Tra paure e - speciale S.Natale 2019 - Parrocchia di Roveleto

Pagina creata da Edoardo Cavalli
 
CONTINUA A LEGGERE
Tra paure e - speciale S.Natale 2019 - Parrocchia di Roveleto
LA
VIA
speciale S.Natale 2019

  tra paure
                         e
                             speranza
Tra paure e - speciale S.Natale 2019 - Parrocchia di Roveleto
È Natale ogni volta
                          che sorridi a un fratello
                            e gli tendi la mano.
                            È Natale ogni volta
                           che rimani in silenzio
                           per ascoltare l’altro.
                            È Natale ogni volta
                       che non accetti quei principi
                         che relegano gli oppressi
                         ai margini della società.
                            È Natale ogni volta
                   che speri con quelli che disperano
                    nella povertà fisica e spirituale.
                            È Natale ogni volta
                         che riconosci con umiltà
                     i tuoi limiti e la tua debolezza.
                            È Natale ogni volta
                          che permetti al Signore
                   di rinascere per donarlo agli altri.
                                         Madre Teresa di Calcutta

Visitate il magnifico presepe esposto presso il centro parrocchiale a Roveleto
Tra paure e - speciale S.Natale 2019 - Parrocchia di Roveleto
BRILLA UNA LUCE
                                                                                                                        Don Umberto

Le paure sono molte, ma la speranza è          più voglia né forza per agire e progettare.    Anche a Natale l’oscurità esiste.
una sola. All’intimo legame che esiste tra     In una parola senza vivere più.                Ma almeno per un giorno all’anno si può
loro abbiamo voluto dedicare questo nu-        Questo è, in fondo, la speranza: è l’arte      toccare con mano la sensazione che il
mero speciale de LA VIA.                       di vivere.                                     mondo sia una cosa migliore della realtà
Paure e speranza sono infatti stretta-         Una forza interiore, una grazia che viene      in cui viviamo.
mente unite.                                   da Dio e si trasforma in virtù.                Almeno un giorno all’anno ci viene resti-
Senza paure non nasce nemmeno la spe-          Non lasciamocela rubare, ci ripete tanto       tuito il meglio di quello che noi siamo.
ranza.                                         spesso Papa Francesco.                         Ed è esattamente questa emozione ad
Delle paure potremmo fare un lungo             Ma non basta non lasciarsela rubare.           accendere la speranza: che possa essere
elenco. A che servirebbe?                      Occorre anche nutrirla e farla crescere.       così per tutti, perché è giusto che lo sia
Le conosciamo già, e in fondo, ciascuno        Celebrare il Natale è occasione propizia       per tutti.
ha le sue.                                     per dare alimento alla nostra speranza.        Non è utopia. Ma possibilità.
Ma la speranza a volte resta una illustre      Se Dio si è fatto uomo significa che la no-    Perché l’essere tutti più buoni inizia da
sconosciuta.                                   stra umanità non è da buttare via e che le     un giorno preciso, ma può anche durare
È strano:                                      vicende della nostra vita non sono corro-      a lungo.
Essa abita in noi, riempie il nostro cuore e   se dal tarlo dell’insignificanza.              Se la speranza è figlia della paura, è an-
la nostra mente in ogni scelta che faccia-     I nostri sforzi, i nostri desideri, i nostri   che madre del coraggio.
mo, in ogni gesto che impegna il nostro        progetti buoni non finiranno nel nulla.        Il coraggio di fare il bene, di praticare la
futuro.                                        Dio si è incarnato perché la nostra carne      giustizia e amare la verità.
Eppure lo fa in modo silenzioso.               opaca fosse illuminata dalla sua luce.
Ci pare di non averla, ma essa è lì.           È vero: a Natale c’è comunque chi è solo,      Buon Natale di speranza!
Se davvero non ci fosse resteremmo iner-       chi continua a lavorare, chi non ha nessu-
mi di fronte a quello che accade, senza        na tavola imbandita e muore di fame.                                 Don Umberto

  La natività di Cristo dipinta dalla scuola di Giotto nella Basilica di Assisi

                                                                  -3-
Tra paure e - speciale S.Natale 2019 - Parrocchia di Roveleto
SOFFRI, COMBATTI, TRASFORMATI E NON PERDERE LA SPERANZA
               Un viaggio nella resilienza, la capacità di resistere agli eventi dolorosi della vita
                                                                                                                       Daniela Germoni

Quando si parla di resilienza, l’immagine che trovo più suggestiva è quella dell’ostrica,
        che di fronte ad un granello di sabbia che entra, la ferisce e la irrita,
    pazientemente comincia a rivestire l’intruso con parti di sé: la madreperla.
Ciò che all’inizio serviva a proteggere         le tappe per conseguirle; imparando ad           dell’evento e del proprio dolore all’in-
la conchiglia da quel che la infastidiva e      accettare che il cambiamento fa parte            terno della propria storia e del proprio
feriva, diventa un gioiello prezioso e ini-     della vita e sviluppando una rete di con-        sistema di relazioni, una metamorfosi
mitabile. La perla è il frutto della trasfor-   nessioni sociali e relazioni positive dentro     nella rappresentazione della ferita. Que-
mazione che l’ostrica riesce a compiere         e fuori la famiglia.                             sta duplice elaborazione, la cicatrizzazio-
affrontando il dolore.                                                                           ne della ferita e la ridefinizione della sua
                                                RESILIENTI, MA NON DA SOLI.                      rappresentazione, dovranno procedere
SUPERARE LE DIFFICOLTA’, ISTRU-                                                                  parallelamente perché si realizzi la ripa-
ZIONI PER L’USO.                                 Secondo il neuropsichiatra Cyrulnik, nato
                                                                                                 razione. Se l’altro di fronte al dolore non
                                                nel 1937 da genitori ebrei di origini russe
                                                                                                 ascolta, nega la possibilità di prendersi
Resilienza è quindi la capacità di utiliz-      (deportati nei campi di concentramen-
                                                                                                 tempo per attraversarlo e da questo tro-
zare le proprie risorse interne ed esterne      to), occorrono due colpi per provocare
                                                                                                 vare le risorse per ricostruirsi, la ferita
per ricostruirsi e riorganizzare positiva-      un trauma: un evento reale e il significato
                                                                                                 può rimanere aperta anche se nascosta.
mente la propria vita dopo aver vissuto         che ad esso viene dato. Il primo, l’evento
                                                                                                 La comunità può quindi essere molto im-
situazioni difficili, che avrebbero potuto      reale, provoca il dolore della ferita e la la-
                                                                                                 portante nel supportare chi soffre: può
generare un esito negativo. Essere resi-        cerazione della mancanza e della perdita;
                                                                                                 permettere di condividere il dolore, go-
lienti però non significa non venire tocca-     il secondo, in quanto significato che vie-
                                                                                                 vernarlo, renderlo comprensibile e attri-
ti dagli eventi stressanti o dolorosi della     ne attribuito all’evento, suscita sofferen-
                                                                                                 buirgli un significato, contribuendo all’in-
vita, ma riguarda il modo in cui questi         za collegata a vissuti di abbandono, di di-
                                                                                                 tegrazione della ferita nella storia di chi
vengono affrontati. È una capacità che          versità, di inferiorità e si rispecchia nello
                                                                                                 l’ha vissuta.
consente di gestire positivamente l’im-         sguardo dell’altro, collocandosi sul piano
                                                                                                 Non basta la dimensione comunitaria per
patto dell’evento doloroso. La resilienza       delle relazioni.
                                                                                                 superare gli eventi critici, occorre anche
è una qualità che può essere appresa e in-      Per elaborare il primo colpo, il corpo e la
                                                                                                 la fiducia nel futuro. La speranza è impor-
crementata, lavorando su un’immagine            memoria devono attraversare un lento
                                                                                                 tante perché dà forza alla motivazione di
positiva di sé, sulla fiducia nelle proprie     processo di riparazione e cicatrizzazio-
                                                                                                 cambiamento; senza speranza non si rie-
capacità e risorse; progettando realisti-       ne. Per elaborare il secondo è necessaria
                                                                                                 sce ad essere resilienti.
camente le proprie mete e pianificando          invece una ridefinizione del significato

                                                                    -4-
Tra paure e - speciale S.Natale 2019 - Parrocchia di Roveleto
QUANDO UN PADRE PERDE UN FIGLIO, PERDE OGNI PAURA
                                  se sceglie di trasformare in amore il proprio dolore.

C’era una volta Gianpietro e la sua “vita       quel momento lei abbia “perso” anche          con suo figlio? Lei che incontra tanti ge-
perfetta”: manager di successo, una mo-         la sua. Che nome ha la speranza a cui si      nitori e ragazzi, cosa crede che sbaglino
glie e tre figli .                              è aggrappato?                                 i padri oggi?
Poi una sera del 2013 arriva una telefona-
ta e tutto si sgretola: suo figlio Emanuele,    All’inizio mi ha tenuto in vita l’amore per   Un genitore ama un figlio più della sua
16 anni, per colpa di una pasticca di LSD       mio figlio, l’amore per mia moglie e per le   vita, ma spesso agisce d’impulso quan-
si è gettato nel fiume.                         mie figlie. Successivamente si è aggiunto     do il figlio sbaglia. Dobbiamo cambiare
E proprio da quel fiume - tanto amato da        l’amore per tutti quei ragazzi e ragazze      solo il modo di porci nei confronti dei figli
Emanuele che da bambino si divertiva a          che abbraccio alla fine di ogni incontro.     e prima di correggerli chiedergli: “Come
liberare in quelle acque i suoi pesciolini      Direi che la scelta d’amore ha evitato che    stai?”
rossi, invece di farli morire nello stagno di   la disperazione si impossessasse di me.
                                                                                              Per superare un dolore tanto grande
casa - riparte la vita di suo padre.
                                                Penso che una volta diventati genitori la     come quello della perdita di un figlio
Oggi c’è un nuovo Giampietro, rinato dal-
                                                paura più grande sia quella di perdere i      c’è un’unica strada: donarsi con amore.
le ceneri come la leggendaria Fenice: si è
                                                figli. Oggi - che quella paura ha dovuto      Così diceva l’ex vescovo di Piacenza (Lu-
risollevato trasformando il suo dolore in
                                                guardarla in faccia - di cosa ha paura?       ciano Monari) a cinque famiglie di Rove-
energia, andando in giro per l’Italia a par-
                                                                                              leto che hanno perso i figli giovanissimi
lare ai ragazzi.                                Un padre che perde un figlio perde ogni       mentre andavano in pulmino in vacanza
Quei ragazzi che tanto assomigliano al          paura, se sceglie di trasformare in amore     nell’estate del 2000...
figlio: stessa età, stessi sogni e stesse       il proprio dolore.
paure che a volte portano a percorrere          Più che una paura, forse mi è rimasto un      Non conoscevo questa frase del Vescovo,
stupide strade. Ghidini è fondatore di          timore. Quello di perdere l’umiltà. Infatti   che penso che l’abbia letta in qualche li-
“Pesciolino Rosso”, associazione a sup-         quando ogni giorno della tua vita hai per-    bro, perché non credo che possa portare
porto dei giovani e autore di due libri:        sone che piangendo ti abbracciano e ti        la propria esperienza.
“Lasciami Volare” e “Era tutto perfetto”.       ringraziano per quello che fai, c’è sempre    Ma sono pienamente d’accordo. Solo do-
                                                il rischio che l’Ego si impossessi di te.     nando il nostro amore agli altri, potremo
Gianpietro, il 24 novembre 2013 suo fi-                                                       trasformare il nostro dolore in unguento
glio ha perso la vita e immagino che in         Si è mai chiesto se ha sbagliato qualcosa     per lenire le loro ferite.

                              CHI È IL PESCIOLINOROSSO: Un’associazione nata a supporto dei giovani
                              Siamo una Fondazione che ha come scopo principale il sostegno dei giovani nella forma
                                                          di divulgazione e sostegno di attività di sviluppo e crescita.
                                    Gianpietro Ghidini fondatore dell’associazione sarà nostro ospite presso il centro
                                                  parrocchiale per un incontro aperto a tutti, domenica 26 gennaio.

                                                                   -5-
Tra paure e - speciale S.Natale 2019 - Parrocchia di Roveleto
Il cantore degli ultimi
                                       teatro canzone in omaggio ad Enzo Jannacci

 Il grande cantante e artista milanese che per mezzo secolo, da Milano e per l’Italia, è stato il cantore e poeta degli
         ultimi, di chi era “scartato” dalla società e abbandonato nelle periferie geografiche ed esistenziali.
                              Enzo Jannacci ha difeso gli ultimi e promosso la loro dignità.

                                                quello dei diseredati o della vecchia Mi-      mo in coppia con Paolo Rossi con il brano
                                                lano, il mondo dello spirito di solidarietà    “I soliti accordi”.
                                                tipico del Nord e delle vecchi osterie abi-    Nel 1996 fa coppia in tv con Piero Chiam-
                                                tate da personaggi sanguigni e veraci.         bretti nella nuova edizione de “Il Laurea-
                                                Sul piano musicale vanno rilevate le espe-     to”.
                                                rienze di Jannacci come compositore di         Enzo Jannacci continua a lavorare nei
                                                colonne sonore. Citiamo per il cinema          maggiori teatri italiani con il suo enor-
                                                “Romanzo popolare” di Monicelli, “Saxo-        me repertorio ed insieme al figlio Paolo
                                                fone” di e con Renato Pozzetto, “Pasqua-       realizza, nel 1998, la raccolta completa-
                                                lino settebellezze”, che nel 1987 gli valse    mente restaurata e restilizzata “Quando
                                                una nomination all’Oscar come miglior          un musicista ride” edito dalla Sony Music
                                                colonna sonora e “Piccoli equivoci” di Ri-     Italia.
Enzo Jannacci nasce a Milano il 3 giugno        cky Tognazzi.                                  Nel 2001, dopo circa tre anni di lavoro
1935. A dispetto della sua immagine pub-        Nel 1989 partecipa per la prima volta al       continuativo e dopo sette anni di assen-
blica bizzosa e stravagante, Jannacci è         Festival di Sanremo con “Se me lo dice-        za, propone al grande pubblico il suo ul-
stato un uomo di grande rigore e sensibi-       vi prima”, il contributo di un importante      timo lavoro di studio; un cd di 17 brani,
lità umana. Laureatosi in medicina all’U-       cantautore italiano alla lotta contro la       quasi tutti inediti, di enorme impatto
niversità degli studi di Milano, si è specia-   droga.                                         emotivo e sociale. Dedicato a suo padre,
lizzato in chirurgia generale, esercitando      Nel 1991 torna al Festival di Sanremo          “Come gli aeroplani” è destinato a diven-
la professione di medico chirurgo anche         con la canzone “La fotografia” in coppia       tare una pietra miliare della discografia
quando, baciato dal successo, avrebbe           con la grandissima Ute Lemper e riceve         italiana insieme a “Vengo anch’io, no tu
potuto lasciare tutto.                          il Premio della Critica Musicale, contem-      no”, “Quelli che...”, e “Ci vuole orecchio”.
La natura artistica di questo gran mila-        poraneamente realizza un nuovo LP con
nese lo portava verso l’esplorazione di un      gli arrangiamenti di Celso Valli, intitolato   Da tempo malato di cancro Enzo Jannac-
mondo che solo lui è riuscito a tratteggia-     “Guarda la fotografia”.                        ci muore a Milano il 29 marzo 2013 all’età
re con ironia e vena poetica ineguagliate:      Nel 1994 si ripresenta al Festival di Sanre-   77 anni.

                                           Sabato 29 febbraio per il ciclo UTOPIA
                        “ IL CANTORE DEGLI ULTIMI” teatro canzone in omaggio ad Enzo Jannacci
                               in ascolto del forte messaggio sociale del grande cantautore
                                      con Don Marco Rapelli e “ La banda dell’ortica”

                                                                    -6-
Tra paure e - speciale S.Natale 2019 - Parrocchia di Roveleto
Maria Madre della Speranza
                                         L’Annunciazione del Beato Angelico a S.Marco
                                                                                                                                   Gabriele Ziliani

                                       Una scala. Una scala in un convento.
                    Salendo gradino dopo gradino, piano piano ti trovi di fronte a un dipinto.
              Tu sali dal basso verso l’alto e la visione dell’affresco si svela dall’alto verso il basso.
 Puoi così vivere una delle emozioni più intense e intime che siano date da provare di fronte a un’opera d’arte.

La scala che nel convento di S. Marco a Fi-         braccia quasi imitando lo splendido gesto          Non c’è più il fondo oro e le figure non sono
renze porta al piano superiore ti conduce           orante di lei. Gli sguardi si penetrano reci-      più icone. Ma sono figure abitate dallo Spiri-
proprio davanti all’ Annunciazione dipinta          procamente e uniscono le anime, quasi pro-         to! Sono cioè reali ma trasfigurate, trasfigu-
dal domenicano Giovanni da Fiesole, detto           tetti nel loro tragitto dalla colonna corinzia     rate dalla armonia delle forme e soprattutto
il Beato Angelico, tra il 1440 e il 1450, nel pe-   in primo piano.                                    dalla luce. E’ la luce dell’invisibile, la luce di
riodo più vitale del Rinascimento.                  E Maria? La sua è un’attenzione stupita, rac-      Dio che si specchia nelle creature. La luce si
In realtà chi vede per la prima volta Firenze       colta, misteriosa, quasi paurosa verso l’an-       manifesta nel colore. In particolare due co-
dovrebbe venire proprio a S. Marco (ora è un        gelo. Ma nello stesso tempo sente di essere        lori, il verde della terra che tende al nero e
museo) per capire l’anima della città e per-        la piena di grazia e sente che diverrà la ma-      il bianco che illumina le cose e gli uomini. Il
cepire il “propellente spirituale” che spinse       dre di colui che regnerà sul mondo per sem-        bianco è il colore del “cielo”, il colore del do-
il rinascimento fiorentino ad illuminare l’ar-      pre. Il suo sguardo è al tempo stesso sbigot-      mani, il colore della speranza.
te e la cultura europee per i secoli a venire.      tito ma anche profetico, di prospettiva su         Cinquecento anni dopo la stesura dell’affre-
Ma non basterebbe questa Via Speciale ad            tutti i secoli e su tutta la storia. Lo sguardo    sco passeggiava per i corridoi di S. Marco,
illustrare i personaggi e le idee e la fede che     di Maria indica alla storia futura la speranza     dove visse per decenni come terziario do-
hanno animato questo luogo, da Cosimo e             del genere umano. La sua Fede le permette          menicano, colui che i fiorentini chiamano il
Lorenzo de Medici a Girolamo Savonarola,            di accogliere la Speranza e di “vedere”, sia       sindaco santo, Giorgio La Pira (1904-1977).
dal Poliziano a Pico della Mirandola.               pure in modo misterioso, la realizzazione          Egli fu profeta di speranza, facendo della
Basti però dire che, mentre in tutto il mondo       della speranza nei secoli e nella storia.          sua città un laboratorio di giustizia e di pace
l’anno civile inizia il primo gennaio, Firenze      Ma qual è la caratteristica che rende così         per il mondo. Ammirava il dipinto dell’Ange-
iniziava l’anno il 25 marzo, solennità dell’An-     coinvolgente questa opera? Direi il realismo       lico e ci ha regalato alcuni dei pensieri che
nunciazione, riconoscendo così che quell’           pieno di spiritualità.                             sono in questo articolo. Guardando all’An-
evento è la svolta qualitativa della storia del     Il Beato Angelico (così lo appellarono dopo        nunziata ci dice: “Vedete, fiorisce il mondo!
mondo.                                              la sua morte, ma fu beatificato da Giovanni        Mi dite c’è la guerra, la guerra non sarà mai
Ma siamo dunque davanti al dipinto. Il silen-       Paolo II nel 1982), come Giotto e Masaccio,        più! In quella piccola finestrella c’è il futuro
zio e il dialogo lo abitano. Maria e l’angelo       viene dal campagna di Firenze, dal Mugel-          dei millenni che si svolgeranno in conformi-
non aprono bocca ma gli sguardi, i gesti,           lo e dalla sua civiltà contadina. Tutti e tre      tà all’annuncio di Nazareth con l’Annunzia-
l’atteggiamento generano un’empatia dalla           portano nell’arte il vero, la realtà. La pittura   ta.
quale vieni catturato. L’ angelo, messagge-         dell’Angelico è solida, robusta, i volti sono      L’Annunziata m’ha sempre incantato, e
ro divino, manifesta la sua regalità con le         quelli dei suoi concittadini, i giardini sono      quando mi fecero Sindaco di Firenze di fron-
meravigliose ali multicolori, ma si abbassa         pieni di erbe e alberi reali, le architetture      te alle difficoltà mi dissi: ecco, la Speranza
al livello di Maria, anzi più giù, e incrocia le    sono le vere architetture fiorentine del 400.      è Maria!”.

                                                                         -7-
Tra paure e - speciale S.Natale 2019 - Parrocchia di Roveleto
Immagini dalla rassegna “UTOPIA”
                                               pensieri e foto da e con i nostri ospiti

                                      La COLOMBA è simbolo, per tante comunità culturali e religiose, di ARMONIA,
                                      l’ARMONIA è la cifra con cui esprimere un mondo migliore che rappresenta
                                      un’ UTOPIA, cioè un luogo felice verso cui tendere.
                                      L’AZZURRO esprime il desiderio di cambiare in meglio, o meglio l’animo di colo-
                                      ro che, insoddisfatti della realtà in cui sono, desiderano migliorarla.
                                      La COLOMBA ha la forma di libro che si apre, rappresenta la cultura come
                                      veicolo di conoscenza perchè la società possa migliorare.

“Don Salvatore, allora cappellano dell’Asinara, per               Dalla violenza non può nascere altro che violenza. Io sono con-
me è stato salvatore di nome e di fatto, con la sua               tento di essere stato sconfitto e di aver potuto nel dialogo con le
sensibilità, onestà e umanità verso di noi ci ha fatto            persone ritrovare, almeno così mi sembra, la mia umanità.
di nuovo sentire uomini.”                                                                                           Franco Bonisoli
Franco Bonisoli a Roveleto

   “Le gabbie peggiori sono quelle che ti crei tu. Quelle in cui non
             c’è spazio per la tua umanità. E non sono le carceri”.
                                                    Franco Bonisoli            “L’ironia è una dichiarazione di dignità. E’ l’affermazione della
                                                                                       superiorità dell’essere umano su quello che gli capita.”
“Non ho paura delle parole dei violenti                                                                       Lella Costa citando Romain Gary
 ma del silenzio degli onesti!”
                     Padre Pino Puglisi                                                                             “From duty to beauty.
                                                                                                    Dobbiamo passare a fonti rinnovabili
                                      “Se ognuno fa qualcosa, allora si può                        e smetterla di fare rifiuti col monouso.
                                                              fare molto.”             Dobbiamo fare diventare cool il comportarci bene”.
                                                       Padre Pino Puglisi                                                    Oscar Farinetti

“Poiché ogni persona è dignità e valore, questi diritti devono es-
sere riconosciuti ad ogni membro della società, senza discrimi-
nazione.”
Gherardo Colombo chiosando l’art. 3 della costituzione

                                                                                   Secondo me questo è il nostro futuro: passare dal desiderio
                                                                                      centrale del godere, il consumismo, a quello del durare,
                                                                                                    usando la creatività per salvare il pianeta.
                                                                                                                                Oscar Farinetti

                                                                       -8-
Tra paure e - speciale S.Natale 2019 - Parrocchia di Roveleto
CORAGGIO, ALLUNGA LA TUA MANO!
   La testimonianza di Paolo e Lella Garattini, tra la malattia che sconvolge e la Fede che illumina.
                                                                                                                          Erika Negroni
Solitamente sono i fatti violenti, tragici      Prima del mio radicale cambiamento ero          Paolo: Penso che Dio ci abbia scelto per
o ingiusti che mi sconvolgono dentro e          legato alla materialità, all’apparenza e mi     essere testimoni. Ha scelto noi ma pote
spesso mi lasciano senza parole, con le         vergognavo di farmi vedere in giro con          va scegliere chiunque altro, perché pur-
lacrime agli occhi.                             mia moglie segnata dalla malattia. Que-         troppo oggi le persone per credere devo-
                                                sto vergognarmi ti porta ad allontanarti,       no vedere. Non ci fermiamo a chiedere il
Stavolta no, è tutto diverso.                   a scappare. Era la paura di non essere          perché semplicemente questo è accadu-
Stavolta è la felicità che mi “scandaliz-       perfetto nella società, ma l’opera del Si-      to. Noi continuiamo ad allungare mano,
za”. Una felicità quasi spudorata, senza        gnore ti riporta sulla via giusta. Abbiamo      ad afferrare quella del Signore e a portare
condizioni, che si nutre di attimi e non        così scoperto che nella sofferenza si può       la testimonianza.
chiede nulla in cambio, perché - si sa - è      anche gioire e questo accade quando il
data solo in prestito.                          dolore si trasforma in amore.                   Spesso chi deve affrontare una malattia
                                                                                                viene definito “guerriero”. La tua Lella
E’ la felicità che respiri ascoltando Paolo     “Chiedete e vi sarà dato”. E a voi è acca-      la consideri una battaglia ?
ed Emanuela Garattini, terziari france-         duto. Lella non ti chiedi mai perché sia
scani, 35 anni di matrimonio di cui 29 anni     accaduto proprio a voi?                         Lella: Sì, per chi ha la sclerosi multipla
dei quali “accompagnati” dalla sclerosi                                                         è una battaglia ogni giorno, non esiste
                                                Lella: Non siamo andati a Lourdes per           ancora un farmaco che può fare guarire.
multipla di Emanuela. Lella, così cono-
                                                chiedere una grazia ma per ringraziare          Chiamarla battaglia per me non equivale
sciuta da tutti ( che a causa della malattia
                                                di tutti i doni ricevuti. Quando mi sono        a dargli un significato negativo: è sì una
ha perso la vista) dal 2016 ha visto la ma-
                                                immersa nella vasca non ho chiesto nul-         prova ma anche un dono che mi ha av-
lattia arrestare la sua corsa, dopo il pelle-
                                                la per me. Perché proprio io? Non lo so,        vicinato di più a Gesù. Tanti malati sono
grinaggio a Lourdes vissuto con il marito
                                                solo Dio lo sa. Non ho paura della morte,       arrabbiati con Dio ma sai che per il pros-
e amici: prima si alimentava e idratava
                                                può accadere in qualunque momento,              simo viaggio a Lourdes partiremo con tre
artificialmente, ora non più.
                                                ma so che lì inizia la vera vita e quel gior-   pullman?
La malattia non è sparita, ma i dolori di-
                                                no vorrei che fosse un giorno di festa. Ma       E tanti sono affetti dalla sclerosi.
sestesici e la tosse che rischiava di soffo-
                                                sono felice di questo dono perché così ho        Il libro che abbiamo scritto ha cambiato
carla sono un lontano ricordo. A colpire
                                                ancora tempo di portare la mia testimo-         in loro qualcosa, li ha avvicinati a Dio.
di loro non è lo stop della malattia ma il
                                                nianza.
cammino di fede che ha trasformato le
loro vite e in primis la loro coppia.

“Felicemente sposato”, così si legge sta-
to di WhatsApp di Paolo. Cos’è per voi la
felicità ?

Paolo: La felicità è amore, semplicemen-
te amore. Quando ami con il cuore ti sen-
ti sereno, forte e puoi affrontare qualun-
que cosa.
L’amore però deve essere alimentato,
partendo dal pensiero che oggi è un gior-
no di vita e puoi vedere la bellezza del
Creato, il Disegno di Dio.
Certo la vita di coppia è fatta anche di ar-
rabbiature ma non sono quelle che con-
tano. Ciò che conta sono gli attimi che
puoi condividere. E bisogna accontentar-
si di quello che il Signore ci dà.

La malattia fa paura e la sofferenza
-spesso- divide la coppia. Voi l’avete fat-
ta fiorire. Come?

Paolo: Ciò che divide è la paura di affron-
                                                                          PAOLO E LELLA GARATTINI
tare la malattia dell’altro.

                                                                    -9-
Tra paure e - speciale S.Natale 2019 - Parrocchia di Roveleto
TIME TO GROW UP
                                       #Crescere #Accrescere #Elevare

RAGAZZI DELLE MEDIE:
                                        SBULLONIAMOCI!
            Laboratorio di cyberbullismo e dintorni, a cura dell'Associazione La Ricerca
                                 22 gennaio- 29 gennaio- 5 febbraio ore 16.30-18.30

                                    IL CORPO RACCONTA
 Laboratori ludici sulla corporeità dedicato ai ragazzi/e di seconda e terza media e sull'amore da vivere in coppia
                               come mamma-figlia o papà-figlio (percorsi separati).
                                         14 -21-28 febbraio ore 17.00 -20.00

RAGAZZI DELLE SUPERIORI:
                                                    MUSICAL
                                        Percorso teatrale seconda edizione
                         a cura della Coop. Soc. L'Arco a partire dal mese di gennaio 2020

                                       DIVERSO DA CHI ?!
                    Laboratorio di teatro sociale a cura dell'attrice teatrale Marta Martinelli
                          20 gennaio - 27 gennaio - 3 febbraio ore 19-22 (cena inclusa)

   P e l l e g r i n a g g i                                                                            2 0 2 0
                           Dal 13 al 18 aprile 2020
                           CRACOVIA – CZESTOCHOWA – AUSCHWITZ
                           Nel centenario della nascita di San Giovanni Paolo II (1920-2020)
                           Cracovia, città nel sud della Polonia vicino al confine con la Repubblica Ceca, è nota per il suo centro
                           medievale ben conservato e per il quartiere ebraico. La città vecchia, circondata dal parco di Planty e dai
                           resti della cinta muraria medievale, ha come centro la maestosa Rynek Glówny (la piazza del mercato).
                           Qui sorgono il Mercato dei Tessuti, un grande centro di commercio costruito durante il Rinascimento, e la
                           basilica di Santa Maria, una chiesa gotica del XIV secolo.

                           Nella prima decade di agosto:
                           Pellegrinaggio a piedi per giovani a SANTIAGO DE COMPOSTELA

                           Santiago di Compostela è il capoluogo della regione della Galizia, nel nord-ovest della Spagna. È famo-
                           sa per essere la destinazione finale del cammino di Santiago, oltre che per essere il presunto luogo di
                           sepoltura dell’apostolo San Giacomo. Quelle che si crede siano le sue spoglie giacciono all’interno della
                           cattedrale, consacrata nel 1211, la cui facciata riccamente decorata con statue di pietra si apre verso
                           una grande piazza racchiusa dalle mura medievali della città vecchia.

                           Nella seconda decade di agosto: Pellegrinaggio in TURCHIA
                           Tra splendori dell’arte e testimonianza di una Chiesa minoritaria.
                           Il cristianesimo in Turchia è presente fin dalla predicazione apostolica. L’Anatolia ha dato i natali a San
                           Paolo (originario di Tarso); in essa si sono tenuti i primi sette Concili ecumenici della Chiesa; le «sette
                           Chiese dell’Apocalisse» di San Giovanni si trovano tutte nella regione; infine, vicino ad Efeso si trova
                           quella che la tradizione riconosce come la “casa di Maria”, luogo dove la madre di Gesù visse gli ultimi
                           anni.Oggi, tuttavia, in Turchia vi è una popolazione cristiana più ridotta che in ogni stato mediorienta-
                           le confinante (Siria, Iraq e Iran); ciò è dovuto principalmente alle migrazioni forzate delle popolazioni
                           cristiane greche, armene e assire della Turchia nel periodo della prima guerra mondiale. I cristiani sono
                           120.000 su una popolazione di 76.600.000 (2010) di persone (lo 0,2%).

                                                             - 10 -
ABBA’nDONARSI
                                               Quaresima 2020

Parole, musica e immagini per conoscere i martiri con Antonio Zanoletti, Paolo Costanzo e Don Umberto.

                              venerdì 6 marzo ore 21.00 EDITH STEIN
                 Edith Stein (Teresa Benedetta della Croce; Breslavia, 12 ottobre 1891 – Auschwitz, 9 agosto 1942)
                 è stata una monaca cristiana, filosofa e mistica tedesca dell’Ordine delle Carmelitane Scalze, vit-
                 tima della Shoah. Di origine ebraica, si convertì al cattolicesimo dopo un periodo di ateismo che
                 durava dall’adolescenza. Venne arrestata nei Paesi Bassi dai nazisti e rinchiusa nel campo di con-
                 centramento di Auschwitz-Birkenau dove, insieme alla sorella Rosa, terziaria carmelitana scalza,
                 nel 1942 venne trucidata. Nel 1998 papa Giovanni Paolo II la proclamò santa e l’anno successivo la
                 dichiarò patrona d’Europa. E’ patrona della Parrocchia di Roveleto di Cadeo, la festifvità di Santa
                 Teresa Benedetta della Croce ricorre ogni anno il giorno 9 agosto.

                      venerdì 13 marzo ore 21.00 MASSIMILIANO KOLBE
               Maksymilian Maria Kolbe (Zduńska Wola, 8 gennaio 1894 – Auschwitz, 14 agosto 1941) è stato un
               presbitero e francescano polacco che si offrì di prendere il posto di un padre di famiglia, destinato
               al bunker della fame nel campo di concentramento di Auschwitz. Kolbe crebbe in una famiglia reli-
               giosa, nella quale trovò sostegno e appoggio alla sua vocazione. Al centro della sua spiritualità pose
               la figura di Maria Immacolata, da lui intesa come tramite tra l’uomo e Dio, cui affidarsi con amore e
               fiducia. È stato beatificato nel 1971 da papa Paolo VI, che lo chiamò “martire dell’amore”, e quindi
               proclamato santo nel 1982 da papa Giovanni Paolo II.

                            venerdì 20 marzo ore 21.00 ETTY HILESUM
               Esther Hillesum, detta Etty (Middelburg, 15 gennaio 1914 – Auschwitz, 30 novembre 1943), è stata
               una scrittrice olandese di origine ebraica, vittima dell’Olocausto. Fu una ragazza ricca di interessi,
               caratterizzata da un’intelligenza spiccata e una sensibilità fuori dal comune. Nel 1942, lavorando
               come dattilografa presso una sezione del Consiglio Ebraico, ebbe anche la possibilità di salvarsi, ma
               decise, forte delle sue convinzioni umane e religiose, di condividere la sorte del suo popolo. Lavorò
               in seguito nel campo di transito di Westerbork come assistente sociale. Il 7 settembre 1943 tutta la
               famiglia, tranne Jaap, fu deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Etty, i genitori e il fratello
               Mischa morirono poco tempo dopo il loro arrivo ad Auschwitz.
                    venerdì 26 marzo ore 21.00 CHARLES DE FOUCAULD
               Charles Eugène de Foucauld, fratel Carlo di Gesù (Strasburgo, 15 settembre 1858 – Tamanrasset, 1º
               dicembre 1916), è stato un religioso francese, esploratore del deserto del Sahara e studioso della
               lingua e della cultura dei Tuareg. Pur essendo stato battezzato, Charles non aveva mai vissuto una
               vera e propria vita di fede, ma tornato in patria sentì il bisogno di conoscere meglio la religione
               cattolica. Iniziò, così, un cammino spirituale che, agli inizi del 1889, lo portò in Palestina, a Nazaret.
               Rimase affascinato da quella realtà e comprese di essere chiamato a vivere come “viveva la Santa
               Famiglia di Nazaret”. Padre Charles de Foucauld è stato beatificato da papa Benedetto XVI il 13 no-
               vembre 2005. Il papa ha affermato che la sua vita è “un invito ad aspirare alla fraternità universale”.

                                                       - 11 -
IL SILENZIO
                                                DALLA PAURA ALLA FAMILIARITÀ
                                                                                                                    p. Michele Di Monte
Capita spesso che chi salga a farmi visita       Si desidera, ma si fa di tutto per evitarlo.    visibile, come ebbe ad affermare san Gio-
nel mio piccolo eremo sui monti, soprat-         Appena ci si alza la mattina, subito si con-    vanni il Teologo, l’apostolo amato. Men-
tutto al momento dei saluti finali, se ne        trolla lo smartphone.                           tre si trovava in esilio sull’isola di Patmos,
esca in esclamazioni come: «Che mera-            Mentre ci si prepara il caffè, si ascoltano     nell’arcipelago della Grecia, nel giorno
viglia! Padre, ma lo sa che abita in un          le notizie alla tv.                             del Signore egli sentì dietro di sé «una
posto veramente fantastico. Che pace,            Non appena si sale in macchina, ecco che        voce potente, come di tromba che dice-
che silenzio. Vivrei volentieri qui accan-       si accende automaticamente l’autoradio.         va: quello che vedi scrivilo» (Ap 1,11).
to a lei».                                       Se invece si accetta l’iniziale disorien-        Il veggente, allora, si voltò «per vedere la
Effettivamente la prima cosa che colpi-          tamento del restare schiacciati sotto la        voce» (Ap 1,12), come dice il testo greco:
sce nella vita di un’eremita è proprio il        coltre del silenzio, se si supera la paura      blèpein ten phonèn che, a mio avviso, è
silenzio e la solitudine.                        dell’immobilismo e dell’improduttività          una delle espressioni più suggestive e ca-
Eppure, nonostante le entusiastiche              accettando di abitarlo con umiltà, ben          riche di senso di tutta la Bibbia. Non per
esclamazioni dei miei ospiti, nessuno,           presto si scopre che il silenzio non è una      ascoltare la voce, ma per vedere quella
almeno finora, si è fermato ad abitare           terra di morte, ma di incubazione. Luogo        Parola che nella carne si è fatta silenzio.
questo silenzio, perché questo affascina,        in cui si viene spogliati, trasformati, sem-    Forse oggi, come mai prima, si assiste a
ma al tempo stesso atterrisce. Ci attrae e       plificati e, per così dire, preparati all’in-   una logorrea di parole, non solo vuote
respinge.                                        contro con Dio.                                 o inutili, ma anche offensive e violente,
Nella vita cristiana il silenzio è il luogo      Nella basilica di sant’Ambrogio a Milano        specie sui social. Si parla perché si ha
dell’hypomoné, letteralmente il luogo            vi un dettaglio estremamente suggestivo         paura di stare in silenzio. In modo un po’
della sottomissione, in cui restare, porre       nell’antico ambone, ricomposto da Gu-           caustico san Girolamo, eremita, amante
radici. Come il seme che si consegna alla        glielmo da Pomo nel XII dopo il crollo di       del silenzio e appassionato della Parola,
terra, che vi si sottomette (nel vero senso      una campata. All’angolo ovest vi è un bel-      avvertiva: «fatica a fare silenzio chi non
della parola), e la abita non in vista di una    lissimo telamone che sostiene il peso del       ha mai imparato a parlare». Credo che
custodia statica, come il talento della pa-      luogo dell’ascolto. Un’immagine vera-           gli uomini della nostra epoca temano
rabola, ma di una fecondità illimitata, che      mente eloquente dell’orante che si lascia       tanto il silenzio proprio perché incapaci
porta il seme a morire per farsi “altro”.        sotterrare dal silenzio per sostenere e far     di comunicare veramente.
Una fecondità che non è capacita impren-         germinare la parola. Se vuole veramente         Ammoniva abba Isidoro di Pelusio, asce-
ditoriale – deriva a cui spesso sembrano         mettersi in ascolto di Dio, della sua Paro-     ta del IV secolo: «Una vita senza parola
scivolare anche molti uomini e donne di          la, il cristiano deve farsi silenzio; sotto-    può giovare più che una parola senza
Chiesa –, ma che è atteggiamento squisi-         stare al silenzio di un «mormorio di vento      vita», come a dirci, con la lapidaria sinte-
tamente spirituale del “rimanere sotto”.         leggero» (1Re 19,12) per reggere all’urto       ticità degli eremiti, che ciò che conta ve-
Il silenzio fa paura perché sembra schiac-       dirompente di una Parola che è «spada a         ramente non è né la parola né il silenzio,
ciarci. Ci avvolge da ogni parte, ci entra       doppio taglio» (Eb 4,12).                       ma la coerenza di vita. Questa ci regala
nella gola, ci riempie le viscere, sembra        Nel silenzio la parola di Dio si fa in qual-    la cittadinanza dei santi e la Familiarità
smorzarci il respiro e volerci annientare.       che modo tangibile, persino, oserei dire,       con Dio (Ef 2,19).

     vista dell’eremo degli Angeli                       padre Michele di Monte                      suonare tre volte e attendere
Il 4 Giugno 2014 si è costituita l’associazione senza scopo di lucro Eremo degli Angeli. L’associazione si prefigge di “valorizzare” e
promuovere la conoscenza, la tutela, e la salvaguardia dell’Eremo degli Angeli di Vendrogno in collaborazione con l’eremita
p. Michele Di Monte che, oltre a esserne il fondatore, lo abita e custodisce.
Questi obiettivi primari verranno perseguiti con: la promozione di un’attività di studio, di ricerca e di divulgazione in rapporto alla
storia e alla rilevanza spirituale e culturale della vita eremitica orientale e occidentale; la promozione di interventi di restauro, di
recupero o di miglioria che consentano la conservazione dell’Eremo e una fruizione più agevole per la vita di preghiera.
Per gli “Amici” l’eremo si impegna alla Preghiera: in modo particolare verrà celebrata una volta al mese una Santa Messa per loro.

                                                                    - 12 -
MINDFULNESS, L’ARTE DI IMPARARE AD ESSERE PRESENTI
                                   UN PRINCIPIO INTRINSECAMENTE CRISTIANO

La mindfulness, nella definizione condivi-    della vita e promuove la salute a livello    e della mente.
sa nell’ambito delle scienze umane, è la      fisico, mentale e relazionale.               Il sito PubMed (l’archivio universale degli
consapevolezza che emerge attraverso          Nella tradizione cristiana si parla di una   studi in campo biomedico) ha cominciato
il prestare attenzione intenzionalmente       mistica incarnata, di celebrazione del       a censire i lavori sulla mindfulness a par-
nel momento presente in modo non giu-         sacramento del momento presente (De          tire dal 1973 e negli ultimi anni le pubbli-
dicante, senza attaccamento, con curio-       Caussade), di meditazione non discorsi-      cazioni scientifiche sono aumentate in
sità ed amorevolezza.                         va (san Giovanni della Croce) e di mistica   modo esponenziale.
Mindfulness è un concetto antico.             dell’istante (José Tolentino Mendonca). Il   Pubblicazioni che hanno ben evidenziato
Espressioni di mindfulness si possono         teologo Karl Rahner ha affermato che “il     i numerosi benefici che tale pratica ap-
trovare nelle tradizioni contemplative di     cristiano del futuro sarà un mistico.        porta.
molte tradizioni spirituali.                  O non sarà”.                                 Queste pratiche possono essere effet-
Fondamentale è però il fatto che nume-        La pratica della mindfulness può essere      tuate in forma laica ma è possibile for-
rose ricerche condotte dalla psicologia       un’occasione per riscoprire la dimensione    nire spunti per praticare la mindfulness
occidentale hanno prodotto importanti         contemplativa della preghiera cristiana.     da una prospettiva spirituale cogliendo
evidenze, con migliaia di pubblicazioni       La pratica della mindfulness aumenta la      i punti di contatto con la preghiera con-
scientifiche, a supporto del fatto che pra-   capacità di gestire lo stress rafforzando    templativa cristiana.
ticare la mindfulness migliora la qualità     così il funzionamento generale del corpo

                   MINDFULNESS E PREGHIERA CONTEMPLATIVA
                 Percorso introduttivo all'apprendimento di pratiche di consapevolezza
                                - validate dalla psicologia occidentale -
          che favoriscono benessere personale, competenze relazionali e gestione dello stress.
            A cura di Marco Begarani (diacono permanente Diocesi di Fidenza) e don Umberto .
           6 incontri a cadenza settimanale alle ore 21 presso il centro parrocchiale di Roveleto.
                                         Costo del percorso: 50€.
                       23 gennaio - 30 gennaio - 6 febbraio - 13 febbraio -20 febbraio
                               info e prenotazioni presso la segreteria parrocchiale
                                                                - 13 -
Paura del “PER SEMPRE”
                             Giocando tutto per l’altro, si realizza in pienezza la libertà.
                                                                                                                        don Stefano

                     A Natale Dio diventa uomo come noi,
 questo grande mistero ci dice che la nostra carne diventa il cardine della Salvezza.
Dio diventando uno di noi ci mostra che        no investito la loro vita. In dieci anni ho      Quando non ci si dona fino in fondo, non
la nostra carne è in grado di ricevere la      accompagnato tante persone e, quelle             si condivide in profondità né si impara a
grazia del suo amore; nonostante i nostri      che si sono lasciate interrogare dal loro        progettare insieme, questo rende vulne-
limiti e le nostre fragilità la nostra carne   fallimento nella luce del Vangelo, le ho         rabili di fronte alle tensioni della vita ed
può assumere il dono di Dio per diventare      potute vedere rinascere, incominciare            espone al fallimento.
come lui.                                      una nuova vita, trovare pace, serenità, ri-
Con semplicità un canto popolare che           conciliazione. Ho potuto proprio consta-         Quelli che ho visto rialzarsi dopo il falli-
intoniamo spesso in Avvento e tempo di         tare come l’umanità ferita possa venire          mento sono proprio coloro che hanno
Natale ci dice che Dio si è fatto come noi     rigenerata dalla comunione d’amore con           avuto il coraggio di scelte definitive, per-
per farci come lui. Questa semplice verità     Gesù e ritrovare senso e pienezza di vita.       ché questo permette lo sviluppo della
è il motivo della gioia del Natale e della     La scelta che ha fatto Gesù incarnandosi         condivisione che porta a comprendersi
speranza che nasce con Gesù.                   ci indica la strada della rinascita.             nella diversità e a costruire insieme.
Gesù infatti nasce non per un’umanità
perfetta ed ideale, ma per l’umanità feri-     Gesù diventando uomo ha fatto una scel-          Noi cristiani chiamiamo questa realtà
ta, piagata non solo dal peccato, ma dai       ta radicale e definitiva: non si è tenuto si-    Comunione, realtà di grazia che nasce
fallimenti della vita. Con questo interven-    curezze e privilegi del suo essere Dio, ha       dal dono di sé che Gesù ha fatto nella sua
to vorrei cercare di offrire una parola di     scelto di essere semplicemente servo del         vita, a cominciare dalla scelta di nascere
speranza per i feriti dalla vita, per coloro   Padre confidando solo in Lui.                    bambino.
che hanno visto la loro serenità o i loro      È una scelta che la mentalità odierna fati-
sogni sgretolarsi, per la malattia o per       ca a comprendere, la cultura contempo-           Quindi coraggio, giocando tutto per l’al-
una relazione fallita.                         ranea tende a rifiutare le scelte definitive,    tro, sia esso la persona amata o Dio stes-
                                               perché sembra che tolgano la libertà.            so, non si perde la propria libertà, ma la
Il mio ministero di Giudice ecclesiastico      C’è in tanti la convinzione che solo le scel-    si realizza in pienezza! Il tempo del di-
mi mette sempre accanto a persone che          te revocabili tutelino la libertà. Ho invece     scernimento può essere lungo, ma solo
si rivolgono alla giustizia della Chiesa       potuto constatare che la provvisorietà           la definitività ci permettere di essere noi
dopo un fallimento, il fallimento del loro     rende solo più vulnerabili ed è la radice        stessi; di vivere in pienezza con senso nel-
matrimonio, la relazione su cui aveva-         del fallimento dei rapporti.                     la buona e nella cattiva sorte.

                                                                                               “Davanti a tanti tratti di cielo grigio,
                                                                                                        abbiamo bisogno di vedere
                                                                                                            la luce della speranza”.
                                                                                                                    (papa Francesco).

                                                                                                         I discepoli Pietro e Giovanni
                                                                                                       corrono al sepolcro il mattino
                                                                                                                  della resurrezione.

                                                                                                        opera di : Eugène Burnand .
                                                                                                      1898, olio su tela, 82×134 cm,
                                                                                                             Museo d’Orsay, Parigi.

                                                                  - 14 -
Un libro, un film, un teatro
                                                  La nostra pagina della cultura.

    IL LIBRO Giampietro Ghidini ERA TUTTO PERFETTO                                                     editore MONDADORI
                          Da adolescente di      ginare persino in un romanzo, un viaggio              gioia profonda e duratura.
                          modeste origini,       che lo condurrà a scoprire che quel giovane           In questo libro - in cui mi metto a nudo - non
                          Gianpietro sogna       sognatore non è ancora morto.                         ho lo scopo di insegnare o indicare una via,
                          di diventare ricco     Ma prima dovrà affrontare la prova più dura,          ma di raccontare come tutte le strade che
                          per aiutare i più      la perdita di un figlio, attraverso la quale          ho percorso, anche quelle che a posterio-
                          sfortunati.            comincerà a ritrovare se stesso.                      ri ritengo sbagliate, mi abbiano aiutato a
                          Si laurea, diven-      Scrive l’autore nella prefazione a Era tutto          conoscere me stesso e ad accrescere la mia
                          ta imprenditore,       perfetto: “Il libro che state per leggere non è       consapevolezza”.
                          guadagna molto         la storia di un padre né quella di un uomo alla
                          e investe in Borsa,    ricerca di se stesso.
                          ma dimentica la        È la storia di una sfida: testimoniare come
                          sua missione.          l’avventura dell’esistenza umana vada oltre
                          L’11 settembre         noi stessi e come senza amore e cura delle
2001 perde tutti i suoi beni e da lì comincia,   relazioni sia molto difficile dare quel senso
attraverso mille peripezie, difficili da imma-   alla nostra vita che possa condurci a una

    IL FILM                                          JOKER              un film di Todd Phillips
                         Arthur Fleck vive       sociale. Ma un giorno Arthur non ce la fa più          ma i vuoti strategici lasciati nel passato del
                         con l’anziana ma-       e reagisce violentemente, pistola alla mano.           personaggio, mescolando le indicazioni di
                         dre in un palazzone     Mentre la polizia di Gotham City dà la cac-            Alan Moore e Brian Bolland con la cronaca
                         fatiscente e sbarca     cia al clown killer, la popolazione lo elegge          vera americana e con l’omaggio al cinema
                         il lunario facendo      a eroe metropolitano, simbolo della rivolta            coevo di Scorsese, Re per una notte e Taxi
                         pubblicità per la       degli oppressi contro l’arroganza dei ricchi.          Driver in particolare.
                         strada travestito                                                              Parallelamente alla costruzione narrativa
                         da clown, in attesa     Si presenta con una carta, il Fleck di Todd            della maschera di Joker, siamo invitati ad
                         di avere il giusto      Phillips, ma non è una carta da gioco: è il            assistere alla costruzione interpretativa del
                         materiale per rea-      documento di una malattia mentale, che                 personaggio che Joaquin Phoenix compie
                         lizzare il desiderio    lo rende un emarginato, un rifiuto della so-           sotto i nostri occhi, trasformandosi fisica-
                         di fare il comico.      cietà, come ci dice la prima sequenza del              mente in altro da sé, aggiungendo energia
La sua vita, però, è una tragedia: ignorato,     film, sovrapponendo al suo volto la crona-             man mano che perde peso, liberandosi pro-
calpestato, bullizzato, preso in giro da da      ca di una città allo sbando, sommersa dalla            gressivamente dal diktat del sorriso social-
chiunque, ha sviluppato un tic nervoso che       spazzatura fisica e metaforica.                        mente conveniente (“It’s so hard to be Hap-
lo fa ridere a sproposito incontrollabilmen-                                                            py all the time”) per riscrivere radicalmente
te, rendendolo inquietante e allontanando        Ambientata nei primi anni ‘80, l’origin story          e alla propria maniera le regole della com-
ulteriormente da lui ogni possibile relazione    diretta, prodotta e co-scritta da Phillips col-        media della vita.

    IL TEATRO                                             BLACK LEATHER                                con Federico Buffa
                                                 Olimpiadi a Città del Messico, il 16 ottobre          Project for Human Rights. . Smith e Carlos,
                                                 1968, con i pugni alzati, i guanti neri (sim-         accolti alla San José perché bravi atleti, a loro
                                                 bolo del black power), i piedi scalzi (segno          volta studenti di Sociologia, portano il distin-
                                                 di povertà), la testa bassa e una collanina di        tivo e vogliono manifestare. Appena giù dal
                                                 piccole pietre al collo (“ogni pietra è un nero       podio la loro carriera sarà finita, bruciata, e la
                                                 che si batteva per i diritti ed è stato linciato”).   vita un inferno. Uno camperà lavando auto,
                                                 Smith e Carlos facevano parte dell’Olympic            l’altro come scaricatore al porto di New York
                                                 Project for Human Rights e decisero di corre-         e come buttafuori ad Harlem. A casa di Car-
                                                 re alle Olimpiadi nonostante il 4 aprile Martin       los minacce telefoniche. Sua moglie si uccide.
                                                 Luther King fosse stato assassinato (e molti          Solo molti anni dopo li riprenderanno a San
                                                 altri atleti avessero deciso di non partecipa-        José, come insegnanti di educazione fisica.
                                                 re). Tommie Smith arrivò primo (stabilendo il         Non erano due neri e un bianco a chiedere
                                                 nuovo record mondiale dei 200 metri), Carlos          rispetto e giustizia su quel podio, erano tre
                                                 terzo.                                                esseri umani.
                                                 Sul quel podio salì sul secondo gradino Peter
È una delle immagini più famose del Nove-                                                                  Federico Buffa porterà lo spettacolo
                                                 Norman, un australiano che per solidarietà
cento, quella in cui Tommie Smith e John                                                                            BLACK LEATHER
                                                 con i due atleti afro-americani indossò du-
Carlos si trovano sul podio dei 200 metri alle   rante la cerimonia la coccarda dell’Olympic                  a Roveleto il 26 marzo 2020

                                                                       - 15 -
E’ sempre l’ora della speranza,
                                                                            della fiducia,
                                                                            dell’amore.
                                                                            Tutto passa:
                                                                            l’amore resta.

                                                                                                Carlo Maria Martini

                                                    www.parrocchiaroveleto.it
Responsabile don Umberto Ciullo via Emilia 144, 29010 Roveleto di Cadeo Pc tel. 0523 509943 www.parrocchiaroveleto.it stampa: Puntodigitale Roveleto di Cadeo
Puoi anche leggere