Biodiversi Perchè la lotta per la giustizia ambientale ci accomuna tutti? - Molte Fedi
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Rivista semestrale a cura di ACLI Bergamo APS BABEL N°6 Dicembre 2021 Biodiversi Perchè la lotta per la giustizia ambientale ci accomuna tutti?
Palazzo Frizzoni Bergamo, 27 ottobre 2021. I rappresentanti delle diverse fedi della città in dialogo a 35 anni dalla Giornata mondiale di preghiera per la pace, convo- cata ad Assisi il 27 ottobre del 1986. Foto / Clara Mammana
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 EDITORIALE Non uccidete Non uccidete il mare, il mare... la libellula, il vento. di / Marco Pacati Non soffocate il lamento Dirigente scolastico (il canto!) del lamantino. Q Il galagone, il pino: uasi profetici questi versi di Giorgio Ca- “Il mondo non è nostro”, e se l’abbiamo errone- anche di questo è fatto proni, che risalgono al 1991: il problema amente pensato, magari anche in buona fede, ma l’uomo. E chi per profitto vile delle mutazioni climatiche e della soste- certo in preda ad un delirio di onnipotenza, oggi co- nibilità ambientale era già avvertito, ma forse solo minciamo a renderci conto che non siamo autosuf- fulmina un pesce, un fiume, da qualche pioniere visionario attraverso suggestive ficienti, né a livello individuale (e la pandemia ci ha non fatelo cavaliere forme d’arte piuttosto che riflessioni scientifiche e aiutato, nostro malgrado, a comprenderlo), né come del lavoro. L’amore constatazioni quotidiane. specie: l’uomo non può vivere senza la natura e, di- Sembra che finalmente anche la politica abbia struggendola, pone le basi per l’autodistruzione. finisce dove finisce l’erba compreso l’assoluta necessità di porre in primo In questa chiave Babel propone come messaggio e l’acqua muore. Dove piano nei negoziati misure comuni per rimediare a di speranza la “cura” dell’altro, il rispetto del creato decenni di sciagurata devastazione del pianeta (si attraverso diverse forme di amore (il Triciclo come sparendo la foresta sono da poco conclusi il G20 di Roma e la COP26 di percorso di riscatto e di inclusione; l’accoglienza ai e l’aria verde, chi resta Glasgow). migranti - e in particolare ai minori- anche attraver- sospira nel sempre più vasto Anche Babel si schiera, con questo numero, a so una riflessione sul rapporto clima-migrazioni; la fianco dei tanti giovani sensibili e spesso mobilitati sperimentazione della libertà emotiva attraverso il paese guasto: Come per garantire alle generazioni future una qualità di rapporto con la natura; la “celebrazione” dei legumi potrebbe tornare a essere bella, vita che non può e non deve fondarsi sullo sfrut- e la proposta di accattivanti quanto divertenti ricette scomparso l’uomo, la terra. tamento della terra e su un’equivoca concezione di per cucinarli…). progresso: ma lo fa col suo stile fresco, entusiasta, Ci piace pensare che Bergamo abbia scelto per costruttivo, scevro di forme di terrorismo psicologico sé profeticamente un patrono africano: siamo tutti Giorgio Caproni che, se da un lato lanciano l’allarme e sensibilizzano, figli dello stesso creato e abbiamo il dovere di pro- Versicoli quasi ecologici (Res Amissa) dall’altro sembrano paralizzare e indurre ad un fata- teggerlo per proteggerci, di amarlo per amarci, di ri- lismo rassegnato. conoscerlo come dono per saper essere più attenti Lo fa partendo dai bambini, dalle scuole, dove e generosi. esperienze concrete di amore per la natura prospet- Questo numero di Babel, pur nell’umiltà della tano un futuro possibile e allettante; lo fa attraver- sua proposta, vorrebbe dare il suo convinto e tenace so il confronto interreligioso e interculturale, in cui sostegno a chi già si adopera con abnegazione per sensibilità assai diverse e lontane trovano una pa- un futuro sostenibile e il suo delicato, ma fermo mo- rola chiave di matrice francescana che le accomuna: nito, a chi è tempo che lo faccia. GRATITUDINE. 4 5
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 EDITORIALE Sommario Più culture, più ricchezza: pag. 11 Bergamo ci prova, Mille mondi al lavoro Il laboratorio del Triciclo ma la strada è ancora pag. 15 Mille mondi a scuola lunga Un asilo nel bosco e altri sogni pag. 21 SPECIALE ORTI Coltivare legami: un orto a scuola e in città di / Rosella del Castello pag. 28 Direttrice Bergamonews Molte fedi nella preghiera N Fedi e Creato: il bene comune el centro di Palermo c’è un ze generazioni di ex stranieri, più o pag. 34 ristorante, anzi qualcosa di meno colorati. Impossibile conside- Mille mondi a tavola più, una via di mezzo tra rarli ancora diversi. Li sentiamo, col I legumi, gustose ricette con un centro culturale, gastronomico e spa- nostro accento cantilenante. cibo sostenibile zio di co-working, gestito e organiz- C’è Sem l’indiano che a vent’an- zato da giovani. La peculiarità è che ni ci dà lezioni di realizzazione e pag. 40 Migranti climatici ognuno di loro è di nazionalità diver- montaggio dei video. C’è Youssra, Quanto l’ambiente e le sue risorse sa da tutti gli altri. Il sindaco Leoluca adolescente marocchina, che ci fa influenzano le nostre scelte? Orlando porta lì a pranzo gli ospiti toccare con mano le differenze tra i internazionali che ospita nel capo- ritmi temporali della sua religione e pag. 44 luogo siciliano. Perché Molti Volti è la nostra. C’è anche una giornalista in Minori stranieri un simbolo che la dice lunga su una erba, Maria, che va a caccia di matri- non accompagnati città aperta. A tutti. moni misti tra bergamaschi/e e il re- Nuovi orfani o riconfigurazioni Esiste una realtà simile o potreb- sto del mondo e sottolinea difficoltà della famiglia nella migrazione? be esserci a Bergamo? C’è questa e arricchimenti delle coppie e delle coesione civica che valorizza le dif- famiglie. ferenze? Ma la realtà quotidiana, quella Diciamo che c’è un tentativo, a che tocchiamo con mano noi cronisti, volte riuscito, di naturale convivenza è l’attacco, spesso violento e catti- di tante culture. vo, a chi non è integrato. Io stessa, Siamo ormai alle seconde e ter- da direttrice di un quotidiano locale 6 7
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 parecchio seguito sui social, passo ore a cancellare commenti impregnati di insulti e minacce a quelle che sono definite ironicamente “risorse”. Vero, la rabbia è scatenata dalle notizie di reato, peraltro spesso piccoli spacci, furtarelli, raramente ferimenti o peggio. Ma è lampante come troppi ber- gamaschi ancora trovino uno sfogo ai loro problemi e malumori aggredendo lo straniero: il capro espia- torio. È qui che si sente, o meglio non si sente, quell’at- mosfera che sa di umanità, a prescindere dalla pro- venienza. È qui che si deve lavorare ancora tanto. E per fortuna esistono associazioni e volontari impe- gnati in questa direzione, non solo di aiuto dei più fragili (e chi arriva da lontano in cerca di una vita più sicura e almeno decente lo è). Per fortuna proprio nella nostra città è attiva da qualche anno l’Accademia per l’integrazione: proget- to sperimentale di accoglienza attiva dei richiedenti asilo che vuol costruire le premesse per una possibi- le convivenza fondata sull’autonomia e sulla legalità. Quello che manca è una rete che costruisca la base e il sostegno dei diversi mezzi utili a incorag- giare processi di cambiamento e buone pratiche per facilitare l’inclusione. E dire che esiste a livello europeo uno strumento utilizzabile dai Comuni proprio con questi obiettivi. È il programma delle Città Interculturali del Consi- glio d’Europa, nato per supportare gli enti locali nel dotarsi di politiche che valorizzino le diversità, ap- portando ricadute positive per l’intera popolazione. Sono già 29 le città italiane che hanno aderito a questo programma. Consapevoli che la cultura e la convivenza civile prosperano solo laddove ci si con- tamina, non nei luoghi isolati e “puri”. Mercato di Bergamo Foto / Clara Mammana 8 9
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 MILLE MONDI AL LAVORO Il Triciclo? «La mia ancora di salvezza» Cosa significa economia circolare? Come si può, concretamente, realizzare in esperienze di lavoro significative? Luciana e Aziza ci raccontano le loro storie e l’approdo al laboratorio del Triciclo. di / Alice Bendotti fotografie / Clara Mammana “I l Triciclo? La mia ancora di salvezza avuto difficoltà per la lingua, ma adesso va meglio, e mi mancherà” esorta Luciana che, certo… ci sono tante cose che non conosco ancora, originaria di Viterbo, ha lavorato 30 ma nella vita non bisogna mai smettere di imparare” anni in un’industria che nel 2009 aggiunge con decisione. Aziza e Luciana, ha chiuso. Approda al Triciclo nello Triciclo Bergamo stesso anno e comincia smistando Ma spiegateci un po’, come funziona il processo di vestiti, non senza difficoltà: “All’inizio è stato tosto, economia circolare che portate avanti ogni giorno? un gran casino, in un’industria tutto è meccanico e programmato, i tempi sono scanditi dai macchinari, Ci raccontano che gli oggetti arrivano dagli sgomberi qui era tutto diverso; poi ammetto che l’ambiente delle case vuote all’interno di carrelli; a questo pun- multiculturale non è stato subito facile: mentalità, to loro li smistano, controllano e puliscono; scartano culture diverse, modi di comunicare differenti… ma (differenziando) ciò che non può essere riutilizzato é seguita una reciproca accettazione e, col tempo, è e poi, mano a mano, inizia la (ri)generazione: “Pre- arrivato anche lo scambio”. pariamo i tavoli d’esposizione con criteri tematici o Da qualche tempo Luciana, dopo un’incomprensione cromatici” dicono entrambe con entusiasmo, a se- iniziale, lavora fianco a fianco con Aziza che ci rac- conda del carico che gli arriva. “Tutte le mattine è conta: “Arrivo al Triciclo dopo una brutta storia alle una sorpresa”, così come lo è l’oggetto usato, penso spalle, all’inizio anche per me non è stato facile, ho ascoltandole narrare. Spesso ci raccontano che de- 10 11
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 proprio una bella squadra. Quante lingue si parlano qui dentro, ragazze? “Trop- Triciclo nasce nel 1997; è un laboratorio pe”… scoppiano a ridere entrambe… “Ognuno parla che oggi fa parte dell’area Economie di le proprie, ma alla fine ci si capisce; io non ho più Solidarietà di Cooperativa Impresa Socia- un dialetto, faccio un gran mix… Ah, Aziza, te l’avevo le Ruah. Si occupa di recupero, riciclo e detto che ho fatto un corso di arabo?” Chiude Lucia- riduzione dei rifiuti e di conferire nuove na prima di scattare la bellissima foto che trovate su vite ad abiti e oggetti usati. questo numero. Si coltiva questo processo attraverso Questa è l’economia circolare che si promuove da un’attenta raccolta e selezione, svolta da quasi 30 anni in questi spazi. Le difficoltà sono dav- persone a contratto che hanno vissuto o vero molte, il mercato è spietato, ma si decide di continuare ad investire su riscatto, inclusione ed vivono difficoltà socio-economiche. ecologia… d’altro canto è da qui che è nato tutto. Nell’attuale vono controllare su internet perché arrivano tute sintetizza il suo punto di vista sul Triciclo: sede in via oggetti mai visti prima. Con entusiasmo con- “È un luogo metafisico; qualsiasi cosa che nel- Cavalieri di Vittorio Veneto, tagioso ci raccontano dei clienti del Triciclo: la realtà sarebbe impensabile, qui esiste”. 14 potete “Si va da collezionisti ad artigiani, passando Si potrebbe definire così lo spirito che anima trovare sia il per famiglie indigenti e molto altro. C’è una luoghi come questo, dove qualsiasi oggetto negozio vintage Ri-Vestiti sia signora che viene ed acquista le scatole di riprende vita, così come le persone che se ne l’Emporio latta, ma non vuole conoscerne il contenuto prendono cura. I luoghi come questo sono, in- che insieme fino all’arrivo a casa”. fatti, capaci di rigenerare vita, nel bene e nel rappresentano la conclusione, Questa cosa mi colpisce, fa riflettere sul de- male, con tutte le complessità che nessuno ci ma anche siderio di volersi ancora sorprendere, sentire nasconde. l’avvio di una il brivido dell’ignoto in una quotidianità che “È un’araba anomala”, commenta Luciana; “È nuova vita per è sempre più prevedibile e programmata. Il un’italiana dura” controbatte Aziza. Ridono gli oggetti in vendita. laboratorio rappresenta una possibilità di entrambe e aggiungono “Alla fine di carattere riscatto che accomuna gli oggetti venduti e siamo uguali, entrambe molto impulsive, ma alcune persone che ci lavorano. col tempo abbiamo trovato il nostro equili- Stiamo per uscire quando incontriamo di brio”. Con noi ci sono anche Michela, Daniela, sfuggita la responsabile Paola che in due bat- Bahija e, da quando è arrivata Paola, siamo 12 13
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 Mille mondi a scuola C on lo sguardo proiettato nel futu- ro, educare significa accogliere i desideri e le provocazioni dei più piccoli. Significa ascoltare e dare spazio di racconto, proprio come hanno fatto Claudia, Margherita ed Elena, ai loro sogni o, ancora, pensare a contesti in- clusivi di formazione fin dalla prima infanzia, come la curiosa esperienza dell’ “Asilo nel bosco”. In questa sezione il fare scuola si de- clina in un’attenzione fuori dagli schemi, in una proposta educativa originale che si la- scia contagiare e coinvolgere dall’entusiasmo dei sogni infantili. di / Claudia Norbis Margherita Basanisi Elena Sarzilla 14 15
BABEL | Dicembre 2021 Da Sogni e aspirazioni grande degli alunni sarò.. della prima media di Valbrembo A bbiamo chiesto ad alcuni alunni ricchezza e non di difficoltà. La sensibilizza- della prima media di Valbrembo zione circa la multiculturalità nel mondo del di raccontarci cosa vorrebbero lavoro è fondamentale perchè non accadano fare da grandi: “Io vorrei diven- più episodi come il “caso Hillary Sedu”. Il gio- tare…”. vane avvocato italiano, di origine nigeriana, C’è chi sogna di essere come il proprio idolo e mentre esercita la sua professione, si sente chi, invece, desidera seguire le orme di mam- chiedere da un giudice onorario: “Ma tu sei ma e papà. I ragazzi di oggi sognano in grande laureato?”. La domanda, posta ancor prima e noi adulti abbiamo il dovere di far loro cre- che potesse iniziare il proprio turno di di- dere che tutto sia possibile, con impegno e scussione nel corso della causa, fa emergere costanza; non solo, il nostro compito è quello quello che il dott. Sedu stesso definisce un di aiutarli a raggiungere davvero il loro sogno. “retropensiero duro a morire”. C’è chi desidera diventare un veterinario, chi “Da grande sarò…” riparte dall’inizio, dal so- vorrebbe diventare famoso, suonare e fare un gno, che dovrebbe costruirsi in un contesto concerto, studiare, scoprire la propria strada in cui ogni bambino, nella peculiarità del suo per dimostrarsi utile. I ragazzi di oggi hanno percorso di vita, delle sue origini e radici, la sfida di farsi spazio in un mondo dove le possa crescere sentendo di aver intorno a sé differenze culturali devono essere fonte di una rete di supporto e accoglienza. 16 17
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 cano nel fango, o si prendono cura dell’orto. Parola d’ordine quindi: “ascoltarsi in libertà!” Nei boschi di Mapello... Naturalmente gli accompagnatori hanno l’im- portante ruolo di visionare i comportamenti e le attività dei bambini, in modo da poter- un asilo! li restituire mensilmente ai genitori, i quali hanno un ruolo pienamente attivo nella real- tà del bosco. Al campo base, luogo di ritrovo immerso nel bosco, c’è una piccola struttura contenente vari giochi e materiali, ma spic- di / Claudia Norbis e Elisa Bonanomi cano anche costruzioni create dai genitori fotografie / Clara Mammana stessi. Le famiglie, infatti, hanno un patto di C co-responsabilità con gli accompagnatori in cui è stabilito che siano attivi all’interno osa si può fare nei boschi? Passeg- alle famiglie, fondamentale per stare insieme del progetto, affinché l’educazione in natura giare col proprio cane, predisporre al bambino”. La sua formazione è sempre in sia da loro accolta e condivisa. Le comodità un barbecue con gli amici, oppure atto: ha collaborato con l’asilo nel bosco di non sono di casa: non vi è acqua potabile al avviare un progetto di Educazione Ostia, con Nature Rock (un laboratorio di for- campo base e per procurarsela è necessario in Natura per bambini dai 2 ai 6 mazione ed educazione esperienziale in pro- recarsi ad una fonte nelle vicinanze e il bagno anni, come hanno fatto Ghislaine e altri tre vincia di Pisa) ed ora approfondisce percorsi è una struttura in legno, costruita dai genito- collaboratori. L’estate del 2016 vede l’inizio di alchimia selvatica. Questo tipo di educa- ri, ma i bambini non sembrano affatto turbati dell’avventura: incontri mensili per famiglie zione in Natura si basa quindi sull’apprendi- da quelli che noi adulti potremmo chiamare si trasformano in un gruppo informale di mento esperienziale, sull’esperienza diretta “inconvenienti”, perché è anche attraverso adulti al quale vengono affidati i bambini per cognitiva, emotiva, sensoriale: competenze, queste piccole scomodità che essi esprimono l’intero anno scolastico. Siamo nei boschi di conoscenze ed esperienze sono acquisite l’amore per l’ambiente che li circonda, e per Mapello e la proposta è dedicata ai bambi- al di fuori del contesto tradizionale dell’au- se stessi. ni (15 al massimo) come alternativa agli asi- la. In questo modo, il bambino può mettersi li “classici”. Ghislaine definisce se stessa e i alla prova con la natura stessa che, sempre, collaboratori non maestri, insegnanti o edu- richiama emozioni differenti e non nasconde catori, ma persone che accolgono i bambini le difficoltà, così come non risparmia bellezze e li accompagnano in quella che è la loro inaudite. Questo ambiente consente inoltre crescita personale, attraverso un percorso al bambino di sviluppare le proprie abilità di sperimentazione della libertà emotiva. di problem solving, anche attraverso l’abili- Obiettivo alto, non facile, ma tutti gli opera- tà creativa, e lo aiuta ad acquisire maggiore tori coinvolti nel progetto hanno formazione consapevolezza di se stesso. La giornata tipo, ed esperienza alle spalle (oltre ad una spic- quindi, non esiste, perché ogni giorno i bam- cata sensibilità nei confronti del mondo che bini, dopo il ritrovo attorno al falò -unica co- ci circonda); per esempio, Ghislaine, educa- stante delle giornate nel bosco-, decidono le trice di comunità per formazione, ha lavorato attività da svolgere. Non c’è alcuna scaletta nel sociale per 15 anni. “Quello che io porto prefissata: un giorno organizzano un’avventu- dalla mia storia lavorativa è l’affiancamento ra alla scoperta della foresta, quello dopo gio- 18 19
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 SPECIALE ORTI C di / Lara Bortolai e Martino Rovetta hiunque si sia mai trovato a gestire ricorrere ai pesticidi. Questa cura della diver- un orto sa benissimo come sia un sità connaturata al sistema-orto ci ha affasci- fotografie / Clara Mammana e Lara Bortolai piccolo mondo a sé e come ogni nato e spinto ad approfondire esperienze che pianta richieda cure diversificate sul territorio hanno scelto il giardino come e costanti. Pensare anche il più luogo privilegiato di integrazione. Eh sì, per- semplice degli orti significa bilanciare un ché abbiamo scoperto che lo spazio dell’orto, ecosistema complesso, dove la salute è data per la flessibilità del lavoro che richiede, si dall’equilibrio delle sue diverse coltivazioni, presta ad accogliere anche una molteplicità magari consociate perché il pomodoro faccia umana, dai bambini insieme ai volontari pen- ombra al basilico, o l’azoto che i fagioli rila- sionati dell’orto della scuola di Scanzo alle sciano nel terreno renda fertile l’aiuola per i persone, dalle storie, interessi e provenienze futuri cespi d’insalata! Ciò che impreziosisce diversi, che gravitano intorno all’Orto botani- davvero l’orto, però, è l’attenzione alla biodi- co in Città Alta. versità: la tutela della varietà di piante scelte contribuisce a creare quella delicata rete di relazioni per cui, ad esempio, ogni parassita viene limitato dai suoi predatori senza dover 20 21
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 SPECIALE ORTI Scanzorosciate: un orto nella scuola contenimento dello spreco alimentare. Mentre sfiliamo accanto alle zucche fiorite, Fioren- zo ci racconta che l’orto è nato nel marzo del 2011 Durante il silenzio innaturale di chiusura delle scuole, qualcosa di vitale ha e, dopo i primi mesi di bonifica e preparazione del continuato a crescere e a richiedere cura ed attenzioni nell’Istituto Comprensi- terreno per le prime semine, ha continuato ad am- vo di Scanzorosciate. pliare il suo bacino di realtà coinvolte, non limitan- dosi solo, ad esempio, ai bambini del plesso, ma estendendo le attività didattiche anche alle Scuole di / Lara Bortolai d’Infanzia paritarie del territorio, alle aziende ed ai consorzi agricoli vicini e, più in generale, a tutta la cittadinanza. Sì, perché una volta a settimana, il martedì, chiunque a Scanzorosciate può comprare frutta e verdura di stagione al mercatino organizzato dai volontari, principalmente genitori e, soprattutto, Q pensionati. Con le classi, invece, vengono attivati in parallelo incontri in aula, dedicati all’analisi critica uasi 5.000 metri quadrati di verde - è dell’alimentazione dei ragazzi, allo scenario geografi- uno degli orti didattici più grandi d’Ita- co e culturale legato al cibo nel mondo o a laboratori lia – ospitano numerose varietà di alberi del gusto, ed esperienze “sul campo”. A fine anno, da frutto, varie specie di ortaggi e piante poi, sono proprio i bambini a giocare un ruolo didat- officinali, un piccolo uliveto, una serra e tico conducendo alcune attività per un pubblico di qualche filare di viti da Moscato. genitori ed insegnanti! Ora che la didattica è tornata in presenza e anche le Salutiamo i volontari, passando per il frutteto che visite all’orto sono nuovamente possibili, Fiorenzo, ospita alberi da kiwi, fichi, prugne, albicocche, pere, che coordina la rete dei volontari, mostra con orgo- mele e nespole. Il giardino di una scuola in collina è glio l’appezzamento in cui è stato appena tagliato il una preziosità pensata e curata con grande impegno, grano e racconta di come i bambini siano andati al un’idea didattica che, sicuramente con altre modali- frantoio e abbiano seguito passo per passo tutta la tà e formule in relazione ad altri spazi, sarebbe bello filiera fino all’entusiasmo di un sacchetto di farina diventasse una prassi scolastica diffusa. ciascuno, poi portato a casa. Dal 2016, infatti, l’orto didattico - presso la sede della Scuola Secondaria di Primo Grado “A. Merini” in Via degli Orti 37 – è diven- tato Orto in Condotta di Slow Food e, da allora, una serie di progetti hanno valorizzato la lavorazione di semplici prodotti, come il pane o l’olio, a cui i bam- bini possono partecipare in ogni fase, acquisendo maggior rispetto e consapevolezza nel consumo e 22 23
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 SPECIALE ORTI L’orto botanico di Bergamo: un incrocio di storie L’Orto botanico di Bergamo, dalla sua inaugurazione negli anni ’70 ad oggi, si è inserito nel tessuto sociale cittadino promuovendo spazi aperti di cultura e relazione. Le parole e le storie di tre persone che qui lavorano insieme ci mostrano una realtà in cui esperienze e competenze molto diverse si possono unire sinergicamente per un progetto condiviso dalla chiara e comune missione. di / Martino Rovetta e Lara Bortolai La storia di un orto in città. Quella dell’orto botanico - ci racconta Gabriele Ri- un punto di vista materiale (le piante e le aiuole sono naldi, il direttore - è una lunga storia che l’anno un’eredità preziosa) che ideale: gli studi sul territorio prossimo compirà 50 anni. In realtà questo spazio hanno contribuito a sviluppare l’attuale importante era stato pensato e desiderato, ben prima dell’inau- riflessione sui comportamenti umani in relazione ai gurazione del 1972, da un ingegnere dell’amministra- cambiamenti ambientali. Ai più di 3.000 mq dell’orto zione comunale, Luciano Malanchini, che aveva coin- in Città Alta, poi, dal 2005 si è affiancato lo spazio volto nello speciale progetto di dotare Bergamo di espositivo della Sala Viscontea, che ha ospitato mo- un giardino botanico Guido Isnenghi, agrotecnico e stre che hanno intrecciato botanica, storia ed arte, pittore. L’idea era particolarmente innovativa perché e dal 2015 è attiva una sezione del museo ancor più sin da subito si era chiaramente definita l’attenzione grande ad Astino. Qui, infatti, ha trovato spazio l’idea a temi ecologici ed in particolare agli habitat: l’im- complementare di un regno dell’agrobiodiversità, postazione era ben diversa da quella tassonomica radicato in un contesto millenario di paesaggio stra- tradizionale! Forte è sempre stata, poi, l’impronta tificato e collegato alla storia del monastero e della educativa e mirate le scelte successive, come l’im- valle. Nel febbraio del 2015 Gabriele ricorda con un portante trasformazione da “giardino” in “orto”, con sorriso la fila di cittadini muniti di vanghe e zappe una maggior cura per gli aspetti scientifici e divul- che avevano risposto all’appello per la primissima gativi, piuttosto che esclusivamente estetici. In ogni realizzazione de “La Valle della biodiversità”. caso, l’orto è cresciuto nel solco dei fondatori, sia da 24 25
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 L’orto botanico Dalla Costa d’Avorio all’orto. come museo di relazione. La storia di Nyaman. Nyaman è arrivato nel novembre del 2013 Dopo la laurea in scienze naturali Francesco dalla Costa d’Avorio. All’orto fa il giardiniere, Zonca - attuale curatore dell’Orto botanico o meglio, come dice lui, lavora con la terra. - nel 2001 approda da obiettore, con ancora La smuove, la ricopre, la dissoda. “Lo sapevo poca esperienza sul campo, al “Lorenzo Rota” fare dal mio paese” ci racconta “quando in- e qui trova spazio per spendersi in attività, sieme a mio padre coltivavo la terra e le pa- mostre ed allestimenti. Negli anni lo staff più tate.” In Africa faceva tutto a mano. Partiva al ristretto di cui fa parte trova sostegno e for- mattino e tornava alla sera. Ora ci narra che za in tutte le persone che gravitano e sono è bello lavorare perché la terra riunisce tante coinvolte attivamente nel progetto: studenti, persone. educatori, giardinieri e numerosi volontari. Un lavoro conquistato con le unghie e con i Francesco ci parla, allora, di un orto come mu- denti. Poco dopo ammette che quando è arri- seo di relazione, dove anche la coltivazione vato in Italia, qui a Bergamo dormiva alla sta- dei rapporti umani richiede una cura partico- zione perché la persona che lo aveva accom- lare ed è la principale finalità di una serie di pagnato lo aveva lasciato lì. Qualche giorno progetti inclusivi. Lo staff si è sempre rivolto, dopo ha conosciuto il Patronato. infatti, alle cooperative sociali per gli inseri- “Andavo lì per dormire, per mangiare e poi mi menti lavorativi e ha pensato a delle attività sono detto che avrei dovuto cercare lavoro” in cui sono stati coinvolti gli utenti dello Spa- confessa. di trasporti ormai fallita che aveva bisogno di zio Autismo e della Fondazione Bosis. Prima Poi tra i singhiozzi Nyaman riavvolge il nastro essere rivitalizzata. Niente da fare. Mi hanno che il decreto 113/2018 (comunemente noto e si apre. “Sono stato portato via di casa e portato alla frontiera con il Ghana. Ma io non come Decreto Sicurezza di Salvini) ne sancis- sbattuto in prigione dove piangevo spesso volevo uscire, avevo paura che qualcuno mi se la chiusura, lo SPRAR (Sistema di protezio- perché non sapevo se la mia famiglia vives- sparasse, volevo morire in prigione. È stato il ne richiedenti asilo e rifugiati) era un altro se o no. Alcuni militari mi chiamavano per colonnello a convincermi. Ricordo ancora che contatto con cui l’Orto botanico aveva instau- cercare di portarmi via, in Europa. Ma io non uscii scortato per andare in Ghana. Alla fron- rato un canale virtuoso, grazie anche al forte rispondevo loro. Credevo volessero truffarmi. tiera rimasi per un mese alla fine del quale il legame con i servizi sociali del comune che Finchè il colonnello mi ha chiamato e mi ha colonnello mi ha portato tutti i documenti per questa tipologia di accoglienza prevedeva. detto: “Non avere paura, Nyaman. Sono qui prendere l’aereo. In realtà pensavo che lui mi Nonostante l’interruzione di questa esperien- per liberarti.” Io gli chiesi di portare con me avesse comprato. Quando sono arrivato in Eu- za, tuttavia, nello staff dell’orto hanno trovato Saliu, il mio primo figlio. Con lui avevo sem- ropa non ci credevo. Mi lasciò alla stazione di una continuità di frequentazione e lavorativa pre lavorato. Lui non me lo permise perché Bergamo dove ho passato giorni, cercandolo. alcuni rifugiati, come Suleiman, che, prima di doveva andare a scuola. Poi capii che mi avrebbe lasciato qui.” cambiare occupazione, ha lavorato ad Astino Un legame verace, un intreccio di generazioni Oggi Nyaman parla italiano, lavora in un orto o Nyaman, che è oggi giardiniere nella sede a cui Nyaman tiene più di tutto. Tra le lacrime ed è riuscito a portare anche la moglie e i suoi in Città Alta. prosegue: tre figli qui a Bergamo. Le ferite rimangono, il “Quando mia moglie è venuta a trovarmi le desiderio di riscatto pure. Il bello che già c’è ho chiesto: Dove sono i miei figli? E chiesi an- è destinato ad espandersi. O almeno così si che a lei di lasciarmi Saliu. Avevo una ditta spera. 26 27
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 FEDI E MOLTE FEDI NELLA PREGHIERA Hare CREATO: Krishna IL BENE Sylvie di Nunzio COMUNE La parola chiave: gratitudine. Nei testi sacri: Il primo mantra della Śrī Īśopaniṣad recita: īśāvāsyam idam sarvaṁ yat kiñca jagatyāṁ jagat tena tyaktena bhuñjīthā mā gṛdhaḥ kasya svid dhanam “Il Signore possiede e controlla tutto ciò che esiste L in questo universo, sia l’animato sia l’inanimato. Noi dobbiamo quindi usare solo il necessario e prendere solo la parte che ci è stata assegnata, sapendo bene di / Elena Sarzilla a preoccupazione verso l’evoluzione a chi tutto appartiene.” del rapporto tra uomo e ambiente interroga oggi tutti, anche le perso- ne e le comunità che si riconoscono Nella vita: Dovremmo sempre ricordarci di non esse- ruolo nella società secolare e in modo più ecologi- in una religione. In realtà, il rapporto re proprietari di questo mondo e di rispettare ogni co e rispettoso possibile della natura e del pianeta. tra spiritualità e creato ha radici profonde e cosa o essere vivente in questo mondo come la pro- Questa sobrietà ci permetterà anche di non invidiare antiche, con indicazioni anche nei Testi Sacri. prietà del Signore Supremo (Krishna, Dio, la Perso- ciò che il Signore ha dato ad altri e di vivere in armo- na Suprema), essendo grati a Lui per tutto ciò che nia con i nostri simili. Lo stesso spirito di non invidia Per approfondire, abbiamo interpellato diret- ci mette a disposizione, ma rimanendo distaccati e e rispetto ci spinge a rifiutare l’uccisione di qualsiasi tamente alcuni credenti, che ci offrono il loro offrendo i risultati o i frutti delle nostre azioni a Lui essere vivente ed il consumo di carne. Inoltre, si of- punto di vista. con amore e devozione. Questa relazione amorevole frono al Signore deliziosi piatti vegetariani cucinati e reciproca ci riempie di una felicità reale, quella spi- quotidianamente, così come i fiori ricevuti in dono. rituale ed eterna. Naturalmente, cercheremo di vive- re in modo semplice, ma sempre in accordo al nostro 28 29
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 Cattolicesimo Bahá’í don Cristiano Re Gigliola Zanoli La parola chiave: cura e reciprocità. sì che la nostra azione segua i tre verbi, le tre fasi, La parola chiave: unità. Nella vita: Per i Bahá’í lo scopo dell’esistenza è l’a- che Papa Francesco ci suggerisce nell’Evangeli Gau- vanzamento di una civiltà in continuo progresso. Nei testi sacri: Fin dalle prime pagine della Genesi dium: guardare, discernere, agire. Nei testi sacri: negli scritti di Baha’u’llah ci sono Tale civiltà potrà essere costruita soltanto su una si può apprezzare uno stretto rapporto tra l’uomo moltissimi riferimenti. Tra questi: terra che sia in grado di sostentarsi. L’impegno di e la terra. Sempre nell’Antico Testamento possiamo Nella vita: Innanzitutto il nostro compito deve essere “Per certo, ogni uomo sagace, quando cammina sulla proteggere l’ambiente è dunque un elemento fon- notare la relazione che il popolo ebraico in fuga ha quello di un’attenta comprensione della situazione. terra si sente umile, essendo pienamente consape- damentale della Fede Bahá’í. Oltre a trattare il tema creato con il contesto naturale che lo circondava, la Dopo aver osservato nella sua complessità la real- vole che la sorgente della sua prosperità, ricchezza, su un fondamentale livello spirituale è incoraggiata stessa terra promessa é descritta come un spazio na- tà dei fatti il nostro compito deve essere quello di forza, esaltazione, progresso e potere è, come Dio ha la collaborazione con individui e gruppi interessati turale ricco e abbondante. Per non parlare dei Van- risalire la filiera e individuare i vizi. Dove nasce il ordinato, quella stessa terra che i piedi di tutti gli al miglioramento dell’ambiente. Anche le imprese geli nei quali i riferimenti al creato sono molteplici problema? Allenare il nostro sguardo a intercettare uomini calpestano. Senza dubbio chiunque ricono- sono chiamate all’armonia con il ritmo di vita della e molto usati, specialmente nelle parabole (granello i nostri comportamenti insostenibili. Agire, sanare i sca questa verità è purificato e santificato da ogni comunità. di senape, il fico sterile, la vite e i tralci). Cristo usa vizi individuati, tramutare in azione e comportamenti orgoglio, arroganza e vanagloria”. “Se vogliamo assicurare la salvezza dell’uomo biso- quindi il creato per insegnarci a vivere! Non si tratta tutto ciò che il nostro discernimento ha evidenziato. gna ristrutturare la vita interiore e l’ambiente este- solo di gesti concreti, non basterebbero. Bisogna far riore” (segretario di Shoghi Effendi). 30 31
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 IL PATRONO DI BERGAMO Sant’Alessandro, la storia di un patrono Statua di San Maurizio, capo della legione Tebana di cui faceva parte anche straniero Sant’Alessandro (XIII sec) Il 26 agosto è la festa del patrono della città di Bergamo, Sant’Alessandro, la cui storia merita di essere raccontata. di / Davide Cornago e Valeria Di Gaetano S econdo una leggenda che trarrebbe forza Durante il Medioevo questa leggenda acquisì tanta da una lettera di Eucherio, vescovo di Lio- importanza che non è raro trovare diverse immagini ne nella seconda metà del V secolo d.C., sacre oggetto di venerazione di un San Maurizio di- Alessandro faceva parte di una legione pinto come tipicamente africano. Insomma, un santo dell’Impero Romano venuta dal nord Afri- nero, venerato nel cuore dell’Europa medievale. E, ca, la legione tebana. nonostante invece Sant’Alessandro sia sempre stato Proveniente da una delle prime zone di diffusione rappresentato biondo e con gli occhi azzurri, proba- del cristianesimo, questa legione imperiale fu, se- bilmente l’aspetto del santo patrono bergamasco sa- condo la tradizione, interamente cristiana. rebbe stato molto più simile a quello di San Maurizio, Alla fine del III sec. d.C., la legione tebana fu spostata il patrono nero dell’area alpina. in Europa, per combattere i popoli che premevano ai Al di là della leggenda, la storia del martirio di confini ed impegnata nella repressione dei disordini Sant’Alessandro ci racconta di una città che sceglie interni, anche in alcune persecuzioni contro i cristia- un patrono africano, un patrono straniero, un patro- ni. no diverso. Secondo la tradizione, però, la legione, guidata da La giovane nobildonna che ne seppellì le spoglie, quello che sarebbe poi diventato un altro santo Santa Grata, non lo vide come straniero, ma ne colse importante in area alpina, San Maurizio, si oppose la buona novella. all’ordine imperiale di procedere alle persecuzioni e Ecco, oggi forse dobbiamo saper trovare la buona fu dunque decimata. Alessandro riuscì a fuggire fino novella dove si presenta, anche e soprattutto nella a Bergamo, ma qui fu preso ed ucciso. Anche Mauri- diversità, anche in persone e situazioni che non rico- zio fu catturato e ucciso, in quella che oggi è Sankt nosciamo immediatamente. Moritz, in Svizzera. 32 33
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 MILLE MONDI A TAVOLA ODE AI LEGUMI, CIBO SOSTENIBILE di / Elena Sarzilla e Noha Tofeile In ginocchio sui ceci Casca a fagiolo! Il consumo critico è il primo passo per provare contribuisce al 15% del totale delle emissioni Se vi state chiedendo se sia possibile pre- mentare o cagliare per ottenere dei derivati a vivere in modo sostenibile. Va dalla famosa di gas serra, utilizza il 15% delle terre emerse venire un risultato così drastico per il nostro come tofu o tempeh. Alcuni hanno un nome regola delle tre R (riduco, riuso, riciclo) alla come pascolo e il 40% dei terreni coltivati per pianeta (e per le generazioni a venire) senza particolarmente evocativo, come i fagioli “co- scelta dei marchi dei beni di consumo che la produzione di mangimi”. rinunciare ai nutrienti proteici- e al gusto! - vi pafam” (ammazzafame) della Val Camonica, acquistiamo quotidianamente. Il settore del Un’indicazione per un’alimentazione sosteni- presentiamo il meraviglioso mondo dei legu- un cibo nutriente che ha dato sostegno alle cibo non è esente da questa attenzione, so- bile è la riduzione del consumo di proteine mi: economici, gustosi, versatili in cucina, ric- popolazioni delle valli bresciane. prattutto in questo secolo, in cui ereditiamo animali, soprattutto di carne: l’allevamento chi di proprietà e di potenziale biodiversità, e non abbandoniamo una rivoluzione indu- degli animali è la seconda causa del riscal- ma soprattutto sostenibili. striale dell’agroalimentare che ha stravolto le damento globale (report UNEP). Il consumo di Alcuni legumi sono protagonisti di fiabe (“La I legami dei legumi abitudini. carne è passato dalle 70 milioni di tonnellate principessa sul pisello”, “Jack e la pianta di I dati ci dicono che la popolazione umana è negli anni ’60 alle oltre 330 milioni nel 2017, fagioli”), altri addirittura dei riti tradizionali cresciuta di 12 volte rispetto a 50 anni fa e ciò insieme all’aumento del reddito medio e della benauguranti (le lenticchie a capodanno). I genera una crescita della richiesta di cibo. A popolazione mondiale. Così si foraggia (lette- lupini fanno parte della dieta povera italiana La Fondazione BCFN ci ricorda che “i legumi questo aumento si sono adeguati i metodi ralmente) il circolo vizioso degli allevamenti come le fave, le taccole, le cicerchie e i fagio- non sono solo una fonte di proteine, ma un dell’agricoltura e dell’allevamento diventando intensivi (secondo i dati Eurostat, circa il 72% li. Alcune fonti storiche ci dicono che la die- presidio ecologico: sono in grado di assorbi- intensivi, con conseguenze disastrose in ter- degli animali allevati in Europa proviene da ta dei gladiatori fosse a base principalmente re azoto dall’atmosfera e trasferirlo al suolo, mini di sostenibilità, biodiversità e gestione aziende intensive di grandi dimensioni). Il no- di cereali e legumi. Le infinite varietà fanno riducendo l’uso di fertilizzanti. Si tratta di delle vite degli animali da allevamento, i qua- stro pianeta non può permettersi la concretiz- da sempre parte della dieta mediterranea e una coltivazione particolarmente adatta alla li si ritrovano in condizioni atroci. “Il settore zazione delle stime che prevedono l’aumento, dell’alimentazione umana (da almeno 9000 rotazione, che è il pilastro di una agricoltura zootecnico - spiega Aimable Uwizeye, funzio- a livello globale, del numero degli animali da anni). Possono essere mangiati freschi, come sostenibile”. Usare meno risorse, ma usarle nario FAO per le politiche degli allevamenti - allevamento di circa il 50% entro il 2050. i piselli, ridotti in farina, conservati, fatti fer- meglio! 34 35
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 La presenza dei legumi è testimoniata anche wat di ceci etiope, il tofu con salsa di soia, il ki- nei libri sacri di molte religioni e questo ci ri- tchari con lenticchie e il rajma masala, il gallo corda, oltre alla diffusione, anche la conside- pinto della Costa Rica con i fagioli neri, risi e razione sociale e lo stretto legame tra identi- bisi alla veneta, il long bean paht peht thailan- tà-comunità-cibo. Non a caso, in quasi tutte le dese, un piatto fumante di fagioli all’uccellet- Mille religioni ci sono delle indicazioni sul rapporto to o di ribollita toscana e, perché no, qualche con il cibo. Nell’induismo uccidere gli anima- akara, un dono dalla cucina dell’Africa Occi- li è visto come un ostacolo sulla via verso il dentale… e per dessert? Il dolce della luna “paradiso”. Sia induisti che buddisti credono della tradizione cinese e i dorayaki giappone- nella reincarnazione e quindi che l’anima di si con salsa dolce di fagioli azuki. Insomma, i Mondi un essere umano possa in futuro reincarnarsi legumi potete mangiarli e cucinarli in tutte le in un animale ed è dunque vietato o sconsi- salse, facendo un viaggio di sapori attraverso gliato mangiare animali. Nella religione giai- tutto il mondo. nista, uccidere (anche gli animali) è proibito. I cristiani che seguono i riti orientali (come i a Tavola cattolici di rito alessandrino o greco-bizantino o i cristiani ortodossi) si astengono dall’assu- mere prodotti di origine animale durante i tempi del digiuno quaresimale. Nell’ebraismo, come nell’islam, il consumo di carne deve es- Tre consigli di lettura per approfon- sere limitato e, quando effettuato, deve segui- dire l’immensa tematica dell’ali- re strette regole: avete mai sentito parlare di mentazione sostenibile: halal? È un termine arabo che significa ‘lecito’ e, quando applicato al cibo, indica una lunga Per avviare il viaggio lista di regole per la protezione ambientale e dell’animale, regole igieniche e di rispetto La rivoluzione nel piatto della gior- nalista d’inchiesta Sabrina Giannini di scoperta del vostro palato della vita dell’animale e della salute dell’uo- (Sperling & Kupfer, 2019) mo, insomma, una sorta di marchio registrato. Di certo non possiamo lasciarvi sen- E le proteine dove le prendi? Consigli, za proporvi qualche piatto da prova- menù e ricette per fare il pieno di re subito a casa vostra e, ovviamen- Due piccioni con una fava proteine vegetali. te, vi proponiamo due ricette libanesi Il ricettario di Elisabetta e Federica gentilmente offerte dalla nonna - li- Pennacchioni per scoprire il mondo banese DOC - di Noha, garantendovi Per un’esperienza che abbina la scoperta dei dei legumi (e poi cucinarli) legumi alla scoperta di altre culture con le così l’autenticità. (Gribaudo, 2021). loro tradizioni culinarie (e simboliche), sugge- riamo di arricchire la deliziosa cucina italiana (Im)perfetto sostenibile, la sostenibili- con alcune ricette oltremare: falafel hummus, mujadara e baba ghannoush (eh sì, proprio tà nella vita quotidiana raccontata da quello della canzone di Madame e dei Pin- Camilla Mendini guini tattitici nucleari!) se volete esplorare la (Fabbri-Rizzoli, 2021) cucina palestinese, libanese e siriana; la cico- ria selvatica con fave alla pugliese se volete rimanere sul Mediterraneo. Se, invece, volete navigare ancora più lontano, potete provare il 36 37
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 HUMMUS MUJADDARA PREPARAZIONE Sarà anche un clichè, ma, ovviamente, non pos- consistenza a metà tra ricotta e mascarpone. È un gustoso piatto a base di riso e lenticchie Preparate bene gli ingredienti lavando il riso siamo farvi mancare la ricetta dell’hummus, Aggiungete sale, il succo di limone e la tahini e tipico della cucina meridionale libanese, im- per levare l’amido, sciacquate le lenticchie per una crema di ceci delicata, ottima da accompa- amalgamate il tutto con un cucchiaio. A causa preziosito da cipolle croccanti. Può essere man- eliminare eventuali residui (per assicurarvi una gnare con polpette vegetariane, patate piccanti della tahini e del limone, il composto risulterà giato nella stagione fredda per fare il pieno di cottura più uniforme potete metterle a mollo la o da spalmare nei vostri panini. molto denso. Per ottenere la consistenza di energia, oppure nella stagione calda accompa- sera prima, ma non è essenziale!), tagliate le ci- Per preparare l’hummus, vi serviranno un frul- partenza, aggiungete un filo d’acqua fino a che gnato da insalata condita, oppure da un sem- polle a spicchi sottili ed ora… ai fornelli! latore ad immersione e un poco di pazienza per non sarete soddisfatti. Impiattate in un piattino plicissimo yogurt greco per rinfrescare il palato. trovare la tahini, ossia sesamo ridotto in crema: fondo e decorate con un filo d’olio d’oliva; man- Prima di tutto, in una padella versate abbon- a volte potete trovarla in alcuni dei supermer- giatelo come salsa da spalmare nei panini o in dante olio di oliva e, appena sarà ben caldo, cui immergere i vostri stuzzichini preferiti. In al- INGREDIENTI aggiungete le cipolle con un pizzico di sale cati più famosi, ma per un acquisto sicuro vi consigliamo di andare in un negozietto etnico. ternativa, se volete sentirne il sapore semplice, per 3-4 persone per aiutare la perdita di acqua. Intanto in una pentola mettete le lenticchie con abbondante Per preparare la mujaddara servono pochissimi acqua e iniziate la cottura. Tenete sempre d’oc- INGREDIENTI ingredienti: chio le cipolle: dovranno risultare dorate e croc- canti. Quando le lenticchie saranno più o meno Gli ingredienti che vi serviranno per la crema di • Riso 200g a metà cottura e le cipolle avranno raggiunto hummus sono: • Lenticchie secche 200g la doratura perfetta, versate il riso assieme alle • Cipolle 2 (o anche di più, a vostro gusto) lenticchie e aggiungete la quantità di acqua ne- • Ceci in scatola 400g • Olio extravergine di oliva q.b. cessaria per la cottura e sale q.b.. Spostate le • Tahini 3 cucchiai • Sale e acqua q.b. cipolle in un piattino e conservatele per la de- • Aglio 1 spicchio corazione e, infine, un piccolo trucco per rende- • Limone ½ re il tutto più saporito: versate l’olio in cui avete • Sale e acqua q.b. dorato le cipolle - e che quindi avrà assorbito tutto il sapore - nell’acqua con il riso e le lentic- PREPARAZIONE chie. Se è di vostro gradimento, potete aggiun- gere delle spezie nell’acqua di cottura: solita- Per questioni di tempo, la ricetta qui di seguito mente si usa il cumino perchè aiuta ad evitare utilizzerà ceci già pronti all’uso. L’ideale sareb- la sensazione di gonfiore tipica da legumi. Ora be utilizzare dei ceci secchi e tenerli in ammol- non vi resta altro che attendere la cottura del lo 24 ore prima di cominciare l’effettiva prepa- riso. Appena il tutto sarà pronto, servite il razione. In alternativa va benissimo usare i ceci riso in un piatto decorandolo con le cipol- in scatola già idratati e pronti all’uso. le croccanti. Per assaporare e rendere il tutto ancora più libanese, affiancate con La preparazione è semplicissima. Scolate i ceci dello yogurt o dell’insalata condita con e sciacquateli dalla loro acqua. A vostra discre- olio e limone. Buon appetito! zione potete decidere se mettere i ceci in ac- qua bollente e lasciarli bollire per una decina Sicuramente potete trovare queste ri- di minuti così da frullare in modo ancora più cette nelle varianti palestinese e siriana senza alterarlo con altri cibi o sapori, mangia- veloce e ottenere una crema tiepida, oppure se e anche qualche variante regionale liba- telo con crackers o con la tipica pita libanese. usarli a temperatura ambiente. Ma ora, bando nese ma, come si sa, la cucina è un’arte e alle chiacchiere e via alla preparazione! ognuno ha i propri gusti e anche voi pote- te sperimentare e personalizzare le ricette Frullate i ceci e lo spicchio d’aglio sbucciato in come più vi piace! precedenza con acqua q.b. per ottenere una 38 39
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 CRISI CLIMATICA Migranti D iamo per assodato il ricono- prospettiva temporale più ampia. Risultano climatici scimento della crisi climatica “perturbanti” nel loro mettere in discussione in corso. Uno dei problemi più punti di riferimento della quotidianità degli evidenti che riscontriamo nei individui. confronti di questa dimensione Una volta riconosciuta la comune difficoltà di cambiamento risiede nella di percezione dei cambiamenti climatici in difficoltà di percepirne le conseguenze. Una corso, un esercizio ci aiuta a comprendere il difficoltà nel fare esperienza in prima per- fenomeno delle migrazioni ad essa connesse, sona di questi mutamenti. Questo perché i che propongo di fare immediatamente. Pro- Parlare di migranti climatici ci permette di analizzare da vicino cambiamenti a livello climatico coinvolgono viamo ad immaginare brevemente una bio- e sotto nuove prospettive la nostra condizione: l’intero globo e risultano così difficili da loca- grafia della nostra vita. A differenza di quello siamo tutti potenziali profughi climatici. lizzare. Richiedono un ragionamento su una che probabilmente ci verrebbe di fare, provia- scala temporale sovra-umana, per cui è com- mo a raccontarla legando i nostri ricordi a ciò plesso etichettare un singolo evento climati- che in quel momento avveniva nell’ambien- di / Marta Palvarini co come conseguenza della crisi in corso, ma te naturale circostante, a particolari eventi è necessario considerare i fenomeni in una climatici verificatisi e alle risorse naturali 40 41
BABEL | Dicembre 2021 BABEL | Dicembre 2021 a disposizione. Come era il tempo il giorno conducibili alla crisi climatica in corso. Nono- Il progetto "I Volti Dei Diritti" intreccia in cui sono nato? Ho ricordo di alcuni even- stante la mancanza sul piano giuridico dell’in- diverse tematiche, cercando proprio di ti climatici inattesi - terremoti, inondazioni, dividuazione di tale categoria, numerosi sono evidenziare come antirazzismo, autode- maremoti - durante gli anni della mia cresci- gli studi che dimostrano la correlazione fra un terminazione dei popoli, tutela del ter- ta? Come ho visto cambiare il territorio in cui aumento degli eventi atmosferici riconduci- ritorio, giustizia climatica e diritti della ho vissuto e le sue risorse? Sono solo alcune bili al cambiamento climatico e l’aumento di delle domande da cui poter partire. La diffi- processi migratori in relazione ad esso. Ren- comunità lgbtq+ non sono lotte divise, coltà che dimostriamo nello svolgere questo dere in cifre la dimensione di tale fenome- ma sono strettamente legate tra di loro. esercizio mostra la nostra fatica nel percepi- no migratorio è particolarmente complesso, Sono state realizzate 12 sagome, quattro re gli effetti del cambiamento climatico sulla proprio perché eventi riconducibili al cambia- per ciascun gruppo promotore (Fridays nostra quotidianità. mento climatico influenzano tutti i processi For Future, Bergamo Pride e Black Lives Il cambiamento climatico è considerato come migratori odierni e futuri, e perché, a differen- Matter), che rappresentano 12 persone “un moltiplicatore di minacce” (NATO, 2014). za di altri spostamenti, spesso quelli causati significative per le tematiche portate Questo significa che influenza la quotidianità da un cambiamento delle condizioni naturali avanti dai gruppi promotori. di tutti gli individui, in gradi differenti. L’ONU dei territori portano a spostamenti interni, ha proposto una classifica dei diversi paesi difficilmente analizzabili. L’IOM - Internatio- Tra le persone scelte sono numerose le del mondo rispetto al grado di vulnerabilità nal Organization for Migration - parla di 200 vittime di un sistema ingiusto, conser- a cui il cambiamento climatico espone i loro milioni di sfollati interni per motivi legati al vatore e discriminatorio, che loro hanno cittadini. Sono molteplici i fattori che parte- cambiamento climatico entro il 2050. provato a cambiare, lottando per otte- cipano a tale condizione: l’intervento dello Visto che le cifre sono spesso poco incisive, mi nere i diritti fondamentali di ogni per- Stato nella prevenzione delle minacce, le sembra più interessante proporre di ripensa- sona: i volti dei diritti, appunto! risorse a disposizione dei cittadini per tute- re alla nostra esperienza rispetto ai contesti larsi da tali eventi, la presenza di conflitti ar- naturali in cui siamo inseriti e riproporre di Il progetto è visibile sul sito mati nei territori o di situazioni di instabilità considerare di fronte ad ogni esperienza di socio-economica. vita questo esercizio: quanto l’ambiente e le www.clubricreativodipignolo.it/ivolti- Date queste premesse, è utile considerare sue risorse influenzano le nostre scelte? deidiritti/ e sulle pagine social di Fri- l’influenza del cambiamento climatico sui È necessario ripensare alla nostra dipendenza days For Future Bergamo. processi migratori analizzando due piani. dai contesti naturali in cui siamo inseriti, per Innanzitutto, in quanto moltiplicatore di mi- poter pensare di cogliere e percepire la perva- nacce, è necessario considerare l’influenza siva influenza che il cambiamento climatico in del cambiamento climatico in tutti i processi corso ha sulla quotidianità degli individui in migratori. Significa proporre e riformulare il tutto il mondo. gioco-esercizio delle diverse esperienze mi- gratorie, per poter acquisire una maggiore consapevolezza riguardo alla sua influenza sui diversi contesti di vita. Un secondo elemento riguarda, invece, l’e- sperienza di coloro che vengono definiti profughi climatici. Ovvero coloro per i quali le principali cause di spostamento sono ri- 42 43
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