Addomesticate Medioevo - L ...
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Finlandia, le renne addomesticate già nel Medioevo Archeologi dell’Università di Oulu, insieme a ricercatori nordici, hanno scoperto che l’alimentazione supplementare delle renne iniziò in alcune località già 800 anni fa. Nell’ambito di uno studio è stata esaminata la composizione isotopica stabile di reperti ossei archeologici; la dieta lascia il segno sulla composizione chimica del tessuto osseo, ad esempio sui valori isotopici stabili dell’azoto. I reperti ossei sono originari della Finlandia settentrionale e della Svezia settentrionale e risalgono al periodo compreso tra il XIII e il XVII secolo. Il periodo è particolarmente interessante nella storia dell’allevamento delle renne, poiché durante questo periodo questa attività si sviluppò in molti luoghi ove era presente la principale forma di sussistenza delle comunità Sámi, su cui si basava anche la loro organizzazione sociale. Tuttavia, si
sa poco sulle pratiche di allevamento delle renne durante questo periodo. Al giorno d’oggi, l’alimentazione supplementare delle renne è comune, poiché i cambiamenti climatici, il numero di renne e altre forme di utilizzo del suolo stanno mettendo a dura prova i pascoli invernali. Nell’allevamento tradizionale, all’inizio del XX secolo, era comune dare alle renne cibo aggiuntivo, come licheni, fieno durante gli inverni difficili. Tuttavia,
le prime fasi dell’alimentazione supplementare non erano precedentemente note. “Abbiamo scoperto che alcuni dei campioni di ossa di renna archeologici avevano valori che differivano dal valore dell’isotopo di azoto naturale della renna. La composizione in azoto del fieno e delle foglie è diversa da quella del lichene. Valori isotopici divergenti indicano la sostituzione del lichene con fieno o licheni nella dieta invernale delle renne”, secondo la professoressa Anna-Kaisa Salmi e la ricercatrice Tiina Äikäs dell’Università di Oulu. Alcuni dei campioni appartenenti a renne nutrite risalgono al XIII secolo e sono stati trovati sia in Finlandia che in Svezia. “Sembra che le renne venissero nutrite in località già nel XIII secolo. Tuttavia, non tutte le renne hanno ricevuto cibo supplementare, quindi non è stata un’alimentazione su larga scala, ma piuttosto un fenomeno occasionale e locale. L’alimentazione potrebbe anche essere correlata all’addomesticamento delle renne in connessione con l’addestramento di animali da tiro”. I ricercatori dell’Università di Oulu stanno studiando l’alimentazione supplementare delle renne insieme a ricercatori delle università di Stoccolma e Tromsø. Lo studio ‘Zooarchaeological and stable isotope evidence of Sámi reindeer offerings’* è pubblicato nel Journal of Archaeological Science: Reports. * https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2352409X193 01610
Usa, Donald Trump verso l’impeachment: Camera approva misura procedurale La maggioranza della Camera Usa ha approvato col sostegno dem una misura procedurale che spiana la strada al voto per l’impeachment di Donald Trump, atteso in serata (nella notte in Italia). Donald Trump è “un pericolo evidente ed immediato, deve essere processato, condannato e destituito“: lo ha detto la speaker della Camera Usa Nancy Pelosi. “Alla luce delle informazioni di ulteriori manifestazione chiedo che non ci sia violenza e non ci siano vandalismi”. Lo afferma Donald Trump in una nota a Fox. Il presidente chiede quindi l’aiuto di “tutti gli americani” a “stemperare le tensioni” e ribadisce di essere contrario alla
violenza “di ogni tipo”. Intanto proseguono i preparativi per la cerimonia di insediamento di Biden. I 15.000 agenti della Guardia Nazionale a Washington saranno in parte armati, e il Secret Service sta allestendo una maxi-operazione di sicurezza per blindare la città. Il timore è di nuove proteste violente: almeno 16 gruppi, di cui alcuni armati, si sono fatti avanti per manifestare. Google sospende spot politici per insediamento Biden – Google sospende tutti gli spot politici fra il 14 e il 21 gennaio in vista della cerimonia di insediamento di Joe Biden. Accusato per assalto al Congresso si è suicidato – Chris Stanton, uno degli uomini accusati per le proteste al Campidoglio, si è suicidato. Lo riportano i media americani, sottolineando che Stanton si è tolto la vita nella sua abitazione a Alpharetta, in Georgia. La polizia ha rinvenuto nella sua casa due fucili semiautomatici. USA, eseguita la condanna a morte di Lisa Montgomery
E’ stata uccisa con iniezione letale in un’esecuzione federale Lisa Montgomery, la prima donna a essere messa a morte in 70 anni. Lo comunica il Dipartimento di Giustizia Usa. La sua esecuzione era stata sospesa ieri per consentire una perizia psichiatrica sulla donna: una sospensione che aveva suscitato speranze in quanti nel mondo si oppongono alla pena di morte. Lisa Montgomery, l’unica donna nel braccio della morte federale, ha ricevuto l’iniezione letale nel carcere di Terre Haute, in Indiana. La donna, 52 anni, era stata riconosciuta colpevole di un delitto efferato: l’uccisione a nel 2004 nello stato del Missouri di una donna incinta,la 23/enne Bobbie Jo Stinnett, alla quale ha estratto con un coltello il feto, portato via come se fosse suo figlio, lasciandola morire dissanguata. Oggetto di gravissimi abusi in famiglia da bambina, Montgomery
era ritenuta gravemente malata di mente. E dopo la fine, imposta da Donald Trump, della moratoria sulla pena di morte federale, proprio su questo aspetto si è incentrato il ricorso dei suoi avvocati, accolto ieri da un giudice dell’Indiana, per una nuova perizia psichiatrica. Poi il via libera all’esecuzione, in ottemperanza a quanto già deciso dalla Corte Suprema. “Dopo un’allucinante serie di decisioni, le une contro le altre, di vari tribunali, ore di incertezza e una vana richiesta finale di sospensione, Lisa Montgomery è stata messa a morte alle 7.31 ora italiana. L’11ma esecuzione federale sotto Trump, la prima di una donna da 67 anni”. Lo scrive in un tweet il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury. Indonesia, precipitato in mare il Boeing partito da Giakarta
Il governo indonesiano ha confermato che il Boeing 737 della Sriwijaya Air – di cui si erano persi i contatti quattro minuti dopo il decollo da Giakarta – è precipitato in mare. Il volo trasportava 62 persone, di cui 56 passeggeri – tra i quali tre neonati e 7 bambini – e sei membri dell’equipaggio. Il volo Sriwijaya Air SJ 182 era sulla rotta Jakarta- Pontianak. La perdita del contatto è avvenuta intorno alle 14 locali. “Sospetti rottami” del Boeing erano stati ritrovati in mare al largo di Giakarta. E un pescatore aveva raccontato di aver visto un aereo schiantarsi in mare dopo una picchiata.
Finlandia, esteso ai 18 anni l’obbligo scolastico Mentre in Italia ci si arrovella sulla questione della riapertura o meno delle scuole a gennaio e sui rischi legati alla pandemia relativamente alla frequenza scolastica, il governo finlandese ha deciso di innalzare l’obbligo scolastico dagli attuali 16 anni ai 18. La Finlandia sia aggiunge cosi ai quattro Paesi europei dove è in vigore l’obbligo dell’istruzione a 18 anni: Belgio, Portogallo, Paesi Bassi e Germania. Infatti, il Parlamento ha approvato lo scorso 15 dicembre una proposta che estende in tale direzione l’istruzione obbligatoria. Allo stesso tempo, l’istruzione secondaria superiore sarebbe gratuita per gli studenti dell’istruzione obbligatoria estesa. La riforma migliorerebbe anche l’orientamento degli studenti e svilupperebbe l’istruzione
nella fase di transizione; la riforma entra in vigore il 1 ° agosto 2021. I giovani che terminano la loro istruzione scolastica completa nella primavera del 2021, principalmente i nati nel 2005, sarebbero i primi a essere interessati dalla riforma. Il ministro dell’Istruzione finlandese. Jussi Saramo L’estensione dell’istruzione obbligatoria è uno degli obiettivi fissati nel programma governativo. La riforma mira ad aumentare il livello di istruzione e competenza dei finlandesi, a ridurre i divari di apprendimento ed ad aumentare l’uguaglianza e la non discriminazione nell’istruzione. L’estensione dell’istruzione obbligatoria dovrebbe contribuire ad aumentare anche il tasso di occupazione. Nonostante le numerose iniziative pubbliche a sostegno, circa il 16 % dei giovani non riesce ancora a completare una qualifica secondaria superiore e non è più possibile cavarsela nella vita e nella vita lavorativa con la sola istruzione di base. Con l’estensione della scuola dell’obbligo, a ogni
giovane sarà quindi garantito un titolo di scuola secondaria superiore, secondo una dichiarazione del ministro dell’Istruzione. Secondo la nuova legge, l’istruzione obbligatoria termina quando un giovane raggiunge i 18 anni od ha completato un ciclo di studio secondario superiore (il programma di scuola secondaria superiore e l’esame di immatricolazione o un titolo di istruzione secondaria superiore professionale). Istruzione e i pasti quotidiani (come avviene attualmente) restano gratuiti, insieme a libri di testo e altri materiali necessari per l’insegnamento, strumenti, abiti da lavoro e materiali, nonché i cinque test richiesti per completare l’esame finale, comprese le ripetizioni di test non superati. Anche il percorso verso la scuola per viaggi di 7 chilometri o più resta gratuito al livello secondario superiore mentre rimane a carico dello studente l’attrezzatura speciale necessaria per gli studi, come strumenti musicali ed attrezzature sportive. L’istruzione continuerà ad essere gratuita fino alla fine dell’anno solare in cui lo studente compie 20 anni, ed il periodo di istruzione gratuita potrebbe anche essere prolungato per giustificati motivi, ad esempio a causa di malattia od altri motivi specifici Ai fornitori di istruzione scolastica completa compete intensificare l’orientamento degli studenti negli anni 8 e 9 della scuola dell’obbligo con particolare attenzione alla preparazione degli studenti per la fase successiva degli studi. Prima della fine dell’ultimo anno dell’istruzione scolastica di base, gli studenti devono presentare domanda per l’istruzione secondaria superiore, od un altro tipo di istruzione nell’ambito dell’istruzione obbligatoria. L’obbligo della domanda continuerà fino a quando lo studente non avrà trovato un istituto ove studiare. Allorquando gli studenti abbiano completato l’istruzione scolastica completa, il fornitore di questa rimane responsabile della guida, del supporto e della supervisione delle prestazioni degli studenti
dell’istruzione obbligatoria. Se uno studente che sta completando l’istruzione scolastica inferiore non riesce a ottenere un nuovo posto di studio, il responsabile del livello di istruzione inferiore è obbligato a informare le autorità locali del comune di residenza dello studente, che quindi prendono il giovane sotto la loro guida. Il comune deve esaminare la situazione generale del giovane e il suo bisogno di sostegno insieme allo studente ed al suo tutore o altro rappresentante legale; la riforma include inoltre un pacchetto di disposizioni per istruzione nella fase di transizione, da introdurre nel 2022. Sui costi a copertura della spesa per il bilancio statale, le seguenti risorse finanziarie sono state allocate nel Piano Fiscale Generale dello Stato: complessivamente 22 milioni di euro nel 2021, 65 milioni nel 2022,107 milioni nel 2023, 129 milioni nel 2024. Poiché la modifica legislativa riguarda una fascia di età per volta, la necessità di stanziamenti aggiuntivi aumenterà gradualmente ed essendo la durata media degli studi nell’istruzione secondaria superiore e nell’istruzione per la formazione professionale di circa tre anni, significa che la necessità di stanziamenti aggiuntivi sarà pienamente soddisfatta nel 2024. La deputata socialdemocratica Eeva-Johanna Eloranta, in un suo intervento a difesa della riforma, osteggiata dalla destra all’opposizione, ha definito ‘limitati’ gli oneri finanziari derivanti dalla riforma poiché, con le sfide economiche e occupazionali causate dall’epidemia di COVID-19, in futuro l’impegno per estendere l’istruzione sarà molto più importante, anche con la stima che questa l’estensione dell’obbligo scolastico possa comportare un incremento del 4% del tasso di occupazione, e questo perché il tasso di occupazione di diplomati dalla scuola secondaria inferiore è di poco superiore al 40%, mentre quello dei diplomati di
scuola media superiore o professionale lo è di più del 70%. Un aumento dell’occupazione solo dell’1% genererà un’entrata di circa 700 milioni di euro in più nelle finanze pubbliche e quindi. tenendo presente questo fattore, il costo della riforma non è elevato. Usa, il congresso proclama la vittoria di Biden: respinte contestazioni esponenti repubblicani Il Congresso ha proclamato Joe Biden e Kamala Harris presidente e vicepresidente degli Stati Uniti al termine della seduta del Congresso a camere riunite per certificare i voti del collegio elettorale, vinto dal ticket dem con 306 voti contro i 232 di quello repubblicano.
Il parlamento ha respinto alcune contestazione avanzate da esponenti repubblicani dopo che la seduta era stata interrotta per l’assalto dei manifestanti pro Trump a Capitol Hill. Biden e Harris giureranno il 20 gennaio “Anche se sono totalmente in disaccordo con il risultato delle elezioni ci sara’ una transizione ordinata verso il 20 gennaio“, giorno del giuramento e dell’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca: lo afferma Donald Trump in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca. “E’ la fine del piu’ grande mandato presidenziale della storia, ma e’ solo l’inizio della nostra lotta per fare l’America di nuovo grande”, aggiunge. “Ho sempre detto che continueremo la nostra lotta per assicurare che solo i voti legali contino”, aggiunge Trump. Si aggrava intanto il bilancio delle vittime in seguito agli scontri avvenuti ieri durante l’assalto al Congresso americano da parte dei sostenitori di Donald Trump. Oltre alla donna uccisa da colpi d’arma da fuoco esplosi da un agente del Campidoglio, altre tre persone sono morte per emergenze e complicazioni mediche. Sono stati colpi di arma da fuoco sparati dalla polizia a uccidere Ashli Babbit durante le proteste. Lo ha riferito il capo della polizia di Washington, sottolineando che un’inchiesta è stata aperta sull’evento. La donna è stata colpita da un agente in uniforme della polizia del Campidoglio con la sua arma di servizio. Sono 13 i feriti e 52 le persone arrestate, molte per violazione del coprifuoco. Il vice consigliere per la sicurezza nazionale, Matt Pottinger, si è dimesso in seguito all’assalto al Congresso da parte dei fan di Donald Trump. Lo riferisce la Cnn. Intanto il sindaco di Washington ha esteso l’emergenza pubblica per altri 15 giorni, fino al 21 gennaio, il giorno dopo l’insediamento di Joe Biden, appuntamento per il quale si
temono nuovi forti tensioni. Donald Trump è sempre più solo. L’ipotesi di invocare il 25/o emendamento per rimuoverlo si sta rafforzando nel gabinetto del presidente, anche se l’idea non è stata ancora ventilata al vicepresidente Mike Pence. Il 25/o emendamento della Costituzione prevede che il vicepresidente prenda i poteri nel caso il presidente muoia, si dimetta o sia rimosso dal suo incarico. D’accordo sulla rimozione anche alcuni leader repubblicani. “Impeach”. Alexandria Ocasio-Cortez, la deputata star dei democratici, è stringata ma chiara sulle sue intenzioni. Vorrebbe procedere con l’impeachment di Donald Trump per gli scontri in Congresso. Ilham Omar, altra deputata liberal parte dello Squad (il quartetto che include anche Rashida Tlaib e Ayanna Pressley), ha annunciato di essere già al lavoro per la stesura degli articoli per l’impeahchment. E si susseguono diverse dimissioni, dalla portavoce di Melania Trump al vice portavoce della Casa Bianca. E stanno valutando di lasciare anche il ministro dei Trasporti e il consigliere per la sicurezza Nazionale. Intanto Trump, che ieri è intervenuto con un video in cui ribadiva l’accusa di elezioni falsate invitando comunque i suoi fan a ‘tornare a casa’, è stato bannato temporaneamente dai principali social media, Twitter, Facebook e Instagram. La condanna per l’assalto al Congresso statunitense è arrivata unanime da tutto il mondo. L’ex presidente Obama ha parlato di “grande disonore e vergogna” per gli Stati Uniti ma non “una completa sorpresa”. La violenza, ha detto, è stata “incitata da un presidente che ha continuato a mentire sul risultato delle elezioni”. “La violenza è incompatibile con l’esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche”, le parole del premier italiano, Giuseppe Conte. Parole di condanna sono arrivate anche da tutti i leader europei, da Macron a von der Leyen e Johnson. Protesta anche
del mondo dello sport americano. USA, la Corte d’appello di Washington DC da il via libera all’esecuzione di Lisa Montgomery Una Corte d’appello americana ha dato il via libera all’esecuzione di Lisa Montgomery, l’unica donna attualmente nel braccio della morte nel Paese: se l’applicazione della condanna avrà luogo, il 12 gennaio, Montgomery diventerà la prima detenuta in un carcere federale ad essere giustiziata in quasi 70 anni. Alla donna era stata inflitta la pena capitale per avere strangolato nel 2004 una signora incinta ed estratto il feto
dal suo corpo, che poi aveva rapito. Secondo quanto riportano i media internazionali, l’esecuzione era stata fissata originariamente per il mese scorso, ma era stata sospesa dopo che uno degli avvocati della donna si era ammalato di Covid. Il dipartimento di Giustizia aveva poi fissato la nuova data al 12 gennaio, ma i legali della Montgomery avevano argomentato che la data non poteva essere fissata mentre era in vigore una sospensione dell’esecuzione. Un giudice di un tribunale minore aveva quindi dato ragione alla difesa, ma ieri tre giudici della Corte d’appello di Washington DC hanno annullato la sua decisione, dando il via libera all’esecuzione. I legali della donna hanno già annunciato che presenteranno un’istanza contro la loro decisione. L’ultima donna ad essere giustiziata dal governo americano è stata Bonnie Heady, morta in una camera a gas nel Missouri nel 1953. Perseveranza, adattamento e ‘sisu’ per combattere pandemia e crisi: questa la ricetta dei governanti finlandesi
Il presidente finlandese Sauli Niinistö ha affrontato la stanchezza da pandemia nel suo discorso di Capodanno, esortando i propri connazionali a trovare la forza per andare avanti, Ha detto che le difficoltà derivanti dal virus sono ancora presenti nonostante l’inizio delle vaccinazioni e, su queste ultime, ha anche detto che miglioreranno la situazione solo se se ne farà un ampio uso. Nel suo intervento, il presidente ha ringraziato gli operatori sanitari, ma ha anche esteso le lodi all’intera nazione. Evidenziando come il Paese abbia affrontato la crisi pandemica meglio di tanti altri Paesi, Niinistö ha chiarito come si sia trattato di un risultato conseguito grazie ad uno sforzo comune. Ha aggiunto che i tempi difficili a causa del virus non sono finiti nonostante l’arrivo dei vaccini: infatti “anche se i vaccini ci hanno già dato qualche speranza, nel migliore dei casi le condizioni eccezionali continueranno per diversi mesi. Rispettare le restrizioni è l’unico modo per sbarazzarsene”. Nel ricordare gli sforzi affrontati dalla Finlandia nel
dopoguerra per la costruzione dello stato sociale, Niinistö ha invitato i finlandesi ad andare avanti con uno sforzo condiviso non dimenticando di trovarsi di fronte un territorio inesplorato. Ha toccato anche l’argomento della sicurezza, sia a livello nazionale che individuale, accennando ad un recente dibattito che coinvolge considerazioni sulla sicurezza riguardante donne e bambini finlandesi rimpatriati dal campo di detenzione di Al-Hol, in Siria; si è detto anche turbato dalla recente, massiccia violazione di dati che ha coinvolto la società privata di servizi di salute mentale Vastaamo e dall’attacco informatico subìto dal Parlamento. “La nostra sensazione di sicurezza è stata inoltre lesa da nuove minacce digitali. Che si tratti di dati sanitari, o del Parlamento o dei singoli cittadini, la frase ‘violazione dei dati’ non è abbastanza energica per descrivere il problema”, aggiungendo che la Finlandia deve migliorare la propria capacità di sventare minacce alla sicurezza sia nazionali che internazionali e che “non dovremmo mai riconoscere che le nostre politiche sono state ingenue”, ha detto. Coronavirus e clima, temi cruciali Il Presidente ha annotato come il coronavirus abbia fatto sì che le persone in Finlandia adottassero comportamenti mai immaginati non molto indietro. Queste esperienze potrebbero offrire lezioni per riuscire a mitigare i cambiamenti climatici, che,sostanzialmente, sono provocati da comportamenti umani. Il tradizionale discorso di Nuovo Anno del Presidente era stato preceduto anche da quello rivolto ai finlandesi dalla prima ministra Sanna Marin, che aveva sottolineato come il successo della reazione del popolo finlandese nell’affrontare la pandemia non sia da solo sufficiente per superare veramente la crisi, soffermandosi sulla necessità di un costante impegno comune e collettivo “per ripristinare l’economia europea oltre ad adottare misure a livello nazionale. Dobbiamo guardare
oltre noi stessi. “ Sanna Marin Ha anche ricordato che poiché le vaccinazioni contro la malattia sono appena iniziate, la pandemia non è certo esaurita e come sia quindi fondamentale che la gente continui a dimostrare moderazione, ad agire in modo responsabile ed a rispettare le linee guida messe in atto per contenere il virus. Per la prima ministra “ci vorrà del tempo per ottenere una copertura vaccinale sufficiente per tutta la popolazione”, ricordando l’impegno finanziario UE da 750 miliardi di euro attivato per aiutare gli Stati membri a riprendersi dallo shock economico provocato dalla pandemia; ed ha riferito che il Governo sta attualmente elaborando un proprio programma di recupero come parte dello strumento. Il programma si adopererà per realizzare una rapida ripresa, procedendo con le
necessarie riforme strutturali nell’economia e nei servizi pubblici, con un focus su settori come la transizione verde e digitale; mercati del lavoro e vita lavorativa; competitività internazionale; e istruzione, ricerca e innovazione. Esprimendo fiducia e ottimismo nelle capacità del suo popolo, Sanna Marin ha ricordato che “disponiamo di un sistema sanitario ben funzionante, di autorità affidabili e di una democrazia stabile, di insegnanti qualificati e competenti, di capacità digitali avanzate, di capacità di adattarci rapidamente a situazioni inaspettate e fiducia reciproca nella società, e tutto ciò ci ha aiutato a resistere alla crisi. Noi finlandesi siamo noti per il nostro coraggio, la perseveranza e la tenacia.” Qualità che sono sintetizzate nella parola ‘sisu’. Tuttavia il Paese deve comunque continuare i suoi sforzi per svilupparsi in una direzione più socialmente, ecologicamente ed economicamente sostenibile.“Anche se questo decennio è iniziato in un modo che non avremmo potuto prevedere l’anno scorso, possiamo ancora trasformarlo in un decennio di soluzioni. Ciò richiederà coraggio e capacità di lavorare insieme e resistere all’incertezza. Le stesse cose che il 2020 ha richiesto a tutti noi ”, ha concluso. Gran Bretagna, bye bye Europa: a mezzanotte Londra fuori dalla UE
Con il consenso ufficiale della regina Elisabetta II all’accordo per la Brexit, sono stati compiuti tutti i passi formali per il divorzio tra il Regno Unito e l’Unione Europea. Allo scoccare della mezzanotte, quando a Londra il Big Ben batte le 23, si chiude il periodo di transizione e la Gran Bretagna lascia il mercato comune, concludendo il cammino iniziato il primo gennaio 1973 con l’ingresso nella Cee. Dal 1 gennaio 2021, i rapporti tra le due sponde della Manica vengono regolati dal trattato concordato con Bruxelles dal governo di Boris Johnson, dopo nove mesi tesissimi durante i quali è aleggiato più volte lo spettro di un ‘no deal’ dalle conseguenze imprevedibili. Per i 27 si apre forse la chance di una maggiore integrazione, quella “even closer union” che Downing Street ha sempre avversato, forse facendo da involontaria sponda a una Germania che non ha finora condiviso appieno le spinte francesi per un’accelerazione verso un’unione politica e militare. Per Johnson ora il “destino” del Regno Unito “torna fermamente nelle mani” dei suoi cittadini.
Un Paese diviso Il processo, che si è aperto con la vittoria di stretta misura dei ‘Leave’ al referendum del giugno 2016 e che ha dominato negli ultimi anni il dibattito politico britannico, lascia però un Paese diviso, con la Scozia, dove i ‘Remain’ avevano trionfato, che insiste su un terzo referendum per l’indipendenza e alcune categorie, come i pescatori, che già mugugnano per un compromesso che non ha limitato, come speravano, l’accesso dei concorrenti europei alle pescose acque britanniche. Forti interrogativi albergano anche nel vitale settore finanziario, che attende di comprendere come potrà continuare a lavorare nel territorio Ue una volta detto addio al mercato comune. Senza il passaporto europeo, le transazioni degli operatori della City saranno sottoposte allo stesso complesso regime di equivalenza previsto per le società americane o giapponesi. Nel cuore finanziario del vecchio continente si vivono situazioni contrastanti. Da una parte c’è ottimismo e si guarda alla prospettiva di una Gran Bretagna di nuovo proiettata sugli oceani, verso i mercati asiatici, come promesso da Johnson, che nei mesi scorsi ha a volte rievocato il passato imperiale come faro per il futuro. Dall’altra c’è un certo malumore per una trattativa che si è concentrata prevalentemente sul commercio e che ha fatto sentire un po’ ai margini un settore che dalla Ue trae un quarto del suo giro d’affari. BoJo sembra però intenzionato a mantenere l’impegno ad aprire il più possibile la Gran Bretagna ai mercati globali. Gli ultimi giorni lo hanno visto attivissimo sul fronte commerciale: oltre che con l’Europa, sono stati siglati accordi con Giappone, Canada, Singapore e Turchia. I prossimi obiettivi sono un’intesa con l’India, dove il primo ministro intende recarsi il mese prossimo, e con gli Stati Uniti, con i quali è già stato siglato un patto per la continuità doganale lo scorso 16 dicembre.
Le incognite restano: il 43% delle esportazioni del Regno Unito sono dirette verso l’Unione Europea, che dipende invece da Londra per solo l’8% delle proprie esportazioni. E gli effetti concreti dell’uscita dal mercato comune, anche in termini di approvvigionamenti di beni primari, si conosceranno appieno solo nei prossimi giorni. L’hard boarder scongiurato e la moral suasion di Joe Biden E’ stata un’ottima notizia l’aver scongiurato il ripristino di un ‘hard border’ tra le due Irlande, che avrebbe violato gli accordi del Venerdì Santo del 1998 e avrebbe potuto far risorgere la minaccia, dormiente ma mai scomparsa, di un ritorno dell’Ira. Ha contato molto, su questo fronte, la ‘moral suasion’ esercitata dal presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, un cattolico di origini irlandesi che non avrebbe mai tollerato una marcia indietro rispetto agli impegni che posero fine a trent’anni di violenze tra repubblicani cattolici e unionisti protestanti. Altrove, invece, tornano i controlli alla frontiera Nonostante l’accordo di libero scambio, ai due lati della Manica si allungheranno i tempi per il passaggio di merci e persone. Il canale tra Francia e Inghilterra è attraversato ogni giorno da 60 mila passeggeri e 12 mila mezzi pesanti. Michael Gove, ministro per l’Ufficio di Gabinetto britannico, ha avvertito che potrebbero esserci “intoppi”. Ad allungare i tempi di transito, sia via mare sia attraverso il tunnel, sarà il controllo dei passaporti. Secondo le stime delle autorità francesi, la durata media dei controlli passerà da 20 a 60 secondi circa. I sudditi di Sua Maestà potranno essere soggetti ai controlli dell’ufficio immigrazione transalpino e potranno restare nel territorio Ue per 90 giorni, dopo i quali avranno bisogno di un visto. Per le merci arriva in soccorso
la tecnologia per evitare rallentamenti eccessivi. Ma non è detto che tutto funzioni e subito. I due lati della Manica Gli esportatori da entrambi i lati della Manica dovranno dichiarare online i beni che passeranno la frontiera prima che i carichi partano. I camion dovranno presentare una documentazione contenente un codice a barre che gli agenti della dogana scansioneranno e invieranno, insieme al numero di registrazione del mezzo, alla loro controparte d’oltremanica. Il codice consentirà alle autorità di identificare il contenuto del carico e stabilire se sono necessarie ispezioni. I prodotti animali o vegetali di provenienza britannica verranno dirottati verso gli appositi controlli sanitari qualora le norme comunitarie lo esigano. A tale scopo verranno dispiegati 230 veterinari nei porti di Calais, Dunkirk e Boulogne-sur-Mer. Questi controlli, secondo le stime delle autorità francesi, riguarderanno il 10-12% dei carichi. Saranno esenti dai controlli i prodotti animali trasportati dall’Irlanda al Regno Unito. Parigi ha investito 40 milioni di euro e assunto 700 nuovi addetti per mettere in campo gli strumenti necessari a scongiurare ingorghi in seguito al ritorno della frontiera. Nei porti francesi sulla Manica sono stati costruiti 6 mila parcheggi aggiuntivi per la sosta dei mezzi che risultino privi della documentazione sufficiente o richiedano controlli approfonditi. Il governo britannico ha stanziato, da parte sua, 200 milioni di sterline (222 milioni di euro) per adeguare le infrastrutture portuali. Il direttore del porto di Dover, Doug Bannister, ha però lamentato il mancato raddoppio dei gabbiotti per il controllo dei passaporti francesi. In assenza di tale intervento, Bannister paventa “attriti” e “ritardi”. Numerosi esportatori hanno cercato di concentrare nel mese di dicembre più consegne possibili per evitare di intasare il canale. E c’è chi teme che gli imbottigliamenti
verificatisi in seguito alla temporanea chiusura della frontiera francese, seguita alla scoperta della contagiosissima variante “britannica” del coronavirus, siano stati solo l’inizio. Terremoto in Croazia, situazione drammatica come a Hiroshima: la scossa avvertita anche in Italia da Trieste fino a Napoli
Un terremoto di magnitudo 6.4 è avvenuto in Croazia ed è stato avvertito in Italia, lungo la costa Adriatica, da Trieste all’Abruzzo. L’epicentro è stato localizzato intorno a Petrinja, una cinquantina di km a sud di Zagabria, una regione già colpita ieri da scosse sismiche. Stando ai media locali, a Petrinja tra gli edifici crollati vi sarebbero il locale ospedale e un asilo. Due le vittime finora: una ragazzina di 12 anni e un giovane di 20 anni. Il sindaco della cittadina, Darinko Dumbovic, ha parlato di totale distruzione. “La situazione è come a Hiroshima”, ha detto. Ingenti danni materiali anche a Sisak, poco distante da Petrinja, dove vengono segnalati numerosi feriti. La popolazione impaurita si è riversata sulle strade e in luoghi all’aperto. I media regionali parlano di gravi danni a Petrinja, con edifici crollati, interruzione di elettricità e linee telefoniche. Il terremoto è stato avvertito in tutta la Croazia ma anche in Serbia e Bosnia-Erzegovina. Il centro di Petrinja sarebbe stato completamente distrutto dalla scossa.L’Esercito croato è stato mobilitato per fornire assistenza alle popolazioni della Croazia centrale. Stando ai media regionali almeno 300 militari sono partiti per Petrinja, dove si sono registrati i danni maggiori. Il premier croato Andrej Plenkovic ha parlato al telefono con la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, che ha promesso aiuti urgenti da parte dell’Unione. “Siamo pronti ad fornire aiuto, ho pregato il commissario Janez Lenarcik di recarsi in Croazia non appena la situazione lo consentirà”, ha detto von der Leyen, come riferito dai media locali. La forte scossa di terremoto è stata avvertita chiaramente in gran parte del Nord-Est dell’Italia, fino anche al Ravennate, a Bolzano e a nord di Napoli. Paura in alcuni quartieri del capoluogo campano, dove ai piani alti delle abitazioni delle zone collinari i lampadari hanno oscillato a lungo. In Veneto sono diverse le segnalazioni giunte ai Vigili del Fuoco che al momento però non registrano danni a cose o strutture.
Meghan Markle: il regalo di Natale speciale per William Quasi un anno è passato dal giorno in cui è scoppiata la bomba della Megxit. L’8 gennaio 2020, infatti, Meghan Markle e il Principe Harry hanno annunciato la volontà di rinunciare ai ruoli senior a Palazzo e di rendersi indipendenti economicamente. Da quel giorno, sono cambiate tantissime cose e la Royal Family britannica si è trovata davanti alla necessità di affrontare nuovi equilibri. A metterli a rischio ci ha pensato il libro Finding Freedom, la biografia dei Duchi di Sussex scritta da Carolyn Durand e Omid Scobie. Tra le pagine di questo volume, che ha subito fatto il pieno di vendite, vengono rivelati diversi dettagli del passato della coppia,
con un focus, come è chiaro dal titolo, sul processo che ha portato alla Megxit. Nella biografia dell’ex attrice di Suits e del secondogenito di Carlo si parla anche del primo Natale trascorso da Meghan con la Famiglia Reale. Per raccontarlo bisogna tornare indietro al 2017, anno in cui la coppia non era ancora convolata a nozze. La presenza di Meghan è stata un’eccezione alla regola: per rendersene conto, basta ricordare che Kate Middleton ha trascorso il Natale con la Famiglia Reale solo dopo il Royal Wedding dell’aprile 2011. Ai tempi, Meghan Markle conquistò William con un regalo davvero speciale. Come ricordato dal sito www.lettoquotidiano.it, l’allora attrice scelse per il cognato un cucchiaio con la scritta “Cereal Killer”. Per capire bene il significato di questo dono, è necessario fare presente che i reali britannici hanno un’usanza molto particolare, ossia quella di scambiarsi doni particolarmente ironici. Un esempio? La cuffia da doccia decorata con la frase “Ain’t life a [expletive]” donata da Harry a nonna Elisabetta. Una tradizione antica e molto importante per la Regina Elisabetta La tradizione di scambiarsi regali ironici e bizzarri è molto importante per la Regina Elisabetta, che ha mantenuto fino ad oggi un’abitudine che ha avuto inizio tanto tempo fa, ossia negli anni in cui sul trono d’Inghilterra sedeva la Regina Vittoria. Il Natale 2017 è stata una vera e propria audizione per l’allora 36enne attrice americana. Come rivelato al tabloid People da una fonte vicina alla Famiglia Reale inglese, nonostante fosse già una diva affermata e una donna capace di gestire situazioni professionali anche molto difficili, Meghan prese molto seriamente l’occasione del pranzo di Natale a
Sandringham. Sempre secondo l’insider, ai tempi l’ex attrice, oggi mamma del piccolo Archie, era seriamente intenzionata a fare una buona impressione sui suoi futuri parenti (a Natale 2017 era già stato ufficializzato il suo fidanzamento con Harry, che avrebbe poi sposato nel maggio 2018). Da allora, come sopra specificato, tanta acqua sotto i ponti è passata. La coppia si è sposata, Lady Markle è diventata mamma del piccolo Archie nella primavera 2019 e, dopo la Brexit, si è trasferita con il figlio e il marito prima in Canada e successivamente a Los Angeles, in una bellissima villa in località Montecito. Per il 2021, i suoi progetti sono numerosi e importanti. Tra questi spicca senza dubbio il lancio ufficiale della fondazione filantropica Archewell, intitolata al bimbo nato quasi due anni fa. Si parla inoltre – e le fonti sono testate come il Daily Mail e Hola! – di un ritorno della coppia in Gran Bretagna. Meghan e Harry, infatti, sarebbero intenzionati a rinegoziare con la Regina Elisabetta, Carlo e William i termini dell’addio alla Famiglia Reale. Secondo fonti accreditate, la coppia avrebbe intenzione di chiedere il mantenimento del patrocinio di diverse associazioni che hanno rappresentato nel corso dei mesi in cui sono stati membri senior di The Firm.
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