"Auguri, Santo Padre!" - Maestre Pie Filippini
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Pontificio Istituto Maestre Pie Filippini In comunicazione tra noi N° 57 Casa Generalizia Gennaio – Febbraio 2018 “Auguri, Santo Padre!” In occasione delle festività natalizie e per la ricorren- za dell’81° genetliaco di Papa Francesco, la Madre Generale, a nome dell’Istituto, gli ha fatto pervenire un messaggio augurale, insieme ad un’offerta per le sue opere di carità. Dalla Segreteria di Stato è giunta una lettera di ap- prezzamento: “…Vivamente grato per la premurosa attenzione e per il rinnovato gesto di solidarietà, il Santo Padre esorta a testimoniare il Vangelo affinché Cristo rag- giunga le periferie esistenziali del mondo, a riscoprire la gioia della chiamata del Signore a vivere il dono prezioso della Vita Consacrata, a contemplare la povertà di Betlemme ritrovando la strada della speranza divina che sconfigge ogni mondanità. Mentre chiede il favore di pregare sempre per Lui, Sua Santità imparte di cuore la Benedizione Apostolica, auspicando che il Signore conceda a Lei e a codesta Famiglia religiosa di ritrovare nella semplicità di Gesù Bambino il rin- novato impegno della concordia fraterna e il senso luminoso della vita…”. Visita alla Regione “Regina Pacis”- India Dal 10 al 26 gennaio u.s., la Madre Generale, Sr. Nicolina Bandiera, Sr. A. Antonietta D’Alessio, Consigliera Generale, e Sr. M. Elizabeth Lloyd, Incaricata per l’Ufficio Missioni, si sono recate in visita alla Missione indiana, cogliendo l’occasione offerta da particolari, felici circostanze. Il 13 gennaio u.s., in Janampeta (Andhra Pradesh), la comunità regionale ha festeggiato il 25° di Vita Consacrata di alcune tra le prime vocazioni di quella terra: Sr. Elsy e Sr. Alphonsa Puthussery, e Sr. Mini Mullassery. 1
Sua Ecc.za, Mons. Jaya Rao Polimera, vescovo di Elu- ru ha presieduto la Celebrazione dell’Eucaristia, alla quale si sono uniti numerosi sacerdoti concelebranti. Alla presenza di tante consorelle, tra l’intensa commo- zione dei familiari, le tre Maestre giubilari hanno rin- novato la loro Oblazione. Nell’omelia il Vescovo ha messo in risalto il nostro particolare carisma e l'influsso benefico esercitato nel- la vita dei bambini e dei giovani della diocesi, ed ha additato l'esempio di Santa Lucia Filippini, la Maestra Santa, venerata quest’anno nel 346 ° anniversario dalla nascita. Il 21 gennaio u.s. in Korom (Kerala), Sua Ecc.za, Mons. Alex Vadakumthala, Vesco- vo di Kannur, ha benedetto l’abitazione delle Maestre, di recente costruzione. Durante la Celebrazione Eucaristica nella nuova cap- pella dove ha consacrato l’altare, ha avuto parole di grande apprezzamento per la presenza dell’Istituto nella sua Diocesi. Sr. Aji, a no- me della co- munità locale, ha dato il ben- venuto ai nu- merosi concelebranti, all'assemblea riunita, e ha illustrato brevemente la vita e l’opera di Santa Lucia F.; Sr. Maria Xavier, Consigliera regio- nale, ha espres- so profonda gratitudine alla Madre Generale per la sua presenza, e a tutti coloro che, in modalità diverse, sono stati coinvolti nel completamento dell'edificio. Nelle varie serate, si sono susseguiti incontri molto vi- vaci: con la comunità delle giovani in formazione, con i gruppi giovanili del Marian Club provenienti dai vil- laggi circostanti, con le ragazze orfane ospiti della Siena Home: preghiere al Signore, saluti, omaggi con ghirlande di fiori e shawls, e ringraziamenti alle inter- venute, tutto espresso con parole, musica e danze. 2
Gli alunni delle tre scuole visitate (in Munagalapalli, Korom, e Janampeta) hanno riservato un’accoglienza secondo le consuetudini indiane, solenne, e nello stesso tempo, gioiosa e affettuosa, orgo- gliosi di appartenere a questa grande Famiglia. Simpatica e amichevole è stata in Ja- nampeta la manifestazione annuale degli ex-alunni, riuniti per condividere le loro esperienze di vita, e felici di salutare la lo- ro prima insegnante, Sr. Marykutty Mana- kun-nel, in occasione del suo compleanno. Le Maestre e le Iuniori, convenute dalle varie località, hanno costantemente circon- dato le Consorelle-ospiti di attenzioni squi- site e delicate, adoperandosi in ogni modo perché il soggiorno fosse sereno, cordiale, fraterno, pur nella semplicità della vita quotidiana. La Madre Generale, in diversi momenti, ha vivamente elogiato quanto viene compiuto nel nome del Signore e ha esorta- to a continuare con generosità a vivere e testimo- niare i valori del Vangelo. La Regione “Regina Pacis” tutta e, particolar- mente la comunità in Kerala, è grata all'Istituto per aver realizzato il sogno tanto atteso, di avere una casa più grande, dopo i 17 anni vissuti in un ambiente molto angusto. Ringrazia in modo spe- ciale il Signore per la ge- nerosità di tanti benefattori che, con l’ interessamento costante di Sr. M. Elizabeth Lloyd, l’hanno resa possibile. E, soprattutto, riconosce che dietro alla realizzazione di quest’opera, c’è il grande impegno di Sr. Maria Alliegro, la superiora regionale, che, noncurante delle difficoltà, è stata ed è tuttora, instancabile, positiva, incoraggiante presenza. 3
Convegno Internazionale di Pastorale delle Vocazioni – Roma Organizzato dalla CIVCSVA, si è tenuto a Roma dal 1° al 3 dicembre 2017, presso l’Ateneo pontificio “Regina Apostolorum”, il Convegno Internazionale sul tema: «Pastorale Vocazionale e Vita Consacrata. Orizzonti e Speranze». Vi ha partecipato Sr. Gabriella Quadrelli, del Consiglio Generale. Molte e diverse sono state le relazioni seguite da dibattiti, lavori di gruppo e testimo- nianze, con più di 800 partecipanti da ogni parte del mondo…. Le relazioni: Il Papa ai convegnisti “Venite e vedrete”- S. E. Card. João Braz de Aviz, Prefetto della CIVCSVA La Sequela Christi nel Nuovo Testamento- S. E. Mons. Josè Rodriguez Carbalo, OFM, Segretario della CVCSVA I giovani oggi e la vita consacrata- D. Pasqual Chavez di Villanueva, SDB Le culture e la vocazione alla vita consacrata tra possibilità e difficoltà- Rev. Ti- mothy Radcliffe, OP In sintesi: La Chiesa chiede ai religiosi di aprire e di allargare i loro orizzonti per raggiungere i giovani là dove sono e vivono con la mente e il cuore, con il corpo e l’anima, di conoscere il loro linguaggio, i loro problemi, per amarli. Affascinante e difficile orizzonte della Pastorale giovanile- vocazionale è portare i giovani a Cristo, invitarli a seguirLo perché oggi, essi hanno una grande sete di Cristo-Persona e non di Cristo-idea. Ciò chiede ai religiosi un cambio di mentalità per creare comunità a dimensione trinitaria, comunità la cui caratteristica è la gioia interiore, il sorriso, l’apertura del cuore. Insieme però occorre rafforzare la pastorale familiare e saper accompagnare figli e genitori, verso il Signore. Così Papa Francesco si è rivolto ai convegnisti: “Innanzitutto desidero presentarvi alcu- ne convinzioni sulla pastorale vocazionale. E la prima è questa: parlare di pastorale voca- zionale è affermare che ogni azione pastorale della Chiesa è orientata, per sua stessa natu- ra, al discernimento vocazionale. Il servizio vocazionale deve essere visto come l’anima di tutta l’evangelizzazione e di tutta la pastorale della Chiesa; Una seconda convinzione è che la pastorale vocazionale deve avere il suo “humus” più adeguato nella pastorale giovanile. Pastorale giovanile e pastorale vocazionale devono te- nersi per mano. La pastorale vocazionale poggia, sorge e si sviluppa nella pastorale gio- vanile. Da parte sua, la pastorale giovanile, per essere dinamica, completa, efficace e ve- ramente formativa, deve essere aperta alla dimensione vocazionale; 4
Una terza convinzione è che la preghiera deve occupare un posto molto importante nella pastorale vocazionale. Il Signore lo dice chiaramente: «Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe» (Mt 9, 38). La preghiera costituisce il primo e in- sostituibile servizio che possiamo offrire alla causa delle vocazioni. Questi principi mi portano ora a presentarvi alcune sfide che ritengo importanti. Una prima sfida è quella della fiducia. Fiducia nei giovani e fiducia nel Signore. Fiducia nei giovani, perché ci sono molti giovani che, pur appartenendo alla generazione “selfie” o a questa cultura che, più che “fluida” sembra essere “gassosa”, cercano un senso pieno per la loro vita, anche se non sempre lo cercano là dove lo possono trovare. È qui che noi consacrati abbiamo un ruolo importante: restare desti per destare i giovani, essere incen- trati sul Signore per poter aiutare il giovane a incentrarsi su di Lui. Un’altra sfida importante è la lucidità. È necessario avere uno sguardo acuto e, al tempo stesso, uno sguardo di fede sul mondo, e in particolare sul mondo dei giovani. È essenziale conoscere bene la nostra società e l’attuale generazione dei giovani di modo che, cercando i mezzi opportuni per annunciare loro la Buona Novella, possiamo annunciare loro anche il «vangelo della vocazione». Altrimenti staremmo dando risposte a domande che nessuno si fa. Un’ultima sfida che vorrei segnalare è la convinzione. Per proporre oggi a un giovane il «vieni e seguimi» (cfr. Gv 1, 39) occorre audacia evangelica; la convinzione che la sequela di Cristo, anche nella vita consacrata, vale la pena, e che il dono totale di sé alla causa del Vangelo è qualcosa di stupendo e bello che può dare un senso a tutta una vita. Il giovane, come tutti i nostri contemporanei, non crede più tanto ai maestri, vuole invece vedere te- stimoni di Cristo (cfr. Paolo VI, Esortazione Apostolica Evangelii nuntiandi, n. 41)”. Altri Convegni U.S.M.I. - Roma 1 – Il Convegno Nazionale Vocazioni (3-5 gennaio 2018) ha trattato il tema: "Dammi un cuore che ascolta”. In apertura, don Michele Gianola, nuovo direttore del CNV (Centro Nazionale Vocazioni-CEI), ha esortato i partecipanti ad “approfon- dire la capacità di ascoltare per allargare i nostri orizzonti. L’esperienza dell’ascolto è una delle più importanti della vita. “Abbiamo spe- rimentato tutti la bellezza dei momenti in cui siamo stati ascoltati da qualcuno, e la fatica nelle relazio- ni in cui l’ascolto si interrompe o è completamente assente.” “Mettere Cristo al centro della propria vita” ha ri- cordato Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto, nel corso della Celebrazione dell’ ul- tima giornata di lavori del Convegno. Ognuno è chiamato a un servizio “privo di tornaconto ed evangelicamente fecondo”; un servizio che impegna chiunque operi un discernimento nel suo rapporto con Dio, come ha evi- denziato il gesuita Jean Paul Hernandez, cappellano dell’Università “La Sapienza” e docente alla Pontificia Università Gregoriana: “Il discernimento inizia con la creazio- ne, anzi, è lo stile stesso della creazione. Nella Genesi, presentata come un enorme atto di discernimento, Dio crea distinguendo e plasmando un ordine. E mangiando dell’albero al centro del giardino, l’uomo inizia a capire la differenza fra il bene e il 5
male nel momento stesso in cui inizia a peccare. …Ma allo stesso tempo, può iniziare a fare della sua vita un’opera d’arte: Dio lascia così l’ultima parola del suo discer- nimento all’uomo”. ********** 2 – Il Convegno sulla Pastorale Familiare (17-18 febbraio 2018) è stato seguito da Sr. Antonietta D’Alessio, Consigliera Generale. Il tema trattato: “Alla luce di Amoris Laetitia, chiamate a tracciare strade di felicità insieme: chiesa, scuola e famiglia”. Lo sguardo positivo e fiducioso, che pervade tutto il do- cumento di Papa Francesco, ha permesso di affrontare, sì, le problematiche, ma soprattutto di vederle nella pro- spettiva della crescita e del superamento. La famiglia non è solo destinataria, ma può essere autentica prota- gonista nella pastorale che la coinvolge, in forza della grazia del Battesimo e del Matrimonio. Il cammino spi- rituale non deve essere pensato per il singolo cristiano, ma per la coppia. Relatori esperti come D. Paolo Gentili, Mons. Pierange- lo Sequeri, P. Alceo Grazioli, D.Michele Gianola, Prof. Tonino Cantelmi, Suor Fran- cesca Barbanera, hanno illustrato vari aspetti: la pastorale familiare oggi in Italia, l’annuncio del Vangelo della famiglia per il mondo, itinerari di comunione religiosi- famiglie, pastorale giovanile-vocazionale-familiare, la scuola-luogo per educare tutta la famiglia. Molto interessanti e coinvolgenti sono state le narrazioni di percorsi esperienziali ef- fettuati da due coppie, una in normale cammino di crescita umano-spirituale, l’altra proveniente da situazioni di fragilità: in entrambi i casi, il loro vissuto di persona e di coppia, li ha messi in grado di farsi guide per altre famiglie. Come persone consacrate, possiamo porci nei confronti della famiglia cristiana in un rapporto di stima, di condivisione, di reciprocità, e mettere a frutto i talenti che il Si- gnore ha affidato a tutti e a ciascuno per l’edificazione della Chiesa. ********** 3 – L’Incontro al Centro Studi USMI (20 gennaio 2018) - Sr. Helen Sanchez, Consigliera Generale, ha partecipato alla terza relazione di un corso annuale, sul tema: “Stili relazionali nuo- vi per ‘una comunione fraterna che diventi attraente e lumi- nosa’ per le giovani generazioni”. Le presentazioni della Ba- dessa Madre Fulvia Sieni, monaca agostiniana, e di Sr. Elisa Kidanè, missionaria comboniana, sono state vivaci e appassio- nate, basate sulla loro esperienza in comunità, come direttrici e amministratrici. Madre Fulvia Sieni ha notato che “…siamo in un mondo com- 6
plesso, instabile, vulnerabile, che va interpretato secondo la logica dell’Incarnazione… e l’Incarnazione ci insegna a non aver paura della complessità, ma a vivere il nostro tempo come un’opportunità “ (cf E.G. 99). I giovani, oggi come ieri, hanno bisogno di figure di riferimento credibili, coerenti, che sappiano andare loro incontro e mettersi in relazione, che promuovano le loro capacità personali. Sr. Elisa Kidanè ha sottolineato che dobbiamo prendere “… sempre e di nuovo come punto di riferimento per la nostra vita Cristo Gesù, e ricordare come i Fondatori hanno realizzato iniziative coraggiose con pochi mezzi... L’unità nella comunità, ra- dicata nella comunione trinitaria, è un segno per gli altri, credenti e non credenti, che non vogliono vedere super-eroi, ma persone compassionevoli e solidali. Abbiamo una grande responsabilità nella Chiesa e nel mondo: dare credibilità alla Chiesa che predica l’amore, attraverso il nostro esempio e la testimonianza…” ********** 4 - Verso il Sinodo sui Giovani (9-10 febbraio 2018) – In preparazione alla XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” che si terrà a ottobre, è stato attivato un Laboratorio sul tema «Religiose/i e Sinodo». Vi hanno partecipato due consorelle, tra religiose provenienti da varie zone d’Italia, circa 160, oltre a un gruppo di giovani impegnati in diversi campi della pastorale, che hanno animato i laboratori sugli argomenti: chiama- ta, discernimento, accompagnamento. Tra i relatori, Don Rossano Sala, SDB, Segretario speciale della XV Assembla Generale Ordinaria dei Vescovi, che ha presentato il tema “Il sinodo sui giovani. Provocazioni, in- vocazioni, convocazioni”. Ha affermato che «il cammino si- nodale non sarà la soluzione di tutte le questioni aperte tra la Chiesa e i giovani, ma certamente sarà un’occasione propizia per metterci seriamente in discussione». Alcune provocazioni emerse: 1. E’ necessario mettersi in ascolto della voce, della sensibilità, della fede, dei dubbi e delle critiche dei giovani; 2. Tra vocazione e missione vi è un forte legame da non trascurare; occorre aiuta- re i giovani a fare il passaggio dal “chi sono io” al “per chi sono io?” 3. Non bisogna prescindere dalle sfide delle nuove tecnologie: educazione digita- le, ascesi digitale e discernimento digitale. Sono strumenti da non eludere, da valorizzare ed evangelizzare. Dato che non si arriva a nessuna vocazione, senza invocazione, senza una tensio- ne verso ciò che si desidera, a partire dalle parole-chiave del Sinodo, il relatore ha evidenziato alcuni desideri dello stesso: 1. La centralità della fede, cuore pulsante del Sinodo e modo specifico di coglie- re la realtà giovanile e accompagnarli nel loro cammino. 7
2. La necessità di assumere l’habitus del discernimento: intuire ciò che viene da Dio, approfondire la radice di ciò che si ha davanti e scegliere con coraggio ciò che è secondo Dio. 3. La qualità degli adulti, premessa di ogni accompagnamento, in modo che loro non siano “adolescenti” né “adulterati” ma “adulti di qualità”. Il ruolo degli adulti degni di fede è fondamentale e i requisiti a loro richiesti sono: una chiara identità umana, una solida appartenenza ecclesiale, una visibile qualità spiri- tuale, una vigorosa passione educativa, una profonda capacità di discernimen- to. La vocazione non è mai individuale, ma una chiamata ecclesiale, comunitaria. In tal senso le prospettive che si presentano sono: 1. Uno stile di chiesa significativo basato sui seguenti verbi: uscire, vedere, chiamare. Tre verbi che invitano ad entrare nella logica di una competenza specifica per rispondere alle nuove situazioni. 2. L’idea di pastorale giovanile vocazionale: “riconosciamo una inclusione reci- proca tra pastorale giovanile e pastorale vocazionale”. 3. Condividere le buone pratiche per crescere. La biblista, Suor Elena Bosetti, SJBP, ha proposto una relazione-lettura del Vangelo di Giovanni: “Il vangelo corre a due voci: Maria di Magdala e Simon Pietro”. Mons. Paolo Martinelli, ofm cap, ha presentato una riflessione sul tema “Senso e pro- spettive della vocazione oggi”. Il relatore, sottolineando che non è sufficiente presen- tare bene le figure vocazionali, occorre innanzitutto educare alla vita stessa come vo- cazione, come progetto pensato da Qualcun altro, al quale il giovane è chiamato a portare il proprio contributo costantemente in ascolto del suo Creatore, accogliendo il mistero originario di essere figli e lasciarsi “pro-vocare” dalla realtà. Le due giornate, in prospettiva del Sinodo, hanno inteso mettere a fuoco la presenza educativa e significativa delle religiose nella pastorale giovanile vocazionale. In quan- to consacrate, siamo chiamate a offrire un servizio responsabile ai giovani, in comu- nione con la pastorale della Chiesa locale. È nostro compito offrire la testimonianza non di una vita perfetta, ma incarnata nella realtà e felice, perché come dice don Toni- no Bello: “Se la vita la donate, non la perdete; perdete il sonno, perderete il denaro, perderete la quiete, ma non la vita”. Rispondere alla vocazione di Dio riempie la vita di Vita! Premio per l’Impegno nell’Educazione – USA A ricevere il premio “Lead. Learn. Proclaim. Award.” nel- la Diocesi di Camden per il 2018 è stata la consorella Sr. Marianne McCann, direttrice della scuola superiore dioce- sana “Paul VI” High School in Haddonfield dal 2001. Il suo servizio generoso, di totale dedizione, è cominciato quando è stata assegnata a quella sede come insegnante di inglese, nel 1975. 8
Lea Pittman, una docente della scuola, ha affermato: “Sr. Marianne incarna il ruolo autentico dell’insegnante cattolico: guida previdente e saggia, modello di fede”. La sovrintendente delle scuole cattoliche nella diocesi, Mary Boyle, ha scritto che “…la sua risorsa più grande è l’abilità nel riconoscere e portare a livello di valida leadership insegnanti e studenti che ne hanno la capacità.” Tra questi, ci sono il Ve- scovo della Diocesi di Metuchen, Sua Ecc.za James F. Checchio, e il Vicario della Diocesi di Camden, Rev. Robert E. Hughes, oltre al Direttore delle Vocazioni nella stessa Diocesi, Rev. Michael M. Romano. Sr. Marianne, da parte sua, fa notare: “Non ho mai perso l’amore per l’insegnamento. Anche oggi, più di tutto sono felice di essere nella classe dove posso incontrare diret- tamente gli studenti. I ragazzi sono belli come erano 30 anni fa…Le cose, gli strumen- ti, possono cambiare, ad es. il computer e il cellulare, ma gli studenti no!”. Giornate comunitarie di Formazione – Prov.“Sacro Cuore”, Italia Distinte in due gruppi, le Maestre della Provincia “Sacro Cuore” hanno partecipato al- le Giornate comunitarie di Formazione continua nella Casa Provinciale, Via delle Fornaci, nei giorni 27-30 dicembre 2017 e 3-5 gennaio 2018. La Dott.ssa Angela Ba- sile ha guidato la riflessione, condividendo la sua ricca esperienza in ambito formativo e assistenzia- le. Ha sot- tolineato che “Per vivere serene è necessario prendersi cura di se stesse e delle altre; essere pronte a riconoscere le nostre virtù e i nostri limiti e lavorare assiduamente per crescere in maturità e responsabilità…Prendersi cura di se stesse e delle altre attraverso un lavorio in- teriore, e coltivare una relazione vera, totale e pro- fonda con il Signore per essere trasformate in Lui, è non solo auspicabile, ma assolutamente necessario.” Le tre-giorni si sono concluse con il pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Quercia in Viterbo, che celebra il Giubileo Straordinario Diocesano per i 600 anni della presenza della venera- ta immagine. Ricordando che, in quel luogo, S. Lucia si recava ogni anno con le sue Maestre, le consorelle si sono soffermate in preghiera; poi, dopo la Celebrazione Eucaristica, hanno visitato il museo. Il pomeriggio è trascorso con l’immancabile visita alla cripta della Cattedrale di Montefiascone, intorno alla Fondatrice. 9
Cammino della Lu&GI – … Nettuno… Roma A partire da settembre, ogni primo sabato del mese, i gruppi Lu&Gi di Nettuno e An- zio sotto la guida di Suor Franca e con la collaborazione di P. A. Coppola, CP, rettore del Santuario Nostra Signora delle Grazie e Santa Maria Goretti, si incontrano per vi- vere momenti di riflessione e di condivisione. Ascoltiamo quanto riferisce un giovane partecipante: “Ogni incontro mira a farci ri- flettere su aspetti particolari della nostra vita quoti- diana, in perfetta sintonia con il nostro essere, oggi, “Giovani Cristiani”. Tema portante di quest’anno, il cuore: “Dammi, Signore, un cuore che ascolta”, co- me quello che chiese Salomone a Dio. Nell’infinità di desideri che il Signore gli aveva concesso di espri- mere, Salomone ha chiesto la Sapienza del cuore, un cuore che sappia mettersi in ascolto, docile e ricetti- vo, umile e intelligente, in grado di andare oltre la superficie e giungere alla natura profonda delle cose… Quante volte il cuore ci parla? In quanto sede delle emozioni e dei sentimenti, talvolta ci spinge all’irrazionalità, a seguirlo oltre le nostre paure e i nostri limiti. Un cuore così, purtroppo, ci porterà sempre negli stessi luoghi, ci farà provare sempre le stesse emozioni. Un cuore intelligente, umile, accogliente, sa stare in silenzio e porsi in ascolto, sia degli altri che della Parola veritiera di Dio. Su questo filo conduttore ci soffermiamo ogni mese, riflettendo di volta in volta su un particolare diverso, con il supporto della musica e dei brani che accompagnano le nostre giornate, fonte inesauribile di ispirazione per noi giovani.” ***** Il weekend del 27-28 gennaio u.s., i gruppi Lu&Gi delle regioni di Lazio, Abruzzo, Umbria e Veneto con le Maestre Pie, Don Giosy e Don Marco, si sono riuniti a Roma, Via delle Fornaci per un incontro sul tema: “Dammi la gioia di rinascere”. Don Giosy ha esposto la sua catechesi sull’ascolto della coscienza e sul Sacramento della Confessione. La coscienza è come una presenza nell’intimo del- la persona, che esorta a fare il be- ne e a evitare il male. Quando ascolta la coscienza morale, la persona prudente può sentire Dio che parla…L’importante per cia- scuno è essere presente a sé stesso per cogliere e seguire la voce della propria coscienza. La ricerca dell’ interiorità è quan- 10
to mai necessaria perché la vita quotidiana spesso ci impedisce ogni riflessione, esa- me o introspezione: «Ritorna alla tua coscienza, interrogala. Quella sera fino a mezzanotte, tutti si sono ritrovati in cappella pronti a ricevere l’abbraccio di Dio attraverso il sacramento della Riconciliazione, aiutati da Don Mar- co e Don Francesco. La domenica, dopo la preghiera e il saluto della Madre Provinciale, Sr. Virginia Iame- le, il gruppo ha incontrato la Dott.ssa Angela Basile, docente di Etica e Bioetica nella facoltà di Medicina e Chirurgia all’Università di Tor Vergata e al San Raffaele di Mi- lano. Quello che doveva essere solo un incontro breve e di presentazione si è trasfor- mato in una vera e propria lezione di vita, di amore verso gli altri, con il racconto di fatti di vita quotidiana che hanno catturato l’attenzione dei ragazzi. Dopo la Celebrazione della Santa Messa che ha arricchito l’incontro trasformandolo in dono d’amore, tutti hanno preso la via del ritorno a casa, sicuramente con un baga- glio di riflessioni molto più ricco e soprattutto con “un cuore rinnovato”. Regione “Mater Misericordiae” - Eritrea L’8 dicembre 2017, festa dei bambini in Eritrea, le Maestre hanno accompagnato fuori del villag- gio, per un “picnic”, i piccoli alunni vestiti con i loro costumi, e lì tutti insieme hanno festeggiato con danze e hanno consumato una buona merenda! Il 30 dicembre 2017 è avvenuta la cerimo- nia di consegna del diploma alle donne che hanno completato con successo i corsi di “economia domestica”. Lo spettacolo natali- zio, dei bambini e delle donne della scuola, è stato ideato e curato in un clima di serenità e di gioia dalle probande. Le Maestre della Regione, insieme a tutta la popo- lazione, stanno mostrando coraggio e pazienza: preghiamo per la loro missione e la testimonianza viva di fede cristiana. 11
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