Viterbo, alle Poste di Grotte Santo Stefano si abbattono le barriere architettoniche

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Viterbo, alle Poste di Grotte Santo Stefano si abbattono le barriere architettoniche
Viterbo, alle Poste di Grotte
Santo Stefano si abbattono le
barriere architettoniche

VITERBO – Partiti lunedì scorso, gli interventi di
manutenzione straordinaria, finalizzati al miglioramento degli
standard di accoglienza e sicurezza degli ambienti
nell’ufficio postale di via della Stazione a Grotte Santo
Stefano, frazione di Viterbo. «In particolare», precisano da
Poste Italiane, «è previsto l’abbattimento delle barriere
architettoniche».

Per tutte le operazioni postali e finanziarie, comprese le
attività collegate ai libretti di risparmio, ai conti
Bancoposta e il ritiro della corrispondenza a firma non
consegnata per assenza del destinatario, l’utenza potrà
recarsi presso l’Ufficio di Viterbo 4, in Strada Teverina 5
aperto con orario dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.35
e il sabato dalle 8.20 alle 12.35.

«L’adeguamento è parte del programma di “impegni” per i Comuni
italiani con meno di 5.000 abitanti», ha ribadito
Viterbo, alle Poste di Grotte Santo Stefano si abbattono le barriere architettoniche
l’Amministratore Delegato, Matteo Del Fante, in occasione
della seconda edizione dell’incontro con i “Sindaci d’Italia”
del 28 ottobre scorso a Roma, «è coerente con la presenza
capillare di Poste Italiane sul territorio e con l’attenzione
che da sempre l’Azienda riserva alle comunità locali e alle
aree meno densamente popolate».

Le opere terminano venerdì prossimo e l’ufficio di via della
Stazione sarà di nuovo operativo a partire da lunedì 24
agosto. In tutta Italia il piano di abbattimento delle
barriere architettoniche coinvolge gli uffici Postali di circa
1300 Comuni. L’iniziativa è coerente con i principi ESG
sull’ambiente, il sociale e il governo di impresa, rispettati
dalle aziende socialmente responsabili, che contribuiscono
allo sviluppo sostenibile del Paese.

Caserta, lo scandalo del
cavallo morto alla Reggia

Comparotto: «La vicenda del povero
Viterbo, alle Poste di Grotte Santo Stefano si abbattono le barriere architettoniche
cavallo della Reggia di Caserta è
emblematica: il problema non si
risolve portando i cavalli nelle
ville»
Per la morte del cavallo che trainava una carrozza all’interno
della Reggia di Caserta l’Oipa Italia presenterà denuncia per
maltrattamento aggravato dall’evento della morte e si
costituirà parte civile nel caso si vada a processo penale.

La Direzione della Reggia di Caserta ha reso noto oggi di
avere abolito questo anacronistico servizio, dimostrando
sensibilità e senso della modernità e – passando a golf car
elettriche omologate – dando una svolta ecosostenibile alla
gestione dello splendido complesso vanvitelliano.

Oipa chiede alle Amministrazioni che ancora autorizzano
carrozze trainate da cavalli di prendere esempio e fermare per
sempre botticelle, carrozzelle e fiaccherai.

«Il cavallo stramazzato al suolo lo scorso 12 agosto è una
vittima che porta con il suo sacrificio una svolta importante,
tanto attesa da chi ama gli animali e difende i loro diritti»,
commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto.
«Speriamo che questa vicenda imprima un’accelerazione nelle
decisioni degli amministratori locali. A Roma attendiamo
dall’inizio del mandato di Virginia Raggi il mantenimento
della promessa dell’abolizione delle botticelle, poi mutata in
promessa di spostamento dalle strade ai parchi e alle ville
storiche. Di certo quest’ultima soluzione, ancora non attuata
a un anno dalla fine del mandato, non ci soddisfa pienamente.
La vicenda del povero cavallo della Reggia di Caserta è
emblematica: il problema non si risolve portando i cavalli
nelle ville».
Viterbo, alle Poste di Grotte Santo Stefano si abbattono le barriere architettoniche
Prato,   preso  scippatore
seriale:  terrorizzava  le
persone e rubava soldi in
contanti

Era la notte del tredici luglio quando i militari del nucleo
investigativo
del reparto operativo del comado provinciale carabinieri, nel
corso di uno specifico servizio volto alla repressione delle
rapine,
arrestavano per “furto con strappo” in 40enne magrebino Nacir
Mohammed, domiciliato a Prato, di fatto senza fissa dimora,
celibe,
disoccupato, pluripregiudicato per reati della stessa natura.
Viterbo, alle Poste di Grotte Santo Stefano si abbattono le barriere architettoniche
Nel pomeriggio, in via Pistoiese, di fronte alla farmacia
“Etruria”, era stato colto in flagrante mentre rubava con
violenza dalle tasche di una 32enne donna cinese, residente a
prato, coniugata, parrucchiera, 340 euro.
Un altro furto il 17 agosto, ore 22.30, a Prato, i militari
del hanno arrestato per “rapina aggravata” Jaafar Said 29enne
marcchino il 23.02.1991, in italia senza fissa dimora, celibe,
disoccupato, pluripregiudicato poiché, nel pomeriggio via
Tofani, veniva sorpreso mentre rubava un portafogli a un
29enne cittadino cinese, residente a Prato, coniugato,
commerciante nel campo della ristorazione. Lo stava derubando
di 180 euro in contanti mentre scendeva dalla sua Bmw. N elle
fasi
concitate della cattura, il malfattore tentava di disfarsi del
denaro gettandolo a terra. I carabinieri lo hanno recuperato e
riconsegnato alla vittima.
L’arrestato, dovra’ comparire in tribunale il 19.08.2020 per
la convalida dell’arresto e conseguente giudizio direttissimo
e presumibilmente verrà sotto posto a misura cautelare che il
pubblico ministero di turno della locale procura della
repubblica, dott. Lorenzo Boscagli richiederà nei suoi
confronti dato che il reo, anche lui come il precedente
arrestato a luglio, possiede un
“curriculum” da scippatore seriale.

Ravenna, coppia sequestra una
ragazza e la violenta per
giorni
Viterbo, alle Poste di Grotte Santo Stefano si abbattono le barriere architettoniche
RAVENNA – Con il pretesto di una terapia di coppia per
aiutarla a superare i problemi con il compagno, l’hanno
convinta a trasferirsi nella loro abitazione che si trova nel
Ravennate. E una volta lì, anche somministrandole cocaina, per
alcuni giorni ne hanno abusato.

È l’accusa costata a un 42enne un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere emessa per violenza sessuale aggravata,
anche di gruppo. Pure la compagna 34enne – come riportato
dalla stampa locale – risulta indagata, ma a piede libero, per
il medesimo reato avendo partecipato – secondo l’accusa – a
quel piano per organizzare rapporti sessuali a tre.

Secondo quanto ricostruito fin qui dalla Polizia, la violenza
è avvenuta tra il 17 e il 21 luglio, periodo nel quale la
vittima sarebbe stata costretta all’interno dell’abitazione
dei due in uno stato di soggezione fisica e psicologica
riportando anche varie lesioni. La prognosi della ragazza è di
20 giorni.
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Napoli, strangola la moglie e
cerca di far credere che si è
suicidata

NAPOLI – Ha ucciso la moglie, strangolandola, e ha cercato di
far credere che la donna fosse morta, invece, suicida. E’
quanto è stato scoperto in seguito alle indagini del
carabinieri di Giugliano, coordinati dalla Procura di Napoli
Nord, in merito alla morte di una donna lo scorso 12 luglio
nel Napoletano, a Lago Patria.

L’indagato aveva allertato i carabinieri e il 118 asserendo
che al suo risveglio aveva trovato la moglie, priva di vita,
impiccata al cordino delle tende, nel salotto della loro
abitazione. Fin dal sopralluogo sono emersi dubbi sulla sua
versione: l’esame autoptico ha confermato che la causa del
decesso è stata strangolamento preceduto da colluttazione.
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Bologna, riflettori accesi
sul prato di piazza Rossini
per “Take care of U”

Dal 18 agosto al 30 settembre venti
appuntamenti per valorizzare l’unicità di
questo spazio
BOLOGNA – Dal 18 agosto a fine settembre il prato temporaneo
di Piazza Rossini accoglie un cartellone promosso dal Comune
di Bologna che prevede venti appuntamenti fra visite guidate
alla scoperta del passato della zona universitaria e reading
teatrali per valorizzare, attraverso l’immaginazione,
l’unicità di questo spazio.

“Il prato vegetale ha trasformato una parte del parcheggio,
ridefinendone le funzioni d’uso e allo stesso tempo
Viterbo, alle Poste di Grotte Santo Stefano si abbattono le barriere architettoniche
recuperando parte della memoria storica della piazza” dichiara
la vicesindaca Valentina Orioli “è un forte simbolo di
rigenerazione ‘green’ e di valorizzazione di un bene comune
all’insegna di un processo di riappropriazione civica.”

“Abbiamo pensato a un modo per ritrovarsi dopo il covid – 19 e
dare visibilità a chi, come le guide turistiche e gli attori,
ha maggiormente accusato gli effetti dell’emergenza;” aggiunge
l’assessore alla Cultura e Promozione della Città Matteo
Lepore “è una ripartenza che dà valore a un luogo speciale, un
piccolo cuore verde progettato per attivare pensieri e
attività ri-generanti”.

Una piazza è un crocevia di storie che s’intersecano sulla sua
superficie e può essere un laboratorio naturale in grado di
creare una connessione tra chi l’attraversa per caso, chi lo
fa abitualmente e chi vi si trova per scelta. Ogni piazza
genera un immaginario specifico d’inclusione, integrazione e
dialogo.
Piazza Rossini è uno dei luoghi centrali del percorso di
sperimentazione che vede, nell’ambito del progetto europeo
ROCK finanziato dal Programma per la Ricerca e l’Innovazione
Orizzonte 2020 dell’Unione europea, il Comune, l’Università e
i cittadini di Bologna impegnati a immaginare nuove visioni
per contribuire alla trasformazione del modo in cui si vive e
ci si prende cura dello spazio pubblico, con particolare
attenzione ai valori di sostenibilità ambientale,
accessibilità e integrazione, collaborazione culturale e uso
non convenzionale del patrimonio della città.

Grazie a questo allestimento temporaneo, Piazza Rossini è
diventata un inaspettato e accogliente luogo di sosta e
socializzazione ma anche un suggestivo punto di partenza per
chi vuole scoprire il patrimonio storico e la vita della zona
universitaria.

In coerenza con queste premesse il progetto pensato per
valorizzare, attraverso attività culturali, questo luogo nei
Viterbo, alle Poste di Grotte Santo Stefano si abbattono le barriere architettoniche
mesi di agosto e settembre, prende spunto dal messaggio
dipinto su una delle fioriere del prato, “Take care of me”,
che invita i fruitori a prendersi cura dello spazio. Questo
invito, nella sua semplicità, può essere inteso come
paradigmatico rispetto ai temi della sostenibilità e della
rigenerazione urbana e le attività per animare il prato di
piazza Rossini sono pensate come un importante momento per
fermarsi, prendersi cura di se stessi, mettersi in relazione
con gli altri e vivere lo spazio pubblico con occhi diversi
attraverso il filtro dell’immaginazione.

“Take care of U”, il programma

Veicolo di questa nuova cura sono le proposte culturali, che
comprendono visite guidate e letture, per adulti e ragazzi.

Da un lato il prato di piazza Rossini sarà il punto di
partenza per un viaggio alla scoperta della storia dei secoli
passati e dei personaggi che hanno caratterizzato il paesaggio
e la vita della zona universitaria grazie a una serie di
visite guidate organizzate in collaborazione con Confguide
Bologna. I percorsi porteranno a immaginare il mondo del
passato camminando fra le strade del presente in una delle
aree cittadine più belle e ricche di storia. Quattro i
percorsi proposti che verranno ripetuti due volte fra agosto e
settembre: “A passeggio con Rossini: personaggi illustri in
Strada San Donato” (18 agosto e 1 settembre), “Ospiti alla
Corte di Giovanni II Bentivoglio: una giornata tipo del 1492”
(26 agosto e 8 settembre), “Amori, congiure e delitti: le
famiglie nobili in Strà San Donato” (25 agosto e 22
settembre), dedicate a un pubblico di adulti e “Girovagando in
via Zamboni osserviamo i palazzi, i portici, le piazze” (19
agosto e 15 settembre), pensata per i ragazzi dai 7 ai 12
anni.

Da un’altra prospettiva il prato sarà anche la scena ideale
per dieci serate animate da reading/monologhi interpretati da
attrici e attori che rappresentano la ricchezza e qualità
della scena teatrale bolognese e che sono stati coinvolti
nell’individuare testi e suggestioni per interpretare i temi
generali del progetto e valorizzare l’unicità di questo luogo
conducendo il pubblico altrove, in altri luoghi e dimensioni
dell’immaginario letterario e teatrale.

Gli attori che si alterneranno sul prato di piazza Rossini
sono Maurizio Cardillo (20 agosto), Anna Amadori (3
settembre), Marco Cavicchioli (10 settembre), Francesca Mazza
(16 settembre), Pietro Babina (17 settembre), Angela Malfitano
(23 settembre) e Francesca Ballico (24 settembre), che si
esibiranno in letture per un pubblico adulto. Martina
Pizziconi (27 agosto), Luciano Manzalini (2 settembre) e Licia
Navarrini (9 settembre) intratterranno invece un pubblico di
bambini e ragazzi.

Il 29 settembre verrà presentata, e sottoposta a test degli
utenti, BO For All, una nuova app interattiva ideata
all’interno del progetto ROCK per favorire l’accessibilità
della zona universitaria.
Le attività sono progettate      per   garantire   la   massima
accessibilità, favorendo la partecipazione di tutti coloro che
vogliono prendere parte agli eventi: lo spazio della piazza è
completamente accessibile e privo di barriere, per facilitare
un’inclusione fisica e ideale del pubblico. In questa ottica
di accessibilità le visite guidate e le due serate di chiusura
saranno realizzate con la presenza di un interprete e
traduttore LIS.

“Take care of U – incontri e racconti sul prato” è un progetto
promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con la
Fondazione per l’Innovazione Urbana, nell’ambito di Bologna
Estate e del progetto europeo ROCK (Regeneration and
Optimization of cultural heritage in Knowledge and creative
cities) ed è prodotto da Cronopios.
La Cgil in lutto per la
scomparsa   del   Segretario
Maurizio Quadrana

La Filt Cgil di Roma e Lazio in lutto per la prematura
scomparsa di Maurizio Quadrana, il Segretario Generale della
Camera del lavoro Roma centro-ovest litoranea. Stroncato da
una malattia spietata e incurabile, contro la quale aveva
lottato con la tenacia che lo contraddistingueva.

È «un giorno triste», scrive la Segreteria, «Maurizio è volato
via. Ha scelto, per farlo, una torrida giornata di agosto. Lo
ha fatto in punta dei piedi, senza disturbare. E adesso non ci
sono parole per descrivere il vuoto che ci lascia dentro. Oggi
siamo tutti un po’ più soli. Era l’amico che sapeva ascoltare,
persona umile, onesta e generosa, il compagno con cui
condividere lotte e ideali, l’uomo coraggioso e gentile,
innamorato del suo lavoro e dell’organizzazione in cui
militava da sempre, la Cgil. Ci stringiamo intorno al figlio,
ai fratelli e a tutti quelli che gli hanno voluto bene».

L’epilogo venerdì notte, 14 agosto, all’hospice di
Sant’Antonio da Padova in Roma, la struttura ospedaliera
presso la quale era ricoverato per le cure palliative. Un
vuoto incolmabile, un abisso che scava interiormente, un
sentimento che non può più essere condiviso. Perdita. Non più
vicini, non più nemmeno lontani, semplicemente, non più.
Nessuno può dirsi pronto a ciò e a separarsi da una relazione
affettiva, neppure quando il quadro clinico si presenta severo
e l’evento “aspettato”. In quell’istante, drammatico, ogni
barriera cade, psicologica, difensiva e razionale. E lascia
ferite dure a sparire.

«Una bruttissima notizia», afferma il Sindaco di Fiumicino
Esterino Montino, «conoscevo Maurizio da moltissimi anni e con
lui ho affrontato tantissime battaglie sindacali fuori e
dentro il territorio comunale». Un amico. «Ho avuto Maurizio e
i suoi collaboratori al mio fianco in tutte le questioni che
hanno riguardato la tutela dei lavoratori dell’aeroporto
Leonardo da Vinci, il rinnovo del contratto di lavoro dei
dipendenti comunali, ma anche quello dei lavoratori delle
mense e della raccolta di rifiuti».

«Non ci ha mai fatto mancare il suo sostegno e quello della
Cgil in questioni che hanno riguardato il rispetto dei diritti
civili e importanti aspetti culturali», ricorda ancora il
primo cittadino, «come nel caso di via Bombonati, partecipando
anche alla manifestazione che facemmo in darsena a sostegno
dell’integrazione culturale. O come nel caso delle battaglie
che negli anni si sono fatte, non ultime quelle portate avanti
dal Comitato promotore, per l’apertura e la fruibilità a tutti
dell’area archeologica dei Porti di Claudio e Traiano.
Purtroppo un brutto male lo ha portato via ancora nel pieno
della sua vita e della sua attività sindacale, così preziosa e
seria. Maurizio ci mancherà molto. Mando le mie condoglianze,
quelle di mia moglie Monica Cirinnà e dell’intera
Amministrazione comunale agli amici e ai familiari, in
particolare al fratello Gianluca, che oggi ricopre la carica
di consigliere regionale».

«È stato sempre al fianco di ciascuno di noi in tutte le
battaglie che hanno riguardato la tutela dei lavoratori e il
rispetto dei diritti civili», è la nota del Gruppo Pd della
Pisana, «alla famiglia e al fratello Gianluca vanno le nostre
più sentite condoglianze». «Uomo serio e gentile», aggiungono
i consiglieri della Lista Civica Marta Bonafoni e Gino De
Paolis, «incontravamo Maurizio ogni volta che c’era un diritto
da rivendicare, una battaglia sindacale da difendere, in
piazza come nelle trattative sempre schierato al fianco delle
lavoratrici e dei lavoratori, combattente nel nome della sua
amata organizzazione sindacale. Ci stringiamo con affetto alla
Cgil e alla sua famiglia, specialmente a suo fratello
Gianluca, nostro amico e compagno di gruppo, al quale siamo e
saremo vicini sempre».

«Ciao   Maurizio,   persona   perbene   e   splendido   compagno»,
commenta Enzo Foschi, vicepresidente del Pd regionale. «Sia da
Presidente di Municipio che nel mio lavoro in Regione»,
afferma Maurizio Veloccia della Direzione romana, «ho avuto
modo di collaborare con Maurizio, che si è sempre dimostrato
un dirigente sindacale di grande spessore, pacato ma deciso,
pronto al dialogo, concreto nelle battaglie. Una persona di
valore, che ci lascia troppo prematuramente. Se ne va a
distanza di un anno da Mimma Miani, con la quale tante
battaglie ha condiviso con lui nel Municipio XI».

In molti esprimono stupore, cordoglio e vicinanza alla
famiglia. «Ci ha lasciato troppo presto», scrive sulla bacheca
Tina Pelliccia, Presidente del Comitato Monteverde Nuovo, «un
compagno di tante lotte per i pensionati, condoglianze alla
famiglia». «Ciao Maurizio, ti voglio ricordare così» è il post
di Claudio Galli, in cui inserisce il link della
manifestazione “Liberiamo Ostia dalle Mafie” del 2011.
 «Un’altra brutta giornata», commenta Stefania Pomante, «era
una persona mite, paziente, buona, sempre disponibile».
«Lascia un vuoto terribile nella nostra Cgil. Non riesco a
dire molto altro. Il dolore, lo stupore per questa mancanza è
soffocante», sono le parole di Donatella Bruno.

«Tutta la Rete Civica dei Cittadinie si stringe intorno alla
famiglia Quadrana», scrive il Coordinatore Giuseppe Celli,
«per la scomparsa prematura del nostro amico e compagno
Maurizio, fratello maggiore di Gianluca. Sarai con noi per
sempre e ci guiderai durante il nostro percorso». Parole
sofferte, frutto di una «di vita e di un’amicizia che dura da
più di 40 anni», sottolinea la consigliera capitolina Svetlana
Celli. «Eri più grande e il più attendo», ricorda, «“stai in
campana piccolè”, mi dicevi sempre. Sono sempre stata la
sorella che non avete mai avuto. Te ne sei andato in silenzio,
malgrado le tue immense battaglie. Il tuo senso di protezione,
la tua dolcezza la ricorderemo tutti. Ciao “Mizio”, ti voglio
bene per sempre».

Contagi da Covid-19: verso la
chiusura delle discoteche
Le Regioni dovranno adeguarsi al dpcm del 7 agosto scorso che
recita: “restano sospese le attività che abbiano luogo in sale
da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al
chiuso”. Questa – a quanto si apprende – la posizione che sarà
sostenuta dagli esponenti dell’Esecutivo alla riunione con le
Regioni. In particolare, il ministro della Salute, Roberto
Speranza, potrebbe presentare un provvedimento che vieta
esplicitamente alle Regioni di derogare al dpcm. Anche il
ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, nei giorni
scorsi aveva ipotizzato la “chiusura dopo Ferragosto in tutte
le Regioni”. Ed i dati quotidiani dei contagi in continua
crescita spingono verso lo stop al ballo.

E’ iniziata la videoconferenza convocata dal ministro degli
Affari regionali, Francesco Boccia, per fare il punto – tra
l’altro – sulla questione discoteche. Per il Governo sono
collegati anche i ministri della Salute, Roberto Speranza e
dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Tra i presidenti
delle Regioni, ci sono Stefano Bonaccini (Emilia Romagna),
Luca Zaia (Veneto), Alberto Cirio (Piemonte), Donato Toma
(Molise), Giovanni Toti (Liguria) e Massimiliano Fedriga
(Friuli Venezia Giulia)

Col nuovo stop all’orizzonte per le discoteche “sono a rischio
quattro miliardi di euro”. A tanto ammonta il fatturato
annuale di questi esercizi in Italia secondo le stime del Silb
(il sindacato italiano locali da ballo). “Ad oggi solo il 10%
dei circa 3.500 locali ha riaperto ed è questo che crea
problemi? Da domani si rischierà di più con l’abusivismo”, ha
detto Gianni Indino presidente del Silb Emilia-Romagna ad un
giornalista dell’Ansa. Dal Governo, aggiunge, “finora non è
arrivato un euro: ora chiederemo compensazioni, anche Iva al
4% e Cig ai nostri lavoratori”.

Avventori senza mascherina, assembramenti e mancato rispetto
delle norme anti-Covid sono costati la sospensione di 5 giorni
di sospensione dell’attività alla discoteca ‘King’Club’ di
Jesolo, una delle più note della località veneziana. Lo ha
deciso la Questura dopo i controlli eseguiti nella serata e la
notte di Ferragosto. L’ispezione è stata condotta dalla
squadra della divisione Polizia amministrativa e sociale della
Questura di Venezia. I poliziotti hanno riscontrato
assembramenti di persone senza mascherina, sia in coda per
entrare nel locale, sia all’interno, sulla pista da ballo e
intorno ai tavoli. Accertato quindi che non era rispettato il
distanziamento sociale e che molti ragazzi non utilizzavano in
modo corretto le mascherine, gli agenti hanno applicato la
sanzione prevista dalla nuova ordinanza regionale del 14
agosto, in vigore dalle ore 13 di ieri, con la sospensione
dell’attività per 5 giorni. Una sanzione che la norma dispone
obbligatoriamente, una volta verificati i presupposti.

La notte tra il 14 e 15 agosto, in una discoteca sulla
litoranea di Bisceglie, a nord di Bari, la polizia locale e i
carabinieri hanno dovuto multare alcuni addetti alla sicurezza
all’ingresso e alcuni barman perché non indossavano le
mascherine. Altre sanzioni sono state comminate nella stessa
discoteca perché alcune persone entrate senza il rilevamento
della temperatura corporea con il termoscanner all’ingresso.
Ai controlli ha partecipato anche personale della Asl. Ne dà
notizia il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano,
ringraziando “le forze dell’ordine per l’attività compiuta a
tutela della sicurezza dei nostri giovani e della salute
pubblica”. “Il rispetto delle regole da parte di tutti –
conclude – è fondamentale per ridurre i rischi di diffusione
del contagio”.

Roma, due incendi a distanza
di    pochi   minuti:    nel
quartiere africano disabile
tra le fiamme

Incendio in un appartamento nel quartiere africano a Roma. Le
fiamme sono divampate in via Lago di Lesina dove all’interno
di una abitazione ha preso fuoco un materasso. Una persona
disabile all’interno non collabora con gli uomini le forze
dell’ordine che sono riusciti ad entrare. Sul posto vigili del
fuoco, polizia e sanitari del 118 per soccorrere la signora in
difficoltà

Un altro incendio è divampato in Viale Castro Pretorio dove
una tenda di un gazebo ha preso fuoco

Reggio              Calabria,
favoreggiamento              e
agevolazione    mafiosa:   il
Tribunale    della    Libertà
ordina    la   scarcerazione
dell’infermiere Giuseppe Rao

REGGIO CALABRIA – Il Tribunale della Libertà di Reggio
Calabria (dott. Antonino Genovese, presidente, e dott.ri
Claudia Venturini e Angela Mannella, a latere), in
accoglimento del riesame proposto dagli avvocati Antonino
Napoli e Tiziana Desantis, ha annullato l’ordinanza di
custodia cautelare emessa nei confronti di Giuseppe Rao e ne
ha disposto la sua immediata scarcerazione.

Con l’ordinanza genetica il Giudice per le Indagini
Preliminari di Reggio Calabria aveva disposto l’applicazione
della misura cautelare nei confronti di RAO Giuseppe, per la
ritenuta sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in
ordine al delitto di favoreggiamento dell’allora latitante
Giovanni Sposato, reato aggravato dall’agevolazione mafiosa,
ascrittogli in concorso con FUCILE Antonino, SPOSATO Giovanni
cl. 1990 e SPOSATO Giovanni cl. 1991.

In particolare, la D.D.A. di Reggio Calabria ha contestato ai
predetti correi di avere favorito la latitanza di Sposato
Giovanni cl. 68, consentendogli di eludere le investigazioni e
di sottrarsi alle ricerche dell’Autorità volte a dare
esecuzione alla misura custodiale disposta, nei suoi
confronti, nel procedimento Terramara Closed. Agli indagati la
Procura Distrettuale ha, altresì, addebitato l’aggravante
dell’agevolazione mafiosa ritenendoli non parteci del
sodalizio associativo ma consapevoli della caratura criminale
del ricercato, dei suoi pregressi giudiziari per mafia, del
ruolo da lui ricoperto nell’ambito della cosca Zagari-Sposato-
Fazzalari, e della circostanza che egli si stesse sottraendo
ad un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. del capoluogo
reggino.

In merito alle condotte attribuite a Giuseppe RAO, infermiere
presso il reparto di cardiologia dell’Ospedale di Polistena,
gli inquirenti hanno ritenuto che lo stesso rimanendo in
constante contatto con Fucile Antonino (l’individuo che
secondo la tesi accusatoria aveva gestito, in prima persona,
la latitanza dello Sposato, mettendogli persino a disposizione
un immobile di sua proprietà sito in Contrada San Nicola
Latinis di Taurianova), avrebbe garantito al ricercato in ogni
momento – anche quando non era in servizio presso il
suindicato nosocomio – consulti sanitari, cure non doverose né
urgenti; organizzato dall’esterno visite mediche per il
latitante e, durante il di lui ricovero, si sarebbe attivato
affinché lo stesso, attinto da misura cautelare e sottoposto a
controllo/piantonamento di PG, ricevesse tutte le necessarie
cure, impegnandosi, altresì, a veicolare le informazioni
destinate ai sodali; “ciò al fine di garantire allo SPOSATO il
mantenimento della sua capacità gestionale pur nella precaria
situazione di malattia e latitanza in cui si trovava”.

In particolare il Pubblico Ministero presso la DDA di Reggio
Calabria ed il GIP avevano ritenuto che anche nel periodo
precedente al 7 giugno 2018 il RAO avesse collaborato con
Fucile per garantire l’irreperibilità di SPOSATO Giovanni cl.
’68 e che nel “progetto originario, poi fallito, il 7 giugno
2018 Sposato Giovanni, grazie all’ausilio prestato
dall’infermiere professionale presso il Reparto di Cardiologia
dell’Ospedale di Polistena, Rao Giuseppe (che nel periodo
precedente si era posto a sua disposizione in relazione a
qualsivoglia esigenza sanitaria), aveva solo deciso di farsi
controllare da un sanitario, ricevere le necessarie cure e poi
tornare nel covo dove si nascondeva, per sottrarsi
all’esecuzione del provvedimento restrittivo da cui era stato
raggiunto”.

La difesa dopo aver argomentato in ordine ai rapporti tra
FUCILE e RAO, evidenziando che tra gli stessi vi erano meri
rapporti lavorativi, ed al fatto che Gianni Sposato il 7
giugno 2018 aveva assunto la decisione di costituirsi proprio
in occasione del suo accesso al Pronto Soccorso dell’Ospedale
di Polistena ha, altresì, ove disattese le prime
argomentazioni, dimostrato che il primo contatto il 7 giugno
2018 tra il RAO e un collega del medesimo presidio ospedaliero
sia avvenuto alle ore 18:37 quando ormai lo Sposato era stato
tratto in arresto dal personale del Commissariato di Polizia
di Cittanova così come non può ravvisarsi alcun reato di
favoreggiamento neppure riguardo l’eventuale l’interessamento
dimostrato dal RAO – su sollecitazione di Fucile Antonino –
nei giorni 8 e 9 giugno 2018 in ordine allo stato di salute
dell’ormai ex latitante “Gianni” Sposato né tantomeno vi è la
prima che il RAO fosse stato latore di alcun messaggio tra lo
SPOSATO e gli altri sodali poiché non lo ha mai incontrato in
ospedale.

Il Tribunale del Riesame accogliendo le argomentazioni dei
difensori del Rao, Avvocati Antonino Napoli e Tiziana Desantis
e dissentendo da quelle del P.M.D.D.A. dott.ssa Giulia
Pantano, ha annullato l’ordinanza impugnata rimettendo in
libertà l’infermiere.

Crispiano: successo per Terra
e Sangue, l’opera teatrale
ispirata      al    brigante
Pizzichicchio
Con l’avvio della 2° edizione dell’opera teatrale “Terra e
Sangue” prosegue l’impegno culturale per la promozione del
patrimonio del territorio di Crispiano.

Ha riscosso un grande successo, con applausi a scena aperta,
l’opera teatrale “Terra e Sangue” ispirata al brigante Cosimo
Mazzeo, detto Pizzichicchio.

Oltre 55 attori, musicisti e comparse hanno rievocato storia e
saccheggi delle Masserie del briganti, fenomeno diffusissimo
nel territorio crispianese, nella provincia di Taranto,

Lo spettacolo è andato in scena per quattro sere consecutive
dal 6 al 9 agosto nella suggestiva e affascinante location
della Masseria Fogliano.

Grandi applausi per gli attori protagonisti, tutti
rigorosamente crispianesi, che si sono immedesimati nei
personaggi dell’epoca, facendo rivivere al pubblico presente
il periodo del brigantaggio tra il 1860 e il 1864.
Varie le figure interpretate, tra tutte spiccano quelle del
Sergente Romano, di Crocco, di Don Ciro Annichiarico e di
Cosimo Mazzeo in arte Pizzichicchio interpretato dal
bravissimo giovane Leonardo Bello.

Lo spettacolo è terminato con la scena della cattura degli
ultimi briganti alla storica Masseria Belmonte della famiglia
della madre del prefetto crispianese Francesco Tagliente
presente alla prima serata dello spettacolo.

Allo spettacolo hanno assistito tra gli altri il Sindaco di
Crispiano, Luca Lopomo, l’Assessore Aurora Bagnalasta delegata
ai Servizi Sociali, alla Cultura e allo Spettacolo e alle Pari
Opportunità, Luca Lazzaro presidente Confagricoltura Puglia e
proprietario della Masseria Fogliano, l’imprenditrice Lucia
Cavallo presidente del Gal Magna Grecia, Concetta Vitale
autrice della ricerca storica e la redazione dei testi.

Pino Spadavecchia, ha curato l’audio e le luci mentre gli
splendidi costumi sono stati realizzati dalla sartoria della
Pro Loco di Crispiano.

Al termine della rappresentazione ha preso la parola Luciano
Paciulli presidente Pro Loco Crispiano organizzatrice dello
spettacolo che dopo aver ringraziato gli enti istituzionali e
associativi per aver creduto in questa nuova edizione, ha
rivolto un plauso a tutti i componenti del nuovo cast.

Il Sindaco Luca Lopomo si è detto orgoglioso e contento del
risultato ottenuto dalla compagnia crispianese ed ha
confermato di riproporre lo spettacolo anche nei prossimi anni
nelle varie e bellissime masserie di Crispiano: “Vogliamo che
questo spettacolo diventi una sorta di appuntamento fisso
dell’estate crispianese e pugliese, riproponendolo ogni anno
in una delle diverse masserie di Crispiano”, ha dichiarato il
Sindaco Lopomo.

“Il Comune di Crispiano negli ultimi tempi sta diventando un
centro di cultura che si impegna per tenere vivi quei valori
fondanti di un ordinamento, che grazie a voi viene mantenuto
alto”, ha concluso poi il Prefetto Tagliente, omaggiando i
protagonisti. Giampiero Laera
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