Contagi da Covid-19: verso la chiusura delle discoteche
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Contagi da Covid-19: verso la chiusura delle discoteche Le Regioni dovranno adeguarsi al dpcm del 7 agosto scorso che recita: “restano sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”. Questa – a quanto si apprende – la posizione che sarà sostenuta dagli esponenti dell’Esecutivo alla riunione con le Regioni. In particolare, il ministro della Salute, Roberto Speranza, potrebbe presentare un provvedimento che vieta esplicitamente alle Regioni di derogare al dpcm. Anche il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, nei giorni scorsi aveva ipotizzato la “chiusura dopo Ferragosto in tutte le Regioni”. Ed i dati quotidiani dei contagi in continua crescita spingono verso lo stop al ballo.
E’ iniziata la videoconferenza convocata dal ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, per fare il punto – tra l’altro – sulla questione discoteche. Per il Governo sono collegati anche i ministri della Salute, Roberto Speranza e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Tra i presidenti delle Regioni, ci sono Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), Luca Zaia (Veneto), Alberto Cirio (Piemonte), Donato Toma (Molise), Giovanni Toti (Liguria) e Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia) Col nuovo stop all’orizzonte per le discoteche “sono a rischio quattro miliardi di euro”. A tanto ammonta il fatturato annuale di questi esercizi in Italia secondo le stime del Silb (il sindacato italiano locali da ballo). “Ad oggi solo il 10% dei circa 3.500 locali ha riaperto ed è questo che crea problemi? Da domani si rischierà di più con l’abusivismo”, ha detto Gianni Indino presidente del Silb Emilia-Romagna ad un giornalista dell’Ansa. Dal Governo, aggiunge, “finora non è arrivato un euro: ora chiederemo compensazioni, anche Iva al 4% e Cig ai nostri lavoratori”. Avventori senza mascherina, assembramenti e mancato rispetto delle norme anti-Covid sono costati la sospensione di 5 giorni di sospensione dell’attività alla discoteca ‘King’Club’ di Jesolo, una delle più note della località veneziana. Lo ha deciso la Questura dopo i controlli eseguiti nella serata e la notte di Ferragosto. L’ispezione è stata condotta dalla squadra della divisione Polizia amministrativa e sociale della Questura di Venezia. I poliziotti hanno riscontrato assembramenti di persone senza mascherina, sia in coda per entrare nel locale, sia all’interno, sulla pista da ballo e intorno ai tavoli. Accertato quindi che non era rispettato il distanziamento sociale e che molti ragazzi non utilizzavano in modo corretto le mascherine, gli agenti hanno applicato la sanzione prevista dalla nuova ordinanza regionale del 14
agosto, in vigore dalle ore 13 di ieri, con la sospensione dell’attività per 5 giorni. Una sanzione che la norma dispone obbligatoriamente, una volta verificati i presupposti. La notte tra il 14 e 15 agosto, in una discoteca sulla litoranea di Bisceglie, a nord di Bari, la polizia locale e i carabinieri hanno dovuto multare alcuni addetti alla sicurezza all’ingresso e alcuni barman perché non indossavano le mascherine. Altre sanzioni sono state comminate nella stessa discoteca perché alcune persone entrate senza il rilevamento della temperatura corporea con il termoscanner all’ingresso. Ai controlli ha partecipato anche personale della Asl. Ne dà notizia il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano, ringraziando “le forze dell’ordine per l’attività compiuta a tutela della sicurezza dei nostri giovani e della salute pubblica”. “Il rispetto delle regole da parte di tutti – conclude – è fondamentale per ridurre i rischi di diffusione del contagio”.
Roma, due incendi a distanza di pochi minuti: nel quartiere africano disabile tra le fiamme Incendio in un appartamento nel quartiere africano a Roma. Le fiamme sono divampate in via Lago di Lesina dove all’interno di una abitazione ha preso fuoco un materasso. Una persona disabile all’interno non collabora con gli uomini le forze dell’ordine che sono riusciti ad entrare. Sul posto vigili del fuoco, polizia e sanitari del 118 per soccorrere la signora in difficoltà Un altro incendio è divampato in Viale Castro Pretorio dove una tenda di un gazebo ha preso fuoco
Reggio Calabria, favoreggiamento e agevolazione mafiosa: il Tribunale della Libertà ordina la scarcerazione dell’infermiere Giuseppe Rao REGGIO CALABRIA – Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria (dott. Antonino Genovese, presidente, e dott.ri Claudia Venturini e Angela Mannella, a latere), in accoglimento del riesame proposto dagli avvocati Antonino Napoli e Tiziana Desantis, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Giuseppe Rao e ne ha disposto la sua immediata scarcerazione.
Con l’ordinanza genetica il Giudice per le Indagini Preliminari di Reggio Calabria aveva disposto l’applicazione della misura cautelare nei confronti di RAO Giuseppe, per la ritenuta sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di favoreggiamento dell’allora latitante Giovanni Sposato, reato aggravato dall’agevolazione mafiosa, ascrittogli in concorso con FUCILE Antonino, SPOSATO Giovanni cl. 1990 e SPOSATO Giovanni cl. 1991. In particolare, la D.D.A. di Reggio Calabria ha contestato ai predetti correi di avere favorito la latitanza di Sposato Giovanni cl. 68, consentendogli di eludere le investigazioni e di sottrarsi alle ricerche dell’Autorità volte a dare esecuzione alla misura custodiale disposta, nei suoi confronti, nel procedimento Terramara Closed. Agli indagati la Procura Distrettuale ha, altresì, addebitato l’aggravante dell’agevolazione mafiosa ritenendoli non parteci del sodalizio associativo ma consapevoli della caratura criminale del ricercato, dei suoi pregressi giudiziari per mafia, del ruolo da lui ricoperto nell’ambito della cosca Zagari-Sposato- Fazzalari, e della circostanza che egli si stesse sottraendo ad un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. del capoluogo reggino. In merito alle condotte attribuite a Giuseppe RAO, infermiere presso il reparto di cardiologia dell’Ospedale di Polistena, gli inquirenti hanno ritenuto che lo stesso rimanendo in constante contatto con Fucile Antonino (l’individuo che secondo la tesi accusatoria aveva gestito, in prima persona, la latitanza dello Sposato, mettendogli persino a disposizione un immobile di sua proprietà sito in Contrada San Nicola Latinis di Taurianova), avrebbe garantito al ricercato in ogni momento – anche quando non era in servizio presso il suindicato nosocomio – consulti sanitari, cure non doverose né urgenti; organizzato dall’esterno visite mediche per il
latitante e, durante il di lui ricovero, si sarebbe attivato affinché lo stesso, attinto da misura cautelare e sottoposto a controllo/piantonamento di PG, ricevesse tutte le necessarie cure, impegnandosi, altresì, a veicolare le informazioni destinate ai sodali; “ciò al fine di garantire allo SPOSATO il mantenimento della sua capacità gestionale pur nella precaria situazione di malattia e latitanza in cui si trovava”. In particolare il Pubblico Ministero presso la DDA di Reggio Calabria ed il GIP avevano ritenuto che anche nel periodo precedente al 7 giugno 2018 il RAO avesse collaborato con Fucile per garantire l’irreperibilità di SPOSATO Giovanni cl. ’68 e che nel “progetto originario, poi fallito, il 7 giugno 2018 Sposato Giovanni, grazie all’ausilio prestato dall’infermiere professionale presso il Reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Polistena, Rao Giuseppe (che nel periodo precedente si era posto a sua disposizione in relazione a qualsivoglia esigenza sanitaria), aveva solo deciso di farsi controllare da un sanitario, ricevere le necessarie cure e poi tornare nel covo dove si nascondeva, per sottrarsi all’esecuzione del provvedimento restrittivo da cui era stato raggiunto”. La difesa dopo aver argomentato in ordine ai rapporti tra FUCILE e RAO, evidenziando che tra gli stessi vi erano meri rapporti lavorativi, ed al fatto che Gianni Sposato il 7 giugno 2018 aveva assunto la decisione di costituirsi proprio in occasione del suo accesso al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Polistena ha, altresì, ove disattese le prime argomentazioni, dimostrato che il primo contatto il 7 giugno 2018 tra il RAO e un collega del medesimo presidio ospedaliero sia avvenuto alle ore 18:37 quando ormai lo Sposato era stato tratto in arresto dal personale del Commissariato di Polizia di Cittanova così come non può ravvisarsi alcun reato di favoreggiamento neppure riguardo l’eventuale l’interessamento
dimostrato dal RAO – su sollecitazione di Fucile Antonino – nei giorni 8 e 9 giugno 2018 in ordine allo stato di salute dell’ormai ex latitante “Gianni” Sposato né tantomeno vi è la prima che il RAO fosse stato latore di alcun messaggio tra lo SPOSATO e gli altri sodali poiché non lo ha mai incontrato in ospedale. Il Tribunale del Riesame accogliendo le argomentazioni dei difensori del Rao, Avvocati Antonino Napoli e Tiziana Desantis e dissentendo da quelle del P.M.D.D.A. dott.ssa Giulia Pantano, ha annullato l’ordinanza impugnata rimettendo in libertà l’infermiere.
Crispiano: successo per Terra e Sangue, l’opera teatrale ispirata al brigante Pizzichicchio Con l’avvio della 2° edizione dell’opera teatrale “Terra e Sangue” prosegue l’impegno culturale per la promozione del patrimonio del territorio di Crispiano. Ha riscosso un grande successo, con applausi a scena aperta, l’opera teatrale “Terra e Sangue” ispirata al brigante Cosimo Mazzeo, detto Pizzichicchio. Oltre 55 attori, musicisti e comparse hanno rievocato storia e saccheggi delle Masserie del briganti, fenomeno diffusissimo nel territorio crispianese, nella provincia di Taranto, Lo spettacolo è andato in scena per quattro sere consecutive dal 6 al 9 agosto nella suggestiva e affascinante location della Masseria Fogliano. Grandi applausi per gli attori protagonisti, tutti rigorosamente crispianesi, che si sono immedesimati nei personaggi dell’epoca, facendo rivivere al pubblico presente il periodo del brigantaggio tra il 1860 e il 1864. Varie le figure interpretate, tra tutte spiccano quelle del Sergente Romano, di Crocco, di Don Ciro Annichiarico e di
Cosimo Mazzeo in arte Pizzichicchio interpretato dal bravissimo giovane Leonardo Bello. Lo spettacolo è terminato con la scena della cattura degli ultimi briganti alla storica Masseria Belmonte della famiglia della madre del prefetto crispianese Francesco Tagliente presente alla prima serata dello spettacolo. Allo spettacolo hanno assistito tra gli altri il Sindaco di Crispiano, Luca Lopomo, l’Assessore Aurora Bagnalasta delegata ai Servizi Sociali, alla Cultura e allo Spettacolo e alle Pari Opportunità, Luca Lazzaro presidente Confagricoltura Puglia e proprietario della Masseria Fogliano, l’imprenditrice Lucia Cavallo presidente del Gal Magna Grecia, Concetta Vitale autrice della ricerca storica e la redazione dei testi.
Pino Spadavecchia, ha curato l’audio e le luci mentre gli splendidi costumi sono stati realizzati dalla sartoria della Pro Loco di Crispiano. Al termine della rappresentazione ha preso la parola Luciano Paciulli presidente Pro Loco Crispiano organizzatrice dello spettacolo che dopo aver ringraziato gli enti istituzionali e associativi per aver creduto in questa nuova edizione, ha rivolto un plauso a tutti i componenti del nuovo cast. Il Sindaco Luca Lopomo si è detto orgoglioso e contento del risultato ottenuto dalla compagnia crispianese ed ha confermato di riproporre lo spettacolo anche nei prossimi anni nelle varie e bellissime masserie di Crispiano: “Vogliamo che questo spettacolo diventi una sorta di appuntamento fisso dell’estate crispianese e pugliese, riproponendolo ogni anno in una delle diverse masserie di Crispiano”, ha dichiarato il Sindaco Lopomo. “Il Comune di Crispiano negli ultimi tempi sta diventando un centro di cultura che si impegna per tenere vivi quei valori fondanti di un ordinamento, che grazie a voi viene mantenuto alto”, ha concluso poi il Prefetto Tagliente, omaggiando i protagonisti. Giampiero Laera
Coronavirus, la curva dei contagi torna a salire: nel Lazio 45 casi e un decesso Crescono ancora i contagiati dal Coronavirus, secondo i dati del Ministero della Salute, nelle ultime 24 ore: sono 574 rispetto ai 523 di ieri. Per avere un aumento più alto di nuovi positivi bisogna risalire al 24 giugno, quando furono 577. In Veneto (127) e Lombardia (97) gli incrementi più consistenti. Complessivamente sono 252.809 le persone che hanno contratto il Covid. In calo, invece, i morti: sono 3, contro i 6 di ieri. Solo in Valle d’Aosta e Molise non si sono registrati nuovi casi. Sono 14.249 le persone attualmente positive al Covid, 168 in più di ieri. In aumento anche i pazienti in isolamento
domiciliare (13.422, con una crescita di 182 rispetto a ieri) ed in terapia intensiva (56, uno in più di ieri), mentre calano i ricoverati con sintomi (771, 15 in meno). E’ quanto emerge dai dati diffusi dal ministero della Salute. Complessivamente, le persone dimesse o guarite dal virus sono 203.326, 403 in più rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 46.723 tamponi, 4.465 in meno rispetto al giorno precedente. Nel Lazio oggi si registrano 45 casi e un decesso Di questi 22 casi sono di importazione o riguardano giovani di rientro dalle vacanze: sei i casi di rientro da Malta, cinque da Romania, due casi da Corfù e uno da Grecia, due casi da Ibiza, due casi da Croazia, un caso da Ucraina, un caso da Azerbaigian, un caso da Stati Uniti e un caso da Londra. I drive-in lavorano a pieno regime per i rientri da Grecia, Spagna, Malta e Croazia. Arrivate al Numero Verde 800.118.800 oltre 5 mila chiamate. Il servizio è stato potenziato da parte dell’Ares 118. Nella Asl Roma 1 sono dieci i casi nelle ultime 24h e tra questi sei sono casi di rientro: due da Corfù (Grecia), un caso da Ibiza, uno da Ucraina, uno da Londra e uno da Azerbaigian. Altri tre casi sono contatti del cluster della comitiva di rientro da una gita a Capri a luglio. Nella Asl Roma 2 sono dieci i casi nelle ultime 24h e tra questi quattro casi sono un cluster di rientro dalla Romania
avviato il contact tracing internazionale. Un caso di rientro da Ibiza, un caso di rientro da Malta e un caso di rientro da un viaggio scolastico in Grecia. Nella Asl Roma 3 sono sette i casi nelle ultime 24h e tra questi cinque casi hanno un link con un caso già noto e isolato. Altri due casi sono un uomo di 32 anni contatto di un caso con cui ha effettuato un viaggio a Malta e un caso di un uomo di 29 anni di rientro da Croazia. Nella Asl Roma 4 sono quattro i casi nelle ultime 24h e tra questi un caso di una ragazza di 18 anni di rientro dalla Croazia, due casi sono una donna di 30 anni e un uomo di 38 anni contatti di un caso noto e isolato a Civitavecchia. Nella Asl Roma 5 sono tre i casi nelle ultime 24h e tra questi un caso di una donna di rientro da Malta avviato il contact tracing internazionale. Nella Asl Roma 6 sono sei i casi nelle ultime 24h e tra questi un uomo di 27 anni di rientro da Malta, una donna con un link familiare ad un caso di rientro da Malta. Un caso di un uomo di 27 anni con un link ad un caso di rientro da Malta e un caso di un uomo di 73 anni individuato in fase di pre- ospedalizzazione. Infine per quanto riguarda le province si registrano cinque casi e zero decessi nelle ultime 24h. Nella Asl di Latina sono due i casi e tra questi un caso di un ragazzo con un link familiare a casi di rientro dalla Romania. Un caso di un ragazzo di Gaeta con un link ad un caso già noto e isolato. Sono due i casi nella Asl di Frosinone e tra questi il caso di un bambino di 8 anni con link familiare a casi già
noti e isolati. Un caso nella Asl di Viterbo e si tratta di un uomo di 30 anni di nazionalità USA, in corso il contact tracing internazionale. A Ladispoli e Nettuno le amministrazioni comunali hanno disposto il divieto di accensione dei falò in spiaggia. Il Comune di Nettuno ha disposto il divieto di accesso e transito sull’arenile dalle ore 21 di oggi, e il contestuale divieto di balneazione dalle ore 19, fino alle 9,30 del 15 agosto. In regime ordinario resta consentita l’apertura delle attività di ristorazione. E’ inoltre severamente vietata l’accensione di falò e fuochi di ogni genere in spiaggia. “La prossima settimana si cercherà di condividere una scelta rigorosa con tutte le regioni” Così il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia in un colloquio con La Stampa incentrato su una nuova possibile stretta sui locali della movida, discoteche (che – dice – non si sarebbero dovute riaprire) e stabilimenti balneari. Boccia è “convinto che dopo Ferragosto si arriverà alla chiusura in tutte le regioni”, ma non è escluso che si possa fare prima. “Si è avuta molta più attenzione ad aprire le discoteche a giugno che ad altro. Questa per noi è una scelta non accettabile. Non abbiamo nulla contro le discoteche, ma se hai chiesto a un Paese di stare chiuso in casa, se hai chiuso le aziende, speso miliardi e miliardi per pagare la cassa integrazione alle persone per non lavorare, poi non puoi per pura propaganda, per rispondere a qualche lobby che ti sta vicina, riaprire le discoteche e infischiartene delle ricadute che avrà questa scelta”. Lo ha detto la ministra Teresa Bellanova a Lecce, presentando la lista di Italia Viva a
sostegno del candidato presidente della Regione Puglia, Ivan Scalfarotto. Stretta dell’Emilia-Romagna sulle discoteche per evitare un rialzo dei contagi di Sars-Cov2. Una nuova ordinanza firmata dal presidente Stefano Bonaccini prevede di dimezzare la capienza per gli ingressi (sarà ridotta del 50%) e stabilisce l’obbligo di indossare sempre la mascherina. Disposta anche la eventuale chiusura immediata del locale non appena accertate le infrazioni. Il provvedimento è in vigore dalle 13 di domani, Ferragosto, e vale per quelle all’aperto ora in esercizio in regione. Quelle al chiuso infatti non hanno mai riaperto dopo il lockdown. La stessa cosa in Veneto. Nuova ordinanza della Regione del Veneto per contrastare il Coronavirus:prevede che il numero massimo di persone che possono entrare non sia superiore al 50% della capienza massima normalmente autorizzata. Include, inoltre, l’obbligo di indossare sempre la mascherina all’interno del locale, compreso durante il ballo, ammesso, va ricordato, solo in presenza di piste all’aperto. È prevista, poi, è la chiusura immediata del locale, senza alcun rimando ad ulteriori pratiche amministrative, se viene accertato dagli organi di vigilanza il mancato rispetto delle norme fissate dall’ordinanza.Nella Riviera romagnola invece spiagge ‘sold out’. E il must dell’estate 2020 sono le cene in riva al mare Non ci stanno però i gestori delle discoteche. “Ancora una volta si colpisce un settore che viene identificato come un luogo in cui tutti mali della società convivono. Adesso ci è stato affibbiato il ruolo degli untori, ci è stato affibbiato anche quello. Prima drogavamo i ragazzi, li ubriacavamo, adesso li contagiamo nonostante non ci sia un solo caso di ragazzo o ragazza che si sia contagiato nei nostri locali”. Così il presidente del Silb-Sindacato Italiano Locali da Ballo Emilia-Romagna, Gianni Indino, commenta l’ordinanza con cui la
Regione prevede di dimezzare la capienza per gli ingressi in discoteca e stabilisce l’obbligo di indossare sempre la mascherina.”Non siamo il capro espiatorio per niente e per nessuno. C’è qualcuno che ci porta come fossimo uno scalpo e ci dà in pasto all’opinione pubblica”. La Calabria, d’intesa con il governo ha chiuso i locali da ieri. In Piemonte invece si balla. E’ quanto prevede l’ultimo decreto regionale, il n.85 del 10 agosto scorso, che richiama le Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative della Presidenza del Consiglio dei ministri. Al comma 33, il decreto regionale stabilisce che l’apertura di sale da ballo, discoteche e locali assimilati sia consentita “con attività di ballo svolte esclusivamente in spazi esterni”. Rafforzati i controlli in vista del Ferragosto.
Covid, denunce: avviso di garanzia per il premier Conte e 6 ministri Il Presidente del Consiglio Conte e i Ministri Bonafede, Di Maio, Gualtieri, Guerini, Lamorgese e Speranza hanno ricevuto una notifica riguardante un avviso ex art. 6, comma 2, legge cost. n. 1/1989 da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. L’avviso riguarda la trasmissione al Collegio di cui all’art. 7 della citata legge cost. n. 1/1989 degli atti di un procedimento penale iscritto per i delitti di cui agli artt. 110, 438, 452 e 589, 323, 283, 294 c.p., che origina da varie denunce da parte di soggetti terzi provenienti da varie parti d’Italia. Si tratta di denunce che riguardano la gestione dell’emergenza Covid. “La trasmissione da parte della Procura al Collegio”, il tribunale dei ministri, “in base alle previsioni di legge, è un atto dovuto. Nel caso specifico tale trasmissione è stata accompagnata da una relazione nella quale l’Ufficio della Procura “ritiene le notizie di testo infondate e dunque da archiviare””. Lo si legge nella nota di Palazzo Chigi con cui si rende noto che il premier Conte e sei ministri hanno ricevuto un avviso di garanzia in seguito a denunce in relazione all’emergenza Coronavirus. Il presidente del Consiglio e i ministri, si legge in una nota di Palazzo Chigi, si dichiarano sin d’ora disponibili a fornire ai Magistrati ogni elemento utile a completare l’iter procedimentale, in uno spirito di massima collaborazione”. L’avviso di garanzia nasce da diverse denunce presentate in
tutta Italia in relazione all’emergenza Coronavirus e riguarda diversi reati. Le denunce, di cui non sono ancora noti i dettagli, chiamano in causa gli articoli del codice penale sulla pena in concorso (articolo 110), epidemia (articolo 438), delitti colposi contro la salute pubblica (articolo 452) e omicidio colposo (articolo 589), abuso d’ufficio (articolo 323), attentato contro la costituzione dello Stato (articolo 283), attentati contro i diritti politici del cittadino (articolo 294). Coronavirus, riunione straordinaria tra Governo e Regioni: stretta su
discoteche e rientri da paesi a rischio Continuano a salire i contagi per coronavirus in Italia: sono 481 i nuovi casi registrati in un giorno, secondo i dati del ministero della Salute, mentre martedì erano stati 412. Complessivamente sono 251.713 le persone che hanno contratto il virus. In aumento il numero delle vittime: 10 in più che portano il totale a 35.225, mentre martedì l’incremento era di 6. Le regini senza nuovi casi sono Valle d’Aosta, Molise e Basilicata, olter alla Provincia Autonoma di Trento – mentre i maggiori incrementi si registrano in Lombardia (+102), Veneto (+60), Piemonte (+42) ed Emilia Romagna (+41). Riunione governo-Regioni – Le nuove disposizioni sanitarie per chi rientra dall’estero e un’informativa sui rischi degli assembramenti nelle discoteche in vista di Ferragosto: sono i due punti all’ordine del giorno della riunione straordinaria tra governo e Regioni convocata dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. All’incontro – che servirà anche per trovare una soluzione condivisa ed evitare che le amministrazioni locali, come sta già avvenendo in queste ore, procedano in ordine sparso con le ordinanza – partecipano anche i ministri della Salute Roberto Speranza e dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli. Per i governatori ci sono Donato Toma del Molise, Luca Zaia del Veneto, Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia, Alberto Cirio del Piemonte, Marco Marsilio dell’Abruzzo e diversi assessori regionali.
In particolare sulle discoteche si va verso una stretta per contrastare il fenomeno degli assembramenti dovuti alla movida in questo periodo estivo, in particolare nei confronti dei locali all’aperto dove non vengono rispettate le misure anti- Covid come il distanziamento. Durante l’incontro straordinario con le Regioni, il ministro Speranza ha letto un’informativa segnalando il problema delle discoteche e degli stabilimenti affollati durante questo tipo di eventi e avrebbe parlato della necessità di prendere ulteriori provvedimenti. La riunione sarà aggiornata a domani o nei prossimi giorni, ma non è ancora chiaro se prima o dopo la giornata di Ferragosto. Governo lavora a test per rientri da Grecia e Spagna – Il governo propone alle Regioni di svolgere test per chi rientra da Spagna, Croazia, Malta, Grecia. L’obbligo, secondo la proposta del ministro Speranza, si applicherebbe a chi ritorna da Paesi considerati a più alto rischio per il crescere dei contagi da Covid. Toscana, ballare distanti 2 mt – Garantire almeno almeno due metri tra gli utenti che accedono alla pista da ballo, conteggio degli ingressi obbligatorio così come registrare ogni accesso e mantenere un registro delle presenze per almeno 14 giorni. Sono alcune delle misure per le discoteche della Toscana previste in un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Enrico Rossi. Dieci lombardi positivi al ritorno dalla Croazia – Tre ragazzi di Lodi e 7 di Brescia sono risultati positivi al Covid dopo una vacanza sull’isola di Pag, in Croazia. I bresciani hanno fatto rientro in Italia lunedì, mentre i lodigiani, a oggi asintomatici, erano in una compagnia di 150 giovani, soprattutto studenti, alcuni dei quali sono stati male al
rientro in Italia, dopo essere stati in Croazia dal 25 luglio al primo agosto scorso. L’Ats di Milano è attualmente al lavoro per cercare di avere chiara la mappa del contagio. Intanto, a Lodi diverse persone che stavano per partire per Ferragosto proprio per la Croazia stanno cercando di disdire la vacanza Toti, 26 positivi in Liguria, 2 erano a Corfù – “Oggi in Liguria sono stati rilevati 26 nuovi casi positivi di coronavirus, più della metà derivano dall’Asl 2 savonese in cui era stato individuato un cluster, una grigliata a cui hanno partecipato molti dipendenti di strutture sanitarie, molti dei quali di nazionalità ecuadoriana e dove un positivo ha contagiato molte persone”. Lo riferisce il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “Ci sono due contagi nella provincia di Spezia, si tratta di persone tornate da una vacanza a Corfù”. I positivi di Bordighera (7, di cui 5 rientrati dalla Croazia), di cui si è avuto notizia oggi erano stati registrati nei giorni scorsi. “E’ ovvio che nelle prossime settimane dovremo cominciare a mettere in campo dei controlli sanitari sulle persone che rientrano da Paesi dove il tasso di contagio di coronavirus è molto più elevato di quello italiano, ne stiamo parlando con il ministro della Salute Roberto Speranza”, dice Toti. “Si pensa a un obbligo di test da fare presso le aziende sanitarie locali per chi rientra dalle vacanze e dai viaggi di lavoro, oppure per gli stranieri che arrivano in Italia, su questo sta lavorando il Ministero della Salute per dare norme omogenee”.
Cuneo, tragico incidente in montagna: morti 5 ragazzi e 4 feriti Drammatico incidente nella notte a Castelmagno, in alta Valle Grana, nelle Alpi Cozie meridionali della provincia di Cuneo. In prossimità del rifugio Maraman, lungo la strada per monte Crocette, un Land Rover Defender 130 è uscito di strada, per cause che sono in corso di accertamento. Cinque le vittime accertate dai Vigili del fuoco, sul posto con Carabinieri, 118 e Soccorso alpino. Con il conducente di 24 anni sono morti altri quattro giovanissimi tra gli 11 e i
16 anni. Quattro i feriti, due in gravi condizioni, anche loro giovani. Secondo le prime informazioni, tutti gli occupanti sono stati sbalzati fuori dall’abitacolo del fuoristrada, finito a circa 200 metri dalla sede stradale. Le giovani vittime sono tutte della provincia di Cuneo ed è probabile che si trovassero in alta Valle Grana in villeggiatura con le famiglie. Alcuni famigliari, sempre secondo quanto si apprende, sono arrivati sul luogo dell’incidente dopo pochi minuti. Le giovanissime vittime avevano trascorso la serata all’Alpe Chastlar, a guardar le stelle da uno dei punti più panoramici dell’alta Valle Grana, nel Cuneese. I ragazzi si erano trovati in piazza e hanno deciso di trascorrere la serata insieme ad ammirare lo spettacolo del cielo stellato. Al ritorno il conducente del fuoristrada, forse per una manovra sbagliata o per una distrazione, è uscito di strada finendo nel precipizio. C’era un 24enne di Savigliano, Marco Appendino, alla guida del fuoristrada precipitato questa notte a Castelmagno, nel Cuneese, causando la sua morte e quella di altri quattro giovanissimi. Le altre vittime sono i fratelli E. e N. M., di 11 e 17 anni, di San Sebastiano di Fossano, Camilla Bessone (16) e S. G. (14), di San Benigno di Cuneo. Tra i 4 feriti le condizioni più gravi sono quelle di un 24enne, sempre di Savigliano, ricoverato al Cto di Torino in prognosi riservata per un trauma vertebrale. Sveglio e
cosciente, dovrà essere operato per stabilizzare della colonna. Non si hanno ancora notizie dell’altro ferito elitrasportato in codice rosso all’ospedale Santa Croce di Cuneo, un 17enne di Verzuolo. Entrambi non sarebbero comunque in pericolo di vita. L’incidente è avvenuto intorno alla mezzanotte. Terribile la scena che si sono trovati di fronte i soccorritori al loro arrivo: i ragazzi sono stati sbalzati fuori dall’abitacolo e le vittime sono morte sul colpo. Tra i quattro feriti, due sono gravi e sono stati trasportati con l’elicottero al Cto di Torino e all’ospedale Santa Croce di Cuneo. Era omologato per sei persone il fuoristrada: a bordo del mezzo però se ne trovavano nove, secondo quanto emerge dai primi accertamenti dei carabinieri intervenuti sul posto con vigili del fuoco, 118 e soccorso alpino. Per ricostruire la dinamica dell’incidente sarà necessario attendere la testimonianza dei superstiti, due dei quali sono ricoverati in gravi condizioni. “Abbiamo perso in una notte la metà dei giovani del nostro comune”: così il sindaco di Castelmagno Alberto Bianco, una sessantina di abitanti in provincia di Cuneo, sull’incidente che nella notte ha causato la morte di 5 giovani. “Quindici giorni fa avevamo fatto una bella foto – ricorda -, c’erano tutti gli abitanti di questa frazione: mi creda, è agghiacciante vederla”, spiega. “È una di quelle tragedie che succedono non perché i ragazzi hanno bevuto, ma per una distrazione”: lo sostiene il sindaco di Castelmagno, Alberto Bianco, parlando dell’incidente in cui questa notte sono morti cinque giovani. “Me lo hanno
assicurato i carabinieri – rivela il primo cittadino – Quel fuoristrada avrà forse fatto i 15 chilometri orari: sono strade che conoscevano bene, che facevano tutti i giorni per portare le mucche al pascolo. Giovani bravissimi, lavoratori”. Caprarola e Ronciglione, acqua potabile: il Ministero risponde alla richiesta dell’Isde La Direzione Generale per la sicurezza del Suolo e dell’Acqua (SuA) del Ministero dell’ambiente ha risposto alla richiesta dell’Associazione medici per l’ambiente – Isde di Viterbo affinché le popolazioni di Caprarola e Ronciglione
siano adeguatamente rifornite di acqua potabile, valorizzando sistemi alternativi alla captazione delle acque dal lago di Vico, in ottemperanza alla Deliberazione del 19 maggio 2020 n.276 della Giunta regionale del Lazio L’Associazione medici per l’ambiente-Isde (International society of doctors for the environment) di Viterbo, in data 3 agosto 2020, ha scritto al Ministro della salute, al Ministro dell’ambiente e alle competenti Istituzioni ed Enti, affinché in ottemperanza alla Deliberazione del 19 maggio 2020 n.276 della Giunta regionale del Lazio, le popolazioni di Caprarola e Ronciglione siano adeguatamente rifornite di acqua potabile, valorizzando sistemi alternativi alla captazione delle acque dal lago di Vico. La Direzione Generale per la sicurezza del Suolo e dell’Acqua (SuA) del Ministero dell’ambiente in data 11 agosto 2020 ha inviato una nota indirizzata alla Direzione ambiente e sistemi naturali della Regione Lazio, all’ ATO1 Lazio Nord Viterbo e alla Talete Spa. La comunicazione ministeriale conclude chiedendo:”…se siano allo studio provvedimenti per rintracciare fonti alternative di approvvigionamento per superare la denunciata annosa questione.”.
Ragusa, ancora 64 migranti con coronavirus. Razza: “Pesanti sottovalutazioni da parte di Roma” “Ho appena appreso dai sanitari dell’Asp di Ragusa che a Pozzallo altri 64 migranti ospiti dell’hotspot sono risultati positivi al Coronavirus. Tutto questo in un solo giorno! Spero che adesso si capisca perché da mesi parliamo della necessità di un protocollo sanitario e di pesanti sottovalutazioni da parte di Roma”. Lo rende noto l’assessore alla Salute della Regione Sicilia, Ruggero Razza. “Le (non) decisioni adottate – aggiunge Razza – stanno contribuendo drasticamente al contagio continuo dei migranti tra loro con pesanti ripercussioni in termini di sicurezza”.
Spero che ora tutti comprendano che nessuno ha mai voluto strumentalizzare alcunché: semmai si sta verificando semplicemente quello che avevamo rappresentato da subito alle autorità competenti. Basta. La Sicilia non lo merita!”
Formia, l’isola ecologica itinerante fa tappa sul monte Redentore FORMIA (LT) – Per il secondo anno consecutivo le Giornate Ecologiche hanno fatto tappa in montagna nell’area del Quadrivio. L’appuntamento domenicale che si è tenuto sul Redentore, la settimana prima delle festività di Ferragosto, ha consentito ai proprietari delle abitazioni in montagna di potersi disfare degli oggetti ingombranti.
Dopo il successo dello scorso anno l’isola ecologica itinerante anche ieri ha ottenuto riscontri positivi sul fronte della raccolta.
Nel corso della mattinata sono stati consegnati sacchetti per l’organico a 21 utenze, conferiti 5 metri cubi di materiali ingombranti, 3 metri di R.A.E.E. (grandi e piccoli elettrodomestici, telefoni cellulari, tablet, Tv, monitor e
computer) 1 mt cubo di ferro e 20 materassi.
Prezioso come di consuetudine si sono rivelati il lavoro degli operatori della Formia Rifiuti Zero, dei volontari del Ver sud Pontino Formia Protezione Civile e il supporto delle associazioni “Fare Verde” e “Mamurra” che si sono messi a
completa disposizione della cittadinanza per fornire informazioni utili e dettagliate sulla raccolta differenziata. “Per il secondo anno tra le ‘Domeniche Ecologiche’ c’è anche il percorso verso i nostri monti, verso la montagna, dando la possibilità a tutti di non abbandonare i rifiuti, ma di conferirli in modo corretto. Grazie ai volontari che continuano a renderlo possibile, grazie agli operatori della FRZ sempre a disposizione”, ha commentato il sindaco Paola Villa. Il prossimo appuntamento è fissato il 13 settembre nell’area del Porticciolo Caposele sul litorale di Vindicio.
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