TRASFORMARE IL TERRITORIO - L'acqua come elemento fondamentale nella storia economica, sociale e paesaggistica - Uniacque

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TRASFORMARE IL TERRITORIO - L'acqua come elemento fondamentale nella storia economica, sociale e paesaggistica - Uniacque
Periodico                            DICEMBRE 2019
di informazione Ambientale,
promozione del Territorio
e tutela del Paesaggio           Anno 4       N°16

TRASFORMARE
IL TERRITORIO
L’acqua come elemento
fondamentale nella storia
economica, sociale e paesaggistica

IN QUESTO NUMERO:

 pag

 06
       RISORSE IDRICHE E CAMBIAMENTI
       CLIMATICI: la sorgente Nossana
 pag

 30
       DOVE NASCE IL BREMBO uno studio
       del Centro Culturale valle Brembana
 pag
 44
       ACQUA E INSEDIAMENTI UMANI
       una ricerca del compianto prof. Pagani
TRASFORMARE IL TERRITORIO - L'acqua come elemento fondamentale nella storia economica, sociale e paesaggistica - Uniacque
Questo periodico è associato
                                                   sommario
          alla Unione Stampa Periodica Italiana
                                                        Il tema dell’acqua nella progettazione
                                                  pag
           Direttore Responsabile:                4     del Territorio
              Raffaello Brunasso
                                                        Editoriale a cura di Paolo Franco
                     Editore:
                   Uniacque SpA
                Collaboratori                           Idropotabile
  Fabio Baio, Claudio Merati, Elena Pezzoli,
 Ermanno Dolci, Fabio Gatti, Maurizio Greppi,
      Giorgio Tomasi, Gianni Molinari,                  RISORSE IDRICHE E
        Norma Polini, Ivan Bonfanti               pag

                                                  6     CAMBIAMENTI CLIMATICI:
                   Immagini:
 Valter Papa (New Free Photo), Tiziana Valetti,
                                                        la sorgente Nossana
Fabio Gatti, Maurizio Greppi e Giorgio Tommasi,         A cura di Uniacque spa
          Fabio Baio, Gianni Molinari

                       Grafica:
                      L’Azzurro                         GLI SCARICHI:
                                                  pag
          Aut. Tribunale di Bergamo
                                                  14    stato dell’arte in bergamasca
       N°26/15 Reg. Stampa del 16/12/15
                                                        A cura di ATO

                                                  pag
                                                        MTI3 il servizio idrico entra
        Collaborano alla rivista
                                                  24    nell’economia circolare
                                                        A cura del Laboratorio Ref Ricerche

           Ufficio Territoriale Regionale

                                                                                              pag

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TRASFORMARE IL TERRITORIO - L'acqua come elemento fondamentale nella storia economica, sociale e paesaggistica - Uniacque
Territorio

pag
      Dove nasce il BREMBO
30    A cura del Centro Storico Culturale Valle Brembana
      “Felice Riceputi”

pag
      Il pregio naturalistico
36    della VALLE CAVALLINA
      A cura del Circolo Culturale Valle Cavallina

      ACQUA e insediamenti umani                           pag
pag
44                                                         33
      A cura dell'Università di Bergamo

      Idrogeologico

      IL RISCHIO SISMICO
pag

52    in provincia di Bergamo
      A cura di Ermanno Dolci

      GLI ITINERARI DELL’ACQUA
pag
60    di Bergamo Alta
      A cura di Sebynica

                                                           pag

                                                           37

                                                     pag   pag

                                                     48    65
TRASFORMARE IL TERRITORIO - L'acqua come elemento fondamentale nella storia economica, sociale e paesaggistica - Uniacque
L'editoriale

Il tema dell’acqua
nella progettazione
del Territorio
                          Prendiamo lo spunto dalla pub-        del Territorio abbiamo già scritto
                      blicazione di un articolo del mai         su precedenti numeri di Pànta rei,
                      troppo compianto professor Lelio          sottolineando proprio la crescente
                      Pagani, prematuramente scompar-           spinta sociale e culturale prima
                      so nel 2006, per trattare nuovamen-       che ingegneristica ed economica,
                      te l’argomento dell’acqua in simbio-      verso soluzioni condivise e soste-
                      si con il suo Territorio (ringraziamo     nibili nelle varie declinazioni di
                      l’Università di Bergamo per questa        sviluppo. L’acqua al centro delle
                      preziosa collaborazione). Le rifles-      strategie di pianificazione ambien-
                      sioni su questo argomento possono         tale, come paradigma caratteristi-
                      essere molteplici, sia di tipo cultu-     co di nuove forme e modalità di
                      rale che, diciamo così, disciplinare.     intervento sull’ecosistema antro-
       Paolo Franco   Come spiega molto bene il profes-         pico. Progetti in tal senso, anche
Presidente Uniacque   sor Pagani nel suo incipit, l’acqua       nella nostra provincia, hanno in-
                      è elemento principe delle attività        teressato paesaggi fluviali, il risa-
                      umane (urbanistiche, produttive,          namento e“restauro” ambientale
                      commerciali, turistiche, ecc.) con        (rinaturazione), la valorizzazio-
                      inevitabili ripercussioni di tipo am-     ne di impianti e strutture idriche
                      bientale e paesaggistico. “Non v’è        all’interno di aree urbane con il
                      centro o nucleo, in montagna, in col-     restauro e, a volte, l’effettivo ripri-
                      lina o in pianura, che non riveli un      stino di canali e manufatti, o come
                      suo speciale rapporto con l’acqua. In     la semplice posa di fontane in
                      questo senso potremmo dire che l’ac-      area urbana allo scopo di riquali-
                      qua genera (o comunque concorre           ficare e/o riprogettare la fruizione
                      fondamentalmente a generare) gli in-      di determinati spazi pubblici. In
                      sediamenti, i centri – scriveva Lelio     buona parte si tratta di una nuo-
                      Pagani - Oltre che sulla “electio loci”   va “filosofia del governo delle città
                      il rapporto con l’acqua incide media-     e dell’ambiente antropico” e delle
                      mente sull’articolazione originaria       sue regole. L’acqua si pone quindi
                      dell’impianto insediativo e sui suoi      come fulcro di un cambiamento,
                      successivi sviluppi. Solo la recente      se non epocale, sicuramente signi-
                      diffusione della rete degli acque-        ficativo di un progetto ambientale
                      dotti ha emancipato da tali con-          e paesaggistico, nelle more di ri-
                      dizioni di stretta dipendenza”.           ferimenti normativi e strumenti
                         Una governance del territo-            procedurali innovativi, in grado di
                      rio. Sulla centralità dell’acqua          coniugare sostenibilità e forme at-
                      nella gestione e valorizzazione           tive di sviluppo socio-economico.

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TRASFORMARE IL TERRITORIO - L'acqua come elemento fondamentale nella storia economica, sociale e paesaggistica - Uniacque
Venezia che muore... I recenti fatti allu-          e permeabile. Tra i diversi progetti curiosi, la
vionali di Venezia – una prima stima dei danni         Benthemplein water square: una piazza mul-
è stata quantificata in 500 milioni – e le pole-       tifunzionale che raccoglie acqua piovana tra-
miche politiche e tecnico-ingegneristiche che          sformando l’area in sito outdoor. C’è molto da
sono seguite, in qualche caso davvero stucche-         imparare.
voli, ci evidenziano in modo plastico come l’I-          Buona lettura.
talia sia al centro e non in periferia dei cam-
biamenti climatici. Il cosiddetto “fenomeno
dell’acqua alta” che ha colpito la città lagunare
nella notte tra il 12 e 13 novembre scorso, rima-
ne in termini di ampiezza il secondo di sempre
dopo la cosiddetta “acqua granda” del 1966. Le
cause di questa improvvisa ondata, spiegano
gli esperti, sono dovute ad un “vortice di venti
che ha assunto una velocità fuori dal comune
e ha sospinto grandi masse d’acqua verso la la-                                         La locandina che promuove
guna, la marea ha raggiunto i 187 centimetri e                                             la ricerca Uniacque-CNR
ha sommerso l’85 per cento della città”. Dalle                                           su microplastiche e batteri
parti dell’ente incaricato di prevedere l’innal-                                                antibiotico resistenti
zamento delle acque e allertare la cittadinanza
(ovvero la sala operativa dell’Autorità portuale)
sono costernati: “I nostri modelli non hanno
segnalato l’ondata di marea semplicemente
perché si è trattato di un evento mai visto da
quando facciamo previsioni”.
   Sott’acqua non vivono solo i pesci… ma,
ad esempio, una buona parte dei cittadini
olandesi risiede, vive e lavora sotto il livello del
mare. Circa 7000 kmq della superficie totale
(40000 kmq) dei Paesi Bassi sono sostanzial-
mente terre sottratte al mare grazie ad opere
di ingegneria idraulica; dighe, dune e canali
costituiscono un sistema protettivo e di sicu-
rezza. Se, a Venezia, i cambiamenti climatici
sono ormai un’ossessione, a Rotterdam, inve-
ce, stanno studiando sistemi di “adattamento
climatico” in grado di rendere la città meno
vulnerabile. Alcuni progetti sono stati effetti-
vamente sviluppati, come: l’immagazzinaggio
di acqua supplementare è stato combinato
con lo sviluppo e la promozione di attività di
canotaggio o create delle floating communi-
ties (edifici galleggianti): luoghi per esposizio-
ni, parchi, fattorie, laboratori tech. La Climate
strategy adottata dal comune di Rotterdam si
basa su alcune azioni chiave: manutenzione
e rafforzamento del sistema difensivo (dune,
dighe, stazioni di pompaggio, canali e sistema
fognario) e di accumulo, riduzione delle zone
pavimentate e aumento della superficie verde

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TRASFORMARE IL TERRITORIO - L'acqua come elemento fondamentale nella storia economica, sociale e paesaggistica - Uniacque
Idropotabile

La sorgente Nossana è una delle
sorgenti più importanti del nord
Italia in termini di portata.
È situata nella media val Seriana,
nelle Prealpi Bergamasche,                           Andrea Citrini, Corrado Camera,
e più precisamente tra i                                       Giovanni Pietro Beretta
comuni di Parre e Premolo.                             Università degli Studi di Milano,
                                  Dipartimento di Scienze della Terra “A. Desio”, Milano
Il suo studiatissimo bacino
idrogeologico copre un’area di                                            Guido Pezzera
circa 80 km  2                                                         Geologo freelance

RISORSE IDRICHE E
CAMBIAMENTI CLIMATICI:
la sorgente Nossana
                                                             Le sorgenti carsiche svolgono
                                                          un ruolo fondamentale per l’ap-
                                                          provvigionamento idrico umano a
                                                          larga scala, sia dal punto di vista
                                                          strategico sia dal punto di vista
                                                          delle relazioni socio – economiche
                                                          (Bakalowicz, 2005). Quantificare e
                                                          prevedere le portate delle sorgenti
                                                          è necessario per gestire l’approv-
                                                          vigionamento idrico nelle aree
                                                          carsiche, specialmente a fronte
                                                          degli effetti relativi al cambiamen-
                                                          to climatico. Infatti, secondo l’In-
                                                          tergovernmental Panel on Climate
                                                          Change (IPCC, 2014), la tempera-
                                                          tura media è destinata a crescere
                                                          a livello globale lungo tutto il XXI
                                                          secolo con conseguente aumento
                                                          delle ondate di calore, dei periodi
                                                          siccitosi e degli eventi di precipita-
                                                          zione intensa in molte regioni del
                                                          mondo. La previsione della rispo-
                                                          sta a questi cambiamenti dei si-
                                                          stemi idrogeologici, soprattutto se
                                                          sfruttati per approvvigionamento
                                                          potabile, diventa di vitale impor-
                                                          tanza.

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TRASFORMARE IL TERRITORIO - L'acqua come elemento fondamentale nella storia economica, sociale e paesaggistica - Uniacque
L’applicazione di modelli di si-        I modelli di circolazione atmo-
mulazione del flusso sotterraneo        sferica su scala globale (GCM) e                Cambiamenti climatici:
in ambiente carsico risulta pro-        regionale (RCM) forniscono pre-                    lo studio dei sistemi
blematica (Scanlon et al., 2003;        visioni riguardanti scenari futuri            irdogeologici, soprattutto
Worthington, 2009) a causa della        di cambiamento climatico a bassa                         se sfruttati per
dualità del sistema, formato da         risoluzione (10-100 km) a partire        approvvigionamento potabile,
una matrice rocciosa fratturata         dalla definizione di condizioni va-       diventa di vitale importanza.
e da un reticolo di condotti am-        riabili, come i tassi di crescita del-
piamente articolato (Bakalowi-          le emissioni di gas serra nel tem-
cz, 2005; Ford e Williams, 2007).       po. Le serie temporali di variabili
Data la doppia natura del sistema,      climatiche prodotte da tali modelli
è infatti molto difficile definire un   possono successivamente essere
modello concettuale affidabile.         adattate su scala locale (risolu-
Tuttavia, se l’obiettivo principale     zione puntuale) con il metodo del
dello studio riguarda la risposta       downscaling statistico. Lo scopo di
agli eventi meteorici, si possono       questa tecnica è fornire un quadro
utilizzare dei modelli a “parame-       predittivo delle condizioni locali
tri concentrati” (lumped parame-        attraverso relazioni statistiche con
ter) che legano l’apporto di pre-       gli aspetti climatici regionali (in
cipitazione alla portata in uscita      particolare temperature e precipi-
tramite equazioni empiriche. Tali       tazioni), mantenendo l'ipotesi che
approcci rappresentano una sem-         la circolazione atmosferica su lar-
plificazione molto spinta del siste-    ga scala rimanga costante su scala
ma naturale, ma portano con loro        locale (Benestad et al., 2008).
notevoli vantaggi, come per esem-          Questo studio si prefigge due
pio la minore richiesta di dati e il    obbiettivi principali: simulare, at-
minore dispendio computazionale         traverso un modello a parametri
rispetto ai modelli distribuiti e fi-   concentrati (RRAWFLOW), la ri-
sicamente basati. Un esempio di         sposta della sorgente carsica Nos-
un modello a parametri concen-          sana alle condizioni climatiche at-
trati è Rainfall-Response Aqui-         tuali e valutare gli effetti sulle sue
fer and Watershed Flow Model            portate dei cambiamenti climatici
(RRAWFLOW, Long and Mahler,             attesi fino al 2100, definiti tramite
2013; Long, 2015), che è un codi-       downscaling statistico di Modelli
ce che consente di simulare la ri-      Regionali Climatici (RCM).
sposta delle acque sotterranee di
un acquifero carsico avendo come
dati di input i valori di precipita-    L’AREA DI STUDIO
zione e di temperatura (Pinault et        La sorgente Nossana è una delle
al., 2001; Simoni et al., 2011).        sorgenti più importanti del nord

                                                          7
TRASFORMARE IL TERRITORIO - L'acqua come elemento fondamentale nella storia economica, sociale e paesaggistica - Uniacque
Figura 1
Area di studio e
bacino idrogeologico
della Sorgente Nossana

                         Italia in termini di portata. È si-     (Calcare di Esino). Il comporta-
                         tuata nella media val Seriana, nelle    mento dell’acquifero è assimilabile
                         Prealpi Bergamasche, e più pre-         a quello di un sistema a dreno do-
                         cisamente tra i comuni di Parre e       minante (Vigna & Banzato, 2015):
                         Premolo. Il suo studiatissimo ba-       alta permeabilità, alte velocità di
                         cino idrogeologico copre un’area        deflusso soprattutto nei condotti
                         di circa 80 km2 ed è caratterizzato     e assenza/presenza parziale di una
                         da elevate differenze di altitudine.    zona freatica.
                         Il punto più alto è la vetta del Piz-
                         zo Arera a 2512 m s.l.m., mentre        DATI DISPONIBILI
                         la quota di sbocco si trova a 474 m
                         s.l.m. (Figura 1). La sorgente è ge-      La base di dati utilizzata come
                         stita da UniAcque S.p.A. e alimen-      input in questo studio è composta
                         ta il principale sistema di distribu-   da:
                         zione idrica locale servendo più di     • serie giornaliera di dati di porta-
                         300 mila persone. La sua portata          ta in m3/s della sorgente Nossa-
                         annuale media è di 3.77 m3/s, con         na dal 1998 al 2018 (UniAcque
                         un’alta variabilità dei suoi estremi      S.p.A.);
                         (da 0.55 a 18.00 m3/s). Per soddi-      • serie giornaliere di dati di pre-
                         sfare il fabbisogno idrico pubblico,      cipitazione (mm) e temperatu-
                         la sorgente deve assicurare una           re (°C) dal 1998 al 2018 (ARPA
                         portata di 0.50 m3/s; al di sotto di      Lombardia);
                         questa soglia, il sistema di distri-    • serie giornaliere di dati di pre-
                         buzione deve ricorrere a differenti       cipitazione e temperatura dal
                         risorse, che, normalmente, sono           1950 al 2100 di 9 modelli clima-
                         più costose e difficili da gestire.       tici generali (progetto CORDEX
                                                                   Coordinated Regional Climate
                            L’acquifero è impostato intera-        Downscaling Experiment - ht-
                         mente in rocce calcaree e calcareo        tps://www.cordex.org).
                         – silicoclastiche del medio – tardo       I modelli previsionali conside-
                         Triassico, intensamente carsificate     rano tre diversi scenari di evolu-

                                          8
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zione climatica in quanto dipen-         emissioni saranno dimezzate a
dono dalle proiezioni riguardanti        partire dal 2080;
le azioni che si intraprenderanno      • Terzo scenario, RCP 8.5: le emis-
per diminuire le emissioni di gas        sioni continueranno ad aumen-
serra (principalmente CO2). Meno         tare con un tasso di crescita pari
si cambia dal punto di vista delle       a quello dei giorni nostri.
strategie politico-economiche at-
tuali, maggiore sarà l’impatto dei
cambiamenti climatici. Gli scenari
                                       METODOLOGIA
considerati sono quelli definiti dal       La prima fase di questo studio
Intergovernmental Panel on Clima-      è stata quella di simulare il com-
te Change all’interno del Fifth As-    portamento della sorgente Nos-
sessment Report (IPCC, 2014). Essi     sana nel periodo osservato (1998
sono definiti come Representative      - 2018). Il metodo classico nello
Concentration Pathways (RCPs) e        studio del comportamento del-
valutano gli impatti dei cambia-       le sorgenti si focalizza solamente
menti climatici sui sistemi econo-     sulle curve di recessione dell’idro-
mici, sull’ambiente e sulla popola-    gramma, ma per comprendere
zione globale.                         complessivamente il comporta-
   Sono stati considerati 3 modelli    mento di questo fenomeno occor-
climatici per ogni scenario di emis-   re porre l’attenzione anche sulle
sione, per un totale di 9 combina-     curve ascendenti dell’idrogramma.
zioni modello-scenario di emissio-     RRAWFLOW permette di simulare
ne (Figura 2):                         l’intero idrogramma. Il codice nu-
• Primo scenario, RCP 2.6: le          merico utilizza delle curve teori-
  emissioni saranno dimezzate a        che che permettono di riprodurre
  partire dall’anno 2050;              le curve reali di portata così che ad
• Secondo scenario, RCP 4.5: le        ogni evento di precipitazione (in-

                                                                                                     Figura 2
                                                                               Percorsi di concentrazione di
                                                                                            gas serra secondo
                                                                                  il 5° report di valutazione
                                                                                      dell'Intergovernmental
                                                                                   Panel on Climate Change
                                                                                                       (IPCC)

                                                        9
TRASFORMARE IL TERRITORIO - L'acqua come elemento fondamentale nella storia economica, sociale e paesaggistica - Uniacque
put) corrisponde una risposta del-      buona robustezza e predittività dei
Figura 3                          la sorgente (output) sotto forma di     risultati.
a) Metodologia di calcolo della   picco di portata (Figura 3).               La seconda fase ha previsto l’e-
risposta della sorgente (ouput)      Si è così effettuata una simula-     laborazione dei dati di precipita-
alle precipitazioni (input).      zione dei dati di portata dal 1998      zione e di temperatura dei modelli
b) Simulazione di portata della   al 2018 considerando i primi 12         climatici fino all’anno 2100, per
sorgente Nossana utilizzando      anni (1998 - 2011) come periodo         ottenere i dati di input delle simu-
i dati di precipitazione e        di calibrazione e i successivi di       lazioni future. Si è considerata una
temperatura dal 1998 al 2018.     validazione. Il software restituisce    climatologia omogenea per inter-
                                  inoltre un coefficiente di efficien-    valli di 20 anni, quindi il lasso di
                                  za (o di Nash & Sutcliffe (1970))       tempo futuro è stato diviso in 4
                                  in grado di quantificare quanto le      periodi: 2021 - 2040, 2041 - 2060,
                                  curve simulate si avvicinino alle       2061 - 2080 e 2081 - 2100. Il con-
                                  condizioni reali. Questo coeffi-        fronto tra le statistiche di ciascun
                                  ciente varia tra -∞ e 1, dove con 1     modello tra il periodo di controllo
                                  si indica la perfetta sovrapposizio-    e i periodi futuri ha permesso di
                                  ne della curva simulata con quella      generare coefficienti in grado di
                                  reale. I risultati ottenuti di 0.50 e   dare una stima del cambiamen-
                                  0.51, rispettivamente per il periodo    to del trend climatico nel tempo
                                  di calibrazione e validazione, avva-    (change factors), validi anche a
                                  lorano il modello garantendo una        scala locale. Tali coefficienti sono

                                                   10
stati quindi applicati ai dati osser-   combinazione modello-scenario di
vati e sono state così ottenute 9 se-   emissione (Figura 4). Le simula-                                Figura 4
rie temporali di dati (una derivante    zioni di portate ottenute sono state          Esempi di simulazione di
da ciascuna combinazione model-         analizzate focalizzandosi sull’ap-        portate effettuate utilizzando
lo-scenario di emissione) per i 4       porto idrico fornito dalle portate         come dati di input quelli dei
periodi ventennali futuri.              medie e sul numero di giorni al di          modelli climatici proiettati
                                        sotto della soglia di 0.5 m3/s.                fino all’anno 2100. Nella
   La terza ed ultima fase è sta-
ta quella di utilizzare le nuove se-                                            figura sono mostrati i risultati
rie giornaliere di precipitazioni e     RISULTATI                                di 3 dei 9 modelli considerati,
temperature come dati di input in          Analizzando i dati per ogni
                                                                                         uno per ognuno dei tre
RRAWFLOW per ottenere le simu-          scenario si può osservare come
                                                                                scenari di severità d’emissione
lazioni delle portate della sorgente    la media delle portate subisca un               di gas serra considerato.
Nossana fino al 2100. Sono state ef-    decremento consistente (Figura
fettuate 9 simulazioni, una per ogni    5). Inoltre, con l’incremento di

                                                                                                          Figura 5
                                                                               Distribuzione dei dati di portata
                                                                                    media negli intervalli 2021-
                                                                                  2040, 2041-2060, 2061-2080
                                                                                 e 2081-2100 per ognuno degli
                                                                                     scenari considerati. Grazie
                                                                                      alle linee che indicano gli
                                                                                   intervalli entro cui oscillano
                                                                                        i dati e il dato osservato
                                                                                      (rappresentato dalla linea
                                                                                     orizzontale blu) è possibile
                                                                                 osservare come variano i dati
                                                                                  relativi alla portata media; il
                                                                                simbolo sovrapposto alle linee
                                                                                 di distribuzione indica il dato
                                                                                    medio per ogni intervallo di
                                                                                                           tempo.

                                                        11
Figura 6
Grafico che mostra la
distribuzione dei giorni al
di sotto della soglia di 0.5
m3/s negli intervalli 2021-
2040, 2041-2060, 2061-2080
e 2081-2100 per ognuno
degli scenari considerati; il
simbolo sovrapposto alle linee
di distribuzione indica il dato
medio per ogni intervallo di
tempo.

Questo studio ha dimostrato
l’analisi statistica ha dimostrato
che le portate medie della
sorgente Nossana potranno
subire significative variazioni
legate al cambiamento climatico

                                          emissioni di gas serra, le portate
                                          subiscono variazioni con intervalli
                                          maggiori. Questo significa che, al-
                                          lontanandosi dalle condizioni rea-
                                          li, le incertezze aumentano.
                                             La situazione è inversa quando
                                          si analizzano i massimi di portata
                                          per ogni scenario, in quanto essi
                                          mediamente aumentano rispetto
                                          al dato osservato. Questi valori in-
                                          dicano un dato puntuale legato ad
                                          eventi singoli e quindi può essere
                                          forviante se l’obiettivo è indagare
                                          la disponibilità idrica nel tempo:
                                          i picchi si esauriscono in pochis-
                                          simi giorni e non hanno peso sul
                                          bilancio complessivo.
                                             Infatti ponendo l’attenzione sui
                                          giorni al di sotto della soglia di al-
                                          lerta (0.5 m3/s), si nota come i va-
                                          lori passino dagli attuali 0 giorni
                                          per anno ad una media, calcolata
                                          considerando tutti gli intervalli,
                                          di circa 7 giorni/anno per il primo
                                          scenario, 6 giorni/anno per il se-
                                          condo e agli 10 giorni/anno per il
                                          terzo (Figura 6). Considerando in-

                                     12
fine il massimo numero di giorni          tendenza dei risultati ottenuti dal-    individuando le direzioni princi-
consecutivi al di sotto della soglia      la modellazione.                        pali di flusso e il tempo di inte-
si ottengono valori compresi tra             Il quadro che si delinea è quello    razione acqua-roccia, ma anche
una forbice di circa 16 - 50 gior-        di un possibile aumento dei giorni      la conoscenza della risposta del
ni per tutti e tre gli scenari consi-     al di sotto della soglia di allerta e   sistema dopo un evento estremo.
derati, indicando la possibilità in       un aumento dei picchi di porta-         Questo permetterebbe di affinare
media di circa un mese/un mese e          ta. È stato inoltre dimostrata una      ancora di più il metodo, elevando-
mezzo di siccità per ogni interval-       tendenza della risorsa idrica nel       lo ad una previsione quali - quan-
lo di 20 anni.                            diminuire le portate medie, ma          titativa della risorsa.
                                          non un esaurimento della stessa
CONCLUSIONI                               in tempi brevi. Questo vantaggio        RINGRAZIAMENTI
                                          in termini di tempo risulta utile
   Questo studio ha permesso di           per attuare misure che portino a           Questo studio è solo parte del-
indagare una tra le più complete          preservare la risorsa e/o ricercare     la ricerca che UniAcque e il Di-
serie di dati disponibili di portata      e sfruttare risorse nuove ed inte-      partimento di Scienze della Terra
di una sorgente. L’analisi statistica     grative.                                dell’Università degli Studi di Mi-
ha dimostrato che le portate me-             Infine migliorando la qualità        lano stanno sviluppando in questi
die della sorgente Nossana potran-        delle previsioni, questo metodo         anni in collaborazione con le uni-
no subire significative variazioni        può essere ulteriormente imple-         versità europee di Avignone e di
legate al cambiamento climatico;          mentato diventando un valido            Brema. Alcune parti fondamentali
basti pensare che il secondo sce-         strumento per la gestione della ri-     del lavoro sono il campionamen-
nario, quello con maggiore varia-         sorsa idrica e per affrontare situa-    to e il monitoraggio delle acque
bilità fra i tre utilizzati, suggerisce   zioni critiche. Inoltre, integrando     che sono stati possibili grazie alla
che le portate potrebbero variare         i dati derivanti da un monitorag-       grande disponibilità dell’azienda e
tra circa il -33% e il +2%. Quello        gio chimico-isotopico, è possibi-       dei suoi dipendenti, che oltre l’in-
che è importante però non è con-          le migliorare non solo il modello       dubbia professionalità hanno ag-
centrarsi sul dato in sé ma sulla         concettuale del sistema acquifero       giunto la loro passione.

                                                           13
Idropotabile

Uniacque S.p.A. a ottobre 2019 gestiva
la fognatura di 181 comuni per un totale
di 855.714 abitanti e la depurazione di 182
per un totale di 846.406. La gestione in alcuni
comuni non è effettuata per tutti e tre i segmenti                           Norma Polini
dell’idrico in modo integrato.                                        Direttore Ato Brgamo

GLI SCARICHI:
stato dell’arte in bergamasca
                                         La relazione presentata alla Commissione VI del
                                      Consiglio delle Regione Lombardia, cerca di sintetiz-
                                      zare lo stato del servizio di fognatura e depurazione
                                      nell’ATO di Bergamo e gli elementi che hanno maggio-
                                      re impatto sui corpi idrici superficiali e la loro qualità.
                                         Va premesso che attualmente nell’ATO di Bergamo
                                      è presente il Gestore unico d’Ambito Uniacque S.p.A.
                                      e il gestore slvaguardato Cogeide Spa.
                                        Rispetto al totale della popolazione dell’ATO, Uniac-
                                      que S.p.A. a ottobre 2019 gestiva il servizio per circa il
                                      76% della popolazione.
                                        Cogeide S.p.A. gestisce la fognatura e la depurazio-
                                      ne di 16 comuni per una popolazione di 103.285 abi-
                                      tanti che rappresenta il 9% del totale.
                                        A seguito dell’aggregazione da parte di Uniacque
                                      S.p.A. del bacino dell’”isola bergamasca”, restano ad
                                      oggi 18 gestioni della fognatura in economia per 7.858
                                      abitanti e 16 gestioni della depurazione in economia
                                      per 6.110 abitanti. Uniacque S.p.A. raggiunge il 90%
                                      della gestione del territorio bergamasco.
                                         Pare opportuno innanzitutto esporre la situazione
                                      relativa agli agglomerati in infrazione comunitaria
                                      descrivendo gli interventi che sono stati realizzati per
                                      sanare le criticità evidenziate dalla Commissione Eu-
                                      ropea.
                                         Verrà poi valutato l’impatto degli agglomerati ber-
                                      gamaschi sui principali corpi idrici superficiali del ter-
                                      ritorio e verrà illustrato lo stato della raccolta e depu-
                                      razione evidenziando le criticità e le programmazioni
                                      definite e da definire nei prossimi quadriennali.

                                 14
Particolare attenzione verrà posta agli sca-      alternativa, questo requisito considerato per
richi non collettati e verrà fatta una prima         i singoli impianti può non essere applicato
analisi degli sfioratori che sarà la base per        nelle aree sensibili in cui si dimostra che la
l’impegno futuro volto a eliminare il loro im-       percentuale minima di riduzione del carico
patto sui corpi idrici.                              complessivo in ingresso a tutti gli impianti
                                                     di trattamento delle acque reflue urbane in
Procedure d’Infrazione                               quella determinata area è pari almeno al 75%
                                                     per il fosforo totale e almeno al 75% per l'a-
   Di seguito si evidenzia la situazione degli
                                                     zoto totale.
agglomerati coinvolti dalle procedure d’In-
frazione comunitaria per la non corretta ap-            Articolo 10 - Gli Stati membri provvedono
plicazione della Direttiva 91/271 /CEE richia-       affinché la progettazione, la costruzione, la
mando brevemente gli articoli contestati allo        gestione e la manutenzione degli impianti di
Stato Italiano.                                      trattamento delle acque reflue urbane realiz-
                                                     zati per ottemperare ai requisiti fissati dalla
   Articolo 3 - Gli Stati membri provvedono
                                                     Direttiva siano condotte in modo da garanti-
affinché tutti gli agglomerati siano provvisti
                                                     re prestazioni sufficienti nelle normali condi-
di reti fognarie per le acque reflue urbane.
                                                     zioni climatiche locali. La progettazione degli
Laddove la realizzazione di una rete fognaria
                                                     impianti deve tener conto delle variazioni sta-
non sia giustificata o perché non presentereb-
                                                     gionali di carico.
be vantaggi dal punto di vista ambientale o
perché comporterebbe costi eccessivi, occor-
rerà avvalersi di sistemi individuali o di altri     Procedura 2014/2059 – Causa
sistemi adeguati che raggiungano lo stesso           668/2019
livello di protezione ambientale.                       Il 23 settembre 2019 è stato notificato allo
   Articolo 4 - Gli Stati membri provvedono          Stato italiano il ricorso in corte di giustizia
affinché le acque reflue urbane che conflui-         europea per la procedura 2014/2059 in quan-
scono in reti fognarie siano sottoposte, prima       to la Repubblica Italiana è venuta meno agli
dello scarico, ad un trattamento secondario          obblighi ad essa incombenti in forza dell'ar-
o ad un trattamento equivalente. Gli scari-          ticolo 3, dell'articolo 4, dell'articolo 5 nonché
chi di acque reflue urbane in acque situate in       dell'articolo 10 della direttiva 91/271, come
regioni d'alta montagna dove, a causa delle          modificata dal regolamento n. 1137/2008.
basse temperature, è difficile effettuare un
trattamento biologico efficace, possono esse-
re sottoposti ad un trattamento meno spinto,         Interventi programmati
purché studi dettagliati comprovino che essi            Per l’ATO di Bergamo gli agglomerati inte-
non avranno ripercussioni negative sull'am-          ressati dalla Causa C668/19 risultano essere
biente.                                              5 e per essi la CE ha constatato la presenza
   Articolo 5- Gli Stati membri provvedono           di terminali non depurati o l’inadeguatezza
affinché le acque reflue urbane che conflui-         degli impianti in termini di insufficiente po-
scono in reti fognarie siano sottoposte, prima       tenzialità trattata rispetto alla dimensione
dello scarico in aree sensibili, ad un tratta-       dell’agglomerato venendo meno agli obblighi
mento più spinto rispetto al secondario. In          degli Articoli 4 e 10 della Direttiva.

 Codice          Nome                  Fase         Infrazione   Infrazione   Infrazione   Infrazione
 Agglomerato     Agglomerato           infrazione   per art. 3   per art. 4   per art. 5   per art. 10

   AG01602401       Bergamo              Ricorso      no           si           no           si
   AG01606201       Castelli Calepio     Ricorso      no           si           no           si
   AG01614601       Oltre il Colle       Ricorso      no           si           no           si
   AG01619501       Schilpario           Ricorso      no           si           no           si

                                                            15
Nel seguito si descrivono       AG01606201_Castelli              AG01614601_Oltre il
gli interventi che sono stati      Calepio                          Colle
realizzati dal Gestore d’Am-
                                      Per questo agglomerato           Per questo agglomerato
bito nel corso degli anni 2013
                                   sono stati previsti 3 inter-     sono stati previsti 3 inter-
– 2019 (primo semestre)
                                   venti volti a dismettere due     venti per il collettamento di
   Gli interventi sono stati
                                   depuratori di Castelli Cale-     7 terminali non depurati e la
approvati con DELIBERA
                                   pio con collettamento dei        realizzazione dell’impianto
CONSIGLIO PROVINCIALE
                                   reflui al depuratore brescia-    di depurazione.
n. 98 del 16/12/2015 di Appro-
                                   no di Palazzolo sull’Oglio.         Ad oggi sono stati con-
vazione dell’Aggiornamento
                                   Gli interventi risultavano       clusi tutti gli interventi che
del Piano d'Ambito dell'ATO
                                   tutti conclusi a dicembre        collegano i terminali ed è
di Bergamo che contiene i
                                   2018.                            stato realizzato l’impianto di
Programmi di Intervento per
                                      Con la conclusione delle      depurazione. Si tratta di un
gli anni 2013 – 2015 (gli anni
                                   opere risultano dismessi i       impianto biologico della po-
2013 e 2014 erano già stati
                                   due impianti sottodimensio-      tenzialità di 9.000 AE di tipo
approvati con DELIBERA
                                   nati di Castelli Calepio ed i    tradizionale a fanghi attivi
CONSIGLIO PROVINCIALE
                                   reflui del comune (tranne la     con decantazione secondaria
n. 11 del 28/01/2013 - Piano
                                   parte di Castel dei Conti de-    attraverso sedimentatori a
Stralcio del Piano d’Ambito)
                                   purata da impianto locale)       pianta rettangolare. Il com-
e per gli anni 2018 – 2022.
                                   sono oggi trattati all’impian-   parto biologico si sviluppa su
                                   to di Palazzolo sull’Oglio       due linee, ognuna in grado di
AG01602401_Bergamo                 che è ubicato nel territorio     trattare una portata di refluo
  Per questo agglomerato           dell’ATO di Brescia.             equivalente a 4.500 A.E. co-
sono stati previsti 2 interventi      L’agglomerato impatta di-     stituita da vasche in serie di
per la dismissione di 3 termi-     rettamente sul Fiume Oglio       pre-denitrificazione e nitrifi-
nali non depuratiche si sono       appartenente al medesimo         cazione/ossidazione con ri-
conclusi a dicembre 2018.          Bacino. Gli Abitanti Equi-       circolo della miscela areata
   L’agglomerato impatta sui       valenti trattati a seguito de-   per la rimozione dell’azoto.
13 corpi idrici tutti apparte-     gli interventi realizzati sono     Sempre all’interno delle
nenti al bacino dell’ADDA.         pari a 9.777, corrisponden-      suddette vasche viene effet-
Gli Abitanti Equivalenti trat-     ti al carico dell’agglome-       tuata la rimozione del fosfo-
tati attraverso gli interventi     rato collettato a Palazzolo      ro per precipitazione chimi-
realizzati sono pari a 614.        sull’Oglio.                      ca attraverso l’aggiunta di

                                      16
reagenti. A valle delle due linee di trattamen-      clusi, l’ultimo intervento rimanente si conclu-
to biologico è presente una sezione di disin-        derà entro dicembre 2019.
fezione con ipoclorito di sodio. Il livello di          L’agglomerato impatta sul Torrente Brem-
trattamento raggiunto dall’impianto è di tipo        billa e sul Fiume Brembo.
terziario e rispetta la richiesta della Direttiva.
                                                        In conclusione attraverso il Programma
   L’agglomerato impatta direttamente sul
                                                     degli Interventi dal 2013 al 2018 sono stati
torrente Val Parina che appartiene al Sotto-
                                                     programmati 15 interventi per i 5 agglomera-
bacino del Brembo ed al Bacino dell’ADDA.
                                                     ti in infrazione comunitaria che consentono
Gli Abitanti Equivalenti trattati a seguito
                                                     di superare le criticità contestate all’ATO di
degli interventi realizzati sono pari a 6.011,
corrispondenti al carico dell’agglomerato col-       Bergamo nella Causa per un costo totale pari
lettato al nuovo impianto.                           a euro 14.517.967,07 ed un risultato otte-
                                                     nuto in termini di trattamento pari a 24.926
                                                     A.E. serviti attraverso l’eliminazione di 49
AG01619501_Schilpario
                                                     terminali non depurati e di 2 impianti di de-
   Per questo agglomerato è stato previsto 1         purazione sottodimensionati.
intervento per la chiusura di 8 terminali non
                                                       Gli interventi sono stati tutti realizzati dal
depurati.
                                                     Gestore d’Ambito Uniacque S.p.A. con la co-
  L’intervento si è concluso il 28/06/2016.
                                                     pertura garantita dalla tariffa d’Ambito e da
   Attraverso l’intervento i terminali sono          contributi regionali.
stati eliminati ed i reflui del comune di
                                                       Tutti gli importi indicati si intendono a
Schilpario sono stati collettati al nuovo im-
pianto di Colere che serve la Valle di Scalve.       consuntivo al 30/06/2019.
L’agglomerato “Valle di Scalve è oggetto del-
la Procedura 2017/2181 che verrà illustrata          Fabbisogni ulteriori
di seguito.
                                                        Gli interventi descritti nel precedente
   L’agglomerato “Schilpario” impatta diret-         paragrafo sono risolutivi della procedura
tamente sul Torrente Dezzo appartenente al           d’Infrazione oggi in fase di Causa, tuttavia
Bacino dell’OGLIO. Gli Abitanti Equivalenti
                                                     si segnalano 5 interventi sui terminali non
trattati a seguito degli interventi realizzati
                                                     depurati o sugli impianti che sono stati pro-
sono pari a 3.126, corrispondenti al carico
                                                     grammati nel PDI e sono già in fase esecu-
dell’agglomerato collettato al nuovo impian-
                                                     tiva e non sono comunque ad oggi oggetto
to di Colere.
                                                     della Causa.

Valbrembana AG01624601
                                                     Procedura 2017/2181
   Per questo agglomerato sono stati previsti
6 interventi per la dismissione di 34 terminali         Gli agglomerati interessati dalla procedu-
non depurati. 5 interventi sono ad oggi con-         ra 2017/2181 per l’ATO di Bergamo sono 4.

                                                                Infrazione
                                                     Fase                  Infrazione per Infrazione Infrazione
ID_AG                 AG_Nome                                   per                                              Note
                                                     infrazione            art. 4         per art. 5 per art. 10
                                                                 art. 3
                                                     Messa in
AG01607401            CISANO_BERGAMASCO                          no        si             no         si
                                                     mora
                                                     Messa in
AG01607801            VALLE_DI_SCALVE                            no        si             no         si
                                                     mora
                                                                           si ma per RL
                      S_GIOVANNI_BIANCO_             Parere                                                     Uscito nel
AG01618802                                                       no        c'è conformità no         si
                      PIAZZALUNGA                    motivato                                                   2019
                                                                           strutturale
                                                     Messa in
AG01619904            SERINA_VALPIANA-LEPRENO                    no        si             no         si
                                                     mora

                                                            17
AG01607401 _Cisano Bergamasco                    AG01619904_Serina_Valpiana-
   L’intervento previsto per questo agglome-     Lepreno
rato riguarda la chiusura di 5 terminali non        Per questo agglomerato sono presenti 2
depurati con collettamento al depuratore di      interventi che permettono di eliminare 1 ter-
Cisano Bergamasco Torchio. Il carico collet-     minale non depurato con carico maggiore di
tato è pari a 885 A.E. La conclusione dei        2.000 A.E. e il collettamento al depuratore di
lavori è prevista per il 30/11/2019.             Zogno. La chiusura del collettamento è pre-
  L’agglomerato impatta sul Torrente Sonna       vista per il 31/12/2020.
appartenente al Bacino dell’ADDA.                  L’agglomerato impatta sul Fiume Brembo
                                                 appartenente al Bacino dell’ADDA.
AG01607801_Valle di Scalve
                                                 Interventi programmati
   Gli interventi programmati e realizzati
per questo agglomerato hanno permesso, a            Gli interventi programmati nei Programmi
partire dal 2009 di realizzare l’intero siste-   di Intervento del Piano d’Ambito, PDI 1 2013
ma di collettamento della Valle di Scalve        – 2017 e PDI 2 2018 – 2022 hanno permesso
che raccoglie i reflui dei comuni di Azzone,     di sanare le criticità contestate dalla Commis-
Colere, Schilpario e Vilminore di Scalve con     sione Europea sia per la Procedura 2014/2059
trattamento all’impianto di Colere.              oggi divenuta Causa C668/19, sia per la proce-
                                                 dura 2017/2181 oggi in fase di Parere Motivato
  In particolare le opere realizzate nel corso
degli anni sono state 4 e hanno permesso la
chiusura di 11 terminali e la realizzazione      Fabbisogni ulteriori
del depuratore che serve la Valle di Scalve.       Gli ulteriori fabbisogni da programmare
  Restano da concludere interventi minori        nel prossimo PDI legati ad eventuali criticità
che dismetteranno 2 terminali ancora pre-        nel settore fognatura/depurazione saranno
senti.                                           sostanzialmente dovuti a:
   Si fa notare che il principale terminale di   • potenziamento di impianti sottodimen-
Azzone è stato collettato da Uniacque nel          sionati rispetto all’agglomerato,
settembre 2019 a seguito della presa in ca-      • dismissione di impianti non in grado di
rico della gestione che ha consentito al ge-       rispettare i limiti allo scarico con colletta-
store d’Ambito di poter intervenire sulle reti     mento ad altri impianti più adeguati,
fognarie comunali.                               • eliminazione di terminali in ambiente an-
  L’agglomerato impatta sul Torrente Dezzo         cora presenti, soprattutto nei territori di
appartenente al bacino dell’OGLIO.                 recente aggregazione da parte del gestore
                                                   d’Ambito,
AG01618802 _San Giovanni Bianco                  • realizzazione di estensioni di rete in picco-
Piazzalunga                                        le zone in agglomerato ancora sprovviste,
                                                 • potenziamento e miglioramento dell’effi-
   Gli interventi programmati per questo
                                                   cienza degli impianti attuali per il rispetto
agglomerato sono ad oggi tutti conclusi ed
                                                   dei limiti allo scarico
hanno permesso di collettare 15 terminali
                                                 • eliminazione delle acque parassite dalla rete
non depurati e di dismettere un impianto
                                                   fognaria per evitare sovraccarichi idraulici
di depurazione sottodimensionato. Tutto
                                                   e migliorare l’efficienza depurativa.
il carico dell’agglomerato è ad oggi collet-
tato all’impianto di depurazione di Zogno.
L’intervento ha permesso di servire quasi        Impatto sui corpi idrici. Corpi
4.000 A.E.                                       idrici presenti nell’ATO di Bergamo
  L’agglomerato impatta sul Fiume Brembo            Il territorio è interessato da 91 Corpi Idri-
appartenente al bacino dell’ADDA.                ci Superficiali per cui il PTUA della Regione

                                    18
Lombardia fornisce la caratterizzazione, il monito-
raggio e la classificazione. In particolare si tratta di:                                   N°           Carico trattato
                                                                  Classi agglomerato
                                                                                            depuratori   in A.E.
• 2 laghi
• 8 fiumi                                                         Maggiore di 10.000 A.E.   20           1.124.800
• 66 torrenti
                                                                  Tra 2.000 e 10.000 A.E.   27           153.163
• 10 rogge
• 5 canali artificiali                                            Tra 400 e 2.000 A.E.      38           24.746
In base alla classificazione dello Stato Ecologico indi-          Tra 50 e 400 A.E.         56           7.633
cata nel PTUA i corpi idrici si presentano oggi con le
                                                                  Minore di 50 A.E.         41           1.069
seguenti percentuali:
• Elevato 9%                                                      Totale                    182          1.311.411
• Buono 40 %
• Sufficiente 36 %
• Scarso 11 %
• Cattivo 1 %
• 3 % Non Classificabile

Descrizione degli agglomerati e rispettivi
depuratori presenti
   Nel territorio sono presenti 219 Agglomerati di cui
171 sono serviti da impianto di depurazione e 48 non
sono serviti da nessun trattamento depurativo. Di
questi 48 agglomerati, 47 hanno un carico inferiore
a 2.000 A.E. e solo 1 ha un carico maggiore di 2.000
A.E., si tratta dell’agglomerato “Serina-Valpiana-Le-
preno” di cui si è trattato nel paragrafo relativo all’in-
frazione europea.
   I 171 agglomerati sono serviti da 182 impianti di
depurazione. Un agglomerato può infatti essere ser-
vito da più di un impianto di depurazione. In totale
i depuratori presenti nel territorio trattano un carico
pari a 1.311.411 A.E.
  Si propone una sintesi del numero di depuratori e
del carico trattato suddiviso per classe di agglomerato.

                                                             19
Sovrapponendo gli agglomerati con i corpi idrici
interessati presenti sul territorio si ottiene la seguente
situazione.

CLASSE AGGLOMERATO                    N° DEPURATORI

Stato Ecologico elevato               15
Minore di 50 A.E.                     2
Tra 400 e 2.000 A.E.                  3
Tra 50 e 400 A.E.                     10
Stato Ecologico buono                 79
Maggiore di 10.000 A.E.               5
Minore di 50 A.E.                     19
Tra 2.000 e 10.000 A.E.               2
Tra 400 e 2.000 A.E.                  22
Tra 50 e 400 A.E.                     31
Stato Ecologico sufficiente           76
Maggiore di 10.000 A.E.               12
Minore di 50 A.E.                     19
Tra 2.000 e 10.000 A.E.               18
Tra 400 e 2.000 A.E.                  12
Tra 50 e 400 A.E.                     15                          Livello di            N°         Percentuale di
Stato Ecologico scarso                10                          Trattamento           Depuratori carico trattato
Maggiore di 10.000 A.E.               2                           Terziario avanzato    32            64,71%
Minore di 50 A.E.                     0                           Terziario             11            31,39%
Tra 2.000 e 10.000 A.E.               7                           Secondario avanzato   3             1,07%
Tra 400 e 2.000 A.E.                  1                           Secondario            34            2,08%
Tra 50 e 400 A.E.                     0                           Primario              99            0,74%
NC                                    2                           NC                    3             0,01%
Maggiore di 10.000 A.E.               1
Minore di 50 A.E.                     1                          Dalla tabella si evince che la grande maggioranza
Totale                                182                     del carico in termini di A.E. (96,10 %) è trattato da
                                                              impianti che hanno un livello di trattamento terziario
                                                              o terziario avanzato. Solo una minima percentuale ha
   Questo permette di individuare gli agglomerati di          un trattamento primario, tipicamente le fosse Imhoff
maggiore impatto sullo stato ecologico dei corpi idri-        posate in batteria o in serie.
ci e conseguentemente di programmare gli interven-
ti per migliorarne la qualità dei corpi idrici in stato
“scarso/sufficiente” e mantenerne la qualità dei corpi           Facendo un confronto tra il livello di trattamento e
idrici nello stato “buono/elevato” secondo gli obiettivi      lo stato ecologico dei corpi idrici si ottiene la seguente
individuati dal PTUA.                                         situazione.
                                                                 Dalla tabella si nota che la percentuale più eleva-
                                                              ta, il 61 % del carico trattato sul territorio impatta su
Descrizione dei livelli di depurazione                        corpi idrici che si trovano in uno stato ecologico “suf-
   Si propone una sintesi dei livelli di trattamento pre-     ficiente” benché i depuratori a servizio degli agglo-
senti nei depuratori a servizio degli agglomerati del         merati in oggetto abbiano dei trattamenti depurativi
territorio.                                                   terziari o anche più avanzati.

                                                             20
Obiettivo della programmazione
                                                                                     dei prossimi anni è senza dubbio
                                                                              quello di eliminare tutti i terminali non
                                                                                              depurati per raggiungere
                                                                                 il mantenimento e il miglioramento
                                                                                                         dei corpi idrici

   Questa analisi permette di individuare gli interventi              Dalla tabella si evince che su un carico totale di
necessari, alcuni dei quali già programmati, per mi-               1.332.779 A.E. a livello di agglomerati, dato dalla som-
gliorare l’efficienza depurativa e raggiungere gli obiet-          ma del carico depurato e del carico non depurato, solo
tivi di qualità individuati nel PTUA.                              l’1,6 % è ad oggi ancora recapitante direttamente nei
   Da notare che non è detto che esista una stretta cor-           corpi idrici senza un trattamento adeguato.
relazione tra lo scarico finale del depuratore, che rispet-          L’impatto sui corpi idrici è rappresentato da 86 ter-
ta i limiti previsti dalla normativa e lo stato ecologico          minali non depurati che recapitano in corpi idrici in
del corpo idrico. Potrebbero esserci anche altre moti-             Stato Ecologico “sufficiente” 68 dei quali in agglome-
vazioni legate alla presenza di sfioratori non adeguati.           rati minori di 400 A.E. e 14 terminali non depurati che
                                                                   recapitano in corpi idrici in Stato Ecologico “scarso”,
Terminali non depurati                                             tutti appartenenti ad agglomerati inferiori a 400 A.E..
  Sul territorio dell’ATO di Bergamo sono presenti
220 terminali non depurati (nel 2015 erano presenti                   Obiettivo della programmazione dei prossimi anni
327) così distribuiti.                                             è senza dubbio quello di eliminare tutti i terminali
                                                                   non depurati per raggiungere il mantenimento e il mi-
                                                                   glioramento dei corpi idrici.
                                           CARICO NON
CLASSE AGGLOMERATO         N° TERMINALI
                                           DEPURATO

Maggiore di 10.000                                                 Interventi programmati
                           8               809
A.E.                                                                  Con i due PDI approvati con il Piano d’Ambito 2015
Tra 2.000 e 10.000 A.E. 5                  3.585                   e la conseguente realizzazione degli interventi sono
Tra 400 e 2.000 A.E.       29              8.220                   stati sistemati la quasi totalità dei terminali presenti
Tra 50 e 400 A.E.          85              6.397                   negli agglomerati oggetto di Infrazione Comunitaria.
                                                                     Per gli agglomerati con carico maggiore di 2.000
Minore di 50 A.E.          93              2.357
                                                                   A.E. gli interventi sono in fase di esecuzione da parte
Totale                     220             21.368                  del gestore d’Ambito.

                                                              21
Sfioratori
                                            Nel territorio dell’ATO di Bergamo sono presenti
                                         2.280 sfioratori.
                                            Dalle tabelle seguenti si evidenzia il confronto fatto
                                         tra la presenza degli sfioratori e il loro possibile im-
                                         patto sullo stato ecologico dei corpi idrici.
La maggior parte degli sfioratori
recapita in corpi idrici in
                                         STATO ECOLOGICO                      N° Sfioratori
stato ecologico sufficiente che
dovranno raggiungere lo stato            elevato                              67
ecologico “buono” entro il 2021          buono                                495
                                         sufficiente                          1.329
                                         scarso                               293
                                         cattivo                              31
                                         NC                                   65
                                         Totale                               2.280

                                            La maggior parte degli sfioratori recapita in corsi
                                         d’acqua in Stato Ecologico “sufficiente”. Tali sfioratori
                                         dovranno comunque tutti essere adeguati alle dispo-
                                         sizioni del R.R. 06/2019 e quindi entro due anni dovrà
                                         essere predisposto un programma di riassetto.

                                            Facendo un confronto con gli obiettivi posti sullo sta-
                                         to ecologico dei corpi idrici si ha la seguente situazione.

                                         STATO ECOLOGICO E RELATIVO
                                                                                N° DI SFIORATORI
                                         OBIETTIVO
                                         elevato                              67
                                         mantenimento dello s. buono          67
                                         buono                                495
                                         mantenimento dello s. buono          495
                                         sufficiente                          1.329
                                         buono al 2021                        1.265
                                         buono al 2027                        64
                                         scarso                               293
                                         buono al 2021                        293
                                         cattivo                              31
                                         buono al 2021                        31
                                         NC                                   65
                                         buono al 2021                        65
                                         Totale                               2.280

                                    22
La maggior parte degli sfioratori recapita in
corpi idrici in stato ecologico sufficiente che               Oltre il Colle: i lavori del nuovo
dovranno raggiungere lo stato ecologico “buo-                          depuratore (l'immagine
no” entro il 2021, quindi un obiettivo impor-                si riferisce allo stato del cantiere
tantissimo per il futuro è analizzare lo stato                             di circa un anno fa)
di questi sfioratori per capirne l’adeguatezza e
programmare eventuali interventi migliorativi.

Fabbisogno ulteriore
   Si richiama l’attenzione sul fatto che la sti-
ma del fabbisogno di risorse finanziare per po-
ter programmare il riassetto di reti e sfioratori
potrebbe superare le disponibilità date dagli
introiti tariffari. Il fabbisogno ulteriore in que-
sto caso è dettato dal fatto che spesso le reti
fognarie di tipo unitario sono interessate dalla
commistione di acque dei reticoli idrici mino-
ri e dovrà essere fatta una analisi approfondita
per individuare gli interventi per cui potrebbe
non essere sufficiente la copertura garantita
dalla tariffa d’ambito.
   Tali interventi di riassetto delle reti fognarie e
degli sfioratori sono strettamente collegati alla
rete di drenaggio extra agglomerato di compe-
tenza di altri enti e non del gestore del SII.

                                                        23
Idropotabile

Il metodo tariffario per il terzo periodo
regolatorio sta prendendo forma
sulla base di tre pilastri:                                                  Donato Berardi,
efficientamento dei costi operativi,                                     Francesca Casarico,
sostenibilità ambientale,                                         Jacopo Misiti, Samir Traini,
riduzione del Water Service Divide.                                       Federico Zaramella
                                                                     Laboratorio Ref Ricerche

MTI3 il servizio idrico entra
nell’economia circolare
                         Ad inizio novembre è giunto a            Se il regolatore da un lato si è po-
                      conclusione il procedimento di           sto lungo un solco di stabilità e cer-
                      consultazione (402/2019/R/idr) av-       tezza della regolazione tariffaria,
                      viato da ARERA per la definizione        dall’altro ha prodotto un notevole
                      del nuovo metodo tariffario per il       sforzo di innovazione introducen-
                      terzo periodo regolatorio (MTI-3)        do elementi di assoluto rilievo volti
                      che andrà a coprire l’arco tempo-        alla promozione dell’efficientamen-
                      rale dei prossimi 4 anni, dal 2020       to delle gestioni e della sostenibili-
                      al 2023.                                 tà ambientale delle scelte di inve-
                         Nella sua generalità, il docu-        stimento, andando a correggere,
                      mento sottoposto al vaglio degli         almeno parzialmente, alcuni limiti
                      operatori conferma i criteri guida       dell’attuale matrice degli schemi
                      dei precedenti periodi regolatori,       regolatori.
                      con un metodo tariffario di ma-             Il cap alla crescita delle tariffe
                      trice nazionale omogenea a carat-        viene individuato attraverso una
                      tere asimmetrico al fine di tenere       logica Totex, che sostituisce quella
                      in considerazione eventuali spe-         legata ai soli costi operativi, l’effi-
                      cificità locali, nonché le decisioni     cientamento della gestione è ricer-
                      programmatiche degli Enti di go-         cata attraverso l’introduzione di un
                      verno d’ambito (EGA). Si conferma        meccanismo progressivo di corre-
                      ancora la durata quadriennale del        zione della marginalità, la soste-
                      periodo regolatorio, con un aggior-      nibilità ambientale è promossa at-
                      namento a cadenza biennale, e la         traverso una serie di incentivi (per
                      facoltà di una eventuale revisione       ora solo accennati) lungo quattro
                      infra periodo dietro motivata istan-     direttrici principali, che vanno
                      za dell’EGA che certifichi il caratte-   dal contenimento dei consumi di
                      re straordinario di eventi capaci di     energia elettrica, alla riduzione
                      pregiudicare l’equilibrio economi-       dell’uso della plastica nel consumo
                      co-finanziario della gestione.           di acqua potabile, al recupero di

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energia e materia (si pensi su tutti al tema       co” a quella che dovrebbe essere considerata
del trattamento dei fanghi di depurazione),        la frontiera di costo efficiente.
al riuso dell’acqua depurata a fini agricoli e        Diverse le considerazioni che emergono
industriali.                                       dall’analisi del tentativo di ARERA di intro-
   In questo senso, con il MTI3 il settore         durre un meccanismo di efficientamento nel
idrico integrato entra di diritto nell’ambito      settore idrico.
dell’economica circolare.                             Prima di tutto si tratta di una formulazio-
   Un ulteriore elemento di novità riveste         ne di una funzione di costo riferito al servizio
l’obiettivo di ridurre l’annosa questione del      idrico integrato verticalmente (acquedotto
Water Service Divide attraverso la previsio-       comprensivo dell’adduzione, fognatura, de-
ne di un approccio semplificato nel ricono-        purazione) e quindi difficilmente applicabile
scimento dei costi per le gestioni rimaste         tout court ai soggetti che gestiscono solo un
indietro nell’applicazione della regolazione       segmento del servizio. Se così fosse il caso, la
nazionale, ovvero per quelle situazioni, prin-     mancata disponibilità di alcune variabili per
cipalmente collocate nel Meridione, in cui         la stima del costo di produzione (si pensi agli
vi sia una manifestata e perdurante carenza        Abitanti Equivalenti per il grossista) farebbe
informativa riguardo ai dati e gli atti neces-     ricadere tali tipologie di gestioni nel cluster
sari a elaborare le predisposizioni tariffarie     di costo più efficiente, con l’applicazione di
secondo gli schemi regolatori standard: lo         fattori di sharing favorevoli e senza un reale
scopo è quello di favorire la convergenza          controllo sull’efficienza dei costi operativi.
di alcune aree del Paese, caratterizzate da           Un secondo elemento di attenzione verte
elevata frammentazione gestionale e bassi          sulla mancata “neutralizzazione” dei costi
livelli qualitativi del servizio, verso quelle     passanti, in particolare oneri per mutui e ca-
più avanzate nell’adozione della regolazione.      noni, e dell’effetto del fondo ripristino beni
Misure di semplificazione, accompagnate da         di terzi prima di stimare la frontiera di costo
eventuali penalizzazioni per incentivarne la       efficiente: una scelta questa che tenderebbe a
compliance, che nelle intenzioni di ARERA          favorire l’utenza finale ma che potrebbe con-
avranno una tempistica limitata e ben defi-        cretizzare situazioni eccessivamente penaliz-
nita prima di entrare definitivamente nella        zanti per quelle gestioni che detengono solo
matrice regolatoria di tipo ordinario.             una quota delle infrastrutture del servizio.

Alla ricerca dell’efficienza sui                   Incentivi alla sostenibilità
costi operativi                                    ambientale: il servizio idrico
   Dopo 7 anni dalla prima regolazione tarif-      entra nell’economia circolare
faria, e come più volte auspicato, per il terzo       Sotto il profilo dell’efficienza e della soste-
periodo regolatorio ARERA propone l’intro-         nibilità ambientale ARERA interviene lungo
duzione di un meccanismo di efficientamen-         due versanti: il primo in una logica di pro-
to sul versante dei costi operativi.               mozione d’interventi infrastrutturali finaliz-
   E’ un passo importante, che va nella giu-       zati a contenere i costi dell’ energia elettri-
sta direzione di chiedere alle gestioni più ef-    ca, il secondo anche attraverso un aumento
ficienti la restituzione in tariffa di una quo-    della quota di margine (sharing) lasciata al
ta, variabile in funzione della distanza dalla     gestore sulle “altre attività idriche” stretta-
curva dei costi ritenuti efficienti, dei margini   mente legate alla sostenibilità ambientale, in
stimati; in questo senso dunque si tratta di       particolare per quanto concerne il recupero
un meccanismo non eccessivamente invasi-           di energia e di materie prime mediante in-
vo, in quanto tende a correggere l’eventuale       frastrutture idriche e la diffusione di energia
differenziale emergente tra costo effettivo e      da fonti rinnovabili per l’alimentazione degli
costo standard e non, al contrario, imponen-       impianti del SII nonché il riuso dell’acqua
do al gestore obiettivi di riallineamento “sec-    depurata (a fini agricoli o industriali), so-

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prattutto nei territori a elevato rischio di carenza idrica. Inoltre, ARERA
vuole incentivare il gestore ad adottare misure tese alla riduzione dell’uso
della plastica attraverso la promozione del consumo di acqua potabile
anche tramite l’installazione di fontanelle.

   MTI3, qualità tecnica e sostenibilità ambientale: l’economia circo-
lare entra nel settore idrico

   Per quanto concerne il meccanismo di efficientamento energetico,
ARERA intende introdurre un fattore di sharing (pari al 25%) sulla ri-
duzione del costo riconosciuto della fornitura di energia elettrica, solo
qualora i consumi di energia elettrica si siano ridotti rispetto alla media
dei 4 anni precedenti. In aggiunta, al fine di non rendere meno attratti-
vo l’avvio di progetti di contenimento dei consumi di energia, andrebbe
previsto che il risparmio sui costi dell’energia sia calcolato prescindendo
dalla variazione di prezzo di acquisto della fornitura. Qualora infatti un
gestore abbia comunque realizzato una certa riduzione nei volumi di chi-
lowattora consumati, questo potrebbe non ottenere alcun beneficio qua-
lora l’andamento dei prezzi di energia elettrica fosse sfavorevole, ossia
aumentasse in modo tale da compensare il risparmio legato alla riduzio-
ne nei volumi. Anche in questo caso, si tratta di un tentativo apprezzabile
di contenimento dei costi di un fattore produttivo così importante per lo
svolgimento del servizio, ma che secondo la nostra valutazione risulte-
rebbe troppo debole per incentivare reali interventi di efficientamento.
   Le altre direttici di intervento tese alla sostenibilità ambientale collo-
cano ufficialmente (a livello regolatorio) il settore idrico all’interno di un
quadro più ampio di promozione dei principi dell’economia circolare.
In questo senso, ARERA indica l’intenzione di determinare un set di in-
centivi specifici per ciascun asse di intervento, tenendo conto da un lato
dell’impatto che tali misure potranno comportare sugli obiettivi di quali-
tà tecnica del SII, oltre che dell’eventuale effetto sinergico negli altri set-
tori regolati (rifiuti), e dall’altro del livello d’innovazione degli interventi
proposti. Il regolatore lascia intendere che perseguirà un approccio di
neutralità tecnologica, responsabilizzando gli EGA riguardo la corretta
misurazione dei benefici netti per l’ambiente e l’utenza finale delle misure
che verranno programmate.

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