Tra paure e - speciale S.Natale 2019 - Parrocchia di Roveleto
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È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. È Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. È Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. È Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. È Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. È Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri. Madre Teresa di Calcutta Visitate il magnifico presepe esposto presso il centro parrocchiale a Roveleto
BRILLA UNA LUCE Don Umberto Le paure sono molte, ma la speranza è più voglia né forza per agire e progettare. Anche a Natale l’oscurità esiste. una sola. All’intimo legame che esiste tra In una parola senza vivere più. Ma almeno per un giorno all’anno si può loro abbiamo voluto dedicare questo nu- Questo è, in fondo, la speranza: è l’arte toccare con mano la sensazione che il mero speciale de LA VIA. di vivere. mondo sia una cosa migliore della realtà Paure e speranza sono infatti stretta- Una forza interiore, una grazia che viene in cui viviamo. mente unite. da Dio e si trasforma in virtù. Almeno un giorno all’anno ci viene resti- Senza paure non nasce nemmeno la spe- Non lasciamocela rubare, ci ripete tanto tuito il meglio di quello che noi siamo. ranza. spesso Papa Francesco. Ed è esattamente questa emozione ad Delle paure potremmo fare un lungo Ma non basta non lasciarsela rubare. accendere la speranza: che possa essere elenco. A che servirebbe? Occorre anche nutrirla e farla crescere. così per tutti, perché è giusto che lo sia Le conosciamo già, e in fondo, ciascuno Celebrare il Natale è occasione propizia per tutti. ha le sue. per dare alimento alla nostra speranza. Non è utopia. Ma possibilità. Ma la speranza a volte resta una illustre Se Dio si è fatto uomo significa che la no- Perché l’essere tutti più buoni inizia da sconosciuta. stra umanità non è da buttare via e che le un giorno preciso, ma può anche durare È strano: vicende della nostra vita non sono corro- a lungo. Essa abita in noi, riempie il nostro cuore e se dal tarlo dell’insignificanza. Se la speranza è figlia della paura, è an- la nostra mente in ogni scelta che faccia- I nostri sforzi, i nostri desideri, i nostri che madre del coraggio. mo, in ogni gesto che impegna il nostro progetti buoni non finiranno nel nulla. Il coraggio di fare il bene, di praticare la futuro. Dio si è incarnato perché la nostra carne giustizia e amare la verità. Eppure lo fa in modo silenzioso. opaca fosse illuminata dalla sua luce. Ci pare di non averla, ma essa è lì. È vero: a Natale c’è comunque chi è solo, Buon Natale di speranza! Se davvero non ci fosse resteremmo iner- chi continua a lavorare, chi non ha nessu- mi di fronte a quello che accade, senza na tavola imbandita e muore di fame. Don Umberto La natività di Cristo dipinta dalla scuola di Giotto nella Basilica di Assisi -3-
SOFFRI, COMBATTI, TRASFORMATI E NON PERDERE LA SPERANZA Un viaggio nella resilienza, la capacità di resistere agli eventi dolorosi della vita Daniela Germoni Quando si parla di resilienza, l’immagine che trovo più suggestiva è quella dell’ostrica, che di fronte ad un granello di sabbia che entra, la ferisce e la irrita, pazientemente comincia a rivestire l’intruso con parti di sé: la madreperla. Ciò che all’inizio serviva a proteggere le tappe per conseguirle; imparando ad dell’evento e del proprio dolore all’in- la conchiglia da quel che la infastidiva e accettare che il cambiamento fa parte terno della propria storia e del proprio feriva, diventa un gioiello prezioso e ini- della vita e sviluppando una rete di con- sistema di relazioni, una metamorfosi mitabile. La perla è il frutto della trasfor- nessioni sociali e relazioni positive dentro nella rappresentazione della ferita. Que- mazione che l’ostrica riesce a compiere e fuori la famiglia. sta duplice elaborazione, la cicatrizzazio- affrontando il dolore. ne della ferita e la ridefinizione della sua RESILIENTI, MA NON DA SOLI. rappresentazione, dovranno procedere SUPERARE LE DIFFICOLTA’, ISTRU- parallelamente perché si realizzi la ripa- ZIONI PER L’USO. Secondo il neuropsichiatra Cyrulnik, nato razione. Se l’altro di fronte al dolore non nel 1937 da genitori ebrei di origini russe ascolta, nega la possibilità di prendersi Resilienza è quindi la capacità di utiliz- (deportati nei campi di concentramen- tempo per attraversarlo e da questo tro- zare le proprie risorse interne ed esterne to), occorrono due colpi per provocare vare le risorse per ricostruirsi, la ferita per ricostruirsi e riorganizzare positiva- un trauma: un evento reale e il significato può rimanere aperta anche se nascosta. mente la propria vita dopo aver vissuto che ad esso viene dato. Il primo, l’evento La comunità può quindi essere molto im- situazioni difficili, che avrebbero potuto reale, provoca il dolore della ferita e la la- portante nel supportare chi soffre: può generare un esito negativo. Essere resi- cerazione della mancanza e della perdita; permettere di condividere il dolore, go- lienti però non significa non venire tocca- il secondo, in quanto significato che vie- vernarlo, renderlo comprensibile e attri- ti dagli eventi stressanti o dolorosi della ne attribuito all’evento, suscita sofferen- buirgli un significato, contribuendo all’in- vita, ma riguarda il modo in cui questi za collegata a vissuti di abbandono, di di- tegrazione della ferita nella storia di chi vengono affrontati. È una capacità che versità, di inferiorità e si rispecchia nello l’ha vissuta. consente di gestire positivamente l’im- sguardo dell’altro, collocandosi sul piano Non basta la dimensione comunitaria per patto dell’evento doloroso. La resilienza delle relazioni. superare gli eventi critici, occorre anche è una qualità che può essere appresa e in- Per elaborare il primo colpo, il corpo e la la fiducia nel futuro. La speranza è impor- crementata, lavorando su un’immagine memoria devono attraversare un lento tante perché dà forza alla motivazione di positiva di sé, sulla fiducia nelle proprie processo di riparazione e cicatrizzazio- cambiamento; senza speranza non si rie- capacità e risorse; progettando realisti- ne. Per elaborare il secondo è necessaria sce ad essere resilienti. camente le proprie mete e pianificando invece una ridefinizione del significato -4-
QUANDO UN PADRE PERDE UN FIGLIO, PERDE OGNI PAURA se sceglie di trasformare in amore il proprio dolore. C’era una volta Gianpietro e la sua “vita quel momento lei abbia “perso” anche con suo figlio? Lei che incontra tanti ge- perfetta”: manager di successo, una mo- la sua. Che nome ha la speranza a cui si nitori e ragazzi, cosa crede che sbaglino glie e tre figli . è aggrappato? i padri oggi? Poi una sera del 2013 arriva una telefona- ta e tutto si sgretola: suo figlio Emanuele, All’inizio mi ha tenuto in vita l’amore per Un genitore ama un figlio più della sua 16 anni, per colpa di una pasticca di LSD mio figlio, l’amore per mia moglie e per le vita, ma spesso agisce d’impulso quan- si è gettato nel fiume. mie figlie. Successivamente si è aggiunto do il figlio sbaglia. Dobbiamo cambiare E proprio da quel fiume - tanto amato da l’amore per tutti quei ragazzi e ragazze solo il modo di porci nei confronti dei figli Emanuele che da bambino si divertiva a che abbraccio alla fine di ogni incontro. e prima di correggerli chiedergli: “Come liberare in quelle acque i suoi pesciolini Direi che la scelta d’amore ha evitato che stai?” rossi, invece di farli morire nello stagno di la disperazione si impossessasse di me. Per superare un dolore tanto grande casa - riparte la vita di suo padre. Penso che una volta diventati genitori la come quello della perdita di un figlio Oggi c’è un nuovo Giampietro, rinato dal- paura più grande sia quella di perdere i c’è un’unica strada: donarsi con amore. le ceneri come la leggendaria Fenice: si è figli. Oggi - che quella paura ha dovuto Così diceva l’ex vescovo di Piacenza (Lu- risollevato trasformando il suo dolore in guardarla in faccia - di cosa ha paura? ciano Monari) a cinque famiglie di Rove- energia, andando in giro per l’Italia a par- leto che hanno perso i figli giovanissimi lare ai ragazzi. Un padre che perde un figlio perde ogni mentre andavano in pulmino in vacanza Quei ragazzi che tanto assomigliano al paura, se sceglie di trasformare in amore nell’estate del 2000... figlio: stessa età, stessi sogni e stesse il proprio dolore. paure che a volte portano a percorrere Più che una paura, forse mi è rimasto un Non conoscevo questa frase del Vescovo, stupide strade. Ghidini è fondatore di timore. Quello di perdere l’umiltà. Infatti che penso che l’abbia letta in qualche li- “Pesciolino Rosso”, associazione a sup- quando ogni giorno della tua vita hai per- bro, perché non credo che possa portare porto dei giovani e autore di due libri: sone che piangendo ti abbracciano e ti la propria esperienza. “Lasciami Volare” e “Era tutto perfetto”. ringraziano per quello che fai, c’è sempre Ma sono pienamente d’accordo. Solo do- il rischio che l’Ego si impossessi di te. nando il nostro amore agli altri, potremo Gianpietro, il 24 novembre 2013 suo fi- trasformare il nostro dolore in unguento glio ha perso la vita e immagino che in Si è mai chiesto se ha sbagliato qualcosa per lenire le loro ferite. CHI È IL PESCIOLINOROSSO: Un’associazione nata a supporto dei giovani Siamo una Fondazione che ha come scopo principale il sostegno dei giovani nella forma di divulgazione e sostegno di attività di sviluppo e crescita. Gianpietro Ghidini fondatore dell’associazione sarà nostro ospite presso il centro parrocchiale per un incontro aperto a tutti, domenica 26 gennaio. -5-
Il cantore degli ultimi teatro canzone in omaggio ad Enzo Jannacci Il grande cantante e artista milanese che per mezzo secolo, da Milano e per l’Italia, è stato il cantore e poeta degli ultimi, di chi era “scartato” dalla società e abbandonato nelle periferie geografiche ed esistenziali. Enzo Jannacci ha difeso gli ultimi e promosso la loro dignità. quello dei diseredati o della vecchia Mi- mo in coppia con Paolo Rossi con il brano lano, il mondo dello spirito di solidarietà “I soliti accordi”. tipico del Nord e delle vecchi osterie abi- Nel 1996 fa coppia in tv con Piero Chiam- tate da personaggi sanguigni e veraci. bretti nella nuova edizione de “Il Laurea- Sul piano musicale vanno rilevate le espe- to”. rienze di Jannacci come compositore di Enzo Jannacci continua a lavorare nei colonne sonore. Citiamo per il cinema maggiori teatri italiani con il suo enor- “Romanzo popolare” di Monicelli, “Saxo- me repertorio ed insieme al figlio Paolo fone” di e con Renato Pozzetto, “Pasqua- realizza, nel 1998, la raccolta completa- lino settebellezze”, che nel 1987 gli valse mente restaurata e restilizzata “Quando una nomination all’Oscar come miglior un musicista ride” edito dalla Sony Music colonna sonora e “Piccoli equivoci” di Ri- Italia. Enzo Jannacci nasce a Milano il 3 giugno cky Tognazzi. Nel 2001, dopo circa tre anni di lavoro 1935. A dispetto della sua immagine pub- Nel 1989 partecipa per la prima volta al continuativo e dopo sette anni di assen- blica bizzosa e stravagante, Jannacci è Festival di Sanremo con “Se me lo dice- za, propone al grande pubblico il suo ul- stato un uomo di grande rigore e sensibi- vi prima”, il contributo di un importante timo lavoro di studio; un cd di 17 brani, lità umana. Laureatosi in medicina all’U- cantautore italiano alla lotta contro la quasi tutti inediti, di enorme impatto niversità degli studi di Milano, si è specia- droga. emotivo e sociale. Dedicato a suo padre, lizzato in chirurgia generale, esercitando Nel 1991 torna al Festival di Sanremo “Come gli aeroplani” è destinato a diven- la professione di medico chirurgo anche con la canzone “La fotografia” in coppia tare una pietra miliare della discografia quando, baciato dal successo, avrebbe con la grandissima Ute Lemper e riceve italiana insieme a “Vengo anch’io, no tu potuto lasciare tutto. il Premio della Critica Musicale, contem- no”, “Quelli che...”, e “Ci vuole orecchio”. La natura artistica di questo gran mila- poraneamente realizza un nuovo LP con nese lo portava verso l’esplorazione di un gli arrangiamenti di Celso Valli, intitolato Da tempo malato di cancro Enzo Jannac- mondo che solo lui è riuscito a tratteggia- “Guarda la fotografia”. ci muore a Milano il 29 marzo 2013 all’età re con ironia e vena poetica ineguagliate: Nel 1994 si ripresenta al Festival di Sanre- 77 anni. Sabato 29 febbraio per il ciclo UTOPIA “ IL CANTORE DEGLI ULTIMI” teatro canzone in omaggio ad Enzo Jannacci in ascolto del forte messaggio sociale del grande cantautore con Don Marco Rapelli e “ La banda dell’ortica” -6-
Maria Madre della Speranza L’Annunciazione del Beato Angelico a S.Marco Gabriele Ziliani Una scala. Una scala in un convento. Salendo gradino dopo gradino, piano piano ti trovi di fronte a un dipinto. Tu sali dal basso verso l’alto e la visione dell’affresco si svela dall’alto verso il basso. Puoi così vivere una delle emozioni più intense e intime che siano date da provare di fronte a un’opera d’arte. La scala che nel convento di S. Marco a Fi- braccia quasi imitando lo splendido gesto Non c’è più il fondo oro e le figure non sono renze porta al piano superiore ti conduce orante di lei. Gli sguardi si penetrano reci- più icone. Ma sono figure abitate dallo Spiri- proprio davanti all’ Annunciazione dipinta procamente e uniscono le anime, quasi pro- to! Sono cioè reali ma trasfigurate, trasfigu- dal domenicano Giovanni da Fiesole, detto tetti nel loro tragitto dalla colonna corinzia rate dalla armonia delle forme e soprattutto il Beato Angelico, tra il 1440 e il 1450, nel pe- in primo piano. dalla luce. E’ la luce dell’invisibile, la luce di riodo più vitale del Rinascimento. E Maria? La sua è un’attenzione stupita, rac- Dio che si specchia nelle creature. La luce si In realtà chi vede per la prima volta Firenze colta, misteriosa, quasi paurosa verso l’an- manifesta nel colore. In particolare due co- dovrebbe venire proprio a S. Marco (ora è un gelo. Ma nello stesso tempo sente di essere lori, il verde della terra che tende al nero e museo) per capire l’anima della città e per- la piena di grazia e sente che diverrà la ma- il bianco che illumina le cose e gli uomini. Il cepire il “propellente spirituale” che spinse dre di colui che regnerà sul mondo per sem- bianco è il colore del “cielo”, il colore del do- il rinascimento fiorentino ad illuminare l’ar- pre. Il suo sguardo è al tempo stesso sbigot- mani, il colore della speranza. te e la cultura europee per i secoli a venire. tito ma anche profetico, di prospettiva su Cinquecento anni dopo la stesura dell’affre- Ma non basterebbe questa Via Speciale ad tutti i secoli e su tutta la storia. Lo sguardo sco passeggiava per i corridoi di S. Marco, illustrare i personaggi e le idee e la fede che di Maria indica alla storia futura la speranza dove visse per decenni come terziario do- hanno animato questo luogo, da Cosimo e del genere umano. La sua Fede le permette menicano, colui che i fiorentini chiamano il Lorenzo de Medici a Girolamo Savonarola, di accogliere la Speranza e di “vedere”, sia sindaco santo, Giorgio La Pira (1904-1977). dal Poliziano a Pico della Mirandola. pure in modo misterioso, la realizzazione Egli fu profeta di speranza, facendo della Basti però dire che, mentre in tutto il mondo della speranza nei secoli e nella storia. sua città un laboratorio di giustizia e di pace l’anno civile inizia il primo gennaio, Firenze Ma qual è la caratteristica che rende così per il mondo. Ammirava il dipinto dell’Ange- iniziava l’anno il 25 marzo, solennità dell’An- coinvolgente questa opera? Direi il realismo lico e ci ha regalato alcuni dei pensieri che nunciazione, riconoscendo così che quell’ pieno di spiritualità. sono in questo articolo. Guardando all’An- evento è la svolta qualitativa della storia del Il Beato Angelico (così lo appellarono dopo nunziata ci dice: “Vedete, fiorisce il mondo! mondo. la sua morte, ma fu beatificato da Giovanni Mi dite c’è la guerra, la guerra non sarà mai Ma siamo dunque davanti al dipinto. Il silen- Paolo II nel 1982), come Giotto e Masaccio, più! In quella piccola finestrella c’è il futuro zio e il dialogo lo abitano. Maria e l’angelo viene dal campagna di Firenze, dal Mugel- dei millenni che si svolgeranno in conformi- non aprono bocca ma gli sguardi, i gesti, lo e dalla sua civiltà contadina. Tutti e tre tà all’annuncio di Nazareth con l’Annunzia- l’atteggiamento generano un’empatia dalla portano nell’arte il vero, la realtà. La pittura ta. quale vieni catturato. L’ angelo, messagge- dell’Angelico è solida, robusta, i volti sono L’Annunziata m’ha sempre incantato, e ro divino, manifesta la sua regalità con le quelli dei suoi concittadini, i giardini sono quando mi fecero Sindaco di Firenze di fron- meravigliose ali multicolori, ma si abbassa pieni di erbe e alberi reali, le architetture te alle difficoltà mi dissi: ecco, la Speranza al livello di Maria, anzi più giù, e incrocia le sono le vere architetture fiorentine del 400. è Maria!”. -7-
Immagini dalla rassegna “UTOPIA” pensieri e foto da e con i nostri ospiti La COLOMBA è simbolo, per tante comunità culturali e religiose, di ARMONIA, l’ARMONIA è la cifra con cui esprimere un mondo migliore che rappresenta un’ UTOPIA, cioè un luogo felice verso cui tendere. L’AZZURRO esprime il desiderio di cambiare in meglio, o meglio l’animo di colo- ro che, insoddisfatti della realtà in cui sono, desiderano migliorarla. La COLOMBA ha la forma di libro che si apre, rappresenta la cultura come veicolo di conoscenza perchè la società possa migliorare. “Don Salvatore, allora cappellano dell’Asinara, per Dalla violenza non può nascere altro che violenza. Io sono con- me è stato salvatore di nome e di fatto, con la sua tento di essere stato sconfitto e di aver potuto nel dialogo con le sensibilità, onestà e umanità verso di noi ci ha fatto persone ritrovare, almeno così mi sembra, la mia umanità. di nuovo sentire uomini.” Franco Bonisoli Franco Bonisoli a Roveleto “Le gabbie peggiori sono quelle che ti crei tu. Quelle in cui non c’è spazio per la tua umanità. E non sono le carceri”. Franco Bonisoli “L’ironia è una dichiarazione di dignità. E’ l’affermazione della superiorità dell’essere umano su quello che gli capita.” “Non ho paura delle parole dei violenti Lella Costa citando Romain Gary ma del silenzio degli onesti!” Padre Pino Puglisi “From duty to beauty. Dobbiamo passare a fonti rinnovabili “Se ognuno fa qualcosa, allora si può e smetterla di fare rifiuti col monouso. fare molto.” Dobbiamo fare diventare cool il comportarci bene”. Padre Pino Puglisi Oscar Farinetti “Poiché ogni persona è dignità e valore, questi diritti devono es- sere riconosciuti ad ogni membro della società, senza discrimi- nazione.” Gherardo Colombo chiosando l’art. 3 della costituzione Secondo me questo è il nostro futuro: passare dal desiderio centrale del godere, il consumismo, a quello del durare, usando la creatività per salvare il pianeta. Oscar Farinetti -8-
CORAGGIO, ALLUNGA LA TUA MANO! La testimonianza di Paolo e Lella Garattini, tra la malattia che sconvolge e la Fede che illumina. Erika Negroni Solitamente sono i fatti violenti, tragici Prima del mio radicale cambiamento ero Paolo: Penso che Dio ci abbia scelto per o ingiusti che mi sconvolgono dentro e legato alla materialità, all’apparenza e mi essere testimoni. Ha scelto noi ma pote spesso mi lasciano senza parole, con le vergognavo di farmi vedere in giro con va scegliere chiunque altro, perché pur- lacrime agli occhi. mia moglie segnata dalla malattia. Que- troppo oggi le persone per credere devo- sto vergognarmi ti porta ad allontanarti, no vedere. Non ci fermiamo a chiedere il Stavolta no, è tutto diverso. a scappare. Era la paura di non essere perché semplicemente questo è accadu- Stavolta è la felicità che mi “scandaliz- perfetto nella società, ma l’opera del Si- to. Noi continuiamo ad allungare mano, za”. Una felicità quasi spudorata, senza gnore ti riporta sulla via giusta. Abbiamo ad afferrare quella del Signore e a portare condizioni, che si nutre di attimi e non così scoperto che nella sofferenza si può la testimonianza. chiede nulla in cambio, perché - si sa - è anche gioire e questo accade quando il data solo in prestito. dolore si trasforma in amore. Spesso chi deve affrontare una malattia viene definito “guerriero”. La tua Lella E’ la felicità che respiri ascoltando Paolo “Chiedete e vi sarà dato”. E a voi è acca- la consideri una battaglia ? ed Emanuela Garattini, terziari france- duto. Lella non ti chiedi mai perché sia scani, 35 anni di matrimonio di cui 29 anni accaduto proprio a voi? Lella: Sì, per chi ha la sclerosi multipla dei quali “accompagnati” dalla sclerosi è una battaglia ogni giorno, non esiste Lella: Non siamo andati a Lourdes per ancora un farmaco che può fare guarire. multipla di Emanuela. Lella, così cono- chiedere una grazia ma per ringraziare Chiamarla battaglia per me non equivale sciuta da tutti ( che a causa della malattia di tutti i doni ricevuti. Quando mi sono a dargli un significato negativo: è sì una ha perso la vista) dal 2016 ha visto la ma- immersa nella vasca non ho chiesto nul- prova ma anche un dono che mi ha av- lattia arrestare la sua corsa, dopo il pelle- la per me. Perché proprio io? Non lo so, vicinato di più a Gesù. Tanti malati sono grinaggio a Lourdes vissuto con il marito solo Dio lo sa. Non ho paura della morte, arrabbiati con Dio ma sai che per il pros- e amici: prima si alimentava e idratava può accadere in qualunque momento, simo viaggio a Lourdes partiremo con tre artificialmente, ora non più. ma so che lì inizia la vera vita e quel gior- pullman? La malattia non è sparita, ma i dolori di- no vorrei che fosse un giorno di festa. Ma E tanti sono affetti dalla sclerosi. sestesici e la tosse che rischiava di soffo- sono felice di questo dono perché così ho Il libro che abbiamo scritto ha cambiato carla sono un lontano ricordo. A colpire ancora tempo di portare la mia testimo- in loro qualcosa, li ha avvicinati a Dio. di loro non è lo stop della malattia ma il nianza. cammino di fede che ha trasformato le loro vite e in primis la loro coppia. “Felicemente sposato”, così si legge sta- to di WhatsApp di Paolo. Cos’è per voi la felicità ? Paolo: La felicità è amore, semplicemen- te amore. Quando ami con il cuore ti sen- ti sereno, forte e puoi affrontare qualun- que cosa. L’amore però deve essere alimentato, partendo dal pensiero che oggi è un gior- no di vita e puoi vedere la bellezza del Creato, il Disegno di Dio. Certo la vita di coppia è fatta anche di ar- rabbiature ma non sono quelle che con- tano. Ciò che conta sono gli attimi che puoi condividere. E bisogna accontentar- si di quello che il Signore ci dà. La malattia fa paura e la sofferenza -spesso- divide la coppia. Voi l’avete fat- ta fiorire. Come? Paolo: Ciò che divide è la paura di affron- PAOLO E LELLA GARATTINI tare la malattia dell’altro. -9-
TIME TO GROW UP #Crescere #Accrescere #Elevare RAGAZZI DELLE MEDIE: SBULLONIAMOCI! Laboratorio di cyberbullismo e dintorni, a cura dell'Associazione La Ricerca 22 gennaio- 29 gennaio- 5 febbraio ore 16.30-18.30 IL CORPO RACCONTA Laboratori ludici sulla corporeità dedicato ai ragazzi/e di seconda e terza media e sull'amore da vivere in coppia come mamma-figlia o papà-figlio (percorsi separati). 14 -21-28 febbraio ore 17.00 -20.00 RAGAZZI DELLE SUPERIORI: MUSICAL Percorso teatrale seconda edizione a cura della Coop. Soc. L'Arco a partire dal mese di gennaio 2020 DIVERSO DA CHI ?! Laboratorio di teatro sociale a cura dell'attrice teatrale Marta Martinelli 20 gennaio - 27 gennaio - 3 febbraio ore 19-22 (cena inclusa) P e l l e g r i n a g g i 2 0 2 0 Dal 13 al 18 aprile 2020 CRACOVIA – CZESTOCHOWA – AUSCHWITZ Nel centenario della nascita di San Giovanni Paolo II (1920-2020) Cracovia, città nel sud della Polonia vicino al confine con la Repubblica Ceca, è nota per il suo centro medievale ben conservato e per il quartiere ebraico. La città vecchia, circondata dal parco di Planty e dai resti della cinta muraria medievale, ha come centro la maestosa Rynek Glówny (la piazza del mercato). Qui sorgono il Mercato dei Tessuti, un grande centro di commercio costruito durante il Rinascimento, e la basilica di Santa Maria, una chiesa gotica del XIV secolo. Nella prima decade di agosto: Pellegrinaggio a piedi per giovani a SANTIAGO DE COMPOSTELA Santiago di Compostela è il capoluogo della regione della Galizia, nel nord-ovest della Spagna. È famo- sa per essere la destinazione finale del cammino di Santiago, oltre che per essere il presunto luogo di sepoltura dell’apostolo San Giacomo. Quelle che si crede siano le sue spoglie giacciono all’interno della cattedrale, consacrata nel 1211, la cui facciata riccamente decorata con statue di pietra si apre verso una grande piazza racchiusa dalle mura medievali della città vecchia. Nella seconda decade di agosto: Pellegrinaggio in TURCHIA Tra splendori dell’arte e testimonianza di una Chiesa minoritaria. Il cristianesimo in Turchia è presente fin dalla predicazione apostolica. L’Anatolia ha dato i natali a San Paolo (originario di Tarso); in essa si sono tenuti i primi sette Concili ecumenici della Chiesa; le «sette Chiese dell’Apocalisse» di San Giovanni si trovano tutte nella regione; infine, vicino ad Efeso si trova quella che la tradizione riconosce come la “casa di Maria”, luogo dove la madre di Gesù visse gli ultimi anni.Oggi, tuttavia, in Turchia vi è una popolazione cristiana più ridotta che in ogni stato mediorienta- le confinante (Siria, Iraq e Iran); ciò è dovuto principalmente alle migrazioni forzate delle popolazioni cristiane greche, armene e assire della Turchia nel periodo della prima guerra mondiale. I cristiani sono 120.000 su una popolazione di 76.600.000 (2010) di persone (lo 0,2%). - 10 -
ABBA’nDONARSI Quaresima 2020 Parole, musica e immagini per conoscere i martiri con Antonio Zanoletti, Paolo Costanzo e Don Umberto. venerdì 6 marzo ore 21.00 EDITH STEIN Edith Stein (Teresa Benedetta della Croce; Breslavia, 12 ottobre 1891 – Auschwitz, 9 agosto 1942) è stata una monaca cristiana, filosofa e mistica tedesca dell’Ordine delle Carmelitane Scalze, vit- tima della Shoah. Di origine ebraica, si convertì al cattolicesimo dopo un periodo di ateismo che durava dall’adolescenza. Venne arrestata nei Paesi Bassi dai nazisti e rinchiusa nel campo di con- centramento di Auschwitz-Birkenau dove, insieme alla sorella Rosa, terziaria carmelitana scalza, nel 1942 venne trucidata. Nel 1998 papa Giovanni Paolo II la proclamò santa e l’anno successivo la dichiarò patrona d’Europa. E’ patrona della Parrocchia di Roveleto di Cadeo, la festifvità di Santa Teresa Benedetta della Croce ricorre ogni anno il giorno 9 agosto. venerdì 13 marzo ore 21.00 MASSIMILIANO KOLBE Maksymilian Maria Kolbe (Zduńska Wola, 8 gennaio 1894 – Auschwitz, 14 agosto 1941) è stato un presbitero e francescano polacco che si offrì di prendere il posto di un padre di famiglia, destinato al bunker della fame nel campo di concentramento di Auschwitz. Kolbe crebbe in una famiglia reli- giosa, nella quale trovò sostegno e appoggio alla sua vocazione. Al centro della sua spiritualità pose la figura di Maria Immacolata, da lui intesa come tramite tra l’uomo e Dio, cui affidarsi con amore e fiducia. È stato beatificato nel 1971 da papa Paolo VI, che lo chiamò “martire dell’amore”, e quindi proclamato santo nel 1982 da papa Giovanni Paolo II. venerdì 20 marzo ore 21.00 ETTY HILESUM Esther Hillesum, detta Etty (Middelburg, 15 gennaio 1914 – Auschwitz, 30 novembre 1943), è stata una scrittrice olandese di origine ebraica, vittima dell’Olocausto. Fu una ragazza ricca di interessi, caratterizzata da un’intelligenza spiccata e una sensibilità fuori dal comune. Nel 1942, lavorando come dattilografa presso una sezione del Consiglio Ebraico, ebbe anche la possibilità di salvarsi, ma decise, forte delle sue convinzioni umane e religiose, di condividere la sorte del suo popolo. Lavorò in seguito nel campo di transito di Westerbork come assistente sociale. Il 7 settembre 1943 tutta la famiglia, tranne Jaap, fu deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Etty, i genitori e il fratello Mischa morirono poco tempo dopo il loro arrivo ad Auschwitz. venerdì 26 marzo ore 21.00 CHARLES DE FOUCAULD Charles Eugène de Foucauld, fratel Carlo di Gesù (Strasburgo, 15 settembre 1858 – Tamanrasset, 1º dicembre 1916), è stato un religioso francese, esploratore del deserto del Sahara e studioso della lingua e della cultura dei Tuareg. Pur essendo stato battezzato, Charles non aveva mai vissuto una vera e propria vita di fede, ma tornato in patria sentì il bisogno di conoscere meglio la religione cattolica. Iniziò, così, un cammino spirituale che, agli inizi del 1889, lo portò in Palestina, a Nazaret. Rimase affascinato da quella realtà e comprese di essere chiamato a vivere come “viveva la Santa Famiglia di Nazaret”. Padre Charles de Foucauld è stato beatificato da papa Benedetto XVI il 13 no- vembre 2005. Il papa ha affermato che la sua vita è “un invito ad aspirare alla fraternità universale”. - 11 -
IL SILENZIO DALLA PAURA ALLA FAMILIARITÀ p. Michele Di Monte Capita spesso che chi salga a farmi visita Si desidera, ma si fa di tutto per evitarlo. visibile, come ebbe ad affermare san Gio- nel mio piccolo eremo sui monti, soprat- Appena ci si alza la mattina, subito si con- vanni il Teologo, l’apostolo amato. Men- tutto al momento dei saluti finali, se ne trolla lo smartphone. tre si trovava in esilio sull’isola di Patmos, esca in esclamazioni come: «Che mera- Mentre ci si prepara il caffè, si ascoltano nell’arcipelago della Grecia, nel giorno viglia! Padre, ma lo sa che abita in un le notizie alla tv. del Signore egli sentì dietro di sé «una posto veramente fantastico. Che pace, Non appena si sale in macchina, ecco che voce potente, come di tromba che dice- che silenzio. Vivrei volentieri qui accan- si accende automaticamente l’autoradio. va: quello che vedi scrivilo» (Ap 1,11). to a lei». Se invece si accetta l’iniziale disorien- Il veggente, allora, si voltò «per vedere la Effettivamente la prima cosa che colpi- tamento del restare schiacciati sotto la voce» (Ap 1,12), come dice il testo greco: sce nella vita di un’eremita è proprio il coltre del silenzio, se si supera la paura blèpein ten phonèn che, a mio avviso, è silenzio e la solitudine. dell’immobilismo e dell’improduttività una delle espressioni più suggestive e ca- Eppure, nonostante le entusiastiche accettando di abitarlo con umiltà, ben riche di senso di tutta la Bibbia. Non per esclamazioni dei miei ospiti, nessuno, presto si scopre che il silenzio non è una ascoltare la voce, ma per vedere quella almeno finora, si è fermato ad abitare terra di morte, ma di incubazione. Luogo Parola che nella carne si è fatta silenzio. questo silenzio, perché questo affascina, in cui si viene spogliati, trasformati, sem- Forse oggi, come mai prima, si assiste a ma al tempo stesso atterrisce. Ci attrae e plificati e, per così dire, preparati all’in- una logorrea di parole, non solo vuote respinge. contro con Dio. o inutili, ma anche offensive e violente, Nella vita cristiana il silenzio è il luogo Nella basilica di sant’Ambrogio a Milano specie sui social. Si parla perché si ha dell’hypomoné, letteralmente il luogo vi un dettaglio estremamente suggestivo paura di stare in silenzio. In modo un po’ della sottomissione, in cui restare, porre nell’antico ambone, ricomposto da Gu- caustico san Girolamo, eremita, amante radici. Come il seme che si consegna alla glielmo da Pomo nel XII dopo il crollo di del silenzio e appassionato della Parola, terra, che vi si sottomette (nel vero senso una campata. All’angolo ovest vi è un bel- avvertiva: «fatica a fare silenzio chi non della parola), e la abita non in vista di una lissimo telamone che sostiene il peso del ha mai imparato a parlare». Credo che custodia statica, come il talento della pa- luogo dell’ascolto. Un’immagine vera- gli uomini della nostra epoca temano rabola, ma di una fecondità illimitata, che mente eloquente dell’orante che si lascia tanto il silenzio proprio perché incapaci porta il seme a morire per farsi “altro”. sotterrare dal silenzio per sostenere e far di comunicare veramente. Una fecondità che non è capacita impren- germinare la parola. Se vuole veramente Ammoniva abba Isidoro di Pelusio, asce- ditoriale – deriva a cui spesso sembrano mettersi in ascolto di Dio, della sua Paro- ta del IV secolo: «Una vita senza parola scivolare anche molti uomini e donne di la, il cristiano deve farsi silenzio; sotto- può giovare più che una parola senza Chiesa –, ma che è atteggiamento squisi- stare al silenzio di un «mormorio di vento vita», come a dirci, con la lapidaria sinte- tamente spirituale del “rimanere sotto”. leggero» (1Re 19,12) per reggere all’urto ticità degli eremiti, che ciò che conta ve- Il silenzio fa paura perché sembra schiac- dirompente di una Parola che è «spada a ramente non è né la parola né il silenzio, ciarci. Ci avvolge da ogni parte, ci entra doppio taglio» (Eb 4,12). ma la coerenza di vita. Questa ci regala nella gola, ci riempie le viscere, sembra Nel silenzio la parola di Dio si fa in qual- la cittadinanza dei santi e la Familiarità smorzarci il respiro e volerci annientare. che modo tangibile, persino, oserei dire, con Dio (Ef 2,19). vista dell’eremo degli Angeli padre Michele di Monte suonare tre volte e attendere Il 4 Giugno 2014 si è costituita l’associazione senza scopo di lucro Eremo degli Angeli. L’associazione si prefigge di “valorizzare” e promuovere la conoscenza, la tutela, e la salvaguardia dell’Eremo degli Angeli di Vendrogno in collaborazione con l’eremita p. Michele Di Monte che, oltre a esserne il fondatore, lo abita e custodisce. Questi obiettivi primari verranno perseguiti con: la promozione di un’attività di studio, di ricerca e di divulgazione in rapporto alla storia e alla rilevanza spirituale e culturale della vita eremitica orientale e occidentale; la promozione di interventi di restauro, di recupero o di miglioria che consentano la conservazione dell’Eremo e una fruizione più agevole per la vita di preghiera. Per gli “Amici” l’eremo si impegna alla Preghiera: in modo particolare verrà celebrata una volta al mese una Santa Messa per loro. - 12 -
MINDFULNESS, L’ARTE DI IMPARARE AD ESSERE PRESENTI UN PRINCIPIO INTRINSECAMENTE CRISTIANO La mindfulness, nella definizione condivi- della vita e promuove la salute a livello e della mente. sa nell’ambito delle scienze umane, è la fisico, mentale e relazionale. Il sito PubMed (l’archivio universale degli consapevolezza che emerge attraverso Nella tradizione cristiana si parla di una studi in campo biomedico) ha cominciato il prestare attenzione intenzionalmente mistica incarnata, di celebrazione del a censire i lavori sulla mindfulness a par- nel momento presente in modo non giu- sacramento del momento presente (De tire dal 1973 e negli ultimi anni le pubbli- dicante, senza attaccamento, con curio- Caussade), di meditazione non discorsi- cazioni scientifiche sono aumentate in sità ed amorevolezza. va (san Giovanni della Croce) e di mistica modo esponenziale. Mindfulness è un concetto antico. dell’istante (José Tolentino Mendonca). Il Pubblicazioni che hanno ben evidenziato Espressioni di mindfulness si possono teologo Karl Rahner ha affermato che “il i numerosi benefici che tale pratica ap- trovare nelle tradizioni contemplative di cristiano del futuro sarà un mistico. porta. molte tradizioni spirituali. O non sarà”. Queste pratiche possono essere effet- Fondamentale è però il fatto che nume- La pratica della mindfulness può essere tuate in forma laica ma è possibile for- rose ricerche condotte dalla psicologia un’occasione per riscoprire la dimensione nire spunti per praticare la mindfulness occidentale hanno prodotto importanti contemplativa della preghiera cristiana. da una prospettiva spirituale cogliendo evidenze, con migliaia di pubblicazioni La pratica della mindfulness aumenta la i punti di contatto con la preghiera con- scientifiche, a supporto del fatto che pra- capacità di gestire lo stress rafforzando templativa cristiana. ticare la mindfulness migliora la qualità così il funzionamento generale del corpo MINDFULNESS E PREGHIERA CONTEMPLATIVA Percorso introduttivo all'apprendimento di pratiche di consapevolezza - validate dalla psicologia occidentale - che favoriscono benessere personale, competenze relazionali e gestione dello stress. A cura di Marco Begarani (diacono permanente Diocesi di Fidenza) e don Umberto . 6 incontri a cadenza settimanale alle ore 21 presso il centro parrocchiale di Roveleto. Costo del percorso: 50€. 23 gennaio - 30 gennaio - 6 febbraio - 13 febbraio -20 febbraio info e prenotazioni presso la segreteria parrocchiale - 13 -
Paura del “PER SEMPRE” Giocando tutto per l’altro, si realizza in pienezza la libertà. don Stefano A Natale Dio diventa uomo come noi, questo grande mistero ci dice che la nostra carne diventa il cardine della Salvezza. Dio diventando uno di noi ci mostra che no investito la loro vita. In dieci anni ho Quando non ci si dona fino in fondo, non la nostra carne è in grado di ricevere la accompagnato tante persone e, quelle si condivide in profondità né si impara a grazia del suo amore; nonostante i nostri che si sono lasciate interrogare dal loro progettare insieme, questo rende vulne- limiti e le nostre fragilità la nostra carne fallimento nella luce del Vangelo, le ho rabili di fronte alle tensioni della vita ed può assumere il dono di Dio per diventare potute vedere rinascere, incominciare espone al fallimento. come lui. una nuova vita, trovare pace, serenità, ri- Con semplicità un canto popolare che conciliazione. Ho potuto proprio consta- Quelli che ho visto rialzarsi dopo il falli- intoniamo spesso in Avvento e tempo di tare come l’umanità ferita possa venire mento sono proprio coloro che hanno Natale ci dice che Dio si è fatto come noi rigenerata dalla comunione d’amore con avuto il coraggio di scelte definitive, per- per farci come lui. Questa semplice verità Gesù e ritrovare senso e pienezza di vita. ché questo permette lo sviluppo della è il motivo della gioia del Natale e della La scelta che ha fatto Gesù incarnandosi condivisione che porta a comprendersi speranza che nasce con Gesù. ci indica la strada della rinascita. nella diversità e a costruire insieme. Gesù infatti nasce non per un’umanità perfetta ed ideale, ma per l’umanità feri- Gesù diventando uomo ha fatto una scel- Noi cristiani chiamiamo questa realtà ta, piagata non solo dal peccato, ma dai ta radicale e definitiva: non si è tenuto si- Comunione, realtà di grazia che nasce fallimenti della vita. Con questo interven- curezze e privilegi del suo essere Dio, ha dal dono di sé che Gesù ha fatto nella sua to vorrei cercare di offrire una parola di scelto di essere semplicemente servo del vita, a cominciare dalla scelta di nascere speranza per i feriti dalla vita, per coloro Padre confidando solo in Lui. bambino. che hanno visto la loro serenità o i loro È una scelta che la mentalità odierna fati- sogni sgretolarsi, per la malattia o per ca a comprendere, la cultura contempo- Quindi coraggio, giocando tutto per l’al- una relazione fallita. ranea tende a rifiutare le scelte definitive, tro, sia esso la persona amata o Dio stes- perché sembra che tolgano la libertà. so, non si perde la propria libertà, ma la Il mio ministero di Giudice ecclesiastico C’è in tanti la convinzione che solo le scel- si realizza in pienezza! Il tempo del di- mi mette sempre accanto a persone che te revocabili tutelino la libertà. Ho invece scernimento può essere lungo, ma solo si rivolgono alla giustizia della Chiesa potuto constatare che la provvisorietà la definitività ci permettere di essere noi dopo un fallimento, il fallimento del loro rende solo più vulnerabili ed è la radice stessi; di vivere in pienezza con senso nel- matrimonio, la relazione su cui aveva- del fallimento dei rapporti. la buona e nella cattiva sorte. “Davanti a tanti tratti di cielo grigio, abbiamo bisogno di vedere la luce della speranza”. (papa Francesco). I discepoli Pietro e Giovanni corrono al sepolcro il mattino della resurrezione. opera di : Eugène Burnand . 1898, olio su tela, 82×134 cm, Museo d’Orsay, Parigi. - 14 -
Un libro, un film, un teatro La nostra pagina della cultura. IL LIBRO Giampietro Ghidini ERA TUTTO PERFETTO editore MONDADORI Da adolescente di ginare persino in un romanzo, un viaggio gioia profonda e duratura. modeste origini, che lo condurrà a scoprire che quel giovane In questo libro - in cui mi metto a nudo - non Gianpietro sogna sognatore non è ancora morto. ho lo scopo di insegnare o indicare una via, di diventare ricco Ma prima dovrà affrontare la prova più dura, ma di raccontare come tutte le strade che per aiutare i più la perdita di un figlio, attraverso la quale ho percorso, anche quelle che a posterio- sfortunati. comincerà a ritrovare se stesso. ri ritengo sbagliate, mi abbiano aiutato a Si laurea, diven- Scrive l’autore nella prefazione a Era tutto conoscere me stesso e ad accrescere la mia ta imprenditore, perfetto: “Il libro che state per leggere non è consapevolezza”. guadagna molto la storia di un padre né quella di un uomo alla e investe in Borsa, ricerca di se stesso. ma dimentica la È la storia di una sfida: testimoniare come sua missione. l’avventura dell’esistenza umana vada oltre L’11 settembre noi stessi e come senza amore e cura delle 2001 perde tutti i suoi beni e da lì comincia, relazioni sia molto difficile dare quel senso attraverso mille peripezie, difficili da imma- alla nostra vita che possa condurci a una IL FILM JOKER un film di Todd Phillips Arthur Fleck vive sociale. Ma un giorno Arthur non ce la fa più ma i vuoti strategici lasciati nel passato del con l’anziana ma- e reagisce violentemente, pistola alla mano. personaggio, mescolando le indicazioni di dre in un palazzone Mentre la polizia di Gotham City dà la cac- Alan Moore e Brian Bolland con la cronaca fatiscente e sbarca cia al clown killer, la popolazione lo elegge vera americana e con l’omaggio al cinema il lunario facendo a eroe metropolitano, simbolo della rivolta coevo di Scorsese, Re per una notte e Taxi pubblicità per la degli oppressi contro l’arroganza dei ricchi. Driver in particolare. strada travestito Parallelamente alla costruzione narrativa da clown, in attesa Si presenta con una carta, il Fleck di Todd della maschera di Joker, siamo invitati ad di avere il giusto Phillips, ma non è una carta da gioco: è il assistere alla costruzione interpretativa del materiale per rea- documento di una malattia mentale, che personaggio che Joaquin Phoenix compie lizzare il desiderio lo rende un emarginato, un rifiuto della so- sotto i nostri occhi, trasformandosi fisica- di fare il comico. cietà, come ci dice la prima sequenza del mente in altro da sé, aggiungendo energia La sua vita, però, è una tragedia: ignorato, film, sovrapponendo al suo volto la crona- man mano che perde peso, liberandosi pro- calpestato, bullizzato, preso in giro da da ca di una città allo sbando, sommersa dalla gressivamente dal diktat del sorriso social- chiunque, ha sviluppato un tic nervoso che spazzatura fisica e metaforica. mente conveniente (“It’s so hard to be Hap- lo fa ridere a sproposito incontrollabilmen- py all the time”) per riscrivere radicalmente te, rendendolo inquietante e allontanando Ambientata nei primi anni ‘80, l’origin story e alla propria maniera le regole della com- ulteriormente da lui ogni possibile relazione diretta, prodotta e co-scritta da Phillips col- media della vita. IL TEATRO BLACK LEATHER con Federico Buffa Olimpiadi a Città del Messico, il 16 ottobre Project for Human Rights. . Smith e Carlos, 1968, con i pugni alzati, i guanti neri (sim- accolti alla San José perché bravi atleti, a loro bolo del black power), i piedi scalzi (segno volta studenti di Sociologia, portano il distin- di povertà), la testa bassa e una collanina di tivo e vogliono manifestare. Appena giù dal piccole pietre al collo (“ogni pietra è un nero podio la loro carriera sarà finita, bruciata, e la che si batteva per i diritti ed è stato linciato”). vita un inferno. Uno camperà lavando auto, Smith e Carlos facevano parte dell’Olympic l’altro come scaricatore al porto di New York Project for Human Rights e decisero di corre- e come buttafuori ad Harlem. A casa di Car- re alle Olimpiadi nonostante il 4 aprile Martin los minacce telefoniche. Sua moglie si uccide. Luther King fosse stato assassinato (e molti Solo molti anni dopo li riprenderanno a San altri atleti avessero deciso di non partecipa- José, come insegnanti di educazione fisica. re). Tommie Smith arrivò primo (stabilendo il Non erano due neri e un bianco a chiedere nuovo record mondiale dei 200 metri), Carlos rispetto e giustizia su quel podio, erano tre terzo. esseri umani. Sul quel podio salì sul secondo gradino Peter È una delle immagini più famose del Nove- Federico Buffa porterà lo spettacolo Norman, un australiano che per solidarietà cento, quella in cui Tommie Smith e John BLACK LEATHER con i due atleti afro-americani indossò du- Carlos si trovano sul podio dei 200 metri alle rante la cerimonia la coccarda dell’Olympic a Roveleto il 26 marzo 2020 - 15 -
E’ sempre l’ora della speranza, della fiducia, dell’amore. Tutto passa: l’amore resta. Carlo Maria Martini www.parrocchiaroveleto.it Responsabile don Umberto Ciullo via Emilia 144, 29010 Roveleto di Cadeo Pc tel. 0523 509943 www.parrocchiaroveleto.it stampa: Puntodigitale Roveleto di Cadeo
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