutture antropogeniche.

21
ARTE                                          SCIENZA

Titolo     “Ciò che c’è”                                   Determinazione dell’ultra-traccia
                                                           del mercurio totale nelle acque
                                                           imbottigliate italiane

Autori     Francesca Rossato                               Massimiliano Vardè et al.

Parole     Invisibilità, infinitamente piccolo, trasfor-   Acque minerali naturali, CV-AFS, intake
chiave     mazione, mutazione,rilevazione                  giornaliero, valutazione del rischio

Abstract   Per l’opera sono state utilizzate               Il mercurio è un inquinante
           tecniche miste (grafite, inchiostro,            persistente e altamente tossico.
           colore a olio, acquarello) su un                La sua concentrazione nelle acque
           supporto di carta 70 x 50, incollato            minerali spesso è al di sotto dei limiti
           poi su un pannello di legno da                  di rilevazione e quindi richiede
           appendere. Ciò che ha attirato                  l’utilizzo di metodi analitici
           l’attenzione dell’artista e su cui ha           strumentali (spesso molto costosi e
           lavorato sono stati i concetti di               inaccessibili per molti laboratori). In
           invisibilità e di trasformazione.               questo lavoro, è stato utilizzato un
           Il foglio bianco, lasciato pulito senza         metodo meno costoso basato sulla
           nessuna preparazione è la                       spettrometria a fluorescenza
           simulazione di un ambiente “neutro”,            atomica a vapori freddi. Sono stati
           puro, come l’acqua (dove questa                 analizzati 255 campioni,
           sostanza, il mercurio, si fa invisibile,        rappresentanti 164 tipologie
           tanto infinitamente piccola) e allo             differenti da 136 sorgenti situate in
           stesso tempo è bianco e pulito come             18 regioni italiane. Tutti hanno
           la clean room dove, tramite                     mostrato concentrazioni di mercurio
           l’apparecchiatura apposita, avviene la          tra sub nanogrammi e pochi
           trasformazione del materiale che                nanogrammi per litro, al di sotto
           successivamente ne permette la                  delle normative nazionali ed
           misurazione. In questo ambiente                 europee.
           puro, dato dal foglio bianco, ha                Le differenze nelle concentrazioni
           ricreato un percorso di forme che si            sono correlate alle caratteristiche
           trasformano, simulando il processo di           ambientali delle sorgenti, alla
           cambiamento della sostanza.                     portata e all’impatto delle attività
           Allo stesso tempo ha voluto dare una            umane. Concentrazioni più elevate
           possibile, personale visibilità a questo        sono state trovate in acque da aree
           materiale in grado di raggiungere una           con attività estrattive, termali e
           minutezza tale da non poter essere              vulcaniche. Questi dati permettono
           visto in nessun modo, ma appunto,               di stimare l’assunzione giornaliera di
           solo misurato.                                  mercurio, dal consumo di acqua
           Nell’utilizzo dei colori si è ispirata a        minerale, da parte della popolazione.
           uno dei processi chimici di                     Questa è risultata notevolmente
           individuazione del mercurio dove                inferiore, non solo rispetto al valore
           emerge una caratteristica tonalità              provvisorio tollerabile (1 µg L-1
           gialla.                                         secondo la legislazione europea e
                                                           italiana), ma anche rispetto al valore
           Opera su carta ottenuta con tecniche            stimato di assunzione settimanale
           miste (grafite, inchiostro, colore a olio,      tollerabile (PTWI, 4 µg kg-1 peso
           acquarello) su base di legno,70 x 50            corporeo).
           cm

23
ARTE                                         SCIENZA

Titolo     Divide et impera                               Conoscere per pianificare:la ricerca
                                                          per la pianificazione dello spazio
                                                          marittimo ed uno sviluppo sosteni-
                                                          bile dell’economia del mare

Autori     Giulia Querin                                  Alessandro Sarretta e Andrea Barbanti

Parole     Legame                                         Pianificazione spazio marittimo, blue
chiave                                                    economy, sviluppo sostenibile

Abstract   Con pianificazione dello spazio                Conoscere per pianificare: la ricerca
           marittimo si intende un processo che           per la pianificazione dello spazio
           vede la convivenza tra due principali          marittimo ed uno sviluppo
           aspetti completamente opposti tra loro.        sostenibile dell’economia del mare.
           Da una parte l’ambiente e la sua               L’economia del mare è
           salvaguardia, dall’altra l’economia e le       un’opportunità per il Paese e per il
           forze politiche che spingono a cercare         Mediterraneo.
           nuovi metodi per sfruttare il territorio       Perché essa si possa sviluppare in
           marino: un insieme di forze contrastanti       modo da non compromettere le
           che cercano di convivere tra loro senza        risorse su cui si fonda occorre
           interferire l’una con l’altra.                 pianificare lo sviluppo dei settori
           Nell’opera (composta da 9 tele dipinte         economici interessati (energia,
           ad olio della dimensione di 15x15 cm           pesca e acquacoltura, trasporti,
           ciascuna e tre pietre di diverse               turismo, ecc.) in modo da
           dimensioni lavorate con cera e piombo)         consentirne una crescita sostenibile,
           si cerca di mettere a fuoco quest’ardua        non conflittuale, coerente con la
           coesistenza lasciata intendere                 visione espressa dalle politiche
           dall’apparire velato di figure della flora e   europee ed internazionali e dalla
           la fauna marine in contrasto con la            società civile.
           presenza di alcune rappresentazioni            La sostenibilità ambientale di questo
           antropomorfe, chiaro simbolo                   sviluppo è un elemento essenziale.
           dell’azione dell’uomo su questo                La Pianificazione dello Spazio
           ambiente.                                      Marittimo richiesta a tutti i paesi
           L’unione casuale e forzata di queste           membri della UE da una specifica
           tele lascia che sia lo stesso spettatore       Direttiva (2014/89/EU) è una delle
           ad indagare e a trovare un legame o            modalità attraverso le quali
           meno tra i vari componenti presenti            raggiungere questo obiettivo.
           nella composizione, mentre                     Per fare questo bisogna conoscere
           l’accostamento a queste pietre                 la situazione in atto e i trend attesi,
           decorate e arricchite da della semplice        individuare potenzialità e rischi di
           cera d’api e dello stagno vuole essere         conflitto e di impatto sulle
           una fonte di riflessione sulla preziosità e    componenti ambientali, sviluppare
           seppur apparentemente semplice, sulla          una visione per gli anni a venire,
           meravigliosa utilità del nostro suolo.         supportare la costruzione di scenari
                                                          di sviluppo che siano in linea con
           9 tele dipinte ad olio della dimensione        questa visione e la traducano in
           di 15x15 cm ciascuna e tre pietre di           azioni di medio e lungo termine,
           diverse dimensioni lavorate con cera e         discutere con tutti i portatori di
           stagno                                         interesse interessati i problemi e le
                                                          possibili soluzioni.

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ARTE                                     SCIENZA

Titolo     Foraminiferi                                Piccolo è bello.Bellezze dei
                                                       fondali marini al microscopio

Autori     Cristian Rovea                              Sandra Donnici e Luca Zaggia

Parole     Foraminifera, disegno, illustrazione        Organismi microscopici, minerali
chiave

Abstract   I foraminiferi sono micro-organismi         L’ambiente marino ha sempre
           marini poco conosciuti, essi però           incuriosito l’uomo per la grande
           svolgono ruoli molto importanti             varietà delle forme di vita che in
           nell’ecosistema e sono quindi               esso vivono e prosperano.
           oggetto di ricerca scientifica.             Basti pensare agli organismi che
           Purtroppo le loro dimensioni ridotte        popolano le acque o i fondali delle
           non agevolano la loro conoscenza,           scogliere o delle barriere coralline,
           per essere studiati necessitano infatti     dove anche l’approccio più casuale
           di apparecchiature costose e                suscita una percezione immediata di
           complicate da usare, difficilmente          quanta bellezza sia custodita al di
           accessibili se non si è ricercatori del     sotto della superficie degli oceani.
           settore.                                    Persino i fondali sabbiosi o limosi,
           Il progetto realizzato cerca quindi di      seppur apparentemente sterili,
           essere una soluzione a questo               sono frequentati da creature
           problema, rendendo accessibile a            straordinariamente attraenti.
           tutti questo mondo. Grazie all’utilizzo     Anche a livello microscopico, la vita
           di vari documenti e di materiale            dell’ambiente marino è decisamente
           fotografico al microscopio, sono stati      affascinante con la molteplicità di
           realizzati una serie di disegni a mano,     forme che caratterizzano la colonna
           successivamente messi al negativo,          d’acqua e che identifichiamo come
           per mettere in evidenza questi              fito- e zooplancton. Tuttavia, al di
           protozoi nei loro dettagli.                 là di chi ha uno specifico interesse di
           Perciò alle apparentemente confuse          studio, pochi conoscono la diversità
           foto in bianco e nero del microscopio       e la bellezza forme viventi che
           elettronico, sono stati applicati colori    risiedono nei sedimenti e nei fanghi
           e isolati dettagli appartenenti ai          dei fondali. In particolare, quando
           foraminiferi.                               consideriamo la scala microscopica,
           Così facendo la loro anatomia e le          non solo gli organismi, ma anche le
           loro caratteristiche, a partire dalla       particelle inorganiche che
           forma del loro guscio fino ad arrivare      costituiscono il sedimento stesso,
           agli ingrandimenti che mettono in           i costituenti minerali (clasti),
           evidenza i framboidi di pirite color        possono risultare particolarmente
           oro, sono stati resi accessibili a tutti.   interessanti ed affascinanti.
                                                       Con questo contributo vogliamo
           Serie di Illustrazioni                      intraprendere un viaggio alla
                                                       scoperta di alcune delle bellezze
                                                       microscopiche sparse nei sedimenti
                                                       dei fondali marini, siano esse forme
                                                       viventi, minerali ovvero prodotti
                                                       della trasformazione di questi in
                                                       seguito alla deposizione sul fondale
                                                       e al seppellimento (diagenesi).

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ARTE                                      SCIENZA

Titolo     Honey Boxes # Composition                   Biomonitoring approach with mussel
                                                       Mytilus galloprovincialis (Lmk)
                                                       and clam Ruditapes philippinarum
                                                       (Adams and Reeve, 1850) in the
                                                       Lagoon of Venice.
Autori     Stefano Cescon                              Vanessa Moschino

Parole     Biomarker,stress chimico e termico,         Biomarker, biomonitoraggio, organismi
chiave     alterazioni fisiologiche                    sentinella

Abstract   In tossicologia, un biomarcatore può        Ogni organismo vivente, animale o
           essere utilizzato per valutare              vegetale, che può fornire indicazioni
           l’esposizione a varie sostanze (anche       sul livello di contaminazione di una
           tossiche) ambientali. In un modo, per       determinata area può essere un
           certi versi parallelo, si è utilizzato in   organismo bioindicatore o sentinella.
           questa ricerca la cera come                 L’approccio più comunemente
           medium/marcatore, reagente a                utilizzato della bioindicazione si basa
           diversi stadi della realizzazione           sulla valutazione dei livelli di
           dell’opera.                                 contaminanti nell’organismo
           Questo materiale specifico si               bioindicatore. Questa metodologia si
           comporta come sentinella che                basa sul principio ecotossicologico
           accoglie, a seconda dei casi, le            del bioaccumulo per cui un
           impurità o stress ambientali con cui        organismo animale o vegetale tende
           viene a contatto durante il processo        ad accumulare concentrazioni del
           di lavorazione.                             contaminante superiori a quelli
           Dalla diversa concentrazione di             dell’ambiente in cui vive.
           pigmenti (siano essi di derivazione         Molti studi condotti sia in condizioni
           chimica o naturale) nell’amalgamarsi        di laboratorio che in popolazioni
           con diversi tipi di cera (cera d’api        naturali hanno permesso di valutare
           naturale, paraffina e stearina) fino al     quali siano gli effetti biologici delle
           grado massimo di tensione,                  sostanze inquinanti sugli organismi
           rappresentato dalla cera bollente allo      bioindicatori. In questo contesto,
           stato liquido, si ottengono diverse         i biomarker sono definiti come quelle
           vibrazioni tonali visibili sulle varie      alterazioni misurabili a livello
           superfici finanche situazioni               molecolare, biochimico, cellulare o
           inaspettate come crepe e livelli di         fisiologico, indicative di
           deposizione della cera tra loro             un’esposizione e/o di un effetto
           irregolari.                                 tossico subito da un organismo a
           L’opera diventa quindi un indicatore        causa della presenza in ambiente di
           delle mutue relazioni di queste fasi,       composti inquinanti o, più in
           dove ciò che conta è l’impurità, il         generale, di condizioni di stress
           germe o errore (in questo caso              ambientale.
           accolto) che diventa parte integrante       Studi condotti in laguna di Venezia
           dell’opera e che la fa vibrare.             utilizzando diverse specie di
                                                       organismi, quali mitili e vongole,
           Tre casse in cera 130x19x19 cm (x2);        hanno permesso di valutare degli
           78x15x9 cm.                                 effetti della contaminazione in
                                                       questo ambiente naturale, da secoli
                                                       sottoposto a numerosi impatti
                                                       antropici.

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ARTE                                     SCIENZA

Titolo     Invasione                                  Stranieri ben noti: lo zooplancton
                                                      e le sue specie aliene

Autori     Alice Breda                                Elisa Camatti, A. Schroeder e M. Pansera

Parole     Equilibrio, cambiamento,                   Zooplancton, specie aliene, hotspot
chiave     trasparenza, energia                       Golfo di Venezia

Abstract   Dal confronto con i ricercatori sono       Lo zooplancton occupa una
           emerse le dinamiche dei meccanismi         posizione centrale nella rete trofica
           che determinano l’insediamento delle       pelagica, trasferendo carbonio ed
           specie aliene nei nuovi ecosistemi, in     energia dai produttori primari ai livelli
           particolare quello della Laguna            trofici superiori.
           Veneta. Il materiale fotografico è         Le specie aliene, chiamate anche
           stato fondamentale per determinare         specie non indigene (NIS),
           le scelte dei materiali, forme e           rappresentano una delle principali
           dimensioni.                                criticità per gli ambienti acquatici; il
           L´installazione é composta da tre          comportamento invasivo di alcune di
           pannelli di vetro 40 x 50 cm su un         esse infatti è stato riconosciuto
           supporto di legno/metallo (misure          come una delle principali minacce alla
           totali 40x40x150 circa). Il primo è        conservazione della biodiversità e al
           occupato da una rappresentazione           funzionamento degli ecosistemi
           dell’organismo ctenoforo alieno            marini. La presenza di NIS è in
           Mnemiopsis leidyi, dipinto in              aumento e tra i nuovi taxa riportati
           trasparenza direttamente sul vetro;        molti sono organismi zooplanctonici.
           al centro si trova un supporto di carta    Le ipotesi più plausibili sulle modalità
           leggera con la sagoma di un uovo           di introduzione in aree anche molto
           duraturo di copepode, mentre l’ultima      lontane da quella di origine sono il
           lastra rappresenta una composizione        trasporto con le acque di zavorra
           di vari organismi zooplanctonici che       delle navi, o il rilascio in ambiente
           fluttuano.                                 tramite acquacoltura ed industrie
           L’utilizzo del vetro come supporto é       ittiche, soprattutto grazie alla
           stato ispirato dall’atto di osservare il   capacità di alcuni di loro di produrre
           plancton al microscopio; la                uova durature (ossia uova in stadio
           trasparenza permette di utilizzare più     quiescente finché le condizioni
           livelli che rendono l’installazione        ambientali risultano avverse). Il Mare
           tridimensionale e quindi osservabile a     Adriatico settentrionale e in
           360°.                                      particolare la Laguna di Venezia
                                                      sono stati riconosciuti come hotspot
           Tre pannelli di vetro 40 x 50 cm           di introduzione di specie non
           ciascuna su un supporto di                 indigene e negli ultimi anni, proprio in
           legno/metallo, 40x40x150 cm                queste aree, sono state segnalate
                                                      diverse NIS zooplanctoniche, ad
                                                      esempio i copepodi Oithona davisae
                                                      e Pseudodiaptomus marinus e lo
                                                      ctenoforo Mnemiopsis leidyi.

31
FRONTE
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14.8 cm (base) x 21 cm (altezza)

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Taglio

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ARTE                                         SCIENZA

Titolo     Invisibili flussi                               Phytoplankton succession in a
                                                           coastal area of the NW Adriatic,
                                                           over a 10-year sampling period
                                                           (1990–1999)

Autori     Ginevra Scialpi                                 Fabrizio Bernardi Aubry e Stefania Finotto

Parole     Video, still life, acqua, statico, plankton     Fitoplancton, foresta invisibile, vita nel
chiave                                                     mare e sulla terra, qualità ambientale

Abstract   Il progetto consiste in una installazione       Il fitoplancton è composto da organismi
           audio-video di un minutaggio contenuto,         acquatici microscopici (microalghe),
           avente come soggetto una superficie             invisibili ad occhio nudo, che
           d’acqua, sopra la quale si muovono svariati     vagabondano nel mare traportati dalle
           pezzi di plastica che ricordano nelle forme,    correnti. Come le piante terrestri,
           nei colori e nella dinamica diverse specie di   attraverso la fotosintesi, il fitoplancton
           fitoplancton.                                   sfrutta l’energia solare e le sostanze
           Il video ha un carattere cromatico              nutrienti presenti nell’acqua per vivere e
           impostato per ricordare le immagini che si      riprodursi. Quando ci tuffiamo nell’acqua,
           osservano attraverso le lenti di un             ci immergiamo in una foresta invisibile
           microscopio.                                    composta da microalghe dalle forme
           I soggetti del video sono delle parti di        bizzarre, visibili solo al microscopio.
           plastica appositamente modellate e              Esse, al pari delle foreste amazzoniche
           colorate a favore dell’opera, di modo da        producono metà dell’ossigeno che
           porre un occhio di riflessione sulla            respiriamo e sottraggono l’anidride
           vastissima quantità di elementi                 carbonica dall’atmosfera rendendo
           microscopici a noi invisibili presenti nelle    possibile la vita sulla terra. Il fitoplancton è
           acque degli oceani, nei mari, o più             il primo anello della catena alimentare
           semplicemente nella Laguna di Venezia,          marina, ciò significa che di esso si nutrono
           sia che si tratti di fitoplancton sia di        organismi erbivori più piccoli(zooplancton)
           microplastiche.                                 che a loro volta sono predati da organismi
           Le riprese sono state girate dal vivo e non     marini più grandi fino ad arrivare ai pesci e
           sono state modificate nè post-prodotte in       ai grandi predatori. Inoltre, reagendo
           alcun modo.                                     velocemente ai cambiamenti ambientali ci
                                                           fornisce un rapido segnale dell’evoluzione
           Installazione audiovisiva                       dell’ecosistema marino di cui fa parte.
                                                           Per tutti questi motivi il fitoplancton è
                                                           parte integrante di normative europee
                                                           per la valutazione della qualità ambientale
                                                           marina. Nel lavoro presentato vengono
                                                           investigate la composizione e l’evoluzione
                                                           della comunità fitoplanctonica della fascia
                                                           costiera veneta, in un periodo di dieci
                                                           anni.
                                                           L’analisi ha indagato i principali fattori che
                                                           influenzano la crescita del fitoplancton e
                                                           la regolarità stagionale delle fioriture
                                                           microalgali evidenziando un’assenza di
                                                           cambiamenti significativi nel tempo ed
                                                           invece una variazione della qualità
                                                           ambientale procedendo da nord verso
                                                           sud.

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ARTE                                       SCIENZA

Titolo     Mare Superum                                 Vite primordiali negli abissi

Autori     Cecilia Maran                                Alessandro Ceregato

Parole     Mare Adriatico, fondali marini,              Biodiversità, comunità chemiosintetiche,
chiave     inquinamento                                 cold seeps, Mare Mediterraneo

Abstract   Se potessimo sollevare la coltre di          Il nostro mondo è popolato di
           acqua che ricopre il Mare Adriatico          organismi che come noi respirano
           scopriremmo fondali ricchi di comunità       ossigeno accumulato in milioni di
           di organismi assai articolate. Diverse       anni dalla fotosintesi di batteri, alghe
           forme di vita si sono adattate alle          e piante, è quindi naturale pensare
           profondità marine, sfruttando la             che anche sotto la superficie del
           fotosintesi prodotta dal fitoplancton e      mare, come i delfini e i pesci, tutti gli
           dalle alghe raggiunte dalla radiazione       organismi basino sull’ossigeno le loro
           solare o dalle numerose sorgenti di fluidi   funzioni vitali.
           e gas, come CO2, metano e idrocarburi,       Ma se la vita sulla Terra comparve
           al posto dell’ossigeno. Il Mare Nostrum      ca. 4,5 miliardi di anni fa, gli attuali
           rappresenta un archivio naturale di          livelli di ossigeno nell’atmosfera si
           comunità adattate ad ambienti estremi,       raggiunsero solo attorno agli ultimi
           che ci portano indietro ai tempi in cui la   400 milioni di anni.
           fotosintesi non aveva ancora                 L’atmosfera primitiva era data da
           trasformato il Mondo.                        metano, ammoniaca, idrogeno,
           I cambiamenti climatici e gli impatti        vapore acqueo, così i primi semplici
           antropici minacciano anche questi            organismi unicellulari erano adatti ad
           remoti rifugi di biodiversità.               una vita anaerobica in un pianeta
           L’opera vuole descrivere il Mar Adriatico    con oceani molto diversi da quelli
           nella sua totalità attraverso la tecnica     attuali, vulcanismo intensissimo e
           dell’incisione; è composta da quattro        radiazione ultravioletta
           matrici di zinco, sfondate, in modo da       incontrastata, ambienti per noi
           ricordare la forma del Mare prima e          estremi.
           dopo la scomparsa di parte delle terre       Il Mediterraneo (e l’Adriatico) per la
           emerse, descritte da una linea intenta a     sua storia geologica è ancora oggi
           rappresentare un tratto della Penisola.      uno straordinario archivio naturale di
           L’incisione all’interno delle matrici        comunità chemiosintetiche legate
           interpreta le forme viventi che popolano     all’emissione di geofluidi (cold
           le più estreme profondità del nostro         seeps) sul fondo.
           mare, attraverso varie tecniche quali        Il motore è il consorzio di differenti
           l’acquaforte, il marbling e morsure          gruppi microbici autotrofi che
           dirette con acido nitrico e citrosodina.     elaborano metano e solfuri e
           L’opera rappresenta l’incontro tra ciò       rilasciano energia, sfruttata come nel
           che si vede e quello che è invisibile,       mondo fotosintetico, da organismi
           rendendo così degno di nota ogni             eterotrofi che creano sul fondo
           singolo del Mar Adriatico, in modo da        straordinarie comunità di animali
           conoscerlo nella sua interezza.              come bivalvi e pogonofori, spesso in
                                                        simbiosi con batteri, in contrasto
           Incisione su matrice 50 x 70 cm e 4 lastre   con gli altri ambienti profondi cui
           di zinco,50 x 30 cm ciascuna                 spetta ben poco della produzione
                                                        primaria della superficie degli oceani.

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ARTE                                      SCIENZA

Titolo     Medicine dogs ii in the Belly of the        Extreme waves in stormy seas
           Sea in the Belly of the Snake

Autori     Jared Munn                                  Alvise Benetazzo

Parole     onde, oNDE, ONDE, ONDe, onde                Onde estreme, freak waves, mareggiate,
chiave                                                 progettazione navale

Abstract   Come si possano anticipare le onde          In oceanografia, le onde anomale
           enormi che nascono dalle tempeste?          (chiamate anche freak o rogue
           Dipinta con l’utilizzo di acqua di mare,    waves) sono un fenomeno marino di
           quest’opera raffigura il ventre marino      grande interesse che negli anni sta
           dove si formano potentissime onde.          attirando l’attenzione di una sempre
           I disegni contenutI nel dipinto             più numerosa comunità di ricercatori.
           illustrano la storia di un cane mangiato    Le onde anomale sono così chiamate
           da un mostro marino. dentro la pancia       poiché la loro considerevole altezza
           di questo mostro, un serpente marino        (che può raggiungere e superare i
           a sua volta lo mangia.                      30 m) supera un determinato valore
           Lì dentro dentro, il cane incontra altri    in relazione all’energia dello stato di
           sei cani, i medicine dogs.                  mare e le rende di difficile
           Assieme, i cani cercano di curare il        caratterizzazione e previsione.
           serpente per fermare le onde                La dimensione e imprevedibilità delle
           pericolose che eruttano nel nostro          onde anomale fa sì che esse abbiano
           mare per colpa delle ferite causate         un ruolo di rilevante importanza per
           dalla pazzia del serpente che è dentro      la navigazione, in quanto l’impatto
           la pancia del mare.                         con tali onde è estremamente
           I cani stanno ancora cercando la            dannoso anche per la navi di più
           soluzione con l’aiuto di dr. Alvise         grande tonnellaggio.
           Benetazzo.                                  E’ stato calcolato che circa 20 navi
                                                       super-carriers affondano ogni anno
           Installazione compsta da un acquerello su   a seguito dello scontro con una onda
           carta, 100x150 cm; serie di 9 disegni a     anomala.
           china 10x13 cm                              La ricerca condotta in ISMAR-CNR si
                                                       inserisce in questo ambito di studio
                                                       e riguarda,principalmente, lo sviluppo
                                                       e l’utilizzo di sistemi di osservazione
                                                       3D della superficie del mare che
                                                       permettono di cogliere le onde
                                                       estreme durante lo loro fase di
                                                       sviluppo.
                                                       Parallelamente e contestualmente
                                                       alla parte strumentale, la ricerca
                                                       indaga l’uso di modello stocastici,
                                                       che, trattando le onde di mare come
                                                       un processo random che evolve nello
                                                       spazio 2D così come nel tempo, ha
                                                       permesso di ottenere importanti
                                                       risultati nello studio delle onde di
                                                       mare estreme.

37
ARTE                                       SCIENZA

Titolo     Metabarcoding                                Metabarcoding- un approccio
                                                        molecolare

Autori     Isacco Alberti                               Anna Schroeder, M. Pansera, E.Camatti

Parole     Metabarcoding, genetica, plankton,           Biodiversità, zooplancton,
chiave     trasparenza, diversità nascosta              metabarcoding, ecologia molecolare

Abstract   L’intenzione è stata quella di               L’analisi della biodiversità
           rappresentare con un’immagine                zooplanctonica é un elemento chiave
           simbolica una ricerca che si basa            nello studio dei processi ecosistemici
           sulla genetica di comunità e degli           marini e delle risposte comunitarie a
           organismi che la compongono.                 cambiamenti ambientali. Dato che
           E’ stata utilizzata una lastra in            l’analisi morfologica classica è molto
           vetro sintetico 50 x 125 x 0,4 cm            impegnativa, in termini di tempo e di
           sulla quale è stata incisa                   risorse, sono richiesti metodi più
           un’immagine. Un sistema                      veloci ed economici che a loro volta
           d’illuminazione a LED posto sul              siano in grado di raggiungere
           bordo del pannello illumina le zone          un’ampia copertura tassonomica.
           scalfite evidenziando il messaggio           Il DNA-metabarcoding è un
           nascosto. Così, in un processo               approccio moderno per
           ispirato al tema della ricerca, il           l’identificazione tassonomica della
           pannello diviene una piastra di              comunità basato sull’utilizzo di un
           petri.                                       frammento di DNA unico per ogni
           Una nube di organismi offre un               specie (“barcode”/ “codice a barre”)
           messaggio d’insieme che                      che quindi può essere utilizzato per
           permette l’identificazione del               discriminarla.
           singolo in un processo che va dal            Nonostante la perdita di informazioni
           grande al piccolo e viceversa.               sulla struttura della popolazione
           Passando per il DNA dal gruppo si            (sesso, stadio di sviluppo), l’analisi
           riesce a risalire all’identità di ogni       molecolare è in grado di rilevare la
           organismo.                                   “biodiversità nascosta” essendo in
                                                        grado di identificare anche specie
           Incisione su base di vetro,50 x125 x0.4 cm   criptiche e stadi larvali.
                                                        Il metabarcoding risulta quindi essere
                                                        un approccio promettente,
                                                        specialmente per studi della
                                                        biodiversità in ecosistemi con ampia
                                                        variabilità spazio-temporale, dove
                                                        quindi è richiesto un grande sforzo di
                                                        campionamento.

39
ARTE                                 SCIENZA

Titolo     Nemico invisibile                     Mercury in the food chain of the
                                                 Lagoon of Venice

                                                 J. Dominik, D. Tagliapietra, A.G. Bravo,
                                                 Marco Sigovini, J.E.Spangenberg,
Autori     Marta Sagone                          D.Amouroux, R. Zonta

Parole     Mercurio, biomagnificazione, biota,   Biomagnification, methylmercury, food
chiave     pesce, uomo                           web

Abstract   La contaminazione da mercurio         Il mercurio è un metallo pesante
           delle acque, una sostanza             con elevata tossicità, in grado di
           fortemente tossica che si             generare impatti negativi
           accumula nel biota e può essere       sull’ambiente e sulla salute umana.
           trasferita all’uomo attraverso la     Negli ecosistemi acquatici, una
           catena alimentare, può causare        parte si trasforma in
           gravi problemi di salute; per         monometilmercurio (MMHg), che si
           l’elaborazione della tesi è stata     accumula negli organismi e si
           utlizzata come fonte l’articolo del   trasferisce lungo la catena
           2014 Mercury in the food chain        alimentare fino ai pesci ed
           of the Lagoon of Venice, Italy,       all’uomo. Tale biomagnificazione
           pubblicato nella rivista “Marine      del mercurio è stata indagata in
           Pollution Bulletin”.                  laguna di Venezia, applicando la
           L’attenzione è stata focalizzata      tecnica degli isotopi stabili per lo
           sul processo di biomagnificazione:    studio della rete trofica.
           ciò si evince da una                  La principale immissione in laguna
           sovrapposizione, in cui nella scena   si è verificata nel corso della
           secondaria vi è un pesce              seconda metà del ‘900 presso
           predatore che si nutre di un pesce    Porto Marghera.
           più piccolo, “ereditandone” la        Nell’area di studio, pur a notevole
           quota di mercurio che la preda        distanza dalla sorgente, sono state
           aveva a sua volta immagazzinato.      registrate concentrazioni non
           Sulla scena principale una pinna      trascurabili nei sedimenti e negli
           caudale con accanto delle             organismi.
           molecole di mercurio, il quale        Il MMHg è risultato fortemente
           fluttua nell’immagine come vero       biomagnificato, con concentrazioni
           protagonista, nemico ‘invisibile’     decuplicate ad ogni livello
           dell’ecosistema e dell’uomo che ne    successivo della catena.
           è parte.                              I bivalvi filtratori presentano
                                                 concentrazioni maggiori degli altri
           Dipinto su tela, 50 x 70 cm           consumatori primari e
                                                 rappresentano pertanto un anello
                                                 importante nel trasferimento del
                                                 mercurio dai sedimenti ai livelli più
                                                 elevati.

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ARTE                                      SCIENZA

Titolo     Oceanstructure                            Altezze d’onda massime da reanalisi
                                                     modellistiche globali

Autori     Lucia Graser                              Francesco Barbariol

Parole     Oceano, onde, cambiamento climatico       Oceano, onde, cambiamento climatico
chiave     globale, inversione                       globale, inversione

Abstract   L’altezza delle onde negli oceani varia   Gli oceani del mondo sono popolati
           spostandosi dall’equatore verso i due     da onde molto alte che mettono a
           poli. Le onde più alte, generate dai      dura prova i navigatori e le strutture
           venti che spirano da ovest verso est,     offshore, ma la loro valutazione su
           si incontrano alle medie latitudini; le   lunghi periodi di tempo e su scala
           meno alte, ai tropici e all’equatore.     globale è resa difficile dalla scarsità
           Così è stato nel passato, così è nel      di osservazioni e della loro ristretta
           presente.                                 copertura temporale.
           In quest’opera astratta si è              Per la prima volta sono stati utilizzati
           immaginata un’ipotetica inversione        dati di rianalisi modellistica per
           futura di questo processo, causata da     fornire una valutazione statistica
           un cambiamento globale del clima, i       globale e a lungo termine delle
           cui effetti sono ancora oggetto di        massime altezze d’onda.
           studio e compresi solo in parte.          La loro valutazione globale durante
                                                     le condizioni tipiche ed estreme ha
                                                     evidenziato le regioni che
           Acquaforte su zinco Doppia Matrice        raggiungono i valori più elevati,
           Stampata in Doppia Battuta,38 x 52 cm     ovvero le zone tempestose alle
                                                     medie latitudine, in particolare
                                                     nell’Oceano Atlantico settentrionale.

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