Bollettino del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno

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Bollettino del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno
Bollettino del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno

                                                                             Unione Italiana - Fiume

• La legislazione sanitaria nell’attività
  della Dieta Provinciale Istriana (1861-1900)
• Il sacrario militare italiano a Pola nell’ambito
  delle riflessioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia
• Sulla caccia a Fiume nell’Ottocento
• Chiesa e potere comunista in Istria
• Tartini e il suo impegno vocale-sacro:
                                                                                                           60
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  inediti e sopravvivenze nella tradizione istriana

LA RICERCA Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, Anno XXI, n. 60 - Pag. 1-24, Rovigno 2011 - CDU 908 (497.12/.13 Istria) ISSN 1330-3503
Sommario                                                                        Parenzo, veduta
                                                                                del Palazzo
                                                                                della Giunta
         ED ITORIAL E                                                           Provinciale
3        Il CRS tra storiografia “locale”
         e storiografia “provinciale”
         di Nicolò Sponza

         SAGGIO
4        La legislazione sanitaria
         nell'attività della Dieta
         Provinciale Istriana (1861-1900)
         di Rino Cigui

         SAGGIO
7        Il sacrario militare italiano
         a Pola
         di Raul Marsetič

         INTERVEN T O
10       Sulla caccia a Fiume nell'800
         di William Klinger
                                                 Interno del sacrario militare
         SAGGIO
                                                 italiano a Pola
13       Chiesa e potere comunista
         in Istria: la cresima a
         Lanischie nel 1947
         di Orietta Moscarda Oblak

         SAGGIO
16       Tartini e il suo impegno              Facsimile di una licenza da caccia del
         vocale-sacro: inediti e               1856. L’appaltatore era Marziale Malle.
         sopravvivenze nella
         tradizione istriana
         di David Di Paoli Paulovich

19       Notiziario
         di Marisa Ferrara

21       Visite al Centro
         di ricerche storiche
23       Partecipazione dei ricercatori
         a convegni e seminari

24 Nuovi Arrivi
		                                                   Presentato presso il Centro multimediale della città di Rovigno,
                                                              il volume "Così Rovigno canta e prega a Dio"

La Ricerca - n. 60                           Comitato di Redazione                      Coordinatore
Unione Italiana                              Marisa Ferrara, Nives Giuricin,            Silvano Zilli
Centro di Ricerche Storiche di Rovigno       Raul Marsetič, Orietta Moscarda Oblak,     Progetto grafico & Stampa
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Redazione ed amministrazione:
                                             Rino Cigui, Nicolò Sponza, Silvano Zilli   ha collaborato
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                                             Giovanni Radossi                           Stampato con il contributo
(Italia e Slovenia: 00385/52)
                                                                                        dell'Università Popolare di Trieste
Indirizzo Internet:                          Redattore                                  © 2011 Proprietà letteraria riservata secondo
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L’Editoriale                                                                       La Ricerca n. 60...DICEMBRE 2011

di Nicolò Sponza

Il CRS tra storiografia “locale”
e storiografia “provinciale”

Le proposte di ricerca storiografica portata avanti dal      produzione
Centro di ricerche storiche ricalcano, non sempre per        in loco,
libera scelta ma sicuramente per oggettiva necessità,        cioè come
quello che all’interno della teoria storica viene            autentico
qualificato come approccio microstorico, ossia l’idea        vissuto di
di ricerca che, a partire da Marc Bloch e Lucien Febvre      una persona,
attraverso “le Annales”, vuole la storia principalmente      famiglia,
come scienza sociale e la discosta pertanto dalle            gruppo e
“grandi narrazioni” dello sviluppo storico classico,         territorio.
dalle periodizzazioni convenzionali per epoche e             La missione
soprattutto dall’uso di categorie generali. Ovviamente       del Centro
tra microstoria e storia generale esiste una relazione       è particolarmente attenta a delineare ed evidenziare
dialettica, dettata da un rapporto imprescindibile che       con scrupolosa attenzione il divario scientifico (e alle
non va sottovalutato né tantomeno negato. L’analisi,         volte etnico-politico!) che intercorre tra la storiografia
lo studio delle caratteristiche locali, il porre l’accento   “locale” e la storiografia “provinciale” soprattutto
sulle micro particolarità ci dovrebbe aiutare, queste        quando questa è segregata a elemento periferico di
almeno sono le intenzioni e le premesse teoriche, ad         unità centrali, leggi, stato-nazionali. Specialmente
evitare l’uso forzato, e pertanto forviante, di categorie    in un territorio come il nostro, area di frontiera
generalizzanti favorendo invece le peculiarità che           tra mondi e culture diverse, dove convivono sia le
si sono venute a delineare attraverso percorsi propri        contaminazioni, tanto da rappresentarne la norma, che
all’interno di entità omogenee (antropiche), nonostante      la perenne ricerca e costruzione delle identità, come
o in alternativa dei corsi e ricorsi dettati dalla grande    necessaria risposta alla mobilità e permeabilità dei
storia di regni, imperi e stati, guerre e colonizzazioni.    confini.
A tema storiografico si colloca pertanto sia la storia       Il bollettino “La Ricerca”, come più volte ricordato,
delle città e della campagna e delle trasformazioni che      ricopre all’interno dell’editoria del Centro uno spazio
hanno subito nel tempo, sia la storia delle persone e        quasi d’avanguardia poiché è proprio nelle sue pagine
della memoria, alle volte rimossa, alle volte reificata,     che con più facilità si possono promuovere percorsi,
di queste, sia la storia dei costumi, delle tradizioni,      temi, spunti nuovi ed innovativi che a prima vista,
della religione, la storia del lavoro, luoghi e strumenti    erroneamente, potrebbero venir inquadrati come
di questo, la storia della lingua, dei dialetti, della       marginali, ed invece costituiscono i pilastri stessi della
letteratura, della musica, la storia dei giochi, dello       vita passata, presente e futura della regione Adriatica.
sport e del tempo libero ossia di tutto quello che           La rinnovata veste grafica, vuole essere conferma ed
possiamo e dobbiamo individuare e riconoscere come           auspicio.

                                                                                                                          1
La Ricerca n. 60...dicembre 2011                                                                                     Saggio
                                                                                                                    di Rino Cigui

    La legislazione sanitaria
    nell’attività della Dieta Provinciale
    Istriana (1861-1900)
    Quando in corrispondenza al sistema          fu generato, nel 1870, dalla legge
    parlamentare istituito in Austria nel        sull’organizzazione del servizio
    1861 nacque la Dieta Provinciale del         sanitario pubblico emanata dal governo
    Margraviato d’Istria, la situazione          austriaco il 30 aprile di quell’anno,
    sanitaria regionale era alquanto             legge che imponeva ai comuni di
    deficitaria. Le iniziative in merito alla    provvedere a tutto ciò che attenesse
    salute pubblica intraprese dai governi       la politica sanitaria e le misure da
    precedenti non avevano, di fatto, risolto    intraprendere in caso di malattie
    i gravi problemi vincolati al degrado        contagiose, vaccinazioni, epizoozie e
    sociale e igienico-sanitario della           sorveglianza degli istituti sanitari. A
    provincia, che erano stati per secoli        generare il malcontento fu in particolare
    alla base delle principali epidemie          la scelta governativa, attuata senza il
    verificatesi nella nostra penisola.          parere della Giunta, di destinare alla
    Fin dalla sua costituzione, la Dieta         provincia solo tre medici distrettuali,
    aveva incaricato la Giunta di studiare       due per l’Istria continentale e uno per
    a fondo il problema epidemico e di           le isole, con sede rispettivamente a
    proporre un progetto di legge che            Capodistria, Pisino e Veglia. Per un
    stabilisse alcune normative riguardanti      adeguato svolgimento della politica          Parenzo, facciata del Palazzo
    la suddivisione delle spese nel caso i       sanitaria nei singoli Comuni la Giunta            della Giunta Provinciale
    comuni fossero stati invasi da infezioni.    richiese al Ministero dell’Interno che
    Una ripartizione delle spese si rendeva      il numero dei distretti sanitari fosse       del XIX secolo solo la metà dei 48
    assolutamente necessaria in quanto alla      parificato a quello dei distretti politici   comuni di allora era provvista di
    Giunta provinciale erano pervenute le        o, se ciò non fosse stato possibile, che     operatori sanitari, ed il rapporto tra i
    rimostranze dei comuni colpiti, i quali,     almeno i medici distrettuali salissero       medesimi e la popolazione era talmente
    non essendo in grado di accollarsi           da tre a quattro; la stessa propose          sproporzionato che se Pinguente poteva
    le spese di cura degli ammalati,             inoltre la località di Volosca quale         contare su un medico ogni 13.000
    invitavano il fondo provinciale ad           sede del quarto medico distrettuale. Le      abitanti, Volosca ne annoverava uno
    assumersi tali oneri. Nella seduta           istanze della Giunta furono evase dalle      ogni 22.000; inoltre, due terzi del
    del 7 aprile 1864, il massimo organo         autorità in tempi relativamente rapidi,      territorio istriano non disponeva ancora
    rappresentativo istriano approvò             e già con dispaccio 9 marzo 1871             di un’adeguata assistenza3.
    il regolamento sulle modalità di             vennero accordati all’Istria quattro         Il 19 marzo 1874 entrò in vigore la
    accertamento, localizzazione e               medici distrettuali le cui sedi furono       legge riguardante l’organizzazione
    debellamento dei contagi che obbligava       fissate a Capodistria per i Capitanati di    del servizio sanitario comunale, che
    gli abitanti di ogni comunità rurale         Capodistria e Parenzo, a Pisino per i        avrebbe dovuto porre termine, almeno
    e urbana in cui si fosse manifestato         Capitanati di Pisino e Pola, a Volosca       nelle aspettative, all’annosa carenza
    un contagio, ad avvisare le autorità         per il Capitanato omonimo e a Veglia         di medici, e che sanciva l’istituzione
    comunali che avrebbero dovuto inviare        per quello di Lussino2.                      di Consigli sanitari che dovevano
    sul posto gli organi sanitari competenti     La penuria di personale medico,              fungere da organo consultivo con
    per accertare la tipologia e la natura del   soprattutto tra la popolazione rurale,       diritto d’iniziativa in materia di sanità
    male. Individuato il morbo, si sarebbe       aveva da sempre rappresentato una            pubblica. In quella circostanza si votò
    proceduto al reperimento dei medicinali      tragica realtà nella storia sanitaria        pure per i membri del neo costituito
    e alla cura degli ammorbati, i cui oneri     della penisola, ma con la crescita           Consiglio sanitario provinciale che, su
    dovevano ricadere per un terzo sui           demografica del secondo ‘800,                proposta della Dieta, avrebbe dovuto
    comuni e per due terzi sul bilancio          l’esigenza di una maggiore copertura         contemplare due rappresentanti istriani
    provinciale1.                                assistenziale si fece sempre più             ma che per decisione del Ministero
    Un acceso dibattito in seno alla Dieta       pressante. Nel settimo decennio              degli Interni ne ebbe uno soltanto.

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Saggio                                                                                       La Ricerca n. 60...DICEMBRE 2011

di Rino Cigui
Con la costituzione del Margraviato           altre patologie infettive di manifestarsi     di mezzi, l’inerzia e l’ignoranza
d’Istria anche le spese per la                in modo cruento fin dalla prima metà          avrebbero opposto sempre forti ostacoli
vaccinazione antivaiolosa andarono            degli anni Settanta. Vaiolo, difterite,       al miglioramento delle condizioni
a gravare sul fondo provinciale,              dissenteria, tifo e colera marcarono          sanitarie generali della provincia.
circostanza questa che indusse la             indelebilmente la vita delle genti istriane   Nonostante il pessimismo esternato
Giunta e il Comitato di vaccinazione ad       e furono generatrici di alcune delle più      dalla Giunta, l’estensione della
avanzare una serie di proposte concrete       gravi crisi di mortalità del periodo.         malaria nella seconda metà degli anni
per razionalizzare i costi dell’operazione.   Ma la vera preoccupazione dell’epoca          Settanta indusse la stessa a riprendere
D’ora innanzi, ogni comune avrebbe            era rappresentata dalla costante              nuovamente in mano la situazione. Fu
formato un circondario di vaccinazione,       presenza delle febbri intermittenti           approntato un questionario dettagliato
e la messa in pratica della stessa sarebbe    di origine malarica, che infestavano          col quale si invitava l’apparato medico
stata affidata a medici e chirurghi           annualmente quasi tutti i distretti della     a fornire esperienze, pareri e consigli
residenti nel comune ritenuti idonei          provincia sottraendo forza lavoro             sulle febbri intermittenti, un problema
dalla Luogotenenza; nel caso i comuni         all’agricoltura. Nel 1872, il Comizio         la cui soluzione, osservò la Giunta,
fossero stati privi di personale sanitario    agrario di Capodistria preparò una            veniva reclamata congiuntamente
abilitato all’inoculazione, questa sarebbe    mozione nella quale si sollecitava la         dalla scienza, dalla pratica medica,
stata eseguita dagli operatori dei comuni     Dieta provinciale affinché avviasse           dall’economia e dall’umanità7.
più vicini. Il comitato propose altresì       esaurienti studi sulle origini della          Lo sviluppo incessante delle
la programmazione di itinerari di             malaria e sulla messa a punto di              febbri malariche nella penisola
vaccinazione più razionali ed economici       strategie terapeutiche e profilattiche per    e, principalmente, nella sua parte
e l’assegnazione, sempre su proposta          contrastarne la diffusione. Questa, nel       meridionale, convinse la Dieta a
della Luogotenenza, di 200 fiorini            corso della seduta del 12 novembre,           votare, nel 1884, una legge che
annui a titolo di gratificazione e premi      girò l’incarico alla Giunta, che decise di    decretava l’istituzione a Pola di una
ai medici che si fossero maggiormente         rivolgersi a tutti i medici della provincia   Commissione sanitaria con il compito
distinti.                                     sollecitandoli ad evidenziare tutto ciò       fondamentale di studiare il fenomeno.
Sebbene le autorità politiche e sanitarie     che potesse concorrere all’origine delle      La Commissione, composta da un
caldeggiassero l’inoculazione, questa         febbri e ai rimedi per evitarle6.             medico delegato dalla Luogotenenza
trovò nella renitenza popolare un             Le aspettative della Giunta andarono          su proposta del Consiglio sanitario
ostacolo insormontabile alla sua più          però in parte deluse, poiché solo un          provinciale, da un medico della
completa realizzazione. L’avversione          esiguo numero di medici rispose               Regia Marina da guerra, dal medico
verso questa pratica non era una novità,      all’invito. Anche dalle poche relazioni       distrettuale di Pola, dai medici
in quanto già la Serenissima aveva            pervenute emerse tuttavia la pressoché        comunali della città, da un membro del
coinvolto nell’opera di convincimento         totale concordanza degli interpellati         comune, da un perito agrario delegato
della popolazione sia l’apparato medico       nel rimarcare la molteplice causalità         dalla Giunta provinciale e da un
che quello religioso, imitata in ciò dai      delle febbri malariche, mentre venivano       ingegnere scelto dal podestà, doveva
successivi governi francese e austriaco4.     individuati nelle opere di bonifica e         inviare annualmente alla Luogotenenza
Ma se la mancata percezione dei               nell’igiene pubblica e privata i mezzi        un esauriente rapporto su questa
benefici derivanti dalla vaccinazione         più efficaci per debellarle. Nella stesura    particolare attività8.
riguardò inizialmente la popolazione          della relazione da presentare alla Dieta      Nel 1886 lo stesso organismo propose
rurale, a questa, nel secondo ’800, si        provinciale, la Giunta non nascose il         l’attivazione di un Osservatorio
aggiunse la classe civile generalmente        suo pessimismo circa una risoluzione          sanitario, diretto da un fisiopatologo
più ricettiva alle novità, per cui da più     definitiva del problema, in quanto,           particolarmente versato in materia,
parti se ne richiese l’obbligatorietà che,    a suo dire, la miseria, la mancanza           con l’obiettivo di individuare nel
tuttavia, non fu mai imposta.
La necessità di reperire siero in dosi
abbondanti e di qualità, per non frenare
il regolare decorso della vaiolizzazione,
                                                 Parenzo, veduta del
fu un altro ostacolo che le autorità             Palazzo della Giunta
dovettero affrontare. Per ovviare a              Provinciale
tale inconveniente, nella seduta del 26
agosto 1870 la Dieta deliberò che fosse
avviata l’inoculazione dei vitelli con
l’intento di ottenere una linfa vaccinica
pura, un esperimento che negli anni
1872 e 1873 non diede i risultati sperati
e che la Giunta provinciale pensò
bene di accantonare5. Il fervore messo
in campo dalle autorità politiche e
sanitarie non impedì al vaiolo e alle

                                                                                                                                      3
La Ricerca n. 60...dicembre 2011                                                                                            Saggio
                                                                                                                           di Rino Cigui
    terreno, nell’aria e nell’acqua               quale si riservava di effettuare severi         della Dieta Provinciale dell’Istria/, Acta
    delle località colpite dalla malaria          controlli sui certificati rilasciati dai        Medico-historica Adriatica, Rijeka-Fiume, n.
                                                                                                  1, 2003, p.18.
    l’esistenza o meno di un fermento             comuni, addebitando agli stessi, nel caso       2
                                                                                                    “Relazione Generale alla Dieta Provinciale
    specifico o microorganismo in                 fossero state riscontrate irregolarità, la      del Margraviato d’Istria sulla gestione della
    grado di generare la malattia; di             rifusione al fondo provinciale delle spese      Giunta provinciale dalla sessione dietale
    precisarne la natura, qualora lo si           sostenute. Ma ad onta dei severi controlli      dell’anno 1870 in poi”, Atti della undecima
    fosse individuato, attraverso colture         paventati dalla Giunta, con l’andare            Dieta dell’Istria (1871), Trieste 1871, p. 30.
    separate, inoculazioni o altri processi       degli anni i costi ospedalieri lievitarono
                                                                                                  3
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                                                                                                  Provinciale del Margraviato d’Istria sulla
    sperimentali; di studiarne i caratteri,       a tal punto che i 142.219 fiorini registrati    sua gestione dall’ultima sessione dietale
    le proprietà e le condizioni favorevoli       nel 1898 convinsero la stessa della             dell’anno 1897 in poi”, Atti della Dieta
    o contrarie alla sua moltiplicazione e        necessità di una revisione della legge 19       Provinciale dell’Istria (1898), Parenzo 1898,
    diffusione; di avviare, infine, ricerche      dicembre 186911.                                p. 1. Relazione della Giunta provinciale
    ed esperimenti che chiarissero alla           Il problema del ricovero degli ammalati,        sull’organizzazione del servizio sanitario
    Commissione sanitaria i criteri da            il cui numero cresceva in modo                  nell’Istria, Parenzo nel dicembre 1897.
                                                                                                  4
                                                                                                    Rino Cigui, “Misure di profilassi in
    seguire nell’adozione dei metodi di           esponenziale durante le crisi epidemiche,       Istria nella prima metà del XIX secolo. La
    bonifica delle località malariche e           era molto sentito dalle autorità politiche      vaccinazione antivaiolosa della popolazione
    degli espedienti di profilassi rivolti alle   e sanitarie in quanto solo poche località       infantile durante la dominazione francese
    popolazioni maggiormente esposte alle         istriane disponevano di strutture ricettive     e austriaca”, 4. Istarski Povijesni Biennale
    febbri malariche9. In via subordinata,        corrispondenti alla bisogna. La già citata      - Filii, Filiae...položaj i uloga djece na
                                                                                                  Jadranskom prostoru, Parenzo, vol. IV (2011),
    l’Osservatorio doveva anche occuparsi         legge del 30 aprile 1870 imponeva,
                                                                                                  p. 240 - 241. Vedi pure Ugo Tucci, “Il vaiolo,
    dello studio dei parassiti delle altre        infatti, a tutti i comuni un ospedale per       tra epidemia e prevenzione” Storia d’Italia.
    malattie infettive.                           accogliere gli ammorbati ma, visto il           Annali 7 - Malattia medicina, Torino 1984, p.
    La volontà di rimuovere le cause che          dispendio per il mantenimento e la cura         400.
    determinavano l’insorgenza della              degli stessi, i comuni si guardarono            5
                                                                                                    “Relazione generale della Giunta alla Dieta
    malaria e delle altre contaminazioni          bene dal prendere qualsiasi iniziativa in       Provinciale del Margraviato d’Istria sulla sua
                                                                                                  gestione dalla chiusa della sessione dietale
    spinse la Giunta, di concerto con la          merito. La Giunta ritenne che per fornire       dell’anno 1872 in poi”, Atti della Dieta
    Luogotenenza, ad emanare nel 1900             alla popolazione un’adeguata assistenza         Provinciale istriana (1873), Trieste, 1873,
    un’ordinanza con la quale si invitavano       in caso di epidemia fosse necessario            pp. 23 - 24. Vedi pure Rino Cigui, “Le misure
    i comuni a redigere un regolamento            erigere, oltre agli ospedali, anche             antimalariche nelle relazioni della Giunta alla
    igienico locale. Tale regolamento             strutture provvisorie quali lazzaretti o        Dieta Provinciale Istriana (1864 - 1900), La
    doveva essere redatto sulla base              baracche, e che tali strutture, per tutta       Ricerca, Rovigno, n. 58, dicembre 2010, p. 5.
                                                                                                  6
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    dell’Istruzione che accompagnava              la durata della crisi, dovevano essere          provinciale del Magraviato d’Istria sulla sua
    l’ordinanza, e che prevedeva una serie        equiparate agli ospedali pubblici con           gestione dalla chiusa della sessione dell’anno
    di norme relative alla pulizia delle          tutti i benefici che ne derivavano. Nel         1878 in poi”, Atti della Dieta Provinciale
    contrade, vie, piazze, case, cortili,         1893 la Giunta provinciale sottopose alla       istriana (1880), Parenzo, 1880, p. CIII.
    fogne e stalle, nonché provvedimenti          Dieta il progetto di Legge concernente
                                                                                                  7
                                                                                                    Rino Cigui, “La minaccia invisibile: endemie
                                                                                                  ed epidemie in Istria alla fine dell’800”,
    attinenti la purezza dell’acqua potabile      l’equiparazione degli Ospedali per
                                                                                                  Quaderni, Rovigno, vol. 22 (2011), p. 56.
    e dell’aria. Erano previste penali fino       malattie epidemiche (lazzaretti,                8
                                                                                                    “Relazione generale della Giunta (1878)”,
    a 100 corone o corrispondenti ore             baracche ecc.) agli Ospedali pubblici           cit., p. CIII.
    d’arresto per i contravventori10.             che sanciva, di fatto, l’amministrazione        9
                                                                                                    “Relazione generale della Giunta alla Dieta
    Fin dalla prima metà degli anni               di tali costruzioni da parte dei rispettivi     Provinciale del Margraviato d’Istria sulla sua
    Settanta, la Dieta Provinciale dovette        comuni e la rifusione delle spese una           gestione dalla chiusa della sessione dell’anno
                                                                                                  1885 in poi”, Atti della Dieta Provinciale
    affrontare pure la spinosa questione          volta cessata l’epidemia12.                     istriana (1886), Parenzo, 1886, p. LXXXIII
    dei crescenti costi relativi al ricovero      Quantunque nei decenni precedenti               (Regolamento dell’Osservatorio sanitario in
    degli ammalati negli ospedali pubblici,       fossero state promulgate diverse leggi in       Pola).
    manicomi, istituti di maternità e dei         materia di salute pubblica, dal punto di        10
                                                                                                     “Relazione generale della Giunta alla Dieta
    trovatelli, che avveniva sulla base           vista sanitario l’Istria di fine Ottocento      Provinciale del Margraviato d’Istria sulla sua
    di certificati di povertà rilasciati          rientrava ancora tra le province                attività dal 18 febbraio 1899 al 15 febbraio
                                                                                                  1900”, Atti della Dieta Provinciale istriana
    dai comuni di pertinenza. Le spese            meno sviluppate della Monarchia,                (1900), Parenzo 1900, pp. 121- 124.
    sostenute dal fondo provinciale erano         circostanza questa che spinse la Dieta ad       11
                                                                                                     “Relazione generale della Giunta alla
    cresciute in modo tale che, nel triennio      avviare, nel 1894, la discussione sulla         Dieta Provinciale del Margraviato d’Istria
    1872 - 74, avevano superato di 16.000         riorganizzazione del servizio sanitario         sulla sua gestione dalla chiusa della sessione
    fiorini quanto era stato introitato           istriano che, tuttavia, incontrò vari           dell’anno 1883 in poi”, Atti della Dieta
                                                                                                  Provinciale istriana (1883), Parenzo, 1884, p.
    attraverso le imposte. Ritenuto che tale      impedimenti e fu procrastinata.
                                                                                                  63 (Allegato A).
    stato di cose fosse da attribuirsi alla                                                       12
                                                                                                     “Relazione generale della Giunta alla Dieta
    troppa facilità con cui venivano rilasciati   NOTE                                            Provinciale del Margraviato d’Istria sulla sua
    i certificati di povertà, il 15 gennaio       1
                                                    Anton Giron, “Zdrastvena problematika u       gestione dalla chiusa delle sessioni dell’anno
    1875 la Giunta indirizzò alle podesterie      arhivskome fondu Zemaljskog sabora Istre”/La    1892 in poi”, Atti della Dieta Provinciale
    della provincia una circolare con la          problematica sanitaria nel fondo archivistico   istriana (1893), Parenzo, 1893, pp. 56 - 57.

4
Saggio                                                                                 La Ricerca n. 60...DICEMBRE 2011

di Raul Marsetič

Il sacrario militare italiano
a Pola

L’accettazione della tragedia della        integrante di questo mito.                 importanza per il regime fascista.
guerra e del prezzo del sacrificio         Gli anni Trenta portano ad una rilettura   Ciò è testimoniato dalla volontà di
passa attraverso l’edificazione del        della rappresentazione dei monumenti       intervenire, a distanza di anni dalla
mito dei caduti e questo processo si       alle glorie ed ai sacrifici della Prima    conclusione della Grande guerra,
innesta pienamente all’interno della       guerra mondiale. Si tratta di una nuova    con un imponente programma di
storia italiana del primo dopoguerra.      visione costituita da impianti imponenti   elevazione monumentale dei luoghi di
Con l’avvento del fascismo al potere,      che devono glorificare la grandezza        battaglia, il più importante dei quali fu
la guerra vittoriosa ed il sacrificio di   della patria ed il nuovo disegno della     sicuramente il sacrario di Redipuglia. In
tanti uomini si fondono nell’ideologia     nazione. Gli ossari militari devono        pratica tutti i progetti furono realizzati
del regime, fino a costituire il suo       esprimere il valore del martirio e         dall’architetto Giovanni Greppi e dallo
immediato glorioso passato1. Il            l’importanza della vittoria sfruttando     scultore Giannino Castiglioni che
Cimitero della Marina a Pola, con le       un’espressione architettonica fatta di     elaborarono anche l’ossario per i soldati
tombe di Nazario Sauro e Giovanni          segmenti imponenti.                        italiani di Pola, ubicato all’interno del
Grion prima ed il Sacrario militare        La monumentalizzazione dei cimiteri        cimitero della Marina.
poi, risulta indissolubilmente parte       militari rappresentò un tema di notevole   Alla fine degli anni Venti il governo

                                                        Entrata principale del Sacrario Militare Italiano a Pola

                                                                                                                                   5
La Ricerca n. 60...dicembre 2011                                                                                 Saggio
                                                                                                             di Raul Marsetič

    italiano decise di affrontare in maniera   in quanto si sarebbero realizzate           Delle operazioni di esumazione delle
    sistematica e definitiva la questione      architetture severe e solenni2.             salme occupò il cappellano degli Alpini
    delle sepolture per l’immenso numero       Nel settembre del 1937, Il Corriere         don Roberto Bruzzone, il quale nei
    di caduti seppelliti in un’infinità        Istriano annunciò l’imminente               mesi precedenti, con l’ausilio di una
    di cimiteri di guerra sorti in modo        inaugurazione a Pola dell’ossario per       squadra di 12 soldati specializzati,
    provvisorio, dando vita ad una             i caduti nella Grande Guerra. Venne         provvide all’esumazione di ben 231
    commissione straordinaria per le           specificato che dando seguito ad una        salme di soldati deceduti in gran parte
    onoranze ai caduti in guerra. Come         disposizione di carattere generale          dopo la fine del conflitto. Di queste
    soluzione più logica e razionale           del Commissariato straordinario del         salme, 51 appartenevano all’esercito ex
    fu scelto di creare i “grandi              Governo per le onoranze ai Caduti in        austro-ungarico e 180 al R. Esercito,
    concentramenti di Salme” attraverso        Guerra in Italia e all’Estero, diretto      alla R. Marina e alla R. Aeronautica, sia
    un’architettura che fosse “espressione     dal generale Ugo Cei, anche al              che avessero trovato degna sepoltura
    del sentimento, del prestigio, della       cimitero della Regia Marina di Pola         a Pola, sia nei cimiteri di Dignano, di
    civiltà e della dignità della Nazione”.    doveva essere presto inaugurato un          Parenzo, di Grisignana, di Gimino,
    In quest’ottica, la tipologia più atta a   monumento-ossario, che avrebbe              di Portole, Pirano e Capodistria. Fino
    raggiungere lo scopo era quella degli      compreso 244 loculi, più altri due loculi   all’ultimazione dei lavori all’ossario,
    ossari che consentiva l’“individualità”,   più ampi per le salme degli sconosciuti.    tutte le salme furono depositate
    ogni caduto avrebbe avuto il proprio       Inoltre, ogni loculo avrebbe avuto          in cassette di legno nella camera
    loculo, la “perpetuità”, la costruzione    fissata una targa in bronzo, recante        mortuaria del Cimitero militare4. Si
    avrebbe garantito la conservazione dei     il nome del caduto e l’arma a cui era       trattò quindi per lo più di deceduti nei
    resti dei caduti e la “monumentalità”      appartenuto3.                               primi mesi dopo il passaggio dell’Istria

                                                                                                         Interno del Sacrario

6
Saggio                                                                                        La Ricerca n. 60...DICEMBRE 2011

di Raul Marsetič

all’Italia, mentre molto poche furono          popolazione al culto della nazione         SASSEK/ Caduto per la causa fascista/
effettivamente le salme di caduti              attraverso la concentrazione di tutti      XV-IX-MCMXXI8.
durante la Prima guerra mondiale.              questi simboli sacri all’interno di un     Dopo la fine del Secondo conflitto
L’ossario di Pola è costituito da un           unico recinto.                             mondiale, con l’esodo della
basamento che eleva la costruzione             A proposito dell’incidente dell’F.14,      popolazione polese lasciarono per
dal piano di campagna e su di esso si          alle ore 10 del 18 novembre 1928,          sempre la città anche le spoglie
imposta il sacrario al quale si accede         alla presenza delle massime autorità       mortali di figure simbolo come quella
dalla solenne gradinata anteriore              militari, civili e politiche, ci fu la     di Nazario Sauro. Infatti, il 7 marzo
oppure dall’entrata posteriore.                cerimonia per lo scoprimento di un         1947 la nave Toscana partì da Pola
L’intero complesso è formato da dieci          grande monumento funerario in onore        con a bordo le salme e cimeli di Sauro
colombari delimitati da un impianto            ai caduti del sommergibile, che doveva     e Giovanni Grion portati al Tempio
rettangolare, definito dalla parete-           custodire le spoglie del sottocapo         votivo del Lido di Venezia, mentre
ossario, segnato da due aperture               Garibaldi Trolis e del guardiamarina       Trolis e Fasulo, i due caduti del
speculari collocate sui lati brevi del         Sergio Fasulo. Progettato, dietro          sommergibile, trovarono sistemazione
perimetro, dove ai lati dell’ingresso          ordinazione della Regia Marina,            come detto al cimitero di San Michele
principale sorgono due pennoni per le          dall’accademico Enrico Trolis, fratello    a Venezia dove fu rimontato il
bandiere. Ciascun colombario dispone           di Garibaldi, il monumento incluse         monumento funebre. Significativo è il
di 24 loculi dislocati su tre file per otto.   pure l’ancora e le lettere in bronzo       fatto che le bare furono accompagnate
All’interno dell’area delimitata dai           F.14. del sommergibile, riportando         nel loro ultimo viaggio da una scorta di
colombari vi sono: un cippo cubico             anche i nomi di tutte le vittime perite    partigiani italiani e rappresentanti delle
centrale; una lapide recante incisa            nell’incidente e sepolte nei luoghi        associazioni combattentistiche e della
l’epigrafe AI CADUTI / LA PATRIA               d’origine. Oggi si trova al cimitero       resistenza cittadina.
RICONOSCENTE / ...QUI SARANNO                  dell’isola di San Michele a Venezia,
RICORDATI / PER SEMPRE; quattro                dopo il trasferimento da Pola in data 12
aiuole laterali e dodici cipressi. Il          marzo 1947.                                NOTE
linguaggio architettonico usato è fatto        Riguardo ad Alfredo Sassek, nel            1
                                                                                            Lucio FABI, Redipuglia. Il sacrario, la
di linee maestose senza frastagliamenti,       decimo anniversario della morte,           guerra, la comunità, Edizioni della Laguna,
dove a dominare è la massa strutturale.        per iniziativa del Segretario federale     Monfalcone, 1993.
Contiene complessivamente 236 salme            Cap. Relli, si pensò di dare più degna     2
                                                                                            Anna Maria FIORE, La
di militari, in prevalenza appartenenti        sepoltura a colui che fu scelto come       monumentalizzazione dei luoghi teatro della
la Marina Militare. Costituisce la più         simbolo del sacrificio di Pola per la      Grande Guerra:i sacrari di Giovanni Greppi
significativa e meglio compiuta tra le         causa fascista. Alla presenza delle più    e Giannino Castiglioni (1933-1941). Tesi di
                                                                                          dottorati di ricerca in Storia dell’architettura
realizzazioni di spazi sacri destinati al      alte cariche cittadine, la salma venne
                                                                                          e dell’urbanistica discussa presso l’Istituto
culto dei caduti della Grande guerra a         esumata il 14 ottobre 1931 e deposta
                                                                                          Universitario di Architettura di Venezia (XIII
Pola.                                          nella nuova tomba eretta nel tratto        ciclo), Venezia, 2001.
Nel corso del periodo italiano il              di fondo posto a destra dell’ingresso      3
                                                                                            “Un ossario per i Caduti nella grande
cimitero della Marina fu elevato               principale al cimitero7, dove già si
                                                                                          guerra verrà presto inaugurato al Cimitero
come luogo simbolo del sacrificio              trovavano le tombe di Nazario Sauro,       della Marina”, in Il Corriere Istriano, Pola 22
per la causa patriottica e come tale           Giovanni Grion e la tomba dei marinai      settembre 1937.
fu denominato anche Cimitero degli             del sommergibile. L’inaugurazione          4
                                                                                              Ibidem.
Eroi, proprio ad indicare il luogo             ufficiale del monumento funebre,           5
                                                                                            Deceduto all’ospedale provinciale il 15
di sepoltura soprattutto di figure             eseguito dall’Impresa Moscheni
                                                                                          settembre 1921 in seguito alle ferite riportate
come i già citati Sauro e Grion,               su progetto di Gigi Vidris (già            in un imboscata di un gruppo comunista.
insieme ad altri come il “martire              Vidrich), ebbe luogo il 28 ottobre,        6
                                                                                            Per maggiori informazioni vedi R. Marsetič,
fascista” Alfredo Sassek5, o le vittime        nell’anniversario della Marcia su          “L’incidente del sommergibile F.14”, in
dell’incidente sommergibilistico               Roma. Il sepolcro era costituito da due    Quaderni, vol. XV, CRS, Rovigno-Trieste,
che coinvolse l’unita F.146. Gli fu            grandi blocchi di pietra a rettangolo      2003.
attribuito un alto significato ideologico      che si sovrapponevano. Sul blocco          7
                                                                                            “La traslazione della salma del Martire
strettamente connesso al concetto della        minore che sovrastava quello alla          Sassek”, in Il Corriere Istriano, 15 ottobre
celebrazione della patria rappresentato        base c’erano due grandi fasci littori      1931.
dai caduti della Prima guerra mondiale         in bronzo ed in mezzo un urna per          8
                                                                                            “Lo scoprimento del monumento funerario
e dai militanti per la causa fascista.         l’incenso. A caratteri di bronzo era       al martire Sassek”, in Il Corriere Istriano, 29
L’idea fu chiaramente di educare la            scritto sul lato anteriore: ALFREDO        ottobre 1931.

                                                                                                                                             7
La Ricerca n. 60...dicembre 2011                                                                                  Intervento
                                                                                                              di William Klinger

    Sulla caccia a Fiume
    nell’Ottocento

                                                                Circolare                      Fiume fu “invitata” da parte del Governo
                                                                dell’Imperial                  del Litorale di Trieste ad appaltare la
                                                                                               caccia sul suo territorio.
                                                                Regio Governo                  Il distretto venatorio fiumano
                                                                del Litorale in                comprendeva anche il comune di
                                                                Trieste riguardante            Tersatto (con le località di Vežica,
                                                                l’esercizio del                Sušak, Kostrena S. Lucia, S. Barbara e
                                                                diritto della                  Draga) e quale appaltatore figurava il
                                                                                               patrizio fiumano Francesco Peretti. Il
                                                                Caccia,                        provento dell’arrenda dei due distretti
                                                                Trieste, 29 agosto             commerciali di Fiume e di Buccari
                                                                1818.                          s’incassava dall’i.r. Uffizio provvisorio
                                                                                               di Cirquenizza, dove avevano sede gli
                                                                                               uffici dell’Amministrazione camerale
                                                                                               del Vinodol che gestiva per conto
                                                                come beccacce, allodole,       della Camera Aulica Imperiale le terre
                                                                merli e tordi. Una prima       confiscate agli Zrinski che le inoltrava
                                                                regolamentazione fu data       alla Cassa Circolare di Fiume5.
                                                                dalla patente sulla caccia     Reincorporata nel 1822 Fiume e
                                                                del 20 febbraio 1786, la       distretto al Regno d’Ungheria veniva
                                                                quale proibiva di cacciare     ripristinato lo stato che vigeva fino
                                                                sopra i seminati e terreni     all’anno 1809. Il R. Governo del
                                                                coltivati di qualunque         Litorale ungarico aveva “con decreto
                                                                specie e così anche nei        d.d. 20 marzo 1823 № 746 provocato
                                                                vigneti prima della fine       l’allora esistito Consiglio capitanale
                                                                della vendemmia. Fiume         di informarlo cointelligentemente col
                                                                e il suo distretto. Valevole   capitanato di Buccari se, o meno, si
                                                                nei paesi austriaci fu         volesse conservare il diritto dell’arrenda
                                                                estesa a Fiume appena il       della caccia”. I due capitanati di
                                                                19 maggio 1815 dopo la         Fiume e di Buccari consegnarono al
                                                                cacciata dei napoleonici2.     governo ungarico la loro risposta il
                                                                La città, infatti, a partire   30 ottobre 1823: “riflettendo tanto
    Nell’antico regime per i nobili la          del 1779 e fino all’occupazione                alla topografica situazione, quanto
    caccia “rumorosa’’ con cani, corni e        francese del 1809 fu amministrata              all’angustia e sterilità dei loro distretti
    armi da fuoco era un vero e proprio         dalla Luogotenenza ungherese e quindi          per cui la caccia è affatto di nessuna
    rito. Al popolo era consentita solo         non vi si applicava più la legislazione        rilevanza, nonché all’insignificante
    la caccia “silenziosa’’ di selvaggina       austriaca3. Fino all’anno 1809 l’esercizio     annuo reddito che di conseguenza ne
    di piccola taglia, condotta con reti e      della caccia nel distretto di Fiume era        derivava determinarono di rinunciare
    trappole che costituiva uno dei mezzi       libero. Dopo l’occupazione francese,           alla riattivazione del diritto esclusivo
    d’approvvigionamento del cibo1.             il sovrano decreto del 5 agosto 1818,          sulla caccia” riportando la situazione
    Fiume e il suo distretto erano privi        riguardante l’esercizio del diritto della      precedente al 18096.
    di foreste e pertanto mancavano di          caccia, sospendeva “a vantaggio e              Dopo le rivoluzioni del 1848 e la
    selvaggina maggiore; la popolazione         benefizio delle Finanze” i privilegi           sconfitta ungherese del 1849 con la
    poteva cacciare indisturbata lepri e        di caccia libera godute fino a quel            Patente sovrana del 7 marzo 1849 ebbe
    volpi nonché dedicarsi all’uccellagione     momento da “classi privilegiate di             inizio la regolamentazione venatoria
    o alla cattura di uccelli di passo minori   abitanti” a titolo gratuito4. La città di      moderna su tutte le terre dell’impero7.

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Intervento                                                                                La Ricerca n. 60...DICEMBRE 2011

di William Klinger

Il permesso di caccia                                                                                 deliberatario ne fu per
permetteva al suo possessore                                                                          fiorini 85 annui il presente
di cacciare dal 1° settembre                                                                          onorevole rappresentante
al 30 ottobre per tutto il                                                                            municipale Marziale Malle
circondario comunale.                                                                                 in società con Federico
Dovere del cacciatore era                                                                             Thierry e Luigi Peretti13. E
quello di “uccidere in tutte le                                                                       nelle condizioni d’appalto
stagioni il salvatico nocivo,                                                                         era ingiunto che, a scanso
cioè volpi ed uccelli di                                                                              di rifusione del danno dovrà
rapina; non però altra qualità                                                                        rispettarsi la proprietà
di selvaggiume fuori dalle                                                                            privata e che quindi non si
prescritte stagioni” nonché                                                                           potrà cacciare nelle vigne
“denunziare li cacciatori                                                                             nei campi coltivati e nei
furtivi”8. Il 15 dicembre                                                                             terreni recintati.
1852 seguì l’Ordinanza del                                                                            Con l’introduzione della
Ministero degli Interni, nota                                                                         legislazione ungherese
come Jagdpolizei-Normales,                                                                            a Fiume dopo il 1872
regolamento attuativo                                                                                 l’autorità municipale
valido per tutti i Kronländer                                                                         cominciò a richiamarsi
dell’impero d’Austria di cui                                                                          alla legge XX: 1883 con la
ora l’Ungheria faceva parte                                                                           quale si regolava la caccia
e dove fino a quella data                                                                             nel regno d’Ungheria.
l’esercizio della caccia non                                                                          Essa prevedeva il divieto
era sottoposto a nessun tipo                                                                          di caccia dal 1 febbraio
di regolamentazione da parte                                                                          al 15 agosto e concedeva
dell’autorità politica9.                                                                              autonoma facoltà di
In Austria (Trentino) in ottemperanza        Facsimile di una licenza da                 giudizio e regolamentazione alle città
all’ordinanza del Ministero austriaco        caccia del 1856. L’appaltatore              maggiori (che avevano il capitano o
dell’Interno del 1852 i Comuni                                                           borgomastro) tra cui anche Fiume14. A
cominciarono ad appaltare la caccia
                                             era Marziale Malle.
                                                                                         differenza dell’ordinamento austriaco
per periodi più o meno lunghi di 3,                                                      la legge prevedeva al § 2 solo in alcuni
5 o anche 10 anni. Per il Comune             giuridico romano vigente in Italia          casi la caccia riservata e pertanto
solitamente l’appalto era regolato in        qualificava la cacciagione come una         nel 1885 Matteo Girovich produsse
forma di contratto, da approvarsi da         res nullius e il diritto di caccia era un   un istanza chiedendo l’introduzione
parte del Capitanato Distrettuale e          diritto personale di libertà e non un       del diritto di caccia verso appalto.
sottoscritto da un solo cacciatore che si    diritto patrimoniale10.                     All’avviso d’appalto si presentarono
obbligava a pagare al Comune, già al         Fiume all’epoca era annessa alla            quali unici concorrenti il Girovich,
momento della stipula, i primi due anni      Croazia nell’omonimo comitato di            Giuseppe Maxer e Giovanni Ossoinack
di affitto. L’appaltatore poteva dividere    Fiume comprendente anche Buccari e          che avevano dato vita al Circolo
le spese con quanti soci volesse e anche     Delnice. Nell’ottobre 1853 il comune        fiumano dei cacciatori15. L’appalto
concedere licenze a pagamento per            di Fiume resistiva ancora al “venerato      valevole fino all’anno 1891 fu
i forestieri interessati. Con la nuova       dispaccio” dell’i.r. uffizio del Comitato   rinnovato incondizionatamente anche
regolamentazione il diritto di caccia        croato che intimava l’esecuzione            nel 1891 per altri cinque anni.
esclusivo era riconosciuto su proprietà      dell’Ordinanza del 185211. Nell’anno        A Fiume il regime di riserva veniva
maggiori di 115 ettari. Per tutte le         1855, le autorità di Comitato tornavano     sempre osteggiato: nel 1897 la
terre rimanenti il diritto di caccia         all’attacco informando il Municipio         Commissione agraria municipale nelle
veniva dato in gestione al comune            che da ora in poi al Comune soltanto        sue “Proposte d’uffizio sull’appalto
che, però, aveva l’obbligo di affittarlo     e non ai singoli poteva spettare            della caccia nel territorio di Fiume”
per conto dei proprietari terrieri con       l’esercizio del diritto di caccia, e se     era del parere che “non v’era il caso di
i quali doveva ripartire il provento.        si rifiutava di esercitarlo l’avrebbe       poter accordare il benefizio di caccia
L’ordinamento austriaco, fondato             dovuto cedere all’Erario camerale.          riservata né a singoli proprietari, né
sul diritto germanico, introduceva il        Il consiglio municipale determinò           a più proprietari insieme uniti, con
regime di riserva venatoria gestita          d’indire nuovamente una pubblica            sola eccezione forse di qualche raro
da un comune o da un possidente.             asta, adducendo il §91 punto 7, del         proprietario di vigne ma nessuno aveva
La cacciagione veniva considerata            regolamento comunale datato 19 agosto       fatto domanda”16. A Fiume la pressione
frutto del fondo (riserva) e il diritto di   1851 il quale prevedeva la vendibilità      demografica rendeva sempre più
caccia era quindi una manifestazione         del diritto comunale alla caccia e la sua   difficile la convivenza tra coltivatori
del diritto di proprietà. L’ordinamento      possibile cessione a terzi12. Il primo      e cacciatori, molti dei quali erano

                                                                                                                                     9
La Ricerca n. 60...dicembre 2011                                                                                         Intervento
                                                                                                                      di William Klinger

     improvvisati e causavano danni alle         caccia dal 1° ottobre 1903 al 30                    8
                                                                                                       DAR JU-2; busta 1886, doc 17, facsimile
     colture.                                    settembre 1909. D’accordo col                       di permesso di caccia del comune di
                                                                                                     Castelmuschio (Veglia) del 1850.
     La caccia stava diventando un’attività      Club dei cacciatori, assunse anche                  9
                                                                                                       Cfr. il § 272 a p. 45 del Közigazzatási
     di elite col che iniziò anche a prendere    un guardiacaccia “al fine di poter                  törvénytudomány kezikönyve az ausztriai
     corpo una nuova coscienza venatoria.        coltivare la selvaggina e proteggere                birodalmi törvényhozás jelen állása szerint
     Natalino Gennaro Ossoinack acquistò         gli uccelli canori” distruggendo “tutti             különös tekintettel Magyarországra di Emil
     nel 1848 per 85.000 fiorini dalla           gli animali dannosi come volpi, faine,              Récsi, Budapest, Heckenast, G., 1855.
     famiglia Kertiza il possedimento di         martore, sparvieri ecc.” Inoltre egli si
                                                                                                     10
                                                                                                        In Italia nelle Province Annesse dopo la
                                                                                                     Prima guerra mondiale il regime austriaco
     Lopazza (Lopača), appartenuto ai            impegnava a premiare annualmente                    venne abrogato solo col T.U. sulla caccia del
     gesuiti. Il possedimento era ricco di       ogni sottocomune con 20 corone nel                  25 gennaio 1931, che peraltro conservò le
     boschi e Ossoinack vi costruì una           caso non si fossero verificati casi                 riserve comunali, e ad esso venne sostituito
     sontuosa villa piantandovi vigne            di “caccia da frodo, distruzione di                 un regime, per così dire, intermedio tra
     e castagni. Nel 1902 Giovanni               nidi e accalappiamento di uccelletti                quello riservistico austriaco e quello
     Ossoinack, figlio di Gennaro e              in qualsiasi modo”. Tale premio per                 libero italiano con l’esigenza di tutelare il
                                                                                                     patrimonio faunistico di tutta la zona delle
     presidente della Commissione                “la sottocomune di Drenova qualora                  Alpi. Onde la facoltà riconosciuta ai Comuni
     Agraria, denunciava la mancanza di          anche nella mia campagna non venisse                della zona alpina di costituire in riserva di
     sorveglianza da parte degli appaltatori     constatato alcun caso di furto o danno              caccia tutto il territorio della circoscrizione,
     di caccia. Nel circondario di Fiume         da parte di quegli abitanti” saliva a 50            escluse le zone riservate ai privati; facoltà
     “giravano abusivamente una massa di         corone. Le somme andavano devolute                  consentita ulteriormente dal successivo T.U.
                                                                                                     5 giugno 1939, n. 1016, il cui art. 67 pose la
     persone, munite per lo più di schioppo,     “ai poveri più bisognosi e meritevoli
                                                                                                     condizione che le riserve comunali dovessero
     le quali non curandosi affatto delle        del rispettivo sottocomune”. Luigi                  essere cedute in gestione alle rispettive
     severissime disposizioni contenute          Ossoinack, principale finanziatore del              sezioni della Federazione italiana della caccia
     in proposito dalla legge, danneggino        Partito autonomo fiumano, passava                   a vantaggio di tutti gli iscritti.
     piante e terreni, ammazzano ogni            molto tempo nella sua riserva di                    11
                                                                                                        DAR JU-2; busta 1886, doc. 20, Rapporto
     sorta d’uccelli distruggendo i nidi ai      Lopazza. Soffrente di “disturbi                     magistratuale dei giudici Emilij e Dall’Asta,
                                                                                                     Fiume, 13 ottobre 1853.
     quali possono arrivare”17. Gli fecero       nervosi” il 29 ottobre 1904 si suicidò              12
                                                                                                        DAR JU-2; busta 1886, doc. 24, Rapporto
     eco i figli Nicolò e Luigi: lamentando      nella sua villa sparandosi con una                  magistratuale del referente Emilij, Fiume, 5
     come presentemente il territorio di         carabina da caccia. I diritti di caccia             settembre 1855.
     Fiume fosse “quasi del tutto privo di       passarono al figlio Andrea, ultimo                  13
                                                                                                        Si trattava di esponenti del cosiddetto
     selvaggina”, come dimostrato dal fatto      deputato di Fiume al parlamento di                  “Partito dei signori” o dei “Pipistrelli” come
     che “all’ultimo esperimento d’asta le       Budapest.                                           venivano chiamati i partigiani del patriota
                                                                                                     Luigi Peretti, candidato al Parlamento nel ‘67,
     offerte erano di molto al disotto del                                                           perché tenevano le loro adunanze nottetempo,
     prezzo di guida”. Secondo gli scriventi     NOTE                                                mentre “scamiciati” si denominavano
     la causa della scarsità di selvaggina       1
                                                   Franz Joseph SCHOPF, Die österreichische          quelli del suo competitore Matcovich che
     andava attribuita al fatto che l’ultimo     Jagdrecht und die Jagdpolizey, Vienna, J.P.         si diceva “democratico” essendo affine al
     appaltatore fece a meno di tenere un        Sollinger, 1834.                                    partito di Kossuth. Marziale Malle, uno dei
                                                 2
                                                   Archivio di Stato di Fiume (DAR), Comune          “pipistrelli”, per lunghi anni batteva nella sua
     guardiacaccia a risparmio di spesa, e
                                                 di Fiume (JU-2), busta 1886, “Nota dell’I.R         villa (a Pecine) un bandierone fregiato da un
     di conseguenza i cacciatori di frodo,       Amministrazione demaniale del Litorale”,            pipistrello. A Fiume La calle dei Pipistrelli fu
     perché non disturbati facevano il loro      Trieste 2 luglio 1819.                              così battezzata da tre pipistrelli in rilievo che
     affare. Di più l’assenza di una guardia     3
                                                   Bonaventura COMAS, Vademecum                      sono sulla facciata della casa contigua (N°9)
     ebbe di conseguenza che la ragazzaglia      che contiene le nozioni più necessarie ai           prospiciente sulla Piazza Kobler.
     del contando continuava a distruggere       cacciatori e ai guardiacaccia e la raccolta         14
                                                                                                        A vadászatról szóló 1883. évi XX.
     i nidi di uccelli canori pigliando pure     delle leggi della caccia e della protezione         Törvényczikk; capo III.
                                                 degli uccelli vigenti nella città di Trieste e      15
                                                                                                        In Croazia fu anche varata una legge simile
     questi. Non è necessario che io accenni     suo territorio, nel Margraviato d’Istria, nelle     nel 1883 da parte del “Društvo za obranu lova
     di quanta utilità pell’agricoltore siano    contee principesche di Gorizia-Gradisca e           u kraljevini Hrvatskoj i Slavoniji”.
     gli uccelli; ma purtroppo i ragazzi dei     del Tirolo, e nel Regno di Dalmazia, Trieste,       16
                                                                                                        DAR JU-2; busta 1886, “Proposte
     villici in tale proposito si divertono a    L. Herrmanstorfer, 1903.                            d’uffizio sull’appalto della caccia nel
     distruggere i nidi e a pigliare in mille
                                                 4
                                                   DAR JU-2; busta 1886, doc. 3, “Circolare          territorio di Fiume della Commissione
                                                 dell’Imperial Regio Governo del Litorale in         agraria municipale”, 1897. La norma era
     modi questi animaletti tanto utili per
                                                 Trieste riguardante l’esercizio del diritto della   da applicarsi soprattutto alla caccia alla
     coloro che coltivano la vite e gli alberi   Caccia”, № 17444, Trieste, 29 agosto 1818.          selvaggina maggiore (cervi e daini) compiuta
     fruttiferi, nel quale senso dovrebbero      5
                                                   DAR JU-2; busta 1886, doc. 14, “Nota              da squadre con cani, cavalli e battitori che a
     venire istruiti nelle scuole delle          dell’I.R Amministrazione demaniale del              Fiume non veniva esercitata.
     sottocomuni18.                              Litorale”, Trieste 2 luglio 1819.                   17
                                                                                                        DAR JU-2; busta 1886, Il Presidente della
     In seguito all’avviso d’asta del 7
                                                 6
                                                   DAR JU-2; busta 1886, “Proposte d’uffizio         Commissione Agraria Giovanni Ossoinack
                                                 sull’appalto della caccia nel territorio            al magistrato civico di Fiume, Fiume, 28
     settembre 1903 № 16157, Luigi
                                                 di Fiume della Commissione agraria                  maggio 1902.
     Ossoinack con l’offerta di versare          municipale”, 1897.                                  18
                                                                                                        DAR JU-2; busta 1886, Luigi e Nicolò
     un canone annuo di 400 corone               7
                                                   Pal CSŐRE, A magyar vadászat története.           Ossoinack alla Delegazione Municipale di
     si vide assegnato l’appalto della           Mezőgazda Kiadó, Budapest, 1996.                    Fiume, Fiume, 24 settembre 1903.

10
Saggio                                                                                   La Ricerca n. 60...DICEMBRE 2011

di Orietta Moscarda Oblak

Chiesa e potere comunista
in Istria: la cresima a Lanischie
nel 1947
Sin dal primo dopoguerra, il                                                                La Voce del Popolo
partito comunista condusse in                                                               29 agosto 1947
Istria e in tutta la Croazia, ovvero
in Jugoslavia, una linea politica                                                            In tale contesto, le vicende
rigida e spregiudicata, che puntò                                                            legate alla cresima di Lanischie
all’eliminazione dei nemici veri o                                                           nell’agosto del 1947 hanno un
potenziali, contrari alla Jugoslavia                                                         ruolo importante sia nella storia
comunista e nell’area giuliana                                                               postbellica della Diocesi di Trieste
contrari all’annessione dei territori                                                        e Capodistria, sia nello sviluppo
contesi. Nel contesto del controllo                                                          dei rapporti tra la Chiesa cattolica e
totale sulla società da parte del                                                            la Jugoslavia comunista.2
nuovo regime rientrò anche la                                                                I materiali d’archivio rinvenuti
politica di annichilimento di quello                                                         gettano nuova luce su tali
che in molte aree del paese veniva                                                           vicende, ma soprattutto chiamano
considerato uno dei principali                                                               direttamente in causa il massimo
possibili nuclei di contropotere, e                                                          organismo del partito a livello
cioè l’istituzione ecclesiastica. Nel       massimi rappresentanti nei vescovi          regionale, che rappresentava il centro
rapporto autorità popolari-Chiesa in        della diocesi di Parenzo-Pola, Raffaele     del potere regionale.
Istria, il periodo che va dal giugno        Radossi, e della diocesi di Trieste-        Con la firma del Trattato di pace del
1945 all’agosto del 1947 rappresentò        Capodistria, Antonio Santin, che            febbraio 1947, che assegnava gran parte
un periodo di transizione, rispetto al      dissentivano dalla politica del regime      dell’Istria alla Jugoslavia, le pressioni
periodo successivo al 1948, quando la       comunista e sostenevano una soluzione       contro il vescovo Santin e quella parte
pressione sulla Chiesa divenne molto        dei confini a favore dell’Italia,           del clero che avevano appoggiato una
forte. Infatti, nel 1945, in cambio         furono oggetto di una politica di           soluzione confinaria contraria alla
dell’appoggio e del sostegno di quella      demonizzazione e persecuzione da parte      Jugoslavia comunista, divennero forti
parte del clero istriano croato, da         del nuovo potere, identificandoli nei       e pressanti. In Istria, però, le questioni
sempre sensibile alle istanze nazionali,    servi del fascismo e dell’imperialismo.1    ideologiche furono inevitabilmente
negli sforzi che le autorità jugoslave      Ne conseguì che nell’area istriana, la      connesse a quelle nazionali. In realtà,
profondevano per giungere ad una            persecuzione contro la Chiesa assunse       i materiali rinvenuti confermano che
soluzione del confine a loro favorevole,    anche precise valenze snazionalizzatrici    proprio quest’ultime furono all’origine
il clero istriano croato riuscì ad          a danno degli italiani, in quanto una       dei disordini durante la cresima di
ottenere alcune agevolazioni; ma per        parte dei suoi sacerdoti e vescovi,         agosto. Ironia volle che la violenza si
le autorità popolari, il fine della loro    furono perseguitati in quanto sostenitori   rivoltasse contro i sacerdoti slavi, che
arrendevolezza era, in primo luogo,         di una soluzione italiana per l’Istria.     in Istria e nel Litorale non si erano
quello di conquistare il favore di quella   Tuttavia, in questo processo anche la       compromessi con il fascismo ed il
parte della popolazione contadina           popolazione croata e slovena delle aree     nazismo, ma avevano sempre lottato
istriana di origine croata e slovena,       rurali istriane visse con l’istituzione     contro l’oppressione nazionale.
tradizionalmente legata alla Chiesa,        ecclesiastica vicende tormentate.           Già a luglio 1947, il segretario del
e soprattutto dell’opinione pubblica        Le ricerche d’archivio svolte a Pisino e    Comitato distrettuale del partito di
internazionale in vista della conclusione   Zagabria rivelano una realtà complessa,     Pinguente (Kotarski komitet KPH
del Trattato di pace e della definizione    che evidenzia una netta frattura            Buzet) aveva impartito la direttiva
del confine di stato. Se da un parte,       all’interno della popolazione delle aree    di colpire duramente i parroci
il sostegno del clero istriano croato,      rurali settentrionali, come il Pisinese o   approfittando di quelle situazioni
con capo mons. Božo Milanović, fu           il Pinguentino, a maggioranza croata        laddove questi “fossero stati
più che prezioso, dall’altra, il clero      e slovena, dove la popolazione era          coinvolti in attività nemiche e non
di nazionalità italiana, che vedeva i       tradizionalmente legata alla Chiesa.        democratiche”. Se fino a quel momento
                                                                                                                                      11
La Ricerca n. 60...dicembre 2011                                                                                 Saggio
                                                                                                    di Orietta Moscarda Oblak

     i membri del partito                                                                                 Glas Istre
     avevano lasciato agire                                                                               3 ottobre 1947
     liberamente i parroci
     fra la gente, ora, con la
     conclusione della vertenza                                                                             fatto che nelle località della
     legata al trattato di pace,                                                                            Cicceria, ovvero a Podgaće,
     bisognava colpirli se non                                                                              Brest, Slum, Kropinjak, fino
     avessero “rispettato la                                                                                a Račja Vas, che facevano
     legge del nuovo potere                                                                                 capo a Lanischie, e quindi
     popolare e la democrazia”.                                                                             popolate da croati, sloveni
     L’arresto non era previsto                                                                             e “cicci”, ci sarebbe stata
     per “ogni piccolezza”,                                                                                 un’alta percentuale di persone
     ma si doveva comunque                                                                                  che avrebbero partecipato
     “smascherarli e punirli”3.                                                                             alla cresima. Nei dintorni
     Era perciò compito di                                                                                  di Pinguente, e nel resto
     ogni cellula del partito                                                                               del territorio distrettuale,
     quello di capire quali                                                                                 addirittura, valutavano che
     fossero i metodi con i                                                                                 “in massa” si sarebbero
     quali i parroci si servivano                                                                           recati alla cresima. Secondo,
     per lavorare contro il                                                                                 bisognava “impedire la
     potere popolare.                                                                                       cresima” (spriječiti krizmu),
     Con l’avvicinarsi della                                                                                da attuarsi con la direttiva
     cresima, prevista per il                                                                               unica per tutti i membri del
     mese di agosto, il partito registrava         segretario osservasse come i parroci         partito del distretto: “dimostrare che
     un fermento tra la popolazione del            stessero svolgendo un’intensa attività       il vescovo era un Fascista e Italiano”.
     distretto, visto che da tempo tale            nell’intento “di coinvolgere le masse”       Nel caso, invece, alla cresima si fosse
     sacramento non era stato impartito e, in      per la cresima. Il fatto che un membro       presentato un parroco, bisognava
     particolare, viste le incompatibilità che     del distrettuale del partito si fosse        puntare sul fatto che questi non aveva
     esistevano tra comunisti e Chiesa. A          messo dalla parte della Chiesa, negando      le competenze per impartire la cresima.
     rendere più contraddittoria la situazione     i prodotti che “per legge appartengono       A Vetta (Vrh) la questione doveva
     nelle parrocchie slovene e croate del         a tutto il popolo”, fu considerato un        essere impostata diversamente, con
     distretto, era il fatto che molti contadini   “crimine” commesso nei confronti             maggiore leggerezza, ma anche qui
     della zona, che avrebbero partecipato         del partito, della legge e del popolo.5      bisognava far capire alla gente che il
     alla cresima, magari facendo da               Pertanto, anche in considerazione            vescovo che si apprestava a impartire la
     padrini, erano membri del partito             di questo problema, all’interno del          cresima ai loro figli fosse un Fascista, e
     comunista. L’autorità ecclesiastica si        partito fu avviata un’opera di “pulizia      per giunta Italiano. 7 Tali direttive non
     apprestò perciò a diffondere la notizia       interna”, che avrebbe valutato anche         erano frutto delle autorità distrettuali,
     che “gli ex combattenti dell’Armata           l’atteggiamento tenuto dai membri nei        bensì erano state prese e comunicate
     Jugoslava” e “quelle e quei giovani           confronti della cresima, e quindi della      da tre massimi membri del Comitato
     che erano andati alla ferrovia”               Chiesa in generale. In questo senso, i       regionale del partito8, come conferma
     (n.d.a. che avevano partecipato al            membri del partito dovevano dimostrare       il verbale della riunione del massimo
     lavoro volontario per la costruzione          di essere “completamente passivi”,           organismo regionale del partito, che si
     della ferrovia Šamac-Sarajevo) non            mentre bisognava creare un’atmosfera         svolse due giorni dopo i fatti di sangue
     avrebbero potuto rivestire il ruolo di        generale da “caccia alla persona” che        di Lanischie. Si incaricò, dunque,
     padrini o madrine. Inoltre, all’inizio        si attendeva per la celebrazione della       “4 membri del comitato distrettuale
     di agosto, un membro del distrettuale         cresima (il riferimento è chiaramente al     del partito e circa 100 membri del
     del partito, un contadino, responsabile       vescovo Santin!).6                           partito” di impedire alla popolazione
     del partito per la zona di Vetta (Vrh),       Per questo motivo, alcuni giorni più         di partecipare alla funzione religiosa,
     fu punito con 12 giorni di carcere4, e        tardi, il 13 agosto 1947, in un’altra        manifestando e diffondendo notizie
     su proposta del segretario distrettuale,      riunione del Comitato distrettuale del       sull’attività “clero-fascista” del vescovo
     anche con l’espulsione dal partito per        partito, fu presentato un “piano per la      e di contestazione contro la decisione
     aver dato l’ordine di distribuire le          cresima”, al quale dovevano attenersi        della Chiesa di non permettere ai
     provviste della cooperativa soltanto a        tutte le unità organizzative di partito:     membri dell’esercito jugoslavo di fare
     quelle persone che avrebbero cresimato        come primo punto, a tutti i membri del       da padrini9.
     i figli. La complessa situazione politica     partito fu proibito recarsi in Chiesa per    La Santa Sede, però, incaricò il
     che ne derivò per tutto il territorio del     la cresima, né in qualità di padrini, né a   sacerdote sloveno di Trieste, Jakob
     Pinguentino, comportò che, in sede            battezzare i propri figli.                   Ukmar, di amministrare il sacramento
     di riunione del partito distrettuale, il      L’allarmismo delle autorità era dato dal     della cresima nelle parrocchie slovene

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