Università degli Studi di Teramo - AA 2020-2021 Corso di Laurea Scienze e Tecnologie Alimentari

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Università degli Studi di Teramo - AA 2020-2021 Corso di Laurea Scienze e Tecnologie Alimentari
Università degli Studi di Teramo

Corso di Laurea Scienze e Tecnologie Alimentari
                 AA 2020-2021

 STRUTTURA E FUNZIONI DEGLI ORGANISMI ANIMALI
         Prof. Berardinelli – Dr.ssa Mauro
Università degli Studi di Teramo - AA 2020-2021 Corso di Laurea Scienze e Tecnologie Alimentari
Dr.ssa Mauro
      ricevimento studenti

martedi dalle ore 12.00 alle ore 13.30
 o previo appuntamento telefonico
            0861.266888

       E-mail: amauro@unite.it
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Il materiale contenuto nel presente
file è inteso ad esclusivo utilizzo
didattico PER GLI STUDENTI
DEL I° anno CDL SCIENZE E
TECNOLOGIE ALIMENTARI.
Gli studenti sono invitati a non
ridistribuire suddetto materiale,
alcune immagini sono coperte da
Copyright.
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APPARATO RESPIRATORIO
                                     FUNZIONE
        *Immissione di Ossigeno dall’esterno, per consentire
        i processi metabolici cellulari aerobici, ed
         *Emissione di Anidride Carbonica prodotta dalla
        respirazione cellulare
    Il Sistema Vascolare svolge la funzione di veicolo tra gli organi della
    respirazione (App. Respiratorio) e le cellule dell’organismo

Per svolgere questi compiti l’App. Respiratorio è suddiviso in due parti
funzionalmente e strutturalmente distinte :
• Sistema di conduzione dell’aria per il trasporto delle miscele gassose inspirate ed
  espirate

• Sistema per lo scambio passivo delle miscele gassose tra sangue e l’aria (barriera
  alveolo-capillare
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App. Respiratorio è costituito da:

     VIE AERIFERE                          POLMONI

     1 Cavità nasali                       6 I polmoni
     2 Faringe                             rappresentano la
     3 Laringe                             sede dell’ematosi
     4 Trachea
     5 Bronchi e albero
     bronchiale

                                        Altre funzioni di alcuni elementi
Il Sistema di conduzione                delle vie aerifere non strettamente
(vie     aerifere)    oltre   a         connesse con la funzione
contenere e trasportare l’aria          respiratoria:
inspirata, provvedono a
filtrarla,    riscaldarla    ed         -Cavità nasali- ospitano l’organo
inumidirla        prima     che         dell’olfatto
                                        -Laringe -concorre all’missione di
raggiunga        la    porzione
                                        suoni
respiratoria
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La proprietà di conduzione è legata alla
composizione istologica (una combinazione di osso,
cartilagine ed elementi fibrosi).

Nel sistema di conduzione:
Durante l’inspirazione, l’aria che entra nelle vie
respiratorie attraversa un sistema di tubuli ramificati
in cui il diametro dimuniusce progressivamente e che
alla fine sboccano in sacculi a fondo cieco, gli alveoli
bronchiali respiratori.

Gli alveoli costituicono gli spazi delimitati da una
parete sottile, circondata da una fitta rete di capillari.
L’epitelio della parete alveolare e l’endotelio dei vasi
adiacenti formano, assieme alla membrana basale, la
barriera emato-aerea.
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La respirazione consta di 4 eventi:

1. movimento dell’aria fuori e dentro i polmoni
(ventilazione)
2. scambio di ossigeno contenuto nell’aria inspirata con
l’anidride carbonica del sangue (respirazione
esterna)
3. trasporto di ossigeno fuori e dentro le cellule
(trasporto dei gas)
4. scambio di ossigeno con l’anidride carbonica in
vicinanza delle cellule (respirazione interna)
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VIE AERIFERE
                                    1. CAVITA’ NASALI
Le CAVITÀ NASALI sono 2 condotti
affiancati che si estendono in senso
anteroposteriore nello splancnocranio; si
aprono, rostralmente, con le narici e si
continuano, aboralmente, con la faringe, a
livello delle coane; sono in comunicazione
con i seni paranasali. Sono separate tra
loro da un setto mediano cartilagineo.

In ciascuna cavità nasale si descrivono in
senso oroaborale:

-narice,
-vestibolo e
-cavità nasale propriamente detta

Le narici, orifizi nella parte anteriore,
sono separate dal rostro o apice del naso
(sostenuta da ossa e cartilagini).
  Nel vestibolo si apre l’ostio del dotto
  nasolacrimale.
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La cavità nasale propriamente detta, o fossa nasale,

                                 Presenta:
                                 -una parete mediale,
                                 -una laterale
                                 - una volta
                                 -ed un pavimento.
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La parete mediale, che separa completamente le due
cavità, costituisce il setto nasale (formato dalla lamina
perpendicolare dell’etmoide e da una cartilagine del
setto che si prolunga rostralmente)

 La parete laterale * è data per la
 gran parte dall’osso mascellare.                           Veduta
 La volta * * è formata dall’osso                           ottenuta da
                                                            una sezione
 nasale e dalla parte nasale del                            trasversale.
 frontale

           Il pavimento è formato dai processi
           palatini dell’incisivo e del mascellare.
Ciascuna fossa nasale si presenta anfrattuosa per la presenza sulla parete laterale dei
cornetti nasali o turbinati *: uno dorsale ed uno ventrale entrambi sostenuti da
un’impalcatura ossea papiracea

                                 *
                                            *

        L’impalcatura ossea che sostiene i cornetti può essere solamente
        arrotolata come negli Equidi oppure assai ramificata come nei
        Carnivori.
Il cornetto ventrale delimita ventralmente uno
stretto spazio diretto rostro-aboralmente: il meato
ventrale

Il cornetto dorsale delimita dorsalmente uno stretto
spazio diretto rostro-aboralmente: il meato dorsale

   Tra i due cornetti nasali si insinua la grande
   voluta etmoidale che costituisce un cornetto
   medio, appartenente però all’osso etmoide
   Il cornetto medio concorre a delimitare
   dorsalmente e ventralmente insieme agli altri
   due cornetti un terzo stretto spazio diretto rostro-
   aboralmente: il meato medio
MEATI NASALI
Sull’impalcatura scheletrica delle cavità nasali e dei cornetti si estende la MUCOSA,
fornita di una spessa lamina propria che si continua con il periostio o con il pericondrio. La
Mucosa è distinta nella porzione olfattiva (di colore giallastro) e porzione respiratoria (di
colore rossastro per l’imponente vascolarizzazione)
L’epitelio olfattivo è costituito da cellule olfattive (neuroni bipolari), cellule di sostegno e
basali.

  Epitelio respiratorio è pseudostratificato cigliato con presenza di cellule caliciformi.
  La lamina propria presenta molti elementi linfoidi e ghiandole mucose e sieromucose.
La mucosa della cavità nasale fa da filtro all’aria inalata ed è umidificata per la presenza
di muco prodotto dalle cellule caliciformi dell’epitelio e delle ghiandole sieromucose della
lamina propria che intrappola il materiale corpuscolato, come la polvere. Le ciglia riescono
a muovere il muco e trasportarlo in faringe per essere deglutito o espettorato.
L’aria viene anche riscaldata per l’elevata vascolarizzazione della mucosa. Il flusso
dell’aria va in senso antiparallelo a quello dell’aria cosicchè il calore viene continuamente
trasferito all’aria inspirata con un meccanismo di controcorrente.
Gli antigeni e gli allergeni contenuti nell’aria vengono subito neutralizzati dagli elementi
linfoidi della lamina propria
VIE AERIFERE
                                2. FARINGE
La FARINGE è un organo cavo impari e mediano di forma tubulare che connette la
cavità buccale con l’esofago e le cavità nasali con la laringe.
                                         I collegamenti con gli organi
                                         circostanti mantengono in situ la
                                         laringe che va incontro a significativi
                                         spostamenti durante la deglutizione o
                                         l’emissione di suoni.
La faringe rappresenta una via comune all’apparato digerente
ed a quello respiratorio
1)                            2)                                3)

     La parte intermedia prolunga     La parte caudale prolunga
     caudalmente la bocca e           caudalmente l’orofaringe ed
     rappresenta perciò la parte      è compresa fra la base
     orale della faringe. Si          dell’epiglottide e l’inizio
     compone di :                     dell’esofago situato a livello
     1) una parte poco estesa fra     di cartilagine cricoide.
     palato molle e radice della
     lingua: il retrobocca o fauci.
     2) una parte più ampia che
     sconfina nel rinofaringe.
VIE AERIFERE
  3. LARINGE
La Laringe possiede uno scheletro formato da cartilagini tra loro unite da
legamenti e mobilizzate da muscoli intrinseci. Presenta anche dei muscoli
estrinseci che, prendendo attacco su un segmento scheletrico, terminano su
una delle cartilagini determinando così i movimenti della laringe in toto

                                                            Le cartilagini ne formano la
                                                            struttura di sostegno. Esse
                                                            sono Impari (tiroidea,
                                                            cricoidea ed epiglottica) e
                                                            Pari (aritenoide, cuneiformi
                                                            e cornicolate)

                                                         Le cartilagine cricoide e tiroide
                                                         formano il supporto cilindrico per
                                                         la laringe, mentre l’epiglottide
                                                         (cartilagine elastica) costituisce
                                                         una copertura sopra l’apertura
                                                         laringea.
Durante la respirazione, l’epiglottide è nella posizione verticale per permettere il flusso
d’aria, mentre durante la deglutizione (cibo, fluidi o saliva) si pone in posizione
orizzontale e chiude l’entrata alla laringe
La Laringe è sostenuta dall’osso ioide e costituisce la base anatomica
  della gola.

                                          E’ coperta dorsalmente dalla
                                          faringe e ventro-lateralmente
                                          dai muscoli cervicali ventrali.

L’estremità caudale della laringe non oltrepassa mai la 2a vertebra
cervicale (1a nel cavallo) eccetto il Suino in cui arriva alla 4 a.
I muscoli estrinseci della    I muscoli intrinseci della Laringe,
Laringe, provenienti dalle    di piccole dimensioni, regolano i
regioni vicine, determinano   movimenti dei diversi componenti
il movimento in toto          dell’organo.
dell’organo.
                              M. Aritenoideo: con la contrazione
                              avvicina le aritenoidi
                              M. Cricotiroideo (pari):sposta la
                              cartilagine tiroidea e determina la
                              tensione delle pieghe vocali
                              M Cricoaritenoidei, dorsali e
                              laterali (pari):
                              aumentano/diminuiscono la tensione
                              delle corde vocali
                              M. Tireoaritenoideo (pari): in molte
                              specie consta di due porzioni,
                              muscolo ventricolare e vocale,
                              separate dal ventricolo laterale del
                              vestibolo. La divisione nelle due
                              componenti è poco distinta nei
                              Ruminanti e nel Suino.
Le corde vocali non sono altro che pieghe della mucosa rinforzate da connettivo denso elastico
(legamento vocale) e da tessuto muscolate (muscolo vocale). Il muscolo vocale insieme con i muscoli
laringei controllano la tensione delle pieghe vocali e l’ampiezza dello spazio della glottide permettendo
così una regolazione precisa delle vibrazioni dei loro margini liberi in seguito al passaggio dell’aria
Il contatto dell’aria in movimento con i margini delle corde vocali produce e modula i
suoni (non la parola che viene formata dai movimenti della faringe, del palato molle,
della lingua e delle labbra). Più la corda vocale è lunga , più il timbro del suono è
profondo. La laringe di un maschio postpuberale è più larga di quella di una femmina
e per questo il suono è più profondo
MUCOSA DELLA LARINGE
 La Mucosa della Laringe aderisce direttamente alla faccia della cartilagine
 epiglottide, alle pieghe vocali e alla superficie interna della cricoide a causa della
 scarsita di sottomucosa che è presente nelle altre zone.
 L’epitelio è di tipo pavimentoso stratificato non corneificato, ma a valle delle pieghe
 vocali, diventa di tipo respiratorio. Sono presenti papille gustative e nella lamina
 propria abbondano fibre elastiche, linfociti e cellule linfatiche che si organizzano
 nella tonsilla laringea.
 Sono presenti anche ghiandole laringee di tipo tubulo acinoso composto a secrezione
 sierosa o sieromucosa.

                        VASI E NERVI DELLA LARINGE

La Laringe è irrorata dalle arterie laringee craniale e caudale. Le vene
sono satelliti delle arterie.
L’innervazione è data dai nervi laringei craniale e caudale, rami del n.
vago. Il primo porta una componente sensitiva alla mucosa e una motrice
limitata al muscolo cricotiroideo. Il secondo, detto anche n. ricorrente, è
motore per tutti i restanti muscoli intrinseci.
Note comparative

Equini: laringe relativamente lunga (10-12-cm) e diamtro di 5-6
cm. Cart. tiroidea con lamine allungate

Ruminanti: laringe relativamente breve e tozza. Cart. Tiroidea con
lamine quasi quadrangolari, c. cricoidea con arco spesso e una corta
lamina

Maiale: laringe lunga e si può spingere fino a livello delle 4 a
vertebra cervicale. Cart. Tiroidea lunga

Carnivori: laringe corta e di forma cuboidale. Cart. Tiroidea breve
con corni ben sviluppati; c. cricoidea con arco ridotto; epiglottide
ampia a base stretta. Nel cane, tra le c. aritenoidi, si riscontra la c.
sesamoidea.
VIE AERIFERE
                                       4. TRACHEA
La TRACHEA è un organo cavo cilindrico impari e mediano posto tra laringe e bronchi. Percorre
la regione viscerale del collo (porzione cervicale) e la gabbia toracica (porzione toracica) fino al
mediastino medio dove si divide nei due bronchi principali. Il suo lume, in genere uniforme, è
mantenuto beante da una serie di anelli tracheali cartilaginei (cartilagine ialina) dove la
continuità con la parete posteriore è assicurata da una struttura muscolo-membranosa costituita
dalla pars membranacea, la cui funzione è data dalla struttura muscolare che riesce a far variare il
lume tracheale in ragione di quelle che sono le esigenze.
Il primo anello cartilagineo
della trachea è unito alla
cartilagine cricoide della
laringe mediante il
legamento crico-tracheale.

La trachea termina in cavità
toracica biforcandosi, subito
dopo l’aorta, nei due bronchi
principali, destro e sinistro
Struttura della Trachea
Nell’organizzazione strutturale della trachea, si riconoscono, procedendo dall’esterno verso l’interno:
                                                -Tunica avventizia (connettivale)
                                                -Tunica fibrocartilaginea (membrana fibroelastica che
                                                accoglie gli anelli di cartilagine ialina incompleti che
                                                nella parte dorsale terminano con estremità assottigliate.
                                                Dorsalmente, il muscolo liscio tracheale permette di
                                                ridurre il diametro del lume e di conseguenza la velocità
                                                del flusso d’aria che aumenta)
                                                -Tunica Sottomucosa (connettivo lasso ricco di fibre
                                                elastiche)
                                                -Tunica Mucosa (rivestita da epitelio cilindrico
                                                pseudostratificato con cellule ciliate, mucipare e con
                                                orletto striato. La lamina propria ospita gli adenomeri
                                                delle ghiandole tracheali)
Vasi e Nervi della Trachea

La trachea è irrorata da rami delle carotidi comuni del tratto cervicale e delle arterie
succlavie e bronchiali in quello toracico. I vasi si risolvono in reti nella parte profonda
della lamina propria e sotto l’epitelio. Le vene sono satelliti delle arterie

I nervi derivano da branchie del n. ricorrente, da rami toracici del vago e da componenti
del simpatico. Terminazioni sensitive si riscontrano numerose nella tonaca mucosa.

Note comparative
Nei Ruminanti e nel Maiale alcuni centimetri prima della biforcazione la trachea
stacca il bronco tracheale destinato al lobo craniale del polmone destro

Nei Carnivori il bronco destinato al lobo craniale del polmone destro nasce a livello
dell’origine del bronco principale destro e così si può parlare di triforcazione
bronchiale.
VIE AERIFERE
                                      5. BRONCHI
   Dalla divisione della Trachea si originano i DUE BRONCHI PRINCIPALI ciascuno dei
   quali si immette, dopo un breve tratto (bronco extrapolmonare), nell’ilo del rispettivo
   Polmone

All’interno del polmone, il bronco principale si divide ulteriormente a costituire l’albero
bronchiale formato da rami più numerosi e di calibro minore. Dall’albero bronchiale si
originano i bronchi lobari nella parte dorsale del polmone e ciascuno destinato ad un lobo
polmonare. I bronchi lobari si dividono in bronchi segmentali che si risolvono in bronchi
interlobulari.
I bronchi interlobulari si dividono numerose volte in rami sempre più piccoli dal diametro di
0,5-1 mm detti bronchi lobulari o bronchioli.

                                                 I bronchioli costituiscono la parte
                                                 terminale del sistema di conduzione
                                                 dell’apparato respiratorio
Struttura dei Bronchi
La struttura dei Bronchi richiama quella della Trachea anche se, con il procedere delle divisioni,
si osserva una semplificazione delle tuniche. Nei bronchi più grandi, gli anelli si riducono
progressivamente fino ad essere sostituiti da placche di cartilagine (bronchi principali e lobari), al
contrario, il muscolo tracheale tende a estendersi.
Nella tunica sottomucosa sono costanti gli adenomeri delle ghiandole bronchiali di tipo tubulo
acinoso semplice a secrezione sierosa e sieromucosa.
Nei bronchi di calibro minore si osserva il progressivo assottigliamento della tunica fibroelastica e
ulteriore riduzione delle placchette cartilaginee che non sono più presenti a partire dai bronchi
interlobulari. La tunica muscolare si espande fino a circondar l’intero bronco con fibrocellule
disposte a spirale o trasversali (muscolo bronchiale di Reissen). La mucosa diventa sottile:
l’epitelio pseudostratificato si trasforma gradualmente in cubico semplice.
L’epitelio dei bronchioli presenta cellule ciliate e le cellule di Clara che mostrano un secreto
glicoproteico con funzione di protezione e di rigenerazione dell’epitelio.

                                Vasi e Nervi dei Bronchi
  L’albero bronchiale riceve i rami dell’arteria bronchiale che formano una rete vascolare
  sottomucosa e una più esile sottoepiteliale. Le vne dei bronchi più piccoli si immettono
  direttamente nella vena polmonare; quell del restante albero bronchiale e del connettivo stromale
  formano piccole ven bronchiali satelliti delle arterie.

  I nervi sono dati dai rami bronchiali del n. vago e del simpatico.
APP. RESPIRATORIO
                                6. POLMONI

Sistema per lo scambio passivo- COMPONENTE RESPIRATORIA
I Polmoni sono situati in cavità toracica e vengono distinti in destro e
sinistro. Ciascun polmone è avvolto nel corrispondente sacco sieroso pleurico
(pleura) che occupa la loggia polmonare.
                                                              La loggia polmonare è
                                                              definita come la parte
                                                              di cavità toracica
                                                              compresa tra la parte
                                                              laterale della cavità
                                                              toracica,    parte del
                                                              diaframma
                                                              caudalmente e pleura
                                                              mediastinica
                                                              medialmente.

 Hanno consistenza molle e spongiosa, avvolti dalla pleura, sono
 separati dal mediastino.
La pleura polmonare con la sua faccia
profonda aderisce intimamente al
polmone dal quale non è possibile
separarla.
La sua faccia superficiale è liscia e libera e
conferisce al polmone una
lucentezza particolare

La pleura parietale riveste le pareti
della cavità toracica. A seconda della
regione viene distinta in: pleura costale,
diaframmatica e mediastinica
I due foglietti pleurali (membrana sierosa costituita da epitelio cubico semplice e
connettivo sottostante) si affrontano delimitando una cavità virtuale, la cavità pleurale,
le cui pareti sono bagnate da un sottile velo liquido (prodotto dalla pleura stessa), il
liquido pleurale, che facilita lo scorrimento delle pleure durante i movimenti
respiratori e ne impedisce il distacco mediante la sua tensione superficiale.
Il termine
mediastino
descrive una
regione, un setto
all’interno del
torace.
NON E’ UNO SPAZIO!!
Il Polmone ha la forma di semicono con apice volto in avanti e base apposta al
diaframma, tagliata di sbieco nel senso dorsoventrale e caudocranialmente. E’
suddiviso in lobi il cui numero varia da specie a specie. Il suo volume corrisponde
alla loggia polmonare e presenta oscillazioni legate agli atti respiratori. Il Polmone
destro è in genere più grande del sinistro.
La faccia laterale è convessa, e in rapporto con la parete laterale della loggia polmonare.
Presenta le impressioni costali
                                                                      faccia laterale

La faccia mediale o mediastinica presenta, in zona quasi centrale l’Ilo, area in cui penetrano il
bronco principale, le arterie polmonari e bronchiale e i nervi, e fuoriescono le vene polmonari,
bronchiali e linfatiche. L’insieme di queste strutture, avvolte dalla pleura, è chiamato Peduncolo
Polmonare. La presenza dell’Ilo porta a distinguere sulla faccia mediale due porzioni pre- e
post-ilare. La porzione porzioni pre-ilare presenta una larga depressione: l’impronta cardiaca.
La porzione post-ilare in direzione dorso caudale, in continuazione con l’ilo, corre il legamento
polmonare che rappresenta un mezzo di fissità del polmone nelle sue parti caudali.

Ventralmente     al    legamento                          faccia mediale
                                                                    faccia mediale
polmonare nel polmone destro in
tutti i Mammiferi vi è il lobo
accessorio separato dal resto
dell’organo dal solco della vena
cava caudale
La base o faccia diaframmatica obliqua in direzione ventro-craniale e si adatta al diaframma

                                                   base o faccia diaframmatica

 L’apice è arrotondato e si porta a livello dell’apertura craniale del torace ventralmente alla
 trachea accolto nella cupola pleurale

                                            L’apice e la porzione craniale del polmone sono
                                            molto mobili in cavità toracica a differenza delle
                                            porzioni caudali mantenute dal legamento
                                            polmonare

                                            apice
Il margine ventrale è sottile ed è accolto nel recesso costo mediastinico. Mostra in
corrispondenza dell’impronta cardiaca un’incisura più profonda a sinistra: l’incisura
cardiaca

      Il margine dorsale è ottuso ed occupa la doccia costo-vertebrale
Il Polmone è suddiviso in Lobi il cui numero varia tra le specie. In genere il Polmone destro
presenta 4 lobi: craniale (o apicale), medio, caudale e accessorio (o azigos). Negli Equini i
limiti tra il lobo medio e caudale non si distinguono per cui si descrivono solo 3 lobi.

Nell’ambito di ciascun lobo si
identificano ulteriori suddivisioni, le
zone o segmenti broncopolmonari
formati da lobuli polmonari ognuno dei
quali ha una forma piramidale.
Ciascun lobulo è raggiunto all’apice da un
bronco polmonare il quale si dicotomizza
in bronchioli terminali ciascuno dei quali si
suddivide in 2 bronchioli respiratori che si
risolvono in condotti alveolari e sacchi alveolari. Qui si trovano numerosi gli alveoli polmonari
Gli alveoli sono strettamente accostati gli uni agli altri per cui posseggono setti interalveolari
comuni. L’insieme delle divisioni del bronchiolo terminale (bronchioli respiratori, condotti
alveolari e sacchi alveolari) costituisce un acino polmonare (in genere 15-10-acini)
Il connettivo interlobulare che delimita i lobuli e che si continua con quello intralobulare
costituisce lo stroma polmonare.
I lobuli con il connettivo perilobulare e con i vasi e nervi in essi compresi costituiscono il
parenchima polmonare
Durante l’inspirazione l’ossigeno dell’aria entra negli spazi alveolari dei polmoni.
Diffonde attraverso la barriera sangue-aria ed entra nel lume dei capillari dove si
lega all’eme dell’emoglobina degli eritrociti e forma la ossiemoglobina.
L’anidride carbonica lascia il sangue e diffonde attraverso la barriera sanguearia
nel lume degli alveoli e da qui viene emessa all’esterno con il resto dell’aria.

Il passaggio di ossigeno e anidride carbonica attraverso la barriera è dovuto alla
diffusione passiva generata dalla pressione parziale di questi gas nel sangue e nel
lume alveolare
L’anidride carbonica formata dal metabolismo cellulare entra in circolo e viene
trasportata come gas disciolto nel plasma, legata all’emoglobina, o sotto forma di
ioni bicarbonato (grazie all’anidrasi carbonica contenuta negli eritrociti)
Il sangue ricco di bicarbonato raggiunge i polmoni attraverso le arterie polmonari e
l’alta concentrazione di CO2 provoca il suo rilascio con un meccanismo opposto a
quello di legame
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