Contagi da Covid-19: verso la chiusura delle discoteche

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Contagi da Covid-19: verso la chiusura delle discoteche
Contagi da Covid-19: verso la
chiusura delle discoteche
Le Regioni dovranno adeguarsi al dpcm del 7 agosto scorso che
recita: “restano sospese le attività che abbiano luogo in sale
da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al
chiuso”. Questa – a quanto si apprende – la posizione che sarà
sostenuta dagli esponenti dell’Esecutivo alla riunione con le
Regioni. In particolare, il ministro della Salute, Roberto
Speranza, potrebbe presentare un provvedimento che vieta
esplicitamente alle Regioni di derogare al dpcm. Anche il
ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, nei giorni
scorsi aveva ipotizzato la “chiusura dopo Ferragosto in tutte
le Regioni”. Ed i dati quotidiani dei contagi in continua
crescita spingono verso lo stop al ballo.
Contagi da Covid-19: verso la chiusura delle discoteche
E’ iniziata la videoconferenza convocata dal ministro degli
Affari regionali, Francesco Boccia, per fare il punto – tra
l’altro – sulla questione discoteche. Per il Governo sono
collegati anche i ministri della Salute, Roberto Speranza e
dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Tra i presidenti
delle Regioni, ci sono Stefano Bonaccini (Emilia Romagna),
Luca Zaia (Veneto), Alberto Cirio (Piemonte), Donato Toma
(Molise), Giovanni Toti (Liguria) e Massimiliano Fedriga
(Friuli Venezia Giulia)

Col nuovo stop all’orizzonte per le discoteche “sono a rischio
quattro miliardi di euro”. A tanto ammonta il fatturato
annuale di questi esercizi in Italia secondo le stime del Silb
(il sindacato italiano locali da ballo). “Ad oggi solo il 10%
dei circa 3.500 locali ha riaperto ed è questo che crea
problemi? Da domani si rischierà di più con l’abusivismo”, ha
detto Gianni Indino presidente del Silb Emilia-Romagna ad un
giornalista dell’Ansa. Dal Governo, aggiunge, “finora non è
arrivato un euro: ora chiederemo compensazioni, anche Iva al
4% e Cig ai nostri lavoratori”.

Avventori senza mascherina, assembramenti e mancato rispetto
delle norme anti-Covid sono costati la sospensione di 5 giorni
di sospensione dell’attività alla discoteca ‘King’Club’ di
Jesolo, una delle più note della località veneziana. Lo ha
deciso la Questura dopo i controlli eseguiti nella serata e la
notte di Ferragosto. L’ispezione è stata condotta dalla
squadra della divisione Polizia amministrativa e sociale della
Questura di Venezia. I poliziotti hanno riscontrato
assembramenti di persone senza mascherina, sia in coda per
entrare nel locale, sia all’interno, sulla pista da ballo e
intorno ai tavoli. Accertato quindi che non era rispettato il
distanziamento sociale e che molti ragazzi non utilizzavano in
modo corretto le mascherine, gli agenti hanno applicato la
sanzione prevista dalla nuova ordinanza regionale del 14
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agosto, in vigore dalle ore 13 di ieri, con la sospensione
dell’attività per 5 giorni. Una sanzione che la norma dispone
obbligatoriamente, una volta verificati i presupposti.

La notte tra il 14 e 15 agosto, in una discoteca sulla
litoranea di Bisceglie, a nord di Bari, la polizia locale e i
carabinieri hanno dovuto multare alcuni addetti alla sicurezza
all’ingresso e alcuni barman perché non indossavano le
mascherine. Altre sanzioni sono state comminate nella stessa
discoteca perché alcune persone entrate senza il rilevamento
della temperatura corporea con il termoscanner all’ingresso.
Ai controlli ha partecipato anche personale della Asl. Ne dà
notizia il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano,
ringraziando “le forze dell’ordine per l’attività compiuta a
tutela della sicurezza dei nostri giovani e della salute
pubblica”. “Il rispetto delle regole da parte di tutti –
conclude – è fondamentale per ridurre i rischi di diffusione
del contagio”.
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Roma, due incendi a distanza
di    pochi   minuti:    nel
quartiere africano disabile
tra le fiamme
Incendio in un appartamento nel quartiere africano a Roma. Le
fiamme sono divampate in via Lago di Lesina dove all’interno
di una abitazione ha preso fuoco un materasso. Una persona
disabile all’interno non collabora con gli uomini le forze
dell’ordine che sono riusciti ad entrare. Sul posto vigili del
fuoco, polizia e sanitari del 118 per soccorrere la signora in
difficoltà

Un altro incendio è divampato in Viale Castro Pretorio dove
una tenda di un gazebo ha preso fuoco
Contagi da Covid-19: verso la chiusura delle discoteche
Reggio              Calabria,
favoreggiamento              e
agevolazione    mafiosa:   il
Tribunale    della    Libertà
ordina    la   scarcerazione
dell’infermiere Giuseppe Rao
REGGIO CALABRIA – Il Tribunale della Libertà di Reggio
Calabria (dott. Antonino Genovese, presidente, e dott.ri
Claudia Venturini e Angela Mannella, a latere), in
accoglimento del riesame proposto dagli avvocati Antonino
Napoli e Tiziana Desantis, ha annullato l’ordinanza di
custodia cautelare emessa nei confronti di Giuseppe Rao e ne
ha disposto la sua immediata scarcerazione.
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Con l’ordinanza genetica il Giudice per le Indagini
Preliminari di Reggio Calabria aveva disposto l’applicazione
della misura cautelare nei confronti di RAO Giuseppe, per la
ritenuta sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in
ordine al delitto di favoreggiamento dell’allora latitante
Giovanni Sposato, reato aggravato dall’agevolazione mafiosa,
ascrittogli in concorso con FUCILE Antonino, SPOSATO Giovanni
cl. 1990 e SPOSATO Giovanni cl. 1991.

In particolare, la D.D.A. di Reggio Calabria ha contestato ai
predetti correi di avere favorito la latitanza di Sposato
Giovanni cl. 68, consentendogli di eludere le investigazioni e
di sottrarsi alle ricerche dell’Autorità volte a dare
esecuzione alla misura custodiale disposta, nei suoi
confronti, nel procedimento Terramara Closed. Agli indagati la
Procura Distrettuale ha, altresì, addebitato l’aggravante
dell’agevolazione mafiosa ritenendoli non parteci del
sodalizio associativo ma consapevoli della caratura criminale
del ricercato, dei suoi pregressi giudiziari per mafia, del
ruolo da lui ricoperto nell’ambito della cosca Zagari-Sposato-
Fazzalari, e della circostanza che egli si stesse sottraendo
ad un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. del capoluogo
reggino.

In merito alle condotte attribuite a Giuseppe RAO, infermiere
presso il reparto di cardiologia dell’Ospedale di Polistena,
gli inquirenti hanno ritenuto che lo stesso rimanendo in
constante contatto con Fucile Antonino (l’individuo che
secondo la tesi accusatoria aveva gestito, in prima persona,
la latitanza dello Sposato, mettendogli persino a disposizione
un immobile di sua proprietà sito in Contrada San Nicola
Latinis di Taurianova), avrebbe garantito al ricercato in ogni
momento – anche quando non era in servizio presso il
suindicato nosocomio – consulti sanitari, cure non doverose né
urgenti; organizzato dall’esterno visite mediche per il
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latitante e, durante il di lui ricovero, si sarebbe attivato
affinché lo stesso, attinto da misura cautelare e sottoposto a
controllo/piantonamento di PG, ricevesse tutte le necessarie
cure, impegnandosi, altresì, a veicolare le informazioni
destinate ai sodali; “ciò al fine di garantire allo SPOSATO il
mantenimento della sua capacità gestionale pur nella precaria
situazione di malattia e latitanza in cui si trovava”.

In particolare il Pubblico Ministero presso la DDA di Reggio
Calabria ed il GIP avevano ritenuto che anche nel periodo
precedente al 7 giugno 2018 il RAO avesse collaborato con
Fucile per garantire l’irreperibilità di SPOSATO Giovanni cl.
’68 e che nel “progetto originario, poi fallito, il 7 giugno
2018 Sposato Giovanni, grazie all’ausilio prestato
dall’infermiere professionale presso il Reparto di Cardiologia
dell’Ospedale di Polistena, Rao Giuseppe (che nel periodo
precedente si era posto a sua disposizione in relazione a
qualsivoglia esigenza sanitaria), aveva solo deciso di farsi
controllare da un sanitario, ricevere le necessarie cure e poi
tornare nel covo dove si nascondeva, per sottrarsi
all’esecuzione del provvedimento restrittivo da cui era stato
raggiunto”.

La difesa dopo aver argomentato in ordine ai rapporti tra
FUCILE e RAO, evidenziando che tra gli stessi vi erano meri
rapporti lavorativi, ed al fatto che Gianni Sposato il 7
giugno 2018 aveva assunto la decisione di costituirsi proprio
in occasione del suo accesso al Pronto Soccorso dell’Ospedale
di Polistena ha, altresì, ove disattese le prime
argomentazioni, dimostrato che il primo contatto il 7 giugno
2018 tra il RAO e un collega del medesimo presidio ospedaliero
sia avvenuto alle ore 18:37 quando ormai lo Sposato era stato
tratto in arresto dal personale del Commissariato di Polizia
di Cittanova così come non può ravvisarsi alcun reato di
favoreggiamento neppure riguardo l’eventuale l’interessamento
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dimostrato dal RAO – su sollecitazione di Fucile Antonino –
nei giorni 8 e 9 giugno 2018 in ordine allo stato di salute
dell’ormai ex latitante “Gianni” Sposato né tantomeno vi è la
prima che il RAO fosse stato latore di alcun messaggio tra lo
SPOSATO e gli altri sodali poiché non lo ha mai incontrato in
ospedale.

Il Tribunale del Riesame accogliendo le argomentazioni dei
difensori del Rao, Avvocati Antonino Napoli e Tiziana Desantis
e dissentendo da quelle del P.M.D.D.A. dott.ssa Giulia
Pantano, ha annullato l’ordinanza impugnata rimettendo in
libertà l’infermiere.
Contagi da Covid-19: verso la chiusura delle discoteche
Crispiano: successo per Terra
e Sangue, l’opera teatrale
ispirata      al    brigante
Pizzichicchio
Con l’avvio della 2° edizione dell’opera teatrale “Terra e
Sangue” prosegue l’impegno culturale per la promozione del
patrimonio del territorio di Crispiano.

Ha riscosso un grande successo, con applausi a scena aperta,
l’opera teatrale “Terra e Sangue” ispirata al brigante Cosimo
Mazzeo, detto Pizzichicchio.

Oltre 55 attori, musicisti e comparse hanno rievocato storia e
saccheggi delle Masserie del briganti, fenomeno diffusissimo
nel territorio crispianese, nella provincia di Taranto,

Lo spettacolo è andato in scena per quattro sere consecutive
dal 6 al 9 agosto nella suggestiva e affascinante location
della Masseria Fogliano.

Grandi applausi per gli attori protagonisti, tutti
rigorosamente crispianesi, che si sono immedesimati nei
personaggi dell’epoca, facendo rivivere al pubblico presente
il periodo del brigantaggio tra il 1860 e il 1864.

Varie le figure interpretate, tra tutte spiccano quelle del
Sergente Romano, di Crocco, di Don Ciro Annichiarico e di
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Cosimo Mazzeo in arte Pizzichicchio        interpretato   dal
bravissimo giovane Leonardo Bello.

Lo spettacolo è terminato con la scena della cattura degli
ultimi briganti alla storica Masseria Belmonte della famiglia
della madre del prefetto crispianese Francesco Tagliente
presente alla prima serata dello spettacolo.

Allo spettacolo hanno assistito tra gli altri il Sindaco di
Crispiano, Luca Lopomo, l’Assessore Aurora Bagnalasta delegata
ai Servizi Sociali, alla Cultura e allo Spettacolo e alle Pari
Opportunità, Luca Lazzaro presidente Confagricoltura Puglia e
proprietario della Masseria Fogliano, l’imprenditrice Lucia
Cavallo presidente del Gal Magna Grecia, Concetta Vitale
autrice della ricerca storica e la redazione dei testi.
Pino Spadavecchia, ha curato l’audio e le luci mentre gli
splendidi costumi sono stati realizzati dalla sartoria della
Pro Loco di Crispiano.

Al termine della rappresentazione ha preso la parola Luciano
Paciulli presidente Pro Loco Crispiano organizzatrice dello
spettacolo che dopo aver ringraziato gli enti istituzionali e
associativi per aver creduto in questa nuova edizione, ha
rivolto un plauso a tutti i componenti del nuovo cast.

Il Sindaco Luca Lopomo si è detto orgoglioso e contento del
risultato ottenuto dalla compagnia crispianese ed ha
confermato di riproporre lo spettacolo anche nei prossimi anni
nelle varie e bellissime masserie di Crispiano: “Vogliamo che
questo spettacolo diventi una sorta di appuntamento fisso
dell’estate crispianese e pugliese, riproponendolo ogni anno
in una delle diverse masserie di Crispiano”, ha dichiarato il
Sindaco Lopomo.

“Il Comune di Crispiano negli ultimi tempi sta diventando un
centro di cultura che si impegna per tenere vivi quei valori
fondanti di un ordinamento, che grazie a voi viene mantenuto
alto”, ha concluso poi il Prefetto Tagliente, omaggiando i
protagonisti. Giampiero Laera
Coronavirus, la curva dei
contagi torna a salire: nel
Lazio 45 casi e un decesso
Crescono ancora i contagiati dal Coronavirus, secondo i dati
del Ministero della Salute, nelle ultime 24 ore: sono 574
rispetto ai 523 di ieri. Per avere un aumento più alto di
nuovi positivi bisogna risalire al 24 giugno, quando furono
577. In Veneto (127) e Lombardia (97) gli incrementi più
consistenti. Complessivamente sono 252.809 le persone che
hanno contratto il Covid. In calo, invece, i morti: sono 3,
contro i 6 di ieri. Solo in Valle d’Aosta e Molise non si sono
registrati nuovi casi.

Sono 14.249 le persone attualmente positive al Covid, 168 in
più di ieri. In aumento anche i pazienti in isolamento
domiciliare (13.422, con una crescita di 182 rispetto a ieri)
ed in terapia intensiva (56, uno in più di ieri), mentre
calano i ricoverati con sintomi (771, 15 in meno). E’ quanto
emerge dai dati diffusi dal ministero della Salute.
Complessivamente, le persone dimesse o guarite dal virus sono
203.326, 403 in più rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore sono
stati eseguiti 46.723 tamponi, 4.465 in meno rispetto al
giorno precedente.

Nel Lazio oggi si registrano 45 casi e un
decesso

Di questi 22 casi sono di importazione o riguardano giovani di
rientro dalle vacanze: sei i casi di rientro da Malta, cinque
da Romania, due casi da Corfù e uno da Grecia, due casi da
Ibiza, due casi da Croazia, un caso da Ucraina, un caso da
Azerbaigian, un caso da Stati Uniti e un caso da Londra.

I drive-in lavorano a pieno regime per i rientri da Grecia,
Spagna, Malta e Croazia. Arrivate al Numero Verde 800.118.800
oltre 5 mila chiamate. Il servizio è stato potenziato da parte
dell’Ares 118.

Nella Asl Roma 1 sono dieci i casi nelle ultime 24h e tra
questi sei sono casi di rientro: due da Corfù (Grecia), un
caso da Ibiza, uno da Ucraina, uno da Londra e uno da
Azerbaigian. Altri tre casi sono contatti del cluster della
comitiva di rientro da una gita a Capri a luglio.

Nella Asl Roma 2 sono dieci i casi nelle ultime 24h e tra
questi quattro casi sono un cluster di rientro dalla Romania
avviato il contact tracing internazionale. Un caso di rientro
da Ibiza, un caso di rientro da Malta e un caso di rientro da
un viaggio scolastico in Grecia.

Nella Asl Roma 3 sono sette i casi nelle ultime 24h e tra
questi cinque casi hanno un link con un caso già noto e
isolato. Altri due casi sono un uomo di 32 anni contatto di un
caso con cui ha effettuato un viaggio a Malta e un caso di un
uomo di 29 anni di rientro da Croazia.

Nella Asl Roma 4 sono quattro i casi nelle ultime 24h e tra
questi un caso di una ragazza di 18 anni di rientro dalla
Croazia, due casi sono una donna di 30 anni e un uomo di 38
anni contatti di un caso noto e isolato a Civitavecchia.

Nella Asl Roma 5 sono tre i casi nelle ultime 24h e tra questi
un caso di una donna di rientro da Malta avviato il contact
tracing internazionale.

Nella Asl Roma 6 sono sei i casi nelle ultime 24h e tra questi
un uomo di 27 anni di rientro da Malta, una donna con un link
familiare ad un caso di rientro da Malta. Un caso di un uomo
di 27 anni con un link ad un caso di rientro da Malta e un
caso di un uomo di 73 anni individuato in fase di pre-
ospedalizzazione. Infine per quanto riguarda le province si
registrano cinque casi e zero decessi nelle ultime 24h.

Nella Asl di Latina sono due i casi e tra questi un caso di un
ragazzo con un link familiare a casi di rientro dalla Romania.
Un caso di un ragazzo di Gaeta con un link ad un caso già noto
e isolato. Sono due i casi nella Asl di Frosinone e tra questi
il caso di un bambino di 8 anni con link familiare a casi già
noti e isolati. Un caso nella Asl di Viterbo e si tratta di un
uomo di 30 anni di nazionalità USA, in corso il contact
tracing internazionale.

A Ladispoli e Nettuno le amministrazioni comunali hanno
disposto il divieto di accensione dei falò in spiaggia. Il
Comune di Nettuno ha disposto il divieto di accesso e transito
sull’arenile dalle ore 21 di oggi, e il contestuale divieto di
balneazione dalle ore 19, fino alle 9,30 del 15 agosto. In
regime ordinario resta consentita l’apertura delle attività di
ristorazione. E’ inoltre severamente vietata l’accensione di
falò e fuochi di ogni genere in spiaggia.

“La prossima settimana si cercherà di
condividere una scelta rigorosa con tutte
le regioni”

Così il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia in
un colloquio con La Stampa incentrato su una nuova possibile
stretta sui locali della movida, discoteche (che – dice – non
si sarebbero dovute riaprire) e stabilimenti balneari. Boccia
è “convinto che dopo Ferragosto si arriverà alla chiusura in
tutte le regioni”, ma non è escluso che si possa fare
prima.    “Si è avuta molta più attenzione ad aprire le
discoteche a giugno che ad altro. Questa per noi è una scelta
non accettabile. Non abbiamo nulla contro le discoteche, ma se
hai chiesto a un Paese di stare chiuso in casa, se hai chiuso
le aziende, speso miliardi e miliardi per pagare la cassa
integrazione alle persone per non lavorare, poi non puoi per
pura propaganda, per rispondere a qualche lobby che ti sta
vicina, riaprire le discoteche e infischiartene delle ricadute
che avrà questa scelta”. Lo ha detto la ministra Teresa
Bellanova a Lecce, presentando la lista di Italia Viva a
sostegno del candidato presidente della Regione Puglia, Ivan
Scalfarotto.

Stretta dell’Emilia-Romagna sulle discoteche per evitare un
rialzo dei contagi di Sars-Cov2. Una nuova ordinanza firmata
dal presidente Stefano Bonaccini prevede di dimezzare la
capienza per gli ingressi (sarà ridotta del 50%) e stabilisce
l’obbligo di indossare sempre la mascherina. Disposta anche la
eventuale chiusura immediata del locale non appena accertate
le infrazioni. Il provvedimento è in vigore dalle 13 di
domani, Ferragosto, e vale per quelle all’aperto ora in
esercizio in regione. Quelle al chiuso infatti non hanno mai
riaperto dopo il lockdown. La stessa cosa in Veneto. Nuova
ordinanza della Regione del Veneto per contrastare il
Coronavirus:prevede che il numero massimo di persone che
possono entrare non sia superiore al 50% della capienza
massima normalmente autorizzata. Include, inoltre, l’obbligo
di indossare sempre la mascherina all’interno del locale,
compreso durante il ballo, ammesso, va ricordato, solo in
presenza di piste all’aperto. È prevista, poi, è la chiusura
immediata del locale, senza alcun rimando ad ulteriori
pratiche amministrative, se viene accertato dagli organi di
vigilanza il mancato rispetto delle norme fissate
dall’ordinanza.Nella Riviera romagnola invece spiagge ‘sold
out’. E il must dell’estate 2020 sono le cene in riva al mare

Non ci stanno però i gestori delle discoteche. “Ancora una
volta si colpisce un settore che viene identificato come un
luogo in cui tutti mali della società convivono. Adesso ci è
stato affibbiato il ruolo degli untori, ci è stato affibbiato
anche quello. Prima drogavamo i ragazzi, li ubriacavamo,
adesso li contagiamo nonostante non ci sia un solo caso di
ragazzo o ragazza che si sia contagiato nei nostri locali”.
Così il presidente del Silb-Sindacato Italiano Locali da Ballo
Emilia-Romagna, Gianni Indino, commenta l’ordinanza con cui la
Regione prevede di dimezzare la capienza per gli ingressi in
discoteca e stabilisce l’obbligo di indossare sempre la
mascherina.”Non siamo il capro espiatorio per niente e per
nessuno. C’è qualcuno che ci porta come fossimo uno scalpo e
ci dà in pasto all’opinione pubblica”.

La Calabria, d’intesa con il governo ha chiuso i locali da
ieri. In Piemonte invece si balla. E’ quanto prevede l’ultimo
decreto regionale, il n.85 del 10 agosto scorso, che richiama
le Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche,
Produttive e Ricreative della Presidenza del Consiglio dei
ministri. Al comma 33, il decreto regionale stabilisce che
l’apertura di sale da ballo, discoteche e locali assimilati
sia consentita “con attività di ballo svolte esclusivamente in
spazi esterni”.    Rafforzati   i   controlli   in   vista   del
Ferragosto.
Covid, denunce: avviso di
garanzia per il premier Conte
e 6 ministri
Il Presidente del Consiglio Conte e i Ministri Bonafede, Di
Maio, Gualtieri, Guerini, Lamorgese e Speranza hanno ricevuto
una notifica riguardante un avviso ex art. 6, comma 2, legge
cost. n. 1/1989 da parte della Procura della Repubblica presso
il Tribunale di Roma. L’avviso riguarda la trasmissione al
Collegio di cui all’art. 7 della citata legge cost. n. 1/1989
degli atti di un procedimento penale iscritto per i delitti di
cui agli artt. 110, 438, 452 e 589, 323, 283, 294 c.p., che
origina da varie denunce da parte di soggetti terzi
provenienti da varie parti d’Italia. Si tratta di denunce che
riguardano la gestione dell’emergenza Covid.

“La trasmissione da parte della Procura al Collegio”, il
tribunale dei ministri, “in base alle previsioni di legge, è
un atto dovuto. Nel caso specifico tale trasmissione è stata
accompagnata da una relazione nella quale l’Ufficio della
Procura “ritiene le notizie di testo infondate e dunque da
archiviare””. Lo si legge nella nota di Palazzo Chigi con cui
si rende noto che il premier Conte e sei ministri hanno
ricevuto un avviso di garanzia in seguito a denunce in
relazione all’emergenza Coronavirus.

Il presidente del Consiglio e i ministri, si legge in una nota
di Palazzo Chigi, si dichiarano sin d’ora disponibili a
fornire ai Magistrati ogni elemento utile a completare l’iter
procedimentale, in uno spirito di massima collaborazione”.

L’avviso di garanzia   nasce da diverse denunce presentate in
tutta Italia in relazione all’emergenza Coronavirus e riguarda
diversi reati. Le denunce, di cui non sono ancora noti i
dettagli, chiamano in causa gli articoli del codice penale
sulla pena in concorso (articolo 110), epidemia (articolo
438), delitti colposi contro la salute pubblica (articolo 452)
e omicidio colposo (articolo 589), abuso d’ufficio (articolo
323), attentato contro la costituzione dello Stato (articolo
283), attentati contro i diritti politici del cittadino
(articolo 294).

Coronavirus,       riunione
straordinaria tra Governo e
Regioni:     stretta     su
discoteche e rientri da paesi
a rischio
Continuano a salire i contagi per coronavirus in Italia: sono
481 i nuovi casi registrati in un giorno, secondo i dati del
ministero della Salute, mentre martedì erano stati 412.
Complessivamente sono 251.713 le persone che hanno contratto
il virus. In aumento il numero delle vittime: 10 in più che
portano il totale a 35.225, mentre martedì l’incremento era di
6. Le regini senza nuovi casi sono Valle d’Aosta, Molise e
Basilicata, olter alla Provincia Autonoma di Trento – mentre i
maggiori incrementi si registrano in Lombardia (+102), Veneto
(+60), Piemonte (+42) ed Emilia Romagna (+41).

Riunione governo-Regioni – Le nuove disposizioni sanitarie per
chi rientra dall’estero e un’informativa sui rischi degli
assembramenti nelle discoteche in vista di Ferragosto: sono i
due punti all’ordine del giorno della riunione straordinaria
tra governo e Regioni convocata dal ministro degli Affari
regionali Francesco Boccia.

All’incontro – che servirà anche per trovare una soluzione
condivisa ed evitare che le amministrazioni locali, come sta
già avvenendo in queste ore, procedano in ordine sparso con le
ordinanza – partecipano anche i ministri della Salute Roberto
Speranza e dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli. Per i
governatori ci sono Donato Toma del Molise, Luca Zaia del
Veneto, Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia,
Alberto Cirio del Piemonte, Marco Marsilio dell’Abruzzo e
diversi assessori regionali.
In particolare sulle discoteche si va verso una stretta per
contrastare il fenomeno degli assembramenti dovuti alla movida
in questo periodo estivo, in particolare nei confronti dei
locali all’aperto dove non vengono rispettate le misure anti-
Covid come il distanziamento. Durante l’incontro straordinario
con le Regioni, il ministro Speranza ha letto un’informativa
segnalando il problema delle discoteche e degli stabilimenti
affollati durante questo tipo di eventi e avrebbe parlato
della necessità di prendere ulteriori provvedimenti. La
riunione sarà aggiornata a domani o nei prossimi giorni, ma
non è ancora chiaro se prima o dopo la giornata di
Ferragosto.

Governo lavora a test per rientri da Grecia e Spagna – Il
governo propone alle Regioni di svolgere test per chi rientra
da Spagna, Croazia, Malta, Grecia. L’obbligo, secondo la
proposta del ministro Speranza, si applicherebbe a chi ritorna
da Paesi considerati a più alto rischio per il crescere dei
contagi da Covid.

Toscana, ballare distanti 2 mt – Garantire almeno almeno due
metri tra gli utenti che accedono alla pista da ballo,
conteggio degli ingressi obbligatorio così come registrare
ogni accesso e mantenere un registro delle presenze per almeno
14 giorni. Sono alcune delle misure per le discoteche della
Toscana previste in un’ordinanza firmata dal presidente della
Regione Enrico Rossi.

Dieci lombardi positivi al ritorno dalla Croazia – Tre ragazzi
di Lodi e 7 di Brescia sono risultati positivi al Covid dopo
una vacanza sull’isola di Pag, in Croazia. I bresciani hanno
fatto rientro in Italia lunedì, mentre i lodigiani, a oggi
asintomatici, erano in una compagnia di 150 giovani,
soprattutto studenti, alcuni dei quali sono stati male al
rientro in Italia, dopo essere stati in Croazia dal 25 luglio
al primo agosto scorso. L’Ats di Milano è attualmente al
lavoro per cercare di avere chiara la mappa del contagio.
Intanto, a Lodi diverse persone che stavano per partire per
Ferragosto proprio per la Croazia stanno cercando di disdire
la vacanza

Toti, 26 positivi in Liguria, 2 erano a Corfù – “Oggi in
Liguria sono stati rilevati 26 nuovi casi positivi di
coronavirus, più della metà derivano dall’Asl 2 savonese in
cui era stato individuato un cluster, una grigliata a cui
hanno partecipato molti dipendenti di strutture sanitarie,
molti dei quali di nazionalità ecuadoriana e dove un positivo
ha contagiato molte persone”. Lo riferisce il presidente della
Regione Liguria Giovanni Toti. “Ci sono due contagi nella
provincia di Spezia, si tratta di persone tornate da una
vacanza a Corfù”. I positivi di Bordighera (7, di cui 5
rientrati dalla Croazia), di cui si è avuto notizia oggi erano
stati registrati nei giorni scorsi. “E’ ovvio che nelle
prossime settimane dovremo cominciare a mettere in campo dei
controlli sanitari sulle persone che rientrano da Paesi dove
il tasso di contagio di coronavirus è molto più elevato di
quello italiano, ne stiamo parlando con il ministro della
Salute Roberto Speranza”, dice Toti. “Si pensa a un obbligo di
test da fare presso le aziende sanitarie locali per chi
rientra dalle vacanze e dai viaggi di lavoro, oppure per gli
stranieri che arrivano in Italia, su questo sta lavorando il
Ministero della Salute per dare norme omogenee”.
Cuneo, tragico incidente in
montagna: morti 5 ragazzi e 4
feriti
Drammatico incidente nella notte a Castelmagno, in alta Valle
Grana, nelle Alpi Cozie meridionali della provincia di Cuneo.
In prossimità del rifugio Maraman, lungo la strada per monte
Crocette, un Land Rover Defender 130 è uscito di strada, per
cause che sono in corso di accertamento.

Cinque le vittime accertate dai Vigili del fuoco, sul posto
con Carabinieri, 118 e Soccorso alpino. Con il conducente di
24 anni sono morti altri quattro giovanissimi tra gli 11 e i
16 anni. Quattro i feriti, due in gravi condizioni, anche loro
giovani.

Secondo le prime informazioni, tutti gli occupanti sono stati
sbalzati fuori dall’abitacolo del fuoristrada, finito a circa
200 metri dalla sede stradale. Le giovani vittime sono tutte
della provincia di Cuneo ed è probabile che si trovassero in
alta Valle Grana in villeggiatura con le famiglie. Alcuni
famigliari, sempre secondo quanto si apprende, sono arrivati
sul luogo dell’incidente dopo pochi minuti.

Le giovanissime vittime avevano trascorso la serata all’Alpe
Chastlar, a guardar le stelle da uno dei punti più panoramici
dell’alta Valle Grana, nel Cuneese. I ragazzi si erano trovati
in piazza e hanno deciso di trascorrere la serata insieme ad
ammirare lo spettacolo del cielo stellato. Al ritorno il
conducente del fuoristrada, forse per una manovra sbagliata o
per una distrazione,     è   uscito   di   strada   finendo   nel
precipizio.

C’era un 24enne di Savigliano, Marco Appendino, alla guida del
fuoristrada precipitato questa notte a Castelmagno, nel
Cuneese, causando la sua morte e quella di altri quattro
giovanissimi.

Le altre vittime sono i fratelli E. e N. M., di 11 e 17 anni,
di San Sebastiano di Fossano, Camilla Bessone (16) e S. G.
(14), di San Benigno di Cuneo.

Tra i 4 feriti le condizioni più gravi sono quelle di un
24enne, sempre di Savigliano, ricoverato al Cto di Torino in
prognosi riservata per un trauma vertebrale. Sveglio e
cosciente, dovrà essere operato per stabilizzare della
colonna. Non si hanno ancora notizie dell’altro ferito
elitrasportato in codice rosso all’ospedale Santa Croce di
Cuneo, un 17enne di Verzuolo. Entrambi non sarebbero comunque
in pericolo di vita.

L’incidente è avvenuto intorno alla mezzanotte. Terribile la
scena che si sono trovati di fronte i soccorritori al loro
arrivo: i ragazzi sono stati sbalzati fuori dall’abitacolo e
le vittime sono morte sul colpo. Tra i quattro feriti, due
sono gravi e sono stati trasportati con l’elicottero al Cto di
Torino e all’ospedale Santa Croce di Cuneo.

Era omologato per sei persone il fuoristrada: a bordo del
mezzo però se ne trovavano nove, secondo quanto emerge dai
primi accertamenti dei carabinieri intervenuti sul posto con
vigili del fuoco, 118 e soccorso alpino. Per ricostruire la
dinamica dell’incidente sarà necessario attendere la
testimonianza dei superstiti, due dei quali sono ricoverati in
gravi condizioni.

“Abbiamo perso in una notte la metà dei giovani del nostro
comune”: così il sindaco di Castelmagno Alberto Bianco, una
sessantina di abitanti in provincia di Cuneo, sull’incidente
che nella notte ha causato la morte di 5 giovani. “Quindici
giorni fa avevamo fatto una bella foto – ricorda -, c’erano
tutti gli abitanti di questa frazione: mi creda, è
agghiacciante vederla”, spiega.

“È una di quelle tragedie che succedono non perché i ragazzi
hanno bevuto, ma per una distrazione”: lo sostiene il sindaco
di Castelmagno, Alberto Bianco, parlando dell’incidente in cui
questa notte sono morti cinque giovani. “Me lo hanno
assicurato i carabinieri – rivela il primo cittadino – Quel
fuoristrada avrà forse fatto i 15 chilometri orari: sono
strade che conoscevano bene, che facevano tutti i giorni per
portare le mucche al pascolo. Giovani bravissimi,
lavoratori”.

Caprarola   e  Ronciglione,
acqua potabile: il Ministero
risponde   alla    richiesta
dell’Isde
La   Direzione Generale     per la sicurezza del Suolo e
dell’Acqua (SuA) del   Ministero dell’ambiente    ha risposto
alla richiesta dell’Associazione medici per l’ambiente – Isde
di Viterbo affinché le popolazioni di Caprarola e Ronciglione
siano adeguatamente rifornite di acqua potabile, valorizzando
sistemi alternativi alla captazione delle acque dal lago di
Vico, in ottemperanza alla Deliberazione del 19 maggio 2020
n.276 della Giunta regionale del Lazio

L’Associazione medici per l’ambiente-Isde (International
society of doctors for the environment) di Viterbo, in data 3
agosto 2020, ha scritto al Ministro della salute, al Ministro
dell’ambiente e alle competenti Istituzioni ed Enti, affinché
in ottemperanza alla Deliberazione del 19 maggio 2020 n.276
della Giunta regionale del Lazio, le popolazioni di Caprarola
e Ronciglione siano      adeguatamente rifornite di acqua
potabile, valorizzando sistemi alternativi alla captazione
delle acque dal lago di Vico.

La   Direzione Generale   per la sicurezza del Suolo e
dell’Acqua (SuA) del  Ministero dell’ambiente in data 11
agosto 2020 ha inviato una nota indirizzata alla Direzione
ambiente e sistemi naturali della Regione Lazio, all’ ATO1
Lazio Nord Viterbo e alla Talete Spa.

La comunicazione ministeriale conclude chiedendo:”…se siano
allo studio provvedimenti per rintracciare fonti alternative
di approvvigionamento per superare la denunciata annosa
questione.”.
Ragusa, ancora 64 migranti
con   coronavirus.    Razza:
“Pesanti sottovalutazioni da
parte di Roma”
“Ho appena appreso dai sanitari dell’Asp di Ragusa che a
Pozzallo altri 64 migranti ospiti dell’hotspot sono risultati
positivi al Coronavirus. Tutto questo in un solo giorno! Spero
che adesso si capisca perché da mesi parliamo della necessità
di un protocollo sanitario e di pesanti sottovalutazioni da
parte di Roma”. Lo rende noto l’assessore alla Salute della
Regione Sicilia, Ruggero Razza.

“Le (non) decisioni adottate – aggiunge Razza – stanno
contribuendo drasticamente al contagio continuo dei migranti
tra loro con pesanti ripercussioni in termini di sicurezza”.
Spero che ora tutti comprendano che nessuno ha mai voluto
strumentalizzare alcunché: semmai si sta verificando
semplicemente quello che avevamo rappresentato da subito alle
autorità competenti. Basta. La Sicilia non lo merita!”
Formia, l’isola ecologica
itinerante fa tappa sul monte
Redentore
FORMIA (LT) – Per il secondo anno consecutivo le Giornate
Ecologiche hanno fatto tappa in montagna nell’area del
Quadrivio.

L’appuntamento domenicale che si è tenuto sul Redentore, la
settimana prima delle festività di Ferragosto, ha consentito
ai proprietari delle abitazioni in montagna di potersi disfare
degli oggetti ingombranti.
Dopo il successo dello scorso anno l’isola ecologica
itinerante anche ieri ha ottenuto riscontri positivi sul
fronte della raccolta.
Nel corso della mattinata sono stati consegnati sacchetti per
l’organico a 21 utenze, conferiti 5 metri cubi di materiali
ingombranti, 3 metri di R.A.E.E. (grandi e piccoli
elettrodomestici, telefoni cellulari, tablet, Tv, monitor e
computer) 1 mt cubo di ferro e 20 materassi.
Prezioso come di consuetudine si sono rivelati il lavoro degli
operatori della Formia Rifiuti Zero, dei volontari del Ver sud
Pontino Formia Protezione Civile e il supporto delle
associazioni “Fare Verde” e “Mamurra” che si sono messi a
completa disposizione della cittadinanza per fornire
informazioni utili e dettagliate sulla raccolta differenziata.

“Per il secondo anno tra le ‘Domeniche Ecologiche’ c’è anche
il percorso verso i nostri monti, verso la montagna, dando la
possibilità a tutti di non abbandonare i rifiuti, ma di
conferirli in modo corretto. Grazie ai volontari che
continuano a renderlo possibile, grazie agli operatori della
FRZ sempre a disposizione”, ha commentato il sindaco Paola
Villa.

Il prossimo appuntamento è fissato il 13 settembre nell’area
del Porticciolo Caposele sul litorale di Vindicio.
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