FOCUS ON FRESH FOOD LOGISTICS - Gli anni dei giganti - Asla

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FOCUS ON FRESH FOOD LOGISTICS - Gli anni dei giganti - Asla
Numero 2 - Gennaio 2019

                        Gli anni dei giganti
                       LE MAXI-COMMESSE DEGLI ARMATORI
                       COMINCIANO A DIVENTARE REALTÀ

                       FOCUS ON FRESH
                       FOOD LOGISTICS

ENVIRONMENT                     INTERVIEW                 LEGAL
L’Artico si scioglie            Ibrahim Bugaighis         Nuove frontiere
Mediterraneo                    amministratore delegato   normative
a rischio                       di OilLibya               su droni e yacht
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SOMMARIO

                                   In questo numero
                                       4                                      22
COLOPHON

Direttore
Responsabile
Luca Ubaldeschi
                                   4          Gli anni dei giganti
Responsabile                       Le maxi-commesse degli armatori
del Progetto                       cominciano a diventare realtà
Francesco Ferrari
                                   8          Salvate la “United States”
Redazione                          Naufragato il tentativo della compagnia Crystal di rimettere
Simone Gallotti
Alberto Quarati                    a navigare il transatlantico, ora è il turno dell’immobiliare Rxr

                                   12         Mediterraneo a rischio
Hanno collaborato
in questo numero                   La rotta Artica può mettere in discussione la nuova Via della Seta
Matteo Martinuzzi
Leonardo Parigi
Hammou Jdioui                      14         INTERVISTA - Ibrahim Bugaighis
Elena Felici
Elena Biancotto
Marco Lenti
                                   A cura di TL - Transport Logistic Review
Maurizio Corain
Caterina Papalia                   16         Droni: Il nuovo regolamento Ue
Marketing
Daniela Montano

Supporto tecnico                   18         Droni: attese regole uniformi
Massimo Dragotto
Stefano Ramagli
Maurizio Vernazza

                                   20         La definizione di YACHT
Contatti
TheMediTelegraph Magazine          Tre articoli a cura di Asla - l’Associazione degli Studi Legali Associati
è una pubblicazione
di Itedi SpA, Torino (Italia)
                                   22         FOCUS ON FRESH FOOD LOGISTICS
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CRUISES & FERRIES

                                                        “Msc Seaview”,
                                                        Msc Crociere

Gli anni
dei giganti
di MATTEO MARTINUZZI, Monfalcone

IL 2018 sarà ricordato come un             Altre nove unità sopra la soglia
anno di grande espansione per il           delle 200 mila tonnellate sono già
mercato crocieristico internazio-          state ordinate, e un’altra sfida dei
nale.                                      porti crocieristici sarà quella di do-
Nuove navi, nuove commesse,                tarsi di infrastrutture per cruise li-
cantieri con portafogli ordini sem-        ners in grado di ospitare fino a
pre più pieni, le previsioni per un        7.000 passeggeri.
futuro rassicurante del settore si         Dal punto di vista delle rotte due
sono ulteriormente consolidate             destinazioni hanno mostrato un in-
negli ultimi 12 mesi.                      teressante tasso di crescita: la
Bisogna iniziare però dalla fine,          prima è il Mediterraneo che rice-
cioè dall’ultima consegna di “Ai-          verà sempre più navi, ad esempio
daNova” avvenuta il 12 dicembre.           “Msc Seaview”, realizzata da Fin-
Si tratta di una pietra miliare dell’in-   cantieri per Msc Crociere, che ha
dustria crocieristica, perché que-         preso servizio nel suo home port di
sta nave realizzata per la compa-          Genova lo scorso giugno.
gnia crocieristica tedesca Aida            Il Mediterraneo però è tagliato in
Kreuzfahrten (gruppo Costa Cro-            due, con la parte Occidentale
ciere) dai cantieri Meyer Werft è la       sulla rampa di lancio, e quella
prima unità a entrare in servizio do-      Orientale alle prese con uno stato
tata di propulsione duale, cioè in         di latenza a causa dell’instabilità
grado di essere alimentata in navi-        politica di alcune delle sue stori-
gazione sia dai carburanti tradizio-       che destinazioni (come la Turchia)
nali che dal gas naturale lique-           e dall’irrisolto problema delle
fatto.                                     grandi navi a Venezia.

Questo evento ha rappresentato             Quest’ultima città è sempre stata
l’inizio dell’era verde delle cro-         l’home port di riferimento per l’in-
ciere: ormai quasi tutti i grandi          tera aerea, e finché le istituzioni ita-
gruppi hanno ordinato unità di             liane non troveranno un accordo
questo tipo, e quindi nei prossimi         sul da farsi ne soffriranno le località
anni questa industria ridurrà ulte-        crocieristiche del Mediterraneo
riormente il suo impatto ambien-           Orientale a partire dall’Adriatico.
tale.                                      Altra destinazione emergente è
In compenso i porti che vorranno           poi l’Alaska, che sta diventando
essere scali di imbarco e sbarco di        una meta sempre più ricercata e
questa nuova generazione di navi,          raggiunta da navi via via più
dovranno adeguarsi al riforni-             grandi.
mento del Gnl - ma ad esempio              Quest’anno ha debuttato su que-
l’Italia su questo fronte è ancora         ste rotte la “Norwegian Bliss”,
molto indietro.                            nuova ammiraglia della compa-
Un altro fatto che si è consolidato        gnia statunitense Norwegian Cru-
in questi mesi è la corsa al giganti-      ise Line.
smo navale che vedrà unità sem-            Chi invece ha deluso le attese è
pre più grandi solcare i mari di           stato il mercato cinese, che non
tutto il mondo nei prossimi anni.          ha rispettato le eccezionali previ-
Simbolo di questa tendenza è l’en-         sioni di crescita di qualche anno
trata in servizio la scorsa primavera      fa, e quindi diverse navi hanno la-
della “Symphony of the Seas”, la           sciato i suoi mari per rotte più re-
nave da crociera più grande del            munerative.
mondo, che con le sue 228 mila             Nonostante ciò il gruppo Carnival
tonnellate di stazza lorda ha bat-         Corporation, primo operatore cro-
tuto ogni primato.                         cieristico mondiale, continua a

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credere sul suo potenziale e ha de-
finito i dettagli della nuova società
con i cantieri cinesi statali Cssc,
che opererà le prime navi realiz-
zate dal Dragone.
Inoltre Costa, a sua volta control-
lata dal gruppo americano, ha va-
rato la sua prima nave espressa-
mente concepita per la Cina,
“Costa Venezia”, che debutterà
quest’anno.
Per concludere, anche il mercato
delle crociere di prestigio ha mo-
strato una crescita apprezzabile, a
partire dal segmento premium che
ha portato in dote nel 2018 due
nuove unità, la più tradizionale
“Nieuw Statendam” di Holland
America Line (Carnival) e la rivolu-
zionaria “Celebrity Edge” della Ce-
lebrity Cruises (gruppo Royal Ca-
ribbean).

NEL 2019
Intanto, saranno 11 le nuove navi
da crociera sopra le 40 mila ton-
nellate di stazza lorda che ver-
ranno inaugurate nel 2019, per un
totale di circa 1,4 milioni di tonnel-
late di naviglio per quasi 40 mila
nuovi letti bassi immessi sul mer-
cato.
A questi numeri vanno aggiunti
quelli di altre 13 piccole unità pas-
seggeri del ramo crociere da spe-
dizione.
La Clia, l’associazione che riunisce
gli armatori crocieristici di tutto il
mondo, per il 2019 prevede 30 mi-
lioni di passeggeri, un primato.
Partendo dai colossi italiani, cioè
Costa Crociere e Msc Crociere,
emerge che le due compagnie
andranno quasi a braccetto con
due debutti a testa nel corso
dell’anno, che avverranno prati-
camente in contemporanea a
coppie di due.
Si comincerà il 1 marzo con il bat-
tesimo a Trieste di “Venezia”, 135
mila tonnellate realizzata da Fin-
cantieri per il mercato cinese, se-
guito il giorno successivo da quello
di “Msc Bellissima” (171 mila ton-
nellate, costruita dai Chantiers de
l’Atlantique) a Southampton.
Questa concomitanza si ripeterà in
autunno con il debutto ad Am-
burgo il 2 novembre di “Msc Gran-
diosa” (181 mila tonnellate), prima
nave realizzata dai Chantiers de
l’Atlantique della classe Meraviglia
Plus, e con quello a Savona il 3 di
“Costa Smeralda”.
Quest’ultima sarà, con circa 183
mila tonnellate di stazza, la nave
più grande a prendere servizio nel
corso dell’anno solare, ma soprat-
tutto sarà la seconda nave realiz-
zata dai cantieri Meyer di Turku a

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“AidaNova”, Aida Kreuzfahrten              “Norwegian Bliss”, Ncl                    “Costa Venezia”, Costa Crociere

“Msc Grandiosa”, Msc Crociere              “Costa Smeralda”, Costa Crociere          “Mein Schiff 2”, Tui Cruises

“Sky Princess”, Princess Cruises           “Carnival Panorama”, Ccl                  “Norwegian Encore”, Ncl

essere alimentata con il Gnl in na-      geri in più movimentati previsti nel   Fincantieri, sesta nave della classe
vigazione.                               Paese per il 2019).                    Odin commissionata dalla com-
La crescita delle flotte di Msc e        Venendo gli altri marchi, gennaio      pagnia svizzera Viking Ocean
Costa è un’indiretta conferma del        si aprirà con la consegna di “Mein     Cruises.
richiamo del Mar Mediterraneo,           Schiff 2” (111 mila tonnellate) da
che nel 2019 si riconfermerà la se-      parte di Meyer Turku alla compa-       Oltre “Venezia”, ci sarà anche una
conda destinazione crocieristica         gnia crocieristica tedesca Tui Crui-   seconda unità che navigherà su-
globale con beneficio per l’eco-         ses.                                   bito verso i mari cinesi.
nomia blu italiana, oggi in testa        L’inizio di febbraio invece vedrà il   Parliamo di “Spectrum of the Seas”
nell’area per i principali porti d’im-   completamento di “Viking Jupiter”      (circa 170 mila tonnellate) realiz-
barco e scalo (750 mila passeg-          (47 mila tonnellate) da parte della    zata da Meyer Werft per il gruppo

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“Nieuw Statendam”, Hal                     “Celebrity Edge”, Celebrity Cruises       “Msc Bellissima”, Msc Crociere

“Viking Jupiter”, Viking Cruises           “Spectrum of the Seas”, Rccl              “Spirit of Discovery”, Saga Cruises

“Symphony of the Seas”, Rccl               Sul ponte della “Costa Venezia”

         statunitense Royal Caribbean In-        praticamente monopolizzato da           (133 mila tonnellate) per Carnival
         ternational.                            Fincantieri.                            Cruise Line.
                                                 Ottobre sarà un mese con ben tre
         L’estate vedrà poi il debutto di        consegne, tutte per unità dedicate      Alla fine di quel mese mollerà gli or-
         “Spirit of Discovery” (58 mila ton-     al mercato caraibico che rimane         meggi da Bremerhaven la
         nellate, sempre realizzata da           sempre il maggior polo attrattivo di    “Norwegian Encore” (169 mila ton-
         Meyer), prima nuova costruzione         navi bianche.                           nellate), ultima nave di Norwegian
         del marchio extralusso per soli         Due di queste saranno realizzate        Cruise Line nel portafoglio ordini di
         adulti Saga Cruises: i cantieri tede-   da Fincantieri, quindi “Sky Princess”   Meyer Werft: a partire dal 2022 in-
         schi entrano così nel ramo delle        (143 mila tonnellate) per Princess      fatti le navi targate Ncl saranno ter-
         crociere di lusso che finora era        Cruises e “Carnival Panorama”           reno di conquista di Fincantieri.

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     SALVATE
     LA “UNITED STATES”
     Naufragato il tentativo della compagnia Crystal di rimettere
     a navigare il transatlantico, ora è il turno dell’immobiliare Rxr

     di MATTEO MARTINUZZI, Monfalcone

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IL GIGANTE immobiliare Rxr Re-
alty e la “SS United States” Con-
servancy hanno firmato un ac-
cordo per esplorare le possibili
opzioni per il salvataggio del
transatlantico “United States”
che si trova in stato di semi-ab-
bandono a Filadelfia dal 1996.
Sarà questa la volta buona? In-
fatti questa storica nave si trova
in disarmo dal 1969, e in questi 50
anni diversi soggetti, anche pre-
stigiosi, si sono fatti avanti per
provare a riportare in vita questa
icona della marina mercantile
statunitense e mondiale.
Ultimi in ordine cronologico il
gruppo armatoriale Norwegian
Cruise Line, che ha ceduto la
nave nel 2011alla “United Sta-
tes” Conservancy e un’altra
compagnia americana, la Cry-
stal Cruises.
Quest’ultima nel 2016 aveva an-
nunciato il piano per la rimessa in
servizio della nave ristrutturata
come nave da crociera di lusso.
Un’impresa stimata tra i 700 e gli
800 milioni di dollari, poi naufra-
gata per le insormontabili diffi-
coltà tecniche nel ricostruire un
vecchio transatlantico secondo i
dettami delle attuali normative
internazionali sulla sicurezza.
Questa operazione si concluse
quindi con tanto rumore e
l’unico risultato che Crystal, per
scusarsi del disturbo, fece una
cospicua donazione all’organiz-
zazione indipendente no profit
che è stata molto utile per por-
tare avanti la sua difficile batta-
glia per la sopravvivenza del
“Big U”, come viene sopranno-
minato il transatlantico negli Stati
Uniti.
Ora toccherà a Rxr Realty valu-
tare le opzioni per il suo recu-
pero, ma questa volta si parla di
un suo utilizzo statico, come la
“Queen Mary” a Long Beach, la
“Queen Elizabeth 2” a Dubai e la
“Rotterdam” nell’omonimo
porto.
Quindi le destinazioni d’uso per
la sua possibile seconda vita po-
trebbero essere quelle museali,

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 alberghiere o commerciali.
 Nel frattempo la Rxr, che gesti-
 sce 69 immobili per complessivi
 18,1 miliardi di dollari, contribuirà
 alle spese di ormeggio e di man-
 tenimento della vecchia nave,
 ormai ridotta a un guscio vuoto.
 Gli studi effettuati dai tecnici di
 Crystal avevano evidenziato for-
 tunatamente il buono stato di
 conservazione delle strutture
 portanti delle scafo; ora per
 prima cosa si dovrà individuare
 una possibile nuova colloca-
 zione per il suo posizionamento
 definitivo.
 Si metterà in piedi una squadra
 che avrà il compito di studiare gli
 spazi interni della nave e le loro
 possibili destinazioni d’uso: solo
 una volta terminato questo lungo
 iter si potrà sapere se questa im-
 presa andrà in porto. Perché in-
 vestire tutti questi soldi nel recu-
 pero di una vecchia nave? Per-
 ché lo “United States”, orgoglio
 dell’industria navalmeccanica
 statunitense, è stato l’ultimo vin-
 citore del Nastro Azzurro alla stra-
 tosferica velocità di 35,59 nodi
 (circa 66 chilometri orari) sulla
 rotta verso l’Europa e poi anche
 sul percorso inverso.
 Le sue turbine generavano la
 spaventosa potenza di 248 mila
 cavalli e alle prove in mare era
 riuscita a raggiungere i 44 nodi
 che la rendevano un trasporto
 truppe ideale per gli Usa nel peri-
 odo della Guerra Fredda; infatti
 era convertibile a fini militari con
 una capacità di ospitare a bordo
 15 mila soldati.
 Dopo il 1969, quando fu ritirato
 dal servizio a causa della con-
 correnza del trasporto aereo, il
 suo fu un lento deterioramento:
 nel 1984 vennero rimossi gli ar-
 redi originali e nel 1992 venne ri-
 morchiata in Ucraina per la rimo-
 zione di tutto l’amianto presente
 a bordo.
 Questi lavori l’hanno ridotta a
 una scatola vuota di acciaio ed
 alluminio e del suo incredibile
 apparato motore non restano
 che tubi marci.

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ENVIRONMENT

L’Artico si scioglie
Mediterraneo a rischio
L’apertura di nuove rotte per effetto del surriscaldamento globale
potrebbe arrivare a mettere in discussione la nuova Via della Seta

di LEONARDO PARIGI, Genova

QUANTO sono collegati il Mar
Mediterraneo e il Polo Nord? Ben
poco, a una prima occhiata. Ma
la realtà supera di gran lunga la
cartina geografica, e nell’arco
di pochi anni potrebbe regalare
una visione del mondo decisa-
mente diversa da quella di oggi.
L’Artico si scioglie sempre di più,
e questo è un tema ormai noto
anche ai critici del riscalda-
mento globale.
Nella zona artica lo scioglimento
progressivo dei ghiacci perenni
sta già portando a un conse-
guente innalzamento dei mari, e
la minore potenza di riflesso dei
ghiacci nei confronti dei raggi
del sole non fa altro che peggio-
rare la situazione.
La regione polare sarà certa-
mente la più colpita dal cambia-
mento, tra aspetti sicuramente           Che senso avrà sviluppare                dell’ambiente e dell’industria
negativi ma anche possibilità            grandi porti nel Mediterraneo se         marittima, visto che tra i cinque
positive.                                poi le rotte commerciali saranno         Paesi costieri ci sono anche Rus-
                                         focalizzate nel Nord Europa at-          sia e Stati Uniti a fare la voce
Il turismo è certamente una di           traverso il Passaggio a Nord-            grossa. Mosca è sicuramente
queste, visto che Paesi sufficien-       Est?».                                   l’operatore meglio posizionato
temente inospitali come                                                           nell’area, e non soltanto per una
l’Islanda stanno vivendo un vero         Quesito che si pone anche Mau-           questione geografica.
boom di prenotazioni anche               rizio Maresca, professore ordina-        La Russia possiede oltre 24 mila
fuori stagione.                          rio di Diritto internazionale all’Uni-   chilometri di costa nell’Artico, e i
Shipping e logistica sono due fat-       versità di Udine, esperto di por-        suoi 39 rompighiaccio fanno la
tori che legano Mediterraneo e           tualità e logistica: «Non credo          parte del leone.
Artico, e il collegamento è stato        alla prospettiva tanto sbandie-
sottolineato anche dai protago-          rata che l’Italia possa essere un        La Cina ha già dato ampio risalto
nisti del convegno.                      vero punto d’arrivo per la Via           alle sue mire nella regione, sia
Tra questi anche il presidente           della Seta cinese. Stiamo ancora         per quanto riguarda eventuali in-
dell’Autorità di sistema portuale        parlando dei porti di Genova e           frastrutture - e quindi un nuovo
del Mar Ionio, Sergio Prete: «I          Trieste come prospettive com-            posizionamento geopolitico - sia
flussi del traffico portuale in Italia   merciali globali dello shipping,         per la pesca: «Ma la regione ri-
non possono essere considerati           ma è molto probabile che le              mane fortemente cooperativa -
esenti dal fenomeno artico, e            città portuali più interessate dal       afferma Marianne Krey-Jacob-
questo per svariate ragioni. La          fenomeno saranno Rostock,                sen, Primo Segretario dell’Amba-
prima è certamente la progetta-          Stettino o San Pietroburgo».             sciata di Norvegia in Italia -. Tutti
zione e la programmazione a li-          Ma la situazione artica preoc-           gli attori che si affacciano sulla
vello europeo sulle infrastrutture.      cupa non soltanto il mondo               regione sono consapevoli che

12     www.themeditelegraph.com
ENVIRONMENT

sia più proficuo mantenere rap-
porti di buon vicinato e coope-
rare per uno sviluppo controllato
a livello ambientale e sociale. La
Norvegia lavora per favorire
questi aspetti».
Tutti gli Stati del mondo concor-
dano sulla necessità di cambiare
radicalmente la visione comune
sull’ambiente, e molto è già stato
fatto. Ma sicuramente non ab-
bastanza.

Il Milan Center for Food Law and
Policy, centro di ricerca milanese
emanazione permanente di
Expo 2015 come osservatorio
sulle politiche globali legate alla
nutrizione, ha illustrato a Genova
alla fine dello scorso anno la suia
attività per raccogliere le testi-
monianze del mondo scientifico
sulla situazione artica: «La situa-
zione è grave - afferma Livia Po-
modoro, presidente del Milan
Center for Food Law and Policy -.
Eppure siamo ancora in grado di
correggere la rotta. Se è neces-
sario percorrere una strada che
ci porti ad adattarci a un cam-
biamento del clima che non
possiamo bloccare, dall’altro
occorre intraprendere una serie
di grandi iniziative di preven-
zione».

Un discorso quanto mai attuale
in Liguria, sconvolta da mareg-
giate di straordinaria potenza e
di forti allagamenti.
Ma la conta dei danni a causa
del nuovo clima è raggelante,
con tempeste di neve, incendi di
enormi proporzioni - in ordine di
tempo basti pensare al Porto-
gallo, alla Grecia e alla Califor-
nia - senza considerare cicloni
tropicali nel Mediterraneo, sic-
cità e caldo da primato.
Una situazione anche dall’ex mi-
nistro dell’Ambiente Alfonso Pe-
coraro Scanio, oggi presidente
della Fondazione Univerde:
«Folle e patetico commentare
ancora la realtà ambientale con
scetticismo, parlando di eventi
climatici estremi. Questo è ormai
il nostro clima, è ora che si ra-
gioni su questo come dato di
fatto».

                                      www.themeditelegraph.com   13
«Acquisizioni e più rete
nel futuro di OilLibya»
L’amministratore delegato Ibrahim Bugaighis: «Nuove collaborazioni
in vista nella logistica, ma vogliamo piena competizione sul mercato»

di HAMMOU JDIOUI*, Casablanca           Come mai nel nuovo marchio Ola         lasciando solo la prima lettera di
                                        Energy è scomparsa la parola           ogni parola che componeva il
OILLIBYA,gruppo controllato dallo       “Libia”? Ve ne siete liberati?         vecchio nome, hanno optato per
Stato libico che si occupa della        «Certamente no: prima di tutto io      un marchio più corto e maggior-
distribuzione di carburanti e pro-      sono un cittadino libico, e la Libia   mente adatto alle nuove esi-
dotti raffinati al dettaglio, ha pre-   rimane nel mio cuore. Secondo,         genze del commercio».
sentato alla fine dello scorso anno     la parola Libia rimane nell’acro-      Parlando dei vostri rifornimenti,
la nuova livrea per le proprie          nimo Ola, che significa “Oil Libya     come mai la scelta di approvvi-
1.100 aree di servizio diffuse in 17    Africa”, e che quindi fa parte         gionarvi da tutti gli operatori pre-
Paesi dell’Africa. Le controllate       della nuova denominazione della        senti sul mercato?
del gruppo oggi operano sotto il        società. Quello che abbiamo            «Abbiamo deciso di lavorare con
marchio Ola Energy.                     fatto è rimodernare i marchi. Sono     chiunque, a seconda delle condi-
Approvvigionamento, competiti-          diverse le compagnie multinazio-       zioni del mercato. Non abbiamo
vità, costi e posizione del gruppo      nali o internazionali che hanno        impegni con nessuno. Siamo una
sul mercato internazionale sono i       semplificato i loro nomi, spesso ri-   società di trading, indipendente-
temi sul tavolo per Ibrahim Bugai-      ducendoli a un acronimo. Alcune        mente dalla composizione del
ghis, amministratore delegato di        hanno il nome del loro Paese inse-     nostro azionariato, che ci ha dato
Oilibya.                                rito nel nome della compagnia:         tra l’altro libertà d’azione, e que-

14     www.themeditelegraph.com
sta a mio giudizio è l’unica strada       dette dalle compagnie di volo:           del prezzo alla pompa corri-
che si può percorrere se si vuole         qualche volta vinciamo noi, qual-        sponda immediatamente un au-
competere. Compriamo da tutti,            che volta gli altri. Questa è la na-     mento dei guadagni per chi gesti-
dai nostri concorrenti e da altri for-    tura del nostro mercato, e la base       sce le aree di servizio, ma in realtà
nitori».                                  della competizione che ci guida          non sempre è così. Gli incassi si
A proposito della concorrenza.            a migliorare le nostre capacità          fanno in un dato periodo di
Lei non esclude possibili collabo-        per servire al meglio i clienti».        tempo, ma spesso si trasformano
razioni con alcuni dei soggetti           Avete progetti per rafforzare la         in grosse perdite. Spesso per-
con cui siete in competizione sul         vostra posizione in Marocco o in         diamo soldi perché la nostra è
mercato. Quali sono le possibilità        Africa?                                  un’industria critica: le compagnie
di questa collaborazione?                 «Certamente, abbiamo una stra-           petrolifere stanno fronteggiando
«La natura del nostro settore è ca-       tegia, che però non posso rivelare       circostanze che non sempre sono
ratterizzata da un alto livello di        nei dettagli. In ogni caso, le posso     favorevoli, ma il problema mag-
competitività, ma questo non              dire che la crescita è certamente        giore è il prezzo del greggio, in un
preclude alla possibilità di gestire      uno dei nostri pilastri. Stiamo cer-     mercato sempre volatile. Nel
in collaborazioni alcuni aspetti le-      cando di comprare o noleggiare           2014, il prezzo del greggio era
gati alla logistica. Per esempio, se      altre stazioni di servizio, così come    sceso a meno di 30 dollari a ba-
guardiamo ai nostri depositi in           guardiamo all’acquisto di terreni        rile, oggi si aggira sugli 85. Questa
Marocco, che sono gestiti dalla           per realizzarne di nuove, e certa-       crescita però si riversa anche sui
Compagnie d’Entreposage                   mente stiamo attenti a realtà più        nostri costi e quindi sul prezzo di
Communautaire, vediamo che                piccole della nostra, nell’ottica di     vendita del prodotto. Nessuno
questa azienda offre i propri ser-        nuove acquisizioni. Insomma, use-        può vendere perdendoci: il con-
vizi anche ad altri operatori. Ecco,      remo ogni opportunità che ci si          sumatore si lamenta dell’au-
possiamo dire che                                                                                 mento del prezzo, ma
abbiamo situazioni si-                                                                            spesso questo è in re-
mili anche in altri                                                                               altà per noi solo un
Paesi. In Tunisia, per                                                                            aumento di costi».
fare un altro esempio,                                                                            Qual è il suo punto di
abbiamo collabo-                                                                                  vista riguardo alle
rato nella produzione                                                                             compensazioni di
dei lubrificanti con                                                                              prezzo sul carburante
una partecipata                                                                                   previste da diversi
dello Stato. In un altro                                                                          Paesi africani?
impianto, siamo in so-                                                                            «In Marocco, il mer-
cietà con gli inglesi di                                                                          cato degli idrocar-
Vivo Energy e con i                                                                               buri oggi è liberaliz-
francesi di Total. Si                                                                             zato, e quindi pronto
tratta insomma di                                                                                 per una moderna
collaborazioni sulla                                                                              economia di mer-
logistica, ma è evi-                                                                              cato. Noi siamo pre-
dente che sul mer-                                                                                senti in diversi Paesi
cato siamo pronti a                                                                               che compensano il
combatterci. Ognuno prova a               presenterà davanti per crescere,         prezzo del carburante al con-
fare il meglio che può. La compe-         sia in Marocco come in tutta             sumo, e questo ci crea dei pro-
tizione è forte e questa in buona         l’Africa».                               blemi. Lo Stato a mio parere non
sostanza è la natura della nostra         Lo scorso anno in Marocco si sono        può supportare un sistema che
industria. Gestiamo molto pro-            registrate le proteste dei consu-        alla fine avvantaggia più i ricchi
dotto caratterizzato da scarsa            matori per i crescenti prezzi dei        dei poveri: perché paradossal-
marginalità, e questo ci forza a          beni messi sul mercato dai grandi        mente è chi sta meglio a benefi-
controllare i costi, altrimenti non       marchi, compresi quelli del set-         ciare di più di queste compensa-
riusciremmo a produrre redditi-           tore petrolifero. Una protesta che       zioni, visto che di certo è in condi-
vità. Le collaborazioni logistiche        è arrivata al boicottaggio com-          zioni di consumare più carbu-
con altri soggetti sul mercato            merciale: che effetti ha avuto           rante rispetto a una persona
fanno quindi parte di un taglio di        questa reazione sul vostro               meno abbiente. Il Marocco, libe-
contenimento delle spese, che             gruppo?                                  ralizzando questo mercato, ha
però non danneggia la nostra              «Non credo che il boicottaggio           scelto di integrarsi tra le moderne
competitività: quello che sta suc-        abbia portato effetti positivi. In       economie globali, seguendo un
cedendo qui in Marocco è quello           generale, da queste manifesta-           percorso già tracciato da molti
che si sta verificando nel resto del      zioni non penso escano vincitori e       altri Paesi e indicato dalla stessa
mondo. Collaboriamo con molte             vinti, anche se magari in un dato        Banca mondiale così come dal
società che sono rappresentate            periodo qualche aziende è riu-           Fondo monetario internazionale.
qui come in altri Paesi, in ambiti        scita a guadagnarci da questo            Molti guardano alle compensa-
come il magazzinaggio, la produ-          tipo di situazione. In ogni caso,        zioni di prezzo con favore, se-
zione di lubrificanti o le forniture di   non è quello che vogliamo. Noi           condo me invece sono un danno
cherosene. Nella maggior parte            siamo interessati ad attirare clienti    per l’economia».
dei 50 depositi di carburante per         migliorando la qualità dei nostri
aerei che abbiamo in Africa, ope-         prodotti e servizi, non avvantag-        * Articolo pubblicato nel quadro
riamo sempre in collaborazione            giandoci, magari, dei problemi di        dell’accordo di mutuo scambio
con altri soggetti. Tuttavia, parte-      qualche altro collega. C’è la sen-       sui contenuti T&L-TMT.
cipiamo ogni anno alle gare in-           sazione diffusa che all’aumento

                                                                                  www.themeditelegraph.com           15
DRONI
                             Il nuovo regolamento dell’Unione europea

                  di ELENA FELICI*
                  ed ELENA BIANCOTTO*, Milano

                  IL QUADRO normativo degli aeromobili             peso e dimensione, andando progressiva-
                  senza equipaggio – comunemente deno-             mente a sostituire la normativa nazionale
                  minati “droni” – sta per cambiare.               per droni sotto i 150 kg. Esso si applica
                                                                   anche agli aeromodelli, intesi quali aero-
                  L’11 settembre 2018 è entrato in vigore il       mobili senza equipaggio impiegati princi-
                  Regolamento (UE) 2018/1139 (di seguito,          palmente per attività ricreative. I droni uti-
                  “Nuovo Regolamento” o solo “Regola-              lizzati per scopi militari, di polizia o altre fun-
                  mento”) recante norme comuni nel set-            zioni pubbliche sono invece esclusi
                  tore dell’aviazione civile e istitutivo di       dall’area di applicazione del Nuovo Rego-
                  un’Agenzia dell’Unione europea per la si-        lamento.
                  curezza aerea.
                                                                   Il Nuovo Regolamento è di particolare im-
                  Il Nuovo Regolamento pone come obiet-            portanza perché, per la prima volta, intro-
                  tivo primario quello di creare e mantenere       duce regole uniformi nel settore dei droni
                  un livello elevato ed uniforme di sicurezza      per garantire la sicurezza e la tutela
                  dell’aviazione civile nell’Unione. A tal fine,   dell’ambiente, della privacy e dei dati
                  il considerando n. 26 chiarisce la necessità     personali in tutta Europa.
                  di regolare uniformemente gli aeromobili
                  con equipaggio e quelli senza equipaggio         Gli Stati Membri saranno ora governati da
                  (i droni, o, secondo la definizione del Re-      norme uniformi, con una riduzione delle
                  golamento, ogni aeromobile che è pro-            questioni lasciate alla legislazione nazio-
                  gettato per operare autonomamente o              nale. L’articolo 56 del Regolamento pre-
                  essere pilotato a distanza, senza pilota a       cisa che gli Stati membri solo liberi di fissare
                  bordo) dato che entrambi impiegano il            regole in settori che non rientrano
                  medesimo spazio aereo.                           nell’area di applicazione del Regola-
                                                                   mento, come nel caso della pubblica sicu-
                  L’ampia gamma di operazioni che i droni          rezza, materia riservata alla legislazione
                  e la relativa tecnologia rendono oggi pos-       nazionale, o della protezione dei dati per-
*AVVOCATO,        sibile dovrebbe essere soggetta a regole         sonali.
PAVIA E ANSALDO   proporzionate al rischio e alla tipologia
STUDIO LEGALE     della particolare operazione in questione        Per quanto riguarda le sanzioni, il Nuovo
                  ovvero alle caratteristiche e al peso del        Regolamento ne tratta solo limitatamente
                  drone. Ad esempio, l’utilizzo di droni a         e demanda invece agli Stati membri la po-
                  scopo sportivo e ricreativo dovrebbe es-         testà sanzionatoria in caso di violazione
                  sere soggetto ad una procedura di appro-         del Regolamento, degli atti delegati e
                  vazione più snella rispetto ai droni adottati    degli atti di esecuzione. L’articolo 131 del
                  per il trasporto aereo commerciale. Inoltre,     Regolamento si limita a precisare che le
                  il Regolamento chiarisce l’importanza di         sanzioni dovranno essere efficaci, propor-
                  disciplinare i droni indipendentemente           zionate e dissuasive.
                  dalla loro massa operativa.
                                                                   Mediante tale modo di procedere, pur
                  Il Nuovo Regolamento infatti abroga e so-        garantendo un livello di sicurezza ade-
                  stituisce il Regolamento (UE) 2008/216 – il      guato ed uniforme, viene lasciato spazio
                  c.d. “Regolamento Base” – che escludeva          per la valutazione delle diverse caratteristi-
                  dal proprio campo di applicazione droni di       che locali proprie di ogni Stato.
                  peso inferiore a 150 kg, i quali venivano
                  così lasciati alla regolamentazione nazio-       I requisiti essenziali degli aeromobili senza
                  nale.                                            equipaggio sono definiti all’Allegato IX del
                                                                   Regolamento. Ulteriori requisiti, menzionati
                  Al contrario, il Nuovo Regolamento si ap-        in altri Allegati al Regolamento, possono
                  plica a droni di applicazione civile di ogni     essere prescritti dalla Commissione Euro-

16      www.themeditelegraph.com
pea negli atti delegati e di esecuzione alla      al settore dei droni (ad esempio pareri,
stessa demandati.                                 ispezioni e altre attività di sorveglianza ov-
                                                  vero assistenza alla Commissione Europea
Tra i requisiti essenziali ricordiamo l’obbligo   e alle competenti Autorità nazionali). In
di progettare e costruire il drone per essere     particolare, l’EASA è chiamata a collabo-
idoneo alla funzione prevista e per poter         rare con la Commissione per l’emana-
essere impiegato, regolato e sottoposto a         zione degli atti delegati e di esecuzione.
manutenzione senza esporre le persone a
eventuali rischi. Gli operatori e i piloti di     In conclusione, il Nuovo Regolamento è
droni devono essere formati riguardo alla         già in vigore ma, per poter trovare con-
normativa nazionale e dell’Unione Euro-           creta applicazione, occorrono diversi atti
pea applicabile alle operazioni di volta in       esecutivi che la Commissione dovrà adot-
volta poste in essere, con particolare riferi-    tare entro i prossimi cinque anni. Sul punto
mento ai temi di sicurezza, tutela della ri-      è necessario fare menzione delle prime
servatezza e dei dati personali, responsa-        bozze di Implementing Regulation e Dele-
bilità civile, assicurazione e protezione         gated Regulation, pubblicate dalla Com-
dell’ambiente. Ogni drone deve poi rispet-        missione ad inizio ottobre ma non ancora
tare precisi requisiti in tema di aeronaviga-     formalmente adottate.
bilità.
                                                  Guardando alla bozza del Commission Im-
Tenendo in considerazione la natura e il ri-      plementing Regulation, essa distingue tra
schio dell’attività da svolgere mediante il       operazioni aperte, specifiche e certificate,
drone, la Commissione Europea, con atti           fissando differenti regole e procedure per
delegati e di esecuzione, può stabilire che       le une o le altre. Si prevede inoltre un si-
la progettazione, la produzione, il mante-        stema di registrazione per droni che richie-
nimento e l’eser-                                                             dono una pre-
cizio dei droni                                                               ventiva certifica-
nonché l’attività                                                             zione ovvero per
del relativo per-                                                             gli operatori che
sonale siano su-                                                              eseguono ope-
bordinati al pre-                                                             razioni partico-
ventivo rilascio di                                                           larmente ri-
un certificato ov-                                                            schiose. Ogni
vero, a seconda                                                               Stato membro
dei casi, di una                                                              dovrà poi identi-
dichiarazione                                                                 ficare una auto-
che ne attesti la                                                             rità compente in
conformità a tali                                                             materia e favo-
atti delegati e di                                                            rire la collabora-
esecuzione.                                                                   zione con le altre
                                                                              autorità nazio-
Da quanto espo-                                                               nali.
sto si evince
come il Regola-                                                              Una volta com-
mento, in tema                                                               pletata la proce-
di droni, operi ad                                                           dura di adozione
un livello princi-                                                           del Commission
palmente pro-                                                                Implementation
grammatico limi-                                                             Regulation, è
tandosi a sancire le regole base e deman-         prevista una disciplina transitoria per
dando la concreta applicazione e imple-           l’adeguamento alle nuove regole che,
mentazione di tali regole alla                    sulla base dell’attuale testo della bozza,
Commissione mediante atti delegati (arti-         dovrebbe durare tre anni.
colo 58 del Regolamento) e di esecuzione
(articolo 57).                                    La strada per la regolamentazione uni-
                                                  forme dei droni potrebbe essere ancora
Ad esempio, i casi di dichiarazione o certi-      lunga. È verosimile tuttavia che gli Stati
ficazione obbligatoria dei droni e dei loro       membri, in attesa che la Commissione
operatori, il limite massimo di distanza e al-    emani gli atti esecutivi e delegati alla
titudine ammesso per il volo ovvero l’im-         stessa riservati, inizino ad aggiornare le
plementazione di sistemi di immatricola-          proprie regole nazionali al fine di conver-
zione sono lasciati alla regolamentazione         gere verso quei principi fondamentali che,
delegata della Commissione Europea da             ad oggi, sono già chiaramente fissati dal
adottarsi in conformità ai principi base del      Nuovo Regolamento. Nel frattempo in Ita-
Nuovo Regolamento.                                lia continua a trovare applicazione il rego-
                                                  lamento ENAC sui mezzi aerei a pilotaggio
Last but not least, il Nuovo Regolamento          remoto, pubblicato il 16 luglio 2015 e da ul-
attribuisce all’EASA nuove funzioni relative      timo emendato il 21 maggio 2018.

                                                          www.themeditelegraph.com            17
Droni: attese regole
                   uniformi in ambito Ue
                   di MAURIZIO CORAIN*
                   e CATERINA PAPALIA**, Roma

                   I MEZZI aerei a pilotaggio remoto, comu-             zioni e la navigabilità del drone; i titoli con i
                   nemente conosciuti con il termine “droni”,           quali i piloti sono abilitati al pilotaggio;
                   sono ormai potenzialmente accessibili a              l’utilizzo dello spazio aereo per prevenire
                   tutti e vengono adoperati nello spazio               collisioni con gli aeromobili tradizionali.
                   aereo, o meglio, in uno spazio aereo che             Per quanto riguarda la security, sicurezza
                   necessita di essere circoscritto.                    da atti illeciti, il Regolamento Enac im-
                                                                        pone la registrazione e l’identificazione
                   Notevoli, infatti, sono le problematiche le-         degli operatori, con aspetti relativi alla pri-
                   gate all’utilizzo sempre più frequente e in          vacy. Contiene, inoltre, indicazioni su i re-
                   via di espansione di detti sistemi, dalla re-        quisiti da soddisfare per impiegare le di-
                   golamentazione, alla sicurezza, fin anche            verse categorie di droni in funzione della
                   alla privacy, tenuto conto della potenzia-           loro massa al decollo, disposizioni per il pi-
                   lità che essi hanno di acquisire immagini            lotaggio, per circolazione nello spazio
                   dall’alto raggiungendo luoghi isolati o in-          aereo nazionale e indicazioni comuni per
                   troducendosi in spazi privati.                       le operazioni di tutte le tipologie di droni.

                   Queste, e altre esigenze, sono alla base             Il Regolamento Enac sembra, però, ormai
                   della necessità di prevedere una regola-             destinato ad essere gradualmente sostitu-
                   mentazione uniforme che imponga agli                 ito dal Regolamento Unico Europeo, del
                   utilizzatori l’attenzione a una serie di re-         quale il recente il Regolamento Ue
                   gole atte a definire un uso consapevole e            2018/1139 costituisce una valida pre-
                   responsabile del drone.                              messa.

                   Attualmente la normativa è disorganica e             Il Regolamento Ue 2018/1139, infatti, re-
                   frammentaria.                                        cante norme comuni nel settore dell’avia-
                                                                        zione civile, è entrato in vigore lo scorso 11
                   I principali testi di riferimento sono rappre-       settembre 2018 e, con riferimento ai droni,
                   sentati dal Regolamento Enac sui Mezzi               approfondisce la formazione degli opera-
                   Aerei a Pilotaggio Remoto, la cui prima              tori, la progettazione, produzione, manu-
                   edizione è datata 16 dicembre 2013 (deli-            tenzione, l’esercizio di aeromobili, gli ob-
                   bera C.d.A. n. 42/13) ed il cui ultimo emen-         blighi di registrazione (Sezione VII – artt. 55-
*SOCIO             damento è del 21 maggio 2018 (delibera               58 e allegato IX). Prevede comunque l’in-
**COLLABORATORE,   C.d.A. n. 14/18) e il Regolamento Ue                 tervento della Commissione Europea che,
R&P LEGAL          2018/1139.                                           attraverso specifici atti di esecuzione, for-
                                                                        nirà norme più dettagliate, tra cui limiti di
                   Il Regolamento Enac, in ambito nazionale,            altezza e distanza massima rispetto al pi-
                   ha come scopo principale quello di assi-             lota, marcatura Ce obbligatoria, opera-
                   curare i diversi livelli di sicurezza per le tipo-   zioni ammesse, la necessità di certifica-
                   logie di operazioni che possono essere               zione in base al rischio.
                   condotte con l’utilizzo dei mezzi aerei a pi-
                   lotaggio remoto, sia in termini di safety, in-       Come appena anticipato, si tratta del
                   tesa come prevenzione di inconvenienti e             primo fondamentale passo di un percorso
                   incidenti, che di security come preven-              che condurrà a un vero e proprio Regola-
                   zione da atti illeciti.                              mento Europeo Unico sui droni: la Com-
                                                                        missione UE è al lavoro sul provvedimento
                   Con riferimento alla safety il Regolamento           avvalendosi delle indicazioni fornite
                   Enac distingue tra operazioni professionali          dell’Agenzia Europea per la Sicurezza
                   e non professionali, definisce i criteri se-         Aerea (Easa), che sul tema si è espressa
                   condo i quali tali operazioni possono es-            con specifica Opinion 01/2018.
                   sere condotte, gestendo i tre segmenti
                   principali, ovvero: la gestione delle opera-

18       www.themeditelegraph.com
I requisiti proposti dall’Easa contribuiscono   dunque quelli di creare regole uniformi in
inoltre a proteggere l’ambiente, ad appli-      ambito Ue che garantiscano uno spazio
care i diritti alla privacy e alla protezione   aereo sicuro per i droni, per promuoverne
dei dati, ad affrontare le minacce alla si-     l’utilizzo, incoraggiare l’innovazione, fare
curezza, al fine di garantire l’accettabilità   leva sulla competitività, allo scopo di otte-
sociale del mercato di droni nell’Ue.           nere una crescita di interesse e, conse-
                                                guentemente, di sviluppo delle potenzia-
Gli obiettivi per i prossimi anni saranno       lità di detti mezzi.

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La definizione
                                di YACHT
                                        non è più sinonimo di unità
                                      da diporto adibita a uso privato
              di MARCO LENTI*, Milano

              CON una decisione indiscutibilmente innovativa            Invero, l’art. 254 t.u.l.d. non garantisce alcuna
              la Commissione tributaria regionale del Friuli (1) ha     esenzione d’imposta, ma regola e descrive il re-
              ribaltato una consolidata giurisprudenza del me-          gime doganale cui sono soggette le forniture di
              desimo Collegio in tema di esenzione d’accisa dei         bordo, delimitando il momento giuridico in cui le
              carburanti forniti a unità da diporto adibite ad uso      merci imbarcate, funzionali alla navigazione, de-
              commerciale.                                              vono ritenersi esportate, anche laddove material-
                                                                        mente non abbiano lasciato il territorio
              Dopo svariate pronunce a sfavore del contri-              dell’Unione.
              buente, tra cui addirittura quella (2) relativa al co-
              obbligato solidale del broker colpito dal recupero
              d’accisa, il medesimo Collegio ha deciso di inver-        Nel caso di specie, dunque, le provviste di gasolio
              tire la rotta e annullare l’avviso di pagamento           erano state imbarcate con contestuale emissione
              emesso dalle Dogane di Trieste, riconoscendo              della bolletta di esportazione EXA da parte del
              l’esenzione d’accisa sul bunkeraggio a uno yacht          broker e lo yacht era partito dal porto di Trieste
              commerciale.                                              verso la Croazia 40 ore dopo il rifornimento.

                                                                        L’Agenzia delle dogane ha contestato che il
              Il Collegio è giunto a tale conclusione dopo aver         bunkeraggio non potesse ricadere nella previ-
              riconosciuto che la definizione di yacht commer-          sione del primo comma dell’art. 254 T.u.ld., dal
              ciale tratta dal certificato di iscrizione nel registro   momento che, trattandosi di “yacht”, non sussiste-
              di bandiera, “rappresentasse l’unico atto ammini-         vano – a suo dire – le condizioni sopra indicate per
              strativo idoneo a far fede sulla classificazione          l’esenzione d’accisa.
              dell’imbarcazione”.

              La vicenda trae origine nel 2012 dal rifornimento         La difesa del broker davanti al Collegio d’appello
              operato da un broker marittimo presso il porto di         ha concentrato l’attenzione sulla necessaria con-
              Trieste a favore di uno yacht battente bandiera           testualizzazione della normativa doganale, che
              Cayman Island, utilizzando il regime di esenzione         non può che operare una distinzione tra “nave” e
              per le provviste di bordo ai sensi della legge doga-      “unità (italiane e straniere) da diporto”; tale nor-
              nale italiana.                                            mativa risale, infatti, al 1972, quando le unità da di-
                                                                        porto erano esclusivamente dedicate ad attività
                                                                        private o ludiche (cosiddette pleasure) e non po-
              L’art. 254 D.p.r 23 gennaio 1973, n. 43 (T.u.l.d.) pre-   tevano essere impiegate in attività commerciali.
              vede, infatti, una presunzione di esportazione dei
              beni nazionali portati a bordo di navi commerciali        È evidente quindi che nella mente del legislatore
              in partenza entro 48 ore dal rifornimento.                nazionale il discrimine tra l’esenzione, che non ri-
                                                                        chiede l’uscita dell’imbarcazione rifornita dal terri-
                                                                        torio comunitario (primo capoverso 254 T.u.l.d., se
              Tale presunzione, che comporta l’esenzione d’ac-          non nelle 48 ore), e quella condizionata alla par-
              cisa, prevede, tuttavia, una deroga per le unità da       tenza della stessa verso un porto extracomunitario
              diporto che navigano per solo “piacere”, le quali,        nelle 8 ore, risulta essere esclusivamente la desti-
              per poter godere della praesumptio iuris, devono          nazione del mezzo a un’attività commerciale.
              seguire una dettagliata procedura: la partenza
              dal porto italiano deve avere una diretta destina-
              zione a un porto estero entro le otto ore successive      Si ricorda che soltanto con la modifica dell’art. 2
              all’imbarco e il rifornimento deve essere annotato        del D.lgs. 171 del 2005 (Codice della nautica da di-
              sul giornale delle partenze ed arrivi per l’imbarco       porto) è stato consentito l’utilizzo commerciale
              delle provviste di bordo in franchigia doganale.          delle imbarcazioni da diporto, per cui si è creato
                                                                        questo tertium genus di imbarcazioni, definite

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“yacht” ma adibite ad attività commerciali di tra-            Hanno certamente supportato il convincimento
sporto passeggeri, sconosciute al legislatore do-             del Collegio triestino i “manifesti di arrivo e par-
ganale.                                                       tenza” che lo yacht in oggetto aveva presentato
                                                              alle dogane dei vari porti italiani toccati. La nor-
La Dogana, dal suo canto, ha richiamato nel                   mativa doganale, infatti, prevede unicamente
corso del giudizio la nozione di navigazione da di-           per le navi commerciali che “Entro la zona di vigi-
porto dettata dal medesimo Codice: “quella ef-                lanza doganale marittima i capitani delle navi di-
fettuata in acque marittime e interne a scopi spor-           rette ad un porto dello Stato devono essere muniti
tivi o ricreativi e senza fine di lucro” (art. 1 D.lgs. 171   del “manifesto di carico”, salvi i casi di esonero
del 2005) in accordo con la Direttiva 96/03/CE del            previsti dal presente testo unico” (105 T.u.l.d).
27 ottobre 2003, giungendo tuttavia a sostenere
che il “godimento” (pleasure) del bene-imbarca-
zione non verrebbe meno anche nel caso dell’uti-              Proprio il comportamento delle dogane italiane,
lizzazione commerciale dello stesso.                          nel richiedere ed accettare tale manifesto, ha
                                                              fatto maturare il legittimo affidamento nell’opera-
                                                              tore del bunkeraggio di poter utilizzare l’esenzione
Al contrario, la necessaria distinzione tra unità da          di cui al primo comma dell’art. 254 T.u.l.d., prevista
diporto utilizzate per fini ricreativi e sportivi da          per le navi commerciali.
quelle utilizzate ai fini di lucro è confermata dalla
evoluzione normativa sia in tema di accise che di             La decisione in esame, tuttavia, è tanto più inno-
Iva.                                                          vativa in quanto supera la necessità di fornire la
                                                              prova dell’esclusiva utilizzo commerciale del
Ad esempio nell’ambito del rifornimento di gasolio            mezzo, dando rilievo alla certificazione cartolare
“verde”, ossia denaturato, il decreto 577 del 1995,           di classifica.
e ora il decreto 225 del 2015, prevedono l’esen-
zione dall’accisa per l’impiego dei prodotti petroli-
feri denaturati (gasolio verde) destinati a provvista         Se la sentenza di primo grado, infatti, aveva ne-
di bordo su imbarcazioni in navigazione nelle                 gato l’applicabilità dell’esenzione d’accisa ai
acque comunitarie, escludendo unicamente le                   sensi del primo comma dell’art. 254 T.u.l.d., ossia
“imbarcazioni private da diporto” (art. 1, d.m. 16            come rifornimento a nave commerciale, rite-
novembre 1995, n. 577, Tabella A), intendendo per             nendo non provata la classificazione “commer-
tali le imbarcazioni utilizzate per puro piacere.             ciale” della nave e l’effettivo utilizzo della stessa in
                                                              attività non ludiche, il Commissione Tributaria Re-
                                                              gionale ha sì esaminato con maggiore approfon-
La stessa Agenzia delle dogane ha riconosciuto                dimento tutta la documentazione versata in atti
nell’ambito della circolazione comunitaria che “i             dall’appellante (contratti di noleggio, fatture, Lo-
carburanti impiegati dalle unità da diporto (na-              gbook con tracciamento di tutte le tratte e i rela-
tanti, imbarcazioni e navi) adibite ad attività di no-        tivi rifornimenti, ecc.), ma soprattutto ha conside-
leggio abbiano titolo all’esenzione d’accisa” (te-            rato preponderante la natura del mezzo attestata
lefax Agenzia delle dogane 8 febbraio 2001 n.                 dall’Amministrazione estera, sulla base della consi-
7206), con esclusione di quelle impiegate per la              derazione che “dal momento dell’iscrizione della
navigazione “di piacere”.                                     nave in un registro, è lo stesso stato di apparte-
                                                              nenza a determinare il regime amministrativo
 impiegate per la navigazione “di piacere”. In altro          della nave, in particolare se una nave vada classi-
ambito fiscale, e in particolare con riguardo alla            ficata come militare, commerciale o da diporto o
non imponibilità Iva delle cessioni di navi che svol-         per ricerca scientifica”.
gono attività commerciale in alto mare, il requisito
dell’uso effettivo del mezzo, invece, è stata og-             Secondo questa pronuncia, dunque, l’onere pro-
getto di ampio dibattito culminato con la Risolu-             batorio per gli operatori di prodotti soggetti ad ac-
zione dell’Agenzia delle entrate del 2018, in cui si          cisa viene alleggerito.
interpreta il requisito della navigabilità “in alto
mare”, privilegiando non tanto il criterio oggettivo
della capacità strutturale dell’imbarcazione di na-           *Studio Legale Mordiglia
vigare in alto mare, quanto bensì il concreto uti-
lizzo della stessa oltre le 12 miglia (3).                    ----------------------------------------------------------------

                                                              (1) Sentenza CTR Friuli Venezia Giulia 11/10/2018,
La decisione in commento, dunque, va in contro-               n. 202/4/2016
tendenza rispetto alla prassi Iva, secondo la quale
per ottenere la non imponibilità Iva delle cessioni           (2) Sentenza CTR Friuli Venezia Giulia 17/10/2016
di nave e delle provviste di bordo (4), non è suffi-          n. 366/2/2016
ciente la definizione di “yacht commerciale” data
dal registro di bandiera, bensì occorre documen-              (3) La condizione della prevalenza dei viaggi
tare che il 70% dei viaggi compiuti dal mezzo è               in alto mare rispetto al totale dei viaggi effettuati
stato effettuato in acque non nazionali.                      nella misura del 70% deve essere verificata
                                                              “per ciascun periodo d’imposta”.

                                                              (4) Ex art. 8 bis, lett. d) decreto Iva.

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«Ai produttori italiani
servono Rete e 5G»
Cilento (Confagricoltura): «Dobbiamo essere pronti perché l’e-commerce
riguarderà anche il nostro settore. Rischiamo di perdere pezzi importanti»

CHE COSA serve al settore orto-                                                    verso paesi con costo del lavoro
frutticolo da un punto di vista                                                    più basso. E’ uno scenario che
normativo?                               L’e-commerce sfonderà anche               preoccupa molto».
«Il nostro - risponde Nicola Ci-         nei prodotti deperibili?
lento, vicepresidente nazionale          «Dobbiamo essere pronti perché
di Confagricoltura - è l’unico set-      l’e-commerce riguarderà anche             Qual è in Italia la situazione delle
tore completamente deman-                il nostro settore. Altrimenti l’Italia    infrastrutture dedicate al tra-
dato all’Unione europea. Il go-          rischia di perdere pezzi impor-           sporto e alla logistica del
verno italiano può incidere sulle        tanti o intere filiere. Siamo nel         freddo?
infrastrutture materiali e immate-       mezzo di un cambiamento. E                «La questione infrastrutturale è
riali. In questi mesi è emerso il pro-   direi purtroppo, se non saremo            importante per l’ortofrutta, ma
blema della manutenzione, a              bravi a coglierlo, o per fortuna,         l’Italia ha investito poco ed è ca-
partire dal disastro di Genova           se sapremo farlo diventare                rente, ad esempio rispetto a Ger-
fino al sequestro del ponte vicino       un’opportunità».                          mania e Spagna. Il 50 per cento
ad Arezzo, che creerà problemi                                                     della produzione ortofrutticola
di distribuzione in Umbria e Italia                                                italiana è nel Meridione. Sap-
centrale anche ai produttori di          Quale ruolo ha per voi l’Unione           piamo che il Sud arranca
ortofrutta. Bisogna che il go-           europea?                                  quando si parla di infrastrutture e
verno metta al centro                    «Siamo alle porte di una riforma          logistica. Il settore è quindi espo-
dell’agenda le infrastrutture,           del bilancio per la Pac (politica         sto alle carenze del paese in
come strade, porti e ferrovie, a
cui vanno aggiunte quelle im-
materiali».                              L’e-commerce deve riguardare anche noi
                                         perché l’Italia rischia di perdere intere filiere
Vi serve più telematica?
«Confagricoltura sottolinea che il
sistema agricolo italiano neces-         agricola comune, ndr) dopo il             questo campo. Il mancato inve-
sita di banda larga e rete 4G.           2020, che si intreccia con le ele-        stimento comporta perdite di Pil.
Negli Stati Uniti, nelle campagne        zioni del nuovo Parlamento euro-          In Spagna il trasporto di orto-
c’è già il 5G. Avere la rete per le      peo e slitterà di un anno. Si ra-         frutta costa in media 1,2 euro al
telecomunicazioni nelle campa-           giona sulle risorse disponibili, che      chilometro, mentre in Italia costa
gne è più che fondamentale. I            sono sempre meno a causa                  1,6 euro. Anche per questo la
produttori agricoli hanno la ne-         della Brexit, del welfare, delle mi-      Spagna è più competitiva sui
cessità di mettersi in rete attra-       grazioni, della difesa. Dobbiamo          mercati europei: per aver otti-
verso internet. Chiediamo di fare        cercare di ottimizzare al mas-            mizzato le strutture logistiche e
presto. I produttori di Sud Ame-         simo le risorse per renderlo più          per la capacità di aggregare e
rica e Africa, pur senza infrastrut-     competitivo, perché gli altri             confezionare il prodotto. Inoltre
ture materiali, riescono a met-          paesi, come Russia, Egitto, Tur-          in Italia c’è una polverizzazione
tersi sul mercato grazie a Inter-        chia non si fermano. In passato           delle imprese e quindi degli inve-
net. Anche Amazon è interes-             la Pac, sotto la spinta dei Paesi         stimenti e scarsa capacità di
sata al settore agricolo, il che mi      del Nord, è stata vista come un           fare massa. Un’azienda in Italia
preoccupa anche, perché temo             sistema di protezione ambien-             dispone in media di 7 ettari, in
il monopolio del mercato. Ama-           tale. Dobbiamo fare in modo               Spagna di 30 ettari, in Francia di
zon gestisce già olio e vino, ma         che accanto alla preoccupa-               50 ettari».
guarda con interesse ai prodotti         zione ambientale, che va bene,
deperibili. Ha comprato un               ci sia anche un sistema di incen-
grande distributore agroalimen-          tivi per sostenere il reddito degli
tare, Whole Foods, per 13 miliardi       agricoltori. Se non ci sarà uno
di dollari».                             spostamento della produzione

                                                                                  www.themeditelegraph.com          25
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«Ortofrutta, spedizioni
evolute col container»
Ancora forte lo squilibrio fra i controlli nei porti italiani e esteri. «Berlino
fiera molto importante». Intervista a Giovanni Rossi (Spediporto)

L’ITALIA sarà la prima nazione per                                                      Che importanza ha la fiera di Ber-
numero di espositori alla Fruit Logi-                                                   lino per gli spedizionieri?
stica di Berlino: 519 rispetto, ad        Oggi anche le maggiori compa-                 «Si va a prendere contatti con le
esempio, ai 386 della Spagna, ai          gnie di linea investono sul trasporto         compagnie di navigazioni, con gli
349 dei Paesi Bassi, ai 296 dei pa-       di container reefer. I produttori             shipper stranieri e con i ricevitori di
droni di casa tedeschi o ai 228 fran-     sono stati favoriti dallo sviluppo dei        frutta italiana. La frutta stagionale
cesi.                                     container?                                    come kiwi, pere e mele viene ge-
È un’occasione per gli operatori          «Le spedizioni sono diventate più             stita sia in import sia in export, a se-
del settore che non sfugge agli           diffuse perché basta riempire                 conda del periodo dell’anno. Per
spedizionieri genovesi, come              un’unità minima, appunto il contai-           via aerea viaggiano frutta ad alto
spiega Giovanni Rossi, responsa-          ner, e perché la si può inviare da            valore come ad esempio le cilie-
bile Presidi sanitari di Spediporto.      qualsiasi porto verso qualsiasi               gie, le primizie e quella che deperi-
Rossi ha partecipato al Fruit Logi-       porto. Prima dovevi avere grandi              sce in fretta, ma in questo caso il
stica del 2018 ed è un esperto della      dimensioni e grandi volumi per                nolo è anche 10 o 20 volte mag-
logistica del freddo.                     riempire una parte della nave.                giore che per via marittima. A Ber-
                                          Oggi anche i piccoli coltivatori              lino si incontrano anche i terminali-
                                          possono fare il loro container».              sti che illustrano il mondo della por-
Come sta cambiando questo set-                                                          tualità e dei servizi portuali».
tore?
«Fra i molti spedizionieri che sa-
ranno presenti, da meno di una de-        Oggi anche i piccoli coltivatori
cina d’anni si sono inseriti anche i
grandi gruppi, attirati dal fatto che     possono fare il loro container
nel settore reefer i margini sono an-
cora un po’ maggiori che in altri
settori».

                                          La merce deperibile non viaggia
È l’effetto dello spostamento dei         soltanto in container. Vi occupate            I porti italiani sono competitivi?
carichi dalle navi dedicate alle          anche di rotabili?                            «Per alcuni traffici sì. I pomodori
portacontainer?                           «Quel tipo di merce a Genova non              della Tunisia passano da Genova
«Prima anche gli spedizionieri che si     arriva più, ci vuole un magazzino             per raggiungere la Germania e l’in-
occupavano di questi traffici             strutturato come quelli di Vado e             salata per raggiungere la Gran Bre-
erano pochi e specializzati. L’orto-      Civitavecchia. Ma gli spedizionieri           tagna, anche se ormai con l’inco-
frutta arrivava con le navi stiva in      genovesi non lavorano soltanto a              gnita della Brexit. Ma molto traffico
pochi terminal attrezzati come ad         Genova. Hanno uffici propri o di              che prima passava da genova,
esempio quelli di Genova, Vado e          corrispondenza in tutto il Mediterra-         oggi per raggiungere Germania e
Civitavecchia. Negli ultimi 15-20         neo. Seguiamo logistica e sdoga-              Polonia si è trasferito in Adriatico.
anni si è avuta la trasformazione         namento in import in porti come               L’Italia è il paese con il maggior nu-
che ha portato anche alla chiu-           Gioia Tauro, Salerno o Ancona,                mero di controlli di frontiera
sura di alcuni terminal frutta. Oggi,     mentre in export non gestiamo sol-            nell’Unione. Ad esempio, le noci
con il prodotto che viaggia in con-       tanto, per fare un esempio, i kiwi            dagli Stati Uniti, se arrivano in Italia
tainer, è più facile entrare in questa    dal Piemonte attraverso i porti li-           hanno il controllo della sanità ma-
attività. Prima lo spedizioniere inter-   guri, ma anche le mele dal Trentino           rittima, che in Olanda non c’è, è
veniva per lo sdoganamento della          verso altri porti. Studiamo quali             compreso in quello della dogana.
merce in import, adesso con i con-        sono i tragitti e i porti migliori in ter-    Per le pere servono tre nulla osta
tainer si occupa anche dei noli,          mini di transit time e di costi».             sanitari. E così a volte gli ortaggi
che al tempo delle navi stiva erano                                                     dalla Tunisia preferiscono Marsiglia,
contrattati direttamente fra forni-                                                     dove vengono sdoganati in
tore e compagnia marittima».                                                            un’ora. Così si perdono traffici».

                                                                                       www.themeditelegraph.com              27
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