Leggere e costruire il paesaggio - tsm-Trentino School of Management

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Leggere e costruire il paesaggio - tsm-Trentino School of Management
Giornale del corso
                                                                                                                                           MANIFESTO
2° EDIZIONE                                                                           Il presente giornale, reso possibile grazie agli incontri del percorso formativo e ai contributi
                                                                                      degli esperti coinvolti, è stato realizzato da Cesare Benedetti, collaboratore step che ha
                                                                                              avuto il compito di rielaborare gli argomenti trattati durante il percorso e di integrarli.
Gennaio 2018                                                                                    In esso sono riportati in sintesi i principali argomenti affrontati durante il percorso.

Leggere e costruire il paesaggio.
                   Approcci, metodi e strumenti per la qualità del progetto

LA STRUTTURA DEL
GIORNALE

PRIMA PARTE                               SECONDA PARTE                                  TERZA PARTE                                         QUARTA PARTE
Leggere e costruire il paesaggio:         Leggere e costruire il paesaggio:              Leggere e costruire il paesaggio:                   Leggere e costruire il paesaggio:
definizioni, concetti e questioni sul     le basi del paesaggio                          strumenti e tecniche di rappresen-                  laboratorio a Villa Bortolazzi (Acqua-
paesaggio                                                                                tazione e rilievo del paesaggio e del               viva) sul tema del progetto di pae-
                                                                                         progetto di paesaggio                               saggio

Nella prima parte del giornale si in-     Nella seconda parte del giornale ver-          Nella terza parte del giornale si intro-            Nella quarta ed ultima parte del gior-
trodurranno alcuni concetti teorici sul   ranno evidenziati i principali fattori         durranno alcuni strumenti e tecniche                nale si racconterà l’esperienza della
tema del paesaggio, sul progetto di       che compongono il paesaggio. Nel-              principali per la rappresentazione e il             visita studio a Villa Bortolazzi e del
paesaggio e sul paesaggio inteso          lo specifico verranno intrdotti i temi         rilievo del paesaggio e del progetto                Laboratorio seguito dai docenti e
come Bene Comune.                         del paesaggio geo-morfologico, del             di paesaggio. Inoltre si introdurranno              dai tutor al quale hanno partecipato
Obiettivo di questa prima parte è         clima, dell’ecologia e dei servizi eco-        alcuni progetti presentati durante il               i partecipanti del percorso Leggere e
quello di riprendere alcune questioni     sistemici.                                     corso.                                              costruire il paesaggio.
e concetti che i partecipanti hanno       Obiettivo di questa seconda parte è            Obiettivo di questa terza parte è                   Obiettivo di questa quarta parte è
potuto recepire durante gli incontri,     quello di mettere in relazione l’attività      quello di fornire un piccolo strumen-               quello di raccontare gli elaborati che
oltre ad alcune riflessioni sul tema      antropica con gli elementi del pae-            tario per leggere e rappresentare                   i partecipanti hanno prodotto nei ri-
del paesaggio da parte di diversi         saggio naturale.                               il paesaggio e di raccontare alcune                 spettivi gruppi lavoro.
autori, come ad esempio Salvatore                                                        esperienze di progetto.
Settis e Michael Jakob.

I contenuti di queste schede intro-       I contenuti di queste schede sono              I contenuti di queste schede sono                   I contenuti di queste schede sono
duttive sono stati realizzati grazie ai   stati realizzati grazie ai contributi e        stati realizzati grazie ai contributi e             stati realizzati grazie ai contributi dei
contributi e al supporto dei materiali    al supporto dei materiali forniti dalle        al supporto dei materiali forniti dalle             gruppi di lavoro e agli incontri teori-
forniti dalle lezioni del I, IV, V e VI   lezioni del II e III modulo.                   lezioni del IV, V e VI modulo.                      ci organizzati durante la giornata di
modulo.                                                                                                                                      workshop a Villa Bortolazzi.

Le pagine dedicate:                       Le pagine dedicate:                            Le pagine dedicate:                                 Le pagine dedicate:
Paesaggio come Bene Comune                Geomorfologia del paesaggio alpino             Il rilievo del paesaggio                            Leggere e costruire il paesaggio
Tematizzare il paesaggio                  I fattori climatici delle Alpi                 Progetti di paesaggio                               Progetti dei gruppi di lavoro:
                                                                                                                                             - g.1_Villa Bortolazzi: da fuori a dentro il paesaggio
                                          Aspetti ecologici e biodiversità
                                                                                                                                             - g.2_Il giardino ritrovato
                                          Servizi ecosistemici                                                                               - g.3_Incroci in armonia a Villa Bortolazzi
                                                                                                                                             - g.4_La terrazza sull’Adige
                                                                                                                                             - g.5_Scoprire Acquaviva
Leggere e costruire il paesaggio - tsm-Trentino School of Management
Il corso in breve

ABSTRACT
Presentazione del corso
LEGGERE E COSTRUIRE IL PAE-
SAGGIO. Approcci, metodi e strumenti
per la qualità del progetto

Il paesaggio è lo spazio di vita degli abitan-      vo-culturale e quale immagine percepita.
ti e la sua qualità ne condiziona il livello di     Sulla base di una riflessione preliminare in
benessere, il senso di appartenenza, la re-         merito alla complessità del paesaggio si
sponsabilità nei confronti dei valori dei luo-      trattano gli aspetti geomorfologici ed eco-
ghi. Per questo la Convenzione Europea              sistemici, quindi i metodi e gli strumenti
del Paesaggio impegna a operare coeren-             della rappresentazione cogliendo la spe-
temente con i livelli riconosciuti di qualità       cificità dei temi paesaggistici e sondando
dei diversi ambiti. Il paesaggio è però un          le potenzialità delle nuove tecnologie. Il
concetto complesso, in quanto richiama,             passo successivo riguarda il passaggio
allo stesso tempo, l’oggetto della perce-           dalla lettura e interpretazione al progetto
zione e la sua immagine. Questo duplice             del e nel paesaggio. Infine, un approccio
sguardo comporta grandi responsabilità              laboratoriale consentirà di verificare le
per i progettisti, i funzionari delle istituzioni   competenze acquisite in un processo di
coinvolte nella tutela, gli operatori dell’edi-     analisi e di lettura del paesaggio stimolato
lizia, in quanto li richiama a comprendere          dai docenti e con il supporto di alcuni tutor.
sia la natura degli spazi e degli oggetti sui
quali si interviene sia il patrimonio di segni
e di valori connessi.                               Le competenze
Il progetto edilizio-architettonico deve fon-       I temi del paesaggio sollecitano da un lato
darsi quindi sulla lettura e sull’interpreta-       una ampia gamma di competenze, dall’al-
zione del paesaggio, sapendo compren-               tro la capacità di produrre delle sintesi
dere il quadro morfologico, le dinamiche            interpretative che sostengano le azioni
ecosistemiche, le stratificazioni dei segni         progettuali in una direzione coerente. La
antropici, individuando le linee portanti           qualità del paesaggio è quindi strettamen-
per l’azione progettuale. Impegno ancora            te connessa alla capacità degli operatori
maggiore è richiesto dagli interventi a sca-        di interpretare in modo efficace la struttura
la ampia, che comportano trasformazioni             profonda dei luoghi e il complesso quadro
del paesaggio pur riguardando interventi            dei segni presenti, di tutelare i valori in
settoriali relativi a singole infrastrutture,       essere e di produrre nuova qualità. In tale
grandi impianti, operazioni di sistemazio-          prospettiva, il corso dedica particolare at-
ne idraulica o del territorio agricolo.             tenzione ai metodi e agli strumenti di ana-
                                                    lisi e lettura delle componenti del paesag-
                                                    gio, alla loro interpretazione e ai metodi di
Percorso formativo                                  rappresentazione del progetto.
Il corso intende affrontare il senso del pa-
esaggio, in una prospettiva di impegno
progettuale, nei due aspetti citati, quale
quadro territoriale connotato in senso
morfologico, ecosistemico, insediati-
Leggere e costruire il paesaggio - tsm-Trentino School of Management
PALINSESTO
                                                                                                                           Programma delle attività formative del corso

22 settembre, ore 14.00-18.00
I modulo – Paesaggio e progetto         Introduzione al corso: leggere e costruire il paesaggio.
                                        Bruno Zanon, Comitato Scientifico di step, Università degli Studi di Trento
                                        Dialoghi su paesaggio e progetto, ambiente e territorio.
                                        Introduce e coordina
                                        Renato Bocchi, IUAV Venezia.
                                        Intervengono
                                        Paolo Castelnovi, Associazione Landscapefor
                                        Luigi Latini, IUAV Venezia, Comitato Scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche, Treviso

29 settembre, ore 14.00-18.00
II modulo – La morfologia del pae-      Le basi del paesaggio: geologia e geomorfologia.
saggio                                  Marco Avanzini, MUSE-Museo delle scienze
                                        Il clima e il paesaggio.
                                        Lavinia Laiti, APPA, Provincia autonoma di Trento
6 ottobre, ore 14.00-18.00
III modulo – Gli ecosistemi e il pae-   Le dinamiche ecosistemiche
saggio                                  Paolo Pedrini, MUSE-Museo delle scienze
                                        Valutare i servizi ecosistemici
                                        Davide Geneletti, DICAM-Università degli Studi di Trento
13 ottobre, ore 14.00-18.00
IV modulo – Il rilievo del paesaggio    Il rilievo: tecniche e strumenti
                                        Alfonso Vitti e Paolo Zatelli, DICAM-Università degli Studi di Trento
                                        Rappresentare i temi del paesaggio
                                        Laura Zampieri, CZstudio
20 ottobre, ore 14.00-18.00
V modulo – Interpretare e rappre-       Interpretare il paesaggio
sentare il paesaggio                    Giuseppe Demattéis, Associazione Dislivelli
                                        Rappresentare l’idea di paesaggio
                                        Andrea Menegotto, PROAP Italia
27 ottobre, ore 14.00-18.00
VI modulo – Leggere il paesaggio,       Le forme del paesaggio, gli insediamenti, gli edifici
rappresentare il progetto               Alberto Cecchetto, IUAV Venezia
                                        Tecniche di rappresentazione e comunicazione del progetto
                                        Andrès Holguìn, IUAV Venezia

                                                                                                                                             10 novembre, ore 09.00-18.00
                                                                                                                                             LABORATORIO - SEMINARIO
                                                                                                                                    Il paesaggio nel progetto / il proget-
                                                                                                                                                        to di paesaggio

                                                                                                                                                             Area di studio
                                                                                                                                        Villa Bortolazzi, località Acquaviva

                                                                                                                                                  Introducono e moderano
                                                                                                                                              Renato Bocchi, IUAV Venezia
                                                                                                                                      Juan Manuel Palerm Salazar, UNI-
                                                                                                                                     SCAPE, Università di Las Palmas de
                                                                                                                                                           Gran Canaria

                                                                                                                                                                      Tutor
                                                                                                                                                Fabrizio Fronza, agronomo
                                                                                                                                               Federico Giuliani, agronomo
                                                                                                                                                 Emiliano Leoni, ingegnere
                                                                                                                                                 Emanuela Schir, architetto
                                                                                                                                                  Luca Valentini, architetto
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  IL FUTURO NON È PIÙ
    QUELLO DI UNA VOLTA

“Il futuro non è più quello di una volta”.
Introduciamo la riflessione sul paesaggio
ragionando sul significato di questa frase.
Ragionamento che dobbiamo a Salvatore
Settis, archeologo e storico dell’arte, auto-
re di numerosi testi attinenti al Patrimonio
artistico culturale italiano, alla Costituzione
e al Paesaggio. “Il futuro non è più quello
di una volta” è incipit di una riflessione che
l’autore fa verso il paesaggio inteso come
Bene Comune. Questa frase, commenta
l’autore, è stata prelevata da una pagina
di Paul Valèry (1931) da Ivan Tresoldi e
scritta sui muri di Milano nel 2014. Da al-
lora essa fiorisce sui muri e nel Web per
tutta Italia (Settis, 2014).                                                                                                                            In alto: “Il futuro non è più quello di una volta”, Milano.

Secondo Salvatore Settis il significato di
questa frase è molto evidente. Credo, so-          è stato credere che se funziona l’econo-          re un percorso di profondo cambiamento,          e del Bene Comune significa anche avere
stiene l’autore, che la radice della profon-       mia funzionerà tutto il resto. Ma il mercato      soprattutto culturale, delle nostre discipli-    la consapevolezza che il progetto di pae-
da mutazione che ci ha gettato nella situa-        non stabilisce né giustizia né eguaglianza        ne e professioni, in quanto sono esse le         saggio non può convergere unicamente in
zione (e nell’indignazione) che viviamo sia        né democrazia: al contrario, la cieca fede        più specifiche detentrici di quei saperi e       un progetto fisico di esso.
nel tramonto dell’idea del bene comune: e          nel mercato ha eliminato dalla scena ogni         domini che portano a compimento le tra-          In questo senso Salvatore Settis conclude
penso che lo sfacelo del nostro paesaggio          dibattito pubblico sull’etica e sulla giustizia   sformazioni dello spazio, del territorio, del-   il suo saggio sul paesaggio e il Bene Co-
ne sia la più efficace cartina di tornasole        sociale, generando crescenti disugua-             le città e dell’ambiente. Più precisamente,      mune esponendo quelle che sono, secon-
(Settis, 2014).                                    glianze (Settis, 2014).                           del paesaggio e del Bene Comune.                 do lui, i tre principali temi o principi su cui
In questo senso il paesaggio viene investi-        Inoltre, l’intreccio culturalmente, profes-       Il paesaggio come Bene Comune è dun-             aprire un ragionamento futuro.
to di un importante ruolo: essere il riflesso      sionalmente e giuridicamente confuso              que una concezione chiave nella riflessio-       Il primo tema è la conoscenza del passa-
della società, nonché riflesso dell’ordine         in materia di “paesaggio”, “ambiente” e           ne avviata durante il percorso Leggere e         to. Paesaggio e Bene Comune hanno per-
del mondo, dunque sintesi di diverse re-           “territorio”, ha prodotto una riforma, quella     costruire il paesaggio. Approcci, metodi e       corso la storia dell’uomo con “formule” e
lazioni e intrecci in campo economico, so-         del Titolo V della Costituzione e degli art.      strumenti per la qualità del progetto.           riflessioni diverse nel corso dei secoli. In
ciale, ambientale, politico e culturale.           117 e 118, che ha generato una profonda           In particolare, unitamente al contributo di      questo emerge con forza il senso del Bene
Il Bene Comune, invece, significa coltivare        divergenza fra queste nozioni e una con-          Giuseppe Demattéis invitato a tenere un          Comune. Edmund Burke scrive in una del-
una visione lungimirante, proiettata verso         seguente sovrapposizione di competenze            dibattito sul tema dell’interpretazione del      le sue Reflections on the Revolution in
il futuro e le generazioni future, preoccu-        spesso in conflitto fra Stato, Regione, Pro-      paesaggio, è stato organizzato un tavolo         France che gli uomini che non guardano
pandosi della comunità, dei cittadini e in         vincie e Comuni.                                  di confronto fra tre professionisti: Renato      mai indietro, verso i propri antenati, non
senso più ampio della società stessa, dei          Rispetto al Bene Comune, la nostra Costi-         Bocchi, Paolo Castelnovi e Luigi Latini.         saranno mai capaci di guardare avanti,
loro bisogni e della loro crescita umana.          tuzione traccia alcune indicazioni nell’art.      Nel corso di questi due incontri il tema del     verso il futuro. Forgiare un contesto socia-
Il Bene Comune e il paesaggio sono dun-            42 dove il bene comune limita i diritti di        paesaggio come Bene Comune è stato ri-           le in grado di costituire il futuro, prosegue
que due facce di una stessa medaglia. Se           privati e imprese, cercando di assicurare         preso più volte, inteso come vera e propria      Burke, richiede un tempo molto più lungo
la prima, il Bene Comune, ha come defini-          all’attività privata quella sociale collettiva.   cura del territorio e come spazio di vita e      dello spazio di una vita, ed esige collabo-
zione quella di essere il motore trainante         Nell’art. 41 si sottolinea invece come la         di chi lo abita; riflessione che non può non     razione non solo tra i vivi, ma anche tra
dello sviluppo di una società di un dato           libertà d’impresa non possa svolgersi in          confluire nel progetto e nel come proget-        i vivi, i morti e chi deve ancora nascere
territorio, la seconda, il paesaggio, è la         contrasto con l’utilità sociale o in modo da      tare.                                            (Settis, 2014).
sintesi di questi valori, o disvalori.             recare danno alla sicurezza, alla libertà e       E’ dunque fondamentale avviare una pro-          In questa riflessione è racchiuso l’aspetto
“Il futuro non è più quello di una volta” per-     alla dignità umana.                               fonda riflessione sui possibili metodi e sui     della intergenerazionalità, della conoscen-
ché oggi il paesaggio e il Bene Comune             Nonostante questi riferimenti legislativi,        possibili strumenti di governo del territorio,   za materiale e immateriale della cultura e
si trovano, nel panorama italiano, in pro-         abbiamo assistito più volte a numerose            intendendo essi non solo come strumenti          della sua trasmissione. Una delle princi-
fonda crisi.                                       proposte di modifica di questi, con l’inten-      decisionali, ma come strumenti di forma-         pali conoscenze, materiali, che abbiamo
Rispetto al paesaggio, nonostante la sua           to di avvantaggiare la libertà d’impresa a        zione, di conoscenza e di empowerment            oggi il dovere di sapere e conoscere, e nel
tutela sia prevista fra i principi fondamenta-     discapito dell’utilità sociale e, dunque, del     del cittadino. Il progetto di paesaggio, ed      quale riconoscersi, è la nostra Costituzio-
li dello Stato (art.9), le dinamiche avvenute      Bene Comune.                                      in particolare il progetto del Bene Comu-        ne, fondamentale per i suoi contenuti e per
negli ultimi Sessant’anni hanno mostrato           E’ dunque importante coniugare il paesag-         ne, non può dunque esimersi dal confron-         il valore che essa riveste oggi e che ha ri-
come i governi a tutte le scale territoriali       gio e il Bene Comune in quanto entrambi           to, attivo, fra le molteplici componenti so-     vestito nel periodo della sua realizzazione.
abbiano trattato il territorio come se fosse       si costituiscono come elementi inscindibili,      ciali, oggi sempre più diversificate quanto      Il secondo tema è la legalità e la predi-
una risorsa illimitata e utilizzabile-utilizzata   legati e profondamente in crisi nel panora-       evidenti, concrete sul territorio, detentrici    sposizione delle istituzioni a cambiare,
solo dall’uomo. Secondo Michael Sandel,            ma contemporaneo.                                 di diverse forme del sapere.                     ad ascoltare e a percepire il territorio che
scrive l’autore, il nostro più grande errore       Per operare in questo è necessario avvia-         In questo senso avere cura del paesaggio         amministrano come un capitale irrinuncia-

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI                                                                            4. Paesaggio, Bene comune, Sussidiarietà: la Convenzione europea del Paesaggio, di Alberto
1. Settis S., Il Paesaggio come Bene Comune, La scuola di Pitagora Editore, Napoli, 2014             Cagnato (2017) - http://www.labsus.org/2017/11/paesaggio-bene-comune-sussidiarieta-la-con-
2. Cellamare C., Fare città. Pratiche urbane e storie di luoghi, Elèuthera Editore, 2008             vezione-europea-del-paesaggio/
3. Amministrazione e società. Il nuovo cittadino, di Gregorio Arena (2017) - http://www.labsus.      5. Rapporto Labsus 2016 - http://www.labsus.org/wp-content/themes/Labsus/media/Rappor-
org/2017/09/amministrazione-e-societa-il-nuovo-cittadino/                                            to_Labsus_2016_Amministrazione_condivisa_dei_beni_comuni.pdf
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riflessioni sul paesaggio
                                                                                                                                                                          appunti a cura di Cesare Benedetti

bile, ricco di risorse che vanno stimolate,       del percorso formativo Leggere e costruire          sono inserite all’interno di un sistema più            giorni, che formiamo stando insieme. Due
coinvolte, esaltate.                              il paesaggio, risulta fondamentale inten-           ampio che con esse entra in collisione.                modi ci sono per non soffrirne. Il primo ri-
Il terzo ed ultimo tema è quello dell’azione      dendo il progetto del paesaggio come vera           Proprio in questo senso, ogni paesaggio                esce facile a tutti: accettare l’inferno e di-
popolare. Di fronte alla corruzione delle         e propria pratica di luogo. In questo senso         che produciamo nel quotidiano, riprenden-              ventarne parte fino al punto di non vederlo
coscienze e al degrado del paesaggio, è           egli definisce alcune ragioni specifiche per        do le parole di Giuseppe Demattèis, è sin-             più. Il secondo è rischioso ed esige atten-
dovere del cittadino prendere la parola, e        il contesto alpino, in particolare la compre-       tesi del mondo.                                        zione e apprendimento continui: cercare
farlo in quanto cittadino, anzi farlo tanto       senza della natura e dei suoi codici in ogni        L’inferno dei viventi, scrive Italo Calvino            e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo
più quanto meno abbiano o si desiderino           processo di trasformazione del territorio, il       nella sua opera Le città Invisibili, non è             all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e
responsabilità direttamente politiche (Set-       fascino dell’inospitalità di molte zone del         qualcosa che sarà. Se ce n’è uno, è quello             dargli spazio.
tis, 2014).                                       territorio alpino, la predisposizione della         che è già qui, l’inferno che abbiamo tutti i
Come per il paesaggio e per il Bene Co-           montagna nella lettura del territorio (le
mune, anche il grado di empowerment               sue forme, il suo ecosistema, le sue pe-
                                                                                                                            In basso: L’azione umana e l’azione della natura. Questa compresenza genera il paesaggio.
della cittadinanza trova rilievo nella Co-        culiarità) e la presenza di vere e proprie
stituzione nonostante la difficoltà, ancora       comunità stabili nel tempo sul territorio e di
una volta, nell’essere concretamente una          piccole, piccolissime, dimensioni. L’insie-
risorsa insostituibile. I princìpi di Sussidia-   me di questi elementi è dunque in grado di
rietà verticale e orizzontale dovrebbero in-      produrre un ampissimo spettro di possibili
fatti tutelare e esaltare le forme di sviluppo    paesaggi, diversificati geograficamente,
locale di un territorio e della sua comunità.     storicamente e, ormai solo in parte, cultu-
Se da un lato infatti la Sussidiarietà vertica-   ralmente.
le dovrebbe porsi come ago della bilancia         In sintesi, la diversità dei paesaggi e la loro
nel dibattito conflittuale tra le materie giu-    costruzione storica sono oggi l’elemento
ridiche e le stesse competenze, avvantag-         imprescindibile, il Bene Comune, che va
giando il livello amministrativo più vicino       custodito, esaltato e rifondato. Assieme
alla comunità, la Sussidiarietà orizzontale       ad esso dunque deve maturare l’idea di
dovrebbe essere il pilastro fondamentale          un paesaggio condiviso, un concetto che
su cui basare e facilitare le concrete for-       non può alludere all’unificazione di un’idea
me di produzione del diritto di cittadinanza      di paesaggio, cosa che rischierebbe di
attiva, attraverso forme di corresponsabi-        degenerare in un’omologazione culturale
lizzazione e capacitazione dei cittadini in       che non produrrebbe nessun valore per le
accordo con le amministrazioni.                   generazioni future dei singoli territori, ma
È caso, ad esempio, del progetto nazio-           che invece allude al concetto già ribadito
nale di Labsus, il Laboratorio di Sussidia-       della cittadinanza attiva come promotrice
rietà Orizzontale, la cui azione ha prodotto      di forme nuove di abitare e vivere i luoghi,
una notevole sensibilità verso il senso dei       di produrre cultura e cura per il paesaggio
Beni Comuni, del loro valore e della loro         e, dunque, di coltivare il senso civico di
cura. Inoltre, la loro riflessione giuridica      Bene Comune.
ha prodotto differenti regolamenti atti a         “Il futuro non è più quello di una volta” può
promuovere forme di associazionismo tra           dunque diventare il punto di partenza, una
i cittadini desiderosi di prendersi cura della    nuova lettura di comprensione del pae-
propria città, del quartiere o di un servizio     saggio e delle sue peculiarità, dell’educa-
di pubblica utilità.                              zione civica e ambientale, di una nuova
È proprio riflettendo su questi tre temi o        consapevolezza. Il percorso è molto com-
principi e sullo spazio che ci circonda, che      plesso e prevede non poche riflessioni su
abitiamo e che viviamo, che non può non           tutti i livelli di Governo del territorio, a par-
radicarsi il paesaggio inteso come Bene           tire dalle Riforme nazionali, sulle riforme
Comune. Paesaggio che si discosta dalle           dell’istruzione. Progettisti e amministratori
nozioni più estetiche e visive che si sono        locali hanno diversamente il compito di ri-
storicamente radicate sulla sua riflessio-        orientare l’attuale concezione del paesag-
ne. Dobbiamo dunque iniziare a pensare            gio e del Progetto, iniziando un percorso
ad un nuovo concetto di paesaggio, più            condiviso di corresponsabilizzazione,
complesso e articolato, stimolati da una          condivisione e collaborazione con la citta-
nuova prospettiva per il futuro. Per fare         dinanza attiva, adottando nuovi strumenti
questo dobbiamo riflettere sul paesaggio          e politiche che permettano di accrescere
da un punto di vista filosofico (attinente        la cultura per il Bene Comune.
alla natura), storico (attinente alla me-         Il paesaggio come Bene Comune si pone
moria collettiva), etico (attinente ai nostri     dunque come sfida del nostro tempo e del-
comportamenti), sociale (in quanto ha             le future generazioni. Essa non si riduce,
a che fare con la comunità) e politico (in        come si potrebbe pensare, nel promuove-
quanto produce senso di cittadinanza)             re un’attenta riorganizzazione dello spazio
(Settis, 2014).                                   secondo delle organizzazioni spaziali del
Questo nuovo concetto di paesaggio,               passato. La sfida riguarda tutti i campi
come ha suggerito Paolo Castelnovi du-            del sapere e tutte le forme di governo, in
rante la “tavola rotonda” al primo incontro       quanto anche le nostre più piccole azioni

6. Jakob M., Il paesaggio, Il Mulino Editore - Universale Paperbacks, Bologna, 2009                   8. La democrazia deliberativa. Nuovi orizzonti per la politica, di Rodolfo Lewanski - http://
7. Declinare il verbo partecipare, di Rodolfo Lewanski - http://webcache.googleusercontent.           webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:6SAfibU5NdgJ:www.sfisp.it/Img/Materia-
com/search?q=cache:x2lpEe4JykgJ:territorio.regione.emilia-romagna.it/paesaggio/formazio-              le%25202009-2010/16-01/aggsocialidic07_lewanski.pdf+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it
ne-lab-app-1/ContributodiRodolfoLewanski.pdf/at_download/file/Contributo%2520di%2520Ro-               9. Calvino I., Le città invisibili, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1972
dolfo%2520Lewanski.pdf+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it
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                                                                                                                                                                                                     UNA DEFINIZIONE
                                                                                                                                                                                                       IMPOSSIBILE

                                                                                                                                                                                            Dare una definizione di paesaggio risulta
                                                                                                                                                                                            impossibile perché nel tempo ha assunto
                                                                                                                                                                                            diverse declinazioni e oggi è terreno di ap-
                                                                                                                                                                                            plicazione di molteplici discipline.
                                                                                                                                                                                            Il paesaggio come cornice, atto a svolgere
                                                                                                                                                                                            un ruolo simbolico di confine, ma anche di
                                                                                                                                                                                            grandezza, potere, verità e bellezza. Il pa-
                                                                                                                                                                                            esaggio come forme d’espressione delle
                                                                                                                                                                                            avanguardie in campo culturale artistico e
                                                                                                                                                                                            letterario a cavallo tra il XIX e il XX seco-
                                                                                                                                                                                            lo, esperienze tra le quali si ricordano le
                                                                                                                                                                                            deambulazioni espressioniste. Il paesag-
                                                                                                                                                                                            gio come nesso spazio-tempo, dove le
                                                                                                                                                                                            relazioni verticali sono rappresentate dalla
                                                                                                                                                                                            storia e dalla memoria, dalla trasmissione
                                                                                                                                                                                            della conoscenza, ma anche la prospetti-
                                                                                                                                                                                            va e la proiezione verso il futuro, mentre le
                                                                                                                                                                                            relazioni orizzontali sono la relazione che
                                                                                                                                                                                            si ha con lo spazio circostante. Il punto di
                                                                                                                                                                                            origine di questi due assi è l’individuo, con
                                                                                                                                                                                            la sua percezione e i suoi frame cognitivi.
                                                                                                                                                                                            I paesaggi fantastici, scientifici, apocalit-
                                                                                                                                                                                            tici, digitali: sono infinite le definizioni e i
                                                                                                                                                                                            casi che si potrebbero descrivere per dare
                                                                                                                                                                                            una “autentica” quanto vincolata definizio-
                                                                                                                                                                                            ne di paesaggio.
                                                                                                                                                                                            Michael Jakob, autore del libro Il pae-
                                                                                                                                                                                            saggio, si sofferma proprio su questo e
                                                                                                                                                                                            sul concetto di onnipaesaggio partendo
                                                                                                                                                                                            da alcuni presupposti, in particolare dalla
                                                                                                                                                                                            trasformazione continua dei luoghi e degli
                                                                                                                                                                                            spazi di vita, la percezione che gli individui
                                                                                                                                                                                            hanno di essi e la complessità della so-
                                                                                                                                                                                            cietà, intendendo essa come una società
                                                                                                                                                                                            plurale, con interessi diversi, spesso mu-
                                                                                                                                                                                            tabili nel tempo e assoggettati, direttamen-
                                                                                                                                                                                            te, dalla società di mercato.
                                                                                                                                                                                            Inoltre, attraverso il web, la produzione
                                                                                                                                                                                            digitale e le nuove tecnologie di rilievo, il
                                                                                                                                                                                            paesaggio è divenuto al contempo espres-
                                                                                                                                                                                            sione caratteristica di un mondo sempre
                                                                                                                                                                                            più uniformizzato e, dunque, è divenuto
                                                                                                                                                                                            concettualmente uno strumento di diffu-
                                                                                                                                                                                            sione della globalizzazione, producendo
                                                                                                                                                                                            visioni, schemi visivi e concetti che tutto il
                                                                                                                                                                                            mondo acquisisce e impara a conoscere.
                                                                                                                                                                                            Il paesaggio è dunque divenuto negli ultimi
                                                                                                                                                                                            anni un vero e proprio fenomeno universa-
                                                                                                                                                                                            le. Oggi il paesaggio è ostentato e svelato,
                                                                                                                                                                                            è discusso e adulato, conservato e protet-
                                                                                                                                                                                            to, ed è ugualmente venduto e rivenduto.
                                                                                                                                                                                            Popolarizzato e democratizzato, appartie-
                                                                                                                                                                                            ne ormai a tutti, mentre nel passato aveva
                                                                                                                                                                                            il ruolo di codice sociale e segno distintivo
                                                                                                                                                                                            di un élite che si riconosceva volentieri
Dall’alto al basso: Affresco pompeiano raffigurante un        Dall’alto al basso: Claude Lorrain, Paesaggio con Enea a     Dall’alto al basso: The Palm, Dubai, 2007; Andreas Gur-          nella condivisione comune di luoghi em-
paesaggio idillico-sacrale, Napoli, Museo Archeologico        Delo, 1672, Londra, National Gallery; Jacob van Ruisda-      sky, Salerno, 1990; Yann Arthus-Bertrand, Cuore di Voh           blematici o di rappresentazioni topiche.
Nazionale; Ambrogio Lorenzetti, ciclo di affreschi del Buon   el, Veduta di Haarlem, 1670, Zurigo, Kunsthaus; Thomas       (Nuova Caledonia), in La terra vista dal cielo, Milano, Mon-
Governo, 1350, Siena, Palazzo Pubblico; Leonardo Da           Jones, Un muro a Napoli, 1782, Londra, National Gallery;     dadori, 2001, pp.384-385; Ocean Dome, Miyazaki, 2002;            Il dibattito contemporaneo sul paesaggio
Vinci, studio di paesaggio, 1473, Firenze, Galleria degli     Caspar David Friedrich, Monaco sulla spiaggia, 1808-10,      Hokusai, Monte Fuji, 1831-34; Snohetta, The Gateway,             non si esprime più attraverso un idiolet-
Uffizi; Jan van Eyck, La Madonna del cancelliere Rolin,       Berlino, Gemaldegalerie; Caspar David Friedrich, Due uo-     2007, Ras Al Khaimah; Il Paesaggio di Neo Seoul, 2144,
                                                                                                                                                                                            to esclusivo; ha preso piuttosto la forma
1435, Parigi, Musée du Louvre; Giorgione, La tempesta,        mini in riva al mare, 1817, Berlino, Gemaldegalerie; Clau-   nel film Cloud Atlas (2012), scritto e diretto da Lana e Lilly
1508, Venezia, Galleria dell’Accademia; Joachim Patinir,      de Monet, Lo stagno delle ninfee, armonia verde, Parigi,     Wachowski e da Tom Tykwer.                                       di una babele paesaggistica incessante
Paesaggio con san Girolamo, 1515-19, Madrid, Museo            Musée d’Orsay; Paul Cézanne, La montagna Sainte-Vi-                                                                           che invade tutti i domini della vita (Jakob,
Nacional del Prado; Claude Lorrain, Veduta immaginaria        ctoire vista da Lauves, 1902, Philadelphia, Philadelphia
di Tivoli, 1642, Londra, Courtaud Gallery.                    Museum of Arts.                                                                                                               2017).
Leggere e costruire il paesaggio - tsm-Trentino School of Management
definizioni, temi, concetti
                                                                                                                                                                                               appunti a cura di Cesare Benedetti

                                                infine Planner e Filosofo. A quell’originale                     fronto attivo, volti alla gestione creativa dei                spaesato, in quanto risulta sempre più dif-
                                                incontro parteciparono figure decisive nel                       conflitti e alla progettazione partecipata,                    ficile che esso fornisca una risoluzione ad
          ALCUNI TEMI                           campo dell’Architettura del Paesaggio                            intendendo essa come un valore di espe-                        un problema o una risposta concreta ad
         SUL PAESAGGIO                          come Lewis Mumford, Geoffrey Jellicoe,                           rienza e di condivisione più che finalità per                  un’istanza sociale, senza generare ulterio-
                                                Lawrence Halprin e Francisco Cabral.                             giungere ad un progetto di luogo definito                      ri conflitti.
                                                Il senso di correlare e confrontare le dif-                      e statico.                                                     In questo paesaggio, dove nulla è chiaro
                                                ferenti discipline apre spunti e stimoli per                     In relazione a questo, il terzo tema è quel-                   e distinto e tutto è permeabile, occorre-
                                                introdurre un secondo tema, quello dell’in-                      lo del conflitto. Il progetto di paesaggio,                    dunque aprire una riflessione per ridefi-
Abbiamo visto quanto sia difficile concor-      terazione fra le “classi dei sapere”, ed in                      come quello di architettura, si trova oggi                     nire, collegandosi al primo tema, il valore
dare su una definizione specifica di pae-       particolare in riferimento a due principali                      in un fase di profondo ripensamento in                         dei metodi e degli strumenti da adottare,
saggio. Ad aumentare, o sollecitare, que-       forme di esse. La prima, già delineata nel                       quanto tecniche e strumenti tradizionali                       il senso del progetto e del progettare, in-
sta complessità subentrano due elementi         punto precedente, la cosiddetta classe dei                       del progetto e del governo del territorio                      tendendo quest’ultimo come vera forma di
chiave. Il primo consiste nella riforma del     saperi esperti, ossia quell’insieme di saperi                    si devono misurare con una società, un                         crescita e sviluppo della società, in quanto
Titolo V che, come abbiamo descritto pre-       che maturano nel corso della formazione,                         mondo e, dunque, anche un paesaggio, o                         momento esperienziale costruttivo, col-
cedentemente, ha “gettato” confusione nel       degli studi e della professionalizzazione.                       un insieme di essi, che sono in continuo                       laborativo, formativo e di costruzione di
dibattito sulle competenze legislative tra      La seconda, definibile come classe dei                           cambiamento. Una società liquida, priva                        quello che si può definire consenso poli-
Stato e Regioni in materia di Governo del       saperi ordinari, composta da un insieme                          di riferimenti comuni e fortemente discon-                     tico, inteso come patto sociale e impegno
Territorio, di Paesaggio e Ambiente. Il se-     di saperi altri, generati attraverso la tradi-                   tinua, mobile e fluida, per l‘appunto. In                      comune fra amministrazione e cittadinan-
condo consiste invece nella Convenzione         zione e l’eredità culturale, spesso immate-                      questo modello di società, radicato attorno                    za attiva nella cura e gestione del territo-
europea del paesaggio adottata dal Co-          riale, l’esperienza del luogo come spazio                        al concetto di pluralità, il progetto si trova                 rio.
mitato dei Ministri del Consiglio d’Europa      di vita, di esperienze e di quotidianità. La
                                                                                                                 In basso: il progetto tradizionale e il sapere esperto nel confronto con la società plurale. Immagine estratta dal libro di
a Strasburgo il 19 luglio 2000 e aperta alla    complessità oggi sta nel trovare metodi e                        Alberto Cecchetto PROGETTI DI LUOGHI. Paesaggi e architetture del Trentino, CIERRE Edizioni, 1998.
firma degli Stati membri dell’organizzazio-     strumenti di relazione fra queste due “clas-
ne a Firenze il 20 ottobre 2000, la quale       si del sapere”, relazione fondamentale in
si prefissa di promuovere la protezione, la     quanto il paesaggio si spinge oltre il ragio-
gestione e la pianificazione dei paesaggi       namento tecnico-economico e strategico,
europei e di favorire la cooperazione eu-       dominio appartenente al sapere esperto. Il
ropea. Quest’ultima, infatti, ridefinisce il    paesaggio diviene dunque interazione fra
concetto di paesaggio, definendolo come         chi vive (non sempre) e conosce scienti-
una determinata parte di territorio, così       ficamente e tecnicamente il paesaggio e
come è percepito dalle popolazioni, il cui      chi invece lo percepisce unicamente come
carattere deriva dall’azione di fattori na-     luogo di vita, come esperienza sensoria-
turali e/o umani e dalle loro interrelazioni.   le conscia o inconscia, come memoria e
Ecco dunque che ragionare su cosa è e           eredità. Sulla relazione fra i due saperi e la
non è e su chi opera e chi non opera su         costituzione di un sapere interattivo sono
di esso diventa quanto più complesso si         nati nel corso dell’ultimo mezzo secolo nu-
possa descrivere. Occorre provare a riflet-     merosi strumenti, volti al dialogo e al con-
tere su alcuni possibili temi del paesaggio
per provare a comprenderne il significato.
Un primo tema è quello degli strumenti e        In basso: immagini del “Grande Cretto”, un’opera di land                                                                        significato. Il “Grande Cretto” nasce sulle
                                                art realizzata site specific da Alberto Burri tra il 1984 e il
dei saperi, partendo dal presupposto che                                                                                                                                        “ceneri” del borgo antico di Gibellina, raso
governare il territorio e governare il pa-
                                                1989 nel luogo in cui sorgeva la città vecchia di Gibellina,
                                                completamente distrutta dal terremoto del 1968.                      PAESAGGIO, CONTESTO,                                       al suolo durante il terremoto del 1968.
esaggio sono, probabilmente, due cose                                                                                      OPERA                                                In quest’opera sono racchiusi diversi si-
distinte. Se il primo infatti mette in gioco                                                                                                                                    gnificati, primo su tutti, la necessità di
saperi professionali e con essi strumenti                                                                                                                                       ristabilire, come nel passato, l’ordine e
definiti per analizzare e individuare strate-                                                                                                                                   l’organizzazione spaziale del paesaggio e
gie e soluzioni possibili per la risoluzione                                                                     Il progetto di paesaggio e l’idea di paesag-                   dell’antico borgo, ancora oggi percepibile
di un presunto problema, per il paesaggio                                                                        gio sono chiavi di lettura e rappresentazio-                   grazie ai percorsi inseriti nell’opera che
la questione diventa più complessa, e                                                                            ne della società e del territorio. In questo                   rimandano al reticolato stradale e all’or-
con essa diventa fondamentare riflettere                                                                         senso le azioni sul paesaggio e le sue rap-                    ganizzazione della struttura insediativa
sugli strumenti che possiamo adottare.                                                                           presentazioni non possono mai definirsi                        e paesaggistica del passato. Inoltre, vi è
Rispetto all’interrelazione tra i saperi un                                                                      “innocenti” o ingiustificate. Intervenire sul                  la necessità di ricordare ed imparare dal
momento fondamentale per la storia e il                                                                          paesaggio comporta dunque un’assunzio-                         passato, dagli eventi catastrofici e dall’in-
riconoscimento del paesaggio come entità                                                                         ne di profonda responsabilità.                                 capacità della comunità e della pubblica
di progetto è stato il convegno internazio-                                                                      L’opera di Alberto Burri, il “Grande Cretto”,                  amministrazione di saper intervenire pre-
nale della Federazione degli architetti del                                                                      è da questo punto di vista molto singola-                      ventivamente sul territorio. Il senso ultimo
paesaggio (o paesaggisti) organizzato nel                                                                        re, in quanto tramandatrice di un profondo                     di quest’opera è dunque quello di portare
1966 ad Amsterdam. In quell’occasione                                                                                                                                           alla luce e ricordare la fragilità dell’opera
venne allestito un tavolo di discussione                                                                                                                                        umana, capace di costruire tracce stabili
sul paesaggio e sul ruolo culturale che                                                                                                                                         nel tempo alterando il paesaggio naturale
doveva avere il progettista del paesaggio.                                                                                                                                      (l’antico borgo, la divisione delle proprietà
A questo tavolo, descritto ampiamente da                                                                                                                                        fondiarie, le culture), tanto quanto capace
Geoffrey Jellicoe nel suo libro A table for                                                                                                                                     di vederle crollare in miseria e in cenere a
eight, parteciparono otto figure diverse di-                                                                                                                                    causa di un evento naturale. Il paesaggio
vise in quattro coppie, otto “mestieri” che,                                                                                                                                    cambia, si trasforma e si plasma nel cor-
dialogando, cercarono di capire il ruolo                                                                                                                                        so del tempo attraverso ciclicità continue
culturale e sociale che in quel tempo si at-                                                                                                                                    ed elementi/fattori o eventi di discontinu-
tribuiva alla figura del landscape architect.                                                                                                                                   ità, come nel caso del terremoto; spetta
Le quattro coppie erano così composte:                                                                                                                                          all’uomo adattarsi a questi eventi e a sa-
Architetto e Architetto del paesaggio, In-                                                                                                                                      per riorientare, continuamente, il proprio
gegnere e Scienziato, Scultore e Pittore e                                                                                                                                      orizzonte.
Leggere e costruire il paesaggio - tsm-Trentino School of Management
>
                                                                                                                                                                                 genesi e caratteri
                                                                                                                                                                                       sintesi dell’intervento di Marco Avanzini

                                                             verse stratigrafie della roccia, le principali   di valle, la presenza dettagliata dell’idro-
                                                             catene montuose e le relative proprietà          grafia principale e minore, fino ai principali
    LEGGERE IL PAESAGGIO                                     mineralogiche che le compongono. Dal             sedimenti mineralogici di valle, nonché la
      GEOMORFOLOGICO                                         XX secolo ad oggi le cartografie acquiste-       composizione dei suoli agricoli e di quelli                                                 Guglia
                                                             ranno ulteriori precisazioni, evidenziando       urbanizzati.
                                                             i primi rilievi della morfologia del paesag-
                                                             gio, come ad esempio la formazione delle               A destra: Esempi di vette e relativa toponomastica.
La geologia e la morfologia del territorio                   conoidi, le tipologie delle vette, le sezioni      In basso: Carta di sintesi stratigrafica del Tirolo (1831).
                                                                                                                                                                                                          Becco
sono gli elementi fondamentali attraver-
so i quali basare la comprensione del
paesaggio. Nella geologia è infatti pos-
sibile riconoscere, in modo tangibile, il
palinsesto stratigrafico dei differenti stadi                                                                                                                                                         Corno obliquo
geologici accumulati nel corso del tempo.
Il paesaggio può essere inteso in forma
analoga: un palinsesto di elementi fisici
e cognitivi che si allineano e susseguo-                                                                                                                                                          Punta doppia-gemelli
no nel tempo, determinando una tangi-
bile relazione causa-effetto tra passato e
presente. Il paesaggio alpino ed in parti-
colare di quello delle Dolomiti è diventato
oggetto di indagine e studio da un punto
                                                                                                                                                                                                           Torre
di vista scientifico durante il XIX secolo. In
questo stesso secolo nasceranno i primi
rilievi delle alpi del Tirolo (ed in particola-
re della Valle dell’Adige) che definiranno
                                                                                                                                                                                                         Pannone
in maniera sistematica, la presenza di di-

                                                                 FORMAZIONE DELLE ALPI
                                                                    E DEL TRENTINO

                                                             La lettura del paesaggio geologico ci
                                                             porta a riflettere su un passato lontano
                                                             e sulle sue più recenti trasformazioni. La
                                                             conformazione alpina nasce nel periodo
                                                             storico fra il Paleozoico e il Mesozoico
                                                             (250-65 milioni di anni fa), dallo                                  In alto: morfologia del Lagorai centrale
In alto: Il moto delle placche tettoniche tra Paleozoico e                                                            A destra: Campanil Basso nel gruppo del Brenta.
Mesozoico.                                                   smottamento delle placche tettoniche.
In basso: Processo di subduzione tra la faglia europea e     Queste inizialmente erano aggregate
quella africana. Elaborazione di Cesare Benedetti.
                                                             ad una macro-regione della Pangea; a             glaciazione Wurmiana, durata circa 30.000                       Porfirica, una grande isola rocciosa
                                                             causa dei fenomeni metamorfici del globo,        anni. In seguito, con il disgelo, i ghiacci e le                originata da due principali vulcani nei
      innalzamento                                           si sono poi divise formando l’oceano             acque scesero a valle, portando con loro i                      pressi di Predazzo e della Marmolada. La
      detriti oceanici
                                                             Atlantico e l’oceano Ligure-Piemontese.          detriti che erosero, assieme all’acqua, le                      Piattaforma Porfirica, durante la collisione
                                                             Solamente nel periodo cretaceo la placca         rocce delle catene montuose, formando le                        delle due placche, ha prodotto un effetto
                                                             europea e quella africana sono tornate a         valli montane. Queste, a forma “V” o “U”,                       “ammortizzante”, fornendo la base
                                                             collidere a causa di ulteriori assestamenti.     sono andate a formare il corridoio dei detriti                  d’appoggio per i detriti. Questo effetto ha
                                                             Il loro smottamento ha generato,                 verso l’Avanfossa, il bacino di scarico                         prodotto un grande ammasso di rocce dei
                                                             attraverso il fenomeno di subduzione,            che ha dato successivamente origine                             fondali oceanici, determinando l’attuale
                                                             l’innalzamento del fondale oceanico,             all’odierna Pianura Padana. Ma come mai                         spessore latitudinale della fascia alpina.
   Placca europea                                            creando le Alpi Meridionali. Un secondo          la fascia alpina lungo la Valle dell’Adige
                                                                                                                                                                                       In alto: I principali gruppi mineralogici del trentino.
                                     Placca africana         fattore determinante per la conformazione        ha una latitudine così marcata rispetto                         In basso a sinistra: Formazione stratigrafica delle monta-
                                                             della catena alpina, è dovuto all’azione         alle altre realtà alpine? Precedentemente                       gne trentine lungo l’asse nord-sud. Elaborazione di Cesa-
                                                                                                                                                                                                                               re Benedetti.
                                                             idrica prodotta dal ritiro dei ghiacci. Circa    alla collisione tra la faglia europea e quella                  In basso a destra: La Piattaforma Porfirica e la fascia
                             subduzione
                             linea di contatto
                                                             100.000 anni fa, la cortina alpina ha infatti    africana, il Trentino era ricoperto da quella                   latitudinale alpina del Trentino. Elaborazione di Cesare
                                                                                                              che i geologi hanno definito Piattaforma                                                                            Benedetti.
                                                             subito l’ultima glaciazione, la cosiddetta

      Stratigrafia delle rocce                                                                                                                                                   Piattaforma Porfirica
                                                                                                                                                   Placca europea

                                                                                                                                                                                                       Punto di contatto

                                                                                                                             Fascia alpina
                                                                         Movimento glaciale

        BZ 262m                                        TN 191m                                VR 59m                                                                                       Placca africana
Leggere e costruire il paesaggio - tsm-Trentino School of Management
>
                                                                                                                                                                          fattori e cambiamento climatico
                                                                                                                                                                                                                      sintesi dell’intervento di Lavinia Laiti

                                                                 posta dalla tundra alpina (caratterizzata                       rante il periodo invernale assistiamo lungo                             alpino. A seconda della morfologia abbia-
                                                                 da muschi e licheni) e dai pascoli alpini                       le valli ai fenomeni di inversione termica                              mo aree più o meno esposte a questi a se-
         CLIMA E PAESAGGIO                                       (dominati da specie erbacee e fiori d’alta                      a causa del rapido raffreddamento del                                   conda dell’intorno. Generalmente le aree
               ALPINO                                            quota). Scendendo incontriamo la fascia                         suolo e della concentrazione di smog e                                  in fondovalle sono più riparate rispetto a
                                                                 sub-alpina con clima sub-artico, fascia                         anidride carbonica ad altezze superiori.                                quelle in quota. Nelle valli però si genera-
                                                                 che ospita la taiga (la foresta boreale di                      Rispetto alle precipitazioni invece le zone                             no regolarmente anche circolazioni locali
                                                                 conifere). La fascia montana, scendendo                         montane interne alla catena alpina, come                                dei venti molto caratteristiche e di inten-
L’estrema complessità morfologica che                            a valle, presenta a seconda delle aree                          ad esempio il Trentino e la Valle dell’Adi-                             sità moderata, come i venti di valle che,
caratterizza la corona alpina determina                          geografiche un clima continentale umido                         ge, registrano meno precipitazioni rispetto                             generalmente, seguono l’andamento della
una variabilità climatica molto pronunciata                      con estati calde oppure un clima tempe-                         alle aree più periferiche. Questo effetto è                             vallata. A questi venti se ne possono so-
e diversificata a seconda dei singoli con-                       rato oceanico sub-artico. Questa fascia                         determinato dal fatto che, la montagna,                                 vrapporre altri, come ad esempio quelli
testi. In generale il clima alpino si divide                     climatica è dominata dalla foresta mista                        nonostante il clima angusto e freddo, è                                 di pendio e versante. Tutti questi aspetti
in alcune principali fasce climatiche che                        di latifoglie e conifere. Infine, la fascia                     anche una barriera fisica che occulta l’in-                             del clima, unitamente a quelli geomorfolo-
sono distribuite altitudinalmente. Sulle vet-                    collinare, dal clima temperato oceanico, è                      terno dai fenomeni climatici esterni. Clima                             gici, hanno determinato forme e strutture
te più alte abbiamo la fascia nivale, carat-                     caratterizzato dalla presenza di latifoglie.                    angusto e freddo determinato anche dagli                                di insediamento e del territorio e usi del
terizzata prevalentemente da nevi perenni                        Anche l’escursione termica, in un contesto                      scompensi, in alcune aree, della radiazio-                              territorio molto differenti nell’arco alpino e
e ghiacciai. Segue la fascia alpina, com-                        alpino, è molto variabile. In particolare du-                   ne solare, presente nel contesto alpino in                              nel Trentino Alto Adige, come ad esempio
                                                                                                                                 modo discontinuo. Fattore non indifferente                              la presenza-vicinanza alle risorse idriche,
                                                                                                                                 per l’uomo, in quanto determinante per                                  l’esposizione solare e l’ubicazione dei
                                                                                                                                 la produzione agricola e il riscaldamento                               centri urbani rispetto alla morfologia (sulle
                                                                                                                                 degli spazi abitati. Infine, anche i venti                              conoidi, sul versante, su pendii, a valle e
                                                                                                                                 possono incidere notevolmente sul clima                                 su terrazzamenti o altopiani).

                ghiacciai
                                                                                                                                                                                        serie storica di temperatura di Trento
    3250 m                                                                                      linea dei ghiacci perenni

                                                                                                                                                                 14

                Tundra e pascoli alpini
                                                                                                                                                                 13
    1880 m                                                                                    linea della foresta boreale
                                                                                                                                  temperatura media annua (°C)

                Taiga - foresta boreale di conifere
    1390 m                                                                                       linea della foresta mista
                                                                                                                                                                 12
    1050 m      foresta mista                                                                 linea della foresta decidua

                foresta di latifoglie                                                                                                                            11

                                                                                                                                                                 10
                                                                                        fascia subalpina

                                        fascia glaciale                                 fascia montana
                                                                                                                                                                  9
                                        fascia alpina                                   fascia collinare
                                                                                                                                                                   1810   1840   1870          1900          1930            1960       1990         2020
                                                                                                                                                                                                         anno
In alto: Distribuzione altimetrica delle fasce climatiche caratteristiche delle Alpi e dei biomi associati, secondo la classi-
ficazione climatica di Köppen-Geiger (banca dati HISTALP, periodo di riferimento: 1976-2000). Illustrazione adattata da
Rubel et al. (2017). Elaborazione di Cesare Benedetti.                                                                           In alto: Serie storica delle temperature medie annue misurate a Trento a partire dal 1816. In verde viene indicata la
                                                                                                                                 media mobile ventennale, che mostra l’aumento di 2°C complessivi nell’ultimo secolo e il rapido riscaldamento iniziato
                                                                                                                                               dopo il 1960 dovuto, per gli effetti del riscaldamento globale e dunque gli effetti del cambiamento climatico.

                                                                 pre più sporadiche, dei ghiacci perenni.
                                                                 La diminuzione della superficie dei ghiac-                      gnale di innalzamento medio della tempe-                                specie poco sensibili a questi squilibri e di
              CAMBIAMENTO                                        ciai (delle alpi, ma anche dei poli artici) non                 ratura di 2°C negli ultimi 120 anni, effetto                            specie abituate ai climi più rigidi. Questi
               CLIMATICO                                         è il solo problema verso il quale andiamo                       che ha prodotto il disgelo dei ghiacci ridu-                            squilibri climatici produrranno anche effetti
                                                                 incontro. Anche la stabilità climatica nei                      cendone la superficie della metà rispetto                               in tutto l’apparato della flora, a partire dal-
                                                                 periodi estivi è sempre più compromessa.                        al 1850. Le prospettive future per il XXI                               la vegetazione del bosco, fino alle diverse
                                                                 Ad esempio durante le stagioni estive l’in-                     secolo vedono accentuarsi l’innalzamento                                colture agricole. L’innalzamento delle tem-
Nonostante il sistema climatico abbia una                        nalzamento delle temperature registrato                         della temperatura con proiezioni allarman-                              perature produrrà, anche per l’agricoltura,
sua variabilità naturale dovuta alle fluttua-                    produce meno precipitazioni ma più inten-                       ti: 1,5 - 2°C per la metà secolo e di 3,5                               una profonda trasformazione, nonché per
zioni dei differenti fattori climatici, studi                    se, fenomeno che incide significativamen-                       - 4°C per il 2100.                                                      il suolo stesso e l’uso che se ne fa.
ormai consolidati nati a partire dagli anni                      te sulla produzione agricola e sulla stessa                     Gli impatti sul paesaggio del Trentino sa-                              Nonostante gli accordi stipulati fra nume-
Settanta mostrano come le attività antro-                        fertilità dei suoli. Per quanto riguarda il                     ranno dunque diversi, ma molto importanti                               rosi Paesi del pianeta e le politiche comu-
piche abbiano accelerato, in maniera in-                         contesto climatico alpino e dunque anche                        sotto numerosi aspetti. Come già accen-                                 nitarie a livello europeo, il problema del
naturale, questi effetti, producendo effetti                     del Trentino, le previsioni per il futuro non                   nato il primo effetto, già osservabile, sarà                            cambiamento climatico, nonché dei suoi
discontinui e, spesso, irreversibili.                            sono tra le più rosee. Studi e analisi su-                      quello del ritiro dei ghiacci e della diminu-                           effetti, sembra essere oggigiorno di diffici-
I cambiamenti climatici più recenti e gli                        gli effetti degli squilibri dei fattori climatici               zione delle precipitazioni nevose in alta                               le risoluzione in quanto direttamente con-
squilibri che essi hanno generato e di cui                       prospettano per le Alpi un deciso aumento                       quota, effetto che produrrà non pochi ef-                               nesso con il mercato globale, la sua rego-
oggi registriamo gli effetti sono dunque                         della frequenza e dell’intensità degli even-                    fetti sugli ecosistemi di alta quota, e in ul-                          lazione e i suoi interessi. Parallelamente
strettamente connessi all’azione umana,                          ti climatici estremi, quali le precipitazioni                   timo, sulle forme economiche del turismo                                agli interventi di riduzione delle emissioni
come ad esempio l’emissione di CO2 e la                          intense, le ondate di calore e i periodi di                     invernale. Rispetto agli effetti ecosistemici,                          gas/serra, occorre dunque riflettere su
produzione dell’effetto serra (dovute prin-                      siccità, producendo una conseguente in-                         assisteremo probabilmente ad uno slitta-                                possibili strategie che siano da un punto
cipalmente all’uso dei combustibili fossili),                    stabilità degli equilibri ecosistemici e dei                    mento verso altitudini maggiori delle fasce                             di vista ambientale sostenibili e resilien-
fattore che sta causando un innalzamento                         servizi che questi possono produrre per il                      climatiche e, con esse, dei biomi associati.                            ti, capaci quindi di mitigare gli impatti del
delle temperature medie, con conseguen-                          benessere.                                                      Questo effetto produrrà, molto probabil-                                cambiamento climatico in corso e, perché
te effetto sul clima alpino e sugli equilibri                    Infatti, dalle osservazioni storiche descrit-                   mente la perdita di biodiversità e l’estinzio-                          no, di adattamento degli usi del territorio
ecosistemici prodotti dalle presenze, sem-                       te nel grafico soprastante si evince un se-                     ne, almeno nell’arco alpino, di numerose                                seguendo il cambiamento climatico in atto.
Leggere e costruire il paesaggio - tsm-Trentino School of Management
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                                                                                                                                                             relazione uomo-ecosistema
                                                                                                                                                                                                  sintesi dell’intervento di Paolo Pedrini

                                                               in pochissimi chilometri passiamo da un                                                                                 dalle trasformazioni urbane, dalla cemen-
                                                               clima submediterraneo mite ad un clima                                                                                  tificazione oppure da un danno ambienta-
                  ALPI E                                       temperato freddo, alterando dunque con                                       TEMI SULLA                                 le. Oppure, si pensi ad un contesto agrico-
               BIODIVERSITÀ                                    esso la flora locale.                                                       BIODIVERSITÀ                                lo multi colturale ed estensivo che viene
                                                                                                                                                                                       trasformato in un contesto intensivo e mo-
                                                                                                                                                                                       noculturale.
                                                                                                                                                                                       In entrambi i casi, l’intervento dell’uomo
La Catena alpina si rappresenta come                                                                                          La trasformazione del territorio ad opera                porta ad abbassamento del valore ecolo-
un’isola di diversità ambientale unica nel                                                                                    dell’uomo ha prodotto e produce oggi di-                 gico e biologico del suolo, impoverendolo
continente europeo per alcuni aspetti: la                                                                                     versi effetti che incidono significativamen-             delle sue proprietà chimiche utili allo stes-
complessità orografica e la sua collocazio-                                                                                   te sulla biodiversità e sull’equilibrio degli            so suolo quanto all’ambiente che lo circon-
ne geografica in primo luogo, ma anche                                                                                        ecosistemi.                                              da. Non solo, l’impermeabilizzazione pro-
per gli aspetti climatici. Questa unicità è                                                                                   Oltre ai problemi relativi agli squilibri inna-          duce spesso una vera e propria barriera
inoltre testimoniata dai fattori biotici, come                                                                                turali prodotti dagli effetti del cambiamento            artificiale limitante gli spostamenti di flora
ad esempio la ricchezza e la specificità                                                                                      climatico di cui abbiamo introdotto alcune               e fauna. Analogamente lo stesso effetto
della flora e della fauna. Anche in Trenti-                                                                                   questioni nella pagina precedente, esisto-               può essere prodotto dalla costruzione arti-
no, come in altri contesti geografici della                                                                                   no molti altri fattori che determinano l’arti-           ficiale di una campagna che non si inseri-
Catena alpina, abbiamo dunque una ricca                                                                                       ficiale trasformazione del sistema ecologi-              sce più nell’ambiente, che non si relaziona
biodiversità, determinata dai fattori geo-                                                                                    co. Primo su tutti, l’uso che si fa del suolo,           con l’intorno. Da un punto di vista ecologi-
morfologici e climatici. Esempio lampante                                                                                     sia esso impermeabile o permeabile, può                  co l’azione umana ha prodotto un paesag-
è la Valle dei Laghi e l’Alto Garda, dove                                                                                     determinare molteplici squilibri da un pun-              gio-artificio organizzato economicamente
                                                                                                                              to di vista ecologico.                                   e socialmente, un luogo dove l’ambiente
In basso: L’uomo e il suo ruolo nell’ambiente nell’egosiste-   Dall’alto al basso: La flora dell’Alto Garda (clima submedi-
                                                               terraneo) e la flora del clima temperato.                      Basti pensare, ad esempio, ad contesto                   naturale si “ritaglia”, con sempre più diffi-
ma e nell’ecosistema.
                                                                                                                              agricolo improvvisamente compromesso                     coltà, lo spazio ecologico di vita.

                         EGO                                                         ECO

                                                               teriale per la realizzazione delle abitazioni,
                                                               quanto per l’implementazione di aree ver-
        L’UOMO TRASFORMA                                       di per lo sfalcio dell’erba e per il pascolo,
                                                                                                                              In alto: Urbanistica e consumo di suolo. Trento nord e   In alto: Contesto agricolo intensivo e monoculturale. I me-
           L’ECOSISTEMA                                        azione che ha determinato la scomparsa                         Gardolo.                                                 leti della Val di Non.
                                                               di diverse aree boschive compromettendo
                                                               l’equilibrio sistemico e biologico della flora
                                                               e fauna colpita. Altre aree boschive sono                                                                               state create le zone di protezione speciale
Le alpi sono storicamente la catena mon-                       state invece abbattute per la realizzazione                                                                             (ZPS), zone di protezione poste lungo le
tuosa più popolata dall’uomo. Questo                           di aree per la produzione agricola, come                         DIRETTIVE A TUTELA DEL-                                rotte di migrazione dell’avifauna, finalizza-
aspetto fondamentale, dato dall’importan-                      ad esempio sui versanti o sui terrazza-
                                                                                                                                    LA BIODIVERSITÀ                                    te al mantenimento ed alla sistemazione
za della Catena alpina da un punto di vista                    menti.                                                                                                                  di idonei habitat per la conservazione e
geografico (tra l’Europa e il Mediterraneo),                   Questo processo ha portato infine anche                                                                                 gestione delle popolazioni di uccelli sel-
ha determinato numerosi mutamenti                              al ridimensionamento delle aree boschive                                                                                vatici migratori. La direttiva Habitat è una
nell’ambiente montano. In particolare ciò                      in quota, dove si abbattevano gli alberi per                   La trasformazione del territorio da parte                direttiva approvata il 21 maggio 1992 dalla
è avvenuto considerevolmente dopo il Me-                       lasciare il posto a nuove aree per il pasco-                   dell’uomo e delle sue azioni ha determi-                 Commissione europea che ha lo scopo di
dioevo, dove si assiste ad una ripresa del                     lo estivo e la transumanza.                                    nato numerosi squilibri negli ecosistemi                 promuovere il mantenimento della biodi-
territorio alpino e ad un suo totale utilizzo                  Un’altra importante trasformazione sul no-                     e nell’ambiente. Questa consapevolezza,                  versità mediante la conservazione degli
per la produzione agricola, l’allevamento,                     stro territorio, ma in generale nel contesto                   nata dopo gli anni Settanta del XX secolo,               habitat naturali nel territorio europeo. A tal
la caccia, e, dunque, il suo presidio e la                     alpino, è stata infine quella della bonifica                   sta producendo nuove sensibilità nei con-                fine viene individuata una serie di habitat
sua amministrazione. Questo processo di                        delle aree in pianura a fondovalle, spes-                      fronti degli aspetti ecologici e del capitale            di interesse comunitario i quali vengono
antropizzazione ha portato ad un cambia-                       so limitrofe ai principali sistemi fluviali/                   naturale di un determinato luogo. Sul tema               tutelati concretamente nelle Zone Speciali
mento molto radicale da un punto di vista                      idrografici, dove si dovevano realizzare                       della biodiversità è intervenuta a più ripre-            di Conservazione (Z.S.C.), che a loro vol-
biologico e ambientale del territorio alpino.                  le nuove aree agricole per aumentare la                        se l’Unione Europea, primo attore sui temi               ta derivano da una iniziale designazione
Dalla sua scoperta e dall’uso pastorale e                      produzione degli alimenti e per la rea-                        ambientali, producendo alcune direttive                  dei Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.).
nomade preromano al suo sfruttamento                           lizzazione di nuove strutture produttive.                      molto importanti per quanto riguarda la tu-              Questi, assieme alle ZPS, vanno a costi-
da un punto di vista agricolo sedentario, la                   Questo tipo di intervento ha subito una                        tela della biodiversità e la qualità dell’am-            tuire la rete di siti Natura 2000, che ha l’o-
storia delle alpi è dunque contrassegnata                      considerevole accelerazione attraverso i                       biente. Le principali direttive in materia               biettivo di preservare le specie e gli habi-
dalla presenza umana, la quale ha prodot-                      processi di bonifica avvenuti durante il XIX                   di tutela e salvaguardia della biodiversità              tat tenendo in considerazione le esigenze
to e plasmato, attraverso la sua azione e                      secolo, dove grazie alle nuove tecniche                        sono la Direttiva Uccelli e la Direttiva Ha-             economiche, sociali e culturali regionali in
suoi bisogni, differenti contesti naturali e                   ingegneristiche si sono realizzate diverse                     bitat. La direttiva Uccelli è una direttiva ap-          una logica di sviluppo sostenibile. Natura
antropici, nonché molteplici paesaggi.                         importanti opere di bonifica e di rettifica di                 provata il 2 aprile 1979 dalla Commissione               2000 mira a garantire la sopravvivenza
Fra le principali azioni “radicali” di tra-                    corsi d’acqua (ad esempio l’Adige, il Sarca                    europea che ha lo scopo di promuovere                    a lungo termine di queste specie e habi-
sformazione del territorio non si può non                      e il Brenta), trasformando così in maniera                     la tutela e la gestione delle popolazioni di             tat, oltre a svolgere un ruolo chiave nella
ricordare, ad esempio, il taglio della legna                   irreversibile il paesaggio di fondovalle e gli                 specie di uccelli selvatici nel territorio eu-           protezione della biodiversità nel territorio
per la produzione di combustibile e di ma-                     equilibri ecosistemici preesistenti.                           ropeo. Sulla base di questa direttiva sono               dell’Unione europea.
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