VEDERE IN CANTON TICINO - Il Giornale dell'Arte
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VEDERE IN © CANTON TICINO N. 5, NOVEMBRE-DICEMBRE 2017 SUPPLEMENTO DI «IL GIORNALE DELL’ARTE» N. 380 NOVEMBRE 2017 SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI IL GIORNALE DELL’ARTE Doncho Donchev ritrae Ina Nikitenko. Magic Box, Lithuania Pavilion Astana EXPO 2017. Foto: Ultramarine TUTTA L’ARTE DA VEDERE DA NOVEMBRE A DICEMBRE
Vedere in Canton Ticino Con il Divisionismo unirà il Cantone Tobia Bezzola, già assistente di Harald Szeemann e dal prossimo primo gennaio direttore del MASI, invita il sistema dell’arte ticinese a collaborare di più per crescere a livello nazionale e internazionale e pensa già al 2019 Tobia Bezzola (Berna, 1961) è il nuovo direttore del MASI (Museo d’arte della Svizzera italiana), scelto dal Consiglio della Fondazione MASI Lugano tra un’ottantina di candidati. Il Ticino ha optato per una delle sue leve migliori, un curatore originario del Cantone, forte di un’esperienza interna- zionale. La direzione del Folkwang Museum di Essen, tra i più importanti in Europa per il patrimo- nio che custodisce, è solo l’ultimo di una lunga serie di ruoli ricoperti da Bezzola, che ha iniziato la propria carriera come giovane assistente di Harald Szeemann. Grande conoscitore dell’arte italiana dal Divisionismo ad oggi, è stato ideatore di rilevanti progetti espositivi a essa dedicati, tra tutti la mostra «Rivoluzione! Italian Modernism from Segantini to Balla», organizzata una decina di anni fa alla Kunsthaus di Zurigo, istituzione presso la quale è stato prima curatore e poi responsabile dei progetti espositivi delle collezioni Nuovi Media e Fotografia. Come ha trovato la situazione culturale del Canton Ticino? Il fatto che sia stato creato un nuovo museo è un segno di consapevolezza e di impegno molto importante, sia da parte della città sia di tutto il cantone. Si è scelto di rafforzare la scena culturale e il settore delle arti visive per rendere in futuro la regione sempre più attiva e più presente sul piano internazionale. Vorrei che tutte le parti interessate, gli artisti, i direttori degli altri musei e istituzioni, i critici, i curatori, i collezionisti, che tutto l’ambiente artistico, insomma, contribuisse in sinergia con il nuovo museo a costruire e a consolidare la posizione del cantone a livello nazionale e internazionale sul piano della creatività. Che cosa significa consolidare la posizione a livello internazionale? Da una parte c’è il pubblico che impara a conoscere e ad amare il museo, prima i fruitori del Ticino e della Tobia Bezzola ©MASI Lugano 2017 Svizzera, quindi sicuramente dell’Italia e internazionali. Dall’altra parte c’è la riconoscibilità e la credibilità che Foto di Claudio Bader Photography il museo acquisisce all’interno del sistema dell’arte. In questa direzione attiveremo collaborazioni e cooperazioni con altre istituzioni, anche estere. E a livello nazionale, Lei propone novità? Dal 2018 rientreremo tra i 13 musei svizzeri scelti per un sostegno diretto dall’Ufficio Federale della Cultura, dei quali solo 2 musei d’arte. Si tratta di un riconoscimento tangibile del ruolo che il MASI si sta ritagliando sul piano na- zionale e allo stesso tempo rappresenta un’opportunità per aumentare la nostra riconoscibilità oltre i confini elvetici. CHe cosa vuole fare del MASI? Un museo non è esclusivamente un luogo espositivo e il MASI è un bambino appena nato che bisogna far crescere Sommario bene sotto ogni punto di vista, dalla ricerca curatoriale alla valorizzazione delle collezioni, dalla mediazione cul- turale alle attività collaterali, che comprendono ad esempio le conferenze, fino alla comunicazione. Poi c’è anche LUGANO Catherine Schott, nuova segretaria generale l’ossatura, rappresentata dalla struttura istituzionale che si deve assestare e rafforzare. all’ICOMe AMS 4 Qual è la lezione più importante che ha imparato da Harald Szeemann? Il LAC | La Fondazione Renato e Gianluigi Giudici | Il Musec 5 Ho avuto la fortuna di imparare da lui il «métier». Giorno per giorno ho visto che cosa va fatto e come va fatto nel Lo Spazio -1 | Il MASI 6 lavoro del curatore: quali passi vanno affrontati, come vanno risolti i nodi, in che modo interfacciarsi. L’Associazione Fare arte NEL nostro tempo | Mette in pratica i suoi insegnamenti? Lo Studio Dabbeni 7 La Fondazione Braglia | Il Museo Hermann Sicuramente. Il direttore è responsabile di tutto quanto fa il museo, è lui a dare l’impronta che determina la Hesse 8 programmazione, anche quando non cura o non agisce in prima persona. L’Imago Art Gallery | La Five Gallery 9 La Fondazione d’Arte Erich Lindenberg di Ha delle sue strategie economiche? Porzia 10 Il MASI ha la forma di una fondazione. Proprio questo è uno degli aspetti che mi ha spinto a venire a lavorare al LOCARNO Il Rivellino LDV Art Gallery 10 suo interno, perché questo tipo di struttura, esterna all’amministrazione pubblica, è molto agile e offre opportu- Speciale Il Rivellino LDV Art Gallery nità di sviluppo da diversi punti di vista tra i quali quello economico. Partendo da queste basi è possibile, ›4 11, 12, 13, 14 La Fondazione Ghisla Art Collection | La Rada-spazio per l’arte contemporanea | Lo Spazio Elle 15 N. 5 NOVEMBRE-DICEMBRE 2017 ASCONA I Musei di Ascona 16 BELLINZONA «vedere a/in» è un supplemento di «il giornale dell’arte» edito da allemandi srl., IL GIORNALE DELL’ARTE Il Museo di Villa Cedri | Il Mact 17 piazza emanuele filiberto 13 | 15, 10122 torino, allemandi.com CHIASSO Il giornale non risponde dell’auten- Umberto Allemandi, direttore responsabile Guest editor: Mariella Rossi ticità delle attribuzioni delle opere Il m.a.x. museo | X Biennale dell’Immagine18 Franco Fanelli, vicedirettore (autrice di tutti i testi non diversamente firmati o siglati) riprodotte, in particolare del conte- MENDRISIO Barbara Antonetto, caporedattore Editor at large: Jenny Dogliani nuto delle inserzioni pubblicitarie. Le La Pinacoteca Züst 19 opinioni espresse negli articoli firmati Alessandro Allemandi, web publisher Relazioni commerciali: e le dichiarazioni riferite dal giornale Museo d’arte Mendrisio | Archivio Armand Beatrice Allemandi, product manager Valeria Riselli impegnano esclusivamente i rispettivi Rondez 20 Claudia Carello, art director (valeriariselli@gmail.com) autori. Si consiglia di verificare al tele- LIGORNETTO E MINUSIO Cinzia Fattori, advertising manager Stampa: Roto3 Industria Grafica, fono oppure online date e orari delle Museo Vincenzo Vela | La Fondazione Museo (011/8199118 - gda.pub@allemandi.com) Castano Primo (Mi) manifestazioni. Mecrì 21 ilgiornaledellarte.com Il calendario delle mostre 22 VEDERE IN CANTON TICINO | 3
Vedere in Canton Ticino Nel nome di Szeemann Adesso c’è Catherine ‹ 3 ad esempio, andare oltre i finanziamenti pubblici, intraprendendo un cammino molto promettente nella direzione della partnership pubbli- La neosegretaria generale di AMS e ICOM co-privato e permettendo un’ideale ulteriore crescita del museo. Quale sarà il rapporto del museo con il territorio? Sicuramente ci sarà uno sguardo privilegiato, com’è naturale per ogni museo. L’Associazione dei Musei Svizzeri Lei è stato direttore del Folkwang Museum di Essen, che ha AMS, con gli studi e le pubblicazioni una tra le collezioni più importanti al mondo. Che cosa pen- anche in italiano, rappresenta un esem- sa della collezione del MASI? pio virtuoso nell’ambito delle reti mu- È un’istituzione giovane, ma nata con una collezione già consistente, compo- seali nazionali. La presidente Gianna sta principalmente dalle raccolte d’arte della città di Lugano e del Cantone. A. Mina (anche direttrice del Museo Poter lavorare su questo patrimonio e farlo conoscere al pubblico sarà uno Vincenzo Vela a Ligornetto) annuncia la dei nostri obiettivi. Per fare questo, d’ora in poi avremo a disposizione la nomina della nuova segretaria generale rinnovata sede di Palazzo Reali, ma continueremo a presentare le collezioni di AMS e ICOM Svizzera Consiglio anche negli spazi espositivi del LAC. Internazionale dei Musei (museums. All’interno del LAC operano anche istituzioni di musica e ch): Catherine Schott, selezionata da teatro. Come intende sfruttare questa compresenza? una commissione costituita da membri Catherine Schott Fin dai primi dialoghi ho trovato tutti molto disponibili a proseguire le col- dei comitati delle due associazioni. «Sarà laborazioni che hanno preso forma fino ad adesso e che in questi mesi si suo compito, spiega la Mina, dirigere il team attivo presso il segretariato concretizzano ad esempio nel grande progetto comune «Focus India». La cre- con sede a Zurigo e far avanzare i progetti a favore delle istituzioni museali azione di un programma ampio e coerente rafforza l’attenzione che si può svizzere (AMS) e dei professionisti del settore (ICOM). Perno delle attività, ol- attirare da parte del pubblico e della stampa. Inoltre negli ultimi decenni tre alla messa in rete dei suoi oltre 770 membri (tra i 1.100 musei esistenti in le arti visive si sono sempre più approssimate alle arti performative, quindi Svizzera), è la consulenza attiva per musei recentemente aperti o da tempo questa vicinanza potrà aprire a molteplici sviluppi. attivi ma bisognosi di supporto, nonché l’organizzazione di una vasta gamma di giornate di approfondimento tematico e di corsi di formazione pluriennali Una veduta esterna del LAC per professionisti di museo. Molto apprezzata è la stesura di raccomandazio- ni (pubblicate nella collana Norme e Standard) dedicate all’incremento della qualità dei musei svizzeri, peraltro già riconosciuta a livello internazionale». Le due associazioni organizzano ogni fine agosto un convegno na- zionale, per il quale pubblicano la rivista di categoria museums. ch. Coordinano inoltre la Giornata internazionale dei musei che si svolge in Svizzera ogni metà maggio. Catherine Schott ha studiato storia dell’arte, storia moderna e slavistica a Basilea e a Varsavia; ha frequentato un master in management culturale e conseguito un diploma in comunicazione per organizzazioni non profit, ha inoltre maturato una solida esperienza museale in quindici anni di attività Come le piacerebbe definire il LAC? svolta soprattutto nell’ambito di comunicazione, marketing e pub- È innanzitutto un luogo, un luogo per la cultura. Al suo interno, in maniera bliche relazioni. Ha lavorato, tra l’altro, per la Fondation Beyeler a indipendente ma coordinata, operano più istituzioni, tra cui il MASI. Un Riehen, per lo Schaulager a Münchenstein e il Kunstmuseum Basel, po’ come la Hayward Gallery all’interno del Southbank Centre a Londra. intrecciando una vasta rete di contatti. «Queste relazioni, aggiunge la Quali anticipazioni ci regala sul programma futuro? presidente Mina, unitamente alle sue comprovate qualità, al suo spiccato Mi insedierò a Lugano il prossimo primo gennaio e la programmazione per interesse e alla passione per il mondo dei musei svizzero e internazionale, si il 2018 è stata già preparata in maniera ottimale da Marco Franciolli. Quin- sono rivelate fattori decisivi per la sua nomina a nuova segretaria generale». di io potrò partire in quarta a occuparmi del 2019. In questa funzione Catherine Schott dirigerà anche la sede ammini- q Mariella Rossi strativa congiunta delle due associazioni. 4 | VEDERE IN CANTON TICINO
Vedere a Lugano «Krishna» di Luigi Ontani, 1978 Courtesy RAUL33 nell’atelier Collezione Fabio Sargentini, Roma di Gianluigi L’attività della Fondazione Giudici LUGANO. MASI Museo d’Arte della Svizzera Italiana, La Fondazione Renato e Gianluigi Giudici è un’i- piazza Bernardino Luini 6, tel. stituzione caratterizzata da una forte impronta fami- +41/91/8664230, liare: è nata infatti nel novembre 2015 per volere del masilugano.ch, «Sulle vie dell’illuminazione. fratello, della moglie e dei figli di Gianluigi Giudici Il mito dell’India nella (1927-2012). Oltre a valorizzare, custodire e promuove- cultura occidentale 1808-2017» fino al re l’opera dello scultore comasco, la Fondazione si di- 21 gennaio stingue per l’apertura verso l’esterno e per l’intensa ricerca sui giovani artisti, condotta attraverso mostre temporanee che ne mettono a confronto i lavori con Occidentali’s Karma quelli di Giudici, articolati in un percorso perma- nente dall’allestimento rigoroso. Intitolato Gipsote- ca Gianluigi Giudici e suddiviso in sezioni tematiche Al LAC si studiano le influenze indiane (nella foto, una veduta), esso presenta una sessantina di opere prevalentemente in gesso, ma anche in bron- sulla cultura europea e americana zo e rame, ed è stato ideato da Luigi Cavadini, che nel 2000 aveva redatto un catalogo ragionato delle Il LAC (Lugano Arte Cultura) è caratterizzato da una programmazione interdisci- plinare che mescola arte visiva, musica e danza, favorendo la natura di incontro tra le arti alla base di questa istituzione composta da MASI (Museo d’Arte della Svizze- ra Italiana), Fondazione LuganoMusica e Fondazione LuganoInScena. «Focus India» è il titolo del programma di questa stagione, la terza dall’apertura dell’istitu- zione nel 2015. Fino al 21 gennaio, il MASI presenta «Sulle vie dell’illuminazione. Il mito dell’India nella cultura occidentale 1808-2017». Curata da Elio Schenini e realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata indiana in Svizzera, l’esposizione si estende su due piani del museo e analizza le modalità con le quali la cultura indiana Alcune opere ha affascinato e influenzato l’Occidente. Il percorso spazia dall’inizio dell’Ottocento di Gianluigi Giudici a oggi e prende in considerazione diversi campi del sapere, dalla letteratura di Her- mann Hesse, Carl Gustav Jung ed Emilio Salgari al cinema di Pier Paolo Pasolini e opere dell’artista (con saggi critici di Paolo Biscottini Roberto Rossellini, alla musica dei Beatles. Tra i lavori esposti scatti di reportage in e Flaminio Gualdoni). Il piano superiore è dedicato ai India di Henri Cartier Bresson e Werner Bischof, fotografie contemporanee di Saba- temi della figura, del sacro e dell’astrazione, quello stiao Salgado, Ferdinando Scianna, Michael Ackerman, Steve McCurry e Martin Parr. inferiore presenta invece le cosiddette «isole», grup- Gli apici dell’immissione dell’iconografia e mitologia Indiana nell’arte vengono iden- pi di opere che mettono a fuoco aspetti tipici della tificati in due autori italiani presenti in mostra: Luigi Ontani e Francesco Clemente, sua produzione, per esempio i ritratti e gli organismi accanto a loro, numerosi artisti internazionali come Robert Rauschenberg, Frank biomorfi. L’uso enfatico della luce e delle ombre carat- Stella, Richard Long, Anselm Kiefer, Damien Hirst e Thomas Ruff ed esponenti delle terizza lo spazio. Altri capitoli riguardano le opere di avanguardie tra i quali Le Corbusier e Alexander Calder. Da segnalare infine per il grandi dimensioni su committenza pubblica e priva- «Focus India» le performance del sitarista Nishat Khan, dei ballerini Shantala Shiva- ta, dalla scultura sacra, documentata da rilievi a sbal- lingappa e Aakash Odedra, oltre a numerose attività aperte a tutti. q Ma.R. zo su rame e in gesso, ai lavori messi a punto per la chiesa del Buon Pastore a Vienna (nel 1966 e nel 1992), l’opera più significativa della sua produzione. «Per una conoscenza ulteriore dell’opera di Giudici, spiegano la cura- Dieci samurai occupano Villa Malpensata trice Aymone Poletti e il suo assistente Nicolò Con- Il Musec (Museo delle Culture), ubicato nella Villa tu, la Gipsoteca dispone di un deposito con numerosissimi Malpensata in restauro, riaprirà nell’aprile 2019. Il altri gessi di particolare rilievo e di uno spazio in cui è rico- prossimo 3 maggio verrà riaperta una prima parte del- struito l’atelier di Giudici (entrambi visitabili). Quest’ultimo la sede con la prima mostra del ciclo «Cameredarte». presenta anche bozzetti e gessi preparatori per i bronzetti». Il percorso è dedicato al samurai, sia come figura sto- Fino al 16 dicembre la Fondazione ospita una mostra rica sia come creatura mitica; per la prima volta sa- temporanea dello street artist RAUL33, realizzata in ranno esposte le dieci armature donate al Musec dal collezionista Paolo Morigi, insieme a un’estesa sele- collaborazione con ARTRUST di Melano diretta da Pa- zione di stampe xilografiche e fotografie all’albumina trizia Cattaneo Moresi: una sessantina di carte, tele e colorate a mano (nella foto, particolare di un’armatura oggetti di RAUL33 si susseguono dal temporary space della Collezione Morigi dell’inizio del XVII secolo). alla Gipsoteca. LUGANO. Musec-Museo delle Culture, Villa Malpensata, Riva LUGANO. Fondazione Renato e Gianluigi Giudici, mer-sab Caccia 5, tel. +41/58/8666960, musec.ch, «Cameredarte» 10-18, Central Park, via Riva Caccia, tel. +41/91/9804141, dal 3 maggio 2018 fondazionegiudici.com, «Raul33. Atlantis» fino al 16 dicembre VEDERE IN CANTON TICINO | 5
Vedere a Lugano Un po’ di polline, di riso e di cera d’api Wolfgang Laib al MASI Giancarlo e Danna Olgiati © Claudio Bader Collezione sempre in progress Danna Olgiati parla dello Spazio -1 La Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, con opere dal dopoguerra a oggi, grazie a un accordo con la Città di Lugano espone dal 2012 oltre 200 opere nello Spazio -1, accanto al LAC. Tale sede ospita anche mostre temporanee ed è a disposizione del MASI. «Se il collezionismo della Svizzera tedesca e francese è sempre stato Parigi-centrico o Usa-centrico, noi guardiamo all’Italia, identificando in essa, e in particolare nel Futurismo, la pa- ternità della ricerca di artisti come Arman, fondamentale nella riflessione sull’oggetto nell’era del consumo dopo la rivoluzione concettuale innescata da Marcel Duchamp, afferma Giancarlo Olgiati. Sono sempre stato convinto che le avanguardie contemporanee hanno la loro origine nelle avanguardie storiche, per questo ora guardiamo ad autori attuali nei quali riconosciamo questo legame stretto». Nel Canton Ticino i coniugi Olgiati rappresentano un esempio virtuoso. Ne abbiamo parlato con Danna Olgiati. Wolfgang Laib durante l’allestimento dell’opera «Milkstone» © 2017 Hartmut Nägele Che cosa vi aspettate da Tobia Bezzola, direttore del MASI da gennaio 2018? La nostra intenzione è di collaborare sempre di più con questa istituzione. Siamo nel circuito del LUGANO. MASI Museo d’Arte della Svizzera Italiana, piazza MASI, ma in futuro vorremmo confrontarci con la programmazione del museo e, in grande auto- Bernardino Luini 6, tel. +41/91/8664230, masilugano.ch, «Wolfgang Laib» fino al 7 gennaio nomia, definire progetti assieme. Quali opere della Collezione Olgiati sono esposte nello Spazio -1? In questo spazio di 1.200 metri quadrati la collezione presenta ogni anno una selezione di opere Il MASI (Museo d’Arte della Svizzera Italiana) di che tiene conto delle nuove acquisizioni. Il percorso si intitola «A Collection in progress» e si articola Lugano dedica parte della programmazione agli artisti secondo le tematiche della mostra temporanea della Project room. In questi anni sono state dedi- più innovativi degli ultimi trent’anni. Fino al 7 genna- cate mostre, tra gli altri, a Giulio Paolini e Ilya ed Emilia Kabakov, con quest’ultimi abbiamo un io è di scena il tedesco Wolfgang Laib (Metzingen, rapporto privilegiato poiché possediamo anche opere inerenti alla grande utopia russa. È sempre 1950), attivo tra Europa, New York e India. Quest’ul- importante individuare i legami con le ricerche artistiche precedenti. L’allestimento permanente timo Paese impressionò l’artista adolescente durante si collega alla Project room, dove comincia il percorso di visita e dove domina la ricerca sul colore, un viaggio con i genitori. Un retaggio grazie al quale poi c’è una prima sala sulla monocromia con i reticoli monocromi di Piero Dorazio del 1959 e 1960, la cultura occidentale e orientale dialogano nelle sue seguono Irma Blank, acquisita recentemente, e due Yves Klein. Un’altra stanza, allestita ex novo, è opere, da sempre alla ricerca di un equilibrio tra ri- intitolata al volto e costituisce un’isola all’interno dell’allestimento a partire da una nuova acquisi- gore, essenzialità, colori e odori. Una delle caratteri- zione sino a una testa di Marisa Merz; abbiamo affiancato ritratti di Markus Schinwald, Jimmie stiche di Wolfgang Laib è la scelta di materiali come Durham con cinque volti a matita, un ritratto di Gino De Dominicis e un «Intervallo» di Giulio polline, riso, lacca, cera e latte. Alla base vi è l’ispira- Paolini. Un’altra sala è dedicata ad Arman, artista fondamentale nella nostra collezione con opere zione alle filosofie orientali, a una dimensione spiri- molto significative degli anni Sessanta. Poi sono presentati un grande dipinto di Emilio Vedova e tuale che si manifesta attraverso uno stretto rapporto un’opera di Marco Gastini degli anni Ottanta, ovvero il colore sulla tela e il colore sulla materia. A con la natura e il tempo, che nel suo lavoro è sempre loro abbiamo accostato Pietro Roccasalva con un omaggio a Umberto Boccioni, un monocromo che lento e dilatato. La mostra comprende installazioni, estrapola da un’opera del futurista il colore base. L’ultima sala è dedicata all’annientamento del sculture e disegni, tra cui un trittico in cera d’api e colore in un dialogo originale tra artisti del gruppo Zero (Uecker e Schoonhoven) e tele di Tillmans legno degli anni Novanta che fa parte della collezione e Tauba Auerbach. La collezione diviene ricerca continua delle fonti e della creatività dell’oggi. del MASI Lugano. Opere di Laib sono nelle collezioni Qual è la mostra temporanea in corso? di musei internazionali come il Centre Pompidou di «Two Swiss American Artists», un incontro tra un artista ticinese, Livio Bernasconi, che ha guar- Parigi, il MoCA di Los Angeles, il Kunstmuseum di dato all’Astrattismo americano degli anni ’60, e Carol Bove, americana nata in Svizzera e scelta Bonn e il MoMA di New York, dove nel 2013 ha esposto per rappresentare il Paese all’ultima Biennale di Venezia. Una grande scultura colorata della Bove l’installazione «Pollen from Hazelnut». La collezione di due anni fa, la prima della serie delle sculture in acciaio, dialoga con i dipinti di Bernasconi. permanente del MASI comprende oltre 14mila ope- Che cosa vi aspettate dallo Spazio -1? re. A inizio 2018, terminati i lavori di ristrutturazione, Vogliamo che lo spettatore comprenda quello che noi intendiamo per arte contemporanea, un riaprirà al pubblico Palazzo Reali, già sede del Mu- obiettivo difficile, sia come collezionisti che come visitatori. Speriamo di avere un pubblico sempre seo cantonale d’arte e ora sede istituzionale del Museo più giovane che sia da stimolo per l’attività del futuro. q Ma.R. d’Arte della Svizzera Italiana, che potrà così sviluppare LUGANO. Spazio -1. Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, ven-dom 11-18, tel. +41/58/8664230, la propria programmazione sia al LAC sia nel palazzo collezioneolgiati.ch, «A collection in progress» e «Livio Bernasconi-Carol Bove. Two Swiss American e presentare allestimenti permanenti delle collezioni Artists» fino al 10 dicembre e mostre temporanee connesse al proprio patrimonio. 6 | VEDERE IN CANTON TICINO
Vedere a Lugano La Pietra tissurato Prosegue fino al 9 di- cembre nello Studio Dabbeni di Lugano la mostra «Ugo La Pie- tra. Campo tissurato, I segni e l’urbano 1964- 72», curata da Marco Da sinistra, Berlinde de Bruyckeree e Arturo Galansino Scotini. Il percorso analizza una delle pri- Appassionati di passioni me fasi della ricerca di La Pietra (1938) con una cinquantina di opere: dipinti a tecnica mista su tela, La nuova edizione di «Visioni in dialogo» disegni a matita o china su carta e chine su carta e lavori in metacrilato trasparente sottoposto a lavorazioni come la modellazione a caldo e l’incisione a freddo (nella foto, Ugo La Pietra, «Strutturazioni tissurali», 1966-667). Torna anche quest’anno Artisti internazionali, filosofi, scienziati ed esperti di (il 17, 18 e 27 novembre) discipline umanistiche sono invitati a confrontarsi LUGANO. Studio Dabbeni, corso Pestalozzi 1, mer-ven 10,30-12,30, «Visioni in dialogo», ogni anno su un tema specifico: in questa edizione, sab 10,30-12, tel. +41/91/923 29 80, tudiodabbeni.ch, «Ugo La Pietra. Campo tissurato, I segni e l’urbano 1964-72» serie di appuntamenti le Passioni. Spiega Cristina Bettelini: «Tutti sembrano fino al 9 dicembre ideata dall’Associazione conoscerle; molti le hanno conosciute davvero e vi hanno attri- Fare arte NEL nostro buito caratteristiche e significati anche opposti», basti citare tempo. Fondata nel icone legate all’idea di passione come Edipo, Antigone 2012 e presieduta da e Medea, combattuti tra amore, odio, violenza e ven- gna dell’Università della Svizzera Italiana, Bodei si Cristina Bettelini, detta. Condizione più o meno duratura di risonanza confronterà con Giovanni Ventimiglia, professore l’Associazione conferma affettiva intensa e coinvolgente, alcuni psichiatri de- di filosofia all’Università di Lucerna e alla Facoltà di un appuntamento finiscono la passione una malattia, la cultura la con- Teologia a Lugano. A seguire le conferenze di Nadia centrale nell’agenda sidera un motore di superamento dei limiti, mentre Fusini, scrittrice e critico letterario esperta del teatro culturale ticinese e capace l’arte sembra a proprio agio in queste perturbate pro- shakespeariano, e David Sander, docente all’Univer- di interessare un pubblico fondità. Un territorio ambiguo nel quale sono invitati sità di Ginevra e specialista in scienze cognitive, in sempre più numeroso a inoltrarsi i numerosi invitati di «Visioni in dialogo», dialogo con il neurobiologo Giovanni Pellegri. Il 27 con un format all’insegna tra tutti l’artista fiamminga Berlinde de Bruyckere novembre al LAC alle 18,30 il direttore degli Uffizi e dell’interdisciplinarietà. eil direttore della Fondazione Palazzo Strozzi Arturo Palazzo Pitti Eike Schmidt terrà una relazione sul- Galansino. Il 17 novembre dalle 18,30 alle 20, nello le «Passioni nell’arte dal Rinascimento al Moderno» LUGANO. Associazione Fare Studio 2 della RSI Radiotelevisione della Svizzera Ita- introdotto da Marco Franciolli, direttore del Museo arte NEL nostro tempo, associazione-nel.ch e Sedi liana a Lugano, è la volta del filosofo Remo Bodei, d’Arte della Svizzera Italiana. Ulteriori appuntamenti varie: «Visioni in dialogo» autore di Ira. La passione furente, Geometria delle passio- si svolgeranno nel 2018. I video di tutte le conferenze 17, 18 e 27 novembre ni e Ordo amoris; il giorno dopo alle 11, nell’aula ma- saranno disponibili sul sito dell’associazione. q Ma.R. Venerdì 17, sabato 18 Partecipano: e lunedì 27 novembre Remo Bodei, 2017 Berlinde De Bruyckere, Nadia Fusini, Studio 2 Radio Svizzera Italiana, Università della Svizzera italiana Arturo Galansino, e LAC Lugano Arte e Cultura Giovanni Pellegri, David Sander, Programma dettagliato: Eike Schmidt, www.associazione-nel.ch Giovanni Ventimiglia VEDERE IN CANTON TICINO | 7
Vedere a Lugano Una veduta della mostra «Pot-pourri» Cinquant’anni © Roberto Pellegrini, Courtesy Fondazione Gabriele e Anna Braglia, formato medio piccolo Lugano LUGANO. Fondazione Gabriele e Anna La collezione Braglia da Picasso a Valdés Braglia, Riva Caccia 6a, gio-sab 10- 13/14,30-18,30, tel. +41/91/9800888, fondazionebraglia.ch, Prosegue sino al 16 dicembre l’esposizione «Pot-pourri. Da «Pot-pourri. Da Picasso a Valdés. La Collezione Picasso a Valdés», la terza allestita nella Fondazione Ga- Braglia» fino al 16 briele e Anna Braglia, nata nel 2014 per custodire ed esporre dicembre e poi dal 29 marzo al 30 giugno un’imponente collezione composta di numerose opere di im- portanti artisti del Novecento raccolte in 50 anni. In mostra un centinaio di lavori, tra cui la prima opera comprata dai coniugi Braglia nel 1957, una accompagna la rassegna: «La Collezione Braglia è il risultato tempera di Mario Sironi. Oltre a dipinti, sono esposti disegni e sculture, quasi di un lungo percorso fatto di passione, intuito, grandi capaci- tutti di dimensioni medio piccole, un formato scelto dai Braglia perché più idoneo a tà e intelligenza. La soggettività delle loro scelte è di per sé un instaurare un rapporto intimo con le opere. Scrive Rudy Chiappini nel catalogo che atto creativo, vulnerabile e forte allo stesso tempo nel quale si leggono le vicende del comune percorso esistenziale, dello stretto legame che li ha uniti per oltre mezzo secolo». Articolata in Gli amici musicisti dieci sezioni, la rassegna presenta opere di Picasso, Modigliani e Chagall, poi Sironi, l’Informale di Alberto Prosegue fino al primo febbraio la mostra annuale del Burri e Lucio Fontana, Giacomo Balla, di cui è esposto Museo Hermann Hesse di Montagnola a Lugano. Inti- tolata «Andreae, Brun, Schoeck. Hermann Hesse e i l’olio su tela «Scienza contro oscurantismo» del 1920 suoi amici musicisti», mette in evidenza il legame del (una versione del medesimo dipinto è conservata nella poeta e scrittore con il mondo della musica, che con- Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma). Seguono siderava complementare a quello della parola. Come sezioni dedicate alla corrente surrealista, al Nouveau emerge nella rassegna, curata da Eva Zimmermann, Réalisme e alla Pop art. Nel catalogo a corredo della mo- non si tratta di una fascinazione distaccata, ma di un stra, curata da Gaia Regazzoni Jäggli, Riccardo Braglia, rapporto caratterizzato da familiarità e amicizia. Hesse figlio di Anna e Gabriele, si definisce «collezionista per attirò attorno a sé un circolo di amici di cui facevano parte anche compositori svizzeri Dna» e racconta l’influenza esercitata dall’avere avuto del suo tempo come Volkmar Andreae (1879-1962), che nel 1906-49 fu il direttore genitori collezionisti. La sede della Fondazione, proget- dell’Orchestra della Tonhalle di Zurigo, Fritz Brun (1878-1959), che nel 1909-43 fu il tata dall’architetto ticinese Carlo Rampazzi, è ubicata direttore dell’Orchestra sinfonica di Berna, e Othmar Schoeck (1886-1957), uno dei più famosi compositori di Lieder del XX secolo. Il percorso espositivo comprende documenti nel nuovo distretto dell’arte sorto attorno al LAC (Lu- pubblici e privati di questi autori: fotografie, lettere e locandine di concerti (nella foto, gano Arte e Cultura) lungo le rive del Lago di Lugano, Hermann Hesse e il suo circolo di amici intellettuali). nella parte sud della città. Ogni anno sono ospitate due mostre, dedicate alla Collezione e ad indagare temi e MONTAGNOLA (LUGANO). Fondazione Hermann Hesse, Torre Camuzzi, tel. +41/91/9933770, stili che hanno caratterizzato l’arte internazionale del hessemontagnola.ch, «Andreae, Brun, Schoeck. Hermann Hesse e i suoi amici musicisti» fino all’1 feb. ventesimo secolo. q Mariella Rossi Pablo Picasso Nu et deux personnages 1969 © Succession Picasso / 2017, ProLitteris, Zurich 28 Settembre - 16 Dicembre 2017 Giovedì, Venerdì, Sabato 10:00 - 13:00 e 14:30 - 18:30 Un centinaio di opere (dipinti, disegni e sculture) realizzate da una cinquantina di artisti italiani ed internazionali collezionate da Anna e Gabriele Braglia esposte al pubblico per la prima volta offrono uno sguardo intimo e personale sull’arte del Novecento Riva Antonio Caccia 6a Lugano, Svizzera , www.fondazionebraglia.ch ADV 190x93.indd 1 03/10/17 10:11 8 | VEDERE IN CANTON TICINO
Vedere a Lugano L’artista esce di scena «gtb4-rosso» di Enrico Ghinato, 2016 Un bizzarro progetto di Igor Rucci LUGANO. Imago Art Gallery, via Nassa Provocatorio, bizzarro, unico. Il progetto Arteconomy della Five Gal- 62, lun-ven 10-18, sab 10-17, tel. lery di Lugano nelle parole del suo ideatore, il gallerista Igor Rucci. +41/91/9214354, Com’è nato e in che cosa consiste? imago-artgallery. Mi sono reso conto dell’inaridimento del sistema dell’arte, che sempre più ha com, «Enrico Ghinato. Viaggi ristretto l’attenzione sul valore economico delle opere tralasciando il loro valore riflessi» fino al 13 culturale. Questo emerge da un’attenta analisi del mercato dell’arte contempo- gennaio ranea e soprattutto del suo sistema economico; frequentando le fiere, le mostre e dialogando con i loro frequentatori mi sono accorto che sempre di più si parla di valutazioni, risultati d’asta, rendimento, speculazioni e sempre meno di arte, contenuti delle opere, ricerca condotta dall’artista e contenuto delle mostre. Mi è capitato di sentire persone che si ricordavano l’ultimo record d’asta, ma non sa- IMAGO su larga scala pevano nemmeno che tipo di opere realizzasse l’artista. A novembre dello scorso anno, partendo da questa considerazione ho voluto pensare una provocazione. Mostre e progetti extra muros Visto che si parla solo di economia, ho voluto provocatoriamente sostituire il ruolo dell’artista con quello dell’economia. Ho quindi coniato la definizione di Arteconomy e le sue regole. Per l’IMAGO Art Gallery il 2017 è stato un anno ricco di novità che E poi che cosa succede? ne hanno interessato la struttura e gli obiettivi, sempre caratteriz- Alla prima opera, «Continuity 1», abbiamo assegnato un valore simbolico di 500 zati da una progettualità su larga scala. È stata consolidata la sezio- franchi, una volta venduta, siamo passati a «Continuity 2», che è stata messa in ne della galleria che da anni si occupa di realizzare progetti extra vendita a 600 franchi; poi «Continuity 3», venduta a 700 franchi. muros in collaborazione con fondazioni e istituzioni pubbliche e Che cosa rappresenta l’incremento per ogni opera venduta? private: «Il doppio binario è sempre esistito, spiega Daniele Pescali, ma L’arte è emozione. Musei e opere d’arte diffondono emozioni. Se ci pensiamo, ora Imago è diventata una struttura plurima a tutti gli effetti». «Con il note- questa emozione è tradotta in una cifra variabile che va dal prezzo di ingresso vole incremento della richiesta di questo tipo di attività, prosegue Riccar- al museo alla gratuità per installazioni presenti nelle città o nel caso di musei do Bigi, responsabile dei progetti esterni con Stefano Pesce. Le cose con accesso libero. Con Arteconomy viene associato a questa emozione un prezzo sono cambiate: questo ci ha spinti a costituire una struttura permanente fisso, stabilito convenzionalmente in 100 franchi svizzeri. L’emozione, con il suo che gestisca in ogni loro aspetto questi progetti». La struttura dedicata ai valore quantificato convenzionalmente, viene messa in circolo nel mondo con la progetti esterni si chiama IMAGO Art Strategies. Opere di artisti beneficenza e tra i possessori del quadro con il (con)dividendo emozionale. Infat- importanti sono portate fuori da musei e gallerie per innescare un ti l’emozione incrementale, quella collegata a ogni nuova opera venduta, viene rapporto privilegiato con un pubblico il più ampio possibile. È il devoluta in beneficenza (100 franchi svizzeri), mentre per ogni nuova opera ven- caso, per esempio, della mostra di Marc Chagall «I Colori dell’Ani- duta viene dato un (con)dividendo emozionale pari al 10% del prezzo dell’opera ma», che IMAGO ha realizzato in collaborazione con la Fondazio- a tutti i collezionisti di Arteconomy. ne Sorrento. A Villa Fiorentino a Sorrento, fino al 15 novembre, Come ha reagito il mercato? sono esposte 120 opere tra oli su tela, gouache su carta, disegni a Bene, in pochi mesi abbiamo già venduto venti pezzi. Il meccanismo di vendita matita colorata e inchiostri di china su masonite. Lo scorso anno di Arteconomy è chiaro, certo e trasparente. Ora è in vendita «Continuity 21» a IMAGO aveva portato Salvador Dalí in diversi luoghi pubblici di 2.500 franchi svizzeri. L’elenco dei collezionisti con i loro commenti è consultabile Pietrasanta. Nella medesima attività rientra anche la recente serie su arteconomy.ch. q Mariella Rossi di progetti espositivi allestiti al Terminal 1 dell’aeroporto di Milano Malpensa, dove IMAGO ha installato opere di artisti contempora- nei come Matteo Pugliese e Alessandro Busci. Parallelamente pro- segue la canonica attività nella sede della galleria a Lugano, con mostre che cambiano ogni tre mesi. Fino al 13 gennaio è di scena una personale di Enrico Ghinato (Lendinara, 1955): «Una nostra vecchia conoscenza, afferma Bigi, un amico che aveva esposto con noi nel 2009 e che poi ha continuato la sua ricerca lontano dalla galleria. Ora lo ab- biamo ritrovato e abbiamo pensato insieme questo nuovo progetto». Il titolo «Viaggi riflessi» rimanda al fascino subito dall’artista dal mondo delle automobili e ai bolidi immortalati ossessivamente sulla tela sullo sfondo di diverse città italiane come Roma, Firenze, Monza e Milano. In alcune opere lo sfondo passa in primo piano generando uno slittamento: lo sguardo è quello del viaggiatore rivolto verso le vetrine fronte strada, sulle quali sono visibili i riflessi di monumen- ti e dettagli architettonici. L’attenzione ai dettagli e la capacità di dipingere i riflessi sono la caratteristica della ricerca iperrealistica Igor Rucci accanto a «Continuity» di Ghinato. Accompagnano la mostra un testo introduttivo dello LUGANO. Five Gallery, via Canova 7, mar-ven 9-13/14-18, tel. +41/91/9211100, scrittore e giornalista Angelo Crespi (già consigliere del Mibact) e fivegallery.ch un catalogo. VEDERE IN CANTON TICINO | 9
Vedere a Porza e Locarno Da Leonardo a Dubai Mostre, performance e fondi de Il Rivellino Il Rivellino LDV Art A fine settembre è arrivato in Ticino il giapponese Gallery di Arminio e Izuru Mizutani e a inizio ottobre un gruppo di artisti Paolo Sciolli, punto tra cui Oksana Mas, Koose e Stephan Spicher e il bul- di riferimento per garo Doncho Donchev. Tutti sono stati invitati a creare l’arte internazionale, opere in loco e performance da presentare nell’antico ha aperto la stagione bastione difensivo da cui prende il nome la galleria, il autunnale con gli artisti Rivellino, attribuito a Leonardo Da Vinci da molti stu- extra europei con cui diosi tra cui Marino Viganò e Carlo Pedretti (direttore ha realizzato all’Expo dell’Armand Hammer Center for Leonardo Studies di Museo con Fondazione di Astana una serie Los Angeles). La galleria è diretta da Arminio Sciolli, Nel Museo Villa Pia, spazio e sede della Fondazione di performance per capace di confrontarsi con Biennali ed Expo. A proposi- d’Arte Erich Lindenberg aperto al pubblico nel 2012, il Padiglione italiano to di Expo si ricordano l’esperienza appena conclusa in s’inaugura il 26 novembre la personale della ticinese Adriana Beretta. È in mostra un nucleo di opere inedite, («Italian Art Corner») e Kazakistan, dove Sciolli ha collaborato con il commis- realizzate in diversi anni e caratterizzate dall’equilibrio tra lituano («Magic Room»). sario del Padiglione italiano (l’ambasciatore Stefano Ra- poesia e concettualismo, un rapporto sviluppato con vari vagnan) e con il commissario del Pa- linguaggi, dal disegno alla fotografia, alla computer art, diglione lituano (Romas Jankauskas), all’installazione. Adriana Beretta mira a mettere in crisi da ricordare anche il programma di le consuete abitudini percettive dello spettatore, al fine di performance per il Padiglione del ottenere una seppur fuggevole visibilità verso altre pos- «Corriere della Sera» a Expo Milano sibili dimensioni del reale. La mostra s’inserisce nella 2015. A chiusura dell’Expo di Astana programmazione del museo ideata dalla curatrice Tiziana molte delle opere create in Kazakh- Lotti Tramezzani sin dalla sua apertura, finalizzata a va- stan da Martin Romeo, Yaroslav Le- lorizzare e approfondire i diversi aspetti della variegata produzione di Erich Lindenberg attraverso il dialogo con vchenko, Izuru Mizutani, Doncho artisti contemporanei. Dal confronto con la Beretta, per Donchev, Ultramarine e da Ottavio esempio, affiorano gli insegnamenti appresi da Linden- Mangiarini sono confluite nel World berg alla Scuola di Arti Applicate di Essen, relativi alla Expo Museum di Shanghai. Sciolli componente grafica e alla capacità di organizzare il se- curerà la sezione artistica di un nuo- gno nello spazio pittorico (nella foto «Senza titolo», 2002- vo padiglione anche a Expo 2020 Du- 04). Costantemente supportato dalla presidente Mareen bai. Il Rivellino collabora inoltre con Koch, la cui sensibilità e tenacia hanno condotto alla na- Ultramarine e Arminio Sciolli musei come il MA*GA di Gallarate, contribuendo sia scita della Fondazione in memoria di Lindenberg, il lavoro davanti a «Marco Polo alla mostra in corso di Oksana Mas, autrice anche di della curatrice si è contraddistinto negli anni anche per il tumbles through the Blue supporto a giovani artisti emergenti, ai quali è dedicata Mountain», nell’Italian Art un’installazione all’aeroporto di Malpensa, sia a quella di Jack Kerouac, che inaugura il prossimo dicembre. Il La Saletta, uno spazio al piano terra dove fino al 17 no- Corner del Padiglione Italia vembre è allestita «Vedute da un margine incerto. Roma ad Astana Expo 2017 Rivellino custodisce e valorizza vari Fondi come l’archi- Rovesciata» del fotografo italiano Giuseppe Moccia, una vio del Nouveau Roman, con manoscritti di Samuel mostra monografica che rientra nel programma di eventi LOCARNO. Beckett e Alain Robbe-Grillet, e quello di Jack Kerouac, Il Rivellino coordinati dalla Biennale dell’Immagine. LDV Art Gallery, scrittore e pittore del quale al Ma*Ga numerosi lavori via al Castello 1, PORZA. Fondazione d’Arte Erich Lindenberg Museo Villa Pia, saranno esposti accanto a scatti di Robert Frank e a una via Cantonale 24, mar 10-18, dom 14-18, tel. +41/919401864, tel. +41/91/796324378, ilrivellino.ch videoinstallazione di Peter Greenaway, che lavorerà su fondazionelindenberg.org, «La Saletta: Giuseppe Moccia» fino al Kerouac anche a Expo di Dubai nel 2020. q Ma.R. 17 novembre, «Adriana Beretta» dal 26 novembre Adriana Beretta Il Museo Villa Pia a Porza nasce dalla Fondazione d’Arte Erich Lindenberg, costituita nel 2008 da Mareen Koch per conservare 26.11.2017 – 11.03.2018 e far conoscere il percorso artistico di Lindenberg (Gronau 1938-Berlino 2006). A questo scopo e per favorire il radicamento In mostra un nucleo di opere inedite nel territorio, il Museo è attivo come luogo di incontri e scambi realizzate sull’arco di diversi anni, culturali, in particolare d’arte. caratterizzate da un equilibrio delicato tra poesia e concettualità in un dialogo Apertura al pubblico: Martedì 10-18 - Domenica 14-18 - Ingresso gratuito continuo tra vari registri linguistici. Info e prenotazioni: +41 (0)91 940 18 64 - info@fondazionelindenberg.org Adriana Beretta, Niamey-Iférouane ((petites histoires incertaines)), installazione, 2014, dipinto murale, terracotta e disegno a matita (dettaglio) Fondazione d’Arte Erich Lindenberg - Museo Villa Pia - Via Cantonale 24, 6948 Porza 10 | VEDERE IN CANTON TICINO
Il Rivellino LDV Art Gallery Arminio Sciolli, fronte al pubblico dell’Expo sia a quello online (con periscope, curatore a Expo social network e blog, registrando e filmando le performance). È fondamentale l’interazione con gli altri Padiglioni, che accolgono gli Curare una rassegna di artisti «Guernica» di Picasso mostrato artisti nel loro contesto identitario che dipingono dal vivo a un’Expo all’Expo parigina del 1937. Il e invitano i più importanti. Una (esposizione universale o curatore del XXI secolo deve volta innescata la contaminazione internazionale) è molto diverso distaccarsi dal collezionismo e diventa subito virale. Il curatore dal curare mostre o biennali. dalle programmazioni tradizionali a Expo sfrutta spontaneità, Da sinistra Darkhan Minbay, Innanzitutto è richiesta l’abilità o la e considerare tutte le arti in immediatezza e simultaneità, più presentano casi di vandalismo, Arminio Sciolli, Peter Weibel, fortuna di arrivare all’Expo, evento interazione tra di loro: pittura, nel gesto e nell’atteggiamento di derisione o maleducazione). Bernard Blistène e Yerbolat di punta nel quale vengono esibiti scultura, musica, architettura, ogni singolo artista che nell’opera Dopo due partecipazioni a Expo, Tolepbay i progressi tecnologici e culturali calligrafia, arti performative e finita, provoca improvvisazioni la prima con «Arte in diretta» a del pianeta. I Padiglioni richiedono anche sport e gastronomia. (che richiedono dominio dell’arte Casa Corriere a Milano nel 2015, internazionali, con l’appoggio un livello altissimo e un’estrema La globalizzazione obbliga a ed esperienza) e deve anche la seconda con «Qui Astana!» al delle strutture della galleria di flessibilità. Per quel che riguarda considerare tutte le forme di affrontare e superare atti mancati Padiglione Italia e al Padiglione Locarno (in qualità di laboratorio le attività artistiche si tratta di una creatività, senza esclusioni, e a ed errori. Ma è soprattutto l’artista Lituania ad Astana Expo sperimentale) e di musei come dimostrazione di bravura e talento integrare con nuovi attori come ad affrontare l’arena dimostrando, International nel 2017, con un il Centre Pompidou di Parigi, di assoluta contemporaneità. Basti Cina, Sud-Est Asiatico e Africa. nonostante le proprie paure e totale di 47 artisti live, Il Rivellino il World Expo Museum di ricordare il «Pensatore» di Rodin Esibirsi in pubblico, dal vivo e tensioni, una forte autostima, il prosegue nella specializzazione Shanghai o il Ma*Ga di Gallarate, presentato all’Expo di Buenos senza rete, richiede una doppia coraggio di sbagliare e ripetere delle performance ai grandi promuovendone i risultati formali Aires per l’Expo nel 1882 o il capacità comunicativa: sia di la prova senza playback (si appuntamenti pubblici (in opere o concetti). Gli artisti del Rivellino ad Astana Chi sono è nato nel 1974 a Zurigo, è song» (2015). Nel 2017 è stato Doncho Donchev: nato nel regista e artista visivo. Ha invitato dall’ambasciata israeliana 1974 a Gabrovo (Bulgaria), ha ricevuto una menzione speciale in Lituania, si è esibito al Big studiato pittura alla St Cyril and al Filmfestival Doclisboa (2008) Festival in Russia e al B.B. King St Methodius University di Veliko con «Il resto di una storia» come Club di New York. Il suo secondo Turnovo. Dipinge con diversi direttore della fotografia e della album, in uscita a novembre, è materiali, realizza performance e macchina da presa. Ha esposto «Sweet Mistake». collabora a progetti musicali; tra i nel 2009 e 2016 a Il Rivellino a Koose (Christian lavori più recenti quelli al Cern di Locarno e ha partecipato con Il Lammersdorf): è nato a Ginevra e all’Expo Milano. Rivellino alle Expo di Milano e Caracas nel 1989, è uno street Ottavio Mangiarini: nato nel Astana. artist Americano con radici 1990 a Brescia, ha frequentato Yaroslav Levchenko: nato nel ticinesi e lituane. Ha studiato l’Accademia di Brera studiando 1987 nell’ex Unione Sovietica, arti grafiche a Brera e al Digital pittura (2012) e terapeutica vive in Grecia e ha vinto il premio Arts College di Boca Raton in artistica (2015). Spazia tra del governo di San Pietroburgo Florida. È disegnatore grafico disegno, pittura, installazioni site come miglior artista russo del alla Stiles di Ft Lauderdale e specific e performance. 2016. Dal 2017 è il principale alla DmaxCreative Services. Ha Martìn Romeo: nato nel 1986 consulente per la cooperazione eseguito diverse performance, in a Carrara, è italo-argentino, internazionale del direttore particolare per Milano Expo, ed direttore artistico e fondatore del generale del Museo Nazionale esposto al Rivellino di Locarno. Festival di Toolkit di Venezia e del d’Arte Ucraina di Kiev. Ha dipinto Alpamys Batyr: è nato nel Festival di Screening di Trieste. È un ritratto ufficiale del principe 1988 ad Aktobe in Kazakistan, Marco Borradori e Jama Narkulieva nell’installazione specializzato in arte interattiva e Michael di Kent (2017), sue ha realizzato due opere con di Peter Kogler «Artists & Robots» ad Astana Expo 2017 spazia dalle videoinstallazioni allo opere sono all’Ermitage di San Ottavio Mangiarini e per la prima spettacolo. Pietroburgo e al Museo Nazionale volta un artista italiano e uno Yaroslav Levchenko. Ogni artista hanno interagito con il pubblico Stephan Spicher: nato nel d’Arte dell’Ucraina. kazako hanno dipinto insieme. ha donato un’opera al World nella Magic Room. A essi si è 1950 a Basilea, ha studiato alla Izuru Mizutani: nato nel 1961 Ha studiato ad Almaty (2005) Expo Museum di Shanghai in aggiunto l’artista italiano Ottavio Kunstgewerbeschule di Basilea. a Nagoya Aichi (Giappone), ha e all’American Intercontinental nome del Padiglione Italia. Martin Mangiarini, che ha ritratto i La sua ricerca pittorica è stata iniziato come pittore per poi aprirsi University a Londra. Romeo ha realizzato anche una ballerini di un gruppo folkloristico inizialmente incentrata sul colore a installazione, video e interventi videoinstallazione per il Veneto, lituano. e poi sul bianco e nero. Dopo multimediali interattivi. Ha esposto Che cosa hanno fatto portando uno splendido vaso Expo International: gli artisti la prima personale ad Art Basel nel Museo di Stato Russo di San Padiglione Italia: durante l’Expo di Murano donato alla città di del Rivellino sono stati invitati (1986), ha esposto a Ludwig Pietroburgo, al National Museum di Astana, Il Rivellino ha dato Astana. Da segnalare anche la a eseguire azioni performative, Museum nel Museo di Stato of Contemporary Art di Seoul e al vita all’Italian Art Corner con videoinstallazione ambientale di prima con l’artista argentino Russo di San Pietroburgo, a Villa Museum of Modern Art di Ibaraki. azioni performative di Ottavio Salvo Cuccia e Domenico Sciajno Martin Romeo per la visita del dei Cedri a Bellinzona, Hashimoto Omer Netzer: cantautore e Mangiarini in collaborazione con per la Sicilia. presidente Nazarbayev, poi con Museum a Kyoto e Sangkring Art chitarrista, è tra le rivelazioni Batyr Alpamys, Martin Romeo Padiglione Lituania: gli l’artista giapponese Izuru Mizutani Space a Giacarta. della musica israeliana, grazie e Ultramarine, e con Doncho artisti Doncho Donchev, Izuru e con il pittore bulgaro Doncho Ultramarine (Michele Lamassa): all’album di debutto «Goodbye Donchev, Izuru Mizutani e Mizutani e Yaroslav Levchenko Donchev.
Il Rivellino LDV Art Gallery Parola di esperto Romas Jankauskas Martin Romeo e due mosaiciste, (commissario del Padiglione si sono esibite nella piazza “In Lituania) Time and Space” sotto la statua «Non importa quale sia il di Saken Narynov creando tema principale dell’Expo un’intensa atmosfera!». (specializzato, internazionale o universale), l’invasione d’arte Stefano Ravagnan positiva (in particolare quella (ambasciatore e commissario partecipativa) è sempre gradita. del Padiglione Italia) L’Expo ad Astana aveva un tema «La mia prima esperienza importante sull’energia futura. ad Expo si è tradotta in un Tuttavia, l’energia dell’arte e processo, tanto impegnativo della creatività dei popoli era una quanto interessante, di costante necessità cruciale. Il padiglione apprendimento. Nella fase all’Expo è un successo quando preparatoria si è trattato di è interattivo e aperto alla regole e procedure, in quella di mente di tutti. Arminio Sciolli gestione dell’evento ha contato In alto da sinistra, Cristina e del Centro Culturale e della molto la valutazione della Tom Patrick, Janine Bianchetti; galleria Il Rivellino LDV è entrato capacità attrattiva del Padiglione Arminio Sciolli, Oksana Mas, a far parte dell’Expo Astana e anche al di là del tema specifico, Gianmaria Bianchetti; Madame ha aggiunto energia e spirito l’energia del futuro. È indubbio Zhou, Tong Yanrunan, Erika umano, la cosa più assente in che per alimentare le visite Terranova © Michele Gavazza, questo grande evento. I suoi a un padiglione nazionale 2017 artisti hanno iniziato a ritrarre per tre mesi occorre trovare In basso, da sinistra, Arminio i volontari e gli intrattenitori iniziative collaterali. Italia per Sciolli, Irene Patrenova, nell’atrio che univa diversi definizione significa arte e Valentina Pomatico, Ken Zhenyu, padiglioni europei (italiani, bellezza, come ricordato anche Gloria Sunyi, Chai Cheng e lituani, britannici). Nuovi artisti nel racconto audiovisivo nel Ottavio Mangiarini arrivavano quasi ogni giorno Padiglione. L’obiettivo è stato desiderosi di confrontarsi e dare concretezza al tutto con trarre ispirazione da un pubblico un artista che non si limitasse a di ben sette artisti. Ricordo in curioso e vivace. Forse il primo un evento specifico, ma che per particolare l’italiano Mangiarini, il è stato un artista italiano, Ottavio alcuni giorni fosse a disposizione bulgaro Donchev e il giapponese Mangiarini, che ha eseguito 17 del pubblico, anche stimolando scientifico ed economico nel puntando su innovazione, Mizutani. Una seconda ritratti di ballerini folkloristici e interazioni con artisti locali. settore delle rinnovabili». creatività e originalità. Mi è relazione privilegiata Arminio membri del personale lituano, Grazie alla vulcanica capacità parsa emblematica la figura e l’ha allacciata con il Padiglione poi il ritrattista bulgaro Doncho di Arminio Sciolli abbiamo Marco Borradori la personalità della direttrice Lituania (ammiratissimo per la Donchev ha interagito con la potuto creare un piccolo ma (sindaco di Lugano) dell’Astana Contemporary Art: sua spettacolare “sala laser”), nostra scatola magica, la Magic dinamico corner culturale che «Ho provato sensazioni belle e intelligente, empatica, con coinvolgendo i dirigenti e lo Room, un’installazione che ha riscosso il successo che piacevoli. Chi conosce Arminio un’esperienza maturata anche staff. Questo legame sta dando creava la sensazione di infinito. meritava. Le iniziative del corner Sciolli e i suoi collaboratori de all’estero». i suoi frutti. Il 9 ottobre Sciolli è Doncho Donchev ha ritratto la culturale si sono aggiunte a Il Rivellino sa che in ciò che partito alla volta di Vilnius, dove maggior parte del personale quelle di successo organizzate fanno vi è sempre creatività intende gettare le basi di una del Padiglione, alcuni ritratti da alcune Regioni durante e fantasia. Lo si era visto in collaborazione con la Lituania sono stati dipinti da un altro le rispettive settimane, in occasione di Expo Milano, dove Francesco De Maria in vista dell’Expo 2020 a Dubai. artista, Yaroslav Levchenko. particolare Friuli Venezia Giulia le performance, le interviste (direttore di Ticinolive) Ancora un punto importante: Infine il talentuoso giapponese (laboratorio di mosaico con due e le opere proposte da Sciolli «Invitare Arminio Sciolli a numerose opere eseguite in Izuru Mizutani ha eseguito studentesse kazake della Scuola avevano un tasso di originalità realizzare un diario per parole live painting sono state donate performance indimenticabili. di Spilimbergo), Basilicata notevole. Dietro al suo lavoro vi e immagini da Expo Astana al World Expo Museum di Ultimo ma non meno importante, (stampante 3D con riproduzione sono sempre serietà, passione per il magazine Ticinolive è Shanghai. Ad attrarre i lettori di il caloroso e generoso contributo dei sassi di Matera), Sicilia ed entusiasmo. Mi ha interessato stata un’esperienza magnifica Ticinolive è stata l’immediatezza di Arminio Sciolli, grande esperto (installazione multimediale), e incuriosito il Museo Astana e coinvolgente, che oserei del messaggio e dell’immagine, di arti e curatore meraviglioso, Emilia-Romagna (Ballerini Contemporary Art, non mi definire alquanto stressante. che portava un mondo lontano al successo di Astana Expo in di “Romagna Mia” nell’atrio). aspettavo mostre così intriganti: È durata un mese, dal 12 ed esotico sugli schermi dei generale e dei nostri padiglioni in L’Ambasciata si è fatta carico di le fotografie della vecchia agosto all’11 settembre. computer del “provinciale” (lo particolare. Spero che le nostre alcune manifestazioni culturali, capitale kazaka di Almaty, Arminio, molto abilmente, scrivo con affetto) Ticino. E della strade attraversino ancora una specie in ambito musicale, jazz, suggestive, cupe e coinvolgenti, sfruttando il suo savoir faire più grande Italia. Una giornata volta nel futuro l’Expo Mondiale». lirica, classica, nel Padiglione e la mostra Artisti e Robots, di e la sua forza propositiva, si da ricordare, con l’Expo ormai in e nell’atrio. Nella seconda cui ho apprezzato originalità, è “accasato” nel Padiglione chiusura, è stata il 6 settembre, Laura Kustubayeba metà dell’Expo il Padiglione atmosfere, colori e immagini forti. Italia, dove ha allestito il suo quando il sindaco di Lugano (manager Astana Expo italiano è stato uno dei più Il viaggio con al centro la visita Art Corner. Questo è diventato Marco Borradori, alla testa di una International) attivi sotto il profilo dell’offerta del Padiglione svizzero mi ha immediatamente un autentico folta delegazione commerciale «C’era una visita del presidente culturale, sempre avendo cura di lasciato l’impressione di una città centro di creazione artistica, e scientifica, ha visitato l’Expo. della Repubblica del Kazakistan mantenere una qualità elevata moderna e piena di energia, che con un’ininterrotta sessione di In quel frangente l’attenzione all’Expo Astana. Quel giorno gli e riconoscendo priorità alla guarda avanti con ottimismo, con live painting che ha visto (se dei lettori ha toccato il massimo artisti de Il Rivellino, in particolare presenza dell’Italia sotto il profilo giovani professionisti determinati, non erro) la partecipazione livello».
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