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Toscana Energia Box n. 1 - Dicembre 2011 - Rivista inviata in omaggio economia•territorio•arte 4 Anigas 24 34 A Prato Lou Reed la stagione nascono il mio rock delle gare le fabbriche continuerà si avvicina di energia a sorprendervi
PRIMOPIANO ENERGIETOSCANE Focus • Punti di Vista Tendenze • Novità Mercato • World Report Decisioni • Progetti 4 20 La stagione delle gare si avvicina Rifiuti: emergenza o risorsa? di Michela Signorini di Marco Frey 8 24 Sulle spoglie dell’atomo: Fabbriche di energia, così le la partita del dopo Fukushima aziende puntano sul futuro di Elena Comelli di Angela Feo 12 Sviluppo, efficienza, etica. 28 Come ripensare il nostro Firenze, teatro sistema energetico dell’energia spiegata di Giovanni Battista Zorzoli di Vittorio Ghione 16 30 Vi presentiamo il solare In viaggio al fianco a basso costo dei comuni di Claudia Riani di Angela Feo TERZAPAGINA Arte • Cultura • Musica Sport • Rubriche Toscana Energia Box n. 1 - Dicembre 2011 34 Periodico di Toscana Energia Lou Reed: il mio rock Registrazione del Tribunale di Firenze n. 5855 del 15/11/2011 continuerà a sorprendervi di Angela Feo 4 Direttore responsabile: Angela Feo A cura dell’Ufficio Comunicazione 38 e Gestione del Brand di Toscana Energia L’energia entra in classe con un click Hanno collaborato: di Michela Signorini Elena Comelli, Rosella Fantoni, Marco Frey, Vittorio Ghione, Carlo Pestelli, Antonio Polito, Elisabetta Quattrini, Claudia Riani, 40 Michela Signorini, Giovanni Battista Zorzoli. Barga, un borgo medievale dall’anima internazionale Si ringraziano: di Michela Signorini Marco Bonini, Moira Pierozzi, 24 Marco Quinti, Veronica Triolo. 42 La rivista Toscana Energia Box, per garantire Pillole di energia al massimo l’obiettività dell’informazione, a cura di Rosella Fantoni lascia ampia libertà di trattazione e Elisabetta Quattrini ai suoi collaboratori, anche se non sempre ne può condividere le opinioni. 44 Direzione, redazione, amministrazione: Con tutta l’energia possibile Via dei Neri 25 - 50122 Firenze di Antonio Polito 34 Progetto grafico e impaginazione: Sesamo Comunicazione Visiva sas 45 www.sesamo.net - info@sesamo.net Vi racconto il rinascimento www.toscanaenergia.eu del Museo Galileo di Carlo Pestelli
Toscana Energia entra nel 2012 sull’on- da lunga di un trend di crescita che continua da alcuni anni. Una recente indagine di Me- diobanca lo ha certificato: l’azienda è all’ot- tavo posto in Italia tra le medie imprese più dinamiche. E dinamici intendiamo continuare ad essere. Davanti a noi ci sono nuove sfide, a cominciare dalle gare per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas. L’obiettivo è continuare a crescere, anche attraverso fusioni con nuovi partner, acquisendo nuove quote di mercato e migliorando ulteriormente la qualità dei servizi offerti. Ripensando ai risultati ottenuti in questi anni devo un sentito ringraziamento al dottor Pier Borra, che lascia la carica di amministratore delegato per continuare la sua brillante carriera con importanti responsabilità in Italgas. Pier è con noi dal 2006, dopo aver ricoperto la stes- sa carica in Toscana Gas. La sua esperienza nel settore è stata cruciale per vincere tante sfide in anni intensi e di trasformazione della società. Prende il suo posto al vertice dell’azienda il dottor Eduardo Di Benedetto, nuovo ammi- nistratore delegato. Anche Di Benedetto porta con sé una grande esperienza essendo stato, tra l’altro, direttore sviluppo e attività commerciale di Snam Rete Gas. Con lui continuerà la virtuosa collaborazione tra soci industriali e soci pubblici che è uno dei punti di forza di Toscana Energia. Con il nuovo anno arriva anche il nuovo numero della nostra rivista che offre ai lettori una finestra sul mondo dell’energia e della cul- tura, spaziando dai grandi scenari globali alle questioni rilevanti per il nostro territorio. Con una visione di insieme aperta e profonda. Lorenzo Becattini toscana energia box 3
Focus • Punti di Vista • Mercato • World Report PRIMOPIANO Intervista a Bruno Tani, Presidente Anigas La stagione delle gare si avvicina DI MICHELA SIGNORINI Sta per essere completata la riforma sulla distribuzione del gas. Dopo la recente pubblicazione dei decreti del Ministero dello Sviluppo Economi- co manca soltanto la pubblicazione dell’ultimo regolamento sui criteri per l’aggiudicazione delle gare foto: • Bruno Tani, presidente di Anigas Foto: Archivio Toscana Energia • lungo percorso di riforma del settore della Si avvia alla conclusione il siano effettuate solo per ambiti territoriali minimi e non più per singolo comune. ai quali individuare il vincitore. A parlarne è Bruno Tani, presidente di Anigas. distribuzione gas. Sono passati quasi 12 Con la recente pubblicazione degli ulti- anni dal decreto legislativo 164/2000 che mi decreti oggi il quadro è completo: sono Ci stiamo avvicinando alla “stagio- ha stabilito che la gestione del servizio di stati individuati con precisione gli ambiti mi- ne” delle gare per l’affidamento del distribuzione gas deve essere assegnata nimi territoriali oggetto di gara, 177 com- servizio distribuzione gas. Cosa cam- con gara. plessivi al livello nazionale di cui 11 in Tosca- bierà nei rapporti tra amministrazioni Non solo, mentre il vecchio Testo Uni- na; sono state definite le modalità di calcolo comunali e soggetti industriali gestori? co 2578/1925 attribuiva a ogni singolo co- del rimborso ai gestori uscenti; è stato rego- È sicuramente una grande occasione mune il potere di assegnare l’esclusiva per lamentato il passaggio del personale dipen- per razionalizzare il settore e aumentarne l’attività di distribuzione gas nel proprio dente dal vecchio al nuovo gestore; sono l’efficienza. In generale i rapporti fra le territorio, ora la legge prevede che le gare stati approvati, infine, i criteri guida in base aziende di distribuzione del gas e i comuni 4
sono sempre stati occasionali, riferiti più che altro a richieste di estensione rete a zone meno densamente abitate. Il servizio gas è solitamente ben gestito, sono rari i Anigas disservizi, per cui, in assenza di problemi o di ritorni negativi dei cittadini, le ammi- nistrazioni comunali non sentono questo servizio come un “problema” di cui si de- L’Associazione Nazionale Industriali Gas, protagonista dal 1946 vono occupare. Ma con l’obbligo della or- delle vicende del settore, è una realtà associativa confindustria- ganizzazione delle gare questo cambierà. le del mondo gas che rappresenta tutti i segmenti della filiera I comuni dovranno occuparsi di nuovo di (stoccaggio, trasporto, distribuzione, vendita). questo servizio, richiedere ai concessionari lo stato di consistenza degli impianti, fare Tra le 80 imprese associate, che occupano più di 12.000 ad- detti, sono presenti i maggiori operatori del settore italiano ed gli opportuni controlli, individuare le linee estero, aziende di medie e piccole dimensioni che nel loro in- di sviluppo coerenti con i piani urbanisti- sieme rappresentano circa il 60% del mercato italiano del gas. ci comunali. La nuova normativa preve- de che, dopo l’assegnazione del servizio, venga costituito a spese della società ag- giudicatrice un comitato di monitoraggio, espresso dagli enti locali concedenti, con la funzione di controparte contrattuale della società che si è aggiudicata la gara. Lo stesso avrà anche funzioni di vigilanza e controllo e dovrà verificare che ciò che è stato offerto in sede di gara venga ef- fettivamente realizzato. Si prevede che attraverso questo comitato i rapporti fra concessionario del servizio ed enti locali assumano una veste istituzionale e pro- grammata e non più saltuaria con richieste estemporanee. A chi sarà assegnato il ruolo di sta- zione appaltante? Non è prevista l’istituzione di un nuovo ente con questa funzione. Il regolamento sui criteri di gara stabilisce che i comuni demandino tale ruolo a uno dei soggetti Foto: Archivio Toscana Energia già presenti nel panorama degli enti lo- cali: il comune capoluogo di provincia o una società di patrimonio delle reti ove esistente. Se il comune capoluogo non è presente nell’ambito, i comuni possono individuarne uno capofila, la Provincia o sempre una società di patrimonio delle reti. I soggetti che assumono questo ruolo possono compiere tutti gli atti preparato- ri e necessari allo svolgimento della gara Si tratta di termini finali, alla scadenza dei in virtù della delega conferita loro dai co- quali viene previsto l’intervento sostitutivo muni appartenenti all’ambito. La delega è della Regione. Ciò significa che nulla im- “Questo estremamente ampia e comprende anche pedisce ai comuni di attivarsi anche prima la gestione dei rapporti con il distributore delle scadenze previste per avviare le gare e l’eventuale reperimento delle informa- d’ambito. Lo scopo del regolamento è, cambiamento zioni presso il gestore uscente. da un lato, evitare l’inerzia protratta oltre determinati limiti e, dall’altro, indurre uno è una grande occasione Con quali tempi saranno struttura- scaglionamento delle gare prevedendo per razionalizzare te le gare per ambiti? tempistiche diverse per l’intervento sosti- il settore L’avvio delle gare di ambito è un’ope- tutivo della Regione, calcolate - si presu- razione complessa. Occorre il coordina- me - anche tenendo conto delle scaden- e aumentarne mento di numerose realtà locali e il repe- rimento di informazioni presso soggetti ze naturali delle concessioni comprese in ciascun ambito. In questo modo viene l’efficienza” diversi. Il regolamento prevede quindi dei favorita la partecipazione alle gare: l’avvio tempi per l’individuazione della stazio- contestuale di una pluralità di gare di tale ne appaltante e per la pubblicazione del portata non consentirebbe agli operatori bando di gara e, a sua volta, ne prevede di partecipare e andrebbe quindi a scapito uno scaglionamento per gruppi di ambiti. della concorrenza. toscana energia box 5
Cosa prevede il sistema delle ag- giudicazioni? L’aggiudicazione avviene secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In realtà non si tratta di una novità: già il decreto Letta prevedeva tale criterio di aggiudicazione. Tuttavia, nel- la realtà delle prime gare avviate dopo il 2000, l’elemento economico ha assunto una forte prevalenza rispetto ai profili at- tinenti la gestione del servizio. A differen- za del decreto Letta, però, il regolamento dettaglia con precisione gli aspetti che dovranno essere valutati, attribuendo a ciascuno di questi un determinato peso nell’aggiudicazione. Tra le condizioni eco- nomiche merita di essere sottolineato, da un lato, lo sconto tariffario rispetto alle tariffe determinate dall’Autorità, e dall’al- tro la previsione degli investimenti di ef- ficienza energetica addizionali rispetto agli obiettivi annuali del distributore. Sul piano dei criteri di sicurezza e qualità del servizio, i distributori dovranno misurarsi sulle ispezioni della rete, le chiamate di pronto intervento, le misure del grado di odorizzazione e il superamento dei para- metri di qualità del servizio fissati dall’Au- torità. Infine, ciascun concorrente sarà chiamato a redigere il piano di sviluppo degli impianti, partendo dai documenti guida sugli interventi di estensione e po- tenziamento della rete. Quali saranno i mix tra i possibili criteri di aggiudicazione? Nella distribuzione dei punteggi il maggior peso è attribuito ad aspetti af- ferenti alla gestione del servizio. Ben 45 Foto: Archivio Toscana Energia punti vengono attribuiti al piano di svilup- po delle reti, 22 ai criteri di sicurezza e 5 a quelli relativi alla qualità. Addirittura 72 su 100 sono assegnati al concorrente che investe nello sviluppo degli impianti, nella sicurezza e nella qualità. In altre parole, viene premiato il distributore che “sa fare il suo lavoro” e non il gestore che offre più soldi al comune. Questo va prima di tutto a vantaggio del consumatore e mira a pre- servare le già ottime condizioni della rete e a incentivarne il miglioramento. Quali sono le maggiori difficoltà “Viene premiato che potranno presentarsi? Temo che le principali difficoltà pos- il distributore che sa fare il suo lavoro sano arrivare dai comuni stessi che non e non il gestore che offre più soldi saranno particolarmente tempestivi nel comune” al prendere le opportune iniziative per orga- nizzare le gare, questo per il motivo che ho già citato sopra: in genere il servizio gas funziona bene ed è regolamentato in maniera capillare, per cui dall’ottica di un comune non è un “problema” urgente di cui occuparsi. 6
La tempistica per gli enti locali Volendo sintetizzare brevemente il percorso che gli enti locali do- vranno compiere dalla pubblicazione del regolamento sui criteri, si possono individuare i seguenti passaggi: • entro un arco temporale che va da 6 a 42 mesi dall’entrata in vigore del regolamento la Provincia convoca i comuni degli ambiti in cui non è presente il comune capoluogo; • entro i successivi 7 mesi occorre identificare la stazione appaltante; Tra gli eventi • individuata la che stanno stazione condizionando appaltante, entrolasei geopolitica mesi vanno reperite del gas, la crisinecessarie le informazioni nei paesi dell’Africa Settentrionale, alla pubblicazione che del bando; ha colpito prima la Tunisia (che ci manda il gas algeri- • entro 15 l’Egitto no), poi o 18 mesi dai termini (fornitore fissati dal di metano conregolamento i giacimentideve essere pubblicato il bando di gara. al largo del delta del Nilo) e infine la Libia. La scadenza di tali termini comporta la possibilità per la Regione di esercitare il poteresono I primi segnali sostitutivo, arrivati previa già neldiffida mese dei soggetti interessati di febbraio a provvedere entro di quest’anno: un Tunisia dalla termineleperentorio. importazioni sono scese del 7,6% e la conduttura dalla Libia ha ridotto il tra- sporto di gas addirittura del 24,8%. Ambiti Territoriali in Toscana PdR* [n°] PdR* [%] 123.424 Città 256.842 PRIMOPIANO 107.828 68.800 125.360 153.450 10,54% 87.858 152.505 98.756 180.201 12,38% 100.859 1.455.883 100,00% *Punti di Riconsegna (contatori di utenza) Ritiene che potranno esserci cam- saranno condotti dagli stessi operatori di biamenti e benefici per i cittadini? prima. I benefici della razionalizzazione e Il settore della distribuzione gas in Ita- delle economie di scala ottenute grazie lia è già molto sicuro ed efficiente. L’at- alle gare d’ambito dovrebbero comunque tività di regolazione dell’Autorità per l’e- sentirsi nel medio termine. Non solo, in nergia elettrica e il gas è intervenuta in sede di gara alcuni parametri del servizio, maniera molto capillare su tutti i processi quali i tempi di esecuzione delle presta- necessari all’espletamento del servizio, zioni, saranno sicuramente migliorati ot- quindi, almeno nell’immediato, non ci tenendo così una maggiore tempestività attendiamo grandi cambiamenti nelle mo- degli interventi richiesti. È probabile anche dalità di erogazione del servizio. In poche una diminuzione delle tariffe, ma consi- parole, anche in caso di nuovo gestore, la derato che la distribuzione gas incide in differenza che noteranno i cittadini sarà maniera molto ridotta sul prezzo finale del quella del cambio delle insegne dei mezzi gas, un abbassamento delle tariffe passe- che gireranno per la città, che comunque rebbe praticamente inosservato. toscana energia box 7
Focus • Punti di Vista • Mercato • World Report PRIMOPIANO Da qui al 2030 nel sistema elettrico italiano mancherà all’appello Sulle spoglie dell’atomo: la partita del dopo Fukushima DI Elena Comelli foto: • L’Atomium a Bruxelles 8
il 25% della produzione che sarebbe dovuto arrivare da fonte nucleare • Secondo il capo economista dell’International Energy Agency, Fatih Birol: “Il gas è stato fortunato perché tutti i suoi concorrenti hanno avuto qualche problema ” Dopo Fukushima nulla sarà più come prima. Con la decisione di ab- bandonare il nucleare entro il 2022, il governo di Angela Merkel ha messo una pietra tombale sull’atomo europeo: otto centrali tedesche sono già ferme, sei lo saranno entro il 2021 e tre l’anno suc- cessivo. A ruota, gli svizzeri hanno deciso l’uscita dal nucleare entro il 2034 e l’ab- bandono dei progetti di costruzione di tre nuove centrali. Gli inglesi hanno messo un freno alla realizzazione dei loro nuovi reattori. E gli italiani non ci hanno messo niente a ritirare la loro fiducia, con il refe- rendum di giugno, da un progetto mai re- alizzato. La svolta della Merkel ha travolto anche il mercato europeo della CO2 dove i prezzi sono schizzati in alto fino a 17 euro la tonnellata, partendo dal presupposto che la chiusura dei reattori tedeschi rimet- terà in gioco il carbone polacco e il gas russo, causando un marcato aumento del- le emissioni di anidride carbonica e quindi del valore dei certificati relativi. La battuta migliore sullo scenario post-atomo l’ha fatta il capo economista dell’International Energy Agency, Fatih Birol: “Il gas è stato fortunato, perché tutti i suoi concorrenti hanno avuto qualche problema”. Ma nella prospettiva al 2030, la battaglia è ancora aperta. Fonti rinnovabili e combustibili fos- sili si contendono le spoglie del defunto. Da qui ad allora, nel sistema elettrico italiano mancheranno all’appello circa 100 terawattora di energia, il 25% della pro- duzione, che dovevano arrivare da fonte nucleare, con otto reattori da costruire nei prossimi vent’anni, secondo i piani del go- verno. Su quei 100 terawattora che bal- lano, al netto dell’introduzione di misure importanti di efficienza energetica, hanno messo gli occhi in tanti. “La consapevolez- za che il nucleare non potrà aiutare l’Italia a centrare i target di riduzione delle emis- toscana energia box 9
• Fonte: Ernst & Young sioni di CO2 al 2020 ora va tradotta in una revisione del decreto che ha bloccato lo Malgrado la crisi, domanda, 121 terawattora su 438 com- plessivi, con l’idroelettrico e il geotermico sviluppo delle rinnovabili, con una defini- gli investimenti costanti (dati i limiti oggettivi delle risorse), zione chiara degli incentivi in tempi brevi”, l’eolico quintuplicato, le biomasse raddop- chiede il presidente dell’Associazione pro- nelle energie alternative piate, il fotovoltaico moltiplicato per otto. duttori energie rinnovabili, Agostino Re non hanno avuto Già questo sarebbe uno sviluppo estremo. Rebaudengo. Per Simone Togni, presiden- nessuna battuta Andare oltre comporterebbe investimenti d’arresto te dell’Associazione nazionale energia del smisurati. E bollette stratosferiche. L’obiet- vento, tocca alle rinnovabili rimpiazzare il tivo di arrivare al 50%, che si pongono le nucleare: “Quei 100 terawattora da ripia- associazioni di produttori da fonti rinnova- nare al 2030 - propone - potranno essere bili, più che ambizioso sembra irrealistico. agevolmente coperti con le fonti verdi, as- segnando il 90% in parti uguali a eolico, Nel 2010 le rinnovabili hanno coperto Resta il fatto che le fonti rinnovabili, biomasse, idroelettrico e il resto alle altre il 23,4% della produzione elettrica italia- in un caso o nell’altro, siano destinate a fonti, compreso il fotovoltaico”. na: 70 terawattora abbondanti su 300 crescere moltissimo da qui ad allora. A complessivi. Di questi, però, oltre 50 tera- livello globale, sembrano inarrestabili. In pratica, si tratterebbe di coprire con wattora vanno attribuiti al grande idroe- Malgrado la crisi, non c’è stata alcuna bat- le fonti rinnovabili il 50% della nostra pro- lettrico, una tecnologia ormai ferma e non tuta d’arresto, anzi: gli investimenti sono duzione elettrica da qui al 2030. Ma se facilmente espandibile. Eolico, geotermia, balzati a 211 miliardi di dollari nel 2010 già per coprire un quarto della produzio- biomasse e solare messi assieme non co- rispetto ai 160 del 2009, senza contare i ne italiana, gli incentivi ci costeranno 10- prono neanche il 7% della domanda elet- 40-45 miliardi di dollari relativi ai grandi 12 miliardi all’anno in bolletta, quanto ci trica italiana. Nelle previsioni di Nomisma impianti idroelettrici, sviluppati in Asia. costerebbe coprirne la metà? Questo è il Energia, al 2030 queste fonti potrebbero Rispetto al 2004, secondo un report di problema di fondo. arrivare, a fatica, a coprire il 28% della Ren21, il volume d’investimenti in energia 10
foto: • Graduatoria sull’attrattiva Incentivi ancora in alto mare, per gli investimenti nelle fonti rinnovabili ma Bruxelles •• La scheda tiene l’Italia sotto tiro del recente referendum sul nucleare Incentivi alle rinnovabili in alto mare, dopo la nuova legge varata in marzo, su cui si attendono ancora i decreti attuativi. A parte il fotovoltaico, che ha ottenuto in tempi congrui le nuove specifiche del conto energia, ma continua ad essere bersaglio di manovre che potrebbero preludere a ulteriori tagli, le altre fonti pulita è cresciuto di 5 volte nel mondo. stanno ancora aspettando di sapere su quali numeri basarsi per i La metà dell’intera potenza elettrica glo- futuri investimenti. E infatti le banche non danno credito e con- bale installata nel 2010 è stata di fonte tinueranno a non darlo finché non sarà chiaro quali sono i nuovi rinnovabile e anche nel primo semestre ritorni sull’investimento, che scatteranno dopo il 31 dicembre. di quest’anno l’andamento è analogo. Le fonti fossili, ormai, sono in minoranza sul Tra i pezzi forti della nuova disciplina, secondo indiscrezioni, ci fronte degli investimenti. E non c’è dub- dovrebbe essere il ricorso generalizzato al meccanismo delle aste bio che l’Italia si stia collocando al centro al ribasso per i permessi di realizzazione degli impianti con po- di questo trend. Nell’ultima graduatoria tenza superiore ai 5 megawatt, tipicamente i grandi campi foto- di Ernst & Young sull’attrattiva dei Paesi voltaici o eolici. Una scelta che nei mesi scorsi è stata oggetto di per gli investimenti nelle fonti rinnovabili, un vivace dibattito tra operatori e analisti. il nostro Paese si conferma quinto, a pari merito con il Regno Unito. La Cina è in te- sta alla graduatoria e tra noi e i cinesi ci Con l’Italia sull’orlo del default, sembra che nessuno abbia fretta PRIMOPIANO sono soltanto gli indiani, i tedeschi e gli di varare i nuovi incentivi. Ma anche su questo siamo sotto tiro americani. Una posizione invidiabile, che da Bruxelles, che li attende a piè fermo nell’ambito dell’imminen- potremmo riuscire a mantenere con i rit- te decreto governativo sulle attesissime misure per lo sviluppo. mi di crescita correnti. A patto, però, che lo Stato continui a metterci i soldi, perché come noto, le fonti rinnovabili non sono ancora in grado di gareggiare con le fonti fossili correndo solo sulle proprie gambe. E lo Stato, al momento attuale, non sbor- sa volentieri quattrini suoi, al massimo quelli degli utenti elettrici, come ha fatto caricando sulle bollette gli incentivi per il fotovoltaico. Così, i sussidi che prevede- va di sborsare per le rinnovabili, se li sta rimangiando di giorno in giorno: in 18 mesi, le condizioni di legge sulle energie pulite sono state cambiate sei volte. L’ulti- mo cambiamento sta nella Robin Tax, che ha inasprito di quattro punti l’addiziona- le Ires per le aziende energetiche con un fatturato superiore a 10 milioni di euro, comprese quelle che producono da fon- ti rinnovabili. “La nuova tassa, in aperta contraddizione con i programmi di pro- mozione e sostegno allo sviluppo delle fonti rinnovabili, riduce drasticamente la prospettiva, al 2020, di nuovi posti di lavo- ro e di nuovi investimenti, ad oggi previsti per oltre 50 miliardi di euro”, sostiene Re Rebaudengo. Ma al di là dei contenuti, è soprattutto l’incertezza normativa che ta- glia le gambe agli investimenti: anche su questi continui ripensamenti gli investitori internazionali giudicano il grado di affida- •• bilità di un Paese. toscana energia box 11
Focus • Punti di Vista • Mercato • World Report PRIMOPIANO Il documento sulla strategia energetica nazionale ha accumulato un grande ritardo. Sviluppo, efficienza, etica Come ripensare il nostro sistema energetico di Giovanni Battista Zorzoli (Presidente dell’Ises - International Solar Energy Society - Italia) Non stupisce • il ritardo accumulato dal documento sulla strategia energetica nazionale, la cosid- detta SEN, che il Consiglio dei ministri avrebbe dovuto inizialmente approvare entro fine dicembre 2008. Nel giugno del- lo stesso anno fu varato il Decreto legge che conteneva le disposizioni urgenti per lo sviluppo economico: l’articolo 7 preve- deva entro sei mesi la presentazione della SEN. Allora quasi certamente nessuno, nel governo, si rese conto del ginepraio in cui si stavano cacciando. Anche se i dati già parlavano chiaro e ancora di più lo fanno oggi. A fine 2010 in Italia erano in eserci- zio impianti a ciclo combinato per 42.000 MW: troppi, visto che la potenza massima richiesta nello stesso anno era di poco su- periore a 53.000 MW e, sommando tut- te le tipologie impiantistiche, la potenza totale installata superava 100.000 MW. Infatti, nel 2010 gli impianti a ciclo com- binato hanno mediamente funzionato sol- tanto per 3.300 ore circa, cioè nettamente al di sotto dei valori che consentono un ragionevole recupero economico. A com- plicare la situazione, fra il 2011 e il 2013, 12
Ma le trasformazioni indotte dalle tecnologie hanno bisogno di risposte tenendo conto soltanto degli impianti per i quali è già aperto il cantiere, dovrebbero entrare in esercizio altri cicli combinati per circa 5.000 MW. Una SEN coerente è essenziale per traguardare oltre il 2020, come obbliga a fare Per di più, non si gioca a bocce fer- la roadmap della Commissione europea, me. Gli impegni assunti con Bruxelles per l’efficienza energetica e lo sviluppo delle che prevede di continuare nella progressiva riduzione rinnovabili sono sintetizzabili in due nu- meri: in dieci anni, fra il 2010 e il 2020, delle emissioni di CO2 secondo il Piano d’azione nazionale per le rinnovabili, la domanda di energia elettri- ca dovrà crescere solo dell’8%, mentre i trend più recenti indicano che il contributo delle rinnovabili passerà dall’attuale 22% al 33-35%. Insomma, solo grazie alla pre- vedibile chiusura di una parte significativa dei vecchi impianti CIP6, le imprese che hanno investito qualcosa come 25 miliar- di di euro nei cicli combinati più efficienti, riusciranno, anche se faticosamente, a so- pravvivere. Un discorso analogo vale per gli usi termici dell’energia, dove l’effetto con- giunto di una maggior efficienza ener- getica e della crescita della produzione di calore da rinnovabili, entrambi previsti dal Piano d’azione, ridurrà sensibilmente la domanda di gas naturale, proprio men- tre sono allo studio (e in parte già in fase realizzativa) molteplici progetti per nuove infrastrutture (gasdotti, terminali di rigas- sificazione del gas naturale liquefatto), de- stinati ad aumentare l’offerta di metano. Insomma, gli impegni assunti a livello europeo in tema di rinnovabili e di effi- cienza energetica mal si conciliano con le altre realtà o con i nuovi progetti presenti in campo energetico. È quindi evidente che la SEN non può ridursi a un mero elenco di obiettivi, ma razione che richiederà nuove tecniche di deve rispondere agli interrogativi posti misura, di trasmissione dati, di regolazione dalle trasformazioni che saranno indotte e controllo, ambiti dove, fra l’altro, oggi dallo sviluppo dell’efficienza e delle rinno- siamo all’avanguardia. Perciò un’efficace vabili, trasformazioni che obbligano a un politica industriale ci consentirebbe di col- ripensamento radicale non solo del nostro locarci fra i leader mondiali nella fornitura sistema energetico, ma anche di una por- di prodotti hardware e software a elevato zione non trascurabile dell’assetto econo- contenuto di innovazione. Per contro, ge- mico-produttivo del paese. nerando energia nelle ore di punta, verrà ridotto il contributo dei kWh da impianti A titolo esemplificativo, fra dieci anni tradizionali proprio quando l’energia viene saranno in esercizio circa un milione di venduta ai prezzi più alti. impianti fotovoltaici, destinati a stimolare un’ulteriore crescita del relativo comparto Poiché considerazioni analoghe val- foto: industriale e dei servizi ad esso collegati, gono per tutte le altre iniziative richieste ma anche una drastica ristrutturazione per realizzare entro il 2020 gli obiettivi • delle attuali reti elettriche, obbligate a energetico-ambientali concordati con Bru- Tetto con impianto diventare più “intelligenti”. Una ristruttu- xelles, dobbiamo prevedere una parallela a moduli fotovoltaici toscana energia box 13
riconversione dell’apparato produttivo e • mettere a punto le relative misure di so- stegno (anche nei confronti delle attività che, inevitabilmente, ne usciranno parzial- mente ridimensionate). Disporre di una SEN coerente con questo scenario è, quindi, essenziale, an- che per traguardare oltre il 2020, come ci obbliga a fare la “Roadmap 2050”, re- centemente resa pubblica dalla Commis- sione europea, che prevede di continuare nella politica di progressiva riduzione delle emissioni di anidride carbonica, con l’o- biettivo, a metà secolo, di tagliarne l’80% rispetto al 2005. Per raggiungere simili traguardi, dopo il 2020 occorrerà certamente un apporto aggiuntivo da parte delle fonti rinnovabili, ciò impone però di affrontare (e risolvere) alcuni non banali problemi. In un territorio come il nostro, densamente antropizzato e ricco di vincoli paesaggistici e culturali (basta pensare ai siti archeologici), oltre un certo livello l’utilizzo di risorse dilui- te come il sole e il vento può scontrarsi con situazioni di “scarsità”, in parte fisi- ca (contrasto con usi alternativi), in parte sociale (opposizione crescente a nuove in- stallazioni). Di qui l’esigenza di individua- re fin d’ora gli sviluppi tecnologici su cui investire per aggirare tali ostacoli. Sempre a titolo esemplificativo, per l’e- olico si dovrà puntare su impianti offshore, mentre, per avere a disposizione adeguati quantitativi di biomasse, sarà necessario sviluppare specie vegetali a crescita mol- to più accelerata di quelle utilizzate oggi per la Short Rotation Forestry. Ci si arriverà proseguendo lungo l’attuale percorso di incroci e di ibridazioni naturali o dovremo porci il problema di un eventuale ricorso all’ingegneria genetica? Obiettivi così ambiziosi come quelli po- sti dalla roadmap europea richiederanno altresì lo sviluppo su scala commerciale di sistemi CCS (Carbon Capture and Storage), per la separazione e il successivo immagaz- La green economy zinamento dell’anidride carbonica contenu- ta nei fumi emessi dagli impianti a carbo- ne già in esercizio. Tuttavia, una volta resi obbliga i governi e i cittadini disponibili, i CCS non solo potranno essere a misurarsi su tematiche impegnative successivamente impiegati per gli impianti a anche sul piano etico cicli combinati, dove di anidride carbonica se ne produce meno, ma, per riuscire a re- alizzare le riduzioni indicate dalla roadmap, potrebbe diventare necessario prendere in considerazione anche la realizzazione di nuovi impianti a carbone dotati di CCS. D’altronde, l’alternativa suggerita da progetti come Desertec - sfruttare il sole dell’Africa settentrionale per produrre lì 14
l’energia mancante ed esportarla in Euro- Se per la realizzazione della green eco- pa mediante cavi sottomarini ad altissima nomy il medio termine obbliga i governi, tensione - non è priva di controindicazio- ma anche noi cittadini, a fare i conti con ni. A parte l’accusa di neocolonialismo, cui una complessa riconversione energetica e sarebbe difficile sottrarsi, ridurre la dipen- industriale, in una prospettiva temporale denza dagli idrocarburi che importiamo più lontana sarà giocoforza misurarsi con dall’Africa, per sostituirla con quella dal tematiche impegnative anche sul piano sole, potrebbe essere altrettanto rischioso etico. Insomma, la costruzione di una SEN (quanti impianti solari installati in Libia sa- utile per il futuro del paese è impresa da rebbero rimasti ancora utilizzabili dopo il far tremar le vene e i polsi, difficile da por- recente conflitto?). tare a termine. foto: • Dovranno essere risolti Impianto e coltivazione problemi non banali. per biomasse Questioni territoriali, sociali, e di risorse fisiche. •• Di qui l’esigenza di individuare fin d’ora Günther Oettinger, gli sviluppi tecnologici su cui investire commissario europeo per l’energia •• PRIMOPIANO toscana energia box 15
Focus • Punti di Vista • Mercato • World Report PRIMOPIANO Nata appena nel 2009, Heliotrop si propone di conquistare Vi presentiamo il solare a basso costo Di Claudia Riani La giovane azienda francese ha già conquistato una posizione centrale nello scenario nazionale e internazionale collezionando importanti riconoscimenti . P arla il presidente P hilippe L aferrière Nata appena due anni fa, oggi conta 40 dipendenti e fortemente innovativa abbiamo conqui- stato immediatamente una posizione concorrenziale sullo scenario francese e 9 milioni di euro di investimenti annui in internazionale”, racconta il suo presiden- ricerca e sviluppo. Heliotrop è una giova- te e co-fondatore Philippe Laferrière, 43 ne azienda francese che opera nel campo anni, ingegnere, un passato da manager della produzione di energia solare. Di re- a Xerox e British Telecom. cente ha sviluppato una tecnologia che ha l’ambizione di rivoluzionare le prestazioni Qual è il vostro fiore all’occhiello? delle grandi centrali solari. Sostenuta dal Sono i pannelli solari che permettono governo francese e da due importanti enti di concentrare la luce solare ben 1.024 di ricerca nazionali (il CEA, Centre Ener- volte. Per capire cosa questo significhi, ba- gie Atomique - Energies Alternatives, e sta pensare che un impianto domestico è l’INES, Institut National pour l’Enérgie So- fatto di pannelli che concentrano i raggi foto: laire), si propone di conquistare il 20% del solari solo fino a 5 volte, mentre i pannel- • mercato mondiale dei sistemi fotovoltai- li solari ad alta concentrazione allo stato ci ad alta concentrazione. Nel frattempo attuale arrivano in media a fattori 400- Installazioni colleziona riconoscimenti, come il Grand 500. Un fattore di concentrazione 1.024 dimostrative Prix de l’Innovation 2010 e il premio della permette di raccogliere una grandissima di pannelli solari giuria di Cleantech Republic 2010 per la energia su uno spazio molto ridotto. Dato Heliotrop migliore start-up ecoinnovativa. In Italia che la superficie che raccoglie l’energia in una centrale solare conta di sbarcare in forze entro il 2015. solare è fatta di elementi semiconduttori in Portogallo “Grazie allo sviluppo di una tecnologia molto costosi, riuscire a ridurla significa 16
il 20% del mercato mondiale dei sistemi fotovoltaici ad alta concentrazione. Ecco come • Foto: Heliotrop “Il nostro fiore all’occhiello sono i pannelli solari che permettono di raccogliere una grandissima quantità di energia su una superficie ridotta” abbattere decisamente i costi. Heliotrop si propone proprio di abbassare i costi dell’e- nergia fotovoltaica, portandoli ai livelli del- le fonti tradizionali. Heliotrop ha di recente ottenu- to diversi premi, tra cui il prestigioso Grand Prix de l’Innovation: siete una start-up che ha introdotto una tecno- logia con potenzialità di diffusione su grande scala. Che impatto può avere la diffusione di questa tecnologia? La tecnologia di Heliotrop può ren- dere l’energia solare competitiva rispetto a quella prodotta da fonti tradizionali. Mentre ad oggi il costo di produzione dell’energia solare si aggira tra i 15 e i 19 centesimi di euro per kWh, la nuova tecnologia permetterà di abbassare i co- sti fino a meno di 10 centesimi per kWh nel 2015: un livello paragonabile a quello dell’energia tradizionale. In futuro, si po- trà scendere fino a 4 centesimi per kWh. Il solare si svincolerà dalle sovvenzioni e vivrà di vita propria, diventando final- mente davvero concorrenziale. Quali sono attualmente le dimen- sioni dell’azienda? Qual è il vostro tar- get di mercato? L’azienda impiega 40 dipendenti, di cui 20 nel settore Ricerca e Sviluppo e 20 nel ramo produzione. Ha sedi a Parigi e Lione, e si rivolge esclusivamente a centrali toscana energia box 17
• Anno di nascita di Heliotrop 2009 Presidente Philippe Laferrière Direttori generali Paul Bellavoine e co-fondatori e Jean Edouard de Salins Sedi Parigi e Lione Dipendenti 2011 40, di cui 20 nel settore Ricerca e Sviluppo Budget Ricerca e Sviluppo 9 Milioni di euro 2009-11 Budget per installazioni 60 Milioni di euro dimostrative 2012-13 Inizio attività commerciale 2012 Ricavi previsti nel 2015 100 Milioni di euro Foto: Heliotrop Sito web www.heliotrop.fr “Questa tecnologia permetterà di abbassare i costi e rendere l’energia fotovoltaica competitiva” Foto: Heliotrop foto: solari di grandi dimensioni in aree a forte ricchezza e uno sviluppo di alta qualità. irraggiamento solare, ma anche ad azien- Altrettanto adatti sono l’Arabia Saudita, • de nel campo della produzione energetica il Messico, gli Stati Uniti, l’Africa del Sud. Philippe Laferrière, socio che vogliono diversificare le loro fonti di L’Italia è per noi un mercato privilegiato in fondatore e approvvigionamento. cui contiamo di essere competitivi a parti- presidente di Heliotrop re dal 2015. La nostra competitività pog- Oltre che in Francia, avete clienti in gia su migliori performances tecniche e •• Europa e nel mondo? volumi di fabbricazione superiori rispetto I due soci fondatori di Heliotrop opera in una prospettiva in- ai concorrenti. Heliotrop, Paul Bellavoine ternazionale. I nostri paesi di riferimento e Philippe Laferrière alla sono naturalmente i paesi in cui il sole è Quanto investite del vostro bud- cerimonia di premiazione abbondante. È nella cosiddetta “sun belt” get annuale in ricerca e sviluppo? del Grand Prix che la nuova tecnologia si rende partico- Nel 2010 abbiamo speso in ricerca e de L’innovation 2010 larmente concorrenziale. Ci rivolgiamo sviluppo nove milioni di euro, cioè l’80% perciò in primis ai paesi mediterranei, del nostro budget. Un grande capitolo di ••• Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e al sud spesa è costituito dalle installazioni dimo- Laboratorio Ricerca della Francia. I paesi del Maghreb sono strative. Al momento non siamo ancora e Sviluppo dell’officina candidati ideali per l’installazione dei no- arrivati alla fase della commercializzazio- Heliotrop, Parigi stri impianti, che potrebbero portare una ne, che partirà nel 2012. 18
A fronte del volume dei vostri in- Qual è il peso del solare nel bilancio •• vestimenti in ricerca e sviluppo, e del energetico francese? E qual è il ruolo posticipo della commercializzazione, del sostegno pubblico all’innovazione quali sono le fonti di finanziamento nel campo delle energie rinnovabili? che sostengono Heliotrop? La Francia si è posta come obiettivo L’attività di Heliotrop è partita grazie di coprire il 20% del proprio fabbisogno a due campagne di fund raising nel 2009 energetico con fonti rinnovabili entro il e 2010 presso persone fisiche, i nostri 2015. In questo contesto il solare ha un business angel. Inoltre, il nostro settore ruolo importante. Ciò è evidente dal vo- lume dei finanziamenti destinati dallo R&S è finanziato all’80% da sovvenzioni Stato alle aziende del settore. Inoltre, lo pubbliche, e le installazioni dimostrative Stato francese ha già da anni una politica sono finanziate attraverso prestiti garan- di forte sostegno all’innovazione e la ri- titi dallo Stato. Per far partire la commer- cerca. Heliotrop mette insieme questi due cializzazione internazionale, Heliotrop aspetti, innovazione ed energie rinnova- ricorrerà a un terzo ciclo di fund raising bili, e beneficia perciò di contributi molto della portata di diversi milioni di euro, generosi. Il governo francese sta facendo che partirà all’inizio del 2012. Le prime di tutto per attrarre e agevolare giovani Foto: Heliotrop centrali saranno pienamente operative a imprese innovative in campo energetico. partire dal 2014-2015, e dal 2020 con- Noi di Heliotrop ci siamo già conquistati tiamo di raggiungere la piena autonomia una posizione di forza nel settore. E i rico- da finanziamenti esterni. noscimenti non sono mancati. “L’anno passato abbiamo investito 9 milioni di euro in ricerca e sviluppo, l’80% del nostro budget” PRIMOPIANO Foto: Heliotrop •• • toscana energia box 19
Tendenze • Novità • Decisioni • Progetti ENERGIETOSCANE Rifiuti, emergenza o risorsa? di Marco Frey (Direttore dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) Un’adeguata gestione del ciclo di vita dei prodotti può diventare la base per attività economiche nello spirito della green economy. Ecco come 20
I n To s c a n a l e a z i e n d e p i ù i n n o v a t i v e i n v e s t o n o p e r c e rc a re d i re n d e re p i ù s o s t e n i b i l e l a f i l i e r a d e g l i s c a r t i i n d u s t r i a l i e u r b a n i Nella prospettiva della green economy, i rifiuti devono trasformarsi da urbani, che deve raggiungere il livello del 50% al 2020. vincoli, che sempre più spesso si traduco- no in emergenze, a opportunità economi- Pur riconoscendo che in certi contesti ca per il territorio. nazionali, soprattutto al Nord, sono stati raggiunti obiettivi del 60% in tempi rela- Perché ciò possa verificarsi occorre im- tivamente brevi (3 anni), in Toscana tale postare e gestire un ciclo integrato, all’in- passaggio non sarà agevole in tempi ra- terno del quale i rifiuti possano recuperare pidi, perché imporrebbe il passaggio dalla la loro caratteristica di risorsa piuttosto che attuale modalità di raccolta stradale, diffu- di scarto. sa su gran parte del territorio, a una rac- colta per lo più domiciliare. Nella Provincia Il punto di partenza di questo siste- di Pisa, ad esempio, l’obiettivo del 60% di ma integrato riguarda la progettazione raccolta differenziata potrebbe essere rag- del prodotto, che deve essere orientata giunto solamente nel 2020. all’ambiente e al disassemblaggio dei pro- dotti a fine vita: nella produzione occorre La questione centrale del sistema inte- minimizzare la generazione di scarti e la grato riguarda però l’incentivazione dello produzione di rifiuti, incrementando l’effi- sviluppo delle filiere del recupero di mate- cienza nell’utilizzo delle risorse. Anche la ria, attualmente carente in Italia e anche distribuzione può svolgere una funzione in Toscana. fondamentale, ad esempio nella riduzione degli imballaggi; vi è poi un ruolo chiave Per raggiungere gli obiettivi comunitari dei consumatori nella scelta e nell’uso dei sono necessarie azioni dal lato della raccolta: prodotti. I rifiuti generati andranno poi come l’incremento del recupero della frazio- raccolti in modo differenziato per essere ne verde e organica, l’intercettazione delle indirizzati al recupero e al riutilizzo, e dun- frazioni da utenze commerciali e produttive que reimmessi come materie prime secon- attualmente integrate nel flusso degli urba- de, prodotti e combustibili all’interno del ni, la modifica delle modalità di raccolta del sistema economico. multimateriale, l’adozione di metodi di ta- riffazione puntuale, che sappiano premiare Occorre La raccolta differenziata è quindi solo i comportamenti corretti dei cittadini appli- una parte di questo percorso virtuoso, cando il principio ‘chi inquina paga’. anche se costituisce, soprattutto per la ridurre componente dei rifiuti urbani, una com- Soprattutto si tratta di potenziare la ponente chiave utile a rendere disponibili trasformazione in una prospettiva green i rifiuti alla fonte i materiali nelle condizioni più idonee per il delle filiere e dei distretti industriali. Al loro recupero e riutilizzo. proposito meritano di essere citate alcune e i consumatori esperienze di imprese in Toscana che mo- hanno In Italia la legge, con il decreto legi- strano come questa tendenza stia comin- slativo 152/2006, pone un obiettivo mol- ciando a svilupparsi. un ruolo chiave to ambizioso per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani (RSU): il 65% entro Le aziende più innovative nei setto- nella scelta il 2012, mentre secondo la Direttiva EU ri tradizionali maggiormente esposti alla 2008/98/CE, l’obiettivo su cui ci si foca- concorrenza investono nella ricerca di ma- e nell’uso dei prodotti lizza riguarda il tasso di preparazione per terie prime seconde che possano accorcia- il recupero e riciclaggio effettivo dei rifiuti re e rendere più sostenibile la filiera. toscana energia box 21
Per raggiungere gli obiettivi comunitari di recupero e riciclaggio servono metodi di tariffazione puntuale, applicando il principio ‘chi inquina paga’ È quanto ha fatto Old Fashion Sartoria attività del progetto successivo, “FTS Fi- con un percorso progettuale interessante. liera del tessile sostenibile”, grazie a cui Otto anni fa è stata coinvolta in un pri- l’impegno a creare delle filiere corte per mo progetto della Regione Toscana (“Filo l’utilizzo di risorse locali non riguarda più e Artificio”), finalizzato al recupero della solo la lana, ma aspira ad allargarsi anche lana locale (in Toscana sono ben 500.000 ad altre fibre naturali. gli ovini), che fino a quel momento finiva in discarica senza essere utilizzata. In un Un altro interessante ambito di innova- successivo progetto con il CNR, “Tessile zione riguarda i fanghi di depurazione, la e Sostenibilità”, sono state sperimentate cui gestione rappresenta un aspetto molto nuove tecnologie CAD in sartoria, allo problematico del processo di trattamento scopo di realizzare un prodotto ecologi- dei rifiuti, soprattutto in considerazione co industriale. Si è quindi costituita una degli alti costi di smaltimento in discarica. micro filiera corta cui hanno aderito, ol- Nel distretto di Santa Croce il ciclo è chiu- tre alla Old Fashion, il Lanificio di Soci, so, grazie all’attività di diverse strutture Tessilarte e la Filanda Giannini, uniti per che si occupano del riciclo di questi scarti. foto: produrre prodotti naturali, sostenibili, di Una di queste è Ecoespanso, società mista qualità e tradizionali. Il tutto ha portato pubblico-privata, che garantisce la com- • alla realizzazione di tessuti più “rustici”, pleta trasformazione dei fanghi di concia Impianto di riciclo molto ben accolti da Pitti Filati, coinvolta al cromo in filler per l’edilizia e in calce- dei fanghi di depurazione insieme al CNR nel finanziamento delle struzzi. Sempre nel distretto conciario to- 22
scano opera Cuoiodepur, consorzio che da Non bisogna però dimenticare che un o della frazione secca selezionata. Vice- tempo conduce sperimentazioni sul riuti- altro elemento chiave del ciclo dei rifiuti ur- versa in alcune zone (come ad esempio in lizzo in campo agricolo dei fanghi prodotti bani riguarda la struttura impiantistica. La quella della costa) può essere opportuna dalle aziende che conciano al vegetale. Da situazione della Toscana richiederebbe una una progressiva dismissione degli impian- questi studi è nato un progetto che ha l’o- significativa razionalizzazione, considerata ti di trattamento meccanico biologico, o biettivo di produrre un nuovo fertilizzante la ridondanza di alcune tipologie impianti- una loro conversione a trattamento della di natura organica, il cosiddetto pellicino stiche come le discariche e dall’altro la ca- frazione ad uso termico oppure al tratta- integrato, che ha dato risultati molto po- renza di altre tipologie impiantistiche. mento biologico. sitivi in termini di efficienza agronomica, sperimentata dagli agricoltori, tanto che il Se nell’immediato può non essere Tutto ciò però deve essere iscritto Ministero dell’Agricoltura ha dato parere opportuna una razionalizzazione degli all’interno di una politica organica che favorevole per il suo riconoscimento come impianti che potrebbe portare all’ulterio- sappia guardare al lungo periodo nel cre- concime organo-azotato da inserire nell’e- re blocco nelle realizzazioni, appare fon- are le condizioni per cui i rifiuti divengano lenco dei fertilizzanti. damentale la realizzazione di impianti di effettivamente in Toscana una risorsa e valorizzazione delle frazioni differenziate e non un problema, come avviene in molti Un terzo esempio riguarda il recupe- di recupero energetico del rifiuto residuo Paesi del Nord Europa. ro della plastica tradizionale, dove una sfida per l’innovazione di filiera riguarda il plasmix, cioè la plastica eterogenea e “povera” che costituisce la parte princi- pale di quella derivante dalla raccolta dif- ferenziata. Ne fanno parte, ad esempio, i sacchetti della spesa, gli imballaggi dei supermercati, i flaconi di detersivi e anche alcune parti di giocattoli. All’estero questi materiali sono bruciati come combustibile Nel distretto di Santa Croce diverse strutture si occupano per il recupero energetico, mentre in Ita- lia, almeno sinora, restavano inutilizzati. del riciclo dei fanghi di depurazione, Solo in Toscana, questo genere di plastica è pari a circa 15.000 tonnellate l’anno, trasformandoli in prodotti per l’ edilizia ossia al 50% di tutte le plastiche prove- nienti dalla raccolta differenziata. Il pro- getto Pro-Plasmix, realizzato dal consorzio Pont-Tech con il cofinanziamento della Regione Toscana, sta rendendo possibi- le la trasformazione di queste plastiche eterogenee in manufatti industriali, rea- lizzati a costi inferiori rispetto all’utilizzo del materiale vergine e con meno rifiuti in discarica. Questi prodotti presentano qua- lità pari o superiore a quelli tradizionali, come nel caso dei componenti per veicoli che, a parità di resistenza e affidabilità, hanno un peso minore. Esempi di oggetti realizzati sono i bauletti e le pedane per i ENERGIETOSCANE due ruote Piaggio, i pallets per il trasporto merci, i pannelli fonoassorbenti realizza- ti per la società Autostrade, i profilati da arredo urbano esterno, le persiane per i prefabbricati o le scope e altri utensili di uso domestico. Questi casi mostrano come sia possi- bile, grazie anche a progetti innovativi di sistema, sviluppare le filiere che chiuda- no il ciclo integrato dei rifiuti industriali • e urbani. toscana energia box 23
Nelle aree del distretto industriale pratese le imprese si aggregano Fabbriche di energia, così le aziende Tendenze • Novità • Decisioni • Progetti ENERGIETOSCANE puntano sul futuro DI Angela Feo A Gabolana i capannoni industriali si stanno trasformando da con- sumatori a produttori di elettricità e calore. L’esperienza pilota si potrà replicare nelle altre aree Gabolana • , Comune di Vaiano. È proprio qui, nel cuore della val- le del Bisenzio, che sta per concretizzarsi il primo passo della rivoluzione green nel distretto industriale pratese. È qui che i ca- pannoni industriali si stanno trasformando da consumatori a produttori di energia, foto: puntando su un mix di fonti alternative calibrato sulle caratteristiche del territo- • rio: fotovoltaico, biomasse e idroelettrico. L’assessore all’ambiente della Provincia Ventidue imprese (per la maggior parte del di Prato, Stefano Arrighini tessile) si sono aggregate in un consorzio. •• Pubblico e privato hanno stretto un patto L’assessore provinciale allo sviluppo e hanno scommesso sull’autosufficienza economico, Edoardo Nesi energetica come strategia per riqualificare ••• e dunque rendere più competitivo il polo Immagine aerea produttivo. Per diversi mesi le aziende, l’U- dell’impianto idroelettrico nione industriale pratese, il consorzio Fo- •• lungo il corso del Bisenzio restale Valbisentino, il Comune di Vaiano e 24
per investire sulle tecnologie rinnovabili la Provincia di Prato, con l’aiuto di tecnici “Fabbriche di energia - spiega l’as- ed esperti, hanno studiato il fabbisogno sessore provinciale all’ambiente, Stefano energetico delle fabbriche dell’area e pro- Arrighini - è un progetto di sistema che gettato le soluzioni migliori per la realizza- zione di impianti a energia verde mirati a parte da un modello, quello di Gabolana appunto, che potrà essere replicato in Ogni area soddisfarlo. E adesso tutto è pronto per la tutte le aree del distretto sulla base della seguirà loro costruzione. vocazione energetica di ciascuna zona”. A Gabolana dunque, in un’area non ur- la vocazione energetica Ciò che sta andando in scena a Gabo- banizzata e a basso valore paesaggistico, del territorio. lana è solo il prototipo, l’esperienza pilota, dove si producono ogni anno 30mila ton- del progetto “Fabbriche di energia”, che nellate di scarti dell’attività di manutenzio- A Gabolana potrà essere replicato nei sette macrolotti ne dei boschi circostanti, si punta alla rea- si punta industriali pratesi. L’iniziativa nasce da un lizzazione di un generatore a biomasse da coordinamento e da un accordo tra im- 1 MW. Ma si prevede anche di sfruttare gli sulle biomasse prese e istituzioni locali. Alle aziende che scalini naturali dell’alveo del Bisenzio per e sull’idroelettrico, vi aderiscono sono garantite procedure piccoli impianti idroelettrici per arrivare a amministrative rapide e la possibilità di 416 kW di potenza installata. E ancora di a Montemurlo sul accesso a crediti agevolati. Poi, una volta realizzati gli interventi, il soggetto gestore sarà unicamente privato. coprire l’80% dei tetti dei capannoni con pannelli fotovoltaici per 2,7 MW di poten- za installata. fotovoltaico Foto: Gruppo Colle srl •• • toscana energia box 25
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