VEDERE IN CANTON TICINO - Il Giornale dell'Arte

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                                                                  ©

CANTON TICINO
N. 5, NOVEMBRE-DICEMBRE 2017
SUPPLEMENTO DI «IL GIORNALE DELL’ARTE» N. 380 NOVEMBRE 2017
SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI                                                                               IL GIORNALE DELL’ARTE

Doncho Donchev ritrae Ina Nikitenko. Magic Box, Lithuania Pavilion Astana EXPO 2017. Foto: Ultramarine

TUTTA L’ARTE DA VEDERE DA NOVEMBRE A DICEMBRE
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Vedere in Canton Ticino

Con il Divisionismo unirà il Cantone
Tobia Bezzola, già assistente di Harald Szeemann e dal prossimo primo gennaio
direttore del MASI, invita il sistema dell’arte ticinese a collaborare di più per crescere
a livello nazionale e internazionale e pensa già al 2019

Tobia Bezzola (Berna, 1961) è il nuovo direttore del MASI (Museo d’arte della Svizzera italiana),
scelto dal Consiglio della Fondazione MASI Lugano tra un’ottantina di candidati. Il Ticino ha optato
per una delle sue leve migliori, un curatore originario del Cantone, forte di un’esperienza interna-
zionale. La direzione del Folkwang Museum di Essen, tra i più importanti in Europa per il patrimo-
nio che custodisce, è solo l’ultimo di una lunga serie di ruoli ricoperti da Bezzola, che ha iniziato la
propria carriera come giovane assistente di Harald Szeemann. Grande conoscitore dell’arte italiana
dal Divisionismo ad oggi, è stato ideatore di rilevanti progetti espositivi a essa dedicati, tra tutti la
mostra «Rivoluzione! Italian Modernism from Segantini to Balla», organizzata una decina di anni fa
alla Kunsthaus di Zurigo, istituzione presso la quale è stato prima curatore e poi responsabile dei
progetti espositivi delle collezioni Nuovi Media e Fotografia.
Come ha trovato la situazione culturale del Canton Ticino?
Il fatto che sia stato creato un nuovo museo è un segno di consapevolezza e di impegno molto importante, sia da
parte della città sia di tutto il cantone. Si è scelto di rafforzare la scena culturale e il settore delle arti visive per
rendere in futuro la regione sempre più attiva e più presente sul piano internazionale.
Vorrei che tutte le parti interessate, gli artisti, i direttori degli altri musei e istituzioni, i critici, i curatori, i
collezionisti, che tutto l’ambiente artistico, insomma, contribuisse in sinergia con il nuovo museo a costruire e a
consolidare la posizione del cantone a livello nazionale e internazionale sul piano della creatività.
Che cosa significa consolidare la posizione a livello internazionale?
Da una parte c’è il pubblico che impara a conoscere e ad amare il museo, prima i fruitori del Ticino e della                                               Tobia Bezzola ©MASI Lugano 2017
Svizzera, quindi sicuramente dell’Italia e internazionali. Dall’altra parte c’è la riconoscibilità e la credibilità che                                    Foto di Claudio Bader Photography
il museo acquisisce all’interno del sistema dell’arte. In questa direzione attiveremo collaborazioni e cooperazioni
con altre istituzioni, anche estere.
E a livello nazionale, Lei propone novità?
Dal 2018 rientreremo tra i 13 musei svizzeri scelti per un sostegno diretto dall’Ufficio Federale della Cultura, dei
quali solo 2 musei d’arte. Si tratta di un riconoscimento tangibile del ruolo che il MASI si sta ritagliando sul piano na-
zionale e allo stesso tempo rappresenta un’opportunità per aumentare la nostra riconoscibilità oltre i confini elvetici.
CHe cosa vuole fare del MASI?
Un museo non è esclusivamente un luogo espositivo e il MASI è un bambino appena nato che bisogna far crescere                                             Sommario
bene sotto ogni punto di vista, dalla ricerca curatoriale alla valorizzazione delle collezioni, dalla mediazione cul-
turale alle attività collaterali, che comprendono ad esempio le conferenze, fino alla comunicazione. Poi c’è anche                                        LUGANO
                                                                                                                                                          Catherine Schott, nuova segretaria generale
l’ossatura, rappresentata dalla struttura istituzionale che si deve assestare e rafforzare.                                                               all’ICOMe AMS                                4
Qual è la lezione più importante che ha imparato da Harald Szeemann?                                                                                      Il LAC | La Fondazione Renato e Gianluigi
                                                                                                                                                          Giudici | Il Musec                           5
Ho avuto la fortuna di imparare da lui il «métier». Giorno per giorno ho visto che cosa va fatto e come va fatto nel                                      Lo Spazio -1 | Il MASI                       6
lavoro del curatore: quali passi vanno affrontati, come vanno risolti i nodi, in che modo interfacciarsi.                                                 L’Associazione Fare arte NEL nostro tempo |
Mette in pratica i suoi insegnamenti?                                                                                                                     Lo Studio Dabbeni                            7
                                                                                                                                                          La Fondazione Braglia | Il Museo Hermann
Sicuramente. Il direttore è responsabile di tutto quanto fa il museo, è lui a dare l’impronta che determina la                                            Hesse                                        8
programmazione, anche quando non cura o non agisce in prima persona.                                                                                      L’Imago Art Gallery | La Five Gallery        9
                                                                                                                                                          La Fondazione d’Arte Erich Lindenberg di
Ha delle sue strategie economiche?                                                                                                                        Porzia                                      10
Il MASI ha la forma di una fondazione. Proprio questo è uno degli aspetti che mi ha spinto a venire a lavorare al                                         LOCARNO
                                                                                                                                                          Il Rivellino LDV Art Gallery                10
suo interno, perché questo tipo di struttura, esterna all’amministrazione pubblica, è molto agile e offre opportu-                                        Speciale Il Rivellino LDV Art Gallery
nità di sviluppo da diversi punti di vista tra i quali quello economico. Partendo da queste basi è possibile,          ›4                                                                 11, 12, 13, 14
                                                                                                                                                          La Fondazione Ghisla Art Collection | La
                                                                                                                                                          Rada-spazio per l’arte contemporanea | Lo
                                                                                                                                                          Spazio Elle                                 15
N. 5 NOVEMBRE-DICEMBRE 2017                                                                                                                               ASCONA
                                                                                                                                                          I Musei di Ascona                           16
                                                                                                                                                          BELLINZONA
«vedere a/in» è un supplemento di «il giornale dell’arte» edito da allemandi srl.,                          IL GIORNALE DELL’ARTE                         Il Museo di Villa Cedri | Il Mact           17
piazza emanuele filiberto 13 | 15, 10122 torino, allemandi.com                                                                                            CHIASSO
                                                                                                            Il giornale non risponde dell’auten-
Umberto Allemandi, direttore responsabile   Guest editor: Mariella Rossi 		                                 ticità delle attribuzioni delle opere         Il m.a.x. museo | X Biennale dell’Immagine18
Franco Fanelli, vicedirettore               (autrice di tutti i testi non diversamente firmati o siglati)   riprodotte, in particolare del conte-         MENDRISIO
Barbara Antonetto, caporedattore            Editor at large: Jenny Dogliani                                 nuto delle inserzioni pubblicitarie. Le       La Pinacoteca Züst                          19
                                                                                                            opinioni espresse negli articoli firmati
Alessandro Allemandi, web publisher         Relazioni commerciali:
                                                                                                            e le dichiarazioni riferite dal giornale
                                                                                                                                                          Museo d’arte Mendrisio | Archivio Armand
Beatrice Allemandi, product manager         Valeria Riselli
                                                                                                            impegnano esclusivamente i rispettivi         Rondez                                      20
Claudia Carello, art director               (valeriariselli@gmail.com)                                      autori. Si consiglia di verificare al tele-   LIGORNETTO E MINUSIO
Cinzia Fattori, advertising manager         Stampa: Roto3 Industria Grafica,                                fono oppure online date e orari delle         Museo Vincenzo Vela | La Fondazione Museo
(011/8199118 - gda.pub@allemandi.com)       Castano Primo (Mi)                                              manifestazioni.                               Mecrì                                       21

                                                      ilgiornaledellarte.com                                                                              Il calendario delle mostre                22

                                                                                                                                                                       VEDERE IN CANTON TICINO | 3
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Vedere in Canton Ticino

Nel nome di Szeemann                                                             Adesso c’è Catherine
   ‹ 3 ad esempio, andare oltre i finanziamenti pubblici, intraprendendo
un cammino molto promettente nella direzione della partnership pubbli-           La neosegretaria generale di AMS e ICOM
co-privato e permettendo un’ideale ulteriore crescita del museo.
Quale sarà il rapporto del museo con il territorio?
Sicuramente ci sarà uno sguardo privilegiato, com’è naturale per ogni museo.                                       L’Associazione dei Musei Svizzeri
Lei è stato direttore del Folkwang Museum di Essen, che ha                                                         AMS, con gli studi e le pubblicazioni
una tra le collezioni più importanti al mondo. Che cosa pen-                                                       anche in italiano, rappresenta un esem-
sa della collezione del MASI?                                                                                      pio virtuoso nell’ambito delle reti mu-
È un’istituzione giovane, ma nata con una collezione già consistente, compo-                                       seali nazionali. La presidente Gianna
sta principalmente dalle raccolte d’arte della città di Lugano e del Cantone.                                      A. Mina (anche direttrice del Museo
Poter lavorare su questo patrimonio e farlo conoscere al pubblico sarà uno                                         Vincenzo Vela a Ligornetto) annuncia la
dei nostri obiettivi. Per fare questo, d’ora in poi avremo a disposizione la                                       nomina della nuova segretaria generale
rinnovata sede di Palazzo Reali, ma continueremo a presentare le collezioni                                        di AMS e ICOM Svizzera Consiglio
anche negli spazi espositivi del LAC.                                                                              Internazionale dei Musei (museums.
All’interno del LAC operano anche istituzioni di musica e                                                          ch): Catherine Schott, selezionata da
teatro. Come intende sfruttare questa compresenza?                                                                 una commissione costituita da membri
                                                                                  Catherine Schott
Fin dai primi dialoghi ho trovato tutti molto disponibili a proseguire le col-                                     dei comitati delle due associazioni. «Sarà
laborazioni che hanno preso forma fino ad adesso e che in questi mesi si         suo compito, spiega la Mina, dirigere il team attivo presso il segretariato
concretizzano ad esempio nel grande progetto comune «Focus India». La cre-       con sede a Zurigo e far avanzare i progetti a favore delle istituzioni museali
azione di un programma ampio e coerente rafforza l’attenzione che si può         svizzere (AMS) e dei professionisti del settore (ICOM). Perno delle attività, ol-
attirare da parte del pubblico e della stampa. Inoltre negli ultimi decenni      tre alla messa in rete dei suoi oltre 770 membri (tra i 1.100 musei esistenti in
le arti visive si sono sempre più approssimate alle arti performative, quindi    Svizzera), è la consulenza attiva per musei recentemente aperti o da tempo
questa vicinanza potrà aprire a molteplici sviluppi.                             attivi ma bisognosi di supporto, nonché l’organizzazione di una vasta gamma
                                                                                 di giornate di approfondimento tematico e di corsi di formazione pluriennali
 Una veduta esterna del LAC
                                                                                 per professionisti di museo. Molto apprezzata è la stesura di raccomandazio-
                                                                                 ni (pubblicate nella collana Norme e Standard) dedicate all’incremento della
                                                                                 qualità dei musei svizzeri, peraltro già riconosciuta a livello internazionale».
                                                                                 Le due associazioni organizzano ogni fine agosto un convegno na-
                                                                                 zionale, per il quale pubblicano la rivista di categoria museums.
                                                                                 ch. Coordinano inoltre la Giornata internazionale dei musei che si
                                                                                 svolge in Svizzera ogni metà maggio. Catherine Schott ha studiato
                                                                                 storia dell’arte, storia moderna e slavistica a Basilea e a Varsavia; ha
                                                                                 frequentato un master in management culturale e conseguito un
                                                                                 diploma in comunicazione per organizzazioni non profit, ha inoltre
                                                                                 maturato una solida esperienza museale in quindici anni di attività
Come le piacerebbe definire il LAC?                                              svolta soprattutto nell’ambito di comunicazione, marketing e pub-
È innanzitutto un luogo, un luogo per la cultura. Al suo interno, in maniera     bliche relazioni. Ha lavorato, tra l’altro, per la Fondation Beyeler a
indipendente ma coordinata, operano più istituzioni, tra cui il MASI. Un         Riehen, per lo Schaulager a Münchenstein e il Kunstmuseum Basel,
po’ come la Hayward Gallery all’interno del Southbank Centre a Londra.           intrecciando una vasta rete di contatti. «Queste relazioni, aggiunge la
Quali anticipazioni ci regala sul programma futuro?                              presidente Mina, unitamente alle sue comprovate qualità, al suo spiccato
Mi insedierò a Lugano il prossimo primo gennaio e la programmazione per          interesse e alla passione per il mondo dei musei svizzero e internazionale, si
il 2018 è stata già preparata in maniera ottimale da Marco Franciolli. Quin-     sono rivelate fattori decisivi per la sua nomina a nuova segretaria generale».
di io potrò partire in quarta a occuparmi del 2019.                              In questa funzione Catherine Schott dirigerà anche la sede ammini-
q Mariella Rossi                                                                 strativa congiunta delle due associazioni.

4 | VEDERE IN CANTON TICINO
VEDERE IN CANTON TICINO - Il Giornale dell'Arte
Vedere a Lugano

                                                                   «Krishna» di Luigi
                                                                   Ontani, 1978 Courtesy
                                                                                              RAUL33 nell’atelier
                                                                   Collezione Fabio
                                                                   Sargentini, Roma           di Gianluigi
                                                                                              L’attività della Fondazione Giudici
                                                                   LUGANO. MASI
                                                                   Museo d’Arte della
                                                                   Svizzera Italiana,         La Fondazione Renato e Gianluigi Giudici è un’i-
                                                                   piazza Bernardino
                                                                   Luini 6, tel.              stituzione caratterizzata da una forte impronta fami-
                                                                   +41/91/8664230,            liare: è nata infatti nel novembre 2015 per volere del
                                                                   masilugano.ch, «Sulle
                                                                   vie dell’illuminazione.    fratello, della moglie e dei figli di Gianluigi Giudici
                                                                   Il mito dell’India nella   (1927-2012). Oltre a valorizzare, custodire e promuove-
                                                                   cultura occidentale
                                                                   1808-2017» fino al
                                                                                              re l’opera dello scultore comasco, la Fondazione si di-
                                                                   21 gennaio                 stingue per l’apertura verso l’esterno e per l’intensa
                                                                                              ricerca sui giovani artisti, condotta attraverso mostre
                                                                                              temporanee che ne mettono a confronto i lavori con

Occidentali’s Karma                                                                           quelli di Giudici, articolati in un percorso perma-
                                                                                              nente dall’allestimento rigoroso. Intitolato Gipsote-
                                                                                              ca Gianluigi Giudici e suddiviso in sezioni tematiche
Al LAC si studiano le influenze indiane                                                       (nella foto, una veduta), esso presenta una sessantina
                                                                                              di opere prevalentemente in gesso, ma anche in bron-
sulla cultura europea e americana                                                             zo e rame, ed è stato ideato da Luigi Cavadini, che
                                                                                              nel 2000 aveva redatto un catalogo ragionato delle
Il LAC (Lugano Arte Cultura) è caratterizzato da una programmazione interdisci-
plinare che mescola arte visiva, musica e danza, favorendo la natura di incontro tra
le arti alla base di questa istituzione composta da MASI (Museo d’Arte della Svizze-
ra Italiana), Fondazione LuganoMusica e Fondazione LuganoInScena. «Focus
India» è il titolo del programma di questa stagione, la terza dall’apertura dell’istitu-
zione nel 2015. Fino al 21 gennaio, il MASI presenta «Sulle vie dell’illuminazione.
Il mito dell’India nella cultura occidentale 1808-2017». Curata da Elio Schenini
e realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata indiana in Svizzera, l’esposizione si
estende su due piani del museo e analizza le modalità con le quali la cultura indiana                                                        Alcune opere
ha affascinato e influenzato l’Occidente. Il percorso spazia dall’inizio dell’Ottocento                                                      di Gianluigi Giudici
a oggi e prende in considerazione diversi campi del sapere, dalla letteratura di Her-
mann Hesse, Carl Gustav Jung ed Emilio Salgari al cinema di Pier Paolo Pasolini e             opere dell’artista (con saggi critici di Paolo Biscottini
Roberto Rossellini, alla musica dei Beatles. Tra i lavori esposti scatti di reportage in      e Flaminio Gualdoni). Il piano superiore è dedicato ai
India di Henri Cartier Bresson e Werner Bischof, fotografie contemporanee di Saba-            temi della figura, del sacro e dell’astrazione, quello
stiao Salgado, Ferdinando Scianna, Michael Ackerman, Steve McCurry e Martin Parr.             inferiore presenta invece le cosiddette «isole», grup-
Gli apici dell’immissione dell’iconografia e mitologia Indiana nell’arte vengono iden-        pi di opere che mettono a fuoco aspetti tipici della
tificati in due autori italiani presenti in mostra: Luigi Ontani e Francesco Clemente,        sua produzione, per esempio i ritratti e gli organismi
accanto a loro, numerosi artisti internazionali come Robert Rauschenberg, Frank               biomorfi. L’uso enfatico della luce e delle ombre carat-
Stella, Richard Long, Anselm Kiefer, Damien Hirst e Thomas Ruff ed esponenti delle            terizza lo spazio. Altri capitoli riguardano le opere di
avanguardie tra i quali Le Corbusier e Alexander Calder. Da segnalare infine per il           grandi dimensioni su committenza pubblica e priva-
«Focus India» le performance del sitarista Nishat Khan, dei ballerini Shantala Shiva-         ta, dalla scultura sacra, documentata da rilievi a sbal-
lingappa e Aakash Odedra, oltre a numerose attività aperte a tutti. q Ma.R.                   zo su rame e in gesso, ai lavori messi a punto per la
                                                                                              chiesa del Buon Pastore a Vienna (nel 1966 e nel 1992),
                                                                                              l’opera più significativa della sua produzione. «Per una
                                                                                              conoscenza ulteriore dell’opera di Giudici, spiegano la cura-
 Dieci samurai occupano Villa Malpensata                                                      trice Aymone Poletti e il suo assistente Nicolò Con-
 Il Musec (Museo delle Culture), ubicato nella Villa                                          tu, la Gipsoteca dispone di un deposito con numerosissimi
 Malpensata in restauro, riaprirà nell’aprile 2019. Il                                        altri gessi di particolare rilievo e di uno spazio in cui è rico-
 prossimo 3 maggio verrà riaperta una prima parte del-                                        struito l’atelier di Giudici (entrambi visitabili). Quest’ultimo
 la sede con la prima mostra del ciclo «Cameredarte».                                         presenta anche bozzetti e gessi preparatori per i bronzetti».
 Il percorso è dedicato al samurai, sia come figura sto-
                                                                                              Fino al 16 dicembre la Fondazione ospita una mostra
 rica sia come creatura mitica; per la prima volta sa-
                                                                                              temporanea dello street artist RAUL33, realizzata in
 ranno esposte le dieci armature donate al Musec dal
 collezionista Paolo Morigi, insieme a un’estesa sele-                                        collaborazione con ARTRUST di Melano diretta da Pa-
 zione di stampe xilografiche e fotografie all’albumina                                       trizia Cattaneo Moresi: una sessantina di carte, tele e
 colorate a mano (nella foto, particolare di un’armatura                                      oggetti di RAUL33 si susseguono dal temporary space
 della Collezione Morigi dell’inizio del XVII secolo).                                        alla Gipsoteca.

 LUGANO. Musec-Museo delle Culture, Villa Malpensata, Riva                                     LUGANO. Fondazione Renato e Gianluigi Giudici, mer-sab
 Caccia 5, tel. +41/58/8666960, musec.ch, «Cameredarte»                                        10-18, Central Park, via Riva Caccia, tel. +41/91/9804141,
 dal 3 maggio 2018                                                                             fondazionegiudici.com, «Raul33. Atlantis» fino al 16 dicembre

                                                                                                                                  VEDERE IN CANTON TICINO | 5
VEDERE IN CANTON TICINO - Il Giornale dell'Arte
Vedere a Lugano

                                                                                                             Un po’ di polline,
                                                                                                             di riso e di cera d’api
                                                                                                             Wolfgang Laib al MASI

 Giancarlo e Danna Olgiati © Claudio Bader

Collezione sempre in progress
Danna Olgiati parla dello Spazio -1

La Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, con opere dal dopoguerra a oggi, grazie
a un accordo con la Città di Lugano espone dal 2012 oltre 200 opere nello Spazio
-1, accanto al LAC. Tale sede ospita anche mostre temporanee ed è a disposizione
del MASI. «Se il collezionismo della Svizzera tedesca e francese è sempre stato Parigi-centrico o
Usa-centrico, noi guardiamo all’Italia, identificando in essa, e in particolare nel Futurismo, la pa-
ternità della ricerca di artisti come Arman, fondamentale nella riflessione sull’oggetto nell’era del
consumo dopo la rivoluzione concettuale innescata da Marcel Duchamp, afferma Giancarlo
Olgiati. Sono sempre stato convinto che le avanguardie contemporanee hanno la loro origine
nelle avanguardie storiche, per questo ora guardiamo ad autori attuali nei quali riconosciamo
questo legame stretto». Nel Canton Ticino i coniugi Olgiati rappresentano un esempio
virtuoso. Ne abbiamo parlato con Danna Olgiati.                                                               Wolfgang Laib durante l’allestimento dell’opera «Milkstone»
                                                                                                              © 2017 Hartmut Nägele
Che cosa vi aspettate da Tobia Bezzola, direttore del MASI da gennaio 2018?
La nostra intenzione è di collaborare sempre di più con questa istituzione. Siamo nel circuito del            LUGANO. MASI Museo d’Arte della Svizzera Italiana, piazza
MASI, ma in futuro vorremmo confrontarci con la programmazione del museo e, in grande auto-                   Bernardino Luini 6, tel. +41/91/8664230, masilugano.ch,
                                                                                                              «Wolfgang Laib» fino al 7 gennaio
nomia, definire progetti assieme.
Quali opere della Collezione Olgiati sono esposte nello Spazio -1?
In questo spazio di 1.200 metri quadrati la collezione presenta ogni anno una selezione di opere             Il MASI (Museo d’Arte della Svizzera Italiana) di
che tiene conto delle nuove acquisizioni. Il percorso si intitola «A Collection in progress» e si articola   Lugano dedica parte della programmazione agli artisti
secondo le tematiche della mostra temporanea della Project room. In questi anni sono state dedi-             più innovativi degli ultimi trent’anni. Fino al 7 genna-
cate mostre, tra gli altri, a Giulio Paolini e Ilya ed Emilia Kabakov, con quest’ultimi abbiamo un           io è di scena il tedesco Wolfgang Laib (Metzingen,
rapporto privilegiato poiché possediamo anche opere inerenti alla grande utopia russa. È sempre              1950), attivo tra Europa, New York e India. Quest’ul-
importante individuare i legami con le ricerche artistiche precedenti. L’allestimento permanente             timo Paese impressionò l’artista adolescente durante
si collega alla Project room, dove comincia il percorso di visita e dove domina la ricerca sul colore,       un viaggio con i genitori. Un retaggio grazie al quale
poi c’è una prima sala sulla monocromia con i reticoli monocromi di Piero Dorazio del 1959 e 1960,           la cultura occidentale e orientale dialogano nelle sue
seguono Irma Blank, acquisita recentemente, e due Yves Klein. Un’altra stanza, allestita ex novo, è          opere, da sempre alla ricerca di un equilibrio tra ri-
intitolata al volto e costituisce un’isola all’interno dell’allestimento a partire da una nuova acquisi-     gore, essenzialità, colori e odori. Una delle caratteri-
zione sino a una testa di Marisa Merz; abbiamo affiancato ritratti di Markus Schinwald, Jimmie               stiche di Wolfgang Laib è la scelta di materiali come
Durham con cinque volti a matita, un ritratto di Gino De Dominicis e un «Intervallo» di Giulio               polline, riso, lacca, cera e latte. Alla base vi è l’ispira-
Paolini. Un’altra sala è dedicata ad Arman, artista fondamentale nella nostra collezione con opere           zione alle filosofie orientali, a una dimensione spiri-
molto significative degli anni Sessanta. Poi sono presentati un grande dipinto di Emilio Vedova e            tuale che si manifesta attraverso uno stretto rapporto
un’opera di Marco Gastini degli anni Ottanta, ovvero il colore sulla tela e il colore sulla materia. A       con la natura e il tempo, che nel suo lavoro è sempre
loro abbiamo accostato Pietro Roccasalva con un omaggio a Umberto Boccioni, un monocromo che                 lento e dilatato. La mostra comprende installazioni,
estrapola da un’opera del futurista il colore base. L’ultima sala è dedicata all’annientamento del           sculture e disegni, tra cui un trittico in cera d’api e
colore in un dialogo originale tra artisti del gruppo Zero (Uecker e Schoonhoven) e tele di Tillmans         legno degli anni Novanta che fa parte della collezione
e Tauba Auerbach. La collezione diviene ricerca continua delle fonti e della creatività dell’oggi.           del MASI Lugano. Opere di Laib sono nelle collezioni
Qual è la mostra temporanea in corso?                                                                        di musei internazionali come il Centre Pompidou di
«Two Swiss American Artists», un incontro tra un artista ticinese, Livio Bernasconi, che ha guar-            Parigi, il MoCA di Los Angeles, il Kunstmuseum di
dato all’Astrattismo americano degli anni ’60, e Carol Bove, americana nata in Svizzera e scelta             Bonn e il MoMA di New York, dove nel 2013 ha esposto
per rappresentare il Paese all’ultima Biennale di Venezia. Una grande scultura colorata della Bove           l’installazione «Pollen from Hazelnut». La collezione
di due anni fa, la prima della serie delle sculture in acciaio, dialoga con i dipinti di Bernasconi.         permanente del MASI comprende oltre 14mila ope-
Che cosa vi aspettate dallo Spazio -1?                                                                       re. A inizio 2018, terminati i lavori di ristrutturazione,
Vogliamo che lo spettatore comprenda quello che noi intendiamo per arte contemporanea, un                    riaprirà al pubblico Palazzo Reali, già sede del Mu-
obiettivo difficile, sia come collezionisti che come visitatori. Speriamo di avere un pubblico sempre        seo cantonale d’arte e ora sede istituzionale del Museo
più giovane che sia da stimolo per l’attività del futuro. q Ma.R.                                            d’Arte della Svizzera Italiana, che potrà così sviluppare
 LUGANO. Spazio -1. Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, ven-dom 11-18, tel. +41/58/8664230,
                                                                                                             la propria programmazione sia al LAC sia nel palazzo
 collezioneolgiati.ch, «A collection in progress» e «Livio Bernasconi-Carol Bove. Two Swiss American         e presentare allestimenti permanenti delle collezioni
 Artists» fino al 10 dicembre                                                                                e mostre temporanee connesse al proprio patrimonio.

6 | VEDERE IN CANTON TICINO
VEDERE IN CANTON TICINO - Il Giornale dell'Arte
Vedere a Lugano

                                                                                                       La Pietra tissurato
                                                                                                       Prosegue fino al 9 di-
                                                                                                       cembre nello Studio
                                                                                                       Dabbeni di Lugano la
                                                                                                       mostra «Ugo La Pie-
                                                                                                       tra. Campo tissurato, I
                                                                                                       segni e l’urbano 1964-
                                                                                                       72», curata da Marco
 Da sinistra, Berlinde de Bruyckeree e Arturo Galansino                                                Scotini. Il percorso
                                                                                                       analizza una delle pri-

Appassionati di passioni
                                                                                                       me fasi della ricerca di
                                                                                                       La Pietra (1938) con
                                                                                                       una cinquantina di opere: dipinti a tecnica mista su tela,
La nuova edizione di «Visioni in dialogo»                                                              disegni a matita o china su carta e chine su carta e lavori
                                                                                                       in metacrilato trasparente sottoposto a lavorazioni come
                                                                                                       la modellazione a caldo e l’incisione a freddo (nella foto,
                                                                                                       Ugo La Pietra, «Strutturazioni tissurali», 1966-667).
Torna anche quest’anno             Artisti internazionali, filosofi, scienziati ed esperti di
(il 17, 18 e 27 novembre)          discipline umanistiche sono invitati a confrontarsi                 LUGANO. Studio Dabbeni, corso Pestalozzi 1, mer-ven 10,30-12,30,
«Visioni in dialogo»,              ogni anno su un tema specifico: in questa edizione,                 sab 10,30-12, tel. +41/91/923 29 80, tudiodabbeni.ch,
                                                                                                       «Ugo La Pietra. Campo tissurato, I segni e l’urbano 1964-72»
serie di appuntamenti              le Passioni. Spiega Cristina Bettelini: «Tutti sembrano             fino al 9 dicembre
ideata dall’Associazione           conoscerle; molti le hanno conosciute davvero e vi hanno attri-
Fare arte NEL nostro               buito caratteristiche e significati anche opposti», basti citare
tempo. Fondata nel                 icone legate all’idea di passione come Edipo, Antigone
2012 e presieduta da               e Medea, combattuti tra amore, odio, violenza e ven-               gna dell’Università della Svizzera Italiana, Bodei si
Cristina Bettelini,                detta. Condizione più o meno duratura di risonanza                 confronterà con Giovanni Ventimiglia, professore
l’Associazione conferma            affettiva intensa e coinvolgente, alcuni psichiatri de-            di filosofia all’Università di Lucerna e alla Facoltà di
un appuntamento                    finiscono la passione una malattia, la cultura la con-             Teologia a Lugano. A seguire le conferenze di Nadia
centrale nell’agenda               sidera un motore di superamento dei limiti, mentre                 Fusini, scrittrice e critico letterario esperta del teatro
culturale ticinese e capace        l’arte sembra a proprio agio in queste perturbate pro-             shakespeariano, e David Sander, docente all’Univer-
di interessare un pubblico         fondità. Un territorio ambiguo nel quale sono invitati             sità di Ginevra e specialista in scienze cognitive, in
sempre più numeroso                a inoltrarsi i numerosi invitati di «Visioni in dialogo»,          dialogo con il neurobiologo Giovanni Pellegri. Il 27
con un format all’insegna          tra tutti l’artista fiamminga Berlinde de Bruyckere                novembre al LAC alle 18,30 il direttore degli Uffizi e
dell’interdisciplinarietà.         eil direttore della Fondazione Palazzo Strozzi Arturo              Palazzo Pitti Eike Schmidt terrà una relazione sul-
                                   Galansino. Il 17 novembre dalle 18,30 alle 20, nello               le «Passioni nell’arte dal Rinascimento al Moderno»
 LUGANO. Associazione Fare         Studio 2 della RSI Radiotelevisione della Svizzera Ita-            introdotto da Marco Franciolli, direttore del Museo
 arte NEL nostro tempo,
 associazione-nel.ch e Sedi        liana a Lugano, è la volta del filosofo Remo Bodei,                d’Arte della Svizzera Italiana. Ulteriori appuntamenti
 varie: «Visioni in dialogo»       autore di Ira. La passione furente, Geometria delle passio-        si svolgeranno nel 2018. I video di tutte le conferenze
 17, 18 e 27 novembre
                                   ni e Ordo amoris; il giorno dopo alle 11, nell’aula ma-            saranno disponibili sul sito dell’associazione. q Ma.R.

                                                                                   Venerdì 17, sabato 18                    Partecipano:
                                                                                   e lunedì 27 novembre                     Remo Bodei,
                                                                                   2017                                     Berlinde De Bruyckere,
                                                                                                                            Nadia Fusini,
                                                                                   Studio 2 Radio Svizzera Italiana,
                                                                                   Università della Svizzera italiana
                                                                                                                            Arturo Galansino,
                                                                                   e LAC Lugano Arte e Cultura              Giovanni Pellegri,
                                                                                                                            David Sander,
                                                                                   Programma dettagliato:                   Eike Schmidt,
                                                                                   www.associazione-nel.ch                  Giovanni Ventimiglia

                                                                                                                                         VEDERE IN CANTON TICINO | 7
VEDERE IN CANTON TICINO - Il Giornale dell'Arte
Vedere a Lugano
                                                                                Una veduta della mostra
                                                                                «Pot-pourri»

Cinquant’anni
                                                                                © Roberto Pellegrini,
                                                                                Courtesy Fondazione
                                                                                Gabriele e Anna Braglia,

formato medio piccolo
                                                                                Lugano

                                                                                LUGANO. Fondazione
                                                                                Gabriele e Anna
La collezione Braglia da Picasso a Valdés                                       Braglia, Riva Caccia
                                                                                6a, gio-sab 10-
                                                                                13/14,30-18,30, tel.
                                                                                +41/91/9800888,
                                                                                fondazionebraglia.ch,
Prosegue sino al 16 dicembre l’esposizione «Pot-pourri. Da                      «Pot-pourri. Da Picasso
                                                                                a Valdés. La Collezione
Picasso a Valdés», la terza allestita nella Fondazione Ga-                      Braglia» fino al 16
briele e Anna Braglia, nata nel 2014 per custodire ed esporre                   dicembre e poi dal 29
                                                                                marzo al 30 giugno
un’imponente collezione composta di numerose opere di im-
portanti artisti del Novecento raccolte in 50 anni. In mostra un
centinaio di lavori, tra cui la prima opera comprata dai coniugi Braglia nel 1957, una                     accompagna la rassegna: «La Collezione Braglia è il risultato
tempera di Mario Sironi. Oltre a dipinti, sono esposti disegni e sculture, quasi                           di un lungo percorso fatto di passione, intuito, grandi capaci-
tutti di dimensioni medio piccole, un formato scelto dai Braglia perché più idoneo a                       tà e intelligenza. La soggettività delle loro scelte è di per sé un
instaurare un rapporto intimo con le opere. Scrive Rudy Chiappini nel catalogo che                         atto creativo, vulnerabile e forte allo stesso tempo nel quale si
                                                                                                           leggono le vicende del comune percorso esistenziale, dello stretto
                                                                                                           legame che li ha uniti per oltre mezzo secolo». Articolata in
                                     Gli amici musicisti                                                   dieci sezioni, la rassegna presenta opere di Picasso,
                                                                                                           Modigliani e Chagall, poi Sironi, l’Informale di Alberto
                                  Prosegue fino al primo febbraio la mostra annuale del
                                                                                                           Burri e Lucio Fontana, Giacomo Balla, di cui è esposto
                                  Museo Hermann Hesse di Montagnola a Lugano. Inti-
                                  tolata «Andreae, Brun, Schoeck. Hermann Hesse e i                        l’olio su tela «Scienza contro oscurantismo» del 1920
                                  suoi amici musicisti», mette in evidenza il legame del                   (una versione del medesimo dipinto è conservata nella
                                  poeta e scrittore con il mondo della musica, che con-                    Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma). Seguono
                                  siderava complementare a quello della parola. Come                       sezioni dedicate alla corrente surrealista, al Nouveau
                                  emerge nella rassegna, curata da Eva Zimmermann,                         Réalisme e alla Pop art. Nel catalogo a corredo della mo-
                                  non si tratta di una fascinazione distaccata, ma di un                   stra, curata da Gaia Regazzoni Jäggli, Riccardo Braglia,
                                  rapporto caratterizzato da familiarità e amicizia. Hesse                 figlio di Anna e Gabriele, si definisce «collezionista per
 attirò attorno a sé un circolo di amici di cui facevano parte anche compositori svizzeri                  Dna» e racconta l’influenza esercitata dall’avere avuto
 del suo tempo come Volkmar Andreae (1879-1962), che nel 1906-49 fu il direttore                           genitori collezionisti. La sede della Fondazione, proget-
 dell’Orchestra della Tonhalle di Zurigo, Fritz Brun (1878-1959), che nel 1909-43 fu il
                                                                                                           tata dall’architetto ticinese Carlo Rampazzi, è ubicata
 direttore dell’Orchestra sinfonica di Berna, e Othmar Schoeck (1886-1957), uno dei più
 famosi compositori di Lieder del XX secolo. Il percorso espositivo comprende documenti
                                                                                                           nel nuovo distretto dell’arte sorto attorno al LAC (Lu-
 pubblici e privati di questi autori: fotografie, lettere e locandine di concerti (nella foto,             gano Arte e Cultura) lungo le rive del Lago di Lugano,
 Hermann Hesse e il suo circolo di amici intellettuali).                                                   nella parte sud della città. Ogni anno sono ospitate due
                                                                                                           mostre, dedicate alla Collezione e ad indagare temi e
 MONTAGNOLA (LUGANO). Fondazione Hermann Hesse, Torre Camuzzi, tel. +41/91/9933770,                        stili che hanno caratterizzato l’arte internazionale del
 hessemontagnola.ch, «Andreae, Brun, Schoeck. Hermann Hesse e i suoi amici musicisti» fino all’1 feb.
                                                                                                           ventesimo secolo. q Mariella Rossi
                                                                                                             Pablo Picasso Nu et deux personnages 1969 © Succession Picasso / 2017, ProLitteris, Zurich

                                                                                                                                                                                                          28 Settembre - 16 Dicembre 2017
                                                                                                                                                                                                          Giovedì, Venerdì, Sabato
                                                                                                                                                                                                          10:00 - 13:00 e 14:30 - 18:30

                                                                                                                                                                                                          Un centinaio di opere (dipinti, disegni e sculture) realizzate
                                                                                                                                                                                                          da una cinquantina di artisti italiani ed internazionali
                                                                                                                                                                                                          collezionate da Anna e Gabriele Braglia esposte al pubblico
                                                                                                                                                                                                          per la prima volta offrono uno sguardo intimo e personale
                                                                                                                                                                                                          sull’arte del Novecento

                                                                                                                                                                                                          Riva Antonio Caccia 6a Lugano, Svizzera , www.fondazionebraglia.ch

  ADV 190x93.indd 1                                                                                                                                                                                                                                           03/10/17 10:11
8 | VEDERE IN CANTON TICINO
VEDERE IN CANTON TICINO - Il Giornale dell'Arte
Vedere a Lugano

L’artista esce di scena                                                                                                                            «gtb4-rosso»
                                                                                                                                                   di Enrico Ghinato,
                                                                                                                                                   2016
Un bizzarro progetto di Igor Rucci
                                                                                                                                                   LUGANO. Imago Art
                                                                                                                                                   Gallery, via Nassa
Provocatorio, bizzarro, unico. Il progetto Arteconomy della Five Gal-                                                                              62, lun-ven 10-18,
                                                                                                                                                   sab 10-17, tel.
lery di Lugano nelle parole del suo ideatore, il gallerista Igor Rucci.                                                                            +41/91/9214354,
Com’è nato e in che cosa consiste?                                                                                                                 imago-artgallery.
Mi sono reso conto dell’inaridimento del sistema dell’arte, che sempre più ha                                                                      com, «Enrico
                                                                                                                                                   Ghinato. Viaggi
ristretto l’attenzione sul valore economico delle opere tralasciando il loro valore                                                                riflessi» fino al 13
culturale. Questo emerge da un’attenta analisi del mercato dell’arte contempo-                                                                     gennaio
ranea e soprattutto del suo sistema economico; frequentando le fiere, le mostre
e dialogando con i loro frequentatori mi sono accorto che sempre di più si parla
di valutazioni, risultati d’asta, rendimento, speculazioni e sempre meno di arte,
contenuti delle opere, ricerca condotta dall’artista e contenuto delle mostre. Mi è
capitato di sentire persone che si ricordavano l’ultimo record d’asta, ma non sa-       IMAGO su larga scala
pevano nemmeno che tipo di opere realizzasse l’artista. A novembre dello scorso
anno, partendo da questa considerazione ho voluto pensare una provocazione.             Mostre e progetti extra muros
Visto che si parla solo di economia, ho voluto provocatoriamente sostituire il
ruolo dell’artista con quello dell’economia. Ho quindi coniato la definizione di
Arteconomy e le sue regole.                                                             Per l’IMAGO Art Gallery il 2017 è stato un anno ricco di novità che
E poi che cosa succede?                                                                 ne hanno interessato la struttura e gli obiettivi, sempre caratteriz-
Alla prima opera, «Continuity 1», abbiamo assegnato un valore simbolico di 500          zati da una progettualità su larga scala. È stata consolidata la sezio-
franchi, una volta venduta, siamo passati a «Continuity 2», che è stata messa in        ne della galleria che da anni si occupa di realizzare progetti extra
vendita a 600 franchi; poi «Continuity 3», venduta a 700 franchi.                       muros in collaborazione con fondazioni e istituzioni pubbliche e
Che cosa rappresenta l’incremento per ogni opera venduta?                               private: «Il doppio binario è sempre esistito, spiega Daniele Pescali, ma
L’arte è emozione. Musei e opere d’arte diffondono emozioni. Se ci pensiamo,            ora Imago è diventata una struttura plurima a tutti gli effetti». «Con il note-
questa emozione è tradotta in una cifra variabile che va dal prezzo di ingresso         vole incremento della richiesta di questo tipo di attività, prosegue Riccar-
al museo alla gratuità per installazioni presenti nelle città o nel caso di musei       do Bigi, responsabile dei progetti esterni con Stefano Pesce. Le cose
con accesso libero. Con Arteconomy viene associato a questa emozione un prezzo          sono cambiate: questo ci ha spinti a costituire una struttura permanente
fisso, stabilito convenzionalmente in 100 franchi svizzeri. L’emozione, con il suo      che gestisca in ogni loro aspetto questi progetti». La struttura dedicata ai
valore quantificato convenzionalmente, viene messa in circolo nel mondo con la          progetti esterni si chiama IMAGO Art Strategies. Opere di artisti
beneficenza e tra i possessori del quadro con il (con)dividendo emozionale. Infat-      importanti sono portate fuori da musei e gallerie per innescare un
ti l’emozione incrementale, quella collegata a ogni nuova opera venduta, viene          rapporto privilegiato con un pubblico il più ampio possibile. È il
devoluta in beneficenza (100 franchi svizzeri), mentre per ogni nuova opera ven-        caso, per esempio, della mostra di Marc Chagall «I Colori dell’Ani-
duta viene dato un (con)dividendo emozionale pari al 10% del prezzo dell’opera          ma», che IMAGO ha realizzato in collaborazione con la Fondazio-
a tutti i collezionisti di Arteconomy.                                                  ne Sorrento. A Villa Fiorentino a Sorrento, fino al 15 novembre,
Come ha reagito il mercato?                                                             sono esposte 120 opere tra oli su tela, gouache su carta, disegni a
Bene, in pochi mesi abbiamo già venduto venti pezzi. Il meccanismo di vendita           matita colorata e inchiostri di china su masonite. Lo scorso anno
di Arteconomy è chiaro, certo e trasparente. Ora è in vendita «Continuity 21» a         IMAGO aveva portato Salvador Dalí in diversi luoghi pubblici di
2.500 franchi svizzeri. L’elenco dei collezionisti con i loro commenti è consultabile   Pietrasanta. Nella medesima attività rientra anche la recente serie
su arteconomy.ch. q Mariella Rossi                                                      di progetti espositivi allestiti al Terminal 1 dell’aeroporto di Milano
                                                                                        Malpensa, dove IMAGO ha installato opere di artisti contempora-
                                                                                        nei come Matteo Pugliese e Alessandro Busci. Parallelamente pro-
                                                                                        segue la canonica attività nella sede della galleria a Lugano, con
                                                                                        mostre che cambiano ogni tre mesi. Fino al 13 gennaio è di scena
                                                                                        una personale di Enrico Ghinato (Lendinara, 1955): «Una nostra
                                                                                        vecchia conoscenza, afferma Bigi, un amico che aveva esposto con noi nel
                                                                                        2009 e che poi ha continuato la sua ricerca lontano dalla galleria. Ora lo ab-
                                                                                        biamo ritrovato e abbiamo pensato insieme questo nuovo progetto». Il titolo
                                                                                        «Viaggi riflessi» rimanda al fascino subito dall’artista dal mondo
                                                                                        delle automobili e ai bolidi immortalati ossessivamente sulla tela
                                                                                        sullo sfondo di diverse città italiane come Roma, Firenze, Monza e
                                                                                        Milano. In alcune opere lo sfondo passa in primo piano generando
                                                                                        uno slittamento: lo sguardo è quello del viaggiatore rivolto verso le
                                                                                        vetrine fronte strada, sulle quali sono visibili i riflessi di monumen-
                                                                                        ti e dettagli architettonici. L’attenzione ai dettagli e la capacità di
                                                                                        dipingere i riflessi sono la caratteristica della ricerca iperrealistica
 Igor Rucci accanto a «Continuity»
                                                                                        di Ghinato. Accompagnano la mostra un testo introduttivo dello
 LUGANO. Five Gallery, via Canova 7, mar-ven 9-13/14-18, tel. +41/91/9211100,           scrittore e giornalista Angelo Crespi (già consigliere del Mibact) e
 fivegallery.ch                                                                         un catalogo.

                                                                                                                                         VEDERE IN CANTON TICINO | 9
VEDERE IN CANTON TICINO - Il Giornale dell'Arte
Vedere a Porza e Locarno

Da Leonardo a Dubai
Mostre, performance e fondi de Il Rivellino

Il Rivellino LDV Art                      A fine settembre è arrivato in Ticino il giapponese
Gallery di Arminio e                      Izuru Mizutani e a inizio ottobre un gruppo di artisti
Paolo Sciolli, punto                      tra cui Oksana Mas, Koose e Stephan Spicher e il bul-
di riferimento per                        garo Doncho Donchev. Tutti sono stati invitati a creare
l’arte internazionale,                    opere in loco e performance da presentare nell’antico
ha aperto la stagione                     bastione difensivo da cui prende il nome la galleria, il
autunnale con gli artisti                 Rivellino, attribuito a Leonardo Da Vinci da molti stu-
extra europei con cui                     diosi tra cui Marino Viganò e Carlo Pedretti (direttore
ha realizzato all’Expo                    dell’Armand Hammer Center for Leonardo Studies di                            Museo con Fondazione
di Astana una serie                       Los Angeles). La galleria è diretta da Arminio Sciolli,                      Nel Museo Villa Pia, spazio e sede della Fondazione
di performance per                        capace di confrontarsi con Biennali ed Expo. A proposi-                      d’Arte Erich Lindenberg aperto al pubblico nel 2012,
il Padiglione italiano                    to di Expo si ricordano l’esperienza appena conclusa in                      s’inaugura il 26 novembre la personale della ticinese
                                                                                                                       Adriana Beretta. È in mostra un nucleo di opere inedite,
(«Italian Art Corner») e                  Kazakistan, dove Sciolli ha collaborato con il commis-
                                                                                                                       realizzate in diversi anni e caratterizzate dall’equilibrio tra
lituano («Magic Room»).                   sario del Padiglione italiano (l’ambasciatore Stefano Ra-                    poesia e concettualismo, un rapporto sviluppato con vari
                                                              vagnan) e con il commissario del Pa-                     linguaggi, dal disegno alla fotografia, alla computer art,
                                                              diglione lituano (Romas Jankauskas),                     all’installazione. Adriana Beretta mira a mettere in crisi
                                                              da ricordare anche il programma di                       le consuete abitudini percettive dello spettatore, al fine di
                                                              performance per il Padiglione del                        ottenere una seppur fuggevole visibilità verso altre pos-
                                                              «Corriere della Sera» a Expo Milano                      sibili dimensioni del reale. La mostra s’inserisce nella
                                                              2015. A chiusura dell’Expo di Astana                     programmazione del museo ideata dalla curatrice Tiziana
                                                              molte delle opere create in Kazakh-                      Lotti Tramezzani sin dalla sua apertura, finalizzata a va-
                                                              stan da Martin Romeo, Yaroslav Le-                       lorizzare e approfondire i diversi aspetti della variegata
                                                                                                                       produzione di Erich Lindenberg attraverso il dialogo con
                                                              vchenko, Izuru Mizutani, Doncho
                                                                                                                       artisti contemporanei. Dal confronto con la Beretta, per
                                                              Donchev, Ultramarine e da Ottavio
                                                                                                                       esempio, affiorano gli insegnamenti appresi da Linden-
                                                              Mangiarini sono confluite nel World                      berg alla Scuola di Arti Applicate di Essen, relativi alla
                                                              Expo Museum di Shanghai. Sciolli                         componente grafica e alla capacità di organizzare il se-
                                                              curerà la sezione artistica di un nuo-                   gno nello spazio pittorico (nella foto «Senza titolo», 2002-
                                                              vo padiglione anche a Expo 2020 Du-                      04). Costantemente supportato dalla presidente Mareen
                                                              bai. Il Rivellino collabora inoltre con                  Koch, la cui sensibilità e tenacia hanno condotto alla na-
 Ultramarine e Arminio Sciolli            musei come il MA*GA di Gallarate, contribuendo sia                           scita della Fondazione in memoria di Lindenberg, il lavoro
 davanti a «Marco Polo                    alla mostra in corso di Oksana Mas, autrice anche di                         della curatrice si è contraddistinto negli anni anche per il
 tumbles through the Blue                                                                                              supporto a giovani artisti emergenti, ai quali è dedicata
 Mountain», nell’Italian Art
                                          un’installazione all’aeroporto di Malpensa, sia a quella
                                          di Jack Kerouac, che inaugura il prossimo dicembre. Il                       La Saletta, uno spazio al piano terra dove fino al 17 no-
 Corner del Padiglione Italia
                                                                                                                       vembre è allestita «Vedute da un margine incerto. Roma
 ad Astana Expo 2017                      Rivellino custodisce e valorizza vari Fondi come l’archi-
                                                                                                                       Rovesciata» del fotografo italiano Giuseppe Moccia, una
                                          vio del Nouveau Roman, con manoscritti di Samuel                             mostra monografica che rientra nel programma di eventi
 LOCARNO.                                 Beckett e Alain Robbe-Grillet, e quello di Jack Kerouac,
 Il Rivellino                                                                                                          coordinati dalla Biennale dell’Immagine.
 LDV Art Gallery,                         scrittore e pittore del quale al Ma*Ga numerosi lavori
 via al Castello 1,                                                                                                    PORZA. Fondazione d’Arte Erich Lindenberg Museo Villa Pia,
                                          saranno esposti accanto a scatti di Robert Frank e a una                     via Cantonale 24, mar 10-18, dom 14-18, tel. +41/919401864,
 tel. +41/91/796324378,
 ilrivellino.ch                           videoinstallazione di Peter Greenaway, che lavorerà su                       fondazionelindenberg.org, «La Saletta: Giuseppe Moccia» fino al
                                          Kerouac anche a Expo di Dubai nel 2020. q Ma.R.                              17 novembre, «Adriana Beretta» dal 26 novembre

                                                                        Adriana Beretta                            Il Museo Villa Pia a Porza nasce dalla Fondazione d’Arte Erich
                                                                                                                   Lindenberg, costituita nel 2008 da Mareen Koch per conservare
                                                                        26.11.2017 – 11.03.2018                    e far conoscere il percorso artistico di Lindenberg (Gronau
                                                                                                                   1938-Berlino 2006). A questo scopo e per favorire il radicamento
                                                                        In mostra un nucleo di opere inedite       nel territorio, il Museo è attivo come luogo di incontri e scambi
                                                                        realizzate sull’arco di diversi anni,      culturali, in particolare d’arte.
                                                                        caratterizzate da un equilibrio delicato
                                                                        tra poesia e concettualità in un dialogo   Apertura al pubblico: Martedì 10-18 - Domenica 14-18 - Ingresso gratuito
                                                                        continuo tra vari registri linguistici.    Info e prenotazioni: +41 (0)91 940 18 64 - info@fondazionelindenberg.org

 Adriana Beretta, Niamey-Iférouane ((petites histoires incertaines)),
 installazione, 2014, dipinto murale, terracotta e disegno a matita
 (dettaglio)                                                            Fondazione d’Arte Erich Lindenberg - Museo Villa Pia - Via Cantonale 24, 6948 Porza

10 | VEDERE IN CANTON TICINO
Il Rivellino LDV Art Gallery

Arminio Sciolli,                                                                  fronte al pubblico dell’Expo sia
                                                                                  a quello online (con periscope,

curatore a Expo
                                                                                  social network e blog, registrando
                                                                                  e filmando le performance). È
                                                                                  fondamentale l’interazione con gli
                                                                                  altri Padiglioni, che accolgono gli
Curare una rassegna di artisti            «Guernica» di Picasso mostrato          artisti nel loro contesto identitario
che dipingono dal vivo a un’Expo          all’Expo parigina del 1937. Il          e invitano i più importanti. Una
(esposizione universale o                 curatore del XXI secolo deve            volta innescata la contaminazione
internazionale) è molto diverso           distaccarsi dal collezionismo e         diventa subito virale. Il curatore
dal curare mostre o biennali.             dalle programmazioni tradizionali       a Expo sfrutta spontaneità,                                                        Da sinistra Darkhan Minbay,
Innanzitutto è richiesta l’abilità o la   e considerare tutte le arti in          immediatezza e simultaneità, più        presentano casi di vandalismo,             Arminio Sciolli, Peter Weibel,
fortuna di arrivare all’Expo, evento      interazione tra di loro: pittura,       nel gesto e nell’atteggiamento di       derisione o maleducazione).                Bernard Blistène e Yerbolat
di punta nel quale vengono esibiti        scultura, musica, architettura,         ogni singolo artista che nell’opera     Dopo due partecipazioni a Expo,            Tolepbay
i progressi tecnologici e culturali       calligrafia, arti performative e        finita, provoca improvvisazioni         la prima con «Arte in diretta» a
del pianeta. I Padiglioni richiedono      anche sport e gastronomia.              (che richiedono dominio dell’arte       Casa Corriere a Milano nel 2015,          internazionali, con l’appoggio
un livello altissimo e un’estrema         La globalizzazione obbliga a            ed esperienza) e deve anche             la seconda con «Qui Astana!» al           delle strutture della galleria di
flessibilità. Per quel che riguarda       considerare tutte le forme di           affrontare e superare atti mancati      Padiglione Italia e al Padiglione         Locarno (in qualità di laboratorio
le attività artistiche si tratta di una   creatività, senza esclusioni, e a       ed errori. Ma è soprattutto l’artista   Lituania ad Astana Expo                   sperimentale) e di musei come
dimostrazione di bravura e talento        integrare con nuovi attori come         ad affrontare l’arena dimostrando,      International nel 2017, con un            il Centre Pompidou di Parigi,
di assoluta contemporaneità. Basti        Cina, Sud-Est Asiatico e Africa.        nonostante le proprie paure e           totale di 47 artisti live, Il Rivellino   il World Expo Museum di
ricordare il «Pensatore» di Rodin         Esibirsi in pubblico, dal vivo e        tensioni, una forte autostima, il       prosegue nella specializzazione           Shanghai o il Ma*Ga di Gallarate,
presentato all’Expo di Buenos             senza rete, richiede una doppia         coraggio di sbagliare e ripetere        delle performance ai grandi               promuovendone i risultati formali
Aires per l’Expo nel 1882 o il            capacità comunicativa: sia di           la prova senza playback (si             appuntamenti pubblici                     (in opere o concetti).

Gli artisti del Rivellino
ad Astana
Chi sono                                  è nato nel 1974 a Zurigo, è             song» (2015). Nel 2017 è stato
Doncho Donchev: nato nel                  regista e artista visivo. Ha            invitato dall’ambasciata israeliana
1974 a Gabrovo (Bulgaria), ha             ricevuto una menzione speciale          in Lituania, si è esibito al Big
studiato pittura alla St Cyril and        al Filmfestival Doclisboa (2008)        Festival in Russia e al B.B. King
St Methodius University di Veliko         con «Il resto di una storia» come       Club di New York. Il suo secondo
Turnovo. Dipinge con diversi              direttore della fotografia e della      album, in uscita a novembre, è
materiali, realizza performance e         macchina da presa. Ha esposto           «Sweet Mistake».
collabora a progetti musicali; tra i      nel 2009 e 2016 a Il Rivellino a        Koose (Christian
lavori più recenti quelli al Cern di      Locarno e ha partecipato con Il         Lammersdorf): è nato a
Ginevra e all’Expo Milano.                Rivellino alle Expo di Milano e         Caracas nel 1989, è uno street
Ottavio Mangiarini: nato nel              Astana.                                 artist Americano con radici
1990 a Brescia, ha frequentato            Yaroslav Levchenko: nato nel            ticinesi e lituane. Ha studiato
l’Accademia di Brera studiando            1987 nell’ex Unione Sovietica,          arti grafiche a Brera e al Digital
pittura (2012) e terapeutica              vive in Grecia e ha vinto il premio     Arts College di Boca Raton in
artistica (2015). Spazia tra              del governo di San Pietroburgo          Florida. È disegnatore grafico
disegno, pittura, installazioni site      come miglior artista russo del          alla Stiles di Ft Lauderdale e
specific e performance.                   2016. Dal 2017 è il principale          alla DmaxCreative Services. Ha
Martìn Romeo: nato nel 1986               consulente per la cooperazione          eseguito diverse performance, in
a Carrara, è italo-argentino,             internazionale del direttore            particolare per Milano Expo, ed
direttore artistico e fondatore del       generale del Museo Nazionale            esposto al Rivellino di Locarno.
Festival di Toolkit di Venezia e del      d’Arte Ucraina di Kiev. Ha dipinto      Alpamys Batyr: è nato nel
Festival di Screening di Trieste. È       un ritratto ufficiale del principe      1988 ad Aktobe in Kazakistan,            Marco Borradori e Jama Narkulieva nell’installazione
specializzato in arte interattiva e       Michael di Kent (2017), sue             ha realizzato due opere con              di Peter Kogler «Artists & Robots» ad Astana Expo 2017
spazia dalle videoinstallazioni allo      opere sono all’Ermitage di San          Ottavio Mangiarini e per la prima
spettacolo.                               Pietroburgo e al Museo Nazionale        volta un artista italiano e uno         Yaroslav Levchenko. Ogni artista          hanno interagito con il pubblico
Stephan Spicher: nato nel                 d’Arte dell’Ucraina.                    kazako hanno dipinto insieme.           ha donato un’opera al World               nella Magic Room. A essi si è
1950 a Basilea, ha studiato alla          Izuru Mizutani: nato nel 1961           Ha studiato ad Almaty (2005)            Expo Museum di Shanghai in                aggiunto l’artista italiano Ottavio
Kunstgewerbeschule di Basilea.            a Nagoya Aichi (Giappone), ha           e all’American Intercontinental         nome del Padiglione Italia. Martin        Mangiarini, che ha ritratto i
La sua ricerca pittorica è stata          iniziato come pittore per poi aprirsi   University a Londra.                    Romeo ha realizzato anche una             ballerini di un gruppo folkloristico
inizialmente incentrata sul colore        a installazione, video e interventi                                             videoinstallazione per il Veneto,         lituano.
e poi sul bianco e nero. Dopo             multimediali interattivi. Ha esposto    Che cosa hanno fatto                    portando uno splendido vaso               Expo International: gli artisti
la prima personale ad Art Basel           nel Museo di Stato Russo di San         Padiglione Italia: durante l’Expo       di Murano donato alla città di            del Rivellino sono stati invitati
(1986), ha esposto a Ludwig               Pietroburgo, al National Museum         di Astana, Il Rivellino ha dato         Astana. Da segnalare anche la             a eseguire azioni performative,
Museum nel Museo di Stato                 of Contemporary Art di Seoul e al       vita all’Italian Art Corner con         videoinstallazione ambientale di          prima con l’artista argentino
Russo di San Pietroburgo, a Villa         Museum of Modern Art di Ibaraki.        azioni performative di Ottavio          Salvo Cuccia e Domenico Sciajno           Martin Romeo per la visita del
dei Cedri a Bellinzona, Hashimoto         Omer Netzer: cantautore e               Mangiarini in collaborazione con        per la Sicilia.                           presidente Nazarbayev, poi con
Museum a Kyoto e Sangkring Art            chitarrista, è tra le rivelazioni       Batyr Alpamys, Martin Romeo             Padiglione Lituania: gli                  l’artista giapponese Izuru Mizutani
Space a Giacarta.                         della musica israeliana, grazie         e Ultramarine, e con Doncho             artisti Doncho Donchev, Izuru             e con il pittore bulgaro Doncho
Ultramarine (Michele Lamassa):            all’album di debutto «Goodbye           Donchev, Izuru Mizutani e               Mizutani e Yaroslav Levchenko             Donchev.
Il Rivellino LDV Art Gallery

Parola
di esperto
Romas Jankauskas                          Martin Romeo e due mosaiciste,
(commissario del Padiglione               si sono esibite nella piazza “In
Lituania)                                 Time and Space” sotto la statua
«Non importa quale sia il                 di Saken Narynov creando
tema principale dell’Expo                 un’intensa atmosfera!».
(specializzato, internazionale o
universale), l’invasione d’arte           Stefano Ravagnan
positiva (in particolare quella           (ambasciatore e commissario
partecipativa) è sempre gradita.          del Padiglione Italia)
L’Expo ad Astana aveva un tema            «La mia prima esperienza
importante sull’energia futura.           ad Expo si è tradotta in un
Tuttavia, l’energia dell’arte e           processo, tanto impegnativo
della creatività dei popoli era una       quanto interessante, di costante
necessità cruciale. Il padiglione         apprendimento. Nella fase
all’Expo è un successo quando             preparatoria si è trattato di
è interattivo e aperto alla               regole e procedure, in quella di
mente di tutti. Arminio Sciolli           gestione dell’evento ha contato                                                                                  In alto da sinistra, Cristina e
del Centro Culturale e della              molto la valutazione della                                                                                       Tom Patrick, Janine Bianchetti;
galleria Il Rivellino LDV è entrato       capacità attrattiva del Padiglione                                                                               Arminio Sciolli, Oksana Mas,
a far parte dell’Expo Astana e            anche al di là del tema specifico,                                                                               Gianmaria Bianchetti; Madame
ha aggiunto energia e spirito             l’energia del futuro. È indubbio                                                                                 Zhou, Tong Yanrunan, Erika
umano, la cosa più assente in             che per alimentare le visite                                                                                     Terranova © Michele Gavazza,
questo grande evento. I suoi              a un padiglione nazionale                                                                                        2017
artisti hanno iniziato a ritrarre         per tre mesi occorre trovare
                                                                                                                                                           In basso, da sinistra, Arminio
i volontari e gli intrattenitori          iniziative collaterali. Italia per
                                                                                                                                                           Sciolli, Irene Patrenova,
nell’atrio che univa diversi              definizione significa arte e                                                                                     Valentina Pomatico, Ken Zhenyu,
padiglioni europei (italiani,             bellezza, come ricordato anche                                                                                   Gloria Sunyi, Chai Cheng e
lituani, britannici). Nuovi artisti       nel racconto audiovisivo nel                                                                                     Ottavio Mangiarini
arrivavano quasi ogni giorno              Padiglione. L’obiettivo è stato
desiderosi di confrontarsi e              dare concretezza al tutto con
trarre ispirazione da un pubblico         un artista che non si limitasse a                                                                                 di ben sette artisti. Ricordo in
curioso e vivace. Forse il primo          un evento specifico, ma che per                                                                                   particolare l’italiano Mangiarini, il
è stato un artista italiano, Ottavio      alcuni giorni fosse a disposizione                                                                                bulgaro Donchev e il giapponese
Mangiarini, che ha eseguito 17            del pubblico, anche stimolando          scientifico ed economico nel          puntando su innovazione,            Mizutani. Una seconda
ritratti di ballerini folkloristici e     interazioni con artisti locali.         settore delle rinnovabili».           creatività e originalità. Mi è      relazione privilegiata Arminio
membri del personale lituano,             Grazie alla vulcanica capacità                                                parsa emblematica la figura e       l’ha allacciata con il Padiglione
poi il ritrattista bulgaro Doncho         di Arminio Sciolli abbiamo              Marco Borradori                       la personalità della direttrice     Lituania (ammiratissimo per la
Donchev ha interagito con la              potuto creare un piccolo ma             (sindaco di Lugano)                   dell’Astana Contemporary Art:       sua spettacolare “sala laser”),
nostra scatola magica, la Magic           dinamico corner culturale che           «Ho provato sensazioni belle e        intelligente, empatica, con         coinvolgendo i dirigenti e lo
Room, un’installazione che                ha riscosso il successo che             piacevoli. Chi conosce Arminio        un’esperienza maturata anche        staff. Questo legame sta dando
creava la sensazione di infinito.         meritava. Le iniziative del corner      Sciolli e i suoi collaboratori de     all’estero».                        i suoi frutti. Il 9 ottobre Sciolli è
Doncho Donchev ha ritratto la             culturale si sono aggiunte a            Il Rivellino sa che in ciò che                                            partito alla volta di Vilnius, dove
maggior parte del personale               quelle di successo organizzate          fanno vi è sempre creatività                                              intende gettare le basi di una
del Padiglione, alcuni ritratti           da alcune Regioni durante               e fantasia. Lo si era visto in                                            collaborazione con la Lituania
sono stati dipinti da un altro            le rispettive settimane, in             occasione di Expo Milano, dove        Francesco De Maria                  in vista dell’Expo 2020 a Dubai.
artista, Yaroslav Levchenko.              particolare Friuli Venezia Giulia       le performance, le interviste         (direttore di Ticinolive)           Ancora un punto importante:
Infine il talentuoso giapponese           (laboratorio di mosaico con due         e le opere proposte da Sciolli        «Invitare Arminio Sciolli a         numerose opere eseguite in
Izuru Mizutani ha eseguito                studentesse kazake della Scuola         avevano un tasso di originalità       realizzare un diario per parole     live painting sono state donate
performance indimenticabili.              di Spilimbergo), Basilicata             notevole. Dietro al suo lavoro vi     e immagini da Expo Astana           al World Expo Museum di
Ultimo ma non meno importante,            (stampante 3D con riproduzione          sono sempre serietà, passione         per il magazine Ticinolive è        Shanghai. Ad attrarre i lettori di
il caloroso e generoso contributo         dei sassi di Matera), Sicilia           ed entusiasmo. Mi ha interessato      stata un’esperienza magnifica       Ticinolive è stata l’immediatezza
di Arminio Sciolli, grande esperto        (installazione multimediale),           e incuriosito il Museo Astana         e coinvolgente, che oserei          del messaggio e dell’immagine,
di arti e curatore meraviglioso,          Emilia-Romagna (Ballerini               Contemporary Art, non mi              definire alquanto stressante.       che portava un mondo lontano
al successo di Astana Expo in             di “Romagna Mia” nell’atrio).           aspettavo mostre così intriganti:     È durata un mese, dal 12            ed esotico sugli schermi dei
generale e dei nostri padiglioni in       L’Ambasciata si è fatta carico di       le fotografie della vecchia           agosto all’11 settembre.            computer del “provinciale” (lo
particolare. Spero che le nostre          alcune manifestazioni culturali,        capitale kazaka di Almaty,            Arminio, molto abilmente,           scrivo con affetto) Ticino. E della
strade attraversino ancora una            specie in ambito musicale, jazz,        suggestive, cupe e coinvolgenti,      sfruttando il suo savoir faire      più grande Italia. Una giornata
volta nel futuro l’Expo Mondiale».        lirica, classica, nel Padiglione        e la mostra Artisti e Robots, di      e la sua forza propositiva, si      da ricordare, con l’Expo ormai in
                                          e nell’atrio. Nella seconda             cui ho apprezzato originalità,        è “accasato” nel Padiglione         chiusura, è stata il 6 settembre,
Laura Kustubayeba                         metà dell’Expo il Padiglione            atmosfere, colori e immagini forti.   Italia, dove ha allestito il suo    quando il sindaco di Lugano
(manager Astana Expo                      italiano è stato uno dei più            Il viaggio con al centro la visita    Art Corner. Questo è diventato      Marco Borradori, alla testa di una
International)                            attivi sotto il profilo dell’offerta    del Padiglione svizzero mi ha         immediatamente un autentico         folta delegazione commerciale
«C’era una visita del presidente          culturale, sempre avendo cura di        lasciato l’impressione di una città   centro di creazione artistica,      e scientifica, ha visitato l’Expo.
della Repubblica del Kazakistan           mantenere una qualità elevata           moderna e piena di energia, che       con un’ininterrotta sessione di     In quel frangente l’attenzione
all’Expo Astana. Quel giorno gli          e riconoscendo priorità alla            guarda avanti con ottimismo, con      live painting che ha visto (se      dei lettori ha toccato il massimo
artisti de Il Rivellino, in particolare   presenza dell’Italia sotto il profilo   giovani professionisti determinati,   non erro) la partecipazione         livello».
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