Biodiversi Perchè la lotta per la giustizia ambientale ci accomuna tutti? - Molte Fedi

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Biodiversi Perchè la lotta per la giustizia ambientale ci accomuna tutti? - Molte Fedi
Rivista semestrale a cura di ACLI Bergamo APS
                                                                 BABEL N°6 Dicembre 2021

         Biodiversi
Perchè la lotta per la giustizia ambientale ci accomuna tutti?
Biodiversi Perchè la lotta per la giustizia ambientale ci accomuna tutti? - Molte Fedi
Palazzo Frizzoni Bergamo, 27 ottobre 2021.
I rappresentanti delle diverse fedi della
città in dialogo a 35 anni dalla Giornata
mondiale di preghiera per la pace, convo-
cata ad Assisi il 27 ottobre del 1986.

Foto / Clara Mammana
Biodiversi Perchè la lotta per la giustizia ambientale ci accomuna tutti? - Molte Fedi
BABEL | Dicembre 2021                                                                                                                                            BABEL | Dicembre 2021

                                                                 EDITORIALE

                                                                 Non uccidete
                        Non uccidete il mare,
                                                                 il mare...
                        la libellula, il vento.                  di / Marco Pacati
                        Non soffocate il lamento                 Dirigente scolastico
                        (il canto!) del lamantino.

                                                                    Q
                        Il galagone, il pino:                                uasi profetici questi versi di Giorgio Ca-         “Il mondo non è nostro”, e se l’abbiamo errone-
                        anche di questo è fatto                              proni, che risalgono al 1991: il problema     amente pensato, magari anche in buona fede, ma
                        l’uomo. E chi per profitto vile                      delle mutazioni climatiche e della soste-     certo in preda ad un delirio di onnipotenza, oggi co-
                                                                 nibilità ambientale era già avvertito, ma forse solo      minciamo a renderci conto che non siamo autosuf-
                        fulmina un pesce, un fiume,              da qualche pioniere visionario attraverso suggestive      ficienti, né a livello individuale (e la pandemia ci ha
                        non fatelo cavaliere                     forme d’arte piuttosto che riflessioni scientifiche e     aiutato, nostro malgrado, a comprenderlo), né come
                        del lavoro. L’amore                      constatazioni quotidiane.                                 specie: l’uomo non può vivere senza la natura e, di-
                                                                     Sembra che finalmente anche la politica abbia         struggendola, pone le basi per l’autodistruzione.
                        finisce dove finisce l’erba              compreso l’assoluta necessità di porre in primo                In questa chiave Babel propone come messaggio
                        e l’acqua muore. Dove                    piano nei negoziati misure comuni per rimediare a         di speranza la “cura” dell’altro, il rispetto del creato
                                                                 decenni di sciagurata devastazione del pianeta (si        attraverso diverse forme di amore (il Triciclo come
                        sparendo la foresta
                                                                 sono da poco conclusi il G20 di Roma e la COP26 di        percorso di riscatto e di inclusione; l’accoglienza ai
                        e l’aria verde, chi resta                Glasgow).                                                 migranti - e in particolare ai minori- anche attraver-
                        sospira nel sempre più vasto                 Anche Babel si schiera, con questo numero, a          so una riflessione sul rapporto clima-migrazioni; la
                                                                 fianco dei tanti giovani sensibili e spesso mobilitati    sperimentazione della libertà emotiva attraverso il
                        paese guasto: Come
                                                                 per garantire alle generazioni future una qualità di      rapporto con la natura; la “celebrazione” dei legumi
                        potrebbe tornare a essere bella,         vita che non può e non deve fondarsi sullo sfrut-         e la proposta di accattivanti quanto divertenti ricette
                        scomparso l’uomo, la terra.              tamento della terra e su un’equivoca concezione di        per cucinarli…).
                                                                 progresso: ma lo fa col suo stile fresco, entusiasta,          Ci piace pensare che Bergamo abbia scelto per
                                                                 costruttivo, scevro di forme di terrorismo psicologico    sé profeticamente un patrono africano: siamo tutti
                        Giorgio Caproni                          che, se da un lato lanciano l’allarme e sensibilizzano,   figli dello stesso creato e abbiamo il dovere di pro-
                        Versicoli quasi ecologici (Res Amissa)   dall’altro sembrano paralizzare e indurre ad un fata-     teggerlo per proteggerci, di amarlo per amarci, di ri-
                                                                 lismo rassegnato.                                         conoscerlo come dono per saper essere più attenti
                                                                     Lo fa partendo dai bambini, dalle scuole, dove        e generosi.
                                                                 esperienze concrete di amore per la natura prospet-            Questo numero di Babel, pur nell’umiltà della
                                                                 tano un futuro possibile e allettante; lo fa attraver-    sua proposta, vorrebbe dare il suo convinto e tenace
                                                                 so il confronto interreligioso e interculturale, in cui   sostegno a chi già si adopera con abnegazione per
                                                                 sensibilità assai diverse e lontane trovano una pa-       un futuro sostenibile e il suo delicato, ma fermo mo-
                                                                 rola chiave di matrice francescana che le accomuna:       nito, a chi è tempo che lo faccia.
                                                                 GRATITUDINE.

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Biodiversi Perchè la lotta per la giustizia ambientale ci accomuna tutti? - Molte Fedi
BABEL | Dicembre 2021                                                                                                      BABEL | Dicembre 2021

                        EDITORIALE
                                                                                                              Sommario

                        Più culture,
                        più ricchezza:                                                                        pag. 11

                        Bergamo ci prova,
                                                                                                              Mille mondi al lavoro
                                                                                                              Il laboratorio del Triciclo

                        ma la strada è ancora
                                                                                                              pag. 15
                                                                                                              Mille mondi a scuola

                        lunga
                                                                                                              Un asilo nel bosco e altri sogni

                                                                                                              pag. 21
                                                                                                              SPECIALE ORTI
                                                                                                              Coltivare legami:
                                                                                                              un orto a scuola e in città
                        di / Rosella del Castello                                                             pag. 28
                        Direttrice Bergamonews                                                                Molte fedi
                                                                                                              nella preghiera

                           N
                                                                                                              Fedi e Creato: il bene comune
                                   el centro di Palermo c’è un      ze generazioni di ex stranieri, più o     pag. 34
                                   ristorante, anzi qualcosa di     meno colorati. Impossibile conside-       Mille mondi a tavola
                                   più, una via di mezzo tra        rarli ancora diversi. Li sentiamo, col    I legumi, gustose ricette con un
                        centro culturale, gastronomico e spa-       nostro accento cantilenante.              cibo sostenibile
                        zio di co-working, gestito e organiz-           C’è Sem l’indiano che a vent’an-
                        zato da giovani. La peculiarità è che       ni ci dà lezioni di realizzazione e       pag. 40
                                                                                                              Migranti climatici
                        ognuno di loro è di nazionalità diver-      montaggio dei video. C’è Youssra,
                                                                                                              Quanto l’ambiente e le sue risorse
                        sa da tutti gli altri. Il sindaco Leoluca   adolescente marocchina, che ci fa
                                                                                                              influenzano le nostre scelte?
                        Orlando porta lì a pranzo gli ospiti        toccare con mano le differenze tra i
                        internazionali che ospita nel capo-         ritmi temporali della sua religione e     pag. 44
                        luogo siciliano. Perché Molti Volti è       la nostra. C’è anche una giornalista in   Minori stranieri
                        un simbolo che la dice lunga su una         erba, Maria, che va a caccia di matri-    non accompagnati
                        città aperta. A tutti.                      moni misti tra bergamaschi/e e il re-     Nuovi orfani o riconfigurazioni
                            Esiste una realtà simile o potreb-      sto del mondo e sottolinea difficoltà     della famiglia nella migrazione?
                        be esserci a Bergamo? C’è questa            e arricchimenti delle coppie e delle
                        coesione civica che valorizza le dif-       famiglie.
                        ferenze?                                        Ma la realtà quotidiana, quella
                            Diciamo che c’è un tentativo, a         che tocchiamo con mano noi cronisti,
                        volte riuscito, di naturale convivenza      è l’attacco, spesso violento e catti-
                        di tante culture.                           vo, a chi non è integrato. Io stessa,
                            Siamo ormai alle seconde e ter-         da direttrice di un quotidiano locale

6                                                                                                                                             7
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BABEL | Dicembre 2021                                                               BABEL | Dicembre 2021

parecchio seguito sui social, passo ore a cancellare
commenti impregnati di insulti e minacce a quelle
che sono definite ironicamente “risorse”.
     Vero, la rabbia è scatenata dalle notizie di reato,
peraltro spesso piccoli spacci, furtarelli, raramente
ferimenti o peggio. Ma è lampante come troppi ber-
gamaschi ancora trovino uno sfogo ai loro problemi
e malumori aggredendo lo straniero: il capro espia-
torio.
     È qui che si sente, o meglio non si sente, quell’at-
mosfera che sa di umanità, a prescindere dalla pro-
venienza. È qui che si deve lavorare ancora tanto. E
per fortuna esistono associazioni e volontari impe-
gnati in questa direzione, non solo di aiuto dei più
fragili (e chi arriva da lontano in cerca di una vita più
sicura e almeno decente lo è).
     Per fortuna proprio nella nostra città è attiva da
qualche anno l’Accademia per l’integrazione: proget-
to sperimentale di accoglienza attiva dei richiedenti
asilo che vuol costruire le premesse per una possibi-
le convivenza fondata sull’autonomia e sulla legalità.
     Quello che manca è una rete che costruisca la
base e il sostegno dei diversi mezzi utili a incorag-
giare processi di cambiamento e buone pratiche per
facilitare l’inclusione.
     E dire che esiste a livello europeo uno strumento
utilizzabile dai Comuni proprio con questi obiettivi.
È il programma delle Città Interculturali del Consi-
glio d’Europa, nato per supportare gli enti locali nel
dotarsi di politiche che valorizzino le diversità, ap-
portando ricadute positive per l’intera popolazione.
     Sono già 29 le città italiane che hanno aderito a
questo programma. Consapevoli che la cultura e la
convivenza civile prosperano solo laddove ci si con-
tamina, non nei luoghi isolati e “puri”.

                                                               Mercato di Bergamo
                                                            Foto / Clara Mammana

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Biodiversi Perchè la lotta per la giustizia ambientale ci accomuna tutti? - Molte Fedi
BABEL | Dicembre 2021                                                                                                                 BABEL | Dicembre 2021

                                     MILLE MONDI AL LAVORO

                                     Il Triciclo?
                                     «La mia ancora di salvezza»
                                     Cosa significa economia circolare? Come si può, concretamente,
                                     realizzare in esperienze di lavoro significative? Luciana e Aziza ci
                                     raccontano le loro storie e l’approdo al laboratorio del Triciclo.

                                     di / Alice Bendotti
                                     fotografie / Clara Mammana

                                     “I
                                                         l Triciclo? La mia ancora di salvezza   avuto difficoltà per la lingua, ma adesso va meglio,
                                                         e mi mancherà” esorta Luciana che,      certo… ci sono tante cose che non conosco ancora,
                                                         originaria di Viterbo, ha lavorato 30   ma nella vita non bisogna mai smettere di imparare”
                                                         anni in un’industria che nel 2009       aggiunge con decisione.
                  Aziza e Luciana,                       ha chiuso. Approda al Triciclo nello
                  Triciclo Bergamo
                                                         stesso anno e comincia smistando        Ma spiegateci un po’, come funziona il processo di
                                     vestiti, non senza difficoltà: “All’inizio è stato tosto,   economia circolare che portate avanti ogni giorno?
                                     un gran casino, in un’industria tutto è meccanico e
                                     programmato, i tempi sono scanditi dai macchinari,          Ci raccontano che gli oggetti arrivano dagli sgomberi
                                     qui era tutto diverso; poi ammetto che l’ambiente           delle case vuote all’interno di carrelli; a questo pun-
                                     multiculturale non è stato subito facile: mentalità,        to loro li smistano, controllano e puliscono; scartano
                                     culture diverse, modi di comunicare differenti… ma          (differenziando) ciò che non può essere riutilizzato
                                     é seguita una reciproca accettazione e, col tempo, è        e poi, mano a mano, inizia la (ri)generazione: “Pre-
                                     arrivato anche lo scambio”.                                 pariamo i tavoli d’esposizione con criteri tematici o
                                     Da qualche tempo Luciana, dopo un’incomprensione            cromatici” dicono entrambe con entusiasmo, a se-
                                     iniziale, lavora fianco a fianco con Aziza che ci rac-      conda del carico che gli arriva. “Tutte le mattine è
                                     conta: “Arrivo al Triciclo dopo una brutta storia alle      una sorpresa”, così come lo è l’oggetto usato, penso
                                     spalle, all’inizio anche per me non è stato facile, ho      ascoltandole narrare. Spesso ci raccontano che de-

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Biodiversi Perchè la lotta per la giustizia ambientale ci accomuna tutti? - Molte Fedi
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                                                                                                                           proprio una bella squadra.
                                                                                                                           Quante lingue si parlano qui dentro, ragazze? “Trop-     Triciclo nasce nel 1997; è un laboratorio
                                                                                                                           pe”… scoppiano a ridere entrambe… “Ognuno parla          che oggi fa parte dell’area Economie di
                                                                                                                           le proprie, ma alla fine ci si capisce; io non ho più    Solidarietà di Cooperativa Impresa Socia-
                                                                                                                           un dialetto, faccio un gran mix… Ah, Aziza, te l’avevo   le Ruah. Si occupa di recupero, riciclo e
                                                                                                                           detto che ho fatto un corso di arabo?” Chiude Lucia-     riduzione dei rifiuti e di conferire nuove
                                                                                                                           na prima di scattare la bellissima foto che trovate su   vite ad abiti e oggetti usati.
                                                                                                                           questo numero.
                                                                                                                                                                                    Si coltiva questo processo attraverso
                                                                                                                           Questa è l’economia circolare che si promuove da
                                                                                                                                                                                    un’attenta raccolta e selezione, svolta da
                                                                                                                           quasi 30 anni in questi spazi. Le difficoltà sono dav-
                                                                                                                                                                                    persone a contratto che hanno vissuto o
                                                                                                                           vero molte, il mercato è spietato, ma si decide di
                                                                                                                           continuare ad investire su riscatto, inclusione ed       vivono difficoltà socio-economiche.
                                                                                                                           ecologia… d’altro canto è da qui che è nato tutto.

Nell’attuale       vono controllare su internet perché arrivano      tute sintetizza il suo punto di vista sul Triciclo:
sede in via
                   oggetti mai visti prima. Con entusiasmo con-      “È un luogo metafisico; qualsiasi cosa che nel-
Cavalieri di
Vittorio Veneto,   tagioso ci raccontano dei clienti del Triciclo:   la realtà sarebbe impensabile, qui esiste”.
14 potete          “Si va da collezionisti ad artigiani, passando    Si potrebbe definire così lo spirito che anima
trovare sia il
                   per famiglie indigenti e molto altro. C’è una     luoghi come questo, dove qualsiasi oggetto
negozio vintage
Ri-Vestiti sia     signora che viene ed acquista le scatole di       riprende vita, così come le persone che se ne
l’Emporio          latta, ma non vuole conoscerne il contenuto       prendono cura. I luoghi come questo sono, in-
che insieme        fino all’arrivo a casa”.                          fatti, capaci di rigenerare vita, nel bene e nel
rappresentano
la conclusione,
                   Questa cosa mi colpisce, fa riflettere sul de-    male, con tutte le complessità che nessuno ci
ma anche           siderio di volersi ancora sorprendere, sentire    nasconde.
l’avvio di una     il brivido dell’ignoto in una quotidianità che    “È un’araba anomala”, commenta Luciana; “È
nuova vita per
                   è sempre più prevedibile e programmata. Il        un’italiana dura” controbatte Aziza. Ridono
gli oggetti in
vendita.           laboratorio rappresenta una possibilità di        entrambe e aggiungono “Alla fine di carattere
                   riscatto che accomuna gli oggetti venduti e       siamo uguali, entrambe molto impulsive, ma
                   alcune persone che ci lavorano.                   col tempo abbiamo trovato il nostro equili-
                   Stiamo per uscire quando incontriamo di           brio”. Con noi ci sono anche Michela, Daniela,
                   sfuggita la responsabile Paola che in due bat-    Bahija e, da quando è arrivata Paola, siamo

12                                                                                                                                                                                                                                 13
Biodiversi Perchè la lotta per la giustizia ambientale ci accomuna tutti? - Molte Fedi
BABEL | Dicembre 2021                                               BABEL | Dicembre 2021

                        Mille mondi
                        a scuola

                        C
                                    on lo sguardo proiettato nel futu-
                                    ro, educare significa accogliere i
                                    desideri e le provocazioni dei più
                                    piccoli. Significa ascoltare e dare
                                    spazio di racconto, proprio come
                        hanno fatto Claudia, Margherita ed Elena, ai
                        loro sogni o, ancora, pensare a contesti in-
                        clusivi di formazione fin dalla prima infanzia,
                        come la curiosa esperienza dell’ “Asilo nel
                        bosco”. In questa sezione il fare scuola si de-
                        clina in un’attenzione fuori dagli schemi, in
                        una proposta educativa originale che si la-
                        scia contagiare e coinvolgere dall’entusiasmo
                        dei sogni infantili.

                        di / Claudia Norbis
                             Margherita Basanisi
                             Elena Sarzilla

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Da                                                 Sogni e aspirazioni
grande                                             degli alunni

sarò..                                             della prima media
                                                   di Valbrembo

A
              bbiamo chiesto ad alcuni alunni      ricchezza e non di difficoltà. La sensibilizza-
              della prima media di Valbrembo       zione circa la multiculturalità nel mondo del
              di raccontarci cosa vorrebbero       lavoro è fondamentale perchè non accadano
              fare da grandi: “Io vorrei diven-    più episodi come il “caso Hillary Sedu”. Il gio-
              tare…”.                              vane avvocato italiano, di origine nigeriana,
C’è chi sogna di essere come il proprio idolo e    mentre esercita la sua professione, si sente
chi, invece, desidera seguire le orme di mam-      chiedere da un giudice onorario: “Ma tu sei
ma e papà. I ragazzi di oggi sognano in grande     laureato?”. La domanda, posta ancor prima
e noi adulti abbiamo il dovere di far loro cre-    che potesse iniziare il proprio turno di di-
dere che tutto sia possibile, con impegno e        scussione nel corso della causa, fa emergere
costanza; non solo, il nostro compito è quello     quello che il dott. Sedu stesso definisce un
di aiutarli a raggiungere davvero il loro sogno.   “retropensiero duro a morire”.
C’è chi desidera diventare un veterinario, chi     “Da grande sarò…” riparte dall’inizio, dal so-
vorrebbe diventare famoso, suonare e fare un       gno, che dovrebbe costruirsi in un contesto
concerto, studiare, scoprire la propria strada     in cui ogni bambino, nella peculiarità del suo
per dimostrarsi utile. I ragazzi di oggi hanno     percorso di vita, delle sue origini e radici,
la sfida di farsi spazio in un mondo dove le       possa crescere sentendo di aver intorno a sé
differenze culturali devono essere fonte di        una rete di supporto e accoglienza.

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Biodiversi Perchè la lotta per la giustizia ambientale ci accomuna tutti? - Molte Fedi
BABEL | Dicembre 2021                                                                                                                                                      BABEL | Dicembre 2021

                                                                                                                        cano nel fango, o si prendono cura dell’orto.
                                                                                                                        Parola d’ordine quindi: “ascoltarsi in libertà!”

                  Nei boschi di Mapello...
                                                                                                                        Naturalmente gli accompagnatori hanno l’im-
                                                                                                                        portante ruolo di visionare i comportamenti
                                                                                                                        e le attività dei bambini, in modo da poter-

                  un asilo!                                                                                             li restituire mensilmente ai genitori, i quali
                                                                                                                        hanno un ruolo pienamente attivo nella real-
                                                                                                                        tà del bosco. Al campo base, luogo di ritrovo
                                                                                                                        immerso nel bosco, c’è una piccola struttura
                                                                                                                        contenente vari giochi e materiali, ma spic-
                  di / Claudia Norbis e Elisa Bonanomi                                                                  cano anche costruzioni create dai genitori
                  fotografie / Clara Mammana                                                                            stessi. Le famiglie, infatti, hanno un patto di

                C
                                                                                                                        co-responsabilità con gli accompagnatori
                                                                                                                        in cui è stabilito che siano attivi all’interno
                              osa si può fare nei boschi? Passeg-    alle famiglie, fondamentale per stare insieme      del progetto, affinché l’educazione in natura
                              giare col proprio cane, predisporre    al bambino”. La sua formazione è sempre in         sia da loro accolta e condivisa. Le comodità
                              un barbecue con gli amici, oppure      atto: ha collaborato con l’asilo nel bosco di      non sono di casa: non vi è acqua potabile al
                              avviare un progetto di Educazione      Ostia, con Nature Rock (un laboratorio di for-     campo base e per procurarsela è necessario
                              in Natura per bambini dai 2 ai 6       mazione ed educazione esperienziale in pro-        recarsi ad una fonte nelle vicinanze e il bagno
                  anni, come hanno fatto Ghislaine e altri tre       vincia di Pisa) ed ora approfondisce percorsi      è una struttura in legno, costruita dai genito-
                  collaboratori. L’estate del 2016 vede l’inizio     di alchimia selvatica. Questo tipo di educa-       ri, ma i bambini non sembrano affatto turbati
                  dell’avventura: incontri mensili per famiglie      zione in Natura si basa quindi sull’apprendi-      da quelli che noi adulti potremmo chiamare
                  si trasformano in un gruppo informale di           mento esperienziale, sull’esperienza diretta       “inconvenienti”, perché è anche attraverso
                  adulti al quale vengono affidati i bambini per     cognitiva, emotiva, sensoriale: competenze,        queste piccole scomodità che essi esprimono
                  l’intero anno scolastico. Siamo nei boschi di      conoscenze ed esperienze sono acquisite            l’amore per l’ambiente che li circonda, e per
                  Mapello e la proposta è dedicata ai bambi-         al di fuori del contesto tradizionale dell’au-     se stessi.
                  ni (15 al massimo) come alternativa agli asi-      la. In questo modo, il bambino può mettersi
                  li “classici”. Ghislaine definisce se stessa e i   alla prova con la natura stessa che, sempre,
                  collaboratori non maestri, insegnanti o edu-       richiama emozioni differenti e non nasconde
                  catori, ma persone che accolgono i bambini         le difficoltà, così come non risparmia bellezze
                  e li accompagnano in quella che è la loro          inaudite. Questo ambiente consente inoltre
                  crescita personale, attraverso un percorso         al bambino di sviluppare le proprie abilità
                  di sperimentazione della libertà emotiva.          di problem solving, anche attraverso l’abili-
                  Obiettivo alto, non facile, ma tutti gli opera-    tà creativa, e lo aiuta ad acquisire maggiore
                  tori coinvolti nel progetto hanno formazione       consapevolezza di se stesso. La giornata tipo,
                  ed esperienza alle spalle (oltre ad una spic-      quindi, non esiste, perché ogni giorno i bam-
                  cata sensibilità nei confronti del mondo che       bini, dopo il ritrovo attorno al falò -unica co-
                  ci circonda); per esempio, Ghislaine, educa-       stante delle giornate nel bosco-, decidono le
                  trice di comunità per formazione, ha lavorato      attività da svolgere. Non c’è alcuna scaletta
                  nel sociale per 15 anni. “Quello che io porto      prefissata: un giorno organizzano un’avventu-
                  dalla mia storia lavorativa è l’affiancamento      ra alla scoperta della foresta, quello dopo gio-

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                  SPECIALE
                  ORTI

                                                               C
                  di / Lara Bortolai e Martino Rovetta                     hiunque si sia mai trovato a gestire    ricorrere ai pesticidi. Questa cura della diver-
                                                                           un orto sa benissimo come sia un        sità connaturata al sistema-orto ci ha affasci-
                  fotografie / Clara Mammana e Lara Bortolai               piccolo mondo a sé e come ogni          nato e spinto ad approfondire esperienze che
                                                                           pianta richieda cure diversificate      sul territorio hanno scelto il giardino come
                                                                           e costanti. Pensare anche il più        luogo privilegiato di integrazione. Eh sì, per-
                                                               semplice degli orti significa bilanciare un         ché abbiamo scoperto che lo spazio dell’orto,
                                                               ecosistema complesso, dove la salute è data         per la flessibilità del lavoro che richiede, si
                                                               dall’equilibrio delle sue diverse coltivazioni,     presta ad accogliere anche una molteplicità
                                                               magari consociate perché il pomodoro faccia         umana, dai bambini insieme ai volontari pen-
                                                               ombra al basilico, o l’azoto che i fagioli rila-    sionati dell’orto della scuola di Scanzo alle
                                                               sciano nel terreno renda fertile l’aiuola per i     persone, dalle storie, interessi e provenienze
                                                               futuri cespi d’insalata! Ciò che impreziosisce      diversi, che gravitano intorno all’Orto botani-
                                                               davvero l’orto, però, è l’attenzione alla biodi-    co in Città Alta.
                                                               versità: la tutela della varietà di piante scelte
                                                               contribuisce a creare quella delicata rete di
                                                               relazioni per cui, ad esempio, ogni parassita
                                                               viene limitato dai suoi predatori senza dover

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SPECIALE ORTI

Scanzorosciate:
un orto nella scuola                                                                                 contenimento dello spreco alimentare.
                                                                                                     Mentre sfiliamo accanto alle zucche fiorite, Fioren-
                                                                                                     zo ci racconta che l’orto è nato nel marzo del 2011
Durante il silenzio innaturale di chiusura delle scuole, qualcosa di vitale ha                       e, dopo i primi mesi di bonifica e preparazione del
continuato a crescere e a richiedere cura ed attenzioni nell’Istituto Comprensi-                     terreno per le prime semine, ha continuato ad am-
vo di Scanzorosciate.                                                                                pliare il suo bacino di realtà coinvolte, non limitan-
                                                                                                     dosi solo, ad esempio, ai bambini del plesso, ma
                                                                                                     estendendo le attività didattiche anche alle Scuole
di / Lara Bortolai                                                                                   d’Infanzia paritarie del territorio, alle aziende ed
                                                                                                     ai consorzi agricoli vicini e, più in generale, a tutta
                                                                                                     la cittadinanza. Sì, perché una volta a settimana, il
                                                                                                     martedì, chiunque a Scanzorosciate può comprare
                                                                                                     frutta e verdura di stagione al mercatino organizzato
                                                                                                     dai volontari, principalmente genitori e, soprattutto,

                                        Q
                                                                                                     pensionati. Con le classi, invece, vengono attivati in
                                                                                                     parallelo incontri in aula, dedicati all’analisi critica
                                                       uasi 5.000 metri quadrati di verde - è
                                                                                                     dell’alimentazione dei ragazzi, allo scenario geografi-
                                                       uno degli orti didattici più grandi d’Ita-
                                                                                                     co e culturale legato al cibo nel mondo o a laboratori
                                                       lia – ospitano numerose varietà di alberi
                                                                                                     del gusto, ed esperienze “sul campo”. A fine anno,
                                                       da frutto, varie specie di ortaggi e piante
                                                                                                     poi, sono proprio i bambini a giocare un ruolo didat-
                                                       officinali, un piccolo uliveto, una serra e
                                                                                                     tico conducendo alcune attività per un pubblico di
                                         qualche filare di viti da Moscato.
                                                                                                     genitori ed insegnanti!
                                         Ora che la didattica è tornata in presenza e anche le
                                                                                                     Salutiamo i volontari, passando per il frutteto che
                                         visite all’orto sono nuovamente possibili, Fiorenzo,
                                                                                                     ospita alberi da kiwi, fichi, prugne, albicocche, pere,
                                         che coordina la rete dei volontari, mostra con orgo-
                                                                                                     mele e nespole. Il giardino di una scuola in collina è
                                         glio l’appezzamento in cui è stato appena tagliato il
                                                                                                     una preziosità pensata e curata con grande impegno,
                                         grano e racconta di come i bambini siano andati al
                                                                                                     un’idea didattica che, sicuramente con altre modali-
                                         frantoio e abbiano seguito passo per passo tutta la
                                                                                                     tà e formule in relazione ad altri spazi, sarebbe bello
                                         filiera fino all’entusiasmo di un sacchetto di farina
                                                                                                     diventasse una prassi scolastica diffusa.
                                         ciascuno, poi portato a casa. Dal 2016, infatti, l’orto
                                         didattico - presso la sede della Scuola Secondaria di
                                         Primo Grado “A. Merini” in Via degli Orti 37 – è diven-
                                         tato Orto in Condotta di Slow Food e, da allora, una
                                         serie di progetti hanno valorizzato la lavorazione di
                                         semplici prodotti, come il pane o l’olio, a cui i bam-
                                         bini possono partecipare in ogni fase, acquisendo
                                         maggior rispetto e consapevolezza nel consumo e

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                        SPECIALE ORTI

                        L’orto botanico di Bergamo:
                        un incrocio di storie
                        L’Orto botanico di Bergamo, dalla sua inaugurazione negli anni ’70
                        ad oggi, si è inserito nel tessuto sociale cittadino promuovendo
                        spazi aperti di cultura e relazione. Le parole e le storie di tre persone
                        che qui lavorano insieme ci mostrano una realtà in cui esperienze e
                        competenze molto diverse si possono unire sinergicamente per un
                        progetto condiviso dalla chiara e comune missione.

                        di / Martino Rovetta e Lara Bortolai

                        La storia di un orto in città.

                        Quella dell’orto botanico - ci racconta Gabriele Ri-       un punto di vista materiale (le piante e le aiuole sono
                        naldi, il direttore - è una lunga storia che l’anno        un’eredità preziosa) che ideale: gli studi sul territorio
                        prossimo compirà 50 anni. In realtà questo spazio          hanno contribuito a sviluppare l’attuale importante
                        era stato pensato e desiderato, ben prima dell’inau-       riflessione sui comportamenti umani in relazione ai
                        gurazione del 1972, da un ingegnere dell’amministra-       cambiamenti ambientali. Ai più di 3.000 mq dell’orto
                        zione comunale, Luciano Malanchini, che aveva coin-        in Città Alta, poi, dal 2005 si è affiancato lo spazio
                        volto nello speciale progetto di dotare Bergamo di         espositivo della Sala Viscontea, che ha ospitato mo-
                        un giardino botanico Guido Isnenghi, agrotecnico e         stre che hanno intrecciato botanica, storia ed arte,
                        pittore. L’idea era particolarmente innovativa perché      e dal 2015 è attiva una sezione del museo ancor più
                        sin da subito si era chiaramente definita l’attenzione     grande ad Astino. Qui, infatti, ha trovato spazio l’idea
                        a temi ecologici ed in particolare agli habitat: l’im-     complementare di un regno dell’agrobiodiversità,
                        postazione era ben diversa da quella tassonomica           radicato in un contesto millenario di paesaggio stra-
                        tradizionale! Forte è sempre stata, poi, l’impronta        tificato e collegato alla storia del monastero e della
                        educativa e mirate le scelte successive, come l’im-        valle. Nel febbraio del 2015 Gabriele ricorda con un
                        portante trasformazione da “giardino” in “orto”, con       sorriso la fila di cittadini muniti di vanghe e zappe
                        una maggior cura per gli aspetti scientifici e divul-      che avevano risposto all’appello per la primissima
                        gativi, piuttosto che esclusivamente estetici. In ogni     realizzazione de “La Valle della biodiversità”.
                        caso, l’orto è cresciuto nel solco dei fondatori, sia da

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                  L’orto botanico                                     Dalla Costa d’Avorio all’orto.
                  come museo di relazione.                            La storia di Nyaman.
                                                                      Nyaman è arrivato nel novembre del 2013
                  Dopo la laurea in scienze naturali Francesco
                                                                      dalla Costa d’Avorio. All’orto fa il giardiniere,
                  Zonca - attuale curatore dell’Orto botanico
                                                                      o meglio, come dice lui, lavora con la terra.
                  - nel 2001 approda da obiettore, con ancora
                                                                      La smuove, la ricopre, la dissoda. “Lo sapevo
                  poca esperienza sul campo, al “Lorenzo Rota”
                                                                      fare dal mio paese” ci racconta “quando in-
                  e qui trova spazio per spendersi in attività,
                                                                      sieme a mio padre coltivavo la terra e le pa-
                  mostre ed allestimenti. Negli anni lo staff più
                                                                      tate.” In Africa faceva tutto a mano. Partiva al
                  ristretto di cui fa parte trova sostegno e for-
                                                                      mattino e tornava alla sera. Ora ci narra che
                  za in tutte le persone che gravitano e sono
                                                                      è bello lavorare perché la terra riunisce tante
                  coinvolte attivamente nel progetto: studenti,
                                                                      persone.
                  educatori, giardinieri e numerosi volontari.
                                                                      Un lavoro conquistato con le unghie e con i
                  Francesco ci parla, allora, di un orto come mu-
                                                                      denti. Poco dopo ammette che quando è arri-
                  seo di relazione, dove anche la coltivazione
                                                                      vato in Italia, qui a Bergamo dormiva alla sta-
                  dei rapporti umani richiede una cura partico-
                                                                      zione perché la persona che lo aveva accom-
                  lare ed è la principale finalità di una serie di
                                                                      pagnato lo aveva lasciato lì. Qualche giorno
                  progetti inclusivi. Lo staff si è sempre rivolto,
                                                                      dopo ha conosciuto il Patronato.
                  infatti, alle cooperative sociali per gli inseri-
                                                                      “Andavo lì per dormire, per mangiare e poi mi
                  menti lavorativi e ha pensato a delle attività
                                                                      sono detto che avrei dovuto cercare lavoro”
                  in cui sono stati coinvolti gli utenti dello Spa-
                                                                      confessa.                                           di trasporti ormai fallita che aveva bisogno di
                  zio Autismo e della Fondazione Bosis. Prima
                                                                      Poi tra i singhiozzi Nyaman riavvolge il nastro     essere rivitalizzata. Niente da fare. Mi hanno
                  che il decreto 113/2018 (comunemente noto
                                                                      e si apre. “Sono stato portato via di casa e        portato alla frontiera con il Ghana. Ma io non
                  come Decreto Sicurezza di Salvini) ne sancis-
                                                                      sbattuto in prigione dove piangevo spesso           volevo uscire, avevo paura che qualcuno mi
                  se la chiusura, lo SPRAR (Sistema di protezio-
                                                                      perché non sapevo se la mia famiglia vives-         sparasse, volevo morire in prigione. È stato il
                  ne richiedenti asilo e rifugiati) era un altro
                                                                      se o no. Alcuni militari mi chiamavano per          colonnello a convincermi. Ricordo ancora che
                  contatto con cui l’Orto botanico aveva instau-
                                                                      cercare di portarmi via, in Europa. Ma io non       uscii scortato per andare in Ghana. Alla fron-
                  rato un canale virtuoso, grazie anche al forte
                                                                      rispondevo loro. Credevo volessero truffarmi.       tiera rimasi per un mese alla fine del quale il
                  legame con i servizi sociali del comune che
                                                                      Finchè il colonnello mi ha chiamato e mi ha         colonnello mi ha portato tutti i documenti per
                  questa tipologia di accoglienza prevedeva.
                                                                      detto: “Non avere paura, Nyaman. Sono qui           prendere l’aereo. In realtà pensavo che lui mi
                  Nonostante l’interruzione di questa esperien-
                                                                      per liberarti.” Io gli chiesi di portare con me     avesse comprato. Quando sono arrivato in Eu-
                  za, tuttavia, nello staff dell’orto hanno trovato
                                                                      Saliu, il mio primo figlio. Con lui avevo sem-      ropa non ci credevo. Mi lasciò alla stazione di
                  una continuità di frequentazione e lavorativa
                                                                      pre lavorato. Lui non me lo permise perché          Bergamo dove ho passato giorni, cercandolo.
                  alcuni rifugiati, come Suleiman, che, prima di
                                                                      doveva andare a scuola.                             Poi capii che mi avrebbe lasciato qui.”
                  cambiare occupazione, ha lavorato ad Astino
                                                                      Un legame verace, un intreccio di generazioni       Oggi Nyaman parla italiano, lavora in un orto
                  o Nyaman, che è oggi giardiniere nella sede
                                                                      a cui Nyaman tiene più di tutto. Tra le lacrime     ed è riuscito a portare anche la moglie e i suoi
                  in Città Alta.
                                                                      prosegue:                                           tre figli qui a Bergamo. Le ferite rimangono, il
                                                                      “Quando mia moglie è venuta a trovarmi le           desiderio di riscatto pure. Il bello che già c’è
                                                                      ho chiesto: Dove sono i miei figli? E chiesi an-    è destinato ad espandersi. O almeno così si
                                                                      che a lei di lasciarmi Saliu. Avevo una ditta       spera.

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FEDI E
                                                                            MOLTE FEDI NELLA PREGHIERA

                                                                            Hare
CREATO:                                                                     Krishna
IL BENE
                                                                            Sylvie di Nunzio

COMUNE
                                                                            La parola chiave: gratitudine.

                                                                            Nei testi sacri: Il primo mantra della Śrī Īśopaniṣad
                                                                            recita:

                                                                            īśāvāsyam idam sarvaṁ
                                                                            yat kiñca jagatyāṁ jagat
                                                                            tena tyaktena bhuñjīthā
                                                                            mā gṛdhaḥ kasya svid dhanam
                                                                            “Il Signore possiede e controlla tutto ciò che esiste

                        L
                                                                            in questo universo, sia l’animato sia l’inanimato. Noi
                                                                            dobbiamo quindi usare solo il necessario e prendere
                                                                            solo la parte che ci è stata assegnata, sapendo bene
di / Elena Sarzilla              a preoccupazione verso l’evoluzione
                                                                            a chi tutto appartiene.”
                                 del rapporto tra uomo e ambiente
                                 interroga oggi tutti, anche le perso-
                                 ne e le comunità che si riconoscono        Nella vita: Dovremmo sempre ricordarci di non esse-         ruolo nella società secolare e in modo più ecologi-
                                 in una religione. In realtà, il rapporto   re proprietari di questo mondo e di rispettare ogni         co e rispettoso possibile della natura e del pianeta.
                        tra spiritualità e creato ha radici profonde e      cosa o essere vivente in questo mondo come la pro-          Questa sobrietà ci permetterà anche di non invidiare
                        antiche, con indicazioni anche nei Testi Sacri.     prietà del Signore Supremo (Krishna, Dio, la Perso-         ciò che il Signore ha dato ad altri e di vivere in armo-
                                                                            na Suprema), essendo grati a Lui per tutto ciò che          nia con i nostri simili. Lo stesso spirito di non invidia
                        Per approfondire, abbiamo interpellato diret-       ci mette a disposizione, ma rimanendo distaccati e          e rispetto ci spinge a rifiutare l’uccisione di qualsiasi
                        tamente alcuni credenti, che ci offrono il loro     offrendo i risultati o i frutti delle nostre azioni a Lui   essere vivente ed il consumo di carne. Inoltre, si of-
                        punto di vista.                                     con amore e devozione. Questa relazione amorevole           frono al Signore deliziosi piatti vegetariani cucinati
                                                                            e reciproca ci riempie di una felicità reale, quella spi-   quotidianamente, così come i fiori ricevuti in dono.
                                                                            rituale ed eterna. Naturalmente, cercheremo di vive-
                                                                            re in modo semplice, ma sempre in accordo al nostro

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Cattolicesimo                                                                                                         Bahá’í
don Cristiano Re                                                                                                      Gigliola Zanoli

La parola chiave: cura e reciprocità.                       sì che la nostra azione segua i tre verbi, le tre fasi,   La parola chiave: unità.                                 Nella vita: Per i Bahá’í lo scopo dell’esistenza è l’a-
                                                            che Papa Francesco ci suggerisce nell’Evangeli Gau-                                                                vanzamento di una civiltà in continuo progresso.
Nei testi sacri: Fin dalle prime pagine della Genesi dium: guardare, discernere, agire.                               Nei testi sacri: negli scritti di Baha’u’llah ci sono    Tale civiltà potrà essere costruita soltanto su una
si può apprezzare uno stretto rapporto tra l’uomo                                                                     moltissimi riferimenti. Tra questi:                      terra che sia in grado di sostentarsi. L’impegno di
e la terra. Sempre nell’Antico Testamento possiamo Nella vita: Innanzitutto il nostro compito deve essere             “Per certo, ogni uomo sagace, quando cammina sulla       proteggere l’ambiente è dunque un elemento fon-
notare la relazione che il popolo ebraico in fuga ha quello di un’attenta comprensione della situazione.              terra si sente umile, essendo pienamente consape-        damentale della Fede Bahá’í. Oltre a trattare il tema
creato con il contesto naturale che lo circondava, la Dopo aver osservato nella sua complessità la real-              vole che la sorgente della sua prosperità, ricchezza,    su un fondamentale livello spirituale è incoraggiata
stessa terra promessa é descritta come un spazio na- tà dei fatti il nostro compito deve essere quello di             forza, esaltazione, progresso e potere è, come Dio ha    la collaborazione con individui e gruppi interessati
turale ricco e abbondante. Per non parlare dei Van- risalire la filiera e individuare i vizi. Dove nasce il           ordinato, quella stessa terra che i piedi di tutti gli   al miglioramento dell’ambiente. Anche le imprese
geli nei quali i riferimenti al creato sono molteplici problema? Allenare il nostro sguardo a intercettare            uomini calpestano. Senza dubbio chiunque ricono-         sono chiamate all’armonia con il ritmo di vita della
e molto usati, specialmente nelle parabole (granello i nostri comportamenti insostenibili. Agire, sanare i            sca questa verità è purificato e santificato da ogni     comunità.
di senape, il fico sterile, la vite e i tralci). Cristo usa vizi individuati, tramutare in azione e comportamenti     orgoglio, arroganza e vanagloria”.                       “Se vogliamo assicurare la salvezza dell’uomo biso-
quindi il creato per insegnarci a vivere! Non si tratta tutto ciò che il nostro discernimento ha evidenziato.                                                                  gna ristrutturare la vita interiore e l’ambiente este-
solo di gesti concreti, non basterebbero. Bisogna far                                                                                                                          riore” (segretario di Shoghi Effendi).

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                                                    IL PATRONO DI BERGAMO

                                                    Sant’Alessandro,
                                                    la storia di un patrono
                        Statua di San Maurizio,
                        capo della legione Tebana
                        di cui faceva parte anche
                                                    straniero
                        Sant’Alessandro
                        (XIII sec)                  Il 26 agosto è la festa del patrono della città di Bergamo,
                                                    Sant’Alessandro, la cui storia merita di essere raccontata.

                                                    di / Davide Cornago e Valeria Di Gaetano

                                                    S
                                                                econdo una leggenda che trarrebbe forza          Durante il Medioevo questa leggenda acquisì tanta
                                                                da una lettera di Eucherio, vescovo di Lio-      importanza che non è raro trovare diverse immagini
                                                                ne nella seconda metà del V secolo d.C.,         sacre oggetto di venerazione di un San Maurizio di-
                                                                Alessandro faceva parte di una legione           pinto come tipicamente africano. Insomma, un santo
                                                                dell’Impero Romano venuta dal nord Afri-         nero, venerato nel cuore dell’Europa medievale. E,
                                                    ca, la legione tebana.                                       nonostante invece Sant’Alessandro sia sempre stato
                                                    Proveniente da una delle prime zone di diffusione            rappresentato biondo e con gli occhi azzurri, proba-
                                                    del cristianesimo, questa legione imperiale fu, se-          bilmente l’aspetto del santo patrono bergamasco sa-
                                                    condo la tradizione, interamente cristiana.                  rebbe stato molto più simile a quello di San Maurizio,
                                                    Alla fine del III sec. d.C., la legione tebana fu spostata   il patrono nero dell’area alpina.
                                                    in Europa, per combattere i popoli che premevano ai          Al di là della leggenda, la storia del martirio di
                                                    confini ed impegnata nella repressione dei disordini         Sant’Alessandro ci racconta di una città che sceglie
                                                    interni, anche in alcune persecuzioni contro i cristia-      un patrono africano, un patrono straniero, un patro-
                                                    ni.                                                          no diverso.
                                                    Secondo la tradizione, però, la legione, guidata da          La giovane nobildonna che ne seppellì le spoglie,
                                                    quello che sarebbe poi diventato un altro santo              Santa Grata, non lo vide come straniero, ma ne colse
                                                    importante in area alpina, San Maurizio, si oppose           la buona novella.
                                                    all’ordine imperiale di procedere alle persecuzioni e        Ecco, oggi forse dobbiamo saper trovare la buona
                                                    fu dunque decimata. Alessandro riuscì a fuggire fino         novella dove si presenta, anche e soprattutto nella
                                                    a Bergamo, ma qui fu preso ed ucciso. Anche Mauri-           diversità, anche in persone e situazioni che non rico-
                                                    zio fu catturato e ucciso, in quella che oggi è Sankt        nosciamo immediatamente.
                                                    Moritz, in Svizzera.

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                  MILLE MONDI A TAVOLA

                  ODE AI LEGUMI,
                  CIBO SOSTENIBILE
                  di / Elena Sarzilla e Noha Tofeile

                  In ginocchio sui ceci                                                                                  Casca a fagiolo!

                  Il consumo critico è il primo passo per provare     contribuisce al 15% del totale delle emissioni     Se vi state chiedendo se sia possibile pre-            mentare o cagliare per ottenere dei derivati
                  a vivere in modo sostenibile. Va dalla famosa       di gas serra, utilizza il 15% delle terre emerse   venire un risultato così drastico per il nostro        come tofu o tempeh. Alcuni hanno un nome
                  regola delle tre R (riduco, riuso, riciclo) alla    come pascolo e il 40% dei terreni coltivati per    pianeta (e per le generazioni a venire) senza          particolarmente evocativo, come i fagioli “co-
                  scelta dei marchi dei beni di consumo che           la produzione di mangimi”.                         rinunciare ai nutrienti proteici- e al gusto! - vi     pafam” (ammazzafame) della Val Camonica,
                  acquistiamo quotidianamente. Il settore del         Un’indicazione per un’alimentazione sosteni-       presentiamo il meraviglioso mondo dei legu-            un cibo nutriente che ha dato sostegno alle
                  cibo non è esente da questa attenzione, so-         bile è la riduzione del consumo di proteine        mi: economici, gustosi, versatili in cucina, ric-      popolazioni delle valli bresciane.
                  prattutto in questo secolo, in cui ereditiamo       animali, soprattutto di carne: l’allevamento       chi di proprietà e di potenziale biodiversità,
                  e non abbandoniamo una rivoluzione indu-            degli animali è la seconda causa del riscal-       ma soprattutto sostenibili.
                  striale dell’agroalimentare che ha stravolto le     damento globale (report UNEP). Il consumo di       Alcuni legumi sono protagonisti di fiabe (“La          I legami dei legumi
                  abitudini.                                          carne è passato dalle 70 milioni di tonnellate     principessa sul pisello”, “Jack e la pianta di
                  I dati ci dicono che la popolazione umana è         negli anni ’60 alle oltre 330 milioni nel 2017,    fagioli”), altri addirittura dei riti tradizionali
                  cresciuta di 12 volte rispetto a 50 anni fa e ciò   insieme all’aumento del reddito medio e della      benauguranti (le lenticchie a capodanno). I
                  genera una crescita della richiesta di cibo. A      popolazione mondiale. Così si foraggia (lette-     lupini fanno parte della dieta povera italiana         La Fondazione BCFN ci ricorda che “i legumi
                  questo aumento si sono adeguati i metodi            ralmente) il circolo vizioso degli allevamenti     come le fave, le taccole, le cicerchie e i fagio-      non sono solo una fonte di proteine, ma un
                  dell’agricoltura e dell’allevamento diventando      intensivi (secondo i dati Eurostat, circa il 72%   li. Alcune fonti storiche ci dicono che la die-        presidio ecologico: sono in grado di assorbi-
                  intensivi, con conseguenze disastrose in ter-       degli animali allevati in Europa proviene da       ta dei gladiatori fosse a base principalmente          re azoto dall’atmosfera e trasferirlo al suolo,
                  mini di sostenibilità, biodiversità e gestione      aziende intensive di grandi dimensioni). Il no-    di cereali e legumi. Le infinite varietà fanno         riducendo l’uso di fertilizzanti. Si tratta di
                  delle vite degli animali da allevamento, i qua-     stro pianeta non può permettersi la concretiz-     da sempre parte della dieta mediterranea e             una coltivazione particolarmente adatta alla
                  li si ritrovano in condizioni atroci. “Il settore   zazione delle stime che prevedono l’aumento,       dell’alimentazione umana (da almeno 9000               rotazione, che è il pilastro di una agricoltura
                  zootecnico - spiega Aimable Uwizeye, funzio-        a livello globale, del numero degli animali da     anni). Possono essere mangiati freschi, come           sostenibile”. Usare meno risorse, ma usarle
                  nario FAO per le politiche degli allevamenti -      allevamento di circa il 50% entro il 2050.         i piselli, ridotti in farina, conservati, fatti fer-   meglio!

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                  La presenza dei legumi è testimoniata anche          wat di ceci etiope, il tofu con salsa di soia, il ki-
                  nei libri sacri di molte religioni e questo ci ri-   tchari con lenticchie e il rajma masala, il gallo
                  corda, oltre alla diffusione, anche la conside-      pinto della Costa Rica con i fagioli neri, risi e
                  razione sociale e lo stretto legame tra identi-      bisi alla veneta, il long bean paht peht thailan-
                  tà-comunità-cibo. Non a caso, in quasi tutte le      dese, un piatto fumante di fagioli all’uccellet-

                                                                                                                               Mille
                  religioni ci sono delle indicazioni sul rapporto     to o di ribollita toscana e, perché no, qualche
                  con il cibo. Nell’induismo uccidere gli anima-       akara, un dono dalla cucina dell’Africa Occi-
                  li è visto come un ostacolo sulla via verso il       dentale… e per dessert? Il dolce della luna
                  “paradiso”. Sia induisti che buddisti credono        della tradizione cinese e i dorayaki giappone-
                  nella reincarnazione e quindi che l’anima di         si con salsa dolce di fagioli azuki. Insomma, i

                                                                                                                               Mondi
                  un essere umano possa in futuro reincarnarsi         legumi potete mangiarli e cucinarli in tutte le
                  in un animale ed è dunque vietato o sconsi-          salse, facendo un viaggio di sapori attraverso
                  gliato mangiare animali. Nella religione giai-       tutto il mondo.
                  nista, uccidere (anche gli animali) è proibito.
                  I cristiani che seguono i riti orientali (come i

                                                                                                                               a Tavola
                  cattolici di rito alessandrino o greco-bizantino
                  o i cristiani ortodossi) si astengono dall’assu-
                  mere prodotti di origine animale durante i
                  tempi del digiuno quaresimale. Nell’ebraismo,
                  come nell’islam, il consumo di carne deve es-            Tre consigli di lettura per approfon-
                  sere limitato e, quando effettuato, deve segui-          dire l’immensa tematica dell’ali-
                  re strette regole: avete mai sentito parlare di          mentazione sostenibile:
                  halal? È un termine arabo che significa ‘lecito’
                  e, quando applicato al cibo, indica una lunga                                                                Per avviare il viaggio
                  lista di regole per la protezione ambientale
                  e dell’animale, regole igieniche e di rispetto
                                                                           La rivoluzione nel piatto della gior-
                                                                           nalista d’inchiesta Sabrina Giannini
                                                                                                                               di scoperta del vostro palato
                  della vita dell’animale e della salute dell’uo-          (Sperling & Kupfer, 2019)
                  mo, insomma, una sorta di marchio registrato.                                                                Di certo non possiamo lasciarvi sen-
                                                                           E le proteine dove le prendi? Consigli,             za proporvi qualche piatto da prova-
                                                                           menù e ricette per fare il pieno di                 re subito a casa vostra e, ovviamen-
                  Due piccioni con una fava                                proteine vegetali.                                  te, vi proponiamo due ricette libanesi
                                                                           Il ricettario di Elisabetta e Federica              gentilmente offerte dalla nonna - li-
                                                                           Pennacchioni per scoprire il mondo
                                                                                                                               banese DOC - di Noha, garantendovi
                  Per un’esperienza che abbina la scoperta dei             dei legumi (e poi cucinarli)
                  legumi alla scoperta di altre culture con le                                                                 così l’autenticità.
                                                                           (Gribaudo, 2021).
                  loro tradizioni culinarie (e simboliche), sugge-
                  riamo di arricchire la deliziosa cucina italiana
                                                                           (Im)perfetto sostenibile, la sostenibili-
                  con alcune ricette oltremare: falafel hummus,
                  mujadara e baba ghannoush (eh sì, proprio                tà nella vita quotidiana raccontata da
                  quello della canzone di Madame e dei Pin-                Camilla Mendini
                  guini tattitici nucleari!) se volete esplorare la        (Fabbri-Rizzoli, 2021)
                  cucina palestinese, libanese e siriana; la cico-
                  ria selvatica con fave alla pugliese se volete
                  rimanere sul Mediterraneo. Se, invece, volete
                  navigare ancora più lontano, potete provare il

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     HUMMUS                                                                                                       MUJADDARA                                            PREPARAZIONE

     Sarà anche un clichè, ma, ovviamente, non pos-        consistenza a metà tra ricotta e mascarpone.           È un gustoso piatto a base di riso e lenticchie      Preparate bene gli ingredienti lavando il riso
     siamo farvi mancare la ricetta dell’hummus,           Aggiungete sale, il succo di limone e la tahini e      tipico della cucina meridionale libanese, im-        per levare l’amido, sciacquate le lenticchie per
     una crema di ceci delicata, ottima da accompa-        amalgamate il tutto con un cucchiaio. A causa          preziosito da cipolle croccanti. Può essere man-     eliminare eventuali residui (per assicurarvi una
     gnare con polpette vegetariane, patate piccanti       della tahini e del limone, il composto risulterà       giato nella stagione fredda per fare il pieno di     cottura più uniforme potete metterle a mollo la
     o da spalmare nei vostri panini.                      molto denso. Per ottenere la consistenza di            energia, oppure nella stagione calda accompa-        sera prima, ma non è essenziale!), tagliate le ci-
     Per preparare l’hummus, vi serviranno un frul-        partenza, aggiungete un filo d’acqua fino a che        gnato da insalata condita, oppure da un sem-         polle a spicchi sottili ed ora… ai fornelli!
     latore ad immersione e un poco di pazienza per        non sarete soddisfatti. Impiattate in un piattino      plicissimo yogurt greco per rinfrescare il palato.
     trovare la tahini, ossia sesamo ridotto in crema:     fondo e decorate con un filo d’olio d’oliva; man-                                                           Prima di tutto, in una padella versate abbon-
     a volte potete trovarla in alcuni dei supermer-       giatelo come salsa da spalmare nei panini o in                                                              dante olio di oliva e, appena sarà ben caldo,
                                                           cui immergere i vostri stuzzichini preferiti. In al-   INGREDIENTI                                          aggiungete le cipolle con un pizzico di sale
     cati più famosi, ma per un acquisto sicuro vi
     consigliamo di andare in un negozietto etnico.        ternativa, se volete sentirne il sapore semplice,      per 3-4 persone                                      per aiutare la perdita di acqua. Intanto in una
                                                                                                                                                                       pentola mettete le lenticchie con abbondante
                                                                                                                  Per preparare la mujaddara servono pochissimi        acqua e iniziate la cottura. Tenete sempre d’oc-
     INGREDIENTI                                                                                                  ingredienti:                                         chio le cipolle: dovranno risultare dorate e croc-
                                                                                                                                                                       canti. Quando le lenticchie saranno più o meno
     Gli ingredienti che vi serviranno per la crema di                                                            •    Riso 200g                                       a metà cottura e le cipolle avranno raggiunto
     hummus sono:                                                                                                 •    Lenticchie secche 200g                          la doratura perfetta, versate il riso assieme alle
                                                                                                                  •    Cipolle 2 (o anche di più, a vostro gusto)      lenticchie e aggiungete la quantità di acqua ne-
     •    Ceci in scatola 400g                                                                                    •    Olio extravergine di oliva q.b.                 cessaria per la cottura e sale q.b.. Spostate le
     •    Tahini 3 cucchiai                                                                                       •    Sale e acqua q.b.                               cipolle in un piattino e conservatele per la de-
     •    Aglio 1 spicchio                                                                                                                                             corazione e, infine, un piccolo trucco per rende-
     •    Limone ½                                                                                                                                                     re il tutto più saporito: versate l’olio in cui avete
     •    Sale e acqua q.b.                                                                                                                                            dorato le cipolle - e che quindi avrà assorbito
                                                                                                                                                                       tutto il sapore - nell’acqua con il riso e le lentic-
     PREPARAZIONE                                                                                                                                                      chie. Se è di vostro gradimento, potete aggiun-
                                                                                                                                                                       gere delle spezie nell’acqua di cottura: solita-
     Per questioni di tempo, la ricetta qui di seguito                                                                                                                 mente si usa il cumino perchè aiuta ad evitare
     utilizzerà ceci già pronti all’uso. L’ideale sareb-                                                                                                               la sensazione di gonfiore tipica da legumi. Ora
     be utilizzare dei ceci secchi e tenerli in ammol-                                                                                                                   non vi resta altro che attendere la cottura del
     lo 24 ore prima di cominciare l’effettiva prepa-                                                                                                                      riso. Appena il tutto sarà pronto, servite il
     razione. In alternativa va benissimo usare i ceci                                                                                                                       riso in un piatto decorandolo con le cipol-
     in scatola già idratati e pronti all’uso.                                                                                                                                le croccanti. Per assaporare e rendere il
                                                                                                                                                                               tutto ancora più libanese, affiancate con
     La preparazione è semplicissima. Scolate i ceci                                                                                                                            dello yogurt o dell’insalata condita con
     e sciacquateli dalla loro acqua. A vostra discre-                                                                                                                          olio e limone. Buon appetito!
     zione potete decidere se mettere i ceci in ac-
     qua bollente e lasciarli bollire per una decina                                                                                                                          Sicuramente potete trovare queste ri-
     di minuti così da frullare in modo ancora più                                                                                                                            cette nelle varianti palestinese e siriana
                                                           senza alterarlo con altri cibi o sapori, mangia-
     veloce e ottenere una crema tiepida, oppure se                                                                                                                           e anche qualche variante regionale liba-
                                                           telo con crackers o con la tipica pita libanese.
     usarli a temperatura ambiente. Ma ora, bando                                                                                                                            nese ma, come si sa, la cucina è un’arte e
     alle chiacchiere e via alla preparazione!                                                                                                                              ognuno ha i propri gusti e anche voi pote-
                                                                                                                                                                           te sperimentare e personalizzare le ricette
     Frullate i ceci e lo spicchio d’aglio sbucciato in                                                                                                                   come più vi piace!
     precedenza con acqua q.b. per ottenere una

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                  CRISI CLIMATICA

                  Migranti
                                                                                      D
                                                                                                     iamo per assodato il ricono-          prospettiva temporale più ampia. Risultano

                  climatici
                                                                                                     scimento della crisi climatica        “perturbanti” nel loro mettere in discussione
                                                                                                     in corso. Uno dei problemi più        punti di riferimento della quotidianità degli
                                                                                                     evidenti che riscontriamo nei         individui.
                                                                                                     confronti di questa dimensione        Una volta riconosciuta la comune difficoltà
                                                                                                     di cambiamento risiede nella          di percezione dei cambiamenti climatici in
                                                                                      difficoltà di percepirne le conseguenze. Una         corso, un esercizio ci aiuta a comprendere il
                                                                                      difficoltà nel fare esperienza in prima per-         fenomeno delle migrazioni ad essa connesse,
                                                                                      sona di questi mutamenti. Questo perché i            che propongo di fare immediatamente. Pro-
                  Parlare di migranti climatici ci permette di analizzare da vicino
                                                                                      cambiamenti a livello climatico coinvolgono          viamo ad immaginare brevemente una bio-
                  e sotto nuove prospettive la nostra condizione:                     l’intero globo e risultano così difficili da loca-   grafia della nostra vita. A differenza di quello
                  siamo tutti potenziali profughi climatici.                          lizzare. Richiedono un ragionamento su una           che probabilmente ci verrebbe di fare, provia-
                                                                                      scala temporale sovra-umana, per cui è com-          mo a raccontarla legando i nostri ricordi a ciò
                                                                                      plesso etichettare un singolo evento climati-        che in quel momento avveniva nell’ambien-
                  di / Marta Palvarini                                                co come conseguenza della crisi in corso, ma         te naturale circostante, a particolari eventi
                                                                                      è necessario considerare i fenomeni in una           climatici verificatisi e alle risorse naturali

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BABEL | Dicembre 2021                                                                                                                                 BABEL | Dicembre 2021

                  a disposizione. Come era il tempo il giorno          conducibili alla crisi climatica in corso. Nono-    Il progetto "I Volti Dei Diritti" intreccia
                  in cui sono nato? Ho ricordo di alcuni even-         stante la mancanza sul piano giuridico dell’in-     diverse tematiche, cercando proprio di
                  ti climatici inattesi - terremoti, inondazioni,      dividuazione di tale categoria, numerosi sono       evidenziare come antirazzismo, autode-
                  maremoti - durante gli anni della mia cresci-        gli studi che dimostrano la correlazione fra un
                                                                                                                           terminazione dei popoli, tutela del ter-
                  ta? Come ho visto cambiare il territorio in cui      aumento degli eventi atmosferici riconduci-
                                                                                                                           ritorio, giustizia climatica e diritti della
                  ho vissuto e le sue risorse? Sono solo alcune        bili al cambiamento climatico e l’aumento di
                  delle domande da cui poter partire. La diffi-        processi migratori in relazione ad esso. Ren-       comunità lgbtq+ non sono lotte divise,
                  coltà che dimostriamo nello svolgere questo          dere in cifre la dimensione di tale fenome-         ma sono strettamente legate tra di loro.
                  esercizio mostra la nostra fatica nel percepi-       no migratorio è particolarmente complesso,          Sono state realizzate 12 sagome, quattro
                  re gli effetti del cambiamento climatico sulla       proprio perché eventi riconducibili al cambia-      per ciascun gruppo promotore (Fridays
                  nostra quotidianità.                                 mento climatico influenzano tutti i processi        For Future, Bergamo Pride e Black Lives
                  Il cambiamento climatico è considerato come          migratori odierni e futuri, e perché, a differen-   Matter), che rappresentano 12 persone
                  “un moltiplicatore di minacce” (NATO, 2014).         za di altri spostamenti, spesso quelli causati
                                                                                                                           significative per le tematiche portate
                  Questo significa che influenza la quotidianità       da un cambiamento delle condizioni naturali
                                                                                                                           avanti dai gruppi promotori.
                  di tutti gli individui, in gradi differenti. L’ONU   dei territori portano a spostamenti interni,
                  ha proposto una classifica dei diversi paesi         difficilmente analizzabili. L’IOM - Internatio-     Tra le persone scelte sono numerose le
                  del mondo rispetto al grado di vulnerabilità         nal Organization for Migration - parla di 200       vittime di un sistema ingiusto, conser-
                  a cui il cambiamento climatico espone i loro         milioni di sfollati interni per motivi legati al    vatore e discriminatorio, che loro hanno
                  cittadini. Sono molteplici i fattori che parte-      cambiamento climatico entro il 2050.                provato a cambiare, lottando per otte-
                  cipano a tale condizione: l’intervento dello         Visto che le cifre sono spesso poco incisive, mi    nere i diritti fondamentali di ogni per-
                  Stato nella prevenzione delle minacce, le            sembra più interessante proporre di ripensa-        sona: i volti dei diritti, appunto!
                  risorse a disposizione dei cittadini per tute-       re alla nostra esperienza rispetto ai contesti
                  larsi da tali eventi, la presenza di conflitti ar-   naturali in cui siamo inseriti e riproporre di
                                                                                                                           Il progetto è visibile sul sito
                  mati nei territori o di situazioni di instabilità    considerare di fronte ad ogni esperienza di
                  socio-economica.                                     vita questo esercizio: quanto l’ambiente e le
                                                                                                                           www.clubricreativodipignolo.it/ivolti-
                  Date queste premesse, è utile considerare            sue risorse influenzano le nostre scelte?           deidiritti/ e sulle pagine social di Fri-
                  l’influenza del cambiamento climatico sui            È necessario ripensare alla nostra dipendenza       days For Future Bergamo.
                  processi migratori analizzando due piani.            dai contesti naturali in cui siamo inseriti, per
                  Innanzitutto, in quanto moltiplicatore di mi-        poter pensare di cogliere e percepire la perva-
                  nacce, è necessario considerare l’influenza          siva influenza che il cambiamento climatico in
                  del cambiamento climatico in tutti i processi        corso ha sulla quotidianità degli individui in
                  migratori. Significa proporre e riformulare il       tutto il mondo.
                  gioco-esercizio delle diverse esperienze mi-
                  gratorie, per poter acquisire una maggiore
                  consapevolezza riguardo alla sua influenza
                  sui diversi contesti di vita.
                  Un secondo elemento riguarda, invece, l’e-
                  sperienza di coloro che vengono definiti
                  profughi climatici. Ovvero coloro per i quali
                  le principali cause di spostamento sono ri-

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